Tassonomia La tassonomia è uno schema classificativo per le specie. 3 stadi: 1)Organizzazione degli organismi in gruppi basati sulla similarità; 2) Denominazione degli organismi & gruppi di organismi; 3) Identificazione di organismi quando sono isolati dall’ambiente. I markers fenotipici sono quelli a cui pensa la maggior parte delle persone quando compara differenti organismi. Quale fonte di C usa? E’ mobile o no? E’ aerobio, anaerobio? Quale è la sua forma & dimensione? Qual’è la sua temperature di crescita ottimale? Mentre i caratteri grossolani fenotipici non sono molto utili nella filogenesi, sono perfettamente validi per le tassonomie, e in molti casi, a che cosa un organismo è simile è importante allo stesso modo della sua filogenesi. Le tassonomie sono costruzioni artificiali, metodi per strutturare & organizzare le specie. Qualunque tassonomia coerente è valida,. Per esempio, molte guide di fiori di campo organizzano le specie usando caratteri che sono facilmente osservati in campo. La prima divisione potrebbe essere per colore dei fiori, un carattere triviale delle piante in termini evolutivi, ma perfettamente ragionevole per una tassonomia. Ciò non implica che piante con gli stessi colori siano davvero correlate, né che piante con differenti colori non lo siano. La guida tassonomica ai fiori di campo è fatta per identificare le specie, ed è una buona tassonomia. Schemi di classificazione dei batteri basati su caratteri: MORFOLOGICI - forma, struttura della parete, natura degli aggregati multicellulari, mobilità, responsi all'ossigeno, formazione delle spore, capacità di fotosintesi, reazione alla colorazione Gram, forma e colore delle colonie, ultrastruttura, presenza spore e posizione, presenza capsula. FISIOLOGICI-BIOCHIMICI - aerobiosi/anaerobiosi, il tipo di nutrienti utilizzati (carboidrati semplici, composti azotati), capacità di idrolizzare polimeri, i prodotti del metabolismo, le risposte a particolari sostanze chimiche (sensibilità agli antibiotici), la presenza di enzimi caratteristici (enzimi respiratori, catalasi, ossidasi), attività emolitica. ECOLOGICI - habitat (taemperatura, atm, concentrazione soluti, pH), patogenicità, tipo di ciclo vitale, natura delle relazioni simbiontiche, richiesta di specifici nutrienti. GENETICI - presenza plasmidi, tipo di scambi genetici, sequenza rRNA 16S La classificazione tassonomica dei batteri seguendo i citeri suddetti ha dato come risultato lo schema classificativo del BERGEY'S MANUAL OF DETERMINATIVE BACTERIOLOGY. La definizione di specie e generi all'interno dei batteri ha confini labili, e organismi molto diversi sono stati raggruppati insieme spesso solo perché condividevano alcuni tratti particolari. Nel Bergey's Manual of Determinative Bacteriology, i gruppi identificabili di procarioti sono raggruppati sulla base di caratteristiche facilmente osservabili come: - colorazione di Gram - morfologia (cocchi, bastoncini, spirilli...) - mobilità (±flagelli) - caratteri strutturali (± capsula, spore, filamenti, guaine, appendici) - caratteri biochimici-fisiologici (aerobi/ anaerobi, fotosintesi, respirazione/ fermentazione, limiti temperatura, pH etc., nutrienti utilizzati, metanogenesi, litotrofia). A partire dal 1980 si è aggiunto un approccio genetico: non basato sulla raccolta dei dati riguardanti i tratti comuni e la rilevanza dei tratti condivisi, ma sulla misura del tempo passato da quando due organismi si sono differenziati da un progenitore comune. APPROCCIO GENETICO inizia con le misure del TASSO a cui il DNA di una specie ibridizza con quello di un'altra (DNA scaldato, denaturato, separato in due eliche , raffreddato e fatto riassociare). TALE APPROCCIO assume che più due organismi sono correlati, più basso è il numero dei cambiamenti della sequenza del loro DNA. L ibridizzazione del DNA era informativa solo per specie molto affini, perché non avviene tra filamenti DNA provenienti da batteri distanti. ESTENSIONE DI TALE APPROCCIO: sequenza di basi di una specifica regione del DNA presente nella maggioranza di batteri, che è determinata e comparata. In base a ciò, il NUMERO DI POSIZIONI che differiscono nella sequenza nucleotidica è proporzionale al tempo trascorso dalla divergenza. La regione specifica di DNA che si è dimostrata informativa di queste misure evolutive è il 16S rRNA, che codifica per la componente dell'RNA della subunità più piccola del ribosoma batterico (16S si riferisce al tasso di sedimentazione, in unità Svedberg, della molecola di RNA durante la centrifugazione). Questo RNA è presente in tutti i batteri ed una forma correlata in tutte le specie. (Si suppone che le mutazioni siano poche e siano avvenute lentamente nel tempo, perché brusche modifiche avrebbero portato al fallimento dell'assemblaggio appropriato del ribosoma o al mancato funzionamento della sintesi proteica, e quindi alla morte cellulare). Diversità Genetica La maggior parte della diversità evolutiva è microbica, non macroscopica – il mondo macroscopico è solo la cima dell’iceberg della vita. La diversità microbica è la stessa diversità biologica, con pochi grandi organismi esclusi. La diversità evolutiva è usualmente espressa in termini di alberi - grafici ramificati che tracciano le geneologie degli organismi. Quando questi alberi sono basati sulla diversità genetica, possono essere quantitativi e obiettivi. Analisi filogenetica molecolare L’analsi filogenetica molecolare è l’ uso di sequenze macromolecolari per ricostruire le relazioni filogenetiche tra organismi. La grandezza delle differenze tra sequenze omologhe di DNA, RNA, o proteine in differenti organismi è usata come misura di quanto questi organismi hanno differito nell’ evoluzione. Tappe di una analisi filogenetica molecolare : • Decidere quale organismo/sequenza/gene/regione esaminare • Determinare le sequenze(s) sperimentalmente • Identificare residui omologhi • Analisi filogenetica Le filogenie sono percorsi evolutivi, i.e. geneologie.Le Filogenie rappresentano le relazioni naturali tra organismi. Le tassonomie classiche di piante e animali sono abbastanza simili alle loro relazioni filogenetiche perché la complessa morfologia di questi organismi rivela la loro antichità. Questo non è vero per i microrganismi. Non esisteva alcun modo per determinare relazioni evolutive tra procarioti fino allo sviluppo della filogenesi molecolare, che è basata sulla analisi di sequenze genetiche. Una rappresentazione dell albero Filogenetico Universale, basata sulla comparazione dei geni che codificano per la subunità piccola (16S o 18S) dell RNA ribosomale. Basata su un diagramma di Carl Woese (2000), mostra solo pochi dei maggiori gruppi di organismi. Le lunghezze delle linee che uniscono gli organismi al loro punto di ramificazione più vicino rappresentano le distanze evolutive calcolate (la divergenza di sequenza del gene rRNA). Ottenimento delle sequenze sperimentalmente Il metodo communemente usato è la Polymerase Chain Reaction (PCR). La PCR amplifica i geni logaritmicamente - una singola molecola di un gene, compresa nel resto del DNA genomico, è specificamente amplificata fino a un milione di molecole in 30 cicli! In una reazione PCR, 3 tappe (denaturazione, primer annealing, and DNA polimerizzazione) sono ripetute ciclicamente, ogni volta raddoppiando la quantità del frammento specifico di DNA. Il prodotto di PCR è poi sequenziato - spesso usando gli stessi primers oligonucleotidici usati nella reazione PCR. Il sequenziamento implica la denaturazione del DNA, l’annealing di un primer oligonucleotidico, e l’estensione da questo primer con la DNA polimerasi. ARCHAEA Sulla base dell’SSU rRNA, gli Archaea consistono in 3 gruppi filogeneticamente-distinti : Crenarchaeota, Euryarchaeota e Korarchaeota. Per i Korarchaeota, solo gli acidi nucleici sono stati determinati, e nessun organismo è stato isolato o coltivato. Basandosi sulla loro fisiologia, gli Archaea possono essere divisi in 3 tipi: metanogeni (procarioti che producono metano); estremi alofili (procarioti che vivono a concentrations molto alte di sale (NaCl); estremi (iper) termofili (procarioti che vivono a temperature molto alte). Oltre ai caratteri unificanti degli archaea e che li distinguono dai Bacteria (i.e., no mureina nella parete cellulare, etc.), questi procarioti esibiscono altri unici attributi strutturali o biochimici che li fanno adattare ai loro habitats particolari. I Crenarchaeota consistono principalmente di ipertermofili S-dipendenti e gli Euryarchaeota comprendono i metanogeni e gli alofili estremi. Metanogeni. Anaerobi obbligati che non tollerano anche brevi esposizioni all’ O2. Gli ambienti anaerobi sono molti, e includono sedimenti marini e acque dolci, terreni profondi, tratti intestinali di animali. I Metanogeni hanno un metabolismo che può usare H2 come fonte di energia e CO2 come fonte di C per la crescita. Nel processo di sintesi metabolica di H2 e CO2, i metanogeni producono metano (CH4) in un unico processo. Il prodotto finale (metano) si accumula nel loro ambiente. Il metabolismo dei metanogeni ha creato grandi riserve di gas naturale che sono usate come fonti di energia per use domestico o industriale. I Metanogeni sono normali abitanti del rumine delle mucche e altri ruminanti. Una mucca produce circa 50 litri di metano al giorno durante il processo di ruminazione. Il metano è un gas serra importante e si sta accumulando nell’atmosfera ad untasso allarmante. Ogni volta che foreste pluviali sono distrutte e rimpiazzate con le mucche, si verifica una doppia immissione: (1) meno CO2 è rimossa dall’atmosfera dalle piante verdi autotrofe; (2) CO2 in aggiunta e CH4 sono prodotti come gas dal metabolismo combinato degli animali e dei metanogeni. I metan rappresnetano un sistema microbico che può essere sfruttato per produrre energia da materiale di scarto. Grandi quantità di metano sono prodotte durante il trattamento indistriale dei rifiuti, ma il gas è usualmente sprecato piuttosto che utilizzato e riciclato. Methanococcus jannischii isolato da un campione da un camino oceanico(profondità 2,600 metri) nell Est del Pacifico. Può essere coltivato in un mezzo minerale contenente solo H2 e CO2 come fonti di energia e carbonio per la crescita. Le cellule sono cocchi irregolari, mobili per due ciuffi di flagelli polari inseriti vicino allo stesso polo. Alofili Estremi. Vivono in ambienti naturali come il Mar Morto, il Great Salt Lake, o pozzanghere di acqua di mare che evaporano dove la concentrazione di sale è molto alta (5 molare o 25 percento di NaCl). Questi procarioti richiedono sale per crescere e non crescono a basse concentrazioni saline. Le loro pareti celluleri, i ribosomi, e gli enzimi sono stabilizzati da Na+. Halobacterium halobium, la specie prevalente nel Great Salt Lake, si adatta all’ambiente salino elevato sviluppando una "membrana porpora", macchie di pigmento che cattura la luce nella membrana plasmatica. Il pigmento è un tipo di rhodopsina chiamata reacts with batteriorhodopsina. Questo organismi sono eterotrofi che normalmente respirano aerobicamente. L’alta concentrazione di NaCl nel loro ambiente limita la disponibilità di O2 per la respirazione, cosicchè essi possono aumentare la loro capacità di sintetizzare ATP convertendo l’energia della luce in ATP usando la batteriorhodopsina. Halobacterium salinariumis un alfilo estremo che cresce a 4-5 M NaCl e non cresce sotto 3 M NaCl. Questo preparato freeze etched mostra la struttura superficiale della membrana cellulare su cui si intravedono le placche liscie di batteriorhodopsina immerse nella membrana plasmatica. Termofili Estremi. Si trovano in diverse linee filogeneticamente distinte degli Archaea. Questi organismi richiedono una temperatura molto alta (80- 105 gradi) per crescere. Le loro membrane ed i loro enzimi sono inusualmente stabili ad alte temperature. La maggior parte di questi Archaea richiede Zolfo elementare per crescere. Alcuni sono anaerobi che usano lo zolfo come accettore finale di elettroni per la respirazione al posto dell’ossigeno. Alcuni sono litotrofi che ossidano lo zolfocome fonte di energia. Gli S-ossidanti crescono a pH basso (meno di pH 2) perchè acidificano il loro ambiente ossidando lo S a SO4 (acido solforico ). Questi ipertermpfili abitano ambienti caldi, ricchi di zolfo associati al vulcanismo, come le “hot springs”, geysers e fumarole nello Yellowstone National Park, e sorgenti termali ("smokers") e sorgenti nel fondo dell’oceano. Sulfolobus è stato il primo Archaea ipertermofilo scoperto da Thomas D. Brock dell’Università del Wisconsin nel 1970. La sua scoperta, con quella di Thermus aquaticus in Yellowstone National Park, ha lanciato il campo di studio della biologia degli ipertermofili. (Thermus aquaticus, è fonte dell’enzima TAQ polimerasi usata nella PCR. Sulfolobus cresce in sorgenti acide ricche di S a valori di pH di 1. BACTERIA L’analisi filogenetica dei Bacteria ha dimostrato l’esistenza di almeno 11 gruppi distinti di batteri, ma molti di essi hanno membri che non sono correlati tra loro fenotipicamente e fisiologicamente. Il Bergey's Manual of Systematic Bacteriology (2001) riconosce 23 distinti phyla di bacteria (Phylum è il taxon più elevato in un Dominio), ma ci sono grandi variazioni nel fenotipo tra i membri dei gruppi. Litotrofi. La litotrofia, un tipo di metabolismo che richiede composti inorganici come fonte di energia, si trova sia negli Archaea che nei Bacteria. I metanogeni usano H2 come fonte di energia, e molti termofili usano H2S o S elementare come fonte di energia per la crescita. I Bacteria litotrofi sono tipicamente Gram-negativi che utilizzano substrati inorganici, tra cui H2, NH3, NO2, H2S, S, Fe++, e CO. Ecologicamente, i più importanti Batteri litotrofi sono i nitrificanti Nitrosomonas and Nitrobacter che insieme convertono NH3 a NO2, e NO2 a NO3, e i batteri incolori sulfurei come Thiobacillus che ossida H2S a S e S a SO4. La maggior parte dei batteri litotrofi sono autotrofi, e, in alcuni casi, giocano un ruolo importante nella produzione primaria di materia organica in natura. Il metabolismo litotrofico non si estense agli eucarioti (aq meno che una cellula nucleata non ospiti endosimbionti lititrofi), e questi batteri sono importanti nei cicli biogeochimici degli elementi. Pseudomonadali e relativi. "Pseudomonadali" è un termine per batteri che ricordano morfologicamente e fisiologicamente i membri del genere Pseudomonas, un gruppo molto biodiverso di bastoncini Gram-negativi con un metabolismo strettamente respiratorio. Il termine è riservato a membri del genere Pseudomonas e Xanthomonas, ma molti altri batteri correlati condividono queste caratteristiche degli pseudomonadali, i.e., batteri Gram-negative che vivono come aerobi stetti. Nel Bergey's Manual, questi batteri sono classificati insieme come cocchi e bastoncini aerobi Gram-negativI. Sull’albero filogenetico dei Bacteria i generi sono sparsi tra i Proteobacteria, con qualche parente stretto tra le Enterobacteriaceae. Gli Pseudomonadali si muovono attraverso flagelli polari; gli enterici come E. coli nuotano per mezzo di flagelli peritrichi. Gli enterici fermentano gli zuccheri come il glucosio; gli pseudomonadali non fermentano zuccheri. E la maggior parte degli pseudomonadali hanno un citochromo inusuale nella catena di trasporto degli elettroni che può essere determinata nelle colonie con un test colorimetrico chiamato “test ossidasi”. Gli Pseudomonadali sono ossidasi- positivi. La maggior parte degli pseudomonadali vivono liberi nel suolo e nelle acque; giocano un ruolo importante nella decomposizione,biodegradazione, e nei cicli di C e N. Sono conosciuti per la loro capacità di degradare centinaia di diversi composti chimici organici, tra cui insetticidi, pesticidi, erbicidi, plastiche, petrolio, idrocarburi e altre molecole refrattarie in natura. Non sono capaci di degradare biopolimeri come cellulosa e lignina, e svolgono un ruolo minimale nella decomposizione anaerobia. Ci sono almeno 150 specie di Pseudomonas. Pseudomonadali: Bastoncini Gram-negativi mobili per flagelli polari Batteri Azoto-fissatori. Questo è un gruppo diverso di procarioti, che comprende gruppi distinti di Archaea e Bacteria. I membri sono caratterizzati dalla loro capacità metabolica di “fissare l’azoto”. L’azotofissazione è la riduzione di N2 (atmosferico) a NH3 (ammonio). E’ un complicato processo enzimatico mediato dall’enzima nitrogenasi. La nitrogenasi si trova solo nei procarioti ed è uno degli enzimi più abbondanti della Terra. La conversione del gas AZOTO (che costituisce circa l’ 80% dell’atmosfera) ad ammonio introduce l’azoto nel ciclo biologico. Le cellule viventi ottengono l’azoto in molte forme, ma solitamente come ammonio (NH3) o nitrati (NO3), e mai come N2. La Nitrogenasi estrae l’N dall’atmosfera e lo riduce ad NH3 in una reazione che richiede potere riducente (elettroni) ed energia (ATP). NH3 è immediatamente assimilato in amino acidi e proteine: in questo modo l’azoto atmosferico è fissato nel materiale organico. Sebbene sia un tratto diffuso nei procarioti, l’azotofissazione avvienesolo in pochi generi. Soprattutto nei batteri simbionti Rhizobium e Bradyrhizobium che fornano noduli sulle radici delle leguminose. In questa simbiosi, il batterio invade la radice della pianta e fissa N che dividepoi con la pianta. La pianta fornisce un habitat favorevole pee il batterio e nutrienti ed energia per una fissazione efficiente. Rhizobium e Bradyrhizobium sono Gram-negativi aerobi vicini agli pseudomonadali. Un batterio non correlato, un attinomicete, Frankia, produce lo stesso tipo di simbiosi formando noduli su radici di piante come ontano (Alnus), mirto (Myrica) e Ceanothus. Questo fatto permette all’ontano di comportarsi da “pianta pioniera" (tra leprime colonizzatrici) in suoli deficienti in N. I Batteri lattici sono cocchi e bastoncini Gram-positivi, che non formano spore. Essi producono acido lattico come unico o prIncipale prodotto della fermentazione. Sono importanti nella indUstria per la produzione di formaggio,yogurt, latte acido, crema acida, crauti. I generi più importanti sono Streptococcus e Lactobacillus. Alcune specie sono normali componenti della flora del corpo umano (cavità orale, tratto intestinale, vagina); alcuni streptococchi sono patogeni degli esseri umani. Alcuni batteri lattici sono responsabili della formazione della placca dentale e dell’inizio della carie. I bacteria formanti endospore producono una unica cellula dormiente chiamata endospora. Sono Gram-positivi e a forma di bastoncini, con eccezioni. I due generi più importanti sono Bacillus, aerobi presenti nel suolo, e Clostridium, anaerobi presenti nel suolo e nei sedimenti e nel tratto intestinale degli animali. Bacilli formanti endospore. Le Endospore sono cellule deidratate, che appaiono come punti di luce brillante al microscipio a contrasto di fase. Si caratterizzano dalla posizione dell endospora nella cellula madre prima del suo rilascio. La spora può essere centrale, terminale o subterminale, e la cellula madre può o no essere allargata per accomodare la spora. UN CASO STUDIO: Bacillus anthracis, Bacillus cereus, Bacillus thuringiensis Membri del gruppo B. cereus, mostrano diversi fenotipi ed effetti patologici. Bacillus anthracis: noto come arma biologica per le spore resistenti nell ambiente e per la sua capacità di causare l antrace per inalazione. Geni chiave per la virulenza presenti su plasmidi (pXO1 e pXO2) (molecole di DNA a doppia elica, circolari, extra-cromosomali). Analizzata la sequenza completa del cromosoma, trovate alcune proteine codificate nel cromosoma che contribuiscono alla patogenicità. Quasi tutte hanno omologie con quelle di B. cereus (=similarità di B. anthacis con specie vicine). Per la completa patogenicità, si devono esprimere determinanti della virulenza come la capsula, costituita da acido poli-d-glutamico. I dati molecolari confermano l ipotesi dell evoluzione di B. anthracis da un antenato di B. cereus attraverso l acquisizione di elementi chiave come la capacità di produrre tossina e capsula. Bacillus cereus: ubiquitario nel suolo e patogeno opportunista, causa intossicazioni alimentari. Bacillus thuringiensis: patogeno di insetti usato in tutto il mondo come biopesticida da oltre 40 anni, spesso disperso sui campi con l aereo. Produce cristalli proteici intracellulari tossici per un gran numero di insetti. Unica differenza con B. cereus è la presenza di geni che codificano per le tossine insetticide, presenti su plasmidi. Se si perdono i plasmidi, B. thuringiensis non è più distinguibile da B. cereus. GENETICA BATTERICA Informazione genetica risiede nel DNA, che nei batteri non è contenuto all'interno di una membrana nucleare, ma distribuito nel citoplasma (nucleoide). In molti batteri il DNA= singolo cromosoma circolare. PLASMIDI: elementi che si replicano autonomamante composti solo di DNA (generalmente circlari). Portano informazioni ausiliarie per regolare funzioni come: resistenza a antibiotici, produzione di batteriocine. Possono trasmettersi da un batterio all altro= aumenta la variabilità genetica. LUNGHEZZA CROMOSOMA: in E. coli: 1.2 mm I batteri non hanno uno stadio riproduttivo sessuale obbligato nel loro ciclo vitale, ma sono comunque capaci di scambiarsi informazione genetica. INFORMAZIONE GENETICA, contenuta nel DNA, può essere trasferita da cellula a cellula. Non è uno scambio vero, perché solo una di due cellule riceve nuova informazione. La quantità di DNA che è trasferita è solo una parte del cromosoma, un piccolo pezzo. Oppure plasmidi. Trasferimento genico nei batteri Unidirezionale: dal Donatore al Ricevente Parziale: il Donatore non fornisce mai l’intero cromosoma – Merozigote Non specifico: il trasferimento genico può verificarsi tra specie differenti Trasferimento genetico orizzontale (TGO) L’adattamento all’ambiente può avvenire nei procarioti come conseguenza di un processo di trasferimento genico (1) passaggio del DNA dal Donatore al Ricevente (2) integrazione del DNA nel Ricevente Il 1° stadio è rilevabile solo se si verifica anche il 2° stadio Come avviene la ricombinazione? Richiede proteine specifiche prodotte nella cellula ricevente (tra gli altri i prodotti dei geni rec) Richiede regioni con sequenze di DNA molto simili (omologhe) tra donatore e ricevente (RICOMBINAZIONE OMOLOGA) In tal caso un filamento del donatore si appaia con uno del ricevente, e può verificarsi uno scambio che permette l’incorporazione del DNA del donatore nel cromosoma del ricevente Questo tipo di ricombinazione si è probabilmente evoluto come meccanismo per la riparazione del DNA I batteri possono scambiare DNA in 3 differenti modi Trasformazione Coniugazione Trasduzione TRASFORMAZIONE Scoperta nel 1928 da Griffith. Assorbimento di DNA libero dal substrato. Devono essere in uno stato detto di "competenza", che esiste naturalmente solo in un piccolo numero di batteri, come nei generi Neisseria, Haemophilus, Streptococcus, Bacillus. Molti altri, come Escherichia coli, possono essere resi competenti attraverso l'esposizione a cloruro di calcio, CaCl2, in ambienti artificiali, in laboratorio. In batteri Gram positivi, Bacillus e Streptococcus pneumoniae la competenza appare nella tarda fase logaritmica di crescita. In batteri Gram negativi, Neisseria gonorrhoeae e Haemophilus influenzae, le cellule sono competenti per tutto il ciclo di crescita La TRASFORMAZIONE è il mezzo più potente per la tecnologia del DNA ricombinante. Quando un pezzo di DNA da un organismo con tratti diversi viene incorporato da un altro organismo, quest'ultimo acquisisce le nuove caratteristiche. CONIUGAZIONE: trasferimento genico da un donatore a un ricevente tramite contatto fisico diretto tra cellule - Donatore • fattore F (Fertilità) – pilo F • Ricevente – fattore F assente Donor Recipient Stati fisiologici del Fattore F • Autonomo (F+) – Caratteristiche degli incroci F + x F• F- diventa F+ mentre F+ rimane F+ • Basso trasferimento di geni cromosomali del donatore F+ Stati fisiologici del Fattore F Integrato (Hfr) Caratteristiche degli incroci Hfr x F• F- raramente diventa Hfr mentre Hfr rimane Hfr • Alto trasferimento di geni cromosomali del donatore Hfr Hfr F- F- Hfr Hfr F- F- TRASDUZIONE trasferimento di materiale genetico mediato da virus I virus batterici sono anche chiamati BATTERIOFAGI, o FAGI • Trasferimento genico da un donatore a un ricevente mediato da un batteriofago • Resistente a nucleasi ambientali Struttura e Composizione di un Fago • Struttura (T4) – Size (80 X 100 nm) – Head or capsid – Tail Head/Capsid Contractile Sheath Tail Tail Fibers Base Plate Tipi di Batteriofagi • Fagi litici o virulenti – Fagi che si moltiplicano nella cellula dell’ospite, lisano la cellula e rilasciano la progenie (e.g. T4) • Fagi lisogenici o temperati: Fagi che possono moltiplicarsi con ciclo litico o entrare in stato quiescente in una cellula batterica. – Espressione della maggioranza dei geni fagi repressa – Profago – Fago in stato quiescente – Lisogeno – Batterio contenente un profago Eventi che conducono alla lisogenia • Circolarizzazione del cromosoma fagico – Terminazioni “appiccicose” Terminazioni “appiccicose” ligasi doppio filamento lineare circolo aperto circolo chiuso Trasduzione generalizzata • Infezione del Donatore • Replicazione dei fagi e degradazione del DNA dell’ospite • Assemblaggio delle particelle fagiche • Rilascio dei fagi • Infezione del Ricevente • Ricombinazione omologa Potenzialmente qualsiasi gene del donatore può essere transferito Il primo genoma batterico completamente sequenziato nel 1995. Grandezza: da 600.000 paia di basi (bp) in alcuni micoplasmi a 4.700.000 bp in E. coli, a 8.000.0000 bp in Mesorhizobium loti (negli eucarioti fino a 4 miliardi nel genoma unamo). Numero di geni: M. loti ca. 8.000, S. cerevisiae ca. 6.200. SEQUENZIAMENTO GENOMI BATTERICI 1995: Haemophilus influenzae 1996: Mycoplasma pneumoniae 1997: E. coli, Helicobacter pylori,Bacillus subtilis 1998: Mycobacterium tubercolosis, Treponema pallidum 1999: Deinococcus radiodurans 2000: Vibrio cholerae, Pseudomonas aeruginosa 2001: Yersinia pestis