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La gestione del dolore
Disturbi sessuali: calo della libido
La politerapia negli anziani
La farmacia incontra la scuola:
alimentazione, adolescenza e dintorni
La Magnetoterapia
Alcuni utili consigli
per affrontare al meglio la “stagione fredda”
Perchè i tumori sono così frequenti?
Sovrappeso e Obesità
problema attuale?
Molti degli italiani accusano questo problema.
La causa? Una scorretta alimentazione e uno stile di vita sedentario.
L
a nostra alimentazione è oggi ricca di carboidrati complessi e
questo può spiegare, in parte, un’incidenza così importante
di persone che soffrono di queste problematiche.
La maggior parte degli zuccheri assunti con la dieta derivano
dai carboidrati complessi che sono alla base della nostra
alimentazione.
Le fonti principali sono soprattutto pane, pasta, riso e patate.
Cibi contenenti carboidrati complessi
Molto ricchi
Pasta
Riso
Pizza
Pane, grissini
Corn flakes
Crackers
Mediamente ricchi
Patate
Mais
Piselli
Lenticchie
Fagioli
Barbabietole
Data la loro diffusa
presenza è difficile
regolarne la quantità
per ogni singolo
pasto e nel totale
della giornata.
Per una pelle
sana e bella.
Naturalmente.
Smagliature, cicatrici,
invecchiamento cutaneo?
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Le smagliature, spesso causate
da aumenti di peso o gravidanza,
sono tra gli inestetismi femminili
più frequenti. Le cicatrici sono le
conseguenze visibili di un trauma
o di un intervento chirurgico.
Eliminarle completamente non è
possibile, ma si possono rendere
meno evidenti. L’invecchiamento
cutaneo è un fenomeno biologico
ineluttabile: già al termine della
crescita la pelle comincia ad invecchiare!
Inoltre l’effetto dei carboidrati complessi è influenzato
dall’Indice Glicemico che, per gli alimenti raffinati e ricchi di
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glicoproteico formato da proteine non OGM di fagiolo,
che promuove il dimagrimento grazie all’azione locale di
rallentamento dei meccanismi che portano alla degradazione
e poi all’assorbimento dei carboidrati complessi, con
conseguente riduzione dell’apporto calorico.
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I carboidrati complessi non degradati vengono
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Una conseguenza indiretta del blocco dell’assorbimento degli
zuccheri è la riduzione dei picchi postprandiali di glicemia.
Kilocal Medical-Slim è utile nel favorire la riduzione
dell’assorbimento dei carboidrati complessi. La diminuzione
dell’assimilazione dei carboidrati, riducendo l’apporto calorico,
determina una perdita di peso. Un calo ponderale, migliora i
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prevenzione ed il trattamento
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In caso di dubbio chiedere al
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e consigli per uno stile di vita
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Da Pool Pharma in farmacia.
Periodico bimestrale di salute & benessere
Direttore Editoriale
On. Dott. Luigi Zocchi
Direttore Responsabile
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Varese
V
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Hanno collaborato a questo numero
Gian Marco Abbate
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Segretaria di redazione
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Graffiti s.a.s.
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Anno IX - n° 50 ottobre 2013
Copia Omaggio
Tiratura 20.000 copie
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e provincia.
Graffiti Editore
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di Varese
n° 871 del 22/4/2005
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Sono vietati la riproduzione e l’uso
anche parziale di testi, illustrazioni e foto.
Troverai il prossimo
numero di Farmacia Fiducia
a dicembre nella tua farmacia.
La Legge Bersani (n. 248 del 4 agosto 2006) CONSENTE la pubblicità
delle professioni sanitarie ed ausiliarie, delle case di cura private e degli
ambulatori mono o polispecialistici
attraverso periodici d'informazione.
Questo giornale è a disposizione dei
professionisti interessati.
Contattateci allo 0332 435327
F A R M A C I A
“Torni domani”.
Lettera aperta
all’Assessore alla
Sanità.
F I D U C I A
orrei rivolgermi direttamente al Senatore Mantovani*, Assessore alla sanità della Regione Lombardia, dandogli confidenzialmente del Tu come
la mia antica amicizia consentirebbe, per spiegargli che cosa succede nella
nostra amata Regione Lombardia in materia di farmaci.
“Come certamente sai, la nostra Regione è tra le più virtuose nel contenimento
della spesa sanitaria ed in particolare di quella farmaceutica, e la Provincia di
Varese ha visto scendere la spesa farmaceutica in modo straordinario con una
riduzione di spesa di circa 15 milioni di Euro all’anno (da 146 a 131) con risparmi
enormi per Regione Lombardia e con gravi difficoltà economiche per gli operatori
del settore.
Tutto questo in un periodo nel quale i costi della sanità sono saliti in modo vertiginoso, ivi compresi quelli per la distribuzione diretta dei farmaci da parte delle
strutture pubbliche.
Inoltre le farmacie aperte al pubblico certificano mese per mese i valori delle ricette spedite, rendendo disponibile alla Regione un file dettagliato al centesimo di
Euro ogni giorno 5 del mese.
Il servizio svolto dalle farmacie territoriali dimostra essere sempre il più gradito
alla popolazione, per la facilità di accesso, per l'omogeneità dei costi e dei servizi,
per il valore aggiunto del consiglio professionale efficace e qualificato.
Nonostante tutto questo, eccoci a nuove insostenibili iniziative regionali, ideate
contro il sistema farmacia e capaci di creare gravi disagi ai cittadini.
Infatti dal 1° settembre io, come tutti i miei colleghi di cinque province, sono costretto a dire ai miei pazienti-clienti “torni domani”, poiché non posso detenere
in farmacia moltissimi farmaci che devo ordinare di volta in volta alla ASL per poi
consegnarli al paziente il giorno successivo.
Questo non vale solamente per alcuni farmaci, molto costosi e difficili da maneggiare e da controllare, come già avveniva sino ad oggi, ma è stato esteso a
centinaia di nuovi prodotti, molti già esistenti anche nella forma del generico (o
equivalente), alcuni dei quali di uso molto comune, altri, addirittura, tipicamente
prescritti per urgenza negli ambulatori di pronto soccorso o nelle sedi dei servizi
di Guardia Medica.
Il risparmio teorico, calcolato in alcuni milioni di Euro per anno, ribalterà sui cittadini e sulle farmacie oneri molto più rilevanti ma, soprattutto, i pazienti saranno
privati del diritto di accedere facilmente al farmaco, come elemento insostituibile
per la cura e la prevenzione delle malattie, e saranno costretti a sobbarcarsi doppi
spostamenti per il ritiro di farmaci indispensabili.
Alcune categorie di malati sono particolarmente colpiti da questa nuova situazione: i diabetici, i malati del morbo di Alzheimer ed i portatori di gravi disturbi
psichici.
Per costoro l’uso del farmaco non ha niente di facoltativo, né di rimandabile, ma
è un’assoluta esigenza quotidiana.
Quando, come è già capitato più volte e da me sistematicamente denunciato, il
sommarsi di giornate di riposo dei medici di medicina generale con giornate festiContinua a pagina 30
3
La gestione del dolore.
Seconda parte.
Dott.ssa Luisa Nobili
Farmacista
I
n questo articolo consideriamo i medicinali prescritti nel dolore sia leggero che severo in modo da
garantire una migliore qualità
di vita per l’ammalato e per
chi gli sta accanto.
Secondo la definizione
dell’Associazione Internazionale per lo Studio
del Dolore, il dolore è
un’esperienza sensoriale sgradevole e coinvolgente, vissuta come
situazione esistenziale
soggettiva che presenta
senza ombra di dubbio
una componente somatico – emotiva importante.
E’ quindi una percezione
cosciente che può diventare malattia in caso di
cronicità, cioè quando si
prolunga per più di tre
mesi.
Ricordiamo ancora una
volta la legge 38 del 15
marzo 2010 che riconosce l’importanza di
un’adeguata, dignitosa
terapia nel trattamento
del dolore e sensibilizza
l’opinione pubblica nei
confronti del problema e
della sua gestione.
sintomo.
I valori sono compresi tra 1 e
10 e definiscono il dolore leggero (tra 1 e 4), moderato (tra
5 e 6), severo (tra 7 e 10).
Il riferimento a questa scala
La terapia farmacologica.
Le scale di valutazione
del dolore rappresentano
il parametro per “quantificare” l’intensità del
F A R M A C I A
F I D U C I A
Si conclude con questo articolo la
trattazione non semplice, ma necessaria,
sull’approccio terapeutico e psicologico
al dolore.
individua il trattamento farmacologico, ciò significa che
l’approccio al dolore ha delle
linee guida che prevedono
l’introduzione di medicinali
di differente “potenza”, a se-
condo del tipo di sofferenza.
L’intervento terapeutico è
inoltre basato su alcune regole dettate dal buon senso e
dall’esperienza:
• La dose efficace del farmaco è soggettiva per
le caratteristiche proprie
del dolore che, come abbiamo detto, ha manifestazioni variabili ed individuali.
• La forma farmaceutica che in genere si propone è quella per via orale,
più pratica e meno impegnativa per il paziente
in confronto ad esempio
alle iniezioni.
• Il dolore spesso è più
intenso durante la notte:
è indispensabile tutelare
il riposo notturno.
• La notte silenziosa amplifica i disagi in generale, ma è dimostrato che
il dolore ha spesso un
ritmo circadiano cioè ciclico con punte massime
nelle ore serali.
E’ questo uno degli aspetti da segnalare subito al
medico che prescriverà
una dose di analgesico
maggiore al paziente prima di coricarsi.
• La valutazione degli
effetti collaterali: gli
analgesici maggiori cioè
gli oppiacei danno tipici
disturbi a livello gastroenterico come stitichezza,
4
La gestione del dolore.
nausea e vomito.
Tali inconvenienti sono reversibili in quanto legati
all’assunzione stessa di questi
farmaci.
Una volta sospesa la terapia
i disturbi regrediranno cioè
l’intestino e lo stomaco non
vengono danneggiati, ma ne
viene alterata la funzione solo
temporaneamente.
La terapia del dolore prevede
spesso l’associazione di altre
categorie di medicinali per
controllare le manifestazioni
concomitanti, la più comune
è l’ansia.
Come aiutare il paziente a descrivere il dolore: le domande del medico.
1. Da quanto ha il dolore?
2. Da 1 a 10 come classifica il dolore che prova considerando 10 come il "massimo possibile"?
3. Il dolore cambia nel corso della giornata? Se sì in quali
momenti è più forte?
4. Sta già assumendo farmaci da banco per il trattamento
di questo dolore?
5. La terapia analgesica non ha
dato alcun risultato apprezzabile?
6. Vuole dirmi se il dolore è
influenzato da emozioni o situazioni della sua vita (lavoro,
famiglia) che la preoccupano?
Quali farmaci?
Considerando la scala del
dolore nei suoi tre gradi di
intensità nei casi più semplici,
quindi con dolore leggeromoderato, i farmaci adatti
sono paracetamolo, aspirina, gli antiinfiammatori non
steroidei. Il paracetamolo
potrà essere assunto nel dosaggio giornaliero massimo
di 4 grammi per il potenziale
danno epatico. Al gradino
successivo appartengono tramadolo, codeina fino al terzo livello, il più impegnativo,
con gli oppiacei tipici come
morfina ed ossicodone.
La Morfina.
In questa sede solo un accenno ad un argomento complesso. Risale al 1805 la scoperta
della morfina, alcaloide isolato a Einbeck in Germania da
Adam Serturner, non un autorevole scienziato, bensì un
ventunenne, intraprendente
e curioso, assistente di un
farmacista. Con pochissimi
strumenti a sua disposizione,
incidendo alcune parti della pianta di Papaver somniferum ottenne un latice da
cui estrasse la morfina, così
chiamata da Morfeo, il dio
greco dei sogni, per l’effetto sedativo. La scoperta del
F A R M A C I A
giovane Serturner venne dapprima ignorata, mentre solo
nel 1925 fu accertata da altri
ricercatori la struttura chimica della portentosa morfina,
analgesico insostituibile ancora oggi a 200 anni dalla sua
scoperta.
La qualità della vita.
E' la qualità della vita lo scopo della sedazione del dolore
F I D U C I A
e questo prezioso obiettivo ci
fa comprendere quanto siano importanti i medicinali,
ma anche la comprensione e
l'empatia, cioè essere partecipi alla situazione esistenziale
del paziente. Sono passati tre
anni dall'entrata in vigore della legge 38 e da una recente
indagine è emerso che i cittadini hanno avuto maggiori
informazioni e delucidazioni
sul corretto controllo del
dolore, in particolare sulla necessità di considerarlo
come una malattia da curare, valutandolo nel tempo
e seguendone l'evoluzione.
In questo modo la logica
conseguenza è che la terapia
prescritta considerando una
serie di passaggi risolva la
sofferenza.
Si vuole quindi evitare che il
dolore venga dato per scontato o ineluttabile, in una
sorta di banalizzazione inconcludente.Il farmacista ha
il compito di far comprendere terapie che prevedono
farmaci più impegnativi, per
esempio gli oppiacei, dei quali i pazienti spesso conoscono poco.
La scarsa informazione genera diffidenza ed è per questo che i ragguagli semplici
e rassicuranti del farmacista
possono far sì che l'uso del
farmaco venga compreso ed
accettato con maggiore serenità.
da sapere
Troppi
antidolorifici
peggiorano il mal di
testa.
Prendere troppi antidolorifici
contro il mal di testa può peggiorare la situazione. Lo suggeriscono le nuove linee guida
elaborate dall’Istituto Nazionale Britannico per l'Eccellenza
Sanitaria e Clinica (Nice). "Molti
non sanno che un uso eccessivo
di alcuni tipi di farmaci per il
trattamento della cefalea di tipo
tensivo, o emicrania, può peggiorare le cose, causando ulteriore dolore - spiega il professor
Gillian Leng, vice capo esecutivo
del Nice - Il mal di testa è il problema neurologico più comune,
ma molte persone non ricevono
diagnosi corrette e tempestive”,
aggiunge. Esistono, infatti, cefalee primarie, ovvero emicranie
che non sottintendono altre patologie e che in alcuni casi sono
dovute proprio, sostiene il NICE,
all’abuso di farmaci antidolorifici, e cefalee secondarie, causate
da disturbi correlati come sinusiti, cervicali o ictus. "La gestione
efficace del mal di testa dipende
da una diagnosi corretta e da un
trattamento adeguato”, dichiara
il neurologo Sam Chong, che ha
contribuito a sviluppare le linee
guida. L’uso dei medicinali può
essere, quindi, utile se sporadico, ma nel caso di assunzione
continuativa, l’effetto può far
entrare il paziente in un circolo
vizioso, in cui i mal di testa peggiorano, quindi si assumono più
farmaci, che in realtà peggiorano ulteriormente il sintomo.
5
Disturbi sessuali: calo della libido.
Prof Alberto Roggia
Primario Emerito di Urologia
Ospedale di Gallarate
Docente a contratto Università
di Pavia in andrologia,
impotenza, disfunzioni erettili
e disfunzioni sessuali maschili
L
Sono sempre più frequenti i disturbi
del desiderio sessuale talora per fattori
organici, ma molto spesso è solo stress
in famiglia, nel lavoro e nello sport.
“Il sesso non vuole pensieri”. Declino
pertanto dell'uomo tombeur de
femmes? Quali rimedi? Estratti vegetali
ed afrodisiaci.
a funzione sessuale
maschile comprende
quattro fasi tra loro
interdipendenti: anzitutto il
desiderio, a cui segue l'eccitazione ed erezione, l'eiaculazione ed orgasmo, la risoluzione ed eiaculazione. Il
desiderio o libido è il primo
tiene generalmente, e sino alla
senilità, entro valori adeguati a
sostenere la libido.
Un basso livello di desiderio
sessuale può essere presente
fin dall'adolescenza o dalle
prime esperienze (per cui si
parla di calo “primario” della
libido) oppure può comparire
vazionali e relazionali nella
coppia, la depressione, l'ansia
di prestazione, l'utilizzo di psicofarmaci ecc...
Lo stress cronico in ambito sia lavorativo che familiare
(figli, problemi economici, alterazione dei ritmi del sonno, un sonno non ristoratore,
stadio della risposta sessuale,
ed è legato all'attrazione sessuale. Biologicamente il livello
di libido è correlato a quello
degli ormoni androgeni (testosterone) circolanti nel sangue: nel maschio il livello degli
androgeni circolanti si man-
dopo un periodo di normalità
per cui è un calo secondario
della libido.
Le cause della riduzione della
libido, talora anche a rapida
insorgenza nel giro di pochi
mesi, sono molteplici: fattori
psicosessuali evolutivi, moti-
ma pure sport agonistico o
semplicemente intensa attività sportiva amatoriale, ecc...)
è attualmente, secondo un
recente studio della Dott.ssa
Ghislaine Paris, una delle cause principali per cui gli uomini, anche in età media se non
F A R M A C I A
F I D U C I A
giovanile addirittura, bussano
sempre più frequentemente
allo studio dello specialista andrologo o urologo-andrologo,
dichiarando con imbarazzo di
non aver più quel “chiodo
fisso” rappresentato dall'appetito sessuale. E' pertanto
quanto mai incisiva ed efficace l'affermazione, credo
napoletana ma con validità
universale, che “il sesso non
vuole pensieri”.
Esistono anche cause specificatamente endocrinologiche: così l'ipertiroidismo è
associato nel 70-80% dei casi
ad un calo della libido, ma
pure i pazienti con ipotiroidismo lamentano frequentemente perdita della libido e
dell'erezione. Un eccesso di
prolattina nel sangue provoca
frequentemente il deficit del
desiderio sessuale e richiede
sempre approfondimenti diagnostici in quanto le cause di
una iper-prolattinemia possono essere dovute a malattie
ipotalamiche cerebrali, o a
disturbi ipofisari talora seri.
Molti farmaci, utilizzati per le
più varie patologie, possono
interferire negativamente sul
desiderio sessuale: cimetidina,
ranitidina, antiaritmici calcioantagonisti, antiipertensivi,
ipocolesterolemizzanti, antiandrogeni, finasteride, dutasteride ecc. ecc.
6
Disturbi sessuali: calo della libido.
Pure in campo dermatologico,
alcuni farmaci per combattere
le affezioni fungine come il
ketoconazolo, il fluconazolo, o alcuni farmaci antivirali
possono influenzare negativamente l'attività sessuale.
Tutto ciò non deve assolutamente consigliare al paziente
di sospendere un certo farmaco o ridurre il dosaggio prescritto dal medico di famiglia
o da medici specialisti per una
particolare patologia, in quanto il “fai da te” è decisamente
dannoso se non addirittura
pericoloso.
Che fare in questi casi?
E' ovvio che la diagnosi, e
pertanto l'identificazione della
o delle cause del deficit della
libido, è la base fondamentale
Anche le patologie strettamente “dermatologiche” del
prepuzio o del glande, come
le balaniti, balanopostiti, psoriasi, balanite di Zoon, lichen
sclerosus, lichen planus, ecc...
causando “fastidiosi disturbi”
al paziente durante l'erezione
e prima ancora della penetrazione, provocano di conseguenza un ridotto desiderio
sessuale o addirittura mancanza di libido: da ciò l'importanza di una visita specialistica
uro-andrologica che potrà
richiedere anche, in casi particolari e selezionati, la consultazione specialistica da parte
di dermatologo esperto in
malattie sessuali e andrologia.
Sono certamente fondamentali ed indispensabili le terapie
farmacologiche che verran-
per poter impostare la cura
più efficace, che sarà personalizzata e pertanto specifica per
quel determinato paziente.
Ciò è possibile rivolgendosi
al medico di famiglia o direttamente allo specialista andrologo o urologo-andrologo
che dovrà valutare anzitutto
se si tratti di patologia organica (ormonale, vascolare,
neurologica, fibrosi dei corpi
cavernosi, ecc..) oppure se patologia esclusivamente psicogena, anche se il deficit erettile
è ben noto come sia sempre
associato, anche in caso di
cause organiche ben identificabili, a fattori psicogeni che
amplificano e mantengono il
deficit sessuale stesso.
no prescritte dallo specialista
urologo-andrologo sulla base
dei riscontri diagnostici, ma
oggidì trovano spazio terapeutico anche alcuni estratti
vegetali, sottolineando in tal
modo il positivo “potere nascosto” delle piante.
Non si conosce ancora perfettamente il meccanismo di
azione di tutti questi estratti
vegetali, ma sembrerebbe che
consentano un'azione tonica
sull'organismo, esercitando
proprietà anti-stress e toniche psicofisiche, e che alcuni
di questi fitoterapici abbiano
anche la capacità di aumentare il rilascio di ossido nitrico
dall'endotelio cavernoso favorendo la vasodilatazione ed un
F A R M A C I A
F I D U C I A
migliore afflusso di sangue a
livello penieno: il paziente potrà reperire tutti questi rimedi
naturali presso il proprio farmacista di fiducia, sentendo
sempre il parere del medico
di famiglia o dello specialista
uro-andrologo. Ricordo a tal
proposito i seguenti estratti
fitoterapici:
• Yohimbina, alcaloide con
effetti stimolanti ed afrodisiaci proveniente da un albero diffuso nel continente
africano
• Panax Ginseng, pianta originaria dell'Asia Orientale
• Muira Puama, Maca Andina, Damiana, Astaxantina, Griffonia, Cordyceps
Sinesi, Ginko Biloba, ecc..
Che dire degli “afrodisiaci”?
Il terzo millennio è nato
all'insegna dell'eros esasperatamente farmacodipendente e
di un fallocentrismo altamente sofisticato e tecnologico
con orgasmi garantiti “a comando”, e fallo prontamente
in erezione, come il Dio Min
o le statuette Azteche, mediante il supporto delle più
svariate pillole e le iniezioni di “propellenti idraulici”
(prostaglandine) nel corpo
cavernoso del pene, ma la
validità dell'afrodisiaco, sia
pure come placebo, persiste
tutt'oggi. Basti pensare ad
una deliziosa cenetta (senza
necessariamente fare ricorso
agli afrodisiaci “storici” quali
il corno di rinoceronte, i testicoli di cigno, le lingue d'oca, i
testicoli di gallo, la mosca spagnola cantaride, il pene di toro o di tigre: il lettore troverà
facilmente articoli e libri sul
tema Venere in cucina e cibi
afrodisiaci) al lume di candela
in un contesto psicologicamente favorevole (week-end
o ferie), con ridotti fattori
di stress, sonno qualitativamente ottimale, buon vino
in quantità tale da allentare
i freni inibitori, e... maggior
disponibilità anche della partner, non dimenticando mai il
grandissimo rilevante ruolo
dei sentimenti, della fantasia e
dell'immaginazione, ed il concetto che il “sesso” continua
a svolgere il ruolo di cartina
al tornasole della relazione di
coppia.
Lucio Anneo Seneca scriveva
a proposito “Vi offrirò un filtro
senza pozioni, senza erbe, senza
alcuna magia o stregoneria: se desiderate essere amati, amate...!”
L'alterazione della libido sessuale e dei deficit erettili in
generale sono magistralmente, ed in modo tanto efficace,
così sintetizzati da Leonardo
da Vinci “...la verga conferisce collo intelletto umano ed ancora che la
volontà dell'omo lo voglia provocare
esso sta ostinato a fa a suo modo,
alcune volte movendosi d a sé senza
licenza o pensieri, così dormiente
come desto fa quello che desidera, e
spesso l'omo dorme e lui sta sveglio,
molte volte l'omo veglia e lui dorme.
Molte volte l'omo lo vole esercitare
e lui non vole, molte volte lui vole e
l'omo gliel veta. Adunque pare che
questo animale abbia spesso animo
ed intelletto separato dall'omo...”
Il presente articolo è stato scritto in collaborazione
con il Prof. Stefano Gilardi,
specialista in dermatologia
e malattie a trasmissione
sessuale e docente all'Università di Zurigo.
Informazioni
Per ulteriori informazioni telefonare
al n. 0332 286755 oppure navigare sui seguenti
siti: www.andrologia-profroggia.it
www.dermastudio.ch/andrologia.htm
7
Perchè i tumori sono così frequenti?
Cosa si può fare per limitarli?
Dott. Alfredo Goddi
Specialista in Radiologia
SME- Diagnostica per Immagini
Varese
Le linee di indirizzo da seguire per
prevenire lo sviluppo dei tumori sono
innanzitutto di tipo generale, che
coinvolgono tutta la società, in secondo
luogo sono personali, legate a stile di
vita ed alimentazione.
P
iù di una persona su
tre svilupperà una
forma neoplastica nel
corso della vita. Ogni anno
nei paesi industrializzati vengono diagnosticati centinaia
di migliaia di tumori. Se ne
conoscono oltre 200 tipi
diversi, ognuno con
specifici sintomi.
Cosa sono i tumori ?
I tumori iniziano quando le cellule del nostro
corpo si riproducono
senza controllo, dando vita
a cellule anormali. Qualora il
tumore sia confinato può essere
rimosso, con ottima probabilità
di guarigione. Se non viene trattato le cellule invadono i tessuti
sani adiacenti o raggiungono
altri organi attraverso i vasi sanguigni o il sistema linfatico: ciò
rende complesso il trattamento
e mette a repentaglio la vita del
soggetto.
Cosa provoca la formazione
dei tumori?
Ogni cellula contiene DNA, la
base del nostro codice genetico, con le istruzioni per tutte le
attività cellulari. Se il DNA viene danneggiato, queste istruzioni si alterano. In realtà dei
danni al DNA, conosciuti come "mutazioni", si verificano
costantemente nelle nostre cellule. Generalmente esse riconoscono che si è verificata una
F A R M A C I A
fuso del “DNA Profiling” per
questi tumori.
mutazione
e riparano
il DNA, oppure
si autodistruggono. Tuttavia quando nel DNA di una
cellula si sono verificate un
certo numero di mutazioni,
il controllo della crescita può
venir perso e le cellule, invece
di autoeliminarsi, seguono le
istruzioni anomale che le fanno
riprodurre dando vita ad una
popolazione di cellule mutate:
questo rappresenta l’inizio del
tumore. Molti fattori, quali
il fumo, l'esposizione eccessiva al sole, le radiazioni
ionizzanti o alcune sostanze
cancerogene possono innescare danni al DNA facendo
accumulare il numero di mu-
F I D U C I A
tazioni
che portano alla deviazione della
cellula. Una
storia familiare
di cancro può aumentare
le probabilità di sviluppare la
malattia, in quanto si ereditano
delle mutazioni del DNA che
predispongono allo sviluppo
del tumore. Nella maggior parte dei casi tuttavia, la causa
esatta o la sequenza di eventi
che portano allo sviluppo del
tumore, non è ancora nota. Un
recente studio ha scoperto che
esistono più di 80 marcatori
genetici (cioè geni mutati) in
grado di aumentare il rischio di
una neoplasia mammaria, prostatica o ovarica. Alcuni ricercatori ritengono che i risultati
di questo studio potrebbero
presto portare ad un uso dif-
Perché i tumori sono un problema medico complesso?
Ogni tipo di tumore è
diverso da qualsiasi altro. I tumori della pelle, per esempio, sono
biologicamente differenti da quelli del sangue,
chiamati leucemie, che a loro
volta sono suddivisi in sottotipi diversi. Vanno poi considerate le differenze genetiche tra
gli individui e la natura spesso casuale delle mutazioni del
DNA responsabili dei tumori.
Tutto questo rende difficile
identificare il modo in cui le
cellule tumorali si comportano
e come esse siano suscettibili
di diffondersi. Senza una piena
comprensione della biologia
del tumore, i trattamenti efficaci sono difficili da sviluppare. Oggi esistono vari tipi di
terapie: chirurgica convenzionale per rimuovere il tumore
ed eventuali metastasi in altri
organi; radioterapica; mediante
radiofrequenze, microonde o
ultrasuoni che distruggono le
cellule tumorali grazie a processi termici; chemioterapica
che purtroppo ha effetti collaterali sulle restanti cellule sane.
L’efficacia dei trattamenti spesso dipende dalle caratteristiche
biologiche del tumore – tipo-
8
Perchè i tumori sono così frequenti? Cosa si può fare per limitarli?
Alimentazione anti-cancro.
• Eliminare fumo e alcool (in particolare i superalcolici).
• Evitare alimenti ipercalorici (ricchi di grassi o carboidrati) quali bibite
dolci, merendine confezionate, cibi dei “fast food”.
• Limitare carni rosse e insaccati o comunque alimenti raffinati, privilegiando cereali e farine non raffinate, legumi, verdure di stagione non
amidacee, pesce, frutta di stagione e in generale alimenti contenenti
antiossidanti.
• Ridurre il consumo di zuccheri (zucchero raffinato, di canna, fruttosio, miele), utilizzando malto o frutta secca per dolcificare, ad esempio
nella preparazione dei dolci.
• Evitare gli edulcoranti sintetici
tipo aspartame, ciclammati o similari.
• Evitare alimenti di cui non sia
chiara la tracciabilità del prodotto.
logia e aggressività – oltre che
dalla precocità della diagnosi.
Nell’ultimo decennio sono stati fatti molti progressi, con
risultanti eccellenti per certe
tipologie di tumori, m ancora
insufficienti per altri.
Il futuro della ricerca sul
cancro.
Una cosa è certa: i nostri geni
sono la chiave per la comprensione del cancro e su
come trattarlo. La ricerca sta
modificando l’approccio verso il problema. In passato un
tumore veniva definito esclusivamente in base all’organo
tipi di cancro si spera di personalizzare il trattamento, indirizzando la scelta del farmaco
che ha maggiori probabilità di
agire su un particolare tipo di
tumore.
I ricercatori stanno creando
terapie antitumorali mirate
che agiscono a livello molecolare. Queste trattamenti bloccano la crescita delle cellule
interferendo con interruttori
genetici e molecole specificamente coinvolte nella crescita e
nella progressione tumorale.
Sono in corso anche studi clinici che utilizzano la terapia
genica. Questo trattamento
sperimentale comporta l'aggiunta di materiale genetico
nelle cellule di una persona per
combattere lo sviluppo della
Tecnologie radiologiche “low dose”
• Radiologia digitale diretta
• Mammografia digitale diretta Photon Counting
• Tac multistrato da almeno 64 Slice con Aidr
• Moc Dexa
colpito. Ora ci si è resi conto
che ad esempio un certo tipo
di tumore al seno può avere
più cose in comune con un
tumore ovarico che con un altro tipo di tumore al seno. Gli
scienziati sono alla ricerca di
ciò che all'interno delle cellule
cancerose si altera a un livello più profondo - un tumore
può avere 100.000 mutazioni
genetiche e queste si modificano nel tempo. Individuando le
mutazioni che causano alcuni
F A R M A C I A
malattia e ne vanno compresi i
possibili risvolti.
Cosa possiamo fare per prevenire i tumori?
In attesa degli sviluppi della ricerca le linee di indirizzo da seguire per prevenire lo sviluppo
dei tumori sono innanzitutto di
tipo generale, che coinvolgono
tutta la società, mirate alla riduzione degli agenti inquinanti
Continua a pagina 15
F I D U C I A
Centro Medico
SME
1° Centro
Diagnostico
Low Dose
Diagnostica
per Immagini
• Radiologia digitale
DR Low Dose
• Mammografia digitale
MicroDose
• Ecografia
• Ecografia 3D/4D
• Ecografia con mezzo
di contrasto
• Tomografia
Computerizzata
Multislice 64/128
Ultra Low Dose
•TotalBody•Cardio-TC
•Angio-TC•Uro-TC
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(Cone-beam)
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Elastografia real-time
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Densitometria ossea DExa •RM Colonna
Morfometria vertebrale •RM addome
DExa
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Body Composition
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9
SME è diagnostica innovativa
Overland for Smile®: un sorriso per tutti.
Dott. Maurizio Ciatti
Medico Chirurgo
Specialista in Odontostomatologia
Specialista in Chirurgia
Maxillo-Facciale
Prof. a c. Università degli Studi
di Milano
N
umerosi sono negli ultimi anni i
progetti umanitari
anche in campo odontoiatrico, tra questi spicca sicuramente Overland for Smile® che nasce quasi da una
costola del famoso Overland® World Truck Expedition idea di Beppe Tenti, il
quale, in stretta collaborazione con casa Iveco, realizzò un
Dal 2006 un progetto umanitario
no profit finalizzato a fornire un aiuto
concreto in ambito odontoiatrico
ai bambini orfani e abbandonati
degli istituti della Romania.
progetto articolato in sei spedizioni. La finalità era di compiere, interamente via terra, il
giro del mondo per mezzo di
camion appositamente progettati, realizzati ed attrezzati, reinterpretando in chiave
moderna i viaggi degli esploratori che nel corso dei secoli
hanno percorso ogni angolo
del globo terracqueo per conoscerlo e descriverlo. Un'av-
Il dott. Maurizio Ciatti e gli altri volontari con una piccola paziente
all'interno del camion
Due immagini del camion, perfettamente attrezzato,
del progetto Overland for Smile®
F A R M A C I A
F I D U C I A
ventura della conoscenza che
vede protagonisti non solo i
veicoli, ma anche gli uomini
che li guidano, persone normali accomunate dalla passione per i viaggi e da un grande
spirito di adattamento.
Tale progetto è stato realizzato con gli ormai celebri 4 veicoli fuoristrada Iveco di colore arancione, che nell'arco di
6 anni hanno attraversato le
terre più inaccessibili di 121
paesi percorrendo 1.500.000
10
Overland for Smile®: un sorriso per tutti.
Visita il sito: www.overlandforsmile.it
km, cooperando con Unicef
per la protezione dei diritti
dei bambini.
Con il materiale video ottenuto è stata realizzata una
trasmissione televisiva in 50
puntate per la Rai che ha
ottenuto altissimi indici di
ascolto e gradimento.
Dal sogno oggi realtà del
Dott. Lionello Grossi di unire la passione per i viaggi-avventura alla volontà di fornire un aiuto concreto in
Ciò ha reso possibile la
realizzazione di un camion
perfettamente attrezzato
con tre poltrone dentistiche e sala sterilizzazione
che permette di avere tutta
la strumentazione più moderna per effettuare le cure
odontoiatriche.
Sicuramente il primo obiettivo è curare, senza fini di
lucro, le patologie Odontostomatologiche più comuni, con prestazioni di Igiene
Una delle squadre di volontari del progetto Overland for Smile®
Momenti di gioco con i bambini
degli orfanotrofi della Romania
ambito odontostomatologico
ai bambini ospitati negli orfanotrofi dei paesi dell'Est europeo, è nata Overland for
Smile®, un progetto umanitario itinerante totalmente no profit, realizzato in collaborazione con casa Iveco e
grazie all'intervento di numerosi sponsor.
Orale, Conservativa, Endodonzia, Exodonzia e Piccola Chirurgia Orale.
Il secondo obiettivo è fare
opera di prevenzione attraverso lezioni collettive di
igiene e fisiopatologia orale,
al fine di trasmettere ai bambini l'importanza di avere i
denti sani e di fornire le nozioni basilari per il raggiungimento ed il mantenimento di
un buon livello di salute del
cavo orale.
La parte operativa della missione inizia a giugno e finisce a settembre ed è attiva
sul campo per tutti e quattro i mesi. Le squadre, sono
composte da medici dentisti,
medici odontoiatri, igienisti
dentali, assistenti alla poltrona e volontari che si alternano ogni settimana.
Per donazioni
Fai una donazione al progetto Overland for Smile®.
IBAN: IT08 V030 6933 6201 0000 0003 421
F A R M A C I A
F I D U C I A
11
La diagnostica per immagini
nella patologia muscolo-scheletrica.
Dott. Norberto Silvestri
Direttore sanitario cdv dia srl
L
e patologie del sistema osteoarticolare
sono tra le principali
cause di percezione soggettiva di non salute. E’ stata
censita una patologia artrosica nel 20,4% degli Italiani
ed almeno un episodio di
lombalgia acuta invalidante
in oltre la metà dei cittadini
con età > 45 anni. Anche i
costi previdenziali delle patologie osteoarticolari sono alti,
essendo esse al primo posto
per la perdita di giornate lavorative (invalidità temporanee)
e per la richiesta di pensionamento anticipato.
1. Patologia muscolo-tendinea.
La traumatologia muscolare
riveste un ruolo importante
sia per durata sia per gravità. Questa patologia, infatti,
incide notevolmente come
frequenza negli sportivi sulle
cause di assenza dal campo agonistico. Tra gli eventi
traumatici che si verificano
più frequentemente possiamo
trovare tutta una serie di patologie che si differenziano tra
loro per il grado di gravità.
Il danno muscolare viene definito come una distrazione
dove l’evento lesivo è causato
da un trauma indiretto che
provoca una rapida e violenta
trazione delle fibre muscolari
durante la contrazione. Tale
lesione può essere associata
o no a interruzione delle fibre muscolari. In questo caso
parleremo di:
F A R M A C I A
a. contrattura: caratterizzata
da una distrazione senza però
soluzione di continuità delle
fibre muscolari .
b. stiramento: è una distrazione con lesione di poche
miofibrille;
c. strappo: : è una distrazione con rottura di parecchie
fibrille e stravaso ematico più
o meno importante.
d. tendinite: è l’infiammazione di un tendine che può
avvenire quando un movimento ripetuto provoca edema.; tipico è quanto capita
durante una corsa o una partita di tennis.
e. meniscopatia: è una delle patologie più frequenti; si
tratta di una alterazione di
uno o entrambi i menischi
articolari del ginocchio, che
può essere associata ad altre
lesioni delle formazioni capsulo-legamentose. Il menisco
mediale è interessato con
maggiore frequenza di quello laterale, in quanto meno
resistente e meno mobile. Gli
uomini sono colpiti da questa
patologia più delle donne, in
particolare gli sportivi.
Anche la sintomatologia varia
secondo il tipo di lesione, e
F I D U C I A
più precisamente troveremo:
• Nella contrattura il muscolo è dolente e la palpazione
profonda aumenta la sintomatologia; anche nei casi di
dolore d’intensità minima o
moderata, si ha un’importante
impotenza funzionale a causa
dell’incoordinazione fra muscoli agonisti e antagonisti.
• Nello stiramento il dolore
appare in maniera violenta e
improvvisa, ma spesso non
pregiudica la possibilità di
continuare l’allenamento, anche se si è costretti a ridurre la
performance. Altre volte invece, l’impotenza funzionale è
immediata, a causa della contrattura muscolare secondaria
allo stiramento stesso. Nel
primo caso il dolore maggiore
si avverte dopo l’allenamento
o addirittura il giorno dopo,
mentre nel secondo caso il
giorno successivo possiamo
trovare già uno stravaso ematico (se la lesione è superficiale). La differenza tra i due
casi è dettata dalla quantità di
miofibrille lesionate.
• Nel caso di uno strappo muscolare invece il dolore è di
tipo trafittivo con impotenza
funzionale totale. Obiettiva-
mente si può apprezzare subito un ematoma, notevole
dolore anche alla palpazione superficiale e impossibilità di allungare il muscolo
strappato.
Le cause possono essere:
1. Cause meccaniche:
tra queste troviamo delle
brusche trazioni sulle fibre
muscolari, un’eccessiva ripetizione di un gesto atletico
eseguito ad alta velocità oppure un sovraccarico al muscolo stesso.
2. Cause predisponenti: qui
troviamo tutta una serie di
cause la cui individuazione
ci permette di combattere e
prevenire il problema. Tra
queste mi sembra doveroso
sottolineare:
3. Fattori ambientali quali il
freddo, l’alto tasso di umidità
e le condizioni del terreno di
allenamento;
4. Fattori tecnici: insufficiente riscaldamento, insufficiente recupero dopo un allenamento impegnativo sia per
durate che per intensità, errata
metodologia di allenamento o
errata esecuzione dell’allenamento stesso, deficit di flessibilità ed elasticità muscolare,
incoordinazione tra muscoli
agonisti e antagonisti, deficit
della tecnica di corsa o delle
elementari norme igieniche di
vita, quali alimentazione sana,
riposo adeguato, rispetto dello stress e della fatica.
2. Tecniche diagnostiche.
Le tecniche di imaging per-
12
La diagnostica per immagini nella patologia muscolo-scheletrica.
mettono una precisa diagnosi della sintomatologia, con
risultati assolutamente indispensabili negli sportivi per
i quali una diagnosi errata
o anche solo imprecisa può
pregiudicare l’attività per
lunghi periodi.
a. Risonanza magnetica:
è la metodica di scelta per
lo studio delle patologie
muscolo-tendinee, essendo
molto precisa nei dettagli
anatomici dei tessuti molli
b. TAC: è molto precisa nella descrizione delle strutture
ossee, delle calcificazioni e
dei rapporti con le strutture
adiacenti.
c. Ecografia: con le sonde
ad alta frequenza permette
un’elevata risoluzione, permettendo lo studio accurato
delle strutture muscolo-tendinee e legamentose.
3. Risonanza dedicata.
L’utilizzo di una risonanza
dedicata ai problemi muscolo-tendinei permette di avere
a disposizione una soluzione
completa ed efficiente per
ogni esigenza diagnostica
muscolo-scheletrica.
L’apparecchio Esaote S-Scan
Platform (vedi foto nella pagina accanto) consente tutti
i tipi di indagini articolari:
piede-caviglia, ginocchio, anca, colonna vertebrale, spalla,
gomito, mani-polso. Inoltre
l’apparecchiatura garantisce
un perfetto posizionamento
del paziente, un grande comfort: il gantry aperto offre
un facile accesso al paziente
e, soprattutto, non esiste il
problema della claustrofobia
che molte volte impedisce o
comunque rende sgradevole
l’esecuzione dell’esame.
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13
Strategie estetiche autunnali
per mantenere i benefici dell'estate.
Dott.ssa Silvia Magnani
Specialista in Chirurgia Plastica
Libera professionista in Varese
L'
estate ci migliora. Ci
fa più liberi e felici
nei ritmi, nelle abitudini, nelle sensazioni. Regala il
premio di una rinnovata vitalità
nelle azioni e nelle intenzioni.
Il primo periodo dell'autunno richiede un adattamento
intelligente al nuovo stato di
cose poiché settembre ed ottobre sono mesi ancora ricchi
di possibilità per prolungare i
benefici di una bella estate che
immancabilmente ci ha resi migliori sia fisicamente che psico-
F A R M A C I A
F I D U C I A
La pelle è l'organo che in assoluto
appaga di più d'estate perchè
cambia con noi e si trasforma al
meglio: per mantenere questo
stato di benessere è importante
seguire alcune semplici regole.
logicamente. Perchè dunque
non continuare con le sane
abitudini della bella stagione e progettare come meglio
affrontare quella invernale?
Qualche consiglio specifico
per mantenere e migliorare il
proprio stato fisico ed estetico
in questo periodo.
Generalizzando, il chirurgo
estetico è l'artefice di miglioramenti corporei significativi
ed importanti ed il suo raggio
d'azione è rivolto alla correzione chirurgica di difetti o
situazioni non risolvibili in
altro modo, ma attualmente
la tendenza più vantaggiosa
è quella di occuparsi del
paziente in modo completo, fornendo consigli
e prestazioni ambulatoriali anche più
soft, meno costose
ed invasive, focalizzando in visita
specialistica
accurata le
possibilità
di miglioramento.
Agisce quindi
non trascurando
mai quei dettagli
su comportamenti
e pratiche semplici volti a migliorare
la gradevolezza della persona anche senza
l'utilizzo di una sala operatoria:
quello che in America viene
considerato il proprio “personal-beauty-trainer ad alto livello professionale”.
Ad hoc, in pillole, qualche suggerimento per tesaurizzare le
soddisfazioni estive e qualche
idea per iniziative ambulatoriali piacevoli.
La pelle è l'organo che in assoluto appaga di più d'estate
perchè cambia con noi e si trasforma al meglio: la melanina
attivata dal sole ed i betacaroteni introdotti con frutta e verdura freschi, i bagni di mare, la
vita all'aria aperta, l'aumento di
movimento fisico e metabolico, le ore di maggior luce, la serenità del tempo libero hanno
apportato alla pelle ed all'intero schema corporeo non solo
il valore aggiunto dell'abbronzatura, ma un cambio di passo fisiologico che ci fa sentire
davvero bene e ci rende più
soddisfatti di noi stessi.
E' proprio per questo che è
importante un piccolo programma per mantenere duraturo questo stato di cose.
• Alimentazione.
Continuate l'ottima abitudine
di consumare frutta e verdura
di stagione, sia per ottimizzare
le funzioni dermiche sia per
prolungare e mantenere l'abbronzatura con betacaroteni,
vitamine ed omega3 (pesce, albicocche, carote, spinaci, pepe-
14
Perchè i tumori sono così frequenti?
Cosa si può fare per limitarli?
Strategie estetiche autunnali per mantenere i benefici dell'estate.
roni, broccoli, arance, kiwi, cavolfiori, frutta secca, olio extra
vergine di oliva), tutti alimenti
ricchissimi di principi antiossidanti e vitamine, i veri difensori naturali della pelle che con il
sole ha certo subito un certo
stress ossidativo, lo stesso che
proseguirà anche con freddo e
vento, in diversa qualità fisica
dannosi per la cute. Bere 1,5
litri di acqua, tè verde, tisane
drenanti (tarassaco, betulla,
ginko-biloba ecc) e favorenti il
microcircolo. Dolcificare con
miele piuttosto che con derivati da raffinazione come lo
zucchero bianco, da evitare.
• Integratori alimentari.
Perfettamente biocompatibili,
oltre che sintetizzati per l'apporto diretto come le vitamine A-E-C, gli oligopeptidi, gli
omega 3, l'acido lipoico, sono
preparati dalle case farmaceutiche in termini di endofarmaci,
cioè i precursori biodisponibili
che nell'organismo vengono
trasformati in supporti utilissimi antiage, da richiedere al
proprio specialista od al farmacista di fiducia; il loro consumo è assai vantaggioso per il
benessere cutaneo, sono “prodotti spugna” che assorbono
il danno ossidativo del tempo
che passa.
• Creme e topici
Curare moltissimo l'idratazione cutanea e preservare il
film idro-lipidico con creme
dalla texture compatta anche
se fisicamente fluide, farmacologicamente testate e prive di
eccipienti o conservanti nocivi
(come i parabeni), ricche di olii
vegetali come l'olio di mandorle dolci o di rosa mousqueta
del Cile (ricchissimo di vitamina C), il tutto per favorire l'elasticità e la qualità della compliance cutanea, da acquistare
rigorosamente in farmacia.
• Doccia.
Da preferire al bagno, durata massima venti minuti, non
sopra i 35° come temperatura
F A R M A C I A
massima, utilizzando detergenti delicati con pH neutro che
mantengano la pelle morbida
ed idratata. Scrub non aggressivi, apporre sempre un buon
idratante post doccia (ad es.
all'iperico è riequilibrante, lenitivo e riepitelizzante) previa
asciugatura con telo morbido
di cotone senza strofinare, ma
tamponando la cute; evitate la
depilazione a strappo tramite
ceretta per non rimuovere il
primo strato di abbronzatura.
• Fumo e controllo del peso.
Veri e propri killer comportamentali della pelle e della
figura corporea! Altrettanto
importante è non ricadere
nella sedentarietà, ma continuare a praticare uno sport
o almeno una camminata al
giorno a passo veloce per
ottimizzare il metabolismo e
l'ossigenazione dei tessuti e
degli organi.
Se in autunno si riscontra uno
stato di cute particolarmente
sciupata dal sole, la comparsa
di rughe, macchie e perdita
di luminosità, questa è la stagione migliore per scegliere
di sottoporsi a trattamenti
ambulatoriali specialistici
specifici che danno risultati
immediatamente visibili e duraturi.
Il peeling specialistico in nanotecnologia è una tecnica mirata a dare più luce ed elasticità al volto, a stimolare l'azione
dermica su fibre elastiche e
neocollagene, ad eliminare le
macchie solari e non.
Filler e biorivitalizzazione
sono tecniche microiniettive
al fine di cancellare od attenuare le rughe di varia entità.
Il gel di acido ialuronico a diverso peso molecolare secondo le necessità è la sostanza
assolutamente migliore a livello di resa e privo di effetti
collaterali allergizzanti, completamente biocompatibile e
riassorbibile nel tempo, molto
terapeutico ed esteticamente
gratificante per il paziente.
Botox: per la zona della fronte e degli occhi è in grado di
distendere significativamente
tutta quest'area rinfrescando
il volto dalle rughe di parecchi
anni, prodotto completamente sicuro che però è bene sia
somministrato esclusivamente dallo specialista che può e
deve garantire un alto livello
di qualità, sicurezza e resa delle sostanze e dei metodi usati
in studio.
Informazioni
Per ulteriori informazioni specifiche sugli argomenti
trattati avete modo di contattarmi al numero:
334.7733565
F I D U C I A
Continua da pagina 9
prodotti dalle industrie o che
interessano la catena alimentare; in secondo luogo sono
personali, legate a stile di vita
ed alimentazione che devono
seguire specifiche indicazioni.
E’ inoltre opportuno ridurre
l'eccessiva esposizione al sole
e limitare gli esami radiografici
allo stretto necessario.
Quale ruolo per la Diagnostica per Immagini?
La Diagnostica per Immagini
comprende tutte le modalità
di imaging utilizzate per la
diagnosi delle principali malattie e di buona parte dei
tumori. La precocità della
diagnosi è uno degli elementi fondamentali per
migliorare l’efficacia delle
terapie. Professionalità degli
operatori abbinata ad apparecchiature tecnologicamente
aggiornate migliorano l’accuratezza diagnostica. Alcune
modalità diagnostiche utilizzano radiazioni ionizzanti per
generare le immagini di organi
e tessuti; possono pertanto
generare qualche rischio, pur
limitato, di creare mutazioni
del DNA. Per minimizzare
tali effetti negli ultimi anni è
stato compiuto un importante
sforzo tecnologico mirato
a ridurre la dose radiante:
sono cosi disponibili apparecchiature Radiologiche e Mammografiche digitali, oltre che
TC Low Dose, in grado di
ridurre la dose radiante del 5075% rispetto agli apparecchi
convenzionali. Sta ovviamente
agli utenti ricorrere a Centri
Medici dotati di tecnologie
“low dose” per garantirsi una
minor esposizione radiogena.
Come si può vedere l’incremento dei tumori non è un
fatto ineluttabile, ma è influenzato da fattori esterni sui quali
tutti noi possiamo intervenire
per limitarne le conseguenze.
15
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Gambe
sane e belle
come
a vent’anni!
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Pesantezza, gonfiore
e inestetismi
delle gambe?
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chiodo fisso nei mesi che precedono l’arrivo dell’estate e della
fatidica prova bikini. Purtroppo
con l’arrivo dei mesi caldi questi
disturbi (smagliature, cellulite,
capillari dilatati, colorito pallido
e opaco) tendono ad essere più
visibili.
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l’aspetto della pelle
in presenza di:
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Specialista in Farmacologia
“As older patients move through time,
often from physician to physician, they
are at increasing risk of accumulating layer
upon layer of drug therapy, as a reef
accumulates layer upon layer of coral”
Jerry Avorn, MD
L
a metafora di Jerry
Avorn, citata nel prestigioso articolo di
Gurwitz1 descrive come con
l’avanzare degli anni, spesso
passando da un medico all’altro, i pazienti anziani siano
sottoposti ad un aumentato
rischio di accumulare le terapie farmacologiche, strato su
strato, così come la barriera
corallina accumula, strato su
strato, il corallo.
E’ noto che, molto spesso, con
l’età aumentano i problemi di
salute così come è risaputo che
gli anziani, oltre ad assumere
numerosi farmaci, subiscono
cambiamenti fisiologici legati
al processo di invecchiamento.
La ridotta funzionalità degli
organi deputati alla detossificazione (fegato) e all’eliminazione dei farmaci dall’organismo (reni), una minore
peristalsi gastrointestinale, il
decremento della sintesi di
albumina e la differente composizione corporea (minor
percentuale di acqua presente)
sono mutamenti che hanno un
ruolo chiave nell’accumulo dei
farmaci nel corpo, con conseguente pericolo di aumento
di reazioni di tossicità. L’età
avanzata, in associazione alla
presenza di malattie croniche
multiple in trattamento farmacologico, costituisce un fattore
di rischio per lo sviluppo delle
F A R M A C I A
patologie indotte da farmaci o
iatrogene.
La politerapia, definita come
la terapia - o l’unione di differenti terapie - con cinque o
più farmaci usati contemporaneamente, accresce il rischio
di interazione tra farmaci e di
reazioni avverse, la cui incidenza aumenta con il numero
di medicinali assunti; sono da
considerarsi implicati in questa
problematica anche i medicinali da banco, gli integratori
F I D U C I A
alimentari, i prodotti fitoterapici e, in alcuni casi, anche gli
alimenti assunti.
I quadri patologici multipli
e cronici, come già anticipato, necessitano di trattamenti
a lungo termine, i cui regimi
terapeutici sono talvolta complessi ed articolati, tanto da
minare seriamente l’aderenza
alla cura farmacologica ed aumentare significativamente la
possibilità di errori nell’assunzione. E’ utile ricordare che
la scarsa aderenza alla terapia
farmacologica riduce in misura sostanziale l’efficacia del
trattamento. I pazienti anziani, che spesso vivono soli, si
trovano a dover affrontare
quotidianamente l’assunzione
costante di numerosi farmaci,
che può risultare difficoltosa,
soprattutto in condizioni in cui
sono presenti deficit cognitivi
(di memoria), di capacità visiva ed, in generale, funzionali.
A tal proposito, si consiglia
sempre di accertarsi di aver
compreso in modo chiaro
tutte le istruzioni fornite dal
medico o dal farmacista relative alla terapia farmacologica
da assumere e, nel caso di
politerapia, si suggerisce di
utilizzare un prospetto settimanale su cui annotare i nomi dei medicinali, l’orario di
assunzione ed eventualmente
ricorrere all’aiuto dei portapillole a scomparti settimanali. Inoltre, è bene conservare
le scatole dei medicinali in uso
con all’interno il foglietto illustrativo su cui sono riportate
informazioni fondamentali ai
fini di un corretto utilizzo del
farmaco (dosaggi, controindicazioni, avvertenze ed effetti
indesiderati).
Si raccomanda, poi, di non
assumere medicinali senza il
Continua a pagina 23
17
Il problema della carie nei bambini
in età scolare.
Dott. Gian Marco Abbate
Prof. a contratto
Università dell'Insubria di Varese
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
U
n recente studio
epidemiologico effettuato sul territorio italiano ha messo in
luce come la carie colpisca
1 bambino su 4 già all’età di
4 anni, e 1 su 2 all’età di 12
anni. Alla ripresa delle attività scolastiche il problema
della prevenzione della carie
si ripropone con questi dati
allarmanti: a scuola i ragazzi
infatti non possono praticare
una corretta igiene orale. Per
mancanza di infrastrutture
e personale qualificato vige
di fatto il divieto per i bambini di spazzolarsi i denti a
scuola, allo scopo di evitare
il contagio di infezioni e malattie attraverso lo scambio di
oggetti per l'igiene personale. L’abitudine di consumare
snack e merendine espone il
bambino al rischio di carie: la
letteratura scientifica dimostra infatti come il passaggio
nel cavo orale di qualsiasi
alimento o bevanda causa
un abbassamento del pH
che, se prolungato e ripetuto,
può provocare demineralizzazione dello smalto. Oltre
alla carie anche l’erosione
dentale è un fenomeno decisamente in aumento nei
bambini e nei giovani. Per
erosione dentale si intende
F A R M A C I A
la perdita di tessuto
duro dentale provocata dalla dissoluzione chimica della
sua componente
minerale ad opera
di acidi intrinseci o estrinseci. I
fattori intrinseci
comprendono
tutte quelle patologie che portano all’afflusso
dei succhi gastrici nella cavità orale, mentre
quelli
estrinseci sono legati
all’assunzione frequente di cibi o
bevande dall’alto
potenziale aci-
F I D U C I A
Anche a scuola i ragazzi possono
praticare una corretta igiene orale grazie
a uno spray con proprietà mucoadesive
che rilascia in maniera progressiva
bicarbonato diventando così un valido
strumento di prevenzione della carie.
dico (bibite, energy drinks,
agrumi, succhi di frutta).
L’abbassamento del pH
sulle superfici dentarie
rappresenta il presupposto per la formazione di lesioni cariose
e per il verificarsi
di erosione dentale.
La salivazione è il
meccanismo attraverso il quale il cavo orale si difende
dagli attacchi acidi procurati dalla
fer mentazione
di zuccheri da
parte della flora
batterica orale.
In particolare
la saliva è dotata di capa-
18
cità tampone attraverso la
secrezione di bicarbonato in
modo da contenere, nel limite del possibile, l’abbassamento del pH sulle superfici
dentarie.
Uno studio dell’Università
dell’Insubria di Varese presenta le caratteristiche innovative di un nuovo prodotto
denominato Cariex, il cui
principio attivo è rappresentato da bicarbonato, il tampone naturale della saliva. Si
tratta di uno spray che ha
proprietà mucoadesive, applicato sulle mucose aderisce
e rilascia in maniera progressiva bicarbonato, mantenen-
do il pH salivare a valori sicuri per lo smalto per oltre 40
minuti. I dati di questo studio
confermano che questo prodotto può rappresentare uno
strumento di prevenzione
utile per ridurre la quota di
tessuto minerale che va persa in seguito all’attività degli
acidi sulle superfici dentarie.
Si tratta di uno strumento di
prevenzione portatile, utilizzabile da chiunque senza
limiti di età in qualsiasi occasione della giornata, ideale
dunque anche da mettere in
cartella, che coniuga versatilità ed economicità, in un
prodotto a base di bicarbonato e xilitolo, garantendo
un controllo ottimale del pH
salivare dopo assunzione di
alimenti, snack o bevande.
Cariex, oltre ad essere dunque
un valido aiuto per prevenire
la carie nei bambini in età scolare, laddove soprattutto non
sia possibile effettuare una
corretta igiene orale, è anche
un ottimo alleato per pazienti con problemi di ridotto
flusso salivare: la possibilità
di sostenere la capacità tampone salivare permette infatti
di ridurre i fenomeni di carie
e di erosione tipicamente osservabili anche nel paziente
che soffre di secchezza orale
(xerostomia o iposalivazione). Cariex può quindi essere utilizzato ripetutamente
nell’arco della giornata e durante la notte, applicando lo
spray sulle mucose orali, allo
scopo di controllare gli effetti
negativi della riduzione della
salivazione con un prodotto
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Il problema della carie nei bambini in età scolare.
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I farmaci che curano l'insonnia.
Come ritrovare il piacere di dormire.
Dott.ssa Gaia Gandola
Farmacista
[email protected]
I
l sonno è un processo
fisiologico essenziale per
la vita: fa parte dei meccanismi di recupero, e quando esso viene pregiudicato
dall'insonnia, cioè dall'incapacità di addormentarsi o rimanere addormentato durante la
notte, predispone il paziente
ad avere problemi di salute.
In Italia si stima che il 51% degli abitanti soffra di insonnia,
e di questi il 16% sia affetto
dalla forma transitoria (di durata inferiore alla
F A R M A C I A
settimana) o a breve termine
(da una a tre settimane), mentre il 13% lamenti insonnia
cronica (oltre tre settimane).
Questa patologia viene spesso
trascurata o sottovalutata dai
medici, invece è importante che
venga trattata adeguatamente.
A seconda delle caratteristiche,
l'insonnia si può classificare in
primaria e secondaria.
Insonnia primaria.
L'insonnia primaria può insor-
F I D U C I A
Esistono farmaci che vengono
prescritti dal medico in caso di
insonnia resistente ai trattamenti
non farmacologici ed è necessaria
la ricetta medica per acquistarli.
gere senza cause apparenti e
dipendere da:
• Fattori stressanti (perdita del
lavoro, lutto, ecc.)
• Errata percezione del sonno (insonnia paradossale: il
paziente dorme normalmente ma ritiene di aver dormito
solo 1 o 2 ore e non si sente
riposato).
Insonnia secondaria.
L'insonnia secondaria compare quando la mancanza di son-
no è causata da problematiche
mediche o comunque da cause
individuabili, esempio:
• Inadeguata igiene del sonno
(cioè cambiare spesso abitudini, orari in cui coricarsi o
alzarsi al mattino)
• Malattie psichiatriche (esempio, depressione)
• Malattie cardiovascolari o del
tratto gastrointestinale
• Malattie neurologiche
• Sindromi dolorose
• Ambiente rumoroso e/o
troppo illuminato
• Alterazione del ritmo sonno/
veglia
• Abuso di sostanze tossiche
o alcool
Si può classificare l'insonnia
anche in base al periodo della
notte in cui si manifesta:
Insonnia iniziale: è caratterizzata da una notevole difficoltà
di addormentamento. Di solito
viene considerato un disturbo
il non riuscire ad addormentarsi entro 30 – 40 minuti dal
momento in cui ci si è messi
a letto.
Insonnia centrale: si manifesta con risvegli notturni ripetuti oppure particolarmente
prolungati.
Insonnia terminale: si presenta quando il paziente
ha un risveglio precoce e
definitivo nelle prime
ore del mattino.
20
I farmaci che curano l'insonnia.
Come ritrovare il piacere di dormire.
Farmaci contro l'insonnia.
Esistono farmaci che vengono prescritti dal medico in
caso di insonnia resistente ai
trattamenti non farmacologici. Per acquistarli è necessaria la ricetta medica, che ha
validità un mese e permette
di ricevere al massimo 3 confezioni. Sono tutte molecole attive sul sistema nervoso centrale e si distinguono
in base alla durata d'azione
(breve, intermedia o lunga).
Attualmente vengono prescritte più frequentemente le
benzodiazepine, degli ansiolitici
che hanno un buon profilo di
sicurezza, cioè non risultano
essere letali neppure se assunte in dose massiccia.
Tra le benzodiazepine più
prescritte per curare l'insonnia troviamo:
• Lorazepam (Tavor), dosaggio 1mg o 2,5 mg, ha una durata d'azione lunga e può dare
sedazione al risveglio.
• Diazepam (Valium), dosaggio da 2 mg a 5 mg, ha durata
d'azione lunga e utile effetto
rilassante sulla spasticità della
muscolatura striata, per cui
si prescrive anche in caso di
contratture muscolari.
• Triazolam (Halcion), dosaggio da 0,125 mg a 0,25 mg, ha
un assorbimento molto rapido e una breve durata d'azione, dunque è prescritto a quei
pazienti che hanno difficoltà
ad addormentarsi.
• Lormetazepam (Minias):
dosaggio da 1 mg a 2 mg,
ha una breve durata d'azione,
non più di 6 ore, quindi non
causa episodi di sonnolenza
al risveglio.
Sebbene le benzodiazepine
continuino ad essere le molecole d'elezione per questa
patologia, i loro effetti farmacologici possono comportare sedazione e sonnolenza al
risveglio e inoltre provocano
interazione con altri farmaci
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Continua a pagina 30
F A R M A C I A
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I A medico CE. Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni per l’uso.
Autorizzazione Ministeriale del 29.01.2013
21
distribuito da
La farmacia incontra la scuola:
alimentazione, adolescenza e dintorni.
Prima parte.
Dott.ssa Anna Carnelli
Farmacista
[email protected]
“L
e farmacisti rende il punto
vendita, non soltanto il luogo
dove sono distribuiti prodotti
farmaceutici, ma la sede dove
professionisti della salute si
prendono cura della persona
in toto, con attenzione sia al
corpo che alla mente.
Ci è parso utile trattare la te-
l’età più a rischio per la comparsa dei disturbi alimentari, e
poiché il programma di scienze del loro anno comprende
nozioni generali di nutrizione
umana, integrabili con i concetti da noi portati. Infine,
abbiamo voluto parlare di alimentazione con ragazzi nella
genitori, in cui si tratta il tema
dell’alimentazione. Tale progetto nasce dalla collaborazione tra una farmacista e
una psicologa, ed è in linea
con l’iniziativa che da alcuni
anni Federfarma sostiene, “Lo
psicologo in farmacia”, dove
la collaborazione tra psicologi
matica dell’alimentazione perché esistono dati che mostrano un’elevata incidenza dei
disturbi del comportamento
alimentare nel nostro Paese.
Abbiamo scelto inoltre di incontrare proprio i ragazzi delle scuole medie poiché dalle
ricerche è emerso che è quella
fase dell’adolescenza perché,
parlare di alimentazione significa parlare della relazione con
il corpo, ed in questa fascia
d’età il modo di trattare il
proprio corpo, per esempio
attraverso eccessi di cibo o
la privazione dello stesso, è
specchio di conflitti emotivi
F I D U C I A
FEDERFARMA VARESE
Associazione Varesina
Titolari di Farmacia
Dott.ssa Renata Radici
Psicologa e Psicoterapeuta
Specializzata in Psicoterapia
dell'Adolescente e dell'Adulto
[email protected]
a farmacia incontra la scuola: alimentazione, adolescenza e dintorni”
è un progetto che nasce sotto
il patrocinio di Federfarma
Varese e consiste in una serie di incontri all’interno della
scuola, rivolti ai ragazzi e ai
F A R M A C I A
Con il patrocinio
interni. Ci è parso utile strutturare anche un incontro con
i genitori, in quanto essi sono
parte fondamentale del contesto di crescita del ragazzo e
poiché sono loro ad occuparsi
del nutrimento dei figli, indicando strade da seguire, vietando esagerazioni e gettando
le basi per l’alimentazione che
avranno nell’età adulta.
La nostra proposta è stata accolta presso la Scuola Media
di Castiglione Olona (VA),
dove il dirigente scolastico e
i docenti, hanno partecipato
attivamente agli incontri proposti. Diversi sono stati i temi
trattati e gli spunti emersi dalle
discussioni, perciò abbiamo
bisogno di due brevi articoli
per enumerare i concetti chiave e le riflessioni sulle quali ci
siamo soffermati.
“Siamo quello che mangiamo”, lo
diceva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach cioè siamo
fatti della stessa materia del
cibo (acqua, proteine, zuccheri
etc) e occuparci della nostra
alimentazione significa occuparci di noi stessi, avere cura
di noi, esprimere attraverso
il cibo l’amore per il nostro
corpo. Poiché ognuno di noi è
diverso, non esiste un’alimentazione che va bene per tutti,
ma le indicazioni generali vanno adattate ai bisogni di ciascuno. Sembrano frasi fatte e
22
La farmacia incontra la scuola:
alimentazione, adolescenza e dintorni.
scontate ma la base per una sana alimentazione è ascoltare
di cosa ha davvero bisogno
il nostro corpo, mangiare
quando si ha fame ed interrompere il pasto quando
ci si sente sazi. Per esempio,
dire che tutti hanno bisogno
di un litro e mezzo di acqua
al giorno, non è fino in fondo
corretto: io sento la sete e scelgo di bere acqua fino a quando il mio organismo sente che
è buona cosa per me, per non
avere ad esempio la lingua
secca, per essere soddisfatta
e, allo stesso tempo, scelgo
di non berne troppa fino a
sentire lo stomaco gonfio. Gli
enti internazionali e nazionali
che si occupano di nutrizione
(OMS Organizzazione Mondiale della Sanità, EUFIC
European Food Information
Council, SINU Società Italiana di Nutrizione Umana, etc.)
possono darci indicazioni generali, ma sta a ciascuno di noi
adattarle alle proprie esigenze.
I nostri ragazzi, che con la loro
giovane età non sono ancora
così “inquinati” dai condizionamenti esterni, ci hanno detto che noi mangiamo perché
abbiamo fame, ma non solo...
mangiamo perché il cibo è
buono, quindi perché ci piace
sentire il sapore! Mangiamo
per stare bene in famiglia ed
ogni tavola (anche a seconda
delle origini culturali di mamma e papà), ha un proprio
gusto, un proprio profumo.
I ragazzi ci hanno detto che
è bello per loro condividere
il cibo in casa e al ristorante,
ma che spesso sono le mani
della mamma che cucina che
rendono un piatto più buono
di un altro. Per loro esistono
alimenti che sono tipici dello
stare insieme con gli amici,
nella gioia, nel divertimento
e nell’amicizia, come bibite,
patatine fritte e pizza, in particolare quest’ultima è nominata
da molti come il denominatore
F A R M A C I A
La politerapia negli anziani.
comune di una festa tra amici.
E noi grandi non possiamo far
altro che sorridere e insegnare
ai nostri figli a non consumare
in quantità eccessiva alimenti,
meno sani di altri dal punto di
vista nutrizionale.
I ragazzi inoltre ci tengono
a mangiare con i coetanei e
a scegliere ciò che vogliono
loro: abbiamo visto in questo
bisogno un loro modo per
affermare l’autonomia dai genitori e per permettere loro di
scostarsi un poco da ciò che
tendono a mangiare “sotto
l’occhio dei grandi”.
I ragazzi ci hanno detto anche
che molto spesso mangiano
non per soddisfare il bisogno
della fame, ma per compensare bisogni non fisici come la
tristezza e la noia. Su quest’ultimo punto, particolarmente
importante nell’ottica di una
prevenzione primaria dei disturbi del comportamento alimentare, abbiamo stimolato i
nostri ragazzi a dare un nome
al bisogno reale che sta alla
base dell’assunzione di cibo:
“magari avrei bisogno di uscire... di parlare con un’amica.. di
ridere in compagnia... e invece
mangio. I nostri interlocutori
si sono mostrati capaci di riconoscere quando assumere cibo
è il bisogno reale e quando no;
e hanno visto nel mangiare per
“compensazione” qualcosa su
cui porre attenzione, e di pericoloso se si esagera.
Infine alcune nozioni scientifiche condivise e ben accolte dai
ragazzi sono state:
• è bene che l’alimentazione
di un adolescente contenga
essenzialmente zuccheri (in
particolare quelli complessi
come amido e fibre, che si
trovano nel riso, nella crusca
di frumento, nei legumi, nella
frutta e nella verdura); seguiti
dai grassi (con una predilezione per gli omega-3 e omega-6
presenti nella frutta secca, nel
pesce, nel latte, nelle verdure a
F I D U C I A
foglia verde) e per finire dalle
proteine (necessarie sia di origine animale come quelle che
si trovano nelle uova, nel latte,
nella carne, nel pesce e nei
formaggi, ma anche di origine
vegetale, di cui sono ricchi i
legumi e la frutta);
• alla loro età sono consigliabili cinque pasti che consistono
in colazione, spuntino di metà
mattina, pranzo, merenda e
cena. Abbiamo condiviso la
necessità di scostarci dall’abitudine prettamente italiana di
saltare la prima colazione, seguendo la necessità dell’organismo di nutrirsi adeguatamente
dopo il digiuno notturno;
• è buona cosa per una sana alimentazione scegliere
spuntini di metà mattina e di
metà pomeriggio, che sazino
la fame del momento senza
appesantire la digestione, che
riducano l’appetito per evitare
abbuffate nel pasto successivo
e che allo stesso tempo rispettino le esigenze nutrizionali
dei ragazzi;
• il pranzo e la cena è bene che
siano costituiti da un primo
piatto a base di riso o pasta
(per fornire zuccheri complessi all’organismo), un secondo
piatto a base di carne o pesce
o formaggio (per fornire proteine), del pane e della frutta
e verdura (per soddisfare il
fabbisogno giornaliero di fibre
e grassi e anche di vitamine
e minerali). In alternativa a
carne e pesce si possono consumare legumi.
Confrontarci con i ragazzi e i
loro genitori su questi aspetti
di alimentazione, è stato per
noi trovare un terreno, dove erano già presenti semi di
buona educazione alla salute,
un terreno ricettivo e fertile
rispetto ai contenuti proposti,
dove ci auguriamo continuerà
a germogliare la capacità di vivere bene con sé stessi, mente,
cuore e corpo.
Continua da pagina 17
consiglio del medico o del
farmacista, poiché può comportare rischi seri per la salute,
e di avvertire prontamente il
medico nel caso di comparsa
di nuovi disturbi, anche se
lievi, dello stato di salute.
E’ opportuno, in ogni caso, che
la terapia farmacologica venga
rivalutata periodicamente, dal
momento che non è così infrequente che i pazienti anziani
assumano un farmaco per anni
senza un reale bisogno, anche
successivamente alla scomparsa della necessità che ne aveva
prescritto o indotto l’uso.
In conclusione, il paziente anziano merita e necessita di
un’attenzione particolare al fine di ottimizzare i trattamenti
farmacologici per un migliore
benessere e qualità della vita.
E’ auspicabile la realizzazione
di una gestione sempre più
“integrata” di questi pazienti
da parte dei medici (medico di
base, cardiologo, neurologo,
etc.), farmacisti ed infermieri attraverso una proficua e
stretta collaborazione, con lo
scopo di definire il regime terapeutico più appropriato per
il singolo paziente, rispettando
il delicato equilibrio tra benefici reali e rischi di effetti indesiderati, spesso anche gravi.
1Polypharmacy
- A New Paradigm for Quality Drug Therapy
in the Elderly? Arch Intern Med.
2004;164(18):1957-1959.
23
La Magnetoterapia:
un valido aiuto contro infiammazione e dolore.
Dott. Renato Varinelli
Medico Chirurgo
Specialista in Ortopedia
e Traumatologia
Dirigente Medico di I Livello
Azienda Ospedaliera
Sant’Antonio Abate
di Gallarate
Il vantaggio di questa terapia sta
sicuramente nel fatto che non ha
controindicazioni, salvo che in pazienti
portatori di pacemaker
ed in donne in gravidanza.
L
a condroprotezione
biofisica è una terapia di protezione della
cartilagine articolare che viene effettuata applicando uno
stimolo (campo elettro-magnetico pulsato) sull'articolazione sofferente (principalmente ginocchio, ma anche
spalla, caviglia...).
Lo stato infiammatorio rappresenta un grave danno per
la cartilagine articolare e deve
essere controllato nel tempo
più breve e nel modo più efficace possibile. Diversi studi
hanno dimostrato che la cartilagine articolare è altamente
sensibile agli stimoli biofisici
indotti da un campo elettromagnetico pulsato e che essi
sono in grado di modificare
in modo significativamente
positivo il metabolismo cartilagineo. Questo "stimolo
biofisico" ha come effetto
di breve periodo un'azione
antinfiammatoria e la risoluzione della sintomatologia dolorosa e, come effetto a lungo
termine, la protezione della
cartilagine e di tutte le altre
strutture articolari. I calciatori
sono sicuramente tra i più
grandi estimatori della magnetoterapia pulsata: traumi
a ossa, articolazioni e legamenti sono all'ordine del giorno in questo sport e spesso
campioni ed amatori scelgono
F A R M A C I A
questi trattamenti per ridurre
dolore ed infiammazione e
tornare quanto prima possibile in campo. L'Italia è davvero all'avanguardia in questo
settore e ha pubblicato diversi
studi su queste nuove appli-
F I D U C I A
cazioni della magnetoterapia.
Le ricerche condotte hanno
dimostrato che questo tipo di
trattamento riduce il dolore
e l'infiammazione, preserva la cartilagine e garantisce un ritorno più veloce
24
La Magnetoterapia: un valido aiuto contro infiammazione e dolore.
Indicazioni d’uso post-intervento chirurgico:
• Ricostruzione del LCA
• Microfratture
• Meniscectomie
• Trapianti di cartilagine
• Protocollo clinico di trattamento: il ciclo di terapia va iniziato entro 7 giorni dall'intervento ed effettuato per 4 ore al giorno per 45/60
giorni può essere ripetuto (entro 7 giorni dall’intervento)
Consegniamo fiducia
tutti i giorni
per 365 giorni all’anno.
Indicazioni d'uso nel trattamento conservativo:
•
•
•
•
•
Fasi iniziali dell’artrosi
Processi infiammatori articolari
Versamento intrarticolare
Edema dell’osso sottocondrale
Protocollo clinico di trattamento: 4 ore al giorno, per 30-45 giorni
alla piena funzionalità sia
in pazienti operati per lesioni
alla cartilagine del ginocchio
con artroscopia, sia in persone che si sono sottoposte alla
ricostruzione del legamento
crociato anteriore. Da non dimenticare il sempre più ampio
utilizzo anche nelle fasi iniziali
che non ha praticamente controindicazioni, salvo che in
pazienti portatori di pacemaker ed in donne in gravidanza.
Pur richiedendo almeno 4 ore
di trattamento giornaliero per
tempi piuttosto lunghi (dai 30
ai 60 giorni), è una terapia
che viene effettuata domiESPOSIZIONE
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FIDUCIA vuol dire trovare sempre nella
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dell'artrosi, sia per combattere
lo stato infiammatorio che per
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Autunno: il cielo è grigio... e l’umore?
I cambiamenti stagionali e le variazioni
del nostro benessere psicofisico.
Dott.ssa Renata Radici
Psicologa e Psicoterapeuta
Specializzata in Psicoterapia
dell'Adolescente e dell'Adulto
[email protected]
I
Recentemente gli studi hanno confermato,
in chi soffre di disturbi dell’umore, una
maggiore incidenza di episodi depressivi
in autunno e spesso anche in primavera.
cambiamenti
climatici
come l’avvicendarsi delle
stagioni, con le forti variazioni della temperatura, delle
ore di luce, del tasso di umidità, pongono al nostro corpo
la necessità di acclimatarsi,
ovvero di adattarsi alle nuove
condizioni esterne. I processi fisiologici che tendono a
mantenere gli equilibri interni
ratorio, e l’attività ormonale.
A testimonianza delle difficoltà che a volte incontriamo in questi adattamenti, è
esperienza comune quella dei
cosiddetti mali di stagione
che comprendono sia i disturbi più strettamente fisici,
sia quelli che riguardano la
sfera psichica. Anche il nostro
benessere psichico, infatti,
prevalesse la produzione di
bile nera, responsabile della
melanconia. Recentemente gli
studi hanno confermato, in
chi soffre di disturbi dell’umore, una maggiore incidenza di
episodi depressivi in autunno
e spesso anche in primavera,
mentre gli episodi maniacali
sono più frequenti in estate.
Attualmente, nelle più recen-
in estate il tono dell’umore
è nella norma o tende ad alzarsi eccessivamente (episodi maniacali). Con l’avvento
dell’autunno e dell’inverno,
dunque, per chi soffre di
SAD il rischio è quello di un
insieme di sintomi depressivi,
che comprendono tipicamente l’abbassamento del tono
dell’umore (sentirsi giù di mo-
vengono messi a dura prova
dal cambiamento di stagione,
tanto più negli ultimi anni,
in cui assistiamo a variazioni
spesso repentine e drastiche.
Adattarsi a bruschi mutamenti
atmosferici richiede un notevole dispendio di energie psicofisiche, in cui sono coinvolti
molti apparati, tra cui i sistemi
nervoso, circolatorio e respi-
risente di questi mutamenti.
Fin dall’antichità si è osservata
una relazione tra l’avvicendarsi delle stagioni e i disturbi
dell’umore, con la tendenza
alla depressione in autunno
(ma spesso anche in primavera), e con modifiche in senso
euforico in estate. Nel V secolo a.C. il medico greco Ippocrate riteneva che in autunno
ti classificazioni dei disturbi mentali, si parla di SAD
(dall’inglese Seasonal Affective
Disorder, Disturbo Affettivo Stagionale), per indicare
il presentarsi ricorrente di
sintomi depressivi sempre
negli stessi periodi dell’anno,
tipicamente in autunno e in
inverno (ma frequentemente
anche in primavera), mentre
rale, o non provare emozioni
verso qualsiasi cosa), apatia e
caduta degli interessi, calo del
desiderio sessuale, perdita di
energie, estrema stanchezza,
tendenza a dormire più che in
altri periodi dell’anno, aumento dell’appetito e assunzione
preferenziale di carboidrati e
di cibi dolci, con conseguente aumento del peso. Possono
F A R M A C I A
F I D U C I A
26
essere presenti anche ansia e
irritabilità e, non di rado, disturbi somatici come dolori,
cefalea, stipsi. Questi sintomi
si presentano generalmente in
autunno e tendono a raggiungere una maggiore intensità
nei mesi più freddi (dicembre,
gennaio, febbraio).
Questo disturbo compare nelle persone comunemente tra
i 20 e i 35-40 anni e colpisce
prevalentemente le donne. Da
alcuni studi è risultato che
in Europa Centrale soffre di
SAD il 2-3 % della popolazione. In Italia una ricerca
recente ha rilevato la presenza
della SAD in circa il 3,5 %
della popolazione. È difficile
tuttavia fare una stima precisa
di quanto sia diffusa, dato che
a volte i sintomi sono lievi e
vengono sottovalutati, attribuiti anche, nella nostra cultura,
alla fatica di riprendere i ritmi
della vita quotidiana dopo le
ferie estive. In realtà questi
segnali meritano attenzione,
soprattutto se compromettono in misura significativa il
benessere e le attività della vita
quotidiana.
La relazione tra la depressione e l’avvento della stagione
fredda è stata spiegata con
varie ipotesi. In particolare si
è posta molta attenzione sul
fatto che in autunno si riduce
il fotoperiodo, cioè il numero
di ore in cui siamo esposti
alla luce solare. Questo inevitabilmente influenza diversi
processi biologici, i cui ritmi
interni sono regolati anche da
stimoli ambientali, tra cui la
luce e la temperatura. Si è osservato infatti che l’incidenza
della depressione stagionale
varia in base alla latitudine,
aumentando se ci si sposta
verso Nord (ad esempio nei
Paesi Scandinavi), dove le ore
di buio in inverno aumentano
sensibilmente e la differenza del fotoperiodo rispetto
alla stagione estiva è notevo-
F A R M A C I A
le. Negli Stati Uniti, in uno
studio svolto su un piccolo
gruppo di pazienti con episodi depressivi ricorrenti nella
stagione fredda, si è osservato
un peggioramento della sintomatologia nel caso di un
trasferimento verso Nord. Si
è ipotizzato che l’esposizione alla luce solare influenzi
l’umore perché è in relazione
con l’attività di alcune sostanze prodotte dal nostro organismo, tra cui la serotonina,
coinvolta proprio nella regolazione del tono dell’umore,
e la melatonina, implicata in
particolare nella regolazione
del ciclo sonno-veglia. Accanto a questi fattori, che sottopongono il nostro organismo
a un considerevole stress psicofisico, va considerato anche
che l’autunno e l’inverno sono
le stagioni in cui molti organismi viventi muoiono, molte
piante rimangono spoglie, alcune specie animali vanno in
letargo... in generale la natura
si addormenta. Al contrario,
la primavera rappresenta il risveglio della natura e l’estate
il pieno della vitalità. Come
è evidente nell’opera di molti
poeti, l’avvento della stagione
fredda sollecita la nostra sensibilità a vissuti come la melanconia, la tristezza, il lutto, che
non per tutti possono essere
facili da vivere e da tollerare.
Si tratta comunque di disturbi
complessi, la cui genesi non è
stata ancora completamente
chiarita ma, verosimilmente,
vede implicati molti fattori.
Nell’approccio terapeutico
al SAD trovano spazio sia
l’utilizzo di opportuni psicofarmaci, sia il ricorso alla
psicoterapia. Nelle forme in
cui la sintomatologia più lieve
lo permette, è possibile trarre
beneficio da una moderata
ma costante attività fisica,
oltre che dal coltivare interessi e relazioni che danno
piacere.
F I D U C I A
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Autunno: il cielo è grigio... e l’umore?
I cambiamenti stagionali e le variazioni del nostro benessere psicofisico.
Alcuni utili consigli per affrontare
al meglio la “stagione fredda”.
Dott. Gianluca Bonicalzi
Farmacista
[email protected]
Il buono stato di salute del nostro sistema
immunitario è condizione fondamentale per
affrontare le possibili complicanze legate all’arrivo
della stagione fredda. A tale scopo la Medicina
Naturale permette di consigliare numerosi rimedi
con i quali si può prevenire e trattare patologie
quali raffreddore, influenza, tosse.
I
l periodo immediatamente successivo al rientro dalla vacanze estive
(fine agosto) rappresenta il
momento ideale per iniziare
a preparare il nostro sistema
immunitario ad affrontare le
possibili complicanze correlate con l’arrivo della stagione fredda. E’ infatti più
facile stimolare le difese del
nostro organismo, ben ritemprato dal riposo estivo, con
opportuni rimedi naturali.
Numerose sono le possibilità
offerte dalla medicina definita “alternativa”, l’unica in
grado di instaurare terapie
personalizzate sia per adulti
che per bambini. Sembra però opportuno, prima di parlare di rimedi, sottolineare
quanto sia fondamentale avere un buon equilibrio psicofisico, condizione necessaria
perché il nostro organismo
possa definirsi in buono stato
di salute. Per riuscire ad ottenere tale obiettivo bisogna
ricordare l’importanza che rivestono una dieta equilibrata
e la pratica costante dell'esercizio fisico.
Detto questo, visto che la
Fitoterapia rappresenta una
delle più antiche metodiche
terapeutiche, iniziamo con il
consigliare alcuni buoni rime-
F A R M A C I A
di utilissimi sia per prevenire
che per curare le varie patologie da raffreddamento. La
Propoli rappresenta uno dei
rimedi più conosciuti per il
trattamento e la prevenzione
dei malanni invernali grazie
F I D U C I A
alla sua azione antibiotica naturale abbinata a quella immunostimolante; altre piante
note per la loro azione immunostimolante sono l’Echinacea e l’Uncaria tormentosa,
mentre del Ribes nero viene
sfruttata l’azione antinfiammatoria (simile a quella del
cortisone); la tintura madre
di Rosa canina è utilissima
in fase preventiva in quanto
fonte naturale di vitamina C.
Il fitocomplesso (insieme dei
principi attivi opportunamente estratti dalla pianta) di tali
fitoterapici è ricco di sostanze in grado di stimolare le
difese naturali del nostro organismo permettendo così di
raggiungere la guarigione in
modo veloce e praticamente
senza effetti collaterali.
Una grandissima varietà di
prodotti può essere attinta
dall’Omeopatia, una delle
poche metodiche terapeutiche che dà la possibilità al
terapeuta di personalizzare la
terapia da consigliare. Derivati in monodose a base
di Anas Barbariae possono essere già assunti a fine
estate per stimolare le difese
immunitarie in modo specifico contro le infezioni virali
(virus influenzale e parainfluenzale) nella misura di un
tubo dose alla settimana per
gli adulti e mezzo tubo dose
alla settimana nel caso dei
bambini. I principali rimedi
utilizzabili in fase acuta sono
invece i seguenti: a) in caso
d’influenza è bene alternare
28
Alcuni utili consigli per affrontare
al meglio la “stagione fredda”.
nell’arco della giornata Eupatorium (influenza con dolori osteo-muscolari e febbre
elevata ad esordio graduale),
Gelsemium (influenza con
prostrazione e tremore, con
febbre medio alta ad insorgenza progressiva) e Rhus
tox (influenza con sensazione d’indolenzimento, contusione e rigidità articolare e
febbre media ad insorgenza
graduale); b) in caso d’infiammazione si possono assumere Aconitum (ottimo
nella fase acuta del processo
infiammatorio sia esso a livello delle alte vie respiratorie
[rinite], delle basse vie respiratorie [tracheo-bronchite]
che dell’orecchio [otite]),
Belladonna (da utilizzare in
successione ad Aconitum)
e Bryonia. Esiste inoltre in
commercio una serie di rimedi composti (contenenti più
principi attivi naturali sia fitoterapici che omeopatici) molto utili in quanto permettono
di semplificare la terapia.
Si possono anche abbinare
alcuni derivati oligoterapici
come il rame (Cu) dotato di
attività antinfiammatoria, il
rame-oro-argento (Cu-AuAg) derivato utile quando si
vuole ripristinare la reattività
ottimale dell’organismo, lo
zolfo (S) che grazie alle sue
attività detossificanti è in grado di facilitare l’eliminazione
delle tossine fisiologicamente
prodotte dal nostro organismo dopo un’aggressione
batterica o virale.
A tutti questi rimedi che vengono assunti per via orale si
possono affiancare dei preparati naturali per uso topico
(sotto forma di spray, fiale
per suffumigi, o pomate) che,
grazie alla loro capacità di
liberare le vie aeree in caso
di raffreddore o sinusite, permettono al malato di respirare meglio, migliorando fra
l’altro la qualità del sonno.
F A R M A C I A
News dalle aziende News dalle aziende
■ Quando l’intestino “fa i
capricci”...
Elisir Depurativo
Ambrosiano “le 20
buone erbe”.
Da un’antica ricetta un
aiuto naturale, pratico e
completo.
Regolarità intestinale e digestione sono le funzioni del
nostro organismo che per
prime subiscono le conseguenze negative
del nostro stile di
vita. Quando in
tutta fretta consumiamo pasti
ricchi di grassi,
poveri di fibre e
per di più conduciamo una vita sedentaria
e stressante, la cattiva digestione, il gonfiore e la pigrizia
intestinale sono i disturbi più
frequenti. Il “pronto soccorso naturale” può venire dalla
sapiente selezione di erbe officinali racchiuse nella mini-
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■
Sempre più mamme oggi in
Italia prestano attenzione agli
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buone erbe” che, assunta la
sera quando serve, aiuta fisiologicamente a riequilibrare
l’intestino. Quanto alla fase
digestiva, un gradevole sorso
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buone erbe”, ottenuto dalla
“macerazione” delle erbe selezionate, favorisce digestione e diuresi aiutando a de-
purare l’organismo da scorie
e tossine. Elisir Depurativo
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29
“Torni domani”.
Lettera aperta all’Assessore alla Sanità.
I farmaci che curano l'insonnia.
Come ritrovare il piacere di dormire.
Continua da pagina 3
Continua da pagina 21
F A R M A C I A
assai poco comprendibile da
parte dei cittadini - elettori,
oltre che pazienti.
Occorre poi sapere che, una
volta entrato in questo meccanismo di DPC, un farmaco scompare dal circuito
commerciale ed è impossibile, anche per i farmacisti
più attrezzati e volonterosi,
procurarlo al di fuori della
distribuzione ASL, neppure
nei casi della massima urgenza.
Vorrei dunque che ci fosse
un Tuo interessamento concreto verso questo problema ed una seria riflessione
per verificare la situazione e
capire se Regione Lombardia voglia andare verso la
massima efficienza e porre
davvero il cittadino al centro
del sistema sanitario.
Il sistema farmacia ha già
molte difficoltà; persino in
provincia di Varese una farmacia ha già chiuso, due sono state cedute in situazione
di urgenza per problemi economici ed alcune ricevono
le merci solo se pagano alla
consegna.
Un ulteriore colpo sarebbe
mortale per molte piccole
farmacie e per il servizio
farmaceutico territoriale.
Nel frattempo tutti i colleghi
ed io stesso continuiamo ad
operare come sempre evitando ogni iniziativa clamorosa
che possa danneggiare il livello di servizio ai cittadini,
ma confidiamo che con un
Tuo autorevole intervento
si possa ridiscutere l’intero
problema”.
*Mario Mantovani - Ex deputato
Europeo, Senatore, Assessore alla
sanità della Regione Lombardia.
On. Dr. Luigi Zocchi
Presidente Federfarma
Varese
F I D U C I A
(esempio antistaminici, analgesici, oppioidi, anticonvulsivanti, antidepressivi) e con
l'alcool. L'uso prolungato,
infine, crea dipendenza e assuefazione (cioè la necessità
di aumentare nel tempo la
dose per avere il medesimo
effetto). Bisogna sottolineare
che, se si sviluppa dipendenza, con l'interruzione della
terapia si possono manifestare dei gravi segni di astinenza, tra cui ansia da rimbalzo,
irrequietezza, insonnia e amnesia. Per questo attualmente sono state studiate nuove
molecole, che hanno minori
effetti collaterali e sembrano
indurre un sonno più simile a
quello naturale. Il rischio dello sviluppo di tolleranza e dipendenza conseguente all'uso
di questi composti sembra
inoltre essere minore rispetto
alle benzodiazepine ipnotiche. Essi sono lo Zolpidem
(Stilnox), il Zopiclone (Imovane) e lo Zaleplon (Sonata).
Un uso protratto di ipnotici,
comunque, è sempre sconsigliato, ed è considerata una
pratica medica a rischio. Le
benzodiazepine e i farmaci
di nuova generazione sono
indicati solamente in casi di
disturbi gravi, disabilitanti o
tali da esporre il paziente a
profondo malessere. La durata del trattamento deve essere
la più breve possibile, generalmente da un minimo di
qualche giorno a un massimo
di 4 settimane, inclusa la fase
di sospensione del farmaco.
È sempre necessario rivolgersi al medico per la prescrizione e non si deve ricorrere in
nessun caso al fai-da-te o al
passaparola con conoscenti!
Bibliografia: B.G. Katsung
"Farmacologia generale e clinica"; "Guida all'uso dei farmaci"
AIFA.
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Centro Diagnostico Varesino s.r.l.
Vicolo San Michele, 6
21100 Varese
Tel. 0332 28.86.38/28.89.01
Fax 0332 28.87.20
www.cdv.va.it - [email protected]
CDV - DIA s.r.l.
Via Ravasi (Vicolo S. Michele, 6)
21100 Varese
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■ La Farmaceutica
Viale Lombardia, 64
21040 Castronno (VA)
Tel. 0332 89.36.60
Fax 0332 89.36.62
[email protected]
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■ Pavis s.p.a.
Via Rossini, 11
21020 Buguggiate (VA)
Tel. 0332 45.54.63
Fax 0332 45.97.48
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www.pavis.it
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■ Pool Pharma
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■ Brux Srl
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Tel 02 96.40.90.73
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Via Pirandello, 31
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Pagina n. 11
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indirizzi
ve porta al mancato possibile
accesso al farmaco, nelle modalità ideate dalla Regione,
fino a tre - quattro giorni con
un disagio difficile da spiegare e da raccontare.
Anche nel corso di questo
anno 2013 le occasioni di
week end lunghi si avranno
ripetutamente.
Più di una volta, come sanno bene anche ex dirigenti
di strutture pubbliche, solo
per un fortuito sommarsi di
coincidenze favorevoli come
la presenza sul territorio di
colleghi farmacisti capaci di
assumersi il rischio economico del mancato pagamento
delle ricette da parte della
propria ASL, si sono potute
risolvere situazioni molto difficile in presenza di soggetti
portatori di gravi patologie
(soprattutto psichiatriche) reperendo e consegnando i farmaci necessari coinvolgendo
molte persone in telefonate,
trasporti e consegne ben al
di là dei compiti di ciascuno
ed in modo del tutto disinteressato.
Questo perché la categoria
dei farmacisti, al di là di facili
ironie e strumentalizzazioni, mantiene la caratteristica
principale di professionalità,
impegno e tutela del cittadino che è riconosciuta dalla
stragrande maggioranza della
popolazione, ma, stranamente, ignorata da molti ambienti
politici ed istituzionali.
Qualche collega mi ha riferito
che esistono forti incentivi
economici per i funzionari
pubblici che si adoperano per
creare e gestire questo meccanismo che provoca serie
difficoltà ai cittadini, il cui disagio sembra proprio essere
un fattore del tutto trascurabile per alcuni di loro; spero
proprio che ciò non sia vero
perché, se lo fosse, sarebbe
✓rubrica
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STIPSI?
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l’intestino
combatti
la stitichezza
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c’è Dimalosio Complex
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dell’intestino.
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“addormenta” e perde la
sua regolare puntualità
è possibile andare incontro
ad episodi di stitichezza che
possono causare cattiva
digestione, senso di gonfiore
con tensione addominale e
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Sovrappeso, difficoltà digestive e
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sensazione di stanchezza psico-fisica
sono alcune delle spie che si accendono per segnalarci un logorio in corso.
È il momento di ricorrere all’azione
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da Pool Pharma per il pronto ripristino
degli equilibri alterati.
L’utilizzo di soli estratti vegetali
ad elevata e costanteconcentrazio-
ne di attivi, estratti titolati e standardizzati, l’adozione di particolari “complessi naturali” (Fitosomi),
capaci di incrementare sostanzialmente l’efficacia del principio
attivo naturale e il ricorso a compresse
“a rilascio controllato” rappresentano
alcuni dei caratteri distintivi che fanno
di “Bio-forze naturali” una linea di
prodotti “diversi” per assorbimento,
durata d’azione ed efficacia.
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2. Regulé per la regolarità intestinale
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*Abbinato a dieta ipocalorica ed esercizio fisico: non sostituisce una dieta variata. Se la dieta dura più di tre settimane, consultare il medico. Leggere le avvertenze sulla confezione.
Seguendo queste direttive è
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Lattulosio ed estratti vegetali,
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in sinergia per “risvegliare”
la corretta motilità intestinale
senza irritare.
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regolarità svolge un’azione
come regolatore intestinale,
favorisce la crescita della flora
batterica ed aiuta a combattere
quel
fastidioso
gonfiore
addominale facilitando una
normale evacuazione.
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gusto pesca.
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