A cura di Matteo Gianatti

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A cura di Matteo Gianatti - www.meteopiateda.it
21 SETTEMBRE-10 OTTOBRE 2009: ESTATE INFINITA TRA PIOGGE DISASTROSE
AL SUD E CALDO RECORD AL CENTRO-NORD E SU GRAN PARTE D'EUROPA.
Nonostante le piogge al Nord delle prime settimane, solo nelle regioni del Centro-Sud settembre
2009 è al secondo posto per precipitazioni dal 1800 ad oggi: il 237% della media 1961-1990. Nella
Sicilia Occidentale l'anomalia è stata del 400%, tra il 200 e il 300% in Calabria, tra il 150 e il 200%
in Abruzzo e Molise, dal 150 al 350% nel Nord della Sardegna, e dal 300 al 400% in quella
meridionale. Nel resto del Paese, settembre si è rivelato piuttosto anonimo sotto il profilo
pluviometrico, persino siccitoso su Alpi Centro-Occidentali, parte parte del Nord e del Centro,
occupando la ventitreesima posizione con un'anomalia del +75% (nel 1833 fu del +202%). Le
temperature si sono mantenute abbondantemente oltre la media, con differenze superiori ai due
gradi sulle regioni settentrionali. Valori leggermente inferiori al normale hanno distinto l'aera
palermitana, mentre altrove, sono evidenziati scarti di circa un grado quasi dappertutto. In
particolare, il caldo si è fatto sentire nei primi giorni del mese tra Sardegna, Romagna e zona
padano-veneta, dove alcune città hanno battuto i precedenti record mensili di temperatura (vedi).
Ciononostante, con un'anomalia di +1,47°, settembre 2009 si colloca solamente al tredicesimo
posto tra quelli più caldi degli ultimi due secoli. In vetta alla classifica troviamo il 1987, con +2,92°.
A Sud delle Alpi ed in Engadina, le temperature si sono attestate tra 1,3 e 2,4 gradi sopra la media
pluriennale 1961-1990. Durante la prima decade di ottobre gli scarti termici sono addirittura
aumentati, posizionandosi tra 1,8 e 3,7 gradi oltre la norma.
23-26 settembre 2009: piogge record su Sardegna, Sicilia e Calabria.
Geopotenziali a 500 hPa e pressione al suolo, giovedì 17 e venerdì 17 settembre 2009. Nella prima mappa, il
tratteggio indica lo spostamento della goccia fredda dalla Scandinavia alla Penisola Iberica. L'estensione
dell'Anticiclone delle Azzorre verso l'Europa taglia definitivamente l'alimentazione polare al vortice di bassa
pressione. L'enorme quantità di energia disponibile sul Mediterraneo nonché la discesa di aria più fresca sul bordo
orientale dell'anticiclone provocano la riacutizzazione del minimo di geopotenziale, in movimento dalle coste algerine
verso lo Ionio, cui segue l'approfondimento di un minimo al suolo in prossimità della Sicilia.
Nella quarta settimana di settembre l'estremo Sud peninsulare deve fare i conti con un'ondata di
maltempo senza precedenti per queste regioni, sia per durata che per intensità delle precipitazioni.
Il vortice freddo che dalla Scandinavia è scivolato verso la Penisola Iberica, condizionando il tempo
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su gran parte d'Italia a metà mese, ha ripreso vigore a contatto con le tiepide acque mediterranee.
Ne consegue la formazione di un minimo depressionario al suolo in prossimità della Sardegna nel
primo giorno della terza decade, alimentato da aria caldo-umida Nord-africana.
Tagliata l'alimentazione atlantica sotto la prepotente spinta dell'Anticiclone delle Azzorre, il
mulinello di bassa pressione comincia a muoversi lentamente verso Est, scaricando piogge di
eccezionale entità a cominciare dalla Sardegna, e, a seguire, su Sicilia e Calabria. La ventilazione
Sud-orientale nei bassi strati unita all'orografia favorisce l'inasprimento dei fenomeni per effetto
stau nelle aree esposte. Anche Campania, Puglia e Basilicata hanno risentito di rovesci e
temporali, seppur in forma minore.
Nei giorni 23 e 24 settembre, il vortice mediterraneo, situato presso il Canale di Sardegna, provoca
intenso maltempo sulle isole. Tra martedì e mercoledì, ben 221 mm di pioggia sono caduti a
Pantelleria (201 mm in 12 ore), e 207 mm a Lampedusa in appena quattro ore (la media annuale è
di 319 mm). Tra mercoledì e giovedì si segnalano 136 mm all'aeroporto di Punta Raisi a Palermo,
51 mm a Catania-Sigonella, e picchi di oltre 120 mm nell'Ogliastra, in Sardegna. Tutti i dati si
riferiscono ai quantitativi massimi registrati in 24 ore.
Venerdì 25 settembre, un centro di bassa pressione al suolo si approfondisce sullo Ionio. I
nubifragi alluvionali si accaniscono sui settori orientali delle isole maggiori e della Calabria.
Nell'hinterland di Palermo si misurano punte di 130 mm. In Sardegna, picchi superiori ai 350 mm di
pioggia tra Olbia e Cagliari, e frequenti accumuli fra 100 e 200 mm. Nel Catanzarese, ben 336,8
mm a Chiaravalle (quasi 580 mm in cinque giorni), e 278,2 a Petronà (200 mm tra la mezzanotte e
le 06), 205,6 mm a Corigliano Calabro, nel Cosentino, e 163 mm in località S. Mauro Marchesato,
in provincia di Crotone.
Sabato 26 settembre, il minimo sullo Ionio provoca nuovi temporali e nubifragi al Sud, in particolare
sulla Calabria (124 mm di pioggia a Crotone, 241 in due giorni).
23-26 settembre 2009: quasi 30 gradi al Nord, temporali nel week-end.
Mentre all'estremo Sud il maltempo mantiene le temperature al
di sotto delle medie, sulle regioni settentrionali l'Anticiclone
delle Azzorre determina condizioni di caldo tardo-estivo dai
monti al piano, con massime diffusamente comprese fra 26 e
28 gradi in Pianura Padana. Sfiorati i 30 gradi nelle province di
Lodi e Mantova: il 23 settembre a Codogno (+29,7°), il 24 ad
Asola (+29,5°). Valori tra 28 e 29 gradi si rilevano mercoledì
tra Brescia e Milano (Leno +29,3°, Corbetta +28,9°), nel
Modenese (S. Prospero +29,2°), in provincia di Verona
(Pescantina-Settimo +28,6°) e sulla pianura piemontese
(Vercelli +28,2°).
Temperature massime in Lombardia
giovedì 24 settembre 2009 (fonte ARPA).
Le varie tonalità di rosso indicano valori
superiori a 20 gradi in Val Padana e nei
fondovalli, con picchi più elevati su
Milanese e bassa pianura.
Nel fine settimana, l'indebolimento dell'anticiclone è associato
al rientro di aria umida da Est nei bassi strati contro il pendio
Sud-alpino, in seguito alla discesa di un debole sistema
frontale dal Nord Europa, in rapido allontanamento verso i
Balcani. Il peggioramento, non molto incisivo, è sufficiente a
scatenare isolati temporali anche di forte intensità su Prealpi,
Brianza, Biellese, Comasco e Trentino tra il 25 e il 26
settembre.
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Venerdì 25, un temporale insiste per oltre due ore tra la media e la Bassa Valtellina, interessando
in particolare la Val Tartano, ma anche Ardennese e Val Masino, mentre una seconda cella
temporalesca, formatasi sull'Alto Lario dopo mezzogiorno, ha raggiunto la Val Gerola nel primo
pomeriggio. Nonostante la distribuzione irregolare delle precipitazioni, non sono mancati accumuli
di rilievo nelle aree maggiormente interessate: Campo Tartano 52,1 mm, S. Martino Valmasino
28,1 mm, Ardenno 20,6 mm. Piogge importanti, seppur localizzate, si segnalano anche sul
Mendrisiotto (Cabbio 43,0 mm).
Sabato 26 settembre le precipitazioni riguardano specialmente le province Nord-occidentali della
Lombardia e il basso Ticino, con diffusi accumuli tra 20 e 40 mm (Cabbio 42,0 mm, Rovate di
Carnago 41,0 mm), per poi insistere sulla cerchia alpina occidentale, esaltate dallo stau.
2 ottobre 2009: disastro a Messina.
Dopo i nubifragi alluvionali che nell'ultima decade di settembre hanno determinato quantitativi
pluviometrici storici sul capoluogo siciliano, nei primi giorni di ottobre nuovi temporali orografici
auto-rigeneranti sconvolgono il Messinese.
Mentre un vortice ciclonico in quota si muove
dalle Baleari verso le regioni insulari italiane,
l'approfondimento della depressione al suolo
sul Tirreno incentiva il richiamo di aria calda
dal Nord Africa. Ancora una volta entra in
gioco la notevole quantità di energia termica
accumulata sopra il mare (tra lo Stretto di
Sicilia e lo Ionio la temperatura dell'acqua è
prossima
ai
25
gradi),
responsabile
dell'inasprimento dei moti convettivi.
Geopotenziali a 500 hPa e pressione al suolo, venerdì 2
ottobre 2009, ore 00Z. Mentre il ciclone mediterraneo (TLC
o Tropical Like Cyclone) provoca eccezionali precipitazioni
temporalesche in Sicilia, sulle regioni settentrionali
persistono condizioni di tempo stabile, caldo e soleggiato.
Sull'Europa, correnti artiche in discesa da Nord piegano
verso la Russia. Più a Ovest, l'Anticiclone delle Azzorre è
pronto a riconquistare il Mediterraneo per l'ennesima volta,
in quella che pare una nuova estate infinita.
Il maltempo raggiunge la Sicilia giovedì 1
ottobre, quando all'aeroporto Punta Raisi di
Palermo si registrano 165 mm di pioggia (di
cui 163 nel pomeriggio, 217 mm in 24 ore
entro venerdì). In serata, frane e crolli
devastano le colline messinesi, provocando
decine di morti e distruzione. I dati
pluviometrici dimostrano come il nubifragio
abbia colpito, in verità, una limitata zona del
capoluogo, particolarmente la frazione di
Giampilieri (sul versante orientale dei Monti
Peloritani, dove si stimano 300-350 mm di
pioggia caduta in sole tre/quattro ore), mentre
all'aeroporto di Messina il bilancio è di 71 mm.
I fenomeni sono parsi molto meno violenti dall'altra parte dello stretto, come dimostrano i 40-60
mm cumulati nella zona di Reggio Calabria.
I decade ottobre 2009: caldo record e siccità sulla Mitteleuropa.
Tra lunedì 5 e giovedì 8 ottobre la Regione Alpina è bersaglio delle correnti Sud-occidentali
richiamate dall'anticiclone afro-mediterraneo. Mercoledì 7, aria originariamente molto calda e
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secca ed effetto favonico favoriscono temperature inusuali per la stagione a Nord delle Alpi,
soprattutto nel Giura, in Vallese e nei cantoni Grigioni e Berna. In particolare, si segnalano +27,0°
a Scuol (1250 m, record precedente di +23,9° il 5 ottobre 1997), ma anche +28,4° a Coira, +23,2°
a Davos (1560 m) e +13,9° sul Colle del Gran San Bernardo (2473 m) giovedì.
Oltre che in Svizzera, il richiamo caldo che precede un fronte atlantico ha fatto registrare
temperature da piena estate in Francia, Germania e Austria. Il valore più alto di +33,3° è stato
rilevato ai piedi dei Pirenei, ma in diverse aree della Francia sono stati superati i 30 gradi. A
Monaco di Baviera la massima ha sfiorato i 28 gradi (quasi 15 oltre la media), +28,5° a Vienna.
Geopotenziali e temperature a 850 hPa, giovedì 8 ottobre
2009. Venti caldi dal Mediterraneo occidentale verso NordEst precedono il passaggio sull'Europa e sull'Italia di una
debole saccatura oceanica. Le temperature che precedono il
fronte freddo sono quasi da piena estate, con l'isoterma di
+20° che abbraccia le Isole Baleari. La ricaduta favonica e
la subsidenza anticiclonica favoriscono temperature di circa
due gradi superiori ai massimi storici mai rilevati sulla
Svizzera Orientale.
Il temporale riprende vigore sul Basso Bresciano
quantitativi pluviometrici (Brandico 153 mm).
Precipitazioni di nuovo a fasi alterne e mal
distribuite hanno caratterizzato la prima
decade in Lombardia, trascorsa all'insegna di
un clima decisamente tardo-estivo per
l'invadenza dell'anticiclone Nord-africano.
L'apice si è toccato giovedì 8 ottobre, quando
le temperature massime hanno diffusamente
raggiunto i 23/25 gradi in pianura, con punte
di oltre 27 gradi nel Mantovano (Asola
+27,7°). L'indomani, una perturbazione
atlantica causa forti temporali sparsi al NordOvest. Nel primo mattino, un sistema autorigenerante sul Golfo di Genova provoca la
caduta di 150 mm di pioggia nel Savonese.
Temporali
notturni,
incentivati
dalla
componente
orografica,
interessano
il
Novarese, la Lombardia occidentale e il
Canton Ticino durante la notte (Cabbio 84,0
mm, Brebbia 73,4 mm, Borgomanero 63,7
mm, Olgiate Comasco 57,4 mm, Colico 40,9
mm). Nel corso della giornata, la discesa di
aria più fredda dalle prealpi innesca nuovi
sistemi convettivi tra Basso Varesotto e
Milanese (Sedriano 68,3 mm), e, in serata,
nell'Alessandrino, gli ultimi diretti verso
Pavese, Lodigiano, Cremonese, Bergamasca.
sabato notte, cumulando in poche ore ingenti
Sondrio - statistiche 21 settembre-10 ottobre 2009.
Per il mese di settembre, la media degli scarti rileva un'anomalia termica di +0,32° rispetto al
valore di riferimento 1988-2007, mentre è di -0,40° la differenza rispetto a quello ventennale
previsto dalla normativa UNI.
Temperature tardo-estive hanno insistito sul capoluogo per diversi giorni. In particolare, l'ultima
decade di settembre è stata la quarta più calda dal 1988, con una temperatura media di +17,58°
(+1,32° oltre la norma), mentre la prima di ottobre occupa il quinto posto con +16,20° (+1,73°).
L'intero periodo ha rilevato un'anomalia di +1,53° rispetto alla norma (+1,34° per le minime, +2,18°
per le massime), conquistando il terzo gradino più alto con una media di +16,89°. In vetta alla
classifica troviamo l'inarrivabile 1997 (+3,27°), anno della prima decade di ottobre più calda
(+4,23°). L'ultima posizione è, invece, occupata dai +12,05° del 2008 (-3,32°). Nel giorno più caldo
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(24 settembre) la temperatura media è stata +19,6°, +26,0° la massima assoluta registrata il 23
(record di +31,0° il 1 ottobre 1997).
Mese
Settembre
2009
Scarto
Totali
Totali 2009
Scarto
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Prima decade
Se conda de cade
Pluvio
Pluvio
T min T max mm
T min T max mm
12,9
25,2
26,4
12,0
23,5
33,6
12,6
24,9
65,0
12,6
22,6
7,8
-0,3
-0,3
38,6
0,6
-0,9
-25,8
12,03 23,45 99,31
12,49 23,64 78,20
0,46
0,18 -21,11
Te rza de cade
Pluvio gg di gg T Prog.
T min T max mm
gelo ≥ 33° pluvio
11,2
21,7
39,3
12,3
23,4
5,4
1,1
1,7
-33,9
0
0
671,08
0
0
680,60
0
0
9,52
Media
vente nn Media
ale
2009
0,50
-1,24
3,30
2,25
8,20
7,76
12,60
12,60
16,00
18,10
20,00
19,71
22,30
21,59
21,40
22,58
18,10
17,70
T min
-10,2
-7,3
-3,6
4,2
4,5
8,5
8,7
12,3
7,3
Me dia
min
2009
-4,69
-2,71
1,79
6,97
10,76
13,01
14,81
16,43
12,49
Me dia
max
2009
5,24
8,96
14,63
18,72
25,03
26,43
28,25
29,04
23,64
Scarto
-1,74
-1,05
-0,44
0,00
2,10
-0,29
-0,71
1,18
-0,40
T max
10,8
17,4
21,6
25,2
32,6
30,8
32,8
32,9
29,5
gg min gg max gg T ≥
≤ 0°
≤ 0°
30°
31
1
0
24
1
0
11
0
0
0
0
0
0
0
2
0
0
2
0
0
6
0
0
12
0
0
0
Con un deficit superiore al 21%, settembre è risultato altresì meno piovoso del normale. Ancora
una volta, è bene sottolineare una distribuzione dei fenomeni tipicamente estiva piuttosto che
autunnale sull'insieme della provincia, specie nelle prime due settimane. Le precipitazioni più
significative si sono verificate il 4 settembre (→vedi), e hanno preceduto il transito di un sistema
frontale. Il primo peggioramento autunnale di metà mese (→vedi) ha interessato soprattutto la
provincia di Varese, il Basso Lario e l'appennino pavese. Nell'ultima decade, l'afflusso di aria più
umida dai quadranti meridionali provoca dell'instabilità lungo i rilievi, e piogge generalmente scarse
sul fondovalle. La prima di ottobre si è rivelata particolarmente asciutta, con fenomeni più diffusi a
fine periodo per l'avvicinamento di un'ondulazione atlantica, preludio del netto cambio circolatorio
che chiude definitivamente questa lunga parentesi tardo-estiva.
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Fonti consultate:
dati: MeteoGiornale, Centro Meteorologico Lombardo, ARPA Lombardia, MeteoSvizzera
carte meteorologiche: www.wetterzentrale.de, www.arpalombardia.it
temperature medie mensili ventennali: prospetto VI, appendice B, UNI 8477/1 - CTI Norma Italiana
Articolo e rielaborazione grafica di Matteo Gianatti
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