CONSERVATORIO “LICINIO REFICE” DI FROSINONE
ANNO ACCADEMICO 2015-2016
CORSI DI DIPLOMA ACCADEMICO IN DISCIPLINE MUSICALI DI
SECONDO LIVELLO: BIENNIO
OFFERTA FORMATIVA DEL COORDINAMENO STORICOMUSICOLOGICO:
STORIA DELLA MUSICA, DISCIPLINE RELATIVE E AFFINI,
STORIA DEL TEATRO MUSICALE, DRAMMATURGIA
MUSICALE
ALTRE ATTIVITA’ FORMATIVE
INERENTI A TALI INSEGNAMENTI
DOCENTI E ORARI DELLE LEZIONI
BIBLIOGRAFIA E BIBLIOTECONOMIA MUSICALE
Patrizia Caldore
Giovedì 15.00 – 16.30
STORIA DELLA MUSICA
Maria Francesca Agresta:
Martedì 12.30-18.30
Mercoledì 10-15
Enrico Mealli
Mercoledì 10.30 -16.30
Venerdì 10.30 - 16.30
Maurizio Mura:
Lunedì 11.30 – 13.30 / 14 -18.00
Giovedì 9 - 13.30 / 14 – 18
Jania Sarno
Martedì 9.30 – 13.30 / 14.00 -19.00
Giovedì 9.00 – 13.00 / 13.30 - 18.30
Flavio Emilio Scogna
Lunedì 8-14
Mercoledì 8-14
STORIA DEL TEATRO MUSICALE E DRAMMATURGIA MUSICALE
Eloisa De Felice
lunedì : 14.00 – 20.00,
martedì: 14.00 – 20,00
sabato: 9.30 – 13.00
ARTICOLAZIONE DEI CORSI DELLA PROF.SSA DE FELICE
Martedì: 14.00 – 16.45 bienni, prima annualità
Martedi : 17.00 – 19.45 bienni, seconda annualità
Sabato: Drammaturgia della musica bienni
La docente incontrerà tutti gli studenti lunedì 2 novembre alle h 14,00 per la distribuzione
dei programmi e delle bibliografie; tutti coloro che, per giustificati motivi, ritengano di non
poter seguire l lezioni secondo gli orari indicati dovranno improrogabilmente informarne la
professoressa in tale data; non sarà possibile chiedere modifiche all’orario
PROGRAMMI
STORIA ED ESTETICA DELLA MUSICA
(corsi validi come prima o seconda annualità di
Biennio o anche come terza annualità di Triennio)
MARIA FRANCESCA AGRESTA
(STORIA DELLA MUSICA APPLICATA ALLE IMMAGINI)
LA GRANDE MUSICA ITALIANA PER IL CINEMA DAGLI ANNI TRENTA AGLI ANNI
SESSANTA DEL SECOLO SCORSO: ALESSANDRO CICOGNINI, NINO ROTA,
CARLO SAVINA, ANGELO FRANCESCO LAVAGNINO, DANIELE PARIS.
Abstract del corso
Il corso prenderà in esame le modalità produttive della musica per il cinema in Italia dagli inizi del cinema
sonoro, con le prime colonne sonore di Alessandro Cicognini, fino agli splendori degli anni Cinquanta quando
Cinecittà , soprannominata “Hollywood sul Tevere” gareggiava, attraverso la produzione di film e di musiche
spettacolari ( Carlo Savina e Angelo Francesco Lavagnino), con gli studios americani.
L’attività nel cinema d’autore: le esperienze di Nino Rota e di Daniele Paris.
La Bibliografia verrà fornita dalla docente ad inizio delle lezioni.
ENRICO MEALLI
LA MUSICA RUSSA DEL XIX SECOLO
(LE ORIGINI, IL GRUPPO DEI CINQUE, ČAIKOVSKIJ)
a)
Aspetti della storia della Russia nell’Ottocento.
b)
Elementi comuni fra musica popolare e musica liturgica.
c)
Glinka : Da “Una vita per lo Zar” a “Russlan e Ljudmilla-
“Kamarinskaja” : Fantasia su due canti popolari russi.
d)
La ‘posizione’ di Anton Rubinstein.
e)
Dargominskij.”Il convitato di pietra” e il ‘ritorno’ del mito
di Don Giovanni in musica.
f)
Il Gruppo dei Cinque :Balakirev,Borodin,Cui,Mussorgski,
Rimski-Korsakov.
Balakirev: L’opera pianistica.L’opera sinfonica.
Borodin: L’opera pianistica,la musica strumentale,la musica sinfonica.
La musica teatrale : “Il Principe Igor “.
Cui e la sua opera.
Mussorgski :Le liriche.I Quadri di una esposizione per pianoforte.
La ‘rilettura’ sinfonica di Ravel.Il teatro musicale : “Khovanscina”.
“La fiera di Sorocinski”.”Il Boris Godunov” e le sue versioni.
“Una notte sul monte calvo” e la sua rielaborazione di RimskiKorsakov.
Rimski-Korsakov.La musica orchestrale : La suite sinfonica
Shéhérazade.Il Capriccio spagnolo.La Grande Pasqua russa.
Accenni alla musica teatrale.”La fanciulla di neve”,”Sadko”,
“La favola dello Zar Saltan”,”Mozart e Salieri”,”La Sposa
dello Zar”,”Il Gallo d’oro”.Accenni alla musica strumentale.
Il Trattato di orchestrazione.Il Trattato di armonia.
g)
Ciajkovskij : L’opera pianistica.Le liriche.La musica sacra.
Il Teatro musicale : “Evgenij Onegin”.”La Dama di Picche”.
I Balletti : “Il Lago dei cigni”,”La Bella addormentata nel bosco”,
“Lo Schiaccianoci”.La musica sinfonica : Ouverture 1812.
L’Ouverture-fantasia : Romeo e Giulietta. La Fantasia
Francesca da Rimini.L’Ouverture-fantasia Amleto.Le Sei Sinfonie.
La musica da camera.
BIBLIOGRAFIA
Per la Storia della Russia consultare Wikipedia(da Google).
“L’Impero russo”.Cronologia degli Imperatori : da Alessandro I°
ad Alessandro III°.Sempre su Google cercare la voce “Russia”
nell’Enciclopedia Treccani.
Luigi Pestalozza: La Scuola nazionale russa,Milano,Ricordi,1958
Renato Di Benedetto : Romanticismo e scuole nazionali nell’OttoCento,Torino, EDT,1991.Cap. V°.
Mussorgskij : L’opera,il pensiero.Convegno InternazionaleTeatro alla Scala 8-10 Maggio 1981.Milano,Unicopli,1985.
David Brown : Ciajkovskij.Guida alla vita e all’ascolto.
Milano,Il Saggiatore,2012.
N.B. Per le vite dei compositori trattati,consultare Wikipedia
da Google.Altre variazioni sui materiali didattici verranno fornite
durante lo svolgimento delle lezioni.
MAURIZIO MURA
BÉLA BARTÓK E IL PRIMO ‘900 IN AUSTRIA E GERMANIA
La seconda scuola di Vienna: Schönberg, Berg e Webern. La musica in Germania nel primo ‘900.
Hindemith. Le alternative europee alla tradizione austro-tedesca: Leos Janacek e Bela Bartok.
La collocazione stilistica e le scelte compositive di Janacek.
Béla Bartók: la formazione, le prime significative esperienze compositive e le prime svolte
stilistiche, con particolare riguardo per il Primo Quartetto, le 14 Bagatelle per pf e i 10 Pezzi facili
per pf.
- La riflessione estetica sul canto popolare e i possibili criteri di integrazione fra musica
autenticamente popolare e musica d’arte. Scale e ritmi tipici della musica popolare e relativo
influsso nell’arte di Bartók.
- Le principali composizioni dal 1910 al 1917, con particolare riguardo per l’Allegro barbaro e la
produzione pianistica; il Secondo Quartetto.
- La collocazione di Bartók nel panorama musicale europeo e i principali lavori dal 1917 al 1926.
con particolare riguardo per la Suite All’aria aperta: le implicazioni del quarto brano di questa
raccolta (Musica notturna) per gli sviluppi dello stile di Bartòk.
- Le sperimentazioni timbrico-formali del Terzo, Quarto e Quinto Quartetto.
- La piena maturità artistica: i principali capolavori, con particolare riguardo per la Sonata per due
pianoforti e percussioni, la Musica per strumenti a corda, celesta e percussioni e il Concerto per
orchestra.
BIBLIOGRAFIA
MAURIZIO MURA, Lineamenti di storia della musica occidentale. Itinerari, idee, protagonisti. VOL
II, l’Ottocento, il Novecento, i nostri giorni. Milano, Rugginenti 2014.
GUIDO SALVETTI, La nascita del Novecento, in Storia della musica, a cura dalla Società Italiana
di musicologia, Torino, EDT 1993 e ristampe, vol. 10.
GIANFRANCO VINAY, Il Novecento nell’Europa Orientale e negli Stati Uniti, Storia della musica, a
cura dalla Società Italiana di musicologia, Torino, EDT 1993, vol. 11.
BÉLA BARTÓK, Scritti sulla musica popolare, a cura di Diego Carpitella, Torino, Bollati Boringhieri
1977 (rist. 2001)
STEPHEN WALSH, Bartók: la musica da camera, Milano Rugginenti1994
MARIA GRAZIA SITÀ, Béla Bartók, Palermo, L’Epos 2008
ERNŐ LENDVAI, La sezione aurea nelle struttura musicali bartókiane, in «Nuova Rivista Musicale
Italiana» XVI (1982), pagg. 157-181 e 340-399.
MARIA GRAZIA SITÀ, CORRADO VITALE: I Quartetti di Béla Bartók, Lucca, LIM 2012.
JANIA SARNO
Commuovere e dilettare. Espressione d’affetti in musica, dagli
albori dell’Umanesimo al linguaggio barocco
(corso specificamente dedicato agli studenti di Musica Antica di
Biennio; non consigliato, per tali studenti, come Storia e Storiografia
della musica III, suggerendo di frequentare, come III annualità di
Triennio, un corso di argomento novecentesco)
PROGRAMMA
Il corso affronterà uno snodo fondamentale, condizionante l’intero sviluppo del
linguaggio musicale euro-colto: l’espressività di emozioni.
Al definirsi, infatti, di un’estetica degli affetti in musica (dal Quattrocento al primo
Seicento, attraverso la musica reservata), fece seguito una saldatura tra il discorso
musicale e il discorso verbale, basato quest’ultimo sulle leggi – a loro volta “patologiche” –
dell’antica arte della retorica, la cui tradizione, mai spenta, era stata ravvivata durante
l’Umanesimo dal ritrovamento dell’Institutio Oratoria di Quintiliano e, nell’epoca della
Riforma e della Controriforma, dalle esigenze di persuasione della predicazione e dei
poteri politici assoluti. Dal travaso degli artifici costruttivi del discorso verbale al discorso
musicale derivò infatti, all’alba del Barocco, l’Affektenlehre che – con il suo corredo
normativo della Figurenlehre – andò a costituire per due secoli il bagaglio formativo di
base di ogni musicista, rimanendo anche oltre il Settecento sedimento remoto di ogni
operazione compositiva in campo musicale.
Se ne analizzerà il processo formativo e si sonderà il repertorio rinascimentale e barocco
non attraverso punti di vista e metodi analitici posteriori ma alla luce degli strumenti tecnici
e linguistici che all’epoca venivano somministrati affinché si dispiegasse – e giungesse al
suo buon fine di “dilettare e commuovere” – la capacità creativa del compositore e quella
performativa di chi quella musica, per diletto o per professione, si trovasse (e si trovi oggi)
ad eseguire.
CONTENUTI in dettaglio
1. Dilettare e commuovere, quindi persuadere. Breve storia ed elementi di tecnica
dell’arte della retorica, con esempi tratti dal discorso verbale (orazione di Bruto, dal Giulio
Cesare di Shakespeare) e da quello visivo-propagandistico (attuali immagini pubblicitarie).
2. Dai musici mathematici alla “horatione signora dell’harmonia”. Il processo storico,
filosofico ed estetico di formazione della teoria degli affetti, connesso alla genesi della
monodia accompagnata su basso continuo:
- il rapporto testo/musica partendo dal quattrocentesco canto alla lira, dalla
giustiniana e dalla frottola, per giungere al madrigale del Cinquecento (musica
reservata): expressio verborum in alcuni madrigali di Luca Marenzio e in alcuni
madrigali polifonici di Monteverdi, secondo la griglia analitica di R. Hammerstein.
- La prassi monodica del madrigale polifonico del Luzzaschi e quella del madrigale
passeggiato.
- Le Nuove Musiche di Caccini.
- Claudio Monteverdi, dalla prima alla seconda prattica, in polemica con G. B.
Artusi: l’evoluzione del linguaggio lungo gli otto libri dei madrigali monteverdiani.
3. “Imitar col canto chi parla”. La nascita dell’opera: l’Euridice di Peri (con la sua
prefazione) e l’Orfeo di Monteverdi.
4. Un’arte che “parla e canta”, anche senza parole. La nascita della musica
strumentale tra la Scuola veneziana del tardo Cinquecento e il primo Seicento, tra le
sopravvivenze contrappuntistiche connesse ai modi della sua genesi e l’assimilazione del
nuovo linguaggio affettuoso. Frescobaldi e la toccata (con l’Avvertimento al I Libro), Corelli
e la sonata.
5. Musica poetica. La saldatura tra musica e retorica verbale, nel segno della “patologia
del discorso”, da cui la nascita della retorica musicale, tra fine Cinquecento e primi anni
del Seicento. Excursus sintetico su tale disciplina, a livello di strutture formali (dispositio) e
di ornatus (figure).
6. Dagli effetti agli affetti. L’arte della diminuzione, nel suo mutamento da
ornamentazione “tecnica” a ornamentazione “affettuosa” fra Rinascimento e primo
Barocco.
- la prefazione a Le Nuove Musiche di Giulio Caccini;
- il peso dell’esecutore e il problema, in generale, del rapporto fra “oralità” e scrittura
nelle fonti musicali dell’epoca, con due dei rarissimi esempi di “doppia scrittura”
pervenutici (Monteverdi, Possente spirto dall’Orfeo e Corelli, Sonate a due op. V
nell’edizione di Estienne Roger di Amsterdam).
7. Musiche in cifra. Quanto l’arte della retorica permeò e continuò a permeare la
composizione musicale ben oltre l’epoca del suo insegnamento normativo? Un’apertura
sul futuro, partendo dall’enigma dell’Offerta musicale di J. S. Bach, “svelato” negli anni
Ottanta da U. Kirkendale, trovandovi la struttura nascosta dell’orazione di Quintiliano.
L’esposizione delle tematiche indicate verrà condotta attraverso l’esame diretto di alcune
fonti significative, a partire dal commento delle quali si svolgerà l’esame.
Sarà possibile svolgere lavori di approfondimento originali – personali o di gruppo – su
brani del repertorio studiato dagli studenti.
Nel contesto del corso, qualora approvata, si collocherà la masterclass del docente
invitato prof. Luca Moser “Un musicista commuove gli altri solo se egli stesso è
commosso” (C. Ph. E. Bach). Affetti ed esecuzione da Frescobaldi al primo
Beethoven. Proposte di analisi per l’interpretazione, con particolare attenzione a
scelte di agogica, dinamica e articolazione (marzo o maggio 2016, 10 ore). In essa,
oltre all’illustrazione concreta (e attiva, per gli studenti partecipanti), della presenza degli
schemi retorici nelle partiture strumentali del Barocco e dello Stile galante, il discorso verrà
portato oltre i limiti cronologici della musica antica: fino al Classicismo, incluso Beethoven.
JANIA SARNO
Musica in cammino. Percorso etno-musicologico e storicomusicale nei rapporti fra musica e identità.
MODULO 1
Identità e sopravvivenza marginale nelle culture migranti. Percorso di
etnomusicologia
Affronta il grande tema della musica come mezzo di rappresentazione dell’identità
(personale, gruppale, sociale, politica, etnica), analizzando alcuni casi specifici all’interno
delle tradizioni orali, che sono il campo di studio dell’etnomusicologia (esempi da Grecia e
zona balcanica, Maghreb, Centro-America, Usa: cfr. programma in dettaglio).
MODULO 2
Im Volkston. Musica popolare/etnica e composizione colta fra Ottocento e primo
Novecento
Prosegue il discorso spostando l’attenzione sulla musica euro-colta e specificamente su
autori che abbiano messo in rapporto, in tutto o in parte, il proprio fare creativo con i
repertori di tradizione orale, sull’onda del “mito del popolo” romantico, con un excursus sul
“mito del primitivo” all’inizio del Novecento (possibili autori oggetto di analisi: Chopin, Liszt,
Brahms, Musorgskij, Debussy, Ravel, Stravinskij, Milhaud).
PROGRAMMA, in dettaglio
MODULO 1 (Percorso di Etnomusicologia)
I. Fondamenti
Verranno in primo luogo affrontate le principali problematiche metodologiche e di
contenuto della disciplina, definendo i caratteri della tradizione musicale orale e
compiendo un excursus sulla storia degli studi ad essa rivolti (dalla musicologia comparata
all’etnomusicologia all’antropologia della musica), con una particolare attenzione al
“rimpatrio dell’etnomusicologia” ossia alla sua ridefinizione nell’epoca postmoderna. Di
quest’ultima, verranno presi in esame i processi trasformativi a carico dei repertori
etnofonici, compresi fenomeni quali il folk revival, la formazione di nuovi repertori “urbani”
o puramente discografici o anche il processo che ha portato repertori orali circoscritti a
divenire heritage music e in alcuni casi a porsi al centro di sound groups, in seguito a
complessi fattori di rappresentazione identitaria attraverso la musica.
Sempre all’interno di un quadro generale sulle tematiche basilari dello studio della
musica tradizionale come espressione della cultura, si esamineranno temi come il
“pensiero magico” e i fenomeni di transe.
II. Musica in cammino
I movimenti di migrazione/emigrazione/deportazione hanno dato e continuano a dar
luogo a interessanti fenomeni nell’ambito delle culture orali. I più importanti sono costituiti
dalla cosiddetta “sopravvivenza marginale” (categoria concettualizzata dallo studioso Cecil
Sharp, ai primi del ‘900, a proposito delle ballads scomparse in Gran Bretagna ma ancor
vive in Nord America presso i discendenti dei coloni inglesi) e dal sincretismo, che si
realizza nella costituzione di creazioni culturali nuove, mescidate, derivanti dalla
convergenza e dall’apporto, spesso forzato, di più culture (ad esempio, i culti afro-arabi o
quelli afro-americani, espressioni di una globalizzazione ante litteram).
Gli esempi
Identità e musica: una grande “stanza di specchi” (film: Adela Peeva, Di chi è questa
canzone?)
Cecil Sharp e la scoperta della “sopravvivenza marginale”: la ballad britannica dei monti
Appalachi (film: Alan Lomax, Appalachian Journey)
I Rom: musiche di diaspora (film: Toni Gatlif, Latcho drom). Il fenomeno del klezmer.
Musiche di deportazione (I): gli Anastenaria e il Kalòjeros greci (Ferruccio Marotti,
Anastenarides, Jania Sarno, Anastenaria, Mikalis Gondov, Nestinari);
Musiche di deportazione (II): il Vodu haitiano (a titolo di esempio, fra i vari culti sincretistici
afro-americani; film: Maya Deren The divine horsemen. The living Gods of Haiti, 1949)
MODULO 2 (Im Volkston)
Il mito del popolo è uno dei principali temi ricorrenti dell’immaginario romantico. Lungo il
filo rosso di questo tópos si possono leggere vari esiti della creatività dei compositori
romantici, dalle scelte di singoli autori, magari in rapporto con le proprie radici (Chopin,
Liszt), fino al fenomeno di amplissima portata della nascita delle “Scuole nazionali” (con
l’esempio di Musorgskij) oppure sotto l’influsso di una tendenza – di una moda – talora
tesa “eticamente” al recupero di valori di “purezza” di cui il canto popolare, trascelto in
base anche a criteri di tipo estetico, veniva sentito come portatore (Brahms): una linea di
pensiero che avrebbe portato a esiti di grande rilievo poco più tardi, nella temperie del
Decadentismo già tutta pervasa del “mito del primitivo”, nel cui segno si sarebbero
sviluppate varie poetiche delle prime Avanguardie del Novecento (esemplari le Trois
chansons madécasses di Ravel, Le Sacre du printemps di Stravinskij, La création du
monde di Milhaud).
FLAVIO EMILIO SCOGNA
STORIA DELLA MUSICA MODERNA E CONTEMPORANEA, DA MAHLER
AL SECONDO ‘900
Il corso prevede uno studio approfondito della storia musicale dalla fine dell’800 a tutto il
‘900 (compresa la Seconda Scuola di Vienna) e fino ai nostri giorni, con particolare
riferimento alla musica italiana.
Allo studente si richiederà l'elaborato di una tesi scritta su uno degli argomenti trattati
nell'ambito delle lezioni.
Testi di riferimento:
MAURIZIO MURA, Lineamenti di storia della musica occidentale. Itinerari, Idee, Protagonisti. Vol.
II, l’Ottocento, il Novecento, i nostri giorni. Milano, Rugginenti 2014
JEAN NOEL VON DER WEID, La musica nel XX secolo, Milano, Ricordi 2002
GIANFRANCO ZACCARO, La musica nel Novecento, 206 pp., Roma Ed. Edipan 1986
GIORGIO GRAZIOSI, L’interpretazione musicale, 200 pp., Einaudi, Torino, Einaudi 1979
EDVARD HANSLICK, Il bello musicale, 135 pp., Firenze, Giunti-Martello1978, (1ª Ed. it.
1945, Ed. or. 1854),
ARNOLD SCHOENBERG, Elementi di composizione musicale, 240 pp., Milano, SuviniZerboni 1969 (ed. or. 1967),
ARNOLD SCHOENBERG, Stile e idea, 265 pp, Milano, Feltrinelli 1980 (1ª Ed. it. 1960,
Ed. or. 1950)
W. THEODOR ADORNO, Filosofia della musica moderna, 212 pp., Torino, Einaudi 1975
212 pp
ALTRE ATTIVITA’ FORMATIVE
N.B. IL NUMERO DELLE ORE DI LEZIONE E I CRITERI DI VERIFICA SARANNO STABILITI
DAI DOCENTI SULLA BASE DEL NUMERO DEI CREDITI DI CIASCUNO STUDENTE
N.B. SI RICORDA AGLI STUDENTI CHE OGNI CORSO TENUTO NELL’AMBITO DEL NUOVO
ORDINAMENTO PUO’ ESSERE SVOLTO O COME DISCIPLINA CARATTERIZZANTE, DI BASE,
INTERGRATIVA E AFFINE OPPURE COME ALTRA ATTIVITA’ FORMATIVA, IN QUESTO CASO CON
NUMERO DI CREDITI ATTRIBUIBILI A SECONDA DEL NUMERO DELLE ORE DI FREQUENZA E
PREVIA VERIFICA STABILITA DAL DOCENTE COME IDONEITA’)
METODOLOGIA DELLA RICERCA STORICO-MUSICALE
CORSO DELLA PROF.SSA JANIA SARNO
(particolarmente consigliato a tutti gli studenti
per la preparazione della tesi di Diploma finale sia di Triennio che di Biennio)
I repertori storici della musica: orientarsi tra le fonti scritte
Il corso intende fornire agli studenti, in vista della redazione della tesi di diploma finale di
Triennio e di Biennio, una conoscenza di base degli strumenti della ricerca storico-musicale e una
capacità di orientamento nel loro uso.
Dalla conoscenza delle fonti – primarie e secondarie – a quella dei principali strumenti
bibliografici; dal discernimento fra le risorse Internet alle diverse tipologie di edizione; dal semplice
metodo di studio all’organizzazione di una ricerca e all’acquisizione dei criteri redazionali di un
elaborato scritto: lo studente verrà guidato, con impostazione pratica più che teorica e storicocritica, tra gli strumenti di lavoro che conducono a un’efficace strategia nello studio teorico e
nell’interpretazione musicale.
Centro d’interesse è l’acquisizione di un metodo: di un procedimento sperimentato e verificato
che, in mani rese esperte, sia riproducibile in modo autonomo.
Il corso sarà svolto in un modulo da 4 ore frontali collettive (4 lezioni di un’ora ciascuna), che
verrà più volte ripetuto, di martedì (eventualmente, un’unica volta, il giovedì) e in una serie di
incontri individuali, mirati al lavoro specifico di ogni studente
STORIA DELLE FORME E DEI REPERTORI MUSICALI
CORSI DEL PROF. ENRICO MEALLI
UN PROGRAMMA A SCELTA FRA I SEGUENTI:
a) IL PIANISMO DI BEETHOVEN
Oppure
b) SCHUMANN E IL LIED ROMANTICO
PROGRAMMA a)
IL PIANISMO DI BEETHOVEN, VARIAZIONI E SONATE
Il corso prevede l’approfondimento della parabola creativa beethoveniana vista attraverso
l’evoluzione stilistica nella produzione pianistica riferita soprattutto al repertorio
sonatistico e quello relativo alla forma della variazione
Il programma e i testi adottati come bibliografia verranno indicati all’inizio del corso
PROGRAMMA b)
SCHUMANN E IL LIED ROMANTICO.
Durante il corso verrà distribuito agli allievi il materiale necessario
alla comprensione dell’argomento,vista la presenza della lingua tedesca.
Verranno proposte tavole sulla pronuncia della lingua e sulla fonetica.
Per le traduzioni in italiano dei Lieder trattati si veda quanto segue
nella Bibliografia.
BIBLIOGRAFIA
1)
Lieder,a cura di Vanna Massarotti Piazza,Milano,Garzanti,1997
2) Mario Bortolotto : Introduzione al Lied romantico,Milano,
Adelphi,1984
3) Arnfried Edler : Schumann e il suo tempo,Torino, EDT,1991
4) Enrico Mealli : I Lieder di Robert Schumann, Tesi di Laurea,Università “La Sapienza”.
Roma, 1982,
5) Spartiti dei Lieder di Schumann.Edizioni Dover o Peters.
Durante il Corso il Docente provvederà ad ascolti guidati.
STORIA DELLA MUSICA APPLICATA ALLE IMMAGINI
CORSO DELLA PROF.SSA MARIA FRANCESCA AGRESTA
I MAESTRI DELL’INDUSTRIA DEL CINEMA DELLA “GOLDEN AGE” DI
HOLLYWOOD: MAX STEINER, MIKLÓS RÓZSA, DIMITRI TIOMKIN, BERNARD
HERRMANN.
Abstract del corso
Il corso prenderà in esame le modalità produttive delle colonne sonore negli studios di Hollywood dagli anni trenta agli anni
sessanta del secolo scorso.
All’interno di questo quadro storico si focalizzaranno, attraverso l’ascolto di musiche e la visione di film, le tendenze poetiche
di alcuni musicisti che hanno reso, con il loro operato, indimenticabile ed immortale quella stagione del cinema americano.
La Bibliografia verrà fornita dalla docente all’inizio delle lezioni.
ETNOMUSICOLOGIA
CORSO DELLA PROF.SSA JANIA SARNO
(particolarmente consigliato agli studenti
di Popular Music e Musica Jazz, 20 ore)
Identità e sopravvivenza marginale nelle culture migranti
Si tratta del MODULO 1 di un corso monografico di Storia ed Estetica della Musica di Biennio
dal titolo Musica in cammino. Percorso etnomusicologico e storico-musicale nei rapporti fra
musica e identità e affronta il grande tema della musica come mezzo di rappresentazione
dell’identità (personale, gruppale, sociale, politica, etnica), analizzando alcuni casi specifici
all’interno delle tradizioni orali, che sono il campo di studio dell’etnomusicologia (esempi da
Grecia e zona balcanica, Maghreb, Centro-America, Usa).
PROGRAMMA, in dettaglio
I. Fondamenti
Verranno in primo luogo affrontate le principali problematiche metodologiche e di contenuto della
disciplina, definendo i caratteri della tradizione musicale orale e compiendo un excursus sulla storia
degli studi ad essa rivolti (dalla musicologia comparata all’etnomusicologia all’antropologia della
musica), con una particolare attenzione al “rimpatrio dell’etnomusicologia” ossia alla sua
ridefinizione nell’epoca postmoderna. Di quest’ultima, verranno presi in esame i processi
trasformativi a carico dei repertori etnofonici, compresi fenomeni quali il folk revival, la formazione
di nuovi repertori “urbani” o puramente discografici o anche il processo che ha portato repertori
orali circoscritti a divenire heritage music e in alcuni casi a porsi al centro di sound groups, in
seguito a complessi fattori di rappresentazione identitaria attraverso la musica.
Sempre all’interno di un quadro generale sulle tematiche basilari dello studio della musica
tradizionale come espressione della cultura, si esamineranno temi come il “pensiero magico” e i
fenomeni di transe.
II. Musica in cammino
I movimenti di migrazione/emigrazione/deportazione hanno dato e continuano a dar luogo a
interessanti fenomeni nell’ambito delle culture orali. I più importanti sono costituiti dalla cosiddetta
“sopravvivenza marginale” (categoria concettualizzata dallo studioso Cecil Sharp, ai primi del ‘900,
a proposito delle ballads scomparse in Gran Bretagna ma ancor vive in Nord America presso i
discendenti dei coloni inglesi) e dal sincretismo, che si realizza nella costituzione di creazioni
culturali nuove, mescidate, derivanti dalla convergenza e dall’apporto, spesso forzato, di più culture
(ad esempio, i culti afro-arabi o quelli afro-americani, espressioni di una globalizzazione ante
litteram).
Gli esempi
Identità e musica: una grande “stanza di specchi” (film: Adela Peeva, Di chi è questa canzone?)
Cecil Sharp e la scoperta della “sopravvivenza marginale”: la ballad britannica dei monti Appalachi
(film: Alan Lomax, Appalachian Journey)
I Rom: musiche di diaspora (film: Toni Gatlif, Latcho drom). Il fenomeno del klezmer.
Musiche di deportazione (I): gli Anastenaria e il Kalòjeros greci (Ferruccio Marotti, Anastenarides,
Jania Sarno, Anastenaria, Mikalis Gondov, Nestinari);
Musiche di deportazione (II): il Vodu haitiano (a titolo di esempio, fra i vari culti sincretistici afroamericani; film: Maya Deren The divine horsemen. The living Gods of Haiti, 1949)
STORIA DEL TEATRO MUSICALE ED
ATTIVITA’ FORMATIVE AD ESSA INERENTI
CORSI DELLA PROF.SSA ELOISA DE FELICE
STORIA DEL TEATRO MUSICALE I
LINEAMENTI DI STORIA DEL LIBRETTO D’OPERA DA O. RINUCCINI ALLA SECONDA
META’ DEL XX SEC.
Bibliografia:
A Smith –“ La decima musa” Milano Rusconi 1990;
Alcuni testi di drammi per musica e libretti
(l’elenco completo sarà consegnato agli studenti
nel corso della prima lezione)
H. Linderger – L’Opera lirica, musa bizzarra e altera, Bologna, Il mulino 1987
P. Petrobelli - Musica e linguaggio, Roma, Edizioni Nuova Cultura 2011:
cap. 10 – 12- 13
Ulteriori approfondimenti bibliografici saranno forniti nel corso delle lezioni.
STORIA DEL TEATRO MUSICALE II
Il dottor Faust, da negromante ad eroe romantico
Il corso esaminerà brevemente l’evoluzione del mito di Faust dalla tradizione orale
al XX sec.; approfondirà l’analisi della partitura del Faust di J. Barbier – M. Carré e
C. Gounod
Bibliografia
L .Zenobi: Faust: il mito dalla tradizione orale al post-pop Milano. Carocci 2013;
C. Marlowe: La tragica storia del dottor Faust :Milano, Rizzoli 2003 ( consigliata )
J.W. von Goethe : Faust , Milano, Feltrinelli 2005 ( consigliata)
G. Marcand: Il mito di Faust e la musica del sec. XIX in Enciclopedia della musica a.c.
di J.J. Nattiez ; Storia della musica occidentale ;
E.Balmas
: Immagini del Faust nel Romanticismo francese,Fasano, Scena 1989
Partitura o spartito e libretto dell’ opera di C. Gounod
Ulteriori approfondimenti saranno forniti nel corso delle lezioni.
DRAMMATURGIA MUSICALE
M. Ravel: L’ Heure espagnole e L’Enfant e les sortilèges
Bibliografia
E. Rostagno: Ravel e l’anima delle cose Milano, Il saggiatore 2010;
F. Testi: La Parigi musicale del primo novecento,Torino, Edt 2003
Partitura o spartito e libretto delle opere analizzate;
ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite a lezione.
ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE
Giovanni Baldassarre Uttini: un italiano alla corte norvegese
Il corso sarà articolato in due moduli: nel primo sarà esaminata la formazione accademica del musicista e gli
anni di attività nella penisola, fino al trasferimento alla corte svedese; nel secondo si esamineranno due
partiture su testo di P. Metastasio “L’Olimpiade” e “ Il re pastore”
“Kiss me Kate” di Cole Porter da Broadway a Hollywood
Il corso si articolerà in due moduli. nel primo sarà esaminata l’origine del musical dalla Ballad opera e i
Minstrel show al Musical in cartoon; nel secondo le lezioni verteranno sulla figura di Cole Porter e in modo
particolare su “Kiss me Kate”, in una analisi comparata tra la partitura originale e la trasposizione filmica
della stessa.