7° ANNo | NUMERO 2, 2014 J ournal club | PAGINA 20 nuovi Scenari | PAGINA 25 Il problema della peri-implantite Banco di prova per l’impianto immediato Lo squalo: un talento della rigenerazione Stato dell’arte su epidemiologia, diagnosi e trattamento dell’infezione. Gli studi principali su una tecnica tutt’oggi discussa in maniera controversa. Nuovi denti come in catena di montaggio: grazie a quale meccanismo? ©iStock.com/yulkapopkova F OCUS | PAGINA 5 Indice Kapiteltitel LoreM Numero 2 | 2014 EditorialE 4 Un ultimo saluto FOCUS 5 Il problema della peri-implantite. 6 Qual è la frequenza della malattia peri-implantare? Prof. Niklaus P. Lang | Svizzera 8 La parodontite è diversa dalla peri-implantite Prof. Tord Berglundh | Svizzera 9 La diagnosi precoce della peri-implantite Prof. Giovanni E. Salvi | Svizzera 12 Trattamento sistematico della peri-implantite Prof. Lisa J. A. Heitz-Mayfield | Australia 16 Microbiologia della peri-implantite Prof. Andrea Mombelli | Svizzera 18 Terapia chirurgico-rigenerativa della peri-implantite: casi clinici Prof. Frank Schwarz | Germania Journal club 20Banco di prova per l’impianto immediato. nuovi scenari 25Lo squalo: un talento della rigenerazione. 26 Denti come in catena di montaggio Geistlich Pharma | Osteology FOUNDATION 28Background. 29I nuovi depliant informativi 30"La scienza era la sua vita": Dr. Peter Geistlich (1927-2014) 32 Efficace collaborazione in Parodontologia 33 La Osteology Foundation supporta la ricerca sulla peri-implantite NEWS DALLE Filiali 34Italia. 35Preservare la cresta in zona estetica non è mai stato così... coinvolgente! 36 Sempre al vostro fianco con la migliore formazione 37 Il nuovo programma scientifico di Osteology Firenze 2015 InterviSTA 38 Due chiacchiere con Stephen Chen Dati editoriali pagina 14 2 Geistlich News 02 | 2014 Geistlich News 02 | 2014 3 EditorialE FOCUS IL PROBLEMA DELLa PERI-iMPLANTITE. Un ultimo saluto L’infezione attorno all’impianto è un fenomeno persistente. Che cosa è utile fare? Cosa non lo è? Come si previene? Avrei voluto dire alcune parole sulle nuove GEISTLICH NEWS, ma dopo la morte del Dr. Peter Geistlich ho scelto di inserire in questo spazio una dedica personale. Cari lettori, con questo numero di GEISTLICH NEWS desideriamo dare un ultimo saluto a un imprenditore lungimirante, a un coraggioso scienziato, a una persona eccezionale. Quando 28 anni fa incontrai per la prima volta il Dr. Peter Geistlich, mi colpì per la sua natura carismatica e per il suo entusiasmo. Di fronte a me c’era un uomo che sapeva esattamente quello che voleva. La sua apertura verso le novità, la sua perseveranza, ma anche la sua generosità nei confronti delle esigenze dei suoi dipendenti lo hanno reso un leader e un imprenditore molto stimato. Ci mancherà moltissimo. A pagina 30 potete leggere anche il necrologio scritto dal Dr. Andreas Geistlich. 4 Geistlich News 02 | 2014 Paul Note CEO Geistlich Pharma AG Geistlich News 02 | 2014 5 Immagine: Büro Haeberli « Il Dr. Peter Geistlich mi colpì per la sua natura carismatica ed il suo entusiasmo. » FOCUS FOCUS Qual è la frequenza della malattia peri-implantare? Prof. Niklaus P. Lang | Svizzera Dato che la peri-implantite è un fenomeno recente, esistono ancora pochi dati affidabili sulla frequenza dell’infezione. Le stime suggeriscono un’incidenza di circa l’1 % annuo. La questione della frequenza della malattia peri-implantare non è facile. In primo luogo, mancano studi epidemiologici appositamente concepiti su questo argomento. Così, questo numero si può estrapolare solo da studi retrospettivi di coorte. In secondo luogo, negli studi sono presenti diverse definizioni di periimplantite, per cui i dati non sempre si possono confrontare. In terzo luogo, la frequenza della peri-implantite in un gruppo di pazienti dipende da vari fattori e, di conseguenza, la frequenza è diversa nei diversi gruppi di pazienti. Definizioni diverse – diversa prevalenza La definizione di peri-implantite assume naturalmente un ruolo cruciale quando si calcola la prevalenza e l’incidenza. La peri-implantite rappre- 6 Geistlich News 02 | 2014 La peri-implantite compare in media in un impianto su dieci e in un paziente su cinque dopo 5–10 anni. senta un quadro clinico talmente giovane, che negli studi condotti p ­ rima del 2000 raramente è stata c­ onsiderata una complicanza biologica. In pochi casi sono state descritte, ma non ­definite, le lesioni dei tessuti molli; ­o ppure la peri-implantite è stata ­identificata sulla base di altezze ossee ­radiologiche discrezionali, diffuse in seguito a una conferenza del 19861. Spesso, quindi, per determinare la ­prevalenza delle malattie peri-implantari, non è possibile utilizzare i dati dei primi studi. Ormai, accanto alla perdita ossea, ­anche la profondità di sondaggio ­(probing pocket depth, PPD) è considerata un parametro clinico rilevante, specialmente quando si tratta della ­diagnosi di peri-implantite in fase ­precoce2. Una crescente profondità di sondaggio è molto probabilmente il primo segno della comparsa di una ­peri-implantite, e richiede un controllo della situazione ossea mediante esame radiografico. In diversi studi, sono stati stabiliti ­valori soglia diversi per la profondità di sondaggio a partire dai quali si ­presuppone la presenza dell’infezione. In generale, è stata fissata una ­profondità di sondaggio ≥ 5 mm per i primi ­sintomi o per lo stadio 1 della malattia, e una profondità di sondaggio­ ≥ 6 mm per una peri-implantite più ­avanzata (stadio 2). Applicando ­diversi valori soglia per la profondità di ­sondaggio, la prevalenza della peri-­ implantite viene inevitabilmente ­modificata. Ad esempio, un recente studio3 su una coorte di 70 pazienti trattati per parodontite, nei quali ­erano stati inseriti impianti dopo una media di 8 anni, è stato dimostrato che il 22,2 % degli impianti era colpito da peri-implantite di stadio 1­ (PPD ≥ 5 mm) in un’elevata percentuale di ­pazienti (38,6 %). Se la soglia fosse ­stata fissata a una profondità di ­sondaggio ≥ 6 (stadio 2), la prevalenza della peri-implantite sarebbe scesa all’8,8 % degli impianti nel 17,1 %­ dei pazienti. Ciò significa che in un ­paziente su sei, dopo otto anni era ­stata diagnosticata una peri-implantite, e che questa aveva interessato un impianto su dodici. La prevalenza dipende dal raggruppamento dei pazienti Il Prof. Giovanni Salvi, Svizzera, ha elencato nel suo articolo i fattori di rischio di sviluppo della peri-implantite (p. 9–11). Anche la presenza di questi fattori (ad es. il fumo, le pregresse parodontiti, i restauri protesici difficili da pulire, i residui di cemento sulle corone supportate da impianti) influenza la prevalenza della periimplantite. Così, i residui di cemento nei pazienti suscettibili alla parodontite ha portato, nell’85 % dei casi, alla comparsa di una peri-implantite. Nel gruppo di controllo con corone avvitate è comparsa solo nell’1,08 % dei casi4. La rimozione del cemento in eccesso ha portato alla scomparsa dei segni di infezione nel 74 % dei casi, come mostrato dalle immagini microscopiche5. Le malattie peri-implantari presentano, inoltre, una spiccata correlazione con la suscettibilità del paziente alle malattie parodontali 6–8. Inoltre, la prevalenza può essere influenzata da tasche parodontali residue dopo trattamento parodontale attivo3 o da tasche parodontali non trattate. determinazione della prevalenza e dell’incidenza della peri-implantite9. Dato che gli studi inclusi nell’analisi erano molto eterogenei, non è stato possibile condurre alcuna metanalisi né determinare univocamente ed esattamente la percentuale degli impianti colpiti da malattie peri-implantari dopo un tempo definito. Pertanto, l’analisi è stata focalizzata sulla ­de­scrizione di tutti gli studi pertinenti. Si è dichiarato che « a distanza di 5–10 anni, circa il 10 % degli impianti e il 20 % dei pazienti risultavano ­soggetti a peri-implantite ». Bisogna tuttavia considerare che questa prevalenza cumulativa di circa l’1 % per anno di durata dell’impianto è una stima molto approssimativa, che dipende dai fattori sopra menzionati. Immagine: ©iStock.com/dem10 Prof. emerito University of Bern Professore onorario University of Hong Kong University of Zurich | University College London stabilito. Attualmente è possibile solo speculare, sulla base dei dati di prevalenza, che l’incidenza di nuovi casi di peri-implantite è dell’1 % ogni anno. Riferimenti bibliografici 1 Albrektsson T, et al.: International Journal of Oral & Maxillofac Implants 1986; 1: 11–25. 2 Klinge B, Meyle J: Clinical Oral Implants Research 2012; 23; Suppl 6: 108–110. 3 Pjetursson BE, et al.: Clinical Oral Implants Research 2012; 23: 888–894. 4 Linkevicius T: Clinical Oral Implants Research 2013; 24(11): 1179-1184. 5 Wilson TG Jr: Journal of Periodontology 2009; 80: 1388–1392. 6 Karoussis IK, et al.: Clinical Oral Implants Research 2003; 14: 329–339. 7 Brägger U, et al.: Clinical Oral Implants Research 2005; 16: 326–334. 8 Ong CT, et al.: Journal of Clinical Periodontology 2008; 35: 438–462. 9 Mombelli AW, et al.: Clinical Oral Implants Research 2012; 23: Supplemento 6, 67–76. Revisione sistematica sulla prevalenza In occasione della 3 Consensus Conference EAO del febbraio 2012 a Pfäffikon, Svizzera, è stata condotta una revisione sistematica per la a Stima dell’incidenza Il calcolo dell’incidenza presunta­ della peri-implantite richiederebbe una precisa definizione dei casi, probabilmente con una perdita ossea ≥ 2 mm entro un periodo di tempo Geistlich News 02 | 2014 7 FOCUS FOCUS La parodontite è diversa dalla peri-implantite Prof. Tord Berglundh | Svezia Prof. Giovanni E. Salvi | Svizzera Department of Periodontology Institute of Odontology The Sahlgrenska Academy, University of Gothenburg Vice Direttore della Clinica di Parodontologia Clinica Odontoiatrica University of Bern Nei Consensus Reports del workshop europeo sulla Parodontologia si è ­stabilito che le mucositi peri-implantari e la peri-implantite sono malattie ­infettive. La mucosite peri-implantare è una ­lesione infiammatoria situata a livello del tessuto molle. La peri-implantite, al contrario, interessa anche l’osso di supporto1 . Inoltre, è caratterizzata da alterazioni nell’altezza dell’osso ­crestale e sanguinamento al sondaggio, con o senza aumento di profondità ­delle tasche peri-implantari. Il pus si rileva comunemente in queste sedi2. peri-implantare compaiono in risposta alla formazione di placca su denti o ­impianti, e sono simili per localizzazione, dimensioni e caratterizzazione3. Se non trattate, le lesioni progrediscono e possono trasformarsi in lesioni ­infiammatorie parodontali o peri-­ implantari. Anche se ci sono ovvie somiglianze in termini di caratteristiche cliniche ed eziologia tra peri-implantite e parodontite, sussistono importanti ­differenze istopatologiche. I dati degli studi sperimentali e delle analisi su ­b iopsie umane hanno dimostrato che le lesioni peri-implantari sono ­scarsamente incapsulate e si diffondono nell’osso. Esse sono, inoltre, più g­ randi e raggiungono più da vicino la cresta ossea, rispetto alle lesioni ­parodontali. In più, contengono quote più elevate di granulociti neutrofili e di osteoclasti rispetto alle lesioni parodontali 4–6. Riferimenti bibliografici Geistlich News 02 | 2014 1 2 1 Il sanguinamento al sondaggio è segno di una mucosite periimplantare già esistente che, se non trattata, può evolvere in una peri-implantite. 3 5 Carcuac O, et al.: Clinical Oral Implants Research 2013; 24, 363–371. 6 Berglundh T, et al.: J Clin Periodontol 2011; 38 (Suppl. 11): 188–202. 2 Durante la fase chirurgica si mette in evidenza il tipico difetto osseo crateriforme. 3 Radiografia di difetto periimplantare. Più granulociti neutrofili e osteoclasti Mucositi vs. gengiviti I risultati di studi clinici e sperimentali hanno dimostrato che la mucosite e la gengivite hanno molte caratteristiche in comune. La gengivite e la mucosite 4 Lindhe J, et al.: Clinical Oral Implants Research 1992; 3: 9-16. 1 Lindhe J, Meyle J: J Clin Periodontol 2008; 35 (Suppl. 8): 282–285. 2 Lang NP, Berglundh T: J Clin Periodontol 2011; 38 (Suppl. 11): 178–181. 3 Lang NP, et al.: J Clin Periodontol 2011; 38 (Suppl. 11): 182-187. Foto: Salvi Le infezioni intorno ai denti e quelle intorno gli impianti sono simili. Ma rispetto alla parodontite, la peri-implantite presenta caratteristiche diverse che rendono più difficile il trattamento. 8 La diagnosi precoce della peri-implantite Durante i controlli successivi bile valutare le alterazioni rispetto alla profondità di sondaggio nel corso situazione ossea iniziale. del tempo è un segnale di allarme e al posizionamento di un ­richiede ulteriori accertamenti. impianto, i tessuti periPer gli impianti inseriti in profondità Sondaggio dei tessuti molli in zona estetica, anche in assenza implantari devono essere di infiammazione possono essere peri-implantari attentamente monitorati ­misurati dei valori di sondaggio di 5–6 clinicamente e Con una sonda parodontale di plastica mm nell’area interprossimale. o di metallo, viene condotto il sondaggio radiologicamente. Così è su 4–6 punti intorno all’impianto. possibile individuare le ­Durante la fase di guarigione dei tessu­ti Segni di infiammazione e alterazioni in fase precoce. molli (6–8 settimane), bisognerebbe sanguinamento al sondaggio Il sondaggio intorno all’impianto svolge un ruolo importante nella ­diagnostica delle malattie peri-implantari, così come anche il controllo ­radiografico: in questo modo è possi- evitare il di intervenire con una sonda. La profondità di sondaggio viene ­stabilita dopo l’inserimento della ­ricostruzione (= situazione iniziale).­ La pressione di sondaggio non deve ­superare 0,2–0,25 N. Un aumento della È necessario esaminare regolarmente le alterazioni cliniche della mucosa, ­quali arrossamento e gonfiore. L’assenza di sanguinamento al sondaggio è un ­indicatore di salute peri-implantare. Geistlich News 02 | 2014 9 FOCUS Durante un periodo di osservazione di due anni, è stato possibile dimostrare la progressione della peri-implantite nei casi in cui si provocava il sanguinamento con il sondaggio attorno­ agli impianti in più della metà delle sedute 1. FOCUS 1 Luterbacher S, et al.: Clin Oral Implants Res 2000; 11: 521–529. 2 Sanz M, et al.: Clin Oral Implants Res 1991; 2: 128–134. 3 Karoussis IK, et al.: Clin Oral Implants Res 2003; 14: 329–339. 4 Lee C-YJ, et al.: Clin Oral Implants Res 2012; 23: 325–333. 5 Pjetursson BE, et al.: Clin Oral Implants Res 2012; 23: 888–894. Esami radiografici 6 Roccuzzo M, et al.: Clin Oral Implants Res 2014; 25(10): 1105-1112. La valutazione radiografica dell’impianto deve avvenire sempre assieme ­al ­monitoraggio dei dati clinici. In fase d iagnostica si sono affermate la ­ ­radiografia endorale di singoli denti, l’ortopantomografia (OPT) e, per ­indicazioni specifiche, la tomografia volumetrica digitale (DVT). Va misurata la distanza da un punto di riferimento fisso, ad esempio la spalla dell’impianto, all’osso crestale. Come riferimento ­radiografico (= basale) si considera il livello osseo al momento dell’inserimento dell’impianto. 7 Heitz-Mayfield LJ, et al.: Int J Oral Maxillofac Implants 2014; 29 (Suppl): 346–350. Mobilità dell’impianto La mobilità dell’impianto è un segno di completa perdita di osteointegrazione quindi non può essere utilizzata nella diagnosi precoce di una peri-implantite. La mobilità dell’impianto, in ­assenza di sanguinamento al sondaggio, aumento della profondità di­ tasca, suppurazione e perdita di osso ­crestale, può indicare un sovraccarico2. Suppurazione Una secrezione purulenta, con o senza formazione di fistole, deriva da un’infiammazione in fase avanzata. ­Anche la suppurazione, quindi, non è utile per la diagnosi precoce della ­peri-implantite. 10 Geistlich News 02 | 2014 Fattori di rischio della peri-implantite Riferimenti bibliografici 8 Heitz-Mayfield LJ, Huynh-Ba G: Int J Oral Maxillofac Implants 2009; 24 Suppl: 39–68. 9 Strietzel FP, et al.: J Clin Periodontol 2007; 34: 523–544. 10 Bain CA: Int J Oral Maxillofac Implants 1996; 11: 756–759. 11 Serino G, Ström C: Clin Oral Implants Res 2009; 20: 169–174. 12 Ferreira SD, et al.: J Clin Periodontol 2006; 33: 929–935. 13 Wilson TG Jr: J Periodontol 2009; 80: 1388–92. 14 Heitz-Mayfield LJ, et al.: Clin Oral Implants Res 2004; 15: 259–268 15 Lin GH, et al.: J Periodontol 2013; 84: 1755–1767. 16 Costa FO, et al.: J Clin Periodontol 2012; 39: 173–181. 17 Renvert S, et al.: J Clin Periodontol 2012; 39: 1191–1197. ParoDONTITE I tassi di sopravvivenza e di successo degli impianti nei pazienti con storia di parodontite sono più bassi, rispetto a quelli dei pazienti senza problemi parodontali3. Conclusione: Un controllo parodontale delle infezioni prima dell’inserimento dell’impianto è di grande importanza. Le tasche residue >5 mm con sanguinamento al sondaggio intorno ai denti mettono in pericolo il tasso di successo degli impianti 4,5. ACCESSIBILITÀ ALLA PULIZIA Prof. Giovanni E. Salvi | Svizzera CONTROLLI I tassi di sopravvivenza e successo a 10 anni degli impianti in pazienti con parodontite trattata con controlli irregolari sono più bassi rispetto a quando sono controllati regolarmente 6. Conclusione: Si raccomanda un intervallo regolare di richiamo di 3–6 mesi, a seconda del profilo di rischio del paziente7. FUMO Fumare porta a complicanze più frequenti a carico dei tessuti molli e ad aumentata perdita di osso peri-implantare o dell’impianto8–9. Conclusione: Un programma di disassuefazione dal fumo aumenta il tasso di sopravvivenza dell’impianto10. Una cattiva igiene orale aumenta il rischio di comparsa di peri-implantite12. Gli impianti con superficie liscia o micro-ruvida presentano un aumento paragonabile della periimplantite in un periodo di osservazione di 13 anni 17. Conclusione: Una perfetta igiene orale è importante per la conservazione di condizioni cliniche prive di infiammazioni. RESIDUI DI CEMENTO MuCOSITE Conclusione: non attendere di trattare la mucosite. Conclusione: Il restauro deve consentire al paziente un libero accesso per l’igiene orale. I GIENE ORALE SUPERFICIE DELL’IMPIANTO na mucosite diagnosticata U ma non trattata evolve più spesso in una peri-implantite rispetto a quando è trattata16. I restauri non accessibili alla pulizia presentano più peri-implantiti rispetto ai restauri con facile accesso11. I residui iatrogeni di cemento sono associati a mucositi e peri-implantiti13. M UCOSA CHERATINIZZATA Un’insufficiente ampiezza (<2 mm) della mucosa cheratinizzata è associata ad aumento di accumulo di placca, infiammazione e formazione di recessioni 15. Conclusione: Durante l’inserimento dell’impianto o durante la riapertura bisogna mantenere una sufficiente ampiezza (≥2 mm) della mucosa cheratinizzata. SOVRACCARICO DELL’IMPIANTO Anche se i risultati degli studi sugli animali non hanno messo in evidenza alcuna influenza del sovraccarico sulla perdita dell’osteointegrazione14, in assenza di infezione batterica non può essere esclusa nell’uomo 2. Conclusione: Va prestata molta attenzione alla fase di cementazione. In alternativa, è preferibile una ricostruzione avvitata. Geistlich News 02 | 2014 11 FOCUS FOCUS Trattamento sistematico della peri-implantite 1 1 2 4 6 3 Prof. Lisa J.A. Heitz-Mayfield | Australia Contro la peri-implantite anche se comportano la ­rimozione Fase 4 – Intervento della ­ p rotesi. Inoltre bisogna chirurgico è bene non limitarsi considerare i fattori di rischio: scarsa ad un solo tipo di igiene orale, fumo, diabete o Se la peri-implantite non è scomparsa trattamento ma ricercare la presenza di profonde tasche alla rivalutazione, si raccomanda un 1 trattamento chirurgico. Quest’ultimo combinazione sistematica di parodontali . è spesso necessario quando la lesione diversi approcci. è pronunciata e sono presenti perdita Fase 2 – Debridement non ossea in stadio avanzato e profonde Prima di tutto bisogna tasche peri-implantari. Anche gli chirurgico identificarne i ­fattori eccessi di cemento nella sottomucosa scatenanti. Poi si combatte Prima di un intervento chirurgico, si richiedono di solito un approccio esegue il debridement non chirurgico chirurgico per la loro rimozione. l’infezione intorno con curette in titanio, frese, ultrasuoni, Il trattamento chirurgico include il all’impianto e si applicano terapia fotodinamica o laser Er:YAG. sollevamento di un lemb o misure rigenerative. Assieme al debridement, si possono mucoperiostale, la rimozione del Fase 1 – Valutazione della situatione In primo luogo, bisogna esaminare la protesi sostenuta dall’impianto. In ­ q uesto modo è possibile determinare se la peri-implantite possa essere ­ricondotta a fattori quali un ­allentamento delle viti, la mancata asportazione dell’eccesso di cemento o un adat tamento inadeguato di s­ ingoli componenti o del profilo ­p rotesico. La protesi, inoltre, deve aderire correttamente ed essere ­p erfettamente ­pulibile. Se necessario, le correzioni dovrebbero essere ­e seguite dove ­n ecessario, 12 Geistlich News 02 | 2014 prescrivere antibiotici sistemici, principi attivi antibatterici locali e/o antisettici topici (es. clorexidina). È importante anche una consulenza individualizzata sull’igiene orale per garantire un buon controllo della placca. tessuto di granulazione infiammatorio e un’accurata decontaminazione della superficie ­implantare. Alla fine si procede con lo sfregamento con una garza imbevuta in soluzione salina, principi attivi ­chimici quali l’acido citrico o il perossido di idrogeno, la pulizia meccanica con curette o spazzolini in titanio, così come il Fase 3 – Nuova valutazione trattamento con laser o apparecchi per sabbiatura. In base alle ­attuali Una rivalutazione va condotta circa­ conoscenze, nessuno dei metodi noti 4 settimane dopo il debridement di decontaminazione può essere non chirurgico, per determinare se la considerato superiore agli altri. peri-implantite è regredita. Alcuni casi vengono risolti già con il Pulizia mediante sollevamento trattamento non chirurgico e il di un lembo paziente si può sottoporre alle misure Con la pulizia mediante sollevamento conservative. di lembo, non si cerca di rigenerare 7 5 Foto: Heitz-Mayfield University of Western Australia The University of Sydney West Perth P ­ eriodontics 8 l’osso. Dopo decontaminazione della superficie implantare, il lembo è chiuso con una sutura per permettere la guarigione. Spesso compare una recessione. L’obiettivo principale di questo approccio è la risoluzione dell’infiammazione2. Approccio resettivo Se i risultati estetici non hanno priorità elevata, i picchi ossei intorno all’impianto vengono rimossi o rimodellati per posizionare i margini del lembo in direzione più apicale. Dopo la guarigione, questa tecnica porta a una riduzione della tasca periimplantare, ma anche a una recessione significativa dei tessuti molli. In associazione si esegue anche una plastica implantare, cioè una modifica della superficie implantare con una fresa in carbonio o in diamante. La procedura ha lo scopo di modificare la superficie implantare per facilitare l’igiene orale dopo la guarigione. Approccio rigenerativo L’approccio rigenerativo è orientato alla ricostruzione dell’osso peri-­implantare e alla re-osteointegrazione dell’impianto. Il difetto osseo viene riempito con un innesto di osso autologo o con materiale osseo sostitutivo e ricoperto con una membrana barriera (fig. 1–8). I ­difetti intraossei circoscritti sono i più adatti. Nei difetti non c­ircoscritti, ­infatti, non sono presenti pareti ossee che possano sostenere l’innesto. Tra i materiali da innesto che supportano la rigenerazione del difetto periimplantare, si trovano l’osso autologo, l’osso omologo liofilizzato decalcificato, il carbonato di calcio vegetale, l’idrossiapatite sintetica, il fosfato ­tricalcico o il minerale osseo e­ terolo­go. In alcuni protocolli, per ricoprire l’innesto vengono utilizzate m ­ embrane non riassorbibili in politetrafluoroetilene espanso (e-PTFE), membrane ­sintetiche riassorbibili o membrane in collagene. 1 Peri-implantite nella regione 21, con aumentati livelli di sondaggio, essudazione, sanguinamento e suppurazione dopo sondaggio. 2 Perdita ossea marginale ed eccesso di cemento nella radiografia periapicale. 3 Dopo sollevamento del lembo, si esegue la rimozione del cemento in eccesso e la decontaminazione della superficie dell’impianto. Il difetto osseo viene riempito con Geistlich Bio-Oss®. 4 Geistlich Bio-Oss® è ricoperto con una membrana in collagene riassorbibile (Geistlich Bio-Gide®). 5 Chiusura del lembo e sutura. 6 Situazione clinica 12 mesi dopo la guarigione. 7 Radiografia periapicale 12 mesi dopo il trattamento. 8 Materiali utilizzati: Geistlich Bio-Oss® e Geistlich Bio-Gide®. Geistlich News 02 | 2014 13 FOCUS Fase 5 – Cure post-operatorie Durante la fase di guarigione, subito dopo l’intervento, si raccomanda un risciacquo quotidiano con clorexidina. Spesso vengono prescritti antibiotici sistemici per ridurre la carica microbica e per inibire agenti patogeni specifici parodontali e peri-implantari. Prima della somministrazione, devono esserne discussi con il paziente i possibili effetti collaterali. Fase 6 – Trattamento di mantenimento Sono necessari un monitoraggio regolare, ripetute istruzioni per l’igiene orale e una rimozione DATI EDITORIALI Periodico per i clienti e gli amici di Geistlich Biomaterials Numero 2/2014, 7° anno Editore © 2014 ­G eistlich Pharma AG Business Unit Biomaterials Bahnhofstr. 40 6110-Wolhusen, Svizzera Tel. + 41 41 492 55 55 Fax + 41 41 492 56 39 biomaterials@­geistlich.ch 14 Geistlich News 02 | 2014 professionale del biof ilm sopramucoso, per prevenire la reinfezione o la recidiva della periimplantite. Quante volte tali misure debbano essere prescritte dipende dalla valutazione dei rischi del singolo paziente. Tra i fattori rilevanti a tal proposito fanno parte il fumo, lo stato parodontale, il diabete e l’igiene orale. Rimozione degli impianti Se il trattamento della peri-implantite non ha esito positivo o se il risultato estetico è gravemente compromesso, può essere necessaria la rimozione dell’impianto. L’impianto va rimosso in maniera conservativa, senza danneggiare le strutture adiacenti e l’osso residuo. Molte aziende offrono uno strumento apposito, che può essere usato per la rimozione dell’impianto con coppia elevata. Successivamente, si può prendere in considerazione un incremento del ­difetto con un innesto di osso o materiale osseo sostitutivo, associato a una membrana barriera per proteggere il sito. Redazione Verena Vermeulen Layout Marianna Leone Frequenza di pubblicazione semestrale Tiratura 25.000 copie in varie lingue in tutto il mondo 3.000 copie in italiano Conclusioni Da una review sistematica pubblicata recentemente è emerso che il trattamento della peri-implantite porta a un miglioramento nella maggior parte d ­ ei pazienti. Se la periimplantite ­recidiva o progredisce nonostante il t­ rattamento, possono essere necessari un nuovo intervento o la rimozione dell’impianto 7. A determinare il successo della terapia è il completo protocollo di gestione dell’infezione nella sua interezza. Odontoiatri e ­chirurghi devono optare per il metodo di trattamento più adatto, secondo le esigenze del singolo caso. Riferimenti bibliografici 1 Heitz-Mayfield LJA: Journal of Clinical Periodontology 2008; 35: 292–304. 2 Heitz-Mayfield LJA, et al.: Clinical Oral Implants Research 2012; 23: 205–210. 3 Roccuzzo M, et al.: Journal of Clinical Periodontology 2011; 38: 738–745. 4 Roos-Jansåker A-M, et al.: Journal of Clinical Periodontology 2011; 38: 590–597. 5 Schwarz F, et al.: Journal of Clinical Periodontology 2009; 36: 807–814. 6 Froum SJ, et al.: International Journal of Periodontics and Restorative Dentistry 2012; 32: 11–20. I contenuti di GEISTLICH NEWS vengono creati con la massima cura. I contenuti creati da terzi non corrispondono necessariamente all’opinione di Geistlich Pharma AG. Geistlich Pharma AG non offre, pertanto, alcuna garanzia per la correttezza, la completezza e l’attualità dei contenuti forniti da terzi, né si assume alcuna responsabilità per danni materiali o immateriali causati dall’uso di informazioni di terzi o dall’utilizzazione di informazioni inesatte o incomplete di terzi, purché non sussista da parte di Geistlich Pharma AG alcuna colpa o dolo dimostrabile. Europerio 8 3–6 GIUGNO 2015 Regenerative Excellence: How to cope todays challenges Dove: ExCeL Londra www.efp.org/europerio/europerio8 © fazon - Fotolia.com Nonostante la resa della procedura ­rigenerativa sia variabile, negli studi su animali si è dimostrato che è possibile la re-osteointegrazione di una super ­f icie dell’impianto precedentemente contaminata dopo approccio rigenerativo. Inoltre, il successo a lungo t­ermine è stato documentato in diversi studi 3–6. Visitate il nostro stand! Forum Geistlich: Relatori: Prof. Christoph Hämmerle, Svizzera Prof. Istvan Urban, Ungheria LEADING REGENERATION Geistlich News 02 | 2014 15 FOCUS FOCUS Microbiologia della peri-implantite 2 1 a Prof. Andrea Mombelli | Svizzera Direttore del reparto di Parodontologia Clinica Odontoiatrica University of Geneva Intervista di Verena Vermeulen Professor Mombelli, i batteri della peri-implantite sono uguali a quelli della parodontite? Prof. Mombelli: Negli impianti con periimplantite è possibile rilevare un ­numero elevato di batteri anaerobi. Questi includono fusobatteri, prevotella, porfiromonas, spirochete e ­p epto-streptococchi. Questa flora ­anaerobica mista è molto simile a quella della parodontite sul dente. Occasionalmente, però, sull’impianto si trova una flora predominante di stafilococchi. Questo è insolito sul dente. Tuttavia, gli stafilococchi sono molto spesso implicati nelle infezioni sugli impianti ortopedici a, nelle infezioni di cateteri ecc. L’impianto è colonizzato dall’inizio o i batteri vi giungono in un secondo momento? Prof. Mombelli: Ogni impianto dentale 16 Geistlich News 02 | 2014 viene inevitabilmente contaminato ­d urante l’inserimento. Tuttavia, la ­maggior parte degli impianti si integra senza infezione. Le infezioni peri-­ implantari possono essere il risultato di eventi primariamente non microbici, che promuovono poi la comparsa di una microflora patogena. Abbiamo ­illustrato questo risultato in un articolo sull’importanza dei biofilm nelle ­malattie peri-implantari 1 . ­­Un esempio ne è la persistenza sottogengivale di cemento: può causare un’infezione batterica purulenta che non è possibile risolvere con le sole misure a nti­ ­ b atteriche. La guarigione è possibile solo se viene rimosso il fattore scatenante s­ ottostante. Pertanto, nella diagnosi differenziale della peri-implantite è fondamentale la ricerca di una causa specifica, anche se pus o biofilm indicano un’infezione batterica. I batteri della peri-implantite sono uguali in tutti i pazienti? Prof. Mombelli: Di regola si tratta di un’infezione mista con batteri presenti comunque nel cavo orale del paziente. Fattori micro-ambientali influenzano poi la crescita dei vari germi. Ad esempio, un’infiammazione locale della mucosa può essere ricondotta a una mancanza di pulizia in una cavità inaccessibile. 1 b Foto: Mombelli Ci sono batteri associati a un decorso particolarmente grave della peri-implantite? Sono utili i test micro­ biologici? Alla ricerca di tracce micro­scopiche con il Prof. Andrea Mombelli, Svizzera. « La peri-implantite non dipende da un agente patogeno specifico. » 1 a | bBiofilm nello spazio tra impianto (a sinistra) e corona (a destra). 2 Ci sono particolari batteri associati a peri-implantiti gravi infettive ? Prof. Mombelli: No. La peri-implantite non compare a causa di un contagio dall’esterno da parte di determinati agenti altamente patogeni. Tutti i germi sono presenti, in quantità limitate, anche in condizioni clinicamente sane nel cavo orale e rino­faringeo. Questi includono anche lo stafilococco. La completa eradicazione è, quindi, un obiettivo terapeutico non realistico. Si tratta piuttosto di ­prevenire un eccessivo accumulo di batteri potenzialmente patogeni sotto forma di un biofilm. Esiste un test affidabile per i batteri della peri-implantite? È opportuno condurre un tale test? Prof. Mombelli: Non c’è alcuna evidenza clinica di un valore aggiunto di tali test oltre al preciso esame clinico e radiologico. Per tali test non vi è inoltre ­alcuna analisi costi/benefici. Anche se comprendo molto i colleghi e i pazienti che vorrebbero saperne di più, devo dire che le opzioni preventive e terapeutiche attualmente disponibili non richiedono un test dei batteri. s­ uperficie contaminata dell’impianto deve essere sottoposta a meticolosa pulizia, per lo più chirurgica. Quali antibiotici sistemici sono adatti per il trattamento? Prof. Mombelli: Sulla base di approfonditi studi in parodontologia e delle ­conoscenze già illustrate sulla flora batterica in caso di peri-implantite, di norma utilizziamo un’associazione di amoxicillina e metronidazolo. Un ­nostro studio multicentrico e i lavori di altri gruppi di ricerca mostrano ­buoni risultati 2. In caso di intolleranza, ad esempio di allergia alla penicillina, si può prescrivere il solo metronidazolo. Quest’ultimo non è, però, efficace ­contro tutti i batteri incriminati. Molto importante è l’ulteriore conclusione che la peri-implantite non può essere trattata in modo efficace solo farmacologicamente. Per rimuovere completamente il biofilm, tutta la Riferimenti bibliografici Perdita ossea peri-implantare conseguente a un’infezione purulenta, indotta da un eccesso di cemento. 1 Mombelli A & Décaillet F: J Clin Periodontol 2011; 38 Suppl 11, 203–213. 2 Heitz-Mayfield LJA & Mombelli A: Int J Oral Maxillofac Impl 2014; 29 Suppl, 325–345. Geistlich News 02 | 2014 17 FOCUS FOCUS Terapia chirurgico-rigenerativa della peri-implantite: casi clinici In presenza di una morfologia avanzata e complessa del difetto, la terapia rigenerativa va combinata con l’implantoplastica. Prof. Frank Schwarz | Germania Policlinico di Chirurgia e Radiologia Odontoiatrica University of Düsseldorf Nel primo caso, sono presenti due ­impianti con morfologia del difetto avanzata e combinata (sopra e ­intra­ossea), con deiscenze vestibolari ed esposizione sopracrestale delle ­spire ­> 1 mm. In tali casi, dopo la ­completa rimozione del tessuto di ­granulazione, eseguiamo prima di ­tutto un’implantoplastica, per levigare il ­corpo implantare nella zona del ­difetto sopracrestale e buccale. Le parti della superficie implantare rivolte verso­ il difetto vengono strutturalmente ­conservate e decontaminate (es. con curette, laser Er:YAG, soluzione salina sterile). Segue poi l’incremento del difetto con un materiale osseo sostitutivo a lento riassorbimento. Viene coperto con una membrana in collagene prima di CASO 1 4 3 2 1 5 6 7 8 9 adattare strettamente il lembo di tessuto molle attorno agli impianti. Nel secondo caso, su due impianti ­adiacenti sono presenti dei difetti intraossei circonferenziali, con una componente sopracrestale < 1 mm. La rigenerazione ossea di tali difetti può avvenire senza implantoplastica. A cosa bisogna fare attenzione? chirurgiche è compensata da un simultaneo i­n­cremento di volume con innesto di ­tessuto connettivo 7 o con una matrice in collagene riassorbibile8. Ciò c­ onsente un’estensione dell’ambito di applicazione del trattamento alla zona estetica. La totale perdita di osteointegrazione rappresenta un’indicazione assoluta alla rimozione dell’impianto. Riferimenti bibliografici Durante l’implantoplastica, la macro e micro-struttura del corpo implantare vengono levigate nelle zone situate al di sotto della barriera fisiologica per le attuali tecniche di incremento. In questo modo, si favorisce l’integrazione dei tessuti molli e si riduce l’attecchimento batterico 1–2 . La rigenerazione ossea guidata (GBR) nella zona del difetto riduce le profondità di sondaggio, aumenta il livello di attacco clinico e garantisce un livello osseo stabile a lungo termine.3–6 La formazione di recessioni della mucosa in seguito alle procedure 1 Schwarz F, Becker J: Peri-implant infection. Etiology, diagnosis and treatment. Quintessence Publishing 2010. 4 Situazione dopo implantoplastica con levigatura del corpo implantare nella zona sovracrestale e buccale del difetto. 7 I margini della ferita vengono adattati in modo preciso attorno all’impianto. 2 Schwarz F, et al.: J Clin Periodontol 2011; 38(10): 939–949. 3 Schwarz F, et al.: J Clin Periodontol 2009; 36(9): 807–814. 4 Schwarz F, et al.: J Clin Periodontol 2013; 40(10): 962–967. 5 Matarasso S, et al.: Clin Oral Implants Res 2014; 25(7): 761–767. 6 Chan HL, et al.: J Periodontol 2014; 85(5): 1027-1041. 7 Schwarz F, et al.: Clin Oral Implants Res 2014; 25(1): 132–136. 8 Schwarz F, et al.: Int J Periodontics Restorative Dent 2014; 34(4): 489–495. CASO 1 1 S anguinamento e formazione di pus su due impianti nelle regioni 33 e 34. 2 La radiografia evidenzia le parti esposte dell’impianto a livello sovracrestale. 3 È visibile un difetto avanzato a livello sovrae intraosseo. 5 Il difetto intraosseo viene riempito con Geistlich Bio-Oss®. 6 La membrana in collagene Geistlich ­Bio-Gide® tagliata su misura in situ. 8 Situazione clinica senza infiammazione dopo 18 mesi. 9 Radiografia dopo 12 mesi. Le parti strutturali dell’impianto sono ricoperte da osso. CASO 2 1 2 3 CASO 2 Foto: Schwarz 1 Difetti intraossei circonferenziali con componente sovracrestale di circa 1 mm. 18 Geistlich News 02 | 2014 2 Dopo rimozione del tessuto di granulazione e decontaminazione della superficie dell’impianto, il difetto viene riempito con Geistlich Bio-Oss® e ricoperto con Geistlich Bio-Gide®. 3 La radiografia dopo 8 anni documenta la stabilità a lungo termine e mostra un completo riempimento del difetto osseo. Geistlich News 02 | 2014 19 Journal club Journal club BANCO DI PROVA PER L’IMPIANTO IMMEDIATO. Gli studi principali scelti e commentati dal Prof. Niklaus P. Lang, Svizzera « L’inserimento immediato di un impianto non può impedire il riassorbimento dell’osso circostante. » Benedizione o maledizione? Si discute di impianto ­immediato dagli anni ’80. Si ottiene l’osteointegrazione? La procedura conduce a insuccessi estetici? Il Prof. Niklaus P. Lang ha scelto e commentato alcune « pietre miliari » della ­letteratura sull’impianto immediato. « Un gap marginale > 3mm non costituisce un problema per l’oste­ integrazione di un impianto » Sanz et al. 2010 Araújo et al. 2005 « Dopo l’impianto immediato, nel 20 % dei pazienti compaiono recessioni buccali dei tessuti molli. » Lang et al. 2012 « Il riassorbimento osseo dopo impianto immediato è indipendente dalla geometria degli impianti scelti. » Sanz et al. 2010 20 Geistlich News 02 | 2014 Il gap costituisce un problema? Gli impianti hanno un diametro più ­piccolo rispetto alla radice del dente. Per questo, quando gli impianti vengono inseriti direttamente nell’alveolo estrattivo invece che nell’osso già ­guarito, ne risulta un gap tra l’impianto e l’osso circostante. Questa è nota ­anche come « jumping distance » per le cellule ossee. Se questo gap influenzi negativamente la neoformazione ­o ssea e l’osteointegrazione viene già discusso dagli anni ’80, quando l’impianto immediato è diventato un’opzione terapeutica. Diversi autori consideravano critica una larghezza del gap > 0,5mm o > 1mm. } Botticelli et al. (2003) hanno dimostrato per la prima volta, nel loro studio preclinico, che il gap non costituisce un problema per l’osteointegrazione (4 cani, 1 sito di controllo e 3 siti di prova, followup di 4 mesi) 1 . La loro conclusione: un difetto marginale > 1mm può essere rigenerato con nuovo osso ed elevato grado di osteointegrazione in caso di impianto con superficie SLA. } ­Botticelli et al. (2004) hanno dimostrato, in uno studio su pazienti, che anche gap marginali più consistenti (≥ 3mm) si riempiono di nuovo osso in 8 casi su 9 (18 pazienti, 52 difetti marginali, 4 mesi di osservazioni)2. Inoltre, gli autori hanno misurato al tempo stesso (per la prima volta!), che si verifica un riassorbimento osseo nonostante l’impianto immediato, come si era osservato anche nella guarigione spontanea degli alveoli estrattivi. L’inserimento di un impianto non può, quindi, impedire il riassorbimento dell’osso circostante. La perdita ossea è particolarmente pronunciata a livello buccale. Nello studio, la distanza fra impianto e parete ossea buccale esterna è stata ridotta del 56 %, la distanza fra impianto e parete ossea palatale/linguale esterna di almeno il 30 %. È opportuno riempire il gap con impianti conici? Per colmare il gap tra gli impianti immediati e l’osso circostante, i ­ ­produttori di impianti offrono ultimamente degli impianti conici più grandi. } Lang et al. (2007) hanno confrontato questi impianti con altri convenzionali a vite (208 pazienti, 208 impianti immediati, follow-up di 3 anni) in uno studio clinico randomizzato 3. Lo studio ha dimostrato che gli impianti conici più grandi non apportano alcun ­b eneficio aggiuntivo, né in termini di numero di incrementi ossei Geistlich News 02 | 2014 21 Journal club Immagine: Büro Haeberli Journal club Il gap cresta-impianto rappresenta un problema per l’osteointegrazione? necessari in un ­secondo momento (90 % in e ­ ntrambi i gruppi) né in termini di s­tabilità dell’impianto (misurata in base all’immobilità clinica e al valore dell’analisi di frequenza di risonanza). Inoltre, da questo studio è emerso un numero aumentato di recessione dei tessuti molli, quando vengono utilizzati gli impianti conici più grandi. } Sanz et al. (2010) allo stesso modo non hanno trovato, nel loro studio clinico randomizzato, vantaggi nell’uso di impianti conici (93 pazienti, 99 impianti immediati, follow-up di 4 mesi) 4. Hanno concluso che il riassorbimento crestale dopo l'impianto immediato è indipendente dalla geometria degli impianti utilizzati. Come già Schropp et al. (2003), hanno messo in evidenza una perdita ossea buccale e palatale 22 Geistlich News 02 | 2014 circa doppia (36 % vs. 14 %). Il migliore tipo di guarigione nell’impianto immediato In alcune pubblicazioni non molto recenti sull’impianto immediato, si raccomanda quasi esclusivamente una guarigione sommersa dell’impianto. } Lang et al. (1994) hanno dimostrato per la prima volta la possibilità di ­eseguire un impianto immediato con guarigione transmucosa (16 pazienti, 21 impianti, follow-up di 2,5 anni)5. Nello studio, 20 su 21 impianti si sono ­integrati facilmente. Fattori di ­successo dal punto di vista degli autori sono ­s tati: (1) il mantenimento delle strutture ossee circostanti mediante ­estrazione atraumatica, (2) la buona stabilità primaria, (3) lo stretto adattamento della membrana barriera in ­ePTFE intorno all’impianto, (4) lo ­stretto adattamento del lembo di tessuto molle attorno all’impianto e (5) il controllo scrupoloso della placca, all’inizio con antibiotici e poi con risciacqui con clorexidina (0,2 %) per i primi 6 mesi di ­guarigione. attraverso un’analisi multivariata. Le loro conclusioni: A livello buccale, le ­superfici implantari si espongono meno quando l’impianto viene posizionato nell’alveolo a livello palatale (1–2 mm) piuttosto che centrale e, inoltre, 1 mm apicale piuttosto che con la spalla dell’impianto appena al di sotto della cresta alveolare. Queste conclusioni sono indipendenti da altri fattori come lo spessore delle pareti ossee residue, l’età del paziente, lo stato di fumatore o il motivo dell’estrazione dentale (parodontale, endodontico o traumatico). Anche lo studio preclinico di } Caneva­ et al. (2010) ha confermato che il posizionamento linguale dell’impianto e l’inserimento più profondo nell’alveolo portano a migliori risultati estetici­ dell’impianto dopo posizionamento immediato o tardivo (31 studi) 8 . A causa della diversa qualità degli studi, hanno potuto includere solo quattro studi, che prevedevano un follow-up di 3–5 anni. Gli autori hanno concluso che, almeno a breve termine, i tassi di sopravvivenza dell’impianto sono uguali nelle due opzioni. Tuttavia, non era possibile analizzare e confrontare il successo clinico a lungo termine (sulla base di condizioni del tessuto peri-implantare, estetica, funzione del trattamento protesico), perché erano disponibili pochissimi dati. L’importante, e finora unico in merito, studio clinico randomizzato di } ­Tomasi et al. (2010) si è occupato di stabilire l’influenza del posizionamento dell’impianto nell’alveolo estrattivo sul riassorbimento osseo e sul risultato ­estetico (93 pazienti, follow-up di 4 mesi)6 Sanz et al. 2010 Tab.1: DEFINIZIONI ITI DEI TEMPI DI IMPIANTO (6 cani, 1 sito di controllo e 1 sito di test ciascuno, follow-up di 4 mesi)7. Gli ­autori propongono, quindi, di posizionare gli impianti a circa 1 mm al di sotto della cresta alveolare e a livello linguale / palatale nell’alveolo estrattivo. Tipo 1 Impianto immediato, subito dopo l’estrazione dentale Tipo 2 Impianto precoce, 4–8 settimane dopo l’estrazione dentale, quando i tessuti molli sono guariti Tipo 3 Impianto ritardato, 3–4 mesi dopo l’estrazione dentale, quando l’osso è clinicamente guarito Tipo 4 Impianto tardivo, 6 mesi dopo l’estrazione dentale, quando il sito estrattivo è completamente guarito Il miglior posizionamento dell’impianto immediato Nella Consensus Conference ITI sono stati individuati quattro tempi per il posizionamento dell’impianto. Sopravvivenza dell’impianto ed estetica La Consensus Conference ITI 2003 si è occupata dei diversi tempi di inserimento dell’impianto (Tab. 1). } Chen et al. (2004) hanno confrontato in una review i tassi di sopravvivenza Geistlich News 02 | 2014 23 nuovi scenari Journal club } Lang et al. (2012) hanno di nuovo e­ saminato, in una review sistematica, i tassi di sopravvivenza di impianti immediati dopo almeno 1 anno ­ (46 ­s tudi) 9. Secondo la loro analisi, il tasso di sopravvivenza a due anni dell’impianto è del 98,4 %. Se vengono somministrati antibiotici per 5–7 ­giorni dopo il posizionamento dell’impianto, il tasso è lievemente superiore r­ ispetto ai casi in cui gli antibiotici sono ­assunti solo una volta prima dell’inserimento dell’impianto. Ma anche i problemi ­ stetici sono chiaramente venuti a e ­galla. Gli studi inclusi che ­prevedevano un follow-up di almeno tre anni ­riportavano che nel 20 % dei pazienti ­comparivano recessioni dei tessuti molli buccali. Riferimenti bibliografici 1 Botticelli D, et al.: Clinical Oral Implants Research 2003; 14: 35–42. 2 Botticelli D, et al.: Journal of Clinical Periodontology 2004; 31: 820–828. 3 Lang NP, et al.: Clinical Oral Implants Research 2007; 18: 188–196. 4 Sanz M, et al.: Clinical Oral Implants Research 2010; 21: 13–21. 5 Lang NP, et al.: Clinical Oral Implants Research 1994; 5: 154–163. 6 Tomasi C, et al.: Clinical Oral Implants Research 2010; 21: 30–36. 7 Caneva M, et al.: Clinical Oral Implants Research 2010; 21: 43–49. 8 Chen ST, et al.: International Journal of Oral & Maxillofacial Implants 2004; 19 (Suppl.): 12–25. 9 Lang NP, et al.: Clinical Oral Implants Research 2012; 23 (Suppl.) 5: 39–66. LO SQUALO: UN TALENTO DELLA RIGENERAZIONE. Uno sguardo ai fenomeni rigenerativi presenti in natura: i denti dello squalo. 10 Tan WL, et al.: Clinical Oral Implants Research 2012; 23 (Suppl.) 5: 1–21. 11 Araújo MG, et al.: Journal of Clinical Periodontology 2005; 32: 645–652. 12 Araújo MG & Lindhe J: Clinical Oral Implants 24 GUaRIGIONE SPONTANEA GUARIGIONE SPONTANEA VS. IMPIANTO IMMEDIATO GUARIGIONE SPONTANEA vs. Ridge PreservatioN IMPIANTO IMMEDIATO vs. « Fill the gap » In una review sistematica, } Tan et al. (2012) hanno studiato l’entità del riassorbimento osseo in caso di guarigione spontanea dopo estrazione dentale (20 studi sull’uomo) 10. Hanno dimostrato che entro 6 mesi si perde l’11–22 % della dimensione verticale, il 29–63 % di quella orizzontale. Le perdite maggiori si verificano nei primi tre mesi dopo l’estrazione dentale, ma anche successivamente si perde volume osseo. Il possibile motivo della forte perdita di osso buccale è, secondo gli autori, il riassorbimento dell’osso fascicolato (in conformità con il concetto di Araújo e Lindhe, 2005). } Araújo et al. (2005) hanno messo a confronto, in uno studio preclinico, la guarigione spontanea e la guarigione con l’impianto immediato (5 cani, 2 impianti immediati e 2 siti di controllo ciascuno, follow-up di 3 mesi) 11 . Essi ne hanno concluso che l’impianto immediato non può impedire il rimodellamento delle pareti alveolari. L’altezza ossea dopo tre mesi di guarigione era paragonabile negli alveoli con impianti immediati e in quelli lasciati vuoti. Istologicamente, a livello buccale, l’altezza della cresta risultava circa 1.9 mm più bassa rispetto al livello linguale. Un importante studio di } Araújo und Lindhe (2009) ha dimostrato che la perdita di volume nell’alveolo estrattivo viene ridotta al minimo dalla Ridge Preservation (5 cani, 1 sito di incremento e uno di controllo ciascuno, follow-up di 6 mesi) 12. L’uso del biomateriale non può impedire il riassorbimento dell’osso fascicolato, ma la perdita di volume è considerevolmente ridotta dopo Ridge Preservation rispetto alla guarigione spontanea (12 % invece di 35 %, dopo 6 mesi di guarigione). } Chen et al. (2007) hanno messo a confronto, in uno studio clinico, l’impianto immediato senza altre misure rigenerative e l’impianto immediato con riempimento del gap con sostituto osseo bovino (30 pazienti, 10 impianti senza ­biomateriale, 10 impianti con sostituto osseo, 10 impianti con sostituto osseo e membrana in collagene) 13. Gli autori hanno constatato che senza biomateriale, si verifica una perdita ossea orizzontale del 50 %, con biomateriale solo una perdita orizzontale del 25 %. L’uso di biomateriale non ha avuto effetto sulle alterazioni volumetriche verticali. Geistlich News 02 | 2014 Geistlich News 02 | 2014 25 ©iStock.com/yulkapopkova Perdita ossea in caso di guarigione spontanea, impianto immediato e rigenerazione nuovi scenari Kapiteltitel LoreM Denti come in catena di montaggio PELLE DENTata Anche le squame dello squalo hanno una struttura dentata. I piccoli denti della pelle sono responsabili delle eccellenti caratteristiche di fuidodinamica. Se si passa la mano sulla pelle di uno squalo, si ha la sensazione di toccare carta vetrata. Dr. Klaus Duffner A causa della spinta posteriore, con il tempo i denti vengono spinti fuori dai tessuti circostanti e cadono inevitabilmente. Anche quando attaccano una preda non è raro che gli squali perdano parecchi denti. Frequentemente si ritrovano denti rotti nella pelle delle prede. I denti persi vengono sostituiti entro poche ore: nella maggior parte delle specie solo singoli denti; in altri casi, come nello squalo sigaro, si sostituisce contemporaneamente l’intera serie. Negli oltre 400 milioni di anni di evoluzione, la dentatura dello squalo è diventata un’arma letale. Al contrario dell’uomo, lo squalo non possiede una sola fila di denti, ma sempre molte contemporaneamente. Si sviluppano continuamente sulla superficie interna della cresta dentale mascellare. Così sono sempre contemporaneamente presenti denti in diversi stadi di sviluppo che si succedono gli uni agli altri. Inizialmente, le file dei denti sono piegate verso il basso. Dopo l’emersione dall’epidermide, si mettono lentamente in posizione. L’innalzamento e il continuo spostamento in avanti dei denti è possibile attraverso un fissaggio relativamente libero, ma solido, al tessuto connettivo della cartilagine mascellare. Ecco perché i denti degli squali, al contrario di quelli dei mammiferi, non presentano vere e proprie radici. Esistono dati contrastanti sulla durata dei denti di uno squalo. In uno studio dell’Università di Tubinga (Germania), si è trovato che gli squali leopardo sostituiscono i denti anteriori già dopo 9–12 giorni. Nello squalo martello, lungo 1,5 metri, questo periodo è di 28 giorni. Lo squalo tigre perderebbe, in 1 anno, circa 140 denti. I ricercatori sottolineano che la velocità di rigenerazione dipende non solo dalle specie, ma anche dall’età dell’individuo e dallo spettro alimentare. Inoltre, in altre specie i denti durano più a lungo nei periodi in cui l’acqua è più fredda. Nella bocca sono presenti fino a 240 denti Dentatura eccezionalmente potente Normalmente sono visibili cinque file di denti, nello squalo leuca addirittura sette. Siccome la maggior parte dei denti è ancora piegata all’indietro, solo pochi sono veramente funzionali. Nello squalo gatto ci sono tre file di denti, mentre nel potente squalo tigre solo la fila anteriore. Altre specie di squalo utilizzano tutte le file di denti contemporaneamente. Anche il numero assoluto di denti varia nelle differenti specie. Nello squalo bianco ci sono 23 –28 denti nel mascellare superiore e 20–26 nel mascellare inferiore. Con cinque file visibili di denti, questo predatore ha a disposizione circa 240 denti. Di tutti gli animali viventi, lo squalo bianco sembra avere il morso più potente. Un team internazionale di ricercatori ha determinato, utilizzando dei modelli computerizzati, che il Carcharodon carcharias può sviluppare una forza che corrisponde al peso di 1.8 tonnellate. Così, il morso dello squalo è 20 volte più potente di quello di un uomo. Il morso più potente di tutti i tempi lo possedeva probabilmente il megalodonte, lungo 16 metri. Questo enorme squalo, ormai estinto, aveva una potenza di morso di 18 tonnellate. A paragone, il morso del leone corrisponde a un peso di 560 kg, mentre quello dell’estinto Tyrannosaurus rex arrivava a 3.1 tonnellate. Geistlich News 02 | 2014 MORSO PIu potente del t-rex L’enorme squalo megalodonte, ormai estinto, aveva un morso sei volte più potente del leggendario Tyrannosaurus rex. OMOLOGIA I denti di squalo sono prodotti dall’ectoderma e dal sottostante mesenchima. Pertanto sono omologhi dei nostri denti. Mentre lo smalto si forma appena sotto l’epitelio orale, la dentina si forma sotto la membrana basale epidermica. ©iStock.com/© cdascher Nuovi denti già dopo 9 – 12 giorni Geistlich News 02 | 2014 27 Foto: A. Vermeulen 26 I denti si perdono durante l’attacco ©iStock.com/© spxChrome Dopo i « terzi », vengono i quarti, i quinti, i sesti denti... Nella dentatura a « revolver » dello squalo, sono sempre disponibili denti di ricambio, che si rinnovano per tutta la vita. Geistlich Pharma Background. I nuovi depliant informativi Natalia Bruenisholz e Dr. David Märki Geistlich Pharma & Osteology Foundation Rigenerazione periimplantare Bibliografia 1 2 3 4 5 6 Fig. 13 7 mesi dopo l’estrazione e l’incremento, si inserisce l’impianto senza sollevare il lembo mucoperiosteo (SPI®, Thommen Medical AG). Né il substrato osseo né il contorno del tessuto molle richiedono ulteriori incrementi. L’impianto può essere inserito transmucosalmente, usando un piccolo punch per preservare le papille. Fig. 14 Situazione dopo l’inserimento dell’impianto con abutment di guarigione transgengivale. Scheda di indicazioni cliniche « Aumento verticale » 601201/1405/it Indicazioni cliniche PIR4 Dr. C. Andreoni Dr. T. Meier Buser D, et al.: J Periodontol 2008; 79: 1773-1781. Araujo M, et al.: J Periodontol 2005; 32: 645-652. Maiorana C, et al.: Int J Periodontics Restorative Dent 2005; 25: 19-25. Traini T, et al.: J Periodontol 2007; 78: 955-961. Mordenfeld A, et al.: Clin Implant Dent Relat Res 2014;16(3):435-446. Galindo-Moreno P, et al.: Clin Implant Dent Relat Res 2013; 15 (6): 858-866. Fig. 15 Restauto provvisorio con protesi a clip metalliche. Preservazione del volume al di sotto del ponte La « Fence Technique » consente un incremento osseo orizzontale e verticale. Nella nuova scheda di indicazioni cliniche il Dr. Mauro Merli (Italia) spiega l’approccio passo per passo mostrando un suo caso clinico. Questo approccio si basa sull’utilizzo di una placca da osteosintesi che funge da elemento di forma stabile: serve a mantenere lo spazio necessario per la rigenerazione del difetto con osso autologo particolato, Geistlich ­Bio-Oss® e Geistlich Bio-Gide®. Grazie a questa tecnica si possono ricostruire anche gravi difetti della cresta riducendo allo stesso tempo l’invasività, la morbilità e la comparsa di complicanze. Materiali / Caso 1 > Farmaco antinfiammatorio: 500 mg Méfénacide®, Streuli Pharma AG, Svizzera > Farmaco antisettico: 750 mg amoxicillina, Streuli Pharma AG, Svizzera, clorexidina 0,2%, Kantonsapotheke Zurich, Svizzera > Materiale per suture: Supramid® 4/0, B. Braun AG, Melsungen, Germania; Seralon® 6/0, Serag-Wiessner GmbH, Naila, Germania La «Preservazione della cresta» con biomateriali Geistlich offre la soluzione > Sitema implantare: SPI Element Inicell 3,5 × 14 mm, Thommen Medical AG, Grenchen, Svizzera > Biomateriali: Geistlich Bio-Oss Pen® microgranuli, Geistlich Bio-Gide® 25 × 25 mm Fig. 16 Situazione clinica 4 mesi dopo l’impianto (vista crestale). Fig. 17 Situazione clinica con restauro provvisorio 9 mesi dopo l’impianto. Inserimento di impianto in zona estetica e contemporaneo incremento osseo secondo il Dr. Claude Andreoni e il Dr. Thomas Meier, Zurigo Fig. 18 Corona definitiva in metallo-ceramica (corona in porcellana fusa su metallo) avvitata direttamente sull’impianto dopo 9 mesi. > Approccio simultaneo: riparazione di difetto di deiscenza durante il posizionamento dell’impianto > Approccio sequenziale: ricostruzione della cresta alveolare in un difetto di fenestrazione subito dopo l’estrazione del dente con impianto a 7 mesi Materiali / Caso 2 > Farmaco antinfiammatorio: 500 mg Méfénacide®, Streuli Pharma AG, Svizzera > Farmaco antisettico: 750 mg amoxicillina, Streuli Pharma AG, Svizzera, clorexidina 0,2%, Kantonsapotheke Zurich, Svizzera > Materiale per suture: Supramid® 4/0, B. Braun AG, Melsungen, Germania; Seralon® 6/0, Serag-Wiessner GmbH, Naila, Germania > Sitema implantare: SPI Element Inicell 4,5 × 14 mm, Thommen Medical AG, Grenchen, Svizzera > Biomateriali: Geistlich Bio-Oss® Collagen 250 mg, Geistlich Bio-Gide® 25 × 25 mm Contatti > Dr. Claude Andreoni, specialista in Odontoiatria ricostruttiva, specializzato in Implantologia orale Dr. Thomas Meier, specialista in Implantologia orale Weinbergstrasse 160, CH-8006 Zurich, telefono (Svizzera): +41 44 363 15 16, fax: +41 44 363 15 21, email: [email protected] Fig. 19 Contorno vestibolare del tessuto molle. Fig. 20 Situazione clinica 18 mesi dopo l’impianto. Fig. 21 Situazione radiografica con corona definitiva in porcellana fusa su metallo avvitata sull’impianto. Altre Indication sheets Dichiarazioni del Dr. Andreoni e del Dr. Meier sui prodotti Geistlich > Per ricevere gratuitamente le Schede di Indicazioni Cliniche contattate il vostro Responsabile di zona Geistlich o scriveteci a [email protected] 1. Indicazioni (caso 1) Geistlich Bio-Oss® Collagen e Geistlich Bio-Oss Pen® sono formati di Geistlich Bio-Oss® estremamente semplici da utilizzare. Ci piace usare i blocchetti di Geistlich Bio-Oss® Collagen per il trattamento degli alveoli estrattivi. Quando inumidito, è modellabile e può essere posizionato con estrema facilità nell’alveolo ottenendo automaticamente la giusta densità e compattezza. Geistlich Bio-Oss Pen® è un dispositivo semplice e comodo da utilizzare perché rilascia i granuli della giusta consistenza. Inoltre, grazie all’applicatore, i granuli possono essere applicati esattamente dove richiesto. Utilizziamo Geistlich Bio-Oss Pen® soprattutto per la ricostruzione del contorno crestale. Regione Situazione ossea Situazione dei tessuti molli Impianto n regione estetica n spazio di un unico dente n presenza di difetto osseo n recessione gengivale n regione non estetica n spazio di più denti n assenza di difetto osseo n assenza di recessione gengivale n presenza di infiammazione n biotipo spesso n chiusura ferita primaria possibile n presenza di infezione n biotipo sottile n chiusura ferita primaria impossibile n papille intatte n papille compromesse o mancanti n mucosa cheratinizzata sufficiente n mucosa cheratinizzata insufficiente n contemporaneamente all’innesto osseo (1 fase) n successivamente all’innesto osseo (2 fase) nnormale Geistlich Biomaterials Italia S.r.l. Via Castelletto, 28 IT-36016 Thiene VI Tel. +39 0445 370890 Fax +39 0445 370433 www.geistlich.it Per ulteriori informazioni: www.geistlich.it 5 1 Depliant « Preservazione del volume al di sotto dei ponti » Scheda di indicazioni cliniche « Incremento periimplantare » La Preservazione della cresta con Geistlich Bio-Oss ® Collagen e ­G eistlich ­Bio-Gide® contribuisce a conservare il volume crestale al di sotto di un restauro a ponte. I vantaggi della procedura sono: Il Dr. Claude Andreoni e il Dr. Thomas Meier (Svizzera), presentano due casi di incremento e inserimento di impianto in zona estetica. Nella preservazione della cresta prima dell’inserimento dell’impianto, ­G eistlich Bio-Oss ® Collagen si è dimostrato particolarmente pratico, perché può essere introdotto nell’alveolo in modo molto semplice. Nel caso di impianto e incremento simultaneo, gli esperti utilizzano ­ ­Geistlich Bio-Oss® Pen, che con il suo pratico applicatore permette di applicare i ­ g ranuli dell’esatta consistenza e senza disperdere il materiale. ›› Mantenimento di oltre il 90 % del volume iniziale ›› Prevenzione di problemi estetici, fonetici e igienici ›› E’ possibile inserire l’impianto anche dopo diversi anni Il depliant illustra le basi scientifiche, la procedura passo per passo e un caso clinico dettagliato di questo tipo di trattamento. © Geistlich Pharma AG Business Unit Biomaterials CH-6110 Wolhusen Tel. +41 41 492 56 30 fax +41 41 492 56 39 www.geistlich-pharma.com 6 I clienti iscritti al Programma di raccolta delle Schede di Indicazioni Cliniche riceveranno gli aggiornamenti gratuitamente e direttamente nel loro studio! « Questo approccio unisce bassa invasività e massimo guadagno di volume. » Dr. Mauro Merli, Italia Per informazioni contatti il suo Responsabile di zona Geistlich o scriva a [email protected] 28 Geistlich News 02 | 2014 Geistlich News 02 | 2014 29 Geistlich Pharma Geistlich Pharma « La scienza era la sua vita »: Dr. Peter Geistlich (1927–2014) Dr. Andreas Geistlich Presidente del Consiglio di amministrazione Ed. Geistlich Söhne AG Dr. Peter Geistlich – scienziato, imprenditore e uomo straordinario Se dovessi riassumere in una sola frase l’operato imprenditoriale del Dr. Peter Geistlich, direi: « ha dato inizio a una nuova era per l’azienda Geistlich Pharma e ha posto pietre miliari nella medicina rigenerativa ». Una definizione tuttavia troppo riduttiva agli occhi di chi, invece, ha conosciuto da vicino il suo straordinario modo di fare e di essere. Nel 1954, sessant’anni fa, dopo aver conseguito il titolo di dottore in ingegneria chimica presso il Politecnico federale di Zurigo, Peter Geistlich entrò a far parte dell’impresa svizzera a conduzione familiare Geistlich e poco 30 Geistlich News 02 | 2014 dopo venne nominato membro del consiglio di amministrazione. Nel dopoguerra, epoca di grande progresso tecnologico e crescita economica, la nostra azienda produceva colla, gelatina e concimi su vasta scala. Peter Geistlich iniziò a lavorare presso la sede svizzera di Wolhusen nel ­settore dei prodotti farmaceutici, dove venivano realizzati preparati ­antibiotici e prodotti a base di calcio e si commercializzavano, su licenza, prodotti di ­terzi. Ben presto e con molta ­creatività iniziò a ricercare nuovi prodotti. Già nel 1959 Peter Geistlich stese un pri- mo brevetto relativo a un principio ­attivo contro la tubercolosi. Negli anni Settanta ampliò l’offerta aziendale con cosmetici e prodotti medici per l’igiene personale. Nel 1974 successe al padre Paul Geistlich alla presidenza del ­consiglio di amministrazione. Se da un lato negli anni Sessanta l’azienda visse momenti di grande splendore, dall’altro dovette affrontare anche crisi e tempi difficili. Per esempio, furono venduti il ramo dei concimi e la linea cosmetica Mediline, mentre la produzione di gelatine cadde in declino. Ma Peter Geistlich non si scoraggiò. Al contrario, continuò a guardare avanti con grande entusiasmo, inventando sempre nuovi prodotti. In questo poté sempre contare sull’appoggio e sulla presenza di sua moglie Annemarie e di tutta la sua famiglia. Negli anni Ottanta, con l’ingresso dell’azienda nell’ingegneria medica,­ Peter Geistlich ne determinò la trasformazione da impresa industriale a impresa tecnologica. Alla base di questo importante sviluppo vi furono le conoscenze approfondite di Peter Geistlich su ossa e tessuti, l’amicizia e la collaborazione scientifica con i professori Myron Spector dell’Università di Harvard e Philip J. Boyne della Loma Linda University negli Stati Uniti, ricordati oggi dalla Philip J. Boyne and Peter Geistlich Professorship e dalla Osteo Science Foundation istituita nel 2013. A quel tempo, Philip Boyne stava cercando un materiale per innesto osseo da impiegare nella chirurgia orale e maxillo-facciale. Peter Geistlich ebbe l’idea di produrre qualcosa di altamente tecnologico e innovativo direttamente dalle ossa e di realizzarlo a livello industriale e su ampia scala. Infatti, i nuovi prodotti Geistlich Bio-Oss® e Geistlich Bio-Gide® per la formazione ossea dimostrarono presto la loro efficacia nell’applicazione sulla mascella. Si trattava di una vera e propria rivoluzione nel settore, poiché improvvisamente si potevano utilizzare impianti laddove fino a quel momento non era stato possibile a causa della sottigliezza della mascella. Grazie ai nuovi prodotti Geistlich, i dentisti ottennero risultati più soddisfacenti anche dal punto di vista estetico. Da allora, Geistlich si è affermata come leader mondiale nell’odontoiatria rigenerativa e ogni anno i suoi prodotti registrano oltre un milione di applicazioni. Questa storia costellata di successi è stata riconosciuta anche pubblicamente con la duplice assegnazione del premio per l’innovazione della­ Svizzera centrale a Geistlich Pharma. Poco ­p rima della sua scomparsa,­ Peter Geistlich è stato insignito del ­Distinguished Humanitarian Award dalla Loma Linda University: un g randissimo onore che ne ha ­ ­riconosciuto l’instancabile impegno per il bene dei pazienti. Nel corso degli anni, Peter Geistlich ha esteso il concetto di biorigenerazione dell’organismo a nuovi ambiti, come la rigenerazione dei tessuti molli e il t rattamento di difetti cartilaginei­ ­ in ­o rtopedia. Il suo interesse era rivolto soprattutto ai principi attivi f armacologici e, in particolare, al ­ Taurolin, una sostanza ad azione ­ ­battericida che, come si è scoperto in seguito, mostra effetti importanti ­anche contro il cancro. Peter Geistlich credeva in questo farmaco e, fino all’ultimo, ha sempre cercato di ­favorirne il successo. La scienza era la sua vita: con oltre 140 brevetti concessi, Peter Geistlich ha ben documentato il proprio talento nella ricerca. Per sondare le nuove frontiere della rigenerazione e renderle accessibili ai professionisti del settore, in collaborazione con l’azienda Peter Geistlich ha istituito la fondazione Osteology nel 2003. Ha sempre ritenuto fondamentale il confronto con gli altri scienziati e non ha mai amato essere al centro dell’attenzione. Il detto « Fai del bene e parlane » per Peter Geistlich non valeva. Lui faceva sì del bene, ma con modestia e riservatezza. Peter Geistlich aveva le proprie idee e accettava anche altre idee da ­perseguire con una certa libertà. Ma alla fine ogni prodotto doveva essere scientificamente testato e ­incontestabile, altrimenti Peter Geistlich poneva il proprio veto. Questa scientificità è ­diventata il marchio di fabbrica della nostra azienda proprio come la ­precisione è il tratto distintivo di un orologio svizzero. Geistlich è riconosciuta sul mercato per la sua eccellente reputazione a livello scientifico e, in questo, riflette perfettamente il ­carattere di Peter Geistlich. Peter Geistlich era un uomo carismatico e allegro, buono ma anche deciso. ­Lasciava ai propri collaboratori ampio spazio d’azione ma non perdeva mai il controllo della situazione. Si ­preoccupava sempre che tutto andasse bene per i ­propri collaboratori. Così, per assicurare il loro futuro, si era adoperato sin dall’inizio per una previdenza professionale. Inoltre, era sempre presente ­quando c’era bisogno di lui. Non dimenticheremo mai la sua umanità e il suo ­impegno. Il carattere cordiale e i valori aziendali che ha determinato sono tutt’ora apprezzati e rispettati dai ­collaboratori, dai partner e dagli scienziati sia in Svizzera che all’estero. 1 2 1 Dr. Peter Geistlich 2 Dr. Peter Geistlich (a sinistra) con il Prof. Christoph Hämmerle, Presidente della Osteology Foundation Anche se Peter Geistlich non è più con noi, tutte queste esperienze e conquiste continueranno a vivere. Una volta Martin Luther King disse: « E se anche sapessi che domani finisce il mondo, oggi stesso pianterei il mio alberello di mele ». Peter Geistlich pensava esattamente lo stesso. Infatti, con grande gioia ed entusiasmo, ha sempre investito moltissimo nella ricerca mostrando interesse per i risultati raggiunti fino all’ultimo giorno. Il suo amato parco a Wolhusen, in cui solo lo scorso novembre aveva piantato una sequoia, ci ricorderà per sempre quest’uomo straordinario. Geistlich News 02 | 2014 31 Osteology FOUNDATION Ostelogy FOUNDAtion Efficace collaborazione in Parodontologia La Osteology Foundation supporta la ricerca sulla peri-implantite News e appuntamenti Dr. Heike Fania Intervista del Dr. Kay Horsch SIMPOSI NAZIONALI Osteology 2014 – 2015 Esperti internazionali si sono incontrati per quattro giorni in occasione del 10° Workshop Europeo di Parodontologia, organizzato in collaborazione con la Osteology Foundation e l’European Federation of Peridontology. con la collaborazione della Osteology Foundation e della European Federation of Peridontology (EFP), sono stati analizzati recenti studi da tre gruppi di lavoro, che hanno discusso le possibilità di trasferire le conoscenze scientifiche nella pratica clinica. I temi più importanti sono stati la guarigione delle ferite e la rigenerazione dei tessuti molli, l’efficacia clinica di diverse opzioni di trattamento e le tecniche chirurgiche. I risultati dell’intenso studio e delle approfondite discussioni nell’ambito dei gruppi di lavoro sono stati otto articoli, ora pubblicati nel Journal of Clinical Periodontolgy 1 e scaricabili dal sito della rivista. Germania, Baden-Baden 18–19 settembre 2015 Brasile, San Paolo 30 settembre 2015 Italia, Firenze 1–3 ottobre 2015 www.osteology.org/education/ national-symposia NUOVI OSTEOLOGY GRANTS: VIA ALLE CANDIDATURE! La Osteology Foundation offre, a partire dall’autunno del 2014, ancora più programmi per la promozione della ricerca: oltre ai già esistenti Advanced Researcher Grants e Young Researcher Grants, verranno conferiti per la prima volta anche i Large Clinical Grants per i progetti di ricerca clinica maggiori, e le Scholarships, destinati a consentire a giovani ricercatori di trascorrere 12 mesi in un gruppo di ricerca selezionato. Sul sito web della Osteology Foundation, si trovano ulteriori informazioni sugli Osteology Grants e sulle modalità di candidatura. La prossima deadline è il 1° dicembre 2014. Riferimenti bibliografici 1 J Clin Periodontol 2014; 41 Suppl. 15, S1–S142. Foto: EFP Dal 10 al 13 novembre 2013, in ­occasione del 10° Workshop Europeo di Parodontologia, si sono riuniti a La Granja de San Ildefonso (Spagna) circa 60 chirurghi parodontologi, ­ricercatori, medici e biologi di spicco. In occasione del workshop, organizzato Russia, Mosca 25–26 ottobre 2014 www.osteology.org/grants/ researcher-grants Uno degli obiettivi della Osteology Foundation è quello di formare i ­ricercatori nella ­metodologia scientifica. Il Prof. Frank Schwarz (Germania) spiega in un’intervista che cosa offre la Fondazione sul tema della peri-implantite. Professor Schwarz, la peri-implantite è secondo Lei un importante tema di ricerca? Prof. Schwarz: Senza dubbio. L’eziologia delle infezioni peri-implantari è multicausale. È un grande mosaico, che dobbiamo faticosamente comporre mediante ulteriori ricerche. Il continuo sviluppo dei materiali, delle superfici e del design dell’impianto impegnerà anche le future generazioni di ricercatori. Lei stesso è impegnato da molti anni su questo tema. Vede dei progressi allo stato attuale della ricerca? Prof. Schwarz: Certamente uno dei più grandi progressi negli ultimi anni è ­stato l’innalzamento della consapevolezza per questo problema clinico. L’argomento non è più un tabù e ora garantisce un grande richiamo tra i partecipanti di tutti i congressi. La ricerca negli ultimi anni ha prodotto anche delle raccomandazioni molto preziose per la terapia. Sappiamo che il trattamento delle peri-implantiti deve essere per lo più chirurgico, poiché un intervento non chirurgico ha successo solo in casi eccezionali. La Osteology Foundation offre libri sulla « Best-Practice » e corsi sulla metodica di ricerca. C’è forse già una « Best Practice » per la ricerca sulla peri-implantite? Prof. Schwarz: Proprio per questo settore sono disponibili modelli di studio preclinici e clinici consolidati, validati e superbamente documentati. Essi richiedono tuttavia grande perizia, che i ricercatori ricevono, ad esempio, attraverso le attività della Fondazione. Che cosa raccomanderebbe ai giovani ricercatori che desiderano lavorare in questo campo? Prof. Schwarz: La raccomandazione ­è chiarissima: sviluppo delle competenze attraverso una rete di collaborazioni. Soprattutto in questo campo si deve ricorrere a tutto l’attuale potenziale per un approccio interdisciplinare alla ricerca.Il tema purtoppo è ancora impopolare per molte aziende e anche per alcuni esperti, serve avere la scorza Il Prof. Frank Schwarz durante l’intervista dura. Un motivo in più per effettuare la ricerca in questa direzione. In che maniera la Osteology Foundation supporta la ricerca in questo campo? Prof. Schwarz : La Fondazione offre d elle possibilità sia ai giovani ­ ­ricercatori sia ai gruppi di lavoro ­già­consolidati: da un lato, con i libri sulla « Best ­Practice » e la Osteology Research Academy, molto ­interessanti per i ­ricercatori; dall’altro con il ­supporto finanziario ai progetti di ­ricerca. Uno studio del nostro gruppo di lavoro sul tema delle peri-implantiti, ad ­esempio, è stato promosso e persino insignito del premio Miller della S­ ocietà Tedesca di Odontostomatologia. I partecipanti al 10° Workshop Europeo di Parodontologia. 32 Geistlich News 02 | 2014 Geistlich News 02 | 2014 33 italia. NEWS DALLE Filiali Preservare la cresta in zona estetica non è mai stato così… coinvolgente! Geistlich Biomaterials Italia L’estrazione dentale rientra tra gli interventi di routine di dentisti e chirurghi orali, ma la preservazione della cresta è diventata solo di recente un tema di interesse. Geistlich ha lanciato un’interessante iniziativa per far conoscere questo approccio e coinvolgere i professionisti in un modo nuovo e attuale. Nelle zone ad alta valenza estetica, il desiderio di una riabilitazione ­p ossibilmente rapida è comune e ­richiede particolare attenzione. In v­ ista del posizionamento di un impianto, il tessuto molle del contorno alveolare può essere gestito attraverso la ­mobilizzazione di un lembo o con l’applicazione di un innesto di tessuto prelevato dal palato in modo da ­permettere la guarigione per prima ­intenzione. Queste metodiche possono però limitare il risultato estetico o comportare una maggiore morbilità per il paziente. Un’alternativa recente è la matrice in collagene Geistlich ­M ucograft ® Seal che, insieme al ­sostituto osseo Geistlich Bio‑Oss® ­Collagen, rappresenta una soluzione pratica e veloce per soddisfare le 34 Geistlich News 02 | 2014 e­ sigenze dei pazienti che desiderano un risultato estetico e al contempo evitare trattamenti dolorosi. La combinazione ideale Negli alveoli estrattivi, Geistlich Bio‑Oss® Collagen è di facile impiego grazie alla sua modellabilità e fornisce il sostegno ideale per la rigenerazione ossea; la matrice Geistlich Mucograft ® Seal è disegnata per chiudere gli ­alveoli e si intergra perfettamente nel tessuto molle, permettendo una guarigione ­rapida e ottimale. La matrice può ­essere utilizzata al posto di un innesto di tessuto autologo, evitando il ­prelievo del tessuto dal palato e la morbilità ad esso correlata. Condivida e voti i casi clinici! Geistlich ha lanciato un'interessante iniziativa per far ­conoscere questo approccio e ­coinvolgere i professionisti in modo nuovo e attuale. Fino al 31 dicembre 2014 chi ha scelto Geistlich Bio-Oss® Collagen e ­Geistlich Mucograft® Seal per la propria terapia rigenerativa potrà entrare in modo esclusivo nella community Geistlich su Facebook e diventare protagonista sul prossimo numero di Geistlich News. Il caso clinico più votato sarà selezionato per una pubblicazione su questa rivista. La aspettiamo! Regolamento e dettagli nella sezione News di www.geistlich.it e sulla pagina Facebook di Geistlich Biomaterials Italia Geistlich News 02 | 2014 35 NEWS DALLE Filiali NEWS DALLE Filiali Sempre al vostro fianco con la migliore formazione Il nuovo programma scientifico di Osteology Firenze 2015 Geistlich Biomaterials Italia Geistlich Biomaterials Italia Un anno insieme a voi, ricco di soddisfazioni Con il concludersi del I° semestre 2014 Geistlich Biomaterials Italia conferma ancora una volta il proprio successo in ambito educativo–culturale. Si è infatti distinta per l’organizzazione di oltre 180 corsi propri o in collaborazione con le principali Associazioni e Società Scientifiche Odontoiatriche Italiane, Università e Centri di Ricerca. E’ stata inoltre in prima linea a sostegno del progetto SidP « Qualità e sicurezza in Terapia Parodontale e Implantare », un percorso che offre al professionista un modello organizzativo per lo studio per garantire ai pazienti gli standard minimi di sicurezza e qualità delle prestazioni chirurgiche. Sono oltre 100 i corsi già pianificati in numerose città italiane. 2015 tutto da scoprire Il programma culturale per il 2015 è già pronto nelle sue linee generali: comprende eventi esclusivi, corsi di altissimo livello sia teorici che pratici, relatori eccellenti. L’anteprima delle attività è presentata nella tabella qui a fianco. Dopo il successo di quest’anno, gli appuntamenti di carattere multi­ ­ disciplinare ed interattivo guidati da­ P. Cortellini, M. Merli e M. Tonetti ­verranno programmati anche per il 2015. Un momento di confronto e ­dibattito consapevole tra ­professionisti di settori disciplinari diversi ha rappresentato uno spunto costruttivo, che si desidera riproporre in formati simili in varie sedi del territorio nazionale. I programmi di tutoring one to one, concepiti quali percorsi formativi disegnati sulle esigenze specifiche del singolo, sono sempre disponibili e pianificabili contattando l’Ufficio Eventi. Tutti i dettagli più aggiornati su attività e iniziative sono sempre disponibili sul sito www.geistlich.it Senza spostarsi dallo studio, le risorse online Progetto prestigioso e strumento di supporto nella pratica quotidiana il portale Regeneration Focus: la prima community di informazione e aggiornamento dedicata alla chirurgia ­rigenerativa orale e maxillo-facciale. Regeneration Focus è l’alternativa per chi desidera essere informato sulle ­novità del mondo scientifico e clinico senza spostarsi dal proprio studio: filmati, casi clinici, letteratura e molte opportunità di confronto, con la ­supervisione di un comitato s­ cientifico d’eccezione:­M. Chiapasco, T. ­Testori e G. Zucchelli. Venga a trovarci su www.regenerationfocus.it! Corsi Teorico-Pratici sulle tecniche chirurgiche con dissezioni anatomiche La ricostruzione dei tessuti duri e molli periimplantari per ottimizzare estetica, funzione e ridurre l’incidenza di complicanze. Arezzo, 14–16 maggio 2015 | M. Chiapasco, M. Roccuzzo Percorsi Formativi Tutoring annuale in Implantologia, Chirurgia Rigenerativa e Mucogengivale. Corso teoricopratico con Live Surgery. Catania, Gennaio – Dicembre 2015 | P. Casentini, S. Piano, F. Torsello, A. Schönenberger Chirurgia Plastica Parodontale e Rigenerativa su denti e impianti. Padova, Febbraio– Maggio 2015 | F. Cairo Implantologia e Chirurgia rigenerativa. Percorso formativo con Live Surgery. Milano, Gennaio–Giugno 2015 | M. Chiapasco, P. Casentini La terapia parodontale: Chirurgia rigenerativa e mucogengivale. Torino, Febbraio– Settembre 2015 | D. Cardaropoli Corsi teorici e con Live Surgery Chirurgia plastica dei tessuti molli in area estetica: dalla gestione delle recessioni gengivali al trattamento dei difetti ossei verticali. Bologna, 26–27 Marzo 2015 | G. Zucchelli La gestione del sito post-estrattivo: un approccio contemporaneo. Corso teorico-pratico con Live surgery. Roma, 13-14 Febbraio 2015 | D. Cardropoli Corsi Teorico – Pratici con Esercitazioni su preparato animale Sono già in fermento i lavori per realizzare un’altra grande edizione del ­Simposio nazionale della Osteology Foundation in Italia, appuntamento che si terrà a Firenze dal 1 al 3 ottobre 2015. Ospitato dallo storico Palazzo dei Congressi, Osteology Firenze si prefigge di lanciare un formato nuovo e interattivo, nonché di reale utilità pratica. « I grandi dubbi clinici: abbiamo risposte? » è il titolo che lascia facilmente intuire l’obiettivo da raggiungere. I chairmen scientifici ci hanno anticipato i punti forti di questa quinta edizione italiana. « Cari colleghi, l’odontoiatria del terzo millennio sta correndo fra grandi innovazioni ­scientifico-cliniche e tanti dubbi e ­contraddizioni. Mai come oggi il gap fra « scienza » e « arte » ha causato ­dibattiti e contrasti. Questo certamente favorisce lo sviluppo della ­nostra professione, ma può generare confusione e incertezza. Questa quinta edizione di Osteology, da sempre evento di eccellenza in medicina rigenerativa, vuole fornire un contributo al confronto corretto fra posizioni a volte contrastanti su alcuni aspetti critici nel vasto campo di applicazione della terapia parodontale e implantare. L’obiettivo è quello di dare risposte ad alcuni « grandi dubbi clinici » e di rendere fruibili ai partecipanti informazioni chiare da applicare in studio lunedì mattina. Il programma scientifico è strutturato in 5 sessioni pensate per dibattere argomenti di grande attualità e ricchi di controversie. In ogni sessione due Relatori di fama internazionale presenteranno aspetti diversi e a volte contrastanti dell’argomento a loro assegnato. Al termine di ogni sessione un moderatore di grande prestigio e competenza piloterà un’ampia discussione coinvolgendo il pubblico mediante un sistema interattivo. Il simposio si chiuderà con una ­sessione plenaria interattiva in cui i moderatori riassumeranno brevemente le conclusioni del dibattito ­d elle rispettive sessioni e le discuteranno con tutti i partecipanti. Il simposio sarà preceduto da una giornata di grandissimo valore clinicoscientifico dedicata alle più attuali metodiche di controllo delle parodontiti e al problema sempre più pressante delle peri-implantiti. Vi aspettiamo! » Pierpaolo Cortellini, Myron Nevins, Massimo Simion Pierpaolo Cortellini Myron Nevins Massimo Simion Concetti clinici per aumentare la predicibilità in chirurgia parodontale rigenerativa ed estetica. Parma, 12–13 Giugno 2015 | A. Sculean 36 Geistlich News 02 | 2014 Geistlich News 02 | 2014 37 Intervista Kapiteltitel LoreM Il numero 1 | 15 uscirà a maggio 2015. Focus Grandi incrementi ossei Che fare in presenza di grandi difetti ossei mascellari? Journal Club I tessuti molli Gli studi principali sulla la corretta gestione della gengiva Il Dr. Stephen Chen è un parontologo che esercita nuovi scenari privatamente a Melbourne, Rigenerazione dei nervi centrali Australia. Ha presieduto Sembra ora possibile ciò che era un’utopia: guarire la paraplegia la Scientific Program Committee al Simposio Ginevra, dove lo abbiamo incontrato per un aperitivo. Due chiacchiere con Stephen Chen Intervista di Verena Vermeulen e Reto Falk Quale giorno della Sua vita professionale l’ha influenzata di più? Dr. Chen: Piuttosto che particolari ­singoli momenti sono state più le ­persone o gli incontri a influenzarmi. Un esempio è be rappresentato dall'incontro casuale con ­C hrister Dahlin all’inizio degli anni ’90 a Filadelfia, in un autobus per i partecipanti a un congresso. Lui non mi ­conosceva, ma ci siamo intrattenuti a parlare e il risultato è stato la nostra pubblicazione congiunta sulla ­gestione degli alveoli estrattivi. 38 Geistlich News 02 | 2014 Ha mai rimpianto di essere diventato un odontoiatra? Dr. Chen: No, mai. Dopo aver studiato per due anni Odontoiatria sono ­passato a Medicina. Ma non mi è mai piaciuta, anche se Medicina godeva ­sicuramente di un’ottima considerazione. Così ho fatto domanda per ­ritornare a Odontoiatria. Non mi sono mai pentito di questo passo. E ­nemmeno della mia specializzazione in Parodontologia. Il modo di pensare dei parodontologi ha veramente rivoluzionato l’Implantologia. Foto: Thomas Gerber mondiale ITI 2014 svoltosi a Se avesse a disposizione molti fondi per la ricerca, come li spenderebbe? Dr. Chen: Rimarrei nell’ambito dell’odontoiatria rigenerativa per continuare la ricerca su come semplificare la terapia per i pazienti. Abbiamo ancora bisogno in molte situazioni di osso e tessuti molli autologhi; il superamento di questa necessità costituisce un obiettivo importante. Un Suo hobby che quasi nessuno conosce? Dr. Chen: Tutta la mia famiglia va pazza per il football e per il calcio. E noi tutti amiamo la musica. Personalmente canto in un coro e i miei figli sono degli ottimi musicisti. La musica è un fantastico fattore di equilibrio. Maggiori informazioni su Geistlich Biomaterials Italia: www.­geistlich.it Geistlich News 02 | 2014 39 Produttore © ­Geistlich Pharma AG Business Unit Biomaterials Bahnhofstrasse 40 CH-6110 Wolhusen Tel. + 41 41 4 92 55 55 Fax + 41 41 4 92 56 39 www.­geistlich-biomaterials.com 1410/it Filiale italiana Geistlich Biomaterials Italia S.r.l. Via Castelletto, 28 36016 Thiene VI Tel. 0 4 45 370 89 0 Fax 0 4 45 370 433 [email protected] www.geistlich.it | shop.geistlich.it