La Provincia Coro in cattedrale Cremona — Questa mattina alle 11 la messa in duomo viene accompagnata dai canti del Coro SS. Cosma e Damiano di Persico Dosimo diretto da Ludmilla Krylova (nella foto). DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014 www.laprovinciacr.it Naponi al Caffè letterario [email protected] Crema — Do m an i sera (ore 20,45) per il Caffè letterario lo chef Alberto Naponi (nella foto) presenterà al San Domenico il libro ‘La poesia è un risotto all’acciuga’. 48 Crema. Ieri sera al San Domenico l’inaugurazione della stagione teatrale 2014/2015 Supermarket Shakespeare Placido regista e interprete Re Lear pop diventa kitsch Crema, Ghislandi Stasera (ore 21) al Manenti Pipitone Federico CREMA — Già in tenera età partecipa e vince a numerosi concorsi nazionali. A 10 anni è ammesso al conservatorio di Torino e ora che di anni ne ha 16 è già avviato alla carriera concertistica. E’ Alberto Pipitone Fe de ric o il protagonista, questa sera alle 21 all’auditorium Manenti, dell’a ppuntamento conclusivo del Festival Pianistico Internazionale ‘Mario Ghislandi’, giunto alla trentunesima edizione. L’ingresso è libero. Il virtuoso torinese aprirà il suo recital con tre Sonate di Domenico Scarlatti. A seguire una delle Sonate più famose di Beethoven, l’op. 53 ‘Waldstein’. Prende il nome dal conte a cui fu dedicata, ma è nota anche come ‘L’aurora’ per il senso gioioso che emana, esaltato dalla sua tonalita di do maggiore. Pipitone Federico si cimenterà poi con l’I mprovviso in fa minore op. 142 n. 4 di Schubert, pezzo che si pone quale via di mezzo fra slancio, divertimento e cantabilità suadente in taluni passaggi, con un’attenzione sempre ferrea alla costruzione. Il tema fluttua brillante e quasi fuggitivo, in uno schizzo pianistico ispirato e di intenso lirismo. In chiusura la Ballata n. 1 in sol minore di Chopin, pagina ammirata da Schumann per il vigore e la bellezza fantastica. di Sebastiano Giordani CREMA — Le luci strobo e il sottofondo sonoro da disco club, le facce di Bin Laden ed Elvis Presley impresse su un bizzarro elemento scenografico, gli abiti spesso decontestualizzati, perfino un giullare-rapper in bermuda e sneakers che recita al ritmo dell’hip hop. Si è aperta con l’audace rilettura post-moderna di un grande classico della tradizione, il Re Lear di William Shakespeare, la stagione 2014/15 del teatro San Domenico, ieri sera tirato a lucido — nonostante le infiltrazioni d’acqua dal soffitto — per la serata di gala della ‘p ri m a ’. Al centro della scena Michele Placido, regista e attore di uno spettacolo che, nel bene o nel male, saprà far parlare di sé durante il ricco ed elegante buffet offerto da Banca Cremasca a mezzanotte inoltrata nei chiostri della Fondazione. La serata — la prima di una programmazione che da qui alla prossima primavera offrirà dieci titoli in carnet più sei extra-abbonamento — si era aperta con il breve intervento di Ida Zucca, membro del consiglio di amministrazione del San Domenico, e soprattutto con il sentito applauso della platea alla memoria di Francesco Edallo, regista cremasco recentemente scomparso e al quale la Fondazione intitolerà lunedì la mansarda del mercato austroungarico (cerimonia pubblica alle 17.30). Poi spazio alla rappresentazione, con una decina di attori subito ad occupare il palcoscenico, tra canti popolari e colpi di spada, in attesa dell’arrivo di Placido. L’ingresso di Re Lear, accolto con entusiasmo dal pubblico che ha gremito il teatro (tutto esaurito e qualche sedia sistemata qua e là per accontentare anche gli ultimi arrivati), ha incanalato subito lo spettacolo sui binari della trama shake- Una scena di Re Lear ieri sera al teatro San Domenico speariana: il vecchio re pronto ad andare in pensione che chiede alle tre figlie di dimostrargli il loro amore, le due sorelle maggiori che ricevono in eredità consistenti porzioni di regno in cambio di forzate adulazioni, la piccola Cordelia che rinuncia al teatrino delle finte parole e, con esse, al potere e soprattutto all’amore del padre. Serviranno due ore e quaranta, complessivamente, per portare a termine il dramma, capaci di far riflettere lo spettatore su alcune tra le più complesse dicotomie che animano l’essere umano — l’amore e il dovere, il potere e la perdita, il bene e il male — ma anche sul crollo di alcune certezze con cui bisogna fare i conti, inesorabilmente, nel corso della vita. In tutto questo, l’operazione di Placido assomiglia al tentativo di rendere opera pop, ai limiti del kitsch, uno dei classici della tragedia teatrale. Il pubblico che ha assistito allo spettacolo Carnet 3 Traviata per il Kenya Cremona — Il 28 novembre al Ponchielli andrà in scena un adattamento di Traviata proposto dall’associazione Cremona fo Kenya a sostegno di un progetto per la Scuola professionale di Mambrui (Malindi). Fra gli interpreti Michele Govi, Renata Campanella, Marco Ciaponi, il coro lirico Ponchielli - Vertova e Alberto Branca. Biglietti in vendita al botteghino del Ponchielli. Violinista sul tetto. Alle ore 11 Grondona suona oggi all’Mdv 3 Groppali all’Unitre Cremona — Domani alle 16 presso la Società Filodrammatica (piazza Filodrammatici) Riccardo Groppali terrà una conferenza su Alberi e storia dell’umanità nell’ambito delle lezioni dell’Unitre. 3 Bocchi all’associazione Eridano Cremona — Nello spazio espositivo permanente dell’associazione culturale Eridano (corso Vittorio Emanuele II, 48) continua l’esposizione, fino al 7 dicembre delle opere pittoriche di Elena Bocchi, Realtà e fantasia. La mostra è visitabile dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12.30. 3 La prosa si presenta Cremona — Domani alle 18 presso il foyer del Ponchielli si terrà per la presentazione della stagione di prosa 2014/2015; l’incontro sarà condotto da Nicola Arrigoni, critico teatrale de «La Provincia». Sarà un’occasione per scoprire un cartellone variegato e interessante. 3 Le Giuditte cremonesi di Bellini Cremona — Mercoledì (ore 17) presso l’Archivio di Stato Roberto Codazzi, critico musicale de «La Provincia», parlerà de Le due Giuditte cremonesi di Vincenzo Bellini in un incontro organizzato dall’associazione Maria Cristina di Savoia. Michele Placido nei panni dell’eroe shakespeariano Il chitarrista Stefano Grondona CREMONA — Dopo l’intervento di ieri pomeriggio sulle chitarre raffigurate nell’arte da Picasso, Stefano Grondona e il suo strumento sono ancora protagonisti della rassegna Il violinista sul tetto. Questa mattina (ore 11) l’allievo prediletto di Segovia si esibirà all’auditorium del Museo del Violino. Il programma del concerto di Grondona affonda le sue radici nel microcosmo modernista di fine Ottocento che accolse anche il giovane Picasso: una Barcellona che guardava alla Mitteleuropa e che rappresentava per gli artisti il trampolino di lancio verso Parigi. Dai musici del modernismo Albéniz e Granados si arriverà a de Falla e Llobet, spaziando, come estremi di estetiche opposte, dal barocco di Froberger e Scarlatti al moderno All in Twilight di Takemitsu. Oggi al Ponchielli Aperitivo con l’Opera e il Nabucco CREMONA — Doppio appuntamento con la stagione lirica, oggi al Ponchielli. Questa mattina alle 11 per l’Aperitivo con l’Opera, il musicologo Marco Cosci offrirà una chiave di lettura di Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea. L’opera andrà in scena giovedì e sabato prossimi, in entrambi i casi alle 20,30, nell’ambito della Stagione lirica con Daria Masiero e Angelo Villari tra gli interpreti e Carlo Goldstein sul podio. Al termine dell’incontro odierno, come sempre, al pubblico verrà offerto l’aperitivo. Inoltre, questo pomeriggio (ore 15,30), andrà in scena la seconda e ultima recita di Nabucco. Prodotta dal Circuito lirico lombardo con il Ponchielli capofila, l’opera si è avvalsa della puntuale direzione musicale di Marcello Mottadelli, che ha diretto a memoria la complessa partitura verdiana. Andrea Cigni, regista toscano ma cremonese d’adozione, ha saputo rileggere l’opera con estrema intelligenza, stilizzandola scenicamente senza snaturare l’am b ie nt azione storica. Tra gli interpreti, da sottolineare la buona prova di Tiziana Caruso (Abigaille), convincente anche a livello scenico. Compatto e omogeneo anche il coro, ben preparato da Antonio Greco. (foto Marinoni) © RIPRODUZIONE RISERVATA Affiche in mostra Domeniche in Jazz Oggi tutti in bici Stasera da Quinto alla scoperta riflettori puntati dei manifesti di Rik sul Cosentino Trio CREMONA — E’ una mostra insolita, provocatoria e intelligente come è nello stile di Tapirulan che l’ha ideata e organizzata da tre anni a questa parte: grazie ad Affiche negli spazi stradali riservati ai manifesti elettorali o alle affissioni pubblicitarie si possono ammirare quarantadue illustrazioni di Riccardo Guasco, in arte Rik. Questo pomeriggio (ore 15,30) l’artista e Tapirulan danno appuntamento a quanti vorranno cimentarsi in una biciclettata alla scoperta di alcune delle immagini. Il punto di partenza è il 3 T Store di piazza Stradivari, l’arrivo sarà successivamente in via Voghera alla sede di via Tapirulan dove sono esposte tutte le opere di Guasco. Le illustrazioni resteranno appese fino al 24 novembre e in diveri punti cittadini sono in distribuzione le mappe per chi volesse affrontare la ‘caccia al tesoro’. E’ inoltre in vendita un catalogo che raccoglie le immagini. Nato ad Alessandria nel ‘75, Guasco è molto influenzato da alcuni movimenti del Novecento cui Affliche dedica espliciti tributi. Alcune opere sono state invece realizzate apposta per la mostra e raccontano Cremona attraverso gli occhi dell’artista. Filippo Cosentino CREMONA — Il suo esordio discografico nel 2011 con ‘Lanes’ (featuring Fabrizio Bosso) aveva suscitato paragoni importanti con la musica del «Pat Metheny piu ispirato» (Luciano Vanni, Jazzit): questa sera (ore 21,30), il chitarrista emiliano Filippo Cosentino presenta i brani del recente disco Human Being in trio con Carlo Chirio (basso) e Carlo Gai a (batteria) all’osteria del Quinto di Picenengo. La data fa parte del cartellone della rassegna Domeniche in Jazz. Paola Turci, Francesco Tricarico, Mauro Ermanno Giovanardi, James Thompson, Nick Beccattini, Javier Girotto, Tom Kirkpatrick, Barend Middelhoff, Don Stapleson, Craig Silberschlag: sono solo alcune delle collaborazioni intrecciate negli anni da Filippo Cosentino.