Un argomento valido I 1. Publio voterà e Quinto voterà. 2. Publio non voterà quando Quinto voterà. 3. Quindi, o Publio voterà e poi Quinto voterà o Quinto voterà e poi Publio voterà. Logica proposizionale temporale I I I Sandro Zucchi 2016-17 I S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale Considerate l’argomento seguente proposto da Burgess (2009): 1 L’argomento è valido in italiano. Tuttavia, non possiamo rappresentarlo in logica proposizionale. Infatti, il valore di verità di enunciati complessi come “Publio voterà e poi Quinto voterà” non è una funzione del valore di verità degli enunciati che lo compongono: il fatto che “Publio voterà” e “Quinto voterà” siano entrambi veri non determina il valore di verità di “Publio voterà e poi Quinto voterà”. Se vogliamo rappresentare argomenti di questo tipo in un linguaggio formale, dobbiamo dunque introdurre un linguaggio che permetta di esprimere nozioni temporali. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 2 Il linguaggio LKt Una strategia nota i simboli I I I Per costruire un linguaggio che permette di rappresentare argomenti la cui validità dipende da aspetti temporali seguiremo una strategia nota. Inizieremo introducendo un linguaggio che chiameremo “LKt ” e che, in realtà, non è adeguato per i nostri scopi. Un numero infinito di lettere proposizionali: p1 p2 p3 p4 . . . I I connettivi: ∧ ∨ ⊃ ≡ ∼ I Le parentesi: ( ) I I connettivi seguenti: • G (che leggiamo come “sarà sempre vero che” o “si darà sempre il caso che”) • H (che leggiamo come “è sempre stato vero che” o “si è sempre dato il caso che”) Tuttavia, LKt servirà come base per costruire linguaggi più adeguati. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale I 3 S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 4 Il linguaggio LKt Connettivi derivati I le formule ben formate Per mezzo dei connettivi G e H possiamo definire due connettivi ulteriori: (a) Le lettere proposizionali sono formule ben formate di LKt (dette formule atomiche). Se ϕ e ψ sono formule ben formate di LKt , allora: (b) ∼ ϕ è una formula ben formata di LKt , (c) ( ϕ ∧ ψ) è una formula ben formata di LKt , (d) ( ϕ ∨ ψ) è una formula ben formata di LKt , (e) ( ϕ ⊃ ψ) è una formula ben formata di LKt , (f) ( ϕ ≡ ψ) è una formula ben formata di LKt , (g) Gϕ è una formula ben formata di LKt , (h) Hϕ è una formula ben formata di LKt , (i) Nient’altro è una formula ben formata di LKt . (defP) P =def ∼ H ∼ (defF) F =def ∼ G ∼ I In base a questa definizione, “P” lo possiamo leggere come “non è sempre stato vero che non” ovvero “è stato vero che”. I “F” lo possiamo leggere come “non sarà sempre vero che non” ovvero “sarà vero che”. I Dal momento che “P” è semplicemente un’abbreviazione per “∼ H ∼”, ogni volta che compare “P” in una formula possiamo sostituirlo con “∼ H ∼” e viceversa. I Lo stesso vale per “F” e “∼ G ∼”. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale (Convenzione: è possibile tralasciare le parentesi, quando non crea ambiguità). 5 Un ingrediente fondamentale della semantica di LKt e degli altri linguaggi temporali che considereremo è la nozione di verità a un tempo (a un istante). I A differenza delle valutazioni per LP, che assegnano valori di verità alle formule, le valutazioni per LKt assegnano valori di verità alle formule relativamente a un tempo. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 6 La relazione “≺” Verità relativa a un tempo I S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 7 I Un altro ingrediente fondamentale della semantica di LKt è la relazione binaria tra tempi ≺, che leggiamo come “è prima di” o “precede temporalmente”. I Dunque, “ti ≺ tj ” lo leggiamo come “il tempo ti è prima del tempo tj ” o “il tempo ti precede il tempo tj ”. I Vediamo ora come si formula la semantica di LKt facendo uso della relazione ≺ e della nozione di verità a un tempo. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 8 Il linguaggio LKt La funzione valutazione per ogni tempo t in T, modelli (a) se ϕ è una lettera proposizionale di LKt , ν(ϕ, t) ∈ {0, 1}; se ϕ e ψ sono formule ben formate di LKt , allora: (b) ν(∼ ϕ, t)=1 se ν(ϕ, t)=0, altrimenti ν(∼ ϕ, t)=0; (c) ν(ϕ ∧ ψ, t)=1 se ν(ϕ, t)=1 e ν(ψ, t)=1, altrimenti ν(ϕ ∧ ψ, t)=0; (d) ν(ϕ ∨ ψ, t)=1 se non accade che ν(ϕ, t)=0 e ν(ψ, t)=0, altrimenti ν(ϕ ∨ ψ, t)=0; (e) ν(ϕ ⊃ ψ, t)=1 se non accade che ν(ϕ, t)=1 e ν(ψ, t)=0, altrimenti ν(ϕ ⊃ ψ, t)=0; (f) ν(ϕ ≡ ψ, t)=1 se ν(ϕ, t)=ν(ψ, t), altrimenti ν(ϕ ≡ ψ, t)=0. (g) ν(Gϕ, t)=1 se per ogni t’ in T tale che t≺t’, ν(ϕ, t’)=1, altrimenti ν(Gϕ, t))=0; (h) ν(Hϕ, t)=1 se per ogni t’ in T tale che t’≺t, ν(ϕ, t’)=1, altrimenti ν(Hϕ, t))=0; Un modello per LKt è una tripla <T, ≺, ν>, dove 1. T è un insieme non vuoto di tempi (istanti), 2. ≺ è una relazione binaria tra elementi di T, 3. ν è una funzione che assegna un valore di verità alle formule di LKt relativamente a un tempo nel modo seguente: (“ν(ϕ, t)=1” si legge come “il valore di verità di ϕ al tempo t è 1”). S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 9 I I I Dal momento che gli operatori “F” e “P” sono abbreviazioni di “∼ G ∼” e “∼ H ∼” le clausole nella definizione precedente che ci dicono come valutare pGϕ, Hϕq e p∼ ϕq ci permettono anche di valutare pFϕq e pPϕq. In particolare, pFϕq sarà vera a un tempo t sse la condizione seguente è soddisfatta: non si dà il caso che ϕ è falsa per ogni tempo t’ tale che t≺t’ ovvero ϕ è vera ad almeno un tempo t’ tale che t≺t’. Con un ragionamento simile, arriviamo alla conclusione che pPϕq sarà vera a un tempo t sse la condizione seguente è soddisfatta: non si dà il caso che ϕ è falsa per ogni tempo t’ tale che t’≺t ovvero ϕ è vera ad almeno un tempo t’ tale che t’≺t. Dunque, le condizioni di verità per pFϕq e pPϕq sono le seguenti: (i) ν(Fϕ, t)=1 se per almeno un t’ in T tale che t≺t’, ν(ϕ, t’)=1, I Un argomento in LKt con premesse ϕ1 , . . . , ϕn e conclusione ψ è valido in LKt se e solo se non esiste un modello <T, <, ν> di LKt e un tempo t in T tali che ν( ϕ1 , t ) = 1, . . . , ν( ϕn , t ) = 1 e ν(ψ, t ) = 0. I Se un argomento è valido in LKt diremo anche che le sue premesse implicano la sua conclusione in LKt . I In simboli, quando un argomento in LKt è valido, scriveremo: { ϕ1 , . . . , ϕn } |=LK t ψ I altrimenti ν(Fϕ, t)=0; (j) ν(Pϕ, t)=1 se per almeno un t’ in T tale che t’≺t, ν(ϕ, t’)=1, altrimenti ν(Pϕ, t)=0. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 10 Validità in LKt Valutazione di Fϕ e Pϕ I S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 11 Una formula ben formata ϕ di LKt è valida (|=LK t ϕ) se e solo se non esiste un modello <T, ≺, ν> di LKt e un tempo t in T tali che ν(ϕ, t)=0. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 12 Deduzione naturale per LKt Nota storica I Introdurrò ora un sistema di deduzione naturale per LKt che chiamo Kt (NAT). I Il sistema si basa su Garson (2006). L’inventore della logica del tempo è stato Prior (1957). S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 13 Il sistema Kt (NAT) I S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 14 Le regole HF e GP Il sistema Kt (NAT) consiste in queste regole: HF GP ϕ ⊃ HFϕ ϕ ⊃ GPϕ • tutte le regole di LP(NAT); • le regole HI, HE, GI, GE, HF, GP. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 15 S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 16 Commento alle regole HF e GP La regola GI GI I I I La regole HF e GP ci permettono di introdurre ad ogni punto di una derivazione delle righe della forma p ϕ ⊃ HFϕq e p ϕ ⊃ GPϕq. Prova: G ϕ Il principio intuitivo che motiva HF è che, se qualcosa è vero a un tempo t, allora è vero ad ogni istante t’ che precede t che quella cosa è vera nel futuro rispetto a t’. . . . ϕ Il principio intuitivo che motiva GP è che, se qualcosa è vero a un tempo t, allora è vero ad ogni istante t’ successivo a t che quella cosa è vera nel passato rispetto a t’. GI nessuna ass. dove tutti i riferimenti esterni alla prova si ottengono applicando la regola GE. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 17 La regola GE S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 18 Commento alle regole GI e GE GE I I i. Gψ Prova: Gϕ . . j. Ψ GI I I GE, i I I dove tra pGψq e la riga pProva : Gϕq non deve occorrere un’altra riga pProva : Gχq per GI. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 19 La regola di introduzione GI ci dà un modo per provare enunciati della forma pGϕq. Se vogliamo provare pGϕq usando questa regola, le uniche righe esterne alla prova di cui possiamo fare uso sono righe della forma pGψq. Possiamo cercare di provare pGϕq per GI importando ψ nella prova per mezzo di un’applicazione di GE. L’altra possibilità offerta dalla regola è cercare di provare ϕ senza far ricorso ad alcuna riga esterna alla prova. Questo modo di provare enunciati della forma pGϕq riflette l’idea che ciò che è dedotto da premesse che sono sempre vere in futuro (o senza far uso di alcuna premessa) è esso stesso sempre vero in futuro. Si noti che, per poter applicare la regola GE, tra pGψq e la riga pProva : Gϕq non deve occorrere un’altra riga pProva : Gχq per GI. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 20 La regola HI La regola HE HE HI Prova: H ϕ i. Hψ HI Prova: Hϕ . . j. Ψ nessuna ass. . . . ϕ dove tutti i riferimenti esterni alla prova si ottengono applicando la regola HE. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 21 I S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 22 Completezza e correttezza Le regole HI e HE funzionano esattamente come le regole corrispondenti GI e GE: • La regola di introduzione HI ci dà un modo per provare enunciati della forma pHϕq. • Se vogliamo provare pHϕq usando questa regola, le uniche righe esterne alla prova di cui possiamo fare uso sono righe della forma pHψq. • Possiamo cercare di provare pHϕq per HI importando ψ nella prova per mezzo di un’applicazione di HE. • L’altra possibilità offerta dalla regola è cercare di provare ϕ senza far ricorso ad alcuna riga esterna alla prova. I HE, i tra pHψq e la riga pProva : Hϕq non deve occorrere un’altra riga pProva : Hχq per HI. Commento alle regole HI e HE I HI È possibile mostrare che Kt (NAT) permette di derivare una conclusione da un insieme di premesse esattamente nei casi in cui le premesse implicano la conclusione in LKt . I In simboli: { ϕ1 , . . . , ϕn } `K t (NAT ) ψ sse { ϕ1 , . . . , ϕn } |=LK t ψ. I Questo modo di provare enunciati della forma pHϕq riflette l’idea che ciò che è dedotto da premesse che sono sempre vere in passato (o senza far uso di alcuna premessa) è esso stesso sempre vero in passato. Si noti che, per poter applicare la regola HE, tra pHψq e la riga pProva : Hϕq non deve occorrere un’altra riga pProva : Hχq per HI. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale I 23 (Come caso particolare, è possibile mostrare che `K t (NAT ) ψ sse |=K t ψ). S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 24 Tableaux per LKt La forma delle regole I Kt (TAB) il sistema di tableaux per Chiameremo I Kt (TAB), cosı̀ come altri sistemi di tableaux che introdurremo in seguito, è basato su Priest (2001). S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale • da una riga della forma p ϕ, i q, dove i è un numero naturale, oppure • da una riga della forma i ≺ j, dove i e j sono numeri naturali. LKt . I Nelle regole di Kt (TAB), le regole dei tableaux per il linguaggio LKt , ogni nodo è occupato 25 I Intuitivamente, possiamo pensare ai numeri naturali che occorrono in un nodo come a tempi. Possiamo leggere “ϕ, i” come “la formula ϕ è vera al tempo ti ” e “i ≺ j” come “il tempo ti precede il tempo tj ”. I (Ufficialmente, le regole di Kt (TAB) non fanno però alcun riferimento al significato dei simboli che manipolano). S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale Regole per Kt (TAB) Regole per Kt (TAB) connettivi vero-funzionali connettivi temporali 26 Gϕ, i i<j ϕ, j Hϕ, i j<i ϕ, j §Gϕ, i F§ϕ, i §Fϕ, i G§ϕ, i Fϕ, i i<j ϕ, j Pϕ, i j<i ϕ, j §Hϕ, i P§ϕ, i §Pϕ, i H§ϕ, i dove j è nuovo. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 27 S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 28 Come applicare le regole Completezza e correttezza I Ogni premessa ϕ alla radice dell’albero deve occorrere con il numero 0: p ϕ, 0q. La negazione della conclusione, p∼ ψq, alla radice dell’albero deve occorrere con il numero 0: p∼ ψ, 0q. I Nelle regole per G e H le righe pHϕ, i q e pi < j q devono essere entrambe già presenti sul ramo per poter applicare la regola (non è però necessario che siano adiacenti né nell’ordine indicato). I Un ramo del tableaux è chiuso se e solo per qualche formula ϕ e qualche numero i, sia p ϕ, i q che p∼ ϕ, i q occorrono sul ramo. I Le definizioni di tableau chiuso, terminato e derivabilità in Kt (TAB) sono le consuete: • • • • • È possibile dimostrare che le regole di Kt (TAB) permettono di derivare una conclusione da un insieme di premesse esattamente nel caso in cui le premesse implicano la conclusione in LKt . I In simboli: Un tableau è terminato se e solo se ogni regola che può essere applicata è stata applicata. Un tableau è chiuso se ogni suo ramo è chiuso; altrimenti è aperto. { ϕ1 , . . . , ϕn } `K t (TAB ) ψ sse { ϕ1 , . . . , ϕn } |=LK t ψ. ψ è derivabile in Kt (TAB) da un insieme di formule Σ se e solo se c’è un tableau terminato e chiuso la cui radice consiste nei membri di Σ e nella negazione di ψ. { ϕ1 , . . . , ϕn } `K t (TAB ) ψ =def . ψ è derivabile in Kt (TAB) dall’insieme di formule { ϕ1 , . . . , ϕn }. `K t (TAB ) ϕ =def . ϕ è derivabile in Kt (TAB) dall’insieme vuoto ∅. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale I 29 (Come caso particolare, è possibile mostrare che `K t (TAB ) ψ sse |=LK t ψ). S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 30 La relazione ≺ nei modelli di LKt Interpretazione intesa degli operatori temporali I I Abbiamo deciso di intendere cosı̀ i connettivi temporali di LKt : • • • • H “è sempre stato vero che” G “sarà sempre vero che” P “è stato vero che” F “sarà vero che” I Il problema è che nella definizione di modello di LKt abbiamo assunto semplicemente che ≺ fosse una relazione binaria tra tempi, senza imporre alcuna condizione. I La semantica di LKt autorizza questo modo di leggere i connettivi temporali di LKt se intendiamo la relazione ≺ nel modello come la relazione di precedenza temporale. I Quindi, nella definizione di modello di LKt , non c’è niente che autorizza a intendere ≺ come la relazione di precedenza temporale. I Per esempio, è perché intendiamo ≺ come precedenza temporale che la condizione (i) equivale a dire che pPϕq significa che è stato vero che ϕ: I Dunque, non c’è niente che autorizza a intendere i connettivi temporali nel modo che abbiamo assunto. (j) ν(Pϕ, t)=1 se per almeno un t’ in T tale che t’≺t, ν(ϕ, t’)=1, altrimenti ν(Pϕ, t)=0 S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 31 S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 32 Condizioni su ≺ Transitività I I Se ≺ è la relazione di precedenza temporale (“prima di”) tra tempi (istanti), quali condizioni dovrebbe soddisfare? I Vediamone alcune. Chiaramente, se un tempo t1 è prima di un tempo t2 e t2 è prima di un tempo t3, allora t1 è prima di t3: t1 I 33 Riflessività t3 Dunque, se ≺ è la relazione di precedenza temporale, una condizione che deve soddisfare è la transitività: (τ) S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale t2 per ogni t, t’, t”, se t≺t’ e t’≺t”, allora t ≺t”. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale Simmetria I Chiaramente, un tempo non è mai prima di sé stesso. I Se un tempo t è prima di un tempo t’, t’ non è prima di t. I Dunque, la riflessività non è una condizione ragionevole da imporre su ≺, se ≺ è la relazione di precedenza temporale: I Dunque, la simmetria non è una condizione ragionevole da imporre su ≺, se ≺ è la relazione di precedenza temporale: (ρ) 34 per ogni t, t≺t. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale (σ) 35 per ogni t, t’, se t≺t’, allora t’≺t. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 36 Una precisazione: il tempo chiuso Densità Quando affermiamo che la relazione di precedenza temporale non è né simmetrica né riflessiva, pensiamo ai tempi come dei punti su un segmento. Tuttavia, se pensiamo ai tempi come dei punti su un cerchio, le cose cambiano: I I t2 t1 I I I Nella fisica classica, si assume normalmente che il tempo sia denso, cioè che tra ogni due tempi ci sia sempre un altro tempo. I Dunque, se ≺ è la relazione di precedenza temporale nel senso della fisica classica, una condizione plausibile è la densità: Per esempio, percorrendo il cerchio in senso orario possiamo trovare t1 prima di t2 e, proseguendo, t2 prima di t1. Inoltre, possiamo trovare t1 prima di trovare t1 di nuovo. Dunque, se pensiamo al tempo come una linea chiusa, può aver senso dire che un tempo precede sé stesso o che un tempo t1 precede ed è preceduto da un tempo t2. In altre parole, pensando il tempo in questo modo la relazione di precedenza temporale sembra essere simmetrica e riflessiva! Qui ignoreremo la possibilità che il tempo sia chiuso, in quanto non è chiaro che corrisponda alla nostra intuizione preteorica relativa alla nozione di tempo. Per una discussione di questo modo di concepire il tempo, vedi Newton-Smith (1980). S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale (δ) 37 Connessione I I S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale I I Inoltre, nella fisica classica si assume che la relazione di precedenza temporale abbia le proprietà seguenti: I La proprietà di convergenza in avanti esclude, per ogni tempo dato, dei tempi futuri rispetto a quel tempo che non siano in connessione tra loro. In questo senso, esclude la possibilità che, dato un istante t, il futuro rispetto a t sia “ramificato”: t’ t t’’ La convergenza in avanti dice che, se i tempi t’ e t” sono entrambi successivi a un tempo t vale questo: o t’ e t” sono uguali oppure sono ordinati dalla relazione ≺ (ovvero t’ precede t” o viceversa). La convergenza all’indietro dice che, se i tempi t’ e t” sono entrambi precedenti a un tempo t, vale questo: o t’ e t” sono uguali oppure sono ordinati dalla relazione ≺ (ovvero t’ precede t” o viceversa). Se ≺ gode sia della proprietà dell convergenza in avanti sia della proprietà della convergenza all’indietro, diciamo che ≺ è connessa. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 38 Futuro ramificato (φ) (convergenza in avanti) per ogni t, t’, t”, se t≺t’ e t≺t”, allora (t’≺t” o t’ = t” o t”≺t’) (β) (convergenza all’indietro): se t’≺t e t”≺t, allora (t’≺t” o t’ = t” o t”≺t’) I per ogni t, t’ se t≺t’, allora per qualche t”, t≺t” e t”≺t’. I 39 (Nella figura, t’ e t” sono nel futuro rispetto a t e differiscono, ma nessuno dei due precede l’altro). S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 40 Passato ramificato I Fine e inizio del tempo La proprietà di convergenza all’indietro esclude, per ogni tempo dato, dei tempi passati rispetto a quel tempo che non siano in connessione tra loro. In questo senso, esclude la possibilità che, dato un istante t, il passato rispetto a t sia “ramificato”: I t’ t t’’ I I (Nella figura, t’ e t” sono nel passato rispetto a t e differiscono, ma nessuno dei due precede l’altro). S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 41 Una pluralità di linguaggi I I I (η) (no last point) per ogni t, c’è un tempo t’ tale che t≺t’. (η’) (no first point) per ogni t, c’è un tempo t’ tale che t’≺t. (Nella fisica classica si assume inoltre che la relazione di precedenza temporale abbia le stesse proprietà della relazione “minore di” sull’insieme dei reali, ma qui ignoreremo questo fatto). S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 42 Il linguaggio della logica temporale lineare Nonostante siano comunemente assunte nella fisica classica, quasi tutte le proprietà di ≺ che abbiamo elencato in aggiunta alla transitività, e cioè la densità, la convergenza in avanti, l’assenza di un punto iniziale, l’assenza di un punto finale, sono state messe in discussione nel dibattito filosofico. Seguendo la strategia che abbiamo adottato per i linguaggi della logica modale, introdurremo alcune estensioni di LKt (con relativi sistemi di deduzione naturale e sistemi di tableaux) che differiscono tra loro per le proprietà di ≺ che abbiamo elencato. I Il primo linguaggio che introduciamo lo chiamiamo LKtβφτ o linguaggio della logica temporale lineare. I Il linguaggio LKtβφτ è definito esattamente come il linguaggio LKt , eccetto per la definizione di modello. I In particolare, la seconda clausola nella definizione di modello, viene modificata cosı̀: • Un modello per LKtβφτ è una tripla <T, ≺, ν>, dove 1. . . . 2. ≺ è una relazione binaria tra elementi di T transitiva, convergente in avanti e convergente all’indietro, 3. . . . In particolare, considereremo due estensioni: il linguaggio della logica temporale lineare e il linguaggio della logica temporale lineare densa. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale Infine, nella fisica classica si assume che il tempo non abbia un ultimo momento né un primo momento: 43 S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 44 Il sistema Ktβφτ (NAT) Il linguaggio della logica temporale lineare densa I Il linguaggio LKtβδφτ è definito esattamente come il linguaggio LKtτ , eccetto per il fatto che la seconda clausola nella definizione di modello, viene modificata cosı̀: • Un modello per LKtβδφτ è una tripla <T, ≺, ν>, dove I • tutte le regole di Kt (NAT); • le regole G4, H4, Nofbr, Nopbr. 1. . . . 2. ≺ è una relazione binaria tra elementi di T transitiva, convergente in avanti, convergente all’indietro e densa, 3. . . . S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale Il sistema Ktβφτ (NAT) consiste in queste regole: 45 Le regole G4 e H4 S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 46 Le regole Nopbr e Nofbr Nofbr G4 Gϕ ⊃ GGϕ (Fϕ ∧ Fψ) ⊃ ((F( ϕ ∧ Fψ) ∨ F(Fϕ ∧ ψ)) ∨ F( ϕ ∧ ψ)) H4 Nopbr Hϕ ⊃ HHϕ (Pϕ ∧ Pψ) ⊃ ((P( ϕ ∧ Pψ) ∨ P(Pϕ ∧ ψ)) ∨ P( ϕ ∧ ψ)) S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 47 S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 48 Il sistema Ktβδφτ (NAT) Le regole CG4 e CH4 CG4 I GGϕ ⊃ Gϕ Il sistema Ktβδφτ (NAT) consiste in queste regole: • tutte le regole di Ktβφτ (NAT); • le regole CG4, CH4. CH4 HHϕ ⊃ Hϕ S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 49 È possibile mostrare che Ktβφτ (NAT) e Ktβδφτ (NAT) permettono di derivare una conclusione da un insieme di premesse esattamente nei casi in cui le premesse implicano la conclusione in LKtβφτ e LKtβδφτ , rispettivamente. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 50 Tableaux per LKtβφτ Completezza e correttezza I S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale I Il sistema di tableaux per LKtβφτ comprende: • le regole per Kt (TAB); • le regole specifiche per LKtβφτ : transitività, sostituzione, fconvergenza, pconvergenza. 51 S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 52 Regole specifiche per LKtβφτ Fconvergenza Transitività Tableaux per LKtβδφτ Pconvergenza i<j j<k i<j i<k j<i k<i i<k j<k j=k k<j j<k j=k k<j I Sostituzione αi i=j αi j=i αj αj Il sistema di tableaux per LKtβδφτ comprende: • le regole per Ktβφτ (TAB), • la regola di densità. dove α i è una riga del tableau che contiene i, e α j è identica ad α i eccetto che j sostituisce i. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 53 Regola di densità S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 54 Completezza e correttezza Densità I i<j i<k k<j È possibile dimostrare che le regole di Ktβφτ (TAB) e le regole di Ktβδφτ (TAB) permettono di derivare una conclusione da un insieme di premesse esattamente nel caso in cui le premesse implicano la conclusione in LKtβφτ e in LKtβδφτ , rispettivamente. dove k è un indice nuovo. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 55 S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 56 Combinazione di tempo e modalità Il linguaggio LMT i simboli I Concludiamo introducendo un linguaggio, che chiameremo LMT, che contiene sia operatori modali che operatori temporali. I Un numero infinito di lettere proposizionali: p1 p2 p3 p4 . . . I I connettivi: ∧ ∨ ⊃ ≡ ∼ I Le parentesi: ( ) I I connettivi seguenti: • G, H, 2, 3 S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 57 Il linguaggio LMT S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 58 Verità relativa a un mondo e a un tempo le formule ben formate (a) Le lettere proposizionali sono formule ben formate di LMT (dette formule atomiche). Se ϕ e ψ sono formule ben formate di LMT, allora: (b) ∼ ϕ è una formula ben formata di LMT, (c) ( ϕ ∧ ψ) è una formula ben formata di LMT, (d) ( ϕ ∨ ψ) è una formula ben formata di LMT, (e) ( ϕ ⊃ ψ) è una formula ben formata di LMT, (f) ( ϕ ≡ ψ) è una formula ben formata di LMT, (g) Gϕ è una formula ben formata di LMT, (h) Hϕ è una formula ben formata di LMT, (i) 2ϕ è una formula ben formata di LMT, (j) 3ϕ è una formula ben formata di LMT. (k) Nient’altro è una formula ben formata di LMT. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale I 59 Le valutazioni per LMT assegnano valori di verità alle formule relativamente a un mondo e a un tempo. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 60 Il linguaggio LMT La funzione valutazione per ogni mondo w in W e tempo t in T, modelli (a) se ϕ è una lettera proposizionale di LMT, ν(ϕ, w, t) ∈ {0, 1}; se ϕ e ψ sono formule ben formate di LMT, allora: (b) ν(∼ ϕ, w, t)=1 se ν(ϕ, w, t)=0, altrimenti ν(∼ ϕ, w, t)=0; (c) ν(ϕ ∧ ψ, w, t)=1 se ν(ϕ, w, t)=1 e ν(ψ, w, t)=1, altrimenti ν(ϕ ∧ ψ, w, t)=0; (d) ν(ϕ ∨ ψ, w, t)=1 se non accade che ν(ϕ, w, t)=0 e ν(ψ, w, t)=0, altrimenti ν(ϕ ∨ ψ, w, t)=0; (e) ν(ϕ ⊃ ψ, w, t)=1 se non accade che ν(ϕ, w, t)=1 e ν(ψ, w, t)=0, altrimenti ν(ϕ ⊃ ψ, w, t)=0; (f) ν(ϕ ≡ ψ, w, t)=1 se ν(ϕ, w, t)=ν(ψ, w, t), altrimenti ν(ϕ ≡ ψ, w, t)=0. (g) ν(Gϕ, w, t)=1 se per ogni t’ in T tale che t≺t’, ν(ϕ, w, t’)=1, altrimenti ν(Gϕ, w, t)=0; (h) ν(Hϕ, w, t)=1 se per ogni t’ in T tale che t’≺t, ν(ϕ, w, t’)=1, altrimenti ν(Hϕ, w, t)=0; (i) ν(2ϕ, w, t)=1 se per ogni w’ in W tale che wRw’, ν(ϕ, w’, t)=1, altrimenti ν(2ϕ, w, t)=0; (j) ν(3ϕ, w, t)=1 se per qualche w’ in W tale che wRw’, ν(ϕ, w’, t)=1, altrimenti ν(3ϕ, w, t))=0; Un modello per LMT è una tripla <W, T, R, ≺, ν>, dove 1. W è un insieme non vuoto di mondi possibili, 2. T è un insieme non vuoto di tempi (istanti), 3. R è una relazione binaria universale tra elementi di W, 4. ≺ è una relazione binaria tra elementi di T transitiva, convergente in avanti e convergente all’indietro. 5. ν è una funzione che assegna un valore di verità alle formule di LMT relativamente a un tempo e a un mondo nel modo seguente: (“ν(ϕ, w, t)=1” si legge come “il valore di verità di ϕ al mondo w e al tempo t è 1”). S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 61 Valutazione di Fϕ e Pϕ S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 62 Validità in LMT (k) ν(Fϕ, w, t)=1 se per almeno un t’ in T tale che t≺t’, ν(ϕ, w, t’)=1, altrimenti ν(Fϕ, w, t)=0; (l) ν(Pϕ, w, t)=1 se per almeno un t’ in T tale che t’≺t, ν(ϕ, w, t’)=1, altrimenti ν(Pϕ, w, t)=0. I Un argomento in LMT con premesse ϕ1 , . . . , ϕn e conclusione ψ è valido in LMT se e solo se non esiste un modello <W, T, R, ≺, ν> di LMT, un mondo w in W e un tempo t in T tali che ν( ϕ1 , w , t ) = 1, . . . , ν( ϕn , w , t ) = 1 e ν(ψ, w , t ) = 0. I Se un argomento è valido in LMT diremo anche che le sue premesse implicano la sua conclusione in LMT. I In simboli, quando un argomento in LMT è valido, scriveremo: { ϕ1 , . . . , ϕn } |=LMT ψ I S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 63 Una formula ben formata ϕ di LMT è valida (|=LMT ϕ) se e solo se non esiste un modello <W, T, R, ≺, ν> di LMT, un mondo w in W e un tempo t in T tali che ν(ϕ, w, t)=0. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 64 Un’estensione di LMT I Il linguaggio LMT combina il linguaggio modale LS5 con il linguaggio della logica lineare. I Definiamo ora un’estensione di LMT, che chiameremo LMTδ e che incorpora l’assunzione che il tempo è denso. S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale Il linguaggio LMTδ I Un modello per LMTδ è una tripla <W, T, R, ≺, ν>, dove ... ... ... ≺ è una relazione binaria tra elementi di T transitiva, convergente in avanti, convergente all’indietro e densa. 5. . . . 65 S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 66 Il sistema MTδ (NAT) Il sistema MT(NAT) consiste in queste regole: I • le regole di S5(NAT), • le regole di Ktβφτ (NAT). S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale Il linguaggio LMTδ è identico a LMT, eccetto per il punto 4 della definizione di modello. 1. 2. 3. 4. Il sistema MT(NAT) I I Il sistema MTδ (NAT) consiste in queste regole: • le regole di S5(NAT), • le regole di Ktβδφτ (NAT). 67 S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 68 Aspettando una dimostrazione di completezza I Per il sistema MT(NAT), cosı̀ come per il sistema MTδ (NAT), non c’è una dimostrazione di completezza, ovvero non è stato dimostrato che ogni argomento valido in LMT è derivabile in MT(NAT). I Thomason (1984) fa questo commento al riguardo: “As far as I know, the general problem of axiomatising these logics has not been solved. But I’m not sure that it is worth doing, except as an exercise. The completeness proofs should not be difficult. . . ” S. Zucchi: Metodi formali per filosofi – Logica proposizionale temporale 69