A.I.Nu.C Scuola di Nutrizione Clinica CATANIA 05-03-2011 Infiammazione e nutrizione Dr. S. Spinelli CHE COSA HANNO IN COMUNE: Un piede schiacciato Una spina in un dito Il rischio di sviluppare il m. di Alzheimer Avere un infarto del mioardio Morire di un cancro del colon? UN ATTORE DA COPERTINA IL KILLER NASCOSTO Destabilizza le placche di colesterolo a livello delle coronarie e questo porta a ictus ed infarto. Altera il metabolismo dei neuroni provocando il m. di Alzheimer. INFIAMMAZIONE È l’infiammazione il motore delle più temute malattie dell’età media ed avanzata. Favorisce la proliferazione di cellule anormali facilitando la loro trasformazione neoplastica. L’INFIAMMAZIONE: CAUSA ED EFFETTO DI MALATTIE E PATOLOGIE VARIE Cuore Aterosclerosi infarto Ossa Osteoartriti Sesso Impotenza Disfunzione orgasmo Cervello Azheimers Depressione INFIAMMAZIONE Pelle Rughe Cellulite S. Immunitario Cancro Fibromialgia Corpo Diabete Sindrome metabolica Metabolismo Diabete S. Metabolica Infiammazione o flogosi che cos’è È un meccanismo di difesa non specifico innato, che costituisce una risposta protettiva, seguente all'azione dannosa di agenti fisici, chimici e biologici, il cui obiettivo finale è l'eliminazione della causa iniziale di danno cellulare o tissutale. SEGNI CLINICI DELL’INFIAMMAZIONE Ancora oggi sono indicati con i termini rubor (rossore), calor (calore), tumor (gonfiore), dolor (dolore) functio lesa (compromissione della funzione). I PILASTRI DELL’INFIAMMAZIONE INFIAMMAZIONE: COME SI MANIFESTA L'infiammazione consiste in una sequenza dinamica di fenomeni che si manifestano con una intensa reazione vascolare. Questi fenomeni sono determinati non soltanto dall'agente lesivo, quanto soprattutto dalla liberazione di sostanze endogene: i mediatori chimici della flogosi. Action Mediators* Vasodilation, increased Histamine, serotonin, bradykinin, C3a, C5a, LTC4, LTD4, PGI2, PGE2, PGD2, vascular permeability Action PGF Hageman factor, kinonogen fragments, fibrinopeptides 2, activated * Mediators Vasoconstriction Vasodilation, increased TXA LTC4, LTD4bradykinin, , C5a 2, LTB4, serotonin, Histamine, C3a, C5a, LTC 4, LTD 4, PGI 2, PGE 2, PGD 2, vascular permeability Smooth muscle contraction PGF 2C5a, , activated Hageman fibrinopeptides C3a, histamine, LTB4factor, , LTC4,kinonogen LTD4, TXAfragments, 2, serotonin, PAF, bradykinin Vasoconstriction Mast cell degranulation Smooth muscle contraction TXA 2, LTB4, LTC 4, LTD4 , C5a C5a, C3a C3a, C5a, histamine, LTB4, LTC4, LTD 4, TXA2, serotonin, PAF, bradykinin Stem cell proliferation IL-3, G-CSF, GM-CSF, M-CSF Chemotaxis Stem cell proliferation C5a, PAF, 5-HETE, 4, IL-8, IL-3,LTB G-CSF, GM-CSF, M-CSF histamine, others Lysosomal Chemotaxis granule release C5a, C5a,IL-8, LTB4,PAF IL-8, PAF, 5-HETE, histamine, others Lysosomal granule release Phagocytosis C5a,iC3b IL-8, PAF C3b, Mast cell degranulation Phagocytosis Platelet aggregation Platelet aggregation C5a, C3a C3b, iC3b TXA2, PAF TXA 2, PAF Endothelial cell stickiness IL-1, TNF-α, LTB4 Granuloma formation Granuloma formation IL-1, TNF-α IL-1, TNF-α Pain Pain PGE serotonin PGE2,2,bradykinin, bradykinin, histamine, histamine, serotonin Fever Fever IL-1,IL-6, IL-6, TNF-α, TNF-α, PGE PGE2 IL-1, 2 Endothelial cell stickiness IL-1, TNF-α, LTB 4 Mediatori chimici dell’infiammazione (I) Ammine vasoattive (mast cells, basofili) Istamina, serotonina Proteasi plasmatiche Complemento, chinine, fattori della coagulazione Vasodilatazione, permeabilità Permeabilità, chemiotassi, opsonizzazione Metaboliti dell’acido arachidonico Prostaglandine e trombossano (cicloossigenasi) Leucotrieni (lipossigenasi) Vasodilatazione, permeabilità, chemiotassi, dolore Mediatori chimici dell’infiammazione (II) Citochine (linfociti e macrofagi attivati) Linfochine, interleuchine ecc Radicali liberi dell’ossigeno e dell’azoto Radicale ossidrile, acqua ossigenata, ossido nitrico Modulano la funzionalità di altre cellule + importanti= TNFalfa, INbeta (attivazione endoteliale), INFgamma (attivazione macrofagica) Attività battericida Componenti lisosomiali Proteasi, mieloperossidasi, idrolasi Attività battericida Rimodellamento del tessuto connettivo FENOMENI DELL’INFIAMMAZIONE vasodilatazione e aumento di permeabilità, che portano al passaggio di liquidi dal letto vascolare al tessuto leso (edema), e infiltrazione leucocitaria nell'area di lesione. ……A CHE SERVE? L'infiammazione serve, a distruggere, diluire e confinare l'agente lesivo, ma allo stesso tempo mette in moto una serie di meccanismi che favoriscono la riparazione o la sostituzione del tessuto danneggiato. VARI TIPI DI INFIAMMAZIONE Infiammazione silente (infiammazione sistemica cronica di grado lieve) Attacca cellule e vari organi. Per molto tempo non determina sintomi evidenti. Dopo un tempo relativamente lungo si manifesta con l’insorgenza di malattie cronico-degenerative a carico dei più disparati organi INFIAMMAZIONE PERCHÈ Se l’infiammazione è un meccanismo naturale e necessario per la sopravvivenza dell’essere vivente che cosa ha alterato questo sistema? Perché la maggior parte di noi soffre di disturbi derivanti da un alto livello di infiammazione? La risposta è complessa. Si è alterato l’equilibrio. INFIAMMAZIONE QUANDO La risposta infiammatoria è la risultanza di due forze che continuamente si fronteggiano: Una proinfiammatoria una antinfiammatoria. Ambedue queste azioni sono sotto il dominio di ormoni. Da questi dipende lo stato di salute o di malattia. Cause primarie Cibi trattati, industriali. Deficit di nutrienti Abitudini alimentari Oli e grassi Alte quantità di carboidrati Cibi raffinati ALTRE CAUSE D’INFIAMMAZIONEE SILENTE Obesità viscerale Eccessiva produzione di radicali liberi AGEs (Advanced Glycation End products) Fumo Stress e deprivazione cronica di sonno Declino testosterone DHEA, estrogeni. Alterata funzione degli emuntori. Intossicazione della matrice. Omocisteinemia elevata. La complessa rete dell’infiammazione CARBOIDRATI IPERGLICEMIA IPERINSULINEMIA AGEs RIDUZIONE SONNO EICOSANOIDI INF MELATONINA RADICALI LIBERI INFIAMMAZIONE CALO DIFESE IMMUNITARIE CORTISOLO STRESS INTERFERONE ALTERAZIONE PARETE INTESTINALE ATTIVAZIONE ATTIVAZIONE MOLECOLE MOLECOLE DI DI ADESIONE ADESIONE ADESIONE ADESIONE LEUCOCITI LEUCOCITI AD AD ARTERIE ARTERIE E E ARTICOLAZIONI ARTICOLAZIONI GRASSO VISCERALE COME SI MISURA L'INFIAMMAZIONE SILENTE PROTEINA C REATTIVA (PCR) -Marker non specifico IL-6 Omocisteinemia RAPPORTO AA/EPA -Marker più accurato degli eicosanoidi -Potenziale infiammatorio a livello cellulare INDAGINI MENO SPECIFICHE Lipoproteina A Fibrinogeno: ci indica la propensione del corpo a formare trombi e questo è un segno secondario di infiammazione Linfocitosi (Dimetilarginina) Indicatori della presenza di infiammazione silente Essere sovrappeso Assumere contraccettivi orali Assumere farmaci contro il colesterolo Assumere diuretici o beta-bloccanti Soffrire di deprivazione del sonno Sensazione continua di affaticamento Desiderare carboidrati Sentirsi storditi al risveglio Avere unghia fragili Allergie Patologie associate all'infiammazione silente Obesità Diabete tipo 2 Cardiopatie Cancro Morbo di Alzheimer Asma Allergie Patologie infiammatorie COME ELIMINARE O RIDURRE L’INFIAMMAZIONE SILENTE? PROBLEMI ASSOCIATI ALL'USO A LUNGO TERMINE DI FARMACI ANTINFIAMMATORI Immunosoppressione Osteoporosi Infarto Scompenso cardiaco Morte CONTROLLO GENICO DELL’INFIAMMAZIONE DIETA Inattivazione di geni per ridurre l’infiammazione Attivazione di geni per aumentare il ringiovanimento L’effetto del cibo M. Bouwens, et al. Fish-oil supplementation induces antiinflammatory gene expression profiles in human blood mononuclear cells Am. J. Clinical Nutrition, first published on Jun 10, 2009 Fish-oil supplementation induces antiinflammatory gene expression profiles in human blood mononuclear cells. A high EPA+DHA intake changed the expression of 1040 genes, whereas HOSF intake changed the expression of only 298 genes. EPA+DHA intake resulted in a decreased expression of genes involved in inflammatory and atherogenicrelated pathways, such as nuclear transcription factor kappaB signaling, eicosanoid synthesis, scavenger receptor activity, adipogenesis, and hypoxia signaling. Come la dieta influenza l’espressione dei nostri geni? Il sistema immunitario innato Infiammazione Ormoni Insulina Eicosanoidi Fame e sazietà Componenti del sistema immunitario Innato Primitivo Non specifico Basato su un modello riconosciuto Risponde alla dieta Acquisito Altamente specifico Basato sul roconoscimento anticorpale Richiede attivazione da parte del sistema innato Poco influenzato dalla dieta Attori principali del sistema immunitario aspecifico Toll-like receptors Fattori di trascrizione genica NF-KB PPARs Alfa Gamma NUTRIGENETICA ESEMPLIFICATA ATTIVATORI NEI CIBI Attivatori recettori toll-like lipopolisaccaride Lipide A Acido palmitico Inibitori NF-KB Polifenoli omega3 ATTIVATORI NEI CIBI Citochine Indotte dall’infiammazione silente PPARs Alfa Attivati da omega 3 Gamma attivati da PGJ2 Inattivati da PGF2a ENDOCRINOLOGIA NUTRIZIONALE Macronutrienti • • • carboidrati, proteine, grassi Risposta ormonale • • • insulina, glucagone, eicosanoidi Ormoni direttamente influenzati dai cibi Insulina Eicosanoidi Glucagone Endocannabinoidi PYY PRINCIPALI ORMONI CHE REGOLANO L’INFIAMMAZIONE INSULINA – Ormone dell'immagazzinamento) EICOSANOIDI – Ormoni guida GLUCACONE – Ormone della mobilizzazione Non tutti gli ormoni cambiano con l’avanzare dell’età • Ormoni che diminuiscono - GH ormone della crescita - Estrogeni - Testosterone • Ormoni che aumentano - Insulina - Eicosanoidi - Cortisolo L’insulina Tale sostanza agisce sul metabolismo: - delle proteine (effetto anabolizzante) - dei grassi (attiva la lipogenesi) - degli zuccheri tiene costante la glicemia. In condizioni fisiologiche l’insulina si comporta come un ormone antinfiammatorio, antitrombotico, antiaggregante piastrinico, profibrinolitico, antiossidante, vasodilatatore, antipertensivo, antiaterosclerotico. AZIONI SVOLTE DALL’INSULINA Sopprime il TNF-alfa Azione antiaggregante piastrinica Sopprime la produzione dei ROS Induce la produzione di Ossido Nitrico Az. antiapoptotica riduce la necrosi del miocardio Riduce l’amiloide A nel sangue L'insulina è l'ormone dell'immagazzinamento Porta gli elementi nutritivi alle cellule Diminuisce gli zuccheri nel sangue Previene la lipolisi. I carboidrati nella dieta inducono secrezione insulinica Metabolismo del glucosio Ogni pasto sarà composto tenendo presente il principio di non innalzare molto la glicemia e quindi l’insulinemia. pasti cibi a basso indice glicemico. A tal proposito è bene ricordare che ormai da tempo si punta sempre più l’attenzione sul carico glicemico, piuttosto che sull’indice glicemico. CG = IG/100 x Carb. per Razione DISTRIBUZIONE DEL GLUCOSIO EMATICO muscoli (80%) tessuto adiposo (10-15 %) altri tessuti (5-10 %) Resistenza insulinica È un’inabilità delle cellule del corpo a rispondere in maniera appropriata allo stimolo insulinico per far entrare il glucosio ematico nella cellula. Tale azione è mediata da una famiglia di proteine all’interno della cellula, glucotrasportatori. Di queste proteine la più importante è la GLUT-4. Questa condizione a sua volta causa alta concentrazione di glucosio ematico (iperglicemia). Tale stato è considerato prediabete e può condurre nel giro di alcuni anni allo sviluppo del diabete 2. Etiologia della RI Combinazione di molteplici fattori: genetici. Sappiamo che la RI la si trova più facilmente presso alcuni popoli o in certe famiglie rispetto alle altre. È’ risaputo che persone con genitori o nonni ammalati di diabete hanno una maggior facilità di contrarlo. vita sedentaria, con scarsa attività fisica obesità. Etiologia della RI Alterazioni di processi biochimici Alterazione delle strutture cellulari: dei recettori insulinici, disfunzioni dei mitocondri, delle cellule beta del pancreas, Ipersecrezione di citochine pro-infiammatorie, Iperproduzione di radicali liberi, Eccesso di grassi liberi non esterificati (NEFA). Ingestione con la dieta di acidi grassi trans “GLUT-4” ed “RBP-4” Recentemente è stata scoperta una nuova adipochina, che contribuisce all’insorgenza della RI. Tale sostanza si chiama RBP-4 (Retinol Binding Protein-4). Si è osservato che l’espressione della GLUT-4 è in stretta correlazione con i livelli di RBP-4. un elevato numero di cellule adipose secerne una elevata quantità di RBP-4 e questa a sua volta inibisce l’azione della GLUT-4. A: Condizione normale B. Obesità viscerale. Blocco GLUT4 Glucosio Glucosio Adipocita Adipocita Afflusso glucosio Afflusso glucosio Muscolo scheletrico Fegato Sensibilità insulinica Glucosio captato Livello glicemico Glucosio immesso Circolo sanguigno CARBOIDRATI E INSULINA Carico glicemico Causa fondamentale dell'obesità Definizione di carico glicemico (GL) = GI x carboidrati per porzione ________________________ 100 Metabolismo del glucosio Ogni pasto sarà composto tenendo presente il principio di non innalzare molto la glicemia e quindi l’insulinemia. Cibi a basso indice glicemico. A tal proposito è bene ricordare che ormai da tempo si punta sempre più l’attenzione sul carico glicemico, piuttosto che sull’indice glicemico. Carico glicemico per porzione Gruppo di alimenti GL (g) Carne e pesce 0 Grassi 0 Noci 1 Verdure non amilacee 1-5 Frutta 5-10 GL di porzioni tipiche di carboidrati “sani” Gruppo di alimenti GL(g) Prodotti da forno 15-25 Succhi 10-15 Pane/fetta 5-15 Fiocchi di cereali 10-20 Pasta 15-20 Cereali 10-30 IL CARICO GLICEMICO PREDITTORE DI INFIAMMAZIONE CRONICA Obesità Diabete tipo 2 SINDROME Malattie cardiovascolari METABOLICA Trigliceridi aumentano Il rapporto TG/HDL cresce La proteina C reattiva (PCR) aumenta Inoltre è strettamente correlato alla infiammazione Le conseguenze dell'iperinsulinemia “ una delle cause dell'iperinsulinemia (e dell'ipoglicemia) è l'eccessiva assunzione di alimenti contenenti glucosio” “ la fame, conseguenza all'iperinsulinemia può spingere a mangiare troppo” Perchè è importante il controllo dell'insulina? L'insulina in eccesso fa ingrassare e fa rimanere grassi provoca una maggiore infiammazione silente accelera le cardiopatie accorcia la durata della vita Definizione di diete GL molto bassi Atkins GL basso Zona GL alti Usda, American Hearth Association GL molto alti Dieta americana tipica CONFUSIONE SUI CARBOIDRATI Diete ad alto tenore di carboidrati provocano aumento insulina - Senso di fame costante - Aumento accumulo di grassi - Aumento dell'infiammazione CONFUSIONE SUI CARBOIDRATI Diete a basso tenore di carboidrati provocano aumento cortisolo - Il cervello ha bisogno di quantità adeguate di glucosio Aumento di accumulo di grassi Aumento dell'infiammazione LA PIRAMIDE USDA Problemi della piramide alimentare dello USDA Aumenta il senso di fame Diminuisce il senso di sazietà Genera un desiderio di carboidrati Maggiore consumo di calorie Aumento di peso Effetti di una produzione eccessiva di insulina Harvard sulla piramide alimentare dello USDA “la piramide dello USDA è sbagliata. E' stata edificata su fondamenta scientifiche incerte” “la piramide dello USDA fornisce consigli generici non fondati scientificamente” “e non è mai stata testata per vedere se funziona davvero” Willett in “Eat, Drik, and Be Healthy (2001) Effetti delle modifiche alla piramide alimentare dello USDA Assumere più frutta e verdura, carni bianche e pesce e più grassi insaturi -Donne Riduzione dell'11% delle patologie croniche Riduzione del 28% delle cardiopatie -Uomini Riduzione del 20% delle patologie croniche Riduzione del 39% delle cardiopatie Mc Callough ML et al Am J. Clin Nutr 76: 1261 (2002) ALTRE PIRAMIDI PIRAMIDE DIETA DI OKINAWA Il Joslin diabetes Research Center di Harvard nel 2005 ha dato le seguenti linee guida dietetiche per la terapia di obesità e diabete tipo 2 Carboidrati 40%delle calorie (carboidrati a basso carico glicemico) Proteine 30% delle calorie (Fonti proteiche a basso tenore di grassi) Grassi 30% delle calorie (Fonti ricche di grassi monoinsaturi e omega 3) UN ALTRO PERSONAGGIO DA COPERTINA OBESITÀ Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo. Siamo di fronte a una vera e propria epidemia globale, che si sta diffondendo in molti Paesi e che può causare, problemi sanitari molto gravi nei prossimi anni. È il grasso addominale un vero e proprio fattore di rischio cardiovascolare. Non è un semplice fardello che appesantisce le nostre giornate. QUALE GRASSO? Il grasso che si localizza in sede addominale, tipicamente maschile, la cosiddetta "pancia", è un vero killer, in quanto la sua presenza è correlata con un aumento della mortalità. E quando si parla di pancia non si intende il grasso superficiale sottocutaneo, che in quella sede si può sempre depositare ed è facilmente sollevabile in pliche di piccolo o grande spessore, ma si intende quello localizzato in sede profonda, viscerale, a costituire il tipico addome globoso e teso Obesità e infiammazione silente Giovani adulti (età 17-39) - Maggiore BMI = maggiore CRP -Visser JAMA 282:2131 (1999) Bambini (età 10-14) - Obesità rapporto AA/EPA più alto(>28) Bambini (età 2-3) - Obesità insulina a digiuno più alta = PCR più alta Funzioni del tessuto adiposo Semplice organo di accumulo di materiale energetico in eccesso. Organo di deposito di varie sostanze tossiche o di scarto : ormoni (vedi gli estrogeni), tossine sia endogene che esogene. È una scoperta abbastanza recente che la cellula adiposa è a tutti gli effetti una ghiandola endocrina, produce infatti innumerevoli molecole chiamate adipochine. Adipochine: che cosa sono? Molecole che modulano la funzione del tessuto adiposo e influenzano la funzione di altri tessuti/organi: muscolo scheletrico, fegato, sistema nervoso centrale, cellule b-pancreatiche, gonadi, organi linfatici ed apparato cardiovascolare. Adipochine: quali sono? Aguti Estrogeni Chemerina TNF-alfa IL-6, IL-1B Angiotensinogeno Angiotensina ASP Vaspina Leptina Adiponectina Adiponutrina Visfatina Resistina Adipsina Citochine Trombospondina Azione Biologica delle Adipochine Leptina Regola la funzione ipotalamo-ipofisiaria, immunitaria, riduce l'appetito Adiponectina Modula l’insulino-sensibilità; ha azione vasoprotettiva e antiinfiammatoria Resistina Induce insulino-resistenza nel fegato e muscolo; ha azione pro-infiammatoria Visfatina Azione insulino-simile TNFα Induce disfunzione endoteliale e l’aterosclerosi; induce l’insulino resistenza Azione Biologica delle Adipochine IL-6 Pro-infiammatoria, pro-aterosclerogena IL-8 Pro-infiammatoria; pro-aterosclerogena MCP-1 Induce chemotassi di monociti e cellule endoteliali in siti infiammatori Adipsina Fattore D del complemento, RBP-4 PAI-1 Induce insulino-resistenza nel muscolo Inibisce la fibrinolisi; i suoi livelli si correlano con il rischio cardiovascolare Perchè l'obesita è una malattia infiammatoria Le cellule adipose non sono inattive Le cellule adipose sono ricche di AA • -Elemento costitutivo degli eicosanoidi infiammatori La IL-6 stimola la proteina C reattiva -1/3 della IL-6 viene prodotta dalle cellule adipose Come combattere l'infiammazione silente e mantenere il benessere? PERDERE GRASSO Che cosa mangiare per perdere grasso corporeo? È ovvio…… -MANGIARE MENO GRASSI - INTRODURRE MENO CALORIE CON LA DIETA ? MA SIAMO SICURI CHE QUESTA SIA LA STRADA PIÙ GIUSTA? E se non fossero i grassi a essere i cattivi della situazione? Non è stato dimostrato che sostituire i grassi con carboidrati riduce il rischio di malattie cardiovascolari.... Non sono stati confermati scientificamente gli effetti benefici di diete ad alto tenore di carboidrati sul rischio cancro e sul peso corporeo...... % di persone sovrappeso 35 42 % calorie derivate dai grassi 32 40 29 38 26 36 % sovrappeso 23 34 20 32 ‘55 ‘62 ‘69 ‘76 ‘83 ‘90 anni From Alfred J. Amer Dietetic Assoc. 95 417-420 (1995) % di ca lorie deriva te dai grassi Rapporto tra i grassi nell’alimentazione e obesità Obesità, infiammazione cronica insulino-resistenza Tessuto adiposo viscerale Adipochine molecole pro-infiammatorie Mediatori infiammazione Infiammazione cronica Disfunzioni endocrine e metaboliche Ipertensione Resistenza insulinica Dislipidemia Iperglicemia Diabete Trombosi Cancro M. cardiovascolari ACIDI GRASSI ESSENZIALI ED EICOSANOIDI che cosa sono? ACIDI GRASSI ESSENZIALI gli omega 3 e gli omega 6 (otto in tutto) ci si può riferire a loro come acidi grassi essenziali, nel senso esteso del termine. Il numero dopo la parola omega indica quanti atomi di carbonio ci sono a partire dall'ultimo atomo di carbonio (che è per questo denominato carbonio omega, l'ultima lettera dell'alfabeto greco) fino ad arrivare al primo doppio legame. Quali e quanti sono? In senso ristretto due soli sono gli acidi omega essenziali, cioè non sintetizzabili dal corpo umano: l'acido alfalinolenico (omega 3) l'acido linoleico (omega 6). Importanza degli Acidi Grassi Essenziali (AGE) coinvolti nella crescita, processi di formazione della membrana cellulare, processi di sintesi dell'emoglobina, corretto funzionamento di tiroide, surrenali produrre energia, evitare l'aumento della pressione del sangue, mantenere fluido il sangue e controllarne la coagulazione, mantenere sana la membrana delle cellule e quella dei mitocondri, Importanza degli Acidi Grassi Essenziali (AGE) mantenere elastica la parete dei vasi sanguigni prevenire l'asma bronchiale e l'artrite reumatoide, ridurre il colesterolo in eccesso vitalizzare le cellule del SNC aumentare la sintesi proteica dei mitocondri epatici e contribuire alla rigenerazione delle cellule epatiche. modulare l'attività del Sistema Immunitario, facilitando la guarigione di ferite e infezioni, EICOSANOIDI che cosa sono? Modificatori della risposta biologica Regolatori “super cellulari ormoni” Derivazione del termine “EICOSANOIDI” Acido Arachidonico = Acido Eicosatetraenoico Eicosa = 20 atomi di carbonio Tetraen…= 4 doppi legami CARATTERISTICHE BIOCHIMICHE DEGLI EICOSANOIDI Vita media da trenta secondi a tre minuti Operano a concentrazioni bassissime Non entrano nel circolo sanguigno Controllano le funzioni di ogni cellula Svolgono potenti azioni biologiche Esercitano azioni su cellule vicine o nella stessa cellula Eicosanoidi quali sono Prostaglandine Prostacicline Tombossani Leucotrieni Acidi grassi idrossilati Isoprostanoidi Lipossine 15-epi lipossine Resolvine Protectine Funzioni degli eicosanoidi Controllano tutti i sistemi ormonali Controllano le funzioni di ogni cellula Hanno una vita media da 30 secondi a tre minuti Operano a concentrazioni bassissime Non entrano nel circolo sanguigno Svolgono azioni estremamente potenti Alcuni svolgono azioni nelle stessa cellula che li produce. Azioni generali degli eicosanoidi: Regolano l’attività della muscolatura liscia e delle ghiandole, stimolano la motilità intestinale stimolano la secrezione di ormoni surrenali, agendo direttamente sull’ipofisi e quindi stimolando l’asse ipofisi-surrene, intervengono nella manifestazione e diffusione dell’impulso nervoso, facilita la penetrazione dello spermatozoo nell’ovulo, la liberazione di prostaglandine permette la contrazione dell’utero durante il parto, influiscono sul flusso sanguigno durante il parto, sono mediatori di messaggi tra cellula e cellula CONTROLLO DEGLI EICOSANOIDI PROTEINE GRASSI GLUCAGONE CARBOIDRATI INSULINA ACIDI GRASSI ESSENZIALI EICOSANOIDI BUONI EICOSANOIDI CATTIVI METABOLISMO A.A Eicosanoidi “buoni” Inibiscono l’aggregazione piastrinica Favoriscono la vasodilatazione Inibiscono la proliferazione cellulare Stimolano la risposta immunitari Potente azione antinfiammatoria Eicosanoidi “cattivi” Favoriscono l’aggregazione piastrinica Favoriscono la vasocostrizione Favoriscono la proliferazione cellulare Deprimono la risposta immunitaria Potente azione infiammatoria Prostaglandine (PGE1) Regolano il normale funzionamento dell’apparato immunitario Riducono, in maniera fisiologica, ogni infiammazione, Controllano le funzione dell’apparato cardio-circolatorio ostacolando l’ipertensione (azione vaso-dilatativa), i disturbi cardiaci e l’arteriosclerosi, inibisce l’aggregazione piastrinica, Aumenta le funzioni immunitarie, con il miglioramento delle risposte allergiche. Stimolano le funzioni dei macrofagi e dei linfociti T, i quali costituiscono una delle principali difese contro lo sviluppo di cellule neoplastiche, Inibisce la secrezioen insulinica Riduce la secrezione acida a livello gastrico, Rilassa i muscoli bronchiali. Il potere delle proteine Maggiore senso di sazietà -Stabilizzazione della glicemia - Maggiore secrezione di glucagone -Aumenta la secrezione di PYY Le sirtuine Già alcuni anni fa ricercatori hanno osservato che in certi animali, in particolare roditori, sottoposti ad un regime di sensibile riduzione alimentare le aspettative di vita si allungavano del 50%, rispetto a quelle di animali dello stesso ceppo non sottoposti a restrizioni alimentari. Le sirtuine La carenza di cibo attiva dei geni particolari chiamati SIR (ce ne sono di vari tipi 1, 2 ecc.). Con l’attivazione di tali geni si ha la sintesi di particolari enzimi chiamati SIRT1, SIRT2. Azioni delle sirtuine Carenza di cibo Attivazione geni SIR Differenziamento adipociti Controllano la crescita di cellule anomali sirtuine sirtuine Controllo sull’insorgenza di neoplasie Azione neuroprotettiva. Attivazione del gene p53. Adipogenesi Protezione cellulare insulti fisici, chimici, elettromagnetici. stress ossidativi Energia alternativa Acetato Acetil CoA Gene p53 Tale gene è un oncosoppressore è stato definito il “guardiano del DNA”, infatti sorveglia sull’integrità del genoma. La sua azione si manifesta nell’arrestare il propagarsi di alterazioni genetiche attraverso la soppressione di cellule nelle quali il DNA è stato alterato, interrompendone la moltiplicazione INFIAMMAZIONE E CIBO Si può ridurre l’infiammazione attraverso un adeguato regime alimentare. Mangiar sano non necessariamente è una dieta antinfiammatoria. È vero il contrario. CIBI PRO e CONTRO Alcuni cibi esplicano un’azione proinfiammatoria, altri un’azione antinfiammatoria. Altri sono neutri. Altri cibi ancora hanno un’azione anti o proinfiammatoria in rapporto agli altri alimenti a cui vengono associati. VERSO UNA SINTESI IF RATING Fino ad alcuni anni fa i vari nutrienti presenti nei cibi erano considerati in maniera distaccata l’uno dall’altro. L’introduzione dell’IF ci permette di esprimere un valore che esprime in maniera globale l’azione che quel particolare alimento avrà sullo stato di salute dell’organismo. IF come si determina? Precisa conoscenza della composizione del cibo. La quantità di ogni singolo grasso. La quantità dei vari antiossidanti. La quantità delle vitamine. La quantità dei minerali. Come il cibo è stato preparato, (la cottura può alterare ogni singolo fattore su esposto. Indice infiammatorio (IF Rating) Rappresenta l’effetto netto proinfiammatorio o antinfiammatorio di un cibo. L’IF può avere un valore - positivo: antinfiammatorio - negativo: proinfiammatorio IF come si determina? Precisa conoscenza della composizione del cibo. La quantità di ogni singolo grasso. La quantità dei vari antiossidanti. La quantità delle vitamine. La quantità dei minerali. Come il cibo è stato preparato, (la cottura può alterare ogni singolo fattore su esposto. COME SI CALCOLA L’IF Si ottiene dall’integrazione di più di venti fattori nutrizionali presenti negli alimenti. L’effetto di un nutriente sull’IF è dato da: In che quantità il fattore è presente. A quale dosaggio il fattore esplica un’azione pro o antinfiammatoria. Quanto è potente l’effetto pro o antinfiammatorio. FATTORI ANTI E PROINFIAMMATORI NEI CIBI Grassi saturi - Vitamina E + Grassi monoins. + Beta carotene + Ac grassi trans - Selenio + EPA + Zinco + DHA + Vitamine B + Ac arachidonico + Vitamina K + O-6/O-3 Vitamina C +/- Carico glicemico - + Principi vegetali + Scala dell’indice IF effetto antinfiammatorio medio 1 a 100 101 a 500 effetto antinfiammatorio potente Oltre 501 effetto antinfiammatorio molto potente 0 sono considerati neutri. Un numero negativo indica effetto pro infiammatorio La terapia nutrizionale nelle sindromi infiammatorie alterazioni del metabolismo glicidico (resistenza insulinica, diabete di tipo 2) obesità (in particolare quella viscerale) ipertensione dislipidemia Pasta, pane e patate Ridotti per il loro alto indice glicemico L’indice glicemico è un poco più basso per le paste ed il pane integrale. Il riso parboiled ed il basmati hanno un indice glicemico più basso rispetto alle altre qualità e talvolta anche rispetto alla pasta e al pane.; presenza del glutine, non particolarmente utile alla funzione renale Le proteine Privilegiare le carni bianche, non particolarmente grasse: pollo, tacchino, agnello, coniglio. le uova. È preferibile che il tuorlo sia liquido per no sovraccaricare ulteriormente la funzione epatica, già molto impegnata in questi pazienti per problemi metabolici e vascolari. Incrementare il consumo di pesce, alta quantità di grassi polinsaturi omega3. Le proteine del pesce sono particolarmente digeribili e non sovraccaricano il metabolismo del rene. Riguardo alla cottura si consiglia si consiglia di farlo prevalente lesso, ma anche al vapore. Le proteine Latte e latticini. Escludere o ridurre i formaggi stagionati, contengono molto sale e la maggior parte di questi contiene molto grasso. Preferire formaggi freschi, magri e con poco sale. La ricotta, soddisfa pienamente tutti i requisiti suddetti, inoltre ha proteine facilmente digeribili e gestibili dalla funzione renale. I legumi vanno particolarmente bene, in quanto oltre al loro basso indice glicemico hanno anche un alto indice di sazietà. Le proteine dei legumi sovraccaricano meno i reni, con grosso beneficio sulla ritenzione idrica, a differenza delle proteine presenti nei cereali. Il sale e le spezie La mancata aggiunta di sale ai cibi può essere sostituita dall’aggiunta di spezie che renderanno il pasto più sapido. A proposito di spezie recentemente si è visto che la cannella ha un’azione ipoglicemizzante, in quanto contiene molecole con azione insulinosimile. Le verdure. La bietola per il suo carico in sali sarà usata con parsimonia. Saranno consigliate verdure con abbondante acqua di vegetazione, in quanto particolarmente diuretiche. Da preferire: cicorie, cotte e crude, finocchi cotti e crudi, indivia belga, zucchine, cetrioli, iceberg, lattughe. Il sedano è dotato di una accentuata azione ipotensiva e anche diuretica. Le cipolle Notevole funzione diuretica e quindi ipotensiva e litica su eventuali concrezioni calcaree a livello renale; spiccata azione ipoglicemizzante a causa di una molecola in essa contenuta: la glucochinina. I grassi Il miglior grasso: l’olio di oliva. Azione antiossidante: flavonoidi, omega 9. Spiccata attività antinfiammatoria: oleocantale. È questa la sostanza che dà all’olio d’oliva il classico pizzicore in gola, inoltre ha un’azione simile all’ibuprofene e svolge la stessa attività antinfiammatoria con l’inibizione delle Cox 1 e Cox-2. L’acido oleico riduce in maniera significativa la resistenza insulinica. Nella alimentazione si possono anche consumare piccole quantità di burro. Oli di semi Sono particolarmente carichi di omega 6. La nostra alimentazione quotidiana è già squilibrata nel rapporto tra omega 6 e omega 3. Tale rapporto che dovrebbe essere circa 2:1; arriva ora a 25:1 e anche più. Attenzione ai cibi industriali che contengono “grassi vegetali”. Per grassi vegetali si intendono quasi sempre grassi idrogenati con alte dosi di grassi “trans”, in assoluto i peggiori. Molti autori ritengono che la resistenza insulinica dipenda dalle alterazioni strutturali e biochimiche dei recettori insulinici posti sulla parete cellulare determinate appunto da grassi “trans”. Frutta Ridurremo il consumo di frutta ad alto indice glicemico: banane. Limone, spiccata azione ipoglicemizzante. Frutti di bosco, alta percentuale di molecole antiossidanti, utili nel contrastare l’azione dei radicali liberi che in grande quantità si producono nella malattia diabetica. Le sostanze antiossidanti presenti nella frutta e nella verdura esplicano anche un’azione antinfiammatoria, utile nella protezione delle pareti cellulari e del microcircolo tipiche della S. M. Colazione Un frutto. Una proteina: un uovo alla coque, o una/due fette di salmone affumicato, o una/due fette di petto di tacchino arrosto o una/due fette di prosciutto o speck, oppure 10 mandorle o 5 noci oppure uno yogurt o un poco di ricotta. Il tutto accompagnato da una fettina di pane possibilmente integrale Pranzo 120/150 grammi di carne bianca massimo due/tre volta a settimana (pollo, tacchino, coniglio, agnello, filetto di vitello). 200/250 grammi di pesce (una volta alla settimana salmone), minimo tre volte alla settimana, no surgelato o di allevamento, cotto in vari modi (meglio lesso); Due uova, alla coque o al vapore o strapazzate; 70 g di bresaola o di prosciutto crudo o di speck. Un piatto di legumi. 150 g di ricotta fresca Una verdura, cotta o cruda, almeno 200 grammi. Una/due volte alla settimana mangiare una delle seguenti verdure: cavolfiori, verze, cavolo cappuccio, broccoli, cime di rape, cavoli di Bruxelles. Una frutta di stagione. Cena carne 100 grammi, 150 grammi di pesce, un uovo alla coque o al vapore; 30 g di bresaola o prosciutto crudo. un piatto di legumi. 100 g di ricotta Una verdura cruda o cotta. Una frutta di stagione. 15 PASSI PER UNA DIETA ANTINFIAMMATORIA Mangiare un’ampia varietà di cibi freschi ed integrali Mangiare preferibilmente pesci di acque fredde Mangiare carni di animali allevati liberi o nei campi Mangiare maggior quantità di vegetali meglio colorati Usate spezie ed erbe per aromatizzare i piatti Usare sempre e soltanto olio di oliva Eliminare il più possibile gli altri oli Individuate ed eliminate i cibi allergizzanti 15 PASSI PER UNA DIETA ANTINFIAMMATORIA Eliminate o riducete al minimo lo zucchero Eliminate o riducete al minimo cereali e farine raffinate Limitate il consumo di latte e derivati Consumare più frutta secca e semi Bere più acqua Usare preferibilmente cibi di agricoltura biologica Perdere peso (limitazione di carboidrati, grassi saturi e omega 6) Vitamina E Sebbene i livelli di Co2 e PG E2 aumentino con l’età, la Vit. E inverte questa tendenza, riduce l’azione del nuclear factor-kB (NF-kB) e del activator protein-1 (AP-1). Fattori attivanti geni dell’infiammazione. Vit. E 600 mg/die per 12 settimane ha ridotto i dolori del 50% in pazienti artritici Gli effetti della Vit. E sono potenziati dalla Vit. C. Dosaggio giornaliero: 400-800 UI Ricerche sulla vitamina E VITAMIN E, OXIDATIVE STRESS, AND INFLAMMATION U. Singh, S. Devaraj, I. Jialal Annual Review of Nutrition, August 2005, Vol. 25, Pages 151-174 Polifenoli e Flavonoidi Ricerche condotte alla Case Western Reserve University di Cleveland hanno riportato che i polifenoli presenti nel té verde (Epigallocatechin-gallato) hanno proprietà antinfiammatorie attraverso l’inibizione delle Cox-2 e del TNF. La Genisteina inibisce le prostaglandine E2 e le Cox-2. altrettanto fa il Picnogenolo estratto dai semi d’uva. Pare che tutti i flavonoidi agiscano attraverso lo stesso meccanismo . Dosaggio giornaliero: 25 – 500 mg Curcumina Il pigmento che dà il colore giallo alla curcuma è un potente antiossidante. Recenti ricerche condotte su cellule alla Cornell University di New York hanno scoperto che la curcumina blocca le C0x-2 e la 5-lipossigenasi. bloccando la sintesi degli eicosanoidi pro-infiammatori (PG-2, LTB-4). Tale attività spiega gli effetti anticancro della sostanza. Curcumina Studi in doppio cieco con fenilbutazone: potente azione antinfiammatoria con riduzione del dolore, gonfiore e rigidità nell’artrite reumatoide. Infiammazioni post chirurgiche. La curcumina abbassa i livelli di istamina. Riduce l’aggregazione piastrinica, (potenzia anticoagulanti.) Dosaggio giornaliero: 400-600mg. Estratto standardizzato al 95% di curcumina. Ridurre le dosi in associazione con farmaci antinfiammatori CURCUMINA Modulation of arachidonic acid metabolism by curcumin and related ßdiketone derivatives: effects on cytosolic phospholipase A2, cyclooxygenases and 5-lipoxygenase J. Hong, M. Bose, J. Ju, J. Ryu, et al. Carcinogenesis Advance Access originally published online on April 8, 2004 RECENTI RICERCHE Curcumin (1,7-bis(4-hydroxy-3methoxyphenyl)-1, 6-heptadiene-3,5dione) blocks the chemotaxis of neutrophils by inhibiting signal transduction through IL-8 receptors. Jan 01, 2007; Takahashi, Masafumi Erba di San Giovanni (Hypericum) Conosciuta maggiormente per il suo effetto antidepressivo, quest’erba ha anche attività antinfiammatoria spiccata. Ricercatori dell’ Università di Frieburg, Germania hanno scoperto che l’ipericina, uno dei costituenti di questa erba inibisce il NF-kB, il quale attiva geni proinfiammatori. Dosaggio giornaliero: seguire le indicazioni sull’etichetta (variano le concentrazioni di ipericina) Zenzero Lo zenzero inibisce la Cox-2 ed altre sostanze proinfiammatorie com la 5lipossigenasi. Questa radice usata come condimento contiene almeno 500 differenti principi attivi, molti dei quali con attività antinfiammatorie. Dosaggio giornaliero: 100 mg. T. M. Newmark e P. Shulick, Beyond Aspirin: Nature's Answer to Arthritis, Cancer & Alzheimer's Disease (Holm Press, Prescott, Arizona, 2000). Rosmarino Quest’erba tanto comune in cucina è ricca di acido ursocolico e molti altri suoi derivati. Ricercatori svedesi hanno riscontrato che gli estratti di rosmarino hanno un potente azione inibitoria sulle Cox-2. Dosaggio giornaliero: 100 mg. Unghia di gatto (Uncaria tomentosa) È un’erba di origine peruviana, usata da sempre per le artriti infiammatorie. Recenti ricerche su culture cellulari al Albany Medical College di New York, hanno scoperto che l’Unghia di gatto inibisce l’infiammazione bloccando l’attività del NF-KB. Dosaggio giornaliero: seguire le indicazioni sull’etichetta (variano le concentrazioni dei principi attivi) Boswellia In studi clinici la resina dell’albero di boswellia (75% di acido boswellico) ha mostrato un netto miglioramento di sintomi in pazienti con artrite reumatoide e osteoartriti. L’acido boswellico inibisce l’enzima 5lipossigenasi nei leucociti. Dosaggio giornaliero: 150 mg, una tre volte al giorno Estratto di corteccia di Salix alba Contiene salicina, un glicoside fenolico con azione antinfiammatoria, particolarmente efficace in patologie quali: artriti, lombalgie e infiammazioni alle articolazioni. La salicina inibisce la Cox-2 con inibizione della sintesi di PG-2; possiede inoltre un lieve effetto analgesico. Rispetto all’ASA la salicina ha un effetto più lento, ma più duraturo. Dosaggio giornaliero: 20-40 mg di salicina, una tre volte al giorno Estratto di radice di zenzero Contiene olio-resine utili in varie patologie infiammatorie: artrite reumatoide, infiammazioni muscolari osteoartriti, mialgie. I costituenti principali sono i gingeroli che inibiscono Cox-2 e Lox-2. Effetti collaterali rari: bruciori di stomaco. Non dare in pazienti con calcoli della colecisti. Modico effetto anticoagulante. Non sono riportati in letteratura sanguinamenti. Sconsigliato in pazienti che assumono warfarin o coumadin (ha effetto anticoagulante). Dosaggio giornaliero: 500 mg/die, una tre volte al giorno (standardizzato al 5% di gingeroli). Bromelaina Contiene enzimi antinfiammatori utili nell’artrite reumatoide, nelle osteoartriti, nei trauma sportive, e disturbi infiammatori delle articolazioni. Inibisce la Cox-2 con inibizione della sintesi di PG-2. Azione fibrinolitica (riduce il gonfiore locale). Sconsigliato in pazienti che assumono warfarin o coumadin (ha effetto anticoagulante). Dosaggio giornaliero: 400 mg/die, una tre volte al giorno Artiglio del diavolo Contiene un principio antinfiammatorio arpagoside. Usato per lombalgie. A bassi dosaggi può essere usato con altri antinfiammatori. Effetti negativi, disturbi di staomaco, rari. Controindicato in pazienti con ulcera gastrica (può incrementare la secrezione gastrica), pazienti che assumono warfarin o coumadin (ha effetto anticoagulante). Dosaggio 100-400 mg. Una-tre volte /die. S-adenosyl-L-methionine. Meglio conosciuta come SAMe. è un fornitore di zolfo in molte reazioni chimiche . “Donatore di metili” il SAMe gioca un ruolo centrale nella sintesi di molecole coinvolte nell’infiammazione e nel dolore e nello stimolare la riparazione e la crescita dei tessuti. Alcune di queste molecole sono coinvolte nella sintesi di cartilagine tendini e ligamenti. Dose giornaliera: 200-400 mg. Per concludere Ogni pasto può essere accompagnato da un bicchiere di vino rosso Esercizio fisico quotidiano o almeno a giorni alterni Grazie della vostra attenzione