A.I.Nu.C
Scuola di Nutrizione Clinica
CATANIA 05-03-2011
Infiammazione
e nutrizione
Dr. S. Spinelli
CHE COSA HANNO IN COMUNE:
Un
piede schiacciato
Una spina in un dito
Il rischio di sviluppare il m. di
Alzheimer
Avere un infarto del mioardio
Morire di un cancro del colon?
UN ATTORE
DA
COPERTINA
IL KILLER NASCOSTO
Destabilizza le placche di
colesterolo a livello delle
coronarie e questo porta
a ictus ed infarto.
Altera il metabolismo dei
neuroni provocando il m. di
Alzheimer.
INFIAMMAZIONE
È l’infiammazione il
motore delle più temute
malattie dell’età media
ed avanzata.
Favorisce la proliferazione
di cellule anormali
facilitando la loro
trasformazione neoplastica.
L’INFIAMMAZIONE: CAUSA ED EFFETTO
DI MALATTIE E PATOLOGIE VARIE
Cuore
Aterosclerosi
infarto
Ossa
Osteoartriti
Sesso
Impotenza
Disfunzione
orgasmo
Cervello
Azheimers
Depressione
INFIAMMAZIONE
Pelle
Rughe
Cellulite
S. Immunitario
Cancro
Fibromialgia
Corpo
Diabete
Sindrome metabolica
Metabolismo
Diabete
S. Metabolica
Infiammazione o flogosi
che cos’è
È un meccanismo di difesa non specifico
innato, che costituisce una risposta
protettiva, seguente all'azione dannosa
di agenti fisici, chimici e biologici, il cui
obiettivo finale è l'eliminazione della
causa iniziale di danno cellulare o
tissutale.
SEGNI CLINICI
DELL’INFIAMMAZIONE
Ancora oggi sono indicati con i termini
rubor (rossore),
calor (calore),
tumor (gonfiore),
dolor (dolore)
functio lesa (compromissione della
funzione).
I PILASTRI DELL’INFIAMMAZIONE
INFIAMMAZIONE:
COME SI MANIFESTA
L'infiammazione consiste in una
sequenza dinamica di fenomeni che si
manifestano con una intensa reazione
vascolare. Questi fenomeni sono
determinati non soltanto dall'agente
lesivo, quanto soprattutto dalla
liberazione di sostanze endogene:
i mediatori chimici della flogosi.
Action
Mediators*
Vasodilation, increased
Histamine, serotonin, bradykinin, C3a, C5a, LTC4, LTD4, PGI2, PGE2, PGD2,
vascular
permeability
Action
PGF
Hageman factor, kinonogen fragments, fibrinopeptides
2, activated
*
Mediators
Vasoconstriction
Vasodilation, increased
TXA
LTC4, LTD4bradykinin,
, C5a
2, LTB4, serotonin,
Histamine,
C3a, C5a, LTC 4, LTD 4, PGI 2, PGE 2, PGD 2,
vascular
permeability
Smooth
muscle
contraction
PGF 2C5a,
, activated
Hageman
fibrinopeptides
C3a,
histamine,
LTB4factor,
, LTC4,kinonogen
LTD4, TXAfragments,
2, serotonin, PAF, bradykinin
Vasoconstriction
Mast cell degranulation
Smooth muscle contraction
TXA 2, LTB4, LTC 4, LTD4 , C5a
C5a, C3a
C3a, C5a, histamine, LTB4, LTC4, LTD 4, TXA2, serotonin, PAF, bradykinin
Stem cell proliferation
IL-3, G-CSF, GM-CSF, M-CSF
Chemotaxis
Stem cell proliferation
C5a,
PAF, 5-HETE,
4, IL-8,
IL-3,LTB
G-CSF,
GM-CSF,
M-CSF histamine, others
Lysosomal
Chemotaxis
granule release
C5a,
C5a,IL-8,
LTB4,PAF
IL-8, PAF, 5-HETE, histamine, others
Lysosomal granule release
Phagocytosis
C5a,iC3b
IL-8, PAF
C3b,
Mast cell degranulation
Phagocytosis
Platelet aggregation
Platelet aggregation
C5a, C3a
C3b, iC3b
TXA2, PAF
TXA 2, PAF
Endothelial cell stickiness
IL-1, TNF-α, LTB4
Granuloma
formation
Granuloma formation
IL-1,
TNF-α
IL-1, TNF-α
Pain
Pain
PGE
serotonin
PGE2,2,bradykinin,
bradykinin, histamine,
histamine, serotonin
Fever
Fever
IL-1,IL-6,
IL-6, TNF-α,
TNF-α, PGE
PGE2
IL-1,
2
Endothelial cell stickiness
IL-1, TNF-α, LTB 4
Mediatori chimici dell’infiammazione
(I)
Ammine vasoattive (mast cells, basofili)
Istamina, serotonina
Proteasi plasmatiche
Complemento, chinine, fattori della coagulazione
Vasodilatazione, permeabilità
Permeabilità, chemiotassi, opsonizzazione
Metaboliti dell’acido arachidonico
Prostaglandine e trombossano (cicloossigenasi)
Leucotrieni (lipossigenasi)
Vasodilatazione, permeabilità, chemiotassi, dolore
Mediatori chimici dell’infiammazione
(II)
Citochine (linfociti e macrofagi attivati)
Linfochine, interleuchine ecc
Radicali liberi dell’ossigeno e dell’azoto
Radicale ossidrile, acqua ossigenata, ossido
nitrico
Modulano la funzionalità di altre cellule
+ importanti= TNFalfa, INbeta (attivazione
endoteliale), INFgamma (attivazione macrofagica)
Attività battericida
Componenti lisosomiali
Proteasi, mieloperossidasi, idrolasi
Attività battericida
Rimodellamento del tessuto connettivo
FENOMENI
DELL’INFIAMMAZIONE
vasodilatazione
e aumento di
permeabilità, che portano al
passaggio di liquidi dal letto
vascolare al tessuto leso
(edema), e infiltrazione
leucocitaria nell'area di lesione.
……A CHE SERVE?
L'infiammazione serve, a distruggere,
diluire e confinare l'agente lesivo, ma
allo stesso tempo mette in moto una
serie di meccanismi che favoriscono la
riparazione o la sostituzione del tessuto
danneggiato.
VARI TIPI DI
INFIAMMAZIONE
Infiammazione silente
(infiammazione sistemica cronica di grado lieve)
Attacca cellule e vari organi.
Per molto tempo non determina sintomi
evidenti.
Dopo un tempo relativamente lungo si
manifesta con l’insorgenza di malattie
cronico-degenerative a carico dei più
disparati organi
INFIAMMAZIONE PERCHÈ
Se l’infiammazione è un meccanismo
naturale e necessario per la
sopravvivenza dell’essere vivente che
cosa ha alterato questo sistema?
Perché la maggior parte di noi soffre di
disturbi derivanti da un alto livello di
infiammazione?
La risposta è complessa.
Si
è alterato l’equilibrio.
INFIAMMAZIONE QUANDO
La risposta infiammatoria è la risultanza
di due forze che continuamente si
fronteggiano:
Una proinfiammatoria
una antinfiammatoria.
Ambedue queste azioni sono sotto il dominio
di ormoni. Da questi dipende lo stato di
salute o di malattia.
Cause primarie
Cibi trattati, industriali.
Deficit di nutrienti
Abitudini alimentari
Oli e grassi
Alte quantità di carboidrati
Cibi raffinati
ALTRE CAUSE
D’INFIAMMAZIONEE SILENTE
Obesità viscerale
Eccessiva produzione di radicali liberi
AGEs (Advanced Glycation End products)
Fumo
Stress e deprivazione cronica di sonno
Declino testosterone DHEA, estrogeni.
Alterata funzione degli emuntori.
Intossicazione della matrice.
Omocisteinemia elevata.
La complessa rete dell’infiammazione
CARBOIDRATI
IPERGLICEMIA
IPERINSULINEMIA
AGEs
RIDUZIONE
SONNO
EICOSANOIDI INF
MELATONINA
RADICALI LIBERI
INFIAMMAZIONE
CALO DIFESE
IMMUNITARIE
CORTISOLO
STRESS
INTERFERONE
ALTERAZIONE
PARETE
INTESTINALE
ATTIVAZIONE
ATTIVAZIONE
MOLECOLE
MOLECOLE DI
DI
ADESIONE
ADESIONE
ADESIONE
ADESIONE
LEUCOCITI
LEUCOCITI AD
AD
ARTERIE
ARTERIE E
E
ARTICOLAZIONI
ARTICOLAZIONI
GRASSO
VISCERALE
COME SI MISURA
L'INFIAMMAZIONE SILENTE
PROTEINA C REATTIVA (PCR)
-Marker non specifico
IL-6
Omocisteinemia
RAPPORTO AA/EPA
-Marker più accurato degli eicosanoidi
-Potenziale infiammatorio a livello
cellulare
INDAGINI MENO SPECIFICHE
Lipoproteina A
Fibrinogeno:
ci indica la propensione del corpo a formare
trombi e questo è un segno secondario di
infiammazione
Linfocitosi
(Dimetilarginina)
Indicatori della presenza di
infiammazione silente
Essere sovrappeso
Assumere contraccettivi orali
Assumere farmaci contro il colesterolo
Assumere diuretici o beta-bloccanti
Soffrire di deprivazione del sonno
Sensazione continua di affaticamento
Desiderare carboidrati
Sentirsi storditi al risveglio
Avere unghia fragili
Allergie
Patologie associate
all'infiammazione silente
Obesità
Diabete tipo 2
Cardiopatie
Cancro
Morbo di Alzheimer
Asma
Allergie
Patologie infiammatorie
COME ELIMINARE O
RIDURRE
L’INFIAMMAZIONE
SILENTE?
PROBLEMI ASSOCIATI ALL'USO A
LUNGO TERMINE DI
FARMACI ANTINFIAMMATORI
Immunosoppressione
Osteoporosi
Infarto
Scompenso cardiaco
Morte
CONTROLLO GENICO
DELL’INFIAMMAZIONE
DIETA
Inattivazione di geni
per ridurre
l’infiammazione
Attivazione di geni
per aumentare il
ringiovanimento
L’effetto del cibo
M. Bouwens, et al.
Fish-oil supplementation induces antiinflammatory gene expression profiles in human
blood mononuclear cells
Am. J. Clinical Nutrition, first published on Jun 10, 2009
Fish-oil supplementation induces
antiinflammatory gene expression profiles in
human blood mononuclear cells.
A high EPA+DHA intake changed the expression
of 1040 genes, whereas HOSF intake changed
the expression of only 298 genes. EPA+DHA
intake resulted in a decreased expression of
genes involved in inflammatory and atherogenicrelated pathways, such as nuclear transcription
factor kappaB signaling, eicosanoid synthesis,
scavenger receptor activity, adipogenesis, and
hypoxia signaling.
Come la dieta influenza
l’espressione dei nostri geni?
Il
sistema immunitario innato
Infiammazione
Ormoni
Insulina
Eicosanoidi
Fame
e sazietà
Componenti del sistema
immunitario
Innato
Primitivo
Non specifico
Basato su un modello riconosciuto
Risponde alla dieta
Acquisito
Altamente specifico
Basato sul roconoscimento anticorpale
Richiede attivazione da parte del sistema innato
Poco influenzato dalla dieta
Attori principali del
sistema immunitario aspecifico
Toll-like
receptors
Fattori di trascrizione genica
NF-KB
PPARs
Alfa
Gamma
NUTRIGENETICA ESEMPLIFICATA
ATTIVATORI NEI CIBI
Attivatori recettori toll-like
lipopolisaccaride
Lipide A
Acido palmitico
Inibitori NF-KB
Polifenoli
omega3
ATTIVATORI NEI CIBI
Citochine
Indotte dall’infiammazione silente
PPARs
Alfa
Attivati da omega 3
Gamma
attivati da PGJ2
Inattivati da PGF2a
ENDOCRINOLOGIA
NUTRIZIONALE
Macronutrienti
•
•
•
carboidrati,
proteine,
grassi
Risposta ormonale
•
•
•
insulina,
glucagone,
eicosanoidi
Ormoni direttamente
influenzati dai cibi
Insulina
Eicosanoidi
Glucagone
Endocannabinoidi
PYY
PRINCIPALI ORMONI CHE
REGOLANO L’INFIAMMAZIONE
INSULINA – Ormone
dell'immagazzinamento)
EICOSANOIDI – Ormoni guida
GLUCACONE – Ormone della
mobilizzazione
Non tutti gli ormoni cambiano
con l’avanzare dell’età
• Ormoni che diminuiscono
- GH ormone della crescita
- Estrogeni
- Testosterone
• Ormoni che aumentano
- Insulina
- Eicosanoidi
- Cortisolo
L’insulina
Tale sostanza agisce sul metabolismo:
- delle proteine (effetto anabolizzante)
- dei grassi (attiva la lipogenesi)
- degli zuccheri tiene costante la glicemia.
In condizioni fisiologiche l’insulina si comporta
come un ormone antinfiammatorio,
antitrombotico, antiaggregante piastrinico,
profibrinolitico, antiossidante,
vasodilatatore, antipertensivo,
antiaterosclerotico.
AZIONI SVOLTE DALL’INSULINA
Sopprime il TNF-alfa
Azione antiaggregante piastrinica
Sopprime la produzione dei ROS
Induce la produzione di Ossido Nitrico
Az. antiapoptotica riduce la necrosi del
miocardio
Riduce l’amiloide A nel sangue
L'insulina è l'ormone
dell'immagazzinamento
Porta gli elementi nutritivi alle cellule
Diminuisce gli zuccheri nel sangue
Previene la lipolisi.
I carboidrati nella dieta
inducono secrezione
insulinica
Metabolismo del glucosio
Ogni pasto sarà composto tenendo presente il
principio di non innalzare molto la glicemia e
quindi l’insulinemia.
pasti cibi a basso indice glicemico.
A tal proposito è bene ricordare che ormai da tempo
si punta sempre più l’attenzione sul carico
glicemico, piuttosto che sull’indice glicemico.
CG = IG/100 x Carb. per Razione
DISTRIBUZIONE DEL
GLUCOSIO EMATICO
muscoli (80%)
tessuto adiposo (10-15 %)
altri tessuti (5-10 %)
Resistenza insulinica
È un’inabilità delle cellule del corpo a rispondere in
maniera appropriata allo stimolo insulinico per far
entrare il glucosio ematico nella cellula.
Tale azione è mediata da una famiglia di proteine
all’interno della cellula, glucotrasportatori. Di queste
proteine la più importante è la GLUT-4.
Questa condizione a sua volta causa alta
concentrazione di glucosio ematico (iperglicemia). Tale
stato è considerato prediabete e può condurre nel
giro di alcuni anni allo sviluppo del diabete 2.
Etiologia della RI
Combinazione di molteplici
fattori:
genetici. Sappiamo che la RI la si
trova più facilmente presso alcuni popoli
o in certe famiglie rispetto alle altre. È’
risaputo che persone con genitori o
nonni ammalati di diabete hanno una
maggior facilità di contrarlo.
vita sedentaria, con scarsa
attività fisica
obesità.
Etiologia della RI
Alterazioni di processi biochimici
Alterazione delle strutture cellulari:
dei recettori insulinici,
disfunzioni dei mitocondri,
delle cellule beta del pancreas,
Ipersecrezione di citochine pro-infiammatorie,
Iperproduzione di radicali liberi,
Eccesso di grassi liberi non esterificati (NEFA).
Ingestione con la dieta di acidi grassi trans
“GLUT-4” ed “RBP-4”
Recentemente è stata scoperta una nuova
adipochina, che contribuisce all’insorgenza
della RI. Tale sostanza si chiama RBP-4
(Retinol Binding Protein-4).
Si è osservato che l’espressione della GLUT-4
è in stretta correlazione con i livelli di RBP-4.
un elevato numero di cellule adipose secerne
una elevata quantità di RBP-4 e questa a sua
volta inibisce l’azione della GLUT-4.
A: Condizione normale
B. Obesità viscerale. Blocco GLUT4
Glucosio
Glucosio
Adipocita
Adipocita
Afflusso
glucosio
Afflusso
glucosio
Muscolo
scheletrico
Fegato
Sensibilità
insulinica
Glucosio
captato
Livello
glicemico
Glucosio
immesso
Circolo
sanguigno
CARBOIDRATI E INSULINA
Carico
glicemico
Causa
fondamentale
dell'obesità
Definizione di carico glicemico (GL) =
GI x carboidrati per porzione
________________________
100
Metabolismo del glucosio
Ogni pasto sarà composto tenendo
presente il principio di non innalzare
molto la glicemia e quindi l’insulinemia.
Cibi a basso indice glicemico.
A tal proposito è bene ricordare che
ormai da tempo si punta sempre più
l’attenzione sul carico glicemico,
piuttosto che sull’indice glicemico.
Carico glicemico per porzione
Gruppo di alimenti
GL (g)
Carne e pesce
0
Grassi
0
Noci
1
Verdure non amilacee
1-5
Frutta
5-10
GL di porzioni tipiche di
carboidrati “sani”
Gruppo di alimenti
GL(g)
Prodotti da forno
15-25
Succhi
10-15
Pane/fetta
5-15
Fiocchi di cereali
10-20
Pasta
15-20
Cereali
10-30
IL CARICO GLICEMICO PREDITTORE
DI INFIAMMAZIONE CRONICA
Obesità
Diabete tipo 2
SINDROME
Malattie cardiovascolari METABOLICA
Trigliceridi aumentano
Il rapporto TG/HDL cresce
La proteina C reattiva (PCR) aumenta
Inoltre è strettamente correlato
alla infiammazione
Le conseguenze
dell'iperinsulinemia
“ una delle cause
dell'iperinsulinemia (e
dell'ipoglicemia) è l'eccessiva
assunzione di alimenti contenenti
glucosio”
“ la fame, conseguenza
all'iperinsulinemia può spingere a
mangiare troppo”
Perchè è importante il
controllo dell'insulina?
L'insulina in eccesso
fa ingrassare e fa rimanere grassi
provoca una maggiore
infiammazione silente
accelera le cardiopatie
accorcia la durata della vita
Definizione di diete
GL molto bassi Atkins
GL basso
Zona
GL alti
Usda, American
Hearth Association
GL molto alti
Dieta americana
tipica
CONFUSIONE SUI CARBOIDRATI
Diete ad alto tenore di carboidrati
provocano
aumento insulina
- Senso di fame costante
- Aumento accumulo di grassi
- Aumento dell'infiammazione
CONFUSIONE SUI CARBOIDRATI
Diete a basso tenore di carboidrati
provocano
aumento cortisolo
-
Il cervello ha bisogno di
quantità adeguate di glucosio
Aumento di accumulo di grassi
Aumento dell'infiammazione
LA PIRAMIDE USDA
Problemi della piramide
alimentare dello USDA
Aumenta il senso di fame
Diminuisce il senso di sazietà
Genera un desiderio di carboidrati
Maggiore consumo di calorie
Aumento di peso
Effetti di una produzione
eccessiva di insulina
Harvard sulla piramide
alimentare dello USDA
“la piramide dello USDA è
sbagliata. E' stata edificata su
fondamenta scientifiche incerte”
“la piramide dello USDA fornisce
consigli generici non fondati
scientificamente”
“e non è mai stata testata per
vedere se funziona davvero”
Willett in “Eat, Drik, and Be Healthy (2001)
Effetti delle modifiche alla
piramide alimentare dello USDA
Assumere più frutta e verdura, carni
bianche e pesce e più grassi insaturi
-Donne
Riduzione dell'11% delle patologie croniche
Riduzione del 28% delle cardiopatie
-Uomini
Riduzione del 20% delle patologie croniche
Riduzione del 39% delle cardiopatie
Mc Callough ML et al Am J. Clin Nutr 76: 1261 (2002)
ALTRE
PIRAMIDI
PIRAMIDE
DIETA DI OKINAWA
Il Joslin diabetes Research Center di
Harvard nel 2005 ha dato le seguenti
linee guida dietetiche
per la terapia di obesità e diabete tipo 2
Carboidrati
40%delle calorie (carboidrati a basso carico
glicemico)
Proteine
30% delle calorie (Fonti proteiche a basso
tenore di grassi)
Grassi
30% delle calorie (Fonti ricche di grassi
monoinsaturi e omega 3)
UN ALTRO
PERSONAGGIO
DA COPERTINA
OBESITÀ
Secondo l’Organizzazione mondiale
della sanità (Oms) l’obesità
rappresenta uno dei principali
problemi di salute pubblica nel
mondo. Siamo di fronte a una vera e
propria epidemia globale, che si sta
diffondendo in molti Paesi e che può
causare, problemi sanitari molto
gravi nei prossimi anni.
È il grasso addominale un vero e proprio
fattore di rischio cardiovascolare.
Non è un semplice fardello che appesantisce le
nostre giornate.
QUALE GRASSO?
Il grasso che si localizza in sede addominale,
tipicamente maschile, la cosiddetta "pancia", è
un vero killer, in quanto la sua presenza è
correlata con un aumento della mortalità.
E quando si parla di pancia non si intende il
grasso superficiale sottocutaneo, che in quella
sede si può sempre depositare ed è facilmente
sollevabile in pliche di piccolo o grande spessore,
ma si intende quello localizzato in sede
profonda, viscerale, a costituire il tipico
addome globoso e teso
Obesità e infiammazione silente
Giovani adulti (età 17-39)
- Maggiore BMI = maggiore CRP
-Visser JAMA 282:2131 (1999)
Bambini (età 10-14)
- Obesità
rapporto AA/EPA più alto(>28)
Bambini (età 2-3)
- Obesità
insulina a digiuno più alta = PCR più alta
Funzioni del tessuto adiposo
Semplice organo di accumulo di
materiale energetico in eccesso.
Organo di deposito di varie sostanze
tossiche o di scarto : ormoni (vedi gli
estrogeni), tossine sia endogene che
esogene.
È una scoperta abbastanza recente che
la cellula adiposa è a tutti gli effetti una
ghiandola endocrina, produce infatti
innumerevoli molecole chiamate
adipochine.
Adipochine: che cosa sono?
Molecole che modulano la funzione del
tessuto adiposo e influenzano la
funzione di altri tessuti/organi: muscolo
scheletrico, fegato, sistema nervoso
centrale, cellule b-pancreatiche, gonadi,
organi linfatici ed apparato
cardiovascolare.
Adipochine: quali sono?
Aguti
Estrogeni
Chemerina
TNF-alfa
IL-6, IL-1B
Angiotensinogeno
Angiotensina
ASP
Vaspina
Leptina
Adiponectina
Adiponutrina
Visfatina
Resistina
Adipsina
Citochine
Trombospondina
Azione Biologica
delle Adipochine
Leptina Regola la funzione ipotalamo-ipofisiaria,
immunitaria, riduce l'appetito
Adiponectina Modula l’insulino-sensibilità; ha
azione vasoprotettiva e antiinfiammatoria
Resistina Induce insulino-resistenza nel fegato e
muscolo; ha azione pro-infiammatoria
Visfatina Azione insulino-simile
TNFα
Induce disfunzione endoteliale e
l’aterosclerosi; induce l’insulino resistenza
Azione Biologica
delle Adipochine
IL-6
Pro-infiammatoria, pro-aterosclerogena
IL-8
Pro-infiammatoria; pro-aterosclerogena
MCP-1 Induce chemotassi di monociti e cellule
endoteliali in siti infiammatori
Adipsina Fattore D del complemento,
RBP-4
PAI-1
Induce insulino-resistenza nel muscolo
Inibisce la fibrinolisi; i suoi livelli si
correlano con il rischio cardiovascolare
Perchè l'obesita è una
malattia infiammatoria
Le cellule adipose non sono inattive
Le cellule adipose sono ricche di AA
•
-Elemento costitutivo degli eicosanoidi
infiammatori
La IL-6 stimola la proteina C reattiva
-1/3 della IL-6 viene prodotta dalle
cellule adipose
Come combattere l'infiammazione
silente e mantenere il benessere?
PERDERE GRASSO
Che cosa mangiare per
perdere grasso corporeo?
È ovvio……
-MANGIARE
MENO GRASSI
-
INTRODURRE
MENO CALORIE
CON LA DIETA
?
MA SIAMO
SICURI CHE
QUESTA SIA
LA STRADA
PIÙ GIUSTA?
E se non fossero i grassi a
essere i cattivi della situazione?
Non è stato dimostrato che sostituire i
grassi con carboidrati riduce il rischio
di malattie cardiovascolari....
Non sono stati confermati
scientificamente gli effetti benefici di
diete ad alto tenore di carboidrati sul
rischio cancro e sul peso corporeo......
% di persone sovrappeso
35
42
% calorie derivate
dai grassi
32
40
29
38
26
36
% sovrappeso
23
34
20
32
‘55
‘62
‘69
‘76
‘83
‘90
anni
From Alfred J. Amer Dietetic Assoc. 95 417-420 (1995)
% di ca lorie deriva te dai grassi
Rapporto tra i grassi
nell’alimentazione e obesità
Obesità, infiammazione cronica
insulino-resistenza
Tessuto adiposo viscerale
Adipochine molecole pro-infiammatorie
Mediatori infiammazione
Infiammazione cronica
Disfunzioni endocrine e metaboliche
Ipertensione
Resistenza insulinica
Dislipidemia
Iperglicemia Diabete
Trombosi
Cancro
M. cardiovascolari
ACIDI GRASSI
ESSENZIALI ED
EICOSANOIDI
che cosa sono?
ACIDI GRASSI ESSENZIALI
gli omega 3 e gli omega 6 (otto in tutto) ci
si può riferire a loro come acidi grassi
essenziali, nel senso esteso del termine. Il
numero dopo la parola omega indica quanti
atomi di carbonio ci sono a partire
dall'ultimo atomo di carbonio (che è per
questo denominato carbonio omega, l'ultima
lettera dell'alfabeto greco) fino ad arrivare
al primo doppio legame.
Quali e quanti sono?
In senso ristretto due soli sono gli
acidi omega essenziali, cioè non
sintetizzabili dal corpo umano:
l'acido alfalinolenico (omega 3)
l'acido linoleico (omega 6).
Importanza degli Acidi Grassi
Essenziali (AGE)
coinvolti nella crescita,
processi di formazione della membrana cellulare,
processi di sintesi dell'emoglobina,
corretto funzionamento di tiroide, surrenali
produrre energia,
evitare l'aumento della pressione del sangue,
mantenere fluido il sangue e controllarne la
coagulazione,
mantenere sana la membrana delle cellule e
quella dei mitocondri,
Importanza degli Acidi
Grassi Essenziali (AGE)
mantenere elastica la parete dei vasi sanguigni
prevenire l'asma bronchiale e l'artrite
reumatoide,
ridurre il colesterolo in eccesso
vitalizzare le cellule del SNC
aumentare la sintesi proteica dei mitocondri
epatici e contribuire alla rigenerazione delle
cellule epatiche.
modulare l'attività del Sistema Immunitario,
facilitando la guarigione di ferite e infezioni,
EICOSANOIDI
che cosa sono?
Modificatori
della risposta
biologica
Regolatori
“super
cellulari
ormoni”
Derivazione del termine
“EICOSANOIDI”
Acido Arachidonico = Acido Eicosatetraenoico
Eicosa = 20 atomi di carbonio
Tetraen…= 4 doppi legami
CARATTERISTICHE BIOCHIMICHE
DEGLI EICOSANOIDI
Vita media da trenta secondi a tre minuti
Operano a concentrazioni bassissime
Non entrano nel circolo sanguigno
Controllano le funzioni di ogni cellula
Svolgono potenti azioni biologiche
Esercitano azioni su cellule vicine o nella
stessa cellula
Eicosanoidi quali sono
Prostaglandine
Prostacicline
Tombossani
Leucotrieni
Acidi grassi idrossilati
Isoprostanoidi
Lipossine
15-epi lipossine
Resolvine
Protectine
Funzioni degli eicosanoidi
Controllano tutti i sistemi ormonali
Controllano le funzioni di ogni cellula
Hanno una vita media da 30 secondi a tre
minuti
Operano a concentrazioni bassissime
Non entrano nel circolo sanguigno
Svolgono azioni estremamente potenti
Alcuni svolgono azioni nelle stessa cellula che
li produce.
Azioni generali degli eicosanoidi:
Regolano l’attività della muscolatura liscia e delle
ghiandole,
stimolano la motilità intestinale
stimolano la secrezione di ormoni surrenali, agendo
direttamente sull’ipofisi e quindi stimolando l’asse
ipofisi-surrene,
intervengono nella manifestazione e diffusione
dell’impulso nervoso,
facilita la penetrazione dello spermatozoo nell’ovulo,
la liberazione di prostaglandine permette la
contrazione dell’utero durante il parto,
influiscono sul flusso sanguigno durante il parto,
sono mediatori di messaggi tra cellula e cellula
CONTROLLO DEGLI
EICOSANOIDI
PROTEINE
GRASSI
GLUCAGONE
CARBOIDRATI
INSULINA
ACIDI GRASSI
ESSENZIALI
EICOSANOIDI
BUONI
EICOSANOIDI
CATTIVI
METABOLISMO A.A
Eicosanoidi “buoni”
Inibiscono l’aggregazione piastrinica
Favoriscono la vasodilatazione
Inibiscono la proliferazione cellulare
Stimolano la risposta immunitari
Potente azione antinfiammatoria
Eicosanoidi “cattivi”
Favoriscono l’aggregazione piastrinica
Favoriscono la vasocostrizione
Favoriscono la proliferazione cellulare
Deprimono la risposta immunitaria
Potente azione infiammatoria
Prostaglandine (PGE1)
Regolano il normale funzionamento dell’apparato immunitario
Riducono, in maniera fisiologica, ogni infiammazione,
Controllano le funzione dell’apparato cardio-circolatorio
ostacolando l’ipertensione (azione vaso-dilatativa), i disturbi
cardiaci e l’arteriosclerosi, inibisce l’aggregazione piastrinica,
Aumenta le funzioni immunitarie, con il miglioramento delle
risposte allergiche.
Stimolano le funzioni dei macrofagi e dei linfociti T, i quali
costituiscono una delle principali difese contro lo sviluppo di
cellule neoplastiche,
Inibisce la secrezioen insulinica
Riduce la secrezione acida a livello gastrico,
Rilassa i muscoli bronchiali.
Il potere delle proteine
Maggiore senso di sazietà
-Stabilizzazione della glicemia
- Maggiore secrezione di
glucagone
-Aumenta la secrezione di PYY
Le sirtuine
Già alcuni anni fa ricercatori hanno osservato
che in certi animali, in particolare roditori,
sottoposti ad un regime di sensibile riduzione
alimentare le aspettative di vita si
allungavano del 50%, rispetto a quelle di
animali dello stesso ceppo non sottoposti a
restrizioni alimentari.
Le sirtuine
La carenza di cibo attiva
dei geni particolari
chiamati SIR (ce ne sono
di vari tipi 1, 2 ecc.). Con
l’attivazione di tali geni si
ha la sintesi di particolari
enzimi chiamati SIRT1,
SIRT2.
Azioni delle sirtuine
Carenza di cibo
Attivazione geni SIR
Differenziamento
adipociti
Controllano la
crescita di
cellule anomali
sirtuine
sirtuine
Controllo
sull’insorgenza
di neoplasie
Azione
neuroprotettiva.
Attivazione del
gene p53.
Adipogenesi
Protezione cellulare
insulti fisici, chimici,
elettromagnetici.
stress ossidativi
Energia alternativa
Acetato
Acetil CoA
Gene p53
Tale gene è un oncosoppressore è
stato definito il “guardiano del
DNA”, infatti sorveglia
sull’integrità del genoma.
La sua azione si manifesta
nell’arrestare il propagarsi di
alterazioni genetiche attraverso
la soppressione di cellule nelle
quali il DNA è stato alterato,
interrompendone la
moltiplicazione
INFIAMMAZIONE E CIBO
Si
può ridurre l’infiammazione
attraverso un adeguato regime
alimentare.
Mangiar
sano non necessariamente è
una dieta antinfiammatoria.
È
vero il contrario.
CIBI PRO e CONTRO
Alcuni
cibi esplicano un’azione
proinfiammatoria, altri un’azione
antinfiammatoria. Altri sono neutri.
Altri
cibi ancora hanno un’azione
anti o proinfiammatoria in rapporto
agli altri alimenti a cui vengono
associati.
VERSO UNA SINTESI
IF RATING
Fino
ad alcuni anni fa i vari nutrienti
presenti nei cibi erano considerati
in maniera distaccata l’uno
dall’altro. L’introduzione dell’IF ci
permette di esprimere un valore
che esprime in maniera globale
l’azione che quel particolare
alimento avrà sullo stato di salute
dell’organismo.
IF come si determina?
Precisa conoscenza della composizione
del cibo.
La quantità di ogni singolo grasso.
La quantità dei vari antiossidanti.
La quantità delle vitamine.
La quantità dei minerali.
Come il cibo è stato preparato, (la
cottura può alterare ogni singolo fattore
su esposto.
Indice infiammatorio
(IF Rating)
Rappresenta
l’effetto netto
proinfiammatorio o
antinfiammatorio di un cibo.
L’IF può avere un valore
-
positivo: antinfiammatorio
-
negativo: proinfiammatorio
IF come si determina?
Precisa conoscenza della composizione
del cibo.
La quantità di ogni singolo grasso.
La quantità dei vari antiossidanti.
La quantità delle vitamine.
La quantità dei minerali.
Come il cibo è stato preparato, (la
cottura può alterare ogni singolo fattore
su esposto.
COME SI CALCOLA L’IF
Si ottiene dall’integrazione di più di venti
fattori nutrizionali presenti negli
alimenti.
L’effetto di un nutriente sull’IF è dato da:
In che quantità il fattore è presente.
A quale dosaggio il fattore esplica
un’azione pro o antinfiammatoria.
Quanto è potente l’effetto pro o
antinfiammatorio.
FATTORI ANTI E
PROINFIAMMATORI NEI CIBI
Grassi saturi
-
Vitamina E
+
Grassi monoins. +
Beta carotene
+
Ac grassi trans -
Selenio
+
EPA
+
Zinco
+
DHA
+
Vitamine B
+
Ac arachidonico +
Vitamina K
+
O-6/O-3
Vitamina C
+/-
Carico glicemico -
+
Principi vegetali +
Scala dell’indice IF
effetto antinfiammatorio medio
1 a 100
101 a 500 effetto antinfiammatorio
potente
Oltre 501 effetto antinfiammatorio molto
potente
0 sono considerati neutri.
Un numero negativo indica effetto pro
infiammatorio
La terapia nutrizionale
nelle sindromi infiammatorie
alterazioni del metabolismo
glicidico (resistenza insulinica,
diabete di tipo 2)
obesità
(in particolare quella
viscerale)
ipertensione
dislipidemia
Pasta, pane e patate
Ridotti per il loro alto indice
glicemico
L’indice glicemico è un poco più
basso per le paste ed il pane
integrale.
Il riso parboiled ed il basmati
hanno un indice glicemico più basso
rispetto alle altre qualità e talvolta
anche rispetto alla pasta e al pane.;
presenza del glutine, non
particolarmente utile alla funzione
renale
Le proteine
Privilegiare le carni bianche, non particolarmente
grasse: pollo, tacchino, agnello, coniglio.
le uova. È preferibile che il tuorlo sia liquido per no
sovraccaricare ulteriormente la funzione epatica, già
molto impegnata in questi pazienti per problemi
metabolici e vascolari.
Incrementare il consumo di pesce,
alta quantità di grassi polinsaturi omega3.
Le proteine del pesce sono particolarmente digeribili e non
sovraccaricano il metabolismo del rene.
Riguardo alla cottura si consiglia si consiglia di farlo
prevalente lesso, ma anche al vapore.
Le proteine
Latte e latticini.
Escludere o ridurre i formaggi stagionati, contengono molto
sale e la maggior parte di questi contiene molto grasso.
Preferire formaggi freschi, magri e con poco sale.
La ricotta, soddisfa pienamente tutti i requisiti suddetti,
inoltre ha proteine facilmente digeribili e gestibili dalla
funzione renale.
I legumi vanno particolarmente bene, in quanto oltre
al loro basso
indice glicemico hanno anche un
alto indice di sazietà.
Le proteine dei legumi sovraccaricano meno i reni, con grosso
beneficio sulla ritenzione idrica, a differenza delle proteine
presenti nei cereali.
Il sale e le spezie
La mancata aggiunta di sale ai cibi può
essere sostituita dall’aggiunta di
spezie che renderanno il pasto più
sapido.
A proposito di spezie recentemente si
è visto che la cannella ha un’azione
ipoglicemizzante, in quanto contiene
molecole con azione insulinosimile.
Le verdure.
La bietola per il suo carico in sali sarà usata con parsimonia.
Saranno consigliate verdure con abbondante acqua di
vegetazione, in quanto particolarmente diuretiche.
Da preferire: cicorie, cotte e crude, finocchi cotti e
crudi, indivia belga, zucchine, cetrioli, iceberg,
lattughe.
Il sedano è dotato di una accentuata azione ipotensiva e anche
diuretica.
Le cipolle
Notevole funzione diuretica e quindi ipotensiva e litica su eventuali
concrezioni calcaree a livello renale;
spiccata azione ipoglicemizzante a causa di una molecola in essa
contenuta: la
glucochinina.
I grassi
Il miglior grasso: l’olio di oliva.
Azione antiossidante: flavonoidi, omega 9.
Spiccata attività antinfiammatoria: oleocantale.
È questa la sostanza che dà all’olio d’oliva il classico pizzicore
in gola, inoltre ha un’azione simile all’ibuprofene e svolge la
stessa attività antinfiammatoria con l’inibizione delle Cox 1 e
Cox-2.
L’acido oleico riduce in maniera significativa la
resistenza insulinica.
Nella alimentazione si possono anche consumare
piccole quantità di burro.
Oli di semi
Sono particolarmente carichi di omega 6.
La nostra alimentazione quotidiana è già squilibrata
nel rapporto tra omega 6 e omega 3. Tale rapporto
che dovrebbe essere circa 2:1; arriva ora a 25:1 e
anche più.
Attenzione ai cibi industriali che contengono “grassi
vegetali”. Per grassi vegetali si intendono quasi
sempre grassi idrogenati con alte dosi di grassi
“trans”, in assoluto i peggiori.
Molti autori ritengono che la resistenza insulinica
dipenda dalle alterazioni strutturali e biochimiche dei
recettori insulinici posti sulla parete cellulare
determinate appunto da grassi “trans”.
Frutta
Ridurremo il consumo di frutta ad alto indice
glicemico: banane.
Limone, spiccata azione ipoglicemizzante.
Frutti di bosco, alta percentuale di molecole
antiossidanti, utili nel contrastare l’azione dei
radicali liberi che in grande quantità si producono
nella malattia diabetica.
Le sostanze antiossidanti presenti nella frutta e nella
verdura esplicano anche un’azione antinfiammatoria,
utile nella protezione delle pareti cellulari e del
microcircolo tipiche della S. M.
Colazione
Un frutto.
Una proteina: un uovo alla coque, o una/due
fette di salmone affumicato, o una/due fette
di petto di tacchino arrosto o una/due fette
di prosciutto o speck, oppure 10 mandorle o 5
noci oppure uno yogurt o un poco di ricotta.
Il tutto accompagnato da una fettina di pane
possibilmente integrale
Pranzo
120/150 grammi di carne bianca massimo due/tre volta a
settimana (pollo, tacchino, coniglio, agnello, filetto di vitello).
200/250 grammi di pesce (una volta alla settimana salmone),
minimo tre volte alla settimana, no surgelato o di allevamento,
cotto in vari modi (meglio lesso);
Due uova, alla coque o al vapore o strapazzate;
70 g di bresaola o di prosciutto crudo o di speck.
Un piatto di legumi.
150 g di ricotta fresca
Una verdura, cotta o cruda, almeno 200 grammi.
Una/due volte alla settimana mangiare una delle seguenti verdure:
cavolfiori, verze, cavolo cappuccio, broccoli, cime di rape, cavoli di
Bruxelles.
Una frutta di stagione.
Cena
carne 100 grammi,
150 grammi di pesce,
un uovo alla coque o al vapore;
30 g di bresaola o prosciutto crudo.
un piatto di legumi.
100 g di ricotta
Una verdura cruda o cotta.
Una frutta di stagione.
15 PASSI PER UNA DIETA
ANTINFIAMMATORIA
Mangiare un’ampia varietà di cibi freschi ed integrali
Mangiare preferibilmente pesci di acque fredde
Mangiare carni di animali allevati liberi o nei campi
Mangiare maggior quantità di vegetali meglio colorati
Usate spezie ed erbe per aromatizzare i piatti
Usare sempre e soltanto olio di oliva
Eliminare il più possibile gli altri oli
Individuate ed eliminate i cibi allergizzanti
15 PASSI PER UNA DIETA
ANTINFIAMMATORIA
Eliminate o riducete al minimo lo zucchero
Eliminate o riducete al minimo cereali e farine
raffinate
Limitate il consumo di latte e derivati
Consumare più frutta secca e semi
Bere più acqua
Usare preferibilmente cibi di agricoltura biologica
Perdere peso (limitazione di carboidrati, grassi
saturi e omega 6)
Vitamina E
Sebbene i livelli di Co2 e PG E2 aumentino con l’età, la
Vit. E inverte questa tendenza,
riduce l’azione del nuclear factor-kB (NF-kB) e del
activator protein-1 (AP-1). Fattori attivanti geni
dell’infiammazione.
Vit. E 600 mg/die per 12 settimane ha ridotto i dolori
del 50% in pazienti artritici
Gli effetti della Vit. E sono potenziati dalla Vit. C.
Dosaggio giornaliero: 400-800 UI
Ricerche sulla vitamina E
VITAMIN
E, OXIDATIVE
STRESS, AND
INFLAMMATION
U. Singh, S. Devaraj, I. Jialal
Annual Review of Nutrition,
August 2005, Vol. 25, Pages 151-174
Polifenoli e Flavonoidi
Ricerche condotte alla Case Western Reserve
University di Cleveland hanno riportato che i
polifenoli presenti nel té verde (Epigallocatechin-gallato) hanno proprietà
antinfiammatorie attraverso l’inibizione delle
Cox-2 e del TNF.
La Genisteina inibisce le prostaglandine E2 e
le Cox-2. altrettanto fa il Picnogenolo
estratto dai semi d’uva. Pare che tutti i
flavonoidi agiscano attraverso lo stesso
meccanismo .
Dosaggio giornaliero: 25 – 500 mg
Curcumina
Il pigmento che dà il colore giallo alla curcuma
è un potente antiossidante. Recenti ricerche
condotte su cellule alla Cornell University di
New York hanno scoperto che la curcumina
blocca le C0x-2 e la 5-lipossigenasi. bloccando
la sintesi degli eicosanoidi pro-infiammatori
(PG-2, LTB-4).
Tale attività spiega gli effetti anticancro
della sostanza.
Curcumina
Studi in doppio cieco con fenilbutazone:
potente azione antinfiammatoria con riduzione
del dolore, gonfiore e rigidità nell’artrite
reumatoide.
Infiammazioni post chirurgiche.
La curcumina abbassa i livelli di istamina.
Riduce l’aggregazione piastrinica, (potenzia
anticoagulanti.)
Dosaggio giornaliero: 400-600mg. Estratto
standardizzato al 95% di curcumina. Ridurre
le dosi in associazione con farmaci
antinfiammatori
CURCUMINA
Modulation of arachidonic acid
metabolism by curcumin and related ßdiketone derivatives: effects on
cytosolic phospholipase A2,
cyclooxygenases and 5-lipoxygenase
J. Hong, M. Bose, J. Ju, J. Ryu, et al.
Carcinogenesis Advance Access
originally published online on April 8, 2004
RECENTI RICERCHE
Curcumin (1,7-bis(4-hydroxy-3methoxyphenyl)-1, 6-heptadiene-3,5dione) blocks the chemotaxis of
neutrophils by inhibiting signal
transduction through IL-8 receptors.
Jan 01, 2007; Takahashi, Masafumi
Erba di San Giovanni
(Hypericum)
Conosciuta maggiormente per il suo effetto
antidepressivo, quest’erba ha anche attività
antinfiammatoria spiccata. Ricercatori dell’
Università di Frieburg, Germania hanno
scoperto che l’ipericina, uno dei costituenti di
questa erba inibisce il NF-kB, il quale attiva
geni proinfiammatori.
Dosaggio giornaliero: seguire le indicazioni
sull’etichetta (variano le concentrazioni di
ipericina)
Zenzero
Lo zenzero inibisce la Cox-2 ed altre
sostanze proinfiammatorie com la 5lipossigenasi.
Questa radice usata come condimento
contiene almeno 500 differenti principi attivi,
molti dei quali con attività antinfiammatorie.
Dosaggio giornaliero: 100 mg.
T. M. Newmark e P. Shulick,
Beyond Aspirin: Nature's Answer to Arthritis, Cancer &
Alzheimer's Disease
(Holm Press, Prescott, Arizona, 2000).
Rosmarino
Quest’erba tanto comune in cucina è ricca
di acido ursocolico e molti altri suoi
derivati. Ricercatori svedesi hanno
riscontrato che gli estratti di rosmarino
hanno un potente azione inibitoria sulle
Cox-2.
Dosaggio giornaliero: 100 mg.
Unghia di gatto
(Uncaria tomentosa)
È un’erba di origine peruviana, usata da
sempre per le artriti infiammatorie. Recenti
ricerche su culture cellulari al Albany Medical
College di New York, hanno scoperto che
l’Unghia di gatto inibisce l’infiammazione
bloccando l’attività del NF-KB.
Dosaggio giornaliero: seguire le indicazioni
sull’etichetta (variano le concentrazioni dei
principi attivi)
Boswellia
In studi clinici la resina dell’albero di
boswellia (75% di acido boswellico) ha
mostrato un netto miglioramento di
sintomi in pazienti con artrite
reumatoide e osteoartriti.
L’acido boswellico inibisce l’enzima 5lipossigenasi nei leucociti.
Dosaggio giornaliero: 150 mg, una tre
volte al giorno
Estratto di corteccia
di Salix alba
Contiene salicina, un glicoside fenolico con
azione antinfiammatoria, particolarmente
efficace in patologie quali: artriti, lombalgie e
infiammazioni alle articolazioni.
La salicina inibisce la Cox-2 con inibizione
della sintesi di PG-2; possiede inoltre un lieve
effetto analgesico.
Rispetto all’ASA la salicina ha un effetto più
lento, ma più duraturo.
Dosaggio giornaliero: 20-40 mg di salicina, una
tre volte al giorno
Estratto di radice di zenzero
Contiene olio-resine utili in varie patologie
infiammatorie: artrite reumatoide, infiammazioni
muscolari osteoartriti, mialgie.
I costituenti principali sono i gingeroli che inibiscono
Cox-2 e Lox-2.
Effetti collaterali rari: bruciori di stomaco. Non dare
in pazienti con calcoli della colecisti. Modico effetto
anticoagulante. Non sono riportati in letteratura
sanguinamenti. Sconsigliato in pazienti che assumono
warfarin o coumadin (ha effetto anticoagulante).
Dosaggio giornaliero: 500 mg/die, una tre volte al
giorno (standardizzato al 5% di gingeroli).
Bromelaina
Contiene enzimi antinfiammatori utili
nell’artrite reumatoide, nelle osteoartriti, nei
trauma sportive, e disturbi infiammatori delle
articolazioni.
Inibisce la Cox-2 con inibizione della sintesi di
PG-2. Azione fibrinolitica (riduce il gonfiore
locale). Sconsigliato in pazienti che assumono
warfarin o coumadin (ha effetto
anticoagulante).
Dosaggio giornaliero: 400 mg/die, una tre
volte al giorno
Artiglio del diavolo
Contiene un principio antinfiammatorio
arpagoside. Usato per lombalgie. A bassi
dosaggi può essere usato con altri
antinfiammatori. Effetti negativi, disturbi di
staomaco, rari. Controindicato in pazienti con
ulcera gastrica (può incrementare la
secrezione gastrica), pazienti che assumono
warfarin o coumadin (ha effetto
anticoagulante).
Dosaggio 100-400 mg. Una-tre volte /die.
S-adenosyl-L-methionine.
Meglio conosciuta come SAMe. è un fornitore
di zolfo in molte reazioni chimiche .
“Donatore di metili” il SAMe gioca un ruolo
centrale nella sintesi di molecole coinvolte
nell’infiammazione e nel dolore e nello
stimolare la riparazione e la crescita dei
tessuti. Alcune di queste molecole sono
coinvolte nella sintesi di cartilagine tendini e
ligamenti.
Dose giornaliera: 200-400 mg.
Per concludere
Ogni pasto può essere
accompagnato da un
bicchiere di vino rosso
Esercizio fisico
quotidiano o almeno a
giorni alterni
Grazie della
vostra attenzione