1° premio-sezione narrativa categoria studenti Sabrina Sapienza Liceo Scientifico “Don Bosco - San Francesco di Sales” - Classe 2a A Catania (CT) Puoi fingere di averlo dimenticato, puoi guardare solo avanti; ma trascini con te il tuo passato e i suoi ricordi più o meno pesanti. La verità è che non siamo numeri primi, ma il prodotto di mille esperienze, di posti lontani e vicini, di una realtà e mille apparenze. Io, ad esempio, son tutto e nulla. Sono le foto di parenti attorno a una culla, sono disegni sgorbi coi colori a cera, sono quello che non c’è e prima c’era. Sono elementari e tentativi di scrittura, sono il buio e la sua paura. Sono, anche in punta di piedi, un nano; e mio nonno, col metro in mano, “non imbrogliare” diceva in un sorriso: deve assomigliare a quello, il paradiso. Sono la musica della domenica mattina e mio padre a respirarne l’essenza; sono mia madre che si muove in cucina in cerca di un ingrediente nella credenza. Sono i vestiti che mia sorella mi ha prestato, i suoi occhi di perla, i capelli cioccolato. Sono amiche sincere o meno, un quaderno che di poesie è pieno; sono ammassi di carte sul fondo dei cassetti, scatole piene di foto con i miei affetti. Sole splendente, pioggia a dirotto, tappeti di foglie con l’erba sotto. La mia musica di oggi, quella di ieri, i giorni felici e quelli più neri. E, a pensarci bene, non tornerei indietro, a cancellare uno sbaglio, un ricordo tetro; a ricambiare un’occhiata, a consolare il mio pianto, a migliorare una giornata, a trasformare i silenzi in canto. Perché del prodotto che sono eliminerei un fattore; e chi mi dice che ne verrebbe qualcosa di buono? Che così facendo sarebbe tutto migliore? Sono albero con le radici nella terra nera e grandi rami rivolti a un Cielo in cui spero: le mie radici sono profonde, ne vado fiera, non le cambierei per il mondo intero. MOTIVAZIONE: Per la riflessione sull’identità in età adolescenziale, per la carica di speranza e per l’autocoscienza, il testo è giudicato meritevole dell’assegnazione del 1° premio.