COMPRENDERE IL DOLORE DEL PARTO 29 marzo 2013 - 14:00 No Comments 0 68 Redazione InstamammeRedazione “Non si permette alla donna moderna di fare esperienza cosciente delle sue sensazioni fisiche e della loro eco emotiva, derubandola così della ricompensa data dalla consapevolezza della forza del suo parto” Grantley Dick Read nel 1930 Tanti hanno scritto a proposito del dolore ed io qui di certo non voglio mettermi al loro pari ma solamente spiegare alcuni fattori importanti legati al dolore del parto che ho compreso nel tempo grazie all’esperienza. Il dolore ha tanti significati e funzioni e alcuni di essi sono fondamentali per l’accrescimento personale e per la comprensione di un buon andamento del travaglio di parto. Al giorno d’oggi siamo abituati a pensare solamente in modo negativo al dolore, sintomo di malattia, malessere, evento patologico e spesso associato alla morte. Questo perché grazie agli svariati medicinali presenti sul commercio siamo soliti addormentarlo e nasconderlo. Chi di noi si sofferma a pensare che il dolore che si sta provando in quel dato momento, in quella precisa zona del corpo, sta cercando di inviare un messaggio alla propria mente? Il dolore spesso ci guida ma non ne siamo consapevoli, pensiamo ad esempio alle mestruazioni: sarebbe importante fermarsi, ascoltare qual’è la posizione più confortevole per il proprio corpo e attendere che quel dolore si calmi e sparisca. Purtroppo questo al giorno d’oggi non è possibile poiché non ci è mai concesso di fermarci ma la gravidanza fortunatamente induce le donne a prendersi quel tempo che non si sono mai concesse, tempo per conoscersi, amarsi e coccolarsi. Il dolore provato durante il travaglio e il parto è l’unico, nella nostra vita, che non sia sintomo di malattia. Esso è infatti il segnale del progredire di un evento biologico e fisiologico importantissimo che porta alla nascita di un nuovo individuo. Dal momento che il parto è un evento fisiologico, il dolore sembra un paradosso, tant’è vero che la psicoprofilassi alle sue origini l’ha classificato come un condizionamento negativa delle donne, una loro idea sbagliata. In realtà il dolore è una preziosa guida nel segnalare il processo di apertura dei propri visceri, della forte pressione sulle articolazioni e i nervi sacrali di fatto non è esente da pericolo, né per la madre, né per il bambino, e quindi e dare modo alla donna di correggere la situazione attraverso l’azione. Fisiologicamente il dolore è dovuto a diversi fattori quali per esempio: sovradistensione della parete muscolare dell’utero; stiramento del collo dell’utero; compressione sulle articolazioni del bacino, ecc.. Quindi fisiologicamente il dolore del travaglio è, nella sua prima fase, attribuibile alle fibre muscolari del collo dell’utero, che aprendosi si stirano e dopo è l’effetto della contrazione della parete uterina. Nella seconda fase del parto, il dolore riguarda soprattutto lo stiramento e le piccole lacerazioni a carico del canale del parto, il perineo e la pelle della vulva. Sono dolori muscolari che molte donne hanno già provato nella propria vita infatti durante le mestruazioni una donna ha continue contrazioni uterine che possono essere più o meno dolorose seppur con un’intensità differente; tuttavia la percezione del dolore nel parto viene amplificata dalla portata simbolica e psicologica dell’evento ma anche da ansia e paura naturalmente legate al parto come rito di passaggio, in cui vita e morte si incontrano e si confrontano. Le caratteristiche del dolore: Psichica: rappresentata dalla necessità di separarsi dal bambino, da un bambino che è contemporaneamente altro e parte integrante della donna, bambino immaginario, fantastico e bambino reale. (Meno il bambino è stato conosciuto durante la gravidanza e più difficile sarà il processo di separazione). Il dolore, quindi, rappresenta la necessità di spingere la donna nella direzione del distacco ma anche l’ineluttabilità della nascita spingendo così la donna a concentrare tutta l’attenzione nella propria pancia. Il DOLORE COME ESPRESSIONE DELLA SEPARAZIONE che può essere alleviato solo favorendo un buon legame madre-bambino durante la gravidanza. Una maggiore comunicazione tra madre-bambino rende la separazione più fluida, il parto più veloce e il dolore meno intenso. Fisica: il dolore suggerisce alla donna quello che sta accadendo al suo corpo momento per momento, a partire dal periodo prodromico a quello espulsivo mediante contrazioni via via sempre più intense. Questo, fin dai tempi passati, avveniva affinché la donna potesse raggiungere un luogo “sicuro” in cui partorire ed oggi è ancora così. Verena Schimdt afferma che: “La funzione fisiologica del dolore è quella di proteggere il corpo da danni, mandando un segnale d’allarme riferito ad un aggressione in atto, di modo che l’aggredito possa agire per sottrarsi all’aggressione. In realtà il parto rappresenta un paradosso dal punto di vista fisiologico, la donna, per dare vita ad un’altra persona deve andare contro il proprio corpo, deve subire un “attacco” viscerale da parte del bambino, che va contro l’ autoconservazione.” In realtà il dolore è una preziosa guida nel segnalare il processo di apertura dei propri visceri, della forte pressione sulle articolazioni e i nervi sacrali di fatto non è esente da pericolo, né per la madre, né per il bambino, e quindi e dare modo alla donna di correggere la situazione attraverso l’azione. L’azione, in questo caso, migliore è quella dell’ “attacco” inteso come “andare verso…” e ciò è possibile soprattutto grazie al movimento. La libertà di potersi muovere, infatti, permette alla donna di assumere istintivamente le migliori posizioni per affrontare al meglio il dolore. “Il dolore contiene in se anche gli strumenti per il suo superamento” Endocrina: il dolore mantiene la cascata ormonale che regola il travaglio, grazie a diversi processi, di catecolamine e ossitocina ma anche di prostaglandine e endorfine. Queste ultime svolgono una particolare funzione in quanto agiscono creando un’analgesia naturale e proteggendo dal dolore anche il bambino. Per un ottimale andamento del travaglio l’ossitocina, detto anche “ormone dell’amore”, deve essere in equilibrio con gli “ormoni dell’attività”, le catecolamine. In caso contrario, se vi è un eccesso di queste ultime allora si può assistere ad un arresto del travaglio poiché vanno ad opporsi all’ossitocina. Questo si verifica spesso quando la donna si reca in ospedale in fase prodromica, le contrazioni diminuiscono o spariscono del tutto poiché l’ambiente estraneo e/o le persone mai viste prima inducono uno stato di agitazione che causa un aumento della catecolamine (adrenalina perlopiù) e di conseguenza una diminuzione di ossitocina. Per un parto sereno infatti l’ambiente circostante deve essere il più confortevole ed intimo possibile e non dovrebbe essere molto differente dall’ambiente in cui ci lasceremmo andare: luci soffuse, musica rilassante, comodità e libertà di muoversi, odori non troppo forti e se fa piacere qualche incenso ma in tutto questo è fondamentale l’atteggiamento di chi ci sta intorno. Spirituale: funzione riguardante il processo di trasformazione personale poiché il dolore accresce, il travaglio ed il parto sono un valore importante come tappa della vita di una donna. Energetica : inteso come liberazione di energia, un’energia istintiva e potente che ogni donna contiene nel proprio corpo in quanto donna. Ogni donna ha in sé la capacità di partorire nel miglior modo possibile ma bisogna imparare ad ascoltare il proprio corpo e assecondarlo. E’ importante notare come queste due ultime funzioni, più delle altre, facciano spiccare la valenza positiva del dolore, che è peraltro parte integrante ed indispensabile della vita quanto la gioia. Esso, però, diversamente dalle altre situazioni della vita in cui si prova, non è fine a se stesso bensì ha un ruolo importante nella nascita di una nuova vita ed è proprio per questo che dovrebbe essere vissuto come esperienza preziosa da accogliere per la crescita personale e non negata o repressa. Bisognerebbe riuscire ad accoglierlo, capirlo, accettarlo e viverlo integrandolo nel nostro bagaglio di esperienza ed esistenza. E’ come il mare, le onde salgono e poi si abbassano diventando via via sempre più travolgenti ma ogni volta tornano nel mare al punto di partenza. Cercare di eliminare il dolore senza una giusta motivazione che ne giustifichi un intervento invasivo, è come interferire con il Progetto-Vita relativo alla riproduzione. Occorre, invece, decodificarne il messaggio e comprenderne la funzione così che sia possibile una gestione maggiormente consapevole del travaglio ed un integrazione gioiosa di quella che è una delle esperienze più esaltanti della nostra vita. Quest’esperienza infatti ci mette in contatto con un’energia primordiale di enorme potenza e ci fornisce anche gli strumenti per affrontarla e superarla grazie a risposte fisiologiche del nostro corpo. Quindi è giusto che quando c’è espansione e la contrazione si dilata, la partoriente le vada incontro, sia attiva… “danzi la sua danza”! Mentre è importante assecondare la fase decrescente diminuendo progressivamente l’attività per poi rilassarsi tra una contrazione e l’altra. Sfruttare i metodi naturali ACQUA: un bagno caldo o tiepido, una doccia in tutto il corpo o solo nelle zone più doloranti (lombare e ventre) durante il travaglio rilassa i muscoli e favorisce il rilascio di endorfine oltre ad alleggerire il peso del corpo; CALORE: permette il rilassamento dei muscoli. Possono essere utilizzati asciugamani caldi o borse dell’acqua calda o ancora sacchetti di riso, o sale grosso, riscaldati ed applicati sia sulla schiena che sul basso ventre e può essere associato a questo anche un massaggio. MASSAGGIO: aiuta a rilassare e favorire il rilascio di endorfine ma aiuta anche a sentire accanto a sé una persona cara capace di accoglierci e contenerci. Questo tipo di linguaggio per-verbale ci dice che non siamo sole, La sensualità di questo massaggio può aiutare a sbloccare una situazione nella quale la rigidità muscolare localizzata nel perineo possa avere rallentato il travaglio. RESPIRO: - una respirazione regolare aiuta a non farsi sopraffare dal dolore delle contrazioni; -un buona ossigenazione aiuta a contrastare l’accumulo di acido lattico che crea indolenzimento soprattutto nei travagli prolungati; -se in gravidanza sono stati eseguiti continuativamente esercizi con i muscoli del perineo, verrà spontaneo il meccanismo di rilassarli durante l’espirazione; VOCE: una corrispondenza importante vi è tra la glottide aperta, ed in generale, la rilassatezza dei muscoli del collo, delle spalle e della bocca con il pavimento pelvico. E’ infatti vero che espirare a bocca aperta, lamentarsi, cantare o urlare favorisce l’apertura del perineo. Si tratta quindi di sfogarsi in qualsiasi modo purché venga spontaneo e non alimenti l’eccitazione. ATTIVITA’: la libertà di movimento durante il travaglio e il parto gioca un ruolo importante nel livello di comfort della madre e nella durate e l’andamento del travaglio. Variare la posizioni, muoversi, passeggiare dondolare inoltre può favorire il giusto posizionamento del bambino ma anche l’ampliamento dei diametri del bacino facilitando la nascita del proprio bambino. SOSTEGNO EMOTIVO: sia di un’ostetrica già conosciuta in gravidanza sia dal partner è fondamentale per rimanere concentrate su di sé e sul proprio travaglio in modo sereno ed intimo favorendo quindi l’equilibrio degli ormoni che sono fondamentali per un buon andamento. AROMATERAPIA: olii essenziali vengono utilizzati per alleviare il dolore come salvia, camomilla ma anche verbena o mandarino e possono essere anche utilizzati per i massaggi che se effettuato soprattutto in precise zone del corpo, favoriscono il rilascio di endorfine ed il conseguente rilassamento della donna. FLORITERAPIA: fiori di bach. OMEOPATIA AGOPUNTURA: metodo tradizionale cinese utilizzato per alleviare il dolore ma soprattutto per indurre il travaglio e renderlo più breve SHATSU: tecnica che si basa sul principio dei meridiani, sottilissimi canali nei quali scorre l’energia dell’organismo. Stimolando alcuni punti che si incontrano al centro dei meridiano con la pressione delle dita, lo shiatsu aiuta a riequilibrare l’energia e favorisce la produzione di endorfine, attenuando il dolore del parto. (La mamma può iniziare a praticare questa tecnica dalla trentasettesima settimana di gravidanza, al fine di prepararsi al parto.) MOXIBUSTIONE: Stimola gli stessi punti dell’agopuntura e dello shiatsu ma in modo differente, utilizzando bastoncini di artemisia e sfruttando il calore. Per praticare la moxibustione una volta accesi devono essere mantenuti per pochi minuti a distanza di due centimetri dalla pelle, nei punti interessati. La moxibustione aiuta a calmare il dolore e prepararsi per il parto a partire dalla trentasettesima settimana di gestazione. Altri strumenti di contenimento del dolore possono essere: - Far conoscere l’importanza e l’esistenza delle pause tra le contrazioni; - Favorire l’istintualità e l’intuizione; - La comunicazione affettiva con il partner o altra persona; <- Mantenere l’ambiente del parto intimo, protetto, favorente l’emergere dell’istintualità, tenendo lontano elementi disturbanti e /o aggressivi. In conclusione abbiamo visto che il dolore è un ingrediente sgradito, ma fondamentale del travaglio fisiologico, è un elemento che attiva la donna e la rende più forte, la predispone al legame con il bambino, è fondamentale nella promozione della salute. La sua soppressione crea una serie notevole di complicanze nel processo del parto, ma soprattutto inibisce la reattività della donna e quindi la rende più debole, inoltre perde una grande occasione di fare un’esperienza importante su di sé. Toglie la gioia e l’esperienza estatica che solo l’alta carica ormonale del parto spontaneo dona. Un’informazione corretta deve tenere conto di questi fattori, e ci si deve chiedere se non vale la pena, lavorare più intensamente su questi temi prima del parto e investire di più nell’analgesia naturale e quindi nell’ostetrica. Certamente un travaglio fisiologico con il suo dolore è gestibile solo con il sostegno e la guida di un’ostetrica “sapiente” e paziente, che ha disponibilità di tempo. Ostetrica Alessandra Parisi www.ostetricadicasa.blogspot.com www.corsipreparto.com Tel.3297127007 http://www.instamamme.net/