Mobile School Project. La scuola che costruisce la scuola

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Uno sguardo sul mondo
Mobile School Project.
La scuola
che costruisce
la scuola.
I
mmaginate l’Africa. Quella nera, povera, desertica. Come le zone a nord
dell’Etiopia, più precisamente la regione del Tigray dove si trova il bassopiano di Tembien. Posizione GPS: Lat
13°42’ 54” Nord - Long 39° 1’ 24” Est. Un
posto sperduto nel mondo. Un posto,
come tanti altri, dove i bambini del villaggio imparano velocemente a diventare adulti, a pascolare le capre, a recuperare l’acqua, a costruire le capanne.
L’istruzione che ricevono è sommaria,
perché i loro padri sono per lo più analfabeti, figli a loro volta di pastori nomadi
ridotti in povertà da anni di conflitti tribali e da un clima difficile che li obbliga
prima a fare i conti con la siccità, poi con
le piogge torrenziali che lasciano derive
di fango e detriti.
È qui che ACLI ed ENAIP intendono
realizzare un progetto ambizioso: garantire, in modo permanente, ai piccoli abitanti della zona il diritto fondamentale a ricevere un’istruzione.
L’iniziativa è promossa da EnAIP Veneto, EnAIP Friuli, ENAIP nazionale e ACLI,
con il patrocinio del Comune di Padova e del Comune di Trieste, il sostegno
di Acegas-Aps di Padova e la collaborazione dell’Ambasciata d’Italia in Etiopia,
dell’Associazione italiana di Addis Abeba e di S.E. Project.
Ma l’iniziativa presenta due novità. La
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prima è che, grazie a questa iniziativa,
non saranno solo i piccoli etiopi ad andare a scuola, ma anche gli allievi dei
corsi di EnAIP Veneto e di EnAIP Friuli
Venezia Giulia. La seconda è che non ci
sarà alcuna squadra edile che, con mattoni e ponteggi, lavorerà nel villaggio
alla costruzione dell’edificio, perché il
vero cantiere sarà allestito in Italia.
Vi chiedete come è possibile? Adesso ve lo spieghiamo. Ma andiamo per
ordine.
Buona volontà
e tanta esperienza
In Etiopia, nonostante il forte investimento che il Governo svolge nella diffusione dell’educazione, è ancora
estremamente difficile creare una rete
capillare di strutture scolastiche. La dimensione del Paese e la morfologia del
territorio, le abitudini delle popolazioni
e i conflitti tribali sono un ostacolo alla
diffusione del diritto allo studio. Ne sanno qualcosa le organizzazioni della cooperazione internazionale che da tempo
sono impegnate nei progetti di sostegno alle popolazioni locali, non senza
difficoltà.
In questa terra, infatti, costruire infrastrutture socio-sanitarie che possano
A cura della
Redazione
A Nord dell’Etiopia
il clima difficile
rende complicato,
anche andare a scuola,
come sanno bene i figli
dei pastori nomadi,
in continuo viaggio
verso terre più fertili.
Ma forse qualcosa
sta cambiando
grazie ad un’idea
di ACLI ed ENAIP
con il sostegno
dell’Ambasciata d’Italia
e dell’Associazione
italiana di Addis
Abeba.
Formazione&Lavoro
Uno sguardo sul mondo
degli standard UNICEF e INEE che disciplinano la realizzazione delle infrastrutture destinate all’infanzia nei paesi in via
di sviluppo. La progettazione e costruzione di tutte le componenti dell’edificio scolastico avverrà nelle aule dei corsi di formazione professionale di EnAIP
Veneto ed EnAIP Friuli Venezia Giulia.
È proprio il caso di dire: “la scuola che
costruisce la scuola”.
La scuola mobile
migliorare le condizioni di vita della popolazione locale può rivelarsi un’impresa ardua. Il principale ostacolo è rappresentato dai signorotti locali che sui
terreni del bassopiano esercitano il diritto di proprietà impedendo (o rendendo
particolarmente difficile) qualsiasi tentativo di edificare scuole, ponti o strade.
Inoltre, il clima costringe le tribù locali,
prevalentemente dedite all’allevamento alla perenne ricerca di terreni migliori, ma in queste condizioni, garantire
il diritto allo studio diventa una vera e
propria sfida.
Come talvolta accade, dagli impedimenti si generano le idee migliori. Ed ecco
quindi che nasce l’ipotesi di costruire
una “scuola mobile”, un edificio composto da più unità trasportabili, espandibili
e aggregabili, dotate di tutte le attrezzature necessarie. Una struttura flessibile e smontabile, che può essere agevolmente ricostruita per venire incontro alle
esigenze dei villaggi, quando nei periodi di siccità, le tribù devono spostarsi in
pianure più fertili o quando l’arrivo delle
violenti piogge li costringe a ritirarsi nelle
aree della regione più riparate.
Il progetto, partorito dalla mente dell’architetto padovano Paola Vecchiato, con
alle spalle una lunga esperienza in zone
del mondo in perenne stato di emergenza come Haiti, prevede la costruzione di più unità mobili che potranno
ospitare fino a cinquanta alunni.
La scuola sarà energicamente sostenibile, completa di tutto l’arredamento
necessario e allestita nel pieno rispetto
L’esperienza di chi ha vissuto nelle regioni del mondo di difficile accesso o
in stato di emergenza o post-conflitto,
insegna che le tradizionali tecniche di
costruzione sono poco efficaci. Comportano vincoli economici, logistici, burocratici, e presentano problemi di stabilità, salubrità, manutenzione e costi
elevati tali da vanificare in poco tempo
gli sforzi profusi.
Il progetto “Mobile-School” supera questi limiti e presenta, invece, numerosi vantaggi. Innanzitutto, prevede una tecnica costruttiva semplice,
di facile manutenzione, facilmente integrabile con l’ambiente nel quale è
inserita. Le procedure di installazione sono semplici, perché la struttura è altamente meccanizzata e tutti i
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Formazione&Lavoro
“
Non ci sarà alcuna
squadra edile che,
con mattoni e ponteggi,
lavorerà nel villaggio
alla costruzione
dell’edificio,
perché tutto il cantiere
sarà allestito in Italia.
E grazie a questo
progetto non saranno
solo i piccoli etiopi
ad andare a scuola,
ma anche gli allievi
dei corsi di EnAIP.
”
dispositivi tecnici sono contenuti all’interno del controsoffitto e del pavimento. Vi è quindi un minimo ricorso a
manutenzioni ordinarie comunque limitate a parti non essenziali. La struttura è dotata di pannelli solari fotovoltaici e termici che consentono di
produrre l’energia necessaria al funzionamento degli apparati elettrici e per il
riscaldamento, rendendo quindi il progetto ecologico e sostenibile. Inoltre,
la costruzione prevede anche la messa
a disposizione di kit differenti per fronteggiare situazioni ambientali e/o di
emergenza diverse. Il costo complessivo è di gran lunga inferiore alla costruzione di edifici permanenti, quindi
anche da questo punto di vista è estremamente vantaggiosa.
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Un ponte tra l’Italia
e l’Etiopia
Come abbiamo detto, questo progetto
offre una preziosa occasione di coniugare il sostegno e l’aiuto a un Paese più
povero, con una iniziativa di elevato impatto educativo, sociale e professionale.
Un ponte tra Italia e Etiopia, tra scuola e
scuola, tra persone e persone
Trasformare un progetto ingegneristico
in un progetto formativo vuol dire mirare a raggiungere finalità diverse e complesse. Da una parte, formare, nei ragazzi in obbligo formativo, competenze
altamente tecniche e a forte specializzazione. Al tempo stesso, far vivere loro
un’esperienza di cooperazione e di solidarietà in modo attivo e costruttivo.
Infine, contribuire a istituire punti di
eccellenza italiana e dare forte impulso all’imprenditorialità nostrana.
I ragazzi allievi dei corsi di EnAIP Veneto ed EnAIP Friuli Venezia Giulia saranno dunque impegnati nella progettazione tecnica a fianco dei
progettisti, nella definizione delle
specifiche tecniche e nei test di laboratorio, costruiranno le parti meccaniche ed elettriche, infine si occuperanno anche della logistica.
L’attività didattica sarà organizzata in
tre moduli.
Il primo riguarderà lo sviluppo della
progettazione tecnica in collaborazione con gli ingegneri progettisti professionisti, la definizione delle specifiche tecniche e le prove di laboratorio.
Formazione&Lavoro
Uno sguardo sul mondo
“
I promotori hanno
lanciato un appello
ad aziende ed enti
interessate al progetto
per contribuire
alla realizzazione
della prima
“scuola mobile”.
Gli organizzatori
si augurano di riuscire
a brevettare
in breve tempo
la Mobile-School
di Woriega.
”
Nel secondo modulo si procederà alla
realizzazione dell’unità scolastica e
alla costruzione delle componenti del
prodotto finito.
Il terzo modulo sarà dedicato alla logistica e riguarderà le operazioni di
montaggio, smontaggio, imballaggio, l’organizzazione dei carichi e il
trasporto per la collocazione nel luogo finale.
Dal punto di vista didattico, anche in
questo caso, si tratta di mettere in piedi un’impresa formativa (vedi box), permettendo agli allievi di svolgere una
“formazione in assetto lavorativo” coinvolgendoli in vere e proprie attività di
produzione e vendita di beni e servizi
come delineato nei recenti provvedimenti normativi (D.l. n° 44/2011).
La finalità del progetto non è quella
di generare "profitto economico" ma
piuttosto profitto formativo permettendo ad ogni ragazzo di sperimentare: la dimensione anche economica
del suo operare (implicazioni organizzative, tempi di lavoro, impiego di risorse materiali ed immateriali); ma anche la valutazione da parte del “cliente”
e non più solo del formatore (che si
manifesta anche la conferma “sociale”
del proprio operato e della padronanza delle competenze acquisite) e l’operare cooperativo per il raggiungimento
del risultato, sperimentando dunque la
responsabilità non solo soggettiva, ma
anche collettiva di quanto raggiunto,
ed infine, l’imprevedibilità delle situazioni lavorative.
A conclusione del corso “la mobile
school” sarà una realtà perfettamente funzionante. Un’iniziativa certo ambiziosa, per cui i promotori hanno lanciato un appello ad aziende ed enti che
vogliano diventarne partner, prendendo parte in qualche modo alla realizzazione della prima “scuola mobile”. È previsto, infatti, anche un conto corrente
per quanti volessero sostenere il progetto. Gli organizzatori si augurano di
riuscire a brevettare in breve tempo la
Mobile-School di Woriega per portare,
anche in altre difficili regioni del mondo, una scuola costruita e pensata su
misura per i piccoli abitanti del luogo
e così estendere al maggior numero di
bambini possibile, l’irrinunciabile diritto
allo studio.
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