Master MODECI 1. Il Progetto 1.1 Obiettivi Il Master in “Modellazione Matematica di Catastrofi Idrogeologiche” (Mode.C.I.) è stato ammesso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a cofinanziamento (Decreto Direttoriale prot.n.1190/2002 – RIC/2002 – prog.prot.1470/660) nell’ambito del Programma Operativo Nazionale 2000-2006 “Ricerca scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione”, Asse III, Misura III.4 – Formazione superiore ed universitaria. Ente proponente ed attuatore del progetto è l’Università della Calabria. Sono partners: • Provincia di Cosenza; • Agenzia Regionale per lo Sviluppo ed i Servizi in Agricoltura della Calabria – ARSSA; • Struttura Commissariale per l’emergenza idrogeologica nella Regione Campania; • Datamat S.p.A.; • Professional System s.r.l.; • Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche; • Centro Interdipartimentale di Ricerca “Centro Internazionale di Idrologia Dino Tonini” dell’Università di Padova; • Centro Universitario di eccellenza per la Difesa Idrogeologica dell’Ambiente Montano dell’Università di Trento (CUDAM). Il Master MODECI, di durata biennale per un totale di 1970 ore di attività, ha come obiettivo la formazione di “Esperti per l’analisi e la previsione di catastrofi idrogeologiche”, mirando a rispondere alla crescente domanda di sicurezza ambientale. Destinatari del master sono giovani disoccupati o in cerca di prima occupazione, residenti da almeno 6 mesi nelle regioni dell’Obiettivo 1 (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna), di età non superiore ai 28 anni se in possesso di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio o di Laurea in Ingegneria Civile, oppure di età non superiore ai 32 anni se in possesso del Dottorato di Ricerca in materie attinenti l’argomento del master. 18 i posti a concorso di cui 12 con borsa di studio. 1.2 Strategie Le attività formative sono state articolate in modo da favorire gli aspetti applicativi: delle 1970 ore complessive, infatti, meno del 40% è stato destinato ad attività teorica, mentre la rimanente parte è stata divisa tra attività applicative e stage. Anche nelle lezioni in aula ampio spazio è stato dato alle applicazioni numeriche ed all’analisi di casi di studio. 11 Master MODECI Le attività sono iniziate con l’analisi preliminare, mirata a valutare le competenze di base degli allievi ed apparse sostanzialmente omogenee, essendo tutti laureati della Facoltà di Ingegneria dell’Università della Calabria. Ciò ha consentito di ridurre al minimo i moduli di azzeramento, aumentando il livello di approfondimento di alcuni argomenti e riservando maggiore spazio a moduli specialistici e seminari. Il progetto formativo ha previsto due itinerari: - un itinerario bottom up (itinerario ordinario) tipico della formazione programmata del master, che parte dalle discipline di base sviluppando in successione gli approfondimenti specialistici e le applicazioni avanzate; - un itinerario top down (itinerario seminariale) che parte dalla descrizione di applicazioni avanzate e analizza gli strumenti che sono stati utilizzati per conseguire tali risultati. Questo secondo itinerario è stato costruito attraverso la programmazione di una serie di seminari sviluppati da esperti nazionali ed internazionali del settore. I seminari hanno riscosso grande interesse presso gli allievi, che hanno potuto verificare in modo efficace alcuni dei più avanzati livelli applicativi raggiungibili con lo sviluppo e l’approfondimento delle tematiche oggetto del Master. Alcuni seminari sono stati dedicati alla presentazione delle strutture tecnico scientifiche che operano su questi temi, alla conoscenza degli strumenti normativi che governano i settori di interesse di tale modellistica, alla descrizione di campi applicativi della modellistica matematica diversi da quello delle catastrofi idrogeologiche. I seminari, pertanto, sono risultati uno degli strumenti maggiormente idonei al trasferimento di conoscenze avanzate. Per quanto riguarda invece le attività formative ordinarie, il programma previsto nel progetto è stato sistematicamente verificato attraverso un serrato confronto con la comunità scientifica nazionale sviluppatosi all’interno degli organismi istituzionali del master. L’analisi sul campo ha consentito di riscontrare la sostanziale validità del programma previsto fin dalla fase progettuale, apportando solo alcune variazioni migliorative. Le modifiche sono state finalizzate: • a tenere in maggior conto le competenze di base dei formandi; • ad assicurare una maggiore congruenza tra i vari moduli dell’itinerario formativo ordinario, che sono stati a tal fine accorpati in settori; • ad assicurare una stretta relazione tra attività ordinaria e attività seminariale; • a rendere pienamente fruibili le strutture logistiche e di supporto messe a punto nella fase preparatoria. Le modifiche ai contenuti dei moduli, invece, sono state minime. Ci si è, infatti, limitati ad una più oculata ridistribuzione dei tempi previsti per ciascuno di essi e tra l’attività teorica e quella applicativa. Tra le attività extra-sede sono state effettuate visite di studio guidate a siti, realizzazioni o strutture di particolare interesse ai fini della (buona o cattiva) gestione del Territorio. 12 Master MODECI A conclusione delle attività formative, ciascun allievo ha svolto un periodo di stage presso una struttura di ricerca – nazionale o estera - e ha sviluppato presso il CAMILab (Laboratorio di Cartografia Ambientale e Modellistica Idrogeologica) dell’Università della Calabria un Project Work finale, oggetto di discussione e valutazione. 2. Il percorso formativo 2.1 Aspetti generali La durata complessiva del Master è di 1970 ore, distinte in 1000 di attività didattica (500 di lezione e 500 di laboratorio ed esercitazioni), 700 di stage e 270 di altre attività (visite e giornate di studio, project work). La scelta del corpo docente è stata effettuata in modo da garantire una formazione con contenuti specialistici molto avanzati ed è stata quindi rivolta a un corpo docente di provenienza prevalentemente universitaria, con comprovata esperienza nel settore della modellazione matematica e/o del rischio idrogeologico. Si è dato, inoltre, ampio spazio alla docenza esterna all’Università della Calabria, non solo per sviluppare, in un contesto di collaborazione più generale, rapporti di cooperazione con i più avanzati Centri di Ricerca nazionali ed internazionali operanti nel settore, ma anche per favorire eventuali attività di placement dei formandi. La scelta si è rivelata molto positiva anche perché ha consentito agli allievi di avere un quadro piuttosto ampio dello stato attuale della ricerca, ponendo utili premesse per gli eventuali ulteriori approfondimenti delle tematiche di maggiore interesse. Come evidenziato dai risultati delle verifiche periodiche e dai test di valutazione della qualità, nonché da vari incontri avuti sia con gli allievi che con i docenti, si è registrata, nel corso del Master, una buona crescita di know-how dell’aula, con l’instaurazione di forti dinamiche di gruppo. La valutazione dell’apprendimento, come previsto in fase di progetto, è stata effettuata dai docenti sia in ingresso che in uscita da ciascun modulo. Tale verifica ha consentito agli stessi docenti, all’inizio del modulo, di conoscere e valutare il livello di formazione degli allievi, e quindi di introdurre eventuali “correttivi”, e, a fine modulo, di effettuare una verifica del miglioramento apportato con il proprio modulo. La necessità di garantire frequenti momenti di verifica senza appesantire eccessivamente i processi didattici e di apprendimento, ha suggerito di effettuare, oltre alle verifiche di modulo, verifiche di periodo. Le attività di didattica frontale sono state, pertanto, articolate in tre periodi, al termine di ciascuno dei quali è stata effettuata una verifica. In base ai risultati di ciascuna di esse si è provveduto alla rimodulazione del periodo successivo, con l’introduzione di eventuali moduli integrativi o di corsi di recupero per alcuni allievi. 13 Master MODECI IL PERCORSO FORMATIVO E LE VERIFICHE 1970 ore Tab. 2.1.1 - Il percorso formativo e le verifiche 500 lezioni teoriche 500 laboratorio ed esercitazioni 3 Periodi Formativi (PF) I PF Mag-Lug 2003 II PF Set-Dic 2003 III PF Gen-Mar 2004 I Verifica II Verifica III Verifica 700 Stage Verifica di Stage 270 Visite di studio Giornate di studio Project Work Verifica Finale 2.2 I moduli formativi La costante analisi della qualità dei moduli sviluppati nel corso del Master e i risultati delle verifiche periodiche non hanno evidenziato la necessità di apportare variazioni significative in corso d’opera. Unica esigenza emersa dal confronto con gli allievi è stata quella di approfondire alcuni aspetti sviluppati nei moduli formativi con seminari ad hoc. Il quadro completo dei settori e dei moduli sviluppati è riportato nelle Tabelle seguenti. Settore: INTRODUZIONE TITOLO N.ORE DOCENTI Introduzione al corso e 2 Pasquale orientamento VERSACE Validazione dei modelli di 6 Salvatore previsione TROISI ENTE Università della Calabria Università della Calabria Tabella 2.2.1 - Insegnamenti e docenti del Settore “Introduzione” TITOLO Legislazione comunitaria e nazionale di settore Prevenzione infortuni e sicurezza cantieri Settore: NORMATIVA N.ORE DOCENTI 20 Edoardo D’ANDREA Ennio FERRARI 13 Menotti IMBROGNO Tabella 2.2.2 - Insegnamenti e docenti del Settore “Normativa” 14 ENTE Regione Calabria Università della Calabria Ordine Ingegneri Cosenza Master MODECI TITOLO Inglese Settore: LINGUE STRANIERE N.ORE DOCENTI 100 Mirella AQUILA ENTE Università della Calabria Tabella 2.2.3 - Insegnamenti e docenti del Settore “Lingue Straniere” Settore: MATEMATICA E STATISTICA TITOLO N.ORE DOCENTI ENTE Complementi di 35 Alessandro Università della matematica TROMBETTA Calabria Elementi di analisi 45 Maria Italia Università della numerica GUALTIERI Calabria Anna Università della NAPOLI Calabria Complementi di statistica e 33 Giuseppe ARPACAL calcolo delle probabilità IIRITANO Ennio Università della FERRARI Calabria Elementi di teoria dei 40 Giuseppe Università di processi stocastici STORTI Salerno Tabella 2.2.4 - Insegnamenti e docenti del Settore “Matematica e Statistica” Settore: PROGRAMMAZIONE E SISTEMI TITOLO N.ORE DOCENTI ENTE Tecniche di 55 Giandomenico CNR programmazione SPEZZANO Agostino Università della FORESTIERO Calabria Sistemi dinamici 35 Luciano Università della CAROTENUTO Calabria Analisi dei dati ed 45 Luciano Università della identificazione dei modelli CAROTENUTO Calabria Tabella 2.2.5 - Insegnamenti e docenti del Settore “Programmazione e Sistemi” TITOLO Basi di cartografia Sistemi informativi geografici applicati alla tutela del territorio Metodologie internet-based per il trattamento dei dati geografici Elementi di Topografia Settore: GIS N.ORE DOCENTI 29 Giuseppe MENDICINO 70 Giuseppe MENDICINO ENTE Università della Calabria Università della Calabria 10 Giandomenico SPEZZANO CNR 15 Giuseppe ARTESE Università della Calabria Tabella 2.2.6 - Insegnamenti e docenti del Settore “GIS” 15 Master MODECI Settore: RETI E DATA BANK TITOLO N.ORE DOCENTI Struttura, gestione e 30 Sergio sicurezza delle banche dati GRECO Ester ZUMPANO ENTE Università della Calabria Università della Calabria Tabella 2.2.7 - Insegnamenti e docenti del Settore “Reti e Data Bank” TITOLO Modellazione stocastica delle precipitazioni Fenomeni idrologici di base Idrometeorologia Processi idrologici di formazione delle piene fluviali Modellistica del bilancio idrologico e tecniche di misura dell'umidità del suolo Idrologia sotterranea Settore: IDROLOGIA N.ORE DOCENTI 20 Beniamino SIRANGELO 22 Giuseppe MENDICINO 20 Roberto RANZI 20 Armando BRATH Elena TOTH 28 Marco MANCINI Matteo DETTO Alessandro CASCHILI 30 Salvatore TROISI Salvatore STRAFACE Vittorio GAGLIARDI ENTE Università della Calabria Università della Calabria Università di Brescia Università di Bologna Università di Bologna Politecnico di Milano Politecnico di Milano Politecnico di Milano Università della Calabria Università della Calabria Università della Calabria Tabella 2.2.8 - Insegnamenti e docenti del Settore “Idrologia” Settore: PIENE FLUVIALI TITOLO N.ORE DOCENTI 41 Modellazione matematica Luigi delle correnti a superficie NATALE libera Fabrizio SAVI Fenomeni di propagazione delle piene e delle colate di detrito e terra 41 Aronne ARMANINI Claudio DALRI’ Luigi FRACCAROLLO Matteo GIULIANI Michele LARCHER Tabella 2.2.9 - Insegnamenti e docenti del Settore “Piene fluviali” 16 ENTE Università di Pavia Università Roma La Sapienza Università di Trento Università di Trento Università di Trento Università di Trento Università di Trento (continua) Master MODECI Perimetrazione delle aree a rischio con modelli numerici bidimensionali e controllo delle piene Le grandi dighe ed i territori di valle Delimitazione di aree inondabili da eventi di piena catastrofici 12 10 20 Maurizio LUTTEROTTI Maurizio RIGHETTI Riccardo RIGON Giorgio ROSATTI Marco TUBINO Guido ZOLEZZI Paolo MIGNOSA Università Trento Università Trento Università Trento Università Trento Università Trento Università Trento Università Parma Alberto PETACCIA Francesco MACCHIONE Servizio Dighe - UIDR Università della Calabria Tabella 2.2.9 - Insegnamenti e docenti del Settore “Piene fluviali” di di di di di di di (continuazione) Settore: SICUREZZA IDROGEOLOGICA TITOLO N.ORE DOCENTI ENTE 22 Modelli di simulazione e Pasquale Università della Gestione dell'emergenza VERSACE Calabria idrogeologica Daniela Università della BIONDI Calabria Giovanna Università della CAPPARELLI Calabria Antonio Regione CARUSO Campania Donatella Università della MALETTA Calabria Raffaele ARPACAL NICCOLI Olga CNR - IRPI PETRUCCI Tabella 2.2.10 - Insegnamenti e docenti del Settore “Sicurezza idrogeologica” Settore: GEOTECNICA TITOLO N.ORE DOCENTI 50 Modellazione matematica Gioacchino di problemi di ingegneria VIGGIANI geotecnica Antonello TRONCONE Tabella 2.2.11 - Insegnamenti e docenti del Settore “Geotecnica” 17 ENTE Università di Grenoble Università della Calabria Master MODECI Di seguito sono riportati i programmi didattici dei vari moduli: per ciascuno di essi sono indicati il codice (B: modulo di base; S: modulo specialistico) e la durata, che comprende lezioni teoriche, esercitazioni e laboratorio. Modulo B1 INTRODUZIONE AL CORSO E ORIENTAMENTO Durata 2 ore Presentazione del percorso formativo. Introduzione alla modellazione matematica di fenomeni idrogeologici. Modulo B2 VALIDAZIONE DEI MODELLI DI PREVISIONE Durata 6 ore Lo studio dei sistemi naturali. Il problema della rappresentazione della realtà. Il problema dell’affidabilità dei modelli di previsione. La necessità della validazione dei modelli di previsione. Modulo B3 LEGISLAZIONE COMUNITARIA E NAZIONALE Durata 20 ore Fondi Europei Il Quadro Comunitario di Sostegno. I Programmi Operativi Nazionali e Regionali. Legislazione comunitaria Programma d’azione comunitario a favore della protezione civile. Strategie comunitarie per la protezione del suolo e delle acque. Legislazione nazionale Commissioni d’indagine a scala nazionale sul dissesto idrogeologico. Evoluzione della normativa sulla difesa del suolo in Italia: Legge sulla Difesa del Suolo n°183 del 1989. Vari decreti attuativi della Legge sulla Difesa del Suolo. I piani di bacino nazionali. Le strutture centrali Comitato nazionale per la difesa del suolo. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio. Dipartimento della Protezione Civile. Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT). Autorità di bacino di livello nazionale. Modulo B4 PREVENZIONE INFORTUNI E SICUREZZA CANTIERI Durata 13 Principi generali sulla normativa della sicurezza nei luoghi di lavoro Legislazione Nazionale. Legislazione Comunitaria. Codice Civile e Penale. Valutazione del rischio ed Organizzazione della sicurezza Sicurezza nei cantieri temporanei e mobili Il D.L.vo 494/96 18 Master MODECI Modulo B5 INGLESE Durata 100 Grammatica. Inglese Tecnico. Conversazione. Modulo B6 COMPLEMENTI DI MATEMATICA Durata 35 Calcolo differenziale in Rn Funzioni di più variabili. Derivate parziali e totali. Geometria differenziale. Massimi e minimi di funzioni di più variabili. Analisi vettoriale Algebra vettoriale. Derivazione ed integrazione di vettori. Operatori vettoriali (divergenza, gradiente, rotore). Teoremi vettoriali (Gauss, Stokes, Green). Analisi tensoriale. Equazioni differenziali Equazioni e sistemi di equazioni differenziali ordinarie, esistenza ed unicità delle soluzioni. Integrali generali e particolari. Equazioni a variabili separabili, esatte, lineari. Equazioni e sistemi di equazioni differenziali a derivate parziali. Linee caratteristiche. Le equazioni avvettiva e di conservazione del flusso. Classificazione delle equazioni del secondo ordine: ellittiche, paraboliche ed iperboliche. Condizioni al contorno, problemi ben posti e a frontiera libera. Funzioni speciali Funzioni iperboliche e loro inverse. Funzione gamma (completa, incompleta, funzioni connesse). Funzione beta (completa, incompleta). Funzione degli errori (gaussiana). Funzione integral-esponenziale e funzioni connesse. Trasformate La trasformata di Laplace e le sue proprietà. Antitrasformata di Laplace. Applicazioni della trasformata di Laplace (convoluzione, equazioni differenziali). La trasformata di Fourier e le sue proprietà. Trasformate seno e coseno di Fourier. Applicazioni della trasformata di Fourier (correlazione, analisi spettrale). Modulo B7 ELEMENTI DI ANALISI NUMERICA Durata 45 Valutazione di funzioni Sviluppi in serie e loro convergenza. Frazioni continue e loro valutazione. Interpolazione polinomiale. Formule di ricorrenza e loro stabilità numerica. Valutazione delle funzioni speciali. 19 Master MODECI Sistemi di equazioni algebriche lineari Metodi di risoluzione numerica diretti (Gauss, Crout/Doolittle, decomposizione QR). Metodi di risoluzione numerica iterativi (S.O.R., gradienti coniugati). Metodi per sistemi con matrici particolari: tridiagonali, a banda, sparse. Sistemi mal condizionati: l’algoritmo SVD. Algoritmi speciali per calcolo parallelo. Analisi non lineare Metodi per la determinazione delle radici dei polinomi (Mueller, La Guerre). Metodi di risoluzione di equazioni non lineari (regula falsi, vWDB, Newton-Raphson). Ricerca del minimo di una funzione (golden search, Brent). Metodi di risoluzione di sistemi di equazioni non lineari (Broyden, Newton-Raphson). Ricerca del minimo di una funzione di più variabili (steepest descent , downhill simplex, direzioni coniugate, Powell, Levenberg-Marquardt). Algoritmi genetici. Ricerca di minimi soggetta a condizioni di vincolo. Equazioni differenziali Schemi numerici di integrazione: consistenza, convergenza, stabilità, accuratezza. Integrazione numerica delle equazioni differenziali ordinarie. Problemi a valori iniziali: metodi di Runge-Kutta, di Burlisch-Stoer, predictor-corrector. Integrazione numerica delle equazioni differenziali a derivate parziali. Metodi alle differenze finite. Equazioni paraboliche: schemi espliciti, FT ed impliciti, Crank-Nicholson. Equazioni iperboliche: schemi FTCS, di Lax, di Lax-Wendroff. Analisi di stabilità lineare, condizione di Courant-Friedrichs-Lewy, diffusività numerica. Equazioni ellittiche: schemi numerici per l’operatore laplaciano. Cenni al metodo degli elementi finiti. Modulo B8 COMPLEMENTI DI STATISTICA E CALCOLO DELLE PROBABILITA’ Durata 33 Distribuzioni multivariate Dipendenza ed indipendenza stocastica. Densità di probabilità e funzioni di ripartizioni multivariate. Densità di probabilità e funzioni di ripartizioni marginali e condizionate. Statistiche incondizionate e statistiche condizionate, covarianza. Teoria della correlazione lineare, correlazione lineare multipla, correlazione lineare parziale, componenti principali. Distribuzioni bivariate (poisson, …, gaussiana, log-normale, esponenziale). Stime parametriche e test statistici. Random fields Definizione dei campi casuali; campi casuali localmente mediati; campi puramente casuali, campi poissoniani; campi a struttura markoviana. Campi omogenei: funzione di correlazione; rappresentazione spettrale. Funzione di varianza e scala di fluttuazione; 20 Master MODECI modelli analitici della varianza: legge di potenza; processi composti e fractional noise. Crossing theory: proprietà asintotiche, statistiche dei superamenti. Collegamenti tra crossing theory e modellazione dei valori estremi. Campi casuali multidimensionali. Geostatistica Osservazioni di grandezze casuali distribuite nello spazio; scatter plot, boxplot. Decomposizione a larga e piccola scala, mean e median polish, analisi dei residui. Processi stazionari: variogramma e sua modellazione parametrica, tecniche di stima. Predizione spaziale: ordinary kriging ed universal kriging, cokriging. Intrinsic random functions di ordine k. Geostatistica non lineare: indicator kriging e probability kriging. Modelli spazio-temporali. Analisi del rischio Probabilità di fallanza ed affidabilità dei sistemi. Misure dell’affidabilità: fattore di sicurezza, margine di sicurezza, indice di affidabilità. Funzioni di prestazione e stati limite. Incertezza nella determinazione dell’affidabilità: limiti di confidenza. Affidabilità nel tempo: survival time, hazard function e reliable life. Modulo B9 ELEMENTI DI TEORIA DEI PROCESSI STOCASTICI Durata 40 ore Introduzione ai processi stocastici Processi stocastici a parametro e a stato discreto o continuo. Proprietà dei processi stocastici: indipendenza, stazionarietà, ergodicità. Distribuzioni e statistiche dei processi stocastici: struttura autocorrelativa. Analisi in termini di frequenza: power spectrum, frequenza di Nyqvist. Continuità, differenziabilità ed integrabilità dei processi stocastici. Processi stocastici di base ‘Random walk’: processo libero e processo a barriere assorbenti o riflettenti. Moto browniano e processo di Wiener. Catene di Markov: matrice di transizione e relazione di Chapman-Kolmogorov. Processi autoregressivi e processi a media mobile. Processi di Markov: equazione di Kolmogorov. Processi non markoviani: birth-death process, code, processi riducibili a markoviani. Processi puntuali Definizione di processo puntuale: processi di arrivi, processi di conteggio. Descrizione dei processi puntuali tramite il funzionale generatore di probabilità. Intensità ed intensità condizionata, indice di dispersione, count spectrum. Processo poissoniano omogeneo e non omogeneo. Processi poissoniani doppi, struttura a ‘cluster’: il processo di Neyman-Scott, il processo di Bartlett-Lewis. Processi puntuali marcati: processo poissoniano composto, impulsi istantanei. Processi filtrati: processi poissoniani filtrati, shot-nois. Processi non poissoniani: i processi di rinnovamento; il processo renewalCox. Processi puntuali multivariati. 21 Master MODECI Impiego dei processi stocastici Serie storiche di osservazioni. Analisi preliminare delle osservazioni del processo disponibili. Fase di scelta del processo stocastico. Tecniche di stima parametrica: fitting, minimi quadrati, massima verosimiglianza. Test sulla bontà della capacità interpretativa del processo osservato. Utilizzazione del modello: predizione lineare, simulazione stocastica. Modulo B10 TECNICHE DI PROGRAMMAZIONE Durata 55 Introduzione alla programmazione e all’organizzazione dei calcolatori La nozione di algoritmo. Risoluzione algoritmica dei problemi. Correttezza ed altre proprietà degli algoritmi. Algoritmi e programmi. Livelli di astrazione e linguaggi. La rappresentazione dell’informazione all’interno dei calcolatori: caratteri, numeri naturali, interi, reali. Concetti fondamentali di Visual Basic Presentazione del Visual Basic: finalità, caratteristiche e ambiente di sviluppo. La programmazione ad eventi ed orientata agli oggetti. La sintassi di base. Gli oggetti. Funzioni e procedure. Le strutture di controllo. Error Handling, test e tecniche di debugging delle applicazioni. Menu e finestre di dialogo Strutture di progetto, controlli, form e menu delle applicazioni. Proprietà, eventi, e metodi degli oggetti. Tecniche avanzate di uso di Visual Basic Componenti COM: cenni e descrizione generale delle tecniche di sviluppo e delle terminologie in uso. Controlli ActiveX, teoria e utilizzo dei principali oggetti OCX. Concetti di base su gestione database-applicazione, ADO e i suoi oggetti principali. Fondamenti di SQL. Controlli connessi al database: DataControl ed il controllo DBGrid. Modulo B11 SISTEMI DINAMICI Durata 35 Definizioni ed elementi caratterizzanti Modello matematico come rappresentazione di fenomeni, processi, dispositivi concreti. Dal modello al sistema astratto. Sistemi statici; sistemi dinamici (definizione interna). Stato, ingresso, uscita. Memoria, causalità. Classificazione dei sistemi dinamici Classificazione rispetto all’insieme dei tempi [Sistemi a tempo discreto; Sistemi a tempo continuo]. Classificazione rispetto all’insieme degli stati [Sistemi a stati finiti o numerabili (automi); Sistemi i cui stati sono elementi di spazi metrici; Sistemi a stato vettore; Sistemi a dimensione finita, lineari, invarianti]. Sistemi a stati finiti e automi cellulari Rappresentazione e proprietà fondamentali dei sistemi a stati finiti. Automi 22 Master MODECI cellulari: definizioni, rappresentazione e proprietà. Esempi di modelli ad automi cellulari. Sistemi lineari, a tempo discreto, a scatola trasparente Funzione di transizione a un passo. Linearità; equazioni ingresso-stato e stato-uscita. Rappresentazione esplicita dell’evoluzione dello stato e dell’uscita su assegnato orizzonte temporale; modi di evoluzione. Relazione ingresso-uscita nello stato zero: risposta all’impulso e somma di convoluzione. Equilibrio e Stabilità (interna e esterna). Sistemi lineari, a tempo discreto, a scatola nera Relazione ingresso-uscita su orizzonte infinito. Sistemi F(inite) I(mpulse) R(esponse) (o MA deterministici). Formalismo dell’operatore di traslazione temporale (ritardo-anticipo). Equazioni alle differenze di ordine n (modelli ARMA deterministici). Esercitazioni Introduzione all’uso del MATLAB. Introduzione all’uso del SIMULINK. Simulazione di modelli lineari continui. Simulazione di modelli lineari discreti: Modelli a variabili di stato, Modelli ingresso-uscita. Modulo B12 ANALISI DEI DATI E IDENTIFICAZIONE DEI MODELLI Durata 45 Sistemi dinamici lineari a tempo discreto soggetti a ingressi stocastici Rappresentazione in termini di spazio di stato. Evoluzione della media e della varianza. Rappresentazione in termini ingresso-uscita nel dominio del tempo. Relazione ingresso-uscita nel dominio del tempo su orizzonte infinito. Modelli MAX(q). Modelli AR(p) e ARX(p). Modelli ARMAX(p,q). Relazione tra gli spettri dell’ingresso e dell’uscita: funzione di trasferimento. Proprietà filtranti dei sistemi lineari. Predizione, filtraggio, regolarizzazione Definizioni e concetti generali. Predizione, filtraggio, regolarizzazione alla Kalman (rappresentazione in termini di spazio di stato). Predizione, filtraggio, regolarizzazione alla Wiener-Kolmogorov (rappresentazione ingresso-uscita). Identificazione dei parametri di modelli lineari deterministici Criterio di adeguatezza del modello ai dati: Errore di equazione vs. Errore di uscita; Errore di predizione in un contesto deterministico. Minimi quadrati per l’identificazione dei parametri di un modello a scatola trasparente. Minimi quadrati per l’identificazione di un modello FIR. Minimi quadrati per l’identificazione di un modello rappresentato da un’equazione alle differenze. Identificazione dei parametri di modelli lineari stocastici Metodi a minimizzazione dell’errore di predizione. Metodo dei minimi quadrati. Metodo della massima verosimiglianza. Cenno sui metodi ricorsivi. Equazioni di Youle-Walker e metodo di Levinson. Validazione e scelta del modello. Analisi dei residui. Cross-validazione. Criteri FPE, AIC, MDL. 23 Master MODECI Modulo S1 BASI DI CARTOGRAFIA Durata 29 Nozioni di Geodesia Richiami di geometria analitica e di trigonometria sferica. Il geoide e l’ellissoide di rotazione terrestre. Proprietà geometriche dell’ellissoide terrestre. Linee geodetiche e geodesia operativa. Calcolo delle coordinate dei punti sull’ellissoide terrestre. Trasporto delle coordinate geografiche. Sistemi di riferimento locali e geocentrici. Elementi di teoria delle carte geografiche Rappresentazione dell’ellissoide sul piano. Studio delle deformazioni cartografiche. Rappresentazioni conformi, equivalenti e afillattiche. Proiezione diretta di Mercatore. Rappresentazione conforme di Gauss. Il sistema cartografico nazionale Storia della carta d’Italia. Il sistema Gauss-Boaga. Il sistema UTM. La cartografia tecnica regionale. La cartografia tematica. Documentazione cartografica urbana. La cartografia catastale particellare. Esercitazioni Trasformazione delle coordinate geografiche. Generalità sul cambiamento della georeferenziazione. Esercizi introduttivi su linee geodetiche e geodesia operativa. Applicazione delle corrispondenze (da coordinate piane a geografiche e viceversa). Trasformazione delle coordinate spaziali del sistema WGS84 nel sistema cartografico locale. Trasformazione delle coordinate per il cambiamento del sistema di riferimento piano. Trasformazione di coordinate catastali in coordinate gaussiane. Trasformazione delle coordinate dal Sistema Gauss-Boaga al Sistema ED 50 e viceversa. Cambiamento del sistema di proiezione cartografica. Deformazioni cartografiche Calcolo delle deformazioni cartografiche per diversi tipi di rappresentazione. Il sistema cartografico nazionale Analisi del contenuto informativo della cartografia IGM. Esercizi di lettura delle coordinate piane e geografiche di un punto su carta IGM. Analisi del contenuto informativo della cartografia tematica e della cartografia urbana e catastale. Determinazione delle aree particellari tramite l’utilizzo di carte catastali. Modulo S2 SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI APPLICATI ALLA TUTELA DEL TERRITORIO Durata 70 Evoluzione informatica della cartografia Introduzione storica della cartografia. La rappresentazione digitale dei dati geografici. Cenni su struttura logica dei database e gestione dei dati geografici. Modelli digitali del terreno. 24 Master MODECI Cartografia numerica e sistemi informativi territoriali (GIS) Caratteristiche di un sistema informativo geografico (SIT o GIS). Definizione della struttura dei dati territoriali (vettoriali e raster). Principali funzioni vettoriali e raster. Operazioni sui dati vettoriali e raster. Trasformazioni geometriche. Trasformazioni tra differenti proiezioni. Nozioni di Telerilevamento e GPS e loro integrazione con i GIS Principali caratteristiche delle immagini da satellite. Principali campi di applicazione. Telerilevamento attivo e passivo. Satelliti: LANDSAT, SPOT, Meteorologici, ERS. Il sistema GPS. Modalità di posizionamento di un punto. Procedure di rilevamento: rilievo in modalità statica, statica veloce, pseudo statica, cinematica. Integrazione con i dati vettoriali e raster interni al GIS. Applicazioni GIS per la tutela del territorio dal rischio idrogeologico Integrazione GIS con reti di monitoraggio. Integrazione GIS con banche dati. Integrazione GIS con modelli di simulazione. Esercitazioni. Operazioni su dati vettoriali e raster – Modelli digitali del terreno Introduzione al software ArcView®. Acquisizione di dati vettoriali e raster – digitalizzazione e rasterizzazione. Georeferenziazione dei dati e rettifica di immagini. Riclassificazione. Operazioni di map algebra - operatori locali, zonali, focali, globali, di utilità. Creazione di un modello digitale del terreno. Introduzione al software HydroAnalyst. Estrazione parametri morfologici ed idrologici dal DTM. Applicazioni idrologiche di map-algebra condotta con i GIS: distribuzione spaziale e metodi d’interpolazione; generazione distribuita del deflusso superficiale (metodo SCS-CN). Integrazione GIS-modelli idrologici: interfaccia HydroAnalyst. Modulo S3 METODOLOGIE INTERNET-BASED PER IL TRATTAMENTO DI DATI IDROLOGICI Durata 10 Sviluppo progettuale di un’applicazione Web-GIS Strati di comunicazione: linguaggio HTML. Applicazioni WEB-server. Il paradigma client-server, modellazione client-server. Modellazione peer to peer. Struttura e funzionalità di un Web-GIS. Modalità di integrazione server-GIS di base. Modulo S4 ELEMENTI DI TOPOGRAFIA Durata 15 Geodesia e sistemi di riferimento nazionali ed internazionali, datum geodetico e georeferenziazione di elementi del territorio con analisi delle precisioni richieste ed effettivamente conseguibili. Rilievo topografico plano-altimetrico sia con metodi tradizionali che con tecnologie avanzate. Angoli di direzione e determinazione di coordinate. 25 Master MODECI Livellazioni e determinazioni altimetriche. Elaborazione automatica di reti topografiche. Cenni di teoria degli errori. Strumenti di rilievo, stazioni integrate e cenni sull’uso geodetico del GPS. Cenni di aerofotogrammetria e telerilevamento. Cartografia ufficiale italiana, europea e mondiale. Sistemi di elaborazione e visualizzazione grafica informatizzata per la gestione dei dati cartografici. Modulo S5 STRUTTURA, GESTIONE E SICUREZZA DELLE BANCHE DATI Durata 30 Concetti introduttivi Sistemi informativi e gestione di dati. Archivi e Basi di dati: Problemi e Soluzioni, Sistema di Gestione di Basi di dati (Data Base Management System - DBMS), Requisiti di un DBMS. Diversi modelli dei dati. Livelli e Astrazioni, indipendenza dei dati. Modello relazionale Struttura in una base di dati relazionale. Concetti di relazione, relazione con attributi, schema di relazione e schema di base di dati. Concetti di tupla, istanza di relazione e istanza di base di dati. Chiave interna ed esterna. Vincoli di integrità. Operazioni su relazioni. Il linguaggio SQL Definizione dati. Interrogazioni in SQL. Modifica di schemi e istanze. Definizione di viste. Progettazione e creazione di basi di dati Metodologie e Modelli per il progetto di basi di dati. Modello EntitàRelazione: Entità, Relazioni e Attributi. Concetti di Sottoinsieme (ISA) e Generalizzazione. Upload e download, Protocolli di sicurezza, Manutenzione del database. Esercitazioni Modello relazionale [Esercizi su algebra e calcolo relazionale]. Il linguaggio SQL [Interrogazioni e manipolazione dati in SQL. Definizione di viste]. Progettazione e creazione di basi di dati [Introduzione al software Microsoft SQL Server. Progettazione e creazione di un modello di database multiparametrico georiferito. Operazioni di implementazione del database]. Modulo S6 MODELLAZIONE STOCASTICA DELLE PRECIPITAZIONI Durata 20 Modellazione probabilistica del manifestarsi degli scrosci piovosi nel dominio del tempo Richiami sui processi stocastici. I processi stocastici puntuali. 26 Master MODECI I processi stocastici puntuali unidimensionali Counting measure, probability generating functional, moment measure. I processi stocastici puntuali unidimensionali stazionari Stazionarietà forte, stazionarietà debole, stazionarietà di ordine k. Densità media, reduced moment measure, densità di covarianza. Intensità condizionata relativa, indice di dispersione, standardized count spectrum. Il processo poissoniano omogeneo e non omogeneo, proprietà: l’assenza di ‘memoria’. I processi di rinnovamento: il processo renewal-gamma. I processi stocastici puntuali unidimensionali stazionari a cluster Processi a cluster di tipo generale, struttura doppia: processo primario e processo secondario. Processi poissoniani a cluster: il processo di NS Neyman-Scott, il processo BL - Bartlett-Lewis. Processi alternati, il processo RCM - Renewal Cox with Markov intensità. Tecniche di stima parametrica Tecniche basate sul fitting dell’intensita condizionata relativa, dell’indice di dispersione o dello standardized count spectrum. Esercitazione La modellazione probabilistica del manifestarsi degli scrosci piovosi puntuali nel dominio del tempo. Analisi numerica di un processo renewal-gamma Generazione sintetica dei dati, calcolo delle statistiche e dell’autocorrelogramma campionario. Calcolo dell’intensità condizionata relativa campionaria, dipendenza dall’ampiezza campionaria. Verifica della sottodispersività o sovradispersività dei processi generati. Analisi di una serie storica di occorrenze delle precipitazioni osservate a scala sub-oraria Risoluzione strumentale nelle misure delle piogge a scala sub-oraria. Analisi della stagionalità delle occorrrenze osservate e valutazione delle statistiche campionarie. Calcolo dell’intensità condizionata relativa, evidenza della sottodispersività del processo delle piogge reali. Modellazione probabilistica delle caratteristiche degli scrosci piovosi puntuali I processi stocastici puntuali unidimensionali marcati Caratterizzazione probabilistica del mark; il mark quale scroscio piovoso istantaneo. Il processo PWN - Poisson White Noise I processi stocastici puntuali unidimensionali marcati filtrati Caratterizzazione probabilistica del filtro, shot noise, il filtro quale scroscio piovoso. Il processo PRP – Poisson Rectangular Pulses. I processi stocastici puntuali unidimensionali stazionari a cluster marcati. Il processo NSWN – Neyman-Scott White Noise e il processo RCMWN – Renewal Cox with Markov Intensity White Noise. I processi stocastici puntuali unidimensionali stazionari a cluster marcati filtrati. Il processo NSRP – Neyman-Scott Rectangular Pulses e il processo BLRP – Bartlett-Lewis Rectangular Pulses. Il processo NSBSP – Neyman Scott Beta-Shaped Pulses. Tecniche di stima parametrica. Tecniche numeriche basate sul metodo della massima verosimiglianza (PWN). Tecniche numeriche basate sul fitting dei momenti campio- 27 Master MODECI nari e dell’autocorrelogramma campionario (PRP, NSWN, RCMWN, NSRP, BLRP). Esercitazione sulla modellazione stocastica delle precipitazioni puntuali. Analisi di una serie storica di precipitazioni osservate a scala oraria Analisi della stagionalità delle precipitazioni osservate. Valutazione delle statistiche campionarie, valutazione dell’autocorrelogramma campionario. Stima parametrica dei modelli PWN, PRP, NSWN e NSRP. Generazione sintetica di precipitazioni puntuali in accordo al modello NSRP ed analisi delle proprietà esibite. Modellazione probabilistica delle precipitazioni areali Richiami sui campi casuali. Campi omogenei e campi disomogenei, campi isotropi e campi anisotropi. Struttura correlativa di un campo casuale, funzione e matrice di covarianza, proprietà. Tecniche EDA – Exploratory Data Analysis. Geostatistica. L’ipotesi intrinseca, il variogramma, proprietà teoriche; range, sill, il nuggett effect. Modelli teorici di variogramma, tecniche di stima dei parametri del variogramma. Tecniche di interpolazione spaziale statistica. Kriging semplice, kriging ordinario, kriging universale; la cross-validation. Cenno alle Intrinsic Random Functions, al co-kriging e al kriging non lineare. Confronto con tecniche non statistiche. Confronto tra kriging e tecniche di inverse distance interpolation. Confronto tra kriging e poligoni di Voronoy (Thiessen). Confronto tra kriging e splines, dualità dell’approccio. Esercitazione sulla modellazione probabilistica delle precipitazioni areali. Analisi dei campi di pioggia giornaliera per eventi intensi afferenti ad un bacino reale Analisi preliminare dei dati osservati, applicazione di tecniche EDA. Calcolo del variogramma sperimentale, identificazione e stima del variogramma teorico. Applicazione del kriging ordinario e sua analisi mediante cross-validation. Valutazione delle piogge areali e raffronto con tecniche non statistiche. Modulo S7 FENOMENI IDROLOGICI DI BASE Durata 22 Il ciclo idrologico Le perdite del bacino Infiltrazione. Il deflusso idrico nei suoli non saturi. Curva di ritenzione e curva di conducibilità idraulica. Funzioni pedologiche delle curve caratteristiche dei suoli. Equazione di Richards per il deflusso nei mezzi porosi non saturi. Generazione del deflusso superficiale (meccanismo di Horton, meccanismo di Dunne). Modelli semplificati di infiltrazione nel suolo non saturo (Horton, Philip, Green-Ampt, SCS). Evaporazione ed evapotraspirazione. La radiazione netta nel calcolo dell’evaporazione da superfici umide. 28 Master MODECI Fisica dell’evapotraspirazione Scambi di massa ed energia all’interfaccia suolo-atmosfera Bilancio idrologico all’interfaccia suolo-atmosfera Evapotraspirazione potenziale ed effettiva Metodi di calcolo dell’evapotraspirazione potenziale basati sulla radiazione solare e sulla temperatura: FAO-Blaney-Criddle; Hargreaves-Samani; Thornthwaite; Priestley-Taylor. I metodi di calcolo basati sul processo di interscambio liquido-vapore dell’acqua: Penman, Penman-Monteith. Intercettazione Modulo S8 IDROMETEOROLOGIA Durata 20 Elementi di meteorologia Elementi di fisica dell’atmosfera. Bilancio energetico del sistema Terraatmosfera. Umidità atmosferica, masse d’aria ascendenti. Circolazione atmosferica meridiana. Masse d’aria e fronti, il ciclone extratropicale. Cenni sulla modellazione meteorologica. Precipitazioni Perturbazioni atmosferiche e loro scale spazio-temporali. Genesi delle precipitazioni. Tipologie di precipitazione. Misura delle precipitazioni. Caratteristiche temporali e spaziali delle osservazioni pluviometriche. Piogge intense e periodi siccitosi. Analisi dell’informazione pluviometrica Descrizione statistica delle osservazione pluviometriche. Struttura correlativa temporale e spaziale delle piogge. Modellazione probabilistica per gli eventi pluviometrici estremi. Cenni sui modelli stocastici delle precipitazioni. Metodi Monte Carlo. Modulo S9 PROCESSI IDROLOGICI DI FORMAZIONE DELLE PIENE FLUVIALI Durata 20 Modelli di piena concettuali Pluviogrammi di progetto. Idrogramma Unitario Istantaneo (IUH). Idrogramma unitario di Sherman (curva integrale ad S). Integrale di convoluzione. Funzione di picco dell’IUH. Ritardo del picco dell’IUH rispetto al baricentro dello istogramma. Discretizzazione dell’integrale di convoluzione. Canale lineare. Serbatoio lineare. IUH composto da più elementi concettuali. Il modello cinematico o della corrivazione. Il modello dell’invaso lineare. Sistemi di più serbatoi lineari - il modello di Nash. Canale lineare e serbatoio lineare posti in serie – il modello di Clark. IUH geomorfologico. 29 Master MODECI IUH topologico. IUH spazialmente distribuito. Stima dei parametri di un modello concettuale con il metodo dei minimi quadrati. Stima dei parametri di un modello concettuale con il metodo dei momenti. Modelli di piena empirici. Il metodo di Snyder. Il metodo del Soil Conservation Service. Esercitazioni Applicazione di modelli afflussi-deflussi a casi reali Variabilità spaziale del processo di formazione delle piene: simulazione con modellazione spazialmente distribuita applicata su singolo sottobacino (software didattico del CAMILAB). Simulazione di eventi di piena con modellazione semi-distribuita applicata a schemi complessi di bacini idrografici (software HEC-HMS). Simulazione del bilancio idrico di un bacino secondo un approccio spazialmente distribuito (software didattico del CAMILAB). Modulo S10 MODELLISTICA DEL BILANCIO IDROLOGICO E TECNICHE DI MISURA DELL’UMIDITÀ DEL SUOLO Durata 28 La modellistica di bilancio idrologico ai fini della gestione della risorsa idrica Bilancio energetico e bilanci di massa a schema distribuito. I modelli di sviluppo della vegetazione. Parametrizzazione da misure in situ e satellitari (LAI e albedo). Stima e misure di ETP. L’umidità del suolo da immagini remote di temperatura superficiale e a microonde. Schemi di assimilazione. Applicazione. Misure di flussi energetici e gassosi a scala locale e parametrizzazione di indici di vegetazione Richiami della teoria delle misure radiative, eddy correlation, bowen. Applicazione con dati di campo. Cenni della teoria di misure di sensori remoti passivi nel campo del visibile ed infrarosso vicino. Parametrizzazione di indici di vegetazione da misure in situ e satellitari. Misure dei contenuti idrici del suolo da misure in situ e da sensoristica a microonde Cenni sulla teoria di misure di sensori remoti attivi e passivi nel campo delle microonde. Tecniche di georeferenziazione. Misure di umidità del suolo. Applicazione a dati di campo. Modulo S11 IDROLOGIA SOTTERRANEA Durata 30 Approccio stocastico Rappresentazione stocastica della variabilità spaziale di proprietà idrologiche. Teoria spettrale dei processi stocastici. Stime condizionate di proprietà idrauliche: Kriging. Applicazione a casi studio di idrologia sotterranea. 30 Master MODECI Il moto idrico nei mezzi porosi Equazione di Bernoulli. Legge di Poiseuille. Estensione della Legge di Poiseuille ai mezzi porosi. Legge cubica per il moto in mezzi fratturati. Esperimento di Darcy. Legge di Darcy per mezzi saturi. Conduttività idraulica. Legge di Darcy per mezzi non saturi. Curve di ritenzione di mezzi porosi non saturi. Conduttività idraulica relativa. Isotropia ed anisotropia. Tomografie idrauliche. Metodi numerici per la soluzione dell’equazione del moto. Il metodo delle celle. Trasporto di inquinanti nei sistemi idrici sotterranei Meccanismi di trasporto di massa: advezione, diffusione, dispersione. Parametri idro-dispersivi. Test di tracciamento. Modello Fickiano di dispersione. Trasporto di massa conservativo: equazione di diffusione, equazione di advezione-diffusione, equazione di advezione-dispersione. Trasporto di massa non-conservativo: processi cinetici del primo ordine, isoterme di adsorbimento. Trasporto di massa nella zona vadosa. Trasporto di massa nella zona satura. Soluzioni analitiche. Soluzioni numeriche. Modulo S12 MODELLAZIONE MATEMATICA DELLE CORRENTI A SUPERFICIE LIBERA Durata 41 Equazioni delle correnti a superficie libera. Resistenza al moto, sezione composta. Singolarità idrauliche (confluenze, biforcazioni, ponti, salti di fondo). Sistemi ellittici, parabolici e iperbolici: curve caratteristiche. Schemi di integrazione alle differenze finite. Stabilità e consistenza. Solutori numerici di tipo upwind. Solutori numerici di tipo upwind: equazioni vettoriali e solutori ad alta risoluzione. Condizioni al contorno, termine sorgente e singolarità. Tecniche di prevenzione delle oscillazioni numeriche. Onde di rottura dighe. Equazioni bidimensionali delle acque basse. Esercitazioni Tracciamento di profili di moto permanente. Uso del codice FRESCURE. Schema Preissman. Confronto tra equazioni complete e semplificate. Schema Roe e schema sfalsato. Modulo S13 FENOMENI DI PROPAGAZIONE DELLE PIENE E DELLE COLATE DI DETRITO E TERRA Durata 41 Modelli matematici: equazioni fondamentali. Caratteristiche matematiche dei modelli e condizioni al contorno. Metodi numerici. Applicazioni a casi test. Modelli di assortimento granulometrico e di non adattamento. Considerazioni generali sulle colate di detriti. Modelli reologici delle colate di detriti. Morfologia dei corsi d’acqua. Opere di difesa. Condizioni di 31 Master MODECI innesco di una colata di detriti. Effetto della vegetazione in alveo. Descrizione matematica delle colate di detriti. Reologia delle colate di fango. Modelli matematici delle colate. Morfologia dei corsi d’acqua. Applicazioni numeriche a casi reali. Modulo S14 PERIMETRAZIONE DELLE AREE A RISCHIO CON MODELLI NUMERICI BIDIMENSIONALI E CONTROLLO DELLE PIENE Durata 12 Individuazione e perimetrazione delle aree a rischio di inondazione con modelli numerici bidimensionali Richiami su quanto previsto dalla normativa DPCM 29/9/1998 per l’individuazione delle aree a rischio idraulico. Richiami sulle equazioni bidimensionali nella schematizzazione alle acque basse. Problema di Riemann. Metodi ai volumi finiti su griglia cartesiana per la discretizzazione delle equazioni. Schemi centrati ed upwind per il calcolo dei flussi numerici. Trattamento dei termini sorgente. Esercitazione: Individuazione e perimetrazione delle aree a rischio di inondazione a seguito di cedimenti arginali (fascia C). Introduzione al caso di studio. Preparazione delle mappe bidimensionali per la descrizione della batimetria, delle condizioni iniziali e della scabrezza. Esempi di esecuzione dei calcoli mediante modello numerico ai volumi finiti 2D. Restituzione ed interpretazione dei risultati. Costruzione delle mappe inviluppo. Stime della pericolosità idraulica. Il controllo delle piene mediante casse di espansione Richiami sui provvedimenti strutturali di controllo delle piene con particolare riferimento ai serbatoi ed alle casse di espansione. Schemi ed esempi di casse di espansione; casse in linea e fuori linea. Metodi di individuazione del volume da assegnare alle casse. Equazioni che governano il fenomeno di laminazione e loro risoluzione numerica. Esercitazione Verifica di una cassa di espansione. Introduzione al caso di studio. Calcolo delle leggi di efflusso dal manufatto regolatore e della legge quote-volumi invasati della cassa. Richiami sulla costruzione degli idrogrammi sintetici di assegnato tempo di ritorno per la verifica della cassa. Laminazione degli idrogrammi sintetici. Confronto tra le statistiche dei colmi di piena in ingresso ed in uscita dalla cassa. Valutazione dell’effetto di laminazione. Modulo S15 LE GRANDI DIGHE ED I TERRITORI DI VALLE Durata 10 Il Registro Italiano Dighe (RID): organizzazione territoriale Le grandi dighe italiane 32 Master MODECI Principali caratteri descrittivi. Caratterizzazioni morfometriche. La sicurezza idrologica delle dighe Organi di scarico. Gli scarichi di superficie. La gestione degli eventi di piena. Le valutazioni delle portate di massima piena. L’informazione idrologica disponibile. L’informazione idrometrica. Le principali metodologie di valutazione. L’utilizzo dei serbatoi come misuratori di portata e per la taratura dei modelli afflussi-deflussi. Gli studi di propagazione delle portate uscenti dal serbatoio per manovre volontarie sugli organi di scarico e ipotetica rottura dello sbarramento La massima portata transitabile in alveo. Gli idrogrammi di rottura. Problematiche inerenti i modelli numerici di propagazione delle portate rilasciate dai serbatoi: Il Codice ORSA. Il documento di protezione civile. Le principali attività di ricerca dell’Ufficio Idraulica Le onde impulsive. Analisi bivariata portate-volumi. Valutazione del rischio idraulico per un serbatoio. Modulo S16 FENOMENI DI PROPAGAZIONE DI COLATE DI DETRITO E TERRA Durata 20 Filmato introduttivo Utilità dello studio del dam break per l’analisi degli aggravi delle piene La sicurezza delle dighe Situazione mondiale. Dighe e terremoti; dighe e guerra. Sicurezza delle dighe in Italia; i casi di Val di Stava e Val Pola. La normativa italiana. Rottura delle dighe murarie: il caso della diga di Malpasset. Piene conseguenti a rottura di dighe in terra. Dati storici e loro utilità per la modellistica. Modellistica di “dam breach” Formule statistiche. Rassegna e discussioni di modelli fisicamente basati e diversa schematizzazione idraulica. Piene conseguenti a rotture di sbarramenti murari Richiami delle soluzioni teoriche. Modellistica numerica di propagazione negli alvei naturali Metodi shock-capturing: discussione delle prestazioni degli schemi attualmente proposti in letteratura. Casi di studio in situazioni in cui siano applicabili schemi monodimensionali: il caso dell’inondazione del fiume Reyran e dell’ipotetica inondazione lungo il fiume Mucone. Schemi monodimensionali in alvei naturali con aree golenali Equazioni del moto. Sezioni trasversali. Coefficienti di scabrezza. Sinuosità. Rilievi. Accuratezza dei dati. Influenza dell’accuratezza dei rilievi topografici sul calcolo della propagazione. Modellistica bidimensionale; il caso di Farneto del Principe. Modellistica a fondo mobile. 33 Master MODECI Modulo S17 MODELLI DI SIMULAZIONE E GESTIONE DELL’EMERGENZA IDROGEOLOGICA Durata 22 L’analisi del rischio e la sua mitigazione L’equazione del rischio. Interventi strutturali e non strutturali. Il modello di intervento nella gestione dell’emergenza Articolazione in fasi. Le azioni. I soggetti coinvolti. Il piano di emergenza. L’identificazione delle aree vulnerate e delle aree vulnerabili Aree storicamente vulnerate: il progetto AVI, la banca dati ASICAL. La delimitazione delle aree a rischio di inondazione. La delimitazione delle aree a rischio di frana. L’analisi di vulnerabilità del territorio. Piani straordinari e piani stralcio. Il Piano di assetto idrogeologico (PAI) della Calabria. Il programma di previsione e prevenzione della provincia di Cosenza. Le reti di monitoraggio La rete telepluviometrica e teleidrometrica nazionale. La rete telepluviometrica calabrese. I centri funzionali. Il centro funzionale della Calabria. Le soglie pluviometriche. Il progetto SIRECAM. I modelli di preannuncio delle piene (Topmodel, WROOM, ecc). Movimenti franosi e precipitazioni atmosferiche (modelli idrologici per il preannuncio degli eventi franosi, modello FLaIR). La previsione delle piogge (modello PRAISE). Il presidio territoriale Struttura organizzativa. Cartografia di base. Carta dei punti di possibile crisi. Carta dei percorsi. Le UTM. I piani di emergenza Il piano interprovinciale di emergenza di Sarno. Il piano comunale di emergenza di Crotone. Il piano di emergenza della provincia di Cosenza. L’esercitazione Cosenza 2004. Modulo S18 MODELLAZIONE MATEMATICA DEI MOVIMENTI FRANOSI Durata 50 Teoria della plasticità e modelli costitutivi avanzati dei terreni Formazione di bande di taglio. Problemi transitori nei mezzi porosi: approccio accoppiato e disaccoppiato. Metodi di analisi numerica con particolare riferimento al metodo degli elementi finiti. Discretizzazione nello spazio e metodi di integrazione nel tempo. Algoritmi di soluzione di problemi non lineari per lo studio del comportamento meccanico dei terreni. Liquefazione statica e mobilità ciclica. Classificazione dei movimenti franosi Modellazione matematica dei fenomeni di instabilità Analisi di stabilità dei versanti con il metodo degli elementi finiti. 34 Master MODECI 2.3 I seminari Nello stesso periodo sono stati tenuti i seminari riportati nella seguente Tabella. TITOLO DOCENTE ENTE Andrea PAPADOPOULOS Giovanni MENDUNI Univ.Carolina del Nord Autorità di Bacino Arno Mario MAIOLO Università della Calabria Salvatore GRASSO Renato MORBIDELLI ARSSA Sistemi di preannuncio delle piene in tempo reale. Il caso del fiume Ticino a Pavia. Stima delle sollecitazioni idrologiche sull'asta del Po per la valutazione del rischio connesso all'insufficienza e al cedimento delle arginature. Scenari di inondazione connessi a cedimenti arginali lungo l'asta del Po e sugli affluenti mediante modellazioni numeriche bidimensionali. Elementi per la progettazione di reti di monitoraggio di grandezze distribuite: applicazione alle reti pluviometriche. Tecniche spaziali e cartografiche di monitoraggio e controllo del territorio. Carla SALTALIPPI Università di Perugia Ugo MAIONE Politecnico di Milano Paolo MIGNOSA Università di Parma Baldassarre BACCHI Università di Brescia Fabrizio FERRUCCI Università della Calabria Piano di tutela delle acque e bilancio idrogeologico: primi risultati per le Regioni Calabria e Puglia. Silvia CARECCHIO Vito SPECCHIO Ezio TODINI Sogesid Enrica CAPORALI Università di Firenze Modelli stocastici per l'inquinamento dell'acqua. La pianificazione di bacino in tema di rischio idraulico: risultati, sviluppi e prospettive. Attività amministrativa della provincia di Cosenza in materia di protezione civile e difesa del suolo. Attività dell'ARSSA nel settore GIS. Modelli matematici per la stima dell'infiltrazione locale e areale. Le nuove frontiere della previsione e la gestione delle emergenze di piena in tempo reale. Analisi del rischio idraulico connesso all'interazione tra corsi d'acqua e infrastrutture di attraversamento. Tabella 2.3.1 - Attività seminariale Università di Perugia Università di Bologna (continua) 35 Master MODECI TITOLO DOCENTE Criteri generali d'intervento della difesa idraulica del territorio con particolare riguardo alla manutenzione delle opere idrauliche. Organizzazione strutturale e funzionale del sistema di allertamento nazionale. Introduzione alla dinamica del clima. Individuazione e perimetrazione delle aree montane e pedemontane soggette al rischio idraulico. Datamat e i sistemi per l'ambiente. I rischi nell'assetto Nazionale e Comunitario. Metodi di previsione degli incendi boschivi. Applicazione della modellazione meteorologica per le previsioni a breve, media e lunga scadenza di eventi estremi. Teoria ed attività dimostrative relative all’uso di modelli matematici di propagazione di fenomeni di colata e di inquinanti nei corpi idrici superficiali. La stima dell’incertezza presente nelle simulazioni prodotte da modelli idrologici. Modellistica distribuita della trasformazione afflussi-deflussi. La propagazione delle acque superficiali nei reticoli di drenaggio naturali. La determinazione sperimentale delle resistenze allo scorrimento idrico superficiale negli alvei montani. Modelli meteorologici ad area limitata. Tabella 2.3.1 - Attività seminariale ENTE Giuseppe FREGA Università della Calabria Bernardo DE BERNARDINIS Alfonso SUTERA Francesco PUMA Dipartimento Protezione Civile Università La Sapienza Autorità di Bacino del Po Marco FOLINO Giuseppina MONACELLI Francesco IOVINO Alessandro PEZZOLI Datamat Spa Luca COZZOLINO Università di Salerno Alberto MONTANARI Università di Bologna Alberto MONTANARI Stefano ORLANDINI Stefano ORLANDINI Università di Bologna Università di Ferrara Università di Ferrara Livio CASELLA Stefano FEDERICO Teresa LO FEUDO CRATI s.r.l. APAT Università della Calabria Politecnico di Torino (continuazione) 36 Master MODECI 2.4 Altre attività Oltre all’attività didattica in aula e laboratorio, sono state effettuate alcune visite di studio: una presso il Commissariato di Governo per l’emergenza idrogeologica della Campania, una al CUDAM di Trento, ove si è tenuta anche una settimana di corsi, una al Centro Cartografico ARSSA di Reggio Calabria. Foto 2.4.1 - Visita di studio a Trento 37 Master MODECI Diversi sono stati i momenti di confronto programmati con la comunità scientifica: in particolare si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Profili istituzionali e scientifici della difesa del suolo” e si è svolto il Workshop “Modelli matematici per la simulazioni di catastrofi idrogeologiche” (ved. par. 2.7). Immag. 2.4.2 - Programma della tavola rotonda 2.5 Lo stage Il periodo di stage, della durata di 700 ore, è stato svolto in varie sedi nazionali ed estere. Sulla base delle disponibilità manifestate da Partners ed altri Enti, Centri di ricerca ed Università, sono state individuate alcune sedi di stage. Tenendo conto anche delle necessità e delle preferenze degli allievi, il Comitato Tecnico Scientifico ha provveduto ad assegnare le sedi di stage riportate nella tabella 2.5.1. Come previsto in fase di progetto e indicato nel Bando, ai primi due allievi in graduatoria è stata data la possibilità di effettuare lo stage a New York e, considerata la disponibilità finanziaria e le richieste pervenute da alcuni allievi, il numero di sedi estere è stato aumentato di due posti (uno in Portogallo, l’altro in Germania). 38 Master MODECI Immag. 2.5.1 Locandina della tavola rotonda 39 Master MODECI ALLIEVO Bevacqua Maria SEDE Datamat S.p.A - Roma ARGOMENTO Progettazione e sviluppo interfaccia Data Analysis per il sistema di previsione e gestione del rischio idrogeologico “MUSHROOM”. Applicazione del metodo del triangolo sia nel dominio dello spazio che in quello del tempo, per la determinazione del contenuto d’umidità del suolo a partire da dati di temperatura superficiale e indice vegetativo NDVI ricavati da immagini satellitari. Studio delle tecniche di stima del LAI da immagini satellitari. Uso del software ENVI 4.0 per la determinazione di NDVI da immagini satellitari: correlazione (NDVI)–(LAI da misure al suolo). Borrelli Fabio Politecnico di Milano Caloiero Tommaso Politecnico di Milano Collorafi Serena Dipartimento Studio per l’identificazione delle soglie pluviometriche di innesco Protezione Civile - Roma delle frane ai fini di protezione civile. Ing. Paola Pagliara Costabile Pierfranco Università di Trento Modellistica fisico-numerica delle colate di fango e detrito. Prof. Aronne Armanini Cundari Laura Datamat S.p.A - Roma Realizzazione dell’help on line del sistema di previsione e gestione del rischio idrogeologico MUSHROOM. Dott. Stefania Mazzeo Fusto Francesco Università di Bologna Miglioramento delle stime quantitative di pioggia utilizzando informazioni derivanti da differenti sensori (satellite, radar meteor., pluviometri). Prof. Ezio Todini Gigliotti Antonio Polytecnic of New York (USA) Analisi dei sistemi di trattamento disponibili sul mercato per la riduzione delle sostanze inquinanti presenti nelle acque di ruscellamento prima dell’immissione nella rete fognaria lungo le autostrade. Prof. Konstantinos Kostarelos Tabella 2.5.2 - Sedi di stage, argomenti trattati e Tutors 40 TUTOR Dott. Stefania Mazzeo Prof. Marco Mancini Prof. Marco Mancini (continua) Master MODECI ALLIEVO SEDE ARGOMENTO Grimaldi Carmelo Universidad da Peira Interior Covilha (Portogallo) Studio dei fenomeni erosivi localizzati in prossimità delle pile dei ponti fluviali. Comprensione del fenomeno tramite approccio teorico ed esperimenti su modello fisico. Prof. Antonio Cardoso Maletta Roberta Institute for Landscape ecology and resources management - Giessen (Germania) Polytecnic of New York (USA) Studio dell’influenza dell’interpolazione spaziale dei dati di intensità di pioggia sulle simulazioni del modello idrologico SWAT. Prof. Sander Huisman Analisi dei sistemi di trattamento disponibili sul mercato per la riduzione delle sostanze inquinanti presenti nelle acque di ruscellamento prima dell’immissione nella rete fognaria lungo le autostrade Prof. Konstantinos Kostarelos Oliverio Ernesto Datamat S.p.A - Roma Dott. Stefania Mazzeo Romeo Zaira Maria Roma – Datamat S.p.A. Realizzazione dei tool di BACKUP e RESTORE per il sistema di previsione e gestione del rischio idrogeologico MUSHROOM. Studio teorico sulla radarmeteorologia: Radar polarimetrici, Radar doppler e Wind shear. Salomone Francesco Università di Brescia Studio di tecniche per la stima di umidità del suolo tramite telerilevamento. Proff. Baldassarre Bacchi, Roberto Ranzi Veltri Roberto Università di Brescia Studio della mitigazione degli effetti delle carenze idriche. Proff. Baldassarre Bacchi, Roberto Ranzi Zimbo Fabio Datamat S.p.A Roma. Stima dell’intensità di pioggia e del tipo di precipitazione mediante misure da radar polarimetrico. Algoritmo in linguaggio IDL che implementa un sistema di logica fuzzy. Dott. Emilio Guerriero Mazzuca Luigi Tabella 2.5.2 - Sedi di stage, argomenti trattati e Tutors 41 TUTOR Dott. Emilio Guerriero (continuazione) Master MODECI Al termine del periodo di stage, gli allievi hanno presentato e discusso in seduta pubblica un elaborato con il lavoro svolto. 2.6 Il Project Work Finale Il Project Work Finale, della durata minima di 200 ore, è stato svolto presso il CAMILab (Laboratorio di Cartografia Ambientale e Modellistica Idrogeologica) dell’Università della Calabria. Finalizzato all’applicazione di quanto appreso nei moduli formativi, esso ha previsto lo studio di un modello e la realizzazione di un elaborato finale, oggetto di valutazione a conclusione dell’intero Master. Il PW è consistito nell’applicazione di Modelli Matematici avanzati a casi di studio reali e nell’analisi dei risultati ottenuti. Ciascun allievo è stato affiancato da un tutor - docente, dottore o dottorando - dell’Università della Calabria. Presso il CAMILab, appositamente attrezzato con postazioni informatiche e modelli matematici, sono stati presenti dei Tutors che hanno provveduto all’assistenza didattica nonché alcuni assistenti tecnici che hanno curato il funzionamento dei PC e dei Modelli. L’elenco degli allievi, dei modelli e dei tutors, con relativa qualifica, è riportato nella tabella 2.6.1. In particolare, nella tabella 2.6.2 sono riportati i titoli dei lavori finali. 2.7 Il I Workshop MODECI Tra le iniziative più significative svoltesi nel periodo di Master e finalizzate alla diffusione dei risultati ed alla pubblicizzazione del progetto, rientra la realizzazione del I Workshop “Modelli matematici per la simulazione di catastrofi idrogeologiche”. Il Workshop si è svolto martedì 30 e mercoledì 31 marzo 2004 presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria. Al rilevante appuntamento hanno preso parte i maggiori esponenti del mondo scientifico universitario nazionale per discutere dei principali modelli matematici finalizzati alla simulazione dei fenomeni naturali intensi e pericolosi quali piene fluviali, movimenti franosi, colate detritiche, mareggiate, incendi boschivi. Sono stati trattati i seguenti temi: - piene fluviali - movimenti franosi - colate di detrito e fango - mareggiate ed erosione costiera - diffusione e dispersione degli inquinanti nelle acque superficiali e sotterranee - incendi boschivi - cartografia numerica e GIS. Del Comitato Scientifico hanno fatto parte: 42 Master MODECI ALLIEVO Maria BEVACQUA Fabio BORRELLI Tommaso CALOIERO Serena COLLORAFI Pierfranco COSTABILE Laura CUNDARI Francesco FUSTO Antonio GIGLIOTTI Carmelo GRIMALDI Roberta MALETTA Luigi MAZZUCA Ernesto OLIVERIO Zaira Maria ROMEO Francesco SALOMONE Roberto VELTRI Fabio ZIMBO ALLIEVO Maria BEVACQUA Fabio BORRELLI Tommaso CALOIERO Serena COLLORAFI MODELLO MIKE 11 HEC-HMS MIKE 11 SHALSTAB FLO-2D TELEMAC RAINMUSIC TOPKAPI FLOW-3D SWAT MIKE SHE TOPMODEL SINMAP HEC-RAS SWMM5 MIKE SHE TUTOR Giuseppe VIGGIANI Ennio FERRARI Beniamino SIRANGELO Giovanna CAPPARELLI Francesco MACCHIONE Giuseppe VIGGIANI Davide DE LUCA Daniela BIONDI Francesco CALOMINO Giuseppe MENDICINO Salvatore STRAFACE Giuseppe MENDICINO Giovanna CAPPARELLI Alfonso SENATORE Giulio PALMA Luciano CAROTENUTO QUALIFICA Dottore di ricerca Docente UNICAL Docente UNICAL Dottoranda di ricerca Docente UNICAL Dottore di ricerca Dottorando di ricerca Dottore di ricerca Docente UNICAL Docente UNICAL Docente UNICAL Docente UNICAL Dottoranda di ricerca Dottorando di ricerca Dottorando di ricerca Docente UNICAL Tabella 2.6.1 Modelli analizzati e Tutors dei Project Work Finali TITOLO PROJECT WORK Il software MIKE 11: simulazione di eventi di piena sul T.Budello. Il modello di simulazione idrologica HEC-HMS. Un’applicazione al bacino del fiume Esaro. Il software MIKE 11: un’applicazione al bacino del fiume Savuto. Rischio frane: studio del fenomeno e utilizzo del software SHALSTAB per la determinazione delle carte di pericolosità. Tabella 2.6.2 - Titoli dei Project Work Finali 43 (continua) Master MODECI ALLIEVO Pierfranco COSTABILE Laura CUNDARI Francesco FUSTO Antonio GIGLIOTTI Carmelo GRIMALDI Roberta MALETTA Luigi MAZZUCA Ernesto OLIVERIO Zaira Maria ROMEO Francesco SALOMONE Roberto VELTRI Fabio ZIMBO TITOLO PROJECT WORK Propagazione di piene catastrofiche con il software FLO-2D. Il software TELEMAC 2D: ricostruzione dell’inondazione di Crotone del 1996. RAIN MUSIC. Multi Sensor Precipitation Integration Calibration for flood forecasting. Il modello afflussi-deflussi fisicamente basato TOPKAPI. Un’applicazione al bacino del Turbolo. Il software FLOW 3D: simulazioni di alcuni fenomeni idraulici. Applicazione del modello SWAT al bacino dell’Ancinale. Applicazione del modello MIKE SHE al bacino del Torrente Turbolo per la determinazione del bilancio idrologico. Il modello idrologico TOPMODEL. Valutazione della suscettibilità da frana nell’area di Sarno mediante il modello probabilistico SINMAP. Il software HEC-RAS. Alcune applicazioni in moto permanente e in moto vario. Il modello EPA SWMM5. Analisi di sensitività rispetto alle osservazioni sul bacino del Canale Liguori in Cosenza. Sull’uso accoppiato dei modelli MIKE SHE e MIKE 11 per la previsione di eventi di piena per il bacino del torrente Turbolo. Tabella 2.6.2 - Titoli dei Project Work Finali - (continuazione) Aronne Armanini - Università di Trento Baldassarre Bacchi – Università di Brescia Luciano Carotenuto - Università della Calabria Fabrizio Ferrucci - Università della Calabria Giuseppe Frega - Università della Calabria Luigi Natale - Università di Pavia Andrea Rinaldo - Università di Padova Lucio Ubertini - CNR – IRPI – GNDCI Il comitato organizzatore è stato composto da: Pasquale Versace, Daniela Biondi, Giovanna Capparelli, Cristiano Costantini, Francesco Cruscomagno, Davide De Luca, Ennio Ferrari, Maria Annunziata Longo, Francesco Macchione, Giuseppe Mendicino, Daniela Pantusa, Beniamino Sirangelo. Numerosi i contributi scientifici apportati dai rappresentanti di circa 15 Università italiane, tra cui quelle di Napoli Federico II, Reggio Calabria, Trento, Pavia, Palermo e del Politecnico di Milano. 44 Master MODECI I partecipanti, afferenti non solo ad Enti di Ricerca ma anche a strutture pubbliche, sono stati oltre 300. Nel corso del Workshop sono stati raccolti 59 Work-paper, a testimonianza del notevole interesse riscosso nel Immag. 2.7.1 Locandina del Workshop 45 Master MODECI mondo accademico. Gli Atti del Workshop sono stati pubblicati in un apposito Volume. Di seguito è riportato l’elenco delle memorie presentate. - Il Master “Modellazione Matematica di Catastrofi Idrogeologiche” M.A. Longo, P. Versace - Il sistema di allertamento e gli strumenti operativi per il monitoraggio idrometeorologico in Calabria R. Niccoli, G. Iiritano, S. Arcuri, A. C. Corina, L. De Felice, L. Marsico - L’impiego delle previsioni meteorologiche nell’allertamento per il rischio idrogeologico nella Regione Calabria R. Niccoli, G. Iiritano, A. C. Corina, M. De Filpo - Sulla individuazione delle corrette condizioni al contorno per i modelli dinamici di trasporto solido 1-d C. Di Cristo, M. Iervolino, A. Vacca - Un modello dinamico per il trasporto di sedimenti in moto vario M. Iervolino, M. Greco, C. Di Cristo - Modellazioni idrologico-idrauliche per la delimitazione dell’area inondata nell’alluvione di Soverato (Calabria) G. Aronica, S. Gabriele, R. Gaudio - Algoritmi multifrattali e loro utilizzo per la definizione di modelli di piena M. Veltri, S. Gabriele, S. G. De Bartolo, R. Gaudio, L. Primavera - Un modello di inondazione in area urbana A. Sole, G. Zuccaro - Il trasporto solido negli alvei delle fiumare calabre originato dai debris flow innescati dalle grandi frane A. Guerricchio, V. Biamonte, R. Mastromattei, M. Ponte - Simulazioni di inondazioni fluviali in presenza di rilevati incorrenti nella tracimazione A. Boccafoschi, B. Rejtano - Soluzione accurata delle shallow water equations L. Cozzolino, D. Pianese - Applicazione a 5 bacini siciliani di una procedura integrata per lo studio della propagazione delle onde di piena mediante modellazione bidimensionale e uso di cartografia digitale G. La Loggia, C. Nasello, D. Termini, T. Tucciarelli - Simulazione di onde di sommersione su topografie reali L. Natale, G. Petaccia, F. Savi - Potenzialità dell’interfaccia grafica del codice O.R.S.A. L. Natale, G. Petaccia, F. Savi - Simulazioni numeriche bidimensionali di fenomeni di dam-break C. Costanzo, F. Macchione - Calcolo dell’erosione del fondo in fenomeni di dam-break P. Costabile, F. Macchione, L. Rinaldi 46 Master MODECI - Misure di similarità idrologica basate su piogge e portate giornaliere in bacini dell’Italia Meridionale E. Ferrari - Una rassegna di metodi per la valutazione della piena indice A. Gioia, V. Iacobellis, M. R. Margiotta - Un modello distribuito di bilancio radiativo per la stima del bilancio idrologico a scala di bacino M. Mancini, J. Martinelli, G. Ravazzani - Simulazione numerica di fenomeni franosi in terreni con comportamento strain-softening A. Troncone - Analisi numerica di un movimento franoso E. Ausilio, E. Conte - Analisi delle condizioni di innesco di una colata di fango R. Cairo, G. Dente - Valutazione, attraverso modellazione matematica uni- e bi-dimensionale dei fenomeni di moto vario, delle interazioni tra correnti detritiche e briglie frangi-colata L. Barbiero, L. Cozzolino, V. Iavarone, D. Pianese - Effetto di un’opera di trattenuta sul volume trasportato da una corrente detritica P. Ghilardi, M. Pagliardi - Indagine sperimentale dell’efficacia di un dispositivo a griglia di fondo per colate di fango. Primi risultati G. De Martino, F. De Paola, N. Fontana, M. Giugni - Analisi dell’impatto di colate detritiche ad alta velocità su strutture di contenimento F. Federico, A. Musso, A. Amoruso - Realizzazione di un sistema di preannuncio delle frane innescate da pioggia G. Capparelli, B. Sirangelo, P. Versace - Evoluzione di colate rapide di fango verificatesi nel maggio 1998 e dicembre 1999 in Campania F. Ortolani, S. Pagliuca, V. Toppi, T. Zullo - Incendi boschivi e colate detritiche F. Ortolani, S. Pagliuca - Valutazione della suscettibilità da frana nella conca di Agnano (Napoli) mediante applicazione di un modello su base fisica (SHALSTAB) D. Calcaterra, R. De Riso, D. Di Martire - Zonazione sismica di instabilità di versanti naturali: applicazioni ad un’area campione mediante GIS V. Aiello, A. Barile, F. Silvestri - Il bacino idrografico del fiume Imera Meridionale. Valutazione della pericolosità da frana V. Liguori, D. Mortellaro 47 Master MODECI - Simulazione numerica del regime delle pressioni interstiziali nelle coltri piroclastiche di copertura delle colline di Napoli A. Evangelista, M.V. Nicotera, A. Scotto Di Santolo - Desertificazione e siccità: dall’analisi del rischio alla previsione del fenomeno tramite procedure GIS G. Mendicino, A. Senatore - Influenza dell’errore di modellazione e di caratterizzazione sull’affidabilità delle previsioni S. Troisi, C. Fallico, S. Straface, E. Migliari, V. Gagliardi, L. Mazzuca, T. Tucci - Impatto dello sversamento di acque miste nel fiume Crati F. Calomino, P. Piro, P. Veltri, M. De Filpo, G. Palma - Sulla struttura dei gruppi di onde alte in mare: effetti di non linearità F. Arena, D. Pavone - Sulla struttura dei gruppi di onde alte in mare: l’interazione con una corrente uniforme e stazionaria F. Arena, A. Romolo - Identificazione dell’impatto al suolo delle mareggiate lungo le coste della Calabria: aspetti metodologici O. Petrucci, V. De Matteis, P. Versace 2.8 La giornata conclusiva A conclusione dell’intero percorso formativo si è svolta una giornata di studio, nel corso della quale sono stati consegnati anche gli Attestati agli “Esperti per l’analisi e la previsione di catastrofi idrogeologiche”. Immag. 2.8.1 - Programma giornata finale 48 Master MODECI Immag. 2.8.2 Locandina giornata finale 49 Master MODECI 3. Gli allievi 3.1 Elementi relativi ai formandi e curricula Su 18 posti a concorso, gli allievi del master sono risultati essere 17 in seguito a formale rinuncia da parte di un’allieva. Dei 17 formandi, 6 sono donne ed 11 uomini. Tutti sono residenti in Calabria e 14 di essi risiedono nella provincia di Cosenza. Tutti gli allievi, come da bando, sono laureati in Ingegneria: 6 sono laureati in Ingegneria Civile e 11 in Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio. Uno degli allievi è in possesso anche del titolo di Dottore di Ricerca. Tutti i formandi hanno conseguito la Laurea con votazione non inferiore a 106, mentre circa il 60% ha riportato una votazione di 110 o di 110 e lode. Tale elevata preparazione iniziale è in linea con il livello di elevata specializzazione che si è inteso dare al master. Di seguito sono riportati i Curricula degli allievi selezionati. Foto 3.1 - Gli allievi del Master 50