I Libri della Scienza - Salone Internazionale del Libro di Torino 1 di 2 «Il nuovo umanesimo, l’umanesimo scientifico dell’epoca moderna, non può più permetterci di conoscere quello che dicono e pensano i filosofi, politici, artisti, ignorando quello che dicono o pensano gli scienziati.» Paolo Boringhieri Nell’Italia postunitaria e positivista convivono scienza e divulgazione scientifica, pubblicazioni accademiche e libri da pochi centesimi per un pubblico di lettori che, seppure ancora limitato, è in lento incremento. Accanto alle collane di editori come Dumolard, Utet e Hoepli, aperte anche alla ricerca proveniente dagli Istituti superiori di istruzione tecnica, grande popolarità ottengono le opere di divulgatori come Michele Lessona (rettore dell’Università di Torino e traduttore di Darwin, ma anche prolifico divulgatore della «scienza per tutti» con editori «popolari» come Sonzogno) e il medico monzese Paolo Mantegazza, eclettica figura di fisiologo, antropologo e politico, autore di innumerevoli opere divulgative e compilatore dell’Almanacco igienico popolare, pubblicato senza interruzioni tra 1866 e 1905 da Dumolard e Treves. Sullo sfondo, naturalmente, l’antropologia criminale di Cesare Lombroso, che nel 1876 dà alle stampe per Hoepli L' uomo delinquente studiato in rapporto alla antropologia, alla medicina legale ed alle discipline carcerarie, ma elegge la Fratelli Bocca di Torino come editore di riferimento per molte sue opere successive. Le conquiste della fisica moderna, dell’astronomia, della medicina, della psicoanalisi freudiana e junghiana, e il dibattito che suscitano nei paesi europei e nordamericani trovano in Italia un contesto culturale poco propenso ad assimilarle, come testimoniano le polemiche tra Federigo Enriques, che nel 1921 promuove per Zanichelli Sulla teoria speciale e generale della relativita: volgarizzazione di Albert Einstein, e Benedetto Croce. Tuttavia dagli ultimi anni Trenta l’esperienza della «Biblioteca di cultura scientifica» ideata da Einaudi delinea un importante modello di alfabetizzazione scientifica con opere rigorose e di alto livello ma accessibili al pubblico non specialistico. Mentre infatti non mancano, oltre alla produzione manualistica e scolastica di Hoepli, Utet e Zanichelli, testi scientifici in collane economiche di altri editori (Rizzoli, Mondadori, Garzanti, Feltrinelli), la costituzione nel 1951 delle Edizioni Scientifiche Einaudi (ESE), che includono la «Biblioteca di cultura scientifica», i «Manuali Einaudi», i «Testi per dirigenti, tecnici e operai», la «Collezione di studi religiosi, etnologici e psicologici» di Ernesto de Martino e la «Biblioteca di cultura economica», assegna una inedita centralità alla cultura scientifica, grazie al ruolo decisivo di Paolo Boringhieri, che nel 1957 rileva interamente la ESE per dar vita alla casa editrice Boringhieri. Nella «Biblioteca di cultura scientifica» sono pubblicati tra gli altri testi di Planck, Freud, Fermi (Particelle elementari, 1952), Einstein (Il significato della relatività, 1950, che viene ristampato tre volte per complessive 10 mila copie), Lobacevskij (Nuovi principi della geometria, 1955, con introduzione e note di Lucio Lombardo Radice), Piaget. Negli anni Sessanta l’editoria scientifica raggiunge un pubblico più vasto: preceduta dall’Enciclopedia della civiltà atomica, in dieci volumi, edita dal Saggiatore tra 1959 e 1960, tra le grandi opere risalta l’Enciclopedia della scienza e della tecnica (EST), anch’essa in dieci volumi, pubblicata dal 1963 da Mondadori sotto la direzione di Edgardo Macorini coadiuvato da un comitato scientifico che include tra gli altri Gino Bozza, Piero Caldirola e Ludovico Geymonat. L’inatteso successo dell’iniziativa editoriale conduce alla pubblicazione dell’Annuario della EST (1967-1991) e della collana «Biblioteca della EST» (1968-1989), che raggiungono un pubblico ormai fidelizzato. Il progetto editoriale che più impegna la Boringhieri negli anni Sessanta, e che le assicura prestigio internazionale, è la pubblicazione di tutte le opere di Freud, diretta da Cesare Musatti: il primo volume (L’interpretazione dei sogni, terzo di dodici, tradotto dallo psicoanalista Elvio Fachinelli e da Herma Trettl) esce nel 1966 e segna un momento fondamentale per l’editoria e la cultura nel nostro Paese. 2 di 2 La divulgazione scientifica dagli anni Settanta a oggi è dominata dalla figura di Piero Angela, affiancato negli ultimi anni dal figlio Alberto, che unisce l’attività di autore e conduttore televisivo alla compilazione di un’ampia serie di volumi divulgativi editi da Garzanti e Mondadori. Dagli anni Novanta i lettori che desiderano avvicinarsi alla scienza si affidano a «mediatori» di fiducia che diventano autori di successo, spesso presenti anche sulle pagine dei quotidiani: Piergiorgio Odifreddi, matematico, Giulio Giorello, filosofo, direttore della collana «Scienza e idee» di Raffaello Cortina Editore, Edoardo Boncinelli, genetista, e Danilo Mainardi, etologo.