…SALUTE
E
MALATTIA…
Concetto di salute e di educazione alla salute
La salute non può essere raggiunta una volta per sempre, ma va’ mantenuta e difesa giorno
per giorno.
Ci sono 2 modi di definire la salute:
essere sano – salute fisica, cioè forza e robustezza, capacità di affrontare stress, fatiche,
malattie.
stare bene – buon umore, sensazioni positive, equilibrio personale.
OMS nel 1948 ha definito la salute come: uno stato di completo benessere fisico, mentale
e sociale dell’uomo e non solo assenza di malattia.
I problemi di salute di oggi derivano dal nostro stile di vita, dalle nostre abitudini, dai nostri
comportamenti.
Compromettono la nostra salute fisica le abitudini sbagliate come: fumo, alcool, droghe,
abuso di farmaci, alimentazione eccessiva o squilibrata, stress.
La salute è legata anche ai rapporti sociali: pace, buon reddito, abitazione, giustizia, …
La salute è un diritto di ogni persona che deve avere i mezzi più idonei per conservarla,
migliorarla, recuperarla. Ogni persona ha anche il dovere di avere uno stile di vita sano per
non mettere in pericolo la vita propria e degli altri e per non costituire un aggravio sociale.
Educazione sanitaria e sue metodologie
È importante iniziare la prevenzione delle malattie già dall’infanzia per garantire la qualità
della vita futura. E’ bene, perciò, prevedere periodiche valutazioni dello stato di salute del
bambino e dell’adulto.
Per mantenere lo stato di salute bisogna:
rivolgersi al proprio medico per fare dei controlli periodici
fare attività fisica
seguire un’adeguata alimentazione
combattere lo stress
non correre rischi inutili
non fumare
non abusare di alcolici
non abusare con i farmaci
non usare sostanze stupefacenti
Lo scopo dell’educazione sanitaria è di aiutare la popolazione a mantenere o ad acquistare la
salute attraverso il proprio comportamento ed i propri sforzi, perché la salute del singolo
rappresenta interesse della collettività.
Matrice Prof.ssa Mottola
L’educazione alla salute deve essere una continua informazione-formazione della
popolazione per raggiungere il massimo grado possibile di autotutela dalle malattie. L’
Educazione alla salute è un compito di chi lavora nei settori socio-assistenziali e i suoi
obiettivi principali sono:
Promuovere in tutta la collettività la formazione di una “coscienza sanitaria” per
favorire la salute propria e degli altri.
Educare a scelte consapevoli per tutelare il proprio benessere psico-fisico-sociale.
Favorire la partecipazione di tutti i cittadini agli interventi relativi alla salute.
Indicare i fattori di rischio per le diverse malattie.
Orientare la popolazione al corretto utilizzo dei servizi socio-assistenziali e sanitari per
la tutela della salute e la prevenzione delle malattie.
Esistono tre livelli di prevenzione per le malattie:
Prevenzione primaria: agisce sull'individuo sano e consiste in tutte quelle tecniche
farmacologiche e medico-sanitarie che impediscono l'instaurarsi della malattia e la
sua diffusione.
Prevenzione secondaria: agisce sull'individuo a rischio. Serve per individuare una
patologia nei suoi primi stadi, prima che si manifestino i sintomi, in modo da
intervenire subito con le terapie mirate.
Prevenzione terziaria: agisce sull'individuo malato. E' l'insieme delle terapie che
servono per alleviare i sintomi e ridurre gli effetti collaterali e le complicanze.
Concetto e causa di malattia. Classificazione delle malattie:
infettive, cronico-degenerative, genetiche
In un individuo sano c’è un equilibrio funzionale tra le varie parti del suo organismo,
omeostasi. La rottura di questo equilibrio è la
malattia.
Patologia – un ramo della medicina che studia le
malattie
Patogenesi – è il meccanismo di nascita e sviluppo
di un processo patologico con tutti i suoi sintomi
Eziologia – studia le cause che provocano le varie
malattie
Suddivisione delle malattie in base al periodo di
inizio:
malattie ereditarie (prenatali) – causate da un errore presente nel patrimonio genetico
dei genitori
Matrice Prof.ssa Mottola
malattie congenite (prenatali e perinatali) – iniziano nella gravidanza e si manifestano con
la nascita
malattie acquisite (postnatali) – si manifestano
dopo la nascita
Suddivisione delle malattie in base alla loro
eziologia:
Malattie infettive
– causate da un agente
patogeno, virus, batterio o protozoo e si
trasmettono con diverse modalità da un individuo
all’altro. Hanno dunque un solo fattore causale: l’agente patogeno. Hanno, in genere, una
durata breve. Possono portare alla piena guarigione; quando parliamo di malattie infettive
gravi possono portare alla morte ( colera, AIDS, ebola….. )
Le malattie infettive, nei paesi più ricchi, sono in calo per i seguenti motivi:
Diminuzione dei fattori di rischio (sono migliorate le condizioni igienico-sanitarie ambientali,
miglioramento dell’alimentazione, miglioramento delle condizioni di vita…)
Importante è la prevenzione indiretta sull’ambiente( smaltimento rifiuti, potabilizzazione
delle acque, tecniche di disinfezione e sterilizzazione…)
Si fa’ più prevenzione diretta sull’individuo (vaccini)
Sono migliorate le tecniche farmacologiche
( antibiotici, antivirali, antipiretici….. )
Malattie cronico-degenerative
– sono
causate da più fattori di rischio. Questi fattori
agiscono in tempi lunghi e quando i sintomi si
manifestano difficilmente si può tornare allo stato
di salute precedente. I fattori di rischio si sommano e si potenziano nella loro azione
negativa. Le malattie cronico-degenerative non si trasmettono da un individuo all’altro. Sono
malattie che durano per un lungo periodo o per tutta la vita, tendono ad aggravarsi con gli
anni, possono causare complicanze e portare alla morte.
Fattori di rischio delle malattie cronico-degenerative:
Non modificabili
Sesso
Età
Famigliarità
Razza
Modificabili
Ambiente di vita e di lavoro (inquinamento atmosferico, lavori usuranti, sostanze
cancerogene, …)
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Errati stili di vita (sedentarietà, stress, alimentazione sbagliata, obesità, fumo, alcool,
abuso di farmaci, … )
Ad esempio, sono malattie cronico degenerative: diabete, ipertensione, cirrosi epatica,
tumori, ictus cerebrale, arteriosclerosi, cardiopatie, broncopatie, osteoporosi, demenze..
Le malattie cronico-degenerative sono in aumento per i seguenti motivi:
Aumento dell’età media della popolazione e quinti il tempo di esposizione a fattori di
rischio.
Aumento dei fattori di rischio (iperalimentazione, alimentazione scorretta, scarso
movimento, stress, abuso di fumo o alcol…)
Mettiamo MALATTIE INFETTIVE E CRONICO-DEGENERATIVE a confronto:
Tipo di
malattie
INFETTIVE
Fattore
causale
UNICO:
AGENTE
PATOGENO
(virus, batteri,
protozoi,
funghi)
Fattori di
rischio
Come
agiscono i
fattori
causali
-malnutrizion
e
TEMPI RAPIDI
-scarsa igiene incubazione
-ambienti
breve
degradati
MULTIPLI
- stili di vita
-Età
CRONICO
- fattori ambientali
DEGENERATI
- famigliarità
VE
-sost.tssico-nocive
- sesso
Decorso
Risultati delle
terapie
ESITO
BREVE
Solitamente
guarigione totale
TEMPI LUNGHI
i fattori di
rischio si
sommano fra
loro
CRONICO
potenziando l'
azione
negativa
Rallentano il
decorso e
alleviano i
sintomi
Malattie genetiche – sono determinate dalla mutazione* del patrimonio genetico, non
si trasmettono da un individuo all’altro come le infettive, ma
alcune si trasferiscono dai genitori ai figli secondo le leggi
dell’ereditarietà dei caratteri, altre sono determinate da
mutazioni nuove del patrimonio genetico che si verificano
solitamente durante la gravidanza a causa di fattori mutageni
che hanno agito durante lo sviluppo embrionale o fetale (alcool
o farmaci assunti dalla madre in gravidanza, radiazioni, infezioni
materne…).
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Una malattia si dice congenita se è presente alla nascita, contrariamente sarà acquisita se
troverà la causa durante la vita di un individuo.
* Mutazioni – improvvisa comparsa in un organismo di un nuovo carattere che non è
presente nei suoi antenati (progenitori). Le mutazioni possono colpire una cellula somatica,
quindi il cambiamento si manifesterà solo nelle cellule della zona colpita (organo). Se la
mutazione colpisce una cellula germinale (uovo, spermatozoo), allora la mutazione sarà
presente nello zigote, che potrà formarsi da essa. Questa mutazione si trasmetterà ai
discendenti. Le sostanze che possono provocare mutazione sono: farmaci, radiazioni (raggi X,
raggi ultravioletti, radiazioni nucleari), acido nitroso, scarichi industriali, cosmetici, detersivi,
catrame del fumo, additivi, coloranti, scarichi urbani, inquinamento dell’aria, dell’acqua e del
suolo. Molte sostanze che causano mutazioni sono ancora sconosciute.
Epidemiologia e profilassi generale delle malattie infettive
Quando all’interno del nostro organismo penetrano agenti patogeni, si parla di infezione
anche se non sempre all’infezione segue la malattia. Dobbiamo ricordare però, che non
tutti i microrganismi sono patogeni, gran parte non creano problemi. Altri vivono addirittura
in simbiosi con noi – un rapporto in cui entrambi gli esseri viventi traggono vantaggio dalla
convivenza (es. flora intestinale). Alcuni provocano malattie e possono entrare nel nostro
organismo attraverso ferite, cibo, aria, sangue, … Il microrganismo patogeno è un parassita,
cioè un organismo che vive a spese di un altro organismo.
Gli organismi che possono essere agenti patogeni sono: batteri, virus, funghi, protozoi,
alcuni metazoi parassiti.
Virus – sono microrganismi così piccoli e così antichi che
non riescono a riprodursi da soli e sono tutti patogeni (cioè
causano la malattia). Contengono solo RNA o DNA ma non
posseggono organuli cellulari. I virus introducono il proprio
materiale genetico nelle cellule e utilizzano gli organelli della
cellula infettata per riprodurre altri virus. Sono tutti parassiti.
Generalmente i virus sono specifici (virus del cane, virus
dell’uomo, virus delle piante). Però alcuni possono colpire
sia l’uomo che l’animale ugualmente ( es. virus della rabbia).
Batteri – sono microrganismi unicellulari più
grandi (visibili al microscopio ottico), con i propri
organelli e riescono a riprodursi da soli, alcuni
sono patogeni ed alcuni no. Alcuni batteri sono
utili al nostro organismo e producono vitamine
(batteri intestinali). I batteri patogeni producono
tossine cioè sostanze nocive al nostro organismo.
I batteri si dividono in:
simbionti simbiosi – batteri utili che vivono con
l’aiuto dell’ospitante e gli danno aiuto.
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saprofiti saprofitismo – vivono a spese di un altro organismo senza dare niente in cambio
ma senza danneggiarlo. Questi possono diventare opportunisti solo in determinate
condizioni si comportano perciò come patogeni. Per esempio, quando il sistema
immunitario è indebolito, allora i batteri opportunisti possono dare problemi.
parassiti parassitismo – batteri patogeni che vivono a spese dell’altro organismo creando
un danno.
Se nostro organismo è debole in certe situazioni possiamo ammalarci più facilmente (es.:
prendo antibiotico, uccido batteri dannosi ma anche quelli utili. Es.: se ho un’influenza,
le mie difese immunitarie attaccano quel virus però, siccome l’organismo è indebolito,
posso contrarre altre infezioni da virus o batteri).
Ci sono malattie batteriche o virali:
Infezioni batteriche si prendono antibiotici
Infezioni virali non si prendono antibiotici
Malattie infettive hanno solo una causa – agenti patogeni. Ci sono fattori igienico-sanitari
che favoriscono infezioni (scarsa igiene personale e
ambientale, stanchezza, deficit immunitari, malnutrizione,
fumo…)
Infezione – ingresso di un agente patogeno all’interno del
nostro organismo ma non è detto che all’infezione deve
seguire la malattia perché il nostro organismo può essere
resistente e combattere l’agente patogeno prima che si manifestino i sintomi.
Tipi di trasmissione delle malattie infettive
trasmissione diretta – quando l’agente patogeno passa direttamente dall’individuo
malato a quello sano. L’agente patogeno non sopravvive nell’ambiente esterno e passa o
attraverso il sangue (trasfusione) o attraverso la trasmissione sessuale
trasmissione indiretta – quando c’è un veicolo o vettore che trasmette la malattia.
Veicolo – qualunque mezzo inanimato che può trasmettere l’agente patogeno (aria, acqua,
cibo, suolo, oggetti).
Vettore – qualsiasi mezzo animato che può trasmettere l’agente patogeno dall’individuo
malato a quello sano.
Vettori possono essere:
vettori obbligati/attivi – quando la malattia viene trasmessa solo attraverso il
mezzo animato, dove l’agente patogeno svolge un suo ciclo vitale
(es.:zanzare e malaria)
vettori facoltativi/passivi – quando la malattia non viene trasmessa
obbligatoriamente attraverso un vettore (mosche, topi)
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Vie di trasmissione degli agenti patogeni:
cute
mucosa
umori (sangue, linfa, sperma, saliva, muco)
Placenta
Vie di eliminazione degli agenti patogeni:
respiratoria (polmonite, broncopolmonite, influenza, tubercolosi…)
intestinale (poliomielite, tifo, colera, …)
genitale (sifilide, gonorrea, herpes, aids...)
urinarie (salmonella typhi, virus della parotite, …)
sanguigne (epatite B, C, aids, malaria, aids..)
epidermica (dermatiti, herpes labiale, …)
Le vie di eliminazione dell’agente patogeno spesso coincidono con quelle di entrata.
PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE
1. Profilassi sull’ambiente per combattere le malattie
infettive – tutti gli interventi per risanare l’ambiente
di vita per evitare la diffusione degli agenti patogeni ed
aumentare la resistenza dell’individuo.
Disinfezione
– procedura utilizzata per uccidere i
microrganismi patogeni su materiali, cute, oggetti,
ambiente.
Disinfettante – è una sostanza, il fattore o il mezzo
utilizzato per la disinfezione.
I disinfettanti si dividono in:
completi – uccidono microrganismi e spore
incompleti – uccidono solo microrganismi
Un disinfettante applicato in quantità ridotta e per un tempo breve avrà un’azione di
disinfezione (uccide solo microrganismi patogeni). Lo stesso disinfettante applicato in
quantità maggiore e per un tempo più lungo avrà un’azione di sterilizzazione (uccide
microrganismi patogeni, saprofiti ed eventuali spore).
Mezzi di disinfezione naturali:
luce solare
temperatura minore di -20° C, superiore di 50° C
essiccamento
diluizione
sedimentazione – batteri scendono sul suolo, sul fondo dei bacini di acque e
diventano inoffensivi, ma non vengono uccisi
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Mezzi di disinfezione artificiali:
fisici
calore (incenerimento, secco, umido)
radiazioni (ultravioletti, ionizzanti (raggi Gamma))
Filtrazione
chimici
inorganici (acidi, alcalini, cloro, iodio, formalina, acqua ossigenata, Sali
di metalli pesanti, ossidanti, alogeni)
organici (alcoli, aldeidi, gruppo del fenolo, essenze)
Sterilizzazione
– eliminazione totale di qualunque tipo di essere vivente (patogeni,
saprofiti) da un substrato, comprese le spore (si usa per strumenti chirurgici, sale operatorie).
Mezzi di sterilizzazione:
fisici
-calore (incenerimento, umido, in autoclave)
-pastorizzazione (55-65° C per tempo lungo)
-tindalizzazione è una pastorizzazione che
uccide anche le spore, viene ripetuta 3 volte
-radiazioni (ultravioletti, ionizzanti (raggi
Gamma)
Chimici
Disinfestazione – eliminazione dei vettori che trasportano la malattia: mosche, pidocchi,
zanzare, insetti, topi, ratti attraverso utilizzo di insetticidi e topicidi che devono essere
utilizzati solo da personale esperto.
Mezzi di disinfestazione:
fisici (calore, trappole per topi, ultrasuoni, le lampade con scariche elettriche
contro insetti)
Chimici (acido cianidrico, bromuro di metile, cloropicrina,
anidride solforosa, flouroacetato di sodio, preparati
decumarinici.)
Norme di igiene ambientale: smaltimento rifiuti, potabilizzazione delle acque…
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2. Profilassi sull’individuo per combattere le malattie
infettive
Alimentazione equilibrata
(contribuisce a mantenere efficiente il sistema
immunitario)
Igiene personale (intesa come pulizia della persona e dell’ambiente di vita)
Vaccino – è una tecnica di prevenzione primaria contro le malattie infettive (virus, batteri
o tossine) utilizzata per stimolare le reazioni immunitarie. È
un preparato fatto di materiale infettivo ottenuto con
batteri, virus o tossine trattati in modo da perdere il potere
patogeno o la tossicità ma non la proprietà antigene che
serve per stimolare la produzione di anticorpi.
Il tipo di difesa dei vaccini è ATTIVA, cioè è l’organismo che
attivamente produce anticorpi.
I vaccini possono essere costituiti da:
-virus e batteri uccisi con mezzi chimici o fisici
-virus o batteri vivi ma inattivati nella loro patogenicità
-frazioni delle cellule del microrganismo che contengano gli antigeni di superfice
-tossine batteriche che sono state disattivate
La durata dei vaccini va’ da pochi mesi a diversi anni.
Vie di introduzione dei vaccini:
intramuscolare/sottocutanea – sono migliori
intradermica
percutanea (sopra la pelle)
orale
Intranasale
Ci sono vaccinazioni:
obbligatorie
Consigliate
Le vaccinazioni possono essere applicate in modo estensivo (a tutti) o selettivo (solo ad
alcune categorie professionali)
Vaccinazioni obbligatorie nell’infanzia sono:
antitetanica
antipoliomelitica
antidifterica
antiepatite virale B
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C’è però tutta una serie di vacinazioni che sono consigliate nell’infanzia: anti- pertosse,
morbillo, varicella, rosolia….
Generalmente sono gratuite e fatte presso gli uffici di igiene e profilassi comunali in seguito
a comunicazione alla famiglia.
Alcune vaccinazioni sono sconsigliate ai seguenti individui:
ammalati in fase acuta e convalescenti
allergici
diabetici
neuropatici
cardiopatici gravi
malati di cancro
bambini affetti da malattie neuropsichiatriche gravi
donne gravide
malati trattati con terapia cortisonica
bambini/adulti che hanno avuto una reazione anormale ad un vaccino
precedente
Benefici e rischi delle vaccinazioni:
maggiore è la copertura vaccinale di una popolazione, tanto minore sarà la circolazione di
germi patogeni e minore sarà di conseguenza il rischio di contagio. I vaccini possono dare
effetti collaterali sia di tipo locale ( nel punto dove viene somministrato), che generale (in
tutto l’organismo): arrossamento, dolore, indurimento nella zona di somministrazione,
febbre, pianto irrefrenabile nel bambino.
Sieri
– sono tecniche di prevenzione secondaria che vengono utilizzate sulla persona a
rischio. Il siero contiene immunoglobuline (anticorpi) già formati che vengono estratti dal
sangue di una persona già immunizzata oppure da animali. Il siero serve per dare un tipo di
difesa immediata PASSIVA. Ha una durata di 20-30 giorni.
Gli effetti collaterali sono: reazioni allergiche (difficoltà respiratorie, difficoltà vascolare,
prurito, edema – ristagno di liquidi, orticaria , nausea, vomito, coliche addominali, diarrea,
febbre, ingrossamento della milza, eruzione cutanea, eritema).
Chemioprofilassi
– è la somministrazione di farmaci specifici (sulfamidici, antibiotici)
contro i microrganismi per prevenire la malattia in situazione di rischio elevato.
Si utilizza spesso nei casi:
-conviventi con ammalati di scarlattina, tubercolosi, meningite…
-cardiopatie a rischio di endocardite batterica degli immunodepressi
-pazienti sottoposti ad intervento chirurgico nella fase pre e post operatoria
-profilassi contro la malaria ed il colera per i viaggiatori internazionali
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L’Educazione sanitaria
nel caso di malattie infettive indica i fattori di rischio, le
complicanze, le tecniche di prevenzione e le possibili vaccinazioni.
MECCANISMI DI DIFESA:
Difesa aspecifica
– non è specifica. Agisce contro qualunque possibile
aggressione (virus, batterio, protozoo).
difese esterne:
Pelle – è la prima
barriera all’ingresso di agenti patogeni, se è integra costituisce una
barriera fisica impenetrabile agli ag.patogeni.
Mucosa
–
anche le mucose costituiscono una prima barriera all’ingresso di agenti
patogeni, inoltre producono
secrezioni, che
hanno azione antibatterica e/o lubrificante
con azione protettiva. La mucosa costituisce le pareti di: naso, bocca, vie respiratorie,
stomaco, vagina……. Queste mucose secernono: lacrime, muco, saliva, succhi gastrici…..
Questi secreti hanno un ph acido che ha proprietà antibatteriche e possono produrre enzimi
antibatterici ( es. lisozima presente nella saliva).
difese interne:
Febbre – se la temperatura si alza, il sistema di difesa si attiva e spesso il rialzo termico
inattiva alcuni patogeni o interferisce con il loro ritmo riproduttivo.
Globuli bianchi: granulociti, monociti, macrofagi
Macrofagi – sono cellule sentinella, cioè prime cellule che avvisano se c’è problema e
attaccano tutto ciò che è estraneo per fagocitosi
(mangiano il corpo estraneo, che è penetrato
nell’organismo). Alcuni macrofagi sono capaci di
lasciare il flusso sanguigno o della linfa ed entrare
in tessuti diversi. Altri sono fissi e si trovano
anche nella milza, timo, linfonodi, polmoni,
fegato, cervello …
Granulociti – quando un organismo patogeno
entra, i granulociti basofili producono la sostanza
istamina – è una sostanza che aumenta il flusso di sangue della zona di penetrazione,
rilascia la muscolatura liscia e dilata i vasi sanguigni con perdita di liquido e determina
infiammazione*. Istamina si produce anche nei fenomeni allergici, per bloccarla si prendono
antistaminici.
Monociti – si trasformano in macrofagi
Interferone – è prodotto dagli altri linfociti, agisce sulle cellule non infettate e le stimola a
produrre proteine che impediscono la duplicazione del virus.
*
Infiammazione (flogosi) – reazione dei tessuti viventi ad agenti patogeni allo scopo di
fermarli e limitare i danni da essi causati. Caratteristiche: calore, arrossamento, gonfiore,
dolore, febbre. Processo infiammatorio di un tessuto o di un organo prende suffisso – ITE
(congiuntivite, tonsillite, stomatite). Nel tessuto leso i granulociti basofili rilasciano istamina
che è la causa della reazione infiammatoria: la dilatazione del vaso favorisce nella zona
l’uscita dal sangue di fagociti per rimuovere tossine e cellule infettanti.
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Difesa specifica – quando la difesa aspecifica non è sufficiente ad ostacolare la
proliferazione, cioè non riesce a distruggere gli agenti patogeni che sono penetrati
nell’organismo, si manifestano tutti i sintomi della malattia .
La Difesa specifica è la risposta immunitaria che è decisiva nella eliminazione degli agenti
patogeni e nella guarigione dalla malattia.
Sintomi: saranno dolore, tosse, diarrea, vomito… a seconda della malattia.
Sulle membrane degli agenti patogeni ci sono antigeni che i linfociti T riconoscono come
NOT SELF. Linfociti T stimolano linfociti B a produrre anticorpi specifici. Gli Anticorpi si
legano all’antigene specifico rendendo inoffensivo l’agente patogeno oppure l’anticorpo può
agglutinare i patogeni che i macrofagi poi fagocitano.
Antigeni – sostanze di origine proteica che si trovano su tutte le cellule di un organismo
proprio o estraneo. Se l’antigene è di un organismo estraneo viene riconosciuto come not
self sia i linfociti B che i linfociti T si attivano contro quell’antigene, i B producono anticorpi o
immunoglobuline specifiche.
Anticorpi (immunoglobuline) – proteine specifiche per ogni determinato antigene di un
agente patogeno. Gli anticorpi sono formati da 4 catene di amminoacidi dove, nella parte
alta, sono presenti i siti specifici per ogni antigene e la parte bassa è uguale per tutti gli
anticorpi di una stessa classe.
5 classi di anticorpi:
IgE – vengono prodotte durante le allergie.
IgM – sono le prime ad essere prodotte in caso di infezione.
IgG – sono prodotte più tardivamente rimangono più a lungo presenti nel siero, si
trovano nel latte materno, possono attraversare la placenta.
IgA – si trovano nelle mucose, nelle lacrime, nella saliva e potenziano la difesa
aspecifica
IgD – si trovano sulla membrana dei linfociti immaturi il loro ruolo è di stimolare la
trasformazione in plasmacellule (tipo di linfocita specializzato nella produzione di
anticorpi specifici) , quindi non si trovano nè nel sangue nè nella linfa .
Linfociti T – prodotti nel midollo osseo rosso e migrano nel Timo. Si spostano, lasciano il
flusso sanguigno e linfatico e vanno nei
diversi tessuti, dove vengono richiesti.
Funzioni di linfociti T:
difesa contro i microrganismi: virus,
batteri, …
-reazione nei trapianti
I linfociti T riconoscono gli antigeni
dell’organismo come propri (SELF) e
riconoscono anche quelli che non
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appartengono all’organismo (NOT SELF), cioè le cellule che contengono antigeni estranei.
Per questo quando viene effettuato un trapianto (es.:fegato) l’organismo rifiuta l’organo
perché contiene cellule con antigeni NOT SELF (non istocompatibile). In questo caso
vengono somministrati farmaci anti-rigetto per ridurre la risposta immunitaria. Solo i gemelli
omozigoti hanno totale istocompatibilità. Le malattie autoimmuni sono causate da una
mutazione degli antigeni SELF che non vengono più riconosciuti come tali dai linfociti T, i
quali distruggono le cellule che contengono questi antigeni.
-regolazione delle risposte immunitarie (non scarse e non eccessive).
-stimolano linfociti B a produrre anticorpi.
-controllano gli attacchi allergici.
Tipi di linfociti T:
helper – aiutano/attivano le altre cellule (macrofagi) a reagire e a moltiplicarsi e stimolano
la maturazione di linfociti B in plasmacellule.
citotossici – riconoscono le cellule infettate da virus/batteri, le distruggono, poi arrivano i
macrofagi che fagogitano. Questi linfociti riconoscono anche le cellule tumorali
suppressor – controllano l’attività dei linfociti T e B, impedendo che si riproducano troppo o
troppo poco, modulano la risposta immunitaria.
killer – uccidono le cellule infettate. Intervengono nel fenomeno del rigetto degli organi
trapiantati
della memoria- rimangono di riserva a lungo nel tessuto linfatico.
Linfociti B – prodotti nel midollo osseo rosso e migrano nei linfonodi . Non si spostano.
Vengono stimolati da linfociti T per produrre anticorpi(immunoglobuline).
Sono in grado di trasformarsi in plasmacellule che producono anticorpi e in linfociti B della
memoria.
I linfonodi si gonfiano quando si riproducono i linfociti per difendere l’organismo.
Quindi: i primi a riconoscere un antigene di un agente patogeno sono i linfociti T, perché si
spostano. Quando scompare la malattia, linfociti T e di linfociti B sono in grado di mantenere
la memoria, perciò gli anticorpi prodotti dalle plasmacellule per quel determinato antigene,
rimangono in circolo per un periodo più o meno lungo o per tutta la vita. Così quando si
contrae un’altra infezione con lo stesso antigene, i linfociti B si attivano, si differenziano in
plasmacellule e gli anticorpi specifici, in particolare IgM, vengono prodotti rapidamente e
distruggono l’agente patogeno velocemente, senza sviluppare la malattia la seconda volta.
Su questo meccanismo si basano i vaccini.
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Alla prima infezione sono necessari 7-14 giorni per una risposta anticorpale efficiente. Ma se
lo stesso antigene penetra nell’organismo una seconda volta si ottiene una risposta
secondaria quantitativamente maggiore della primaria in 3-4 giorni.
Se nell’analisi del sangue troviamo un tipo di anticorpo specifico, questo significa che siamo
già entrati in contatto con quell’agente patogeno. La quantità di anticorpi in una unità di
volume di siero costituisce il titolo anticorpale ed è importante per determinare se un
soggetto è immune o meno ad una determinata malattia.
Epidemiologia e profilassi speciale delle malattie infettive
Classificazione delle malattie in base alla trasmissione:
malattia a trasmissione alimentare – tutte quelle malattie in cui gli agenti patogeni
entrano nell’organismo con cibo (es. botulino, epatite A, salmonellosi)
malattie a trasmissione aerea (es. influenza, tubercolosi, pertosse, parotite, malattie
esantematiche, poliomielite, difterite)
malattie a trasmissione ematica – malattie in cui gli agenti patogeni sono presenti nel
sangue e si trasmettono attraverso il sangue, saliva, sperma, muco, linfa (es. aids,
epatite B e C)
malattie a trasmissione sessuale (es. sifilide, gonorrea, herpes genitale, condilomi
acuminati, clamydia, candida)
malattie con altri veicoli di trasmissione (es. tetano)
Botulino (botulismo) – è causata da un batterio anaerobio della stessa famiglia che causa
tetano. Si moltiplica nelle conserve mal sterilizzate. La tossina prodotta dal batterio provoca
una paralisi flaccida di tutti i muscoli, compresi quelli respiratori provocando morte
dell’individuo se non si interviene rapidamente.
Salmonellosi – malattia infettiva acuta causata da un batterio salmonella. Le salmonelle
si trasmettono per via oro-fecale.
Sintomi: febbre con cefalea, dolori addominali con diarrea.
Terapia: antibiotici.
Vaccinazione è obbligatoria se si lavora nelle mense, nelle cucine e
nelle centrali di raccolta latte.
Tetano
– è una malattia batterica che provoca spasmo muscolare. Il batterio vive nel
terreno e nell’intestino di alcuni erbivori, soprattutto cavallo. I batteri possono entrare
nell’organismo attraverso le ferite. Si trovano nel punto di
entrata, qui si moltiplicano e producono le tossine. Le
tossine, attraverso i nervi periferici, arrivano al SNC dove
bloccano il rilascio dei neurotrasmettitori, impedendo la
comunicazione fra le sinapsi nervose. Incubazione 7-14
giorni.
Sintomi: - contrazione muscolare dolorosa e incontrollabile su tutto il corpo
-50% delle persone colpite muoiono per paralisi respiratoria
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Soggetti a maggior rischio: contadini, stallieri , giardinieri, addetti alla raccolta ed allo
smaltimento dei rifiuti.
Prevenzione:
-pulizia, disinfezione delle ferite con acqua ossigenata essendo un batterio
anaerobio.
-strumenti sanitari sterilizzati
-vaccinazione obbligatoria per i minori e per molte categorie professionali
-siero profilassi in caso di ferita sospetta se non coperti da vaccinazione.
Epatite (epatos = fegato) – le epatiti sono un gruppo di malattie provocate da virus che
colpiscono il fegato. Le epatiti sono: A, B, C, E che hanno gli sintomi simili, ma virus e
modalità di trasmissione diverse. I sintomi comuni sono: febbre, astenia, dolore alle
articolazioni, inappetenza, dispepsia (difficoltà di digestione), pelle e sclera (parte bianca
dell’occhio) sono gialli dovuti alla bilirubina nel sangue (ittero).
Epatite A – virus HAV. Epatite virale infettiva o epidemica. Il virus entra nell’organismo per
via orale (alimentazione, acqua, latte, frutti di mare crudi), va’ nell’intestino e da lì al fegato,
dove provoca la distruzione delle cellule del fegato. Dal fegato il virus si diffonde a tutti gli
organi addominali, in particolare nell’intestino, poi vengono eliminati con le feci che sono la
fonte di infezione.
Sintomi: inappetenza (scarso appetito), nausea, malessere generale, dolori muscolari, senso
di affaticamento, cefalea (mal di testa), febbre, ittero (bilirubina nel sangue), urine scure.
Periodo di incubazione (sviluppo della malattia) dura dai 13 ai 45 giorni. La malattia ha un
decorso benigno. Con guarigione spontanea si formano anticorpi IgG per tutta la vita. È
possibile la vaccinazione con efficacia 90-100%.
Prevenzione: igiene personale, ambiente, alimentare.
Epatite B (epatite da siero) – virus HBV. È un virus a
DNA, vive nel fegato e circola nel sangue dell’uomo. È
una malattia cronica che provoca gravi complicazioni
(25% muoiono). Ci si può contagiare attraverso sangue,
rapporto sessuale e transplacentare. Virus ha anche
effetti cancerogeni. Il virus non distrugge le cellule del
fegato, ma cambia la funzione enzimatica delle cellule
epatiche e se il DNA del virus si inserisce per sempre
nella cellula epatica (del fegato) può diventare cronica.
Il virus è presente anche nella saliva, urina, feci,
sperma, latte. Incubazione 2-6 mesi.
Sintomi: gli stessi di tutte le epatiti.
Epatite C – causata da virus HCV. È simile all’epatite B e si
trasmette con le stesse modalità. Talvolta è asintomatica e tende
a cronicizzare evolvendo in cirrosi epatica (20%) e carcinoma
epatico – tumore (3-5%). Le persone più colpite:
tossicodipendenti,
omosessuali
maschi,
portatori
di
piercing/tatuaggi, chi riceve trasfusioni di sangue.
Prevenzione per epatite B e C: evitare rapporti a rischio,
utilizzare il profilattico, non usare in modo promiscuo strumenti
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che siano venuti a contatto con sangue (siringhe, lamette, rasoi , pinzette, forbicine…)
Influenza – è una malattia benigna infettiva molto diffusa a livello mondiale causata da
virus a RNA di 3 gruppi A, B, C. Ogni anno il virus si
modifica, per questo ogni anno ci si può ammalare di
influenza. Il virus si localizza nelle vie respiratorie
(faringe).
Periodo di incubazione: 24-72 ore, guarigione: 4-5 giorni.
La trasmissione avviene per contatto diretto con
ammalati e portatori sani attraverso goccioline di salive
emesse parlando o con tosse e starnuti.
Sintomi: febbre alta 39-40° C, dolori alle ossa, mal di
testa, tosse, mal di gola, rinite (infiammazione del naso). I
soggetti più a rischio sono: anziani sopra i 65 anni, malati
dell’apparato respiratorio (bronchiti, asma), diabetici, cardiopatici (per i quali è consigliata la
vaccinazione).
Tubercolosi
– è causata da un batterio bacillo di
Koch che è molto resistente in ambiente esterno. Ha
una capsula di resistenza. Le capsule vengono
trasportate per via aerea anche a distanza, sensibile alla
luce del sole (è bene arieggiare bene la stanza perché
entri la luce del sole)
La malattia si presenta in 2 fasi:
il batterio colpisce i polmoni dove può rimanere anche per alcuni anni formando un
nodulo
dopo 10-20-30 anni. Il nodulo si espande formando delle vere caverne nel polmone
a causa di: debolezza dell’organismo, condizioni di vita pessime, cattiva
alimentazione e nutrizione, seconda infezione del batterio
Sintomi: tosse forte con fuoriuscita di sangue dovuto alla distruzione del tessuto del
polmone che provoca una emorragia polmonare, insufficienza respiratoria con conseguente
morte. Alcune forme di tubercolosi possono colpire anche le ossa e le ghiandole linfatiche. Il
batterio si è modificato nel tempo e resiste agli antibiotici. Il vaccino è obbligatorio solo per
categorie a rischio.
Parotite
– è una malattia causata da un virus che genera un’infezione a carico delle
ghiandole parotidi (grosse ghiandole salivari a livello della mandibola) che si gonfiano. La
trasmissione avviene per via aerea. La patologia viene chiamata comunemente orecchioni. Il
periodo di incubazione è di circa 15-20 giorni.
Sintomi: febbre, stato di malessere, mal di gola, gonfiore sottomascellare e
sottomandibolare.
Complicanze: possibile orchite (infiammazione dei testicoli in età adulta) che può causare
sterilità. Si somministra un vaccino.
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Pertosse – malattia batterica infettiva contagiosa che si trasmette per via aerea. Il batterio
si ferma nelle vie aeree superiori (trachea) moltiplicandosi.
Sintomi: tosse convulsiva, respiro rumoroso, vomito, muco denso.
La malattia colpisce soprattutto i bambini tra 2 e 5 anni, è molto rara nei lattanti ma più
grave. Incubazione 3 settimane.
3 stadi della pertosse:
catarrale – tosse secca moderata, raffreddore, congiuntivite. Durata: 7-14 giorni
convulsivo (accessuale) – tosse diventa più grave, molto violenta, e può anche causare
difficoltà respiratorie e vomito. Durata: 2-4 settimane o più
convalescente – diminuisce la tosse in 2-3 settimane.
Complicazioni: polmonite, otite media, convulsioni. Contagio avviene per via aerea.
Terapia: antibiotici, ambiente caldo.
Esiste il vaccino per evitare le complicanze.
Malattie esantematiche
Sono caratterizzate da un esantema (eruzione cutanea in forma di macchie, bolle, papule).
Queste malattie sono:
rosolia (virus)
morbillo (virus)
varicella (virus)
scarlattina (batterio)
quinta, sesta malattia
Sono tutte a trasmissione aerea.
Rosolia – causata da un virus che si trasmette
per via aerea. Incubazione circa 2-3 settimane.
Sintomi: febbre, infiammazione delle ghiandole
linfatiche (soprattutto del collo e della gola).
Si presentano macchie rosse leggermente rilevate (papule) su tutto il corpo. Il grosso rischio
è nella donna nei primi 3 mesi di gravidanza perché il virus può causare gravi malformazioni
nel feto: cecità, sordità, malformazioni cardiache, ritardo mentale. È consigliato per le donne
prima della gravidanza controllare se si è immuni (avere anticorpi) a questa malattia.
Morbillo
– è una malattia infettiva molto contagiosa tipica dell’età infantile. Il virus
penetra attraverso le vie respiratorie e raggiunge i
linfonodi dove si moltiplica più volte. Da qui
attraverso il sangue raggiunge numerosi organi
(milza, fegato, midollo osseo, polmoni).
Incubazione 2 settimane.
Sintomi: febbre molto alta fino 40° C, ghiandole
linfatiche ingrossate, tosse, rinite, congiuntivite,
fotofobia.
Caratterizzata da macchie rosse, anche macchie
bianche all’interno delle guance e sulle gengive, a livello dei molari.
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Trattamento: tenere bambino a letto con la luce soffusa a causa della fotofobia. Bisogna
evitare di toccare gli occhi. Aumentare la quantità di liquidi attraverso l’assunzione di acqua,
brodi, bevande,…
Complicanze: otite media (orecchio), broncopolmonite, encefalite (infezione dell’encefalo).
Prevenzione: vaccinazione
Varicella
– è una malattia infettiva molto contagiosa causata da un herpes virus. Da’
anticorpi permanenti. Contagio è diretto per via
aerea. Incubazione 3 settimane.
Sintomi: prima compaiono le vescicole su tutto
il corpo che contengono un liquido altamente
infettivo. Poi queste vescicole si trasformano in
croste che cadono dopo 2 settimane e a volte
rimane la cicatrice; febbre massimo 39° C,
prurito.
Colpisce soprattutto i bambini tra 2-9 anni,
raramente gli adulti.
Complicanze per neonati immunodepressi: encefalite, infezione batterica della cute (è
consigliato non grattarsi).
Terapia: talco mentolo e antistaminici per il prurito, antipiretici – per abbassare la febbre.
Scarlattina – è una malattia batterica trasmessa per via aerea. Si può ripetere più volte,
non da’ immunità. Incubazione 4 giorni.
Sintomi: febbre elevata, vomito. Caratterizzata da puntini rosso scuro.
Terapia: antibiotici
Poliomielite – è causata da virus trasmesso per via aerea e/o acqua. Dal 1982 in Europa
non è più presente.
Incubazione 1 settimana.
Sintomi: febbre, mal di gola, disturbi dell’apparato gastro-intestinale. Sintomi spariscono
dopo 2-3 giorni, ma il virus si stabilisce nella sostanza grigia del midollo spinale colpendo il
sistema nervoso, quindi si manifestano i primi sintomi della paralisi - permanente e flaccida
(gli arti non si muovono, soprattutto gli arti inferiori). Si parla di paraplegia se vengono
colpiti 2 arti, emiplegia se viene colpito un solo arto. Nei bambini può dare anche
complicanze neurologiche, mentre negli adulti no. Vaccinazione obbligatoria 3 volte: 3 mesi,
5 mesi, 1 anno.
Difterite – è una malattia infettiva contagiosa molto grave in infanzia, provocata da un
batterio che colpisce faringe, tonsille, miocardio e SNC. Contagio avviene attraverso l’uomo
malato o sano in convalescenza, per via aerea o oggetti. Incubazione 2-7 giorni.
Sintomi: malessere generale, febbre , dolore alla gola ed alla deglutizione, angina difterica,
rinite difterica, laringite difterica, paralisi post difterica.
È prevista la vaccinazione.
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AIDS
Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita.
Immuno Deficienza – perché il sistema
immunitario è deficiente (carente).
Sindrome – insieme di sintomi diversi da caso a
caso.
È causato da virus HIV che causa
l’immunodeficienza e va’ a distruggere i linfociti
T4 (cellule che interessano il sistema di difesa
che si trovano nel timo cioè la ghiandola del
sistema linfatico).
Perché arriva la morte? La morte arriva perché
l’organismo viene indebolito da continue
infezioni che di solito nell’individuo sano
vengono superate. Il virus non è aggressivo in
sé stesso ma le persone muoiono in seguito ad
altre infezioni che approfittano delle debolezze
immunitarie dell’organismo.
Quale è la struttura del virus. HIV contiene una capsula sferica molto piccola, costituita dal
40% di sostanze lipidiche, il filamento interno è RNA, la parte esterna è più debole e può
essere facilmente distrutta da normali disinfettanti o da alte temperature.
Il virus non sopravvive all’ambiente esterno (all’esterno del corpo umano può resistere solo
5 minuti).
Quando fu scoperto il virus? Alla fine degli anni ’70-inizio anni ’80.
Quali sono le categorie più colpite?
inizialmente: omosessuali, drogati, trasfusi
attualmente: le fasce più colpite sono gli eterosessuali
Qual è il continente più colpito? Africa
Quali sono le vie di trasmissione preferite dal virus? Via ematica (sangue), via sessuale, via
verticale (da madre a feto).
La via di trasmissione sessuale è la più frequente. Nei maschi, il virus si trova nello sperma e
viene trasmesso se negli apparati genitali si trovano delle ferite.
Come avviene l’infezione? L’infezione può essere divisa in 3 fasi principali:
infezione primaria – il virus entra nel nostro organismo, attacca i linfociti e inizia
una fase di lotta tra il sistema immunitario e il virus. L’organismo reagisce
producendo anticorpi che controllano la duplicazione del virus. A volte ci sono
dei sintomi quali febbre, stanchezza, dolore alle ossa. Infezione primaria può
essere proprio scambiata come influenza.
fase di latenza clinica (periodo di attesa) – molto lungo, media 8-10 anni. In questa
fase il virus si moltiplica nei linfonodi e nei linfociti T. Persona è sieropositiva
(cioè c’è HIV e sono presenti gli anticorpi)e quindi è contagiosa. In questa fase,
il 5% dei T4 viene distrutto ma subito sostituito. Se le persone non fanno delle
analisi specifiche non sanno di essere malate ma possono trasmettere
infezione.
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fase sintomatica – col progredire della malattia la distruzione dei T4 è totale e
subentrano le infezioni opportunistiche, cioè delle infezioni che nell’individuo
sano guariscono, ma che tendono a peggiorare nel malato di AIDS.
Malattie associate:
-bronchiti che si trasformano in broncopolmoniti
-herpes genitale
-infezioni del cavo orale, esofago
-tubercolosi
Nel tempo queste malattie causano la morte della persona.
Oggi i farmaci antivirali riducono la capacità di moltiplicazione del virus.
Prevenzione:
-rapporti sessuali protetti
-utilizzare spazzolini, forbicine, siringhe ed altri strumenti in modo individuale
-Informazione ed educazione sanitaria
Glossario:
incubazione –l’agente patogeno è penetrato nel l’organismo ma malattia non è
ancora manifesta.
fase acuta – fase della malattia con i sintomi caratteristici.
convalescenza – periodo dopo la malattia quando organismo è debole
ittero – eccesso di bilirubina nel sangue che da’ colore giallastro alla pelle
patologia - studio della malattia
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