Scuola dell`Infanzia Paritaria - Suore Domenicane

SCUOLA DELL’INFANZIA
PARITARIA
“S.S. Vergine di Pompei e San Francesco di Paola”
D.M. della P. I. n. 3088/23 del 5/11/2001
Viale dei Giardini 87027 PAOLA (CS)
P.O.F.
ANNO SCOLASTICO
2011-2012
Scuola dell’Infanzia Paritaria
“S.S. Vergine di Pompei e S. Francesco di Paola”
Dati anagrafici e situazione attuale
Distretto scolastico
Tipologia
Scuola per l’Infanzia Paritaria
Città e cap.
Paola
Via
Suore Domenicane
Provincia
Cosenza
Telefono e fax
E.mail
Sito Internet
Numero sezioni
3
Numero alunni
95
Numero docenti
6
Il presente documento, presenta gli aspetti fondamentali
caratterizzanti l’offerta formativa della Scuola dell’Infanzia
nell’Anno Scolastico 2011 – 2012 e si compone delle seguenti
parti:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
Identità dell’Istituto
Principi
Scelte educative
Programmazione
P.O.F
Obiettivi generali
Attività didattiche
Traguardi di sviluppo
Una giornata nella scuola dell’infanzia: scansione dei
tempi
10)
Calendario delle festività
11)
Rapporti scuola famiglia
12)
Regolamento interno
13)
Progettualità e progettazione : progetti curriculari di
ampliamento al P.O.F.
1) Identità dell’Istituto
L’Istituto “S.S. Vergine di Pompei e San Francesco di Paola, fondato da
il
è presente nella città di Paola dal
E’ situato intorno ad un consistente nucleo abitativo della città, non lontano dal
centro storico facilmente raggiungibile anche in auto.
E’ una scuola Cattolica dove:




Si elabora e si trasmette una specifica concezione del mondo e della storia;
È un laboratorio di ricerca e di dialogo;
Palestra di umanità e di crescita nella fede;
Opera per la piena ed armonica formazione della personalità degli alunni
attraverso una educazione alla VERITA’, nelle sue dimensioni culturali, etiche,
sociali, politiche e religiose.
 Forma cittadini liberi,, consapevoli e responsabili che si impegnano alla
realizzazione della loro vocazione e alla costruzione di una società più giusta,
più degna dell’uomo, perché si attui” quel bell’ordine di cose che il Figlio di
Dio, con il suo Sangue, è venuto a stabilire sulla terra”.
Nella società contemporanea, contraddistinta dal pluralismo, la nostra scuola
intende svolgere un servizio di pubblica utilità:
 Si impegna a collaborare alla realizzazione di un sistema integrato di servizio
scolastico, che garantisca alle nuove generazioni il necessario grado di
istruzione per aprirsi ai problemi del mondo;
 Educa i giovani ai valori della libertà, della solidarietà, della gratuità,
dell’amicizia, del rispetto della diversità.
La scuola dell’Infanzia è formata da tre sezioni eterogenee e da due sezioni di
micronido.
L’Istituto è formato da ampi spazi interni ed esterni, usati nelle attività curriculari ed
extracurriculari che comprendono:




Aule spaziose, luminose e riscaldate per le attività didattiche;
Un ampio refettorio;
Un salone per l’accoglienza;
Una palestra attrezzata per le attività ludiche;
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


Un laboratorio scientifico;
Un laboratorio informatico;
Un’aula con televisore e videoregistratore usata come “aula proiezioni”,
Un cortile opportunamente adeguato alle esigenze di moto dei piccoli;
Un giardino convenientemente attrezzato con giochi e divertimenti adatti
all’età prescolare;
 Un ampio cortile piastrellato per giochi di squadra guidati;
2) I Principi
La nostra Offerta Formativa, con le scelte educative-didattiche e di gestione in essa
contenute, è fondata sui valori evangelici dell’Amore di Dio per l’uomo e per la
donna e pone al centro la persona umana.
I principi fondamentali di fondo che regolano e guidano il percorso educativodidattico progettato si collegano:
o Alle caratteristiche della società attuale;
o Alle caratteristiche del territorio, delle famiglie e degli alunni;
ma anche e soprattutto
o Alla storia personale di ogni singolo alunno/a in modo tale che ogni obiettivo
e azione formativa sia, comunque, centrata sulla persona stessa e finalizzata
al suo sviluppo, alla sua crescita integrale, all’acquisiziome di una propria
autonomia e di capacità critica.
3) Scelte educative
La nostra scuola opera scelte:
 Educative e didattiche indirizzate all’accoglienza, all’integrazione, alla
cooperazione, alla solidarietà e alla crescita del senso di responsabilità;
 Organizzative e di gestione secondo criteri di flessibilità;
 Considera il bambino protagonista del processo educativo rispetta la sua
identità, ne promuove lo sviluppo attraverso la risposta attenta e puntuale a
tutte le sue esigenze materiali e culturali, psicologiche e spirituali; e ponendo
al centro del suo operato i valori della vita, dell’accoglienza, della
condivisione, della solidarietà, della tolleranza, della pace, della religiosità..
4)
Programmazione Educativa e Didattica
La scuola organizza la programmazione educativo-didattica flessibile, non astratta,
ma mirata alla reale situazione socio-economica e culturale in cui il docente svolge la
sua funzione, tenendo conto delle esigenze di ogni singolo bambino. La
programmazione comprende i curricoli, contenuti nelle Indicazioni Nazionali per la
Scuola dell’Infanzia, attualmente in vigore, e in particolare le “Aree di sviluppo” che
sono gli ambiti del fare e dell’agire di ogni bambino.
5) P.O.F.
E’ il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle
istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione culturale, extracurriculare,
educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro
autonomia.
REALIZZA.
I Percorsi formativi Nazionali , discipline, attività, iniziative di recupero e sostegno,
continuità.
VERIFICA:
l’efficacia e l’efficienza del servizio e il successo formativo
STABILISCE:
criteri di valutazione rispetto agli obiettivi
SCEGLIE:
metodologie e orientamento
AMPLIA:
l’Offerta Formativa
6) Obiettivi Generali
Nel quadro delle finalità della scuola di base e coerentemente al contesto in cui
l’Istituto opera ci si propone di realizzare i seguenti obiettivi:

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

Assicurare a tutti la formazione di base e la crescita culturale;
Promuovere le potenzialità di ciascuno;
Educare al rispetto delle regole della convivenza democratica;
Educare al benessere psico-fisico. Educare alla scelta.
Guidando l’alunno/a nei processi di formazione e di crescita personale e stimolando
la sua partecipazione attiva nelle diverse fasi del percorso scolastico
ATTRAVERSO:
I percorsi di esperienza
I percorsi disciplinari
I progetti
I laboratori
Le uscite didattiche
Le visite guidate
7) Attività Didattiche
La scuola dell’Infanzia “S.S. Vergine di Pompei e San Francesco di Paola” è
organizzata secondo lo schema delle sezioni eterogenee che si aprono e si
differenziano nell’intersezione.
Il pregio delle sezioni eterogenee è per poter consentire a tutti e a ciascuno di farsi
grande accanto ai grandi e di tornare piccolo accanto ai piccoli, senza rinunciare a
essere se stessi. Il modello organizzativo dell’intersezione attivato nella nostra
scuola permette attività differenziate e specifiche in relazione all’età.
Lezioni collettive a livello di sezione
 Per economizzare il tempo scolastico
 Per fornire informazioni uguali per tutti
Attività di piccolo gruppo
 Per favorire le dinamiche relazionali
 Per offrire maggiori opportunità di partecipazione
Interventi individualizzati
 Per soddisfare le necessità formative di ciascuno
Memoria storica
 Per consolidare l’identità individuale e del gruppo
8 ) Traguardi di sviluppo
I campi di esperienza e i traguardi per lo sviluppo delle competenze:
 Il sé e l’altro
Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale , è consapevole delle proprie
esigenze e dei propri sentimenti , sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato
Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della
comunità e sviluppa un senso di appartenenza.
Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è
bene o male, sulla giustizia e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri
diritti e dei diritti degli altri, dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il
suo comportamento.
Riflette, si confronta, discute, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende
conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto.
E’ consapevole delle differenze e sa averne rispetto.
Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di
vista.
Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in
modo costruttivo e creativo con gli altri bambini.
Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti, sa seguire
regole di comportamento e assumersi responsabilità.
 Il corpo in movimento
Identità, autonomia, salute
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi,
riconosce i segnali del corpo, sa che cosa fa bene e che cosa fa male, conosce il
proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e consegue pratiche corrette di
cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.
Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali
correre, stare in equilibrio, coordinarsi in altri giochi individuali o di gruppo che
richiedono l’uso di attrezzi e il rispetto di regole, all’interno della scuola e all’aperto.
Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri.
Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del
corpo.
Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo in stasi e in movimento.
 Linguaggi, creatività, espressione
Gestualità, arte, musica, multimedialità
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario genere ( teatrale,
musicale…..), sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi
di opere d’arte.
Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il
linguaggio del corpo consente.
Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e
drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e le altre attività
manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive.
Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività.
Formula piani d’azione, individualmente e in gruppo, e sceglie con cura materiali e
strumenti in relazione al progetto da realizzare.
E’ preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio
lavoro.
Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato..
Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale
utilizzando voce, corpo e oggetti.
Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze
sonoro-musicali.
Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando i simboli di una notazione informale per
codificare i suoni percepiti e riprodurli.
Esplora le possibilità offerte dalla tecnologia per fruire delle diverse forme artistiche,
per comunicare e per esprimersi attraverso di esse.
 Discorsi e le parole
Comunicazione, lingua, cultura
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il
proprio lessico.
Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie
emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il
linguaggio verbale utilizzando in modo differenziato e appropriato nelle diverse
attività.
Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga,
discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per
definirne le regole.
Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti
compiuti nei diversi campi di esperienza.
Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la
pluralità linguistica e il linguaggio poetico.
E’ consapevole della propria lingua materna
Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le proprie forme di comunicazione
attraverso la scrittura, anche utilizzando le tecnologie.
 La conoscenza del mondo
Ordine, misura, spazio, tempo, natura
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità;
utilizza semplici simboli per registrare, compie misurazioni mediante semplici
strumenti.
Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone, segue correttamente
un percorso sulla base di indicazioni verbali.
Si orienta nel tempo della vita quotidiana
Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro
collocazione temporale, formula correttamente riflessioni e considerazioni relative
al futuro immediato e prossimo. Coglie le trasformazioni .
Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con
attenzione e sistematicità.
Prova interesse per gli artefatti tecnologici, li esplora e sa scoprire funzioni e
possibili usi.
E’ curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni,
soluzioni e azioni.
Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni e le esperienze.
9) Una giornata nella scuola dell’infanzia
ORE
ORE
ORE
ORE
ORE
ORE
ORE
08.00
09.00
10,00
10.30
11.45
12.00
12,30-13.15
ORE 14.00-14.30
ORE 16.00
Ingresso ed accoglienza
Attivita’ in sezione
Merenda
Attivita’ guidate per gruppi di eta’
Routine pranzo (attivita’ igieniche)
Pranzo
Prima uscita
giochi liberi
attivita’ in gruppi
attivita’ libera
Ultima uscita
10) Progetti curriculari di ampliamento dell’P.O.F.
Un viaggio musicale tra colori ed emozioni
L’inglese attraverso musica e colori
Raccontami una fiaba
Progettualità e Progettazione
La
parola
apprendimento
etimologicamente
significa
atto
dell’apprendere, di prendere a sé, afferrare con la mente,
comprendere, processo di nuove conoscenze.
Se consideriamo l’apprendimento un processo attivo, tramite il quale
il bambino si appropria di una conoscenza, di una competenza, non
possiamo non calibrare l’insegnamento a questa definizione.
Studi recenti hanno evidenziato come l’apprendimento interagisca
anche con le conoscenze già immagazzinate, sia sotto forma di
cornice (frame) sia di copione ( script ); per script si intende una
specie di copione nel quale sono contenuti in sequenza, gli eventi,
le azioni che caratterizzano una situazione, come ad esempio un
gioco tra amici, una festa di compleanno, un momento di routines
come il pranzo, il sonno…
Fondamentalmente questa è una concezione di apprendimento
attivo, strategico e interattivo, legato alla soluzione di problemi che
innanzitutto pone l’attenzione sui soggetti in apprendimento e che
porta a una chiara idea di scuola:
Scuola come ambiente complesso e articolato, di socializzazione, di
trasmissione di informazioni, di orientamento, nel quale il singolo
trova occasioni differenziate di sviluppo, rispondenti a diversi bisogni,
scopi e stili;
Scuola aperta, integrata in un contesto, nella quale la progettualità
è condivisa e convissuta, attenta all’extrascuola inteso come
opportunità di imparare e come analisi di come “ fuori s’impara”;
Scuola che si prefigge uno scopo, che genera e coltiva
apprendimenti duraturi, significativi, strumenti di cambiamento e di
sviluppo e che produce così conoscenze e abilità attive e sempre in
evoluzione.
La metodologia che ne consegue tiene conto di tutti gli aspetti che
rientrano nella formazione e nell’educazione: dai valori alle emozioni,
alle motivazioni, al conoscere e all’esprimersi e di conseguenza porta
ad un apprendimento ad apprendere.
Si fa riferimento in particolare ad una dimensione ecologica che
implica dinamicità e relazionalità e che si concretizza nel modello
matricale, modello che nella sua struttura tiene conto di alcuni
elementi:
“psico-pedagogico, centrato sul soggetto che apprende;
Epistemologico, attento ai contenuti dell’apprendimento, ossia a
ciascun campo d’esperienza;
Didattico, inteso come mediazione culturale,, cioè punto d’incontro
tra soggetto e realtà interna ed esterno;
Organizzativo, gestito dentro le coordinate dello spazio e del tempo
dei bambini e degli adulti
La prospettiva ecologica, infatti, pone il bambino al centro del
processo educativo con un ruolo attivo: a lui sono consentite attività
di movimento – esplorazione – ricerca – manipolazione all’interno delle
strutture spazio/temporali, dove può elaborare ed organizzare ogni
esperienza in base agli schemi motori, cognitivi e relazionali
Il
processo
della
conoscenza,
pertanto,
dall’interazione/connessione fra due sistemi:
è
costituito
Quello delle attività cognitivo – emozionali del soggetto;
Quello delle informazioni che costituiscono il contenuto da elaborare.
La concezione dell’apprendimento che ne deriva non può essere
lineare, un modello nel quale vengono predeterminati i punti di
partenza e di arrivo, ma di tipo circolare, reticolare, ovvero aperta.
La didattica della ricerca trova qui la sua piena realizzazione e si
concretizza in strategie didattiche consone all’idea di apprendimento
centrato sull’organizzazione e si esplica nella didattica dei progetti.
La progettualità non è solo l’attitudine ad elaborare progetti, è
ordine mentale, intenzionalità volta al raggiungimento del fine.
La progettualità è aggregazioni di attitudini, di conoscenze di scelte.
F. Frabboni definisce la progettualità didattica come pratica di ampio
respiro: culturalmente impegnata, interessata, intenzionale che
“veste””la programmazione e il percorso curriculare e le cui
fondamenta stanno nei bisogni/motivazioni dei bambini.
La dimensione progettuale della scuola trova prima la sua giusta
collocazione con la stesura del Piano Educativo d’Istituto, poi la sua
legittimazione nella progettazione all’interno del Piano dell’Offerta
Formativa che “ esplicita la progettazione curriculare ,
extracurriculare, educativa ed organizzativa”, rendendola più
concreta, più operativa, efficace , trasparente e quindi condivisa.
Oggi la didattica per progetti si sta gradualmente inserendo come
una delle possibili forme della “didattica attiva”, con la quale essa
condivide molti elementi : la fiducia nel fare motivato, la centralità
ddl’apprendente, la possibilità di differenziazione
valorizzando la potenzialità dell’individuo.
dei
percorsi,
La didattica dei progetti è indispensabile perché







Promuove nuova progettualità
È in sintonia con l’esperienza dei bambini
Facilita la comunicazione
E’ assunzione di responsabilità da parte delle varie componenti
Connota la specificità della scuola
E’ garanzia del processo educativo-didattico
Qualifica la proposta formativa della scuola.
La didattica per progetti richiede ai docenti una professionalità
nuova, estesa che presuppone un ruolo da regista, da mediatore, da
tutor, da esperto con funzioni propositive e organizzative, fungendo
così da facilitatore di interazione nel gruppo e da garante del
processo.
Definire il progetto è un’operazione ardua, poiché possono essere
date a questa parola molteplici definizioni; il progetto è infatti una
realtà complessa che si radica nel vissuto per fare assimilare il
nuovo, stimola l’immaginazione, coinvolge una gamma di
atteggiamenti mentali ed emotivi sconosciuti alla prassi didattica.
Il progetto è una strategia che permette di dare risposte ai bisogni e
soluzioni ai problemi, operando significativi cambiamenti.
“ Il progetto è lo strumento per passare da una scuola che
trasmette saperi ad una scuola che costruisce l’identità collettiva e
condivisa, perché agisce come sistema aperto e flessibile per capire
il presente e per orientare il futuro”.
La metafora del cantiere o del laboratorio aiuta a cogliere l’idea di
ambiente educativo di apprendimento che una scuola è chiamata a
diventare, un ambiente che si allestisce, si predispone con cura, si
modifica con flessibilità, e che somiglia poco a quella idea scolastica
di spazio e di organizzazione che la tradizione di altri ordini di
scuola ha cristallizzato facendone quasi dei “dogmi” pedagogici.
Quando parliamo di laboratorio
all’ambiente scolastico, cioè allo
intendiamo sottolineare l’intenzionale
introducendo nella situazione artificiale
dell’esperienza extrascolastica.
riferendo questo termine
sfondo di apprendimento,
valorizzazione del contesto,
della scuola modalità proprie
Il laboratorio è uno spazio fisico, un luogo, solitamente un’aula, un
locale, un angolo… contraddistinto anche da un simbolo, un colore,
un riferimento e fornito da arredi e materiali specifici; il nome del
laboratorio viene definito in base a ciò che vi si fa all’interno e viene
negoziato, deciso su proposta dell’adulto, insieme ai bambini.
Nello spazio predisposto e denominato “ Io e la musica” verrà svolto il
progetto: “ UN VIAGGIO MUSICALE TRA COLORI ED EMOZIONI”.
Il progetto nasce dal desiderio di far “esplorare” al bambino (il mondo
musicale) un mondo che gli appartiene ma che, per diverse ragioni, non
conosce. L’apporto dell’educazione musicale è considerato squisitamente
educativo e formativo della personalità del bambino che, attraverso la
musica, impara a vivere, a pensare, a comprendere, ad esprimersi e a
relazionarsi con gli altri.
La musica nasce “con” e “nel” bambino,come se fosse un linguaggio
naturale, un mezzo di comunicazione e di espressione diretta e spontanea
di ogni tipo di impulsi.
La musica è indispensabile per lo sviluppo della fantasia e della creatività
dei bambini ed, essendo un linguaggio universale, rappresenta uno
strumento insostituibile per sviluppare nei più piccoli l’apertura nei
confronti di una società sempre più multirazziale.
D’altra parte il pianto del bambino, i suoi primi vocalizzi, il suo riconoscere
le voci familiari, quelle che sentiva dalla pancia della mamma, oppure il
battito cardiaco della mamma, fanno capire che ogni essere umano ha un
senso innato del ritmo ed una propria musicalità.
Ogni momento dell’infanzia ha i suoi mezzi per ascoltare e produrre
musica, ma spesso non ci facciamo caso o peggio tendiamo a reprimere le
attività esplorative svolte con cucchiai, pentole e forchette. Non
valorizziamo abbastanza gli aspetti sonori dei paesaggi che ci circondano,
cantiamo sempre meno ninne-nanne, raccontiamo meno fiabe perché le
offriamo confezionate in CD anche senza la nostra azione diretta.
L’educazione al suono e alla musica può e deve essere affrontata nella
Scuola dell’Infanzia, visto che già dal quarto mese di gravidanza i feti
riescono ad ascoltare i suoni, sia interni che esterni, chiaramente filtrati
dal liquido amniotico.
La musica ha il potere di migliorare le capacità cerebrali e favorire uno
sviluppo cognitivo, motorio, relazionale, emozionale e sensoriale, rispetto
a quei bambini non sottoposti ad “esperienze musicali”. Inoltre la musica
ha un fortissimo potere motivante: i bambini adorano giocare con i suoni,
sia degli strumenti musicali, sia quelli della voce e del corpo. La sua forza
è proprio quella di riuscire a coinvolgere totalmente il bambino,
divenendo un “mezzo” formidabile per il raggiungimento di obiettivi non
solo musicali ma, soprattutto, educativi.
La musica rappresenta un linguaggio e una forma di comunicazione molto
particolare: in essa il piano emotivo e quello cognitivo sono incidibili ed è
molto difficile dividere o esaminare separatamente i due livelli.
La musica fa pensare senza parlare: attiva operazioni mentali, analogie
con la nostra storia personale, processi sin estetici che mettono in
relazione gli stimoli musicali con il gesto, il movimento, le emozioni.
Una melodia che sale o che scende evoca sensazioni cinetiche,il timbro
particolare di uno strumento ci sembra “dolce” oppure “caldo”, ritmi
scanditi evocano il passo di marcia o i vorticosi giri di valzer.
Contemporaneamente la musica suggerisce analogie con i nostri mondi
interni, entrando in risonanza con i ricordi, gli affetti, i pensieri; questo
spiega anche perché le emozioni suscitate negli ascoltatori non sono mai
le stesse e variano da persona a persona.
Per elaborare un piano educativo veramente efficace occorre tener
presente le fasi di sviluppo del bambino ds tutti i punti di vista (psicomotorio, affettivo, cognitivo….) tenendo presente che in realtà tutti
questi aspetti sono strettamente correlati, senza anticipare o forzare le
tappe e proponendo attività adeguate; occorre cercare di capire come la
musica possa costituire un’occasione di crescita, di arricchimento e di
sviluppo armonioso, proprio perché agisce contemporaneamente ai
diversi livelli.
E’ ormai chiara e consolidata la convinzione dell’importanza che assume
l’educazione musicale nella scuola a cominciare dalla scuola dell’infanzia.
L’educazione musicale è componente essenziale, fondamentale,
strutturale della formazione della persona umana e, come tale,va avviata
sin dai primi anni.
Poiché la scuola dell’infanzia assume un’importanza notevole, nel
percorso educativo dei bambini deve, necessariamente, dedicare
all’educazione musicale una cura adeguata.
La musica è un’esperienza raffinata dell’animo umano e non è banale
affermare che attraverso questa manifestiamo i nostri sentimenti.
Scoltare, udire,sentire sono esperienze sonore che, se tradotte in
immagini, in idee, creano un “vissuto musicale”da condividere insieme.
Tracciare un percorso centrato sulla maturazione dell’identità personale
attraverso la musica può produrre risultati significativi e sorprendenti. E
ciò che noi insegnanti ci auguriamo di fare. Attraverso questo progetto
musicale vogliamo che ogni bambino prenda consapevolezza del proprio
vissuto e rafforzi la coscienza di sé. Parlare di musica diventerà un modo
per raccontare e un raccontarsi. Storie e fiabe arricchiranno questo
progetto aiutando ancor di più il viaggio nella musica, rivelando immagini,
suoni e colori che hanno fatto volare grandi e piccini sulle ali della
fantasia e ritrovare a ciascuno la propria storia.
Svolgimento del lavoro
FASE I – Gli strumenti musicali
Presentiamo e conosciamo gli strumenti musicali che ci
accompagneranno in questo percorso: la chitarra,il clarinetto, il tamburo,
il flauto e il pianoforte. Scopriamo insieme come sono fatti, che suono
hanno, di che colore sono….
FASE II – Arte in musica
Incontriamo alcuni animali (pappagalli, elefanti, pesci e un camaleonte) e
associamo ciascun animale a una musica e a un colore. Coloriamo la
sezione di tanti colori diversi e cerchiamo di capire quali emozioni ci
suscitano questi abbinamenti.
FASE III – LA Mia musica
A questo punto del percorso siamo pronti per scegliere la musica che ci
piace di più e che più ci rappresenta: coloriamo la nostra sagoma e
ripercorriamo la nostra storia cantando la canzone “La danza del tempo
che va”.
OBIETTIVI
Percepire e apprendere i ritmi basilari della musica
Ascoltare con piacere e concentrazione
Coordinare i movimenti del proprio corpo, seguendo una base
musicale
Individuare i vari strumenti musicali presentati e riconoscerli al
suono
Partecipare attivamente al canto corale
Avvicinarsi al timbro e alle sonorità musicali per definire il colore
musicale
Condividere insieme agli altri un vissuto musicale per affrontare il
viaggio nel proprio mondo più intimo e segreto
Conoscere attraverso l’affettività
Usare l’immaginazione e la creatività
METODOLOGIA
Usiamo una metodologia attiva che si avvale della sperimentazione e
trasferisce contenuti di conoscenza e metodi d’approccio utili al bambino
per imparare a esprimersi sia a livello individuale che in relazione con gli
altri. Attraverso l’udire, l’ascoltare, il sentire, le esperienze sonore si
traducono in immagini, in idee profonde e personali.
SPAZI
- Angoli della sezione
TEMPI
- Una volta alla settimana per tre /quattro mesi
ORGANIZZAZIONE
- I bambini di quattro e cinque anni
MATERIALE
- Strumenti musicali, storie, videocamera,macchina fotografica
digitale, stereo, fogli lucidi di plastica colorata, faretti, proiettore,
lenzuola, carta da pacchi, tempere, pennelli, matite acquerellabili,
colori, forbici.
SUGGERIMENTI MUSICALI
 Da Il Carnevale degli animali di Camille Saint-Saens: ”Voliera”,
“Acquario”, “Elefante”,”Finale”, “Personaggi dalle lunghe
orecchie”.
 Da Peer Gint di Edvard Grieg: “Il mattino”, “La canzone di Solveig”
 Da Quadri di un’esposizione di Modist Musorgskij: “Gnomo”
 Concerto per clarinettoK 662 di W.Amadeus Mozart
 La gazza ladra di Gioacchino Rossini
 Asturias di Isaac Albeniz
 La danza del tempo che va di Andrea Lama
VERIFICA,VALUTAZIONE,DOCUMENTAZIONE
In questo progetto sono l’osservazione diretta del comportamento dei
bambini nelle diverse situazioni e i momenti di dialogo che ci forniscono
gli elementi per verificare se i bambini stessi stanno procedendo verso le
conquiste indicate dagli obiettivi che abbiamo individuato. Sono utili
anche per aggiustare il tiro e supportare eventuali bisogni o problemi che
possono emergere ( per esempio, osserviamo se alcuni bambini faticano
ad esprimere le loro emozioni, a mettersi in gioco a livello corporeo o
hanno paura di affrontare esperienze forti come la rabbia….). In questi
casi occorre intervenire senza sottovalutare quanto il bambino manifesta,
lavorando sul piano emozionale e non razionale, senza attuare forzature,
accettando lo stato d’animo del bambino e individuando delle modalità
d’aiuto (“ti tengo per mano”, “lo facciamo insieme”, “puoi guardare i tuoi
amici e poi parliamo da soli….”).
Nella fase iniziale del progetto osserviamo soprattutto:
@ il modo di coinvolgersi e partecipare dei bambini
@l’atteggiamento durante l’ascolto
@la capacità di distinguere i vari strumenti musicali e il loro suono
Durante il percorso rileviamo
@gli aspetti motori e di espressività corporei associati alla musica
@le verbalizzazioni dei bambini, la loro capacità di interpretare la musica
e di rapportarla alle proprie sensazioni ed emozioni
@le realizzazioni grafico-pittoriche
Nella fase conclusiva concentriamo l’attenzione
@sulle preferenze musicali e sulle scelte personali espresse e motivate da
ognuno
@sulla capacità di riconoscere i brani usati e di evocare le esperienze
vissute;
Usiamo le fotografie scattate durante le fasi del processo e gli eventuali
elaborati dei bambini per:
@costruire una linea del tempo che ci permetta alla fine di rileggere il
percorso e di presentarlo alle famiglie
@realizzare una cartella per ogni bambino nella quale inserire una sintesi
scritta del progetto , i lavori dei bambini, un CD con le musiche preferite
usate durante le attività e la canzone finale.
Altro progetto ritenuto importante per lo sviluppo integrale del bambino
è quello dedicato alla lingua inglese: “L’inglese attraverso musica e
colori”.
L’idea di approcciare la lingua inglese alla musica nasce dalla convinzione
che i bambini si trovano in una età in cui l’apertura e l’attitudine verso
nuovi apprendimenti sono nel pieno delle loro potenzialità.
L’atteggiamento di curiosità e l’estrema facilità di memorizzare, che
caratterizzano l’età prescolare, costituiscono, infatti, condizioni favorevoli
per apprendere la nuova lingua. Le continue sollecitazioni culturali di una
società in rapida evoluzione e l’uso generalizzato della lingua inglese in
campo comunicativo rappresentano occasioni di rinforzo positivo
presente nell’esperienza quotidiana del bambino.
Il progetto di lingua inglese attraverso la musica viene visto come
arricchimento dell’offerta formativa. I bambini estendono il patrimonio
lessicale e possono apprendere efficacemente una seconda lingua purchè
il contesto sia dotato di senso, l’apprendimento avvenga in modo
naturale, sia inserito nelle attività quotidiane e diventi esso stesso
occasione di riflessione e di dialogo.
Entrare in confidenza con una lingua diversa da quella madre non solo
rileva e sollecita il bisogno naturale del bambino di comunicare ma è un
incontro con un’altra cultura.
Questo pone le premesse per offrire al bambino la possibilità di arricchire
il proprio bagaglio cognitivo, di conoscere ed accettare contesti culturali
diversi dal proprio, ampliare la sfera dei rapporti con altre persone,
disponendo alla comprensione reciproca. E’ essenziale presentare ogni
attività di lingua straniera in forma ludica, in modo da diventare
motivante e coinvolgente.
Finalità
Favorire lo sviluppo di capacità di base ( area comunicativainterpersonale-ludica) propedeutiche all’acquisizione di competenze
comunicative.
Obiettivi formativi
 Familiarizzare con i suoni
 Memorizzare le parole per costruire un vocabolario iniziale che
stimoli i bambini a conoscere in lingua inglese
 Potenziare abilità di comunicazione gestuale
 Comprendere e parlare in lingua in contesti significativi
 Comprendere globalmente una storia ascoltata
 Obiettivi specifici
 Introdurre il significato di parole tramite l’azione teatrale
dell’insegnante
 Condividere un’esperienza con i compagni
 Memorizzare filastrocche e canzoni
 Interiorizzare i termini chiave di un racconto
 Acquisire il lessico relativo a : verbi di movimento, colori, numeri,
animali, parti del corpo, strumenti musicali, emozioni.
Attività e metodi
Le canzoni e le filastrocche rappresentano un ottimo strumento per far
acquisire scioltezza nella riproduzione fonetica e per faforire in una
dinamica di gruppo i bambini più timidi.
Il PLAY-TIME è il momento grazie al quale i bambini giocando imparano ,
sentendosi felici e a proprio agio con la lingua inglese.
Mimando, correndo, saltando, eseguendo semplici comandi, si scambiano
ruoli in un clima di grande entusiasmo ma soprattutto ricco di stimoli
didattici.
Progettazione attività
 Attività di role play, giochi, audio cd, flashcards, posters, recitazione
di filastrocche.
 Attività psicomotoria con istruzioni in inglese
 Rielaborazione dei brani su schede operative
 Ascolto ed esecuzioni di canti
 Ascolto dei suoni emessi da vari strumenti musicali
 Dedurre il significato di alcune parole dall’abbinamento suono-gesto
 Comprendere e memorizzare il nome di alcuni strumenti musicali in
inglese
 Ascolto del testo “kiki and kika’s song”
 Scomposizione della storia in semplici sequenze
 Ascolto e memorizzazione del brano “THE RAINBOW BUTTERFLIES” :
riconoscere nella filastrocca i vari colori in inglese.
11) I laboratori
Le attività di laboratorio favoriscono i rapporti interpersonali tra i bambini e
permettono scambi di esperienze e di conoscenze con coetanei ed insegnanti di
altre sezioni. Nei laboratori l’apprendimento è basato sulla ricerca, sull’osservazione,
sull’esplorazione, sull’elaborazione con possibilità di seguire individualmente gli
alunni. Coerentemente con le scelte metodologiche individuate, si prevede
l’organizzazione dei seguenti laboratori scelti dai docenti in base alla
programmazione dell’Istituto:
Accoglienza
La stagionalità
Natale
Musicando
Raccontami una fiaba
Pittorico-artistico
Creativo-manipolativo
Osserviamo la natura
Drammatizzazione
Il laboratorio di drammatizzazione nasce dall’esigenza di un lavoro continuativo e
progressivo che miri, mediante metodi operativi, all’acquisizione di una disciplina
individuale e di gruppo.
Gli alunni dovranno capire e potenziare gli usi espressivi e creativi delle varie forme
di linguaggio, attraverso un percorso interdisciplinare che contenga gli apporti
contenutistici e metodologici dei vari campi d’esperienza.
Il laboratorio contribuisce,inoltre, con metodologie appropriate e interventi mirati
alla riduzione dello svantaggio culturale e sociale dei bambini, anche dei più difficili,
e al potenziamento educativo e cognitivo di tutti gli allievi.
Condizione fondamentale per l’utilizzo ottimale del laboratorio di drammatizzazione
non sarà, pertanto,la buona riuscita del prodotto finale ma, la partecipazione del
bambino a tutto l’iter didattico che gli consenta, anche attraverso occasioni
socializzanti e di interazioni all’interno di un gruppo, un equilibrato sviluppo della
sua personalità.
12) Calendario delle festività
Tutte le Domeniche
1 e 2 Novembre
8 Dicembre
Tutti I Santi
Immacolata Concezione
22 Dicembre 2010 al 6 Gennaio 2011
Feste di Natale
7 e 8 marzo
Carnevale
20 aprile 2011 al 27 aprile 2011
Feste di Pasqua
25 Aprile
Festa della Liberazione
2-3-4-5 Maggio
Festa di san Francesco
2 Giugno
Festa della repubblica
13) Rapporti scuola famiglia
La famiglia e la scuola concorrono in eguale misura dignità alla formazione degli
alunni nell’ambito dei rispettivi ruoli.
La scuola con spirito di servizio, integra l’azione educativa della famiglia. Pertanto
 Instaura un clima di dialogo, di confronto e di aiuto nel rispetto delle
reciproche competenze;
 Sollecita incontri occasionali con le famiglie e ne promuove altri in modo
sistematico, allo scopo di consentire uno scambio di informazioni;
 Facilita l’accoglienza personalizzata del bambino creando un clima sereno,
adatto a rendere meno traumatico il momento del distacco;
 Adotta particolari strategie per favorire l’integrazione di tutti i bambini nel
nuovo contesto educativo e l’instaurazione di corretti rapporti con i coetanei
e gli adulti;
 Sollecita entrambi i genitori alla collaborazione continua e costante in un
rapporto di reciproca lealtà per garantire coerenza all’azione educativa;
Inoltre, fermo restando che ogni azione congiunta deve comunque salvaguardare la
spontaneità del bambino/a, la scuola:
 Sensibilizza la famiglia affinchè lo svolgimento di particolari momenti della
vita scolastica, quali ricorrenze e incontri festosi, avvenga in forma di
partecipazione attiva, discreta, rispettosa della tranquillità dei bambini e del
loro inalienabile diritto di “star bene a scuola”;
 Prevede il coinvolgimento nella vita scolastica anche di figure parentali
diverse dai genitori per favorire lo sviluppo di una personalità affettivamente
equilibrata;
 Sostiene in presenza di situazioni ambientali multiculturali e plurietniche,
l’inserimento di bambini appartenenti a culture, razze e religioni diverse
facendo leva sui punti d’incontro fra le specifiche esigenze e il progetto
educativo della scuola.
La scuola dell’infanzia di ispirazione cristiana, in quanto soggetto di diritti, ne
rispetta le personali caratteristiche e ne favorisce la maturazione globale nell’ambito
di una concezione cristiana della vita e del mondo.
Alle insegnanti, per operare nella scuola materna di ispirazione cristiana, vengono
richieste alcune condizioni irrinunciabili:
 Una sicura scelta di fede che si traduca in testimonianza continua di valori
cristiani e che connoti l’attività professionale in termini di coerente adesione
ed esemplarità;
 La piena disponibilità ad essere educatori coerenti sul piano del
comportamento e delle scelte operative con i valori nei quali si dichiara di
credere, in modo che ognuno diventi modello ideale agli occhi dei bambini;
 Una corretta formazione culturale in ordine ai valori, ai contenuti, alle
metodologie della comunicazione caratteristici della società contemporanea;
 Un’aggiornata competenza professionale e, insieme, una capacità di
programmazione e progettazione collegialmente finalizzata a fornire
funzionali risposte ai problemi di ogni bambino/a.
La famiglia contribuisce in maniera fondamentale al successo scolastico del
bambino/a
o Prestando attenzione al lavoro che il bambino svolge a scuola;
o Avendo uno scambio di informazioni con gli insegnanti
!4) Regolamento interno
Il genitore che chiede l’iscrizione a questa scuola si impegna a condividerne il
Progetto Educativo, a collaborare alla sua realizzazione e pertanto a rispettare il
seguente regolamento:
 La scuola apre i cancelli alle ore 8,00: i bambini vengono accolti e sorvegliati
dalle madri-insegnanti nelle proprie sezioni,
 L’inizio delle attività mattutine vero è proprio è fissato per le ore 9,00; il
termine, per chi non usufruisce del servizio mensa alle ore 12,30.
 Nella scuola è imposta una divisa che consiste in un grembiule rosa per le
bambine e celeste per i maschietti, tranne nei giorni in cui svolgeranno le
attività di Ed. Motoria in cui dovranno indossare tuta e scarpe da tennis:
 Ai genitori è vietato entrare nei locali della scuola prima, durante e dopo lo
svolgimento delle attività.
 E’ consentito conferire con il Gestore e con i docenti solo in caso di effettiva
necessità.
 Le uscite anticipate e le entrate posticipate sono ammesse eccezionalmente e
devono essere autorizzate dal gestore Madre Superiora Antonietta Santo.
 Il ritiro dei bambini al termine delle attività scolastiche dovrà avvenire da
parte dei genitori; in caso contrario la scuola deve essere preventivamente
avvisata indicando le generalità della persona delegata.
 Occorre un’autorizzazione scritta nel caso di assunzione di farmaci.
 In caso di assenza, dovuta a malattia, per cinque e più giorni occorre
presentare un certificato medico che , con espressa diagnosi, attesti la piena
guarigione. Se l’assenza è prolungata per motivi prevedibili e non di salute, il
genitoree deve comunicarlo per iscritto.
 Per i bambini che frequentano le attività pomeridiane l’uscita è prevista non
oltre le ore 15,40
 Non si festeggiano compleanni.
 Ai bambini e a tutti coloro che frequentano la scuola si richiede un
comportamento educato e corretto in ogni ambiente e circostanza, perciò
non sono consentiti : scorrettezze di linguaggio,scherzi di cattivo gusto,
mancanza di riguardo alle persone e danni a cose.