il dossier
dentro la ricorrenza
il dossier
il contesto
Istituto delle Arti Trento e Rovereto
Scuola media Bonporti – I. C. Trento 5
Istituto Comprensivo Giudicarie esteriori
Istituto Comprensivo Revò
Liceo Russell Cles
Istituto don Milani Rovereto
Liceo Rosmini Rovereto
Istituto Comprensivo Cles
150° UNITÀ D’ITALIA
Progetti, percorsi e prodotti finali delle scuole del Trentino
Inserto a cura di: Mario Caroli e Norma Borgogno
Interventi di: Beatrice de Gerloni, Eddy Caliari, Paola Carlucci, Mario Caroli, Silvana Castelli, Simona Cesari, Annamaria Cesaro, Giovanni Dalfovo, Maria De Maria, Carla Ferraresi, Mariarosaria Fiorella, Costantino Pellegrini, Stefania Ravagni, Elena Viola
studenti: Carlotta, Chiara, Elena, Evanna, Francois Tronche, Gioele Casagranda, Giovanni Grazioli,
Marco Calliari, Anna Grigolli, Marta, Michela, Tomaso.
n. 6 giugno 2011
il dossier
150°
La scuola non resta a guardare
didascalie dedica il dossier interno di questo numero ad alcuni progetti realizzati dalle scuole del
Trentino sull’anniversario dei 150 anni dell’Unità
d’Italia. Ripetiamo ad “alcuni” dei progetti realizzati dalle scuole, perché – questo va chiarito subito
– non sono tutti i progetti né il resoconto di tutte
le iniziative legate a questa ricorrenza.
Voglia di confronto, incontro, dialogo…
Beatrice de Gerloni traccia in apertura al dossier il “contesto” in cui si collocano le iniziaitive delle singole scuole di cui riportiamo dei resoconti in queste pagine. È
lei, che segue in Dipartimento istruzione tutto ciò che
s’intreccia coi temi della storia regionale, della storia in
generale sia nel primo che nel secondo ciclo; ed a lei
abbiamo chiesto di indicarci una “mappa” dei progetti principali legati alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e che, nella nostra provincia, sono
stati raggruppati sotto il titolo della proposta inviata
dall’Assessorato provinciale all’istruzione alle scuole “Il
Trentino e l’Italia, il Trentino in Italia: la nostra storia”.
Nel “contesto” tracciato a pagina 18, de Gerloni ricorda che “il coordinamento delle iniziative sul territorio
provinciale è stato affidato al Comitato per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia istituito presso il Commissariato del Governo di Trento”. Indica numerosi enti e le diverse istituzioni pubbliche e private
chiamate a partecipare alla programmazione del vasto e
variegato panorama di eventi avviati nell’anno in corso 2011 e che proseguiranno anche nei prossimi mesi i
tanti soggetti che a vario titolo hanno aderito con iniziative in proprio sul territorio provinciale, dall’Università
di Trento alla Fondazione Museo storico in Trento ed il
Museo della Guerra di Rovereto, dalla Biblioteca comu-
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nale all’Archivio storico del Comune di Trento ed altre
numerose associazioni e istituzioni.
Il “racconto” dei percorsi
In questo dossier della rivista non ci sono tutti i progetti
realizzati né ci sono tante della altre numerose iniziative
messe in atto sul territorio, anche con la partecipazione
di singole scuole (per esempio, quella di cui riferiamo
in breve in terza di copertina sulla banda di Gardolo).
I progetti che qui riportiamo sono “raccontati” dai diretti interessati, scuole e insegnanti contattati con la
mediazione ed il coordinamento di Beatrice de Gerloni e riguardano:
•l’Istituto delle arti di Trento e Rovereto
•la Scuola secondaria di 1° grado “Bonporti” dell’Istituto comprensivo Trento 5
•la Scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “G. Prati” – Giudicarie Esteriori
•la Scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “C. A. Martini” di Revò
•il Liceo “B. Russell” di Cles
•l’Istituto di Istruzione Superiore
“Don Milani” di
Rovereto
•il Liceo Rosmini
di Rovereto
•l’Istituto
Comprensivo“Bernardo
Clesio” di Cles
Mario Caroli
n. 6 giugno 2011
n. 6 giugno 2011
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IL CONTESTO
Progetti e iniziative per il 150°
Il coordinamento delle iniziative sul territorio provinciale è stato affidato al Comitato per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia istituito presso il Commissariato del Governo
di Trento. Numerosi gli enti e le istituzioni pubbliche e private che sono stati chiamati a partecipare alla programmazione del vasto e variegato
panorama di eventi che, a partire dai primi mesi
dell’anno 2011, hanno interessato la provincia e
che continueranno nel corso dell’anno.
“Il Trentino e l’Italia, il Trentino in Italia:
la nostra storia”
Nel 1861, quando venne proclamato il nuovo Regno
d’Italia, all’“unità d’Italia” mancavano ancora i territori del Lazio, del Veneto, della Venezia Giulia, del Trentino. Solo dopo alcuni decenni si compì quel processo
di unificazione nazionale, che vide tutte le popolazioni di lingua italiana sotto la sovranità di un unico Stato, e il “Risorgimento” poté dirsi compiuto.
Le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia,
promosse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri,
rappresentano quindi l’occasione di ricordare quel cammino e quel patrimonio di idealità e di storia nel quale
gli italiani oggi si riconoscono. In questa ampia e diacronica dimensione va inteso il significato dell’anniversario
e sarebbe miope non riconoscersi in tale appartenenza,
solo perché una data e un anniversario non coincidono.
Tanti soggetti protagonisti
Ricordiamo, tra i tanti soggetti: l’Università di Trento
con un progetto di ricerca sulla “costruzione dell’unificazione nazionale vista da tre diverse prospettive: volontà popolare, tradizione e amministrazione, l’unificazione
vista dalle capitali europee”, e con un ciclo di lezioni e
conferenze su tematiche legate all’Unità d’Italia (marzoaprile 2011); la Fondazione Museo storico in Trento
con una serie di attività dedicate ai grandi avvenimenti della storia d’Italia dalla prima metà del XIX secolo al
1945 e agli sviluppi nella realtà trentina, e con proposte
formative per gli insegnanti; il Museo della Guerra di
Rovereto con attività didattiche “mirate” per gli studenti e con due cicli di conferenze, sulle “Costituzioni europee”, e su “I 150 anni dell’Unità d’Italia. Trentino, Austria, Italia”; la Biblioteca comunale e Archivio storico
del Comune di Trento con conferenze e l’esposizione di
documenti storici; l’Archivio di Stato con un’edizione
della Settimana della Cultura dedicata agli eventi risorgimentali, al pensiero e ai personaggi emblematici dell’Unità. Cicli di conferenze, pubblicazioni, incontri e visite guidate sui luoghi della memoria hanno caratterizzato
la partecipazione di numerose associazioni locali e istituzioni: la Società di Studi trentini di scienze storiche, il
FAI di Trento, la Fondazione FBK, l’Associazione Archivio
Garbari, il Touring Club Italiano, l’Associazione culturale “Antonio Rosmini”, l’Associazione Mazziniana Italiana.
Due mostre sono state allestite presso gli spazi espositivi
di Torre Vanga, a cura della Soprintendenza ai Beni storico-artistici, l’una sui “Pionieri dell’immagine in Trentino. Basilio Armani e Giovanni Battista Unterveger” e
l’altra, in collaborazione con il MART, sulla produzione
artistica di epoca risorgimentale in Trentino.
Il monumento simbolo: piazza Dante
Individuato dal Comitato nazionale per le celebrazioni quale “monumento simbolo dell’unità nazionale”
sul territorio provinciale, il monumento a Dante Alighieri in Piazza Dante a Trento è stato sottoposto a
un lavoro di restauro conservativo ed è stato restituito alla comunità nel corso della Cerimonia del 2 giugno, festa della Repubblica italiana. E infine, sempre
in sintonia con quanto programmato a livello nazionale, anche Trento insieme ad altri Comuni ha aderito
alla “Notte tricolore” il 16 marzo 2011, con l’apertura
di musei, con conferenze, mostre e spettacoli musicali.
Le scuole trentine, proposta, formazione
La scuola trentina non poteva mancare a questo appuntamento. Alcune istituzioni scolastiche, sin dallo scorso anno, avevano scelto di aderire a concorsi
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e iniziative promosse a livello nazionale dal Ministero dell’Istruzione. Attualmente, un gruppo di filmati
e Dvd, che documentano alcuni dei progetti presentati in questo numero di Didascalie, partecipano a una
selezione nazionale di elaborati scolastici, che saranno inseriti nell’ambito della Cerimonia inaugurale del
prossimo anno scolastico 2011-2012 a Roma.
In considerazione delle numerose iniziative promosse a livello nazionale e dell’ampio panorama di manifestazioni programmate a livello provinciale – molte
delle quali rivolte anche a docenti e studenti – l’Assessorato all’Istruzione ha invitato le istituzioni scolastiche trentine a partecipare a questo evento in modo
attivo e originale, in coerenza con le loro finalità formative e educative: l’educazione alla cittadinanza attiva, la costruzione di un’identità che radica nel territorio
ma sancisce anche l’appartenenza all’Italia, all’Europa,
al mondo, la comprensione dei processi storici, dei valori, dei sistemi simbolici e culturali della nostra società.
La proposta per le scuole
La proposta rivolta dall’Assessorato alle scuole –
che aveva quale tema “Il Trentino e l’Italia, il Trentino in Italia: la nostra storia” – era articolata in due
possibili percorsi:
•un percorso nell’ambito del curricolo disciplinare di
Storia, entro il quale considerare o dare particolare
risalto – per il periodo storico affrontato (l’età antica, il Medioevo, l’età moderna e contemporanea) –
ai processi, agli eventi, ai fenomeni culturali che collegano, disgiungono o saldano la storia del territorio
trentino alla penisola italica o all’Italia;
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•un progetto di ricerca più focalizzato sul tema dell’unificazione nazionale, e finalizzato alla produzione
di un elaborato (un testo storico o letterario, video o
Dvd, un recital o uno spettacolo teatrale ecc.), destinato a trovare spazio e visibilità anche nell’ambito
delle Celebrazioni provinciali e/o nazionali.
A supporto del percorso curricolare, ma aperto a chiunque desiderasse parteciparvi, è stato organizzato dal
Centro per la formazione degli insegnanti di Rovereto in collaborazione con la Fondazione Museo storico
in Trento un corso di formazione per docenti sulle “interpretazioni della specificità della storia locale dall’età
medievale alla contemporaneità”. Seguito da circa 50
insegnanti, il corso si è articolato sui seguenti temi:
•L’invenzione di un territorio: il Trentino nel XIX secolo, relatore prof. Giuseppe Ferrandi;
•Il mutamento dei confini, delle identità e dei territori nel tempo: il caso del “Trentino” medievale, relatore
prof. Giuseppe Albertoni;
•La questione dell’Autonomia trentina: presupposti,
protagonisti intellettuali e politici, percezioni internazionali, relatore prof. Paolo Pombeni;
•Il Trentino nell’età moderna: dal XVII secolo agli inizi
del XIX, relatore prof. Marco Bellabarba.
In piena autonomia
Nell’invitare le scuole a partecipare alle celebrazioni
dell’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia, in piena autonomia e in coerenza con il loro progetto educativo, l’Assessore Dalmaso ha rimarcato l’importanza
dei momenti “celebrativi” per la comunità e per le giovani generazioni, ma soprattutto in quanto momenti e
occasioni di riflessione, di approfondimento, di conoscenza critica e non agiografica del passato.
E in piena autonomia le istituzioni scolastiche e i docenti hanno valutato le proposte, hanno partecipato
alle varie iniziative, hanno sviluppato percorsi curricolari in cui la storia di una terra di confine variamente si intrecciava con altri territori, geografici e politico-istituzionali, hanno elaborato progetti e prodotti
originali e creativi. Questi prodotti sono documentati
e illustrati nelle pagine che seguono.
Quello che ci raccontano non è una storia declinata nel localistico e nel particolare, ma la storia corale di una nazione, che si riconosce e si salda attorno a
principi condivisi, a simboli e valori unitari, pur nelle
diverse identità e storie che la compongono e che ne
rappresentano la ricchezza.
Beatrice de Gerloni
Dirigente scolastico
presso Dipartimento Istruzione, Università e Ricerca
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Istituto delle Arti di Trento e Rovereto
MOVIMENTO
150 in… danza, musica, immagini
150 inMovimento ha rappresentato un percorso libero tra le arti che ha riunito le memorie storiche
legate all’anniversario dell’Italia unita su un sentiero contemporaneo di immagini, musica e danza.
Gli insegnanti e i ragazzi dell’Istituto delle Arti di
Trento e Rovereto si sono impegnati nell’intento
comune di creare sinergie significative in un progetto unitario teso a fondere studio, ricerca e passione.
“Una contaminazione” come ha scritto nell’invito il
dirigente scolastico Silvio Cattani “tra danza, musica e immagini frutto dell’impegno e della capacità inventiva degli studenti e dei docenti dell’Istituto delle Arti di Trento e Rovereto”. Le foto sono di
Lucio Tonina, docente del Depero.
150 studenti per i 150 anni
Collaborazione, sinergie, valorizzazione delle differenze, ascolto e conoscenza del passato sono stati i temi
portanti del lavoro che hanno dato vita allo spettacolo
150 in Movimento, presentato giovedì 26 maggio alle
ore 20.30 presso l’Auditorium Santa Chiara di Trento.
150 e più studenti sul palco in uno spettacolo variegato e coinvolgente che ha ripercorso in maniera originale le memorie e le suggestioni dei 150 anni dell’unione d’Italia. L’evento è stato anche una festa per il
primo anno di questa nuova scuola che aggrega le specifiche esperienze didattiche del Liceo Musicale e Coreutico di Trento e dei Licei Artistici di Trento e Rovereto nella prospettiva di un’integrazione sempre più
dinamica e interattiva tra le varie forme e ricerche artistiche.
lontane di un coro che mano a mano si avvicinava ed
entrava in platea muovendosi fra improvvisazioni e
divagazioni polifoniche. Il coro del Liceo Musicale,
diretto da Lorenzo Donati e Simonetta Bungaro ha
poi intonato le note e le parole di Va pensiero di Giuseppe Verdi regalando al pubblico un momento davvero emozionante. E’ iniziato così lo spettacolo con
l’intento di raccontare il pensiero dei giovani nutrito di speranze e di sogni che vola leggero su ali dorate alla ricerca della libertà e dell’indipendenza della
propria più pura espressione.
Sentirsi italiani
Ma quante sono le espressioni per sentirsi italiani?
E’ questa la domanda a cui si è riferita l’insegnante Wally Holzhauser che attraverso il linguaggio della danza contemporanea ha esplorato le diverse identità della nostra terra, le contraddizioni, le illusioni
della nostra società. Sulla scena musicisti e danzatori
insieme nel comune intento di sostenere e completare gli uni la creazione degli altri osando momenti di
improvvisazione dove l’ascolto reciproco è stato indi-
Nel vivo dello spettacolo
Lo spettacolo ha coinvolto tutte le classi della sezione Musicale e le cinque classi della sezione coreutica del Liceo Bonporti ed alcuni studenti dell’Istituto Depero di Rovereto che si sono trovati a riflettere
sul significato di questo importante anniversario. I
ragazzi sono stati dunque chiamati a coinvolgersi interpretando questi pensieri attraverso le diverse forme della danza, della musica e della grafica stimolati
e guidati dall’attenta professionalità di 10 insegnanti e dal regista Alessio Kogoj. Lo spettacolo è iniziato con il sipario chiuso, le luci di sala accese e le voci
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spensabile per la realizzazione comune dell’opera. 150
in Movimento ha visto musicisti e danzatori lavorare
fianco a fianco per creare, in un susseguirsi, momenti che hanno saputo miscelare sperimentazione con
contributi più fedeli alla classicità. In un’atmosfera di
complicità e reciproca comprensione dei diversi mezzi creativi gli studenti, futuri musicisti e futuri danzatori, si sono trovati a sperimentare e a vivere le diverse
possibilità di questa relazione. Nella storia il rapporto
tra danza e musica ha seguito strade talvolta intricate assumendo tonalità espressive assai diverse. In molte occasioni coreografo e compositore si sono inseguiti nel reciproco territorio creativo, alla ricerca di echi e
risonanze espressive, di corrispondenze nella scrittura,
di sintonie nel “colore” emotivo di un pezzo. E sono
proprio i colori della nostra bandiera uniti dall’amore e dalla passione di questi giovani artisti che hanno
dato luce alle diverse dimensioni creative sulla scena.
Il verde della bandiera, Paolo Conte, le
opere grafiche…
Fra i colori della nostra bandiera l’insegnante Francesca Debelli ha scelto il verde, come nelle eleganti
parole della canzone di Paolo Conte che narra di un
musicista alla ricerca dell’ispirazione per comporre la
sua opera musicale. In scena le ragazze della classe II
del Liceo Coreutico e la voce della studentessa Monica Avancini, tutti insieme “Alle prese con una verde
milonga”.
Le parole e le note del maestro Giuseppe Verdi sono
state naturalmente protagoniste della serata. Di Verdi
si sono però volute esplorate anche opere meno celebri quali “Quartetto d’archi in Mi minore” unica opera cameristica del compositore sulle cui note hanno
danzato alcune coreografie classiche curate da Silvia
Bellotto.
A conclusione del primo atto è stato invitato un ospite d’eccezione nell’ottica dello stimolo e del confronto degli studenti con il mondo professionistico. Il prestigioso chitarrista tedesco Walter Abt ha presentato,
in prima nazionale, un brano tratto da uno dei più celebri concerti per pianoforte di Mozart reinterpretato
in maniera magistrale per chitarra e pianoforte.
Durante l’intervallo il pubblico ha potuto osservare 8
opere grafiche allestite nel foyer del teatro realizzate
dagli studenti del Depero di Rovereto e curate dalla docente Maria Eletta Baroni (la quale si è occupata anche della grafica per la comunicazione dello spettacolo). Questi artisti si sono ispirati al tema dei 150
anni dell’unità d’Italia cogliendo in modo molto originale lo spirito di questa festa nazionale.
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150 cellulari accesi, i testi del Presidente Napolitano…
Come lucciole nella notte si sono accesi 150 telefonini
nel buio della sala dando così inizio al secondo tempo
dello spettacolo con un’improvvisazione vocale e strumentale basata sulla composizione di C di Terry Riley.
Questo momento curato da Lorenzo Donati e Simonetta Bungaro, ha giocato sull’accumulazione di materiali sonori: all’interno della partitura non sono stati
definiti i momenti per l’esecuzione di ciascuna cellula,
ma tutto è stato lasciato alla capacità improvvisativa e
creativa degli esecutori. L’ascolto reciproco e la consapevolezza di far parte di un insieme pur agendo in autonomia era alla base di questo interessante lavoro che
ha avvolto il pubblico in un’esperienza acustica e visiva molto particolare.
I colori della bandiera italiana hanno poi irradiato il
palcoscenico durante la lettura di alcuni passi tratti
dal libro “Per l’Unità d’Italia” del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, passi che hanno ricordato la forza e la validità dell’esperienza storica dell’Italia unita.
Coreografie: le classi protagoniste
La coreografia proposta da Laura Zago e dalla classe
II del Liceo Coreutico ha lavorato proprio sulla forza
e sull’energia che può creare un gruppo quando riesce
a superare le difficoltà generate dalla differenza, per
unirsi insieme in un urlo di energia vitale.
Antonio Vivaldi e nuovamente Giuseppe Verdi hanno cadenzato il ritmo delle classi II e III in due belle coreografie, ironiche e leggere, create dalla docente
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Chiara Tanesini.
“Amniakò”, firmata dall’insegnante Donatella Zampiero, può essere letta come una metafora della nascita dell’Italia, nata ufficialmente nel 1861, cresciuta nel
XX secolo tra innumerevoli traversie, insidie ma anche traguardi. Questa coreografia danzata dalle classi III, IV e V racconta, attraverso il linguaggio della
danza, delle tappe di ogni essere umano - la nascita,
crescita ed esperienze della vita - così simili a quelle di
una Nazione che ha dovuto attraversare diversi momenti difficili i quali l’hanno messa a dura prova rendendola però più forte e consapevole.
A concludere la serata un gruppo spontaneo del Liceo
Artistico Vittoria di Trento, accompagnato dalla docente Manuela Dorigatti, ha presentato un’ultima coreografia creata interamente dai ragazzi che raccontava,
con una fresca e spontanea espressività creativa in chiave hip hop, i diversi stili di vita presenti nella scuola.
La danza, la musica e l’arte visiva hanno una moltitudine infinita di linguaggi e di possibilità espressive, ed è
proprio grazie alle contaminazione delle differenze che
si trovano le soluzioni artistiche più interessanti proprio
come nell’esperienza della nostra nazione che ha saputo
unirsi valorizzando le proprie specificità regionali.
Una didattica moderna
Un pubblico partecipe e caloroso ha seguito le diverse proposte artistiche della serata che si sono snodate
lungo un percorso che ha visto momenti di sperimentazione alternarsi a contributi più fedeli alla classicità, sempre nel segno delle celebrazioni dei 150 anni
dell’unità d’Italia.
L’Istituto delle Arti di Trento e Rovereto ha dimostrato in tal modo l’alto profilo tecnico ed artistico
raggiunto dagli studenti in uno spettacolo che, come
ha detto l’assessore provinciale alla Cultura, Franco
Panizza nel suo saluto alla fine dello spettacolo, “non
ha nulla da invidiare alle esibizioni di compagnie internazionali che hanno dato prova di sé su questo stesso palco”. Il dirigente scolastico Silvio Cattani, che ha
sostenuto e coordinato il percorso, ha sottolineato l’alto livello dell’operato del nuovo Istituto delle Arti che
si colloca nell’ottica della moderna didattica mettendo al centro l’inventiva e la partecipazione attiva degli
studenti. Un’operazione culturale, che ha visto coinvolte le specifiche esperienze didattiche del Liceo Musicale e Coreutico Bonporti e dei Licei Artistici di
Trento e Rovereto.
Lo spettacolo è stato realizzato grazie al sostegno e al
patrocinio del Comune di Trento e dell’Assessorato
all’Istruzione e l’Assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento e grazie alla preziosa collaborazione del Conservatorio Bonporti di Trento.
Paola Carlucci
Docente di Storia della Danza
Coordinatrice del Progetto
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Secondaria primo grado Bonporti – TN5
RECITAL
Un tuffo nel Risorgimento
Gli studenti delle classi 3A e 3B della Scuola Secondaria di I grado “Bonporti” dell’Istituto comprensivo Trento 5, sabato 16 aprile 2011, hanno
realizzato un originale recital sul Risorgimento
nell’aula magna della scuola “Sanzio” alla presenza
del Dirigente Agostino Toffoli, dei genitori e degli studenti.
Per ripercorrere la storia dell’unità
Celebrare i 150 anni dell’ Unità d’Italia può essere
un esercizio che scade nella retorica. Non è stato così
per le classi terze della scuola Bonporti che, coordinate dalla docente di lettere Mariarosaria Fiorella, hanno messo in scena uno spettacolo sul Risorgimento
molto apprezzato dal pubblico presente in sala. Film,
canzoni, poesie, immagini, disegni, brani eseguiti al
pianoforte con orchestra e coro, sono stati curati dalle insegnanti Maria Largaiolli (tecnologia e informatica), Paola Marchetti (educazione musicale) Maria
Rosa Corbolini (docente di pianoforte). Le docenti
insieme ai ragazzi hanno scelto un repertorio multidisciplinare che ripercorresse alcuni momenti della
storia dell’unità del Paese.
Lo spettacolo
In apertura il dirigente Agostino Toffoli ha ricordato
come il Risorgimento fu un periodo di grandi ideali e,
citando le parole del Presidente Giorgio Napolitano,
ha commentato che, senza l’unità d’Italia, non si sarebbero potute affrontare le difficoltà odierne.
Dopo un indimenticabile pezzo tratto dal film “Senso”
di L. Visconti, largo alla musica con brani eseguiti dalle alunne Sara Cainelli, Chiara Skhurtaj, Costanza Torchio e alcune delle più celebri canzoni dell’Ottocento,
dall’“Inno di Garibaldi” a “La bandiera dei tre colori”, da
“Va’pensiero” all’“Inno” di Mameli eseguiti dall’orchestra
e dal coro. Tra un brano musicale e l’altro sono state recitate alcune delle più belle poesie italiane dalla “Spigolatrice di Sapri”di L. Mercantini all’“Ode a Venezia” di A.
Fusinato, da “Marzo 1821” di A. Manzoni a “All’armi” di
G. Berchet, “All’Italia” di G. Leopardi e alcuni brani tratti
dal libro “Cuore” di E. De Amicis. Suggestive e evocative
le immagini proiettate tra cui la nota pittura risorgimentale “Il bacio” di Hayez e altri disegni originali. Per tutti la
grande soddisfazione di un evento vissuto intensamente.
Mariarosaria Fiorella
Docente di materie letterarie
I PROTAGONISTI
“Il recital è stata un’esperienza positiva sotto molteplici aspetti, in ambito didattico ed educativo. La professoressa di lettere ha fatto scattare la scintilla di un progetto
che avrebbe impegnato la classe su vari fronti; infatti un
gruppo è stato impegnato nella recitazione delle poesie,
altri nella parte strumentale/corale e nella presentazione
in PowerPoint. Questo progetto ha contribuito ad approfondire la conoscenza del nostro vasto patrimonio letterario, artistico e musicale e ci ha aiutato a ricordare che
facciamo parte di una grande e meravigliosa nazione”.
Giovanni Grazioli 3A
“Il nostro lavoro è cominciato con la raccolta e la selezione di immagini e testi inerenti il Risorgimento,
utilizzando libri e supporti informatici. Abbiamo poi
imparato a recitare poesie dal carattere patriottico e alcuni brani significativi sul concetto di “Patria”. Notevole è stato il progresso per quanto riguarda le nostre
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capacità di lettura della musica”.
Marco Calliari 3A
“Organizzare lo spettacolo non è stato semplice perché
avevamo poco tempo e poco spazio per le prove. Esprimere poi una riflessione su un sentimento che avevo
dato sempre per scontato - l’essere italiano - non è stato
semplice. Volevo fosse spontanea, sincera, che non avesse una posizione politica (di parte) e che non fosse influenzata dalle polemiche riportate dai mass media.
Sono contento che siamo riusciti a dimostrare di essere
una piccola ma bella squadra italiana”.
Gioele Casagranda 3A
“Questo è stato un percorso che ci ha molto arricchito
e che ci ha permesso, riflettendo sugli ideali di quel periodo, di capire quanto quella storia possa aver inciso
sulla vita di oggi”.
Francois Tronche 3A
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scuola secondaria primo grado - “G. Prati” Ponte Arche - I.C. Giudicarie esteriori
DVD
Ideologia, realtà, speranza
L’attività progettata e pensata per le classi 3A e 3B
della Scuola secondaria di I grado “G. Prati” di
Ponte Arche - I. C. Giudicarie Esteriori voleva essere un contributo nell’ambito delle celebrazioni
per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. La proposta scelta è stata quella di un progetto di ricerca focalizzato sul tema dell’Unità nazionale che è
culminato nella produzione di un DVD, realizzato
grazie alla preziosa guida del regista Brunetto Binelli.
Le fasi del progetto
Il progetto si è articolato in diverse fasi: una prima conoscenza teorica dei contenuti relativa al periodo storico in
oggetto, anche attraverso la ricerca di fonti scritte e visive;
il risultato di tale ricerca è stato utilizzato per la preparazione di un canovaccio per la stesura (in collaborazione
con un regista) di un copione; la produzione in via sperimentale di un DVD con la rappresentazione del testo
da parte dei ragazzi, e la proiezione di immagini storiche
(personaggi, luoghi e soggetti artistici); l’uscita didattica
sul territorio nei luoghi considerati e fondamentali per
la memoria storica, con particolare riferimento a Torino,
prima capitale d’Italia. Gli alunni si sono cimentati in attività teatrale, canora, di interpretazione espressiva di testi poetici, e nella preparazione scenografica ricercando
costumi e oggetti propri del periodo storico considerato.
Una metodologia laboratoriale
Con questo lavoro si è inteso proporre ai ragazzi un
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approccio diverso e più coinvolgente alla storia nazionale e locale. La conoscenza di quest’ultima è fondamentale, così come si evince anche dalle nuove linee
educative provinciali, per costruire e radicare il senso
di appartenenza ad un territorio.
Si è deciso di lavorare con una metodologia laboratoriale, con l’obiettivo di rendere più incisivo l’intervento, a livello di conoscenza dei contenuti e, nel contempo, di far maturare nei ragazzi delle competenze
trasversali a livello comunicativo-espressivo. Il DVD
sarà fruibile dalle altre realtà scolastiche del territorio, in un’ottica formativa di condivisione del materiale multimediale, considerato oggi risorsa didattica
fondamentale nelle nuove strategie di insegnamentoapprendimento della storia.
Le tappe storiche fondamentali
Il laboratorio teatrale ripercorre le tappe fondamentali
che hanno portato l’Italia e il Trentino all’Unità nazionale. La rappresentazione focalizza l’attenzione su alcuni personaggi locali che si sono impegnati in modo attivo nel perseguire l’ideale dell’indipendenza nazionale.
I due piani, nazionale e locale, presenti in tutta l’opera, sono stati sempre presenti. Nodi storici considerati
sono stati: il Risorgimento, l’Unità d’Italia, l’Irredentismo, la Prima guerra mondiale e il Trentino in Italia. I
personaggi storici nominati: Nepomuceno Bolognini,
Garibaldi, Cesare Battisti, a rappresentanza tra i tenenti
Degli Albizi- Hecht, a rappresentanza delle donne Bice
Rizzi e l’imperatore e l’imperatrice d’Austria.
Elena Viola, Eddy Caliari
Insegnanti di Lettere
Simona Cesari
Insegnante di Arte e Immagine
Responsabili del Progetto
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I COMMENTI DEI RAGAZZI
Gli alunni coinvolti
Classe 3A:
Andreolli Sara, Brocchetti Leonardo, Bronzini Eliana,
Calliari Luca, Calliari Oscar, Cornella Tomaso, Donu
Daniel, Farina Giorgia, Kisil Sofiya, Litterini Mattia,
Maksimov Denys, Nazzani Sara, Riccadonna Alessio,
Riccadonna Gaia, Rigotti Daniela, Rizzi Elena, Rizzo
Davide, Salizzoni Alberto, Santoro Luca, Singh Saranijt, Stafa Valdet, Tonini Davide.
Classe 3B:
Berasi Simone, Bottamedi Genny, Brunelli Enrico, Cornella Shiny, Diurno Antonio, Draghici Ramona Georgiana, Flaim Costanza, Fusari Nicholas, Masserdoni
Claudia, Nazzani Matteo, Paoli Carlotta, Pedone Nicola, Riccadonna Carlotta, Rocca Anna, Rocca Alessandro,
Salizzoni Nicole, Tasin Genny, Trentini Paola, Zambotti Noemi.
Il filmato storico: che esperienza!
“La ricorrenza del 150° anniversario dell’unità d’Italia,
quest’anno, è stato un avvenimento del quale molto spesso
abbiamo sentito parlare. Attorno ad esso si sono costruite
molte strumentalizzazioni ed in pochi ne hanno colto il
vero significato. E’ comunque stata una festa e come ogni
festa che si rispetti va festeggiata. Questa in particolar
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modo ci tocca tutti: atei e religiosi, ricchi e poveri, indistintamente. Ci invita a ricordare, e spesso, a rimpiangere. Rimpiangere perché ora non c’è più nulla di cui andare fieri, solo quello che è rimasto, che ci è stato lasciato.
Noi, nel nostro piccolo abbiamo provato a ricordare, ma
anche a rivivere gli usi e i costumi, le situazioni e le battaglie del Risorgimento, e qual modo migliore di farlo di
un filmato storico rappresentativo da noi interpretato?
Eh già, perché è proprio di questo che si tratta. La pellicola è stata curata interamente da noi con un’altra classe
della nostra scuola, con l’aiuto prezioso del regista Brunetto Binelli. Abbiamo impersonato i protagonisti dell’epoca, con un occhio di riguardo a coloro che si mossero
principalmente nel nostro territorio. Naturalmente parlo
di Nepomuceno Bolognini e Cesare Battisti, ma anche di
Bice Rizzi, donna attiva per la sua causa, che rischiò la
vita per gridare i suoi ideali. Per rendere il filmato credibile abbiamo ricercato gli scorci caratteristici della nostra valle, specialmente Rango, ma soprattutto abbiamo
potuto girare anche al castello di Stenico scene di vitale
importanza come quella dell’impiccagione oppure quella
del ballo, per la quale è stata necessaria una preparazione
con l’insegnante di danza. La colonna sonora è composta principalmente da pezzi originali del Maestro Morricone come “Califfa” e “Here’s to you”, ma anche noi abbiamo fatto qualcosa col flauto dolce, intendo La Guerra
di Piero e Va Pensiero. Sono sicuro che se tutto ciò che ho
imparato avessi dovuto studiarlo sarebbe stato più lungo
e faticoso. Le professoresse che ci hanno supportato sono
la prof. Cesari, che ha curato le riprese insegnandoci la
meticolosa arte della regia, e le insegnanti Caliari e Vio25
la che sono le “ideatrici” del tutto. E’ stata una esperienza
irripetibile della quale rimarrà sempre un ricordo indelebile. Quando uscirò dalle medie ricorderò con nostalgia i
problemi con la telecamera, le marce garibaldine e tutte
le volte che siamo stati “rimbeccati” perché guardavamo
nell’obbiettivo. Durante le prove qualche risata scappava sempre, perché la vita e i costumi di un tempo erano
molto diversi da oggi, ci pareva a volte di essere ridicoli”
Tomaso
Capire la storia
“È stato un modo più divertente di studiare la storia e
con questo metodo ci si può calare nella vita quotidiana e
nella cultura delle nostre valli del secolo scorso. Da questo
percorso credo che molte persone abbiano capito qualcosa
in più su questo tratto di storia che hanno vissuto i nostri
nonni e i nostri bisnonni. Si può capire meglio quanta
povertà c’era, i vestiti di quel tempo e molte altre cose che
studiando solo teoricamente non si riescono a comprendere totalmente.
Per realizzare questo film ci sono volute molte ore di lavoro, tra uscite, riprese in classe, costruzione dei vestiti
… ma secondo me ne è valsa la pena perché come ho detto prima è un metodo più facile di capire la storia. Tutti,
chi qualcosa in più, chi qualcosa in meno, hanno contribuito alla buona riuscita di questo percorso e infatti con
un grande lavoro di gruppo siamo riusciti a concludere
con successo il DVD. Siamo riusciti a migliorare i nostri
rapporti interpersonali con gli altri compagni e a superare la timidezza”
Elena
per concludere… A Torino
“Come già sappiamo quest’anno si festeggiano i 150 anni
dell’Unità d’Italia. La questione ci interessa direttamente; non solo riguarda, in piccola parte, gli argomenti stu-
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diati, ma soprattutto è parte di noi, della nostra patria e
della nostra storia. Già all’inizio dell’anno, con la professoressa d’italiano, abbiamo approfondito il periodo del
Risorgimento, con i suoi principali esponenti. In storia,
invece, abbiamo studiato la prima Guerra Mondiale e
abbiamo dedicato del tempo al periodo in cui l’Italia diventa unita. Per farci partecipare direttamente al 150°
anno dell’Unità nazionale, la professoressa Caliari e la
professoressa Viola ci hanno fatto realizzare un DVD,
riguardante proprio questo avvenimento. Le due prof.
hanno steso un copione, nel quale venivano presentati
alcuni personaggi locali come Nepomuceno Bolognini e
Gian Battista Sicheri. Poi, grazie ad un regista, Brunetto Binelli, abbiamo studiato le parti e ci siamo messi al
lavoro. Abbiamo fatto prove di ballo e di recitazione, abbiamo realizzato sceneggiature e abbiamo cercato costumi e poi, girando per le Giudicarie, abbiamo registrato le
scene grazie alla professoressa Cesari. Dopo tutto questo
lavoro abbiamo realizzato un DVD. Devo dire che realizzarlo non solo è stato divertente ma mi ha anche fatto
conoscere avvenimenti e fatti storici dei quali non ero a
conoscenza. Per concludere questo percorso le professoresse sono riuscite a realizzare una bellissima gita a Torino,
prima capitale d’Italia. Dopo aver lavorato e sudato molto per avere dei contributi per il viaggio, siamo partiti.
Torino è una città meravigliosa! Abbiamo visitato Palazzo Madama, che era la sede del senato del Regno, rimasta lì fino a quando la capitale non è stata spostata a Firenze, poi la guida ci ha fatto conoscere un po’ la città. Il
secondo giorno siamo andati alla Reggia di Venaria e al
Museo dell’Automobile. La Reggia ha veramente un fascino tutto suo, ma il Museo dell’Automobile è fantastico!
Vedere come i mezzi di trasporto si sono trasformati con
il passare degli anni… dalle carrozze, alle prime automobili e infine addirittura alla Ferrari, è stato veramente bello e interessante”
Carlotta
n. 6 giugno 2011
secondaria primo grado I. C. “C. A. Martini” Revò
VÈN I TALIÀNI
Aspettative della gente comune
L’occasione della celebrazione del 150° anniversario
dell’Unità d’Italia ha fornito, alla Scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “C. A.
Martini” di Revò, l’occasione di realizzare una serie
di attività didattiche. Un percorso svolto nell’anno
scolastico precedente “Viaggio nell’unità d’Italia” con
la produzione di diversi manufatti e uno realizzato,
sempre in stretta relazione con il territorio di riferimento della scuola, dal titolo “Vèn i Taliàni”: come
la gente comune ha vissuto l’annessione all’Italia.
abbia rappresentato per il Trentino l’annessione all’Italia.
Il progetto, dal titolo “Vèn i Taliàni”, voleva capire come
la gente comune avesse vissuto questo rilevante avvenimento storico. Le classi coinvolte sono state le tre terze,
seguite da un gruppo di docenti. Il progetto non ci ha
permesso di ottenere molte informazioni, in quanto ormai la memoria di quanto accaduto quasi cento anni fa
è andata perduta. Da tutte le voci raccolte si sono potuti tuttavia cogliere alcuni aspetti: l’arrivo degli Italiani
(i “Taliàni”) ha trovato una popolazione che, stremata
dalla fame e da lunghi anni di guerra, aveva perso molta
della iniziale fiducia e stima verso il governo austriaco.
Tuttavia solo una minima parte auspicava l’annessione
all’Italia, al punto che, per descrivere quanto era successo, si coniò il termine “rebaltón”, precorrendo un termine tanto caro ai nostri politici di oggi.
Lavoro intellettuale e manuale
Il confronto con il territorio
Il lavoro di celebrazione dei 150 anni d’Unità è iniziato già durante l’anno scolastico 2009 – 2010: un
gruppo di alunni provenienti dalle classi terze, seguito
dalle docenti Maffei Giuliana e Atzei Mariella, è stato coinvolto in un lavoro della durata annuale all’interno di uno dei laboratori attivati durante le attività opzionali. Il progetto, dal titolo “Viaggio nell’unità
d’Italia”, ha permesso di sviluppare attitudini sia al lavoro intellettuale che manuale: partendo da un approfondimento storico-linguistico di temi e personaggi che abbracciano la storia d’Italia dal 1861 al 2011
gli alunni hanno realizzato libri d’autore con pagine
a tema e pannelli di ceramica con tecnica Cuerda riprendendo argomenti approfonditi nel libro.
Altro aspetto particolare è oggi il ricordo dello stupore provato da parte dei soldati italiani nel trovarsi di
fronte ad un popolo capace di gestirsi autonomamente, di progettare e dirigere il proprio futuro con
realizzazioni di infrastrutture notevoli realizzate con i propri mezzi.
Soprattutto destò grande ammirazione il vedere
l’alto tasso di istruzione
posseduto dalla popolazione. Anche l’esame di
alcuni archivi comunali ha permesso di avere
la conferma di alcuni di
questi punti. Ci si aspettava di più, in modo da
poter produrre un lavoro più completo e armonico. Il confronto con
il territorio tuttavia ci
ha permesso di iniziare
una collaborazione che
continuerà anche l’anno
prossimo con altre realtà, in modo che il legame scuola /territorio sia
sempre più stretto.
La segnalazione al Ministero
Sono stati realizzati anche 12 pannelli sui temi, sulle infrastrutture, sulle manifestazioni e le istituzioni
che hanno contribuito alla formazione della nazione.
Il prodotto finale, fotografato ridotto in forma digitale, è stato presentato in occasione della celebrazione ufficiale dell’Unità. Il valore assoluto del risultato
di questa attività ha valso alla scuola la segnalazione al
Ministero dell’Istruzione, in modo che, il 17 marzo
2011, data della celebrazione ufficiale dell’Unità presso la Camera dei Deputati alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano e di tutte le massime cariche
dello Stato, era presente, a rappresentare la Provincia
di Trento, una piccola delegazione del nostro Istituto.
Il Trentino in Italia
Nel presente anno scolastico si è deciso di continuare l’attività, con un progetto particolare: cercare di capire cosa
n. 6 giugno 2011
Costantino Pellegrini
Docente di
matematica e scienze
Scuola secondaria di I grado
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Liceo “B. Russell” Cles
IDENTITÀ
I suoi diversi linguaggi
Nell’ambito dell’iniziativa Anniversario 150 Unità d’Italia, promossa dall’Assessorato all’Istruzione
“Il Trentino e l’Italia, il Trentino in Italia: la nostra storia”, i docenti e gli studenti del Liceo “B.
Russell” di Cles hanno focalizzato l’attenzione sui
modi attraverso cui l’identità regionale e nazionale
sono state costruite e formate. Il titolo del progetto: “Il linguaggio dell’identità” sottolinea un particolare aspetto del processo di unificazione legato
alla comunicazione e alla costruzione di un linguaggio ufficiale, politico e simbolico.
Tante domande
Le classi coinvolte sono state due quarte di Liceo
Scientifico seguite dagli insegnanti: di storia Silvana
Castelli, di lettere Carla Ferraresi e Stefania Ravagni,
di storia dell’arte Ciro Plomitallo.
Ci si è inoltre avvalsi della collaborazione dell’insegnante Annely Zeni per l’approfondimento di Storia
della Musica e di Tommaso Baldo, esperto del Museo
Storico di Trento, che ha guidato le attività storiche laboratoriali. Si è proposto agli studenti di riflettere sulla propria identità in relazione al proprio vissuto. La
domanda che ha dato inizio al dibattito è stata: Cosa
significa essere cittadini oggi? Essere trentini? Essere
italiani? Si è considerata la differenza tra diventare ed
essere trentini/italiani.
analisi delle fonti. Hanno provato ad interrogare i documenti, hanno acquisito la consapevolezza che le conoscenze storiche sono elaborate sulla base di fonti di
natura diversa che lo storico vaglia, seleziona, ordina
e interpreta secondo modelli e riferimenti ideologici.
Hanno infatti confrontato le diverse interpretazioni di
Risorgimento elaborate nel corso degli anni.
Sul territorio
Le uscite didattiche sul territorio (a Trento prima e a
Torino e Roma per due gruppi diversi in occasione del
viaggio d’istruzione) sono state realizzate allo scopo
d’insegnare agli studenti a rapportarsi con la propria realtà territoriale sapendola contestualizzare all’interno di
macroeventi.
Significativo, a questo proposito, il viaggio degli alunni
di IV C a Roma accompagnati dal collega di storia Alessandro Paris, che come trentini, sono stati applauditi al
loro ingresso nell’aula del Senato: per i ragazzi un’intensa esperienza di italianità. È stata inoltre effettuata una
raccolta di immagini per riconoscere sul campo i segni
del passato, della memoria e della sua costruzione: vie,
toponimi, monumenti, strutture architettoniche sono
state confrontate con le iconografie storiche.
Il ruolo della musica
Per gli studenti si è rivelato interessante il modulo sulla musica in relazione alla Storia, alla Letteratura e
alla Storia dell’Arte: la musica ebbe infatti nell’Italia
dell’Ottocento un ruolo fondamentale nella creazione
di una mitologia, di una simbologia, di una ricostruzione storica della nazione italiana, costruendo l’idea stes-
La struttura del progetto
Il progetto è stato strutturato in una parte di analisi (contestualizzazione storica, indagine della cultura
popolare nelle sue espressioni musicali, letterarie, memorialistiche, iconografiche, individuazione del rapporto tra intellettuali e società con accenni al teatro
politico, a Giuseppe Verdi e alla Letteratura), una di
riflessione specificamente storica (concetto e significato di nazione, territorio e autonomia) ed infine ne è
seguita una di riflessione sul senso e la valenza che assume lo studio dell’età risorgimentale oggi. Gli studenti hanno preso confidenza con fonti diverse: documentarie, bibliografiche, cartografiche, iconografiche;
alcune sono state fornite dagli insegnanti, altre reperite autonomamente dagli studenti stessi che hanno
potuto intraprendere una piccola attività di ricerca e
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n. 6 giugno 2011
sa di nazione in una prospettiva di immaginario collettivo culturale, ben prima che politicamente fattivo.
Un ruolo sottolineato dallo stesso Mazzini quando individuava proprio sui palcoscenici del teatro lirico - al
tempo la forma dominante di spettacolo musicale - il
luogo per veicolare sentimenti patriottici e incitamenti rivoluzionari: il luogo del riscatto popolare. Le classi
hanno ripercorso, dunque, tale stagione musicale non
senza averne prima indagato la provenienza attraverso
la matrice della canzone rivoluzionaria francese, esportata quindi nella musica colta di Beethoven (apprezzata l’esecuzione di sequenze tratte dall’Eroica, da parte
dell’orchestra Haydn nell’auditorium del Liceo, commentata e spiegata dalla stessa Zeny e dall’alunno Enrico Flor). Come contrappunto agli elementi risorgimentali dell’opera di Verdi è stato considerato il repertorio
innodico di provenienza più popolare, con qualche
considerazione relativa anche ai percorsi dell’identità
trentina con riferimento al fenomeno irredentista.
Le fonti dirette
Altrettanto stimolante è stato il lavoro sulle fonti dirette, ovvero su lettere o scritti di personaggi che hanno in qualche modo partecipato al processo di costruzione dell’Italia: per il punto di vista trentino sono
stati scelti scritti dei garibaldini fratelli Bronzetti e l’azione di Giovanni a Prato, per quello “italiano”, invece, è stato presentato un ventaglio di liriche o canzoni di propaganda dell’impresa unitaria. Per quanto
riguarda la difficoltà del “fare gli italiani”, la lettura di
alcune sequenze significative delle lettere inedite del
militare toscano Luigi Vivoli, che all’indomani dell’unità descrive la difficile convivenza tra militari prove-
nienti da regioni diverse. La giovane età e l’estrazione sociale estremamente variegata dei protagonisti del
percorso risorgimentale è stata una scoperta che ha decisamente colpito gli studenti, abituati a immaginare
una storia e una politica fatta da “vecchi”.
Le competenze acquisite
Al di là degli scopi meramente didattici e della ricaduta in termini di conoscenze sul programma scolastico,
il progetto si è rivelato decisamente gradito a tutti gli
studenti per via dell’operatività richiesta e per il sincero interesse per gli argomenti trattati. Lavorare autonomamente su fonti dirette o cercare tracce del nostro passato per le vie delle città sono stati momenti di
aggregazione, ma anche di acquisizione di un metodo di lavoro spendibile in altre discipline. Senza considerare, d’altra parte, che il lavorare attivamente alla
costruzione di un progetto, vederlo prendere forma
e crescere insieme alle conoscenze e alle competenze nelle varie materie è un lavoro sicuramente impegnativo per studenti e insegnanti, ma altamente formativo. L’argomento trattato, inoltre, ha contribuito
ad alimentare la coscienza civile dei “futuri” cittadini:
trentini prima di tutto, ma italiani al di là dei particolarismi e dei campanilismi, uniti attraverso un percorso fatto di dolorosi sacrifici, rinunce ma anche di giovanile entusiasmo: una “patria” che si fonda su patres
non solo seniores ma anche adulescens.
Il lavoro non è finito qui, per mantenere memoria
dell’esperienza e per darle visibilità e possibilità di piccola divulgazione, le classi sono attualmente impegnate nella progettazione e realizzazione di una presentazione multimediale, che sintetizzi alcuni passaggi
essenziali del percorso compiuto.
Stefania Ravagni, Carla Ferraresi, Silvana Castelli
Insegnanti del Liceo “B. Russell” di Cles
n. 6 giugno 2011
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Istituto di Istruzione “don Milani” Rovereto
IN SCENA
Docenti e studenti assieme
Lo spettacolo “Fratelli d’Italia. Una lunga storia
insieme” è stato realizzato da un gruppo di docenti
e studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Don
Milani” di Rovereto e inserito nell’ambito della Rassegna Teatroscuola patrocinata dall’Assessorato alla
Formazione del Comune di Rovereto, dedicata
quest’anno al 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Lo spettacolo è stato presentato il 13 maggio 2011
al teatro Rosmini di Rovereto, alle ore 11.00 agli
studenti dell’Istituto e alle ore 20.30 alla cittadinanza.
Ripercorrere il processo di unificazione
Quest’anno per la terza volta il nostro Paese festeggia
la sua nascita.
Il primo cinquantenario, nel 1911, vedeva uno stato
giovane, ma soddisfatto dei grandi successi fin lì realizzati, e il centenario, festeggiato nel 1961, cadeva nel periodo di massima espansione economica italiana. Oggi
le celebrazioni coincidono con una delle più grandi crisi economiche del mondo occidentale, una crisi che in
Italia colpisce soprattutto i giovani, mette in evidenza
i tanti problemi irrisolti e aggrava lo storico divario tra
Nord e Sud del Paese. Il sentimento di sfiducia e di scetticismo è forte e la sensazione che ci sia poco o niente
da festeggiare è diffusa e condivisa da molti.
Eppure, nonostante i dubbi e i risentimenti, o forse
proprio per le riserve che suscita l’argomento, già prima che arrivassero a scuola le circolari ministeriali, avevamo avvertito il bisogno di affrontare con gli studenti
il tema dell’unità nazionale e di ripercorrere con loro il
processo di unificazione del nostro paese, un processo
faticoso e forse non ancora del tutto concluso.
affligge i giovani, e non solo, dal loro senso di apatia e
disillusione, dalla mancanza di desiderio e voglia di credere nella possibilità di cambiare le cose. Ci sembrava
un’occasione da non perdere per poter riaffermare l’importanza di quei principi di libertà, uguaglianza e unità
che la Costituzione pone alla base della nostra casa comune. E poiché la scuola è il luogo dove più che altrove
questi principi devono essere praticati, oltre che dichiarati, il nostro primo pensiero è andato ai ragazzi stranieri che vivono e studiano in Italia, ai Fratelli d’Italia di
domani, che nella nostra scuola sono numerosi.
Lo spettacolo come riflessione
Lo strumento che abbiamo utilizzato per questa riflessione è quello di uno spettacolo, sintesi di un’attività
didattica di ricerca. Il laboratorio si è svolto durante
tutto l’anno scolastico, al di fuori dell’orario curricolare, una volta a settimana per la durata di due ore e ha
visto coinvolti un gruppo di studenti di classi diverse.
Il numero dei partecipanti, come spesso avviene per le
attività non obbligatorie, ha subito variazioni nel tempo. Più esiguo inizialmente, è cresciuto nella fase di allestimento e messa in scena del lavoro. Hanno partecipato 12 studenti: tre della V, due di IV, uno di III,
quattro di II, tre di I. I docenti coinvolti sono stati: Maria De Maria, Francesca Marcomini, Gianpiero Colangelo, Marinella Moreschi, Gianluigi Carullo, Giancarlo Caroli. Le materie coinvolte sono state:
storia, diritto, educazione musicale.
Storia a teatro: emozionare e insegnare
L’argomento prescelto per la ricerca, un secolo e mezzo di storia, si presentava sicuramente vasto e impegnativo, e naturalmente non era possibile raccontare tutto,
per cui è stato necessario operare delle scelte. Se il for-
La Costituzione e i suoi principi
Volevamo farlo non solo per mettere in evidenza ciò
che ci unisce rispetto a ciò che ci divide, ma soprattutto
per riflettere sul presente, perché oggi, come 150 anni
fa, c’è bisogno di un nuovo Risorgimento e di giovani,
che, come i Mille, siano disposti a lottare contro il nemico. Un nemico, che non è naturalmente lo stesso di
allora, lo straniero, come qualcuno vorrebbe farci credere, ma è forse anche più insidioso e difficile da vincere, ed è costituito dalla crisi generale e di valori che
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n. 6 giugno 2011
mat doveva essere quello di uno spettacolo, il tema non
poteva essere trattato in tutti i suoi aspetti principali. Sarebbe risultato comunque didascalico. E così, con grande rammarico, abbiamo dovuto rinunciare a molti argomenti che pure avevamo inizialmente approfondito.
La scelta dei contenuti proposti è stata operata anche
nell’ottica di valorizzare le risorse e le doti degli studenti coinvolti. La regia del lavoro, pertanto, è stata
di fatto una “regia aperta”, in quanto lo spettacolo ha
preso forma anche seguendo le proposte e i suggerimenti dei partecipanti.
La gratificazione maggiore di questa proposta, che abbiamo utilizzato in passato sempre in relazione a temi
di carattere storico o di attualità, deriva dalla consapevolezza di presentare un lavoro teatrale che vuole naturalmente coinvolgere ed emozionare il pubblico, ma
allo stesso tempo offrire uno strumento didattico di
conoscenza e di riflessione.
Provare più ruoli
Gli studenti che hanno frequentato l’intero percorso
hanno avuto la possibilità di cimentarsi in più ruoli:
•il ruolo di studente vero e proprio, poiché il momento più impegnativo, e purtroppo anche quello
meno affollato, è stato sicuramente l’attività didattica di ricerca e rielaborazione del tema da proporre;
•il ruolo di attore-protagonista, in quanto il materia-
n. 6 giugno 2011
le raccolto e rielaborato attraverso un ampio ricorso ad immagini, suggestioni musicali e momenti di
danza, canto e recitazione, è stato presentato dagli
stessi studenti nella forma di uno spettacolo;
•il ruolo di “docente”, in quanto la rappresentazione è
una lezione che gli studenti hanno presentato ai propri pari, i quali, pur non avendo partecipato in prima
persona al laboratorio, ne hanno potuto comunque conoscere e condividere il prodotto finale.
La performance
E finalmente è arrivato il momento del debutto, tanto
temuto, davanti agli studenti della scuola. E quando
questi ragazzi, con percorsi e provenienze diverse, senza essere attori, cantanti, ballerini o modelli, si sono
esibiti sul palco insieme ai loro insegnanti, con semplicità e gioia, superando le tante insicurezze, il livello
di partecipazione e di entusiasmo dei compagni è andato al di là di ogni aspettativa e speranza.
Ma l’emozione più grande è stata vedere, alla fine dello spettacolo, gli studenti che riempivano il teatro alzarsi in piedi per cantare con noi, che eravamo sul palco, l’Inno nazionale. Tutti insieme, in piedi, a cantare
l’Inno. E non era una partita di calcio.
Maria De Maria
Docente referente del Progetto
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Liceo “A. Rosmini” di Rovereto
LUOGHI
Alla scoperta delle città
Il Liceo Rosmini di Rovereto non ha voluto mancare all’appuntamento con la storia ed ha organizzato un viaggio per fissare nella memoria i luoghi del
Risorgimento. La ricorrenza del 150°anniversario
dell’Unità d’Italia è stata occasione per riscoprire,
attraverso un’ offerta didattica nuova, documenti e
testimonianze di avvenimenti caratterizzanti la nostra storia nazionale. Per questo si è voluto proporre un viaggio nei centri storici del nostro Risorgimento attraverso luoghi e protagonisti della nostra
storia ottocentesca. Il progetto ha voluto educare
all’ascolto, all’analisi e alla contestualizzazione per
favorire la partecipazione di ciascun studente alla
dimensione della comunità nazionale.
Bergamo, Torino...
Le classi coinvolte in questo progetto sono state la IV
B, la V B linguistico e la V C scientifico. Annamaria Cesaro, insegnante organizzatore, grazie alla
consulenza di Tommaso Baldo, operatore del Museo storico di Trento, e agli insegnanti accompagnatori Bruna Larentis e Lucia Debiasi hanno realizzato un viaggio nei principali luoghi del Risorgimento.
La prima tappa del viaggio è stata la città di Bergamo, dove la Rocca, nel centro della città alta, ospita
un ricco museo del Risorgimento, in cui ci ha guidati Silvana Agazzi, responsabile dei servizi didattici della fondazione “Bergamo nella storia”. Qui, attraverso
l’analisi di documenti di diversa tipologia, gli studenti hanno incontrato alcuni protagonisti del Risorgimento bergamasco ricostruito attraverso un lavoro di
gruppo intelligentemente guidato dall’operatore.
Palazzo Madama e il Museo Nazionale
del Risorgimento
Il percorso ci ha portati in seguito a Torino, dove la visita guidata a Palazzo Madama ci ha permesso di visitare
la sede del primo Senato sabaudo, opportunamente ricostruito, in cui gli studenti, comodamente seduti negli
scranni dell’aula subalpina, hanno assistito alla proiezione di un filmato che riproponeva un dibattito tra deputati relativamente al riconoscimento dei diritti politici agli esuli in Piemonte dagli altri stati della penisola.
Altrettanto istruttiva la visita a Palazzo Carignano,
sede del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano,
che si presenta ai visitatori con allestimenti e servizi
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all’avanguardia, che narrano il periodo risorgimentale in chiave europea oltre che torinese e italiana. Particolarmente apprezzata dai ragazzi la visione dell’aula
parlamentare in cui il 17 marzo 1861 è stata proclamata l’Unità d’Italia.
Inevitabile, all’uscita dal Palazzo, la visita alla sala da
pranzo del ristorante storico, “Del Cambio”, apprezzato in particolar modo da Camillo Benso, conte di
Cavour.
Le Officine Grandi Riparazioni
Le Officine Grandi Riparazioni, edificate tra il 1885
e il 1895, sono uno dei simboli dello sviluppo industriale di Torino, iniziato a pochi anni dall’unficazione
nazionale e subito diventato faro dello sviluppo industriale della città. Esse costituirono un centro d’avanguardia FIAT nella revisione e riparazione di locomotive e carrozze ferroviarie, così da potenziare gli scambi
di prodotti industriali da e per Torino. Generazione
dopo generazione hanno testimoniato il lavoro di migliaia e migliaia di operai, e ora ospitano la mostra, curata da Walter Barberis e Giovanni De Luna, “Fare gli
italiani”. Non si è voluta perdere l’occasione di visitare
questo luogo della memoria: il contesto architettonico,
infatti, inevitabilmente invita a pensare all’unità nazionale, non come un concetto astratto, banalmente retorico, bensì un prodotto uscito da un laboratorio, in cui
si sono condivisi strumenti e intenti di lavoro.
Reggia di Venaria
Non poteva mancare una tappa alla dimora di caccia
della dinastia sabauda, la stupenda reggia di Venaria,
dove, negli spettacolari spazi delle scuderie Juvarriane, è allestita la mostra “La bella Italia”, una passeggiata emozionante attraverso i grandi maestri dell’arte
italiana (Giotto, Leonardo, Botticelli, Donatello, Michelangelo, Tiziano....) quasi a volerci raccontare che
l’unità politica ha dato voce e compimento ad una nazione culturalmente già identificata. “Quando la vedrete vi accorgerete che si tratta di una mostra assolutamente unica, non si era mai vista prima una tale
concentrazione di esempi di capolavori dell’arte italiana, che dà il senso di una crescita di una nazione prima ancora che si unificasse in un solo stato” G. Napolitano. Un altro linguaggio per parlare del nodo
n. 6 giugno 2011
storico dell’unità nazionale è sicuramente quello cinematografico, presentato in quel tempio del cinema
che è la Mole Antonelliana, dove una interessante lezione sulla storia del cinema ha evidenziato la creatività della produzione e del genio italiani.
Le riflessioni degli studenti rinforzano il valore dell’iniziativa e incoraggiano a proseguire in questa direzione. Certo non aspetteremo altri 150 anni per pensare
ad alcuni nuclei tematici del programma di storia seguendo l’insegnamento di questo primo esperimento.
Annamaria Cesaro
Docente di Storia e Filosofia
TESTIMONIANZE
Le impressioni di alcuni ragazzi
“La mostra più significativa è stata per me “La bella Italia” alla Venaria Reale. L’allestimento è stato realizzato
con estrema cura e ha ripercorso la storia dell’Italia attraverso le opere d’arte delle principali città della penisola. È
stato suggestivo vedere l’originale del testo di Galilei “Dialogo sopra i due massimi sistemi” e il dipinto di Hayez “Il
bacio”, non quello ai più conosciuto in cui la donna indossa un abito azzurro, bensì quello in versione “patriottica”,
dove gli indumenti dei due protagonisti formano la bandiera italiana. Anche la mostra “Fare gli italiani” non è
stata da meno, innanzitutto per la sua collocazione all’interno dell’Officina Grandi Riparazioni, che ha contribuito a rendere meglio l’idea di un’Italia in costruzione.”
Evanna, VB L
“L’esperienza vissuta a Bergamo e a Torino ha reso evidente l’attualità del Risorgimento italiano. Due documenti in particolare sostengono questa convinione: il
primo è un libro che ci è stato proposto al Laboratorio
n. 6 giugno 2011
Storico presso la Rocca di Bergamo, scritto dal cittadino
Antoine nel 1829 su libertà ed uguaglianza. La seconda
occasione di riflessione su questo tema è stata la simulazione di un dibattito parlamentare a Palazzo Madama,
svoltosi il 20 ottobre del 1849, relativamente all’estensione dei diritti civili a immigrati ed esuli politici.”
Chiara, VB L
“Abbiamo avuto la possibilità di vedere la storia, mentre solitamente dobbiamo accontentarci di immaginarla: le camicie rosse indossate dai garibaldini, i loro fucili, il berretto frigio, al museo di Bergamo.”
Michela, IVB L
“La mostra “La bella Italia” è stata uno dei momenti più
emozionanti e carichi di significato del nostro viaggio attraverso luoghi dell’Unità d’Italia. Il percorso segue idealmente lo sviluppo culturale e artistico italiano con un allestimento molto particolare e suggestivo, in cui i quadri
si possono ammirare appesi a pareti altissime apparentemente incompiute, a simboleggiare l’Italia in costruzione.”
Marta, VB L
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scuola primaria “B. Clesio” - I.C. Cles
MUSICA
Pinocchio e l’Italia unita
In occasione dei “150 anni dell’Unità d’Italia”, l’Istituto Comprensivo “Bernardo Clesio” di Cles
in collaborazione con la Scuola musicale “C. Eccher - Val di Non e di Sole” ha organizzato un
percorso musicale che ha visto protagoniste alcune canzoni significative del momento storico celebrato. Tra i titoli: Garibaldi fu ferito, Il cifolo del
vapore, Mamma mia dammi 100 lire, Vuoi tu venire in Merica, Ciuri Ciuri, Funicolì Funicolà, Fides, Va pensiero, Inno d’Italia.
Canto e orchestra
Canto corale dunque, ma anche musica d’insieme. Si
è costituita infatti una piccola orchestra d’archi scolastica grazie al contributo dell’ANCI (Associazione
Nazionale Comuni Italiani): il progetto è stato finanziato per l’anno 2011, in base al bando nazionale per
la promozione della pratica della musica d’insieme
“Dal pizzico alla big band”. Inoltre, nelle classi quinte,
è stato organizzato un ensemble di flauti, archi, chitarre. Il percorso ha avuto come esito finale la realizzazione di uno spettacolo dal titolo: “Pinocchio e l’Italia unita” Viaggio in musica e parole nell’Italia Unita.
Si è pensato alla fiaba “Le avventure di Pinocchio”, capolavoro letterario dell’Ottocento di Carlo Collodi, come
filo conduttore per raccontare non solo in musica, ma
anche in parole, l’Italia di quegli anni. “Pinocchio è stato
raccontato, nel 1881, da Carlo Collodi.” dice il Grillo Parlante, ad inizio spettacolo. “L’Italia unita, nel 1881, aveva vent’anni. Collodi ha respirato l’aria, la lingua, le abitudini di quel tempo e anch’io che sono un suo personaggio le
ho respirate con lui.” Il Grillo giustifica così la sua temporanea fuga dalla fiaba, dopo aver saputo che nel paese di
Cles si stava celebrando il 150° compleanno dell’Italia.
La “lezione-volante”
Ma Pinocchio l’ha seguito pretendendo di presentare le
canzoni, mentre il Grillo Parlante si è esibito in una “lezione-volante”. La lezione ha fatto riferimento, con linguaggio adeguato al pubblico di riferimento, ad alcuni
aspetti salienti del Risorgimento Italiano: ‘padri della Patria’, guerra, emigrazione, lingua. Slides esplicative hanno fatto da significativo supporto. Anche il Gatto e la Volpe hanno fatto la loro comparsata, occasione
questa per parlare di zecchini e dunque della moneta di
quel tempo, nel Granducato di Toscana. Il momento
finale ha visto protagonista la Fata: lei ha richiamato i
personaggi al ritorno nella fiaba, ma si è anche rivolta ai
bambini presenti: “So che state festeggiando un pezzo
di storia dell’Italia. Anche voi farete un ‘pezzo di storia’.
Con le vostre idee, lo studio, il lavoro che farete, l’impegno che in tutto questo metterete.”
Lo spettacolo e la riflessione
La presenza, nello spettacolo, della fiaba voleva anche
essere un invito alla lettura come divertimento, cultura,
veicolo privilegiato di ‘ingresso’ in un tempo passato. In
riferimento poi, al numeroso pubblico degli adulti presenti, l’invito poteva estendersi alla letteratura del Risorgimento in generale. Sono stati coinvolti tutti gli alunni
della Scuola Primaria, dalle classi prime alle classi quinte, in due turni da 180 alunni circa alla volta. Nel corso
dello spettacolo, alcuni bambini hanno appeso le regioni ad un plastico in legno che è stato realizzato durante l’anno in un gruppo di attività opzionali. Ha fatto da
sigla introduttiva una coreografia di body-percussion,
metodologia d’avanguardia di valorizzazione del corpo
come costruttore di performance ritmico-musicali.
L’esperienza, nel complesso, è stata coinvolgente e socializzante per tutti, alunni ed insegnanti. Lingua italiana,
canto corale, musica orchestrale, educazione all’immagine, educazione motoria sono le discipline che hanno
contribuito a questo lavoro. È stata un’occasione per la
scuola di ‘uscire’ dalle pareti dell’aula e proporre alla cittadinanza un momento di divertimento, quale è uno spettacolo, ma anche di riflessione su un periodo storico importante, della cui memoria siamo tutti noi responsabili.
Dalfovo Giovanni
Docente scuola primaria I. C. Cles
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n. 6 giugno 2011