il dossier dentro la ricorrenza il dossier il contesto Istituto delle Arti Trento e Rovereto Scuola media Bonporti – I. C. Trento 5 Istituto Comprensivo Giudicarie esteriori Istituto Comprensivo Revò Liceo Russell Cles Istituto don Milani Rovereto Liceo Rosmini Rovereto Istituto Comprensivo Cles 150° UNITÀ D’ITALIA Progetti, percorsi e prodotti finali delle scuole del Trentino Inserto a cura di: Mario Caroli e Norma Borgogno Interventi di: Beatrice de Gerloni, Eddy Caliari, Paola Carlucci, Mario Caroli, Silvana Castelli, Simona Cesari, Annamaria Cesaro, Giovanni Dalfovo, Maria De Maria, Carla Ferraresi, Mariarosaria Fiorella, Costantino Pellegrini, Stefania Ravagni, Elena Viola studenti: Carlotta, Chiara, Elena, Evanna, Francois Tronche, Gioele Casagranda, Giovanni Grazioli, Marco Calliari, Anna Grigolli, Marta, Michela, Tomaso. n. 6 giugno 2011 il dossier 150° La scuola non resta a guardare didascalie dedica il dossier interno di questo numero ad alcuni progetti realizzati dalle scuole del Trentino sull’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Ripetiamo ad “alcuni” dei progetti realizzati dalle scuole, perché – questo va chiarito subito – non sono tutti i progetti né il resoconto di tutte le iniziative legate a questa ricorrenza. Voglia di confronto, incontro, dialogo… Beatrice de Gerloni traccia in apertura al dossier il “contesto” in cui si collocano le iniziaitive delle singole scuole di cui riportiamo dei resoconti in queste pagine. È lei, che segue in Dipartimento istruzione tutto ciò che s’intreccia coi temi della storia regionale, della storia in generale sia nel primo che nel secondo ciclo; ed a lei abbiamo chiesto di indicarci una “mappa” dei progetti principali legati alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e che, nella nostra provincia, sono stati raggruppati sotto il titolo della proposta inviata dall’Assessorato provinciale all’istruzione alle scuole “Il Trentino e l’Italia, il Trentino in Italia: la nostra storia”. Nel “contesto” tracciato a pagina 18, de Gerloni ricorda che “il coordinamento delle iniziative sul territorio provinciale è stato affidato al Comitato per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia istituito presso il Commissariato del Governo di Trento”. Indica numerosi enti e le diverse istituzioni pubbliche e private chiamate a partecipare alla programmazione del vasto e variegato panorama di eventi avviati nell’anno in corso 2011 e che proseguiranno anche nei prossimi mesi i tanti soggetti che a vario titolo hanno aderito con iniziative in proprio sul territorio provinciale, dall’Università di Trento alla Fondazione Museo storico in Trento ed il Museo della Guerra di Rovereto, dalla Biblioteca comu- 16 nale all’Archivio storico del Comune di Trento ed altre numerose associazioni e istituzioni. Il “racconto” dei percorsi In questo dossier della rivista non ci sono tutti i progetti realizzati né ci sono tante della altre numerose iniziative messe in atto sul territorio, anche con la partecipazione di singole scuole (per esempio, quella di cui riferiamo in breve in terza di copertina sulla banda di Gardolo). I progetti che qui riportiamo sono “raccontati” dai diretti interessati, scuole e insegnanti contattati con la mediazione ed il coordinamento di Beatrice de Gerloni e riguardano: •l’Istituto delle arti di Trento e Rovereto •la Scuola secondaria di 1° grado “Bonporti” dell’Istituto comprensivo Trento 5 •la Scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “G. Prati” – Giudicarie Esteriori •la Scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “C. A. Martini” di Revò •il Liceo “B. Russell” di Cles •l’Istituto di Istruzione Superiore “Don Milani” di Rovereto •il Liceo Rosmini di Rovereto •l’Istituto Comprensivo“Bernardo Clesio” di Cles Mario Caroli n. 6 giugno 2011 n. 6 giugno 2011 17 IL CONTESTO Progetti e iniziative per il 150° Il coordinamento delle iniziative sul territorio provinciale è stato affidato al Comitato per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia istituito presso il Commissariato del Governo di Trento. Numerosi gli enti e le istituzioni pubbliche e private che sono stati chiamati a partecipare alla programmazione del vasto e variegato panorama di eventi che, a partire dai primi mesi dell’anno 2011, hanno interessato la provincia e che continueranno nel corso dell’anno. “Il Trentino e l’Italia, il Trentino in Italia: la nostra storia” Nel 1861, quando venne proclamato il nuovo Regno d’Italia, all’“unità d’Italia” mancavano ancora i territori del Lazio, del Veneto, della Venezia Giulia, del Trentino. Solo dopo alcuni decenni si compì quel processo di unificazione nazionale, che vide tutte le popolazioni di lingua italiana sotto la sovranità di un unico Stato, e il “Risorgimento” poté dirsi compiuto. Le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, promosse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresentano quindi l’occasione di ricordare quel cammino e quel patrimonio di idealità e di storia nel quale gli italiani oggi si riconoscono. In questa ampia e diacronica dimensione va inteso il significato dell’anniversario e sarebbe miope non riconoscersi in tale appartenenza, solo perché una data e un anniversario non coincidono. Tanti soggetti protagonisti Ricordiamo, tra i tanti soggetti: l’Università di Trento con un progetto di ricerca sulla “costruzione dell’unificazione nazionale vista da tre diverse prospettive: volontà popolare, tradizione e amministrazione, l’unificazione vista dalle capitali europee”, e con un ciclo di lezioni e conferenze su tematiche legate all’Unità d’Italia (marzoaprile 2011); la Fondazione Museo storico in Trento con una serie di attività dedicate ai grandi avvenimenti della storia d’Italia dalla prima metà del XIX secolo al 1945 e agli sviluppi nella realtà trentina, e con proposte formative per gli insegnanti; il Museo della Guerra di Rovereto con attività didattiche “mirate” per gli studenti e con due cicli di conferenze, sulle “Costituzioni europee”, e su “I 150 anni dell’Unità d’Italia. Trentino, Austria, Italia”; la Biblioteca comunale e Archivio storico del Comune di Trento con conferenze e l’esposizione di documenti storici; l’Archivio di Stato con un’edizione della Settimana della Cultura dedicata agli eventi risorgimentali, al pensiero e ai personaggi emblematici dell’Unità. Cicli di conferenze, pubblicazioni, incontri e visite guidate sui luoghi della memoria hanno caratterizzato la partecipazione di numerose associazioni locali e istituzioni: la Società di Studi trentini di scienze storiche, il FAI di Trento, la Fondazione FBK, l’Associazione Archivio Garbari, il Touring Club Italiano, l’Associazione culturale “Antonio Rosmini”, l’Associazione Mazziniana Italiana. Due mostre sono state allestite presso gli spazi espositivi di Torre Vanga, a cura della Soprintendenza ai Beni storico-artistici, l’una sui “Pionieri dell’immagine in Trentino. Basilio Armani e Giovanni Battista Unterveger” e l’altra, in collaborazione con il MART, sulla produzione artistica di epoca risorgimentale in Trentino. Il monumento simbolo: piazza Dante Individuato dal Comitato nazionale per le celebrazioni quale “monumento simbolo dell’unità nazionale” sul territorio provinciale, il monumento a Dante Alighieri in Piazza Dante a Trento è stato sottoposto a un lavoro di restauro conservativo ed è stato restituito alla comunità nel corso della Cerimonia del 2 giugno, festa della Repubblica italiana. E infine, sempre in sintonia con quanto programmato a livello nazionale, anche Trento insieme ad altri Comuni ha aderito alla “Notte tricolore” il 16 marzo 2011, con l’apertura di musei, con conferenze, mostre e spettacoli musicali. Le scuole trentine, proposta, formazione La scuola trentina non poteva mancare a questo appuntamento. Alcune istituzioni scolastiche, sin dallo scorso anno, avevano scelto di aderire a concorsi 18 n. 6 giugno 2011 e iniziative promosse a livello nazionale dal Ministero dell’Istruzione. Attualmente, un gruppo di filmati e Dvd, che documentano alcuni dei progetti presentati in questo numero di Didascalie, partecipano a una selezione nazionale di elaborati scolastici, che saranno inseriti nell’ambito della Cerimonia inaugurale del prossimo anno scolastico 2011-2012 a Roma. In considerazione delle numerose iniziative promosse a livello nazionale e dell’ampio panorama di manifestazioni programmate a livello provinciale – molte delle quali rivolte anche a docenti e studenti – l’Assessorato all’Istruzione ha invitato le istituzioni scolastiche trentine a partecipare a questo evento in modo attivo e originale, in coerenza con le loro finalità formative e educative: l’educazione alla cittadinanza attiva, la costruzione di un’identità che radica nel territorio ma sancisce anche l’appartenenza all’Italia, all’Europa, al mondo, la comprensione dei processi storici, dei valori, dei sistemi simbolici e culturali della nostra società. La proposta per le scuole La proposta rivolta dall’Assessorato alle scuole – che aveva quale tema “Il Trentino e l’Italia, il Trentino in Italia: la nostra storia” – era articolata in due possibili percorsi: •un percorso nell’ambito del curricolo disciplinare di Storia, entro il quale considerare o dare particolare risalto – per il periodo storico affrontato (l’età antica, il Medioevo, l’età moderna e contemporanea) – ai processi, agli eventi, ai fenomeni culturali che collegano, disgiungono o saldano la storia del territorio trentino alla penisola italica o all’Italia; n. 6 giugno 2011 •un progetto di ricerca più focalizzato sul tema dell’unificazione nazionale, e finalizzato alla produzione di un elaborato (un testo storico o letterario, video o Dvd, un recital o uno spettacolo teatrale ecc.), destinato a trovare spazio e visibilità anche nell’ambito delle Celebrazioni provinciali e/o nazionali. A supporto del percorso curricolare, ma aperto a chiunque desiderasse parteciparvi, è stato organizzato dal Centro per la formazione degli insegnanti di Rovereto in collaborazione con la Fondazione Museo storico in Trento un corso di formazione per docenti sulle “interpretazioni della specificità della storia locale dall’età medievale alla contemporaneità”. Seguito da circa 50 insegnanti, il corso si è articolato sui seguenti temi: •L’invenzione di un territorio: il Trentino nel XIX secolo, relatore prof. Giuseppe Ferrandi; •Il mutamento dei confini, delle identità e dei territori nel tempo: il caso del “Trentino” medievale, relatore prof. Giuseppe Albertoni; •La questione dell’Autonomia trentina: presupposti, protagonisti intellettuali e politici, percezioni internazionali, relatore prof. Paolo Pombeni; •Il Trentino nell’età moderna: dal XVII secolo agli inizi del XIX, relatore prof. Marco Bellabarba. In piena autonomia Nell’invitare le scuole a partecipare alle celebrazioni dell’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia, in piena autonomia e in coerenza con il loro progetto educativo, l’Assessore Dalmaso ha rimarcato l’importanza dei momenti “celebrativi” per la comunità e per le giovani generazioni, ma soprattutto in quanto momenti e occasioni di riflessione, di approfondimento, di conoscenza critica e non agiografica del passato. E in piena autonomia le istituzioni scolastiche e i docenti hanno valutato le proposte, hanno partecipato alle varie iniziative, hanno sviluppato percorsi curricolari in cui la storia di una terra di confine variamente si intrecciava con altri territori, geografici e politico-istituzionali, hanno elaborato progetti e prodotti originali e creativi. Questi prodotti sono documentati e illustrati nelle pagine che seguono. Quello che ci raccontano non è una storia declinata nel localistico e nel particolare, ma la storia corale di una nazione, che si riconosce e si salda attorno a principi condivisi, a simboli e valori unitari, pur nelle diverse identità e storie che la compongono e che ne rappresentano la ricchezza. Beatrice de Gerloni Dirigente scolastico presso Dipartimento Istruzione, Università e Ricerca 19 Istituto delle Arti di Trento e Rovereto MOVIMENTO 150 in… danza, musica, immagini 150 inMovimento ha rappresentato un percorso libero tra le arti che ha riunito le memorie storiche legate all’anniversario dell’Italia unita su un sentiero contemporaneo di immagini, musica e danza. Gli insegnanti e i ragazzi dell’Istituto delle Arti di Trento e Rovereto si sono impegnati nell’intento comune di creare sinergie significative in un progetto unitario teso a fondere studio, ricerca e passione. “Una contaminazione” come ha scritto nell’invito il dirigente scolastico Silvio Cattani “tra danza, musica e immagini frutto dell’impegno e della capacità inventiva degli studenti e dei docenti dell’Istituto delle Arti di Trento e Rovereto”. Le foto sono di Lucio Tonina, docente del Depero. 150 studenti per i 150 anni Collaborazione, sinergie, valorizzazione delle differenze, ascolto e conoscenza del passato sono stati i temi portanti del lavoro che hanno dato vita allo spettacolo 150 in Movimento, presentato giovedì 26 maggio alle ore 20.30 presso l’Auditorium Santa Chiara di Trento. 150 e più studenti sul palco in uno spettacolo variegato e coinvolgente che ha ripercorso in maniera originale le memorie e le suggestioni dei 150 anni dell’unione d’Italia. L’evento è stato anche una festa per il primo anno di questa nuova scuola che aggrega le specifiche esperienze didattiche del Liceo Musicale e Coreutico di Trento e dei Licei Artistici di Trento e Rovereto nella prospettiva di un’integrazione sempre più dinamica e interattiva tra le varie forme e ricerche artistiche. lontane di un coro che mano a mano si avvicinava ed entrava in platea muovendosi fra improvvisazioni e divagazioni polifoniche. Il coro del Liceo Musicale, diretto da Lorenzo Donati e Simonetta Bungaro ha poi intonato le note e le parole di Va pensiero di Giuseppe Verdi regalando al pubblico un momento davvero emozionante. E’ iniziato così lo spettacolo con l’intento di raccontare il pensiero dei giovani nutrito di speranze e di sogni che vola leggero su ali dorate alla ricerca della libertà e dell’indipendenza della propria più pura espressione. Sentirsi italiani Ma quante sono le espressioni per sentirsi italiani? E’ questa la domanda a cui si è riferita l’insegnante Wally Holzhauser che attraverso il linguaggio della danza contemporanea ha esplorato le diverse identità della nostra terra, le contraddizioni, le illusioni della nostra società. Sulla scena musicisti e danzatori insieme nel comune intento di sostenere e completare gli uni la creazione degli altri osando momenti di improvvisazione dove l’ascolto reciproco è stato indi- Nel vivo dello spettacolo Lo spettacolo ha coinvolto tutte le classi della sezione Musicale e le cinque classi della sezione coreutica del Liceo Bonporti ed alcuni studenti dell’Istituto Depero di Rovereto che si sono trovati a riflettere sul significato di questo importante anniversario. I ragazzi sono stati dunque chiamati a coinvolgersi interpretando questi pensieri attraverso le diverse forme della danza, della musica e della grafica stimolati e guidati dall’attenta professionalità di 10 insegnanti e dal regista Alessio Kogoj. Lo spettacolo è iniziato con il sipario chiuso, le luci di sala accese e le voci 20 n. 6 giugno 2011 spensabile per la realizzazione comune dell’opera. 150 in Movimento ha visto musicisti e danzatori lavorare fianco a fianco per creare, in un susseguirsi, momenti che hanno saputo miscelare sperimentazione con contributi più fedeli alla classicità. In un’atmosfera di complicità e reciproca comprensione dei diversi mezzi creativi gli studenti, futuri musicisti e futuri danzatori, si sono trovati a sperimentare e a vivere le diverse possibilità di questa relazione. Nella storia il rapporto tra danza e musica ha seguito strade talvolta intricate assumendo tonalità espressive assai diverse. In molte occasioni coreografo e compositore si sono inseguiti nel reciproco territorio creativo, alla ricerca di echi e risonanze espressive, di corrispondenze nella scrittura, di sintonie nel “colore” emotivo di un pezzo. E sono proprio i colori della nostra bandiera uniti dall’amore e dalla passione di questi giovani artisti che hanno dato luce alle diverse dimensioni creative sulla scena. Il verde della bandiera, Paolo Conte, le opere grafiche… Fra i colori della nostra bandiera l’insegnante Francesca Debelli ha scelto il verde, come nelle eleganti parole della canzone di Paolo Conte che narra di un musicista alla ricerca dell’ispirazione per comporre la sua opera musicale. In scena le ragazze della classe II del Liceo Coreutico e la voce della studentessa Monica Avancini, tutti insieme “Alle prese con una verde milonga”. Le parole e le note del maestro Giuseppe Verdi sono state naturalmente protagoniste della serata. Di Verdi si sono però volute esplorate anche opere meno celebri quali “Quartetto d’archi in Mi minore” unica opera cameristica del compositore sulle cui note hanno danzato alcune coreografie classiche curate da Silvia Bellotto. A conclusione del primo atto è stato invitato un ospite d’eccezione nell’ottica dello stimolo e del confronto degli studenti con il mondo professionistico. Il prestigioso chitarrista tedesco Walter Abt ha presentato, in prima nazionale, un brano tratto da uno dei più celebri concerti per pianoforte di Mozart reinterpretato in maniera magistrale per chitarra e pianoforte. Durante l’intervallo il pubblico ha potuto osservare 8 opere grafiche allestite nel foyer del teatro realizzate dagli studenti del Depero di Rovereto e curate dalla docente Maria Eletta Baroni (la quale si è occupata anche della grafica per la comunicazione dello spettacolo). Questi artisti si sono ispirati al tema dei 150 anni dell’unità d’Italia cogliendo in modo molto originale lo spirito di questa festa nazionale. n. 6 giugno 2011 150 cellulari accesi, i testi del Presidente Napolitano… Come lucciole nella notte si sono accesi 150 telefonini nel buio della sala dando così inizio al secondo tempo dello spettacolo con un’improvvisazione vocale e strumentale basata sulla composizione di C di Terry Riley. Questo momento curato da Lorenzo Donati e Simonetta Bungaro, ha giocato sull’accumulazione di materiali sonori: all’interno della partitura non sono stati definiti i momenti per l’esecuzione di ciascuna cellula, ma tutto è stato lasciato alla capacità improvvisativa e creativa degli esecutori. L’ascolto reciproco e la consapevolezza di far parte di un insieme pur agendo in autonomia era alla base di questo interessante lavoro che ha avvolto il pubblico in un’esperienza acustica e visiva molto particolare. I colori della bandiera italiana hanno poi irradiato il palcoscenico durante la lettura di alcuni passi tratti dal libro “Per l’Unità d’Italia” del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, passi che hanno ricordato la forza e la validità dell’esperienza storica dell’Italia unita. Coreografie: le classi protagoniste La coreografia proposta da Laura Zago e dalla classe II del Liceo Coreutico ha lavorato proprio sulla forza e sull’energia che può creare un gruppo quando riesce a superare le difficoltà generate dalla differenza, per unirsi insieme in un urlo di energia vitale. Antonio Vivaldi e nuovamente Giuseppe Verdi hanno cadenzato il ritmo delle classi II e III in due belle coreografie, ironiche e leggere, create dalla docente 21 Chiara Tanesini. “Amniakò”, firmata dall’insegnante Donatella Zampiero, può essere letta come una metafora della nascita dell’Italia, nata ufficialmente nel 1861, cresciuta nel XX secolo tra innumerevoli traversie, insidie ma anche traguardi. Questa coreografia danzata dalle classi III, IV e V racconta, attraverso il linguaggio della danza, delle tappe di ogni essere umano - la nascita, crescita ed esperienze della vita - così simili a quelle di una Nazione che ha dovuto attraversare diversi momenti difficili i quali l’hanno messa a dura prova rendendola però più forte e consapevole. A concludere la serata un gruppo spontaneo del Liceo Artistico Vittoria di Trento, accompagnato dalla docente Manuela Dorigatti, ha presentato un’ultima coreografia creata interamente dai ragazzi che raccontava, con una fresca e spontanea espressività creativa in chiave hip hop, i diversi stili di vita presenti nella scuola. La danza, la musica e l’arte visiva hanno una moltitudine infinita di linguaggi e di possibilità espressive, ed è proprio grazie alle contaminazione delle differenze che si trovano le soluzioni artistiche più interessanti proprio come nell’esperienza della nostra nazione che ha saputo unirsi valorizzando le proprie specificità regionali. Una didattica moderna Un pubblico partecipe e caloroso ha seguito le diverse proposte artistiche della serata che si sono snodate lungo un percorso che ha visto momenti di sperimentazione alternarsi a contributi più fedeli alla classicità, sempre nel segno delle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia. L’Istituto delle Arti di Trento e Rovereto ha dimostrato in tal modo l’alto profilo tecnico ed artistico raggiunto dagli studenti in uno spettacolo che, come ha detto l’assessore provinciale alla Cultura, Franco Panizza nel suo saluto alla fine dello spettacolo, “non ha nulla da invidiare alle esibizioni di compagnie internazionali che hanno dato prova di sé su questo stesso palco”. Il dirigente scolastico Silvio Cattani, che ha sostenuto e coordinato il percorso, ha sottolineato l’alto livello dell’operato del nuovo Istituto delle Arti che si colloca nell’ottica della moderna didattica mettendo al centro l’inventiva e la partecipazione attiva degli studenti. Un’operazione culturale, che ha visto coinvolte le specifiche esperienze didattiche del Liceo Musicale e Coreutico Bonporti e dei Licei Artistici di Trento e Rovereto. Lo spettacolo è stato realizzato grazie al sostegno e al patrocinio del Comune di Trento e dell’Assessorato all’Istruzione e l’Assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento e grazie alla preziosa collaborazione del Conservatorio Bonporti di Trento. Paola Carlucci Docente di Storia della Danza Coordinatrice del Progetto 22 n. 6 giugno 2011 Secondaria primo grado Bonporti – TN5 RECITAL Un tuffo nel Risorgimento Gli studenti delle classi 3A e 3B della Scuola Secondaria di I grado “Bonporti” dell’Istituto comprensivo Trento 5, sabato 16 aprile 2011, hanno realizzato un originale recital sul Risorgimento nell’aula magna della scuola “Sanzio” alla presenza del Dirigente Agostino Toffoli, dei genitori e degli studenti. Per ripercorrere la storia dell’unità Celebrare i 150 anni dell’ Unità d’Italia può essere un esercizio che scade nella retorica. Non è stato così per le classi terze della scuola Bonporti che, coordinate dalla docente di lettere Mariarosaria Fiorella, hanno messo in scena uno spettacolo sul Risorgimento molto apprezzato dal pubblico presente in sala. Film, canzoni, poesie, immagini, disegni, brani eseguiti al pianoforte con orchestra e coro, sono stati curati dalle insegnanti Maria Largaiolli (tecnologia e informatica), Paola Marchetti (educazione musicale) Maria Rosa Corbolini (docente di pianoforte). Le docenti insieme ai ragazzi hanno scelto un repertorio multidisciplinare che ripercorresse alcuni momenti della storia dell’unità del Paese. Lo spettacolo In apertura il dirigente Agostino Toffoli ha ricordato come il Risorgimento fu un periodo di grandi ideali e, citando le parole del Presidente Giorgio Napolitano, ha commentato che, senza l’unità d’Italia, non si sarebbero potute affrontare le difficoltà odierne. Dopo un indimenticabile pezzo tratto dal film “Senso” di L. Visconti, largo alla musica con brani eseguiti dalle alunne Sara Cainelli, Chiara Skhurtaj, Costanza Torchio e alcune delle più celebri canzoni dell’Ottocento, dall’“Inno di Garibaldi” a “La bandiera dei tre colori”, da “Va’pensiero” all’“Inno” di Mameli eseguiti dall’orchestra e dal coro. Tra un brano musicale e l’altro sono state recitate alcune delle più belle poesie italiane dalla “Spigolatrice di Sapri”di L. Mercantini all’“Ode a Venezia” di A. Fusinato, da “Marzo 1821” di A. Manzoni a “All’armi” di G. Berchet, “All’Italia” di G. Leopardi e alcuni brani tratti dal libro “Cuore” di E. De Amicis. Suggestive e evocative le immagini proiettate tra cui la nota pittura risorgimentale “Il bacio” di Hayez e altri disegni originali. Per tutti la grande soddisfazione di un evento vissuto intensamente. Mariarosaria Fiorella Docente di materie letterarie I PROTAGONISTI “Il recital è stata un’esperienza positiva sotto molteplici aspetti, in ambito didattico ed educativo. La professoressa di lettere ha fatto scattare la scintilla di un progetto che avrebbe impegnato la classe su vari fronti; infatti un gruppo è stato impegnato nella recitazione delle poesie, altri nella parte strumentale/corale e nella presentazione in PowerPoint. Questo progetto ha contribuito ad approfondire la conoscenza del nostro vasto patrimonio letterario, artistico e musicale e ci ha aiutato a ricordare che facciamo parte di una grande e meravigliosa nazione”. Giovanni Grazioli 3A “Il nostro lavoro è cominciato con la raccolta e la selezione di immagini e testi inerenti il Risorgimento, utilizzando libri e supporti informatici. Abbiamo poi imparato a recitare poesie dal carattere patriottico e alcuni brani significativi sul concetto di “Patria”. Notevole è stato il progresso per quanto riguarda le nostre n. 6 giugno 2011 capacità di lettura della musica”. Marco Calliari 3A “Organizzare lo spettacolo non è stato semplice perché avevamo poco tempo e poco spazio per le prove. Esprimere poi una riflessione su un sentimento che avevo dato sempre per scontato - l’essere italiano - non è stato semplice. Volevo fosse spontanea, sincera, che non avesse una posizione politica (di parte) e che non fosse influenzata dalle polemiche riportate dai mass media. Sono contento che siamo riusciti a dimostrare di essere una piccola ma bella squadra italiana”. Gioele Casagranda 3A “Questo è stato un percorso che ci ha molto arricchito e che ci ha permesso, riflettendo sugli ideali di quel periodo, di capire quanto quella storia possa aver inciso sulla vita di oggi”. Francois Tronche 3A 23 scuola secondaria primo grado - “G. Prati” Ponte Arche - I.C. Giudicarie esteriori DVD Ideologia, realtà, speranza L’attività progettata e pensata per le classi 3A e 3B della Scuola secondaria di I grado “G. Prati” di Ponte Arche - I. C. Giudicarie Esteriori voleva essere un contributo nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. La proposta scelta è stata quella di un progetto di ricerca focalizzato sul tema dell’Unità nazionale che è culminato nella produzione di un DVD, realizzato grazie alla preziosa guida del regista Brunetto Binelli. Le fasi del progetto Il progetto si è articolato in diverse fasi: una prima conoscenza teorica dei contenuti relativa al periodo storico in oggetto, anche attraverso la ricerca di fonti scritte e visive; il risultato di tale ricerca è stato utilizzato per la preparazione di un canovaccio per la stesura (in collaborazione con un regista) di un copione; la produzione in via sperimentale di un DVD con la rappresentazione del testo da parte dei ragazzi, e la proiezione di immagini storiche (personaggi, luoghi e soggetti artistici); l’uscita didattica sul territorio nei luoghi considerati e fondamentali per la memoria storica, con particolare riferimento a Torino, prima capitale d’Italia. Gli alunni si sono cimentati in attività teatrale, canora, di interpretazione espressiva di testi poetici, e nella preparazione scenografica ricercando costumi e oggetti propri del periodo storico considerato. Una metodologia laboratoriale Con questo lavoro si è inteso proporre ai ragazzi un 24 approccio diverso e più coinvolgente alla storia nazionale e locale. La conoscenza di quest’ultima è fondamentale, così come si evince anche dalle nuove linee educative provinciali, per costruire e radicare il senso di appartenenza ad un territorio. Si è deciso di lavorare con una metodologia laboratoriale, con l’obiettivo di rendere più incisivo l’intervento, a livello di conoscenza dei contenuti e, nel contempo, di far maturare nei ragazzi delle competenze trasversali a livello comunicativo-espressivo. Il DVD sarà fruibile dalle altre realtà scolastiche del territorio, in un’ottica formativa di condivisione del materiale multimediale, considerato oggi risorsa didattica fondamentale nelle nuove strategie di insegnamentoapprendimento della storia. Le tappe storiche fondamentali Il laboratorio teatrale ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato l’Italia e il Trentino all’Unità nazionale. La rappresentazione focalizza l’attenzione su alcuni personaggi locali che si sono impegnati in modo attivo nel perseguire l’ideale dell’indipendenza nazionale. I due piani, nazionale e locale, presenti in tutta l’opera, sono stati sempre presenti. Nodi storici considerati sono stati: il Risorgimento, l’Unità d’Italia, l’Irredentismo, la Prima guerra mondiale e il Trentino in Italia. I personaggi storici nominati: Nepomuceno Bolognini, Garibaldi, Cesare Battisti, a rappresentanza tra i tenenti Degli Albizi- Hecht, a rappresentanza delle donne Bice Rizzi e l’imperatore e l’imperatrice d’Austria. Elena Viola, Eddy Caliari Insegnanti di Lettere Simona Cesari Insegnante di Arte e Immagine Responsabili del Progetto n. 6 giugno 2011 I COMMENTI DEI RAGAZZI Gli alunni coinvolti Classe 3A: Andreolli Sara, Brocchetti Leonardo, Bronzini Eliana, Calliari Luca, Calliari Oscar, Cornella Tomaso, Donu Daniel, Farina Giorgia, Kisil Sofiya, Litterini Mattia, Maksimov Denys, Nazzani Sara, Riccadonna Alessio, Riccadonna Gaia, Rigotti Daniela, Rizzi Elena, Rizzo Davide, Salizzoni Alberto, Santoro Luca, Singh Saranijt, Stafa Valdet, Tonini Davide. Classe 3B: Berasi Simone, Bottamedi Genny, Brunelli Enrico, Cornella Shiny, Diurno Antonio, Draghici Ramona Georgiana, Flaim Costanza, Fusari Nicholas, Masserdoni Claudia, Nazzani Matteo, Paoli Carlotta, Pedone Nicola, Riccadonna Carlotta, Rocca Anna, Rocca Alessandro, Salizzoni Nicole, Tasin Genny, Trentini Paola, Zambotti Noemi. Il filmato storico: che esperienza! “La ricorrenza del 150° anniversario dell’unità d’Italia, quest’anno, è stato un avvenimento del quale molto spesso abbiamo sentito parlare. Attorno ad esso si sono costruite molte strumentalizzazioni ed in pochi ne hanno colto il vero significato. E’ comunque stata una festa e come ogni festa che si rispetti va festeggiata. Questa in particolar n. 6 giugno 2011 modo ci tocca tutti: atei e religiosi, ricchi e poveri, indistintamente. Ci invita a ricordare, e spesso, a rimpiangere. Rimpiangere perché ora non c’è più nulla di cui andare fieri, solo quello che è rimasto, che ci è stato lasciato. Noi, nel nostro piccolo abbiamo provato a ricordare, ma anche a rivivere gli usi e i costumi, le situazioni e le battaglie del Risorgimento, e qual modo migliore di farlo di un filmato storico rappresentativo da noi interpretato? Eh già, perché è proprio di questo che si tratta. La pellicola è stata curata interamente da noi con un’altra classe della nostra scuola, con l’aiuto prezioso del regista Brunetto Binelli. Abbiamo impersonato i protagonisti dell’epoca, con un occhio di riguardo a coloro che si mossero principalmente nel nostro territorio. Naturalmente parlo di Nepomuceno Bolognini e Cesare Battisti, ma anche di Bice Rizzi, donna attiva per la sua causa, che rischiò la vita per gridare i suoi ideali. Per rendere il filmato credibile abbiamo ricercato gli scorci caratteristici della nostra valle, specialmente Rango, ma soprattutto abbiamo potuto girare anche al castello di Stenico scene di vitale importanza come quella dell’impiccagione oppure quella del ballo, per la quale è stata necessaria una preparazione con l’insegnante di danza. La colonna sonora è composta principalmente da pezzi originali del Maestro Morricone come “Califfa” e “Here’s to you”, ma anche noi abbiamo fatto qualcosa col flauto dolce, intendo La Guerra di Piero e Va Pensiero. Sono sicuro che se tutto ciò che ho imparato avessi dovuto studiarlo sarebbe stato più lungo e faticoso. Le professoresse che ci hanno supportato sono la prof. Cesari, che ha curato le riprese insegnandoci la meticolosa arte della regia, e le insegnanti Caliari e Vio25 la che sono le “ideatrici” del tutto. E’ stata una esperienza irripetibile della quale rimarrà sempre un ricordo indelebile. Quando uscirò dalle medie ricorderò con nostalgia i problemi con la telecamera, le marce garibaldine e tutte le volte che siamo stati “rimbeccati” perché guardavamo nell’obbiettivo. Durante le prove qualche risata scappava sempre, perché la vita e i costumi di un tempo erano molto diversi da oggi, ci pareva a volte di essere ridicoli” Tomaso Capire la storia “È stato un modo più divertente di studiare la storia e con questo metodo ci si può calare nella vita quotidiana e nella cultura delle nostre valli del secolo scorso. Da questo percorso credo che molte persone abbiano capito qualcosa in più su questo tratto di storia che hanno vissuto i nostri nonni e i nostri bisnonni. Si può capire meglio quanta povertà c’era, i vestiti di quel tempo e molte altre cose che studiando solo teoricamente non si riescono a comprendere totalmente. Per realizzare questo film ci sono volute molte ore di lavoro, tra uscite, riprese in classe, costruzione dei vestiti … ma secondo me ne è valsa la pena perché come ho detto prima è un metodo più facile di capire la storia. Tutti, chi qualcosa in più, chi qualcosa in meno, hanno contribuito alla buona riuscita di questo percorso e infatti con un grande lavoro di gruppo siamo riusciti a concludere con successo il DVD. Siamo riusciti a migliorare i nostri rapporti interpersonali con gli altri compagni e a superare la timidezza” Elena per concludere… A Torino “Come già sappiamo quest’anno si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia. La questione ci interessa direttamente; non solo riguarda, in piccola parte, gli argomenti stu- 26 diati, ma soprattutto è parte di noi, della nostra patria e della nostra storia. Già all’inizio dell’anno, con la professoressa d’italiano, abbiamo approfondito il periodo del Risorgimento, con i suoi principali esponenti. In storia, invece, abbiamo studiato la prima Guerra Mondiale e abbiamo dedicato del tempo al periodo in cui l’Italia diventa unita. Per farci partecipare direttamente al 150° anno dell’Unità nazionale, la professoressa Caliari e la professoressa Viola ci hanno fatto realizzare un DVD, riguardante proprio questo avvenimento. Le due prof. hanno steso un copione, nel quale venivano presentati alcuni personaggi locali come Nepomuceno Bolognini e Gian Battista Sicheri. Poi, grazie ad un regista, Brunetto Binelli, abbiamo studiato le parti e ci siamo messi al lavoro. Abbiamo fatto prove di ballo e di recitazione, abbiamo realizzato sceneggiature e abbiamo cercato costumi e poi, girando per le Giudicarie, abbiamo registrato le scene grazie alla professoressa Cesari. Dopo tutto questo lavoro abbiamo realizzato un DVD. Devo dire che realizzarlo non solo è stato divertente ma mi ha anche fatto conoscere avvenimenti e fatti storici dei quali non ero a conoscenza. Per concludere questo percorso le professoresse sono riuscite a realizzare una bellissima gita a Torino, prima capitale d’Italia. Dopo aver lavorato e sudato molto per avere dei contributi per il viaggio, siamo partiti. Torino è una città meravigliosa! Abbiamo visitato Palazzo Madama, che era la sede del senato del Regno, rimasta lì fino a quando la capitale non è stata spostata a Firenze, poi la guida ci ha fatto conoscere un po’ la città. Il secondo giorno siamo andati alla Reggia di Venaria e al Museo dell’Automobile. La Reggia ha veramente un fascino tutto suo, ma il Museo dell’Automobile è fantastico! Vedere come i mezzi di trasporto si sono trasformati con il passare degli anni… dalle carrozze, alle prime automobili e infine addirittura alla Ferrari, è stato veramente bello e interessante” Carlotta n. 6 giugno 2011 secondaria primo grado I. C. “C. A. Martini” Revò VÈN I TALIÀNI Aspettative della gente comune L’occasione della celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia ha fornito, alla Scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “C. A. Martini” di Revò, l’occasione di realizzare una serie di attività didattiche. Un percorso svolto nell’anno scolastico precedente “Viaggio nell’unità d’Italia” con la produzione di diversi manufatti e uno realizzato, sempre in stretta relazione con il territorio di riferimento della scuola, dal titolo “Vèn i Taliàni”: come la gente comune ha vissuto l’annessione all’Italia. abbia rappresentato per il Trentino l’annessione all’Italia. Il progetto, dal titolo “Vèn i Taliàni”, voleva capire come la gente comune avesse vissuto questo rilevante avvenimento storico. Le classi coinvolte sono state le tre terze, seguite da un gruppo di docenti. Il progetto non ci ha permesso di ottenere molte informazioni, in quanto ormai la memoria di quanto accaduto quasi cento anni fa è andata perduta. Da tutte le voci raccolte si sono potuti tuttavia cogliere alcuni aspetti: l’arrivo degli Italiani (i “Taliàni”) ha trovato una popolazione che, stremata dalla fame e da lunghi anni di guerra, aveva perso molta della iniziale fiducia e stima verso il governo austriaco. Tuttavia solo una minima parte auspicava l’annessione all’Italia, al punto che, per descrivere quanto era successo, si coniò il termine “rebaltón”, precorrendo un termine tanto caro ai nostri politici di oggi. Lavoro intellettuale e manuale Il confronto con il territorio Il lavoro di celebrazione dei 150 anni d’Unità è iniziato già durante l’anno scolastico 2009 – 2010: un gruppo di alunni provenienti dalle classi terze, seguito dalle docenti Maffei Giuliana e Atzei Mariella, è stato coinvolto in un lavoro della durata annuale all’interno di uno dei laboratori attivati durante le attività opzionali. Il progetto, dal titolo “Viaggio nell’unità d’Italia”, ha permesso di sviluppare attitudini sia al lavoro intellettuale che manuale: partendo da un approfondimento storico-linguistico di temi e personaggi che abbracciano la storia d’Italia dal 1861 al 2011 gli alunni hanno realizzato libri d’autore con pagine a tema e pannelli di ceramica con tecnica Cuerda riprendendo argomenti approfonditi nel libro. Altro aspetto particolare è oggi il ricordo dello stupore provato da parte dei soldati italiani nel trovarsi di fronte ad un popolo capace di gestirsi autonomamente, di progettare e dirigere il proprio futuro con realizzazioni di infrastrutture notevoli realizzate con i propri mezzi. Soprattutto destò grande ammirazione il vedere l’alto tasso di istruzione posseduto dalla popolazione. Anche l’esame di alcuni archivi comunali ha permesso di avere la conferma di alcuni di questi punti. Ci si aspettava di più, in modo da poter produrre un lavoro più completo e armonico. Il confronto con il territorio tuttavia ci ha permesso di iniziare una collaborazione che continuerà anche l’anno prossimo con altre realtà, in modo che il legame scuola /territorio sia sempre più stretto. La segnalazione al Ministero Sono stati realizzati anche 12 pannelli sui temi, sulle infrastrutture, sulle manifestazioni e le istituzioni che hanno contribuito alla formazione della nazione. Il prodotto finale, fotografato ridotto in forma digitale, è stato presentato in occasione della celebrazione ufficiale dell’Unità. Il valore assoluto del risultato di questa attività ha valso alla scuola la segnalazione al Ministero dell’Istruzione, in modo che, il 17 marzo 2011, data della celebrazione ufficiale dell’Unità presso la Camera dei Deputati alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano e di tutte le massime cariche dello Stato, era presente, a rappresentare la Provincia di Trento, una piccola delegazione del nostro Istituto. Il Trentino in Italia Nel presente anno scolastico si è deciso di continuare l’attività, con un progetto particolare: cercare di capire cosa n. 6 giugno 2011 Costantino Pellegrini Docente di matematica e scienze Scuola secondaria di I grado 27 Liceo “B. Russell” Cles IDENTITÀ I suoi diversi linguaggi Nell’ambito dell’iniziativa Anniversario 150 Unità d’Italia, promossa dall’Assessorato all’Istruzione “Il Trentino e l’Italia, il Trentino in Italia: la nostra storia”, i docenti e gli studenti del Liceo “B. Russell” di Cles hanno focalizzato l’attenzione sui modi attraverso cui l’identità regionale e nazionale sono state costruite e formate. Il titolo del progetto: “Il linguaggio dell’identità” sottolinea un particolare aspetto del processo di unificazione legato alla comunicazione e alla costruzione di un linguaggio ufficiale, politico e simbolico. Tante domande Le classi coinvolte sono state due quarte di Liceo Scientifico seguite dagli insegnanti: di storia Silvana Castelli, di lettere Carla Ferraresi e Stefania Ravagni, di storia dell’arte Ciro Plomitallo. Ci si è inoltre avvalsi della collaborazione dell’insegnante Annely Zeni per l’approfondimento di Storia della Musica e di Tommaso Baldo, esperto del Museo Storico di Trento, che ha guidato le attività storiche laboratoriali. Si è proposto agli studenti di riflettere sulla propria identità in relazione al proprio vissuto. La domanda che ha dato inizio al dibattito è stata: Cosa significa essere cittadini oggi? Essere trentini? Essere italiani? Si è considerata la differenza tra diventare ed essere trentini/italiani. analisi delle fonti. Hanno provato ad interrogare i documenti, hanno acquisito la consapevolezza che le conoscenze storiche sono elaborate sulla base di fonti di natura diversa che lo storico vaglia, seleziona, ordina e interpreta secondo modelli e riferimenti ideologici. Hanno infatti confrontato le diverse interpretazioni di Risorgimento elaborate nel corso degli anni. Sul territorio Le uscite didattiche sul territorio (a Trento prima e a Torino e Roma per due gruppi diversi in occasione del viaggio d’istruzione) sono state realizzate allo scopo d’insegnare agli studenti a rapportarsi con la propria realtà territoriale sapendola contestualizzare all’interno di macroeventi. Significativo, a questo proposito, il viaggio degli alunni di IV C a Roma accompagnati dal collega di storia Alessandro Paris, che come trentini, sono stati applauditi al loro ingresso nell’aula del Senato: per i ragazzi un’intensa esperienza di italianità. È stata inoltre effettuata una raccolta di immagini per riconoscere sul campo i segni del passato, della memoria e della sua costruzione: vie, toponimi, monumenti, strutture architettoniche sono state confrontate con le iconografie storiche. Il ruolo della musica Per gli studenti si è rivelato interessante il modulo sulla musica in relazione alla Storia, alla Letteratura e alla Storia dell’Arte: la musica ebbe infatti nell’Italia dell’Ottocento un ruolo fondamentale nella creazione di una mitologia, di una simbologia, di una ricostruzione storica della nazione italiana, costruendo l’idea stes- La struttura del progetto Il progetto è stato strutturato in una parte di analisi (contestualizzazione storica, indagine della cultura popolare nelle sue espressioni musicali, letterarie, memorialistiche, iconografiche, individuazione del rapporto tra intellettuali e società con accenni al teatro politico, a Giuseppe Verdi e alla Letteratura), una di riflessione specificamente storica (concetto e significato di nazione, territorio e autonomia) ed infine ne è seguita una di riflessione sul senso e la valenza che assume lo studio dell’età risorgimentale oggi. Gli studenti hanno preso confidenza con fonti diverse: documentarie, bibliografiche, cartografiche, iconografiche; alcune sono state fornite dagli insegnanti, altre reperite autonomamente dagli studenti stessi che hanno potuto intraprendere una piccola attività di ricerca e 28 n. 6 giugno 2011 sa di nazione in una prospettiva di immaginario collettivo culturale, ben prima che politicamente fattivo. Un ruolo sottolineato dallo stesso Mazzini quando individuava proprio sui palcoscenici del teatro lirico - al tempo la forma dominante di spettacolo musicale - il luogo per veicolare sentimenti patriottici e incitamenti rivoluzionari: il luogo del riscatto popolare. Le classi hanno ripercorso, dunque, tale stagione musicale non senza averne prima indagato la provenienza attraverso la matrice della canzone rivoluzionaria francese, esportata quindi nella musica colta di Beethoven (apprezzata l’esecuzione di sequenze tratte dall’Eroica, da parte dell’orchestra Haydn nell’auditorium del Liceo, commentata e spiegata dalla stessa Zeny e dall’alunno Enrico Flor). Come contrappunto agli elementi risorgimentali dell’opera di Verdi è stato considerato il repertorio innodico di provenienza più popolare, con qualche considerazione relativa anche ai percorsi dell’identità trentina con riferimento al fenomeno irredentista. Le fonti dirette Altrettanto stimolante è stato il lavoro sulle fonti dirette, ovvero su lettere o scritti di personaggi che hanno in qualche modo partecipato al processo di costruzione dell’Italia: per il punto di vista trentino sono stati scelti scritti dei garibaldini fratelli Bronzetti e l’azione di Giovanni a Prato, per quello “italiano”, invece, è stato presentato un ventaglio di liriche o canzoni di propaganda dell’impresa unitaria. Per quanto riguarda la difficoltà del “fare gli italiani”, la lettura di alcune sequenze significative delle lettere inedite del militare toscano Luigi Vivoli, che all’indomani dell’unità descrive la difficile convivenza tra militari prove- nienti da regioni diverse. La giovane età e l’estrazione sociale estremamente variegata dei protagonisti del percorso risorgimentale è stata una scoperta che ha decisamente colpito gli studenti, abituati a immaginare una storia e una politica fatta da “vecchi”. Le competenze acquisite Al di là degli scopi meramente didattici e della ricaduta in termini di conoscenze sul programma scolastico, il progetto si è rivelato decisamente gradito a tutti gli studenti per via dell’operatività richiesta e per il sincero interesse per gli argomenti trattati. Lavorare autonomamente su fonti dirette o cercare tracce del nostro passato per le vie delle città sono stati momenti di aggregazione, ma anche di acquisizione di un metodo di lavoro spendibile in altre discipline. Senza considerare, d’altra parte, che il lavorare attivamente alla costruzione di un progetto, vederlo prendere forma e crescere insieme alle conoscenze e alle competenze nelle varie materie è un lavoro sicuramente impegnativo per studenti e insegnanti, ma altamente formativo. L’argomento trattato, inoltre, ha contribuito ad alimentare la coscienza civile dei “futuri” cittadini: trentini prima di tutto, ma italiani al di là dei particolarismi e dei campanilismi, uniti attraverso un percorso fatto di dolorosi sacrifici, rinunce ma anche di giovanile entusiasmo: una “patria” che si fonda su patres non solo seniores ma anche adulescens. Il lavoro non è finito qui, per mantenere memoria dell’esperienza e per darle visibilità e possibilità di piccola divulgazione, le classi sono attualmente impegnate nella progettazione e realizzazione di una presentazione multimediale, che sintetizzi alcuni passaggi essenziali del percorso compiuto. Stefania Ravagni, Carla Ferraresi, Silvana Castelli Insegnanti del Liceo “B. Russell” di Cles n. 6 giugno 2011 29 Istituto di Istruzione “don Milani” Rovereto IN SCENA Docenti e studenti assieme Lo spettacolo “Fratelli d’Italia. Una lunga storia insieme” è stato realizzato da un gruppo di docenti e studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Don Milani” di Rovereto e inserito nell’ambito della Rassegna Teatroscuola patrocinata dall’Assessorato alla Formazione del Comune di Rovereto, dedicata quest’anno al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Lo spettacolo è stato presentato il 13 maggio 2011 al teatro Rosmini di Rovereto, alle ore 11.00 agli studenti dell’Istituto e alle ore 20.30 alla cittadinanza. Ripercorrere il processo di unificazione Quest’anno per la terza volta il nostro Paese festeggia la sua nascita. Il primo cinquantenario, nel 1911, vedeva uno stato giovane, ma soddisfatto dei grandi successi fin lì realizzati, e il centenario, festeggiato nel 1961, cadeva nel periodo di massima espansione economica italiana. Oggi le celebrazioni coincidono con una delle più grandi crisi economiche del mondo occidentale, una crisi che in Italia colpisce soprattutto i giovani, mette in evidenza i tanti problemi irrisolti e aggrava lo storico divario tra Nord e Sud del Paese. Il sentimento di sfiducia e di scetticismo è forte e la sensazione che ci sia poco o niente da festeggiare è diffusa e condivisa da molti. Eppure, nonostante i dubbi e i risentimenti, o forse proprio per le riserve che suscita l’argomento, già prima che arrivassero a scuola le circolari ministeriali, avevamo avvertito il bisogno di affrontare con gli studenti il tema dell’unità nazionale e di ripercorrere con loro il processo di unificazione del nostro paese, un processo faticoso e forse non ancora del tutto concluso. affligge i giovani, e non solo, dal loro senso di apatia e disillusione, dalla mancanza di desiderio e voglia di credere nella possibilità di cambiare le cose. Ci sembrava un’occasione da non perdere per poter riaffermare l’importanza di quei principi di libertà, uguaglianza e unità che la Costituzione pone alla base della nostra casa comune. E poiché la scuola è il luogo dove più che altrove questi principi devono essere praticati, oltre che dichiarati, il nostro primo pensiero è andato ai ragazzi stranieri che vivono e studiano in Italia, ai Fratelli d’Italia di domani, che nella nostra scuola sono numerosi. Lo spettacolo come riflessione Lo strumento che abbiamo utilizzato per questa riflessione è quello di uno spettacolo, sintesi di un’attività didattica di ricerca. Il laboratorio si è svolto durante tutto l’anno scolastico, al di fuori dell’orario curricolare, una volta a settimana per la durata di due ore e ha visto coinvolti un gruppo di studenti di classi diverse. Il numero dei partecipanti, come spesso avviene per le attività non obbligatorie, ha subito variazioni nel tempo. Più esiguo inizialmente, è cresciuto nella fase di allestimento e messa in scena del lavoro. Hanno partecipato 12 studenti: tre della V, due di IV, uno di III, quattro di II, tre di I. I docenti coinvolti sono stati: Maria De Maria, Francesca Marcomini, Gianpiero Colangelo, Marinella Moreschi, Gianluigi Carullo, Giancarlo Caroli. Le materie coinvolte sono state: storia, diritto, educazione musicale. Storia a teatro: emozionare e insegnare L’argomento prescelto per la ricerca, un secolo e mezzo di storia, si presentava sicuramente vasto e impegnativo, e naturalmente non era possibile raccontare tutto, per cui è stato necessario operare delle scelte. Se il for- La Costituzione e i suoi principi Volevamo farlo non solo per mettere in evidenza ciò che ci unisce rispetto a ciò che ci divide, ma soprattutto per riflettere sul presente, perché oggi, come 150 anni fa, c’è bisogno di un nuovo Risorgimento e di giovani, che, come i Mille, siano disposti a lottare contro il nemico. Un nemico, che non è naturalmente lo stesso di allora, lo straniero, come qualcuno vorrebbe farci credere, ma è forse anche più insidioso e difficile da vincere, ed è costituito dalla crisi generale e di valori che 30 n. 6 giugno 2011 mat doveva essere quello di uno spettacolo, il tema non poteva essere trattato in tutti i suoi aspetti principali. Sarebbe risultato comunque didascalico. E così, con grande rammarico, abbiamo dovuto rinunciare a molti argomenti che pure avevamo inizialmente approfondito. La scelta dei contenuti proposti è stata operata anche nell’ottica di valorizzare le risorse e le doti degli studenti coinvolti. La regia del lavoro, pertanto, è stata di fatto una “regia aperta”, in quanto lo spettacolo ha preso forma anche seguendo le proposte e i suggerimenti dei partecipanti. La gratificazione maggiore di questa proposta, che abbiamo utilizzato in passato sempre in relazione a temi di carattere storico o di attualità, deriva dalla consapevolezza di presentare un lavoro teatrale che vuole naturalmente coinvolgere ed emozionare il pubblico, ma allo stesso tempo offrire uno strumento didattico di conoscenza e di riflessione. Provare più ruoli Gli studenti che hanno frequentato l’intero percorso hanno avuto la possibilità di cimentarsi in più ruoli: •il ruolo di studente vero e proprio, poiché il momento più impegnativo, e purtroppo anche quello meno affollato, è stato sicuramente l’attività didattica di ricerca e rielaborazione del tema da proporre; •il ruolo di attore-protagonista, in quanto il materia- n. 6 giugno 2011 le raccolto e rielaborato attraverso un ampio ricorso ad immagini, suggestioni musicali e momenti di danza, canto e recitazione, è stato presentato dagli stessi studenti nella forma di uno spettacolo; •il ruolo di “docente”, in quanto la rappresentazione è una lezione che gli studenti hanno presentato ai propri pari, i quali, pur non avendo partecipato in prima persona al laboratorio, ne hanno potuto comunque conoscere e condividere il prodotto finale. La performance E finalmente è arrivato il momento del debutto, tanto temuto, davanti agli studenti della scuola. E quando questi ragazzi, con percorsi e provenienze diverse, senza essere attori, cantanti, ballerini o modelli, si sono esibiti sul palco insieme ai loro insegnanti, con semplicità e gioia, superando le tante insicurezze, il livello di partecipazione e di entusiasmo dei compagni è andato al di là di ogni aspettativa e speranza. Ma l’emozione più grande è stata vedere, alla fine dello spettacolo, gli studenti che riempivano il teatro alzarsi in piedi per cantare con noi, che eravamo sul palco, l’Inno nazionale. Tutti insieme, in piedi, a cantare l’Inno. E non era una partita di calcio. Maria De Maria Docente referente del Progetto 31 Liceo “A. Rosmini” di Rovereto LUOGHI Alla scoperta delle città Il Liceo Rosmini di Rovereto non ha voluto mancare all’appuntamento con la storia ed ha organizzato un viaggio per fissare nella memoria i luoghi del Risorgimento. La ricorrenza del 150°anniversario dell’Unità d’Italia è stata occasione per riscoprire, attraverso un’ offerta didattica nuova, documenti e testimonianze di avvenimenti caratterizzanti la nostra storia nazionale. Per questo si è voluto proporre un viaggio nei centri storici del nostro Risorgimento attraverso luoghi e protagonisti della nostra storia ottocentesca. Il progetto ha voluto educare all’ascolto, all’analisi e alla contestualizzazione per favorire la partecipazione di ciascun studente alla dimensione della comunità nazionale. Bergamo, Torino... Le classi coinvolte in questo progetto sono state la IV B, la V B linguistico e la V C scientifico. Annamaria Cesaro, insegnante organizzatore, grazie alla consulenza di Tommaso Baldo, operatore del Museo storico di Trento, e agli insegnanti accompagnatori Bruna Larentis e Lucia Debiasi hanno realizzato un viaggio nei principali luoghi del Risorgimento. La prima tappa del viaggio è stata la città di Bergamo, dove la Rocca, nel centro della città alta, ospita un ricco museo del Risorgimento, in cui ci ha guidati Silvana Agazzi, responsabile dei servizi didattici della fondazione “Bergamo nella storia”. Qui, attraverso l’analisi di documenti di diversa tipologia, gli studenti hanno incontrato alcuni protagonisti del Risorgimento bergamasco ricostruito attraverso un lavoro di gruppo intelligentemente guidato dall’operatore. Palazzo Madama e il Museo Nazionale del Risorgimento Il percorso ci ha portati in seguito a Torino, dove la visita guidata a Palazzo Madama ci ha permesso di visitare la sede del primo Senato sabaudo, opportunamente ricostruito, in cui gli studenti, comodamente seduti negli scranni dell’aula subalpina, hanno assistito alla proiezione di un filmato che riproponeva un dibattito tra deputati relativamente al riconoscimento dei diritti politici agli esuli in Piemonte dagli altri stati della penisola. Altrettanto istruttiva la visita a Palazzo Carignano, sede del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, che si presenta ai visitatori con allestimenti e servizi 32 all’avanguardia, che narrano il periodo risorgimentale in chiave europea oltre che torinese e italiana. Particolarmente apprezzata dai ragazzi la visione dell’aula parlamentare in cui il 17 marzo 1861 è stata proclamata l’Unità d’Italia. Inevitabile, all’uscita dal Palazzo, la visita alla sala da pranzo del ristorante storico, “Del Cambio”, apprezzato in particolar modo da Camillo Benso, conte di Cavour. Le Officine Grandi Riparazioni Le Officine Grandi Riparazioni, edificate tra il 1885 e il 1895, sono uno dei simboli dello sviluppo industriale di Torino, iniziato a pochi anni dall’unficazione nazionale e subito diventato faro dello sviluppo industriale della città. Esse costituirono un centro d’avanguardia FIAT nella revisione e riparazione di locomotive e carrozze ferroviarie, così da potenziare gli scambi di prodotti industriali da e per Torino. Generazione dopo generazione hanno testimoniato il lavoro di migliaia e migliaia di operai, e ora ospitano la mostra, curata da Walter Barberis e Giovanni De Luna, “Fare gli italiani”. Non si è voluta perdere l’occasione di visitare questo luogo della memoria: il contesto architettonico, infatti, inevitabilmente invita a pensare all’unità nazionale, non come un concetto astratto, banalmente retorico, bensì un prodotto uscito da un laboratorio, in cui si sono condivisi strumenti e intenti di lavoro. Reggia di Venaria Non poteva mancare una tappa alla dimora di caccia della dinastia sabauda, la stupenda reggia di Venaria, dove, negli spettacolari spazi delle scuderie Juvarriane, è allestita la mostra “La bella Italia”, una passeggiata emozionante attraverso i grandi maestri dell’arte italiana (Giotto, Leonardo, Botticelli, Donatello, Michelangelo, Tiziano....) quasi a volerci raccontare che l’unità politica ha dato voce e compimento ad una nazione culturalmente già identificata. “Quando la vedrete vi accorgerete che si tratta di una mostra assolutamente unica, non si era mai vista prima una tale concentrazione di esempi di capolavori dell’arte italiana, che dà il senso di una crescita di una nazione prima ancora che si unificasse in un solo stato” G. Napolitano. Un altro linguaggio per parlare del nodo n. 6 giugno 2011 storico dell’unità nazionale è sicuramente quello cinematografico, presentato in quel tempio del cinema che è la Mole Antonelliana, dove una interessante lezione sulla storia del cinema ha evidenziato la creatività della produzione e del genio italiani. Le riflessioni degli studenti rinforzano il valore dell’iniziativa e incoraggiano a proseguire in questa direzione. Certo non aspetteremo altri 150 anni per pensare ad alcuni nuclei tematici del programma di storia seguendo l’insegnamento di questo primo esperimento. Annamaria Cesaro Docente di Storia e Filosofia TESTIMONIANZE Le impressioni di alcuni ragazzi “La mostra più significativa è stata per me “La bella Italia” alla Venaria Reale. L’allestimento è stato realizzato con estrema cura e ha ripercorso la storia dell’Italia attraverso le opere d’arte delle principali città della penisola. È stato suggestivo vedere l’originale del testo di Galilei “Dialogo sopra i due massimi sistemi” e il dipinto di Hayez “Il bacio”, non quello ai più conosciuto in cui la donna indossa un abito azzurro, bensì quello in versione “patriottica”, dove gli indumenti dei due protagonisti formano la bandiera italiana. Anche la mostra “Fare gli italiani” non è stata da meno, innanzitutto per la sua collocazione all’interno dell’Officina Grandi Riparazioni, che ha contribuito a rendere meglio l’idea di un’Italia in costruzione.” Evanna, VB L “L’esperienza vissuta a Bergamo e a Torino ha reso evidente l’attualità del Risorgimento italiano. Due documenti in particolare sostengono questa convinione: il primo è un libro che ci è stato proposto al Laboratorio n. 6 giugno 2011 Storico presso la Rocca di Bergamo, scritto dal cittadino Antoine nel 1829 su libertà ed uguaglianza. La seconda occasione di riflessione su questo tema è stata la simulazione di un dibattito parlamentare a Palazzo Madama, svoltosi il 20 ottobre del 1849, relativamente all’estensione dei diritti civili a immigrati ed esuli politici.” Chiara, VB L “Abbiamo avuto la possibilità di vedere la storia, mentre solitamente dobbiamo accontentarci di immaginarla: le camicie rosse indossate dai garibaldini, i loro fucili, il berretto frigio, al museo di Bergamo.” Michela, IVB L “La mostra “La bella Italia” è stata uno dei momenti più emozionanti e carichi di significato del nostro viaggio attraverso luoghi dell’Unità d’Italia. Il percorso segue idealmente lo sviluppo culturale e artistico italiano con un allestimento molto particolare e suggestivo, in cui i quadri si possono ammirare appesi a pareti altissime apparentemente incompiute, a simboleggiare l’Italia in costruzione.” Marta, VB L 33 scuola primaria “B. Clesio” - I.C. Cles MUSICA Pinocchio e l’Italia unita In occasione dei “150 anni dell’Unità d’Italia”, l’Istituto Comprensivo “Bernardo Clesio” di Cles in collaborazione con la Scuola musicale “C. Eccher - Val di Non e di Sole” ha organizzato un percorso musicale che ha visto protagoniste alcune canzoni significative del momento storico celebrato. Tra i titoli: Garibaldi fu ferito, Il cifolo del vapore, Mamma mia dammi 100 lire, Vuoi tu venire in Merica, Ciuri Ciuri, Funicolì Funicolà, Fides, Va pensiero, Inno d’Italia. Canto e orchestra Canto corale dunque, ma anche musica d’insieme. Si è costituita infatti una piccola orchestra d’archi scolastica grazie al contributo dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani): il progetto è stato finanziato per l’anno 2011, in base al bando nazionale per la promozione della pratica della musica d’insieme “Dal pizzico alla big band”. Inoltre, nelle classi quinte, è stato organizzato un ensemble di flauti, archi, chitarre. Il percorso ha avuto come esito finale la realizzazione di uno spettacolo dal titolo: “Pinocchio e l’Italia unita” Viaggio in musica e parole nell’Italia Unita. Si è pensato alla fiaba “Le avventure di Pinocchio”, capolavoro letterario dell’Ottocento di Carlo Collodi, come filo conduttore per raccontare non solo in musica, ma anche in parole, l’Italia di quegli anni. “Pinocchio è stato raccontato, nel 1881, da Carlo Collodi.” dice il Grillo Parlante, ad inizio spettacolo. “L’Italia unita, nel 1881, aveva vent’anni. Collodi ha respirato l’aria, la lingua, le abitudini di quel tempo e anch’io che sono un suo personaggio le ho respirate con lui.” Il Grillo giustifica così la sua temporanea fuga dalla fiaba, dopo aver saputo che nel paese di Cles si stava celebrando il 150° compleanno dell’Italia. La “lezione-volante” Ma Pinocchio l’ha seguito pretendendo di presentare le canzoni, mentre il Grillo Parlante si è esibito in una “lezione-volante”. La lezione ha fatto riferimento, con linguaggio adeguato al pubblico di riferimento, ad alcuni aspetti salienti del Risorgimento Italiano: ‘padri della Patria’, guerra, emigrazione, lingua. Slides esplicative hanno fatto da significativo supporto. Anche il Gatto e la Volpe hanno fatto la loro comparsata, occasione questa per parlare di zecchini e dunque della moneta di quel tempo, nel Granducato di Toscana. Il momento finale ha visto protagonista la Fata: lei ha richiamato i personaggi al ritorno nella fiaba, ma si è anche rivolta ai bambini presenti: “So che state festeggiando un pezzo di storia dell’Italia. Anche voi farete un ‘pezzo di storia’. Con le vostre idee, lo studio, il lavoro che farete, l’impegno che in tutto questo metterete.” Lo spettacolo e la riflessione La presenza, nello spettacolo, della fiaba voleva anche essere un invito alla lettura come divertimento, cultura, veicolo privilegiato di ‘ingresso’ in un tempo passato. In riferimento poi, al numeroso pubblico degli adulti presenti, l’invito poteva estendersi alla letteratura del Risorgimento in generale. Sono stati coinvolti tutti gli alunni della Scuola Primaria, dalle classi prime alle classi quinte, in due turni da 180 alunni circa alla volta. Nel corso dello spettacolo, alcuni bambini hanno appeso le regioni ad un plastico in legno che è stato realizzato durante l’anno in un gruppo di attività opzionali. Ha fatto da sigla introduttiva una coreografia di body-percussion, metodologia d’avanguardia di valorizzazione del corpo come costruttore di performance ritmico-musicali. L’esperienza, nel complesso, è stata coinvolgente e socializzante per tutti, alunni ed insegnanti. Lingua italiana, canto corale, musica orchestrale, educazione all’immagine, educazione motoria sono le discipline che hanno contribuito a questo lavoro. È stata un’occasione per la scuola di ‘uscire’ dalle pareti dell’aula e proporre alla cittadinanza un momento di divertimento, quale è uno spettacolo, ma anche di riflessione su un periodo storico importante, della cui memoria siamo tutti noi responsabili. Dalfovo Giovanni Docente scuola primaria I. C. Cles 34 n. 6 giugno 2011