DISMAMUSICA MAGAZINE - Ottobre 2004 - Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB Milano - Anno VI - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni - Editore e proprietario: S&G Partners srl - Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo (MI) - Tel. 0362 583672 Stampa Centro Arti Grafiche - Fino Mornasco (CO) - Aut. Trib. di Monza 1.701 del 16/12/2003 - Contiene I.P. Organo ufficiale di DISMAMUSICA - Associazione Italiana Produttori e Importatori di Strumenti ed Edizioni Musicali - Anno VI - n. 15 - OTTOBRE 2004 A ciascuno il suo (ruolo) Tutto per un sax Ho appena visto The Terminal, un film di Steven Spielberg, con un magistrale Tom Hanks nelle vesti di un modernissimo Robinson Crusoe di nome Viktor Navorski. Navorski però è uno strano naufrago, che si viene a trovare in un’isola virtuale, una “falla istituzionale” che lo costringe a passare nove mesi alla sezione transito del terminal internazionale dell’aeroporto JFK di New York. Un colpo di stato nel suo Paese di origine, la fantasiosa Krakosia, rende infatti privi di significato tutti i suoi documenti, cosicché non può né ripartire da New York, né, tantomeno, entrare in città. Perché ne parliamo qui? Per l’epilogo. Struggente, dolcissimo e davvero toccante. Viktor Navorski ha infatti intrapreso il viaggio verso la Grande Mela non per turismo, non per business, né per delinquere, come temono i solerti funzionari aeroportuali. Viktor Navorski è infatti onestissimo e irreprensibile, oltre che cordiale e molto paziente. Lui ha intrapreso il lungo viaggio verso New York solo per realizzare il sogno di suo padre: avere tutti gli autografi dei grandi del Jazz riuniti in una foto pubblicata in Ungheria e rincorsi per anni per via epistolare. Nella scatola di alluminio dove tutti i bigliettini firmati sono gelosamente conservati manca solo l’autografo di Benny Golson. Che alla fine del film si aggiunge agli altri: Viktor Navorski, finalmente libero, esce dal terminal e si fa portare a New York in taxi. Entra in un night, incontra il grande del sax tenore (che nel film interpreta se stesso), ottiene la firma e può finalmente tornare al JFK e ripartire per la Krakosia, felice di aver vinto la sua personalissima sfida. Curioso che tutto il film si aggrappi a un sax tenore. Curioso che Viktor Navorski descriva la sua scatola dicendo con semplicità che essa contiene il “jazz”. Curioso che questo fatto rimanga un po’ in secondo piano, oscurato da altri aspetti del film, che offre veramente molte possibili “letture” su piani differenti e sovrapposti. Curioso, infine, che il personaggio si chiami “Victor”, nome che prelude alla sua vittoria finale. Alla fine del film ci sembra doveroso ringraziare Spielberg per questa favola moderna: una storia che ruota intorno al sogno di un uomo affascinato dal grande jazz, una favola che ha bisogno di uno strumento musicale, un sax tenore, per giungere all’agognato lieto fine. Gianni Cameroni di Gianni Cameroni “Seminare” con cura e convinzione nella propria area di influenza può aiutare il mercato a crescere e a guardare con più fiducia al domani... L o sapevate che, per i bambini di sei anni, lo studio della musica comporta un innalzamento del QI (Quoziente Intellettivo) e, in genere, un sensibile sviluppo dell’intelligenza? Lo dice un gruppo di ricercatori canadesi al termine di un lavoro di ricerca durato qualche anno. “Lo sappiamo benissimo”, direte voi. “Ce lo hanno già detto”, dirà qualcun altro. Ed è più o meno quello che ho pensato anch’io (perché sono sicuramente un po’ presuntuoso) commentan- do l’affermazione del gruppo canadese, citata anche, con discreta evidenza ma in estrema sintesi, dal Corriere Salute (il supplemento domenicale del Corriere della Sera). Però ho voluto approfondire l’informazione, andando a cercare, nel grande mare di Internet, le fonti dirette che portavano al Canada, e ho fatto bene. Ho infatti trovato lo studio del professor Schellenberg dell’Università di Toronto, Mississagua (Ontario, Canada), responsabile del Segue a pag. 3 Che lingua parli? Musica! Non so quale sia la vostra esperienza, ma personalmente conosco parecchie persone (anche chi mi guarda dallo specchio mentre mi pettino) che hanno imparato molto delle lingue straniere ascoltando (e cantando, o canticchiando) canzoni straniere. Il mio inglese deve molto a John Lennon, Paul McCartney e Frank Sinatra, e i miei figli sono certamente debitori (per il loro fluent English) sia nei confronti del Beatles che di Mark Knopfler o di Sting. E lo stesso vale per il francese o lo spagnolo, lingue che si apprendono velocemente praticando la musica, un luogo della mente dove parole e melodia si sovrappongono in un percorso di memorizzazione più facile, più immediato, più duraturo e, diciamolo, più divertente. E allora, perché non cercare di superare le denunciate barriere etnico linguistiche (ad esempio nella nostra scuola, dove molti gridano a voce alta il disagio per la presenza di troppi “stranieri” che faticano a capire gli insegnanti) proprio attraverso la musica? Perché non adottare il canto corale e la pratica musicale per insegnare la pronuncia e la comprensione dell’italiano a chi è “ospite” nel nostro Paese e nelle nostre scuole? Perché non rendere semplicemente simpatico l’impatto con le differenze, invece di suggerire la formazione di ghetti e di barriere etnico-linguistiche? Conosco un ragazzo dello Sri Lanka che parla brianzolo, mi sono imbattuto in una cinese con uno spiccato accento piemontese e in studenti senegalesi, in gita a Milano, con un accento romanesco da fare invidia al miglior Carlo Verdone. E vi assicuro che sentire lo scurissimo cingalese che pizzica la chitarra intonando De André è un’esperienza che segna (e, forse, insegna). Vecchia Volpe Dalla Prima Segue dalla prima pagina gruppo di ricercatori che citavo all’inizio. Si tratta di uno studio recentissimo, che compie per la prima volta un test scientifico su un numero elevato di bambini di sei anni di età confrontando i risultati ottenuti su bambini chiamati a studiare musica (strumentale o vocale) rispetto a bambini chiamati a occuparsi di teatro o lasciati alle normali attività già previste per quella fascia di età. I risultati sono sorprendenti (in quanto confermano a pieno le potenzialità intellettive stimolate e rese attive dalla musica) e ci spingono sempre più a chiederci perché la scuola (e non solo quella italiana: il fenomeno ha dimensioni planetarie) si ostini a non dare alla musica il posto che ad essa spetterebbe nel percorso di formazione culturale del bambino. È quindi importantissimo sollecitare i genitori a scegliere la musica per il percorso formativo dei propri figli, stimolando la scuola a proporre la materia “musica” e ad inserirla permanentemente nel Piano di Offerta Formativa. Poiché però questi sviluppi si possono ottenere solo con la cosiddetta politica dei piccoli passi, è bene comunque darsi da fare contemporaneamente per diffondere la cultura musicale a ogni livello. Il ruolo dei rivenditori Le opportunità di studio della musica non sono infatti riservate solo alla scuola (nel senso di istituzione scolastica): in Italia sono molti coloro che si avvicinano alla musica attraverso il rapporto con insegnanti privati (soprattutto in età scolare) o con strutture dedicate (scuole di musica variamente organizzate e via discorrendo). Ma sono comunque tanti anche i potenziali interessati che non trovano le proposte giuste per intraprendere questo percorso (o per farlo intraprendere ai figli) e che vengono dirottati su attività diverse dalla pratica musicale. Ecco che qui potrebbero fare qualcosa di più i rivenditori, almeno i rivenditori più at- tenti e più sensibili, capaci di “cogliere l’attimo” e di seminare su un terreno fertile per guardare peraltro con meno affanni anche al proprio futuro. Se è vero che per vendere strumenti musicali è importante avere contatti con clienti capaci di suonarli, è anche vero che i clienti di domani sono, potenzialmente, i giovanissimi di oggi. E se è vero che i giovani di oggi sono lontani dalla musica, per avere una corretta chiusura di questa equazione, è importante fare in modo che, oggi, imparino a suonare, imparino la musica e comincino ad apprezzare tutti i vantaggi che la pratica musicale può offrire. Studi come quello del professor Schellenberg possono essere ad esempio una importante leva sulla quale puntare per diffondere la consapevolezza del valore della musica, della sua efficacia e della sua accessibilità da parte di tutti, anche di chi non ha alcuna aspirazione a diventare un musicista di professione. E i rivenditori di strumenti musicali dovrebbero effettivamente darsi da fare per ribadire, in area locale, questi semplici concetti. In effetti sono loro che, nella loro area di influenza, sono visti come gli esperti della musica, che conoscono i maestri, che forniscono le scuole, che organizzano concerti e che sostengono le realtà musicali del territorio. Hanno credibilità. Ditelo ad alta voce Lo studio in questione è facilmente scaricabile da Internet in inglese, e può essere reso disponibile a tutti coloro che ne volessero fare richiesta. L’importante è però che poi di questi risultati si faccia davvero “bandiera”, interpellando i giornali locali, le emittenti locali (radio o TV che siano) e le realtà che a livello locale già hanno dimostrato sensibilità in materia. Può essere un modo efficace di “seminare” nella nostra area di influenza, nel nostro territorio. E di seminare bene, facendo anche qualcosa di concreto per migliorare la qualità di vita attuale e futura. Vi sembra poco come prospettiva? colophon D I S M A M U S I C A M A G A Z I N E N. 15 - Ottobre 2004 - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni Editore e proprietario: S&G Partners srl - Direzione e Amministrazione: Via Bainsizza, 30 - 20039 VAREDO - Tel. 0362 583672 Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Stampa: Centro Arti Grafiche - Fino Mornasco (CO) - Aut. Trib. di Monza no 1.701 del 16/12/2003. Direzione Editoriale: Antonio Monzino jr. - Redazione: Silvana Antonioli, Cristiano Cameroni, Anna Cristofaro (Art Director). Hanno collaborato a questo numero: Alessandro De Cristoforis, Andrea Arnaldi, Caterina Cameroni, Gianluigi Pezzera, Patrizio Vertuani, Vittorio Gallarotti, Wanda Gobbi, Caterina De Gregori - Grafica, impaginazione e coordinamento: S&G Partners srl Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo (MI) - Tel. 0362 583672 - Fax 0362 544356 - e.mail: [email protected]. 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DISMAMUSICA MAGAZINE SETTEMBRE 2004 Le giornate di Cavalese Anche quest’anno AIARP ha dato vita a una serie di iniziative tese a garantire l’aggiornamento e la formazione continua di associati, appassionati e sostenitori, anche per supplire alla effettiva latitanza della scuola-istituzione nel delicato settore dell’accordatura, della riparazione e del restauro dei pianoforti. Si tratta di un settore importante e complesso, che richiede un continuo aggiornamento in relazione sia agli studi che vengono continuamente effettuati sulla materia, sia alle nuove tecniche e ai materiali emergenti che di volta in volta si affacciano al mercato. L’appuntamento del 2004 si sta svolgendo a Cavalese, in Val di Fiemme, proprio mentre questo numero di Dismamusica Magazine si chiude in tipografia. Il titolo di quest’anno dell’INCONTRO CON IL PIANOFORTE è “Il particolare suono del pianoforte”, il periodo di svolgimento è dal 27 settembre al 1o ottobre 2004 e i temi trattati si sviluppano attorno a teoria e dimostrazione pratica di tutte le fasi necessarie (accordatura compresa) per la perfetta messa a punto del pianoforte e a teoria e pratica sulla pesatura della tastiera di un pianoforte a coda. La relazione è guidata da SERGIO GRIFFA con la partecipazione di DAVIDE e GIANFRANCO GRIFFA, e di GIOVANNI e NICOLA FARINA. Il Corso si svolge presso l´Hotel “GRÜNWALD” di Cavalese, nel cuore di quella Val di Fiemme che ci regala il prezioso legno degli abeti con i quali sono state prodotte le più apprezzate tavole armoniche del mondo. Alcune note di colore: i partecipanti, quest’anno, sono circa 60, accolti in una grande sala dove campeggiano uno stupendo Bösendorfer Imperial e un coda Yamaha restaurato, sui quali l’evidenza degli interventi per la messa a punto dello strumento e per la perfetta pesatura della tastiera è esaltata dalla qualità intrinseca degli strumenti. Ospite della manifestazione, e più volte presente in questi giorni, è anche Fabio Ognibeni, della raffinata casa produttrice di tavole armoniche CIRESA, prezioso socio sostenitore dell’AIARP. Per maggiori informazioni: SEGRETERIA AIARP Piazza Costa 5/A 42100 Reggio Emilia Tel: 0522 43 25 34 www.aiarp.it - e-mail: [email protected] Economia della Musica Bonus Fiscale: una richiesta “lecita” di Vittorio Gallarotti S fogliando una pubblicazione dell’Agenzia delle Entrate, apprendiamo che la definizione di BONUS FISCALE è sinonimo di credito di imposta concesso in presenza di determinate condizioni, che può essere fatto valere per il pagamento delle imposte e il versamento delle ritenute. Ma quando si applica questo Bonus? E quali sono le “determinate condizioni”? In Italia quella del Bonus Fiscale è una pratica adottata con frequenza per riequilibrare situazioni precarie. Si è adottato ad esempio il Bonus Fiscale per riallineare il prezzo delle benzine nelle aree di confine (dove i distributori italiani rimanevano deserti mentre gli automobilisti si rifornivano al di là della frontiera), per stimolare il rilancio di un determinato settore (una legge – la 140 del 28 maggio 97– ha istituito un Bonus Fiscale per le imprese industriali allo scopo di stimolare la ricerca industriale, agevolare le attività di sviluppo precompetitivo, promuovere la creazione di nuovi prodotti, processi produttivi o nuovi servizi e facilitare lo sviluppo di prototipi per verificare la validità della ricerca), per aiutare le giovani coppie ad acquistare la prima casa, per favorire la rottamazione di auto non catalitiche, per sostenere le famiglie con disabili gravi, per stimolare le aziende ad effettuare nuove assunzioni, per acquistare gasolio da riscaldamento in zone non metanizzate e così via. La casistica della materia “Bonus Fiscale” è veramente vastissima, perché questa soluzione consente di rispondere in modo immediato ed efficace a situazioni contingenti che possono da esso trarre immediato vantaggio. Il Bonus e lo strumento musicale L’Associazione Dismamusica si sta muovendo da tempo a vari livelli per sollecitare l’attivazione di un Bonus Fiscale per lo strumento musicale. L’obiettivo è quello di consentire una concreta opportunità di risparmio alle famiglie che intendono offrire ai propri figli la possibilità di studiare musica, così come è stata già prevista, nella Finanziaria 2004, per chi vuole offrire ai propri figli l’opportunità di avere un computer e di navigare in Internet. Se consideriamo il costo di uno strumento musicale (e rimanendo al di sopra del flauto dolce di plastica colorata), ci rendiamo conto che la spesa che i genitori devono sostenere può essere importante. Uno “sconto mirato”, erogabile solo per l’acquisto dello strumento a chi ne certifica il collegamento con un percorso didattico nella scuola primaria, potrebbe quindi essere un’ottima soluzione per favorire una decisione che vada nella direzione dello studio della musica e nella scelta di uno strumento di qualità superiore. DISMAMUSICA MAGAZINE SETTEMBRE 2004 Il meccanismo potrebbe essere semplicissimo, e dovrebbe coinvolgere direttamente i rivenditori, che sono la vera parte in causa in quanto è presso di loro che gli strumenti vengono acquistati. Il perché di un Bonus Fiscale: le motivazioni L’importanza di promuovere la pratica musicale 1 Sostenere i consumi delle famiglie nel più ampio programma di sostegno all’economia del Paese; Lo strumento musicale è, senza dubbio, uno dei più antichi ed importanti veicoli di formazione e di cultura presso ogni popolo. La premessa d’obbligo parte quindi dalla considerazione che la pratica musicale svolge una importante funzione formativa, educativa e culturale, oltre ad avere importanti applicazioni anche in ambito terapeutico. Se quanto precede è vero, è altrettanto vero che più ampi benefici potranno essere raggiunti con l’utilizzo della pratica musicale su vasta scala anche sul fronte sociale, dove essa può essere importante strumento di prevenzione del disagio, di recupero a favore delle fasce svantaggiate e di integrazione multiculturale. Da tutto ciò consegue la necessità di una maggiore diffusione dell’approccio attivo alla musica a partire dalla scuola. In questo contesto, appare del tutto coerente prevedere una norma di incentivazione per l’acquisto di uno strumento musicale nuovo da parte dei ragazzi della scuola primaria: un “bonus fiscale” coerente con il nuovo progetto di attuazione della riforma del sistema scolastico nazionale, che attribuisce primaria rilevanza alla pratica musicale, in quanto l’insegnamento di strumento, se richiesto dalle famiglie, è adesso obbligatorio. L’esito della richiesta del Bonus Fiscale, portata avanti con convinzione presso gli organi politici e amministrativi competenti, dipende da molti fattori e deve letteralmente “fare i conti” con la legge finanziaria 2005. Ma vogliamo essere fiduciosi ed ottimisti: la ricaduta socio-culturale positiva di questo provvedimento sarebbe così importante da giustificare a pieno il modestissimo costo che il “bonus” richiederebbe... 2 Incentivare i consumi di prodotti culturali portatori di valori, in linea con la crescita economica in un settore inserito certamente nel contesto dello sviluppo sostenibile; 3 Valorizzare un’attività con benefiche ricadute in ambito sociale, della salute, della formazione della persona; 4 Dotare larghi strati della popolazione di uno strumento efficace per migliorare la propria preparazione culturale generale e consentire di poter contribuire ad ogni forma di progresso economico, scientifico e culturale del Paese; 5 Favorire uno stile di vita che, attraverso la pratica musicale amatoriale, garantisca una migliore qualità della vita stessa così come avviene nel contesto internazionale. Dall’Italia e dall’estero 54° Trofeo Mondiale di Fisarmonica È in corso di svolgimento in questi giorni (dal 30 settembre al 3 ottobre) a Santiago de Compostela la 54esima edizione di quella che potremmo definire “Olimpiade” dei fisarmonicisti: una manifestazione che si tiene ininterrottamente dal 1950, quando fece il suo debutto a Londra. L’importante evento itinerante è al suo ottavo ritorno nell’ospitalissima terra di Spagna, dove è organizzato dalla Asociación Galega de Acordeonistas, il “ramo” spagnolo della C.M.A., la Confédération Mondiale de l’Accordéon, costituita a Bruxelles nel 1944 con l’obiettivo di diffondere nel mondo la pratica dello strumento della fisarmonica elevandone il profilo e di garantire la tutela internazionale della categoria dei fisarmonicisti. A Santiago de Compostela si confrontano quest’anno 43 giovani talenti (e tra di essi una decina circa di “fisarmoniciste”) che hanno già superato severe preselezioni nei loro 12 Paesi di provenienza (Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica Popolare Cinese, Russia, Serbia e Montenegro, Spagna, Svizzera). Le esecuzioni dei concorrenti sono organizzate nella sezione “classica” (che copre un arco di tempo di 400 anni con musiche di Bach, Scarlatti, Vivaldi, Pozzoli, Berio, Bettinelli, Anzaghi e Piazzolla) e nella sezione “Variété” (che prevede interessanti variazioni e virtuosismi su temi popolari dell’area europea e sudamericana). La manifestazione si concluderà domenica 3 ottobre, nella cornice dell’Auditorio de Galizia, con la proclamazione dei vincitori e con il “Concerto de Gala”, durante il quale si esibiranno il secondo e il primo classificato di ogni categoria, e importanti ospiti d’onore, fra i quali il Maestro italiano Sergio Scappini. Roland V-Accordion: un sogno tutto italiano Lo strumento della fisarmonica, il cui principio di funzionamento affonda le sue lontane origini nella Cina di 2.000 anni fa e i cui primi esemplari “moderni” furono costruiti nell’area austro-germanica agli inizi dell’Ottocento, ha trovato però la sua maggiore evoluzione ed espansione in Italia alla fine dell’Ottocento. “Non c’è dunque da meravigliarsi se proprio un’idea e un progetto italiani, realizzati da Roland, traducono quest’anno in realtà il sogno di tanti fisarmonicisti portando le possibilità espressive dello strumento al culmine delle loro potenzialità con una piena risposta alle esigenze culturali e tecniche del tempo in cui viviamo”: con queste soddisfatte espressioni, Emanuele Spantaconi, Segretario della Confédération Mondiale de l’Accordéon e membro della giuria internazionale del “Trofeo”, sottolinea l’importanza della presenza a Santiago de Compostela del Maestro Sergio Scappini, “un interprete solista di alto livello internazionale, Docente al Conservatorio Verdi di Milano, componente dell’orchestra del Teatro alla Scala”. Il Maestro Scappini si esibirà in occasione del “Concerto de Gala” presentando in prima mondiale la nuova fisarmonica Roland, il Roland V-Accordion: un avanzato strumento MIDI che gli appassionati hanno già potuto apprezzare e ascoltare in versione prototipale, e proprio dalle mani del Maestro Scappini, durante la MUSIKMESSE di Francoforte, dove questo gioiello della tecnologia ha fatto grande scalpore. “Lo strumento racchiude in sé una decina di timbri di fisarmoniche: nella tastiera della mano sinistra i quattro sistemi in uso nella didattica internazionale e nella tastiera destra la maggior parte degli strumenti conosciuti. Insomma”, conclude Spantaconi, “uno strumento rivoluzionario, che chiude un vuoto nel campo fisarmonicistico”. Roland si augura naturalmente che lo strumento apra anche le porte a nuovi e più ampi sviluppi commerciali. Mondomusica alla XVII edizione Mentre la nostra rivista andrà in distribuzione, si terrà a Cremona, dall’8 al 10 ottobre, la XVII edizione di Mondomusica, il Salone degli strumenti musicali d’artigianato e degli accessori per la liuteria che quest’anno ospita non solo una straordinaria esposizione di strumenti di alto artigianato, ma anche una serie di eventi collaterali di grande richiamo per operatori professionali e appassionati di tutto il mondo. Anche i professionisti dell’educazione musicale saranno richiamati a Cremonafiere dal convegno “L’alta formazione in Europa: gli strumenti ad arco”. La buona riuscita di Mondomusica 2003 (245 espositori di 18 Paesi e 5.000 visitatori da 4 continenti) ha gettato solide basi per il successo dell’edizione di quest’anno, caratterizzata da un ulteriore ampliamento delle categorie merceologiche. Oltre ai tradizionali strumenti ad arco, saranno infatti presenti anche fiati, ottoni, strumenti a tastiera e a pizzico. A conferma poi della considerazione di cui Mondomusica gode sempre più a livello internazionale, illustri personaggi hanno scelto la manifestazione come palcoscenico ideale per importanti eventi quali la masterclass di clavicembalo tenuta dal Mo Perre Hantaï, la masterclass di violoncello del Mo Rocco Filippini e la presentazione del concorso “Andrea Amati” per giovani violinisti, che sarà tenuta dal Mo Salvatore Accardo. Sarà inoltre in visita alla manifestazione anche il Mo Mstislav Rostropovich, presente a Cremona per un concerto al Teatro Ponchielli. Anche José Romanillos, ritenuto il più grande costruttore vivente di chitarre, metterà la sua grandissima esperienza a disposizione dei visitatori della manifestazione. Grazie alla collaborazione in atto ormai da anni con l’Istituto nazionale per il Commercio con l’Estero ICE, saranno presenti nel quartiere espositivo importanti delegazioni di buyer e distributori provenienti dall’Europa, dagli USA e dall’Asia: una presenza che favorirà le trattative internazionali e che rafforzerà il già spiccato carattere internazionale della rassegna lombarda. Ulteriori informazioni si possono trovare all’indirizzo www. cremonafiere.it. Insegnamento e laurea... Il metodo “Ritmìa” di insegnamento della musica in età prescolare è stato l’argomento della tesi di laurea discussa il 22 settembre 2004 da Claudia Panzeri (relatrice la professoressa Rosa Cafiero) presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Cattolica di Milano. A parte le felicitazioni alla neo-dottoressa, ci sembra doveroso segnalare la notizia in sé: un metodo didattico dedicato all’insegnamento della musica ai bambini è stato al centro di uno studio sfociato in una tesi di laurea. Per chi volesse saperne di più, è possibile collegarsi al sito www.metodo-ritmia.com DISMAMUSICA MAGAZINE SETTEMBRE 2004 Notizie dal mondo foto TAMATA In Nicaragua e in Venezuela i giovani rappresentano il 60% della popolazione e per loro la musica è anche la proiezione di un riscatto sociale. I l 29 maggio il gruppo dei Pooh ha inaugurato il Conservatorio della missione cattolica di Padre Marco Dessy a Chinandega, in Nicaragua. Il Conservatorio rientra negli obiettivi del cosiddetto Progetto Nicaragua, voluto da Rock No War e dagli stessi Pooh, i quali hanno messo a disposizione i fondi raccolti durante un loro tour. Tra gli altri sostenitori del progetto figura anche De Musica Onlus. In rappresentanza della Fondazione era presente a Chinandega, con il marito Antonio Monzino, anche Manuela Manenti Monzino, che racconta volentieri le sue impressioni sull’incontro con la sorprendente realtà dei giovani musicisti latino-americani. Un Conservatorio per gli ultimi “Dopo oltre 20 ore di volo fino a Managua”, racconta la Signora Monzino, “ci siamo trasferiti in auto alla missione di Padre Marco”. Negli ultimi vent’anni il religioso sardo ha creato vere e proprie scuole di musica per i “suoi” ragazzi, che, attraverso la loro presenza a importanti eventi internazionali, oggi danno anche un tangibile contributo alla raccolta di fondi per le molteplici attività della missione. Il Conservatorio si inserisce dunque in modo quasi naturale in un progetto musicale di ampio respiro che rappresenta un importante momento di riscatto per i niños delle disagiate periferie nicaraguensi. “Abbiamo vissuto tre giorni in missione a contatto con ragazzi provenienti da realtà definite ‘al limite’, i ragazzi ‘ripescati’ da Padre Marco nelle discariche, DISMAMUSICA MAGAZINE SETTEMBRE 2004 dove abbiamo visto bambini che contendono pezzi di cibo agli animali e dove ho visto un operatore della Tv, al seguito dei Pooh, piangere mentre riprendeva”. È dunque a dir poco una sfida la realtà del nuovo Conservatorio, con il quale De Musica Onlus ha collaborato, e intende collaborare in futuro, fornendo strumenti. “Il giorno dell’inaugurazione, che si è svolta alla presenza dell’Ambasciatore italiano, foto TAMATA per combattere la miseria abbiamo seguito l’esibizione di alcuni bimbi che hanno suonato musica folkloristica del loro Paese e di una bimba cieca che ha cantato, nel silenzio e nella commozione generale, l’Ave Maria, e abbiamo capito come possano nascere i fiori anche dalle rocce! I bambini e i ragazzi si sono esibiti, alla presenza delle autorità locali, anche la sera del 30 maggio, con i Pooh, al teatro Ruben Antonio Abreu Anselmi. “Siamo stati ospiti del Ministero della Cultura, di cui il Mo Abreu Anselmi fa parte, e abbiamo visitato il Conservatorio Simon Bolivàr, dove abbiamo assistito a una prova della Nona di Beethoven inseriti tra i ragazzi. Abbiamo potuto renderci conto dell’alto grado di preparazione dei docenti e degli studenti ed è stata un’esperienza unica. Darios di Managua. Era per la festa della mamma, che lì si celebra quel giorno. Sono stati davvero molto bravi e hanno avuto un meritato successo”. In mezzo a questi ragazzi, si sente l’energia vibrante che emana dal loro giovane entusiasmo”. Forse a qualcuno verrà spontaneo chiedersi perché attribuire tanta importanza alla musica in Paesi poverissimi, caratterizzati da una grande instabilità economica e politica, dove le priorità potrebbero sembrare altre. Manuela Monzino risponde con la risposta di Padre Marco: “Perché la musica è nutrimento per l’anima e, senza aver dato ristoro alla nostra anima, la fame non è sconfitta…” Silvana Antonioli Le Orchestre Giovanili del Venezuela Dal Nicaragua, Manuela e Antonio Monzino si sono spostati anche nel vicino Venezuela per visitare le scuole di musica del cosiddetto “Sistema di orchestre infantili e giovanili”: un sistema ormai ampiamente collaudato e conosciuto in tutto il mondo che fa capo al Mo Josè L’occhio di Superquark sul Venezuela Nel mio pigro fare zapping qua e là, mi imbatto in qualcosa di inaspettato: un servizio dedicato alle orchestre giovanili venezuelane. Centinaia di ragazzi intenti a suonare contrabbassi, trombe, flauti e quant’altro che irrompono dallo schermo non possono lasciare indifferenti e così, inevitabilmente, mi trovo a seguire con attenzione Superquark (martedì 7 settembre, Rai 1). L’iniziativa, partita in Venezuela negli anni ‘70, rientra in un ampio progetto nazionale, volto a dare a tutti i bambini la possibilità di avvicinarsi alla musica. Questo in linea con l’idea che l’educazione musicale abbia un valore enorme, come fattore di crescita, di istruzione e di socializzazione. Il Mo Antonio Abreu Anselmi, instancabile anima del progetto, ha particolarmente a cuore la pratica musicale, che ritiene indissolubilmente legata agli studi di teoria. Così, grazie a sovvenzioni pubbliche e private, è riuscito a fare in modo che ogni bambino abbia a disposizione uno strumento (in comodato d’uso) e una vera e propria accademia, dove, fin dalla più tenera età, viene seguito regolarmente da insegnanti di musica e direttori d’orchestra. La naturale predisposizione al ritmo e il forte desiderio di aggregazione consentono ai piccoli musicisti di cogliere ogni opportunità per migliorarsi; l’intera giornata è dedicata alla musica e i risultati si vedono! Alle lezioni ordinarie si alternano seminari, saggi e concerti, seguiti con grande interesse da artisti internazionali. Professionisti come Claudio Abbado, Simon Rattle e Placido Domingo sono da tempo fan di questi giovani talenti, della cui formazione si era occupato per diverso tempo anche il compianto Mo Giuseppe Sinopoli. Alcuni probabilmente diverranno professionisti di livello, per altri rimarrà solo una passione; di certo per tutti è un’occasione da non perdere, perché consente loro di rimanere lontani dai pericoli di un Paese in via di sviluppo con troppe disparità sociali. Ascoltandoli, la mente corre ai tempi della mia scuola dell’obbligo ed è inevitabile un po’ di malinconia, ripensando alla nostra pratica isolata del flauto dolce. Certo, meglio di niente: molti di noi poi, me compresa, ne hanno tratto spunto per dedicarsi ad altri strumenti. Ma che divario rispetto ai piccoli venezuelani! Vederli così concentrati mentre fanno vibrare i propri strumenti può e deve essere uno stimolo anche per la cara vecchia Italia. Wanda Gobbi Profili d’azienda Dietro le quinte della Weril Weril I mmerso nelle colline brasiliane di Franco da Rocha, ad un’ora di strada da San Paolo, il complesso industriale della Weril produce più di 40.000 strumenti l’anno, compresi flauti, clarinetti, sassofoni, flicorni, trombe, corni francesi, tromboni, eufoni, tuba, susafoni, oltre a speciali strumenti a fiato e percussioni per le marching bands. L’azienda fu fondata dalla famiglia dell’austriaco Pedro Weingrill, produttore e riparatore di strumenti musicali emigrato in Brasile nel 1909. Oggi è guidata dai pronipoti del fondatore: Nelson Weingrill, Direttore Generale; Arthur Weingrill, Direttore Tecnico, e il già citato Roberto Weingrill, Direttore Commerciale. Con 10 milioni di dollari di fatturato nel 2003, la Weril Strumenti Musicali occupa oggi un’area di 19.000 metri quadrati: una sede moderna, completa di auditorium e, per i 280 dipendenti, attrezzata anche con mensa e un campo da calcio. La Weril ha recentemente ottenuto la certificazione ISO 9001 relativamente al controllo dei processi produttivi e degli standard qualitativi. Evoluta nella dotazione di sistemi CAD/CAM, l’azienda ottimizza la produzione utilizzando macchine a controllo numerico e sistemi a pressione idraulica. “Le parti più importanti dello strumento sono quelle coniche”, spiega Roberto Weingrill, “e le loro misure interne sono fondamentali per garantire un perfetto accordo dello stesso. Noi abbiamo capito che il miglior modo di produrre parti coniche resistenti e di qualità è attraverso la pressione idraulica. Immettiamo acqua ad una pressione pari a 1.000 kg, così che il tubo metallico dello strumento assuma esattamente la misura e la dimensione richieste”. Un mercato in evoluzione La necessità di una elevata produzio- ne deriva dalle crescenti esportazioni della Weril, che ha saputo rispondere al calo delle vendite nel settore degli strumenti per banda con una forte aggressività sui mercati europeo e statunitense. Attualmente quasi il 70% del totale delle vendite derivano dal mercato brasiliano. Il restante 30% si divide tra Stati Uniti, Europa, Giappone, Cina, Taiwan, Hong Kong, Indonesia, Turchia ed Emirati Arabi. Può sembrare strano forse che la Weril stia incrementando il suo mercato anche in Cina e in Indonesia, patria della concorrenza più agguerrita, almeno sul piano dei prezzi. Ma, per usare le parole del Direttore Commerciale, “Quando hai 95 anni di storia ed esperienza nella costruzione di strumenti musicali, conosci tanti segreti che altri ignorano. Creare dei magnifici strumenti è un nostro orgoglio, oltre che una nostra passione, e non tutti riescono a farlo”. Mercato & educazione musicale Relativamente al rapporto della Weril con il mercato interno, Roberto Weingrill sottolinea: “Il mercato brasiliano non è così vasto, considerato il numero degli abitanti, tuttavia questo rappresenta anche un grande stimolo per cre- PROFILI D’AZIENDA Con la nuova rubrica “Profili d’Azienda” vogliamo presentare al mercato realtà aziendali nazionali e internazionali spingendoci al di là dell’esposizione delle semplici logiche commerciali e di prodotto. Cercheremo quindi, ogni numero, di “guardare dentro...” a un’azienda diversa. Cominciamo con Weril, un’azienda brasiliana specializzata in fiati che ha superato il secolo di vita e che guarda al mondo come mercato globale. Buona lettura! scere. Stiamo lavorando alacremente con Abemùsica (l’organizzazione brasiliana omologa della NAMM) per promuovere l’educazione musicale in Brasile. Crediamo che questo sia importantissimo per le future generazioni e che ci aiuterà ad ampliare il mercato. Sebbene ci siano scuole ed organizzazioni private, oltre ad alcune chiese ed alcune organizzazioni bandistiche, che supportano quest’iniziativa, nel nostro Paese manca una vera e propria educazione musicale. C’è un movimento molto attivo, che si basa sul lavoro della NAMM, per permettere alla musica di entrare a far parte dell’educazione pubblica. Anche noi stiamo sostenendo questo movimento, promuovendo direttamente e indirettamente lavori di gruppo nelle scuole e gli spettacoli di alcuni musicisti professionisti volti a promuovere l’educazione musicale, e, naturalmente, condividendo i programmi dell’Abemùsica”. Il rapporto con i rivenditori Il ruolo dei rivenditori è considerato fondamentale in Weril, al punto che Roberto Weingrill non ha mezze misure nel definirli il partner ideale dell’azienda: “Vogliamo dei commercianti specializzati, vogliamo che ci considerino importanti, dato che noi li consideriamo tali. Abbiamo scelto delle figure chiave in base all’interesse e alla fiducia dimostrati nei confronti dei nostri prodotti, e ci sentiamo responsabili nei confronti di queste relazioni. Vogliamo costruire un solido futuro insieme a chi desidera crescere con noi”. La maggior parte dei fiati Weril sono destinati alla fascia media del mercato, anche se, secondo il dirigente brasiliano, il valore degli strumenti musicali prodotti è qualitativamente superiore: “Il suono dei nostri fiati e la cura con la quale vengono prodotti e immessi sul mercato sono paragonabili a quelli dei leader di mercato, anche se il prezzo è nettamente inferiore. La nostra prossima sfida importante è quella di raggiungere in modo convincente il mercato delle bande tradizionali, dei direttori d’orchestra e dei professori di musica. E per fare questo, abbiamo bisogno dei rivenditori, che ricoprono un ruolo chiave nel mercato, anche nel delicato rapporto con il mondo delle scuole e degli insegnanti di strumento. E anche se la nostra sfida più grande rimane quella di migliorare costantemente i nostri processi di produzione, non siamo certamente insensibili alle necessità di ottimizzare anche l’area commerciale”. Concludendo Roberto Weingrill sottolinea con forza che specialmente oggi, in un ambiente altamente competitivo, tendere alla ricerca dei massimi risultati è l’unico modo per affermarsi. La chiave di volta del successo è data come sempre dal lavoro duro e dalla convinzione della necessità di migliorarsi sempre. “Il nostro successo non è dovuto a un miracolo”, conclude con un sorriso, “ma al fatto di aver trovato le persone giuste, di aver compiuto le scelte più opportune e, cosa più importante, di avere la musica e la voglia di produrre strumenti musicali nel sangue. Da oltre un secolo...”. DISMAMUSICA MAGAZINE SETTEMBRE 2004 Anteprima da Rimini PROGETTANDO la Fiera Q uali aspettative bisogna mettere in campo guardando alla prossima edizione del DISMA MUSIC SHOW di Rimini? Innanzitutto va detto che, nell’anno “dispari”, il Disma Music Show non è in contemporanea con il SIB (fiera a cadenza biennale), e va sottolineato come, per il 2005, sia stato stabilito un periodo di svolgimento ridotto da quattro a tre giorni di manifestazione. “La decisione”, spiega Angela Bellavista, Capo Prodotto Disma Music Show presso RiminiFiera, “è stata presa per consentire agli espositori di sfruttare al massimo la loro presenza in fiera e il loro investimento. Considerando anche che le date del 2005 sono particolarmente favorevoli (da sabato 23 a lunedì 25 aprile), con tre giorni festivi, di fatto, a disposizione, l’aggiunta di un martedì lavorativo non avrebbe aggiunto nulla alle potenzialità effettive della manifestazione, incidendo però in modo significativo sui costi totali di permanenza”. quale tantissimi ragazzi tra i 15 e i 20 anni potranno esibirsi dal vivo su un palco vero per aggiudicarsi uno dei premi previsti per i primi tre classificati o il trofeo finale per il primo assoluto. Con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), Scuola Musicafestival proporrà quest’anno il tema della “multiculturalità”: un suggerimento stimolante, che spronerà i partecipanti a scoprire i molti suoni e ritmi delle differenti culture che convergono nella nostra società sempre più multietnica anche dal punto di vista musicale. Tre giorni di kermesse Band & Folk La manifestazione di Rimini si svolgerà quindi in un fine settimana “perfetto”, ed è nella logica delle cose aspettarsi da tutti il massimo sforzo per valorizzare l’evento espositivo in tutti i suoi possibili risvolti. Saranno pertanto incrementate le iniziative collaterali all’esposizione, e già da ora sono state riconfermate le iniziative di riferimento di queste ultime edizioni. Innanzitutto Scuola Musicafestival, il grande raduno di chi fa musica a scuola, che porterà a Rimini ancora una volta migliaia di ragazzi con le loro famiglie per la partecipazione alle esibizioni dal vivo e al Concertone (anticipato, quest’anno, alla domenica sera). Il prossimo anno, peraltro, questo evento sarà ulteriormente vivacizzato dalla presenza di gruppi musicali di studenti delle scuole superiori, che avranno un loro Festival competitivo, grazie al Anche la manifestazione che lo scorso anno ha portato a Rimini numerose formazioni bandistiche, folkloristiche e di musica popolare è pienamente riconfermata. Non solo. La presenza di tre giorni di festa (due festivi e un sabato) consentirà a Band & Folk di coprire una maggiore durata. I par- tecipanti a formazioni bandistiche sono, infatti, quasi sempre musicisti per passione (e non per professione) e hanno oggettive difficoltà a spostarsi con la propria formazione durante i giorni lavorativi. Anche per essi dunque la collocazione di Disma Music Show nel week-end del 25 aprile rappresenta un punto a favore della possibilità di esprimersi al meglio senza l’assillo dell’unica giornata da dedicare a Rimini. Perché l’appuntamento di Rimini è un must Il Disma Music Show di Rimini è una manifestazione che, negli anni, ha saputo assumere una sua precisa fisionomia di riferimento. È senza dubbio una fiera dedicata al mercato italiano (con alcune importanti eccezioni, dato che il numero di visitatori stranieri sta lentamente lievitando anno dopo anno), e costruita per rispondere alle aspettative del mercato. Non è più una fiera dove gli espositori si aspettano di “fare affari”, quasi placcando i rivenditori presenti come accadeva negli anni ’70, né una fiera dove le presenze faraoniche mettono in ombra l’offerta reale (come i SIM degli anni ’80, ricordate?): il tempo degli specchietti e delle perline è infatti terminato per tutti. Oggi, quindi, il Disma Music Show è una manifestazione dove è possibile avere un panorama quanto più completo possibile del mercato di riferimento, dove gli espositori cercano di mettere il pubblico (qualunque esso sia, appassionati, professionisti, operatori, insegnanti o semplici curiosi) al corrente di quanto sta avvenendo sul mercato a livello di prodotti, tendenze e soluzioni, e dove si costruisce, grazie alla grande credibilità dell’evento, la domanda del mercato dell’immediato futuro. Certo, chi è più lontano da Rimini ne sentirà di meno gli effetti (pensiamo ad esempio alle isole), ma anche per gli appassionati più lontani c’è la possibilità di respirare una folata di rinnovamento nell’immediato dopo-fiera, attraverso i rivenditori, che certamente sono stati a Rimini (e come mancare a questo appuntamento?) e che possono farsi portavoce delle tendenze. Soprattutto per il grande mondo del trade (rivenditori, agenti, rappresentanti, ecc.), sostenere il Disma Music Show è quindi un quasi-dovere, perché attraverso di esso è molto più facile sollecitare un grande numero di persone a toccare con mano gli strumenti, a vedere di persona le dimostrazioni e a verificare direttamente l’andamento del mercato. In altre parole (ma in modo molto concreto) è un modo davvero efficace di promuovere lo sviluppo del nostro settore. Parola di operatore. I concerti in fiera Come è tradizione, poi, al Salone riminese sarà sempre affollato il Teatro Live, con una successione a ciclo continuo di musicisti, endorser e gruppi chiamati dagli espositori e coordinati in una continua rotazione di proposte musi- 10 DISMAMUSICA MAGAZINE SETTEMBRE 2004 Anteprima da Rimini Biglietteria... anticipata cali di vario genere. Ad essi si affiancheranno, in una zona della Fiera dedicata agli strumenti acustici, all’interno di un teatro più raccolto, esecutori di musica classica e da camera. Da non perdere, nemmeno nel 2005, i concerti presso gli stand, in concomitanza con la presentazione di nuovi prodotti e nuove soluzioni, proposti da famosi strumentisti di fama internazionale, da endorser e dimostratori sia chiamati da costruttori e importatori, sia messi a disposizione dalle case madri dei prodotti distribuiti. Come l’anno scorso, inoltre, sarà possibile prenotare un biglietto d’ingresso a prezzo ridotto attraverso il sito Internet della Fiera e di Dismamusica. All’indirizzo www.dismamusica.it verrà infatti reso disponibile, in prossimità della manifestazione, un modulo on-line che, una volta compilato, darà diritto alla stampa di un fac-simile da presentare in Fiera per entrare senza pagare il costo intero. Fiere nel mondo... Music China Prolight+Sound Shanghai (Repubblica Popolare Cinese) 20 – 23 Ottobre 2004 Music Live 2004 Birmingham (Gran Bretagna) 12-14 Novembre 2004 I “100 pullman” per Rimini Per muovere l’interesse degli appassionati, e offrire loro la possibilità di raggiungere Rimini in modo semplice ed organizzato (senza lo stress del traffico e delle lunghe code ai caselli autostradali), anche quest’anno verranno coinvolti i rivenditori nella pianificazione delle visite organizzate. Si ripeterà l’iniziativa dei pullman coordinati in varie zone d‘Italia dai rivenditori più intraprendenti (e i rivenditori che ci leggono possono già da ora essere “della partita”, se lo desiderano), così da garantire ai loro clienti la partecipazione al Disma Music Show come gruppo, per sfruttare tutte le agevolazioni che RiminiFiera metterà loro a disposizione, e così da trasformare l’intera giornata dedicata al Disma Music Show 2005 dai loro clienti e dagli appassionati in una vera “festa della musica” prima, durante e dopo la visita. NAMM SHOW 2005 Mostre, convegni ed eventi La tre-giorni del Disma Music Show sarà inoltre costellata, come è ormai consuetudine, di convegni, incontri dedicati agli operatori di settore ed eventi speciali per le scuole. E questo è solo un primo assaggio, un timido indizio di quello che vorrà essere la nona edizione del Disma Music Show, salone per gli appassionati, i musicisti, gli operatori, gli insegnanti e, in genere, tutto il “popolo” di chi suona... Letterericevute Gent.mo Gianluigi Pezzera, il progetto “Violini Young Enho il piacere di comunicarLe che ti edizione 2004 per la misemble” ha vinto il Premio Abbia le nella scuola. Orgogliosi gliore iniziativa di didattica musica nto, gli alunni ed io desideper il prestigioso risultato raggiu ia di questo riconoscimento, riamo condividere con Lei la gio Musicafestival a darci la spindato che sono stati i suoi Scuola l’attività musicale, nonostanta per proseguire in questi anni questo premio è anche Suo, te numerose difficoltà. Il merito di cio da tutti i piccoli violiniperciò grazie di tutto e un abbrac sti! A presto! Francesca Carabellese 2° Circolo didattico Caputi Bisceglie (BA) Musikmesse Prolight+Sound Francoforte (Germania) 6 – 9 Aprile 2005 Disma Music Show Il “Violini Young Ensemble” della scuola elementare “Vincenzo Caputi” di Bisceglie (BA) Alla cortese attenzione del Sig. Gianluigi Pezzera Anaheim (California - USA) 20 - 23 Gennaio 2005 Scuola Musicafestival ha anche dei risvolti positivi inaspettati, che a volte vengono segnalati e “ripagano” gli organizzatori degli sforzi e delle fatiche sopportati per portare a compimento progetti così impagnativi come il “Festival di chi fa musica a scuola”. La lettera qui a fianco ne è un esempio: è stata inviata al coordinatore nazionale di Scuola Musicafestival, Gianluigi Pezzera, a commento di un lusinghiero risultato conseguito da un gruppo di ragazzi che ha trovato le motivazioni per continuare a suonare proprio durante le giornate di Rimini. Il seme cade spesso su terreno fertile, e germoglia. Anche se noi lo sappiamo solo quando è giunto il momento di ammirare la pianta che ne è scaturita! Rimini (Italia) 23 – 25 Aprile 2005 NAMM SUMMER SESSION Indianapolis (Indiana - USA) 20 - 24 Luglio 2005 MIAC 2005 SHOW Toronto (Canada) 21 - 22 Agosto 2005 Per dovere di cronaca, sottolineiamo che la motivazione al conferimento del PREMIO ABBIATI al progetto didattico elaborato presso l’istituto scolastico di Bisceglie è la seguente: “LABORATORIO DI VIOLINO (Violini Young Ensemble)”, impostato dalla Scuola elementare “Vincenzo Caputi” di Bisceglie (Ba), per l’impegno didattico, la capillarità del coinvolgimento scolastico, l’ambiziosa combinazione di educazione musicale tradizionale e indirizzo strumentale specifico. DISMAMUSICA MAGAZINE SETTEMBRE 2004 11 Rassegna Stampa Leggendo qua e là di Caterina De Gregori Musica e Olimpiadi Uto Ughi: una vita per la musica “Le braccia e le gambe che hanno spinto la barca sulle acque del bacino olimpico di Schinas ora si muovono veloci sulle tastiere e la pedaliera dell’organo”: così esordisce Roberto Zichittella per Famiglia Cristiana del 19 settembre nell’articolo dedicato a Lorenzo Porzio, bronzo ad Atene nel canottaggio. “Ha la musica nel cuore e nella testa, la forza nelle braccia. Se per essere campione del canottaggio servono ritmo e armonia, non ha problemi. ‘Ritmo e armonia’, dice, ‘mi vengono dalla musica’ ”. La sua passione per la musica nasce presto: comincia a studiare pianoforte giovanissimo, e a 11 anni suona l’organo nella sua parrocchia a Roma. Ora gli mancano quattro anni per raggiungere il diploma, ma intanto si esibisce in concerti solistici o con coristi e cantanti. E lo sport? “In questi anni Porzio è stato molto bravo a conciliare lo studio e lo sport. Al conservatorio studia da privatista e si presenta per gli esami, nei lunghi ritiri al lago Pediluco (anche tre settimane al mese nel periodo preolimpico) si porta il pianoforte”. Dopo aver festeggiato la vittoria del bronzo, è scappato a Roma per un esame di Conservatorio: insomma, come dice il suo allenatore, “Lorenzo ha saputo trovare un equilibrio perfetto tra le sue due passioni”. E nel futuro “ci sono i campionati mondiali a Tokio tra un anno, poi le olimpiadi di Pechino: ‘Lì sarò al massimo della maturità tecnica e psicologica e mi piacerebbe prendermi qualche altra bella soddisfazione’ dice Lorenzo, ‘poi è chiaro che un giorno sceglierò definitivamente la musica’ ”. Andrea Milanesi intervista, su MAG di luglio-settembre, il Maestro Uto Ughi, “il virtuoso del violino più conosciuto e amato dal pubblico italiano”. Uto Ughi prende in mano il violino a quattro anni, a sette affronta il primo recital solistico, a dodici il primo concerto con orchestra. E da allora “non ha mai smesso di entusiasmare le platee di tutto il mondo (…) combinando l’eccezionale talento naturale a quel forte temperamento che lo vede sempre in prima fila nel sostenere le ‘sue’ battaglie, ora a favore dell’insegnamento della musica nelle scuole, ora per migliorare l’acustica delle sale da concerto, oppure contro la soppressione delle orchestre, e così via”. “Ogni artista”, dichiara Ughi a Milanesi, “è ambasciatore del proprio messaggio; portare la musica nel mondo vuol dire diffondere un messaggio di bellezza e armonia. Nell’intento dei grandi compositori la musica ha una funzione nobilitante per l’uomo, di redenzione, e il suo messaggio è sempre un messaggio di pace. (…) Si può sempre percepire il lato metafisico nella musica, soprattutto di ‘certa’ musica – penso a quella di Bach o di Beethoven, per esempio – in cui la spiritualità è evidente, palpabile: partiture che trasudano il destino ultimo dell’uomo (…) In tutta la musica dei grandi autori c’è una forte componente di sacralità e ogni artista, credente o non credente, si pone alla ricerca dell’assoluto, utilizzando un linguaggio che trascende la pura materialità”. La lumaca con la chitarra L’orecchio della musica Il simbolo dello Slow Food (che è il contrario del famigerato Fast Food) è la lumaca. E campeggia sull’insegna di un ristorante segnalato nella rubrica “Mangia & Bevi” di Venerdì di Repubblica (12 giugno). Questo locale, aperto nel ’90, si trova a Pescara e il suo titolare, Severino Forcone, nell’aprirlo “aveva in mente un posto tranquillo, basato sui grandi vini (…), su una scelta rigorosa di salumi e formaggi, un paio di piatti caldi del giorno scritti sulla lavagnetta. Più una chitarra (c’è ancora, e Severino è un ottimo imitatore di Guccini, nelle serate giuste) e la disponibilità a fare tardi”. Con l’apertura del locale, il centro storico è come rinato: afferma il gestore “Ho la soddisfazione di essere stato il primo, nel ’97, a mettere i tavolini in strada e a scritturare un’orchestrina. Non ci ho guadagnato niente, ma almeno era pieno di gente”. Popotus (supplemento di Avvenire) dell’11 settembre dedica un articolo alle orecchie e alle loro funzioni: “All’orecchio destro spetta un lavoro, al sinistro un altro: il primo è specializzato nella percezione del linguaggio, il secondo in quella della musica”. È la scoperta di un gruppo di scienziati dell’Università di Los Angeles, in California, che ha studiato in sei anni l’udito di tremila neonati. “Il test utilizzato dall’équipe (…) dura tre minuti, viene eseguito durante il sonno – senza alcun fastidio, quindi, per i piccolini – e serve a misurare la capacità di alcune cellule dell’orecchio interno di amplificare i suoni (…) Se si tratta di suoni rapidi, simili a quelli emessi parlando, l’orecchio destro reagisce di più. Viceversa, se sono suoni lunghi più simili a toni musicali, è quello sinistro ad avere una reazione più accentuata. Gli scienziati ritengono che le conclusioni a cui sono arrivati possano portare allo sviluppo di terapie di recupero e riabilitazione uditiva più raffinate per i bambini con problemi di sordità”. Note dominanti, musica comprensibile Corriere della Sera, 4 luglio: ci sono alcune note, nelle composizioni dei classici (Bach, Mozart, …) che vengono ripetute rendendo la musica comprensibile ai più. Ma nelle moderne composizioni atonali le cose vanno un po’ diversamente: “Secondo Damian Zanette, fisico argentino del Belseiro Institute di Bariloche, le opere di Schönberg risultano ostiche proprio perché non si riesce a individuare una tonalità dominante”. E quando l’ascoltatore crede di essere riuscito a capire, ecco che la tonalità è già cambiata, e così si “perde continuamente il filo”. 12 Note per una comune civiltà New York: il direttore del Festival musicale Mostly Mozart decide di chiudere gli appuntamenti concertistici estivi “facendo precedere al Requiem KV 626 di Wolfgang Amadeus Mozart il lavoro di un gruppo di musicisti ghazal. Si tratta di una musica tipica dell’India e del Nord dell’Iran, suonata con strumenti tradizionali, a volte accompagnati dalla voce struggente di un solista”. Cosa possono avere in comune due mondi musicali così distanti, quello occidentale (con uno dei suoi brani più commoventi) e quello orientale? Gianni Riotta, su Io Donna del 18 settembre, scrive, in merito alle ipotetiche similitudini tra Mozart e il ghazal: “Confesso di non averle percepite affatto (…) Eppure ho lasciato la Avery Fisher Hall molto turbato, come gli altri spettatori”. Perché? “Credo che Mozart non c’entri nulla con il ghazal (…) ma che la commozione che ha preso noi tutti quella sera derivi invece dalla coesistenza delle due tradizioni. Dalla diversa risoluzione musicale, ma dal comune strazio davanti alla morte, la fine delle illusioni, l’incerto salto nell’oltretomba”. In questo momento in cui la comunità internazionale è scossa dalla guerra sarebbe una sciagura, sostiene Riotta, se, lasciando affiorare il peggio delle società, “rinunciassimo al meglio che c’è in noi. (…) il concerto orientale che fa da cornice a Mozart mi pare non solo un messaggio di speranza, ma (…) formidabile consiglio di strategia (…)”. DISMAMUSICA MAGAZINE SETTEMBRE 2004 Rassegna Stampa Musicoterapia e nuovi strumenti Non più solo il pianoforte e gli strumenti musicali tradizionali per la musicoterapia: ce ne parla Cristina Nadotti (Venerdì di Repubblica, 7 maggio). Poltrona sonora, letto sonoro, disco volante e tanti altri sono i nuovi strumenti musicali che favoriscono il benessere. “Di terapia con ascolto e utilizzo di strumenti musicali si parla da anni e in Italia sono sorti centri e scuole che hanno fatto del nostro Paese uno dei leader della disciplina. Adesso però la musicoterapia scopre nuovi strumenti, belli come oggetti di arte e design ed efficaci come i tradizionali nella cura di disturbi più o meno gravi”. La poltrona sonora, ad esempio, ha all’esterno dello schienale sessanta corde, come un’arpa. “La sorpresa viene quando ci si accomoda sul sedile e il liutaio sfiora le corde. La vibrazione si trasmette dalla poltrona a tutto il corpo e ci si sente attraversare dalle onde sonore, un po’ come essere strumento a propria volta e insieme musica. È il massaggio sonoro (…) molto utile in alcune patologie”: favorirebbe l’espressione, aiuterebbe la comunicazione, e così via. Poi c’è il letto sonoro, che “dà la possibilità di sdraiarsi a pancia in giù ed essere massaggiati su entrambi i lati”; e ancora il didjeridoo australiano o lo hang, svizzero, che, derivato dagli steel drum, ha, rispetto a questi, una gamma armonica molto più ampia. Aziende in jazz Sulla rivista tecnica Oleodinamica-Pneumatica del mese di aprile, Costantino Barbavara firma un intrigante articolo sul sistema aziendale e scrive: “Impresa come un quartetto jazz, è una metafora che può sorprendentemente aiutare a comprendere come in realtà vadano le cose nelle piccole imprese”. Barbavara racconta del suo incontro con Erika Leonardi, autrice di Azienda in jazz, ed espone le proprie riflessioni sul rapporto jazz-impresa. “Ai concerti jazz il pubbli- DISMAMUSICA MAGAZINE SETTEMBRE 2004 Korà e monaci È in Senegal “Keur Moussa” (la “Casa di Mosè”), a circa cinquanta chilometri da Dakar: come ci informa Liliana Pizzorni su Missioni Consolata di settembre, dal 1963 vi sorge un monastero benedettino i cui monaci provengono da Solesmes, in Francia. Il mondo di quella zona è prevalentemente di fede coranica (92%) e animista (il restante). All’inizio l’impresa di convivenza si rivelò difficile, ma poi “I monaci (…) hanno scoperto come far leva sull’animo africano, così sensibile alla manifestazione musicale. Uno di loro, padre Catta (…) è riuscito ad accompagnare il canto dei monaci al suono della korà, un tipico strumento musicale dell’Africa occidentale. Non era un organo, naturalmente, ma una grande cassa armonica tradizionalmente ricavata da una… zucca!”. Il suono di questo strumento ha catturato padre Catta, i suoi confratelli e un cantastorie locale richiesto come maestro dai monaci. Da qui ha preso il via il contatto diretto con la popolazione locale: lo strumento accompagnava il canto gregoriano dei monaci e ne scaturiva “una mano tesa, un linguaggio senza parole, un’intesa più forte della paura dello straniero”. Oggi i monaci suonano la korà come se l’avessero sempre fatto, registrano cd e cassette vendute in Francia, e “hanno creato un piccolo laboratorio dove ogni anno costruiscono una cinquantina di korà; hanno irrigato e coltivato quel deserto che circondava la nascente abbazia; hanno costruito una scuola primaria, un dispensario medico, un ufficio della Caritas per aiutare le famiglie, una scuola di tecnici agricoli e un laboratorio caseario”. co partecipa a creare il feeling… uno stato di intesa indescrivibile a parole, un sentimento di comunione che assomiglia ai rapporti che si instaurano con molti, non tutti, i clienti del nostro settore collaborando strettamente alla progettazione della soluzione più adatta alle loro esigenze. Il successo si misura proprio nell’entusiasmo del nostro ‘pubblico’ di fronte alla nostra esibizione. Attenzione però… nessuno deve suonare in disarmonia con gli altri!” Il jazz ha bisogno di un leader che spieghi la musica, che conosca i musicisti e li trascini, facendo emergere la loro creatività. E così l’impresa, che come caratteristica primaria deve avere “la capacità interna di innovare a tutto tondo”. Così come nel jazz si condivide uno stesso stato d’animo gioioso tra musicisti e spettatori, sottolinea Barbavara, è possibile essere felici anche in ambito lavorativo “quando si raggiunga la consapevolezza che l’ottenimento dei risultati è frutto del lavoro personale e di squadra”. 13 Dall’Italia Bologna Dell’evento svoltosi a Bologna per i 50 anni della Stratocaster avevamo già parlato lo scorso numero di Dismamusica Magazine: ma era uno scritto che annunciava l’evento. All’inaugurazione della mostra, alle ore 18.00 del 15 giugno scorso presso il Museo degli Strumenti Musicali di Bologna, non potevamo certo mancare. Il metaforico “taglio del nastro” (in effetti è stata una cerimonia molto informale, e decisamente riuscita) è stato fatto in compagnia di un grande endorser italiano della Stratocaster, Dodi Battaglia, giunto a Bologna in compagnia del figlio e, per sua ammisdedicata a uno sione, un po’ comstrumento mumosso di fronte agli sicale quale la strumenti di tanti gimitica Stratocaganti del rock interster (una mostra nazionale. che purtroppo Con lui, Patrizia non può diventare itinerante, anBauer e Giorgio Masetti, i titolari di che perché molti “pezzi” esposti Casale Bauer che hanno fortemente appartengono a voluto questa macollezioni private) sia un atto nifestazione, hanno accompagnato i preche rende testisenti e le autorità monianza di un nel primo “giro uffifenomeno allo ciale”, lasciando poi stesso tempo popolare e culspazio a decine e decine di appassionati turale, che ha e fan che si sono risaputo incidere versati nelle sale al termine della ce- in modo indelebile nella cultura musicale mondiale di quest’ultimo mezrimonia di apertura. Da segnalare almeno due particolari: zo secolo. inannzitutto, all’ingresso, una splendida Stratocaster “Bologna”, con il profilo della città medievale intarsiato nel prezioso body e lo stemma bianco e rosso, anch’esso finemente intarsiato, inserito nella parte terminale del manico. Poi, in teche trasparenti di cristallo, la raccolta di alcune tra le più famose Strato dei maggiori esecutori del chitarrismo internazionale (era vacante il solo posto della chitarra di Rory Gallagher, giunta a mostra appena iniziata, portata a Bologna dall’emozionato fratello di Rory, Donal). Al di là del marchio e del modello, va sottolineato come una mostra In alto a destra: All’inizio fu una Telecaster... Qui sopra: Dodi Battaglia, alla sinistra di Patrizia Bauer, ammira la Stratocaster dedicata a Bologna. In alto, al centro: La Stratocaster dedicata a Bologna. Nel titolo: Il prezioso intarsio: Bologna medioevale. In alto: Dodi Battaglia di fronte alla Strato che fu di George Harrison. Al centro della vetrina, il posto (ancora vuoto) della Strato di Rory Gallagher. 14 Chiacchierando con il fratello di Rory Gallagher A Bologna, durante l’inaugurazione della mostra speciale per i 50 anni della Stratocaster, abbiamo incontrato niente meno che Donal Gallagher, il fratello del grande chitarrista Rory Gallagher. Era lì per portare alla mostra la Strato originale del fratello, una delle chitarre di riferimento dell’evento bolognese. Non abbiamo resistito alla tentazione di chiedergli come fu che suo fratello decise di imparare a suonare uno strumento. Molto prima, naturalmente, di divenire una leggenda. Da bambino prodigio a mito del rock & blues “Entrambi i nostri genitori amavano la musica”, ci dice sorridendo Donal, “soprattutto mio padre, che era un bravissimo pianista e fisarmonicista e che aveva anche una sua orchestra da ballo. Non c’è da meravigliarsi se Rory ha ereditato il gene. All’epoca vivevamo a Derry, nell’Irlanda del Nord, e Rory aveva 5 o 6 anni ma già manifestava un forte interesse per il jazz e per il blues. ‘Navigava’ sulla radio per sintonizzarsi sulla musica che gli piaceva. Cercava la BBC per sentire l’ora di jazz della Voice of America con la Chris Barber’s Band. Erano gli anni dell’immediato dopoguerra e gli Americani occupavano ancora Derry come porto navale e avevano lì anche la loro radio locale, che mandava in onda moltissimo blues, folk e jazz. Era la linfa vitale della passione di Rory per quella cosa chiamata musica”. “Ma quando cominciò a suonare, passando dall’ascolto alla pratica?”, chiediamo a Donal. “Rory cominciò molto presto a chiedere una chitarra per provare a suonare quello che ascoltava, ma non era così facile, lì e a quel tempo, trovare una chitarra. Alla fine i miei riuscirono a procurargliene una pic- cola, di plastica, modello Elvis Presley. Quando poi ci spostammo a Cork, nel sud dell’Irlanda, arrivò finalmente una bella chitarra acustica. Ricordo che quando Rory aveva dieci anni (e io otto), formavamo insieme delle skiffle band (complessini di chitarre e strumenti a percussione di fortuna molto popolari negli anni ’50, ndr). Facevamo anche spettacoli con pezzi degli Everly Brothers, presentandoci come Gallagher Brothers. Ma una sera mi misi a discutere sul palco con mio fratello per i pezzi e io fui... letteralmente liquidato!”. Donal sorride, ricordando il carattere deciso di Rory. Gli chiedo: “Quando la prima ‘elettrica’?” “Rory ebbe la sua prima vera chitarra elettrica, una Rossetti Solid Seven, a quattordici anni”, ricorda Donal. “Con questa si presentò a una band per un’audizione, la passò e cominciò a suonare con i professionisti della Fontana Showband. Frequentava ancora la scuola allora e faceva i suoi tour per l’Irlanda studiando sul furgone. La musica che suonavano i Fontana andava dai successi del momento al country e western, alla musica da ballo irlandese. Ma Rory non era ancora soddisfatto: voleva fare R&B, e così trasformò la band in un gruppo beat di sei musicisti che puntò sull’Europa. Prima andarono nelle basi aeree americane in Spagna, poi in Gran Bretagna, dove furono ingaggiati come supporter di gruppi quali i Byrds, poi ancora andarono a suonare in alcuni locali di Amburgo: era il 1966. Rory però non era ancora soddisfatto del tutto. Voleva creare un trio, e quando gli Impact si sciolsero, trovò un batterista e un bassista e formò i Taste”. Il resto, naturalmente è storia. I Taste raggiunsero enorme fama internazionale, ma si separarono non appena il loro secondo album arrivò nelle classifiche dei primi dieci album in Gran Bretagna. Rory raccolse intorno a sé una nuova band nel ’71 e da allora fece il solista, con la sua inseparabile Stratocaster, divenendo, a ragione, una straordinaria leggenda del rock internazionale. Ringraziamo Donal e lo lasciamo ai fan che si affollano attorno a lui chiedendo di poter “toccare” la chitarra di Rory e chiedendogli un autografo (è pur sempre il fratello di Rory!). E ripensiamo al giovanissimo Rory attaccato alla radio per cercare la musica che lo appassiona di più. In fondo basta proprio poco per stimolare un ragazzo ad avvicinarsi alla musica. Anche se non è un ragazzo qualsiasi... DISMAMUSICA MAGAZINE SETTEMBRE 2004 Dalle Aziende Dieci anni per Master Music Era il 1994 quando Claudio Formisano decise di provare a distribuire strumenti musicali. Una decisione presa con la consapevolezza di poter “giocare” sul mercato una lunga esperienza commerciale, una grande passione personale e un altrettanto grande entusiasmo. Nel 2004 il giro di boa dei 10 anni di attività della Master Music ha offerto l’occasione per una grande festa, alla quale Claudio Formisano ha voluto invitare collaboratori e amici, e durante la quale si è dato ampio spazio al socio di maggioranza della sua società: la Musica. Il tutto è avvenuto il 23 giugno scorso, con una grande festa rigorosamente informale, alla quale hanno partecipato gli amici di Master Music, e primi fra tutti Franco Mussida, la Fabio Treves Blues Band al completo, Emanuele “Shaddy” Sgarbi e Matze Wurm (Randall), oltre a rappresentanti delle maggiori case distribuite dall’operatore milanese, colleghi distributori e molti, moltissimi amici. Nell’occasione, dopo la cena si è naturalmente passati alla musica, e Claudio Formisano ha avuto il grande regalo di ascoltare tutti i citati (e Franco Mussida prima alla chitarra e poi al basso) e ha ricambiato concedendosi come percussionista in una performance che è stata definita da “decennale”. A Master Music tutti gli auguri anche della direzione di Dismamusica Magazine, che vuole portare al mercato l’atmosfera della serata di giugno pubblicando... un po’ di fotografie. Non le didascalizziamo (i nomi noti li conoscete), ma vi facciamo gustare per immagini, almeno sulla carta, il senso di un evento ben riuscito. Tutto per lo studio digitale Arrivano da ESOUND alcune fra le più innovative proposte per la produzione di musica su sistemi desktop. La serie delle novità si apre con il più recente sistema di campionamento firmato da E-MU: Emulator X. Sviluppato per offrire la massima flessibilità operativa ai musici- è un ibrido che si basa su di un sti di studio, Emulator X Studio software di campionamento e su di una potente scheda hardware da installare su PC e MAC. La 1820m (questo il nome della scheda audio) è acquistabile anche separatamente, e costituisce una delle più complete soluzioni per l’audio professionale su computer. 16 Finale nazionale Yamaha Music Festival Il 23 novembre 2004 alle ore 19.00, presso il Teatro Diners della Luna di Milano, si svolgerà la Finale Nazionale dello YAMAHA MUSIC FESTIVAL. Durante la serata si esibiranno i migliori fra gli allievi che frequentano le 130 scuole musicali Yamaha del nostro Paese. I partecipanti sono stati infatti scelti fra i 6.000 allievi delle scuole Yamaha attraverso una serie di selezioni regionali organizzate nello scorso mese di marzo a Milano, Roma e Lecce. Il programma della serata prevede l’esibizione di solisti, di gruppi di musica d’insieme, di piccole formazioni orchestrali e di rock band formate da ragazzi tra i 7 e i 18 anni. L’ingresso al concerto è gratuito; per maggiori informazioni è possibile contattare i numeri 02/93577230 oppure 02/ 93577244. Yamaha Musica Italia www.yamaha.it Lainate (MI) Tel. 02 935771 Stagione di novità Con il mese di ottobre arrivano in Italia le ultime novità Roland. La serie dei nuovi prodotti si apre con il nuovo SP-606, uno strumento di nuova concezione nato dall’alleanza fra Roland e Cakewalk che coniuga l’affidabilità dell’hardware con la potenza e la flessibilità operativa del software dedicato. Di fatto, SP-606 è un campionatore stand alone che offre 16 velocity pad, una ricca sezione effetti, ingressi e uscite S/P-DIF e MIDI, controlli D-Beam e V-Link e il supporto per memorie di tipo CompactFlash per il caricamento di campioni in formato WAV/AIFF e in formato proprietario. L’interfaccia con il software avviene attraverso una porta USB, con la quale è possibile controllare lo strumento mediante un programma per PC che permette di comporre groove attraverso un sequencer basato su loop e complete fuzionalità di sintesi sonora software. Di particolare interesse è poi l’annuncio della disponibilità del nuovo RC-20X, il loop recorder a pedale dedicato ai chitarristi... e non solo. La nuova LoopStation è infatti ottimizzata per chitarristi e bassisti, ma prevede anche una serie di nuove funzioni dedicate ai cantanti. Capace di registrare fino a 16 minuti di audio digitale, la Station può memorizzare fino a 11 loop, è in grado di modificare il tempo di una frase lasciando invariata la sua intonazione e offre un’ampia serie di strumenti fondamentali per la realizzazione di loop multilayer. Il catalogo Roland si arricchisce poi di un nuovo amplificatore per chitarra, il CUBE 60D. In grado di erogare una potenza di 60W attraverso uno speaker da 12”, il nuovo amAltre importanti novità vengono plificatore è dotato di una sezione effetti COproposte da ALESIS, che rafSM con nove modelli di amplificatori. Fra le forza la propria presenza sul caratteristiche più innovative del CUBE 60D mercato dei prodotti per l’hova inoltre ricordata la me studio con i nuovi controller funzione Dyna Amp, USB/MIDI Photon 25 e Photon le funzioni di una scheda audio che permette il conX 25 e con i monitor della serie professionale trollo dell’espressiviProlinear. Fra le caratteristiche Nel segno dell’integrazione tà attraverso la popiù interessanti dei nuovi con- fra i componenti dello studio tenza della pennata. troller c’è la getione tridimen- si rivela poi particolarmente A partire da ottobre sionale del suono e la presen- interessante la proposta del sarà inoltre disponiza di tutte Multimix USB: un mixer anabile il nuovo pianoforte digitale DP-900. Con logico che può essere colleun design leggero ma elegante, il nuovo strugato a un computer attravermento offre 64 voci di polifonia e 20 timbri so la porta USB. di grande qualità. è particolarmente indicato per studenti e appassionati. ESOUND www.esound-online.it Tel 0773 226271 Recanati ROLAND ITALY SpA www.roland.it Arese (MI) Tel. 02 937781 DISMAMUSICA MAGAZINE SETTEMBRE 2004 Dalle Aziende Rash Guitars: il nuovo marchio di liuteria italiana. Dopo anni di lavoro e di test qualitativi, è ufficialmente nato nel 2004 un nuovo marchio della liuteria italiana: Rash Guitars. Il nuovo laboratorio si trova a Merate, in provincia di Lecco, ed è nato per produrre artigianalmente chitarre e bassi di linea (standard) o su richiesta (custom). Fra gli strumenti a catalogo si contano già da oggi 3 serie di chitarre (MC Master, per i chitarristi più versatili MT Monster, per in rocker più estremi e ST Rashter, dedicata agli amanti del Single Coil) e due serie di bassi (MR Meter per i bassisti moderni e MU Meter per gli amanti delle sonorità vintage). A questi prodotti si aggiungono poi gli strumenti acustici solid body, per i musicisti da palco che amano il suono naturale: dalla CL Challenge (una nuova interpretazione della chitarra classica) alla SS Challenge (acustica), dal Bass Challenge (basso acustico) all’interessante Up Rash Bass, un contrabbasso di facile trasporto. Ogni pezzo viene prodotto interamente a mano e sulla base delle esigenze del cliente: alla Rash Guitars sono orgogliosi di affermare che i loro strumenti non vengono costruiti in base al genere musicale che dovranno eseguire, ma in base al musicista che li dovrà suonare... Rash Guitars Merate (LC) www.rashguitars.it Tel. 039 9920048 Focusrite acquisisce Novation MidiWare, distributrice per il mercato italiano di Novation (leader mondiale nella produzione di tastiere, controller e strumenti virtuali), annuncia l’acquisizione di Novation da parte di Focusrite, il marchio leader del Regno Unito nella produzione di preamplificatori microfonici, channel strip, equalizzatori e processori di dinamica. I centri di produzione di entrambi i marchi sono situati a High Wycombe, nel Buckinghamshire. Ian Jannaway (Managing Director di Novation) e Chris Huggett (Technical Director) continueranno a portare avanti lo sviluppo e la crescita del marchio Novation anche sotto il controllo di Focusrite. Phil Dudderidge, presidente di Focusrite, ha commentato: “È da diverso tempo che abbiamo modo di ammirare il lavoro di Novation, e abbiamo un ottimo rapporto con Ian e Chris. Siamo orgogliosi di poter avere l’opportunità di contribuire al rilancio del marchio e di poter lavorare e crescere insieme fianco a fianco. I clienti di Focusrite e di Novation stanno convergendo e aumentando progressivamente con l’evoluzione degli studi di produzione musicale digitale, e l’acquisizione di un marchio con la fama di Novation insieme al brand Focusrite potrà garantire in futuro lo sviluppo di nuovi straordinari prodotti”. Ian Jannaway ha commentato: “L’acquisizione di Novation da parte di Focusrite ci offre l’opportunità e la giusta struttura per introdurre sul mercato un’ampia gamma di nuovi prodotti. Le recentissime tastiere della serie Xstation e Remote hanno avuto un notevole impatto ed il lavoro con il team estremamente professionale di Focusrite ci permetterà di estendere e perfezionare ancora i nostri prodotti”. MIDIWARE www.midiware.com Tris di novità da Carisch Carisch presenta tre nuovi volumi dedicati alla grande musica afroamericana degli anni ‘50 e ‘60. Si tratta di The Best of Aretha Franklin e dei due volumi della serie Ensemble dedicati ad altrettanti successi dei Platters, Only You e The Great Pretender. Il primo volume (in alto a sinistra) è una raccolta delle più conosciute canzoni portate al sucesso da Aretha Franklin: fra i titoli, proposti nel consueto arrangiamento per voce e pianoforte, ci sono hit come (You make me feel like a) Natural Woman, Say a little prayer for you, Think e Respect. I due volumi della serie Ensemble, invece, propongono un arrangiamento per band che comprende le parti di pianoforte, basso, strumenti a fiato e percussioni. Nel complesso, i nuovi titoli sono particolarmente indicati sia per gli appassionati di questo genere musicale che per gli studenti delle scuole di musica di ogni ordine e grado. Nei loro confronti, al di là dell’importante funzione didattica che svolgono, questi testi rappresentano anche un importante stimolo nella direzione della scoperta di repertori d’assieme - un aspetto estremamente importante anche sotto il profilo di marketing... Proporre testi per gruppi musicali equivale infatti a stimolare l’esecuzione di gruppo. E dove ci sono tanti musicisti... si vendono sicuramente anche molti strumenti musicali.... CARISCH srl www.carisch.it San Giuliano Milanese (MI) Tel. 02 98221212 Roma Tel. 06 3036 3456 Radiomicrofoni Shure UHF Shure presenta la nuova Serie SLX di radiomicrofoni in banda UHF. Costruiti con componenti di alta qualità per assicurare una resa audio eccezionale, i nuovi apparecchi sono nati per soddisfare le esigenze degli utilizzatori più esigenti. Fra le novità introdotte dai nuovi modelli ci sono le veloci funzioni di impostazione, che permettono di effettuare rapidamente il setup delle bande di trasmissione eliminando di fatto i fastidiosi problemi di interferenza fra le bande di segnale. I trasmettitori sono disponibili nella versione Bodypack e a mano con capsule SM58, Beta58, SM 86, Beta87A e Beta87C. In abbinamento con i microfoni Shure delle serie SM, Beta e WL/WH/WA, i nuovi SLX sono in grado di fornire la soluzione più adatta per qualsiasi applicazione. SISME www.sisme.com Osimo Stazione (AN) Tel. 071 7819666 Clinic tour italiano di Simon Phillips Second Hand Guitar a Milano il 17 Ottobre Mogar Music ha organizzato, in collaborazione con Tama, il clinic tour italiano di Simon Phillips. Il leggendario batterista sarà a disposizione di quanti desidereranno incontrarlo in queste date: • 8 ottobre: Bandiera - Roma Per informazioni 06 48.18.435 • 9 ottobre: Merula - Roreto di Cherasco (CN) Per informazioni 0172 49.55.92 • 10 ottobre: Esse Music - Montebelluna (TV) Per informazioni 0423 30.32.36 • 11 ottobre: Percussion Village c/o Blue Note - Milano Per informazioni 02 54.11.62.05 In anticipo rispetto alle date della scorsa edizione, SHG è annunciata anche quest’anno a Milano presso la sede ormai consolidata dell’Alcatraz, locale di riferimento per la musica dal vivo. E anche quest’anno gli organizzatori si aspettano una vera e propria folla di appassionati chitarristi, curiosi e affamati di chicche e occasioni clamorose, ma soprattutto assetati di musica. Anche se a dire il vero, come lo scorso anno, non sarà difficile trovare tra i presenti numerosi (anzi, numerosissimi) rivenditori, desiderosi di sfruttare questa occasione per analizzare tendenze, gusti e potenzialità di mercato... MOGAR MUSIC www.mogarmusic.it DISMAMUSICA MAGAZINE SETTEMBRE 2004 Lainate (MI) [email protected] 17 Dalle Aziende Hermann C172: il pianoforte diventa grande Rocker... filatelici L’amministrazione postale irlandese ha emesso quattro francobolli dedicati alle “icone” del Rock. La serie Rock Irish Legends è infatti composta da quattro esemplari che ritraggono, nell’ordine, Rory Gallagher, Phil Lynott, gli U2 e Van Morrison. Appuntamento con Matt Smith Con la nuova stagione commerciale 2004-2005, la Hermann presenta anche in Italia la sua nuova gamma di pianoforti, sia verticali che a coda. Ricca di cinque modelli (dei quali quattro verticali), la nuova gamma si affianca ai modelli già a catalogo, completando un ventaglio di offerta che si colloca sul mercato con un rapporto qualità-prezzo estremamente vantaggioso. Caratteristiche comuni a tutti i modelli sono martelliere Abel, corde in acciaio tedesco Roslaü e verniciatura Hard Finish. Una menzione particolare merita il nuovo coda C-172 (il solo coda presente in gamma era il piccolo modello L-157) che porta, per usare le parole del distributore, “un grande suono, una raffinata eleganza e un prezzo davvero modesto”. PIANOSOUND www.pianosound.it Misano Adriatico (RN) 0541 697856 Curci lancia il “Progetto 28” Le Edizioni Curci organizzano una serie di incontri con Paola Bertassi, autrice del volume Progetto 28. La propedeutica musicale in 28 punti per la scuola d’infanzia e primaria. Gli incontri hanno lo scopo di presentare, oltre che i volumi editi dalla stessa Casa Editrice Curci, l’innovativo metodo di avvicinamento alla musica proposto da Paola Bertassi. In estrema sintesi, il percorso proposto in “Progetto 28” intende avvicinare i bambini alla musica attraverso il disegno e la rielaborazione grafica delle immagini. Alle origini dell’intuizione che ha portato alla stesura di questo metodo c’è uno studio attento delle attuali modalità di fruizione della musica da parte dei bambini: per la maggior parte di essi, infatti, la musica è una manifestazione mediatica subordinata all’immagine (così nella televisione, nei videogiochi, al cinema...). Un uso consapevole dell’arte grafica può quindi servire ad attirare l’attenzione dei piccoli studenti sull’arte “nascosta”, ma pur sempre estremamente affascinante, della musica. Gli incontri si terranno a Milano, Brescia, Trento, Torino e Bolzano. Per informazioni sul calendario è possibile fare riferimento al sito Internet delle Edizioni Curci, all’indirizzo www.edizionicurci.it/classica EDIZIONI CURCI www.edizionicurci.it Milano Tel. 02 760361 Mogar Music, in collaborazione con Ovation, ha il piacere di invitare i chitarristi di tutta Italia all’appuntamento con uno dei più versatili musicisti del pianeta: Matt Smith. Matt sarà nel nostro Paese per svelare tutti i suoi trucchi a proposito di accordature aperte, fingerstyle, slide, blues, country, hawaiian, surf, rockabilly... Naturalmente sono invitate anche... le chitarre! Le date, da non perdere, sono: • • • • 19 ottobre: Tomassone - Bologna Per informazioni 051 23.16.76 20 ottobre: Your Music - Roma Per informazioni 06 58.10.704 21 ottobre: Musicarte - Lecce Per informazioni 0832 45.56.52 23 ottobre: Cris Music - Milano Per informazioni 02 39.32.39.11 Per ulteriori dettagli ed eventuali aggiornamenti è possibile fare riferimento al sito www.mogarmusic.it MOGAR MUSIC www.mogarmusic.it Lainate (MI) Tel. 02 935961 Abracaritmico: per maghi della musica… in erba La didattica musicale richiede anche soluzioni giocose e intriganti, in linea con le tendenze più attuali della comunicazione. Rugginenti editore, continuando la simpatica collana degli Album per giocare, prova a insegnare musica anche sulle orme… di Harry Potter. Destinatari del volume sono i bambini della scuola primaria (a partire dai 6 fino ai 10 anni circa), i ragazzi della scuola secondaria di primo grado e i bambini e ragazzi dei corsi di introduzione alla musica, i ragazzi delle classi di teoria e solfeggio, nelle scuole e accademie di musica, accreditate e non, e i cori di voci bianche. RUGGINENTI EDITORE www.rugginenti.it Milano Tel. 02 89501283 La scomparsa di una protagonista: Ida Maria Grassi Un esempio da proporre ai giovani Ida Maria Grassi, all’interno del suo stand, durante il SIM del 1983, in compagnia dell’allora sindaco di Milano Carlo Tognoli. All’età di 93 anni, ci ha lasciato Ida Maria Grassi, uno dei nomi di riferimento, per tutta la seconda parte del ‘900, dell’industria italiana e internazionale dello strumento musicale. Di Ida Maria Grassi ci ricordiamo la grande cortesia e la raffinata signorilità, quando ci accoglieva nel suo elegante stand, contraddistinto dal forte contrasto tra il luccichìo dell’oro, dell’argento e dell’ottone e la calda tonalità della boiserie ingentilita dai fiori. 18 E di Ida Maria Grassi si ricordano con rispetto e con grande affetto i suoi più fedeli collaboratori, tutti quei rivenditori che hanno saputo apprezzare la costante ricerca di qualità e affidabilità dei suoi inconfondibili prodotti. Di lei ci propone un accorato ricordo Luciano Del Rio, che si esprime sia a titolo personale sia, naturalmente, come portavoce dei professionisti che aderiscono all’AIARP. AIARP, con il suo Presidente Luciano Del Rio, con il Consiglio Direttivo e con tutti i suoi Soci, nell’apprendere la triste notizia della scomparsa di Ida Maria Grassi, si unisce al dolore dei familiari e di tutto il mondo musicale che ha avuto il piacere e l’onore di conoscerla. La scomparsa di Ida Maria Grassi lascia un vuoto incolmabile nel settore degli strumenti a fiato, dove con grande professionalità, caparbietà e grande capacità imprenditoriale, la “Signora degli ottoni” è riuscita a fare conoscere ed apprezzare i suoi magnifici flauti e sassofoni ai più grandi musicisti non solo a livello nazionale, ma anche a livello internazionale. Gentile, cortese e disponibile, profondamente orgogliosa della propria italianità, Ida Maria Grassi ha sempre lottato con tutte le sue forze, che sembravano davvero inesauribili ed erano comunque sicuramente eccezionali per una Signora, per dimostrare le alte qualità sonore e costruttive dei suoi strumenti. Dovrebbero essere proposte come esempio ai giovani la sua totale dedizione al sacrificio, non sempre ripagato, e la sua profonda convinzione dell’assoluta necessità di offrire sempre agli esecutori il meglio, per consentire loro di valorizzare pienamente le proprie qualità musicali. Rimangono indimenticabili, per la bellezza e per la raffinatezza, i suoi stand, sempre ornati di splendidi fiori. Era qui che, durante le fiere, accoglieva con squisita gentilezza gli amici. Alla famiglia, con profonda tristezza, porgiamo le Condoglianze più sentite. DISMAMUSICA MAGAZINE SETTEMBRE 2004 Roland Italy spa - Viale delle industrie, 8 - 20020 Arese MI tel. 02 937781 fax 02 93581312 www.roland.it - [email protected]