Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico Gruppo di lavoro “DEA” Dispositivi di protezione antincendio attivi e passivi presenti al D.E.A. In questo documento verranno brevemente descritte le misure di protezione attiva e passiva presenti nel Nuovo Dipartimento di Emergenza ed Urgenza. 1) COME SI ATTIVA L’ ALLARME INCENDIO a) In modo automatico: in ogni locale e nei corridoi sono presenti rivelatori di incendio che avvertono e segnalano il principio di un focolaio d’incendio. Nel caso di rilevazione automatica sono previsti 2 livelli di segnalazione presso la portineria e il reparto 1. preallarme – segnalazione proveniente da un solo rilevatore 2. allarme – segnalazione proveniente da 2 o più rilevatori b) In modo manuale: lungo tutti i corridoi (percorsi di esodo) sono presenti pulsanti di allarme manuale che se azionati segnalano la presenza di un focolaio d’incendio. 2) COSA ACCADE UNA VOLTA ATTIVATO L’ALLARME INCENDIO a) Al bancone di reparto si attiva un segnale luminoso e sonoro e l’indicazione della zona interessata dall’incendio b) In portineria si attiva un segnale luminoso e sonoro e l’indicazione della zona interessata dall’incendio c) Nei corridoio del reparto si attiva una segnalazione luminosa d) Si spegne l’impianto di climatizzazione dei corrispondenti locali ai diversi piani dell’edificio. locali interessati dall’incendio e dei e) Si chiudono automaticamente tutte le porte tagliafuoco automatiche che delimitano il compartimento. Dopo la chiusura le porte restano apribili a spinta dall’interno del compartimento, per consentire l’esodo. Servizio di Prevenzione e Protezione Pagina 1 di 1 Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico Gruppo di lavoro “DEA” 3) COME COMPORTARSI Il portiere in caso di preallarme a) avvisa telefonicamente il reparto interessato indicando con precisione il locale presso il quale è intervenuto il rilevatore b) attende la risposta del reparto e in caso di falso allarme avvisa il personale dell’U.O. Tecnico Patrimoniale, per il ripristino dell’impianto. c) nel caso di allarme reale (principio di incendio) agisce secondo le indicazioni contenute nel Piano di Emergenza e riportate nella tabella seguente. in caso di allarme a) agisce secondo le indicazioni contenute nel Piano di Emergenza b) avvisa telefonicamente il reparto interessato indicando con precisione il locale presso il quale è intervenuto il rilevatore 1. chiama i VV.FF., indicando il luogo in emergenza; 2. Avvisa il reparto interessato indicando con precisione il locale presso il quale è intervenuto il rilevatore 3. Chiama il DMP o, in sua assenza, il medico anestesista rianimatore in turno di emergenza; 4. Chiama gli addetti alla manutenzione; 5. Allerta gli Addetti alla squadra antincendio, segnalando telefonicamente o mediante megafono il luogo dell’emergenza; 6. Chiama i reperibili, salvo diversa indicazione del DMP, con il sistema di precedenza delineato q per emergenza di secondo livello i reperibili di area tecnica; q per emergenza di terzo livello: anche i reperibili di area sanitaria; 7. Avverte i Preposti dei Reparti/Servizi adiacenti (compresi sovrastanti e sottostanti) dell’emergenza in corso. Servizio di Prevenzione e Protezione Pagina 2 di 2 Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico Gruppo di lavoro “DEA” Il personale dei reparti in caso di preallarme a) ricevuta la telefonata verifica l’effettiva presenza di un principio d’incendio presso il locale indicatogli dal portiere b) riferisce telefonicamente al portiere quanto ha constatato di persona (falso allarme situazione sotto controllo – effettiva situazione di pericolo con necessità di passaggio allo stato di allarme) c) interviene, se in grado, per lo spegnimento d) su ordine del Responsabile della gestione dell’emergenza inizia l’eventuale fase di evacuazione dei pazienti utilizzando gli spazi calmi presenti ad ogni piano e gli ascensori abilitati al funzionamento in caso di incendio. e) Le porte tagliafuoco devono restare aperte solo per il tempo strettamente necessario al passaggio delle persone. Appena possibile lasciare che si richiudano. 2) COME PROCEDERE ALL’EVENTUALE EVACUAZIONE DEI PAZIENTI Come previsto dal Piano di Emergenza Responsabile della Gestione dell’Emergenza. l’ordine di evacuazione deve essere impartito dal Come detto ogni reparto/compartimento è separato dalle zone adiacenti da strutture in grado di resistere al passaggio di fumo e fiamme per 2 ore. E’ pertanto necessario non impedire mai la chiusura delle porte tagliafuoco automatiche che delimitano il compartimento. La mancata chiusura di queste porte, potrebbe facilmente estendere l’incendio ad altre zone dell’edificio compromettendo l’evacuazione dei pazienti e del personale in condizioni di sicurezza. a) I percorsi d’esodo. Vengono automaticamente illuminati e segnalati e conducono a scale utilizzabili in caso d’incendio. b) Le scale antincendio. Tutte le scale presenti nell’edificio sono a prova di fumo e pertanto possono essere utilizzate in sicurezza durante l’evacuazione. I visitatori ed i pazienti deambulanti devono essere avviati alle scale che conducono all’esterno dell’edificio. c) Lo “Spazio calmo”. Ad ogni piano è presente uno spazio calmo – luogo sicuro protetto dal fumo e dalle fiamme – ove ricoverare, in attesa dello spegnimento dell’incendio o dell’evacuazione da parte di personale addestrato (operatori dipendenti addetti all’evacuazione), i pazienti che non possono essere trasportati all’esterno o temporaneamente ospitati nel reparto adiacente. E’ obbligatorio pertanto non ingombrare, nemmeno temporaneamente, questo spazio con materiale vario in deposito. d) Gli Elevatori antincendio. L’utilizzo degli ascensori antincedio in caso di incendio è regolamentato dal Responsabile della Gestione dell’Emergenza fino all’arrivo dei VV.F. Nel dipartimento sono stati realizzati 4 ascensori antincendio direttamente comunicanti con gli spazi calmi. I due ascensori dedicati al trasporto dei materiali non dovranno essere usati in caso di incendio. Servizio di Prevenzione e Protezione Pagina 3 di 3 Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico Gruppo di lavoro “DEA” 3) LA COMPARTIMENTAZIONE ANTINCENDIO La compartimentazione antincendio è stata realizzata strutturando ciascun reparto come un compartimento, delimitato da strutture resistenti alla propagazione del fuoco ed al passaggio del fumo per 2 ore (REI 120) . 4) GLI IMPIANTI DI SPEGNIMENTO E DI SICUREZZA PRESENTI IN REPARTO In ogni reparto sono presenti: a) estintori a polvere nei corridoi opportunamente segnalati e visibili; b) estintori ad anidride carbonica ( CO2 ) in prossimità dei quadri elettrici, opportunamente segnalati e visibili; c) idranti in cassette a muro opportunamente segnalati e visibili; (Si ricorda di non usare l’acqua per spegnere l’incendio su quadri elettrici e parti in tensione per evitare la folgorazione dell’utilizzatore) d) Sezionatore di compartimento; emergenza per togliere tensione all’impianto elettrico nel reparto e (L’azionamento di questo dispositivo toglie alimentazione elettrica all’intero reparto. Come previsto dal piano di emergenza generale del Presidio, la decisione di interrompere l’erogazione dell’energia elettrica nell’intero reparto spetta solamente al Responsabile della Gestione dell’Emergenza). e) Cassetta di emergenza per l’intercettazione dei gas medicali. (L’azionamento di questi dispositivi interrompe l’erogazione dei gas medicali nel reparto. Gli impianti di distribuzione gas medicali sono tutti sotto traccia e pertanto in caso di incendio almeno per 2 ore non si danneggiano, consentendo la normale erogazione dei gas. Pertanto non vi è alcun pericolo. La decisione di interrompere l’erogazione dei gas medicali spetta solamente al Responsabile della Gestione dell’Emergenza dopo aver ottenuto l’autorizzazione del medico responsabile di reparto). f) Armadio antincendio; (Al DEA verrà installato un armadio antincendio con la dotazione necessaria ai dipendenti formati ed individuati come addetti alla squadra antincendio). 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