SALUTE E SALVEZZA SGUARDO INTERDISCIPLINARE SULLA CONDIZIONE UMANA Direttore Palma S Istituto Camillianum, Pontificia Università Lateranense Comitato scientifico Chiara A Istituto Camillianum, Pontificia Università Lateranense Gianfranco B Pontificia Università Lateranense Nicola C Pontificia Università Lateranense Mauro C Pontificia Università Lateranense José Michel F Istituto Camillianum, Pontificia Università Lateranense Renzo P Fondazione Lanza Leocir P Centro universitario “San Camillo” di San Paolo, Brasile Massimo P Istituto Camillianum, Pontificia Università Lateranense Giuseppe Marco S Pontificia Università San Tommaso d’Aquino Luciano S Istituto Camillianum, Pontificia Università Lateranense Eugenio S Istituto Camillianum, Pontificia Università Lateranense Jacques S Università di Ouagadougou SALUTE E SALVEZZA SGUARDO INTERDISCIPLINARE SULLA CONDIZIONE UMANA Non per mercede, ma volontariamente e per amore d’Iddio gli servissero con quell’amorevolezza che sogliono fare le madri verso i propri figli infermi. San Camillo L La collana promuove l’interdisciplinarietà sulle tematiche della salute, della sofferenza, dell’assistenza e della cura, coniugando teologia, filosofia, bioetica e scienze umane. Integra i profili teologici e umanistici nel rispetto della dottrina e nell’apertura alle istanze della contemporaneità. Si propone di analizzare le molteplici dimensioni della persona che concorrono a influenzare la sua salute, impegnandosi per un umanesimo che parta da un’antropologia della corporeità e della finitudine, nell’apertura alla dimensione trascendente. “Fratelli per caso” Libertà riproduttiva e diritti dei figli Atti del Convegno del Camillianum, – maggio a cura di Palma Sgreccia José Michel Favi Contributi di Chiara Ariano Alessandra Cagnazzo Manuel J. Arroba Conde Mauro Cozzoli José Michel Favi Luca Gianaroli Maurizio Mori Arnaldo Pangrazzi Massimo Petrini Michele Riondino Nicoletta Rosati Giuseppe Marco Salvati Luciano Sandrin Eugenio Sapori Palma Sgreccia Copyright © MMXVI Aracne editrice int.le S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Quarto Negroni, Ariccia (RM) () ---- I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: gennaio Indice Introduzione José Michel Favi Parte I Aspetti antropologici, etici e medici Aspetti antropologici, etici e medici Palma Sgreccia Libertà riproduttiva Maurizio Mori Variazioni semantiche e rischio di nuove reificazioni Palma Sgreccia Le tecniche della medicina riproduttiva: linee operative Luca Gianaroli Parte II Aspetti giuridici, psicologici ed educativi Aspetti giuridici, psicologici ed educativi Manuel J. Arroba Conde La procreazione medicalmente assistita eterologa Questioni biogiuridiche Chiara Ariano La tutela del minore nell’ordinamento canonico e civile Michele Riondino Indice Coppie omosessuali e genitorialità Alessandra Cagnazzo Le domande dei figli e la risposta educativa Nicoletta Rosati Psicologia della famiglia: i dinamismi attuali Luciano Sandrin Parte III Aspetti religiosi, teologici e pastorali Aspetti religiosi, teologici e pastorali Eugenio Sapori Modelli di genitorialità nelle culture tradizionali e religiose Massimo Petrini Fratelli per caso, ma figli di Dio Giuseppe Marco Salvati La teologia morale e le nuove forme di famiglia Mauro Cozzoli Orientamenti pastorali Arnaldo Pangrazzi Gli autori “Fratelli per caso” Libertà riproduttiva e diritti dei figli ISBN 978-88-548-8871-5 DOI 10.4399/97888548887151 pag. 9–12 (gennaio 2016) Introduzione J M F Questo volume raccoglie gli atti del Convegno tenutosi il – maggio al Camillianum — Istituto Internazionale di Teologia Pastorale Sanitaria — sul tema “Fratelli per caso, libertà riproduttiva e diritti dei figli”. L’idea del convegno nasce non soltanto dall’attenzione teologico–pastorale dell’Istituto riguardo alle problematiche della salute, della malattia, della sofferenza e della salvezza, ma soprattutto dalla sensibilità del suo Centro di ricerca in Etica della vita e della salute (CREVS) verso le dimensioni antropologica, etica, sociale, giuridica e ambientale dei problemi collegati alla medicina, alle scienze della vita e alle biotecnologie. Il volume non intende affrontare scientificamente il problema della manipolazione dei gameti, bensì, soffermarsi sulla problematica attuale della tutela della dignità e dei diritti dei figli della tecnica di procreazione medicalmente assistita. Ci troviamo ad affrontare i problemi specifici della Bioetica con la necessità di riaffermare la fedeltà alla Rivelazione per fare emergere i criteri axiologici ed ermeneutici per un ethos razionale e critico che aiuti a cogliere come si possa porre di fronte alla fecondazione extracorporea contraria all’etica cattolica in virtù della sua invasività rispetto alla naturalità della comunione generativa in cui il momento procreativo è connesso a quello unitivo . La nascita di un figlio è inscindibilmente atto corporeo e spirituale, in rispetto dell’unità dell’essere umano, quale fondamento dell’insegnamento del magistero circa l’antropologia della persona . C. B, Bioetica e Sacra Scrittura, in C, V F., T R. (a cura di), “Quaderni teologici”: Interpretare la Scrittura, Morcelliana, Brescia , pp. –, qui p. : “È ovvio che questa situazione, come afferma C. Bresciani, provocata dal progresso scientifico attuale e quindi storicamente molto ben caratterizzata, comporta la necessità di interpretare la Scrittura, alla quale non si può chiedere che abbia presente in modo specifico la questione della fecondazione in vitro, della manipolazione genetica dell’embrione, di alcune situazioni di accanimento terapeutico, per fare solo qualche fugace allusione ad alcune questioni scottanti di bioetica”. Introduzione umana contemplata come totalità unificata in cui è possibile leggere un “linguaggio del corpo, che comporta chiaramente significati sponsali e parentali insieme” . Nella nascita di un figlio, il corpo si esprime e diventa linguaggio, portatore di strutture di relazione in cui si manifesta chiaramente la radicale diversità fra essere padre ed essere madre . Allora la generazione, la genitorialità, la filiazione, la bipolarità sessuata della corporeità umana e i vari ruoli sociali vanno contemplate in una continuità senza separazione, che parte dal dato biologico ed arriva a quello culturale–sociale, passando dal simbolico e dal relazionale. L’origine della vita umana [. . . ] ha il suo autentico contesto nel matrimonio e nella famiglia, in cui viene generata attraverso un atto che esprime l’amore reciproco tra l’uomo e la donna. Una procreazione veramente responsabile nei confronti del nascituro ‘deve essere il frutto del matrimonio . Il desiderio di un figlio fuori da ogni legame e presa romantica conduce, con le tecniche riproduttive, al moltiplicarsi dei “genitori platonici”, dei “donatori di seme”, delle “donne riceventi”, ovvero delle maternità surrogate regolate da contratti a fini gestazionali senza ulteriori legami con il procreato. La libertà riproduttiva dunque costituisce, rispetto alla concezione tradizionale della procreazione, un punto di svolta dei progressi biomedici, e favorisce la fecondazione artificiale sia omologa che eterologa. Essa porta con sé (soprattutto quella eterologa) la dissociazione tra persona e maternità, tra corporeità e genitorialità, una nuova forma di frammentazione umana, e un nuovo mercato dell’artigianato del concepimento che culmina in una nuova forma di tratta di esseri umani e di sfruttamento della corporeità femminile. Se i progressi biotecnologici fanno apprezzare la scienza “come prezioso servizio al bene integrale della vita e della dignità di ogni essere umano” ed in essa la capacità dell’uomo di trasformare la natura e lo sforzo di auto–trascendimento rispetto alla . Cfr. C D F, Istruzione Donum vitae, sul rispetto della vita umana nascente e la dignità della procreazione ( febbraio , EV /–), in AAS (), –, qui II, B, n° . Vedere anche G P II, Udienza generale, gennaio : Insegnamenti di Giovanni Paolo II, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, , pp. –. . Cfr. X. L, Passatori di vita, EDB, Bologna , pp. –. . C D F, Istruzione Dignitas Personae su alcune questioni di Bioetica, in AAS (), –, n° ; cfr. I., Istruzione Donum vitae, II, A, , . . I., Dignitas Personae, n. . Introduzione propria condizione esistenziale, anche la consapevolezza dei limiti costitutivi di questi enormi progressi dovrebbe costituire un richiamo per un approfondimento ulteriore che illumini l’ethos umano e lo orienti in ordine al bene di ogni persona e soprattutto del nascituro. La libertà riproduttiva con le sue varie sfaccettature rappresenta una grande sfida contemporanea di fronte alla quale la tutela dei diritti dei figli ci obbliga a superare l’egoismo del desiderio e le ideologie volte ad una società senza legami ontologici e sociali, per garantire ai procreati una generazione degna della loro preziosità individuale e irripetibile. Sono persone che hanno il diritto di sapere la storia della loro generazione e di conoscere i veri e vari donatori che sono all’origine della loro storia. Va dunque superato il velo dell’anonimato che copre l’origine di queste vite umane, nate dalla fecondazione eterologa, per la tutela dei diritti dei figli, l’affermazione della loro identità filiale, familiare e sociale, in vista della costituzione di una fraternità umana anche se casuale, per ragioni medico–sanitarie, etico–sociali, giuridico–tributarie e infine teologico–pastorali. La consapevolezza della crisi dell’identità della famiglia diventa una ragione in più per affermare la peculiarità e il ruolo insuperabile di questa cellula fondamentale della società in questo nostro contesto caratterizzato dal pluralismo etico e culturale, dall’instabilità socio–economica e politica, da nuovi orizzonti scientifico–tecnologici e da una emergenza ecologica ed educativa. In questo quadro assai complesso che non riconosce più punti di riferimento stabili, si assiste ulteriormente all’erosione dei legami sociali. Con il riaffermare l’importanza basica della famiglia si avverte altresì la necessità della tutela della dignità e dei diritti di ciascuno dei sui membri, in modo particolare i più deboli e fragili, indifesi e vulnerabili. La dignità inviolabile di questi figli di Dio in virtù della loro appartenenza al genere umano è la ragione fondamentale per la quale anch’essi tramite la Chiesa sono chiamati ad essere resi participi del mistero pasquale, redentivo e salvifico di Cristo. Qui si esprime in tutta la sua bellezza la vera identità della Chiesa che attualizza la sua tenerezza, la sua misericordia e la sua solidarietà nell’accoglienza di questi suoi figli. È il segno storico–concreto dell’abbraccio misericordioso del Padre attraverso il Figlio e nello Spirito e quindi spazio d’incontro con Dio–Trinità di amore nella speranza della conversione dei cuori. L’intento di questo volume è di soffermarsi sulle nuove forme di procreazione e sulle varie frammentazioni, da uno punto di vista Introduzione antropologico, etico e medico (prima parte) per poi successivamente valutarne le aspetti giuridici, psicoeducativi e comunicativi (seconda parte), e in fine rilevare le sfide teologiche e le provocazioni pastorali inedite (terza parte) che tale nuova grammatica della “genitorialità frammentata” o delle nuove forme di “famiglia” o convivenza implica alla luce dell’evento Cristo che ha assunto ipostaticamente la natura umana. Il legame tra le varie componenti biologica, relazionale e culturale della nostra corporeità situata come elemento e segno storico d’identificazione costituisce qui l’elemento antropologico decisivo e determinante per una rilettura della nostra comunionalità intrinseca e partecipata. Essa nasce da un senso profondo della relazionalità costitutiva che paternità e maternità manifestano, in quanto potenzialità iscritte nella corporeità umana nella loro asimmetria originaria, attraverso la filiazione. L’antropologia filiale della procreazione responsabile diventa una sfida antropologica ed ecclesiale in vista della promozione, da una parte, della bellezza sacramentale della famiglia (imago trinitatis) e dall’altra, della maternità e della paternità spirituali in ordine alla partecipazione alla kenosis pasquale del Logos incarnato, rivelatore per eccellenza dell’uomo all’uomo e della sua vocazione alla comunione con Dio. Diventa indispensabile la mediazione antropologica per una fondazione teologica dell’etica per una coscienza più critica che tuteli l’uomo, come afferma W. Pannenberg: “L’idea che l’etica possa sussistere in maniera completamente autonoma, indipendentemente dalla dottrina della fede e possa essere fondata sulla base della sola ragione si è dimostrata essere storicamente gravida di conseguenze” . . W. P, Fondamenti dell’etica. Prospettiva filosofico–teologiche, Queriniana, Brescia , p. . P I ASPETTI ANTROPOLOGICI ETICI E MEDICI “Fratelli per caso” Libertà riproduttiva e diritti dei figli ISBN 978-88-548-8871-5 DOI 10.4399/97888548887152 pag. 15–16 (gennaio 2016) Aspetti antropologici, etici e medici P S Le tecnologie biomediche unite ai valori di libertà fanno sì che la riproduzione umana sia frutto dell’autodeterminazione dell’individuo. La fecondazione assistita è una tecnica che non resta confinata alle sole coppie infertili che necessitano di una “terapia” per rimediare alla situazione, ma sta diventando una pratica a disposizione di tutti, coppie e singoli individui. Le varie tecniche di fecondazione assistita consentono il “controllo positivo” della riproduzione, mentre le tecniche di contraccezione e di aborto ne consentono il “controllo negativo”. Il risultato è che il processo riproduttivo sta perdendo la “naturalità”, il rispetto dei “finalismi naturali”, dei cosiddetti “binari metafisici” a cui finora l’uomo si è adeguato, lasciando piuttosto spazio alla capacità di controllo. Le pratiche dell’aborto e della fecondazione assistita hanno in comune l’esercizio del massimo grado di questo potere sul processo in direzioni specularmente opposte. Le tecnologie riproduttive consentono di controllare la qualità della vita biologica e comportano varie forme di frammentazione — della corporeità e della genitorialità — con la conseguente necessità di riformulare il diritto del figlio di conoscere la propria identità e di essere amato. Si pongono delicati problemi sanitari, etici e giuridici: la conservazione dei gameti, la distruzione di embrioni umani, la separazione tra genitorialità biologica e sociale, la violazione dell’etica della responsabilità da parte del genitore biologico. Non tutti siamo padri o madri, ma tutti siamo figli, e di per sé l’essere figlio dice relazione al genitore e dovere/responsabilità di questo verso quello. La più fondamentale e universale tra le relazioni umane viene messa in discussione. La domanda esistenziale “Da dove vengo?” per i figli della Fivet eterologa si declina in modo complesso: “Chi è il mio padre biologico?”; “Chi è la mia madre biologica? . . . e la mia madre gestazionale?. . . chi sono i miei fratelli?”. I figli della provetta Palma Sgreccia — ormai oltre milioni — possono diventare la generation Cryo, i fratelli per caso con il bisogno — non nuovo — di conoscere la propria origine, di essere educati e protetti. Un’altra frontiera della ricerca del figlio è la co–genitorialità senza alcun coinvolgimento romantico, “niente sesso, niente matrimonio, solo la carrozzina”. In questo caso la tutela dei figli delle “non coppie” viene regolata da contratti di mantenimento stipulati dai “genitori platonici”, senza legami. Una modalità, che ha in sé aspetti primitivi e inquietanti, è quella dei social network che connettono “donatori di seme” (quasi sempre in provetta, a volta con contatti ravvicinati) e “donne riceventi”, con il patto che il “fornitore”, o il “procreatore”, non assuma alcun impegno nei confronti del figlio. È un incredibile artigianato del concepimento, un’eterologa maschile privata, senza cliniche né ospedali, né liste d’attesa, né banche dei gameti, ma anche senza tutele e regole. In questa prima parte s’intende riflettere sulle attuali possibilità procreative e sulle variazioni semantiche riscontrabili da un punto di vista antropologico ed etico. Centrale, oggi come ieri, è la questione dell’identità del soggetto e il rischio della sua riduzione ad un insieme di funzioni frammentate, utilizzabili. Nell’intento di tutelare il “migliore interesse” del minore si riflette sull’importanza della cosiddetta “verità biologica”: sembra evidente che l’idea di nascere da qualcuno non possa essere assorbita dall’idea di essere educati da qualcuno, anche in presenza di relazioni solide e significative, d’altro canto acquisisce sempre più rilievo il concetto di volontarietà della genitorialità, così da attribuire la maternità e la paternità a quei genitori che, indipendentemente dal loro apporto biologico, abbiano voluto il figlio. Di fronte a questi possibili scenari occorre considerare l’opportunità di vincoli alla libertà riproduttiva al fine di assicurare al nuovo nato una vita adeguata o almeno opportunità di partenza, in nome della beneficienza dovuta ai figli dai genitori. Anche chi è promotore della libertà riproduttiva degli adulti ammette che questa debba essere bilanciata con le esigenze della beneficenza nei confronti dei possibili figli.