PRESENTAZIONE DEL PRESIDE DELLA FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRENTO PRONUNCIATA IN OCCASIONE DEL CONFERIMENTO DELLA LAUREA AD HONOREM A ERMANNO GORRIERI Trento, 8 marzo 1999 ANTONIO COBALTI Autorità, Magnifico Rettore, Illustri Ospiti, Amplissimi e Chiarissimi Colleghi, Cari Studenti, Signore e Signori, Desidero, innanzitutto, rivolgere un saluto particolare al laureando Ermanno Gorrieri, che è il primo, in quasi quarant’anni di storia della Facoltà di Sociologia, ad essere insignito di questa distinzione accademica dalla nostra Facoltà. Mi pare quindi che oggi si svolga qui un evento particolarmente significativo. Il conferimento di questa laurea Honoris Causa è stato per me uno stimolo per riflettere sull’influenza che ha avuto sulla mia formazione -come su quella di altri studiosi della mia generazione- l’indagine di Ermanno Gorrieri. Altri dopo di me si soffermeranno più a lungo e più sistematicamente sull’opera di questo studioso. Vorrei qui solo ricordare il mio incontro con il suo lavoro, avvenuto verso la metà degli anni ‘70, in un momento in cui ero impegnato, con alcuni colleghi, in una ricerca sui processi di trasformazione allora in atto nella scuola. Rammento che lo leggemmo con grande interesse anche per la comunanza di intenti che riscontravamo tra le nostre indagini. In particolare, erano presenti in entrambe due ingredienti, che continuo a ritenere essenziali per un’ analisi sociologica che voglia essere socialmente rilevante. Da una parte, l’ animus politico dello studioso che vuole conoscere per trasformare, dall’ altra il rigore intellettuale di chi fa ricerca empirica, anche se pionieristicamente e con pochi mezzi. Ci accomunava, insomma, il tentativo di unire impegno politico e passione per la ricerca sociologica. A questo pensavo nei giorni scorsi, riandando con la mente a quegli anni ormai lontani. Nel momento in cui ritorno su queste vicende nella mia veste di Preside della Facoltà di Sociologia vorrei fare una riflessione, ispirata da questo incontro –fin ad ora solo librescocon Ermanno Gorrieri, una riflessione sugli scopi della nostra azione educativa rivolta tanto agli studenti della Facoltà che ai dottorandi del Dottorato in Sociologia e ricerca sociale Tra le finalità della nostra azione vi è certamente quella di educare l’ intelletto a forme disciplinate di indagine sociale e, se possibile, anche di trasmettere il “gusto”, per così dire, di fare ricerca. 1 Il lavoro di Gorrieri ci ricorda che dovremmo cercare di raggiungere anche un altro obiettivo educativo, forse più ambizioso: dovremmo riuscire a fare tutto ciò senza che vada perso nulla dell’ animus politico, che motiva originariamente vari studenti ad occuparsi di Sociologia ed a fare ricerca. E qui a Trento siamo in una condizione particolare e favorevole per realizzare ciò. Innanzitutto, perchè la Facoltà di Sociologia dell’ Università di Trento è, oggi, un importante centro, internazionalmente riconosciuto, per lo studio delle disuguaglianze sociali, con particolare riferimento alle disuguaglianze nelle opportunità di mobilità. In secondo luogo, perchè si continua ad avvertire in coloro che studiano Sociologia la presenza di una importante componente vocazionale: essa porta alla Sociologia studenti (ma anche Dottorandi) con interessi particolari, che un tempo erano scopertamente politici, e che ora si possono definire in questo modo solo in senso lato. Tali interessi vertono sullo studio della società in vista di un possibile cambiamento. E questo, secondo me, si fa sentire negli studenti di Trento, che vengono a studiare sociologia qui anche da molto lontano, più che per ogni altra Facoltà di Sociologia in Italia. E’ proprio questa la caratteristica che, secondo me, dovrebbe essere preservata e adeguatamente incanalata in pratiche di ricerca ispirata a canoni di razionalità. Da questo punto di vista, allora, il conferimento della laurea Honoris Causa in Sociologia ad Ermanno Gorrieri - uno studioso che ha saputo coniugare rigore intellettuale ed impegno politico- mi pare particolarmente significativo e, soprattutto, di alto valore esemplare. 2