PIU` FACILE TROVARE LAVORO PER I LAUREATI TRIENNALI

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COMUNICATO STAMPA
PIU’ FACILE TROVARE LAVORO PER I LAUREATI
TRIENNALI DEGLI ATENEI LOMBARDI
Il sistema universitario lombardo è complessivamente in buona salute rispetto a parametri
significativi come il numero di laureati occupati, il tempo medio per la ricerca del primo lavoro,
la qualità percepita degli studi universitari, l’orientamento delle imprese a innalzare il grado
medio di istruzione dei dipendenti. E’ quanto emerso dal convegno di oggi in Assolombarda in
cui sono stati presentati i dati dei rapporti annuali STELLA
Milano, 27 ottobre 2008 – Sono stati presentati oggi in Assolombarda nel corso del convegno
“Il mercato del lavoro per i laureati” i dati dei rapporti annuali 2008 dell’iniziativa
interuniversitaria STELLA (Statistiche in TEma di Laureati e LAvoro) a cui partecipano 14
Atenei italiani, dei quali ben 10 sono lombardi. Infatti, alle università storicamente aderenti
(Università di Bergamo, Brescia, Insubria, Milano-Bicocca, Milano Statale e Pavia) quest’anno
si sono aggiunte Università L. Bocconi, Università Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di
Milano e IULM. Completano il quadro nazionale i dati delle Università di Pisa, Scuola
superiore Sant’Anna, Napoli Federico II e Palermo.
L’indagine occupazionale STELLA, coordinata dal punto di vista tecnico organizzativo dal
Consorzio Interuniversitario CILEA, è stata svolta intervistando i laureati nell’anno solare
2006. La popolazione è costituita da 39.276 laureati “puri” (entrati cioè direttamente nei corsi
di studio del nuovo ordinamento, e non provenienti da corsi del vecchio ordinamento, pari a
un quinto del numero totale dei laureati italiani). Di questi, il 51 % sono laureati che hanno
conseguito il titolo in atenei lombardi.
L’indagine conferma che per i laureati triennali negli atenei lombardi è più facile trovare
lavoro rispetto al dato STELLA nazionale (54% contro 44% di STELLA). Il 61,3% dei laureati
triennali in atenei lombardi si propone sul mercato del lavoro, contro un 55,3% nazionale. Di
questi solo il 7% è ancora in cerca di lavoro contro un valore nazionale del 11,3%.
I tempi di ingresso nel mondo del lavoro sono sostanzialmente allineati al dato nazionale: 4
mesi e mezzo in Lombardia contro 5 mesi a livello nazionale. La percentuale di laureati
triennali che, in Lombardia, prosegue negli studi universitari a tempo pieno è del 36,7% contro
un valore nazionale del 42,2%.
Questi dati mostrano come le lauree triennali siano meglio percepite sul territorio lombardo
come traguardo finale di un percorso formativo rispetto all’analogo dato nazionale, anche se
permangono gruppi disciplinari, come Ingegneria, che registra un’elevata prosecuzione negli
studi (61,2% contro 70,2% STELLA). I tipi di contratto di lavoro in essere (32,2% a tempo
indeterminato, 29,2% a tempo determinato e 15,3% contratti a progetto) non cambiano se si
cambia la prospettiva territoriale, così come le retribuzioni che si attestano tra i 1.000 e i 1.500
euro.
Le lauree specialistiche, per le quali è ora possibile compiere indagini più significative per
via della numerosità raggiunta di laureati, confermano il trend dello scorso anno come titolo di
studio che permette un più facile ingresso nel mondo del lavoro. Infatti quasi il 92% di laureati
nella specialistica lombardi a circa un anno dalla laurea si presenta sul mercato del lavoro e di
questi lavora l’86,8% (contro un 82,5% STELLA). Ci vogliono circa 4 mesi per trovare una
occupazione, che scendono a 3 per i laureati nei gruppi Scientifico e Ingegneria e addirittura a
2 per il gruppo Medico. Nota dolente è che, anche cambiando ordinamento, non cambiano
visibilmente le retribuzioni, che si attestano tra i 1.000 e i 1.500 euro.
La maggior parte dei laureati nelle lauree a ciclo unico, si propone sul mercato del lavoro
(77,5% contro 74% STELLA) e di questi il 73,8% lavora (contro il 66,5% STELLA). Ci vogliono
circa 6 mesi e mezzo per trovare una occupazione. Cambia la forma di contratto di lavoro, per
il quale una categoria rilevante è il lavoro autonomo (circa il 27% contro un comunque
significativo 18,7% STELLA). Analoghe considerazioni permangono per il livello retributivo
dichiarato nel corso delle interviste, che attesta ancora tra i 1.000 e i 1.500 euro nel 41% dei
casi.
Dal punto di vista dei laureati, lombardi e non, si rileva un alto livello di soddisfazione per il
titolo conseguito (più del 96% degli intervistati si iscriverebbe ancora all’Università e il 71%
allo stesso corso di laurea) e i laureati occupati dichiarano di svolgere una attività coerente
con le competenze acquisite.
Alla presentazione dei dati è seguita una tavola rotonda di discussione, moderata da Walter
Passerini, a cui hanno partecipato vari esponenti del mondo universitario, delle imprese e
delle Istituzioni, tra i quali, Enrico Decleva, Presidente CRUI e Rettore Università degli Studi
di Milano, Marcello Fontanesi, Rettore Università degli Studi di Milano-Bicocca e Presidente
CILEA, Giovanni Puglisi, Vicepresidente CRUI e Rettore Università IULM di Milano,
Angiolino Stella, Rettore Università degli Studi di Pavia, Dario Rinero, Presidente e
Amministratore Delegato Coca Cola HBC Italia, Salvatore Carrubba, Direttore Strategie
Editoriali Il Sole 24 Ore, Marilena Zaccarini, Amministratore unico Progetti per l’Ambiente.
Hanno concluso i lavori gli interventi di Alberto Meomartini, Consigliere Incaricato
Assolombarda per Formazione, Scuola e Università, Gianfelice Rocca, Vicepresidente
Education Confindustria, e Roberto Formigoni, Presidente Regione Lombardia.
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