HAPPY BOOK 2009
un libro stuzzica l’aperitivo……e non
solo
domenica 22 marzo 2009
ore 19 – Dimmidisi – via dei volsci 126/b (S.
Lorenzo)
Dopo il successo della prima serata di febbraio Happy
Book vi ridà appuntamento al Dimmidisi per una nuova
domenica all’insegna della contaminazione artistica e
dal piacere di incontrarsi e intrattenersi per trasformare
l’happy hour in happy book.
Sarà una domenica in noir..una domenica in cui gli
appassionati del mistero, della cronaca e del lato
oscuro del cuore non potranno mancare. Un momento
in cui la narrativa trova forza nelle immagini di un
giovane pittore e nella sonorità profonde e sperimentali
di un nuovo gruppo del panorama musicale romano.
Tre modi diversi e univoci per rappresentare la parte
più oscura dell’animo umano.
Il programma:
Il libro: “Roma Noir” di Cristiano Armati, Newton
&Compton
La mostra: “Alter Ego” di Marco Rea
Il concerto: UNDERDOG – presentano il disco “Keine
Psychotherapie“ (Altipiani Factory)
Aperitivo con buffet – ingresso 10 Euro (comprensivo di
consumazione)
Evento a cura di Whipart onlus - dir. artistica: Giusy
Ferraina e Delia Vena
www.whipart.it – www.myspace.com/happybookwhipart
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COMUNICATO STAMPA
HAPPY BOOK
un libro stuzzica l’aperitivo……e non solo
domenica 22 marzo 2009, ore 19 al Dimmidisi - via dei volsci 126/b
Dopo il successo di febbraio, Happy Book di Whipart Onlus, ridà appuntamento al Dimmidisi per
una nuova serata di contaminazione artistica. E questa volta tutto rigorosamente in noir.
Sarà una domenica in cui gli appassionati del mistero, della cronaca e del lato oscuro del cuore
non potranno mancare. Un momento in cui i racconti di Cristiano Armati troveranno la naturale
forza nelle immagini di Marco Rea e nella musica degli Underdog.
In questo secondo appuntamento protagonista di Happy book è il noto scrittore e giornalista
Cristiano Armati con “Roma noi”, sua prima opera di narrativa dopo tante inchieste di cronaca
criminale. Una raccolta di ispirazione neorealista in cui Roma sarà sfondo naturale e storico di forti
misfatti. Alla letteratura faranno da sfondo come di consueto le immagini. Rappresentazioni di un
inconscio e di un mondo oscuro e profondo che alberga in ogni essere umano, sono queste i temi
di “Alter Ego” e delle opere inquietanti di Marco Rea. Colonna sonora di questo appuntamento: il
jazz sperimentale dalle sonorità acide e profonde degli Underdog, giovane formazione romana
che presenta l’album “Keine Psychotherapie“ (Altipiani Factory).
Dalla narrativa alla musica tre modi diversi e univoci per rappresentare la parte più oscura
dell’animo umano.
Domenica 22 marzo a partire dalle 19 al Dimmidisi in via dei Volsci 126/b, (S. Lorenzo). Ingresso
comprensivo di aperitivo con buffet 10 Euro.
Evento a cura di Whipart onlus - dir. artistica: Giusy Ferraina 339 2939564 e Delia Vena
3281211390
www.whipart.it - [email protected] - http://www.myspace.com/happybookwhipart
Gli altri appuntamenti con Happy Book: domenica 19 aprile e 17 maggio, sempre al Dimmidisi.
Il programma:
Il libro: “Roma Noir” di Cristiano Armati, Newton &Compton
La mostra: “Alter Ego” di Marco Rea
Il concerto: UNDERDOG – presentano il disco “Keine Psychotherapie“ (Altipiani Factory)
Aperitivo con buffet – ingresso 10 Euro (comprensivo di consumazione)
Happy book è realizzato con il contributo di:
Cos’è Whipart:
Whipart nasce con l'intento di divenire un punto di riferimento a livello nazionale per l'informazione
culturale e in ogni campo riguardante l'arte. Fondata nel 2004 l'Associazione cura un portale in rete
di arte e cultura (arte, cinema, musica, letteratura, teatro, moda, tv) che possiede una struttura
redazionale “virtuale” con più di cento collaboratori parsi in tutta Italia. Il portale, organizzato in
sezioni tematiche, viene aggiornato ogni giorno con decine di articoli, recensioni e speciali in ogni
campo di espressione artistica, al fine di coinvolgere sempre più utenti grandi e giovani
appassionati d'arte. Whipart ha superato le 60.000 visite uniche mensili e le 140.000 pagine viste
mensili.
Whipart si occupa, inoltre, dell'organizzazione di eventi, mostre, concerti e spettacoli dal vivo in
tutta Italia, grazie alla collaborazione di gruppi attivi di giovani volontari. Dal luglio 2007 Whipart è
una Onlus. al 2008 il portale è stato promosso a testata giornalistica.
Gente Whipart:
Tutto il portale è curato a livello volontario da un centinaio di collaboratori (la maggior parte dei
quali, giovani universitari, neolaureati o primo impiego) che dedicano il proprio tempo libero a
scrivere articoli o curarne la gestione con competenza, qualità e passione. Esiste una struttura
coordinatrice che stabilisce le linee di sviluppo e di penetrazione nel mercato, soprannominata
dall’interno “task force” , questa si compone di 25 persone (presidente, vicepresidente,
capiredazione e capiservizio, editor, ufficio stampa, ufficio comunicazione, coordinatori eventi).
Gli Eventi Whipart
Whipart come Onlus e Associazione culturale ha una struttura di organizzazione eventi su Roma,
Milano, Napoli, Reggio Calabria, San Benedetto del Tronto con l’obiettivo di creare dei momenti di
collaborazione, condivisione e sperimentazione dell’arte in tutte le sue forme, proponendo anche
artisti emergenti. Far incontrare gli artisti con il pubblico e avvicinare i giovani alla fruizione dell’arte
in tutte le sue declinazioni e sperimentazioni. Gli eventi Whipart riescono a coniugare
professionalità e qualità insieme a intrattenimento e originalità, coinvolgendo un target ampio che
ha come comune denominatore l’interesse per l’arte, la musica, la letteratura senza limiti di età.
Tutti gli eventi organizzati da Whipart completi di materiale fotografico e rassegna stampa sono al
link: http://www.whipart.it/chisiamo/eventi.htm
Info, recensioni sui libri e interviste agli artisti coinvolti sono disponibili sul portale “Whipart.it”www.whipart.it.
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IL LIBRO
Roma Noir: il lato nero della capitale a Happy Book
di Giusy Ferraina – www.whipart.it
Secondo appuntamento con Happy Book e questa volta sarà una domenica dedicata interamente
al Noir. Il libro protagonista che ha dato ispirazione all’intero evento è “Roma Noir” di Cristiano
Armati, scrittore di punta della Newton Compton e celebre per il suo “Roma Criminale” e il recente
Cuori Rossi. Un libro che ci svela attraverso 27 racconti il lato oscuro di una città conosciuta per le
sue bellezze storiche, per la sua etichetta di eternità. Cristiano Armati da sempre si occupa di
cronaca nera e crimini, lo fa per passione, per capire e scoprire con delle avvincenti inchieste e
con il suo talento narrativo. In occasione di questo nuovo libro Roma Noir lo abbiamo intervistato
per scoprire Roma, i suoi misfatti e soprattutto come lavora questo giovane scrittore romano.
D: Roma noir: “ventisette racconti duri e taglienti per illustrare il lato oscuro della
metropoli”. Secondo Cristiano Armati qual è il vero lato oscuro della capitale, che è da
sempre la tua città?
R: Al di là degli slogan editoriali (e l’espressione “lato oscuro” ne fa parte), è vero che Roma viene
descritta e in genere vissuta solo per quelli che sono gli aspetti più monumentali del suo territorio.
Così, a fronte di mille libri che parlano di Colosseo e Campidoglio e mille film rigorosamente
ambientati ai Parioli, ci sono interi quartieri che non vengono mai associati alla realtà capitolina e
che, al contrario, diventano i protagonisti di “Roma noir”: un libro che, da questo punto di vista, può
ben dirsi dedicato al “lato oscuro” della capitale.
D: Dopo “Roma Criminale”, che era più cronachistico e di indagine, cosa ti ha portato a
scrivere ancora di Roma e in modo più letterario?
R: In realtà erano diversi anni che scrivevo racconti neri senza avere ben chiaro quale sarebbe
stata la loro sorte editoriale. Prima di scrivere “Roma criminale” con Yari Selvetella, d’altronde,
avevo già pubblicato con la Coniglio Editore il libro di racconti “La mattina dopo”: “Roma noir” non
è altro che il completamento e la prosecuzione di questo progetto, un nuovo tentativo di dare
forma, attraverso la scrittura, a una visione forte della realtà sociale.
D: Chi sono le vittime e i carnefici di Roma Noir, della Roma raccontata da Cristiano
Armati?
R: Bisognerebbe intendersi sulle definizioni. Inoltre parlare in modo eccessivamente schematico
non è certo una mia abitudine. Tuttavia, chiunque abiti in quartieri ben serviti dai mezzi pubblici,
dove la nettezza urbana passa tre volte al giorno e dove i bar sono tutti eleganti, potrebbe iniziare
a pensare che per ogni mezzo in più che passa sulla sua strada ci sono fermate dove la gente è
costretta a fare la fila ore per poi ad accalcarsi come merce su autobus inadeguati. Esiste un
colpevole di tutto ciò? Immagino di sì: e si tratta dello stesso soggetto sociale per cui si può
utilizzare la parola “carnefice”.
D: Che immagine dai di Roma o meglio quale hai voluto dare, immaginando che la realtà
che tu descrivi in modo letterale sia quella che viviamo tutti i giorni?
R: A questa domanda dovrebbero rispondere i lettori. Io, per scrivere, ho seguito la mia
ispirazione: figuriamoci se potevo farmi un problema di “immagine” prima di mettere nero su bianco
le parole!
D: Con questo libro che presenterai nella serata di Happy book inauguri una nuova collana
di cui sei anche editor, la “Newton Noir”. Qual è il progetto editoriale che sta alla base?
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R: Il progetto è quello di recuperare la valenza “noir” della letteratura dei padri nobili del genere
(nella mia prospettiva Guy de Maupassant, Emile Zola e, in Italia, Giovanni Verga) perché la realtà
non ha necessariamente bisogno di guardie e di ladri per essere definita “nera”.
D: Ti occupi molto di cronaca nera e di letteratura “criminale” qual è il caso che ti ha
maggiormente colpito come scrittore? Quello più letterario, che se non fosse realmente
accaduto avresti voluto aver inventato per un romanzo o un tuo racconto?
R: I casi a cui faccio riferimento non sempre finiscono sui giornali… le tecniche per la sparizione di
un cadavere, per esempio, non le ho apprese leggendo un quotidiano eppure sono protagoniste di
uno dei racconti di “Roma noir” a cui sono più attaccato.
D:Da esperto del settore ci spieghi perché il crimine e il lato oscuro dell’anima affascina
così tanto, sia per chi scrive che per chi legge?
R: C’è un momento, nella carriera di ogni criminale, in cui il protagonista si ritrova a essere solo
contro tutti: disprezzato dalla gente e braccato sulla polizia. Una situazione con un alto tasso di
drammaticità che, portata sulla pagina scritta, non può non affascinare i lettori e gli scrittori insieme
a loro.
D: Cosa ti ha portato a scrivere di storie “tinte”, come si dice in Sicilia, e anche in modi
diversi?
R: C’è una dose di casualità nel percorso che ho intrapreso con “Roma criminale” ma, la vera
ragione che mi ha portato a scrivere di storie “tinte”, ha a che fare con la mia perenne ricerca di
punti di osservazione utili a penetrare scampoli sconosciuti di realtà.
D:Oltre a essere scrittore di punta della Newton Compton editore sei anche direttore
editoriale della casa editrice Purple Press. Di cosa ti occupi nello specifico in quest’altro
ruolo?
R: In Purple Press, insieme a Dario Morgante, mi occupo di selezionare e programmare per il
catalogo della casa editrice il meglio dei fumetti d’autore insieme a narrativa non di genere e a
saggistica di argomento sociopolitico. Si tratta di un ruolo bello e complesso in cui spero di
togliermi molte soddisfazioni.
D: In quello che scrivi quanto ti senti giornalista, quanto scrittore e quanto “poliziotto”?
R: Non mi sento giornalista perché non lo sono e non mi sento poliziotto perché l’idea non mi
piace: non mi resta che sentirmi scrittore, dunque. Quindi rispondo alla tua domanda dicendo che
mi sento proprio così.
Contatti:
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La Casa Editrice
Newton Compton Editori
Fondata nel 1969 da Vittorio Avanzini, la Newton Compton festeggia oggi i suoi quarant’anni di
editoria indipendente: una storia culturale avvincente, fatta di opere che avrebbero legato il
marchio Newton a scelte in cui la qualità si accompagna allo sforzo di fare del sapere una materia
accessibile a tutti. A testimoniare un simile impegno le due collane che, ancora oggi,
caratterizzano in maniera forte la Newton Compton, conferendole un’identità precisa nel variegato
panorama editoriale: i “Grandi Tascabili Economici” e la “Biblioteca Economica Newton”.
La Newton Compton manda in libreria duecento novità ogni anno, forte di un catalogo in cui,
all’attenzione per la tradizione si unisce la capacità di cogliere le caratteristiche della modernità e
di dare voce a ciò che si agita sotto la pelle del mondo in cui viviamo. Così, rinnovando una politica
editoriale in cui la qualità dei contenuti non può mai essere separata da un prezzo di copertina
accessibile a tutti, la Newton Compton, affidata oggi alla direzione generale del “figlio d’arte”
Raffaello Avanzini, ha continuato a varare operazioni culturali di assoluto rilievo.
Tante le nuove collane che si affiancano alle storiche, dedicate alla saggistica, ai classici, alle
religioni e che vedono le traduzioni di importanti testi della letteratura internazionale.
La Newton Compton dei nostri giorni, dopo aver aperto uffici a Londra e a NewYork, si presenta
sempre più contemporanea: ha promosso un fitto lavoro di scouting curato dai suoi tre giovani
editor: Cristiano Armati, Chiara Ferrari e Giusy Sorvillo. Una ricerca che, nel segno
dell’innovazione, dà voce a tre importanti collane: “Nuova Narrativa”, prevalentemente dedicata
alla letteratura di genere, dall’horror al romanzo storico; “Anagramma”, caratterizzata dalle grandi
firme della letteratura femminile e contemporanea; e “Vertigo”, in cui si dà spazio alle tendenze più
polemiche e innovatrici.
All’interno della Newton Compton, sta crescendo anche una nuova generazione di autori attenti nel
coniugare la letteratura alla storia contemporanea. È il caso di Dario Morgante con La compagna
P38 e L’ultima rivoluzione, di Danilo Pennone con Confessioni di una mente criminale (dedicato a
un “bravo ragazzo” della malavita romana), di Yari Selvetella con Uccidere ancora (ispirato ai
tragici fatti del Circeo) e di Simone Di Meo con L’Impero della camorra: romanzi che uniscono
l’invenzione letteraria e il realismo sociologico. Dalla fantasia alla realtà, con storie a tinte noir ed
estremamente attenta al passato prossimo dell’Italia, sono quella che vano in scena nella
saggistica targata Newton Compton. La collana “I Big”, in modo particolare, si è distinta per il
successo di pubblico e di critica ottenuto da opere come Roma criminale (oltre 80.000 copie
vendute) di Cristiano Armati e Yari Selvetella e Italia criminale di Cristiano Armati – opere per le
quali è stata coniata la definizione di “docunoir”. Aquesti si aggiungono titoli come Cuori Rossi, o Il
libro nero delle Brigate rosse di Pino Casamassima o Destra estrema e criminale e Neri di Mario
Caprara
e
Gianluca
Semprini.
Trai i suoi autori, molti i nomi degli scrittori scoperti dalla casa editrice romana in grado di balzare
agli onori delle cronache: Federica Bosco, salutata dalla stampa come «l’autrice italiana più amata
dalle italiane», attualmente in libreria con L’amore mi perseguita ma forte delle oltre 250.000 copie
vendute dai precedenti Mi piaci da morire, Cercasi amore disperatamente e L’amore non fa per
me; o Giovanna Bandini che, con Il bacio della tarantola e, più recentemente, con Lezione
d’amore. Senza dimenticare l’autore già entrato nella cinquina del premio Strega edizione 2006,
Massimiliano Palmese.
Inoltre la Newton Compton è una casa editrice in continua esplorazione di luoghi città e stili di vita:
dalla collana “Guide insolite”, da cui nasce il vademecum enogastronomico Il gambero rozzo,
grande successo editoriale alla fortunatissima collana “101”.
Questo è insomma il mondo della Newton Compton: mentre i suoi editor, come veri e propri book
hunter, lavorano sui libri scovando gli autori più promettenti, i grafici varano quotidianamente
progetti innovativi e i redattori si impegnano per dare carta e inchiostro a idee sempre nuove.
Contatti: www.newtoncompton.com
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Le immagini
Alter ego. I luoghi oscuri della mente interpretati da Marco Réa
di Roberto Barzi – www.whipart.it
“Bambole/Affiorano dall’ombra, ti fissano
Tutto è surreale, onirico
L’inquietudine ti deforma.
Nella testa un’eco confusa:
“Ti ricordi di noi?
Ti ricordi di noi?! Ti ricordi di noi?
Era un gioco, un’infanzia passata! il resto non lo ricordi
Loro sono lì, immobili…
Mute urlano:
"Se non giochi non vai via"
Marco Réa
Alter ego , o per meglio dire l’altro io, poiché un alter ego in realtà è un altro sé, una seconda
personalità all'interno di uno stesso individuo, ma con caratteristiche nettamente distinte. È questo
il caso di Marco Réa ? Pensiamo di sì, per lo meno in parte, data la tipologia di stampo
prettamente noir dei suoi dipinti. Quello che emerge copiosamente da queste opere è il versante
oscuro del giovane artista romano, se non addirittura i lati o luoghi oscuri della mente, tanto per
richiamare il bellissimo libro autobiografico di James Ellroy I miei luoghi oscuri appunto. Certo, in
alcuni dipinti l’atmosfera noir è quasi intangibile, dato che non si osservano in realtà corpi violati,
cadaveri, scene di violenza insomma, ma al contrario solo volti ancorati al nulla della tela. Però,
proprio questi visi, a volte deformati, ci conducono al mistero più profondo, al fantasmagorico, a
visioni oniriche, alle “proiezioni mentali della figura”, alle “rappresentazioni di una percezione
deformata da fattori che modificano la realtà”, come ha scritto il loro autore. Alle cupe atmosfere di
certi indimenticabili romanzi di genere, ai vecchi film e romanzi gialli, o per meglio dire noir. Delle
opere, quelle di Marco Réa (Roma, 1975), che conducono con la mente l’appassionato ad una
certa produzione letteraria “alta” e ai suoi cosiddetti “visionari”, ad Edgar Allan Poe e ai suoi
racconti in particolare, come in Ligeiae ne Una discesa nel Maelstrom per citarne un paio. Racconti
nei quali sono soprattutto i volti, e le loro mutabili espressioni, al centro delle vicende narrate. Le
opere dell’artista romano germogliano normalmente da immagini antecedenti, in genere
appartenenti ad un’elaborazione seriale, come i cartelloni pubblicitari e i poster di concerti. Eppure
alcuni suoi dipinti potrebbero addirittura ricordare agli osservatori i ritratti fisionomici di alcuni illustri
artisti del passato, ovviamente si sta parlando di fisionomica. Ma non appariva, e non appare
tuttora, un’indagine dagli aspetti misteriosi quest’esplorazione del volto che conduce nei più
profondi abissi dell’uomo? Dei ritratti psicologici quindi quelli di Réa, ci si può giustamente
domandare? In un certo senso sì, poiché quando si ritraggono delle forme così particolari, come i
volti e le loro innumerevoli espressività, il pur giovane pittore non può evitare di coglierne anche la
personalità interiore, cioè il loro lato oscuro, appunto, in un percorso composto da sguardi
equivoci, impulsi ossessivi e stati di alterazioni psicologiche.
Volti emaciati, lacrimanti, sanguinanti. Visi sognanti, quasi eterei, angelici o satanici, raffigurati con
estrema dovizia, mediante l’uso degli spray, da un brillante artista che vuole esprimere attraverso
queste immagini il senso panico di quello strano essere chiamato uomo. Rimandi, allusioni,
considerazioni, anche fraintendimenti, verità soprannaturali, anche erotiche, forse. A tutto ciò, e ad
altro ancora, ci conduce la pittura noir di Marco Réa, osservando i suoi dipinti che aprono le porte
al mistero dell’animo umano. Contatti: www.myspace.com/marcorea
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Il Concerto
UNDERDOG: "Keine psychotherapie"
Delia Vena – www.whipart.it
Fascino jazz, teatralità e sfumature sperimentali, di certo non lineari e scontate, si fondono tra loro
creando un fiume in piena…sono gli Undedog che con ricercato, e talvolta, forsennato genio,
perfezionano atmosfere esclusive e singolari nel loro album d’esordio “Keine psicoterapie”.
"La mia musica dimostra la volontà della mia anima di vivere oltre la tomba del mio sperma, è la
mia metatesi, la nuova sede della mia anima eterna. Amati e amanti, unione, amore.
Concepimento, uno più uno fa due, fa quattro, fa otto, fa sedici, fa trentadue, fa te".
Doveroso un omaggio al grande e geniale Charles Mingus dalla cui biografia, “Beneath the
Underdog”, gli Underdog traggono il proprio nome.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’etichetta Altipiani e la neonata MArteLabel, distribuito da
CNI.
Dopo un lungo periodo di attività live e di consensi acquisiti vincendo diversi festival tra cui il
Monterocktondo (2005), MArteLive, Ephebia Contest, Vustock in Sabina (2007), a Gennaio 2009,
ecco l’inizio di un nuovo percorso segnato con "keine psychotherapie".
Il primo ascolto regala una combinazione vincente che lascia spazio a sonorità jazz, aperture
ritmiche e sperimentazioni di pura avanguardia. Uno spettacolo in cui musica e teatro si fondono e
acquistano una forza particolare dettata da una tecnica accurata,concepita con maniacale fervore.
Anticipato dal singolo e dal videoclip "Spectra", "keine psychotherapie" è un disco in cui ogni
canzone è pervasa da un’ incondizionata libertà creativa e da irregolarità folgoranti che provano
come serenamente, si possa andare aldilà delle barriere usuali, quando a parlare è solo la musica
e l’arte.
Gli Underdog dimostrano rara versatilità e quel coraggio di osare che va ben oltre gli standard di
oggigiorno Una band di sette validi musicisti accompagna su un tappeto di suoni, talvolta estrosi,
talvolta vestiti di una eleganza non comune, la voce raffinata di Basia Wis’niewska , una voce che
si insinua…infetta, convince e suduce. Le audaci ed elio-schizofreniche distorsioni vocali di Diego
Pandiscia (voce- basso) danno una verve particolare alle canzoni e spesso, rasentano la pura
genialità. Soluzioni estrose, pungenti, provocatorie (“Circus”- “Satellite”) si alternano a slanci di
dolcezza incontaminata ( “Like people”-“B-like”).
Gli Underdog hanno scelto di seguire una strada rischiosa ma di certo, si presentano come uno dei
gruppi più originali e interessanti che il panorama underground italiano abbia prodotto negli ultimi
anni.
Du musst gesund sein, keine psychotherapie
Devi essere sano, niente psicoterapia
TRACKLIST:
1.Circus - 2.Like People 3.Satellite - 4.Spectra 8.DoppelPersönlicheit - 9.Relax - 10.Zighididì
5.Mr Condom - 6.Prendi 5 - 7.B-Like -
Contatti: www.myspace.com/underdog78 - www.altipiani.it
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Gli Underdog per date:
2004 : uscita "ZENO" cd studio autoprodotto in c.c.
2005: vincitori MONTEROCKTONDO (RM)
2006: uscita "UNTERWEGS" cd live autoprodotto in c.c. (live del tour in Amburgo)
ospiti al KAPPELLENMUSIKFESTIVAL ad Amburgo (Germania)
2007: vincitori MARTELIVE (RM) - vincitori EPHEBIA CONTEST (PG) - vincitori VUSTOK IN SABINA (RI)
Ospiti al M.E.I. di Faenza, Pollino Festival, Nel nome del Rock Festival- "SPECTRA" VIDEOCLIP
PREMIATO AL M.E.I.
2008: Videoclip "Spectra" giornalmente passato su "Music Channel"
2009: uscita „Keine Psychotherapie“ prod. Altipiani Factory
IL VIDEO
Durante la serata di Happy Book verrà presentato il video “SPECTRA” degli UNDERDOG
Realizzato da Solobuio
Solobuio è una società di video produzioni che si occupa principalmente della realizzazione di
videoclip musicali e cortometraggi.
“Abbiamo deciso di chiamare questa società Solobuio perché ci sentiamo molto distanti da quelle
produzioni dai budget immensi che a volte(non sempre) rappresentano la morte delle idee.
Noi ci consideriamo invece un’officina visiva, un cantiere che lavora al buio, ci concentriamo sulle
idee e solo alla fine viene alla luce il prodotto finale. Non mettiamo al primo posto l’aspetto
commerciale: meglio invisibili che accecanti. Questa filosofia di lavoro ci porta a conoscere
persone come noi, come registi, artisti e musicisti, che tra i bisogni primari mettono il “creare”
altrimenti si sentirebbe si sentirebbero male.”
In particolare Solobuio
• Mette a disposizione una troupe di professionisti per la realizzazione di qualsiasi prodotto.
• Cura la produzione e la distribuzione di un prodotto video.
• Realizza book fotografici per attori o musicisti.
• Aiuta gli artisti e i musicisti ad essere maggiormente apprezzati e valorizzati.
• Sogna che la sua strada artistica viaggi in parallelo con quella dei suoi amici musicisti e
artisti.
• Cerca in tutti i modi di contenere il budget venendo incontro alle esigenze economiche di
musicisti emergenti che si muovono in un ambito che ormai non paga…il loro successo ci
ripagherà a sufficienza.
• Ascolta qualsiasi demo, valuta il progetto musicale e poi si decide come aiutare i musicisti
emergenti dove è possibile.
Contatti: www.myspace.com/solobuio - www.solobuio.com
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LA CASA DI PRODUZIONE
CONOSCIAMO ALTIPIANI FACTORY: INTERVISTA
A PAOLO PANELLA
di Delia Vena – www.whipart.it
Altipiani – Produzioni musicali nasce a Roma nel 2001. Il progetto si propone di creare un
collegamento tra artisti, tecnici e addetti alla promozione in una prospettiva di collaborazione e
reciproco scambio di idee e servizi, supportando l'intero processo di creazione di un disco, dalla
sua registrazione in studio fino alla distribuzione nei negozi e alla relativa promozione.
D. Chi è Paolo Panella e quali sono le attività di Altipiani?
R. Paolo Panella nasce come fonico nel lontano 1996 aprendo una sala prove a Roma, inizia a
lavorare con gruppi “emergenti” di quegli anni (Radici nel cemento, Nidi d’arac, Sud Sound System
e altri) e piano piano diventa un tecnico audio seguendo le band dal vivo e registrando i primi
dischi nella sala diventata studio di registrazione.
In questo momento Paolo Panella è il responsabile di produzione dell’etichetta Altipiani di Roma.
Altipiani si occupa di produzione musicale in tutti i suoi aspetti dalla registrazione in studio alla
promozione e diffusione accompagnando gli artisti nell’intero processo creativo, è una società di
edizioni, uno studio di registrazione, un ufficio stampa e una agenzia di booking. Il lavoro di
Altipiani si completa collaborando con altre strutture come: EDEL - CNI – SOLOBUIO –
MARTELIVE – GREENAGER – BELIEVE.
L’etichetta ha prodotto circa 30 dischi fino ad oggi distribuiti su tutto il territorio nazionale e da 3
anni in tutto il mondo in formato digitale, negli ultimi anni svolge anche attività collaterali come:
Corsi e Stage di formazione per lo spettacolo, ideazione e organizzazione di eventi a Roma.
D. Considerando il materiale audio che le arriva, quali sono le caratteristiche fondamentali
che dovrebbe avere un giovane o una band emergente per colpirla? Cosa cerca nella nuova
musica?
R. Ormai tutti i giorni arrivano molti dischi, per ascoltarli tutti dovrei fare solo quello tutto il giorno,
siamo quindi costretti a fare una cernita a monte e cioè scegliamo in partenza quelli che si
presentano meglio o che per un motivo o per l’altro ci colpiscono. Di base penso che per arrivare a
presentarsi ad una etichetta bisogna avere un lavoro già molto ben impacchettato da sottoporre
alla fase più importante, cioè l’ascolto !!!
Sinceramente penso che oggi è molto difficile creare musica “nuova” cioè qualcosa di non
ascoltato, è possibile invece produrre dei progetti che nella loro interezza possano risultare
“innovativi” cioè: nel suono – nel live – nella veste grafica e scenografica – nei personaggi;
insomma nel progetto completo.
D. Secondo lei quanto le radio e le reti di servizio pubblico e commerciale sostengono e
incoraggiano i musicisti emergenti e le etichette indipendenti?
R. Secondo me in Italia ci sono pochi media che offrono spazi per gli emergenti, soprattutto
televisioni (cioè le uniche strutture che producono un introito per gli artisti) quindi diventa molto
difficile il nostro lavoro, cerchiamo in continuazione di crearci rapporti diretti e personali con i
responsabili della programmazione di questi media.
Ci sono comunque delle radio “amiche” che ormai passano i nostri dischi, logicamente previo
ascolto, mi viene in mente a Roma Radiorock – Radio città aperta – Radio popolare e altre.
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D. Parliamo di distribuzione di musica via Internet. Ritiene che questo nuovo scenario
possa indurre gli artisti ad abbattere l’intermediazione delle case produttrici istaurando un
rapporto sempre più diretto col proprio pubblico? Teme questo rischio?
R. Non penso che la produzione in proprio sia una scelta da prendere in considerazione ad alti
livelli, semplicemente per il fatto che le spese di produzione di un disco sono in genere molto alte e
affrontarle in proprio, diventa difficile; Noi stessi per il 60% dei lavori che facciamo ci appoggiamo
ad altre strutture per completare la filiera di produzione.
Io penso che la distribuzione digitale non bisogna intenderla come ad esempio avere la pagina di
Myspace – Facebook oppure far parte di qualsiasi altro socialnetwork; questo è sì importante, ma
va fatto “con la mano sinistra”. La distribuzione digitale che intendo io significa riuscire a
promuovere la propria musica in tutti gli stores on line: ITUNES – NAPSTER – VIRGINmega –
AMAZON e via e via….. ce ne sono tanti e tutti interessati a chiudere contratti con le etichette di
produzione che gli danno la possibilità di avere gia svolto il lavoro di selezione dei prodotti. Quindi
tirando le somme non penso che un gruppo emergente possa minimamente avvicinarsi, in termini
di qualità e quantità, al lavoro che svolgiamo noi in questo momento grazie alle sinergie che
abbiamo creato negli anni.
D. Secondo lei il peer-to-peer e la diffusione su queste reti di musica con licenza Common
Creative costituisce un mezzo di promozione valido per artisti emergenti?
R. Sono scettico su come vengono utilizzati questi mezzi nel senso che: noi consideriamo un
lavoro il fatto di vendere musica e progetti artistici per produrre il giusto reddito, da dividere fra
l’artista e il produttore; serve che ogni cosa sia venduta al prezzo giusto e che ci sia un giusto
rapporto tra la fruizione gratuita della musica e quella a pagamento. Il vero problema è che in Italia
non abbiamo la cultura dello scaricamento “legale” della musica, infatti, noi percepiamo il 90% dei
proventi dall’estero sul digitale. Le creative common sono una grande invenzione, sicuramente
valide come promozione ma, non valide come introito e quindi, rischiose se utilizzate male. Spero
di essere stato chiaro ma ci credo poco!
D. Attualmente quali sono le possibilità di affermazione per un giovane o una band
emergente?
R. Le possibilità che una band emergente riesca ad affermarsi sono ormai molto poche e tra l’altro,
l’affermarsi sul mercato significa avere alle spalle almeno 10 ani di attività intensa, senza sbagliare
un colpo; Non credo nell’ improvvisa popolarità.
Penso che questo lavoro, come tutti i LAVORI, vada fatto piano piano, giorno dopo giorno, creando
ed utilizzando tutti i canali per promuoversi.
D. Cosa pensa del nuovo fenomeno televisivo “X FACTOR”?
R. Gran bella domanda! diciamo che non lo seguo ma so di molti artisti, anche validi, che in questa
edizione hanno partecipato semplicemente per essere notati da major interessate agli artisti che
riescono a passare le prime fasi di selezione del programma. Le stesse major che non ci pensano
due volte a scaricare gli artisti che vengono eliminati dal programma stesso! Rimane comunque
una gran bella vetrina, ormai già inflazionata.
D. Quali i progetti e gli obiettivi di Altipiani?
R. I nuovi progetti di Altipiani sono per la prossima stagione (da settembre in poi): 1) trovare un
locale a Roma con una serata fissa dell’etichetta – ad oggi almeno 4 dischi in uscita prima
dell’estate e numerosi concerti tra cui uno importante all’auditorium parco della musica a Roma –
2) creare nuove sinergie con altri partner in Italia per riuscire a fare quello che fino ad ora non
siamo riusciti a fare in autonomia.
Contatti: www.altipiani.it
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Gli sponsor
ELFA PROMOTIONS
L'associazione culturale “ELFA Promotions”, sostenitrice della musica emergente indipendente italiana ed
internazionale, nasce come giovane e propositiva organizzazione che si occupa di promozione artistica e
management musicale. Gestisce e promuove artisti e gruppi emergenti appartenenti ai generi musicali più
comuni come rock, pop rock, folk rock, blues, funk abbracciando anche quei target musicali di alto livello
artistico musicale ma definiti di “nicchia” quali l’ambient, la celtica e la musica classica jazz.
La mission di Elfa? La qualità musicale innanzitutto.
La storia: Tutto ha avuto origine nell’ottobre 2006 e il lavoro di selezione artistica si è protratto per tutto
l’anno 2007. In concomitanza con il reparto talent scouting, si andava formando un reparto promozione
dedito alla ricerca di collaborazioni con enti e organizzazioni, radio e multimedia che condividessero le
medesime finalità. L’obiettivo?
Creare una fitta rete di contatti che potessero consentire la costruzione di una struttura concreta al servizio
del settore musicale. ELFA nasce come struttura attiva nel Marzo 2008. Tutto ciò è stato possibile grazie a
grande spirito di sacrificio e a un grande lavoro di squadra, nonché alla significativa partecipazione di una
serie di collaboratori che senza scopo di lucro aiutano il progetto ELFA a crescere di giorno in giorno.
Traguardi di Elfa:
• Settembre 2008: nasce il Network Radiofonico Partner di Elfa;
• ottobre 2008: 10000 visite in 7 mesi sul myspace;
• dicembre 2008: nasce la webtv di Elfa;
• Gennaio 2009: crescita del 32% delle visite mensili su sito Elfa;
• All’attivo: collaborazioni con locali romani, 7 RADIO partners, 4 social networks, 5 associazioni
musicali, 3 etichette discografiche, 3 blogs eventi, 7 MYSPACE PROMO SUPPORTER, 25 portali
dedicati, 12 tra artisti e gruppi in promozione live e radio.
Lo staff:
President: Francesca Molon - Direzione Artistica: Tommaso Busiello - Direzione Tecnica:Antonino Giorgianni
Segreteraia di Direzione: Erika Piacenza - Marketing Department: Paola Floris - Resp. Comunicazioni:
Simone Pompili – Redazione: Gianfranco Di Gennaro, web promotions supporter: Delia Vena, Assen
Evangelisti.
Contatti: [email protected] Web Site: http://www.elfapromotions.com
Skype ID: elfa.promotions - Mobile: +39/329.2117866 - Myspace: http://www.myspace.com/elfapromotions
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ROCOGRAFICA
Dal 1968 ad oggi la Rocografica si è consolidata come azienda tipolitografica
all'avanguardia nella progettazione e produzione di tutti i tipi di stampati con tirature
piccole, medie e grandi.
Nel corso degli anni l'esperienza della Rocografica si è arricchita di giovani collaboratori la
cui competenza, al fianco di una struttura professionale e di qualità, ne costituisce uno dei
punti di forza.
L'evoluzione dei processi produttivi ed il loro costante aggiornamento permettono
all'azienda una gestione professionale delle attività lavorative che coinvolgono tecnologie
e competenze, ma anche passione e curiosità.
LABORATORIO e PUNTO VENDITA
P.za Dante, 6 - 00185 Roma ( METRO Vittorio Emanuele )
Tel.: 06 70453481 - 06 77207554
Fax: 06 7004797
Cell.: 347 5112619
E.mail: [email protected]
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