Comunicato n. 0 - Novembre 2015
Arsenal Soccer School News, Make it yours!
Welcome
Gunners Voice
Editoriale
Il sogno Arsenal di Giulio Longo
Iniziamo il decimo anno di partnership con Arsenal Soccer
Schools con la consapevolezza e l’onore di rappresentare
uno dei Club più prestigiosi sul panorama mondiale, che da
sempre fa del calcio-spettacolo il proprio marchio di fabbrica. In questi 10 anni, nel nostro piccolo, abbiamo contribuito ad esportare la filosofia dei Gunners in giro per l’Italia
attraverso gli eventi ed il lavoro svolto dagli istruttori inglesi
e dallo staff italiano, coinvolgendo migliaia di famiglie avvicinandole al “Sogno Arsenal”. Il “Sogno Arsenal” non è la
classica ed ormai banale falsa speranza di arrivare in prima
squadra, cosa che molti Club purtroppo millantano illudendo tanti bambini, bensì la certezza di migliorarsi divertendosi sui campi da gioco sperimentando il metodo
Arsenal: Fair Play, divertimento, ritmo, libera espressione
delle proprie qualità, sorriso ed un pizzico di insegnamento
della lingua inglese.
10 anni con in Club inglese rappresentano per noi un traguardo di cui andare fieri ma anche l’accettazione di nuove
sfide, quali il raggiungimento degli Standard di Salvaguardia
e tutela dei minori, l’organizzazione di eventi sempre più
prestigiosi in Italia ma soprattutto in Inghilterra ed, in generale, la garanzia di qualità in tutto ciò che è Arsenal Soccer
Schools: “Gunners Voice” sarà lo strumento ufficiale attraverso cui vi diremo quello che facciamo e chi sono i protagonisti del nostro Progetto che oggi è una piacevole realtà
nel Centro-Sud Italia.
Intervista al Dott. Claudio Casella di Emanuele Gambucci
Per il primo numero di “Gunner Voice” siamo andati ad intervistare
Claudio Casella, fondatore della società “Arsenal Team Italia” insieme
a Giulio Longo.
Claudio ci racconta dei suoi trascorsi nel Perugia Calcio e di come
nasce l'idea di collaborare con Arsenal. Le sue parole ci trasmettono
voglia di fare e sono la testimonianza che con volontà, impegno, costanza e sacrificio, si possono raggiungere vette inaspettate.
Nel finale di intervista, ci svela cosa significa per lui essere un vero
“Gunners”.
Come nasce l'idea di fondare “Arsenal Team Italia”?
L'idea nasce dalla necessità e dalla volontà di realizzare un progetto
di lavoro unico, ambizioso ed esclusivo. Necessità e volontà sono
stati ingredienti fondamentali per la riuscita del progetto, cementato
da una buona dose di passione, costanza e sacrificio. Oggi quel progetto si chiama Arsenal Soccer School Italy e conta oltre 8 mila contatti.
Come sei riuscito a collaborare con una realtà prestigiosa come
l'Arsenal?
Beh diciamo che mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto.
Nel 2003, durante una mia tournée a Pechino per partecipare ad una
fiera sul calcio, conobbi il Responsabile della Scuola Calcio Arsenal
Paul Shipwright da cui appresi del progetto Scuola Calcio e della volontà dell'Arsenal di esportare la sua filosofia in altre nazioni.
Nel 2006, terminata la mia collaborazione con il Perugia Calcio, dove
per sei anni avevo diretto il progetto Scuola Calcio e Affiliazioni (Italia
ed Estero), tornai da Paul per chiedergli di inserire l'Italia tra i partner
internazionali.
L'inizio non fu semplice per via del loro scetticismo ad esportare il
progetto in Italia, da loro considerato un competitor importante. I risultati raggiunti ci hanno dato ragione; siamo un paese esterofilo che
ama il calcio quanto la mamma”.
Se una società di calcio o un ragazzo/a volessero avvicinarsi al
mondo Arsenal e partecipare a qualche vostra attività, cosa devono fare?
Il modo è semplice, diretto e senza intermediari. Basta andare sul nostro sito ufficiale arsenalteamitalia.com o sulla nostra pagina Facebook Arsenal Team Italia; qui si possono avere tutte le info sulle
nostre attività e sui nostri programmi. E' possibile inoltre contattarci
tramite telefono, fax, e-mail, Facebook, Whatsup.
Abbiamo da diversi anni la nostra sede di rappresentanza in zona
Prati di Roma e nostri referenti nelle Regioni.
Quante Regioni d'Italia siete riusciti a coinvolgere tra Arsenal
Camp, affiliazioni e Arsenal Day?
Siamo presenti in tutte le Regioni del centro sud Italia: dall'Umbria alla
Calabria, comprese le isole Sicilia e Sardegna.
Un progetto ambizioso iniziato circa 10 anni fa che ad oggi coinvolge
non meno di 3.000 bambini tra Camp e Day, oltre 2.000 frequentanti i
centri di formazione. I nuclei familiari coinvolti nelle nostre attività raggiungono le 5.000 famiglie. Numeri importanti destinati, secondo le
nostre intenzioni, a crescere!.
La costanza durante la stagione sportiva delle nostre attività si
espleta attraverso i corsi di calcio con l'insegnamento della filosofia
“Play The Arsenal Way” nei centri di formazione Arsenal presenti nelle
scuole calcio affiliate oppure attraverso i classici Soccer Camp.
In questi ultimi anni ci sono anche gli Arsenal Day, giornate interamente dedicate alla formazione dei bambini e al dialogo con le loro
famiglie.
Cosa significa per te essere un ‘Gunners’?
Non essendo nato ad Islington (quartier generale del Club) ne tantomeno a Londra, ho cominciato a conoscere la filosofia Gunners du-
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rante la mia maggiore età, quando ero nella capitale inglese per motivi studio. Occupandomi di sport, con il tempo, anche il mio lavoro è
entrato in contatto con il Club e con il mondo che gli gira attorno. E'
scattata la passione che mi ha portato ad apprezzare la sua filosofia
composta di vari ingredienti: stile di gioco, filosofia comportamentale,
creatività, capacità tecniche individuali, passione per il gioco, lealtà
sportiva e lavoro di squadra.
Gunners è Arsenal! Gunners si chiamano i suoi giocatori, le giovani
speranze, i bambini che indossano la loro maglia, i suoi tifosi, un
mondo eterogeneo accumunato da questo nome che fa gioire, trepidare, partecipare e sognare. Questo per me, significa essere un Gunners.
Quale è la soddisfazione più grande che hai ricevuto dal tuo lavoro?
Dopo l'esperienza di 6 anni con il Perugia Calcio, io ed il mio socio
Giulio tornando a Roma abbiamo iniziato da zero, lavorando al nostro
progetto in un locale sotterraneo fatiscente. Ciò che ci ha aiutato è
stata una volontà di ferro, una competenza professionale acquisita in
quegli anni nella scuola calcio e nel settore giovanile professionistico,
la passione sportiva e i nostri studi universitari. Il nostro motto è “non
fermarci mai alle posizioni acquisite o dalla professione maturata ma
guarda oltre.
Oggi siamo cresciuti notevolmente, la collaborazione da circa 10 anni
con l'Arsenal è stata per noi un fiore all'occhiello. La sua filosofia è ciò
che ci guida in tutte le nostre attività.
Credo che la soddisfazione più grande per noi che crediamo nel nostro lavoro è vedere tanti bambini che per mezzo delle nostre attività
e dei nostri programmi, si avvicinano allo sport e ne rimangono entusiasti. Maturano, socializzano, si rispettano e si divertono.
I numerosi attestati di stima dei loro genitori ne sono la testimonianza.
Eventi
Eventi
In Arrivo gli Arsenal Christmas Camp
Dopo il successo dello scorso anno a Roma, tornano gli Arsenal Camp natalizi.
Inizia alla grande il 2016 con i Gunners che saranno presenti a Roma, Ciampino (RM) e
Napoli dal 3 al 6 gennaio 2016.
4 ore di calcio al giorno, un’ 1 ora al giorno di corso d’inglese ed il kit composto da completo gara e tuta per ogni partecipante!! Inoltre, in ogni location, uno dei partecipanti verrà
estratto a sorte per assistere dal vivo ad una gara di Premier League dell’Arsenal ed incontrare da vicino i giocatori della prima squadra!!
Cosa c’è di più emozionante che regalare per Natale un inizio anno con i Gunners?
Per maggiori informazioni, visitate il sito www.arsenalteamitalia.com alla sezione
“CORSI”.
Prima Squadra
Di Vincenzo Viola
Inizio di stagione un po’ altalenante per i Gunners, dopo aver
trionfato contro il Chelsea del nemico Mourinho nella Community Shield, iniziano male in Premier con una sconfitta interna
contro il West Ham. In campionato a parte la sconfitta contro il
Chelsea i ragazzi di mister Wenger con una serie di risultati positivi, da sottolineare il 3-0 casalingo al Manchester United, e,
ultima, la vittoria contro l’Everton, si portano in testa alla classifica anche se in compagnia del Manchester City.
Ben diversa è la situazione in Champions, dove ,dopo la sconfitta in trasferta a Zagabria, pesa la debacle interna contro
l’Olympiacos, che lascia la squadra ultima nel girone, e proprio
dopo questa partita Mr Wenger si è trovato al centro di molte
critiche per la scelta di schierare Ospina al posto di Cech. Ma
non tutto è perduto, dopo l’importantissima vittoria sul Bayern
Monaco si riaprono scenari importanti per i Gunners.
Periodo invece d’oro per Alexis Sanchez, che sta dimostrando
tutto il suo valore, con grandi prestazioni, dando un notevole
apporto alla squadra, ha anche stabilito un nuovo record, segnare una tripletta in tre campionati diversi, SERIE A ,PREMIER
E LIGA.
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I Centri di Formazione
Le interviste
I centri di Formazione
Le interviste di Giulio Longo
Intervista a Belsito e Audax Bovalinese.
Due delle colonne tra i Centri di Formazione Nazionali.
Oggi scopriremo da vicino due delle 19 Scuole Calcio affiliate che da tempo rappresentano i Gunners e che nelle rispettive regioni in
Campania e Calabria sono diventate dei punti di riferimento dopo anni di collaborazione con Arsenal Soccer Schools.
La ASD Belsito (200 iscritti) di Gianni Caselli nasce in coincidenza con
l’avvio del progetto affiliazione del Club inglese in Italia ed in questi
anni si è segnalata per l’attaccamento ai colori biancorossi diventando
un vero punto di riferimento in Campania: dopo aver ospitato negli
scorsi anni gli Arsenal Day nella propria struttura ed aver organizzato
per due estati consecutive gli Arsenal Camp a Roccaraso, il prossimo
prestigioso evento sarà l’organizzazione del primo Arsenal Camp Natalizio!!
La partnership tra Arsenal Soccer Schools ed ASD Audax Bovalinese
(140 iscritti) parte nel 2013 e da allora il Club inglese ha potuto contare
su una Scuola Calcio seria e fedele alle linee guida dei Gunners!! Dopo
aver ospitato gli Arsenal Day nel corso delle ultime due edizioni, l’Audax vanta dalla scorsa estate l’inserimento di Leo Scordo, tecnico
della Società calabrese di 28 anni, all’interno dello Staff nazionale dei
Gunners: nel corso dell’estate appena passata, Leo si è contraddistinto per la grande preparazione tecnica e la disponibilità negli Arsenal Camp svolti a Norcia, Lavarone e Villasimius.
ASD Belsito, uno dei Centri di Formazione Arsenal Soccer Schools più longevi in Italia: che bilancio possiamo stilare dopo questi
quattro anni di partnership con il Club londinese?
La domanda è molto pertinente in quanto, come presidente ho deciso
di aprire una scuola calcio affiliandomi subito ad Arsenal Soccer
Schools, credendo vivamente nella sua filosofia. Il bilancio non può
che essere positivo e pieno di soddisfazione se si considera che 4
anni fa gli allievi più grandi erano i nati del 2003 e non ho voluto iniziare con categorie più alte, ed oggi dopo quattro anni contiamo sempre dalla categoria 2003 alla 2010, e i numeri degli iscritti sono
aumentati sensibilmente fino a raggiungere dai 50/60 di quattro anni fa
ai 200 che prospettiamo per quest'anno.
All’interno della Scuola Calcio, quali sono le peculiarità tecniche e
organizzative che fanno della Belsito un modello da seguire tra i
Centri di Formazione presenti sul territorio nazionale?
I nostri tecnici applicano totalmente le metodologie di allenamento da
voi forniteci, aggiornandosi ogni anno e partecipando anche ai workshop ufficiali; inoltre, facciamo seguire un codice di disciplina negli
allenamenti e di fair play in campo a tutti gli allievi al quale teniamo
moltissimo, dando spazio a tutti gli allievi senza avere come obiettivo
primario la vittoria, ma la partecipazione, il divertimento e la possibilità
di imparare, senza l'ansia di "essere il più forte". Allo stesso tempo
esigiamo anche dai genitori un comportamento che rispecchi la nostra
visione del calcio, cercando di dare qualcosa di diverso dagli altri e
questa filosofia ci ha premiato sempre più negli anni.
Presidente, ci racconti il preciso momento in cui ha avuto conferma che i piccoli campioncini della Belsito hanno maturato un
vero senso di appartenenza ai Gunners?
Oltre a diventare degli appassionati dell'Arsenal, vestendo Arsenal,
comprando gadget ecc., i nostri allievi cercano in tutti i modi di giocare e comportarsi secondo lo spirito delle Arsenal Soccer Schools,
ottenendo molto spesso anche delle splendide vittorie col bel gioco,
caratteristica secondo me fondamentale per un nostro centro di formazione ( noi pretendiamo che i bambini giochino sempre la palla a
partire dal portiere perché siamo una SCUOLA CALCIO e in quanto
tale dobbiamo insegnare a giocare a calcio). I ragazzi partecipano
sempre alle iniziative ufficiali, quali l'Arsenal Day, tornei di Pasqua, Arsenal Camp e in molte feste non può mancare la torta con lo scudetto
dei Gunners!
Presidente, cosa vuol dire essere l’unica Scuola Calcio in Calabria
a rappresentare l’Arsenal Soccer Schools?
Un grande onore ma allo stesso tempo anche un enorme onere. Vestire la casacca dell’Arsenal con quello che rappresenta questo club a
livello internazionale è un’esperienza che ti fa sentire parte di un progetto dall’ampio respiro e con valori importanti soprattutto verso i giovani. Ci auguriamo che la nostra attività possa far crescere i nostri
ragazzi ma anche far conoscere ancora meglio questo modo di fare
scuola calcio, molto diverso da altri.
Che tipo di miglioramenti possiamo registrare, sotto l’aspetto tecnico, all’interno dell’Audax Bovalinese a seguito della partnership
con Arsenal Soccer Schools?
Seguire i programmi tecnici di un club come l’Arsenal con l’investimento che lo stesso ha fatto e continua a fare con i giovani, ha migliorato sensibilmente l’approccio e la metodica di svolgimento
dell’attività istruttoria. I nostri istruttori si sono confrontati con un
modo nuovo di fare calcio, che ha permesso loro di apprendere una
nuova metodologia e impianti tecnici costantemente aggiornati. Questo li ha fatti crescere unitamente a tutta la nostra struttura che si è
evoluta in tal direzione.
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L’Audax Bovalinese ha ospitato gli Arsenal Day nel 2013 e nel
2014: ci racconti brevemente l’esperienza dei vostri bambini a
stretto contatto con i tecnici inglesi
Senza dubbio un’esperienza importante; esaltante per l’entusiasmo
dei bambini nel trovarsi difronte a dei tecnici non italiani, ma anche stimolante per tutta la nostra organizzazione. Il ritorno dei bambini è
stato ottimo, perché hanno dimostrato di aver appreso durate l’anno i
dettami forniti loro dai nostri istruttori e quindi alla prova dei fatti si
sono dimostrati pronti e concentrati, segno che attendevano e credevano in quello che facevano.
Didattica
Osservo... Alleno!
L’osservazione come strumento di conoscenza
di Giuseppe Di Pasquale
Sempre di più, noi allenatori, siamo alla ricerca di proposte,
spunti, idee per ottimizzare il nostro lavoro, per fornire proposte innovative. Cerchiamo esercitazioni calzanti alla nostra idea di calcio,
per variare la routine ed a volte, e spero solo a volte, per “provare”
un’esercitazione svolta magari da una squadra di livello superiore.
E siamo così presi da questo che ci preoccupiamo solo che
quell’esercitazione tanto cercata, studiata, riesca. La nostra attenzione è così orientata più sull’esercitazione stessa che sul ragazzo. E
purtroppo non sempre consideriamo dove invece questo ci porta.
Per tutto ciò trascorriamo ore al computer per ricercare esercita-
zioni da proporre nel prossimo allenamento.
Questa ricerca non è sbagliata ma spesso ci porta a non considerare mille spunti che i nostri ragazzi ci inviano quotidianamente, ad
ogni allenamento.
Nel corso delle esercitazioni i ragazzi ci inviano innumerevoli messaggi, la nostra capacità di leggerli, interpretarli diventa il valore aggiunto della nostra didattica. Questi messaggi li possiamo fare
nostri solo se attuiamo una pratica semplice ed efficace: l’osservazione.
Tante volte pensiamo di osservare, dico pensiamo perché spesso
ci riduciamo alla ricerca dell’errore, che, una volta trovato, lo sottolineiamo ed immediatamente forniamo una soluzione, la nostra soluzione.
La pratica dell’osservazione la dobbiamo intendere invece come
un vero strumento professionale di conoscenza.
Non casuale o saltuaria ma praticata in maniera costante e scientifica. Per renderla produttiva e
stimolante ed affinché diventi
una guida per la didattica dovremmo seguire dei passaggi
semplici ma fondamentali. Non
temiamo affatto affermare che la
nostra capacità didattica cresce
proporzionalmente alla nostra
capacità di osservazione.
Una osservazione efficace è
dunque un’azione sistematica,
usata quasi come mezzo di ricerca. Esistono differenze tra
una osservazione episodica, ingenua (basata su esperienze
personali) ed una scientifica, oggettiva.
COSA OSSERVARE: c’è un
“cosa” osservare; in questo caso
bisogna delineare il campo di
osservazione, circoscriverlo,
chiarire lo scopo e le ipotesi di
lavoro, non bisogna mai farsi
fuorviare dagli elementi accessori dell’esercitazione, una osservazione quindi che ha quasi i
lineamenti della selettività.
COME OSSERVARE: osservare
sempre in maniera analitico-descrittiva, evitare quindi modi sintetici e valutativi, quella
valutazione immediata che ci
porta a fornire spesso ed in
fretta la soluzione del problema
e non ci spinge a considerare e
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fornire gli strumenti per risolvere (Metodologia Arsenal).
QUALI MODALITA’: Le modalità di osservazione devono essere precise, riproducibili, dobbiamo attuare delle pratiche di osservazione
che poi possano essere appunto riprodotte per avere confronti futuri,
tutto ciò per rendere fruibili nel tempo i nostri dati e/o interpretazioni.
Registrare, prendere appunti, filmare diventano modalità essenziali.
IL CONTESTO: Considerare sempre il contesto di osservazione: è
una situazione di apprendimento? E’ una situazione spontanea? I
messaggi trasmessi dai ragazzi nelle diverse situazioni possono essere condizionati da ansia, stress, stanchezza ma anche da momenti
di giovialità, spontaneità. Questa diversa carica affettiva e cognitiva
deve assolutamente essere considerata nell’interpretazione del messaggio.
IL TEMPO: Non dobbiamo, inoltre, dimenticare i tempi e i momenti di
osservazione, tempi circoscritti e riconosciuti in segmenti. Il giusto
segmento temporale ci permette di “catturare” i momenti di maggiore attenzione, di freschezza mentale e fisica, elementi sicuramente condizionanti se non considerati in maniera adeguata.
L’ANALISI DEI DATI: Questo ultimo passaggio, assolutamente fondamentale, fatto di lettura ed interpretazione, deve considerare il numero e la qualità degli input ricevuti dai ragazzi. Analizzarli, farli
interagire, creare collegamenti dovrebbe essere una pratica sistematica e puntuale. E solo dopo tutto questo arriva il momento valutativo, separato da altri e necessario per dare profondità e senso alle
ipotesi di lavoro.
In conclusione una osservazione attenta descrive non omette, arricchisce non sceglie, esalta il contesto non decontestualizza gli elementi oggetto della nostra attenzione. Una attenta analisi del tutto, la
indiscussa centralità dell’allievo e l’aderenza delle proposte al percorso didattico programmato, ci rendono, credo, buoni insegnanti di
calcio.
Calcio e Capacità Coordinative
La specificità delle Capacità Coordinative nelle diverse discipline sportive di Jacopo Cappelletti
Sono decenni che ormai si parla e
si studiano le Capacità Coordinative ma solo negli ultimi anni, nel
calcio, si sta dando loro l’importanza che meritano, la loro strutturazione è sicuramente da
considerare sia un prerequisito
delle qualità tecniche sia un
aspetto fondamentale per la prevenzione degli infortuni.
Tra le tante definizioni di capacità
coordinative quella che più ci colpisce è questa: Presupposti generali che consentono guida,
controllo e correzione del movimento al fine di renderlo preciso
ed economico. In altre parole, facilitano il perfezionamento di movimenti complessi nei diversi stadi
dell’apprendimento e consentono
un rapido adattamento a condizioni esterne variabili o diversificate.
Tuttavia molti istruttori/allenatori
rimangono ancora ancorati alla
vecchia suddivisione “scolastica”,
e spesso fuorviante, delle Capacità Coordinative che vede un
lungo elenco (oltretutto diverso da
autore ad autore) di qualità da
“esercitare” se non addirittura da
“addestrare”. Tra queste ricordiamo:
•
destrezza fine,
•
capacità d’equilibrio,
•
elasticità di movimento,
•
capacità di combinazione motoria,
•
fantasia motoria,
•
orientamento spazio-temporale,
•
differenziazione dinamica,
•
anticipazione motoria,
•
reazione motoria,
•
memorizzazione motoria,
•
ritmizzazione.
In altre parole, non solo manca una corretta visione in grado di integrare queste qualità all’interno
del gioco del calcio ma non troviamo nemmeno molte pubblicazioni su come lavorare in campo per
strutturarle. Facciamo di seguito degli esempi su come possano essere interpretate alcune capacità
coordinative in sport molto diversi tra loro:
La capacità di equilibrio del calciatore è diversa da quella del pattinatore, sia perché si “gareggia” su
superfici diverse, sia perché gli elementi “disequilibranti” dei 2 sport sono diversi. Infatti, nel pattinaggio le rotazioni (soprattutto quelle in volo) sono elementi che non sono presenti nel calcio, nel
quale invece hanno un aspetto preponderante, come elementi disequilibranti, i contrasti.
Anche la capacità di ritmo è disciplina-specifica; nella Ginnastica ritmica è la melodia di un pezzo
musicale a dare la cadenza dei movimenti da effettuare, mentre nel calcio (ad esempio nella conduzione della palla) è l’integrazione del contesto di gioco con le capacità senso-percettive dei recettori
muscolari.
Sarebbe opportuno, secondo noi, diversificare le capacità coordinative specifiche di ogni sport in
pochi gruppi, rispettando, inoltre, la loro specifica applicazione nella specialità presa in esame. Facendo riferimento al nostro sport sarebbe importante individuare quali possano essere le esercitazioni a “secco” o con palla che possono diventare prerequisiti per la performance calcistica.
Nel calcio possiamo raggrupparle in 3 gruppi che poi rappresentano il lavoro principale:
•
Mezzi rivolti all’allenamento dell’agilità: cioè l’insieme di qualità coordinative che fungono
da presupposto allo sviluppo e alla stabilizzazione della rapidità. Particolare attenzione va data alla
“tempestività” dei vari stimoli allenanti durante la crescita, per sfruttare la sensibilità delle varie qualità fisiologiche (plasticità nervosa, mielinizzazione fibre motorie, ecc.) nelle varie fasi dello sviluppo.
•
Mezzi rivolti all’allenamento del “Senso del movimento”: cioè l’insieme di qualità che permettono di avere una certa precisione dei movimenti; è particolarmente allenabile in fase pre-puberale (fino 11-12 anni). Nella fase puberale si assiste ad un peggioramento temporaneo (per
l’incremento della forza e della lunghezza degli arti), per poi ritornare particolarmente allenante nell’adolescenza.
•
Mezzi rivolti all’allenamento del “Senso del gioco”: cioè l’insieme di qualità che permettono
di comprendere le dinamiche cognitive del movimento (orientamento delle “scelte” durante il gioco),
le cui potenzialità incrementano con la maturazione mentale del soggetto.
Possiamo quindi affermare che l’allenamento della coordinazione “a secco” è orientato allo sportspecifico e deve essere improntato sugli aspetti fondamentali della performance che poco sono allenati con la palla. Aspetto non secondario è il rispetto dell’età dell’allievo (quindi delle “fasi sensibili”)
che inequivocabilmente condiziona la scelta delle esercitazioni.
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Didattica
La formazione del portiere
nella scuola calcio
Di Antonio Fischetti
La formazione del portiere nella Scuola Calcio è un momento fondamentale del
percorso formativo dell’allievo. Credo sia indiscutibile, infatti, che nella scuola
calcio si pongano le fondamenta per costruire i giocatori del futuro, e credo sia
altrettanto vero che alcuni aspetti siano allenabili in maniera proficua solo in
questa età. Parliamo chiaramente delle Capacità Coordinative, che hanno il loro
maggior incremento tra i 7 e gli 11 anni. Potranno essere perfezionate fino alla
pubertà e solo mantenute costanti dall’età post-puberale fino alla fine della carriera.
Nelle categorie Pulcini ed Esordienti alleneremo tutte le capacità coordinative ricercando i massimi miglioramenti dei nostri portieri, affiancando all’allenamento
tecnico un programma di preparazione motoria specifico.
Le capacità coordinative che verranno allenate saranno:
•
•
•
•
•
•
•
•
Differenziazione,
Combinazione e Accoppiamento,
Ritmizzazione,
Reazione e anticipazione motoria,
Equilibrio (statico e dinamico),
Differenziazione spazio-temporale,
Orientamento spazio-temporale,
Mobilità articolare ed elasticità articolare.
Nel contempo inizieremo a dare indicazioni importanti sui fondamentali tecnici
del portiere. Oltre a far crescere il piacere di tuffarsi occorre al contempo evitare
traumi o infortuni che lo porterebbero ad allontanarsi precocemente dal ruolo del
portiere. Quindi, come già detto prima, affiancheremo ad un programma di preparazione motoria un valido programma tecnico che comprenda l’insegnamento delle varie tecniche di presa, tecniche di uscita, posizionamento e, ormai
non più una novità, insegneremo ai nostri giovani portieri a gestire la palla con i
piedi come, se non meglio, di chi ha scelto di giocare in altri ruoli.
Ormai il portiere del calcio attuale è sempre di più un giocatore in movimento,
per cui anche sotto questo aspetto allenarlo in tenera età ci consentirà di avere
poi nel settore giovanile un portiere con un bagaglio motorio e tecnico di rispetto.
Queste sono delle piccole indicazioni che mirano ad indirizzare verso la giusta
via il percorso formativo il giovane atleta che decide di fare il portiere.
E’ un età dove i piccoli atleti apprendono subito e tanto, per cui utilissima per far
immagazzinare i gesti tecnici fondamentali del ruolo e soprattutto è l’età portante per l’apprendimento di tutte le abilità motorie necessarie per proseguire un
valido cammino nell’attività sportiva.
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