Comunicato n. 0 - Novembre 2015 Arsenal Soccer School News, Make it yours! Welcome Gunners Voice Editoriale Il sogno Arsenal di Giulio Longo Iniziamo il decimo anno di partnership con Arsenal Soccer Schools con la consapevolezza e l’onore di rappresentare uno dei Club più prestigiosi sul panorama mondiale, che da sempre fa del calcio-spettacolo il proprio marchio di fabbrica. In questi 10 anni, nel nostro piccolo, abbiamo contribuito ad esportare la filosofia dei Gunners in giro per l’Italia attraverso gli eventi ed il lavoro svolto dagli istruttori inglesi e dallo staff italiano, coinvolgendo migliaia di famiglie avvicinandole al “Sogno Arsenal”. Il “Sogno Arsenal” non è la classica ed ormai banale falsa speranza di arrivare in prima squadra, cosa che molti Club purtroppo millantano illudendo tanti bambini, bensì la certezza di migliorarsi divertendosi sui campi da gioco sperimentando il metodo Arsenal: Fair Play, divertimento, ritmo, libera espressione delle proprie qualità, sorriso ed un pizzico di insegnamento della lingua inglese. 10 anni con in Club inglese rappresentano per noi un traguardo di cui andare fieri ma anche l’accettazione di nuove sfide, quali il raggiungimento degli Standard di Salvaguardia e tutela dei minori, l’organizzazione di eventi sempre più prestigiosi in Italia ma soprattutto in Inghilterra ed, in generale, la garanzia di qualità in tutto ciò che è Arsenal Soccer Schools: “Gunners Voice” sarà lo strumento ufficiale attraverso cui vi diremo quello che facciamo e chi sono i protagonisti del nostro Progetto che oggi è una piacevole realtà nel Centro-Sud Italia. Intervista al Dott. Claudio Casella di Emanuele Gambucci Per il primo numero di “Gunner Voice” siamo andati ad intervistare Claudio Casella, fondatore della società “Arsenal Team Italia” insieme a Giulio Longo. Claudio ci racconta dei suoi trascorsi nel Perugia Calcio e di come nasce l'idea di collaborare con Arsenal. Le sue parole ci trasmettono voglia di fare e sono la testimonianza che con volontà, impegno, costanza e sacrificio, si possono raggiungere vette inaspettate. Nel finale di intervista, ci svela cosa significa per lui essere un vero “Gunners”. Come nasce l'idea di fondare “Arsenal Team Italia”? L'idea nasce dalla necessità e dalla volontà di realizzare un progetto di lavoro unico, ambizioso ed esclusivo. Necessità e volontà sono stati ingredienti fondamentali per la riuscita del progetto, cementato da una buona dose di passione, costanza e sacrificio. Oggi quel progetto si chiama Arsenal Soccer School Italy e conta oltre 8 mila contatti. Come sei riuscito a collaborare con una realtà prestigiosa come l'Arsenal? Beh diciamo che mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto. Nel 2003, durante una mia tournée a Pechino per partecipare ad una fiera sul calcio, conobbi il Responsabile della Scuola Calcio Arsenal Paul Shipwright da cui appresi del progetto Scuola Calcio e della volontà dell'Arsenal di esportare la sua filosofia in altre nazioni. Nel 2006, terminata la mia collaborazione con il Perugia Calcio, dove per sei anni avevo diretto il progetto Scuola Calcio e Affiliazioni (Italia ed Estero), tornai da Paul per chiedergli di inserire l'Italia tra i partner internazionali. L'inizio non fu semplice per via del loro scetticismo ad esportare il progetto in Italia, da loro considerato un competitor importante. I risultati raggiunti ci hanno dato ragione; siamo un paese esterofilo che ama il calcio quanto la mamma”. Se una società di calcio o un ragazzo/a volessero avvicinarsi al mondo Arsenal e partecipare a qualche vostra attività, cosa devono fare? Il modo è semplice, diretto e senza intermediari. Basta andare sul nostro sito ufficiale arsenalteamitalia.com o sulla nostra pagina Facebook Arsenal Team Italia; qui si possono avere tutte le info sulle nostre attività e sui nostri programmi. E' possibile inoltre contattarci tramite telefono, fax, e-mail, Facebook, Whatsup. Abbiamo da diversi anni la nostra sede di rappresentanza in zona Prati di Roma e nostri referenti nelle Regioni. Quante Regioni d'Italia siete riusciti a coinvolgere tra Arsenal Camp, affiliazioni e Arsenal Day? Siamo presenti in tutte le Regioni del centro sud Italia: dall'Umbria alla Calabria, comprese le isole Sicilia e Sardegna. Un progetto ambizioso iniziato circa 10 anni fa che ad oggi coinvolge non meno di 3.000 bambini tra Camp e Day, oltre 2.000 frequentanti i centri di formazione. I nuclei familiari coinvolti nelle nostre attività raggiungono le 5.000 famiglie. Numeri importanti destinati, secondo le nostre intenzioni, a crescere!. La costanza durante la stagione sportiva delle nostre attività si espleta attraverso i corsi di calcio con l'insegnamento della filosofia “Play The Arsenal Way” nei centri di formazione Arsenal presenti nelle scuole calcio affiliate oppure attraverso i classici Soccer Camp. In questi ultimi anni ci sono anche gli Arsenal Day, giornate interamente dedicate alla formazione dei bambini e al dialogo con le loro famiglie. Cosa significa per te essere un ‘Gunners’? Non essendo nato ad Islington (quartier generale del Club) ne tantomeno a Londra, ho cominciato a conoscere la filosofia Gunners du- 2 rante la mia maggiore età, quando ero nella capitale inglese per motivi studio. Occupandomi di sport, con il tempo, anche il mio lavoro è entrato in contatto con il Club e con il mondo che gli gira attorno. E' scattata la passione che mi ha portato ad apprezzare la sua filosofia composta di vari ingredienti: stile di gioco, filosofia comportamentale, creatività, capacità tecniche individuali, passione per il gioco, lealtà sportiva e lavoro di squadra. Gunners è Arsenal! Gunners si chiamano i suoi giocatori, le giovani speranze, i bambini che indossano la loro maglia, i suoi tifosi, un mondo eterogeneo accumunato da questo nome che fa gioire, trepidare, partecipare e sognare. Questo per me, significa essere un Gunners. Quale è la soddisfazione più grande che hai ricevuto dal tuo lavoro? Dopo l'esperienza di 6 anni con il Perugia Calcio, io ed il mio socio Giulio tornando a Roma abbiamo iniziato da zero, lavorando al nostro progetto in un locale sotterraneo fatiscente. Ciò che ci ha aiutato è stata una volontà di ferro, una competenza professionale acquisita in quegli anni nella scuola calcio e nel settore giovanile professionistico, la passione sportiva e i nostri studi universitari. Il nostro motto è “non fermarci mai alle posizioni acquisite o dalla professione maturata ma guarda oltre. Oggi siamo cresciuti notevolmente, la collaborazione da circa 10 anni con l'Arsenal è stata per noi un fiore all'occhiello. La sua filosofia è ciò che ci guida in tutte le nostre attività. Credo che la soddisfazione più grande per noi che crediamo nel nostro lavoro è vedere tanti bambini che per mezzo delle nostre attività e dei nostri programmi, si avvicinano allo sport e ne rimangono entusiasti. Maturano, socializzano, si rispettano e si divertono. I numerosi attestati di stima dei loro genitori ne sono la testimonianza. Eventi Eventi In Arrivo gli Arsenal Christmas Camp Dopo il successo dello scorso anno a Roma, tornano gli Arsenal Camp natalizi. Inizia alla grande il 2016 con i Gunners che saranno presenti a Roma, Ciampino (RM) e Napoli dal 3 al 6 gennaio 2016. 4 ore di calcio al giorno, un’ 1 ora al giorno di corso d’inglese ed il kit composto da completo gara e tuta per ogni partecipante!! Inoltre, in ogni location, uno dei partecipanti verrà estratto a sorte per assistere dal vivo ad una gara di Premier League dell’Arsenal ed incontrare da vicino i giocatori della prima squadra!! Cosa c’è di più emozionante che regalare per Natale un inizio anno con i Gunners? Per maggiori informazioni, visitate il sito www.arsenalteamitalia.com alla sezione “CORSI”. Prima Squadra Di Vincenzo Viola Inizio di stagione un po’ altalenante per i Gunners, dopo aver trionfato contro il Chelsea del nemico Mourinho nella Community Shield, iniziano male in Premier con una sconfitta interna contro il West Ham. In campionato a parte la sconfitta contro il Chelsea i ragazzi di mister Wenger con una serie di risultati positivi, da sottolineare il 3-0 casalingo al Manchester United, e, ultima, la vittoria contro l’Everton, si portano in testa alla classifica anche se in compagnia del Manchester City. Ben diversa è la situazione in Champions, dove ,dopo la sconfitta in trasferta a Zagabria, pesa la debacle interna contro l’Olympiacos, che lascia la squadra ultima nel girone, e proprio dopo questa partita Mr Wenger si è trovato al centro di molte critiche per la scelta di schierare Ospina al posto di Cech. Ma non tutto è perduto, dopo l’importantissima vittoria sul Bayern Monaco si riaprono scenari importanti per i Gunners. Periodo invece d’oro per Alexis Sanchez, che sta dimostrando tutto il suo valore, con grandi prestazioni, dando un notevole apporto alla squadra, ha anche stabilito un nuovo record, segnare una tripletta in tre campionati diversi, SERIE A ,PREMIER E LIGA. 3 I Centri di Formazione Le interviste I centri di Formazione Le interviste di Giulio Longo Intervista a Belsito e Audax Bovalinese. Due delle colonne tra i Centri di Formazione Nazionali. Oggi scopriremo da vicino due delle 19 Scuole Calcio affiliate che da tempo rappresentano i Gunners e che nelle rispettive regioni in Campania e Calabria sono diventate dei punti di riferimento dopo anni di collaborazione con Arsenal Soccer Schools. La ASD Belsito (200 iscritti) di Gianni Caselli nasce in coincidenza con l’avvio del progetto affiliazione del Club inglese in Italia ed in questi anni si è segnalata per l’attaccamento ai colori biancorossi diventando un vero punto di riferimento in Campania: dopo aver ospitato negli scorsi anni gli Arsenal Day nella propria struttura ed aver organizzato per due estati consecutive gli Arsenal Camp a Roccaraso, il prossimo prestigioso evento sarà l’organizzazione del primo Arsenal Camp Natalizio!! La partnership tra Arsenal Soccer Schools ed ASD Audax Bovalinese (140 iscritti) parte nel 2013 e da allora il Club inglese ha potuto contare su una Scuola Calcio seria e fedele alle linee guida dei Gunners!! Dopo aver ospitato gli Arsenal Day nel corso delle ultime due edizioni, l’Audax vanta dalla scorsa estate l’inserimento di Leo Scordo, tecnico della Società calabrese di 28 anni, all’interno dello Staff nazionale dei Gunners: nel corso dell’estate appena passata, Leo si è contraddistinto per la grande preparazione tecnica e la disponibilità negli Arsenal Camp svolti a Norcia, Lavarone e Villasimius. ASD Belsito, uno dei Centri di Formazione Arsenal Soccer Schools più longevi in Italia: che bilancio possiamo stilare dopo questi quattro anni di partnership con il Club londinese? La domanda è molto pertinente in quanto, come presidente ho deciso di aprire una scuola calcio affiliandomi subito ad Arsenal Soccer Schools, credendo vivamente nella sua filosofia. Il bilancio non può che essere positivo e pieno di soddisfazione se si considera che 4 anni fa gli allievi più grandi erano i nati del 2003 e non ho voluto iniziare con categorie più alte, ed oggi dopo quattro anni contiamo sempre dalla categoria 2003 alla 2010, e i numeri degli iscritti sono aumentati sensibilmente fino a raggiungere dai 50/60 di quattro anni fa ai 200 che prospettiamo per quest'anno. All’interno della Scuola Calcio, quali sono le peculiarità tecniche e organizzative che fanno della Belsito un modello da seguire tra i Centri di Formazione presenti sul territorio nazionale? I nostri tecnici applicano totalmente le metodologie di allenamento da voi forniteci, aggiornandosi ogni anno e partecipando anche ai workshop ufficiali; inoltre, facciamo seguire un codice di disciplina negli allenamenti e di fair play in campo a tutti gli allievi al quale teniamo moltissimo, dando spazio a tutti gli allievi senza avere come obiettivo primario la vittoria, ma la partecipazione, il divertimento e la possibilità di imparare, senza l'ansia di "essere il più forte". Allo stesso tempo esigiamo anche dai genitori un comportamento che rispecchi la nostra visione del calcio, cercando di dare qualcosa di diverso dagli altri e questa filosofia ci ha premiato sempre più negli anni. Presidente, ci racconti il preciso momento in cui ha avuto conferma che i piccoli campioncini della Belsito hanno maturato un vero senso di appartenenza ai Gunners? Oltre a diventare degli appassionati dell'Arsenal, vestendo Arsenal, comprando gadget ecc., i nostri allievi cercano in tutti i modi di giocare e comportarsi secondo lo spirito delle Arsenal Soccer Schools, ottenendo molto spesso anche delle splendide vittorie col bel gioco, caratteristica secondo me fondamentale per un nostro centro di formazione ( noi pretendiamo che i bambini giochino sempre la palla a partire dal portiere perché siamo una SCUOLA CALCIO e in quanto tale dobbiamo insegnare a giocare a calcio). I ragazzi partecipano sempre alle iniziative ufficiali, quali l'Arsenal Day, tornei di Pasqua, Arsenal Camp e in molte feste non può mancare la torta con lo scudetto dei Gunners! Presidente, cosa vuol dire essere l’unica Scuola Calcio in Calabria a rappresentare l’Arsenal Soccer Schools? Un grande onore ma allo stesso tempo anche un enorme onere. Vestire la casacca dell’Arsenal con quello che rappresenta questo club a livello internazionale è un’esperienza che ti fa sentire parte di un progetto dall’ampio respiro e con valori importanti soprattutto verso i giovani. Ci auguriamo che la nostra attività possa far crescere i nostri ragazzi ma anche far conoscere ancora meglio questo modo di fare scuola calcio, molto diverso da altri. Che tipo di miglioramenti possiamo registrare, sotto l’aspetto tecnico, all’interno dell’Audax Bovalinese a seguito della partnership con Arsenal Soccer Schools? Seguire i programmi tecnici di un club come l’Arsenal con l’investimento che lo stesso ha fatto e continua a fare con i giovani, ha migliorato sensibilmente l’approccio e la metodica di svolgimento dell’attività istruttoria. I nostri istruttori si sono confrontati con un modo nuovo di fare calcio, che ha permesso loro di apprendere una nuova metodologia e impianti tecnici costantemente aggiornati. Questo li ha fatti crescere unitamente a tutta la nostra struttura che si è evoluta in tal direzione. 4 L’Audax Bovalinese ha ospitato gli Arsenal Day nel 2013 e nel 2014: ci racconti brevemente l’esperienza dei vostri bambini a stretto contatto con i tecnici inglesi Senza dubbio un’esperienza importante; esaltante per l’entusiasmo dei bambini nel trovarsi difronte a dei tecnici non italiani, ma anche stimolante per tutta la nostra organizzazione. Il ritorno dei bambini è stato ottimo, perché hanno dimostrato di aver appreso durate l’anno i dettami forniti loro dai nostri istruttori e quindi alla prova dei fatti si sono dimostrati pronti e concentrati, segno che attendevano e credevano in quello che facevano. Didattica Osservo... Alleno! L’osservazione come strumento di conoscenza di Giuseppe Di Pasquale Sempre di più, noi allenatori, siamo alla ricerca di proposte, spunti, idee per ottimizzare il nostro lavoro, per fornire proposte innovative. Cerchiamo esercitazioni calzanti alla nostra idea di calcio, per variare la routine ed a volte, e spero solo a volte, per “provare” un’esercitazione svolta magari da una squadra di livello superiore. E siamo così presi da questo che ci preoccupiamo solo che quell’esercitazione tanto cercata, studiata, riesca. La nostra attenzione è così orientata più sull’esercitazione stessa che sul ragazzo. E purtroppo non sempre consideriamo dove invece questo ci porta. Per tutto ciò trascorriamo ore al computer per ricercare esercita- zioni da proporre nel prossimo allenamento. Questa ricerca non è sbagliata ma spesso ci porta a non considerare mille spunti che i nostri ragazzi ci inviano quotidianamente, ad ogni allenamento. Nel corso delle esercitazioni i ragazzi ci inviano innumerevoli messaggi, la nostra capacità di leggerli, interpretarli diventa il valore aggiunto della nostra didattica. Questi messaggi li possiamo fare nostri solo se attuiamo una pratica semplice ed efficace: l’osservazione. Tante volte pensiamo di osservare, dico pensiamo perché spesso ci riduciamo alla ricerca dell’errore, che, una volta trovato, lo sottolineiamo ed immediatamente forniamo una soluzione, la nostra soluzione. La pratica dell’osservazione la dobbiamo intendere invece come un vero strumento professionale di conoscenza. Non casuale o saltuaria ma praticata in maniera costante e scientifica. Per renderla produttiva e stimolante ed affinché diventi una guida per la didattica dovremmo seguire dei passaggi semplici ma fondamentali. Non temiamo affatto affermare che la nostra capacità didattica cresce proporzionalmente alla nostra capacità di osservazione. Una osservazione efficace è dunque un’azione sistematica, usata quasi come mezzo di ricerca. Esistono differenze tra una osservazione episodica, ingenua (basata su esperienze personali) ed una scientifica, oggettiva. COSA OSSERVARE: c’è un “cosa” osservare; in questo caso bisogna delineare il campo di osservazione, circoscriverlo, chiarire lo scopo e le ipotesi di lavoro, non bisogna mai farsi fuorviare dagli elementi accessori dell’esercitazione, una osservazione quindi che ha quasi i lineamenti della selettività. COME OSSERVARE: osservare sempre in maniera analitico-descrittiva, evitare quindi modi sintetici e valutativi, quella valutazione immediata che ci porta a fornire spesso ed in fretta la soluzione del problema e non ci spinge a considerare e 5 fornire gli strumenti per risolvere (Metodologia Arsenal). QUALI MODALITA’: Le modalità di osservazione devono essere precise, riproducibili, dobbiamo attuare delle pratiche di osservazione che poi possano essere appunto riprodotte per avere confronti futuri, tutto ciò per rendere fruibili nel tempo i nostri dati e/o interpretazioni. Registrare, prendere appunti, filmare diventano modalità essenziali. IL CONTESTO: Considerare sempre il contesto di osservazione: è una situazione di apprendimento? E’ una situazione spontanea? I messaggi trasmessi dai ragazzi nelle diverse situazioni possono essere condizionati da ansia, stress, stanchezza ma anche da momenti di giovialità, spontaneità. Questa diversa carica affettiva e cognitiva deve assolutamente essere considerata nell’interpretazione del messaggio. IL TEMPO: Non dobbiamo, inoltre, dimenticare i tempi e i momenti di osservazione, tempi circoscritti e riconosciuti in segmenti. Il giusto segmento temporale ci permette di “catturare” i momenti di maggiore attenzione, di freschezza mentale e fisica, elementi sicuramente condizionanti se non considerati in maniera adeguata. L’ANALISI DEI DATI: Questo ultimo passaggio, assolutamente fondamentale, fatto di lettura ed interpretazione, deve considerare il numero e la qualità degli input ricevuti dai ragazzi. Analizzarli, farli interagire, creare collegamenti dovrebbe essere una pratica sistematica e puntuale. E solo dopo tutto questo arriva il momento valutativo, separato da altri e necessario per dare profondità e senso alle ipotesi di lavoro. In conclusione una osservazione attenta descrive non omette, arricchisce non sceglie, esalta il contesto non decontestualizza gli elementi oggetto della nostra attenzione. Una attenta analisi del tutto, la indiscussa centralità dell’allievo e l’aderenza delle proposte al percorso didattico programmato, ci rendono, credo, buoni insegnanti di calcio. Calcio e Capacità Coordinative La specificità delle Capacità Coordinative nelle diverse discipline sportive di Jacopo Cappelletti Sono decenni che ormai si parla e si studiano le Capacità Coordinative ma solo negli ultimi anni, nel calcio, si sta dando loro l’importanza che meritano, la loro strutturazione è sicuramente da considerare sia un prerequisito delle qualità tecniche sia un aspetto fondamentale per la prevenzione degli infortuni. Tra le tante definizioni di capacità coordinative quella che più ci colpisce è questa: Presupposti generali che consentono guida, controllo e correzione del movimento al fine di renderlo preciso ed economico. In altre parole, facilitano il perfezionamento di movimenti complessi nei diversi stadi dell’apprendimento e consentono un rapido adattamento a condizioni esterne variabili o diversificate. Tuttavia molti istruttori/allenatori rimangono ancora ancorati alla vecchia suddivisione “scolastica”, e spesso fuorviante, delle Capacità Coordinative che vede un lungo elenco (oltretutto diverso da autore ad autore) di qualità da “esercitare” se non addirittura da “addestrare”. Tra queste ricordiamo: • destrezza fine, • capacità d’equilibrio, • elasticità di movimento, • capacità di combinazione motoria, • fantasia motoria, • orientamento spazio-temporale, • differenziazione dinamica, • anticipazione motoria, • reazione motoria, • memorizzazione motoria, • ritmizzazione. In altre parole, non solo manca una corretta visione in grado di integrare queste qualità all’interno del gioco del calcio ma non troviamo nemmeno molte pubblicazioni su come lavorare in campo per strutturarle. Facciamo di seguito degli esempi su come possano essere interpretate alcune capacità coordinative in sport molto diversi tra loro: La capacità di equilibrio del calciatore è diversa da quella del pattinatore, sia perché si “gareggia” su superfici diverse, sia perché gli elementi “disequilibranti” dei 2 sport sono diversi. Infatti, nel pattinaggio le rotazioni (soprattutto quelle in volo) sono elementi che non sono presenti nel calcio, nel quale invece hanno un aspetto preponderante, come elementi disequilibranti, i contrasti. Anche la capacità di ritmo è disciplina-specifica; nella Ginnastica ritmica è la melodia di un pezzo musicale a dare la cadenza dei movimenti da effettuare, mentre nel calcio (ad esempio nella conduzione della palla) è l’integrazione del contesto di gioco con le capacità senso-percettive dei recettori muscolari. Sarebbe opportuno, secondo noi, diversificare le capacità coordinative specifiche di ogni sport in pochi gruppi, rispettando, inoltre, la loro specifica applicazione nella specialità presa in esame. Facendo riferimento al nostro sport sarebbe importante individuare quali possano essere le esercitazioni a “secco” o con palla che possono diventare prerequisiti per la performance calcistica. Nel calcio possiamo raggrupparle in 3 gruppi che poi rappresentano il lavoro principale: • Mezzi rivolti all’allenamento dell’agilità: cioè l’insieme di qualità coordinative che fungono da presupposto allo sviluppo e alla stabilizzazione della rapidità. Particolare attenzione va data alla “tempestività” dei vari stimoli allenanti durante la crescita, per sfruttare la sensibilità delle varie qualità fisiologiche (plasticità nervosa, mielinizzazione fibre motorie, ecc.) nelle varie fasi dello sviluppo. • Mezzi rivolti all’allenamento del “Senso del movimento”: cioè l’insieme di qualità che permettono di avere una certa precisione dei movimenti; è particolarmente allenabile in fase pre-puberale (fino 11-12 anni). Nella fase puberale si assiste ad un peggioramento temporaneo (per l’incremento della forza e della lunghezza degli arti), per poi ritornare particolarmente allenante nell’adolescenza. • Mezzi rivolti all’allenamento del “Senso del gioco”: cioè l’insieme di qualità che permettono di comprendere le dinamiche cognitive del movimento (orientamento delle “scelte” durante il gioco), le cui potenzialità incrementano con la maturazione mentale del soggetto. Possiamo quindi affermare che l’allenamento della coordinazione “a secco” è orientato allo sportspecifico e deve essere improntato sugli aspetti fondamentali della performance che poco sono allenati con la palla. Aspetto non secondario è il rispetto dell’età dell’allievo (quindi delle “fasi sensibili”) che inequivocabilmente condiziona la scelta delle esercitazioni. 6 Didattica La formazione del portiere nella scuola calcio Di Antonio Fischetti La formazione del portiere nella Scuola Calcio è un momento fondamentale del percorso formativo dell’allievo. Credo sia indiscutibile, infatti, che nella scuola calcio si pongano le fondamenta per costruire i giocatori del futuro, e credo sia altrettanto vero che alcuni aspetti siano allenabili in maniera proficua solo in questa età. Parliamo chiaramente delle Capacità Coordinative, che hanno il loro maggior incremento tra i 7 e gli 11 anni. Potranno essere perfezionate fino alla pubertà e solo mantenute costanti dall’età post-puberale fino alla fine della carriera. Nelle categorie Pulcini ed Esordienti alleneremo tutte le capacità coordinative ricercando i massimi miglioramenti dei nostri portieri, affiancando all’allenamento tecnico un programma di preparazione motoria specifico. Le capacità coordinative che verranno allenate saranno: • • • • • • • • Differenziazione, Combinazione e Accoppiamento, Ritmizzazione, Reazione e anticipazione motoria, Equilibrio (statico e dinamico), Differenziazione spazio-temporale, Orientamento spazio-temporale, Mobilità articolare ed elasticità articolare. Nel contempo inizieremo a dare indicazioni importanti sui fondamentali tecnici del portiere. Oltre a far crescere il piacere di tuffarsi occorre al contempo evitare traumi o infortuni che lo porterebbero ad allontanarsi precocemente dal ruolo del portiere. Quindi, come già detto prima, affiancheremo ad un programma di preparazione motoria un valido programma tecnico che comprenda l’insegnamento delle varie tecniche di presa, tecniche di uscita, posizionamento e, ormai non più una novità, insegneremo ai nostri giovani portieri a gestire la palla con i piedi come, se non meglio, di chi ha scelto di giocare in altri ruoli. Ormai il portiere del calcio attuale è sempre di più un giocatore in movimento, per cui anche sotto questo aspetto allenarlo in tenera età ci consentirà di avere poi nel settore giovanile un portiere con un bagaglio motorio e tecnico di rispetto. Queste sono delle piccole indicazioni che mirano ad indirizzare verso la giusta via il percorso formativo il giovane atleta che decide di fare il portiere. E’ un età dove i piccoli atleti apprendono subito e tanto, per cui utilissima per far immagazzinare i gesti tecnici fondamentali del ruolo e soprattutto è l’età portante per l’apprendimento di tutte le abilità motorie necessarie per proseguire un valido cammino nell’attività sportiva. 7