Ufficio di Piano di Piacenza GRUPPO DI INCONTRO E MUTUO

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Ufficio di Piano di Piacenza
GRUPPO DI INCONTRO E MUTUO AIUTO DI GENITORI AFFIDATARI
Ente promotore: Comune di Piacenza Centro per le famiglie
Ente attuatore: Associazione Dalla parte dei bambini onlus
Il progetto, attivo da molti anni prevede la conduzione di un gruppo di famiglie affidatarie (una dozzina) da
parte di una psicologa e di una volontaria dell’Associazione dalla parte dei bambini nell’ambito di una
convenzione annuale con il Comune di Piacenza. Le famiglie si incontrano con cadenza mensile ,trattano
diversi argomenti e vengono anche utilizzate tecniche animative, mezzi audio visivi e metodologie di
coinvolgimento attivo delle famiglie. È previsto contemporaneamente agli incontri un servizio di
intrattenimento per i minori.
FAMIGLIA AFFIANCA FAMIGLIA
Ente promotore: Comune di Piacenza Centro per le Famiglie
Ente attuatore: Associazione Dalla parte dei bambini Onlus
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Scuole , parrocchie, volontariato
Il progetto iniziato nel marzo 2015 ha l’obiettivo di individuare famiglie e tutor disponibili a sperimentare
un progetto di affiancamento familiare. Per l’anno in corso sono previste le seguenti attività :
1) Incontri con associazioni di volontariato, parrocchie e gruppi presenti sul territorio per presentazione e
condivisione del progetto
2 contatti con alcune scuole primarie cittadine per distribuzione di un calendario di presentazione
dell’affiancamento familiare, proposta di uno spettacolo teatrale specifico , di un laboratorio per bambini e
di un incontro con le famiglie
Per l’anno prossimo si prevede la formazione delle famiglie disponibili e un corso di formazione per i tutor.
ATTIVITÀ DI SENSIBILIZZAZIONE IN TEMA DI AFFIDO NELLE SCUOLE PRIMARIE
Ente promotore: Comune di Piacenza Centro per le famiglie
Ente attuatore: Associazione Dalla parte dei bambini Onlus, Associazione Le valigie
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Scuole primarie
Il progetto, attivo da diversi anni nella città di Piacenza prevede interventi di sensibilizzazione all’interno
delle classi seconde e terze delle scuole primarie piacentine, per sensibilizzare bambini ,genitori e
insegnanti al tema dell’affido e dell’accoglienza familiare.
Previo contatto e autorizzazione con i Dirigenti scolastici vengono svolti laboratori nelle classi in orario
scolastico, con la presenza attiva delle insegnanti e viene realizzato uno spettacolo teatrale conclusivo sul
tema. È previsto un incontro con i genitori, che assistono allo spettacolo e vengono informati delle
caratteristiche dell’affido e dei servizi territoriali che se occupano.
PERCORSI DI FORMAZIONE ADULTI ACCOGLIENTI
Ente promotore: Provincia di Piacenza, Associazione Dalla parte dei bambini Onlus
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Comune di Piacenza
La Provincia di Piacenza ha attivato nel 2014 il percorso di formazione per aspiranti adulti accoglienti ,ai
sensi della direttiva regionale 1904/2011 ,rivolto ad adulti impegnati nella gestione di comunità familiari ,
comunità case famiglie, comunità gestanti e per madri con bambino.
Il corso è stato seguito da 25 persone provenienti sia dalla città di Piacenza e provincia, che da Parma,
Modena e Ferrara.
PERCORSO DI FORMAZIONE PER ASPIRANTI MENTOR
Ente promotore: Provincia di Piacenza
Ente attuatore: Associazione Dalla parte dei bambini Onlus
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Comune di Piacenza
Alla fine dell’anno 2014 si è concluso il percorso di formazione /informazione per aspiranti MENTOR;
ovvero aspiranti volontari che affiancheranno ragazzi collocati fuori dalla famiglia d’origine. Obiettivo del
corso era formare adulti disposti ad accompagnare minori prossimi alla maggiore età ,collocati in comunità
di accoglienza e per i quali è possibile prevedere un affiancamento temporaneo fino al raggiungimento di
una autonomia economica e personale. Hanno partecipato 10 adulti.
Ufficio di Piano di Distretto Levante
FAMIGLIA AFFIANCA FAMIGLIA
Ente promotore: SUEP E ASSOCIAZIONE DALLA PARTE DEI BAMBINI
Ente attuatore: ASSOCIAZIONE DALLA PARTE DEI BAMBINI, SERVIZIO SOCIALE DI LEVANTE, ASSOCIAZIONE
GENITORI INSIEME (AGE)
Altri soggetti coinvolti nel progetto: COMUNI ASSOCIAZIONI LOCALI
Attività promozionali, informative e formative per la realizzazione di progetti di affiancamento famiglie a
sostegno di situazioni famigliari con minori in condizioni di fragilità.
Ufficio di Piano di Langhirano
L.IN.F.A. LUOGO DI INCONTRO PER FAMIGLIE APERTE
Ente promotore: ASP AZIENDA SOCIALE SUD EST
Ente attuatore: ASP AZIENDA SOCIALE SUD EST in collaborazione con COOP CONNESIONI
Altri soggetti coinvolti nel progetto: scuole, associazioni sportive, parrocchia.
Il progetto si pone l’obiettivo generale di accrescere il dialogo e l’ interrelazione tra le famiglie residenti sul
territorio ed i servizi competenti. A partire dai bisogni rilevati si è dato vita ad un luogo fisico d’ incontro ed
accoglienza, di tipo semi-residenziale, atto a facilitare lo svolgimento di attività finalizzate alla costruzione
di nuovi percorsi di sostegno alla genitorialità ed ai minori. Il soddisfacimento dei bisogni rilevati rende
altresì necessario un approccio pluridimensionale che si basa sulle seguenti azioni:
1. Creazione di gruppi di sostegno alla genitorialità ed ai minori. I gruppi (gruppo mamme, gruppo
adolescenti, gruppo separazioni conflittuali, gruppo sostegno alla genitorialità) consentono di
migliorare la qualità del servizio attraverso la partecipazione attiva delle famiglie e la
diversificazione del servizio offerto, in base alle necessità rilevate nell’utenza.
2. Attivazione di laboratori tematici che consentiranno di sviluppare la creatività e la partecipazione
attiva come prevenzione al disagio sociale.
3. Attività di sensibilizzazione sul tema dell’affido, svolta attraverso il coinvolgimento di nuove
famiglie accoglienti sostenuto e accompagnato dal confronto con altri genitori affidatari.
4. Organizzazione di eventi formativi rivolti agli operatori e alla cittadinanza
Ufficio di Piano di Distretto Sud- Est
UNA FAMIGLIA PER UNA FAMIGLIA
Il progetto proposto, della Fondazione Paideia, ha la finalità di sostenere famiglie che vivono un periodo di
difficoltà nella gestione della quotidianità e nelle relazioni educative con i figli. Il progetto, innovativo,
sposta la centralità dell'intervento dal bambino (tipico dell'affido) al nucleo familiare: una famiglia sostiene
un'altra famiglia in temporanea difficoltà, coinvolgendo i componenti di entrambi i nuclei. L'affiancamento
permette di instaurare un rapporto di reciprocità che sostiene senza dividere, con uno sguardo sulla
famiglia, vista come risorsa, non come problema; é finalizzato ad aumentare l'interazione tra famiglie, enti
e servizi, sia facilitando nelle famiglie una relazione di maggiore fiducia nei confronti delle realtà
istituzionali, sia implementando la collaborazione pubblico-privato. Il progetto è coordinato da un'équipe
tecnica che si occupa di tutte le fasi dello sviluppo, in partnership con realtà associative e gruppi familiari
del territorio.
Ufficio di Piano di Fidenza
UNA FAMIGLIA PER UNA FAMIGLIA
Ente promotore: Asp Distretto di Fidenza attraverso o il lavoro integrato del Centro per le Famiglie del
Distretto di Fidenza e il Servizio Sociale del Distretto di Fidenza
Ente attuatore: Asp distretto di Fidenza
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Associazioni , Parrocchie, Terzo settore, Comuni
Si tratta di un progetto che ha concluso la fase sperimentale nel dic. 2014 ed è ora entrato nella fase
ordinaria. Il progetto prevede che una famiglia affiancante sostenga per un anno una famiglia in
temporanea difficoltà genitoriale. È previsto un patto tra famiglie , la figura di un tutor che accompagna la
famiglia affiancante e tiene i rapporti con il Servizio Sociale. L'intervento si situa nella fascia degli interventi
di prevenzione perché la tipologia di famiglie che usufruiscono del progetto non hanno in generale
compromissione della potestà genitoriale, né provvedimenti del tribunale.
Ufficio di Piano di Parma
UNA FAMIGLIA PER UNA FAMIGLIA
Ente promotore: COMUNE DI PARMA
Ente attuatore: COMUNE DI PARMA
Altri soggetti coinvolti nel progetto: CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO, FONDAZIONE CARIPARMA,
FONDAZIONE PAIDEIA
Una famiglia per una famiglia è la sperimentazione di una nuova forma di sostegno fra famiglie: un nucleo
familiare che vive un periodo di difficoltà viene affiancato da un altro nella gestione della vita quotidiana e
nelle relazioni educative con i figli, per un periodo di tempo determinato. È un patto di solidarietà tra
famiglie, basato sullo scambio, la relazione, la reciprocità. Coinvolge famiglie capaci di ascolto e attenzione,
disponibili ad intraprendere un’esperienza di affiancamento, o che già aiutano nuclei famigliari in difficoltà,
e che possono trovare nel progetto una preparazione mirata, un costante sostegno e tutoraggio, una rete di
appoggio fatta da altre famiglie, associazioni, e comune di parma insieme.
Ufficio di Piano di Reggio Emilia
UNA FAMIGLIA PER UNA FAMIGLIA
Ente promotore: COOPERATIVA Madre Teresa/Cooperativa Progetto Crescere
Ente attuatore: Area Sociale e Socio-sanitaria dell'Unione Terra di Mezzo
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Fondazione Onlus Paideia di Torino, Fondazione Manodori, Istituti
comprensivi del territorio, Parrocchie, Famiglie risorsa, Associazioni sportive e di volontariato del territorio,
Caritas, Regione Emilia Romagna
A una famiglia in difficoltà viene affiancata una famiglia “risorsa” in una relazione solidale e di prossimità: i
membri della famiglia affiancante offrono le proprie specifiche competenze, determinate da età,
professioni, inclinazioni differenti e questo permette di intervenire in situazioni di disagio non ancora
conclamato, al fine di prevenire il deteriorarsi di una situazione che potrebbe portare anche
all’allontanamento del bambino.
Grazie ad uno sguardo diverso sul nucleo familiare, che sappia cogliere le risorse ancora presenti e
rafforzarle, la centralità dell’intervento si sposta dal bambino alla famiglia. “Una famiglia a una famiglia”
opera per rafforzare i legami e la relazione tra genitori e figli.
Ufficio di Piano Unione Tresinaro Secchia
GRUPPO DI SOSTEGNO PER FAMIGLIE AFFIDATARIE E ADULTI ACCOGLIENTI
Ente promotore: Unione dei Comuni della Val D’Enza
Ente attuatore : Servizio Sociale Integrato-Centro per le Famiglie e Servizio Famiglie e Infanzia
Incontri di sostegno mensili con il gruppo delle famiglie affidatarie per percorsi di formazione e di sostegno
GRUPPO DI SOSTEGNO PER GENITORI DI ADOLESCENTI CON PROGETTI DI AFFIDO -SOSTEGNO
Ente promotore: Servizio Sociale Integrato
Ente attuatore: Servizio Sociale Integrato - Centro per le Famiglie-Servizio Famiglia e Infanzia
Incontri mensili di supporto educativo e sostegno genitoriale per genitori con complessità e fragilità
genitoriale
Ufficio di Piano Frignano
LABORATORIO AFFIDO
Ente promotore: Unione dei Comuni del Frignano
Ente attuatore: Unione dei Comuni del Frignano Azienda USL di Modena Distretto n.5
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Famiglie affidatarie del territorio
Incontri periodici di condivisione, programmazione e confronto sulle tematiche dell'affido
Ufficio di Piano Modena
UN BAMBINO PER AMICO
Ente promotore: Consulta per le politiche familiari, solidali e della coesione sociale
Ente attuatore: Centro per le famiglie del comune di Modena e Consulta per le politiche familiari, solidali e
della coesione sociale
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Famiglie di Supporto, famiglie d'origine dei bambini, Servizi Sociali,
Scuole di ogni ordine e grado, associazioni, AUSL NPI.
Il progetto nasce negli anni 90 dalla collaborazione tra la Consulta e il Centro per le Famiglie. Il fine era ed è
quello di dare sostegno a famiglie che in un determinato momento della loro esistenza hanno bisogno di un
supporto familiare che non possiedono. Il progetto è realizzato grazie alla disponibilità di Volontari che
offrono una prestazione libera e gratuita a favore di famiglie in situazione di disagio medio-lieve. Questo fa
si che il progetto si inserisca nell'area della prevenzione attraverso il metodo e le tecniche dello sviluppo di
comunità. Diverse le finalità e gli obiettivi dell'intervento tra queste: sviluppo di reti sociali, integrazione
delle famiglie nel territorio, prevenzione dell'isolamento sociale, diffusione di una cultura dell'accoglienza,
promozione del benessere familiare. Gli interventi prevedono l'accoglienza e l'ospitalità in alcuni momenti
della settimana, nel fine settimana, lo svolgimento dei compiti attività normalmente legate alla vita di un
bambino. I Volontari possono contare sulla presenza dell'operatore del progetto che offre un'ampia
disponibilità attraverso una facile reperibilità, momenti di verifica costanti, formazione e gruppi di
confronto.
La banca dati dei Volontari è in continua evoluzione perché le persone entrano ed escono dal progetto e,
alle volte, intraprendono il percorso dell'affido familiare. Nel 2015 le famiglie accoglienti inserite nella
banca dati sono state 160 mentre i progetti sono stati 170 in tutta la città.
L'operatore del progetto cura la promozione del progetto stesso affinché la banca dati dei Volontari abbia
sempre delle disponibilità e può sempre contare per il confronto dei casi sul lavoro d'equipe del Centro e
della Consulta oltre al confronto con il Servizio Sociale.
Ufficio di Piano Unione Delle Terre D’argine
UN BAMBINO PER AMICO
Ente promotore: SERVIZIO SOCIALE MINORI E FAMIGLIE DELL’UNIONE DELLE TERRE D’ARGINE
Ente attuatore: CENTRO PER LE FAMIGLIE
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Servizio sociale territoriale Associazione Venite alla Festa Associazione
Chernobyl
Il progetto 'Un bambino per amico sostiene le famiglie nella cura dei loro figli, quando le difficoltà della vita
quotidiana incalzano e, allo stesso tempo, promuove e orienta la disponibilità di persone o famiglie
volontarie nel prendersi cura di bambini e bambine in alcuni momenti della giornata o della settimana.
Si rivolge sia ai genitori che sentono l'esigenza di un supporto per la gestione della propria vita familiare e ai
bambini che possono usufruire di nuove opportunità di incontro e gioco, sia a singoli o famiglie che offrono
il proprio aiuto per sostenere un bambino o una famiglia in difficoltà.
Il Centro per le famiglie in collaborazione con le Associazioni Venite alla festa e Chernobyl svolge una azione
di promozione raccogliendo le disponibilità di volontari per questi progetti di sostegno , propone un
percorso di preparazione . Qualora, direttamente o attraverso il servizio sociale territoriale, il Centro per le
famiglie raccoglie il bisogno di genitori di essere sostenuti in alcuni compiti di cura dei figli , provvede a
verificare la disponibilità dei volontari.
Ufficio di Piano Unione dei Comuni del Distretto Ceramico
FAMIGLIE IN CIRCOLO
Ente promotore: Unione dei Comuni del Distretto Ceramico
Ente attuatore: Unione dei Comuni del Distretto Ceramico
Altri soggetti coinvolti nel progetto: famiglie
Il progetto si rivolge a tutte quelle famiglie che, attraversando un periodo difficile, hanno bisogno di aiuto
nella cura e nella gestione del quotidiano dei propri bambini. Le famiglie possono essere conosciute e
seguite dal Servizio Tutela Minori dell’Unione dei Comuni e dai Servizi Sociali del territorio. Le famiglie che
vivono situazioni di disagio e di solitudine possono quindi contare su altre famiglie che mettono il loro
tempo a disposizione prestando aiuti di vario genere (aiuto al domicilio, trasporti verso e dal nido/scuola,
aiuto nello svolgimento dei compiti, piccole incombenze relative alla spesa, al riordino e alla pulizia della
casa).
Ufficio di Piano di Bologna
PROGRAMMA DI INTERVENTO PER LA PREVENZIONE DELL'ISTITUZIONALIZZAZIONE (P.I.P.P.I.)
Ente promotore: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Università degli Studi di Padova Regione
Emilia Romagna
Ente attuatore: Comune di Bologna e Città Metropolitana
Altri soggetti coinvolti nel progetto: ASP Città di Bologna: Centro per le Famiglie; AUSL: Consultorio
Familiare, Neuropsichiatria Infantile; cooperative sociali: Open Group, Società Dolce; Associazione
Margherita Onlus; famiglie e minori
Il programma prevede un intervento intensivo e integrato a favore di nuclei familiari a medio grave rischio
di allontanamento dei loro figli (home intensive care), attraverso il coinvolgimento attivo della famiglia nel
processo di cambiamento che la riguarda. Il programma ha la finalità di sostenere e proteggere il legame
tra genitori e figli, favorire una crescita positiva dei bambini e un maggior benessere per tutto il nucleo
familiare all'interno del proprio contesto di vita.
Uno dei dispositivi di intervento fondamentali del programma è l'affiancamento della famiglia di appoggio,
secondo la logica del sostegno “da famiglia e famiglia”. La famiglia di appoggio può essere una famiglia, una
coppia, un single; si rende disponibile a dedicare un po' del proprio tempo (qualche ora durante la
settimana, uno o più pomeriggi, il fine settimana, in base alle propria organizzazione e alle proprie
possibilità); diventa, per i bambini accolti, uno spazio di normalità e familiarità, un punto di riferimento
importante; li aiuta nello svolgimento dei compiti, li coinvolge nel tempo libero in attività ricreative,
sportive, ludiche. Offre ai genitori un sostegno concreto, sia fattivo che emotivo, nella vita di tutti i giorni, è
disponibile ad ascoltarli e a confrontarsi con loro; a creare delle occasioni conviviali di scambio; sa cogliere e
rinforzare le risorse dei genitori e li sollecita nell’attenzione ai bisogni dei loro figli, supportandoli nella
relazione e nella comunicazione con loro; media rispetto alla diversa cultura di appartenenza, li aiuta nella
conoscenza di altre famiglie, li accompagna nell'individuare le risorse territoriali disponibili in funzione di
specifici bisogni.
Tale progetto di sostegno familiare è coordinato dal Centro per le famiglie in collaborazione con la
cooperativa Open Group; le risorse accoglienti sono persone che hanno svolto il percorso di formazione
dell'affido, volontari iscritti al registro cittadino del Volontariato familiare, famiglie di appoggio della rete di
Open group, coppie che stanno svolgendo il percorso adottivo e che desiderano sperimentarsi nel contatto
con bambini e genitori. Le famiglie di appoggio si incontrano periodicamente in un gruppo di confronto e
sostegno che si svolge al Centro per le famiglie circa una volta al mese e si raccordano, per il progetto di
affiancamento, con l'equipe territoriale che segue il nucleo.
Il programma P.I.P.P.I. ha una durata di 18 mesi; prevede nel tempo la diminuzione graduale degli interventi
specialistici a favore di genitori e figli, mentre parallelamente punta a creare intorno ai nuclei una rete
sociale e relazionale stabile, relazioni di sostegno spontanee che li affianchino in modo più naturale. La
famiglia di appoggio, la comunità del vicinato, dei compagni di scuola, della parrocchia, del centro sportivo,
del parco giochi...possono diventare risorse fondamentali perché sono presenti aldilà dei Servizi e stanno
accanto al nucleo nella quotidianità e lo possono sostenere nel tempo attraverso relazioni di reciprocità e di
mutuo aiuto.
L'OSPITE È DESIDERATO: ACCOGLIENZA IN FAMIGLIA DI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI
Ente promotore: ASP Città di Bologna: Centro per le famiglie, Ufficio Minori non accompagnati - Comune di
Bologna
Ente attuatore: ASP Città di Bologna: Centro per le famiglie, Ufficio Minori non accompagnati - Comune di
Bologna: Ufficio Tutele e Protezioni.
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Autorità Giudiziaria, Comunità educative, mediatori culturali, famiglie e
minori , Centro interculturale Zonarelli, Associazioni di cittadini stranieri.
L'Ufficio minori non accompagnati si occupa della presa in carico di tutti i minori sprovvisti di riferimenti
parentali rinvenuti sul nostro territorio, secondo la normativa vigente. Per ognuno di loro predispone
l'accoglienza e definisce progetti di integrazione, socializzazione, formazione, inserimento lavorativo, cura
della documentazione, passaggio all’autonomia. La collaborazione con il Centro per le famiglie ha
consentito di ampliare le opportunità di accoglienza per tali minori attraverso l'inserimento in famiglia,
quando possibile. L'istruttoria delle risorse accoglienti viene svolta da un'equipe di lavoro che valuta
l'idoneità delle risorse e la fattibilità dell'inserimento in famiglia. Il servizio monitora l'andamento
dell'accoglienza attraverso colloqui periodici e visite domiciliari; sostiene il progetto di autonomia e
regolarizzazione del minore, affiancando la famiglia in questo compito.
Ufficio di Piano del Distretto Pianura Ovest
FAMIGLIE ACCOGLIENTI – DISTRETTO DI CASALECCHIO DI RENO
Ente promotore: Ausl/Asc Insieme
Ente attuatore : A.A.A.
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Associazione Ci vuole un villaggio, Distretto di Casalecchio di Reno
Accoglienza e sostegno ai minori in difficoltà e alle loro famiglie attraverso esperienze part-time e/o di
vacanza rivolti ai bambini; creazione e potenziamento di reti di famiglie accoglienti.
FAMIGLIE ACCOGLIENTI DI ZOLA PREDOSA
Ente promotore: Comune di Zola Predosa in convenzione con ASC Insieme
Ente attuatore: Associazione di volontariato Emiliani Onlus
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Servizio A.A.A.
Operare per il minore in difficoltà all’interno del contesto di vita creando una relazione di prossimità con la
sua famiglia
Ufficio di Piano del Circondario Imolese
ADESSO PARLO IO
Ente promotore: ASP CIRCONDARIO IMOLESE
Ente attuatore: FONDAZIONE SANTA CATERINA
Percorso di gruppo per minori in affido familiare che promuove il racconto, il confronto e la condivisione tra
i membri del gruppo stesso cercando di partire dall’ascolto del minore, di approfondirne i vissuti e
l’esperienza all’interno dell’affido analizzandone le problematicità e la ricerca attiva delle soluzioni.
Ufficio di Piano Distretto Ovest (Fe)
AFFIANCAMENTO FAMILIARE “DARE UNA FAMIGLIA A UNA FAMIGLIA”
Ente promotore: Centro per le Famiglie del Comune di Ferrara
Ente attuatore: Centro per le Famiglie del Comune di Ferrara
Altri soggetti coinvolti nel progetto: ASP Ferrara - Servizio Sociale Minori, Fondazione PAIDEIA (Torino),
Associazioni di Volontariato Familiare: Centro Donna Giustizia, SAV, CIRCI, DAMMI LA MANO
Lo scopo degli interventi è quello di limitare il più possibile l’allontanamento dei bambini dal proprio nucleo
di origine in un particolare momento di difficoltà. Si tratta quindi di un intervento preventivo che vuole
dare un aiuto alle famiglie in difficoltà attraverso un nucleo familiare che offre un appoggio non per
sostituire ma per aiutare a far crescere tutti e ciascuno in entrambe le famiglie. Diversamente da affido e
adozione, l’affiancamento familiare non prevede ospitalità o accoglienza presso la propria abitazione, ma
consente comunque interventi di sostegno importanti sul piano preventivo. Ogni componente della famiglia
affiancante diventa soggetto attivo e solidale e apporta il proprio aiuto alla famiglia in difficoltà, in relazione al
ruolo che ricopre, al genere e all’età.
Ogni affiancamento ha generalmente la durata di un anno e l’impegno settimanale richiesto alle famiglie
disposte ad aiutare varia in base alle caratteristiche delle due famiglie e agli obiettivi specifici che si pone il
progetto. Sono previsti, nel corso dell’anno, degli incontri di auto-aiuto e di confronto con le famiglie che
intendono offrire un po’ del loro tempo a bambini e ad altre famiglie in temporanea difficoltà. All’interno
delle attività del Centro per le Famiglie vengono inoltre proposti momento di confronto specifici dedicati
anche ai genitori delle famiglie affiancate.
Negli interventi di affiancamento familiare un ruolo centrale è rivestito dal tutor, che accompagna le
famiglie durante tutto il progetto e svolge un ruolo di mediazione nelle relazioni tra le due famiglie.
Facilitatore comunicativo, mediatore dei conflitti, riequilibratore emotivo, il tutor interviene laddove
insorgono difficoltà e incomprensioni. È chiamato a leggere i problemi dei diversi soggetti coinvolti, a
riformularli, aiutando questi ultimi a trovare soluzioni autonome, senza mai sostituirsi a loro nel processo
decisionale. Anche per i tutors sono previsti momenti di confronto e formazione.
Gli affiancamenti familiari sono partiti a Ferrara nel gennaio 2009 e nel corso di sei anni (fino cioè a
dicembre 2014) sono stati 47 gli affiancamenti realizzati sul territorio ferrarese, cui si aggiungono altri 5
interventi di sostegno familiare attraverso l’affiancamento familiare avviati nel corso del primo semestre
2015.
VOLONTARIATO ACCOGLIENTE
Ente promotore: ASSOCIAZIONE AGIRE SOCIALE CENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO
Ente attuatore: ASSOCIAZIONE AGIRE SOCIALE CENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Centro Donna Giustizia, Comitato Alba Nuova, Dammi la mano,
Famiglie Numerose, Famiglie per l’accoglienza, SAV – Servizio Accoglienza alla Vita, Viale K; In
collaborazione con Asp Settore minori e Centro per le famiglie del Comune di Ferrara
Il progetto prende spunto dalla necessità di offrire sostegno e accompagnamento a famiglie fragili, in
presenza di gravi difficoltà nel mantenere un lavoro senza un adeguato appoggio o una rete familiare o
territoriale, in particolare nell’accudimento e cura dei minori. In genere, attraverso un progetto di
volontariato specifico, è concordata la presenza di uno o più volontari in alcuni momenti della settimana o
nell’arco dell’anno per la cura, l’accompagnamento in orari o periodi in cui i servizi pubblici non sono
disponibili e vi è per la mamma la necessità di lavorare. È prevista l’attivazione di attività di aiuto-compiti
per piccoli gruppi di alunni con problemi di recupero scolastico, presso strutture o enti del territorio
(Parrocchie, centri sociali, centri polivalenti) o presso l’abitazione di volontari. Le situazioni di disagio
sociale ed economico che colpiscono molte famiglie con bambini spesso si incrociano con la mancanza di
reti amicali e parentali e c’è bisogno di un aiuto. Si tratta di famiglie numerose o di famiglie costituite da un
solo genitore, che molte volte è una mamma ma anche di nuclei familiari dove il capofamiglia ha un lavoro
precario o è disoccupato. Vi sono circostanze a rischio che, se non vengono aiutate, possono necessitare di
interventi più complessi ma anche semplici situazioni difficili (ad esempio non riuscire ad andare a prendere
il bambino dall’asilo durante un periodo di stage). Con i volontari accoglienti molti genitori riescono ad
affrontare turni di lavoro in orari non coperti da asili e scuole pubbliche e a beneficiare per i propri figli di
un aiuto compiti per la scuola o a farli partecipare ai campi estivi. L’aiuto richiesto può essere anche di
poche ore alla settimana per un periodo limitato. Il percorso nel volontariato accogliente vede un primo
momento di ascolto attivo e di accoglienza dei genitori da parte dei volontari esperti. Le richieste di aiuto
sono raccolte dai volontari presso associazioni o per conoscenza diretta delle famiglie, altre volte
provengono da Enti e Servizi pubblici. Ogni nuovo volontario viene accompagnato nell’esperienza di aiuto
familiare da un volontario esperto a cui può fare riferimento in caso di difficoltà.
Ufficio di Piano dell'Unione dei Comuni Della Bassa Romagna
MAMMA AIUTA MAMMA
Ente promotore: UNIONE DEI COMUNI
Ente attuatore: UNIONE DEI COMUNI
Altri soggetti coinvolti nel progetto: SAN VINCENZO, FAMIGLIE PER L'ACCOGLIENZA, CARITAS e altre
associazioni del territorio
Una mamma competente offre il suo supporto e la disponibilità della sua casa e del suo tempo per
sperimentare le risorse e abilità di una mamma fragile per potenziarne le capacità pratiche e le autonomie.
Il progetto ha una durata definita e viene attivato e monitorato in integrazione tra l'assistente sociale
responsabile del caso, la mamma accogliente e le associazioni di volontariato.
RETI DI FAMIGLIE, MUTUO AIUTO E PROGETTI DI ACCOGLIENZA E AFFIDO
Ente promotore: UNIONE DEI COMUNI DELLA BASSA ROMAGNA
Ente attuatore: UNIONE DEI COMUNI DELLA BASSA ROMAGNA
Altri soggetti coinvolti nel progetto: ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO, CENTRO PER LE FAMIGLIE UNIONE DEI
COMUNI DELLA BASSAROMAGNA, SERVIZI EDUCATIVI, BIBLIOTECHE E CONTESTI AGGREGATIVI DEL
TERRITORIO
Progetto complessivo elaborato nell'ambito del percorso partecipativo labassaromagna 2020 che prevede,
attraverso l'attivazione di una rete di famiglie, la realizzazione di iniziative di promozione dell'affido e
dell'accoglienza a partire dalle famiglie dei bambini che frequentano i servizi 0-3 del territorio, le
biblioteche (iniziative pubbliche), i centri aggregativi, ecc.
Sono stati anche realizzati incontri tra famiglie interessate ad intraprendere esperienze di affido,
affiancamento e accoglienza e famiglie che già hanno accolto minori.
All'interno del progetto sono stati promossi affiancamenti e accoglienze part time.
Ufficio di Piano di Ravenna
Progetto Accoglienza Familiare
Ente promotore: Azienda Servizi alla Persona Ravenna Cervia e Russi
Ente attuatore: Azienda Servizi alla Persona Ravenna Cervia e Russi
Si tratta di un progetto che ha l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza ai temi dell'accoglienza/sostegno
familiare e reperire risorse al fine di affiancare e supportare le capacità genitoriali, in modo innovativo e
partecipato, dei ” genitori fragili” per evitare e contenere l’allontanamento del minore dal nucleo familiare
d’origine.
Ufficio di Piano di Faenza
SOSTEGNO FAMILIARE
Ente promotore: SERVIZI SOCIALI ASSOCIATI
Ente attuatore: CENTRO PER LE FAMIGLIE
Sensibilizzazione, promozione e reperimento di famiglie per attivare forme diversificate di accoglienza al
fine di sostenere le capacità genitoriali. Tali modalità di accoglienza familiare (per alcune ore la settimana,
al giorno, nel fine settimana, accompagnamenti) permettono di costruire “una rete familiare” lì dove non
c'è o è fragile e costituiscono una forma preventiva a situazioni che potrebbero evolvere negativamente.
Ufficio di Piano Cesena Valle Savio
PROGETTO FAMIGLIE: VULNERABILITÀ, RESILIENZA, PROSSIMITÀ
Ente Promotore: Unione dei Comuni Valle Savio
Ente attuatore: ASP Cesena Valle Savio
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Università di Ferrara
Il progetto “Famiglie: vulnerabilità-resilienza-prossimità” è attivo dall’ottobre 2012 con il Comune di Cesena
- Area Minori e Famiglia in co-costruzione e condivisione con A.S.P. del Distretto Cesena Valle Savio e la
collaborazione per la supervisione della Prof.ssa Bastianoni dell’Università di Ferrara.
Obiettivi del progetto:
 Supportare i genitori nel loro ruolo parentale e nelle loro responsabilità.
 Migliorare il funzionamento psicosociale e cognitivo dei bambini all’interno dei diversi contesti
di vita.
 Aumentare/attivare la capacità/risorse delle famiglie nel fronteggiare aspetti di crisi.
 Rafforzare i processi protettivi, rendendo le famiglie più competenti.
Sotto il profilo metodologico è stato centrale il setting di formazione/supervisione integrata, stabile e
continuativa che ha consentito al gruppo educativo, al gruppo delle assistenti sociali e al gruppo dei
volontari di avere accesso stabilmente ad uno “spazio” dove poter essere ascoltati, accolti e dove poter
ricevere sostegno professionale e condivisione.
Il progetto vede il coinvolgimento di 3educatori + 22 volontari + 11 AS area minori famiglie + 2 tirocinanti
per la documentazione +2 responsabili (Area Minori e Famiglia-Ente Locale + Responsabile Area famiglia –
ASP)Dal 2012 sono 21 le famiglie seguite di cui 42 adulti e 33 bambini.
Attualmente delle 21 famiglie seguite, solo 1 famiglia composta da madre +4 bambini sono stati inseriti in
Comunità madre-bambino.
Ufficio di Piano di Forlì
FORME DI AFFIDAMENTO E ACCOGLIENZA PER BAMBINI E FAMIGLIE: FAMIGLIE DI APPOGGIO, FAMIGLIE
TUTOR, RETI DI FAMIGLIE
Ente promotore: Comune di Forlì Servizio Politiche di Welfare
Ente attuatore: Comune di Forlì Servizio Politiche di Welfare, in convenzione con Organizzazioni del Terzo
Settore
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Centro Famiglie del Comune di Forlì, Cooperativa Paolo Babini,
Associazione Papa Giovanni XXIII, Domus Coop, Centro di aiuto alla Vita di Forlì.
Il sostegno familiare si realizza attraverso varie forme di affiancamento al minore e alla sua famiglia,
definite con il consenso della famiglia stessa. Si attiva in situazioni che non presentano gravi carenze
genitoriali, tant’è che non è prevista la separazione del minore dalla sua famiglia. L’obiettivo prioritario è il
sostegno alla genitorialità. Rappresenta una forma di solidarietà tra famiglie, che non rientra nella categoria
dell’affidamento familiare, anche se indubbiamente è culturalmente ed operativamente ad esso connesso,
che ha come finalità fondamentale quella di sostenere un nucleo familiare in difficoltà e di prevenire il
possibile allontanamento del minore dalla propria famiglia. È possibile prevedere alcune forme di sostegno
anche all’interno di un regime di affido ai Servizi Sociali da parte del Tribunale per i Minorenni, sempre che
questo preveda la permanenza del minore presso la propria famiglia; anche in questo caso l’intervento è
caratterizzato dalla consensualità da parte della famiglia. Le Famiglie di sostegno possono essere coppie
sposate o conviventi, con o senza figli, e anche persone singole. Non esiste un limite d’età. Le persone
interessate segnalano la propria disponibilità al Centro Affidi e successivamente intraprendono un percorso
di conoscenza, formazione, approfondimento personale che si conclude di norma entro alcuni mesi. La
famiglia tutor rappresenta un supporto con funzioni di tutoraggio in affiancamento a più nuclei familiari che
presentano particolare vulnerabilità, complessità e multi problematicità. L’intervento è orientato al
recupero delle autonomie personali e sociali. Non si tratta di un sostegno nella cura dei figli, ma di una
forma di affiancamento che accompagna nella gestione delle relazioni sociali e nei percorsi di autonomia i
genitori o le persone che presentano particolari fragilità e difficoltà. La famiglie tutor è attivata con un
progetto del Servizio Sociale, richiede il consenso del soggetto/i in situazione di vulnerabilità e la
condivisione degli obiettivi. I compiti della famiglia tutor sono :- garantire l’affiancamento dei nuclei accolti
in abitazioni comunali o assegnatari di abitazione, nei diversi interventi progettati dall’assistente sociale;
realizzare momenti di incontro periodici con i nuclei familiari; mantenere i rapporti con il servizio sociale;
partecipare a occasioni di formazione organizzate sia dal Comune che in collaborazione con le
Organizzazioni del Terzo Settore. Le famiglie tutor sono individuate a seguito del percorso di formazione e
valutazione dall’équipe del Centro Affidi e inseriti nella banca dati del Centro. In collaborazione con le
Organizzazioni del Terzo Settore sono attive reti di famiglie affidatarie che svolgono attività di sostegno ai
minori inseriti in comunità e che hanno momenti periodici di confronto sia di gruppo che individuali con la
supervisione di operatori qualificati afferenti alle organizzazioni del terzo settore.
Ufficio di Piano del Distretto Rubicone
GRUPPO DI AUTO MUTUO AIUTO PER FAMIGLIE AFFIDATARIE CONDOTTO DA ESPERTI “GRUPPO
FLIPPER”
Ente promotore: Servizio area tutela e Centro per le famiglie
Ente attuatore: Centro per le famiglie del Distretto Rubicone e Mare
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Provincia (FC)
È un progetto in continuità (ormai è attivo da otto anni) due operatori del centro per le famiglie (psicologi)
conducono il gruppo che si incontra una volta al mese presso il Centro per le famiglie. Il gruppo tratta
argomenti inerenti alle tematiche dell'affido, l'obiettivo è quello di condividere con le altre famiglie i
problemi quotidiani legati all'affido; rafforzare e riconoscere le proprie risorse e imparare ad accogliere i
propri limiti; scoprire l'importanza del dare e ricevere nella condivisione delle esperienze.
GRUPPI DI PAROLE , GRUPPI DI MINORI IN AFFIDO FAMILIARE
Ente promotore: Servizio Tutela e Centro famiglie
Ente attuatore: Centro per le famiglie
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Provincia (FC)
Il gruppo di parole dei minori in affido è condotto da due operatori del centro per le famiglie (un educatore
e un pedagogista) . I minori si ritrovano una volta al mese (come le loro famiglie affidatarie) . Si lavora con il
“gruppo” principalmente sul senso della reciprocità in quanto non è possibile chiarire il proprio sé senza
intersecarlo con le storie degli altri. La reciprocità in questo caso specifico si può attivare sulle storie del
gruppo e sulle storie familiari. Per la realizzazione di questo obiettivo intermedio ci sembra importante
costruire un contesto che permetta di giocare, di immaginare, di pensare, percepire e dare alloggio e
grande importanza all'elaborazione delle emozioni; si implementa il senso di sicurezza in relazione al
proprio sé ed al contesto sociale: attraverso il metodo del gioco, della narrazione ed anche della
espressione “artistica” si riconoscono i saperi nascosti. In questo contesto pensato per il “gruppo” potranno
emergere ragazzi/bambini in grado di considerarsi competenti, in grado di collegare i fili della propria storia
percependone il senso fino a diventare soggetti attivi nel contesto sociale/scolastico.
Ufficio di Piano di Rimini Nord
UNA FAMIGLIA PER CRESCERE
Ente promotore: AZIENDA USL DELLA ROMAGNA-RIMINI
Ente attuatore: AZIENDA USL DELLA ROMAGNA-RIMINI
Altri soggetti coinvolti nel progetto: ASSOCIAZIONI
Il progetto è nato nel 1998 dalla necessità di riflettere su quanto già realizzato, sulle difficoltà riscontrate e i
problemi aperti, per arrivare a riformulare protocolli e procedure operative dei Servizi e a ridefinire le
modalità di informazione e di coinvolgimento dei cittadini sull'argomento Affido Familiare. A questo scopo
si prevedeva l'organizzazione di un servizio per l' Affido Familiare (Gruppo Affido), centralizzato a livello
aziendale che servisse il territorio dei due Distretti di Rimini e Riccione dell'Azienda U.S.L. Questo gruppo di
operatori costituiva l'equipe centrale di riferimento per tutti gli operatori del settore i quali gestivano a
livello territoriale le situazioni di affido, avvalendosi per il reperimento delle famiglie e l'abbinamento con i
minori della Banca Dati centralizzata. Il progetto si proponeva il raggiungimento dei seguenti obiettivi:1)
Formulazione di un Regolamento interno all'Azienda per l'Affido Familiare.2) Individuazione e istituzione
delle Procedure Tecniche e Amministrative interne all'Azienda.3) Definizione di una Campagna di
promozione e sensibilizzazione all'Affido Familiare.4) Istituzione di un Coordinamento con Associazioni o
altri gruppi organizzati già operanti.5) Attivazione di Gruppi di formazione/informazione delle famiglie.6)
Istituzione di una Banca Dati e Anagrafe delle Famiglie fruibile a livello Aziendale.
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE DI ORIGINE IN DIFFICOLTÀ
Ente promotore: AZIENDA USL DELLA ROMAGNA-RIMINI
Ente attuatore: AZIENDA USL DELLA ROMAGNA-RIMINI
Altri soggetti coinvolti nel progetto: ASSOCIAZIONI
Il sostegno è una forma di accoglienza/accompagnamento, a carattere preventivo, centrata sulle esigenze
del minore e della sua famiglia. Lo sguardo preventivo permette di cogliere non solo i limiti ma anche le
risorse presenti all’interno dei nuclei familiari per sostenerle e rafforzare i legami e la relazione tra genitori
e figli. Tale progetto si attiva, infatti, in situazioni di vulnerabilità/fragilità che necessitano di un sostegno
alla funzione genitoriale in un’ottica di prevenzione ma che non presentano gravi carenze genitoriali. Si
realizza in un regime di consensualità tra le parti: Servizio, famiglia d’origine e famiglia di sostegno.
A SOSTEGNO DELL’AFFIDO
Ente promotore: COMUNE DI RIMINI
Ente attuatore: COMUNE DI RIMINI
Altri soggetti coinvolti nel progetto: Azienda USL della Romagna - Rimini; Provincia di Rimini; Centro per le
Famiglie del Comune di Rimini; Centro per le Famiglie Unione Comuni della Valmarecchia; Associazioni che
operano sul territorio rispetto alla tematica dell’affido familiare (Associazione Famiglie per l’Accoglienza e
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII).
Il progetto viene realizzato in collaborazione con il Gruppo Affido dell’Azienda USL della Romagna e con le
Associazioni territoriali che si occupano di affido familiare. Vengono realizzate attività rivolte alla
cittadinanza, finalizzate alla cultura dell’accoglienza e attività rivolte direttamente alle famiglie accoglienti,
di formazione e sensibilizzazione di gruppi familiari e di auto-mutuo aiuto per famiglie affidatarie. Gli
incontri sono svolti all’interno dei Centri per le famiglie del Distretto socio-sanitario di Rimini Nord.
Ufficio di Piano di Riccione Distretto Sud
UNA FAMIGLIA PER CRESCERE
Ente promotore: AZIENDA USL DELLA ROMAGNA-RIMINI
Ente attuatore: AZIENDA USL DELLA ROMAGNA-RIMINI
Altri soggetti coinvolti nel progetto: ASSOCIAZIONI
Il progetto è nato nel 1998 dalla necessità di riflettere su quanto già realizzato, sulle difficoltà riscontrate e i
problemi aperti, per arrivare a riformulare protocolli e procedure operative dei Servizi e a ridefinire le
modalità di informazione e di coinvolgimento dei cittadini sull'argomento Affido Familiare. A questo scopo
si prevedeva l'organizzazione di un servizio per l' Affido Familiare (Gruppo Affido), centralizzato a livello
aziendale che servisse il territorio dei due Distretti di Rimini e Riccione dell'Azienda U.S.L. Questo gruppo di
operatori costituiva l'equipe centrale di riferimento per tutti gli operatori del settore i quali gestivano a
livello territoriale le situazioni di affido, avvalendosi per il reperimento delle famiglie e l'abbinamento con i
minori della Banca Dati centralizzata.
Il progetto si propone il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
1) Formulazione di un Regolamento interno all'Azienda per l'Affido Familiare.
2) Individuazione e istituzione delle Procedure Tecniche e Amministrative interne all'Azienda.
3) Definizione di una Campagna di promozione e sensibilizzazione all'Affido Familiare.
4) Istituzione di un Coordinamento con Associazioni o altri gruppi organizzati già operanti.
5) Attivazione di Gruppi di formazione/informazione delle famiglie.
6) Istituzione di una Banca Dati e Anagrafe delle Famiglie fruibile a livello Aziendale.
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE DI ORIGINE IN DIFFICOLTÀ
Ente promotore: AZIENDA USL DELLA ROMAGNA-RIMINI
Ente attuatore: AZIENDA USL DELLA ROMAGNA-RIMINI
Altri soggetti coinvolti nel progetto: ASSOCIAZIONI
Il sostegno è una forma di accoglienza/accompagnamento, a carattere preventivo, centrata sulle esigenze
del minore e della sua famiglia. Lo sguardo preventivo permette di cogliere non solo i limiti ma anche le
risorse presenti all’interno dei nuclei familiari (target) per sostenerle e rafforzare i legami e la relazione tra
genitori e figli. Tale progetto si attiva, infatti, in situazioni di vulnerabilità/fragilità che necessitano di un
sostegno alla funzione genitoriale in un’ottica di prevenzione ma che non presentano gravi carenze
genitoriali. Si realizza in un regime di consensualità tra le parti: Servizio, famiglia d’origine e famiglia di
sostegno.
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