Musica in scena al Medimex
di ANTONELLA BELLIFEMINE
Si è chiusa domenica scorsa a Bari il "Mediterranean music expo", ovvero il Medimex, l’unica
fiera mercato musicale in Italia dedicata al mercato discografico, alla musica live e ai festival.
La seconda edizione del Medimex, svoltasi dal 29 novembre al 2 dicembre presso gli spazi
espositivi della Fiera del Levante, ha coinvolto più di 1300 operatori ed espositori provenienti da
Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Turchia, Libano, Portogallo, Polonia, Algeria,
Egitto, Grecia, Tunisia, Marocco, Lussemburgo e Islanda e ha visto la partecipazione di 10mila
spettatori, il doppio rispetto al 2011.
Il successo conferma la lungimiranza delle scelte politiche fatte negli ultimi anni nel campo della
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cultura, scelte che hanno permesso alla nostra regione di creare dal nulla un circuito musicale
che oggi c’invidiano in tutta Italia. Il Medimex infatti è organizzato da Puglia Sounds, il
programma regionale che ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’intera filiera musicale (artisti,
imprese, etichette discografiche, festival, studi di registrazione, service, produttori, distributori,
organizzatori che operano sul territorio ed Enti Locali).
Puglia Sounds, finanziato attraverso fondi dell’Unione Europea denominati FERS - Fondo
Europeo di Sviluppo Regionale, è la dimostrazione che di musica si può vivere perché la
musica è lavoro.
Ottima l’organizzazione del Medimex che ha aperto questa seconda edizione con un concerto
presso il Teatro Petruzzelli per celebrare la musica e la poesia di Domenico Modugno.
Protagonisti di questo omaggio alla città di Bari le nuove leve della musica italiana: Noemi, Raiz
e i Radicanto, Mama Marjas, Erica Mou, Dente, Dario Brunori, Alessandro Mannarino, Pacifico
e i Negramaro.
In fiera invece è stato un tripudio di convegni, interviste, showcase, dibattiti sul presente e sul
futuro della musica, soprattutto oggi, in un passaggio epocale importantissimo, in cui la classica
discografia come l’abbiamo sempre conosciuta sta scomparendo per fare posto al nuovo
mercato musicale digitale che ovviamente apre nuovi scenari e nuove opportunità.
Vera novità di questa edizione sono stati i Face to Face(s), meeting della durata di 10 minuti in
cui operatori musicali, musicisti e artisti hanno potuto incontrare e dialogare faccia a faccia con
gli organizzatori dei principali festival italiani e internazionali del calibro di Arezzo Wave, dello
spagnolo Rototom Sunsplash, dell’ungherese Sziget Festival, Auditorium Musica per Roma, La
Notte della Taranta, solo per citarne alcuni.
Gli Incontri d’autore e la Bottega dell’autore, curate dai giornalisti musicali Ernesto Assante e
Gino Castaldo, hanno ospitato i personaggi più influenti della scena musicale italiana (Caterina
Caselli, Mogol, Giuliano Sangiorgi, Luca De Gennaro, Antonello Venditti, Nicola Piovani, Guido
Harari, Max Pezzali) interrogandoli su varie questioni: il futuro della musica, l’autoproduzione e
il self publishing, il ruolo di youtube, la gestione artistica nell’era di internet, i diritti degli artisti, la
musica dal vivo in Europa, gli spazi pubblici per la musica, il ruolo della musica indipendente in
Italia, che proprio quest’anno festeggia il suo cinquantesimo compleanno.
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Piovani ha evidenziato come la cultura non sia un salotto marginale rispetto alla realtà della
finanza e dell’economia, auspicando una riforma come quella americana dei tempi di Roosevelt
in cui il rilancio delle orchestre, della musica in generale coincise con il rilancio del paese nella
sua interezza.
Per il critico musicale e fotografo Guido Harari un salone specialistico come il Medimex,
indirizzato ai vari aspetti della creazione e della comunicazione musicale, ha una funzione
educativa che riesce a far capire come una passione possa trasformarsi in lavoro.
Soddisfatta anche l’assessore al Mediterraneo, cultura e turismo, Silvia Godelli che ha
annunciato l’arrivo di altri fondi europei per il progetto Puglia Sounds, mentre Sangiorgi, leader
dei Negramaro, guarda alla sua Puglia come a un’isola felice, in cui l’arte è riuscita a creare una
collettività migliore, una terra che oggi offre studi di registrazione e sale prove, come dimostra la
storia del gruppo che ha sede a Lecce.
I 23 showcase italiani e internazionali sono stati uno spazio importante per conoscere nuove
realtà della musica di oggi, a tal proposito applauditissimo il giovane il cantautore israeliano
Asaf Avidan.
Nella giornata di chiusura si sono svolte le premiazioni del PIMI (Premio Italiano Musica
Indipendente), andato quest'anno, nelle diverse categorie, a Aftehours, Edda, Teatro degli
Orrori, Luca Sapio, Diaframma, Martelael, Tommaso Colliva, il premio "Fuori dal mucchio"
andato a Colapesce e il premio speciale Pimi, assegnato con un referendum agli Area.
Il gran finale invece è stato curato da XL di Repubblica presso il Teatro Kismet all’insegna del
rock e del cantautorato con le esibizioni di Colapesce, Mellow Mood e Il Teatro degli Orrori.
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