Università degli Studi di Perugia Sezione di Fisica Tecnica Fisica Tecnica Ambientale Lezione del 7 maggio 2015 Ing. Francesco D’Alessandro [email protected] Corso di Laurea in Ingegneria Edile e Architettura A.A. 2014/2015 Argomenti ACUSTICA • Introduzione • Pannelli fonoassorbenti • Strutture fonoisolanti • Progettazione e correzione acustica di una sala • Indici di valutazione del rumore • Fonometro Introduzione Il rumore ambientale: non lo scopriamo oggi… Perché, mi domandi, io mi rinchiuda nel piccolo arido podere nomentano e desideri il sudicio focolare della mia casa di campagna? A Roma, o Sparso, per un povero non esiste luogo né per pensare né per riposare (in pace). La mattina i maestri di scuola, la notte i fornai e per tutto il giorno i calderai rendon la vita impossibile: di qua l'ozioso cambiavalute scuote il sudicio tavolo col mucchio di (monete) Neroniane, di là il battitore pesta col lucido mazzuolo la frantumata pietra aurifera di Spagna; e non si placa la fanatica turba della dea Bellona, e non smette di ciarlare il naufrago avvolto nelle bende, né d'elemosinare il giudeo istruito dalla madre, e neanche di gridar cessa il cisposo venditore ambulante di zolfanelli. Chi può enumerare le interruzioni d'un indolente sonno? Ti dirà quante mani battano in città vasi di bronzo quando la luna tagliata (dall'eclisse) è colpita dalla magica ruota della Colchide. Tu, Sparso, ignori questo, né puoi capirlo, dedito ai piaceri nel confortevole palazzo di Petilia, dove una sontuosa casa ti fa contemplare dall'alto la cima dei monti, La maggior parte degli infermi qui (in Roma) muore cercando di dormire e che possiedi un terreno in Roma ed un vignaiolo romano, (ma la malattia stessa è provocata dal cibo non digerito ed una vendemmia non superata neanche sul colle di Falerno, a causa dello stomaco febbricitante); ma chi si può concedere il ed un ingresso alla tua casa così ampio da far passare un carro, meritato sonno? in Roma si dorme a caro prezzo. E così la gente si ammala. Il transito dei carri e che dormi in un luogo recondito, dove lingua alcuna negli stretti vicoli contorti e le imprecazioni ai buoi che non si muovono può turbar la quiete, ed il sole non è ammesso se tu non lo desideri. porterebbero via il sonno al Druso e financo ad un vitello di mare. Io son svegliato dal riso della folla che passa (per la strada), e l'intera Roma è presso il mio letto. Quando son stanco dei fastidi e desidero dormire, mi reco al mio podere. Marziale, XII.57 - a Sparso Roma I secolo d.C. Giovenale, Satira III.232238 - I rumori della notte Suono vs. rumore Source: notes by J. S. Lamancusa, Penn State University 5 Suono vs. rumore • La maggior parte delle definizioni di rumore sottintendono una connotazione negativa • La definizione di rumore riportata nel DPCM 1° marzo 1991 è la seguente: qualunque emissione sonora che provochi sull’uomo effetti indesiderati, disturbanti o dannosi, o che determini un qualsiasi deterioramento qualitativo dell’ambiente. 6 Suono vs. rumore • Ma cos’è un suono indesiderato? • La definizione di “SUONO INDESIDERATO” presuppone un giudizio umano, che è soggettivo e dipende dal contesto. 7 Suono vs. rumore • Non tutti i suoni troppo elevati sono “rumore”! • Molti forniscono informazioni necessari per comprendere il mondo che ci circonda, alcuni possono salvarci la vita. 8 Suono vs. rumore • Anche la troppa quiete può provocare disturbo! 9 Suono vs. rumore • Silenzio non vuol dire comfort e rumore non vuol dire fastidio! Brown, Rethinking “Quiet Areas” as “Areas of High Acoustic Quality” • I suoni possono essere registrati (come marchi commerciali). 10 Le grandezze acustiche Il suono è un fenomeno fisico a carattere ondulatorio; l'intorno dello spazio in cui esso è presente prende il nome di campo acustico. Il campo acustico, a differenza di quello elettromagnetico, richiede sempre la presenza di un mezzo materiale, solido, liquido od aeriforme, ma comunque elastico, capace cioè di mutare la distribuzione delle proprietà fisiche, ed in particolare della densità, in conseguenza di sollecitazioni esterne. Le grandezze acustiche Il meccanismo di propagazione di un'onda sonora può essere descritto supponendo che il mezzo elastico sede del fenomeno sia costituito da particelle fisse nello spazio, in assenza di forze agenti. Imprimendo una sollecitazione, la particella vibra attorno alla posizione di equilibrio ed urta quelle adiacenti; il fenomeno si ripete per tutto il volume, determinando un trasferimento di energia. La densità delle particelle nel mezzo è variabile: le zone a maggiore e minore densità si alternano nel verso della perturbazione, e strati contigui subiscono continue trasformazioni di compressione e di espansione. Le grandezze acustiche Wavelenght l 13 Le grandezze acustiche 14 Le grandezze acustiche Velocità del suono c Nei gas ideali dipende unicamente dalle proprietà fisiche del mezzo: γP0 c ρ0 γ cp cv La velocità del suono in aria può essere espressa in funzione della temperature (in °C) come: m c 331.2 0.6 t 343 m/s @ 20C s La velocità della luce è circa 3*108 m/s! 15 Le grandezze acustiche Velocità del suono c 16 Le grandezze acustiche La presenza del fenomeno sonoro induce una perturbazione di pressione che si sovrappone alla pressione statica del mezzo. La pressione acustica è la differenza tra la pressione totale P(x, y, z, t) in presenza del fenomeno sonoro, in un certo punto dello spazio in un certo istante, e la pressione statica del mezzo (atmosfera) P0, che oscilla a causa delle variazioni atmosferiche, ma, in prima approssimazione, può considerarsi costante e indipendente da x, y, z, t. p(x, y, z, t) P(x, y, z,t) P0 Di solito: 20 µPa ≤ p ≤ 20 Pa pmin = 20 µPa minima pressione acustica udibile dall’uomo con un tono puro a 1.000 Hz P0 ≈ 100 kPa = 1 atm valore di riferimento Le grandezze acustiche Potenza sonora W La potenza sonora W descrive l’abilità di una sorgente sonora di emettere suoni e si misura in Watt (W) La potenza sonora dipende solo dalle caratteristiche della sorgente e non dalle condizioni ambientali e al contorno. 18 Pressione e potenza sonora non sono la stessa cosa! Potenza sonora W (W) e livello LW (dB) Intensità sonora I (W/m2) e livello LI(dB) Pressione sonora P (Pa) e livello Lp(dB) RIFERITA ALLA SORGENTE SONORA RIFERITE AL CAMPO SONORO Pressione sonora e potenza sonora sono due grandezze separate e non vanno confuse!! La potenza sonora è unicamente correlata all’emissione della sorgente ed è indipendente dalla distanza da essa mentre la pressione sonora dipende dalla propagazione e dipende quindi dalla distanza dalla sorgente e dalle altre condizioni al contorno!!! 19 Pressione e potenza sonora non sono la stessa cosa! Analogia tra energia sonora e termica 20 Le grandezze acustiche Intensità acustica: è l'energia trasportata dall'onda acustica che nell'unità di tempo attraversa una superficie unitaria disposta ortogonalmente alla direzione di propagazione [W/m2] dW(α β) J(α β) dA n Densità di energia acustica: è l'energia acustica contenuta all'interno di un volume infinitesimo dV nell'intorno di un punto di coordinate x, y, z [J/m3] dE D(x, y, z, t) dV Le grandezze acustiche Pressione acustica p (x, y, z, t) e velocità di oscillazione delle particelle u (x, y, z, t) sono variabili nello spazio e nel tempo; è utile considerare i valori efficaci: 1 τ 2 peff (x, y, z) p (x, y, z,t) dt 0 τ 1 τ 2 ueff (x, y, z) u (x, y, z,t) dt τ 0 essendo τ l'intervallo di tempo nel quale viene effettuata la media. I valori efficaci non dipendono dal tempo, ma soltanto dalle coordinate del punto. Se l'andamento è sinusoidale puro ed il tempo τ è pari al periodo: 2 p eff (x, y, z) Pmax 0,707 Pmax 2 2 ueff (x, y, z) umax 0,707umax 2 Le grandezze acustiche Le grandezze acustiche hanno campi di variabilità molto estesi. È perciò comodo ricorrere a scale di tipo logaritmico. Per le grandezze acustiche si utilizzano i livelli in luogo dei valori assoluti. L'unità di misura dei livelli è il decibel (dB). Livello di potenza acustica: con potenza di riferimento W0 = 10-12 Watt (Normativa ANSI S1.8 - 1989). W LW 10 log W0 Per una potenza acustica uguale alla potenza di riferimento W0 = 10-12 Watt , il livello di potenza è pari a: 10 -12 LW0 10 log -12 0 dB 10 Le grandezze acustiche Livello di pressione acustica: L p 10 log peff P0 Livello di intensità acustica: J LJ 10 log J0 Livello di densità di energia acustica: D LD 10 log D0 2 2 20 log Valori numerici delle grandezze di riferimento fissati dall’ANSI: P0 = 2∙10-5 Pa per i gas e l’aria P0 = 10-6 Pa per altro (tranne i gas) J0 = 10-12 Watt/m2 D0 = 10-12 J/m3 peff P0 Variabilità del livello di pressione sonora 50 dB + 50 dB ≠ 100 dB!! Lptot Lp1 Lp2 Lptot Lp2 L10p1 10log 10 10 10 Se sue suoni con la stessa intensità sono prodotti simultaneamente, il livello risultante è incrementato di 3 dB. Se la differenza tra i due livelli di intensità è superiore a 15 dB, l’intensità sonora risultante è circa uguale a quella del suono di livello più elevato. 26 Il comfort acustico • Un individuo si trova nelle condizioni di comfort acustico quando non è disturbato nella sua attività dalla presenza di altri suoni e non subisce danni all'apparato uditivo provocati da un’esposizione più o meno prolungata a fonti di rumore. • Quindi comfort significa, in generale, “protezione dal rumore”, ovvero da una qualsiasi perturbazione sonora, interna o esterna all’ambiente, che dia luogo ad una sensazione acustica soggettivamente giudicata sgradevole e fastidiosa. Effetto del rumore sull’uomo L'esposizione umana al rumore produce effetti classificabili come: Fastidio o annoyance É costituito da un senso di insoddisfazione dell'individuo nei confronti dell'ambiente sonoro circostante; è la risposta soggettiva ad un rumore di modesta intensità media, di durata prolungata o ripetitiva. Disturbo Si ha quando, all'insoddisfazione per l'ambiente sonoro circostante, si aggiunge una qualunque alterazione temporanea delle condizioni psicofisiche dell'individuo. Nel disturbo la risposta soggettiva al rumore induce effetti fisiopatologici. Danno É una qualunque alterazione, non reversibile o solo parzialmente reversibile e clinicamente accertabile, dello stato di salute di un individuo; l'alterazione in genere riguarda direttamente la funzione uditiva, e può sfociare in ipoacusia o sordità, ma in taluni casi può essere anche di tipo extrauditivo. Il danno é una risposta soggettiva a rumori di forte intensità e di breve durata, ad esempio esplosioni, oppure ad una prolungata e ripetitiva esposizione al rumore, di particolari ambienti di lavoro o di certi ambienti di svago, quali le discoteche. Effetto del rumore sull’uomo Disability-adjusted life year 29 Effetto del rumore sull’uomo Disturbo percepito al variare delle sorgenti 30 Effetti del rumore sull’uomo Gli effetti dell'esposizione umana al rumore dipendono delle caratteristiche di intensità media, durata e tipologia dello stimolo sonoro. Per tipologia si intendono le caratteristiche del rumore legate alla sua composizione spettrale ed alla evoluzione temporale della pressione sonora istantanea come, ad esempio, le caratteristiche tonali in bassa frequenza, impulsive, a tempo parziale, etc. A titolo indicativo sono riportati i valori dell'intensità acustica media che, per una prolungata esposizione, possono provocare gli effetti sopra descritti. La sovrapposizione dei valori é dovuta alle diverse reazioni soggettive degli individui, alla durata dello stimolo acustico, alla tipologia del rumore ed al periodo, diurno o notturno, di esposizione. INTENSITÀ MEDIA dB(A) EFFETTI da 30 a 65 fastidio da 50 a 85 disturbo oltre 80 danno Non è così semplice… 74,2 dB 75,1 dB 74,7 dB 32 Non è così semplice… 33 Indici di valutazione del rumore Indici di valutazione del rumore La definizione di rumore riportata nel DPCM 1° marzo 1991 è la seguente: qualunque emissione sonora che provochi sull’uomo effetti indesiderati, disturbanti o dannosi, o che determini un qualsiasi deterioramento qualitativo dell’ambiente. Nello studio degli effetti del rumore sull'uomo occorre tenere presente il carattere soggettivo ed individuale della risposta al rumore. È per tale ragione che l'approccio metodologico seguito è di natura statistica, basato sul comportamento medio di una comunità di persone; solo in questo modo é possibile individuare parametri oggettivi in grado di correlare le sensazioni soggettive alle caratteristiche fisiche del suono indesiderato. Dal 1933 ad oggi sono stati proposti oltre 40 indici di valutazione del disturbo da rumore per quantificare la risposta soggettiva al rumore. La definizione degli indici fa in genere riferimento ai seguenti aspetti: composizione spettrale, livelli energetici per banda, intensità soggettiva della sensazione, livelli statistici, interferenza con la comunicazione verbale, tipologia del rumore (aereo, stradale, etc.), superamento del livello di rumore di fondo, risposte e reazioni della comunità. Curve di ponderazione La curva di ponderazione A è quella più usata e serve ad approssimare la risposta dell’orecchio umano (corrisponde all’incirca all’isofonica a 40 phon rovesciata, usata sempre quando si valuta il disturbo). La curva di ponderazione C viene usata in particolare nella valutazione di suoni molto forti a frequenze molto basse (corrisponde all’incirca alla isofonica 100 dB). La curva di ponderazione D è usata per il rumore degli aerei. Frequenza [Hz] Correzione Curva pond A 125 -16,1 250 -8,6 500 -3,2 1000 0 2000 1,2 4000 1 La curva di ponderazione B potrebbe essere usata per suoni mediamente forti (corrisponde circa alla isofonica di 70 dB, poco usata). Indici di valutazione del rumore Livello di pressione sonora ponderata A 2 p (t) LpA (t) 10log A 2 P0pA (t) LpA (t) 10log P 0 dove P0 = 20 μPa è la pressione acustica di riferimento, pA(t) la pressione acustica istantanea ponderata A. Il livello di pressione sonora così definito si misura in dB(A) ed è ottenuto filtrando il segnale di pressione con un filtro ponderatore (curva A), che riproduce approssimativamente la sensibilità dell'orecchio umano al variare della frequenza, secondo la curva a 40 phon. L'uso del livello di pressione sonora ponderata A si è rapidamente diffuso da quando si è dimostrato che, nel caso di rumori a larga banda privi di componenti in frequenza dominanti, esiste generalmente una buona correlazione fra valori di livello espressi in dB(A) e l'entità del disturbo soggettivo associato al rumore. Indici di valutazione del rumore Livello sonoro continuo equivalente ponderato A T LpA (t) 1 T 10 LAeq,T 10log10 1 10 L (t) dt T 10 10 dt LAeq,T 10log10 T0 0 pA dove LpA(t) è il livello di pressione sonora istantanea ponderata A. Il livello equivalente può essere visto come quel livello di pressione sonora costante contenente la stessa energia del segnale di rumore variabile prodotto nello stesso intervallo di tempo dalla sorgente in esame. Indici di valutazione del rumore Livello di rumore ambientale LA È un indice che tiene conto del contesto ambientale e di un tempo di valutazione pari al tempo di riferimento TR corrispondente ad un intero periodo diurno (dalle ore 6.00 alle 22.00) o notturno (dalle ore 22.00 alle 6.00); la valutazione avviene considerando il LAeq,T nel tempo TR prodotto da tutte le sorgenti di rumore presenti in un determinato luogo, compreso il rumore di fondo, escludendo tuttavia eventi sonori, singolarmente identificabili, ma di natura eccezionale per quella zona. Al fine di rendere il livello equivalente ponderato A ancora più rappresentativo del disturbo da rumore è stato introdotto il livello corretto Lc, che tiene conto della distribuzione in frequenza e della rapidità dello stimolo sonoro: Lc = LA + KI + KT + KB dB(A) dove KI = 3 dB(A) se il rumore é caratterizzato dalla presenza di componenti impulsive, KT = 3 dB(A) se il rumore é caratterizzato dalla presenza di componenti tonali, KB = 3 dB(A) se il rumore é caratterizzato dalla presenza di componenti in bassa frequenza. Indici di valutazione del rumore Secondo quanto stabilito dal DM 16 marzo 1998: vi è componente tonale quando, effettuando un'analisi spettrale per bande di 1/3 di ottava nell'intervallo di frequenza compreso tra 20 Hz e 20 kHz, si ha che: 1) il livello di una banda supera i livelli delle bande adiacenti per almeno 5 dB; 2) il livello della banda che soddisfa la condizione 1) tocca una isofonica uguale o superiore a quella raggiunta dalle altre componenti dello spettro; vi è componente in bassa frequenza se è presente una componente tonale nell'intervallo di frequenze compreso fra 20 e 200 Hz; dB 24/07/2000 11.07.22 - 11.07.32 Totale Indici di valutazione del rumore 100 90 80 >5dB 70 60 50 40 30 20 10 12,50 31,50 63 125 250 500 LLFMin Cursore: 125 Hz LLeq =83,7 dB LLFMax=83,8 dB LLFMin=83,6 dB 1000 Indici di valutazione del rumore Secondo quanto stabilito dal DM 16 marzo 1998: vi è componente impulsiva quando si verificano le seguenti condizioni: 1) l'evento è ripetitivo, cioè si verifica almeno 10 volte in un'ora durante il giorno e almeno 2 volte in un'ora durante la notte; 2) misurando il livello di pressione sonora ponderato A dell'evento con costante di tempo impulse LA,impulse e slow LA,slow, la differenza tra i valori massimi rilevati è superiore a 6 dB; 3) misurando il livello di pressione sonora ponderato A con costante di tempo fast LA,fast, la durata dell'evento con livello pari a (LA,fast,max – 10 dB) è inferiore ad 1 sec. Indici di valutazione del rumore Fonte: www.spectra.it Indici di valutazione del rumore Livello di rumore corretto diurno Lcd L’indice Lc può subire una ulteriore correzione se valutato nel periodo di riferimento diurno TR, che va dalle 6.00 alle 22.00. Tale correzione, questa volta in diminuzione, si applica se la durata del rumore nel periodo TR diurno non supera un’ora. Il valore di Lc viene diminuito di 3 dB(A) se la durata é compresa tra 15 minuti ed 1 ora o di 5 dB(A) se é inferiore a 15 minuti. Livello differenziale di rumore LD I criteri di valutazione dell'entità del disturbo su una popolazione possono ricondursi a due: superamento di determinati livelli limite ed entità del superamento del livello di rumore rispetto a quello misurato in assenza della sorgente disturbante (rumore residuo). In questo secondo caso si introduce il livello differenziale di rumore LD, che è appunto studiato per valutare il disturbo da rumore di una specifica sorgente. L'indice è valutato in base all'incremento del livello di rumore rispetto al livello residuo, presente quando la sorgente specifica è disattivata. Indici di valutazione del rumore Analisi statistica dei livelli I valori istantanei di livello di pressione sonora, che si ottengono dall'acquisizione di un segnale fluttuante nel tempo per un certo periodo di misura, possono essere, oltre che integrati per calcolare il LAeq,T, anche analizzati su base statistica, per calcolare il livello LN superato per l'N% del tempo dai livelli acquisiti durante il periodo di misura. I parametri più significativi sono: N = 90 che fornisce L90, livello superato per il 90% delle volte, che fornisce indicazioni sul rumore di fondo; N = 50 che fornisce L50, livello superato per il 50% delle volte, che fornisce indicazioni sul rumore medio; N = 10 che fornisce L10, livello superato per il 10% delle volte, che fornisce indicazioni sul valore di picco del rumore. Indici di valutazione del rumore Analisi statistica dei livelli I materiali fonoassorbenti Materiali fonoassorbenti vs. fonoisolanti NON BISOGNA FARE CONFUSIONE! Materiali fonoassorbenti: • trasformano una buona parte dell’energia acustica che attraversa il materiale in un altro tipo di energia (solitamente calore); • servono per controllare le riflessioni del suono all’interno della sala (riverberazione), per aumentare la qualità e/o l'intelligibilità di ascolto e il comfort acustico (si parla di trattamento acustico di una sala). Materiali (meglio strutture!) fonoisolanti: • si oppongono alla propagazione sonora tra due ambienti o tra un ambiente e l’esterno (o viceversa); • La loro funzione è quella di isolare acusticamente l’ambiente nel quale ci troviamo da suoni provenienti da ambienti attigui o dall’esterno (ad esempio in un edificio residenziale) o, viceversa, di limitare la trasmissione in ambienti attigui o all’esterno di suoni provenienti dall’ambiente nel quale ci troviamo (ad esempio in un capannone industriale). Quando un'onda sonora incide su una parete piana, l'energia acustica incidente (come nel caso dell'energia raggiante) è in parte riflessa, in parte assorbita e trasformata in calore all'interno della parete, in parte trasmessa oltre la parete. In condizioni stazionarie: Wass Wrif Wtra Winc dove Wass = potenza assorbita Wrif = potenza riflessa Wtra = potenza trasmessa Winc = potenza incidente Coefficienti di assorbimento, riflessione e trasmissione della parete per l'energia acustica: W a ass Winc r Wrif Winc Wtra Winc t Wtra Winc Wrif Wass ar t 1 I materiali fonoassorbenti Un materiale è detto fonoassorbente se presenta un alto valore del coefficiente di assorbimento in alcuni intervalli di frequenze. Le modalità di assorbimento del suono e gli andamenti del coefficiente di assorbimento in funzione della frequenza dipendono dal tipo di materiale e dal sistema d'installazione. Di solito si fa riferimento non proprio al solo materiale, ma all'elemento assorbente così come viene installato (pannello). Esistono 3 principali categorie di pannelli assorbenti: • pannelli fonoassorbenti porosi; • pannelli forati risonanti assorbenti; pannelli vibranti. • I materiali fonoassorbenti 52 I materiali fonoassorbenti Pannelli fonoassorbenti porosi I pannelli fonoassorbenti porosi sono costituiti da materiale poroso avente in superficie numerosi fori, dai quali si accede a cavità cieche di dimensioni e forma casuali Quando una perturbazione acustica colpisce un pannello poroso, le particelle d'aria all'interno delle cavità vibrano e dissipano energia per attrito. Maggiore è la velocità delle particelle, maggiore è la dissipazione. Ingrandimento della struttura di una schiuma Particolare della disposizione delle fibre di un materassino di kenaf I materiali fonoassorbenti Pannelli fonoassorbenti porosi Le prestazioni di un pannello poroso dipendono da: grado di porosità (volume d'aria nei canalicoli/volume totale del pannello); forma ed orientamento medio delle cavità; spessore dello strato poroso, che individua la posizione e l'ampiezza della banda di frequenza per la quale il pannello è efficace. Il coefficiente di assorbimento di un pannello fonoassorbente poroso, in funzione della frequenza è massimo per s*=l/4 essendo l'andamento della velocità di un tono sinusoidale una sinusoide della stessa frequenza, con valore nullo sulla parete e massimo a distanza pari a l/4; Già per distanze pari a circa s*=l/6 si raggiungono valori elevati dell'assorbimento e convenzionalmente si adotta questo come spessore di massimo assorbimento. Considerando c = 340 m/s ed esprimendo s* in mm: s* l 6 c 340 1000 56000 6f 6 f f I materiali fonoassorbenti Pannelli fonoassorbenti porosi Lo spessore per il quale è efficace il pannello aumenta al diminuire della frequenza, così che diventa impraticabile l'adozione di pannelli fonoassorbenti porosi per un buon assorbimento delle basse frequenze (ad es. per f = 125 Hz → s*=450 mm) Modalità di installazione: la dissipazione di energia è maggiore quando la velocità delle particelle è elevata (velocità nulla sulla parete, aumenta con la distanza da essa) il pannello è montato distanziato, lasciando una intercapedine d'aria, anziché incollato sulla parete. I materiali fonoassorbenti Pannelli fonoassorbenti porosi frequenza di centro banda (Hz) spessore (m) densità (kg/m3) 125 250 500 1000 2000 4000 Lana di vetro 0.025 40 0,24 0,32 0,65 0,77 0,79 0,81 Lana di vetro 0.025 100 0,25 0,41 0,86 0,94 0,84 0,81 Lana di roccia 0.025 35 0,06 0,19 0,39 0,54 0,64 0,75 Lana di roccia 0.1 35 0,42 0,66 0,73 0,75 0,77 0,79 Feltro morbido 0.012 0,16 0,04 0,10 0,21 0,57 0,92 0,07 0,31 0,49 0,81 0,66 0,54 Materiali Tessuto drappeggiato Intonaco assorbente (vermiculite) 0.01 0,25 0,40 0,55 0,65 0,72 0,80 Intonaco assorbente (lana minerale) 0.02 0,08 0,16 0,52 0,87 0,98 0,98 Sughero 0.02 0,15 0,35 0,40 0,50 0,55 0,78 250 I materiali fonoassorbenti Pannelli forati risonanti I pannelli forati risonanti assorbenti sono costituiti da una lastra di materiale non poroso in cui vengono praticati fori di dimensioni opportune; la lastra è installata ad una certa distanza dalla parete e si comporta come un insieme di risonatori di Helmholtz: cavità di volume V, delimitata da pareti rigide e collegata con l'esterno da un’apertura, denominata collo, di lunghezza L e sezione S. Il suono incidente fa vibrare l'aria contenuta nel collo e nella cavità di volume V. V cavità L d collo Onda acustica incidente I materiali fonoassorbenti Pannelli forati risonanti La modalità di funzionamento di un risuonatore può essere facilmente dimostrata. Quando si soffia nel collo di una bottiglia si produce un tono alla sua frequenza di risonanza. L’aria nella cavità è elastica e si comporta come una molla mentre quella nel collo si comporta come una massa che agisce sulla molla (sistema massa molla). L’assorbimento è massimo alla frequenza di risonanza (solitamente alle medie frequenze) e diminuisce nelle frequenze circostanti. spring mass 58 I materiali fonoassorbenti Pannelli forati risonanti l'assorbimento acustico è massimo per la frequenza di risonanza fr: c fr 2 dove Af = area totale dei fori A = area del pannello D = distanza fra pannello e parete h = spessore del pannello d = diametro di ciascun foro. Af D A ( h 0.8 d ) I materiali fonoassorbenti Pannelli forati risonanti I pannelli forati risonanti assorbenti sono impiegati nell'assorbimento delle medie frequenze: variando spessore del pannello, dimensioni dei fori, percentuale di foratura e distanza dalla parete, si può collocare la banda di assorbimento nel campo di frequenze desiderato. Inoltre, nell'intercapedine fra pannello e parete, può essere posto materiale poroso, modificando così la frequenza di risonanza del pannello, poiché varia la costante elastica della cavità: si ottiene in questo modo un ulteriore controllo delle caratteristiche assorbenti del pannello. I materiali fonoassorbenti Pannelli forati risonanti Coefficiente di assorbimento di un pannello forato per 2 diversi spessori del materiale poroso inserito nell'intercapedine allarga la banda di assorbimento e la sposta verso frequenze più elevate; all'aumentare dello spessore di materiale, inoltre, l'assorbimento migliora alle basse frequenze, poiché si combinano gli effetti di entrambi i meccanismi di assorbimento, per porosità e per risonanza. I materiali fonoassorbenti Pannelli forati risonanti I materiali fonoassorbenti Pannelli vibranti I pannelli vibranti sono lastre piane rigide di materiale non poroso; l'effetto assorbente è conseguenza del sistema di montaggio del pannello, fissato sopra un telaio ad una certa distanza dalla parete, a formare un’intercapedine d'aria di spessore variabile (alcuni cm), che può essere riempita di materiale poroso. Materiale poroso S Parete rigida M Pannello vibrante Il campo acustico fa vibrare la lastra rigida e l'energia di vibrazione è ceduta al materiale poroso, che ha un effetto smorzante. d I materiali fonoassorbenti Pannelli vibranti Coefficiente di assorbimento del pannello: • valori più elevati per frequenze intorno alla propria frequenza di risonanza; • buoni valori del coefficiente di assorbimento acustico alle basse frequenze, con il massimo per frequenze inferiori ai 200÷300 Hz e tendenza a spostarsi verso frequenze più basse all'aumentare del peso del pannello. I materiali fonoassorbenti Pannelli vibranti Strutture fonoisolanti Trasmissione del suono attraverso le strutture • Il fenomeno acustico consiste in una perturbazione della pressione atmosferica di carattere oscillatorio, che si propaga attraverso un mezzo elastico (gas, liquido o solido). • Modalità di propagazione del rumore: – via diretta, quando il suono non incontra nessun ostacolo, ovvero l’onda sonora si può propagare liberamente; – via aerea, il mezzo di propagazione del suono è l’aria, ma vi sono ostacoli tra la sorgente e la destinazione; – via strutturale, il suono è prodotto direttamente applicando forze meccaniche alla struttura dell’edificio. Trasmissione del suono attraverso le strutture • Il rumore prodotto dalle fonti esterne si propaga solo per via aerea e poi penetra all'interno dell'edificio attraverso il suo involucro. Per questo motivo le caratteristiche tecnologiche e costruttive dell’edificio risultano determinanti nell'offrire una maggiore o minore resistenza alla diffusione verso l'interno delle onde sonore provenienti dall'esterno. • Le “aperture” (finestre, cassonetti coprirullo, griglie di aerazione) rappresentano i punti deboli dell'edificio nella difesa dal rumore. • Il rumore generato dalle fonti interne si propaga per via aerea e attraverso le strutture dell’edificio. Trasmissione del suono attraverso le strutture Trasmissione per via aerea Trasmissione del suono attraverso le strutture • Rumore strutturale: A differenza del rumore aereo che è assorbito dall’aria e si dissipa in ragione della distanza, il rumore trasmesso per via strutturale, o rumore impattivo (calpestio, sedia che si sposta,…), coinvolge nella sua vibrazione altri elementi, generando una sorta di amplificazione veicolata da strutture orizzontali (solai), o verticali (pareti in muratura), superando anche notevoli distanze. Strutture fonoisolanti L’isolamento acustico è una questione tecnica di difficile soluzione perché: la via principale di propagazione del campo acustico è l'aria: occorre verificare che su un isolante acustico non siano presenti aperture, in quanto si perderebbe gran parte del vantaggio derivante dall'installazione del materiale; anche quando le vie aeree sono chiuse, il rumore continua a trasmettersi attraverso il materiale di chiusura; per ottenere una riduzione più significativa si può ricorrere alla creazione di una struttura fonoisolante, intesa come complesso di materiali e loro disposizione architettonica finalizzati ad ottenere la riduzione più elevata possibile del rumore trasmesso. R muro con apertura Influenza di aperture sul potere fonoisolante R muro senza apertura Un’apertura con superifice pari allo 0,1% del totale può provocare una riduzione del potere fonoisolante di 30 dB!! 72 Strutture fonoisolanti Quando un'onda sonora incide su una parete piana, l'energia acustica incidente (come nel caso dell'energia raggiante) è in parte riflessa, in parte assorbita e trasformata in calore all'interno della parete, in parte trasmessa oltre la parete. In condizioni stazionarie: Wass Wrif Wtra Winc dove Wass = potenza assorbita Wrif = potenza riflessa Wtra = potenza trasmessa Winc = potenza incidente Coefficienti di assorbimento, riflessione e trasmissione della parete per l'energia acustica: W a ass Winc r Wrif Winc Wtra Winc t Wtra Winc Wrif Wass ar t 1 Strutture fonoisolanti Il coefficiente di trasmissione t dipende dall'angolo di incidenza φ, dalla frequenza f, dalla velocità del suono c, dalla densità dei materiali con cui è costruito il divisorio: t ( , f ,c , ) Wt ( , f ,c , ) Wi ( , f ,c , ) A seguito della non linearità tipica dei fenomeni sonori, per caratterizzare le pareti dal punto di vista della trasmissione dei campi acustici, si preferisce introdurre il potere fonoisolante R, grandezza di tipo logaritmico: R( , f , c , ) 10 log 1 t( , f , c , ) Strutture fonoisolanti Legge della massa Onda sonora piana incidente ortogonalmente su una parete piana di dimensioni infinite R0 ( f ) 20 log f M s 42.3 Legge della massa per incidenza normale essendo: Ms = massa per unità di superficie della parete (kg/m2); f = frequenza (Hz). Incidenza obliqua: R0 ( f ) 20 log f M s cos 42.3 Incidenza casuale: Rcasuale( f ) R0 ( f ) 10 log0.23 R0 Campo acustico diffuso: Rdiffuso( f ) R0 ( f ) 5 Strutture fonoisolanti Evidenze sperimentali: • l'isolamento acustico aumenta con la massa della struttura fonoisolante (se la massa superficiale raddoppia, si ha un incremento di R pari a 6 dB); • a parità di massa per unità di superficie, le alte frequenze subiscono un'attenuazione maggiore (se la frequenza raddoppia, si ha un incremento di R pari a 6 dB). Strutture fonoisolanti La legge della massa ha validità entro un intervallo di frequenze limitato, poiché si riferisce a condizioni teoriche ideali (dimensioni infinite del divisorio ed elevata inerzia, ovvero rigidità molto bassa). Qualsiasi struttura ha invece un certo grado di rigidità, che determina la resistenza al movimento quando si cerca di muoverla lentamente, cioè a basse frequenze, e produce effetti di risonanza; infatti, se si colpisce una struttura con un forte colpo, oppure la si flette e poi improvvisamente la si rilascia, essa oscilla per un certo tempo alla sua frequenza naturale. La struttura, se sollecitata con onde sonore di frequenza (bassa) pari alla propria frequenza naturale di oscillazione (effetti di risonanza), oscilla con ampiezza maggiore, con conseguente diminuzione di R. Crollo del ponte Tacoma (U.S.A. 1940) Strutture fonoisolanti Nell'aria possono esistere solo onde di compressione longitudinali mentre i solidi, potendo immagazzinare energia sia sotto forma di sollecitazione di taglio che di compressione, possono essere sede di onde sia longitudinali che trasversali. In un divisorio si ha pertanto un altro tipo di risonanza, legata al propagarsi di onde flessionali, di tipo trasversale, la cui lunghezza d'onda lF dipende dalle caratteristiche del divisorio. Quando un'onda sonora incide in modo radente ( = 90°) e la sua lunghezza d'onda coincide con lF , una onda di compressione tende a propagarsi lungo il pannello alla stessa velocità dell'onda flessionale; le oscillazioni che si instaurano fanno vibrare il pannello in direzione perpendicolare alla sua superficie: l'effetto è simile a quello della risonanza alle basse frequenze, e quindi R risulta inferiore a quanto previsto dalla legge della massa. Strutture fonoisolanti Per le frequenze più alte c'è sempre un angolo d'incidenza per il quale la proiezione in direzione della lunghezza d'onda del suono (l) risulti uguale alla lunghezza d'onda flessionale (lF). In questo caso si verifica un effetto di coincidenza, che ha influenza nel campo delle medie e alte frequenze. Strutture fonoisolanti L'andamento del potere fonoisolante R in funzione della frequenza f si può dunque suddividere in 4 zone: frequenze molto basse: R è regolato dalla rigidità del pannello; frequenze intorno alla frequenza fondamentale di risonanza f0: R è regolato dall'effetto di risonanza, con irregolarità dovute alle frequenze naturali; zona in cui vale la legge della massa; frequenze intorno alla frequenza critica fc: prevale l'effetto di coincidenza. Progettazione e correzione acustica di una sala Diffusione dei suoni: T60 e qualità acustica delle sale • Il campo sonoro di un ambiente confinato è caratterizzato dal fenomeno della riverberazione: sovrapposizione delle onde dirette e di quelle riflesse dalle pareti che delimitano la sala • il campo sonoro riverberato aumenta l’energia sonora e il livello di pressione acustica del campo diretto, rafforzando il suono e conferendo ad esso la naturalezza tipica degli ambienti chiusi. • Tuttavia, il contributo del campo riverberato deve essere controllato, al fine di evitare che la sovrapposizione di esso al campo diretto riduca l’intelligibilità del messaggio acustico. Diffusione dei suoni: T60 e qualità acustica delle sale W (W) Influenza della riverberazione sull'intelligibilità, associata all'emissione della parola inglese BACK. a) 0 BA 0 CK -25 0 50 325 t (ms) a) andamento temporale del livello di potenza acustica associato alla emissione della parola inglese BACK; D (J/m3) b) 0 BA CK t (ms) b) andamento temporale della densità acustica in corrispondenza di un ricevitore posto in un campo riverberato con 60 basso: le due sillabe non si sovrappongono; D (J/m3) c) 0 BA CK t (ms) c) andamento temporale della densità acustica in corrispondenza di un ricevitore posto in un campo riverberato con 60 alto: le due sillabe si sovrappongono. . Diffusione dei suoni: T60 e qualità acustica delle sale Tempo di riverberazione ottimale (a 500 Hz) I valori ottimali dipendono da: • Volume della sala; • Destinazione d’uso Diffusione dei suoni: T60 e qualità acustica delle sale Tempo di riverberazione ottimale andamento in frequenza Progettazione acustica di una sala Progettazione per garantire T60 ottimale • • • Nota la geometria e la destinazione d’uso si determina T60 ottimale in funzione della frequenza; Si applica la teoria di Sabine Aott= 0.16* V/T60 Si scelgono i materiali che costituiscono le superfici della sala e si reperiscono i valori del coefficiente di assorbimento. Si individua la combinazione di materiali e relative superfici che garantiscono Aott CORREZIONE ACUSTICA DI SALE ESISTENTI 1. SALA SORDA: T60,reale<T60,OTT pannelli riflettenti o impianto di diffusione 2. SALA SONORA: T60,reale>T60,OTT aggiunta di pannelli fonoassorbenti LEGISLAZIONE NAZIONALE DPCM 5 dicembre 1997 - Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici Il provvedimento stabilisce i requisiti acustici passivi dei componenti degli edifici e delle relative sorgenti sonore interne e degli impianti tecnologici, al fine di ridurre l’esposizione umana al rumore ed i metodi di calcolo e di misura delle grandezze di riferimento utilizzate. Il decreto introduce una serie di valori, distinti per categoria di edificio, relativi agli indici di valutazione del potere fonoisolante apparente di partizioni fra ambienti RW, dell’isolamento acustico standardizzato di facciata D2m,nT,W, del livello di rumore di calpestio normalizzato Ln,W. Sono introdotti anche limiti massimi di rumorosità per gli impianti a funzionamento sia continuo che discontinuo. D.P.C.M.5 Dicembre 1997 5 requisiti acustici dell’edificio: 1. Isolamento acustico di facciata D2m,nT 2. Potere fonoisolante apparente di partizioni interne R 3. Livello di pressione sonora normalizzato di calpestio Ln 4. Livello massimo “slow” ponderato A di impianti a funzionamento discontinuo 5. Livello continuo equivalente ponderato A di impianti a funzionamento continuo Isolamento acustico di facciata L’isolamento acustico di facciata standardizzato D2m,nT, è definito come: D2 m,nT D2 m T 10 log T0 D2m = L1,2m – L2 è la differenza tra livelli esterni e interni L1,2m = Livello di pressione sonora misurato a 2m dalla facciata; la sorgente può essere il traffico stradale o un altoparlante che emette un suono che incide a 45° sulla facciata. L2 = Livello di pressione sonora medio all’interno dell’ambiente ricevente; T = tempo di riverberazione misurato all’interno dell’ambiente ricevente; T0 = tempo di riverberazione di riferimento, uguale a 0.5s; 90 Isolamento acustico di facciata Potere fonoisolante apparente Il potere fonoisolante apparente R’ è definito come: S R' L1 L1 10 log A2 L1 = livello di pressione sonora nella camera emittente L2 = livello di pressione sonora nella camera ricevente S = superficie della parete (solaio) che separa i due ambienti [m2] A2 = area di assorbimento totale dell’ambiente ricevente V A 0.16 T Si valuta solo per superfici che separano due differenti unità abitative Livello normalizzato di calpestio Il livello di pressione sonora normalizzato di calpestio L’n è definito come A L' n Li 10 log A0 Li = livello di pressione sonora medio misurato nella camera ricevente quando un generatore normalizzato di calpestio è operante sul solaio sovrastante; A = area di assorbimento totale dell’ambiente ricevente A0 = area di assorbimento totale di riferimento, uguale a 10 m2, D.P.C.M.5 Dicembre 1997 Triv Fonometro Il fonometro è un dispositivo elettroacustico per la misura del livello di pressione sonora. La sua funzione principale è quella di convertire un segnale acustico variabile nel tempo in un valore numerico che esprime il livello di pressione. Banco di filtri 20 Hz 25 Hz Reti ponderatrici Reti rettificatrici 31.5 Hz 40 Hz 50 Hz A I° Attenuatore B C Microfono Amplificatore Lin. Slow 63 Hz 80 Hz 100 Hz 125 Hz . . . 20 KHz II° Attenuatore Fast Impulse Peak Indicatore Microfono Il microfono è un trasduttore che converte il segnale acustico, costituito dall'andamento istantaneo della pressione acustica, in un segnale elettrico di tensione, proporzionale alla pressione acustica istantanea, secondo la relazione: v(t ) k p (t ) con k sensibilità del microfono in [mV/Pa]. Banco di filtri 20 Hz 25 Hz Reti ponderatrici Reti rettificatrici 31.5 Hz 40 Hz 50 Hz A I° Attenuatore B C Microfono Amplificatore Lin. Slow 63 Hz 80 Hz 100 Hz 125 Hz . . . 20 KHz II° Attenuatore Fast Impulse Peak Indicatore Preamplificatore La funzione dell'amplificatore è quella di generare un segnale elettrico con potenza sufficiente da potere essere filtrato e condizionato dai circuiti a valle, con un rapporto segnale/rumore sufficientemente elevato. In genere i cavi di collegamento tra microfono ed amplificatore sono estesi, poiché durante le misure si trovano in posizioni distanti; è quindi necessario collegare un preamplificatore direttamente al microfono. Banco di filtri 20 Hz 25 Hz Reti ponderatrici Reti rettificatrici 31.5 Hz 40 Hz 50 Hz A I° Attenuatore B C Microfono Amplificatore Lin. Slow 63 Hz 80 Hz 100 Hz 125 Hz . . . 20 KHz II° Attenuatore Fast Impulse Peak Indicatore Reti ponderatrici Permettono di applicare al segnale in ingresso un filtraggio basato sulle curve di ponderazione A, B o C. È inoltre prevista la possibilità di misurare il livello di pressione sonora senza alcun filtro di ponderazione; tale circostanza equivale a filtrare il segnale con una curva con andamento piatto in funzione della frequenza, per tale motivo denominata LIN. Banco di filtri 20 Hz 25 Hz Reti ponderatrici Reti rettificatrici 31.5 Hz 40 Hz 50 Hz A I° Attenuatore B C Microfono Amplificatore Lin. Slow 63 Hz 80 Hz 100 Hz 125 Hz . . . 20 KHz II° Attenuatore Fast Impulse Peak Indicatore Banco di filtri È costituito da un insieme di filtri, ciascuno dei quali di tipo passabanda, con larghezza di banda pari ad una ottava od ad un terzo di ottava. Un filtro passa banda ideale ha una risposta in frequenza pari a 1 all'interno della larghezza di banda (banda passante), dove il segnale deve essere riprodotto linearmente, e pari a 0 per il resto delle frequenze, dove il segnale deve essere soppresso. Una risposta di questo tipo non è però realizzabile. 10 attenuazione (dB) 0 -10 Reti ponderatrici I° Attenuatore Microfono Amplificatore -20 frequenza f m /8 f m /4 Banco f m /2di filtri f m 2f m 4f m 20 Hz 25 Hz Reti rettificatrici 31.5 Hz 40 Hz 50 Hz A-30 Slow 63 Hz B 80 Hz C-40 100 Hz Lin. 8f m 125 Hz -50 . -60 . . 20 KHz II° Attenuatore Fast Impulse Peak Indicatore Reti rettificatrici Sono dei circuiti elettronici che consentono di ottenere il valore efficace della pressione acustica istantanea secondo l'equazione 1 peff ( x , y , z ) t0 t p 2 ( x , y , z , ) d t t0 A seconda del valore di t0 si hanno le costanti di tempo slow (t0 = 1000 ms) e fast (t0 = 125 ms). Il fonometro è dotato anche di due reti dinamiche: impulse e peak. Banco di filtri con costanti di tempo diverse a La rete impulse opera una integrazione del segnale seconda che il livello del segnale acustico sia in salita o in discesa, ovvero: 20 Hz Se dL 0 Reti ponderatrici t0 35ms dt A I° Attenuatore B C Microfono Amplificatore Lin. 25 Hz 31.5 Hz Se 40 Hz 50 Hz dL 0 Retitrettificatrici 0 1200ms dt Slow 63 Hz 80 Hz 100 Hz 125 Hz . . . 20 KHz II° Attenuatore Fast Impulse Peak Indicatore Integratore I primi fonometri permettevano unicamente la lettura della pressione sonora efficace in tempo reale. Oggi tutti i fonometri sono dotati di dispositivi che permettono l’integrazione su tempi lunghi al fine di valutare il livello sonoro continuo equivalente T LpA (t) 1 LAeq,T 10log10 10 10 dt T 0