TETTONICA 3. Deriva dei continenti ed espansione degli oceani Prof. Luigi Ferranti DiSTAR - Università di Napoli ‘Federico II’ Continental Drift Assemblaggio dei continenti L’accostamento dei continenti (fatto al computer) è consistente con l’ipotesi che una volta essi erano uniti “Bullard” fit dei continenti attorno all’oceano Atlantico Aree di overlap e gap nel fit Da considerare… Parte della crosta continentale (30%) è sommersa sotto le piattaforme e questa parte va considerata nelle ricostruzioni Ricostruzione di precedenti strutture Orogene Varisico (Paleozoico superiore) Orogene Caledoniano (Paleozoico inferiore) La chiusura dei continenti ricostruisce precedenti strutture. L’apertura dell’Atlantico settentrionale ha seguito delle suture paleozoiche Correlazione di cratoni e orogeni proterozoici Queste ricostruzioni confermano quelle basate solo sulle piattaforme continentali Evidenze paleoclimatiche I depositi del supercontinente Pangea sono consistenti con le zone climatiche attese •I depositi di carbone si formano nelle foreste pluviali tropicali o nelle foreste temperate •I depositi glaciali si formano alle alte latitudini Paleo-equator Tethys Correlazione di sedimenti, glaciazioni e lave del Paleozoico superiore-Mesozoico inferiore Glaciazione del Paleozoico superiore – L’orientazione dei paleoflussi glaciali su tutti I continenti suggerisce che I ghiacciai si sono mossi da S a N – Quindi: 1) I ghiacciai scorrevano negli oceani, oppure 2) i continenti erano uniti 9 Evidenze Paleontologiche La diversità dei biota aumenta con la frammentazione continentale (maggiore isolamento) Assembalggi floristici e faunistici distinti in Gondwana e Laurasia I biota meridionali furono influenzati dalle glaciazioni limitrofe, quelli settentrionali no Paleomagnetismo • L’inclinazione Magnetica può essere usata per determinare la paleolatitudine ma non la paleolongitudine • La Declinazione Magnetica può essere usata per determinare la rotazione relativamente al nord magnetico 12 Evidenze Paleomagnetiche • Apparent Polar Wander (APW) – I primi studi paleomagnetici documentarono che i poli magnetici si sono mossi e che differenti continenti avevano differenti APW – In realtà, I continenti si sono mossi rispetto ai poli e tra loro. Nord America & Eurasia APW separati Nord America & Eurasia APW riuniti APW per 2 continenti APW per 2 continenti che dapprima erano uniti (1-4), poi si separarono (5-8), poi si riavvicinarono (9-12), infine si mossero assieme (13-14) Il polo Magnetico rimane fisso, i continenti si muovono I continenti rimangono fissi, I poli magnetici si muovono Fig. 2.15 Fig. 2.15 Fig. 2.15 Fig. 2.15 Fig. 2.15 Fig. 2.15 Fig. 2.15 Fig. 2.15 Fig. 2.15 Fig. 2.15 Il Ciclo di Wilson La durata è di ˜200-300 Ma e comprende: •uno stadio embrionale (1 e 2 = tipo rift est-africano ); •un periodo di espansione e crescita dell’oceano (3= Mar Rosso; 4= Atlantico); •un periodo di declino (5= Pacifico; 6=Mediterraneo) •un periodo di assemblaggio (7-8= catena alpino-himalayiana) Espansione dei fondi oceanici Il sistema di Dorsali oceaniche •40,000 km di dorsali •Non tutte in mezzo all’oceano •Quasi tutte in acque profonde Alla fine degli anni ‘50 era accettata la migrazione dei continenti ma i meccanismi non erano compresi La risposta era in fondo agli oceani ma come studiarli? Prime evidenze delle dorsali medio-oceaniche Il cavo telegrafico Trans-Atlantico (Newfoundland-Irlanda) fu steso nel 1857-1858, durò tre settimane, e fu nuovamente steso nel 1865-66. Nel 1855, una carta batimetrica pubblicata dal Luogotenente della U.S. Navy Matthew Maury mostrò le prime evidenze di montagne sottomarine nell’Atlantico centrale da lui chiamate “Terre di Mezzo” ("Middle Ground”) che sappiamo essere la Mid-Atlantic Ridge. Terremoti Già negli anni ‘20 gli scenziati notarono che i terremoti erano concentrati in specifiche bande, specialmente negli oceani. Nel 1954, il sismologo francese J.P. Rothé pubblicò questa mappa che mostra la concentrazione dei terremoti in queste bande negli oceani e nei continenti. I rilevatori della Dorsale Medio-Atlantica Heezen e Tharp pubblicarono la loro prima carta fisiografica dell’Atlantico settentrionale nel1957, e la carta degli oceani nel 1977 . Marie Tharp e Bruce Heezen e la loro mappa della Dorsale medio-atlantica Marie Tharp alla fine convinse Bruce Heezen che c’era una rift valley lungo l’asse della Dorsale Medio-Atlantica La loro mappatura di una valle lungo la Dorsale medio-atlantica aprì la strada per l’accettazione generale del concetto dell’espansione degli oceani. L’espansione degli oceani (Hess, 1962) Dietz (1961) coniò il termine “seafloor spreading”, sebbene Hess (1962) ne ha la fama. Queste evidenze portarono alla formulazione della ipotesi della Tettonica delle Placche che rappresenta il nuovo paradigma attorno al quale si sono accumulate le osservazioni dei geo-scienziati, senza radicalmente cambiare la sua formulazione sin dall’inizio degli anni ’60 Avanzamenti tecnologici del 21 secolo Anomalie magnetiche ed espansione degli oceani La Magnetizzazione (Thermal Remnnent Magnetization-TRM) è in prevalenza nelle lave e dicchi basaltici (Layer 2) e avviene quando i fusi passano sopra la temperatura di Curie Col magnetometro vengono misurati valori del campo magnetico totale di ±1nT (~1/50,000 del campo terrestre) Tipicamente le anomalie sono larghe 10-20 km, con ampiezze di 500-1000 nT. Anomalie magnetiche offshore NW USA (Mason & Raff 1961). Anomalie magnetiche simmetriche ai lati delle dorsali Anomalie magnetiche dislocate dalle zone di frattura Magnetostratigrafia La scala temporale magnetica viene derivata dalle età radiometriche e polarità magnetiche su lave affioranti, per poi derivare l’età delle anomalie ai lati delle dorsali. Neri: polarità normale (N magnetico presso polo N) Bianchi: polarità inversa (N magnetico presso polo S) Chrons: Lunghi periodi (1-2 Ma) con singola polarità (e.g., Brunhes, Matuyama, Gauss, Gilbert, dai nomi dei primi paleomagnetisti); Subchrons: periodi più corti nominati dalle località di scoperta (es., Jaramillo e Olduvai entro il Matuyama Chron (0.73-2.48 Ma). Espansione degli oceani e inversioni magnetiche: l’ipotesi di Vine-Matthews Va dato credito anche a L. Morley ma il suo manoscritto venne rigettao da Nature e da J Geophys. Res.: “Troppo folle” Profili delle Anomalie Magnetiche per 5 differenti dorsali (Vine 1966) Profili Magnetici osservati Modello, con tasso di espansione derivato “half rates”: Metà tassi di espansione delle dorsali (tassi x fianco di dorsale). Variano tra 6-75 mm/y half rate = 12 150 mm/y full rate. Espansione lenta, intermedia, rapida Rapida = 90-180 mm/year; Intermedia = 50-90 mm/year; lenta= 10-50 mm/year (full rates; McDonald 1982) Morfologia delle dorsali “rapide” e “lente” Fast- e Slow-spreading ridges hanno differenti morfologie assiali: Slow-spreading = axial rift; fast-spreading = axial ridge Magnetostratigrafia fino al Giurassico medio (~160 Ma) Anomalie numerate da 1 (Pleistocene) a 34 “Cretaceous Quiet Zone” (~83-120 Ma), poi da M0 (Cretacico inferiore) a M27 (Giurassico medio) Cande, S.C. and D.V. Kent, Revised calibration of the geomagnetic polarity timescale for the late Cretaceous and Cenozoic, J. Geophys. Res., 100, 6,093-6,095, 1995. Applicazione della magnetostratigrafia di lungo termine a profili magnetici lunghi Atlantico meridionale (Heirtzler et al., 1968) La Mappa dell’età dei fondi oceanici è quindi basata sulle anomalie magnetiche Müller et al., 1997 JGR-B Faglie Trasformi J. Tuzo Wilson (1965) introdusse questa “new class of faults” Accomodano il moto laterale di due placche litosferiche e sono diverse dalle trascorrenti Zona di frattura (inattiva) attiva Differenti tipi di trasformi 6 tipi di trasformi destre Evoluzione temporale– v, i = lunghezza costante ii, iv = si allungano iii, vi = si riducono Wilson 1965