IL 2011 CHE STA PER ANDARSENE È STATO UN ANNO DIFFICILE. Anche per il Candiani, stretto tra forti tagli di bilancio e limitazioni normative pesantissime, specie sul versante degli eventi espositivi, per via di quell’assai discutibile limite di spesa imposto da un articolo della Finanziaria che fa tutt’uno di “relazioni pubbliche, consulenze, pubblicità, mostre e spese di rappresentanza”, fissandone il tetto massimo al 20% di quanto speso da ciascun ente nel 2009. Forti dubbi di costituzionalità su quell’articolo, visto che entrando nel merito della “qualità” di spesa mina il principio stesso di autonomia degli enti locali, a dispetto degli sbandierati federalismi, e c’è sempre da sperare che il legislatore si ravveda, spontaneamente o per effetto di qualche sentenza. Ma siccome al peggio non c’è mai fine, nel frattempo c’è da registrare una possibile assimilazione al concetto di “pubblicità” di qualsiasi intervento promozionale e informativo, che finirebbe – una volta confermata – per limitare drasticamente la spesa per manifesti, locandine, programmi di sala e per questo stesso giornale. Un Candiani senza mostre, senza voce e visibilità. Provocatoriamente, non sarà meglio chiuderlo? Diciamolo sottovoce, perché il rischio che ci prendano in parola è forte… Centinaia di associazioni e di soggetti culturali hanno realizzato in questi anni le loro iniziative al Candiani, concorrendo in maniera determinante al suo rilancio. Il Candiani è di tutti, e dunque di nessuno, un “bene comune” negli anni in cui andava e per certi versi va ancora di moda osannare le sole virtù del privato. Magari praticandole all’italiana. Il vento sta cambiando ma non così in fretta e ad aspettare che faccia il suo giro c’è il rischio di lasciare sul campo troppi morti e feriti. Nonostante tagli e iatture, chiudiamo il 2011 con più di qualche soddisfazione. Citiamo alla rinfusa: un’utenza che si assesterà a fine anno sulle centomila presenze; l’apertura dell’Arca dei Videogames, a coronamento delle iniziative avviate con Neoludica; le mostre fotografiche Sudafrica. Quiet Place e Aure. Il sacro in figura, che ha segnato il ritorno di Monika Bulaj: le emozionanti scoperte grafiche di Matite in viaggio e l’happening festoso che ha accompagnato Turning Back (Voices); una riuscitissima edizione del Candiani Summer Fest; interamente dedicato alla primavera araba (Kifaya!), l’esordio più che promettente de Il gusto della cultura, la conferma del Mestre Film Fest. E persino, nella moltitudine di incontri, proiezioni e spettacoli, la presenza di Andrea Molesini con il suo Non tutti i bastardi sono di Vienna: in tempi non sospetti, a febbraio, ben prima di assurgere a fama nazionale quale vincitore del Premio Campiello. Voci di persistenza culturale alta, in tempi di basse turbolenze. 0112 Anno VII, numero 01 dicembre 2011 / gennaio 2012 Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 17 R.S. del 26/05/2006 direttore responsabile: Roberto Ellero Mensile edito dal Comune di Venezia | Centro Culturale Candiani redazione e amministrazione: Centro Culturale Candiani, P.le Candiani, 7 30174 Venezia Mestre | T. 041 2386111 | F. 041 2386112 http://www.centroculturalecandiani.it | [email protected] direttore: Roberto Ellero | redazione: Elisabetta Da Lio hanno collaborato: Roberta Biagiarelli, Michele Boato, Donatella Boldrin, Paolo Brusò, Carmelo Coco, Giorgio Conti, Lucio Cortella, Arianna Doria, Riccardo Focardi, Guido Furlan, Alice Iannuzzi, Cristina Morello, Linda Munari, Marcello Pelillo, Claudio Tesser progetto grafico: StudioLanza | Stampa: Arti Grafiche Venete dicembre|gennaio S NEW CANDIANI Roberto Ellero BUONE PRATICHE DI SOLIDARIETÀ Un road movie montanaro italo-bosniaco di Roberta Biagiarelli Protagonisti: Gianni Rigoni Stern, la Comunità degli Allevatori rendenari, la Comunità dei contadini - allevatori di Suceska (BiH) e le 48 manze e manzette di razza rendena Il mio fare teatro negli ultimi dieci anni si è fuso un giorno dopo l’altro con le tematiche affrontate nei miei spettacoli: la rappresentazione scenica è diventata la punta di un iceberg di tutto un mondo sotterraneo e articolato che muovo e che a sua volta, agisce in modo indipendente (dal volontariato, alle azioni e creazioni di reti di solidarietà, alla condivisione di contatti, alla partecipazione attiva, al lavoro con e sulla società civile). Una buona pratica che è divenuta per me riverbero e linfa vitale dello spettacolo tout court. In questo momento storico io voglio concorrere alla rappresentazione di un’altra faccia dell’Italia, voglio fare cose necessarie, concrete, più di prima se possibile e questo posso farlo solo con compagni di viaggio che condividono la mia stessa necessità, e che con il teatro a volte, non c’entrano nulla. Così è nata l’idea della Transumanza della Pace, con la complicità, l’esperienza sul campo e la caparbia volontà di Gianni Rigoni Stern da Asiago. Roberta Biagiarelli mercoledì 25 gennaio, ore 17.30 SCHERMO D’AUTORE di Roberta Biagiarelli e Gianni Rigoni Stern Partecipano alla proiezione gli autori sala conferenze quarto piano ingresso libero Foto di Livio Senigalliesi Incontri con i registi La Transumanza della Pace Le mucche dalla Val Rendena a Srebrenica Un originale road movie su un caso esemplare di solidarietà tra la Provincia Autonoma di Trento e l’Altopiano di Suceska nella Municipalità di Srebrenica (Bosnia Orientale) realizzato grazie alla volontà e all’esperienza di Gianni Rigoni Stern. Un documentario che ha per protagoniste manze e vacche, i paesaggi e i pascoli del Trentino e quelli della BosniaErzegovina. Facendo tesoro della conoscenza e dell’esperienza maturata negli anni sul campo, nell’area di Srebrenica, l’autrice Roberta Biagiarelli ha coinvolto il suo amico Gianni Rigoni Stern, uomo della montagna dell’Altopiano di Asiago (VI), in una impresa di solidarietà che ha i sapori di una fiaba: il trasferimento e la consegna di 48 manze e manzette che dall’Italia sono state donate, a seguito di un percorso di conoscenza e identificazione sul campo, alle famiglie di allevatori di Suceska - Srebrenica. Un progetto incisivo, un’azione che prende avvio dalla volontà di porre rimedio in modo concreto ai danni lasciati sul campo dalla guerra, per aiutare a ricostruire, almeno in piccola parte, le condizioni di una ripresa e di una prospettiva sul futuro agricolo di una comunità bosniaca che patisce, ancora oggi, a quindici anni dalla fine della guerra, le conseguenze e i danni della devastazione. Gianni Rigoni Stern si fa ponte per trasferire la sua esperienza e sapienza legata ai ritmi della natura da un Altopiano italiano verso un Altopiano bosniaco. Un racconto di ri-generazione di valori, di scambi e relazioni positive legate alla terra, “tra compaesani che vivono differenti geografie”. 1 Editoriale / La Transumanza della Pace 2 La fabbrica della cultura / Libreria Ulisse & Co. 3 Spettacoli / La Frontera / Margareth / PROG(enie)” – dagli Anni ’60 al Prog 4 Spettacoli / Orchestra “Ventaglio d’Arpe” / Myfavoritìngs / Oltre un secolo / Lo strano caso... 5 Incontri / Il piano paesaggistico regionale / I giovedì della Scienza 6 Scaffale aperto / Incontri con gli autori / Le strade della ragione. Origine e fondamenti della morale 7 Videoteca / Tony Gatlif: un regista contro il razzismo / Filmontagna 2011 / MigrAzioni femminili 8 Agenda / SOLinDO’ LA FABBRICA DELLA CULTURA >> INCONTRI CON LE ISTITUZIONI UNA LIBRERIA... DA SOGNO Lo scorso 10 marzo ha aperto i battenti a Mestre, in via Querini 12/b, Ulisse & Co., prima libreria di viaggi della città. La libreria nasce dall’unione di due forti passioni: quella per i viaggi e quella per la lettura. Le proprietarie, Stefanie Hoben e Barbara Cibin, sono ormai da qualche anno libraie innamorate della loro professione, cosa che si intuisce appena messo piede in libreria, un ambiente caldo e accogliente dove si può entrare per curiosare, chiedere consiglio, scambiare racconti di esperienze di viaggio e... sognare! Nel loro spazio si trovano varie edizioni di guide, anche specifiche per escursionisti e amanti della montagna del mare e della bicicletta, narrativa di viaggio, libri di cucina etnica o regionale italiana, illustrati, narrativa in inglese. Particolare attenzione viene data ad alcune case editrici minori, meno note ma spesso molto interessanti. Ecco alcuni suggerimenti di Barbara e Stefanie: a chi vuole scoprire una Parigi diversa da quella normalmente frequentata dai turisti, consigliamo venerdì 27 gennaio, ore 18.00 DALLA NEBBIA ALLE NUVOLE Un viaggio in bicicletta da Modena fino al Tibet in collaborazione con la libreria Ulisse & Co. Presentazione del libro di Bernardo Moranduzzo e Marcella Stermieri Partecipano all’incontro gli autori sala seminariale primo piano ingresso libero di leggere Il vagabondo di Adriaan van Dis, ed. Iperborea. È il caso che mette un cane in fuga da un incendio sulla strada del signor Mulder, colto e agiato olandese che passa le sue giornate tutte uguali tra il suo elegante appartamento e le immutabili passeggiate serali. Questo cane condurrà Mulder per una Parigi a lui finora sconosciuta, facendogli conoscere realtà cui non aveva mai voluto far caso e una serie di personaggi che vivono ai margini della società. Una sorta di viaggio iniziatico alla ricerca di un senso e di un’appartenenza per arrivare ad essere testimone consapevole capace di “vedere e sentire tutto”. Cosa cercavano coloro che nel corso dei secoli si spinsero oltre l’orizzonte? Questo si domanda Michel Le Bris nel suo Dizionario amoroso degli esploratori, ed. L’ippocampo, e divide in due categorie i personaggi protagonisti di queste fantastiche avventure: quella di chi bracca l’ignoto per cercare di sradicarlo e di trarne profitto e quella di chi invece vi si avventura nella speranza di perdervisi alla ricerca di un “altrove” che non si esaurisca in un nuovo “qui”. Una fantastica carrellata di personaggi affascinanti e di avventure per chi ha voglia di “evadere”. Un’eredità di avorio e ambra di Edmund de Waal, ed. Bollati Boringhieri Giunto in possesso di una splendida collezione di netsuke (piccole sculture giapponesi di avorio o legno) ereditate da uno zio, l’autore sente il bisogno di attraversare gli ambienti in cui quegli oggetti hanno abitato, di ripercorrerne le migrazioni fra tanti paesi, di raccontare la storia della propria famiglia trasfigurandone i successi, le sfortune, i rovesci e le resurrezioni attraverso le vicende avventurose di quello zoo in miniatura, passato di mano in mano e oggi miracolosamente ancora intatto. Un’affascinante saga familiare che ci porta dalla Parigi della seconda metà dell’Ottocento alla Londra di oggi passando per Vienna e Tokyo. Buona lettura! DALLA NEBBIA ALLE NUVOLE Un viaggio in bicicletta da Modena fino al Tibet Bernardo Moranduzzo e Marcella Stermieri hanno percorso, ruota nella ruota, 13.923 km di fango, polvere e asfalto. Sono partiti in bicicletta il 18 ottobre del 2009 da Modena, attraversando l’Asia, per arrivare dopo un anno a Chengdu, nel centro della Cina. Dalla loro avventura è nato il romanzo Dalla nebbia alle nuvole. Ad animare i due viaggiatori la passione per l’avventura, il gusto per l’inesplorato, la voglia di mettersi in discussione e tentare l’impossibile, aprirsi nuovi orizzonti. In un anno non solo hanno raggiunto l’obiettivo facendo tesoro di un inestimabile bagaglio di esperienze, ma hanno anche fatto tantissime fotografie straordinarie e sono tornati a casa con l’energia giusta per raccontare tutto in un libro. La libreria di viaggi “Ulisse & Co.” Vi invita alla presentazione di Dalla nebbia alle nuvole il 27 gennaio, ore 18.00 al Centro Culturale Candiani. Chissà, magari dopo questa serata anche altri decideranno di intraprendere un viaggio avventuroso sognato da tanto tempo, come Bernardo e Marcella che hanno deciso di partire dopo una presentazione di diapositive e racconti di viaggi in bicicletta. SPETTACOLI >> MUSICA E DANZA “OLTRE” I CONFINI Se è vero che, come disse una volta qualcuno, “la geografia sono i fatti che si spostano”, i La Frontera, senza mai tradire se stessi ed il pubblico, continuano negli anni a spostare i loro confini musicali ben al di là di una semplice, seppure appassionata ed appassionante, ricerca filologica. Moderni carovanieri, che instancabilmente percorrono in lungo ed in largo le dune di un maqsoum o di un khaleeji, scoprendo e sperimentando sempre nuove vie dagli echi antichi ed evocativi. Mercanti di alchimie musicali dai sapori e dagli aromi inconfondibili di un suq del Cairo. Anche a chi li conosce già, Ahlan Wa-Sahlan, così si chiama il nuovo spettacolo del quartetto, riserverà non poche piacevoli sorprese, a cominciare dall’eclettico percussionista e batterista Lorenzo Gasperoni (premiato come migliore percussionista creativo europeo al Festival PercFest Memoria Naco, Laigueglia 2006), che da qualche tempo affianca i già apprezzati Miranda Cortes alla fisarmonica, Michele Pucci alla chitarra flamenco e Michele Sguotti al violino e alla viola. Altra novità della serata sarà il repertorio: la tradizione classica araba in omaggio alla presenza sul palco di una vera gemma rara, l’artista di fama internazionale Samia Charbel, diplomata e specializzata in giovedì 26 gennaio, ore 21.30 AHLAN WA-SAHLAN La Frontera Miranda Cortes fisarmonica, voce Michele Pucci chitarra flamenco Michele Sguotti violino, viola, voce Lorenzo Gasperoni percussioni ospite d’onore Samia Charbel darabuka Michela Zanon danze orientali auditorium quarto piano ingresso: intero 7 euro – ridotto 5 euro (Candiani Card, CinemaPiù, studenti) Biglietti già in vendita percussioni orientali presso il Conservatorio di Beirut. Negli anni Novanta Samia viene considerata all’unanimità una rivelazione ed un fenomeno del Libano; grazie al suo talento ed alla sua eccezionale tecnica è l’unica donna percussionista del mondo arabo e viene proposta sulle scene nazionali partecipando a numerosi programmi televisivi. Infine, a cornice dello spettacolo, l’elegante Michela Zanon si esibirà nell’antica arte della danza del ventre. Dopo Ferme teux yeux, ultimo lavoro discografico dei La Frontera, Miranda Cortes, Lorenzo Gasperoni, Michele Pucci e Michele Sguotti con la loro innata maestria interpretativa stanno oggi esplorando le piste del Mashreq e del Maghreb, che presto li porteranno, attraversati lo stretto di Gibilterra, l’Andalusia, Marsiglia e chissà quanti altri posti, alla realizzazione di un nuovo cd con brani inediti, alcuni dei quali saranno eseguiti già il 26 gennaio. A questo punto, non vi rimane che spostare per una sera i vostri confini al di là del Mediterraneo. A.B. La Frontera ha al suo attivo tre cd: il live Oltre le frontiere (2001), Mar Bianco (2004) e Ferme tes yeux (2010). La formazione si è esibita finora in tutta Italia, Croazia, Austria e Francia. www.lafrontera.it FRACTALS, OVVERO SOGNI, VISIONI E FANTASIE INVOLONTARIE venerdì 27 gennaio, ore 21.30 FRACTALS Margareth in collaborazione con Macaco Records Paolo Brusò voce, chitarra Alessandro Benvegnù basso, voce Alessandro Fabbro piano, tromba, percussioni Niccolò Romanin batteria, percussioni ingresso: posto unico 3 euro Biglietti già in vendita Sono Paolo, cantante e chitarrista dei Margareth. Esclusi i miei genitori, tutti mi chiamano Paul. Ciao. Se state leggendo questo articolo significa che siete curiosi, desiderosi di viaggiare un po’ con la fantasia, che avete voglia di scoprire cose nuove e stimolanti, che ricercate un momento di distensione dal caos, che siete ben disposti a ‘ricevere’. Significa inoltre che prestate attenzione agli eventi culturali del territorio mestrino. Sapere che siete voi a leggere è già una bella sensazione. La sera del 27 gennaio 2012 la mia band (nata e cresciuta qui) presenterà Fractals, il suo secondo disco, proprio nell’auditorium del Centro Culturale. Ho accettato con grande gioia di scrivere un articolo che introduca questo concerto così speciale, ma ora mi trovo in difficoltà. Non vorrei ne venisse fuori il testo di una pubblicità (tipo “Venite al concerto, sarà bellissimo”), perché credo molto nella nostra musica e sono troppo passionalmente coinvolto per trattarla così. Dall’altro lato, non posso nemmeno farvi addormentare con filosofie da cameretta. Ma ho un’idea. Poco prima di registrare Fractals, ho scritto una lettera a tutti i miei compagni di avventura, nella quale mi sono aperto completamente, cercando di spiegare le canzoni. Una lettera di una decina di pagine, con un paragrafo iniziale (programmaticamente chiamato ‘Premessa’) che vi vorrei proporre. Quello che si sta consumando davanti ai vostri occhi è un clamoroso gesto di outing esistenziale, cosa che sono abituato a fare solamente ‘in codice’, sotto forma di canzone. Spero apprezzerete. Non è da me parlare della musica che faccio. Parlarne mi fa sentire completamente nudo, scoperto, e me ne vergogno. Poi gesticolo troppo e ripeto i concetti un sacco di volte, e così dopo un po’ finisco per non prendermi mai sul serio. Invece la musica è una cosa seria, ed è giusto che mi apra un po’ di più, in un certo senso ve lo devo. Pochi giorni fa è arrivato un consiglio: “Se non riesci a parlarne, prova a scrivere”. Ok, ci provo. Per i pezzi di questo nuovo album, il processo di genesi trae molte energie da luoghi ‘altri’ rispetto alla realtà, in particolare da sogni e visioni (fantasie involontarie). Utilizzando tale approccio, viene naturale spostare il punto focale dei testi, togliere il terreno da sotto i piedi, ragionare per immagini più che per storie. Il prodotto, il risultato di questa idea è l’inizio di un processo di de-contestualizzazione dei brani dalla realtà, una cosa tutto sommato comprensibile quando la realtà non la senti più tua, quando ti senti alieno. In fase di arrangiamento la musica inizia a sollevarsi, a sospendersi, a decollare. È un po’ come se stessimo disancorando delle mongolfiere ‘parcheggiate’. Il nuovo album sarà personale e misterioso. Altra cosa rispetto alle canzoni delicate che ci hanno accompagnato per cinque anni. Saremo più propensi alla rottura e all’incisività. Saremo suono. paul PROG(enie) – dagli Anni ’60 al Prog sabato 3 dicembre, ore 21.00 sabato 14 gennaio, ore 21.00 Vision Simone Fagotto tastiere e voce Paolo Cazzin batteria per l’occasione Massimiliano Cadamuro basso Fonetica TantiCantiMilitanti Claudio Martinolli chitarra solista Tiziano Lorenzon voce Giuseppe La Notte batteria Massimiliano Cadamuro basso flauto e voce Luca Bianchetto tastiere Fabio Bello chitarre, armonica, voce, testi e musiche Il gruppo nasce nell’entroterra veneziano nell’estate del 2003, ed è da subito caratterizzato dalla sperimentazione e dal passaggio nella formazione di svariati musicisti che, ognuno con le proprie caratteristiche ed i propri ascendenti, hanno plasmato il sound della band. Le composizioni del gruppo alternano pezzi cantati a lunghe parti musicali andando a formare un continuo che segue alcuni filoni principali i quali accomunano vari brani che vanno a formare delle lunghe sinfonie e che possono essere combinati in maniere alternative come in un puzzle dai pezzi intercambiabili. Karma J Umberto Zanardo batteria acustica e pad elettronici Fabio Fiorot chitarra e voce Alvise Vianello basso e voce Mattia Corso piano digitale-controller midi-chitarra acustica e voce principale Pop-Rock Band italiana formatasi nel 2001. La recensione positiva da parte della rivista Chitarre permette alla band di vincere il concorso nazionale Emergenza Chitarre, ottenendo l’inserimento di Chi sei in una compilation distribuita a livello nazionale e trasmessa in onda su Radio 1. Nel 2008 inizia la collaborazione con Marco Berton, produttore-arrangiatore che, imprime la spinta giusta per iniziare un nuovo lavoro a breve in uscita, che rivelerà la nuova identità musicale della band. TantiCantiMilitanti è il nuovo progetto musicale di Fabio Bello, autore compositore e chitarrista veneziano attivo dal 1980, e segna il ritorno alla forma della canzone rock dopo anni dedicati a colonne sonore, musica da teatro, musical. Un’esigenza nata dal bisogno di esprimere contenuti ora diretti ora poeticamente mediati a fronte di un declino politico sociale e culturale non più accettabile e che pertanto spinge a non rimanere in silenzio. Non poteva essere che il rock ad incarnare questa spinta. I brani che danno vita a TantiCantiMilitanti – titolo in qualche modo autoironico – sono una ventina, tutti originali eccettuate tre particolarissime cover (un Tenco melodicamente rivisitato, un De Andrè inesistente, un Battisti tutto da spiegare…). auditorium quarto piano ingresso: posto unico 3 euro Biglietti già in vendita SPETTACOLI >> D’AMORE E DI CORDE Il concerto di un’orchestra unica nel suo genere per un Natale speciale: un florilegio di grande musica giocata fra il brio di Mary Poppins e l’incanto dell’Ave Maria di Piazzolla, la festosa malinconia de La vita è bella di Piovani e le suggestioni delle musiche sudamericane. Nata nel 2004 dalla fantasia della professoressa Patrizia Tassini, che la dirige, l’orchestra è composta interamente da suoi allievi o ex allievi; concepita inizialmente come corso di esercitazioni orchestrali presso il Conservatorio J. Tomadini di Udine, si è presto configurata come orchestra stabile. A tutt’oggi sono oltre settanta i concerti che hanno portato il Ventaglio d’Arpe a esibirsi in Italia e all’estero, riscuotendo sempre entusiastici consensi da parte del pubblico e della critica, coinvolti dalle particolari sonorità e dalla straordinaria presenza scenica di questo strumento. Tra i tanti appuntamenti ricordiamo l’importante tournée in Croazia del gennaio 2008 con concerti nei teatri di Spalato, Zara e Fiume, la partecipazione alla Rassegna Gioie Musicali di Asolo (TV) e a rinomati festival quali Assisi nel Mondo, Emilia Romagna Festival, Nei suoni dei luoghi di Gorizia, Le corde dell’anima di Cremona, LagunaMovies di Grado (GO), Carniarmonie e l’VIII Festival Europeo per cori giovanili G. Zelioli di Lecco, in occasione del quale nel luglio 2009 l’orchestra si è esibita come ospite d’onore suonando a Lecco, Bergamo, Nova Milanese (MB) e Comerio (VA). Nel gennaio 2007 l’orchestra ha tenuto inoltre un concerto in diretta radiofonica mondiale negli studi di Radio Vaticana in rappresentanza del Conservatorio di Udine. L’ensemble ha all’attivo la registrazione di due CD, comprendenti trascrizioni di brani celebri e musiche spagnole e sudamericane. Nel 2007, per sostenere e promuoverne l’attività, è stata costituita l’Associazione Ventaglio d’Arpe, che nello scorso settembre, per celebrare il duecentesimo anniversario della fabbricazione della prima arpa classica moderna a opera di Sébastien Érard, ha dato vita a una giornata di studi interamente dedicata a questo strumento. Compongono l’orchestra: Valentina Baradello, Costanza Battaini, Erika Bersenda, Eugenia Ceschiutti, Lucrezia Chiandetti, Cristina Di Bernardo, Alida Fabris, Lara Macrì, Alice Martina, Davide Martincigh, Debora Martincigh, Sofia Masut, Nicoletta Pagnutti, Laura Pandolfo, Ester Pavlic, Maria Pellarin, Silvia Podrecca, Chiara Rossi, Maria Carmela Solfrizzo, Irene Sualdin, Fiamma Tiss, Silvia Vicario, Marta Vigna. ORCHESTRA COMPONIBILE INCONTRA MAURIZIO GIAMMARCO venerdì 16 dicembre, ore 21.00 CONCERTO DI NATALE Orchestra “Ventaglio d’Arpe” Patrizia Tassini direttore con la partecipazione di Giorgio Marcossi flauto auditorium quarto piano ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla biglietteria del Centro. I biglietti saranno disponibili a partire dal 14 dicembre sabato 10 dicembre, ore 18.00 MYFAVORITìNGS – ANNO 4 Maurizio Giammarco sax tenore Orchestra Componibile Anna Maria Dalla Valle flauti Alberto Collodel clarinetti Gigi Rismondo sax alto Giovanni Masiero sax baritono Ilic Fenzi tromba Duccio De Rossi tromba Toni Costantini trombone Michele Russo chitarra Enrico Brion pianoforte Salvatore Pinello contrabbasso Matteo Palma batteria Francesco Clera percussioni auditorium quarto piano ingresso: posto unico 8 euro Biglietti in vendita il 10 dicembre dalle ore 15.30 alle ore 18.00 venerdì 2 dicembre, ore 21.00 OLTRE UN SECOLO Per guardare oltre inutili stragi e buffi cavalieri Spettacolo multimediale di Michele Boato Michele Boato e Enrico Corradini voci narranti Maurizio Ercole immagini Musiche: David Boato tromba Rosa Brunello contrabbasso Francesco Socal clarinetto Filippo Vignato trombone Luca Colussi batteria Niccolò Romanin batteria Myfavoritìngs - anno 4 (ovvero quarta edizione del festival di musica originale autogestito) approda al Candiani con un progetto nuovo: Orchestra Componibile incontra Maurizio Giammarco. Il festival nasce nel 2008 da un’idea del pianista compositore Enrico Brion. Myfavoritìngs propone solo musica originale in anteprima. Il raggio d’azione è ampio e non pone limiti, ma centrale è il riferimento al jazz e alla musica contemporanea. Dopo la seconda edizione di Myfavoritìngs, Enrico Brion e Toni Costantini (trombonista e compositore), danno vita all’Orchestra Componibile (O.C.), ensemble-laboratorio “prolungamento” dello stesso festival, unico vincolo: musica originale. Dunque, laboratorio di composizione. Ma non solo. A pensare la musica per un organico di 13 elementi come questo (non proprio tradizionale) e avendo la (buona o cattiva, chissà) abitudine all’improvvisazione, succede che non si sfugge all’esempio delle grandi “orchestre creative” che fanno del direttore un improvvisatore estemporaneo. L’orchestra è il suo strumento e la Conduzione è la sua tecnica espressiva. L’equilibrio sta sul filo della dicotomia fra composizione e improvvisazione, fra architettura (solida) e materia liquida, fra ordine e imprevisto. Ma, a ben vedere, nulla che sia veramente nuovo al jazz. Di Myfavoritìngs e dell’O. C., la trasmissione Battiti di Radio3 ha dedicato uno spazio di oltre 10 minuti nella trasmissione dell’8 giugno scorso, mandando in onda un brano dal primo disco, Orchestra Componibile/musica per piccola orchestra e 5 direttori. Ora, ai compositori del gruppo, per questo concerto se ne aggiunge uno prestigioso. Maurizio Giammarco infatti, oltre ad essere ospite solista nei brani dell’O.C., presenterà sue composizioni scritte per questo ensemble. Fin dai primi anni Settanta, si è imposto come virtuoso del sassofono, eclettico compositore e leader di gruppi storici della scena nazionale (fra tutti Lingomania) fino al recente incarico di direttore della Parco Della Musica Jazz Orchestra (PMJO), big band residente all’Auditorium di Roma, per la quale Giammarco ha prodotto una notevole quantità di arrangiamenti, composizioni e progetti orchestrali. A elencare le collaborazioni e la discografia del sassofonista riempiremmo pagine, rimandiamo al sito www.mauriziogiammarco.com. GUARDANDO OLTRE I BUFFI “CAVALIERI” Nel 2003 c’è stato Marghera a 20 metri da Bhopal, che metteva in relazione il disastro chimico indiano con la quasi strage da fosgene avvenuta il 28 novembre 2002 a Marghera. Nel 2008, a quarant’anni dal mitico ’68, è andato in scena anche al Candiani C’era un ragazzo. Ora presento un terzo spettacolo di narrazione storica, questa volta sull’Italia dal 1900 ai giorni nostri: 111 anni. Due voci narranti, Enrico Corradini e il sottoscritto, percorrono a grandi tappe questo secolo abbondante, densissimo di avvenimenti. È un filo conduttore leggero, che lascia il posto a grandi immagini, curate da Maurizio Ercole, che scorrono sullo schermo e, soprattutto alla musica del gruppo jazz di David Boato, Rosa Brunello, Francesco Socal, Filippo Vignato, Luca Colussi e Niccolò Romanin, e alle canzoni cantate dalla giovanissima Luisa Pasinetti, assieme a Giusi Forte e Chiara Boato, accompagnate Mauro Stella alla chitarra. Il sottotitolo “per guardare oltre inutili stragi” si riferisce ovviamente alle due guerre mondiali ma anche alla tristissima lista di guerre a cui l’Italia ha partecipato e partecipa ancora, nonostante l’art. 11 della Costituzione lo vieti esplicitamente. Inoltre, i “buffi cavalieri”, oltre cui lo spettacolo invita a guardare, sono il cav. Benito Mussolini, della prima metà del secolo e il cav. Silvio Berlusconi della seconda. È un invito alla speranza e all’impegno. Ecco le “tappe” dello spettacolo: 1900, il secolo inizia con l’uccisione del re Umberto I di Savoia; 1915-18, la Grande Guerra; 1919-1921, il biennio rosso; 1922-1943, ventennio fascista; 1936, l’impero d’Africa; 1939-1940, leggi razziali e di nuovo in guerra; 1943, l’8 settembre; 1943-1945, la Resistenza; 1945, l’atomica; 1945, Italiani brava gente; 2 giugno 1946, La Repubblica; dicembre 1947, la Costituzione; 18 aprile 1948, inizia l’era democristiana; anni ’50, ricostruzione ed emigrazione; anni ’60, boom economico, arriva il consumismo; 1968, si svegliano gli studenti; 1969, l’autunno operaio; 12 dicembre1969, inizia la strategia della tensione; anni ’70, anni di piombo; 1974 e 1981, referendum sul divorzio e sull’aborto: arriva il femminismo; 1978, legge Basaglia, anni ’80 l’ecologismo; 1987, col Referendum cancelliamo il nucleare; 1989, cade il muro dell’est; anni ’90 Italia in guerra: Jugoslavia ed Iraq; 1992, scoppia Tangentopoli; 1994, inizia l’era del Cavaliere; 11 settembre 2001, dalle torri gemelle alle guerre in Iraq e Afganistan; anni 2000, il razzismo strisciante; Conclusione: Ma non finisce qui. Le canzoni partono dalla Guerra di Piero di D’Andrè e dalla parodia di Giovinezza, passano per Auschzwitz di Guccini, Noi non ci saremo dei Nomadi, El voto dele femene di Bertelli, Canzone del maggio di D’Andrè, La ballati di Pinelli, Anna che hai attraversato el montagne di Bertoli, L’albero di 30 piani di Celentano, Na bruta banda dei Pitura Freska, la Torre di Babele di Bennato, per concludersi con Strada facendo di Baglioni e Viva l’Italia di De Gregori. Le musiche del quintetto jazz si ispirano a canzoni popolari, come Tapìn Tapùn, La tradotta, Sebbèn che siamo donne, Tera e aqua, Partono gli emigranti, canzoni politiche come Internazionale, Facetta nera, Bella Ciao, Lotta Continua, Forza Italia; canti religiosi come Mira il tuo popolo, musiche sinfoniche come La cavalcata delle valchirie di Wagner e canzoni d’autore come In the mood di Glenn Miller, Via Gluck di Celentano, The Wall dei Pink Floyd, Imagine di John Lennon e We Shall Over resa celebre da Joan Baez. Insomma ci sarà da divertirsi, ricordare, riflettere, cantare assieme e anche imparare qualcosa. Michele Boato Luisa Pasinetti, Giusi Forte e Chiara Boato voci accompagnate da Mauro Stella chitarra LO STRANO CASO DELL’AVVOCATO UTTERSON auditorium quarto piano ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla biglietteria del Centro. I biglietti saranno disponibili a partire dal 30 novembre (...) Le scene più impressionanti del romanzo di Stevenson, a nostro sommesso ma radicato parere, non sono quelle in cui si fronteggiano il dottor Jekyll e il signor Hyde, ma proprio quelle in cui il dottor Jekyll e il signor Hyde sono braccati dall’avvocato Utterson e dalla gente della sua risma. ““Jekyll” gridò Utterson, forte “chiedo di potervi vedere.” Tacque un minuto, ma non gli giunse alcuna risposta. “Vi avverto lealmente che sono nati in noi sospetti, e dobbiamo e vogliamo vedervi,” continuò “se non con mezzi leciti, con gli illeciti: se non acconsentite, ricorreremo alla forza.” “Utterson,” rispose la voce “per amor di Dio, abbiate pietà!” “Ah, questa non è la voce di Jekyll! È la voce di Hyde!” esclamò Utterson. “Sfondiamo la porta, Poole.” Poole alzò la scure sopra la testa; il colpo scosse tutta la casa, e la porta coperta di rosso si ruppe tra i cardini e la serratura. Un terribile grido, come di un terrore animale, si levò nella stanza. La scure salì di nuovo, e di nuovo il legno si squarciò, e l’intelaiatura della porta si scosse; per quattro volte il colpo si ripete; ma il legno era resistente, e la serratura benfatta; solo al quinto colpo la serratura andò in pezzi, e la porta in frantumi cadde all’interno sul tappeto...”. Appartenga al dottor Jekyll o appartenga al signor Hyde, quella voce invoca Dio perché la tremenda curiosità, il bieco moralismo, l’infame intransigenza dell’avvocato Utterson e della gente della sua risma si arrestino. Ma l’avvocato Utterson non rispetta neppure Dio, va avanti sino alla catastrofe. Ovviamente, sino alla catastrofe altrui, non sino alla propria. Di andare avanti sino alla catastrofe propria non capita mai agli avvocati Utterson di ieri e di oggi. Capita, al massimo, di sentirsi sempre più confusi nella soluzione delle catastrofi altrui. Di sabato 28 gennaio, ore 21.00 LO STRANO CASO… Racconto teatrale in frammenti da The strange case of Doctor Jekyll and Mister Hyde di Robert Louis Stevenson con Francesco Ventimiglia e Roberta Borghi Danilo Gaiotto video Luigi Vincenzi e Fabio Cavolo luci Akiko Miyake foto di scena Claudio Tesser e Francesco Ventimiglia messa in scena auditorium quarto piano ingresso: posto unico 3 euro Biglietti già in vendita nuovo non hanno capito nulla, nulla di quello che hanno capito sia l’infelice dottor Jekyll, sia il non meno infelice signor Hyde. Dobbiamo cercare di non fare lo stesso noi, di leggere bene questo messaggio che Stevenson ci invia da un’epoca di repressione quale quella vittoriana. Ovvero dobbiamo cercare di considerare più la sostanza che l’episodio dell’avventura. La sostanza che coinvolge, insieme con la straziante favola del dottor Jekyll e del signor Hyde, l’orripilante vicenda comune dell’avvocato Utterson, e implica che l’essenziale non è di non comportarci come il dottor Jekyll e il signor Hyde, l’essenziale è di non comportarci come l’avvocato Utterson, il confuso, ma non domo nemico della diversità, il creatore più che il fiutatore di scandali. Testo tratto da Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert L. Stevenson, tradotto da Oreste Del Buono Seguendo la straordinaria e assolutamente attuale traccia interpretativa lasciata da Oreste Del Buono lo spettacolo Lo strano caso… cerca di ritrovare e rappresentare, attraverso il linguaggio del teatro e del racconto, la condizione, sempre osteggiata e spesso criminalizzata dalla società, del cercatore, dell’indagatore, dell’irregolare, del diverso; l’uomo che sogna la libertà, ricacciato, dall’ambiente che lo circonda, dal giudizio inappellabile e aprioristico del perbenismo, nella solitudine angosciata di un oscuro laboratorio, vive fino al dolente esito finale il tentativo di trovare soluzioni alle più umane delle domande. Claudio Tesser INCONTRI >> PAESAGGIO, CULTURA E IDENTITÀ A dieci anni dalla sottoscrizione della Convenzione europea del paesaggio il Veneto ha dato il via ad un percorso di implementazione della Convenzione capace di rafforzare il ruolo del paesaggio in virtù della sua importanza nella vita delle popolazioni, delle comunità e dell’ambiente in cui esse vivono e si identificano. In linea con i principi generali sulla politica del paesaggio dettati dalla Convenzione europea, nel mese di luglio del 2009 la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto e la Regione del Veneto hanno firmato un protocollo d’intesa per la redazione congiunta del Piano paesaggistico regionale, riconoscendo l’importanza delle precedenti esperienze maturate da entrambi in materia di tutela e di gestione del territorio. Sulla base delle analisi delle caratteristiche geomorfologiche, naturalistico-ambientali e culturali il territorio regionale è stato suddiviso in 39 ambiti di paesaggio; in riferimento a ciascun ambito o a gruppi di essi sono stati elaborati degli obiettivi di qualità paesaggistica, che costituiranno il punto di riferimento per la definizione delle relative normative d’uso del territorio. Per quanto attiene allo stato dei lavori, il Comitato tecnico per il Piano paesaggistico, composto da membri del Ministero e della Regione, si sta occupando del primo piano paesaggistico d’ambito, che interessa l’area di Venezia e la sua gronda lagunare e l’area del delta del fiume Po. Il Comitato sta ad oggi ultimando le operazioni di ricognizione dei beni paesaggistici presenti sul territorio regionale. venerdì 20 gennaio, ore 18.00 IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE in collaborazione con Lions Club “Mestre Castelvecchio”, Lions Club Marghera, Lions Club “Mestre Host” Relatori: Ugo Soragni e Romeo Toffano Coordina Anna Maria Spiazzi sala conferenze quarto piano ingresso libero Per meglio mirare e potenziare le attività di formazione ed informazione, per sensibilizzare e coinvolgere tutti i soggetti a vario titolo interessati alle questioni del paesaggio, i risultati della ricognizione saranno consultabili e commentabili via web, nell’ottica di una reale e concreta cooperazione. Alla redazione del piano paesaggistico regionale si affiancheranno iniziative mirate alla salvaguardia, alla gestione ed alla valorizzazione di specifici contesti territoriali, riconosciuti portatori di rilevante valore culturale o in quanto luoghi identitari della memoria collettiva delle comunità locali. Linda Munari SIAMO SICURI NELLE MANI DEL COMPUTER? Sulla scienza Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi. Albert Einstein Scienziato non è colui che sa dare le vere risposte, ma colui che sa porre le giuste domande. Claude Lévi-Strauss Sui computer Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi, è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti. Umberto Eco Un tempo esistevano domande per le quali non c’erano risposte. Oggi, all’epoca dei computer, ci sono molte risposte per le quali non abbiamo ancora pensato alle domande. Peter Ustinov Sull’intelligenza artificiale La natura di esseri umani che ci contraddistingue viene messa a dura prova quando le nostre differenze vengono ridotte a un sistema artificiale di classificazione unico e predominante. Un progetto della Biblioteca di Area Scientifica dell’Università Amartya Sen di Ca’ Foscari Venezia I GIOVEDÌ DELLA SCIENZA CONO-SCIENZE: COMUNICARE E ARGOMENTARE LE SCIENZE Con il codice binario e la sua decodifica, la dimensione simbolica del linguaggio è andata perduta. Jean Baudrillard Sulla sicurezza Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. Benjamin Franklin Il mondo è lo stesso per tutti noi e bene e male, peccato e innocenza, lo attraversano tenendosi per mano. Chiudere gli occhi di fronte a metà della vita per vivere in tranquillità è come accecarsi per poter camminare con maggior sicurezza in una landa disseminata di burroni e precipizi. Oscar Wilde Sul futuro informatico Non ho paura dei computer, ma della loro eventuale mancanza. Isaac Asimov I personal computer diventeranno come i camion. Resteranno in giro, ma saranno usati da poche persone. Steve Jobs Navigazione aforistica a cura di Giorgio Conti Coordinamento scientifico: Giorgio Conti Il computer è intelligente? È sicuro? Potenzialità e criticità di un “elettrodomestico” che ha cambiato la nostra vita quotidiana Incontri promossi da METAS - Metadistretto Veneto dell’Ambiente per lo Sviluppo Sostenibile giovedì 12 gennaio, ore 17.30 Il sogno di Leibniz e l’incubo di Orwell: l’Intelligenza artificiale tra mito e realtà Marcello Pelillo Università Ca’ Foscari, Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica giovedì 26 gennaio, ore 17.30 Sicurezza nel mondo digitale: un gioco o una minaccia? Riccardo Focardi Università Ca’ Foscari, Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica sala conferenze quarto piano ingresso libero IL SOGNO DI LEIBNIZ E L’INCUBO DI ORWELL: L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE TRA MITO E REALTÀ SICUREZZA NEL MONDO DIGITALE: UN GIOCO O UNA MINACCIA? L’idea di ridurre le capacità cognitive più elevate dell’uomo (ragionamento, apprendimento, percezione, memoria, etc.) a semplice “calcolo” affonda le sue radici nell’antichità. Leibniz, per esempio, coltivava il sogno di una “caratteristica universale” grazie alla quale ogni controversia sarebbe stata risolta razionalmente: un vero e proprio alfabeto del pensiero umano i cui simboli avrebbero potuto combinarsi mediante semplici operazioni algebriche. I progressi della logica matematica e la rivoluzione informatica del XX secolo, con la disponibilità di enormi quantità di dati e di un’inaudita potenza di calcolo, hanno dato un nuovo slancio a questa grandiosa idea, che oggi viene comunemente denominata “Intelligenza Artificiale”. In questo incontro percorreremo le tappe fondamentali della storia dell’Intelligenza Artificiale e offriremo un quadro dello stato dell’arte: parleremo dei suoi successi e dei suoi fallimenti, del suo impatto sulla nostra vita quotidiana e delle sue implicazioni economiche, politiche e sociali. Marcello Pelillo I computer seguono regole precise, dettate dai programmatori, e non possono ‘sbagliare’. Come avvengono quindi le frodi informatiche? Come è possibile che sofisticatissimi sistemi bancari vengano di tanto in tanto violati da giovanissimi hacker? Come può un computer svolgere operazioni non previste e potenzialmente dannose? Come è possibile, ad esempio, che l’intera rete di un famosissimo marchio di prodotti elettronici sia stata recentemente violata e milioni di password e carte di credito siano state sottratte? La sicurezza informatica è un gioco sottile e pericoloso: qualcuno detta le regole, altri cercano di aggirarle finché nuove regole più stringenti non sbarrano nuovamente la strada, e così via in una spirale senza fine. Ecco quindi che l’informatica, apparentemente arida e ripetitiva diventa sfuggente e creativa: una stimolante sfida di ingegno. Riccardo Focardi DISEGNARE CON LA PARTE DESTRA DEL CERVELLO Questo è il titolo del corso proposto e condotto dal maestro d’arte Daniela Polin, unica in Italia autorizzata all’insegnamento del metodo ideato da Betty Edwards (autrice del bestseller The drawing on the right side of the brain, disegnare con la parte destra del cervello). Il tema centrale di questo innovativo approccio, dimostrato scientificamente, è di imparare a disegnare attraverso la stimolazione dell’emisfero destro (emisfero dedicato alla percezione e alla creatività). Questo metodo dimostra che tutti, dai bambini ai giovani e agli adulti, sono in grado di disegnare e di sviluppare così una propria creatività e un modo nuovo di percepire la realtà, capacità utili ed indispensabili nella vita di tutti i giorni, nel lavoro, nella scuola e nelle relazioni. Il risultato è garantito per tutti. I giorni e gli orari del corso verranno concordati con l’insegnante. Il corso prevede 12 lezioni al costo di 20 euro (+IVA) a lezione della durata di circa 2 ore a cadenza settimanale, il calendario definitivo verrà consegnato con la prima lezione. Per informazioni: 347 6649029 [email protected]. La presentazione del corso si terrà il giorno 31 gennaio 2012 alle ore 18.30 al Centro Candiani di Mestre (sala seminariale primo piano). Spazio pubblicitario a pagamento per informazioni tel. 041 2386111 [email protected] scaffale scaffale apertoaperto SCAFFALE APERTO DOVE LA CITTÀ DIVIENE CIELO venerdì 2 dicembre, ore 17.30 Presentazione del libro Dove la città diviene cielo (Supernova, 2011). Poesie di Linda Mavian e immagini di Guido Sartorelli Partecipano all’incontro Giovanni Distefano, Toni Toniato e gli autori. Coordina Elio Jodice Dove la città diviene cielo raccoglie le poesie di Linda Mavian e una selezione di opere di Guido Sartorelli. Parole e immagini si sono spesso alleate in tutte le epoche per vari scopi e motivi, soprattutto per arricchirsi e sostenerci reciprocamente. Anche durante le prime e seconde avanguardie ci furono in tal senso esperienze fondamentali: dal Cubismo al Futurismo, da Magritte fino all’arte concettuale, le due arti si sono strettamente intrecciate Incontri con gli autori fino a vicendevolmente sostituirsi. Nel caso dei due Autori di questa pubblicazione parola e immagine restano separate, ciascuna nelle proprie pagine. Tuttavia cercano un dialogo che non le sovrapponga l’una all’altra, ma piuttosto le avvicini senza toccarsi, in cui si alludano e si riconoscano reciprocamente nell’intenzione comune di percorrere con leggerezza sentieri che non siano quelli del luogo comune. sala seminariale primo piano ingresso libero Linda Mavian, storica dell’arte, è nata e risiede a Venezia. Lavora nel settore dei beni culturali e del paesaggio, ambito in cui è autrice di pubblicazioni e contributi. Collabora a riviste culturali. Partecipa a reading poetici. Guido Sartorelli, artista visivo veneziano dell’area concettuale. A partire dal 1964 ha esposto, con mostre personali e mostre critiche e video-rassegne, nelle principali città italiane nonché a Graz, Lubiana, Londra, Edimburgo, Stoccolma, Barcellona, New York, San Paolo del Brasile, Pechino, Canton e numerose altre. mercoledì 14 dicembre, ore 18.00 Presentazione del libro Ordinamento giuridico dei Longobardi (Corbo e Fiore Editori, 2011) di Ivone Cacciavillani Partecipano all’incontro Sergio Garbato e l’autore. ORDINAMENTO GIURIDICO DEI LONGOBARDI sala seminariale primo piano ingresso libero venerdì 13 gennaio, ore 18.00 Presentazione del libro Poesie déa nostra tèra (Biblioteca Cominiana Edizioni, 2011) di Tiziano Rizzo, Sandro Boccato e Luciano R. Robur Partecipano all’incontro Mario Bernardi, Gaetano Salerno e gli autori. Coordina Elio Jodice sala seminariale primo piano ingresso libero martedì 17 gennaio, ore 17.00 Presentazione del libro Il cielo aperto del corpo (Kolibris edizioni, 2011) di Fabia Ghenzovich Partecipano all’incontro Letizia Lanza e l’autrice. Accompagnamento musicale di Sandra Perulli Vocalizzazioni di Nadia Lucchesi sala seminariale primo piano ingresso libero La “calata dei Longobardi” in Italia alla metà del secolo VI continua ad essere circonfusa di mistero; la si ricorda come fatto storico – e lo fu di grandissimo rilievo per l’intera Penisola – se ne vedono resti archeologici molto caratterizzati; reminiscenze vaghe e lontane. Qui – per strano che possa apparire – si verrebbe studiarne l’“attualità”; verificare cosa sia rimasto di quella “calata” nel costume della nostra gente e nei nostri ordinamenti, pur dopo quattordici secoli dal suo avvento nel nostro Paese. Perché – ed è scoperta di non poco conto – lacerti di istituti e di istituzioni di tipica derivazione longobarda sono ancora vivi ed operanti in talune aree di più marcata, in allora, presenza o influenza longobarda e addirittura ancor vivi nel linguaggio corrente, in locuzioni spiegabili solo alla luce di quegli istituti e di quelle istituzioni. Sotto il primo profilo, della sopravvivenza di istituzioni di diretta derivazione longobarda, si pensi alla proprietà collettiva ancora viva ed attuale nelle Comunelle goriziane, nelle Regole ampezzane e cadorine, nelle Comunanze lombarde, nelle Partecipanze emiliane, nei Colonnelli vicentini; sotto il secondo, alla sopravvivenza di locuzioni di diretta derivazione da istituzioni longobarde, quale espressione d’uso comune di non essere disposti a mettere la mano sul fuoco per dimostrare la fondatezza o la veridicità di qualche asserzione o ipotesi; applicazione dell’istituto dell’ordalia, o giudizio di Dio, alla base del primitivo ordinamento longobardo. (…) POESIE DÉA NOSTRA TÈRA Questa rassegna antologica, nata in un locale a Venezia una sera di maggio 2010 dedicata alla Poesia, ha lo scopo di divulgare e capire, essendo un’espressione radicata, distinta e circostanziata, la parlata veneta sandonatese che, differentemente dalla lingua nazionale, ha ritmi, istintività e passioni completamente diverse; approfondendole non si dimenticheranno nel corso della vita e nel tempo futuro. Luciano R. Robur La sapienza dell’anima ha confini smisurati che, nella loro immensità, non possono mai essere esplorati compiutamente. La profonda realtà semantica della cultura del “basso Piave” ha una sua identità originale, compiuta e palpabile. Così, è singolare e in certo senso sorprendente, leggere una serie di liriche epigrammatiche che appartengono ad alcuni poeti sandonatesi e sono state raccolte da Luciano R. Robur, soprattutto per rendere omaggio a Tiziano Rizzo, che dei tre autori è certamente il più universalmente noto, e a Sandro Boccato di cui esistono tracce di pubblicazioni ufficiali dei suoi versi. (…) Introduzione di Mario Bernardi. IL CIELO APERTO DEL CORPO Ciò che colpisce al primo sguardo posato su questa raccolta è l’essenzialità della lingua poetica di Fabia Ghenzovich, la pregna asciuttezza temperata di un dire che incarna il proprio oggetto, rivestendolo di una pelle sottile di parole, ridonandolo intero nella sua materialità, per poi rarefarsi e assottigliarsi sul filo del verso teso allo stremo quando l’anima spicca il Partecipano all’incontro Tiziana Agostini, volo verso l’aperto, oltre i confini del corpo, al riparo da “ogni chiglia aguzza / di pensiero”, da Pierantonio Belcaro e l’autore ogni ristrettezza razionalizzante di visione. “Ecco ora parla il corpo”, scrive Fabia Ghenzovich sala seminariale primo piano nell’incipit di una delle poesie iniziali di questa raccolta a cielo aperto, e il corpo “parla con ingresso libero voce di carne e foglia / voce di riva e casa / dove s’accampa l’intero”. Il corpo è cioè parte integrante dell’attorno, verso cui tende, aspirando alla comunione con le cose, all’ampia prospettiva irraggiata sul proprio stesso aprirsi, esplodere, donarsi, piovendo se stesso sul mondo per riassorbirlo e risalire rinnovato nell’azzurro a farsi cielo, aria, sostanza che si metamorfosa, assumendo la volatilità e levità dell’aria, pur preservando tutta la consistenza e gravità della carne, che tende verso il basso, verso la terra, verso un ricongiungimento di cielo e suolo all’orizzonte dello sguardo, tagliato dalla lama del respiro che alita sul mondo il proprio generoso, affrancato amore. Il corpo in questa raccolta si fa riva da cui salpare e approdo, si fa foglia che aderisce e vento che la scuote e stacca, si fa dimora e tana da cui spiccare il balzo verso l’oscuro del congiungimento. L’aprirsi del corpo è anche condizione venerdì 20 gennaio, ore 17.30 Presentazione del libro Un italiano diverso. Giacomo Matteotti (Longanesi, 2011) di Gianpaolo Romanato essenziale per liberarsi da tutto quanto impedisce e ostacola il volo, da “un’assenza come morte / differita in vita”, da ogni perdita come “buco nella carne”, come falla nel divenire, dalla memoria che ci consuma e (s)fa, che spanna a spanna ci segna, inscrivendo sulla pelle la distanza, premendo greve, richiudendo al mondo la ferita che siamo. La sussurrata esortazione “Sosta con la bellezza”, pronunciata dall’angelo tra i fiori del gelsomino, rappresenta un invito che la poetessa rivolge a se stessa e al lettore, indicando una possibilità di salvezza dal carico del vissuto, dalle nubi che offuscano il foglio bianco del corpo, prima che possa aprirsi al diluvio del sentire, in umori e respiro, per “una nascita possibile / un mare dentro.” Il corpo è per la poetessa campo di battaglia dove si affrontano fazioni opposte, nella contesa tra vita e morte, tra rivoluzione e resa, immobilità ed evoluzione. Il corpo è paese in cui convivono i diversi mascheramenti del sé e le molteplici forme della nostra più autentica sostanza, è intreccio di strade lungo le quali ci ripercorriamo, calcando titubanti le tracce di noi stessi fino a raggiungere il bivio tra l’essere e il sembrare, tra quel che pensavamo di incarnare e il nostro futuro potenziale. Questo stesso libro è corpo vivo, che di pagina in pagina si schiude, chiarisce e svela nella pace del foglio bianco, restando vibrante e vivo sul finale aperto dell’”Io inverso”, del corpo in versi. nota di Chiara De Luca UN ITALIANO DIVERSO. GIACOMO MATTEOTTI Un italiano e un politico diverso, Giacomo Matteotti: diverso dai personaggi cui ci hanno abituato le cronache di ieri e di oggi. Inflessibile e determinato, non fece sconti a nessuno, neppure a se stesso. È uno dei pochi miti dell’Italia novecentesca, ma finora era noto quasi soltanto per la sua morte atroce. Questo volume ne ripercorre per la prima volta l’intero arco biografico, dagli austeri studi giuridici alla politica attiva, fino al giorno del rapimento, il 10 giugno 1924, sul Lungotevere Arnaldo da Brescia. Una vita senza respiro, fatta di lotte incessanti: nella sua provincia, il Polesine contadino e miserabile, dove maturarono la rivolta socialista e la reazione fascista; nel suo tentativo disperato di tenere l’Italia fuori dalla Prima guerra mon- diale; nel Partito socialista, incapace di scegliere tra riformismo e rivoluzione; nella drammatica crisi italiana postbellica; in Parlamento, dove pronunciò memorabili discorsi che ne rivelarono la tempra indomita, facendone l’avversario più temuto da Mussolini. Ma il libro è anche una biografia intima, costruita su una penetrante interpretazione dell’ambiente in cui crebbe e su un’originale lettura dell’epistolario con la moglie Velia Titta, sorella del celebre cantante lirico Titta Ruffo, che rivela i costi immani inflitti alla famiglia dalla sua totale dedizione alla politica. Un testo di immediata lettura, sempre scrupolosamente documentato, che ci fa scoprire una figura straordinaria e indimenticabile. Gianpaolo Romanato, professore di Storia contemporanea all’Università di Padova e membro del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, è originario di Fratta Polesine (Rovigo). Ha pubblicato diversi volumi, fra i quali si segnalano: Cultura cattolica in Italia ieri e oggi, Marietti, 1980; Religione e potere, Marietti, 1981; Chiesa e società nel Polesine di fine Ottocento, Minelliana, 1991; Pio X. La vita di Papa Sarto, Rusconi, 1992; L’Italia della vergogna nelle cronache di Adolfo Rossi (1857-1921), Longo, 2010. Collabora a quotidiani e periodici. QUALE LOGICA PER LA MORALE? venerdì 16 dicembre, ore 17.30 “Perché l’uomo è un essere morale? Da dove derivano le nostre intuizioni del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto, dell’offesa e dell’umiliazione? Dobbiamo presupporre un’origine in collaborazione con l’Unione degli Atei e metafisica della libertà e della moralità o sono esse compatibili con la nostra radice naturale? degli Agnostici Razionalisti, Ma allora la morale è una semplice funzione ordinata alla nostra autoconservazione oppure Circolo di Venezia obbedisce a una logica diversa?” Origine e fondamenti della morale Lucio Cortella LE STRADE DELLA RAGIONE a cura di Lucio Cortella Introduce Gianfranco Vazzoler sala seminariale primo piano ingresso libero Il termine morale fa riferimento al greco “èthos”, comportamento, costume, carattere, consuetudine. Per moralità si può intendere dunque un insieme di convenzioni e di valori adottato da un gruppo sociale, in un determinato periodo storico, fortemente collegato al concetto di coesione e di controllo della comunità contestualizzata. La morale arcaica, ad esempio, è legata alle virtù guerriere (eroi omerici) -coesione/difesa- e, a doppio filo, con il ceto, ossia la provenienza famigliare, -controllo/autorità-. Il singolo, adeguandosi alle regole, ne esalta gli ideali e cerca di conformarsi ad esse. I concetti di bene e di male, di responsabilità e di coscienza sarebbero dunque relativi alla società e al periodo storico considerato, negando ad essi, di fatto, un’origine metafisica. I modelli mutano di pari passo, a volte con lentezza, a volte con repentini balzi, con l’evoluzione del gruppo alle prese con le variabili dell’ambiente circostante che comprendono le interazioni con gli altri gruppi. Quando invece si introducono i concetti di anima e di salvezza, la morale, assume l’astratta veste del divino e diviene la via maestra per raggiungere la purezza e l’immortalità. L’essere umano, in quanto creazione di Dio, intuisce il giusto e la religione è tassello fondamentale della società con le sue regole e i suoi dogmi da rispettare. videoteca CONTRO IL RAZZISMO, CON TONY GATLIF Tony Gatlif, regista rom di origine franco-algerina nato nel 1948, dedica tutta la sua produzione cinematografica al riconoscimento della dignità della popolazione gitana. Le sue tematiche sono espresse con piglio critico e documentaristico, con accenti realistici e con uno sfondo spesso sorretto da un forte lirismo. Sono storie d’amore, di discriminazione, di solitudine, di puntuto e gridato orgoglio; di esistenze umili colte nell’insieme delle differenti età; vissuti corali amalgamati dal rito e dalle devozioni popolari, confronti di mentalità confuse dalla stessa crisi epocale che ci accompagna. Esistenze inquiete in quanto private spesso della speranza, ma riscattate dal regista. Sono infatti pensate,volute e guidate dai valori positivi della vita e dalla forza creativa dell’arte (musica, canto e danza), dalla ritualità fecondante della religione naturale espressa principalmente dalla gestualità efficace e magica, dalla spinta comunitaria per celebrare gli eventi d’inizio e di fine vita, dalla gioia scomposta e multicolore della festa matrimoniale. Il nostro regista coglie un frammento dell’esistenza dei rom per comporre alla fine un’umanità poliedrica, autentica e creativa, ben lontana dai consueti pregiudizi, dove il canto, il linguaggio musicale e la danza sono elementi prioritari per la comunicazione. Vengo - Demone flamenco ne è un esempio e lo è pure Latcho Drom che si presenta come un viaggio musicale dall’India, terra d’origine dei rom, all’Andalusia e ne ricompone 1000 anni di storia. In Exils, ma anche sotto un aspetto più universale in Gadjio dilo e in Transylvania, Tony Gatlif si espone coraggiosamente nel raccontarci l’autentico significato del viaggio in contrapposizione alla valenza identitaria negativa e fuorviante dei luoghi comuni del “nomade” “figlio del vento”, un significato che è desiderio di trovare radici più solide e più genuine e diviene categoria o cifra esistenziale di una singolare immigrazione all’incontrario. I film di Tony Gatlif hanno avuto riconoscimenti internazionali quali l’Orso d’argento a Locarno (1997) con il film Gadjo dilo - Lo straniero pazzo e la Palma d’oro per la miglior regia al Festival di Cannes (2004) con il film Exils e, sempre a Cannes, con Transylvania (2006). L’ultimo film Korkoro (Libertè) del 2009 ha meritato la menzione speciale della Giuria del MedFilm Festival di Roma e tratta del genocidio razziale dei Rom e dei Sinti, il porajmos, negli anni della Seconda guerra mondiale. Il film, attraverso una trama romanzata, narra fatti reali e dolorosi della persecuzione dei rom, avvalendosi del linguaggio artistico tipico del nostro regista, che s’impone come testimone contemporaneo valido e significativo di emancipazione e di rinnovamento culturale. Attualmente la popolazione romanì europea, circa 12 milioni di persone sparse in ogni Stato, pur avendo dal 1972 un singolare riconoscimento identitario di sovranazionalità, vive una sofferta e non voluta emarginazione culturale, sociale ed economica che Gatlif ci invita a superare. Carmelo Coco TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO in collaborazione con l’Associazione Rom Kalderash martedì 10 gennaio, ore 21.00 L’uomo perfetto (Les princes, Francia, 1983, 100’, v.o. sott. ingl.) giovedì 12 gennaio, ore 21.00 La ragazza senza fissa dimora (Rue du depart, Francia, 1986, 105’) martedì 17 gennaio, ore 21.00 Gaspard e Robinson (Gaspard et Robinson, Francia, 1990, 93’) giovedì 19 gennaio, ore 21.00 Latcho Drom (Francia, 1993, 103’, v.o. sott. ingl.) martedì 24 gennaio, ore 21.00 Gadjo dilo – Lo straniero pazzo (Gadjo dilo, Francia, 1998, 100’) giovedì 26 gennaio, ore 21.00 Exils (Francia, 2004, 103’) martedì 31 gennaio, ore 21.00 Transylvania (Francia, 2006, 103’) sala conferenze quarto piano ingresso riservato ai soci CinemaPiù 2011 / 2012 (valida sino al 30 giugno 2012 tessera ordinaria 30 euro, studenti 20 euro in vendita alla biglietteria del Centro) e soci Associazione Rom Kalderash È consigliata la prenotazione. FILMONTAGNA 2011 IV edizione La cultura delle terre alte sugli schermi cinematografici Selezione dal Film Festival della Lessinia 2011 a cura della Sezione CAI di Mestre giovedì 1 dicembre, ore 21.00 Fiordo (Fjord, Norvegia, 2009, 24’) di Skule Eriksen La luna infranta (The Broken Moon, Brasile, 2010, 52’, v.o.) di Marcos Negrão e André Rangel martedì 6 dicembre, ore 21.00 Raklette kirghiz (Svizzera, 2010, 23’, v.o.) di Sandra Hebler Gli uomini della luce (Italia, 2011, 52’) di Katia Bernardi UNA MONTAGNA DI FILM Anche quest’anno la Sezione di Mestre del Club Alpino Italiano è puntuale all’appuntamento con la selezione dei film presentati al Film Festival della Lessinia dal 20 al 28 agosto del 2011. L’appuntamento, ormai alla quarta edizione, è particolarmente gradito a chi della montagna interessa una conoscenza a tutto tondo, dove il territorio e l’ambiente è fatto sì di natura ma anche, soprattutto, di uomini. Quella del Festival è l’occasione di conoscere territori montani che ci riportano a una ruralità che da noi ormai rimane nei ricordi delle persone più anziane; è l’occasione inoltre di venire a conoscenza dei problemi della montagna d’oggi che soffre dello spopolamento di vaste aree e dello sfruttamento incontrollato di alcune risorse. Il Festival ci porta inoltre a conoscere luoghi e paesaggi naturali belli e incontaminati siano essi in remoti paesi asiatici o alle porte di casa nostra. I film presentati durante i dieci giorni sono stati ben 57 tra documentari, lungometraggi, cortometraggi e film di animazione; i ventisei paesi rappresentati, che vanno dall’Azerbaijan all’Iran, dall’Irlanda agli USA, fanno capire che la montagna è una vasta e trasversale marginalità, che gli argomenti affrontati non sono particolari di quel paese o di quell’altra area della nostra terra ma di ampi territori che se non sostenuti e aiutati nel prossimo futuro potrebbero portare ad acuire i problemi già esplosivi delle aree urbanizzate e di pianura. Al Centro Candiani vengono presentati nove film in quattro appuntamenti che vengono “incastrati” in una programmazione serale di circa un’ora e un quarto; la selezione ha comportato, come è ovvio, un duro taglio ai temi, tutti interessanti, presentati durante il Festival. Se ne è voluto comunque presentare uno spaccato il più possibile ampio e completo; anche dal punto di vista delle caratteristiche del linguaggio, si va perciò dal documentario raffinato nelle immagini e nella colonna sonora al documentario di denuncia sociale. Buona visione. Guido Furlan DONNE MIGRANTI: QUANDO IL VIAGGIO NON È UNA SCELTA Il Centro Donna Multiculturale propone per il mese di dicembre tre incontri cinematografici dedicati alle migrazioni femminili. Tre storie diverse di donne, dall’Iran all’Italia passando per l’ex Unione Sovietica, con il viaggio come comun denominatore. Le proiezioni saranno accompagnate da una breve presentazione e da un dibattito. Per primo verrà presentato Persépolis di Marjane Satrapi, film che racconta l’infanzia della regista dalla Rivoluzione del 1979, che porta alla caduta dello Scià di Persia, all’instaurazione della Repubblica Islamica. Dopo la guerra contro l’Iraq la repressione interna diventa sempre più dura finché i genitori di Marjane decidono di mandarla a studiare in Austria per proteggerla. A Vienna, a 14 anni, la regista vive la sua seconda “rivoluzione”: l’adolescenza, la libertà, l’amore ma anche l’esilio, la solitudine, la diversità in un’Europa incapace di accogliere veramente il diverso. Il film ha vinto il Premio della giuria al Festival di Cannes 2007. Sarà poi la volta di Lilja 4–ever di Lukas Moodysson. Il film, che si basa in gran martedì 31 gennaio, ore 16.30 PALMARÉS MESTRE FILM FEST 14° EDIZIONE in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Veneziani sala conferenze quarto piano ingresso libero parte sulla vita reale di una donna lituana, è duro e drammatico ma anche ricco di poesia, con una vena onirico surreale che lo rende un capolavoro. Lilja, adolescente che cresce in una località indefinita dell’ex Unione Sovietica, abbandonata dalla madre, lotta per sopravvivere sognando di partire per una vita migliore. Riuscirà nel suo intento, ma a caro prezzo: diventerà infatti una vittima di tratta. La regista italiana Katia Bernardi presenterà infine il documentario Sidelki, dedicato alle badanti provenienti dall’Est Europa che lavorano in Italia nel settore della cura alle persone anziane. Nel film parlano in prima persona le donne che vediamo muoversi discretamente nei nostri paesi e nelle nostre città. Raccontano di vite spese per aiutare gli altri, partendo da condizioni e percorsi biografici simili: la fine del comunismo, la crisi delle certezze professionali e sociali, le difficoltà economiche, i figli da mandare a scuola. Lasciare il Paese natale per guadagnare soldi da mandare a casa diventa l’unica via d’uscita a disposizione. Ma una volta arrivate in Italia, divengono tutto a un tratto invisibili: “Non abbiamo a chi dirle, queste parole”, esclama infatti una delle intervistate. Alice Iannuzzi Genesis (2010, 3’20’’) di Ameleto Cascio, A Song They Won’t Be Playing on the Radio (2011, 4’56’’) di Fjodor Donderer, La valigetta (2011, 2’57’’) di Sebastiano Melloni, Akerbeltz, le streghe e l’inquisitore (2010, 10’29’’) di César Urbina Vitoria, Five Minutes Alone (2010, 15’) di Riccardo Pugliese, Pizzangrillo (2011, 15’) di Marco Gianfreda, Lost (2009, 4’) di Alberto Dorado, Paper Memories (2010, 7’25’’) di Theo Putzu martedì 13 dicembre, ore 21.00 Carbonai (Smolarze, Polonia, 2010, 15’, v.o.) di Piotr Złotorowicz Aquiloni contro vento (Italia, 2010, 25’) di Alessandro Stevanon L’età della pietra (Italia, 2010, 28’) di Federico Betta e Alessandro Genovese martedì 20 dicembre, ore 21.00 La sperduta valle del Caucaso (Kavkasiis shoreuli kheobebi, Georgia, 2011, 33’, v.o.) di Giorgi Mrevlishvili Acqua selvaggia - sulle sponde dell’Iller (Wilde wasser - an der Iller, Germania, 2010, 43’, v.o.) di Gerhard Baur sala conferenze quarto piano ingresso riservato ai soci CinemaPiù 2011 / 2012 (valida sino al 30 giugno 2012 - tessera ordinaria 30 euro, studenti 20 euro in vendita alla biglietteria del Centro) e soci CAI. È consigliata la prenotazione. MIGRAZIONI FEMMINILI in collaborazione con il Centro Donna del Comune di Venezia martedì 6 dicembre, ore 17.00 Persépolis (Francia, 2007, 95’) di Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud Introduce Cristina Morello martedì 13 dicembre, ore 17.00 Lilja 4-ever (Svezia, 2002, 109’, V.M. 14) di Lukas Moodysson Introduce Cristina Morello Dibattito a cura del Servizio di Protezione Sociale e Umanitaria del Comune di Venezia. martedì 20 dicembre, ore 17.00 Badanti (Sidelki, Italia, 2010, 50’) di Katia Bernardi Sarà presente la regista sala seminariale primo piano ingresso libero agenda Candiani INFORMAZIONI CENTRO CULTURALE CANDIANI Piazzale Candiani 7 30174 Mestre Venezia Tel. 041 2386126 - Fax 041 2386112 www.centroculturalecandiani.it Biglietteria / Informazioni da martedì a sabato: 10.30 - 12.30 / 15.30 - 22.00 chiuso lunedì, festivi e dal 24 dicembre all’8 gennaio Tel. 041 2386126 Videoteca di Mestre (Aderente all’AVI Associazione Videoteche-Mediateche italiane) da martedì a venerdì 09.00 - 13.00 / 14.00 - 17.00 chiuso lunedì, sabato, festivi e dal 24 dicembre all’8 gennaio Tel. 041 2386138 [email protected] Ingresso riservato ai soci CINEMAPIÙ Tessera ordinaria 30 euro Studenti 20 euro validità un anno (sino al 30 giugno 2012) in vendita alla biglietteria del Centro Culturale Candiani Arca dei Videogames Le postazioni potranno essere utilizzate, previa prenotazione, da martedì a venerdì secondo 3 fasce orarie: 9.00-11.00 / 11.00-13.00 / 15.00-17.00 Le postazioni Wii, PlayStation Move e Kinect Xbox 360 potranno essere utilizzate, previa prenotazione, il martedì e il giovedì dalle 17.00 alle 19.00 Prenotazioni: Tel. 041 2386138 [email protected] chiuso lunedì, sabato, festivi e dal 24 dicembre all’8 gennaio Navigazione Internet Ufficio Informazioni e Videoteca nei rispettivi orari di apertura Ingresso riservato ai soci Candiani Card La tessera costa 15 euro per 15 ore Ogni successiva ricarica 10 euro per 15 ore Segreteria Ludomedialab martedì, giovedì e venerdì: 10.00 - 12.00 martedì: 15.00 - 17.00 Tel. 041 2386113 [email protected] Si ricorda che non è consentito l’ingresso in sala a spettacolo iniziato giovedì 1 dicembre sala conferenze IV piano, ore 17.00 PIAZZE D’ITALIA in collaborazione con l’Associazione Amici delle Arti di Mestre e della Terraferma onlus Conferenza di Marzia Boer con proiezioni di Gianni Finco ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 21.00 FILMONTAGNA 2011 – IV edizione La cultura delle terre alte sugli schermi cinematografici Fiordo (Fjord, Norvegia, 2009, 24’) di Skule Eriksen La luna infranta (The Broken Moon, Brasile, 2010, 52’, v.o.) di Marcos Negrão e André Rangel ingresso riservato ai soci CinemaPiù e CAI sala seminariale I piano, ore 21.00 MESTRE COMICS FILM FESTIVAL & VIDEOGAMES in collaborazione con Venezia Comix The Sky Crawlers – I cavalieri del cielo (Sukai Aurora, Giappone, 2008, 117’) di Mamoru Oshii ingresso libero venerdì 2 dicembre sala conferenze IV piano, ore 17.30 MESTRE E I SUOI PERSONAGGI Luigi Broglio e lo Spazio in collaborazione con il Centro Studi Storici di Mestre La grandi missioni spaziali: Scienza e Tecnologia ingresso libero sala seminariale I piano, ore 17.30 SCAFFALE APERTO Incontri con gli autori Presentazione del libro Dove la città diviene cielo (Supernova, 2011). Poesie di Linda Mavian e immagini di Guido Sartorelli. ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 21.00 MESTRE COMICS FILM FESTIVAL & VIDEOGAMES in collaborazione con Venezia Comix Summer Wars (Giappone, 2009, 114’, v.o.) di Mamoru Hosoda ingresso libero sala seminariale I piano, ore 21.00 PREMIO LUX Del Parlamento Europeo 2011 in collaborazione con Parlamento Europeo – Ufficio d’Informazione a Milano, Europe Direct del Comune di Venezia Proiezione del film finalista ingresso libero auditorium IV piano, ore 21.00 OLTRE UN SECOLO Per guardare oltre inutili stragi e buffi cavalieri Spettacolo multimediale di Michele Boato ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla biglietteria del Centro. I biglietti saranno disponibili a partire dal 30 novembre sabato 3 dicembre sala conferenze IV piano, ore 17.30 MANCIÙ L’ULTIMO IMPERATORE Conferenza celebrativa per i 90 anni di UPM in collaborazione con l’Università Popolare di Mestre Adriano Madaro presenta la mostra che conclude il ciclo La Via della Seta e la Civiltà Cinese a Casa dei Carraresi ingresso libero sala conferenze IV piano MESTRE COMICS FILM FESTIVAL & VIDEOGAMES in collaborazione con Venezia Comix ore 21.00 KakuRenBo (Giappone, 2005, 25’) di Shuuhei Morita ingresso libero ore 21.30 Yattaman - Il film (Yattaman the Movie, Giappone, 2099, 111’) di Takashi Miike ingresso libero auditorium IV piano, ore 21.00 PROG(enie) – dagli Anni ’60 al Prog Vision e Karma J ingresso: posto unico 3 euro Biglietti già in vendita sabato 10 dicembre auditorium IV piano, ore 18.00 MYFAVORITìNGS – ANNO 4 Maurizio Giammarco sax tenore Orchestra Componibile ingresso: posto unico 8 euro Biglietti in vendita il 10 dicembre dalle ore 15.30 alle ore 18.00 martedì 10 gennaio 2012 sala conferenze IV piano, ore 18.00 SCUOLA DI FILOSOFIA PER ADULTI in collaborazione con casadelluomo, Nemus e SFI (Società Filosofica Italiana) Malebranche Davide Spanio ingresso libero martedì 13 dicembre sala seminariale I piano, ore 17.00 MIGRAZIONI FEMMINILI Lilja 4-ever (Svezia, 2002, 109’, V.M. 14) di Lukas Moodysson Introduce Cristina Morello ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 21.00 TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO L’uomo perfetto (Les princes, Francia, 1983, 100’, v.o. sott. ingl.) ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash sala conferenze IV piano, ore 21.00 FILMONTAGNA 2011 – IV edizione Carbonai (Smolarze, Polonia, 2010, 15’, v.o.) di Piotr Złotorowicz Aquiloni contro vento (Italia, 2010, 25’) di Alessandro Stevanon L’età della pietra (Italia, 2010, 28’) Federico Betta e Alessandro Genovese ingresso riservato ai soci CinemaPiù e CAI mercoledì 14 dicembre sala conferenze IV piano, ore 17.30 IDEE PER MESTRE in collaborazione con la Fondazione Gianni Pellicani La città e i lavoratori della conoscenza e della creatività Partecipano all’incontro Sergio Bologna, Giuseppe Bortolussi, Massimo Cacciari e Michele Vianello ingresso libero sala seminariale I piano, ore 18.00 SCAFFALE APERTO Incontri con gli autori Presentazione del libro Ordinamento giuridico dei Longobardi (Corbo e Fiore Editori, 2011) di Ivone Cacciavillani ingresso libero sala seminariale I piano, ore 21.00 PREMIO LUX Del Parlamento Europeo 2011 in collaborazione con Parlamento Europeo – Ufficio d’Informazione a Milano, Europe Direct del Comune di Venezia Proiezione del film finalista ingresso libero giovedì 15 dicembre sala conferenze IV piano, ore 17.00 SIMONE WEIL E L’AMORE PER LA CITTÀ Venezia terrena e celeste (Il Poligrafo, 2011) a cura di Laura Guadagnin, in collaborazione con Grazia Sterlocchi. Introduce Tiziana Agostini Intervengono Nadia Lucchesi, Chiara Zamboni, Domenico Canciani e le curatrici ingresso libero sala seminariale I piano, ore 17.30 BRITAIN’S MULTICULTURAL SOCIETY in collaborazione con l’Università Popolare di Mestre Conversazioni in lingua inglese a cura di Michael Gluckstern Has Britain got its approach to the multicultural society right? How it all started. Facts and figures. Past and present policies. Success and failure ingresso libero venerdì 16 dicembre sala conferenze IV piano, ore 17.30 CENTRO STUDI STORICI DI MESTRE ingresso libero sala seminariale I piano, ore 17.30 LE STRADE DELLA RAGIONE Origine e fondamenti della morale a cura di Lucio Cortella Introduce Gianfranco Vazzoler ingresso libero martedì 6 dicembre sala seminariale I piano, ore 17.00 MIGRAZIONI FEMMINILI Persépolis (Francia, 2007, 95’) di Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud Introduce Cristina Morello ingresso libero auditorium IV piano, ore 21.00 CONCERTO DI NATALE Orchestra “Ventaglio d’Arpe” Patrizia Tassini direttore con la partecipazione di Giorgio Marcossi flauto ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla biglietteria del Centro. I biglietti saranno disponibili a partire dal 14 dicembre sala conferenze IV piano, ore 18.00 SCUOLA DI FILOSOFIA PER ADULTI in collaborazione con casadelluomo, Nemus e SFI (Società Filosofica Italiana) Pascal Alberto Madricardo ingresso libero martedì 20 dicembre sala seminariale I piano, ore 17.00 MIGRAZIONI FEMMINILI Badanti (Sidelki, Italia, 2010, 50’) di Katia Bernardi Sarà presente la regista ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 21.00 FILMONTAGNA 2011 – IV edizione La cultura delle terre alte sugli schermi cinematografici Raklette kirghiz (Svizzera, 2010, 23’, v.o.) di Sandra Hebler Gli uomini della luce (Italia, 2011, 52’) di Katia Bernardi ingresso riservato ai soci CinemaPiù e CAI mercoledì 7 dicembre sala seminariale I piano, ore 17.30 CITTÀ MULTICULTURALE in collaborazione con l’Università Popolare di Mestre L’accoglienza don Dino Pistolato ingresso libero sabato 21 gennaio, ore 21.30 SOLinDO’ Maurizio Nizzetto basso e contrabbasso Angela Milanese voce sala conferenze IV piano, ore 18.00 SCUOLA DI FILOSOFIA PER ADULTI in collaborazione con casadelluomo, Nemus e SFI (Società Filosofica Italiana) Cartesio Ruggero Zanin ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 21.00 FILMONTAGNA 2011 – IV edizione La sperduta valle del Caucaso (Kavkasiis shoreuli kheobebi, Georgia, 2011, 33’, v.o.) di Giorgi Mrevlishvili Acqua selvaggia – sulle sponde dell’Iller (Wilde wasser – an der Iller, Germania, 2010, 43’, v.o.) di Gerhard Baur ingresso riservato ai soci CinemaPiù e CAI Dopo vent’anni di vita e di musica insieme, la cantante e il contrabbassista si ritrovano inevitabilmente sempre e “Solo in due”, perché la melodia e l’armonia si cercano sul palco come nella vita, dando vita a creature inaspettate, ma meravigliose. giovedì 12 gennaio sala conferenze IV piano, ore 17.30 I GIOVEDÌ DELLA SCIENZA Cono-Scienze: comunicare e argomentare le Scienze Il computer è intelligente? È sicuro? Potenzialità e criticità di un “elettrodomestico” che ha cambiato la nostra vita quotidiana Il sogno di Leibniz e l’incubo di Orwell: l’Intelligenza artificiale tra mito e realtà Marcello Pelillo - Università Ca’ Foscari, Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 21.00 TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO La ragazza senza fissa dimora (Rue du depart, Francia, 1986, 105’) ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash venerdì 13 gennaio sala seminariale I piano, ore 18.00 SCAFFALE APERTO Incontri con gli autori Presentazione del libro Poesie déa nostra tèra (Biblioteca Cominiana Edizioni, 2011) di Tiziano Rizzo, Sandro Boccato e Luciano R. Robur ingresso libero sabato 14 gennaio auditorium IV piano, ore 21.00 PROG(enie) – dagli Anni ’60 al Prog Fonetica TantiCantiMilitanti ingresso: posto unico 3 euro Biglietti già in vendita martedì 17 gennaio sala seminariale I piano, ore 17.00 SCAFFALE APERTO Incontri con gli autori Presentazione del libro Il cielo aperto del corpo (Kolibris edizioni, 2011) di Fabia Ghenzovich ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 21.00 TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO Gaspard e Robinson (Gaspard et Robinson, Francia, 1990, 93’) ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash mercoledì 18 gennaio sala conferenze IV piano, ore 17.30 INSEGNARE LA STORIA, TRASMETTERE LA MEMORIA, OGGI Ovvero: il senso della storia come kit di sopravvivenza per le giovani generazioni in collaborazione con Sezione dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Mestre, CGIL Scuola, il Dipartimento di Filosofia e Beni culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, la Fondazione Pellicani, l’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea, Nemus, SFI di Venezia, StoriaMestre Il senso della storia (e l’attualità dei principi costituzionali e dell’antifascismo) contro il ritorno di vecchie “mitologie” Partecipano all’incontro Filippo Benfante, Maurizio Cermel, Elena Iorio, Stefano Maso Introduce e coordina Ruggero Zanin ingresso libero sala seminariale I piano, ore 17.30 CITTÀ MULTICULTURALE in collaborazione con l’Università Popolare di Mestre ingresso libero giovedì 19 gennaio sala conferenze IV piano, ore 21.00 TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO Latcho Drom (Francia, 1993, 103’, v.o. sott. ingl.) ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash venerdì 20 gennaio sala seminariale I piano, ore 17.30 SCAFFALE APERTO Incontri con gli autori Presentazione del libro Un italiano diverso. Giacomo Matteotti (Longanesi, 2011) di Gianpaolo Romanato ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 18.00 IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE Relatori: Ugo Soragni e Romeo Toffano Coordina Anna Maria Spiazzi ingresso libero sabato 21 gennaio auditorium IV piano, ore 21.30 SOLinDO’ Maurizio Nizzetto basso e contrabbasso Angela Milanese voce ingresso: intero 7 euro – ridotto 5 euro (Candiani Card, CinemaPiù, studenti) Biglietti già in vendita Un duo affiatato che spazia fra il jazz, la musica tradizionale e la canzone d’autore, dalle composizioni originali tratte dai loro dischi alle rivisitazioni di standards e cover, raccontando la storia del loro stare insieme attraverso la musica. martedì 24 gennaio sala seminariale I piano, ore 17.30 LE STRADE DELLA RAGIONE in collaborazione con l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, Circolo di Venezia Chi sono? La filosofia e il problema dell’identità personale a cura di Dario Berti Ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 18.00 SCUOLA DI FILOSOFIA PER ADULTI in collaborazione con casadelluomo, Nemus e SFI (Società Filosofica Italiana) Spinoza Alberto Madricardo ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 21.00 TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO Gadjo dilo – Lo straniero pazzo (Gadjo dilo, Francia, 1998, 100’) ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash mercoledì 25 gennaio sala conferenze IV piano, ore 17.30 SCHERMO D’AUTORE Incontri con i registi La Transumanza della Pace Le mucche dalla Val Rendena a Srebrenica di Roberta Biagiarelli e Gianni Rigoni Stern Partecipano alla proiezione gli autori ingresso libero giovedì 26 gennaio sala conferenze IV piano, ore 17.30 I GIOVEDÌ DELLA SCIENZA Cono-Scienze: comunicare e argomentare le Scienze Il computer è intelligente? È sicuro? Potenzialità e criticità di un “elettrodomestico” che ha cambiato la nostra vita quotidiana. Sicurezza nel mondo digitale: un gioco o una minaccia? Riccardo Focardi - Università Ca’ Foscari, Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica ingresso libero sala seminariale I piano, ore 17.30 BRITAIN’S MULTICULTURAL SOCIETY in collaborazione con l’Università Popolare di Mestre Conversazioni in lingua inglese a cura di Michael Gluckstern Rioting all over Britain in August 2011. Why? The controversy about reasons and blame in which right and left are diametrically opposed. What to do to prevent it from happening again? ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 21.00 TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO Exils (Francia, 2004, 103’) ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash auditorium IV piano, ore 21.30 AHLAN WA-SAHLAN La Frontera ingresso: intero 7 euro – ridotto 5 euro (Candiani Card, CinemaPiù, studenti). Biglietti già in vendita venerdì 27 gennaio sala seminariale I piano, ore 18.00 LA FABBRICA DELLA CULTURA Libreria Ulisse &Co. Dalla nebbia alle nuvole. Un viaggio in bicicletta da Modena fino al Tibet Presentazione del libro di Bernardo Moranduzzo e Marcella Stermieri ingresso libero auditorium IV piano, ore 21.30 FRACTALS Margareth ingresso: posto unico 3 euro Biglietti già in vendita sabato 28 gennaio auditorium IV piano, ore 21.00 LO STRANO CASO… Racconto teatrale in frammenti da The strange case of Doctor Jekyll and Mister Hyde di Robert Louis Stevenson ingresso: posto unico 3 euro Biglietti già in vendita martedì 31 gennaio sala conferenze IV piano, ore 16.30 PALMARÉS MESTRE FILM FEST – 14° EDIZIONE ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 21.00 TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO Transylvania (Francia, 2006, 103’) ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash MOSTRE Fino al 23 dicembre 2011 AURE Il sacro in figura Fotografie di Monika Bulaj sala espositiva II piano orario: da martedì a venerdì 15.30 – 19.30 sabato 10.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30 chiuso lunedì e festivi - ingresso libero LUDOMEDIALAB Dal 14 al 21 dicembre Lab videoludico (classi 5^) Dall’11 al 18 gennaio Lab videoludico (classi 5^) Dal 12 al 19 gennaio Lab videoludico (classi 5^) Dal 24 al 31 gennaio Lab videoludico (classi 5^) auditorium quarto piano ingresso: intero 7 euro – ridotto 5 euro (Candiani Card, CinemaPiù, studenti) Biglietti già in vendita