gennaio 2012 - Centro Culturale Candiani

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IL 2011 CHE STA PER ANDARSENE È STATO UN ANNO DIFFICILE. Anche per il Candiani, stretto tra forti tagli di bilancio e
limitazioni normative pesantissime, specie sul versante degli eventi espositivi, per via di quell’assai discutibile limite
di spesa imposto da un articolo della Finanziaria che fa tutt’uno di “relazioni pubbliche, consulenze, pubblicità, mostre
e spese di rappresentanza”, fissandone il tetto massimo al 20% di quanto speso da ciascun ente nel 2009. Forti dubbi
di costituzionalità su quell’articolo, visto che entrando nel merito della “qualità” di spesa mina il principio stesso di
autonomia degli enti locali, a dispetto degli sbandierati federalismi, e c’è sempre da sperare che il legislatore si ravveda, spontaneamente o per effetto di qualche sentenza. Ma siccome al peggio non c’è mai fine, nel frattempo c’è da
registrare una possibile assimilazione al concetto di “pubblicità” di qualsiasi intervento promozionale e informativo,
che finirebbe – una volta confermata – per limitare drasticamente la spesa per manifesti, locandine, programmi di sala
e per questo stesso giornale. Un Candiani senza mostre, senza voce e visibilità. Provocatoriamente, non sarà meglio
chiuderlo? Diciamolo sottovoce, perché il rischio che ci prendano in parola è forte…
Centinaia di associazioni e di soggetti culturali hanno realizzato in questi anni le loro iniziative al Candiani, concorrendo in maniera determinante al suo rilancio. Il Candiani è di tutti, e dunque di nessuno, un “bene comune” negli anni
in cui andava e per certi versi va ancora di moda osannare le sole virtù del privato. Magari praticandole all’italiana.
Il vento sta cambiando ma non così in fretta e ad aspettare che faccia il suo giro c’è il rischio di lasciare sul campo
troppi morti e feriti. Nonostante tagli e iatture, chiudiamo il 2011 con più di qualche soddisfazione. Citiamo alla rinfusa:
un’utenza che si assesterà a fine anno sulle centomila presenze; l’apertura dell’Arca dei Videogames, a coronamento
delle iniziative avviate con Neoludica; le mostre fotografiche Sudafrica. Quiet Place e Aure. Il sacro in figura, che ha
segnato il ritorno di Monika Bulaj: le emozionanti scoperte grafiche di Matite in viaggio e l’happening festoso che ha
accompagnato Turning Back (Voices); una riuscitissima edizione del Candiani Summer Fest; interamente dedicato alla
primavera araba (Kifaya!), l’esordio più che promettente de Il gusto della cultura, la conferma del Mestre Film Fest.
E persino, nella moltitudine di incontri, proiezioni e spettacoli, la presenza di Andrea Molesini con il suo Non tutti i
bastardi sono di Vienna: in tempi non sospetti, a febbraio, ben prima di assurgere a fama nazionale quale vincitore del
Premio Campiello. Voci di persistenza culturale alta, in tempi di basse turbolenze.
0112
Anno VII, numero 01 dicembre 2011 / gennaio 2012
Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 17 R.S. del 26/05/2006
direttore responsabile: Roberto Ellero
Mensile edito dal Comune di Venezia | Centro Culturale Candiani
redazione e amministrazione: Centro Culturale Candiani, P.le Candiani, 7
30174 Venezia Mestre | T. 041 2386111 | F. 041 2386112
http://www.centroculturalecandiani.it | [email protected]
direttore: Roberto Ellero | redazione: Elisabetta Da Lio
hanno collaborato: Roberta Biagiarelli, Michele Boato, Donatella Boldrin, Paolo Brusò,
Carmelo Coco, Giorgio Conti, Lucio Cortella, Arianna Doria, Riccardo Focardi, Guido Furlan,
Alice Iannuzzi, Cristina Morello, Linda Munari, Marcello Pelillo, Claudio Tesser
progetto grafico: StudioLanza | Stampa: Arti Grafiche Venete
dicembre|gennaio
S
NEW
CANDIANI
Roberto Ellero
BUONE PRATICHE DI SOLIDARIETÀ
Un road movie montanaro italo-bosniaco di Roberta Biagiarelli
Protagonisti: Gianni Rigoni Stern, la Comunità degli Allevatori rendenari, la Comunità dei contadini - allevatori
di Suceska (BiH) e le 48 manze e manzette di razza rendena
Il mio fare teatro negli ultimi dieci anni si è fuso un giorno dopo l’altro con le tematiche affrontate nei miei spettacoli: la rappresentazione scenica è diventata la punta di un iceberg di tutto un mondo sotterraneo e articolato che
muovo e che a sua volta, agisce in modo indipendente (dal volontariato, alle azioni e creazioni di reti di solidarietà,
alla condivisione di contatti, alla partecipazione attiva, al lavoro con e sulla società civile). Una buona pratica che
è divenuta per me riverbero e linfa vitale dello spettacolo tout court. In questo momento storico io voglio concorrere alla rappresentazione di un’altra faccia dell’Italia, voglio fare cose necessarie, concrete, più di prima se
possibile e questo posso farlo solo con compagni di viaggio che condividono la mia stessa necessità, e che con il
teatro a volte, non c’entrano nulla. Così è nata l’idea della Transumanza della Pace, con la complicità, l’esperienza
sul campo e la caparbia volontà di Gianni Rigoni Stern da Asiago.
Roberta Biagiarelli
mercoledì 25 gennaio, ore 17.30
SCHERMO D’AUTORE
di Roberta Biagiarelli
e Gianni Rigoni Stern
Partecipano alla proiezione gli autori
sala conferenze quarto piano
ingresso libero
Foto di Livio Senigalliesi
Incontri con i registi
La Transumanza della Pace
Le mucche dalla Val Rendena a Srebrenica
Un originale road movie su un caso esemplare di solidarietà tra la Provincia Autonoma di Trento e l’Altopiano di
Suceska nella Municipalità di Srebrenica (Bosnia Orientale) realizzato grazie alla volontà e all’esperienza di Gianni
Rigoni Stern.
Un documentario che ha per protagoniste manze e vacche, i paesaggi e i pascoli del Trentino e quelli della BosniaErzegovina. Facendo tesoro della conoscenza e dell’esperienza maturata negli anni sul campo, nell’area di Srebrenica, l’autrice Roberta Biagiarelli ha coinvolto il suo amico Gianni Rigoni Stern, uomo della montagna dell’Altopiano di Asiago (VI), in una impresa di solidarietà che ha i sapori di una fiaba: il trasferimento e la consegna di 48
manze e manzette che dall’Italia sono state donate, a seguito di un percorso di conoscenza e identificazione sul
campo, alle famiglie di allevatori di Suceska - Srebrenica.
Un progetto incisivo, un’azione che prende avvio dalla volontà di porre rimedio in modo concreto ai danni lasciati
sul campo dalla guerra, per aiutare a ricostruire, almeno in piccola parte, le condizioni di una ripresa e di una
prospettiva sul futuro agricolo di una comunità bosniaca che patisce, ancora oggi, a quindici anni dalla fine della
guerra, le conseguenze e i danni della devastazione. Gianni Rigoni Stern si fa ponte per trasferire la sua esperienza
e sapienza legata ai ritmi della natura da un Altopiano italiano verso un Altopiano bosniaco. Un racconto di ri-generazione di valori, di scambi e relazioni positive legate alla terra, “tra compaesani che vivono differenti geografie”.
1 Editoriale / La Transumanza della Pace 2 La fabbrica della cultura / Libreria Ulisse & Co. 3 Spettacoli / La Frontera / Margareth / PROG(enie)” – dagli Anni ’60 al
Prog 4 Spettacoli / Orchestra “Ventaglio d’Arpe” / Myfavoritìngs / Oltre un secolo / Lo strano caso... 5 Incontri / Il piano paesaggistico regionale / I giovedì della
Scienza 6 Scaffale aperto / Incontri con gli autori / Le strade della ragione. Origine e fondamenti della morale 7 Videoteca / Tony Gatlif: un regista contro il razzismo
/ Filmontagna 2011 / MigrAzioni femminili 8 Agenda / SOLinDO’
LA FABBRICA DELLA CULTURA >> INCONTRI CON LE ISTITUZIONI
UNA LIBRERIA... DA SOGNO
Lo scorso 10 marzo ha aperto i battenti a Mestre, in via Querini 12/b, Ulisse & Co., prima libreria
di viaggi della città. La libreria nasce dall’unione di due forti passioni: quella per i viaggi e quella
per la lettura.
Le proprietarie, Stefanie Hoben e Barbara Cibin, sono ormai da qualche anno libraie innamorate
della loro professione, cosa che si intuisce appena messo piede in libreria, un ambiente caldo e
accogliente dove si può entrare per curiosare, chiedere consiglio, scambiare racconti di esperienze di viaggio e... sognare! Nel loro spazio si trovano varie edizioni di guide, anche specifiche
per escursionisti e amanti della montagna del mare e della bicicletta, narrativa di viaggio, libri
di cucina etnica o regionale italiana, illustrati, narrativa in inglese. Particolare attenzione viene
data ad alcune case editrici minori, meno note ma spesso molto interessanti.
Ecco alcuni suggerimenti di Barbara e Stefanie:
a chi vuole scoprire una Parigi diversa da quella normalmente frequentata dai turisti, consigliamo
venerdì 27 gennaio, ore 18.00
DALLA NEBBIA ALLE NUVOLE
Un viaggio in bicicletta da Modena fino al Tibet
in collaborazione con la libreria Ulisse & Co.
Presentazione del libro di Bernardo Moranduzzo e
Marcella Stermieri
Partecipano all’incontro gli autori
sala seminariale primo piano
ingresso libero
di leggere Il vagabondo di Adriaan van Dis, ed. Iperborea. È il caso che mette un cane in fuga da un incendio sulla strada del
signor Mulder, colto e agiato olandese che passa le sue giornate tutte uguali tra il suo elegante appartamento e le immutabili
passeggiate serali. Questo cane condurrà Mulder per una Parigi a lui finora sconosciuta, facendogli conoscere realtà cui non
aveva mai voluto far caso e una serie di personaggi che vivono ai margini della società. Una sorta di viaggio iniziatico alla
ricerca di un senso e di un’appartenenza per arrivare ad essere testimone consapevole capace di “vedere e sentire tutto”. Cosa
cercavano coloro che nel corso dei secoli si spinsero oltre l’orizzonte? Questo si domanda Michel Le Bris nel suo Dizionario
amoroso degli esploratori, ed. L’ippocampo, e divide in due categorie i personaggi protagonisti di queste fantastiche avventure: quella di chi bracca l’ignoto per cercare di sradicarlo e di trarne profitto e quella di chi invece vi si avventura nella speranza
di perdervisi alla ricerca di un “altrove” che non si esaurisca in un nuovo “qui”. Una fantastica carrellata di personaggi affascinanti e di avventure per chi ha voglia di “evadere”. Un’eredità di avorio e ambra di Edmund de Waal, ed. Bollati Boringhieri
Giunto in possesso di una splendida collezione di netsuke (piccole sculture giapponesi di avorio o legno) ereditate da uno zio,
l’autore sente il bisogno di attraversare gli ambienti in cui quegli oggetti hanno abitato, di ripercorrerne le migrazioni fra tanti
paesi, di raccontare la storia della propria famiglia trasfigurandone i successi, le sfortune, i rovesci e le resurrezioni attraverso
le vicende avventurose di quello zoo in miniatura, passato di mano in mano e oggi miracolosamente ancora intatto.
Un’affascinante saga familiare che ci porta dalla Parigi della seconda metà dell’Ottocento alla Londra di oggi passando per
Vienna e Tokyo. Buona lettura!
DALLA NEBBIA ALLE NUVOLE
Un viaggio in bicicletta da Modena fino al Tibet
Bernardo Moranduzzo e Marcella Stermieri hanno percorso, ruota nella ruota, 13.923 km di fango, polvere e asfalto. Sono partiti
in bicicletta il 18 ottobre del 2009 da Modena, attraversando l’Asia, per arrivare dopo un anno a Chengdu, nel centro della Cina.
Dalla loro avventura è nato il romanzo Dalla nebbia alle nuvole.
Ad animare i due viaggiatori la passione per l’avventura, il gusto per l’inesplorato, la voglia di mettersi in discussione e tentare
l’impossibile, aprirsi nuovi orizzonti. In un anno non solo hanno raggiunto l’obiettivo facendo tesoro di un inestimabile bagaglio
di esperienze, ma hanno anche fatto tantissime fotografie straordinarie e sono tornati a casa con l’energia giusta per raccontare
tutto in un libro. La libreria di viaggi “Ulisse & Co.” Vi invita alla presentazione di Dalla nebbia alle nuvole il 27 gennaio, ore 18.00
al Centro Culturale Candiani. Chissà, magari dopo questa serata anche altri decideranno di intraprendere un viaggio avventuroso
sognato da tanto tempo, come Bernardo e Marcella che hanno deciso di partire dopo una presentazione di diapositive e racconti
di viaggi in bicicletta.
SPETTACOLI >>
MUSICA E DANZA “OLTRE” I CONFINI
Se è vero che, come disse una volta qualcuno, “la geografia sono i fatti che si spostano”, i La
Frontera, senza mai tradire se stessi ed il pubblico, continuano negli anni a spostare i loro confini
musicali ben al di là di una semplice, seppure appassionata ed appassionante, ricerca filologica.
Moderni carovanieri, che instancabilmente percorrono in lungo ed in largo le dune di un maqsoum
o di un khaleeji, scoprendo e sperimentando sempre nuove vie dagli echi antichi ed evocativi.
Mercanti di alchimie musicali dai sapori e dagli aromi inconfondibili di un suq del Cairo. Anche a
chi li conosce già, Ahlan Wa-Sahlan, così si chiama il nuovo spettacolo del quartetto, riserverà
non poche piacevoli sorprese, a cominciare dall’eclettico percussionista e batterista Lorenzo
Gasperoni (premiato come migliore percussionista creativo europeo al Festival PercFest Memoria
Naco, Laigueglia 2006), che da qualche tempo affianca i già apprezzati Miranda Cortes alla fisarmonica, Michele Pucci alla chitarra flamenco e Michele Sguotti al violino e alla viola. Altra novità
della serata sarà il repertorio: la tradizione classica araba in omaggio alla presenza sul palco di
una vera gemma rara, l’artista di fama internazionale Samia Charbel, diplomata e specializzata in
giovedì 26 gennaio, ore 21.30
AHLAN WA-SAHLAN
La Frontera
Miranda Cortes fisarmonica, voce
Michele Pucci chitarra flamenco
Michele Sguotti violino, viola, voce
Lorenzo Gasperoni percussioni
ospite d’onore Samia Charbel darabuka
Michela Zanon danze orientali
auditorium quarto piano
ingresso: intero 7 euro – ridotto 5 euro
(Candiani Card, CinemaPiù, studenti)
Biglietti già in vendita
percussioni orientali presso il Conservatorio di Beirut. Negli anni Novanta Samia viene considerata all’unanimità una rivelazione ed un fenomeno del
Libano; grazie al suo talento ed alla sua eccezionale tecnica è l’unica donna percussionista del mondo arabo e viene proposta sulle scene nazionali
partecipando a numerosi programmi televisivi.
Infine, a cornice dello spettacolo, l’elegante Michela Zanon si esibirà nell’antica arte della danza del ventre.
Dopo Ferme teux yeux, ultimo lavoro discografico dei La Frontera, Miranda Cortes, Lorenzo Gasperoni, Michele Pucci e Michele Sguotti con la loro
innata maestria interpretativa stanno oggi esplorando le piste del Mashreq e del Maghreb, che presto li porteranno, attraversati lo stretto di Gibilterra,
l’Andalusia, Marsiglia e chissà quanti altri posti, alla realizzazione di un nuovo cd con brani inediti, alcuni dei quali saranno eseguiti già il 26 gennaio.
A questo punto, non vi rimane che spostare per una sera i vostri confini al di là del Mediterraneo.
A.B.
La Frontera ha al suo attivo tre cd: il live Oltre le frontiere (2001), Mar Bianco (2004) e Ferme tes yeux (2010). La formazione si è esibita finora in tutta
Italia, Croazia, Austria e Francia. www.lafrontera.it
FRACTALS, OVVERO SOGNI, VISIONI E FANTASIE INVOLONTARIE
venerdì 27 gennaio, ore 21.30
FRACTALS
Margareth
in collaborazione con Macaco Records
Paolo Brusò voce, chitarra
Alessandro Benvegnù basso, voce
Alessandro Fabbro piano, tromba, percussioni
Niccolò Romanin batteria, percussioni
ingresso: posto unico 3 euro
Biglietti già in vendita
Sono Paolo, cantante e chitarrista dei Margareth. Esclusi i miei genitori,
tutti mi chiamano Paul. Ciao. Se state leggendo questo articolo significa
che siete curiosi, desiderosi di viaggiare un po’ con la fantasia, che avete
voglia di scoprire cose nuove e stimolanti, che ricercate un momento di
distensione dal caos, che siete ben disposti a ‘ricevere’. Significa inoltre
che prestate attenzione agli eventi culturali del territorio mestrino. Sapere
che siete voi a leggere è già una bella sensazione.
La sera del 27 gennaio 2012 la mia band (nata e cresciuta qui) presenterà
Fractals, il suo secondo disco, proprio nell’auditorium del Centro Culturale.
Ho accettato con grande gioia di scrivere un articolo che introduca questo
concerto così speciale, ma ora mi trovo in difficoltà. Non vorrei ne venisse
fuori il testo di una pubblicità (tipo “Venite al concerto, sarà bellissimo”),
perché credo molto nella nostra musica e sono troppo passionalmente
coinvolto per trattarla così. Dall’altro lato, non posso nemmeno farvi
addormentare con filosofie da cameretta. Ma ho un’idea.
Poco prima di registrare Fractals, ho scritto una lettera a tutti i miei compagni di avventura, nella quale mi sono aperto completamente, cercando di
spiegare le canzoni. Una lettera di una decina di pagine, con un paragrafo
iniziale (programmaticamente chiamato ‘Premessa’) che vi vorrei proporre.
Quello che si sta consumando davanti ai vostri occhi è un clamoroso gesto
di outing esistenziale, cosa che sono abituato a fare solamente ‘in codice’,
sotto forma di canzone. Spero apprezzerete.
Non è da me parlare della musica che faccio. Parlarne mi fa sentire completamente nudo, scoperto, e me ne vergogno. Poi gesticolo troppo e ripeto
i concetti un sacco di volte, e così dopo un po’ finisco per non prendermi
mai sul serio. Invece la musica è una cosa seria, ed è giusto che mi apra
un po’ di più, in un certo senso ve lo devo. Pochi giorni fa è arrivato un
consiglio: “Se non riesci a parlarne, prova a scrivere”. Ok, ci provo.
Per i pezzi di questo nuovo album, il processo di genesi trae molte energie
da luoghi ‘altri’ rispetto alla realtà, in particolare da sogni e visioni (fantasie
involontarie). Utilizzando tale approccio, viene naturale spostare il punto
focale dei testi, togliere il terreno da sotto i piedi, ragionare per immagini
più che per storie. Il prodotto, il risultato di questa idea è l’inizio di un
processo di de-contestualizzazione dei brani dalla realtà, una cosa tutto
sommato comprensibile quando la realtà non la senti più tua, quando
ti senti alieno. In fase di arrangiamento la musica inizia a sollevarsi, a
sospendersi, a decollare. È un po’ come se stessimo disancorando delle
mongolfiere ‘parcheggiate’.
Il nuovo album sarà personale e misterioso. Altra cosa rispetto alle canzoni
delicate che ci hanno accompagnato per cinque anni. Saremo più propensi
alla rottura e all’incisività. Saremo suono.
paul
PROG(enie) – dagli Anni ’60 al Prog
sabato 3 dicembre, ore 21.00
sabato 14 gennaio, ore 21.00
Vision
Simone Fagotto tastiere e voce
Paolo Cazzin batteria
per l’occasione Massimiliano Cadamuro basso
Fonetica
TantiCantiMilitanti
Claudio Martinolli chitarra solista
Tiziano Lorenzon voce
Giuseppe La Notte batteria
Massimiliano Cadamuro basso flauto e voce
Luca Bianchetto tastiere
Fabio Bello chitarre, armonica, voce, testi e musiche
Il gruppo nasce nell’entroterra veneziano nell’estate del 2003, ed è da subito caratterizzato dalla sperimentazione e dal passaggio nella formazione
di svariati musicisti che, ognuno con le proprie caratteristiche ed i propri
ascendenti, hanno plasmato il sound della band. Le composizioni del
gruppo alternano pezzi cantati a lunghe parti musicali andando a formare
un continuo che segue alcuni filoni principali i quali accomunano vari brani
che vanno a formare delle lunghe sinfonie e che possono essere combinati
in maniere alternative come in un puzzle dai pezzi intercambiabili.
Karma J
Umberto Zanardo batteria acustica e pad elettronici
Fabio Fiorot chitarra e voce
Alvise Vianello basso e voce
Mattia Corso piano digitale-controller midi-chitarra acustica e voce principale
Pop-Rock Band italiana formatasi nel 2001. La recensione positiva da parte
della rivista Chitarre permette alla band di vincere il concorso nazionale
Emergenza Chitarre, ottenendo l’inserimento di Chi sei in una compilation
distribuita a livello nazionale e trasmessa in onda su Radio 1. Nel 2008 inizia
la collaborazione con Marco Berton, produttore-arrangiatore che, imprime
la spinta giusta per iniziare un nuovo lavoro a breve in uscita, che rivelerà
la nuova identità musicale della band.
TantiCantiMilitanti è il nuovo progetto musicale di Fabio Bello, autore compositore e chitarrista veneziano attivo dal 1980, e segna il ritorno alla forma
della canzone rock dopo anni dedicati a colonne sonore, musica da teatro,
musical. Un’esigenza nata dal bisogno di esprimere contenuti ora diretti
ora poeticamente mediati a fronte di un declino politico sociale e culturale
non più accettabile e che pertanto spinge a non rimanere in silenzio. Non
poteva essere che il rock ad incarnare questa spinta.
I brani che danno vita a TantiCantiMilitanti – titolo in qualche modo autoironico – sono una ventina, tutti originali eccettuate tre particolarissime cover
(un Tenco melodicamente rivisitato, un De Andrè inesistente, un Battisti
tutto da spiegare…).
auditorium quarto piano
ingresso: posto unico 3 euro
Biglietti già in vendita
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D’AMORE E DI CORDE
Il concerto di un’orchestra unica nel suo genere per un Natale speciale: un florilegio di grande musica giocata fra il
brio di Mary Poppins e l’incanto dell’Ave Maria di Piazzolla, la festosa malinconia de La vita è bella di Piovani e le
suggestioni delle musiche sudamericane.
Nata nel 2004 dalla fantasia della professoressa Patrizia Tassini, che la dirige, l’orchestra è composta interamente
da suoi allievi o ex allievi; concepita inizialmente come corso di esercitazioni orchestrali presso il Conservatorio J.
Tomadini di Udine, si è presto configurata come orchestra stabile.
A tutt’oggi sono oltre settanta i concerti che hanno portato il Ventaglio d’Arpe a esibirsi in Italia e all’estero, riscuotendo sempre entusiastici consensi da parte del pubblico e della critica, coinvolti dalle particolari sonorità e dalla
straordinaria presenza scenica di questo strumento. Tra i tanti appuntamenti ricordiamo l’importante tournée in Croazia
del gennaio 2008 con concerti nei teatri di Spalato, Zara e Fiume, la partecipazione alla Rassegna Gioie Musicali di
Asolo (TV) e a rinomati festival quali Assisi nel Mondo, Emilia Romagna Festival, Nei suoni dei luoghi di Gorizia, Le
corde dell’anima di Cremona, LagunaMovies di Grado (GO), Carniarmonie e l’VIII Festival Europeo per cori giovanili G.
Zelioli di Lecco, in occasione del quale nel luglio 2009 l’orchestra si è esibita come ospite d’onore suonando a Lecco,
Bergamo, Nova Milanese (MB) e Comerio (VA). Nel gennaio 2007 l’orchestra ha tenuto inoltre un concerto in diretta
radiofonica mondiale negli studi di Radio Vaticana in rappresentanza del Conservatorio di Udine.
L’ensemble ha all’attivo la registrazione di due CD, comprendenti trascrizioni di brani celebri e musiche spagnole e sudamericane.
Nel 2007, per sostenere e promuoverne l’attività, è stata costituita l’Associazione Ventaglio d’Arpe, che nello scorso settembre, per celebrare il duecentesimo anniversario della fabbricazione della prima arpa classica moderna a opera di Sébastien Érard, ha dato vita a una giornata di studi interamente
dedicata a questo strumento. Compongono l’orchestra: Valentina Baradello, Costanza Battaini, Erika Bersenda, Eugenia Ceschiutti, Lucrezia Chiandetti,
Cristina Di Bernardo, Alida Fabris, Lara Macrì, Alice Martina, Davide Martincigh, Debora Martincigh, Sofia Masut, Nicoletta Pagnutti, Laura Pandolfo,
Ester Pavlic, Maria Pellarin, Silvia Podrecca, Chiara Rossi, Maria Carmela Solfrizzo, Irene Sualdin, Fiamma Tiss, Silvia Vicario, Marta Vigna.
ORCHESTRA COMPONIBILE INCONTRA MAURIZIO GIAMMARCO
venerdì 16 dicembre, ore 21.00
CONCERTO DI NATALE
Orchestra “Ventaglio d’Arpe”
Patrizia Tassini direttore
con la partecipazione di
Giorgio Marcossi flauto
auditorium quarto piano
ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla biglietteria del Centro. I biglietti saranno disponibili a partire
dal 14 dicembre
sabato 10 dicembre, ore 18.00
MYFAVORITìNGS – ANNO 4
Maurizio Giammarco sax tenore
Orchestra Componibile
Anna Maria Dalla Valle flauti
Alberto Collodel clarinetti
Gigi Rismondo sax alto
Giovanni Masiero sax baritono
Ilic Fenzi tromba
Duccio De Rossi tromba
Toni Costantini trombone
Michele Russo chitarra
Enrico Brion pianoforte
Salvatore Pinello contrabbasso
Matteo Palma batteria
Francesco Clera percussioni
auditorium quarto piano
ingresso: posto unico 8 euro
Biglietti in vendita il 10 dicembre dalle ore 15.30 alle ore 18.00
venerdì 2 dicembre, ore 21.00
OLTRE UN SECOLO
Per guardare oltre inutili stragi e buffi cavalieri
Spettacolo multimediale di Michele Boato
Michele Boato e Enrico Corradini voci narranti
Maurizio Ercole immagini
Musiche:
David Boato tromba
Rosa Brunello contrabbasso
Francesco Socal clarinetto
Filippo Vignato trombone
Luca Colussi batteria
Niccolò Romanin batteria
Myfavoritìngs - anno 4 (ovvero quarta edizione del festival di musica originale
autogestito) approda al Candiani con un progetto nuovo: Orchestra Componibile
incontra Maurizio Giammarco.
Il festival nasce nel 2008 da un’idea del pianista compositore Enrico Brion. Myfavoritìngs propone solo musica originale in anteprima. Il raggio d’azione è ampio e non
pone limiti, ma centrale è il riferimento al jazz e alla musica contemporanea. Dopo
la seconda edizione di Myfavoritìngs, Enrico Brion e Toni Costantini (trombonista
e compositore), danno vita all’Orchestra Componibile (O.C.), ensemble-laboratorio
“prolungamento” dello stesso festival, unico vincolo: musica originale. Dunque,
laboratorio di composizione. Ma non solo. A pensare la musica per un organico di
13 elementi come questo (non proprio tradizionale) e avendo la (buona o cattiva,
chissà) abitudine all’improvvisazione, succede che non si sfugge all’esempio delle
grandi “orchestre creative” che fanno del direttore un improvvisatore estemporaneo. L’orchestra è il suo strumento e la Conduzione è la sua tecnica espressiva.
L’equilibrio sta sul filo della dicotomia fra composizione e improvvisazione, fra
architettura (solida) e materia liquida, fra ordine e imprevisto. Ma, a ben vedere,
nulla che sia veramente nuovo al jazz.
Di Myfavoritìngs e dell’O. C., la trasmissione Battiti di Radio3 ha dedicato uno spazio
di oltre 10 minuti nella trasmissione dell’8 giugno scorso, mandando in onda un
brano dal primo disco, Orchestra Componibile/musica per piccola orchestra e 5
direttori. Ora, ai compositori del gruppo, per questo concerto se ne aggiunge uno
prestigioso. Maurizio Giammarco infatti, oltre ad essere ospite solista nei brani
dell’O.C., presenterà sue composizioni scritte per questo ensemble.
Fin dai primi anni Settanta, si è imposto come virtuoso del sassofono, eclettico
compositore e leader di gruppi storici della scena nazionale (fra tutti Lingomania)
fino al recente incarico di direttore della Parco Della Musica Jazz Orchestra (PMJO),
big band residente all’Auditorium di Roma, per la quale Giammarco ha prodotto una
notevole quantità di arrangiamenti, composizioni e progetti orchestrali.
A elencare le collaborazioni e la discografia del sassofonista riempiremmo pagine,
rimandiamo al sito www.mauriziogiammarco.com.
GUARDANDO OLTRE I BUFFI “CAVALIERI”
Nel 2003 c’è stato Marghera a 20 metri da Bhopal, che metteva in relazione il
disastro chimico indiano con la quasi strage da fosgene avvenuta il 28 novembre
2002 a Marghera. Nel 2008, a quarant’anni dal mitico ’68, è andato in scena anche
al Candiani C’era un ragazzo. Ora presento un terzo spettacolo di narrazione storica,
questa volta sull’Italia dal 1900 ai giorni nostri: 111 anni. Due voci narranti, Enrico
Corradini e il sottoscritto, percorrono a grandi tappe questo secolo abbondante,
densissimo di avvenimenti. È un filo conduttore leggero, che lascia il posto a grandi
immagini, curate da Maurizio Ercole, che scorrono sullo schermo e, soprattutto
alla musica del gruppo jazz di David Boato, Rosa Brunello, Francesco Socal, Filippo
Vignato, Luca Colussi e Niccolò Romanin, e alle canzoni cantate dalla giovanissima
Luisa Pasinetti, assieme a Giusi Forte e Chiara Boato, accompagnate Mauro Stella
alla chitarra. Il sottotitolo “per guardare oltre inutili stragi” si riferisce ovviamente
alle due guerre mondiali ma anche alla tristissima lista di guerre a cui l’Italia ha
partecipato e partecipa ancora, nonostante l’art. 11 della Costituzione lo vieti esplicitamente. Inoltre, i “buffi cavalieri”, oltre cui lo spettacolo invita a guardare, sono
il cav. Benito Mussolini, della prima metà del secolo e il cav. Silvio Berlusconi della
seconda. È un invito alla speranza e all’impegno. Ecco le “tappe” dello spettacolo:
1900, il secolo inizia con l’uccisione del re Umberto I di Savoia; 1915-18, la Grande
Guerra; 1919-1921, il biennio rosso; 1922-1943, ventennio fascista; 1936, l’impero d’Africa; 1939-1940, leggi razziali e di nuovo in guerra; 1943, l’8 settembre;
1943-1945, la Resistenza; 1945, l’atomica; 1945, Italiani brava gente; 2 giugno
1946, La Repubblica; dicembre 1947, la Costituzione; 18 aprile 1948, inizia l’era
democristiana; anni ’50, ricostruzione ed emigrazione; anni ’60, boom economico,
arriva il consumismo; 1968, si svegliano gli studenti; 1969, l’autunno operaio; 12
dicembre1969, inizia la strategia della tensione; anni ’70, anni di piombo; 1974
e 1981, referendum sul divorzio e sull’aborto: arriva il femminismo; 1978, legge
Basaglia, anni ’80 l’ecologismo; 1987, col Referendum cancelliamo il nucleare;
1989, cade il muro dell’est; anni ’90 Italia in guerra: Jugoslavia ed Iraq; 1992,
scoppia Tangentopoli; 1994, inizia l’era del Cavaliere; 11 settembre 2001, dalle
torri gemelle alle guerre in Iraq e Afganistan; anni 2000, il razzismo strisciante;
Conclusione: Ma non finisce qui.
Le canzoni partono dalla Guerra di Piero di D’Andrè e dalla parodia di Giovinezza,
passano per Auschzwitz di Guccini, Noi non ci saremo dei Nomadi, El voto dele
femene di Bertelli, Canzone del maggio di D’Andrè, La ballati di Pinelli, Anna che hai
attraversato el montagne di Bertoli, L’albero di 30 piani di Celentano, Na bruta banda
dei Pitura Freska, la Torre di Babele di Bennato, per concludersi con Strada facendo
di Baglioni e Viva l’Italia di De Gregori. Le musiche del quintetto jazz si ispirano a
canzoni popolari, come Tapìn Tapùn, La tradotta, Sebbèn che siamo donne, Tera
e aqua, Partono gli emigranti, canzoni politiche come Internazionale, Facetta nera,
Bella Ciao, Lotta Continua, Forza Italia; canti religiosi come Mira il tuo popolo,
musiche sinfoniche come La cavalcata delle valchirie di Wagner e canzoni d’autore
come In the mood di Glenn Miller, Via Gluck di Celentano, The Wall dei Pink Floyd,
Imagine di John Lennon e We Shall Over resa celebre da Joan Baez. Insomma ci
sarà da divertirsi, ricordare, riflettere, cantare assieme e anche imparare qualcosa.
Michele Boato
Luisa Pasinetti, Giusi Forte e Chiara Boato voci
accompagnate da
Mauro Stella chitarra
LO STRANO CASO DELL’AVVOCATO UTTERSON
auditorium quarto piano
ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla biglietteria del Centro. I biglietti saranno disponibili a partire
dal 30 novembre
(...) Le scene più impressionanti del romanzo di Stevenson, a nostro sommesso ma radicato
parere, non sono quelle in cui si fronteggiano il dottor Jekyll e il signor Hyde, ma proprio
quelle in cui il dottor Jekyll e il signor Hyde sono braccati dall’avvocato Utterson e dalla
gente della sua risma. ““Jekyll” gridò Utterson, forte “chiedo di potervi vedere.” Tacque
un minuto, ma non gli giunse alcuna risposta. “Vi avverto lealmente che sono nati in noi
sospetti, e dobbiamo e vogliamo vedervi,” continuò “se non con mezzi leciti, con gli illeciti:
se non acconsentite, ricorreremo alla forza.” “Utterson,” rispose la voce “per amor di Dio,
abbiate pietà!” “Ah, questa non è la voce di Jekyll! È la voce di Hyde!” esclamò Utterson.
“Sfondiamo la porta, Poole.” Poole alzò la scure sopra la testa; il colpo scosse tutta la casa,
e la porta coperta di rosso si ruppe tra i cardini e la serratura. Un terribile grido, come di un
terrore animale, si levò nella stanza. La scure salì di nuovo, e di nuovo il legno si squarciò, e
l’intelaiatura della porta si scosse; per quattro volte il colpo si ripete; ma il legno era resistente,
e la serratura benfatta; solo al quinto colpo la serratura andò in pezzi, e la porta in frantumi
cadde all’interno sul tappeto...”.
Appartenga al dottor Jekyll o appartenga al signor Hyde, quella voce invoca Dio perché la
tremenda curiosità, il bieco moralismo, l’infame intransigenza dell’avvocato Utterson e della
gente della sua risma si arrestino. Ma l’avvocato Utterson non rispetta neppure Dio, va avanti
sino alla catastrofe. Ovviamente, sino alla catastrofe altrui, non sino alla propria. Di andare
avanti sino alla catastrofe propria non capita mai agli avvocati Utterson di ieri e di oggi.
Capita, al massimo, di sentirsi sempre più confusi nella soluzione delle catastrofi altrui. Di
sabato 28 gennaio, ore 21.00
LO STRANO CASO…
Racconto teatrale in frammenti
da The strange case of Doctor Jekyll and Mister Hyde
di Robert Louis Stevenson
con Francesco Ventimiglia e Roberta Borghi
Danilo Gaiotto video
Luigi Vincenzi e Fabio Cavolo luci
Akiko Miyake foto di scena
Claudio Tesser e Francesco Ventimiglia messa in scena
auditorium quarto piano
ingresso: posto unico 3 euro
Biglietti già in vendita
nuovo non hanno capito nulla, nulla di quello che hanno capito sia l’infelice dottor Jekyll, sia
il non meno infelice signor Hyde. Dobbiamo cercare di non fare lo stesso noi, di leggere bene
questo messaggio che Stevenson ci invia da un’epoca di repressione quale quella vittoriana.
Ovvero dobbiamo cercare di considerare più la sostanza che l’episodio dell’avventura. La
sostanza che coinvolge, insieme con la straziante favola del dottor Jekyll e del signor Hyde,
l’orripilante vicenda comune dell’avvocato Utterson, e implica che l’essenziale non è di non
comportarci come il dottor Jekyll e il signor Hyde, l’essenziale è di non comportarci come
l’avvocato Utterson, il confuso, ma non domo nemico della diversità, il creatore più che il
fiutatore di scandali.
Testo tratto da Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert L. Stevenson,
tradotto da Oreste Del Buono
Seguendo la straordinaria e assolutamente attuale traccia interpretativa lasciata da Oreste
Del Buono lo spettacolo Lo strano caso… cerca di ritrovare e rappresentare, attraverso il
linguaggio del teatro e del racconto, la condizione, sempre osteggiata e spesso criminalizzata
dalla società, del cercatore, dell’indagatore, dell’irregolare, del diverso; l’uomo che sogna la
libertà, ricacciato, dall’ambiente che lo circonda, dal giudizio inappellabile e aprioristico del
perbenismo, nella solitudine angosciata di un oscuro laboratorio, vive fino al dolente esito
finale il tentativo di trovare soluzioni alle più umane delle domande.
Claudio Tesser
INCONTRI >>
PAESAGGIO, CULTURA E IDENTITÀ
A dieci anni dalla sottoscrizione della Convenzione europea del paesaggio il Veneto ha dato il via ad un percorso di
implementazione della Convenzione capace di rafforzare il ruolo del paesaggio in virtù della sua importanza nella vita
delle popolazioni, delle comunità e dell’ambiente in cui esse vivono e si identificano.
In linea con i principi generali sulla politica del paesaggio dettati dalla Convenzione europea, nel mese di luglio del
2009 la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto e la Regione del Veneto hanno firmato un
protocollo d’intesa per la redazione congiunta del Piano paesaggistico regionale, riconoscendo l’importanza delle
precedenti esperienze maturate da entrambi in materia di tutela e di gestione del territorio.
Sulla base delle analisi delle caratteristiche geomorfologiche, naturalistico-ambientali e culturali il territorio regionale
è stato suddiviso in 39 ambiti di paesaggio; in riferimento a ciascun ambito o a gruppi di essi sono stati elaborati degli
obiettivi di qualità paesaggistica, che costituiranno il punto di riferimento per la definizione delle relative normative
d’uso del territorio.
Per quanto attiene allo stato dei lavori, il Comitato tecnico per il Piano paesaggistico, composto da membri del Ministero e della Regione, si sta occupando del primo piano paesaggistico d’ambito, che interessa l’area di Venezia e la
sua gronda lagunare e l’area del delta del fiume Po.
Il Comitato sta ad oggi ultimando le operazioni di ricognizione dei beni paesaggistici presenti sul territorio regionale.
venerdì 20 gennaio, ore 18.00
IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE
in collaborazione con Lions Club “Mestre Castelvecchio”,
Lions Club Marghera, Lions Club “Mestre Host”
Relatori: Ugo Soragni e Romeo Toffano
Coordina Anna Maria Spiazzi
sala conferenze quarto piano
ingresso libero
Per meglio mirare e potenziare le attività di formazione ed informazione, per sensibilizzare e coinvolgere tutti i soggetti a vario titolo interessati alle
questioni del paesaggio, i risultati della ricognizione saranno consultabili e commentabili via web, nell’ottica di una reale e concreta cooperazione.
Alla redazione del piano paesaggistico regionale si affiancheranno iniziative mirate alla salvaguardia, alla gestione ed alla valorizzazione di specifici
contesti territoriali, riconosciuti portatori di rilevante valore culturale o in quanto luoghi identitari della memoria collettiva delle comunità locali.
Linda Munari
SIAMO SICURI NELLE MANI DEL COMPUTER?
Sulla scienza
Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho
ancora dei dubbi.
Albert Einstein
Scienziato non è colui che sa dare le vere risposte, ma colui che sa porre le giuste
domande.
Claude Lévi-Strauss
Sui computer
Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi, è
una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti.
Umberto Eco
Un tempo esistevano domande per le quali non c’erano risposte. Oggi, all’epoca
dei computer, ci sono molte risposte per le quali non abbiamo ancora pensato alle
domande.
Peter Ustinov
Sull’intelligenza artificiale
La natura di esseri umani che ci contraddistingue viene messa a dura prova quando
le nostre differenze vengono ridotte a un sistema artificiale di classificazione unico
e predominante.
Un progetto della Biblioteca di Area Scientifica dell’Università
Amartya Sen
di Ca’ Foscari Venezia
I GIOVEDÌ DELLA SCIENZA
CONO-SCIENZE: COMUNICARE E
ARGOMENTARE LE SCIENZE
Con il codice binario e la sua decodifica, la dimensione simbolica del linguaggio
è andata perduta.
Jean Baudrillard
Sulla sicurezza
Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né
la sicurezza.
Benjamin Franklin
Il mondo è lo stesso per tutti noi e bene e male, peccato e innocenza, lo attraversano tenendosi per mano. Chiudere gli occhi di fronte a metà della vita per vivere
in tranquillità è come accecarsi per poter camminare con maggior sicurezza in una
landa disseminata di burroni e precipizi.
Oscar Wilde
Sul futuro informatico
Non ho paura dei computer, ma della loro eventuale mancanza.
Isaac Asimov
I personal computer diventeranno come i camion. Resteranno in giro, ma saranno
usati da poche persone.
Steve Jobs
Navigazione aforistica a cura di Giorgio Conti
Coordinamento scientifico: Giorgio Conti
Il computer è intelligente? È sicuro?
Potenzialità e criticità di un “elettrodomestico” che ha cambiato
la nostra vita quotidiana
Incontri promossi da METAS - Metadistretto Veneto dell’Ambiente per lo Sviluppo Sostenibile
giovedì 12 gennaio, ore 17.30
Il sogno di Leibniz e l’incubo di Orwell: l’Intelligenza
artificiale tra mito e realtà
Marcello Pelillo
Università Ca’ Foscari, Dipartimento di Scienze Ambientali,
Informatica e Statistica
giovedì 26 gennaio, ore 17.30
Sicurezza nel mondo digitale: un gioco o una minaccia?
Riccardo Focardi
Università Ca’ Foscari, Dipartimento di Scienze Ambientali,
Informatica e Statistica
sala conferenze quarto piano
ingresso libero
IL SOGNO DI LEIBNIZ E L’INCUBO DI ORWELL:
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE TRA MITO E REALTÀ
SICUREZZA NEL MONDO DIGITALE:
UN GIOCO O UNA MINACCIA?
L’idea di ridurre le capacità cognitive più elevate dell’uomo (ragionamento,
apprendimento, percezione, memoria, etc.) a semplice “calcolo” affonda
le sue radici nell’antichità. Leibniz, per esempio, coltivava il sogno di una
“caratteristica universale” grazie alla quale ogni controversia sarebbe stata
risolta razionalmente: un vero e proprio alfabeto del pensiero umano i cui
simboli avrebbero potuto combinarsi mediante semplici operazioni algebriche. I progressi della logica matematica e la rivoluzione informatica del
XX secolo, con la disponibilità di enormi quantità di dati e di un’inaudita
potenza di calcolo, hanno dato un nuovo slancio a questa grandiosa idea,
che oggi viene comunemente denominata “Intelligenza Artificiale”. In questo
incontro percorreremo le tappe fondamentali della storia dell’Intelligenza
Artificiale e offriremo un quadro dello stato dell’arte: parleremo dei suoi
successi e dei suoi fallimenti, del suo impatto sulla nostra vita quotidiana
e delle sue implicazioni economiche, politiche e sociali.
Marcello Pelillo
I computer seguono regole precise, dettate dai programmatori, e non
possono ‘sbagliare’.
Come avvengono quindi le frodi informatiche? Come è possibile che sofisticatissimi sistemi bancari vengano di tanto in tanto violati da giovanissimi hacker? Come può un computer svolgere operazioni non previste e
potenzialmente dannose? Come è possibile, ad esempio, che l’intera rete
di un famosissimo marchio di prodotti elettronici sia stata recentemente
violata e milioni di password e carte di credito siano state sottratte? La
sicurezza informatica è un gioco sottile e pericoloso: qualcuno detta le
regole, altri cercano di aggirarle finché nuove regole più stringenti non
sbarrano nuovamente la strada, e così via in una spirale senza fine. Ecco
quindi che l’informatica, apparentemente arida e ripetitiva diventa sfuggente
e creativa: una stimolante sfida di ingegno.
Riccardo Focardi
DISEGNARE CON LA PARTE DESTRA DEL CERVELLO
Questo è il titolo del corso proposto e condotto dal maestro d’arte Daniela Polin, unica in Italia autorizzata all’insegnamento del metodo
ideato da Betty Edwards (autrice del bestseller The drawing on the right side of the brain, disegnare con la parte destra del cervello).
Il tema centrale di questo innovativo approccio, dimostrato scientificamente, è di imparare a disegnare attraverso la stimolazione
dell’emisfero destro (emisfero dedicato alla percezione e alla creatività). Questo metodo dimostra che tutti, dai bambini ai giovani e
agli adulti, sono in grado di disegnare e di sviluppare così una propria creatività e un modo nuovo di percepire la realtà, capacità utili
ed indispensabili nella vita di tutti i giorni, nel lavoro, nella scuola e nelle relazioni. Il risultato è garantito per tutti. I giorni e gli orari del
corso verranno concordati con l’insegnante. Il corso prevede 12 lezioni al costo di 20 euro (+IVA) a lezione della durata di circa 2 ore a
cadenza settimanale, il calendario definitivo verrà consegnato con la prima lezione.
Per informazioni: 347 6649029 [email protected].
La presentazione del corso si terrà il giorno 31 gennaio 2012 alle ore 18.30 al Centro Candiani di Mestre (sala seminariale primo piano).
Spazio pubblicitario a pagamento per informazioni tel. 041 2386111 [email protected]
scaffale
scaffale
apertoaperto
SCAFFALE APERTO
DOVE LA CITTÀ DIVIENE CIELO
venerdì 2 dicembre, ore 17.30
Presentazione del libro Dove la città
diviene cielo (Supernova, 2011). Poesie di
Linda Mavian e immagini di Guido Sartorelli
Partecipano all’incontro Giovanni Distefano,
Toni Toniato e gli autori.
Coordina Elio Jodice
Dove la città diviene cielo raccoglie le poesie di Linda Mavian e una selezione di opere di
Guido Sartorelli. Parole e immagini si sono spesso alleate in tutte le epoche per vari scopi
e motivi, soprattutto per arricchirsi e sostenerci reciprocamente. Anche durante le prime
e seconde avanguardie ci furono in tal senso esperienze fondamentali: dal Cubismo al
Futurismo, da Magritte fino all’arte concettuale, le due arti si sono strettamente intrecciate
Incontri con gli autori
fino a vicendevolmente sostituirsi. Nel caso dei due Autori di questa pubblicazione parola e
immagine restano separate, ciascuna nelle proprie pagine. Tuttavia cercano un dialogo che
non le sovrapponga l’una all’altra, ma piuttosto le avvicini senza toccarsi, in cui si alludano e
si riconoscano reciprocamente nell’intenzione comune di percorrere con leggerezza sentieri
che non siano quelli del luogo comune.
sala seminariale primo piano
ingresso libero
Linda Mavian, storica dell’arte, è nata e risiede a Venezia. Lavora nel settore dei beni culturali e del paesaggio, ambito in cui è autrice di pubblicazioni e contributi. Collabora a riviste culturali. Partecipa a
reading poetici. Guido Sartorelli, artista visivo veneziano dell’area concettuale. A partire dal 1964 ha esposto, con mostre personali e mostre critiche e video-rassegne, nelle principali città italiane nonché a
Graz, Lubiana, Londra, Edimburgo, Stoccolma, Barcellona, New York, San Paolo del Brasile, Pechino, Canton e numerose altre.
mercoledì 14 dicembre, ore 18.00
Presentazione del libro Ordinamento
giuridico dei Longobardi (Corbo e Fiore
Editori, 2011) di Ivone Cacciavillani
Partecipano all’incontro Sergio Garbato
e l’autore.
ORDINAMENTO GIURIDICO DEI LONGOBARDI
sala seminariale primo piano
ingresso libero
venerdì 13 gennaio, ore 18.00
Presentazione del libro Poesie déa nostra
tèra (Biblioteca Cominiana Edizioni, 2011)
di Tiziano Rizzo, Sandro Boccato e Luciano
R. Robur
Partecipano all’incontro Mario Bernardi,
Gaetano Salerno e gli autori.
Coordina Elio Jodice
sala seminariale primo piano
ingresso libero
martedì 17 gennaio, ore 17.00
Presentazione del libro Il cielo aperto del
corpo (Kolibris edizioni, 2011)
di Fabia Ghenzovich
Partecipano all’incontro Letizia Lanza e
l’autrice.
Accompagnamento musicale di Sandra
Perulli
Vocalizzazioni di Nadia Lucchesi
sala seminariale primo piano
ingresso libero
La “calata dei Longobardi” in Italia alla metà del secolo VI continua ad essere circonfusa di
mistero; la si ricorda come fatto storico – e lo fu di grandissimo rilievo per l’intera Penisola –
se ne vedono resti archeologici molto caratterizzati; reminiscenze vaghe e lontane. Qui – per
strano che possa apparire – si verrebbe studiarne l’“attualità”; verificare cosa sia rimasto di
quella “calata” nel costume della nostra gente e nei nostri ordinamenti, pur dopo quattordici
secoli dal suo avvento nel nostro Paese.
Perché – ed è scoperta di non poco conto – lacerti di istituti e di istituzioni di tipica derivazione
longobarda sono ancora vivi ed operanti in talune aree di più marcata, in allora, presenza o
influenza longobarda e addirittura ancor vivi nel linguaggio corrente, in locuzioni spiegabili
solo alla luce di quegli istituti e di quelle istituzioni.
Sotto il primo profilo, della sopravvivenza di istituzioni di diretta derivazione longobarda,
si pensi alla proprietà collettiva ancora viva ed attuale nelle Comunelle goriziane, nelle
Regole ampezzane e cadorine, nelle Comunanze lombarde, nelle Partecipanze emiliane, nei
Colonnelli vicentini; sotto il secondo, alla sopravvivenza di locuzioni di diretta derivazione da
istituzioni longobarde, quale espressione d’uso comune di non essere disposti a mettere la
mano sul fuoco per dimostrare la fondatezza o la veridicità di qualche asserzione o ipotesi;
applicazione dell’istituto dell’ordalia, o giudizio di Dio, alla base del primitivo ordinamento
longobardo. (…)
POESIE DÉA NOSTRA TÈRA
Questa rassegna antologica, nata in un locale a Venezia una sera di maggio 2010 dedicata
alla Poesia, ha lo scopo di divulgare e capire, essendo un’espressione radicata, distinta e
circostanziata, la parlata veneta sandonatese che, differentemente dalla lingua nazionale, ha
ritmi, istintività e passioni completamente diverse; approfondendole non si dimenticheranno
nel corso della vita e nel tempo futuro.
Luciano R. Robur
La sapienza dell’anima ha confini smisurati che, nella loro immensità, non possono mai essere
esplorati compiutamente. La profonda realtà semantica della cultura del “basso Piave” ha una
sua identità originale, compiuta e palpabile. Così, è singolare e in certo senso sorprendente,
leggere una serie di liriche epigrammatiche che appartengono ad alcuni poeti sandonatesi e
sono state raccolte da Luciano R. Robur, soprattutto per rendere omaggio a Tiziano Rizzo,
che dei tre autori è certamente il più universalmente noto, e a Sandro Boccato di cui esistono
tracce di pubblicazioni ufficiali dei suoi versi. (…) Introduzione di Mario Bernardi.
IL CIELO APERTO DEL CORPO
Ciò che colpisce al primo sguardo posato su questa raccolta è l’essenzialità della lingua
poetica di Fabia Ghenzovich, la pregna asciuttezza temperata di un dire che incarna il proprio
oggetto, rivestendolo di una pelle sottile di parole, ridonandolo intero nella sua materialità,
per poi rarefarsi e assottigliarsi sul filo del verso teso allo stremo quando l’anima spicca il
Partecipano all’incontro Tiziana Agostini, volo verso l’aperto, oltre i confini del corpo, al riparo da “ogni chiglia aguzza / di pensiero”, da
Pierantonio Belcaro e l’autore
ogni ristrettezza razionalizzante di visione. “Ecco ora parla il corpo”, scrive Fabia Ghenzovich
sala seminariale primo piano
nell’incipit di una delle poesie iniziali di questa raccolta a cielo aperto, e il corpo “parla con
ingresso libero
voce di carne e foglia / voce di riva e casa / dove s’accampa l’intero”. Il corpo è cioè parte
integrante dell’attorno, verso cui tende, aspirando alla comunione con le cose, all’ampia
prospettiva irraggiata sul proprio stesso aprirsi, esplodere, donarsi, piovendo se stesso sul
mondo per riassorbirlo e risalire rinnovato nell’azzurro a farsi cielo, aria, sostanza che si
metamorfosa, assumendo la volatilità e levità dell’aria, pur preservando tutta la consistenza
e gravità della carne, che tende verso il basso, verso la terra, verso un ricongiungimento di
cielo e suolo all’orizzonte dello sguardo, tagliato dalla lama del respiro che alita sul mondo
il proprio generoso, affrancato amore. Il corpo in questa raccolta si fa riva da cui salpare e
approdo, si fa foglia che aderisce e vento che la scuote e stacca, si fa dimora e tana da cui
spiccare il balzo verso l’oscuro del congiungimento. L’aprirsi del corpo è anche condizione
venerdì 20 gennaio, ore 17.30
Presentazione del libro Un italiano diverso.
Giacomo Matteotti (Longanesi, 2011) di
Gianpaolo Romanato
essenziale per liberarsi da tutto quanto impedisce e ostacola il volo, da “un’assenza come
morte / differita in vita”, da ogni perdita come “buco nella carne”, come falla nel divenire,
dalla memoria che ci consuma e (s)fa, che spanna a spanna ci segna, inscrivendo sulla
pelle la distanza, premendo greve, richiudendo al mondo la ferita che siamo. La sussurrata
esortazione “Sosta con la bellezza”, pronunciata dall’angelo tra i fiori del gelsomino, rappresenta un invito che la poetessa rivolge a se stessa e al lettore, indicando una possibilità
di salvezza dal carico del vissuto, dalle nubi che offuscano il foglio bianco del corpo, prima
che possa aprirsi al diluvio del sentire, in umori e respiro, per “una nascita possibile /
un mare dentro.” Il corpo è per la poetessa campo di battaglia dove si affrontano fazioni
opposte, nella contesa tra vita e morte, tra rivoluzione e resa, immobilità ed evoluzione. Il
corpo è paese in cui convivono i diversi mascheramenti del sé e le molteplici forme della
nostra più autentica sostanza, è intreccio di strade lungo le quali ci ripercorriamo, calcando
titubanti le tracce di noi stessi fino a raggiungere il bivio tra l’essere e il sembrare, tra quel
che pensavamo di incarnare e il nostro futuro potenziale. Questo stesso libro è corpo vivo,
che di pagina in pagina si schiude, chiarisce e svela nella pace del foglio bianco, restando
vibrante e vivo sul finale aperto dell’”Io inverso”, del corpo in versi.
nota di Chiara De Luca
UN ITALIANO DIVERSO. GIACOMO MATTEOTTI
Un italiano e un politico diverso, Giacomo Matteotti: diverso dai personaggi cui ci
hanno abituato le cronache di ieri e di oggi. Inflessibile e determinato, non fece sconti
a nessuno, neppure a se stesso. È uno dei pochi miti dell’Italia novecentesca, ma
finora era noto quasi soltanto per la sua morte atroce. Questo volume ne ripercorre
per la prima volta l’intero arco biografico, dagli austeri studi giuridici alla politica
attiva, fino al giorno del rapimento, il 10 giugno 1924, sul Lungotevere Arnaldo
da Brescia. Una vita senza respiro, fatta di lotte incessanti: nella sua provincia, il
Polesine contadino e miserabile, dove maturarono la rivolta socialista e la reazione
fascista; nel suo tentativo disperato di tenere l’Italia fuori dalla Prima guerra mon-
diale; nel Partito socialista, incapace di scegliere tra riformismo e rivoluzione; nella
drammatica crisi italiana postbellica; in Parlamento, dove pronunciò memorabili
discorsi che ne rivelarono la tempra indomita, facendone l’avversario più temuto
da Mussolini. Ma il libro è anche una biografia intima, costruita su una penetrante
interpretazione dell’ambiente in cui crebbe e su un’originale lettura dell’epistolario
con la moglie Velia Titta, sorella del celebre cantante lirico Titta Ruffo, che rivela i
costi immani inflitti alla famiglia dalla sua totale dedizione alla politica. Un testo di
immediata lettura, sempre scrupolosamente documentato, che ci fa scoprire una
figura straordinaria e indimenticabile.
Gianpaolo Romanato, professore di Storia contemporanea all’Università di Padova e membro del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, è originario di Fratta Polesine (Rovigo). Ha pubblicato diversi volumi,
fra i quali si segnalano: Cultura cattolica in Italia ieri e oggi, Marietti, 1980; Religione e potere, Marietti, 1981; Chiesa e società nel Polesine di fine Ottocento, Minelliana, 1991; Pio X. La vita di Papa Sarto,
Rusconi, 1992; L’Italia della vergogna nelle cronache di Adolfo Rossi (1857-1921), Longo, 2010. Collabora a quotidiani e periodici.
QUALE LOGICA PER LA MORALE?
venerdì 16 dicembre, ore 17.30
“Perché l’uomo è un essere morale? Da dove derivano le nostre intuizioni del bene e del male,
del giusto e dell’ingiusto, dell’offesa e dell’umiliazione? Dobbiamo presupporre un’origine
in collaborazione con l’Unione degli Atei e
metafisica della libertà e della moralità o sono esse compatibili con la nostra radice naturale?
degli Agnostici Razionalisti,
Ma allora la morale è una semplice funzione ordinata alla nostra autoconservazione oppure
Circolo di Venezia
obbedisce a una logica diversa?”
Origine e fondamenti della morale
Lucio Cortella
LE STRADE DELLA RAGIONE
a cura di Lucio Cortella
Introduce Gianfranco Vazzoler
sala seminariale primo piano
ingresso libero
Il termine morale fa riferimento al greco “èthos”, comportamento, costume, carattere,
consuetudine. Per moralità si può intendere dunque un insieme di convenzioni e di valori
adottato da un gruppo sociale, in un determinato periodo storico, fortemente collegato al
concetto di coesione e di controllo della comunità contestualizzata. La morale arcaica, ad
esempio, è legata alle virtù guerriere (eroi omerici) -coesione/difesa- e, a doppio filo, con
il ceto, ossia la provenienza famigliare, -controllo/autorità-. Il singolo, adeguandosi alle
regole, ne esalta gli ideali e cerca di conformarsi ad esse. I concetti di bene e di male, di
responsabilità e di coscienza sarebbero dunque relativi alla società e al periodo storico
considerato, negando ad essi, di fatto, un’origine metafisica. I modelli mutano di pari passo,
a volte con lentezza, a volte con repentini balzi, con l’evoluzione del gruppo alle prese con
le variabili dell’ambiente circostante che comprendono le interazioni con gli altri gruppi.
Quando invece si introducono i concetti di anima e di salvezza, la morale, assume l’astratta
veste del divino e diviene la via maestra per raggiungere la purezza e l’immortalità. L’essere
umano, in quanto creazione di Dio, intuisce il giusto e la religione è tassello fondamentale
della società con le sue regole e i suoi dogmi da rispettare.
videoteca
CONTRO IL RAZZISMO, CON TONY GATLIF
Tony Gatlif, regista rom di origine franco-algerina nato nel 1948, dedica tutta la
sua produzione cinematografica al riconoscimento della dignità della popolazione
gitana. Le sue tematiche sono espresse con piglio critico e documentaristico,
con accenti realistici e con uno sfondo spesso sorretto da un forte lirismo. Sono
storie d’amore, di discriminazione, di solitudine, di puntuto e gridato orgoglio; di
esistenze umili colte nell’insieme delle differenti età; vissuti corali amalgamati dal
rito e dalle devozioni popolari, confronti di mentalità confuse dalla stessa crisi
epocale che ci accompagna.
Esistenze inquiete in quanto private spesso della speranza, ma riscattate dal regista.
Sono infatti pensate,volute e guidate dai valori positivi della vita e dalla forza creativa
dell’arte (musica, canto e danza), dalla ritualità fecondante della religione naturale
espressa principalmente dalla gestualità efficace e magica, dalla spinta comunitaria
per celebrare gli eventi d’inizio e di fine vita, dalla gioia scomposta e multicolore
della festa matrimoniale. Il nostro regista coglie un frammento dell’esistenza dei rom
per comporre alla fine un’umanità poliedrica, autentica e creativa, ben lontana dai
consueti pregiudizi, dove il canto, il linguaggio musicale e la danza sono elementi
prioritari per la comunicazione. Vengo - Demone flamenco ne è un esempio e lo
è pure Latcho Drom che si presenta come un viaggio musicale dall’India, terra
d’origine dei rom, all’Andalusia e ne ricompone 1000 anni di storia.
In Exils, ma anche sotto un aspetto più universale in Gadjio dilo e in Transylvania,
Tony Gatlif si espone coraggiosamente nel raccontarci l’autentico significato del
viaggio in contrapposizione alla valenza identitaria negativa e fuorviante dei luoghi
comuni del “nomade” “figlio del vento”, un significato che è desiderio di trovare
radici più solide e più genuine e diviene categoria o cifra esistenziale di una singolare immigrazione all’incontrario. I film di Tony Gatlif hanno avuto riconoscimenti
internazionali quali l’Orso d’argento a Locarno (1997) con il film Gadjo dilo - Lo
straniero pazzo e la Palma d’oro per la miglior regia al Festival di Cannes (2004)
con il film Exils e, sempre a Cannes, con Transylvania (2006).
L’ultimo film Korkoro (Libertè) del 2009 ha meritato la menzione speciale della
Giuria del MedFilm Festival di Roma e tratta del genocidio razziale dei Rom e dei
Sinti, il porajmos, negli anni della Seconda guerra mondiale. Il film, attraverso una
trama romanzata, narra fatti reali e dolorosi della persecuzione dei rom, avvalendosi
del linguaggio artistico tipico del nostro regista, che s’impone come testimone
contemporaneo valido e significativo di emancipazione e di rinnovamento culturale.
Attualmente la popolazione romanì europea, circa 12 milioni di persone sparse
in ogni Stato, pur avendo dal 1972 un singolare riconoscimento identitario di
sovranazionalità, vive una sofferta e non voluta emarginazione culturale, sociale
ed economica che Gatlif ci invita a superare.
Carmelo Coco
TONY GATLIF: UN REGISTA
CONTRO IL RAZZISMO
in collaborazione con l’Associazione
Rom Kalderash
martedì 10 gennaio, ore 21.00
L’uomo perfetto (Les princes, Francia,
1983, 100’, v.o. sott. ingl.)
giovedì 12 gennaio, ore 21.00
La ragazza senza fissa dimora
(Rue du depart, Francia, 1986, 105’)
martedì 17 gennaio, ore 21.00
Gaspard e Robinson (Gaspard et Robinson,
Francia, 1990, 93’)
giovedì 19 gennaio, ore 21.00
Latcho Drom (Francia, 1993, 103’, v.o.
sott. ingl.)
martedì 24 gennaio, ore 21.00
Gadjo dilo – Lo straniero pazzo
(Gadjo dilo, Francia, 1998, 100’)
giovedì 26 gennaio, ore 21.00
Exils (Francia, 2004, 103’)
martedì 31 gennaio, ore 21.00
Transylvania (Francia, 2006, 103’)
sala conferenze quarto piano
ingresso riservato ai soci CinemaPiù 2011 /
2012 (valida sino al 30 giugno 2012
tessera ordinaria 30 euro, studenti 20 euro
in vendita alla biglietteria del Centro) e soci
Associazione Rom Kalderash
È consigliata la prenotazione.
FILMONTAGNA 2011
IV edizione
La cultura delle terre alte sugli schermi
cinematografici
Selezione dal Film Festival della Lessinia
2011 a cura della Sezione CAI di Mestre
giovedì 1 dicembre, ore 21.00
Fiordo (Fjord, Norvegia, 2009, 24’)
di Skule Eriksen
La luna infranta (The Broken Moon,
Brasile, 2010, 52’, v.o.)
di Marcos Negrão e André Rangel
martedì 6 dicembre, ore 21.00
Raklette kirghiz (Svizzera, 2010, 23’, v.o.)
di Sandra Hebler
Gli uomini della luce (Italia, 2011, 52’)
di Katia Bernardi
UNA MONTAGNA DI FILM
Anche quest’anno la Sezione di Mestre del Club Alpino Italiano è puntuale all’appuntamento con la selezione dei film presentati al Film Festival della Lessinia dal
20 al 28 agosto del 2011.
L’appuntamento, ormai alla quarta edizione, è particolarmente gradito a chi della
montagna interessa una conoscenza a tutto tondo, dove il territorio e l’ambiente
è fatto sì di natura ma anche, soprattutto, di uomini.
Quella del Festival è l’occasione di conoscere territori montani che ci riportano a una
ruralità che da noi ormai rimane nei ricordi delle persone più anziane; è l’occasione
inoltre di venire a conoscenza dei problemi della montagna d’oggi che soffre dello
spopolamento di vaste aree e dello sfruttamento incontrollato di alcune risorse. Il
Festival ci porta inoltre a conoscere luoghi e paesaggi naturali belli e incontaminati
siano essi in remoti paesi asiatici o alle porte di casa nostra.
I film presentati durante i dieci giorni sono stati ben 57 tra documentari, lungometraggi, cortometraggi e film di animazione; i ventisei paesi rappresentati, che vanno
dall’Azerbaijan all’Iran, dall’Irlanda agli USA, fanno capire che la montagna è una
vasta e trasversale marginalità, che gli argomenti affrontati non sono particolari
di quel paese o di quell’altra area della nostra terra ma di ampi territori che se non
sostenuti e aiutati nel prossimo futuro potrebbero portare ad acuire i problemi già
esplosivi delle aree urbanizzate e di pianura.
Al Centro Candiani vengono presentati nove film in quattro appuntamenti che
vengono “incastrati” in una programmazione serale di circa un’ora e un quarto; la
selezione ha comportato, come è ovvio, un duro taglio ai temi, tutti interessanti,
presentati durante il Festival. Se ne è voluto comunque presentare uno spaccato
il più possibile ampio e completo; anche dal punto di vista delle caratteristiche del
linguaggio, si va perciò dal documentario raffinato nelle immagini e nella colonna
sonora al documentario di denuncia sociale.
Buona visione.
Guido Furlan
DONNE MIGRANTI: QUANDO IL VIAGGIO NON È UNA SCELTA
Il Centro Donna Multiculturale propone per il mese di dicembre tre incontri cinematografici dedicati alle migrazioni femminili.
Tre storie diverse di donne, dall’Iran all’Italia passando per l’ex Unione Sovietica,
con il viaggio come comun denominatore. Le proiezioni saranno accompagnate
da una breve presentazione e da un dibattito.
Per primo verrà presentato Persépolis di Marjane Satrapi, film che racconta l’infanzia
della regista dalla Rivoluzione del 1979, che porta alla caduta dello Scià di Persia,
all’instaurazione della Repubblica Islamica.
Dopo la guerra contro l’Iraq la repressione interna diventa sempre più dura finché
i genitori di Marjane decidono di mandarla a studiare in Austria per proteggerla.
A Vienna, a 14 anni, la regista vive la sua seconda “rivoluzione”: l’adolescenza, la
libertà, l’amore ma anche l’esilio, la solitudine, la diversità in un’Europa incapace
di accogliere veramente il diverso. Il film ha vinto il Premio della giuria al Festival
di Cannes 2007.
Sarà poi la volta di Lilja 4–ever di Lukas Moodysson. Il film, che si basa in gran
martedì 31 gennaio, ore 16.30
PALMARÉS MESTRE FILM FEST
14° EDIZIONE
in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Veneziani
sala conferenze quarto piano
ingresso libero
parte sulla vita reale di una donna lituana, è duro e drammatico ma anche ricco di
poesia, con una vena onirico surreale che lo rende un capolavoro. Lilja, adolescente
che cresce in una località indefinita dell’ex Unione Sovietica, abbandonata dalla
madre, lotta per sopravvivere sognando di partire per una vita migliore. Riuscirà
nel suo intento, ma a caro prezzo: diventerà infatti una vittima di tratta.
La regista italiana Katia Bernardi presenterà infine il documentario Sidelki, dedicato
alle badanti provenienti dall’Est Europa che lavorano in Italia nel settore della cura
alle persone anziane. Nel film parlano in prima persona le donne che vediamo
muoversi discretamente nei nostri paesi e nelle nostre città. Raccontano di vite
spese per aiutare gli altri, partendo da condizioni e percorsi biografici simili: la fine
del comunismo, la crisi delle certezze professionali e sociali, le difficoltà economiche, i figli da mandare a scuola. Lasciare il Paese natale per guadagnare soldi da
mandare a casa diventa l’unica via d’uscita a disposizione.
Ma una volta arrivate in Italia, divengono tutto a un tratto invisibili: “Non abbiamo
a chi dirle, queste parole”, esclama infatti una delle intervistate.
Alice Iannuzzi
Genesis (2010, 3’20’’) di Ameleto Cascio, A Song They Won’t Be Playing on the
Radio (2011, 4’56’’) di Fjodor Donderer, La valigetta (2011, 2’57’’) di Sebastiano
Melloni, Akerbeltz, le streghe e l’inquisitore (2010, 10’29’’) di César Urbina
Vitoria, Five Minutes Alone (2010, 15’) di Riccardo Pugliese, Pizzangrillo (2011,
15’) di Marco Gianfreda, Lost (2009, 4’) di Alberto Dorado, Paper Memories
(2010, 7’25’’) di Theo Putzu
martedì 13 dicembre, ore 21.00
Carbonai (Smolarze, Polonia, 2010, 15’,
v.o.) di Piotr Złotorowicz
Aquiloni contro vento (Italia, 2010, 25’)
di Alessandro Stevanon
L’età della pietra (Italia, 2010, 28’)
di Federico Betta e Alessandro Genovese
martedì 20 dicembre, ore 21.00
La sperduta valle del Caucaso (Kavkasiis
shoreuli kheobebi, Georgia, 2011, 33’, v.o.)
di Giorgi Mrevlishvili
Acqua selvaggia - sulle sponde dell’Iller
(Wilde wasser - an der Iller, Germania,
2010, 43’, v.o.) di Gerhard Baur
sala conferenze quarto piano
ingresso riservato ai soci CinemaPiù 2011 /
2012 (valida sino al 30 giugno 2012 - tessera
ordinaria 30 euro, studenti 20 euro in vendita
alla biglietteria del Centro) e soci CAI.
È consigliata la prenotazione.
MIGRAZIONI FEMMINILI
in collaborazione con il Centro Donna
del Comune di Venezia
martedì 6 dicembre, ore 17.00
Persépolis (Francia, 2007, 95’)
di Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud
Introduce Cristina Morello
martedì 13 dicembre, ore 17.00
Lilja 4-ever (Svezia, 2002, 109’, V.M. 14)
di Lukas Moodysson
Introduce Cristina Morello
Dibattito a cura del Servizio di Protezione
Sociale e Umanitaria del Comune di Venezia.
martedì 20 dicembre, ore 17.00
Badanti (Sidelki, Italia, 2010, 50’)
di Katia Bernardi
Sarà presente la regista
sala seminariale primo piano
ingresso libero
agenda
Candiani
INFORMAZIONI
CENTRO CULTURALE CANDIANI
Piazzale Candiani 7
30174 Mestre Venezia
Tel. 041 2386126 - Fax 041 2386112
www.centroculturalecandiani.it
Biglietteria / Informazioni
da martedì a sabato:
10.30 - 12.30 / 15.30 - 22.00
chiuso lunedì, festivi e
dal 24 dicembre all’8 gennaio
Tel. 041 2386126
Videoteca di Mestre
(Aderente all’AVI Associazione
Videoteche-Mediateche italiane)
da martedì a venerdì
09.00 - 13.00 / 14.00 - 17.00
chiuso lunedì, sabato, festivi e
dal 24 dicembre all’8 gennaio
Tel. 041 2386138
[email protected]
Ingresso riservato ai soci CINEMAPIÙ
Tessera ordinaria 30 euro
Studenti 20 euro
validità un anno
(sino al 30 giugno 2012)
in vendita alla biglietteria
del Centro Culturale Candiani
Arca dei Videogames
Le postazioni potranno essere
utilizzate, previa prenotazione,
da martedì a venerdì
secondo 3 fasce orarie:
9.00-11.00 / 11.00-13.00 / 15.00-17.00
Le postazioni Wii,
PlayStation Move e Kinect Xbox 360
potranno essere utilizzate,
previa prenotazione,
il martedì e il giovedì
dalle 17.00 alle 19.00
Prenotazioni:
Tel. 041 2386138
[email protected]
chiuso lunedì, sabato, festivi
e dal 24 dicembre all’8 gennaio
Navigazione Internet
Ufficio Informazioni e Videoteca
nei rispettivi orari di apertura
Ingresso riservato ai soci
Candiani Card
La tessera costa 15 euro per 15 ore
Ogni successiva ricarica
10 euro per 15 ore
Segreteria Ludomedialab
martedì, giovedì e venerdì: 10.00 - 12.00
martedì: 15.00 - 17.00
Tel. 041 2386113
[email protected]
Si ricorda che non è consentito
l’ingresso in sala a spettacolo iniziato
giovedì 1 dicembre
sala conferenze IV piano, ore 17.00
PIAZZE D’ITALIA
in collaborazione con l’Associazione Amici delle Arti
di Mestre e della Terraferma onlus
Conferenza di Marzia Boer con proiezioni di Gianni Finco
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
FILMONTAGNA 2011 – IV edizione
La cultura delle terre alte sugli schermi
cinematografici
Fiordo (Fjord, Norvegia, 2009, 24’) di Skule Eriksen
La luna infranta (The Broken Moon, Brasile, 2010,
52’, v.o.) di Marcos Negrão e André Rangel
ingresso riservato ai soci CinemaPiù e CAI
sala seminariale I piano, ore 21.00
MESTRE COMICS FILM FESTIVAL & VIDEOGAMES
in collaborazione con Venezia Comix
The Sky Crawlers – I cavalieri del cielo (Sukai Aurora,
Giappone, 2008, 117’) di Mamoru Oshii
ingresso libero
venerdì 2 dicembre
sala conferenze IV piano, ore 17.30
MESTRE E I SUOI PERSONAGGI
Luigi Broglio e lo Spazio
in collaborazione con il Centro Studi Storici di Mestre
La grandi missioni spaziali: Scienza e Tecnologia
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 17.30
SCAFFALE APERTO
Incontri con gli autori
Presentazione del libro Dove la città diviene cielo
(Supernova, 2011). Poesie di Linda Mavian e
immagini di Guido Sartorelli.
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
MESTRE COMICS FILM FESTIVAL & VIDEOGAMES
in collaborazione con Venezia Comix
Summer Wars (Giappone, 2009, 114’, v.o.)
di Mamoru Hosoda
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 21.00
PREMIO LUX
Del Parlamento Europeo 2011
in collaborazione con Parlamento Europeo – Ufficio
d’Informazione a Milano, Europe Direct del Comune
di Venezia
Proiezione del film finalista
ingresso libero
auditorium IV piano, ore 21.00
OLTRE UN SECOLO
Per guardare oltre inutili stragi e buffi cavalieri
Spettacolo multimediale di Michele Boato
ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla
biglietteria del Centro. I biglietti saranno disponibili a
partire dal 30 novembre
sabato 3 dicembre
sala conferenze IV piano, ore 17.30
MANCIÙ L’ULTIMO IMPERATORE
Conferenza celebrativa per i 90 anni di UPM
in collaborazione con l’Università Popolare di Mestre
Adriano Madaro presenta la mostra che conclude
il ciclo La Via della Seta e la Civiltà Cinese a Casa
dei Carraresi
ingresso libero
sala conferenze IV piano
MESTRE COMICS FILM FESTIVAL & VIDEOGAMES
in collaborazione con Venezia Comix
ore 21.00
KakuRenBo (Giappone, 2005, 25’) di Shuuhei Morita
ingresso libero
ore 21.30
Yattaman - Il film (Yattaman the Movie, Giappone,
2099, 111’) di Takashi Miike
ingresso libero
auditorium IV piano, ore 21.00
PROG(enie) – dagli Anni ’60 al Prog
Vision e Karma J
ingresso: posto unico 3 euro
Biglietti già in vendita
sabato 10 dicembre
auditorium IV piano, ore 18.00
MYFAVORITìNGS – ANNO 4
Maurizio Giammarco sax tenore
Orchestra Componibile
ingresso: posto unico 8 euro
Biglietti in vendita il 10 dicembre dalle ore 15.30 alle
ore 18.00
martedì 10 gennaio 2012
sala conferenze IV piano, ore 18.00
SCUOLA DI FILOSOFIA PER ADULTI
in collaborazione con casadelluomo, Nemus e SFI
(Società Filosofica Italiana)
Malebranche
Davide Spanio
ingresso libero
martedì 13 dicembre
sala seminariale I piano, ore 17.00
MIGRAZIONI FEMMINILI
Lilja 4-ever (Svezia, 2002, 109’, V.M. 14)
di Lukas Moodysson
Introduce Cristina Morello
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO
L’uomo perfetto (Les princes, Francia, 1983, 100’,
v.o. sott. ingl.)
ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash
sala conferenze IV piano, ore 21.00
FILMONTAGNA 2011 – IV edizione
Carbonai (Smolarze, Polonia, 2010, 15’, v.o.)
di Piotr Złotorowicz
Aquiloni contro vento (Italia, 2010, 25’)
di Alessandro Stevanon
L’età della pietra (Italia, 2010, 28’)
Federico Betta e Alessandro Genovese
ingresso riservato ai soci CinemaPiù e CAI
mercoledì 14 dicembre
sala conferenze IV piano, ore 17.30
IDEE PER MESTRE
in collaborazione con la Fondazione Gianni Pellicani
La città e i lavoratori della conoscenza e della
creatività
Partecipano all’incontro Sergio Bologna, Giuseppe
Bortolussi, Massimo Cacciari e Michele Vianello
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 18.00
SCAFFALE APERTO
Incontri con gli autori
Presentazione del libro Ordinamento giuridico dei
Longobardi (Corbo e Fiore Editori, 2011)
di Ivone Cacciavillani
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 21.00
PREMIO LUX
Del Parlamento Europeo 2011
in collaborazione con Parlamento Europeo – Ufficio
d’Informazione a Milano, Europe Direct del Comune
di Venezia
Proiezione del film finalista
ingresso libero
giovedì 15 dicembre
sala conferenze IV piano, ore 17.00
SIMONE WEIL E L’AMORE PER LA CITTÀ
Venezia terrena e celeste
(Il Poligrafo, 2011) a cura di Laura Guadagnin,
in collaborazione con Grazia Sterlocchi.
Introduce Tiziana Agostini
Intervengono Nadia Lucchesi, Chiara Zamboni,
Domenico Canciani e le curatrici
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 17.30
BRITAIN’S MULTICULTURAL SOCIETY
in collaborazione con l’Università Popolare di Mestre
Conversazioni in lingua inglese a cura di Michael
Gluckstern
Has Britain got its approach to the multicultural
society right?
How it all started. Facts and figures. Past and present
policies. Success and failure
ingresso libero
venerdì 16 dicembre
sala conferenze IV piano, ore 17.30
CENTRO STUDI STORICI DI MESTRE
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 17.30
LE STRADE DELLA RAGIONE
Origine e fondamenti della morale
a cura di Lucio Cortella
Introduce Gianfranco Vazzoler
ingresso libero
martedì 6 dicembre
sala seminariale I piano, ore 17.00
MIGRAZIONI FEMMINILI
Persépolis (Francia, 2007, 95’) di Marjane Satrapi,
Vincent Paronnaud
Introduce Cristina Morello
ingresso libero
auditorium IV piano, ore 21.00
CONCERTO DI NATALE
Orchestra “Ventaglio d’Arpe”
Patrizia Tassini direttore
con la partecipazione di
Giorgio Marcossi flauto
ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla
biglietteria del Centro. I biglietti saranno disponibili a
partire dal 14 dicembre
sala conferenze IV piano, ore 18.00
SCUOLA DI FILOSOFIA PER ADULTI
in collaborazione con casadelluomo, Nemus e SFI
(Società Filosofica Italiana)
Pascal
Alberto Madricardo
ingresso libero
martedì 20 dicembre
sala seminariale I piano, ore 17.00
MIGRAZIONI FEMMINILI
Badanti (Sidelki, Italia, 2010, 50’) di Katia Bernardi
Sarà presente la regista
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
FILMONTAGNA 2011 – IV edizione
La cultura delle terre alte
sugli schermi cinematografici
Raklette kirghiz (Svizzera, 2010, 23’, v.o.)
di Sandra Hebler
Gli uomini della luce (Italia, 2011, 52’)
di Katia Bernardi
ingresso riservato ai soci CinemaPiù e CAI
mercoledì 7 dicembre
sala seminariale I piano, ore 17.30
CITTÀ MULTICULTURALE
in collaborazione con l’Università Popolare di Mestre
L’accoglienza
don Dino Pistolato
ingresso libero
sabato 21 gennaio, ore 21.30
SOLinDO’
Maurizio Nizzetto basso e contrabbasso
Angela Milanese voce
sala conferenze IV piano, ore 18.00
SCUOLA DI FILOSOFIA PER ADULTI
in collaborazione con casadelluomo, Nemus e SFI
(Società Filosofica Italiana)
Cartesio
Ruggero Zanin
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
FILMONTAGNA 2011 – IV edizione
La sperduta valle del Caucaso (Kavkasiis shoreuli
kheobebi, Georgia, 2011, 33’, v.o.)
di Giorgi Mrevlishvili
Acqua selvaggia – sulle sponde dell’Iller (Wilde
wasser – an der Iller, Germania, 2010, 43’, v.o.)
di Gerhard Baur
ingresso riservato ai soci CinemaPiù e CAI
Dopo vent’anni di vita e di musica insieme,
la cantante e il contrabbassista si ritrovano
inevitabilmente sempre e “Solo in due”,
perché la melodia e l’armonia si cercano
sul palco come nella vita, dando vita a
creature inaspettate, ma meravigliose.
giovedì 12 gennaio
sala conferenze IV piano, ore 17.30
I GIOVEDÌ DELLA SCIENZA
Cono-Scienze: comunicare e argomentare le Scienze
Il computer è intelligente? È sicuro?
Potenzialità e criticità di un “elettrodomestico” che
ha cambiato la nostra vita quotidiana
Il sogno di Leibniz e l’incubo di Orwell: l’Intelligenza
artificiale tra mito e realtà
Marcello Pelillo - Università Ca’ Foscari, Dipartimento
di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO
La ragazza senza fissa dimora (Rue du depart,
Francia, 1986, 105’)
ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash
venerdì 13 gennaio
sala seminariale I piano, ore 18.00
SCAFFALE APERTO
Incontri con gli autori
Presentazione del libro Poesie déa nostra tèra
(Biblioteca Cominiana Edizioni, 2011) di Tiziano Rizzo,
Sandro Boccato e Luciano R. Robur
ingresso libero
sabato 14 gennaio
auditorium IV piano, ore 21.00
PROG(enie) – dagli Anni ’60 al Prog
Fonetica
TantiCantiMilitanti
ingresso: posto unico 3 euro
Biglietti già in vendita
martedì 17 gennaio
sala seminariale I piano, ore 17.00
SCAFFALE APERTO
Incontri con gli autori
Presentazione del libro Il cielo aperto del corpo
(Kolibris edizioni, 2011) di Fabia Ghenzovich
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO
Gaspard e Robinson (Gaspard et Robinson, Francia,
1990, 93’)
ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash
mercoledì 18 gennaio
sala conferenze IV piano, ore 17.30
INSEGNARE LA STORIA, TRASMETTERE
LA MEMORIA, OGGI
Ovvero: il senso della storia come kit di sopravvivenza
per le giovani generazioni
in collaborazione con Sezione dell’ANPI (Associazione
Nazionale Partigiani d’Italia) di Mestre, CGIL Scuola,
il Dipartimento di Filosofia e Beni culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, la Fondazione Pellicani,
l’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e
della società contemporanea, Nemus, SFI di Venezia,
StoriaMestre
Il senso della storia (e l’attualità dei principi costituzionali e dell’antifascismo) contro il ritorno di
vecchie “mitologie”
Partecipano all’incontro Filippo Benfante, Maurizio
Cermel, Elena Iorio, Stefano Maso
Introduce e coordina Ruggero Zanin
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 17.30
CITTÀ MULTICULTURALE
in collaborazione con l’Università Popolare di Mestre
ingresso libero
giovedì 19 gennaio
sala conferenze IV piano, ore 21.00
TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO
Latcho Drom (Francia, 1993, 103’, v.o. sott. ingl.)
ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash
venerdì 20 gennaio
sala seminariale I piano, ore 17.30
SCAFFALE APERTO
Incontri con gli autori
Presentazione del libro Un italiano diverso. Giacomo
Matteotti (Longanesi, 2011)
di Gianpaolo Romanato
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 18.00
IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE
Relatori: Ugo Soragni e Romeo Toffano
Coordina Anna Maria Spiazzi
ingresso libero
sabato 21 gennaio
auditorium IV piano, ore 21.30
SOLinDO’
Maurizio Nizzetto basso e contrabbasso
Angela Milanese voce
ingresso: intero 7 euro – ridotto 5 euro (Candiani
Card, CinemaPiù, studenti)
Biglietti già in vendita
Un duo affiatato che spazia fra il jazz, la
musica tradizionale e la canzone d’autore, dalle composizioni originali tratte dai
loro dischi alle rivisitazioni di standards
e cover, raccontando la storia del loro
stare insieme attraverso la musica.
martedì 24 gennaio
sala seminariale I piano, ore 17.30
LE STRADE DELLA RAGIONE
in collaborazione con l’Unione degli Atei e degli
Agnostici Razionalisti, Circolo di Venezia
Chi sono? La filosofia e il problema dell’identità
personale
a cura di Dario Berti
Ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 18.00
SCUOLA DI FILOSOFIA PER ADULTI
in collaborazione con casadelluomo, Nemus e SFI
(Società Filosofica Italiana)
Spinoza
Alberto Madricardo
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO
Gadjo dilo – Lo straniero pazzo (Gadjo dilo, Francia,
1998, 100’)
ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash
mercoledì 25 gennaio
sala conferenze IV piano, ore 17.30
SCHERMO D’AUTORE
Incontri con i registi
La Transumanza della Pace
Le mucche dalla Val Rendena a Srebrenica
di Roberta Biagiarelli
e Gianni Rigoni Stern
Partecipano alla proiezione gli autori
ingresso libero
giovedì 26 gennaio
sala conferenze IV piano, ore 17.30
I GIOVEDÌ DELLA SCIENZA
Cono-Scienze: comunicare e argomentare le Scienze
Il computer è intelligente? È sicuro?
Potenzialità e criticità di un “elettrodomestico” che
ha cambiato la nostra vita quotidiana. Sicurezza nel
mondo digitale: un gioco o una minaccia?
Riccardo Focardi - Università Ca’ Foscari, Dipartimento
di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 17.30
BRITAIN’S MULTICULTURAL SOCIETY
in collaborazione con l’Università Popolare di Mestre
Conversazioni in lingua inglese a cura di Michael
Gluckstern
Rioting all over Britain in August 2011. Why?
The controversy about reasons and blame in which
right and left are diametrically opposed. What to do
to prevent it from happening again?
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO
Exils (Francia, 2004, 103’)
ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash
auditorium IV piano, ore 21.30
AHLAN WA-SAHLAN
La Frontera
ingresso: intero 7 euro – ridotto 5 euro (Candiani
Card, CinemaPiù, studenti). Biglietti già in vendita
venerdì 27 gennaio
sala seminariale I piano, ore 18.00
LA FABBRICA DELLA CULTURA
Libreria Ulisse &Co.
Dalla nebbia alle nuvole. Un viaggio in bicicletta
da Modena fino al Tibet
Presentazione del libro di Bernardo Moranduzzo e
Marcella Stermieri
ingresso libero
auditorium IV piano, ore 21.30
FRACTALS
Margareth
ingresso: posto unico 3 euro
Biglietti già in vendita
sabato 28 gennaio
auditorium IV piano, ore 21.00
LO STRANO CASO…
Racconto teatrale in frammenti
da The strange case of Doctor Jekyll and Mister Hyde
di Robert Louis Stevenson
ingresso: posto unico 3 euro
Biglietti già in vendita
martedì 31 gennaio
sala conferenze IV piano, ore 16.30
PALMARÉS MESTRE FILM FEST – 14° EDIZIONE
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
TONY GATLIF: UN REGISTA CONTRO IL RAZZISMO
Transylvania (Francia, 2006, 103’)
ingresso soci CinemaPiù e Associazione Rom Kalderash
MOSTRE
Fino al 23 dicembre 2011
AURE
Il sacro in figura
Fotografie di Monika Bulaj
sala espositiva II piano
orario: da martedì a venerdì 15.30 – 19.30
sabato 10.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30
chiuso lunedì e festivi - ingresso libero
LUDOMEDIALAB
Dal 14 al 21 dicembre
Lab videoludico (classi 5^)
Dall’11 al 18 gennaio
Lab videoludico (classi 5^)
Dal 12 al 19 gennaio
Lab videoludico (classi 5^)
Dal 24 al 31 gennaio
Lab videoludico (classi 5^)
auditorium quarto piano
ingresso: intero 7 euro – ridotto 5 euro
(Candiani Card, CinemaPiù, studenti)
Biglietti già in vendita
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