Unità Operativa complessa di CARDIOLOGIA – UTIC CERTIFICATA ISO 9001-2008 dal 19.05.2010 C.da Cattedra Ambulante 75100 - MATERA Tel. 0835 253457 – 253301 Fax 0835.253302 e-mail: [email protected] sito web: www.asmbasilicata.it DIRETTORE: dott. T. SCANDIFFIO Carta dei Servizi La missione e la visione La carta dei valori Le garanzie e gli impegni Chi siamo Dove siamo L’accoglienza Attività e Servizi La Unità Operativa in cifre Allegati Bibliografia Presentazione Gentile Signore, gentile Signora, questa Unità Operativa considera la Carta dei Servizi uno strumento efficace per favorire la Sua partecipazione nel percorso di cura. Con questa pubblicazione intendiamo fornirLe una serie di informazioni circa la struttura di ricovero e gli impegni e le garanzie che la stessa Le offre, che riteniamo Le possono essere utili. Per perseguire l’obiettivo di una partecipazione consapevole e responsabile abbiamo bisogno della Sua collaborazione, sia per evidenziare aspetti positivi che per segnalarci quello che non rientra nelle Sue aspettative. La Carta dei Servizi vuole essere un patto fra le strutture operative aziendali e il cittadino che esprime un bisogno di salute, una sorta di codice deontologico di servizio che presuppone impegni reciproci fra tutti gli attori coinvolti nel percorso di cura: il cittadino, il malato, il personale medico e infermieristico e tutti coloro che, a vario titolo, prestano la propria opera nella struttura. La ringraziamo per la collaborazione che vorrà accordarci. Il Direttore della Unità Operativa 2 La missione L’U.O.C. di Cardiologia ha come mission la diagnosi e il trattamento delle patologie cardiovascolari che si manifestano nel territorio servito dall’ASM del Materano sia nelle loro presentazioni con carattere di urgenza che nelle forme croniche. In tale ambito svolge funzione di secondo livello, supportando sul piano specialistico gli interventi di primo livello svolti dalle UU.OO. di Medicina Internistica, e di terzo livello per quanto concerne le attività interventistiche di Coronarografia e Impianto di PM e ICD. Per le patologie particolarmente complesse che richiedano un livello più complesso di intervento è funzionalmente collegata con l’Ospedale “S. Carlo” di Potenza, per dare risposta tempestiva e tecnicamente adeguata ai cittadini. Per la parte relativa alla prevenzione delle patologie cardiovascolari, che rappresentano un elemento importante delle attività l’U.O.C. di Cardiologia, attua interventi di prevenzione primaria con campagne di sensibilizzazione con i mass media (TV, Giornali) e con interventi diretti sugli studenti delle Scuole Medie Superiori oltre che con i pazienti che affluiscono agli ambulatori, la prevenzione secondaria è personalizzata a pazienti che hanno subito eventi ischemici cardiovascolari. I compiti funzionali sono svolti sia in ambito di degenza ordinaria che di terapia intensiva (U.T.I.C.) nell’ambito del dipartimento di Emergenza Accettazione (D.E.A.), con una strettissima collaborazione con il Pronto Soccorso, le patologie cardiovascolari acute rappresentano una quota rilevante degli accessi. I compiti istituzionali oltre che ai ricoverati sono rivolti al territorio con consulenza ed esami strumentali svolte in regime ambulatoriale e di Day Hospital (Ambulatori di Cardiologia, DH Cardiologico, Ambulatori di Angiologia, DH Angiologico, Servizio Autonomo di Cardiologia) con lo svolgimento di attività per lo più programmate. Per alcune patologie (F.A., Dolore Toracico) sono in vigore percorsi diagnostico‐ terapeutici concordati con il P.S., per le altre attività vengono rispettate le liste di priorità che prevedono, fra l’altro, la presa in carico dei pazienti dall’accesso fino alla conclusione diagnostica. 3 La visione La visione strategica dell’U.O.C. di Cardiologia‐UTIC, conformemente con quella dell’Azienda, è improntata sul miglioramento continuo della qualità della propria offerta di cura, nel rispetto dei bisogni, delle aspettative e delle preferenze della persona, nelle dimensioni della: APPROPRIATEZZA tecnico‐professionale, organizzativa e gestionale, al fine di erogare prestazioni congrue con il bisogno di salute da soddisfare; EFFICACIA per gli esiti di salute dell’individuo e della collettività, basando le attività cliniche ed organizzative sul metodo scientifico, SICUREZZA per il paziente, intesa come “libertà da danni non necessari o danni potenziali associati alle cure sanitarie”, e per gli operatori coinvolti nella pratica assistenziale, EFFICIENZA nella gestione delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie, utilizzando con responsabilità le risorse disponibili; EQUITA’ per garantire a tutti e a ciascun cittadino l’opportunità di accesso a servizi e prestazioni di uguale qualità. 4 La carta dei valori La persona Tutto il personale della U.O.C. di Cardiologia­UTIC pone al centro della relazione di cura la persona e ne rispetta l’autonomia, intesa come libertà e capacità di decisione consapevole, la dignità come valore individuale intrinseco, la integrità come inviolabilità fisica e morale, e la vulnerabilità come espressione di un bisogno di cura. La partecipazione La partecipazione viene definita “come un processo di assunzione di decisioni inerenti la vita di un individuo e quello della comunità in cui vive”. La partecipazione è un processo di assunzioni di decisioni inerenti la vita di un individuo, ma solo quando l’individuo diventa persona, scoprendo se stesso capace di sollecitudine, la partecipazione diventa possibile. Emerge, per la nostra U.O.C., quindi, la necessità di una progettualità formativa a cui la partecipazione dovrebbe richiamarsi come ad un imperativo categorico: si impara a diventare cittadini attivi partecipando, ma il grado di partecipazione alla gestione della vita pubblica dovrebbe essere proporzionale alla valorizzazione della disposizione ad aver cura delle relazioni tra gli attori e le persone che partecipano alla definizione del bene comune. L’appropriatezza delle cure Partendo dal presupposto che il termine appropriatezza è la misura di quanto una scelta o un intervento diagnostico o terapeutico sia adeguato rispetto alle esigenze del paziente e al contesto sanitario, gli operatori della U.O.C. di Cardiologia‐UTIC si pongono l’obiettivo di porre in essere interventi diagnostici o terapeutici appropriati volti al benessere dei propri pazienti/utenti nel momento in cui risponde il più possibile, relativamente al contesto in cui si colloca, ai criteri di efficacia, sicurezza ed efficienza. Si fa riferimento, in senso stretto, all’appropriatezza clinica (o appropriatezza specifica) fa che implica il fatto che la scelta fatta comporti benefici al paziente, creando il minor numero di effetti negativi. Il concetto di appropriatezza coincide principalmente con il momento decisionale dell'atto medico. 5 Le garanzie e gli impegni La comunicazione e la informazione Le comunicazioni relative allo stato di salute dei pazienti sono fornite nel rispetto della dignità e del diritto alla riservatezza della persona. Ai pazienti viene fornita un’appropriata informazione sulle procedure diagnostiche e terapeutiche necessarie nel caso considerato, sui possibili rischi e sulle relative alternative alle stesse, per consentire l’espressione autonoma e consapevole del proprio assenso o del proprio dissenso. Viene garantita la completezza e la chiarezza della documentazione sanitaria relativa allo stato di salute dei pazienti, dei trattamenti effettuati e dei risultati conseguiti, mediante l’utilizzo di una cartella clinica unica per la raccolta dei dati relativi all’intero percorso di ricovero. Al paziente viene garantita la possibilità di consultare la propria documentazione sanitaria, sia in fase di ricovero che dopo la dimissione, richiedendo copia della cartella clinica su apposito modulo, consegnata allo stesso paziente entro 30 giorni dalla dimissione. La sicurezza delle cure Parlare di “qualità delle cure” oggi significa parlare non solo di efficienza ed efficacia delle prestazioni, ma anche e soprattutto di sicurezza del servizio offerto. E' opinione condivisa da ogni componente l’U.O.C. di Cardiologia‐UTIC, che ogni struttura sanitaria debba adottare un Sistema di Gestione della Sicurezza che, partendo da una valutazione iniziale della situazione, adotti una politica finalizzata alla promozione dell’uso sistematico dell’analisi del rischio e del ridisegno dell’organizzazione e, allo stesso tempo, il ricorso alla ricerca, al confronto, alla raccolta e allo studio dei dati allo scopo di progettare, avviare e mantenere processi che aumentino l’efficienza e la qualità delle prestazioni dell’ente, riducendo i costi complessivi legati alla salute e alla sicurezza sul lavoro, compresi i costi derivanti dalla mancanza di sicurezza come, ad esempio, quelli dovuti a cause iatrogene. Tale approccio integrato al rischio che la nostra U.O.C. ha adottato (nello specifico rischio dell’operatore, del paziente ed aziendale), sviluppato nei paesi anglosassoni, si chiama appunto Risk Management si basa sull’assunto che l’analisi dei rischi di aree critiche deve comprendere gli aspetti legati alla sicurezza, sia dei lavoratori che dei pazienti, e che gli interventi di adeguamento possono produrre utili sinergie in un’ottica integrata di ottimizzazione delle risorse e di efficacia di intervento. 6 Le garanzie e gli impegni La presa in carico e i percorsi di cura Si definisce presa in carico del paziente/utente, l'assunzione di responsabilità da parte del servizio nei confronti di una persona con problemi cardiovascolari che ha bisogno di una risposta in termini di trattamento e diagnosi. La formulazione di un progetto terapeutico è l'espressione concreta della presa in carico da parte della nostra U.O.C. A tal proposito sono stati formulati numerosi PERCORSI PAZIENTE (disponibili sul sito aziendale), con riferimento alle LINEE GUIDA Internazionali, intesi come insieme delle prestazioni erogate, anche da soggetti differenti, finalizzate ad affrontare uno specifico problema di salute riferito ad un gruppo di pazienti con caratteristiche omogenee, dal momento dell’inquadrametno diagnostico fino alla risoluzione, compatibilmente con la natura della patologia in esame, del problema di salute stesso. L’attività di ogni operatore della nostra U.O.C. rispecchia fedelmente quanto enunciato in ciascun Percorso Paziente. La competenza professionale Il termine "Competenza" deriva dal verbo latino competere, (da cum e petere “chiedere, dirigersi a”) che significa andare insieme, far convergere in un medesimo punto, ossia mirare ad un obiettivo comune, nonché finire insieme, incontrarsi, corrispondere, coincidere e gareggiare. Non è possibile essere esaustivi rispetto alle diverse definizioni di questo termine (una ricerca del 2005 ne ha evidenziate almeno una trentina) ma, nell'ambito delle attività poste in essere dalla nostra U.O.C. è data grande importanza alla contestualizzazione, ovvero al fatto che una competenza è tale se attivata in un contesto specifico. Citando Guy Le Boterf, la competenza è “Un insieme, riconosciuto e provato, delle rappresentazioni, conoscenze, capacità e comportamenti mobilizzati e combinati in maniera pertinente in un contesto dato”. Rappresentazioni, conoscenze, capacità e comportamenti possono essere riassunti col termine risorse, portandoci ad affermare che la competenza è una qualità specifica del soggetto, nel nostro caso di ogni operatore componente la U.O.C. di Cardiologia‐UTIC: quella di saper combinare diverse risorse, per gestire o affrontare in maniera efficace delle situazioni, in un contesto dato. 7 Le garanzie e gli impegni La valutazione delle cure e delle aspettative Ad ogni utente/paziente viene somministrato un Customer Satisfaction (questionario di gradimento) a seconda della prestazione fruita; la compilazione è in forma anonima e i dati raccolti vengono utilizzati per condurre indagini statistiche sulla percezione della qualità nel pieno rispetto delle normative cogenti. Reclami Per esprimere qualunque forma di reclamo, i pazienti/utenti possono rivolgersi all’Ufficio URP aziendale sito in Via Montescaglioso a Matera (sede ASM), seguendo la procedura vigente. 8 ChiChi siamo siamo Struttura U.O.C. Cardiologia-UTIC Funzionigramma DIREZIONE U.O.C. STAFF QUALITA’ U.O. CARDIOLOGIA (degenza) UTIC LABORATORIO ECOCARDIOGRAFIA CONTROLLI PM AMBULATORI: Consulenze cliniche: Urgenze Progammate (1° e 2° visita) Pediatriche ECG U.O ANGIOLOGIA U.O. DAY HOSPITAL EMODINAMICA ELETTROFISIOLOGIA ELETTROSTIMOLAZIONE SERVIZIO DIPARTIMENTALE CARDIOLOGIA ERGOMETRIA HOLTER PRESSORIO HOLTER DINAMICO 9 Chi siamo Struttura U.O.C. Cardiologia-UTIC Organigramma Nominativo DIREZIONE U.O.C. Direttore: dr. T. Scandiffio STAFF QUALITA’: Cordinatore: dr.ssa I. Celiberti Componenti: Allegato Componenti U.O. CARDIOLOGIA (degenza) UTIC Responsabile: dr. P.Peragine Medici: Allegato Medici Coordnatrice: M. Chietera Infermieri: Allegato Infermieri OSS: Allegato OSS U.O ANGIOLOGIA Responsabile: dr. A. Cardinale Coordinatrice: N. Bongermino Infermieri: Allegato Infermieri Responsabile: dr.T. Scandiffio Medici: Allegato Medici Coordinatrice: S. Guancialino Infermieri: Allegato Infermieri OSS: Allegato OSS AMBULATORI LABORATORIO ECOCARDIOGRAFIA Responsabile: dr. M. Clemente Coordinatrice:N. Bongermino Infermieri: Allegato Infermieri Operatori: Allegato Operatori U.O. DAY HOSPITAL Responsabile: dr. A. Rizzi Coordinatrice: S. Guancialino Infermieri: Allegato Infermieri Responsabile: dr. R. Autera Coordinatrice: N. Bongermino Infermieri: Allegato Infermieri CONTROLLI PM Responsabile: dr. M. Clemente Coordinatrice: N. Bongermino Infermieri: Allegato Infermieri EMODINAMICA ELETTROFISIOLOGIA ELETTROSTIMOLAZIONE Responsabile: dr. G. Calculli Coordinatore: V. Altieri Infermieri: Allegato Infermieri SERVIZIO DIPARTIMENTALE CARDIOLOGIA Responsabile: dr. G. Centonze Coordinatrice: N. Bongermino Infermieri: Allegato Infermieri ERGOMETRIA HOLTER PRESSORIO HOLTER DINAMICO Responsabile: dr. D. Caragiuolo Coordinatrice: N. Bongermino Infermieri: Allegato Infermieri 10 Chi siamo COMPONENTI STAFF DI QUALITA’ (11) Coordinatrice: dott.ssa Immacolata Celiberti (Infermiere U.O. Cardiologia) Componenti: dott. Tommaso Scandiffio (Direttore U.O.C.) dott. Antonio Magnante ( Medico) dott.ssa Rachele Autera (Medico) dott.ssa Maria Chietera (Coordinatrice U.O. UTIC) sig.ra Serafina Guancialino (Coordinatrice U.O. Cardiologia) sig.ra Maria Sirritiello (Infermiere U.O. Cardiologia) sig.ra Francesca Massaro (Infermiere U.O. UTIC) sig. Giovanni Aianelli (Infermiere U.O.UTIC) sig.ra Feliciana Renna (Infermiere Ambulatori) sig.ra Pierina Ramaglia (Infermiera Ambulatori) EQUIPE MEDICA (16) Dott.ssa R. Autera Dott. G. Calculli Dott. D. Caragiulo Dott. A. G. Cardinale Dott. M. A. Clemente Dott.ssa M. De Francesco Dott.ssa M.C. De Michele Dott.ssa N. Eletto Sigg. S. Guancialino ‐ Coordinatrice M. Ambrosecchia C. Andrisani M. Cancelliere P. Cardascia I. Celiberti P. Chietera C. Cito A. D’Ercole EQUIPE INFERMIERISTICA U.O. CARDIOLOGIA (18) EQUIPE INFERMIERISTICA U.O. UTIC (15) EQUIPE INFERMIERISTICA AMBULATORI (13) EQUIPE INFERMIERISTICA U.O. CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA (5) EQUIPE OSS ED AUSILIARI (5) Sigg. M. Chietera ‐ Coordinatrice G. Alianelli G. Belmonte P. Bertugni M. Cardinale F. Chimenti A. Di Lecce G. Di Taranto Sigg. N. Bongermino ‐ Coordinatrice M. Cannone A. Colucci R. Di Dio M. Fiore R. Gerardi R. Leone R. Lionetti Sigg. V. Altieri ‐ Coordinatore M. Bigherati A. Buono Sigg. G. Cuscianna M. Potenza L. Saraceno Dott. P. Laterza Dott. A. Magnante Dott.ssa C. Morea Dott. P. Peragine Dott. A. R. Rizzi Dott. T. Scandiffio Dott. G. Troito Dott.ssa G. Veglia T. Di Gena P. Liberio B. Losignore A. Mazzone M. Olivieri G. Panettieri A. Rossignolo M. Sirritiello A. Varuolo M. Fabbrizio A. Galtieri R. L. Lamacchia G. Logallo N. Lospalluto F. Massaro V. Ruggieri M. Mucaridola B. Monaciello A. Paolicelli P. Ramaglia F. Renna G. Lacetera B. Lionetti A. Mariano A. Santarsia T. Sarra 11 Dove siamo PRESIDIO OSPEDALIERO: U.O. UTIC U.O. CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA U.O. CARDIOLOGIA DEGENZA U.O. DAY HOSPITAL CARDIOLOGICO U.O. DAY HOSPITAL ANGIOLOGICO U.O. CARDIOLOGIA DIPARTIMENTALE U.O. AMBULATORI DI CARDIOLOGIA UNITÀ OPERATIVA Direttore Responsabile dell’UOC di Cardiologia‐UTIC Direttore Responsabile dell’UTIC Numero posti letto Blocco A piano ­1 Blocco Operatorio piano ­ 1 Blocco B piano 1 Blocco B piano 1 Blocco B piano 1 Blocco B piano 1 Blocco B piano 1 U.O.C. di CARDIOLOGIA­UTIC Dr. Tommaso Scandiffio Dr. Pasquale Peragine 10 di Terapia Intensiva e 18 di Degenza Ordinaria Ore 12‐13 e Orario di visite a pazienti ricoverati Ore 18‐19 (feriali) (si ricorda che è consentito l’accesso alle stanze di degenza per un massimo Ore 12‐14 e visitatori per paziente e Ore 17 ‐19 (festivi) che è vietato l’ingresso ai bambini di età inferiore ai 12 anni) Strutture architettoniche per disabili Presenti in Ospedale Specialità nosologica Tipologia di ricoveri effettuabili Programmazione dei ricoveri Numero stanze di degenza Distribuzione dei pasti ai ricoverati Orari attività ambulatoriale Malattie cardiovascolari Ordinario, Day‐Hospital, D’urgenza A cura dell’UOC e su proposta del medico cardiologo curante Tel 0835.253457 – 0835.253316 2 stanze con 2 posti letto e 6 box in UTIC, 9 stanze con 2 posti letto di Degenza Ordinaria, 1 stanza con 2 posti letto di Day Hospital ore 08.00 colazione ore 13.00 pranzo ore 19.00 cena Dalle ore 8.30 alle ore 14 dei giorni feriali Contatti Recapiti utili: TELEFONICI E­mail Direzione: Accettazione Degenza: 0835. 253339 0835.253457 Terapia Intensiva: Accettazione Ambulatorio: 0835.253301 0835.253335 Accettazione Ambulatorio Day Hospital Cardiologico: Cardiologia Dipartimentale: 0835.253307 0835.253274 Day Hospital Angiologico: Cardiologia Interventistica: 0835.253411 0835.253877 [email protected] 12 L’accoglienza Il P.O. “Madonna delle Grazie” dispone di una Reception ubicata all’ingresso visitatori, piano 0, con personale a disposizione degli utenti a cui richiedere informazioni utili su come raggiungere il reparto o l’ambulatorio desiderato, inoltre nella zona adiacente alla Reception è situato un piccolo Bar‐Edicola dove i visitatori possono trovare il comfort di cui necessitano. Nella Hall al piano 0 sono collocate le casse ove effettuare le prenotazioni al CUP o il pagamento del Ticket ed una piccola Cappella. L’assistenza religiosa è garantita dal sacerdote‐cappellano in qualunque momento facendone richiesta al personale infermieristico del reparto di interesse mentre gli orari delle funzioni religiose sono i seguenti: giorni feriali ore 07.00; giorni festivi ore 09.00. Si informa che è presente un’Associazione di Volontariato “Gli Amici Del Cuore” che opera e collabora con la nostra U.O.C. apportando sostegno umano e psicologico ai fruitori dei nostri servizi o ai pazienti che ne necessitano. Si fa presente che è consentito l’uso del telefono mobile ma è raccomandato metterlo in modalità silenziosa o spenta durante la visita medica o altre procedure sanitarie, inoltre sono presenti al piano 0 nei pressi della Hall apparecchi telefonici a monete o schede prepagate. 13 Attività e Servizi Prestazioni specialistiche erogate nei confronti di pazienti ricoverati Visite Elettrocardiogrammi Ecocardiogrammi bidimensionali Doppler e Color Doppler Ecostress Eco transesofageo multiplano Ecocontrastografia Studio elettrofisiologico intracavitario Impianto pace‐maker Impianto pacemaker biventricolari Coronarografie Studio della variabilità della frequenza cardiaca Studio dei potenziali tardivi Ecocardiografia pediatrica Doppler vascolare Controllo pacemaker e defibrillatori automatici Test da sforzo al cicloergometro Misurazione ambulatoriale della pressione arterio Elettrocardiogrammi Holter Monitoraggio telemetrico Studio elettrofisiologico transesofageo Impianto defibrillatori automatici Cateterismi dx e sin Angioplastica percutanea coronarica Prove neurovegetative Prestazioni erogate in ambulatorio Visite Ecocardiogramma bidimensionale Eco Doppler e Color Doppler Controllo pace‐maker Studio elettrofisiologico transesofageo Test da sforzo al cicloergometro Elettrocardiogrammi Ecostress Ecocardiogramma transesofageo Controllo defibrillatori automatici Elettrocardiogramma dinamico secondo Holter Orari prenotazione Ricoveri dalle ore 10.00 alle ore 13.00 (presso Accettazione Reparto tel. 0835.253316 a cura della Coordinatrice) Visite, elettrocardiogrammi, ecocardiogrammi, Holter, test ergometrici, ecc…: presso il Centro Unico di Prenotazione tel. 848.821.821 Day‐hospital programmato al momento della consegna della lettera di dimissione 14 Attività e Servizi Tempi di attesa Per prestazioni specialistiche ai ricoverati Per prestazioni specialistiche a pazienti prenotati tramite CUP Visite: 1‐2 giorni Esami strumentali: 3‐5 giorni Visite ed esami strumentali Nella data prenotata dal Centro Unico Prenotazioni Visite, elettrocardiogrammi, ecocardiogrammi, test ergometrico: Consegna immediata Holter 4‐15 giorni dopo la fine registrazione Per consegna referti Attività libero­professionale intramoenia Prestazioni specialistiche ambulatoriali Giorni: Prenotazione tramite C.U.P. Contatto diretto 848.821.821 dal lunedì al sabato Dott.ssa R. Autera 3295832281 Dott. G.Centonze 0835.253274 Dott. P. Laterza 3295832652 Dott. A. Magnante 3295832671 Dott. G. Troito 3295832784 15 Unità di Ambulatorio 1. Prestazioni fornite: · Visite Cardiologiche · Elettrocardiogrammi · Elettrocardiogrammi bidimensionali · Eco Color Doppler · Ecocardiogramma · Ecocardiogramma trans esofageo · Eco con stimolazione farmacologica · Eco Pediatrico · Eco Vascolare · ECG dinamico secondo Holter e Holter Pressorio · Controllo defibrillatori automatici · Controllo telemetrico dei Pacemakers · Test da Sforzo al Cicloergometro · Studio Elettrofisiologico Transesofageo 2. Utenti: · Pazienti ambulatoriali esterni · Pazienti ricoverati presso altre U.O. del P.O. · Pazienti esterni in attività privata intramoenia 3. Modalità di accesso: · Prenotazione diretta da altre Unità Ospedaliere del P.O. · Prenotazione tramite C.U.P. del P.O. · Prenotazione programmata alla dimissione dalla ns. U.O.C. 4. Documenti I pazienti esterni prenotati devono avere con sé al momento dell’accettazione: un documento di identità • tessera sanitaria o il numero di codice fiscale • la richiesta del medico curante • il modulo di prenotazione • eventuale documentazione medica precedente (per i controlli • pacemaker è indispensabile portare la tessera del portatore di PM) • la ricevuta di pagamento del ticket 5. Risorse Umane · Personale medico · Personale infermieristico · Personale OSS 16 Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) L'Unità di Terapia Intensiva Coronarica dispone attualmente di 10 posti letto. · Tutti i posti letto sono monitorizzati con elettrocardiogramma e parametri vitali incruenti. · I pazienti sono tutti sorvegliati a vista, direttamente o mediante televisione a circuito chiuso. 1. Procedure: · Ricoveri di pazienti cardiopatici in emergenza ed urgenza 2. Utenti: · Pazienti con malattia cardiovascolare acuta o riacutizzazione di patologie cardiovascolari croniche 3. Modalità di accesso: · Sistema emergenza‐urgenza 118 · Pronto Soccorso · Pronto Soccorso di altri Ospedali · Trasferimento da altre U.O. dopo valutazione cardiologica · Trasferimento da altri Ospedali 4. Protocolli procedurali: I ricoveri d'urgenze e di emergenza vengono accettati in qualsiasi ora del giorno e della notte. In unità di terapia intensiva è consentito l’ingresso di due persona per ricoverato. Per motivi di carattere medico (urgenze‐emergenze) la visita ai ricoverati potrebbe occasionalmente essere sospesa. Superata la fase di urgenza il paziente viene trasferito nel reparto di terapia progressiva o presso altro reparto oppure direttamente dimesso a domicilio. 5. Risorse Umane Il personale adibito alla gestione del reparto è costituito da: · Personale medico · Personale infermieristico (mai meno di 2 infermieri per turno) · Personale OSS 17 Unità di Degenza/Reparto L 'Unità di Cardiologia degenza dispone attualmente di 18 posti letto, 2 per stanza di degenza. 1. Prestazioni fornite: · Ricoveri di pazienti cardiopatici in emergenza, urgenza ed elezione. 2. Utenti: · Pazienti con malattia cardiovascolare acuta o riacutizzazione di patologie cardiovascolari croniche. 3. Modalità di accesso: · Sistema emergenza‐urgenza 118 · Pronto Soccorso · Pronto Soccorso di altri Ospedali · Trasferimento da altre U.O. del P.O. dopo valutazione cardiologica · Trasferimento da altri Ospedali · Pazienti con urgenze cardiologiche direttamente giunti in Ambulatorio · Ricoveri programmati elettivamente su indicazione cardiologica quasi esclusivamente per impianti di PM o altre procedure invasive. Protocolli procedurali: I ricoveri d'urgenze e di emergenza vengono accettati in qualsiasi ora del giorno e della notte. I ricoveri ordinari preventivamente programmati e prenotati vengono accettati tra le 15,30 e le 16,30. Al momento del ricovero il paziente deve firmare l’autorizzazione al trattamento dei dati sulla cartella, dichiarando a chi desidera siano date informazioni sulla sua salute. Riceve inoltre un foglio informativo sui comportamenti in reparto ed il modulo soddisfazione da compilare e restituire anonimo alla dimissione. Cosa portare in ospedale: Effetti personali: biancheria personale, vestaglia, pantofole. Necessario per l’igiene personale. Le posate saranno messe a disposizione dal reparto, ma se si desidera si possono usare anche quelle personali. Visite di parenti ed amici: La visita ai ricoverati è consentita, dalle 12 alle ore 13 e dalle 17 alle ore 19 dei giorni feriali, dalle ore 12 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 19 dei giorni festivi. Le persone autorizzate a ricevere informazioni sullo stato di salute dei degenti potranno parlare con il primario o con il medico responsabile dell’assistenza tutti i giorni feriali dalle ore 13 alle 14. Dimissione: Il giorno della dimissione il paziente deve lasciare libero entro le ore 13.30 il posto letto ed entro le ore 14.30 gli viene consegnata una dettagliata relazione in cui vengono annotate le notizie cliniche salienti, i risultati delle indagini diagnostiche eseguite, la terapia prescritta e tutte le indicazioni ritenute necessarie. I dati clinici, ed il foglio di dimissione vengono immessi nel data base computerizzato, accessibile dalla rete informatica interna della U.O.C. rispettando le leggi a tutela della privacy. E' possibile eseguire sul data‐base alcuni tipi di ricerca ed indagini statistiche senza informazioni nominative e nel totale rispetto della privacy. 4. Risorse Umane: Il personale adibito alla gestione del reparto di degenza è costituito da: · Personale medico · Personale infermieristico · Personale OSS 18 Unità di Ecocardiografia 1. Prestazioni: · Ecocardiogramma Color Doppler mono ‐ bidimensionale · Ecocardiografia Pediatrico · Ecocardiogramma Transesofageo · Ecocardiogramma da Stress · Ecocontrastografia · Esami Doppler C.W. arterioso e venoso arti inferiori e superiori , tronchi sovraaortici 2. Utenti: · Paziente ricoverato nella Unita' Operativa · Paziente ricoverato in regime di D.H. · Paziente ricoverato in altri reparti, relativamente ad esami non di routine (ecostress, transesofageo) · Paziente ambulatoriale e pazienti ricoverati in altri reparti relativamente ad esami di routine, afferente alla sezione di Ecocardiografia Ambulatorio 3. Risorse umane: · Personale medico · Personale infermieristico · Personale OSS · Personale ausiliario 4. Procedure: L'esecuzione degli esami avviene dalle ore 8.30 alle ore 14.00. La refertazione viene effettuata nel periodo immediatamente successivo all'esecuzione dell'esame , tramite computer, con immediata consegna del materiale cartaceo stampato. L’archiviazione avviene tramite registrazione su hard disk interno o su supporto CD‐Rom in caso di esami significativi per successive valutazioni cardiochirurgiche, e tramite un sistema di archiviazione del referto su computer in rete, comune con quello degli altri laboratori e delle lettere di dimissione. E' possibile la ricerca statistica sugli esami eseguiti. 19 Unità di Cardiologia Interventistica L 'Unità di cardiologia Interventistica utilizza i laboratori fisso e mobile di emodinamica ed elettrofisiologia ubicati nel Comparto Operatorio del P.O. situato nel blocco A piano ‐1. TIPOLOGIA DEL LABORATORIO di EMODINAMICA: Apparecchiatura di ultima generazione, scopia pulsata, digitale con arco isocentrico, acquisizione delle immagini su Cd rom e su pellicola. Prestazioni fornite: Elettive · Cateterismo destro Elettive o in Condizioni Cliniche di Emergenza · Posizionamento di elettrocatetere temporaneo · Ventricolografia · Coronarografia · Aortografia · Posizionamento di un contropulsatore aortico · Procedura di angioplatica coronarica 1. Utenti: · Pazienti ricoverati in Divisione di Cardiologia in Degenza o in UTIC · Pazienti inviati d'urgenza dal P.S. · Pazienti provenienti da altre UU.OO. · Pazienti inviati da altri Ospedali 2. Personale impiegato: · Personale medico · Personale infermieristico · Personale OSS · Personale tecnico · Eventuale supporto di personale medico e paramedico di anestesiologia, rianimazione e cardiochirurgia per lo stand by durante le procedure interventistiche. 3. Modalità di accesso per le differenti procedure: · Pazienti provenienti dal reparto di Cardiologia degenza o UTIC per procedure elettive · Paziente proveniente dal PS, da altra U.O. o da altro Ospedale per procedure d'urgenza o in convenzione: Aortografia, ventricolografia, coronarografia, posizionamento di contropulsatore aortico, angioplastica d'urgenza o primaria. 20 LABORATORIO di ELETTROFISIOLOGIA ED ELETTROSTIMOLAZIONE L'Unità di elettrofisiologia ed elettrostimolazione utilizza i laboratori fisso e mobile di emodinamica ed elettrofisiologia ubicati nella Divisione e gli ambulatori predisposti. Procedure: · Studio elettrofisiologico intracavitario · Studio elettrofisiologico transesofageo · Cardioversioni elettriche per via transtoracica, transesofagea ed intracavitaria in urgenza ed in elezione · Impianti di pacemaker temporanei in urgenza ed in elezione · Impianti, revisioni e sostituzioni di pacemaker definitivi monocamerali, bicamerali e biventricolari in urgenza ed in elezione. · Impianti, revisioni e sostituzioni di defibrillatori (AICD) impiantabili monocamerali, bicamerali e biventricolari · Controllo periodico dei pacemaker e dei defibrillatori · Studio del sistema nervoso vegetativo e delle sincopi 1. Utenti: · Pazienti ricoverati in Cardiologia Degenza · Pazienti inviati d'urgenza dal P.S. · Pazienti provenienti da altre UU.OO. · Pazienti ambulatoriali (per controllo pacemaker ed AICD) 2. Personale impiegato: · Personale medico · Personale infermieristico · Personale OSS · Personale tecnico · Eventuale supporto di personale medico e paramedico di anestesiologia e rianimazione. 3. Modalità di accesso e protocolli per le differenti procedure: · Pazienti provenienti dal reparto di Cardiologia e UTIC o dal PS, da altra U.O. o da altro Ospedale per studio elettrofisiologico intracavitario e/o impianto, sostituzione o revisione di pacemaker definitivo (procedure elettive): · Paziente proveniente dal reparto di Cardiologia e UTIC per impianto, sostituzione o revisione di pacemaker defibrillatore (procedure elettive): · Pazienti provenienti dal reparto di Cardiologia e UTIC, dal PS o da altri reparti per posizionamento di pacemaker temporaneo (procedure elettive, d'urgenza o d'emergenza): · Pazienti provenienti dal reparto di Cardiologia e UTIC, dal PS, o da altri reparti per studio elettrofisiologico e/o cardioversione per via transesofagea (procedure elettive o d'emergenza): · Cadioversioni elettriche per via transtoracica : In emergenza (per TV o FV): In elezione: · Controllo del pacemaker (Sono quasi esclusivamente pazienti ambulatoriali). 21 Unità di Day Hospital Cardiologico 1. Procedure: Esame clinico Elettrocardiogramma Elettrocardiogramma da sforzo Procedure di sostituzione di generatore di PM, studio Elettrofisiologico Test alla Flecainide Cadioversioni elettriche per via trans toracica 2. Utenti: Pazienti dimessi dalla cardiologia o valutati ambulatorialmente dal medico cardiologo 3. Modalità di accesso: Ricoveri programmati al momento della dimissione dalla U.O. di Cardiologia. Al momento del ricovero il paziente deve esibire richiesta del medico curante su modulo ASL. I tempi di attesa sono sempre programmati e variano tra i 15 e 20 giorni a seconda della patologia cardiovascolare e del decorso clinico della fase acuta. Il ricovero avviene alle ore 8.30; il paziente deve consegnare la sua documentazione medica. 4. Risorse Umane: Il personale adibito alla gestione del Day Hospital Cardiologico è costituito da: · Personale medico · Personale infermieristico 22 Unità di Day Hospital Angiologico 1. Procedure: Esame clinico Elettrocardiogramma Elettrocardiogramma da sforzo Eco Doppler Vascolare Medicazione Ulcere Vascolari e Bendaggi Elastocompressivi Terapia con Prostainoidi 2. Utenti: Pazienti inviati da medico di medicina generale on da altre UU.OO. 3. Modalità di accesso: Ricoveri programmati al momento della dimissione dalla U.O. di Cardiologia. Al momento del ricovero il paziente deve esibire richiesta del medico curante su modulo ASL. I tempi di attesa sono sempre programmati e variano tra i 15 e 20 giorni e per un massimo di 60 giorni a seconda della patologia cardiovascolare e del decorso clinico della fase acuta. Il ricovero avviene alle ore 8.30; il paziente deve consegnare la sua documentazione medica. 4. Risorse Umane: Il personale adibito alla gestione del Day Hospital Angiologico è costituito da: · Personale medico · Personale infermieristico 23 Attività di Ecocardiografia Cosa è l’ecocardiografia (ECO): utilizza onde ultrasoniche per formare una immagine del cuore, delle valvole cardiache e del muscolo cardiaco. La macchina eco invia onde sonore ad un trasduttore (uno strumento audio sensibile) che noi poniamo sul torace del paziente. Le onde sonore vengono riflesse dal muscolo cardiaco e catturate dal trasduttore che le trasforma in immagini. Le informazioni che possiamo avere dall'ecocardiografia riguardano le cavità cardiache, i movimenti delle valvole, la contrazione del muscolo cardiaco ed i cambiamenti strutturali nel ed intorno al cuore. Come si fa l’Ecocardiogramma: sul torace del paziente verranno applicati degli adesivi per ottenere una registrazione continua della attività elettrica cardiaca utile ai fini dello studio e quindi verrà invitato ad adagiarsi su di un lettino sul fianco sinistro o supino. Dopo aver messo un po' di gel sul trasduttore il medico apporrà lo stesso sul torace (la sensazione di freddo provocata dal gel è inevitabile) per visualizzare il cuore. Le varie strutture cardiache saranno esaminate con dei piccoli cambiamenti di posizionamento del trasduttore; è possibile sentire dei suoni ora acuti ora più gravi, sempre ritmati, provocati dallo studio del movimento del sangue all'interno del cuore. Quanto dura: la durata media dell'esame è di circa 20'. Questo esame non richiede da parte del paziente una particolare preparazione. 24 Attività di Ecocardiografia Transesofagea (ETE) A cosa serve l’ecocardiografia transesofagea (ETE): con il particolare posizionamento del trasduttore all'interno dell'esofago consente di eseguire scansioni del cuore e dei grossi vasi senza gli inconvenienti dell'inadeguata penetrazione degli ultrasuoni dovuta all'interposizione di tessuto sottocutaneo, muscolare, delle costole e soprattutto del parenchima polmonare. Aumenta così notevolmente la sensibilità diagnostica dell'ecografia soprattutto nell'ambito della patologia valvolare, dei malfunzionamenti protesici, della ricerca di fonti emboligene e dello studio dell'aorta toracica (aneurismi e dissezioni). Come si fa l’ETE: il paziente sarà a digiuno da almeno 4 ore e dopo rimozione di eventuali protesi dentarie mobili, si adagierà sul fianco su di un lettino, con la testa in leggera flessione. L'apparecchio ecografico è posto alla sua sinistra. L'infermiere addetto Le applicherà gli elettrodi per monitorare il ritmo del suo cuore sullo schermo dell'ecografo e procurerà un accesso venoso che verrà mantenuto per l'intera esecuzione dell'esame. Sarà' quindi praticata una blanda sedazione. Il medico pratica inoltre accurata anestesia locale del cavo orale per facilitare le manovre iniziali di introduzione della sonda. Il paziente sarà invitato ad aprire la bocca e ad abbassare la lingua, mentre il medico spingerà delicatamente con la mano destra la sonda lubrificata con gel in esofago, invitandoLa a deglutire. A fine esame il paziente verrà accompagnato in camera di degenza o in sala di attesa ed invitato a non assumere alimenti solidi o liquidi per 30’e quindi invitato a evitare, per le successive ore, attivita’ ad elevata richiesta di attenzione e/o concentrazione, quali la guida di automobile. Quanto dura: 20’‐30’ Complicanze: quelle di minore entità, possono talora insorgere (ipotensione transitoria, o ipertensione, brevi aritmie, ipossia, reazioni vagali, conati di vomito). Le complicanze maggiori (laringospasmo, insufficienza cardiaca, tachicardia ventricolare sostenuta) sono invece molto rare (0.2‐0.5%). In casi eccezionali tali complicanze possono essere anche mortali (e’ descritto un caso di morte su oltre 10000 pazienti). Nella nostra casistica non si sono mai verificate complicanze maggiori. Nella nostra U.O.C. tutte le procedure sono eseguite solo da medici specialisti altamente qualificati ed esperti e sono presenti tutte le apparecchiature più idonee e moderne per fronteggiare qualsiasi situazione di rischio. Inoltre è fondamentale, prima di procedere all’esecuzione dell’ esame diagnostico descritto, esprimere il proprio assenso firmando il consenso informato che l’operatore propone al paziente interessato. 25 Attività di Ecocardiografia da Stress Farmacologici L’ecocardiografia da stress farmacologico (con dobutamina, dipiridamolo o adenosina) ha lo scopo di per confermare il sospetto di malattia coronarica in caso di angina atipica, elettrocardiogramma da sforzo dubbio o non eseguibile ( a motivo ad esempio per impotenza funzionale agli arti inferiori), in soggetti con elevato rischio di cardiopatia ischemica, ma senza segni clinici di malattia coronarica. In caso di malattia coronarica nota, l'esame è utile nella valutazione della sede e dell'estensione dell'area a rischio ischemico; nella valutazione pre e post rivascolarizzazione (angioplastica, bypass); nella diagnostica differenziale delle miocardiopatie dilatative. Come si fa l’ecocardiografia da stress: il paziente sarà a digiuno da almeno 6 ore e si adagierà sul fianco su di un lettino. In caso di test farmacologico con infusione di dipiridamolo o adenosina, non dovrà aver assunto sostanze a base di tè, caffè o cioccolata da almeno 12 ore prima dell'esame. Talora sarà necessario sospendere alcuni farmaci (a discrezione del cardiologo): i Nitroderivati (24 ore prima), i Calcioantagonisti ( 48 ore), i Betabloccanti (48 ore), poiché diminuiscono la possibilità di rilevare l'insorgenza di eventuale ischemia miocardica. L'apparecchio ecografico è posto alla sinistra del paziente o a destra a seconda dell’operatore. L'infermiere addetto applicherà gli elettrodi per monitorare il ritmo del suo cuore sullo schermo dell'ecografo e procurerà un accesso venoso che verrà mantenuto per l'intera esecuzione dell'esame. Verrà quindi praticata una infusione continua del farmaco dobutamina che induce un aumento di contrazione e di frequenza del cuore e di pressione arteriosa, svelando l’ ischemia, oppure del farmaco dipirdiamolo al fine di indurre un’intensa vasodilatazione con una disomogeneità di flusso coronarico che causa ischemia. L’elettrocardiogramma verrà controllato continuamente su un monitor e periodicamente registrato, la pressione arteriosa rilevata ad intervalli regolari. Durante l'esame, particolare attenzione è rivolta ai sintomi avvertiti dal paziente ed alla loro correlazione con le eventuali modificazioni dell'elettrocardiogramma e dell’ecocardiogramma. Il paziente deve quindi avvisare il medico di qualsiasi disturbo avverta durante l’esecuzione dell’esame. Il medico sulla scorta dei dati in suo possesso deciderà quando sospendere la prova. A fine esame Lei verrà accompagnato in camera di degenza o in sala di attesa ed invitato a evitare, per le successive ore, attività di gravoso impegno fisico, soprattutto se il test è risultato positivo (presenza di ischemia). Quanto dura: 30’‐50’ Complicanze: quelle di minore entita’, possono talora insorgere (ipotensione transitoria, o ipertensione, brevi aritmie, ipossia, reazioni vagali, conati di vomito). crisi ipo o ipertensive, reazioni vagali (vertigini, lipotimie o sincopi), crisi anginose in soggetti ischemici. Molto raramente aritmie maggiori (tachicardie o fibrillazioni ventricolari: meno di 5 casi ogni 1000 test), TIA; un caso di exitus ogni 10000 esami. Nella nostra casistica non si sono mai verificate complicanze maggiori. Nella nostra U.O.C. tutte le procedure sono eseguite solo da medici specialisti altamente qualificati ed esperti e sono presenti tutte le apparecchiature più idonee e moderne per fronteggiare qualsiasi situazione di rischio. Inoltre è fondamentale, prima di procedere all’esecuzione dell’ esame diagnostico descritto, esprimere il proprio assenso firmando il consenso informato che l’operatore propone al paziente interessato. 26 Attività di Prova da sforzo Che cosa è l’ECG da sforzo? consiste nella registrazione del comune elettrocardiogramma durante lo svolgimento di attività fisica. Solitamente lo sforzo è effettuato sul tappeto ruotante e più raramente sulla cyclette ed è reso progressivo dall'aumento costante del carico di lavoro attraverso la variazione della pendenza del tappeto o dall'aumento della resistenza opposta dai pedali della cyclette. Come si esegue la prova da sforzo: il paziente si accomoda sul tappeto ruotante (o cyclette) e viene monitorizzato tramite degli elettrodi adesivi collegati ad un elettrocardiografo, durante la prova infatti il ritmo cardiaco è tenuto costantemente sotto controllo. Dopo una breve fase di riscaldamento, si comincerà la prova cercando di tenere una velocità costante (indipendente dal carico) segnalata dal medico. Viene altresì registrata, durante i vari carichi di lavoro, la pressione arteriosa. Rispetto all'ECG basale, questa metodica offre maggiori informazioni in quanto sollecita il cuore ad aumentare il lavoro svolto evidenziando patologie non rilevabili in condizioni di riposo. Durante l'esame, particolare attenzione è rivolta ai sintomi avvertiti dal paziente ed alla loro correlazione con le eventuali modificazioni dell'elettrocardiogramma. Il paziente deve quindi avvisare il medico di qualsiasi disturbo avverta anche dell’eventuale affaticamento insorto durante l’esecuzione dell’esame. Il medico sulla scorta dei dati in suo possesso deciderà quando sospendere la prova. Quanto dura: La prova ha una durata media di circa 30 ‐ 45 minuti, che varia in relazione alle condizioni cardiovascolari e all'età del paziente. Complicanze: crisi ipo o ipertensive, reazioni vagali (vertigini, lipotimie o sincopi), crisi anginose in soggetti ischemici. Molto raramente aritmie maggiori (tachicardie o fibrillazioni ventricolari: meno di 5 casi ogni 1000 test), TIA; un caso di exitus ogni 10000 esami. Nella casistica del Nostro Reparto non si sono verificati exitus Nella nostra U.O.C. tutte le procedure sono eseguite solo da medici specialisti altamente qualificati ed esperti e sono presenti tutte le apparecchiature più idonee e moderne per fronteggiare qualsiasi situazione di rischio. Inoltre è fondamentale, prima di procedere all’esecuzione dell’ esame diagnostico descritto, esprimere il proprio assenso firmando il consenso informato che l’operatore propone al paziente interessato. 27 Attività di Coronarografia A cosa serve la coronarografia: è una metodica che consente di visualizzare direttamente le arterie (arterie coronariche) che distribuiscono il sangue al cuore. Le immagini fornite dalla coronarografia vengono registrate e immagazzinate in modo da conservarle ed eventualmente poterle riutilizzare in tempi successivi. Presupposto indispensabile alla sua esecuzione è l'introduzione nel corpo di cateteri attraverso i quali si inietta a livello delle coronarie una sostanza (mezzo di contrasto) che consente di visualizzare le arterie stesse. Come si effettua una coronarografia: viene effettuata in ambiente apposito, che viene denominato Laboratorio di Emodinamica, e in condizioni di sterilità. Il Laboratorio è caratterizzato dalla presenza, al suo interno, di una strumentazione radiologica dedicata allo studio del cuore e di tutte le attrezzature necessarie ad affrontare possibili complicanze che insorgono durante la procedura. Il paziente dovrà avere in precedenza effettuato un bagno o una doccia ed essere stato sottoposto alla rasatura dei peli nella zona attraverso la quale verrà introdotto il catetere. L'esame viene compiuto in anestesia locale, e non è solitamente accompagnato da dolore. I cateteri vengono inseriti nell'arteria femorale, subito al di sotto dell'inguine destro o sinistro e fatti salire fino a raggiungere (sotto controllo radiologico) le arterie coronarie principali. (E’ anchepossibile eseguire l’accesso arterioso attraverso l’arteria radiale). Quando le arterie degli arti inferiori risultano ristrette o chiuse è necessario utilizzare come punto di introduzione dei cateteri l'avambraccio o il polso destro o sinistro. Tramite il catetere si inietta il mezzo di contrasto che consente di visualizzare le coronarie su un apposito televisore (monitor). Le immagini vengono registrate su pellicola cinematografica o su altri supporti. La durata dell'esame è in genere compresa nei 20‐30 minuti. In assenza di complicazioni il paziente può alzarsi ed essere dimesso il giorno successivo. Quanto dura l’intervento: 20 – 30 minuti. Complicanze: l'insorgenza di importanti complicazioni durante o comunque per causa di una coronarografia è da considerarsi un evento veramente infrequente. La mortalità è inferiore allo 0.2%, con una incidenza di infarto acuto dello 0.3‐0.4%. L'incidenza di complicazioni locali minori (ematoma nella sede di puntura dell'arteria femorale) è inferiore all'1%. Naturalmente la probabilità di complicazioni dipende strettamente dalla gravità della malattia coronarica di base, dalla capacità del ventricolo sinistro ( una delle camere da cui è composto il cuore) di contrarsi e di svolgere correttamente le sue funzioni e più in generale dall'età (quella più avanzata può ovviamente avere maggiori complicazioni) e dalla salute complessiva del paziente. La casistica della ns U.O.C. è sovrapponibile a quelle riportate in Letteratura. Nella nostra U.O.C. tutte le procedure sono eseguite solo da medici specialisti altamente qualificati ed esperti e sono presenti tutte le apparecchiature più idonee e moderne per fronteggiare qualsiasi situazione di rischio. Inoltre è fondamentale, prima di procedere all’esecuzione dell’ esame diagnostico descritto, esprimere il proprio assenso firmando il consenso informato che l’operatore propone al paziente interessato. 28 Attività di Angioplastica (PTA) A cosa serve l’Angioplastica Coronarica Transluminale Percutanea (PTCA)? E’ una metodica che consente, senza un vero e proprio intervento chirurgico, di dilatare le arterie che diffondono il sangue alle strutture cardiache (arterie coronariche) nel caso che queste arterie siano totalmente o parzialmente occluse dalle placche aterosclerotiche. Quando possibile, la PTCA è una procedura che evita l’intervento chirurgico. Come si effettua l'angioplastica: il tutto si svolge nel Laboratorio di Emodinamica. Il paziente, posto su di un lettino viene attentamente seguito in tutte le funzioni vitali (pressione, ritmo cardiaco) e vengono approntate tutte le misure farmacologiche e non farmacologiche atte a contrastare eventuali urgenze. Il paziente dovrà essere stato sottoposto in precedenza alla rasatura dei peli nella zona attraverso la quale verrà introdotto il catetere. Dopo aver effettuato l'anestesia locale a livello dell'inguine, viene introdotto nell'arteria femorale un tubicino (introduttore) di calibro adeguato a contenere i vari cateteri utilizzabili per la coronarografia prima e per l'angioplastica dopo. In alcuni Laboratori di Emodinamica viene posizionato un introduttore anche in vena femorale allo scopo di disporre di una vena per ogni emergenza che dovesse insorgere durante l'esecuzione dell'esame. Ad esempio potrebbe essere necessario introdurre, attraverso tale vena, un catetere collegato con un pace‐maker esterno che stimoli il cuore "a battere correttamente". Dopo la localizzazione della/e stenosi responsabile/i delle manifestazioni cliniche della malattia ischemica, vengono introdotti, sempre in anestesia locale, i cosiddetti "cateteri a palloncino" capaci di tollerare una pressione di gonfiaggio fino a 20 atmosfere, che consente loro di raggiungere, una volta completamente gonfi, un diametro variabile da 2 a 4 mm in base al diametro del vaso normale. Questi cateteri, grazie ad una guida metallica di calibro estremamente ridotto, vengono fatti procedere all'interno delle coronarie fino a raggiungere il restringimento che occlude totalmente o parzialmente il vaso: a questo punto il palloncino viene gonfiato "modellando" e "frantumando" la placca aterosclerotica e restituendo in questo modo un adeguato diametro al vaso. È possibile oggi applicare nel lume del vaso un particolare supporto di materiale a struttura metallica o di altro materiale, denominato "STENT", che consente di ridurre l'incidenza della re‐ stenosi. Dopo la procedura è opportuna una degenza di 12/24 ore monitorando l’ECG mantenendo gli introduttori in vena ed arteria femorale per essere pronti a re‐intervenire in caso di occlusione acuta del vaso dilatato. Tale rischio è comunque molto basso (< 4%).Nel 20‐30% dei casi ed entro 6 mesi dalla procedura, la stenosi coronarica precedentemente dilatata tende a riformarsi (restenosi) costituendo nuovamente un ostacolo al flusso sanguigno ed impedendo così una normale irrorazione del corrispondente territorio miocardico. In questi casi la PTCA può essere ripetuta con le stesse probabilità di successo e senza aumento dei rischi. Quanto dura: dai 30’ ai 40’ Le complicanze sono legate sia alla esecuzione della coronarografia sia alla successiva angioplastica. L'insorgenza di importanti complicazioni durante o comunque per causa di una coronarografia è da considerarsi un evento veramente infrequente. Gli incidenti che si sono verificati nella nostra U.O.C., compreso gli exitus, sono inferiori a quelli riportati in letteratura. Nella nostra U.O.C. tutte le procedure sono eseguite solo da medici specialisti altamente qualificati ed esperti e sono presenti tutte le apparecchiature più idonee e moderne per fronteggiare qualsiasi situazione di rischio. Inoltre è fondamentale, prima di procedere all’esecuzione dell’ esame diagnostico descritto, esprimere il proprio assenso firmando il consenso informato che l’operatore propone al paziente interessato. 29 Attività di Studio Elettrofisiologico Transesofageo (SET) Lo Studio Elettrofisiologico Transesofageo (SET) serve a studiare il sistema elettrico del cuore ed il suo funzionamento. Quando questo sistema elettrico funziona bene il cuore si contrae adeguatamente e quindi può ben svolgere le sue funzioni di pompa. Quando questo sistema elettrico non funziona bene insorgono delle aritmie che non fanno ben funzionare il cuore. Queste aritmie si manifestano in vari modi (un battito molto lento o molto accelerato o irregolare) e possono essere causa di diversi sintomi quali palpitazioni, difficoltà di respiro, vertigini, svenimenti. Lo studio elettrofisiologico consente di capire se questo sistema elettrico funziona ed in caso di cattivo funzionamento ci permette di individuare la sede e la causa del malfunzionamento. Il SET è necessario indicato per svelare i disturbi di conduzione al di sopra del Fascio di Hiss. Come si fa il SET: dopo aver disteso il paziente sul lettino del laboratorio di elettrofisiologia, verrà introdotto, previa leggera anestesia locale, un sondino di pochi millimetri di diametro attraverso le cavità nasali sino all’esofago, in vicinanza del cuore, dove si registrerà più fedelmente la traccia elettrocardiografica . In cosa consiste: tramite il sondino si registrano gli impulsi elettrici del cuore e si può anche stimolare il cuore per verificare le aritmie di cui Lei soffre e che La hanno fatta ricoverare. Quanto dura: 30 –45 minuti. Conclusioni del SET: 1) al SET non si evidenzia nessuna aritmia, 2) l’ aritmia può essere eliminata con un pace maker, 3) l’aritmia può essere eliminata con l’ablazione, 4) l’aritmia va trattata solo con terapia medica, 5) sono necessari approfondimenti diagnostici. Complicanze: quelle di minore entità, possono talora insorgere (ipotensione transitoria, o ipertensione, brevi aritmie, ipossia, reazioni vagali, conati di vomito). Le complicanze maggiori ( insufficienza cardiaca, tachicardia ventricolare sostenuta) sono invece molto rare. Nella ns casistica non si sono mai verificati casi di exitus. Nella nostra U.O.C. tutte le procedure sono eseguite solo da medici specialisti altamente qualificati ed esperti e sono presenti tutte le apparecchiature più idonee e moderne per fronteggiare qualsiasi situazione di rischio. Inoltre è fondamentale, prima di procedere all’esecuzione dell’ esame diagnostico descritto, esprimere il proprio assenso firmando il consenso informato che l’operatore propone al paziente interessato. 30 Attività di Studio Elettrofisiologico Intracavitario (SEI) A cosa serve lo Studio Elettrofisiologico Intracavitario (SEI)? serve a studiare il sistema elettrico del cuore ed il suo funzionamento. Quando questo sistema elettrico funziona bene il cuore si contrae adeguatamente e quindi può ben svolgere le sue funzioni di pompa. Quando questo sistema elettrico non funziona bene insorgono delle aritmie che non fanno ben funzionare il cuore. Queste aritmie si manifestano in vari modi (un battito molto lento o molto accelerato o irregolare) e possono essere causa di diversi sintomi quali palpitazioni, difficoltà di respiro, vertigini, svenimenti. Lo studio elettrofisiologico consente di capire se questo sistema elettrico funziona ed in caso di cattivo funzionamento ci permette di individuare la sede e la causa del malfunzionamento. Il SEI è necessario quindi per trovare il giusto rimedio alla Sua malattia. Come si fa il SEI: dopo disinfezione della pelle si effettuano due o tre punture a livello dell’inguine destro o sinistro e a volte anche nella zona sottoclaveare sinistra. Queste punture, effettuate in anestesia locale, permettono l’introduzione di alcuni sondini o cateteri nella vena femorale e/o nella vena succlavia. Tramite le vene, che sono dei canali naturali, si raggiunge il cuore. Il medico seguirà lo spostamento dei cateteri utilizzando i raggi X. In cosa consiste: tramite i cateteri si registrano gli impulsi elettrici del cuore e si può anche stimolare il cuore per verificare se le aritmie di cui il paziente soffre e che lo hanno fatto ricoverare. Quanto dura: 30 –45 minuti. Conclusioni del SEI: 1) al SEI non si evidenzia nessuna aritmia, 2) la Sua aritmia può essere eliminata con un pace maker o un defibrillatore, 3) la Sua aritmia può essere eliminata con l’ablazione, 4) la sua aritmia va trattata solo con terapia medica. Nel secondo o terzo caso Le verrà tutto adeguatamente spiegato e dopo aver ricevuto il Suo consenso si procederà all’intervento nella stessa o in una successiva seduta. Complicanze: quelle più frequenti sono: 1) Lesione dei vasi utilizzati con ematoma, flebite, tromboflebite, trombosi venosa profonda, fistola artero‐venosa, dissezione arteriosa. Queste complicanze si curano con il riposo e le medicine e solo raramente richiedono trasfusioni o intervento chirurgico. 2) Lesioni polmonari con pneumotorace da puntura della vena succlavia. Questa situazione puòrichiedere l’applicazione di un tubicino di drenaggio. 3) Lesioni cardiache, piuttosto rare, sono: a) un versamento pericardio che in genere si risolve spontaneamente e solo raramente richiede l’interveneto; b) un blocco atrio‐ventricolare che il più delle volte si risolve spontaneamente o con l’impianto di un pace maker; c) aritmie ventricolari maligne che possono richiedere uno shock elettrico;d) embolie a organi come rene, cervello ecc..che possono richiedere terapia per sciogliere il sangue ed il riposo a letto. Nella casistica della ns U.O.C. non si sono mai verificate complicanze gravi. Nella nostra U.O.C. tutte le procedure sono eseguite solo da medici specialisti altamente qualificati ed esperti e sono presenti tutte le apparecchiature più idonee e moderne per fronteggiare qualsiasi situazione di rischio. Inoltre è fondamentale, prima di procedere all’esecuzione dell’ esame diagnostico descritto, esprimere il proprio assenso firmando il consenso informato che l’operatore propone al paziente interessato. 31 Attività di Cardioversione Esterna (CVE) La Cardioversione Esterna serve ad interrompere la pericolosa e fastidiosa aritmia cardiaca che non permette al cuore di funzionare bene. L’aritmia infatti impedisce al cuore di contrarsi adeguatamente e quindi di ben svolgere le sue funzioni di pompa. L’aritmia che affligge il paziente è responsabile dei sintomi di cui si lamenta (un battito molto lento o molto accelerato o irregolare, palpitazioni, difficoltà di respiro, vertigini, svenimenti ecc.) e può concorrere in maniera determinante a malattie anche gravi quali ictus cerebrale, edema polmonare acuto, embolie periferiche ecc. La CVE permette nella maggioranza dei casi di ripristinare il normale ritmo cardiaco detto ritmo sinusale. Come si fa la CVE: il paziente sarà adagiato su un comodo lettino nella saletta della nostra emodinamica; sarà collegato ad un apparecchio che permette il controllo durante tutta la procedura del battito cardiaco (monitor ECG), dell’ossigeno nel sangue (pulsar) e della pressione arteriosa (sfigmomanometro). Durante la preparazione della CE e durante tutta la procedura sarà assistito da due medici, un cardiologo ed un anestesista, e da due infermieri. La CVE si esegue con il paziente a digiuno da alcune ore. In cosa consiste: il paziente sarà addormentato per alcuni minuti durante i quali, mediante un apposito apparecchio chiamato defibrillatore esterno, verrà erogata una scossa elettrica che permetterà al cuore di recuperare il ritmo normale. La scossa elettrica è totalmente indolore. Al termine della CVE il paziente si sveglierà senza ricordare nulla e tornerà nella Sua stanza e dopo qualche ora potrà tornare al proprio domicilio. Quanto dura: 15‐20 minuti. Esito della CVE: 1) ripristino del ritmo sinusale, 2) inefficacia della procedura: in questo caso al soggetto verrà consigliata una terapia medica che gli permetterà di tenere sotto controllo la sua aritmia. Complicanze: le rare complicanze sono: 1) Lesione della cute curata con pomate reidratanti contenenti anche degli anestetici locali. 2) Lesioni cardiache, piuttosto rare, sono: a) una bradicardia o un blocco atrio‐ventricolare che si risolve spontaneamente o con somministrazione di farmaci o con l’impianto di un pace maker temporaneo o permanente; b) aritmie ventricolari raramente maligne che possono richiedere la somministrazione di farmaci antiaritmici o un ulteriore shock elettrico. 3) Embolie a organi come rene, cervello ecc..che possono richiedere terapia per sciogliere il sangue ed il riposo a letto. Nella nostra casistica non si sono mai verificati casi di exitus. Nella nostra U.O.C. tutte le procedure sono eseguite solo da medici specialisti altamente qualificati ed esperti e sono presenti tutte le apparecchiature più idonee e moderne per fronteggiare qualsiasi situazione di rischio. Inoltre è fondamentale, prima di procedere all’esecuzione dell’ esame diagnostico descritto, esprimere il proprio assenso firmando il consenso informato che l’operatore propone al paziente interessato. 32 Attività di Impianto di Pacemaker (PM) A cosa serve il Pace Maker (PM): serve a dare un aiuto al cuore stimolandolo nei momenti di difficoltà. Il sistema elettrico del cuore infatti non funziona bene e non consente alla pompa cardiaca di contrarsi adeguatamente. Di questa situazione il paziente si è già accorto in quanto ha notato un battito molto lento o molto accelerato o irregolare e può aver accusato già diversi sintomi quali palpitazioni, difficoltà di respiro, vertigini, svenimenti. Il PM è quindi il rimedio necessario a risolvere la Sua malattia. Come si impianta un PM: il paziente sarà comodamente adagiato sul lettino della nostra sala di emodinamica; verrà effettuata disinfezione della cute e quindi sarà coperto con dei teli a garanzia della massima sterilità. Il cardiologo elettrofisiologo, in anestesia locale, farà una incisione sulla regione sottoclaveare sinistra o destra al fine di trovare una vena, detta vena endocefalica, tramite la quale verranno introdotti fino al cuore uno o due cateteri a seconda delle necessità. Nel caso in cui questa vena non fosse adeguata o sufficiente si potranno utilizzare altre vene come la vena succlavia o quella giugulare. Tramite le vene, che sono dei canali naturali, si raggiunge il cuore e si posizionano il/i cateteri. Il medico seguirà lo spostamento dei cateteri utilizzando i raggi X. A posizionamento ultimato questi fili verranno fissati e collegati al generatore del PM che sarà quindi alloggiato definitivamente in una tasca sottocutanea. A termine della procedura il paziente tornerà nella sua stanza e rimarrà a riposo per circa 12 ore. Quanto dura l’intervento: 30 – 60 minuti. Complicanze: quelle più frequenti sono: 1) Lesione dei vasi utilizzati con ematoma, flebite, tromboflebite, trombosi venosa profonda, fistola artero‐venosa, dissezione arteriosa. Queste complicanze si curano con il riposo e le medicine e solo raramente richiedono trasfusioni o intervento chirurgico. 2) Lesioni polmonari come il pneumotorace da puntura della vena succlavia. Questa situazione richiede, a volte, l’applicazione di un tubicino di drenaggio, ma il più delle volte si risolve spontaneamente. 3) Lesioni cardiache, piuttosto rare, sono: a) un versamento pericardio che in genere si risolve spontaneamente e solo raramente richiede l’interveneto; b)aritmie ventricolari maligne che possono richiedere uno shock elettrico;c) embolie a organi come rene, cervello ecc..che possono richiedere terapia per sciogliere il sangue ed il riposo a letto. 4) Ematoma e/o infezione della tasca; 5) decubito del PM o dei cateteri. La casistica della ns U.O.C. è sovrapponibile a quella riportata in Letteratura. Nella nostra U.O.C. tutte le procedure sono eseguite solo da medici specialisti altamente qualificati ed esperti e sono presenti tutte le apparecchiature più idonee e moderne per fronteggiare qualsiasi situazione di rischio. Inoltre è fondamentale, prima di procedere all’esecuzione dell’ esame diagnostico descritto, esprimere il proprio assenso firmando il consenso informato che l’operatore propone al paziente interessato. 33 Attività di Impianto di Cardioverter Defibrillatore Automatico (ICD) A cosa serve il Cardioverter Defibrillatore automatico (ICD)? E’ un presidio SALVAVITA e serve a dare un aiuto al cuore interrompendo le pericolose e mortali aritmie di cui Lei soffre oltre a stimolarlo nei momenti di difficoltà. Il cuore infatti non funziona bene e periodicamente, nonostante le medicine, sviluppa delle aritmie che provocano un arresto cardiaco. Questa situazione se non determina la morte improvvisa può essere causa di un battito accelerato con comparsa di diversi sintomi quali palpitazioni, difficoltà di respiro, vertigini, svenimenti. L’ICD è quindi un presidio salvavita. Come si impianta un ICD: il paziente sarà comodamente adagiato sul lettino della nostra sala di emodinamica; verrà effettuata disinfezione della cute e quindi sarà coperto con dei teli a garanzia della massima sterilità. Gli saranno applicati degli elettrodi per seguire il ritmo cardiaco e due placche per cardioversione/defibrillazione a distanza. Al paziente sarà effettuata misurazione cruenta della pressione arteriosa mediante incannulamento dell’arteria femorale con tecnica di Seldinger e a protezione da bradiaritmie vagali/post shock o per overdrive le sarà posizionato catetere stimolatore temporaneo in ventricolo destro introdotto per vena femorale destra e rimosso a fine procedura. Il cardiologo elettrofisiologo, in anestesia locale, farà una incisione sulla regione sottoclaveare sinistra o destra al fine di trovare una vena, detta vena endocefalica, tramite la quale verranno introdotti fino al cuore uno o due cateteri a seconda delle necessità. Nel caso in cui questa vena non fosse adeguata o sufficiente si potranno utilizzare altre vene come la vena succlavia. Tramite le vene, che sono dei canali naturali, si raggiunge il cuore e si posizionano il/i cateteri. Il medico seguirà lo spostamento dei cateteri utilizzando i raggi X. A posizionamento ultimato questi fili verranno fissati e collegati al generatore dell’ICD che sarà quindi alloggiato definitivamente in una tasca sottocutanea o sottomuscolare. Durante una breve anestesia generale, praticata dal medico anestesista che segue tutto l’impianto. A termine della procedura il paziente verrà liberato di ogni ingombro e tornerà nella sua stanza e rimarrà a riposo per circa 12 ore. Quanto dura l’intervento: 45 – 90 minuti. Complicanze: quelle più frequenti sono: 1) Lesione dei vasi utilizzati con ematoma, flebite, tromboflebite, trombosi venosa profonda, fistola artero‐venosa, dissezione arteriosa. Queste complicanze si curano con il riposo e le medicine e solo raramente richiedono trasfusioni o intervento chirurgico. 2) Lesioni polmonari come il pneumotorace da puntura della vena succlavia. Questa situazione il più delle volte si risolve spontaneamente mentre rare volte richiede l’applicazione di un tubicino di drenaggio. 3) Lesioni cardiache, piuttosto rare, sono: a) un versamento pericardio che in genere si risolve spontaneamente e solo raramente richiede l’interveneto; b)aritmie ventricolari maligne che possono richiedere uno shock elettrico;c) embolie a organi come rene, cervello ecc..che possono richiedere terapia per sciogliere il sangue ed il riposo a letto. 4) Ematoma e/o infezione della tasca; 5) decubito del ICD o degli elettrocateteri. 6) Arresto cardiorespiratorio irreversibile. La casistica della ns U.O.C. è sovrapponibile a quella riportata in Letteratura. Nella nostra U.O.C. tutte le procedure sono eseguite solo da medici specialisti altamente qualificati ed esperti e sono presenti tutte le apparecchiature più idonee e moderne per fronteggiare qualsiasi situazione di rischio. Inoltre è fondamentale, prima di procedere all’esecuzione dell’ esame diagnostico descritto, esprimere il proprio assenso firmando il consenso informato che l’operatore propone al paziente interessato. 34 Attività di Sostituzione di Generatore di Pacemaker/Defibrillatore Come la procedura di Impianto, questo intervento si svolgerà presso il Laboratorio di Elettrofisiologia, praticando un’anestesia locale: verrà aperta la tasca del generatore e quest’ultimo sarà disinserito dalla connessione con il vecchio o i vecchi elettrodi, esaminato e sostituito, se necessario, con un nuovo dispositivo. Potrebbe anche rendersi necessario sostituire un catetere mal funzionante, così come potrebbe esser necessario inserire un ulteriore catetere/elettrodo per consentire che il nuovo generatore possa espletare al meglio le sue funzioni. Per inserire l’eventuale nuovo catetere/elettrodo, com’è avvenuto in occasione del precedente impianto dovrà essere individuata una vena attraverso la quale esso verrà posizionato nella zona appropriata del cuore. Queste eventuali manovre avverranno sotto visione radioscopica. Dopo avere verificato il funzionamento del sistema, la ferita sarà chiusa con punti di sutura. Qualora il battito spontaneo cardiaco risultasse troppo lento, può essere indicato applicare uno stimolatore cardiaco temporaneo attraverso una puntura venosa all’inguine o nella regione sottoclaveare, che verrà rimosso quando non più necessario. Quanto dura l’intervento: 30 – 60 minuti. Nella nostra U.O.C. tutte le procedure sono eseguite solo da medici specialisti altamente qualificati ed esperti e sono presenti tutte le apparecchiature più idonee e moderne per fronteggiare qualsiasi situazione di rischio. Inoltre è fondamentale, prima di procedere all’esecuzione dell’ esame diagnostico descritto, esprimere il proprio assenso firmando il consenso informato che l’operatore propone al paziente interessato. 35 Attività di Impianto di Pacemaker Temporaneo Come la procedura di Impianto di Pacemaker, questo intervento si svolgerà presso il Laboratorio di Elettrofisiologia, praticando un’in filtrazione sottocutanea con anestetico per uso locale, in corrispondenza di una vena di grosso calibro (v. femorale, v. brachiale, v. giugulare interna, v. succlavia). Successivamente si inserirà nella vena prescelta una cannula (Introduttore) attraverso la quale sarà poi inserito l’elettrocatetere, sotto controllo radiografico, nell’atrio o nel ventricolo destro. Dopo avere verificato il funzionamento del sistema, la ferita sarà chiusa con punti di sutura e coperta con medicazione sterile. Quanto dura l’intervento: 20 – 40 minuti. Complicanze: ematoma in sede inguinale, comunicazione (fistola) tra vena ed arteria nella sede di introduzione dell’elettrocatetere, lesione di vasi o strutture cardiache, pneumotorace (approccio per v. succlavia). Tali complicanze si registrano in percentuali molto basse e quasi sempre reversibili, tanto che la casistica della ns U.O.C. è sovrapponibile a quella riportata in Letteratura. Nella nostra U.O.C. tutte le procedure sono eseguite solo da medici specialisti altamente qualificati ed esperti e sono presenti tutte le apparecchiature più idonee e moderne per fronteggiare qualsiasi situazione di rischio. Inoltre è fondamentale, prima di procedere all’esecuzione dell’ esame diagnostico descritto, esprimere il proprio assenso firmando il consenso informato che l’operatore propone al paziente interessato. 36 La Unità Operativa in cifre VOLUMI DI ATTIVITA’ (stima dell’anno 2010 in U.O. UTIC) N. TOTALE RICOVERI 470 DEGENZA MEDIA 4,4 gg (durata media di un ricovero) PRESENZA MEDIA GIORNALIERA TASSO DI SATURAZIONE 5,7 gg (numero medio di pazienti presenti al giorno) 56,7 % (tasso di utilizzo dei posti letto) INDICE DI ROTAZIONE INTERVALLO DI TURN OVER 47,0 (quanti pazienti mediamente transitano su un posto letto) 3,4 (intervallo di tempo medio che trascorre tra una dimissione ed un nuovo ricovero) 37 MANIFESTAZIONE DI VOLONTA’ALLA COMUNICAZIONE DEI DATI PERSONALI PAZIENTE__________________________ cartella clinica________ Il sottoscritto_________________________ richiede che siano date informazioni relative al proprio stato di salute: a nessuno solamente alle persone sottoindicate 1 2 COGNOME e NOME RECAPITO COGNOME e NOME RECAPITO COGNOME e NOME RECAPITO COGNOME e NOME RECAPITO COGNOME e NOME RECAPITO Data _____________ Firma del compilatore ____________________ Firma del paziente __________________ LEGENDA: 1= INFORMAZIONI GENERALI, 2= INFORMAZIONI D’EMERGENZA 38 LA PARTECIPAZIONE DELL’UTENTE L’Unità Operativa è impegnata in un Progetto di Sviluppo e Miglioramento organizzativo. Per tale motivo è interessata a conoscere e a misurare la qualità dei servizi da Lei percepita. Le chiediamo cortesemente di rispondere alle seguenti domande e di riconsegnarci il presente questionario compilato. Grazie QUESTIONARIO DI GRADIMENTO U.O.C. di CARDIOLOGIA-UTIC ETA’ SESSO PROVENIENZA M F ISTRUZIONE LIVELLO DI SODDISFAZIONE ELEMENTI DI VALUTAZIONE Molto soddisfatto (3) Soddisfatto (2) Poco soddisfatto (1) Insoddisfatto (0) Accoglienza in reparto: riservatezza, rispetto della persona, disponibilità, mantenimento della quiete Assistenza Medica:disponibilità dei Medici a comunicare e/o spiegare lo stato di salute al paziente e/o ai familiari e la necessità di esami diagnostici e/o terapie Assistenza Infermieristica:disponibilità del personale Infermieristico al colloquio e a soddisfare le sue esigenze generali, assistenza durante le ore notturne Disponibilità del Personale OSS: prontezza alla chiamata e a soddisfare le sue esigenze personali Ambiente e confort: arredamento, tranquillità, temperatura, ventilazione Igiene e pulizia del reparto Distribuzione del vitto: orario, servizio a letto Qualità del vitto Quantità del vitto Rispetto della privacy Tempo a disposizione dei parenti per la visita Assistenza religiosa Aspetti burocratici relativi alla dimissione: comunicazione con opportuno anticipo e chiarezza su come proseguire l’eventuale cura a casa Giudizio globale sulla qualità dell’assistenza SUGGERIMENTI _____________________________________________________________ _____________________________________________________________ …il tuo cuore nelle nostre mani! 39 INFORMATIVA AGLI UTENTI Tutela della Privacy ( Artt.13 e 79 – D.lgs.n°196 del 30/06/2003) La riservatezza dei dati personali, soprattutto di quelli sulle condizioni di salute, è garantita dalle norme contenute nel Codice sulla privacy. A COSA SERVONO I DATI – LE FINALITA’ Quando si richiede una prestazione (visite, esami o altro) all’ASM si devono fornire i dati personali indispensabili per ricevere gli opportuni trattamenti sanitari ed i relativi servizi connessi, anche per tutelare la salute di altre persone o della collettività. I dati possono essere trattati solo per effettuare le attività demandate all’ASM, e precisamente : • tutela della salute e dell’incolumità fisica; • ricerca scientifico-statistica; • accertamento e certificazione dello stato di salute ed adempimenti amministrativocontabili necessari per la gestione delle attività dell’ASM; • svolgimento di attività didattica; • effettuazione di indagini sul gradimento dei servizi e delle prestazioni da parte dei cittadini; • ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico; • fornitura di altri beni o servizi anche attraverso una rete di comunicazione elettronica; • attività amministrative correlate a quelle di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione; • programmazione, gestione, controllo e valutazione dell'assistenza sanitaria; • vigilanza sulle sperimentazioni, farmacovigilanza, autorizzazione all'immissione in commercio e all'importazione di medicinali e di altri prodotti di rilevanza sanitaria; • attività certificatorie; • applicazione della normativa in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e di sicurezza e salute della popolazione; • attività amministrative correlate ai trapianti d'organo e di tessuti, nonché alle trasfusioni di sangue umano, anche in applicazione della legge 4 maggio 1990, n. 107; • instaurazione, gestione, pianificazione e controllo dei rapporti tra l'ASM ed i soggetti accreditati o convenzionati. LE MODALITA’ I dati, che vengono trattati sia con strumenti cartacei, sia con strumenti informatici, computer e quant’altro, vengono normalmente comunicati all’ ASM direttamente da parte degli utenti. È possibile che per talune procedure i dati vengano comunicati da soggetti diversi (es. datori di lavoro, medici di famiglia, altre ASL, altri Enti). Fermo restando che i trattamenti di dati personali avvengono come prescritto dalla legge, si precisa che: COMUNICAZIONE DEI DATI I dati vengono comunicati ad altri soggetti esterni, pubblici e privati, quando la comunicazione è prevista da specifici obblighi di legge; i soggetti ai quali i dati possono 40 essere comunicati sono i soggetti che affiancano l’ASM nell’effettuazione dell’attività e nel perseguimento degli obiettivi. Di volta in volta i dati comunicati sono quelli strettamente necessari alla specifica finalità. A titolo di esempio, i dati vengono comunicati alla Regione, al Ministero della Salute, ad enti previdenziali, assistenziali, assicurativi e simili, nonché ai soggetti convenzionati con questa ASM, come ad esempio laboratori d’analisi, centri di riabilitazione, comunità terapeutiche, cooperative sociali che gestiscono servizi assistenziali e così via. All’interno dell’ASM i dati possono essere conosciuti solo dai servizi che ne hanno effettiva necessità e saranno limitati ai dati strettamente necessari. IL CONSENSO L’ASM è obbligata ad acquisire il consenso solo per il trattamento dei dati personali finalizzato alle attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. Pertanto in questi casi agli utenti verrà richiesto apposito consenso (anche orale); in caso di minori, interdetti, inabili, il consenso verrà prestato dagli esercenti la patria potestà ovvero la tutela ovvero la curatela. Il consenso viene richiesto una sola volta ed è valido per la quasi totalità delle prestazioni erogate dall’ASM; vi sono tuttavia delle prestazioni che possono comportare un maggior rischio specifico per la dignità della persona, sia per la particolarità della prestazione (ad esempio l’interruzione volontaria della gravidanza, i trapianti, attività di psicoterapia ecc.) sia per le modalità di trattamento dei dati (ad esempio la condivisione di dati sanitari attraverso particolari procedimenti informatici e telematici): in questi casi verrà richiesto un ulteriore specifico consenso finalizzato esclusivamente per queste ultime attività. Per tutte le altre attività di tipo amministrativo, sia pure finalizzate alle attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, l’ASM non deve richiedere il consenso, ma adotterà entro la scadenza prevista un apposito regolamento che conterrà i riferimenti normativi e le caratteristiche principali relativamente ai dati sensibili e giudiziari trattati. LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO In caso di trattamenti di dati sensibili e giudiziari (quindi anche attinenti alla salute ed alla vita sessuale) le pubbliche amministrazioni sono obbligate a comunicare quali sono le leggi che prevedono questi trattamenti; nel nostro caso si riportano come riferimenti generali il D.Lgs. 30-12-1992 n. 502 - Riordino della disciplina in materia sanitaria, e la Legge Regionale n. 39/2001 (Legge quadro sul servizio sanitario regionale) che si completano con le normative specifiche di settore sia a carattere statale che regionale. I DIRITTI Chiunque ha diritto di: • sapere se e come i dati vengono utilizzati; • conoscere il nome e la sede del titolare e del responsabile del trattamento; • sapere a chi vengono comunicati i dati; • ottenere il blocco, la trasformazione in forma anonima, la cancellazione (purché non sussistano obblighi di conservazione), l’aggiornamento e la rettifica dei dati. In tal caso l’Azienda ASM informerà che queste modifiche sono state comunicate a tutti coloro che utilizzano i dati; • opporsi in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati che ci riguardano. La domanda va inoltrata all’ ASM Matera – Referente Aziendale per la privacy - Via Montescaglioso 75100 MATERA. 41 Titolare del trattamento dei dati è l’ASM Matera - Via Montescaglioso 75100 MATERA. L’elenco dei responsabili è consultabile sul sito aziendale. Ho compreso il contenuto delle informative che mi sono state illustrate. Data _________________ Firma___________________________ 42 BIBLIOGRAFIA 1. FORMAT AZIENDALE ASM MATERA A CURA DELL’UFFICIO URP, RESPONSABILE dott.ssa M. MALVASI 2. LINEE GUIDA N. 2/95 3. DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 19 Maggio 1995, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 maggio 1995, n. 125 4. DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 27 Gennaio 1994 SITOGRAFIA 1. www.asmbasilicata.it 43 AUTORI DELLA CARTA DEI SERVIZI A CURA DELLA COORDINATRICE STAFF DI QUALITA’ DELL’U.O.C. DI CARDIOLOGIA-UTIC di MATERA, dott.ssa I. Celiberti E DEL COMPONENTE DELLO STAFF DI QUALITA’ DELL’U.O.C. DI CARDIOLOGIA-UTIC, dott.ssa M. Chietera, IN COLLABORAZIONE CON DIRETTORE DELL’U.O.C. di CARDIOLOGIA-UTIC MATERA, dott. T. SCANDIFFIO, E CON LA GENTILE SUPERVISIONE DELLA dott.ssa M. MALVASI, RESPONSABILE UFFICIO URP ASM MATERA. “L'assistenza non ha valore a meno che non venga prodigata con piacere, quando si esercita per dare nell'occhio o per paura dell'opinione pubblica, è gravosa e avvilente. L'aiuto dispensato senza gioia non beneficia né il datore né il ricevente; invece scompaiono gli altri piaceri e le altre passioni se paragonati alla gioia che procura il prendersi lietamente cura del proprio prossimo”. Gandhi 44