Definiamo : • UN CORPO FERMO come un CORPO in STATO DI QUIETE, cioè un corpo che non cambia la sua posizione nel tempo esempio: un libro appoggiato sul banco, una macchina parcheggiata Definiamo : • UN CORPO CHE SI MUOVE come un CORPO in STATO DI MOTO, cioè un corpo che, rispetto ad un sistema di riferimento, cambia la sua posizione nel tempo esempio: un atleta che scatta ai blocchi di partenza, una rana che sta per saltare COSA MI SERVE PER DEFINIRE SE UN CORPO E’ IN MOVIMENTO O E’ IN QUIETE ? Per spiegare se un corpo è in movimento o in quiete devo considerare alcune informazioni importanti: 1. 2. 3. 4. il sistema di riferimento (punto di vista ) da cui si guarda il corpo la traiettoria che il corpo in movimento compie lo spazio percorso dal corpo il tempo impiegato a percorrere la traiettoria Se il corpo che sto osservando compie una traiettoria percorrendo uno spazio e impiega un certo tempo, posso dire che il corpo è in movimento Le caratteristiche del moto: il sistema di riferimento Il punto di vista da cui osserviamo il movimento di un corpo: Uno stesso corpo può infatti sembrare fermo o in movimento, dipende da come lo si guarda. C I corpi possono essere in quiete rispetto ad un sistema di riferimento e contemporaneamente, in moto rispetto ad un altro A B Ad esempio, un viaggiatore su un’automobile è in movimento (A) Rispetto ad un osservatore a terra, sul marciapiede (C) Ma è in quiete rispetto al suo compagno di viaggio (B) Le caratteristiche del moto: il sistema di riferimento Un corpo è in moto se, rispetto ad un sistema di riferimento, cambia la posizione con il passare del tempo. Le caratteristiche del moto: il sistema di riferimento Bisogna sempre precisare rispetto a che cosa (sistema di riferimento) si valuta se un corpo è fermo o in movimento. Le caratteristiche del moto: la traiettoria Se decido di andare da Roma a Ostia posso scegliere di fare diverse strade ma ne scelgo una: questo è il percorso del moto. La traiettoria: È il percorso seguito da un corpo in movimento ovvero la linea che unisce tutti i punti che indicano le varie posizioni occupate dal corpo nel (le posizioni successive) occupate dal corpo nel tempo. Le caratteristiche del moto: la traiettoria La Traiettoria È il percorso seguito da un corpo in movimento, può essere curvilinea rettilinea irregolare Le caratteristiche del moto: la traiettoria Traiettoria rettilinea Traiettoria circolare Le caratteristiche del moto: lo spazio Lo Spazio È la lunghezza della traiettoria percorsa dal corpo in movimento. Le caratteristiche del moto: il verso Il Verso Immagina di viaggiare sull’autostrada Roma-Firenze, ebbene puoi muoverti sia da Roma a Firenze che da Firenze a Roma. L’autostrada rappresenta la traiettoria ma occorre precisare in quale dei due sensi, o versi, la stai percorrendo. Le caratteristiche del moto Il Tempo Il viaggio sull’autostrada dipenderà anche dal tempo che impiegherai per arrivare a destinazione: maggiore sarà il tempo impiegato minore sarà stata la velocità con cui ti sei spostato. Conoscere un moto significa conoscere le leggi che lo regolano. Queste leggi sono le relazioni matematiche che esistono tra le grandezze fisiche in gioco in ciascun fenomeno di moto. Le grandezze fisiche pertinenti per lo studio dei moti sono: spazio, tempo, velocità, accelerazione. La velocità Spazio espresso in Km, m, cm Si chiama velocità (v) di un corpo lo spazio percorso (s) nell’unità di tempo (t). Se un’automobile percorre in un’ora un tragitto di 80 km, a quale velocità si è mossa? Tempo espresso in Ore, minuti, secondi UNITA’ DI MISURA DELLA VELOCITA’ Nel sistema di misura pratico di ogni giorno la velocità si esprime in Km all’ora: s Km v t h Nel sistema di misura internazionale (S.I) la velocità si esprime in metri al secondo s m v t sec Dalla formula della Velocità Posso ottenere le formule per conoscere lo spazio percorso dal corpo in movimento e il tempo impiegato S = V x T 𝑺 T = 𝑽 Permette di calcolare lo spazio percorso se conosciamo velocità e tempo Permette di calcolare il tempo impiegato a percorrere un certo spazio se conosciamo la velocità La velocità Un corpo in moto difficilmente si muove sempre alla stessa velocità. Pertanto ci si deve riferire ad una velocità media (s/t). La velocità istantanea invece è quella che si riferisce ad un tempo brevissimo. Se un corpo percorre spazi uguali in tempi uguali la sua velocità è costante e si dice che il corpo si muove di moto uniforme. Il moto rettilineo uniforme Se un corpo si muove con velocità costante si dice che il moto è uniforme Se un corpo percorre una traiettoria rettilinea con velocità costante, si muove con un moto rettilineo uniforme Secondi 0 Km 2 Minuti 3 Km 3 Minuti 6 Km 4 Misurando le posizioni del bambino a diversi istanti di tempo, possiamo costruire una tabella che rappresenta la legge del moto. Tempo T (Secondi) Spazio S (Metri) 0 0 1 1,5 2 3 3 4,5 Conoscendo la velocità e conoscendo la durata del moto posso calcolare lo spazio percorso con la formula della LEGGE ORARIA DEL MOTO RETTILINEO UNIFORME S = V x T La legge oraria del moto rettilineo uniforme S = V x T Spazio = velocità x tempo La velocità nel moto rettilineo uniforme è costante quindi è un valore che conosco come conosco la durata del moto del corpo La legge oraria può essere rappresentata su di un grafico Rappresentazione grafica della legge oraria del moto rettilineo uniforme Innanzitutto occorre fare una tabella oraria Se un’automobile si sposta alla velocità costante di 90 km/h x 3h =percorre 270 km tempo spazio 1h 2h 3h 90 km 180 km 270 km Poi si costruisce un diagramma cartesiano ponendo in ascissa il tempo e in ordinata lo spazio Rappresentazione grafica della legge oraria del moto rettilineo uniforme s tempo spazio 270km 180km 90km 0 1h 2h 3h t 1h 90 km 2h 180 km 3h 270 km Il diagramma cartesiano del moto rettilineo uniforme è una semiretta la cui origine coincide con l’origine degli assi Diagrammi di questo tipo sono tipici di grandezze direttamente proporzionali cioè grandezze che variano mantenendo il rapporto costante Nel moto uniforme le distanze percorse sono direttamente proporzionali agli intervalli di tempo impiegati per percorrerle. s V1 = 3 m/s Nel moto rettilineo uniforme la velocità è costante, quindi conoscendo la velocità posso calcolare lo Spazio (S) 9m V2 = 1m/s 8m S = V x T 7m 6m V1 = 3 m/s 5m V3 = 0,5m/s 4m 3m V2 = 1m/s T Spazio T Spazio 1s 3m/sx1s=3m 1s 1m/sx1s=1m 2s 3m/sx2s=6m 2s 1m/sx2s=2m 3s 3m/sx3s=9m 3s 1m/sx3s=3m V3 = 0,5m/s 2m 1m 1s 2s 3s 4s 5s 6s 7s 8s t T Spazio 2s 0.5m/sx2s=1m 4s 0.5m/sx4s=2m 6s 0.5m/sx6s=3m Il moto vario Possiamo considerare costante la velocità e la traiettoria delle macchine di Formula 1 ? Il moto vario Il moto di un corpo si dice vario se la sua velocità non è costante ma subisce variazioni E’ quello che di solito succede ad una macchina in movimento ci sono momenti in cui va più veloce, momenti in cui va più lentamente e in cui si ferma. Nel moto vario, poiché la velocità cambia in continuazione, dobbiamo introdurre i concetti di velocità media e velocità istantanea Il moto vario: la velocità media Per indicare tutte le variazioni di velocità Consideriamo la VELOCITA’ MEDIA (Vm) Vm= 𝑆𝑓−𝑆𝑖 𝑡𝑓 𝑡𝑖 − vm= velocità media Sf = spazio finale Si = spazio iniziale tf = tempo finale ti = tempo iniziale Definiamo velocità media il rapporto fra la spazio percorso e il tempo impiegato a percorrerlo Se supponiamo di iniziare l’osservazione del moto nell’istante di tempo t0 , allora, nel nostro caso, è t1 = 0 e S1 = 0 Vm= 𝑆𝑓−𝑆𝑖 𝑡𝑓 𝑡𝑖 − Vm= 250 −0 𝑘𝑚 4− 0 ℎ TABELLA ORARIA TEMPO h 𝐭𝐢 0 1 2 3 𝐭𝐟 4 SPAZIO km 0 𝐒𝐢 50 110 210 250 𝐒𝐟 1h 2h Vm= 250𝑘𝑚 4ℎ Vm= 62,5 𝑘𝑚/ℎ 3h 4h 250 km 210 km 110 km 50 km Il moto vario: la velocità istantanea Si definisce velocità istantanea la velocità che il corpo in movimento ha ad un certo istante, è la velocità in ogni punto del percorso. Il tachimetro è uno strumento di misurazione impiegato per rilevare la velocità istantanea dei mezzi terrestri L’accelerazione e il moto uniformemente accelerato È difficile che un’auto mantenga la stessa identica velocità per un’ora: andrà in certi tratti più veloce, in altri più piano. Qualunque variazione di velocità si chiama accelerazione. Un’accelerazione positiva è un aumento di velocità, un’accelerazione negativa, o decelerazione, è una diminuzione della velocità. L’accelerazione L’accelerazione (a) subita da un corpo è la variazione della sua velocità V= (Vf – Vi) Divisa per l’intervallo di tempo T= (tf - ti) a= in cui è avvenuta la variazione di velocità L’accelerazione si misura in m/s2 (metri al secondo quadrato). Vi = velocità iniziale Vf = velocità finale a= accelerazione T= tempo = (tf - ti) V T Facciamo un esempio per capire meglio: Se un corpo passa dalla velocità iniziale (Vi) di 4 m/s alla velocità finale (Vf) di 10 m/s c’è stata una variazione di velocità pari a (Vf – Vi)= (10 – 4) m/s = 6m/s E l’intervallo di tempo in cui si è compiuta la variazione di velocità è stata di (tf - ti)= (3 – 1) s= 2s (s)= secondi L’accelerazione subita dal corpo sarà di 3 metri al secondo per ogni secondo (10-4) m/s 2s 6 m/s 2s 𝑚 1 =6 𝑥 𝑠 2𝑠 a= 3 m/s2 Il moto accelerato Il moto di un corpo che subisce una accelerazione si definisce MOTO ACCELERATO Il moto uniformemente accelerato un particolare moto accelerato è quello in cui la variazione di velocità (cioè l’accelerazione) è costante nel tempo ovvero la velocità aumenta in modo uniforme (regolare) ad ogni unità di tempo POSSO QUINDI DEFINIRE CHE: Un corpo si muove di moto uniformemente accelerato quando l’accelerazione si mantiene costante, cioè la variazione di velocità è costante per intervalli di tempo uguali Il moto uniformemente accelerato In questo caso potremo calcolare la velocità media Vm Partiamo da fermo cioè da una velocità di v = 0 e di avere un accelerazione di 2m/s2 tabella oraria t=0 s v=0 m/s t=1s v=2 m/s t=2 s v=4 m/s la velocità varia in modo regolare quindi posso calcolare una VELOCITÀ VM= 𝑽𝒊+𝑽𝒇 𝟐 MEDIA Legge oraria del moto uniformemente accelerato 1) VM= V𝒊+V𝒇 𝟐 Vi = velocità iniziale Vf = velocità finale Ma il moto alla partenza ha Vi = 0 per cui V𝒇 2) V M= 3) a= 4) V= a x T 5) VM= 6) e dato che 𝟐 V T da cui formula inversa a x T 𝟐 S= Vm x t sostituiamo nella (2) e otteniamo ma lo spazio percorso nel moto uniformemente accelerato è e per sostituzione dalla (5) avrò S= a x T 𝟐 𝟏 x T= x 𝐚 x T𝟐 𝟐 Il moto uniformemente accelerato un auto che parte da ferma e accelera in modo costante di 2 metri al secondo, raggiunge dopo 1 secondo una velocità di 2 metri al secondo dopo 2 secondi una velocità di 4 metri al secondo e dopo 3 secondi …….., dopo 4 …….. Qual è la sua accelerazione (a)? Quanto è lungo il percorso (S) che ha compiuto? V a= T V 2 m/s = = 2 m/s2 T 1 s V 4 m/s a2= = = 2 m/s2 T 2 s a1= tabella oraria S= t=0 s v=0 m/s t=1s v=2 m/s S1= x 𝟐 m/s2x 𝟏𝐬 t=2 s v=4 m/s S2= x 𝟐 m/s2x 𝟐𝐬 𝟏 𝟐 𝟐 =𝟏𝐦 𝟏 𝟐 𝟐 =𝟒𝐦 𝟏 𝟐 𝟐 =𝟗𝐦 a3= V 6 m/s = = 2 m/s2 T 3 s t=3 s v=6 m/s S3= x 𝟐 m/s2x 𝟑𝐬 a4= V 8 m/s = = 2 m/s2 T 4 s t=4 s v=8 m/s S4= x 𝟐 m/s2x 𝟒𝐬 𝟏 𝟐 𝟐 = 𝟏𝟔 𝐦 Il moto uniformemente accelerato: rappresentazione grafica s PARABOLA 9m tabella oraria t=0 s 8m S=0 m 7m 6m t=1s S=1 m t=2 s S=4 m 4m t=3 s S=9 m 3m 5m 2m 1m 0 1s 2s 3s 4s t I corpi in caduta libera La foto mette in evidenza come un corpo (pallina) lasciato cadere aumenta la velocità man mano che scende in caduta libera ovvero si muove con un moto accelerato. Quando un oggetto cade per terra si parla di caduta libera dei corpi. Un oggetto in caduta libera è attirato dalla forza di gravità e si muove di moto uniformemente accelerato. I corpi in caduta libera Il valore dell’accelerazione di qualsiasi corpo in caduta libera è di 9,8 m/s in un secondo. Questa accelerazione è detta accelerazione di gravità ed è indicata con la lettera g. nel moto di caduta libera vale la formula: s = ½ x 9,8 x t2 Galileo e la caduta dei gravi Ai tempi di Galileo venivano seguite le idee di Aristotele, il quale sosteneva che la velocità di caduta dei corpi è proporzionale alla massa, ovvero che i corpi più sono pesanti più cadono velocemente. Galileo e la caduta dei gravi Galileo dimostrò, invece, che la velocità di caduta di un corpo non dipende dalla sua massa ma dal tempo: tutti i corpi cadono con la stessa velocità e la velocità è proporzionale al tempo trascorso da quando il moto è iniziato. Galileo e la caduta dei gravi Galileo smantella l’ipotesi di Aristotele con dei ragionamenti: Egli suppone di avere due oggetti di diverso peso (ad es. di 10 kg e 5 kg) che, secondo Aristotele, lasciati cadere a terra dalla stessa altezza, dovrebbero toccare terra in momenti diversi. Galileo e la caduta dei gravi Galileo immagina, quindi, di formare con i due oggetti un corpo unico (15 kg). Secondo Aristotele il nuovo corpo, essendo più pesante, dovrebbe cadere con velocità maggiore del corpo più pesante di partenza (10 kg). Galileo e la caduta dei gravi In base all’ipotesi di Aristotele è però anche vero che l’oggetto più leggero tenderà a rallentare quello più veloce e che la velocità del corpo unico sarà quindi intermedia rispetto alle due singole velocità. Galileo e la caduta dei gravi Poiché le due conclusioni, corrette da un punto di vista logico, portano a conclusioni contrastanti, evidentemente l’ipotesi iniziale è errata. Galileo e la caduta dei gravi Galileo dimostra che la differenza di velocità di caduta comunemente osservata è dovuta alla presenza dell’aria. Se non ci fosse l’aria tutti i corpi cadrebbero alla stessa velocità! Galileo e la caduta dei gravi Non avendo i mezzi per fare il vuoto, Galileo “rallenta” la caduta di un corpo utilizzando il piano inclinato lungo il quale i corpi cadono soggetti solo alla forza di gravità, ma rallentati. Galileo e la caduta dei gravi Galileo verifica così che tutti i corpi, indipendentemente dal loro peso, cadono percorrendo la stessa distanza nello stesso tempo. Galileo e la caduta dei gravi L’importanza dei risultati di Galileo sta soprattutto nella sua capacità di studiare il fenomeno della caduta dei gravi isolandolo da tutti gli elementi “di disturbo” che non sono necessari alla sua comprensione. Questo metodo di operare è caratteristico del metodo scientifico.