AREA COLLABORAZIONE INDUSTRIALE E RAPPORTI CON ORG.INT.LI Collaborazione e Import Promotion AZIONI DI COLLABORAZIONE INDUSTRIALE IN ASIA CENTRALE, CAUCASO, EUROPA CENTRO ORIENTALE, BALCANI, PAESI DI RECENTE ADESIONE 10/05/2010 31/03/2012 Forum Economico Italia - Turkmenistan Turkmenistan – Ashgabat, 14 – 15 Settembre 2010 RESPONSABILE DELL’INIZIATIVA ICE MOSCA A) MOTIVAZIONI DELL’INIZIATIVA / DESCRIZIONE OBIETTIVI /INFORMAZIONI SUL SETTORE/I Il Forum Economico Italo-Turkmeno realizzato in occasione della visita del Vice Ministro allo Sviluppo Economico, On. Urso, si inserisce nell’ambito delle azioni a favore della collaborazione economica, industriale e tecnologica nei Paesi dell’Asia Centrale previste nel programma di attività promozionale 2010. L’iniziativa nasce come logico proseguimento delle attività promozionali realizzate per il Paese negli ultimi anni e per vagliare le nuove possibilità e le opportunità offerte dal mercato. Il Turkmenistan fonda la sua economia principalmente sullo sfruttamento delle risorse naturali di cui e’ ricco: gas naturale, petrolio, cotone e tessuti. Secondo alcune stime (EBRD Transition Report 2008), nel 2008 il valore del Pil del Paese e’ stato pari a 12 miliardi di dollari ed il volume del commercio estero e’ ammontato a 15,2 miliardi di dollari, di cui 9,8 miliardi di esportazioni costituite per la maggior parte da gas venduto a Gazprom. L’economia si caratterizza per la sua gestione centralizzata: la maggior parte delle industrie e’ infatti di proprieta’ dello stato. Solo il 25% del Pil e’ generato dal settore privato ed e’ limitato essenzialmente alla vendita al dettaglio ed ai servizi. Nel 2008 il tasso di crescita del PIL e’ stato del 10-11% (anche se, secondo alcuni dati turkmeni, la crescita avrebbe superato il 100%). Nonostante l’indubbia crescita dell’ultimo decennio, in parte limitata dalla forte flessione del PIL nel 2009, il Turkmenistan rimane tra i Paesi dell’ex Unione Sovietica e del Comecon agli ultimi posti sia come PIL che come PIL procapite, sopravanzando in quest’ultimo caso solamente Moldova, Uzbekistan, Kyrghizistan e Tajikistan. L’economia e’ ancora fortemente dominata dal settore energetico (gas e petrolio), che determina oltre il 50% del PIL, piu’ dell’80% delle entrate valutarie e l’occupazione di gran parte della manodopera industriale. Secondo le stime dell’ADB (Asian Development Bank), nel 2009 la distribuzione totale del PIL in percentuale era così suddivisa: Industria 41,8%; Agricoltura e Foreste 26%; Servizi 36,1%. Lo stato mantiene ancora un ruolo dominante nell’economia del Paese attuando politiche di prezzi amministrati (energia e altre utenze) e prezzi controllati per le forniture. Credito e finanza rimangono controllati e poco trasparenti. Tuttavia, c’e’ da attendersi una certa seppure limitata riforma del settore energetico, sostenuto da una combinazione tecnologico-manageriale arretrata rispetto agli standard medi internazionali. Il grado e la dinamica degli eventuali cambiamenti dipenderanno dall’andamento dei prezzi internazionali delle materie energetiche. Il settore agricolo, in mancanza di una adeguata introduzione di meccanizzazione e perche’ ancora governato da regole datate, si trova ancora in una fase di stagnazione. L’associazione degli Imprenditori e dei produttori turkmeni, che conta circa 300 associati, con l’introduzione della “Legge a supporto delle Piccole e Medie Imprese” ha rafforzato le basi legali del commercio privato. In mancanza di dati ufficiali turkmeni, le previsioni di sviluppo sono affidate agli analisti internazionali. Le piu’ recenti previsioni stimano una crescita del PIL nel 2010 di circa il 9% e del 6% nel 2011, in pieno recupero, quindi, rispetto al 2009. Inoltre, il buon andamento dell’economia turkmena si basa sul grande ammontare di riserve valutarie straniere che possiede lo Stato e dal basso livello del debito pubblico. L’inflazione, di conseguenza, rimarra’ a due cifre e in crescita, sia nell’anno in corso (12%) che nel prossimo (14%). Torneranno a crescere le esportazioni, in virtu’ delle ingenti forniture a Cina e Iran di prodotti energetici, mentre le importazioni sono stimate in calo (4,9% e -5,7%) nel 2010 e nel 2011. Secondo le stime dell’ADB gli investimenti pubblici nell’economia nel 2009 sono stati pari a 8,8 miliardi di dollari, crescendo di 1.6 volte rispetto a quelli del 2008. Il Piano generale degli Investimenti dello Stato è stato realizzato a supporto del tessuto delle piccole e medie imprese (SMEs). Commercio Mondiale Il Turkmenistan ha scontato la crisi finanziaria internazionale con un crollo delle esportazioni nel 2009 del 45% circa sul 2008 e una riduzione delle importazioni del 20%. La composizione merceologica delle esportazioni turkmene e’ fortemente concentata nel comparto gas/petrolio che rappresenta l’83% del totale in valore. Sul lato delle importazioni, il 60% e’ assorbito dall’acquisto di macchinari industriali prevalentamente di provenienza ucraina e turca. Principali settori di interesse Tra i settori emergono: Energetico, Tessile, Turistico, Trasporti, Turistico, Trasporti, Agricoltura. Energetico La produzione di idrocarburi costituisce il motore della crescita dell’economia turkmena. Nel 2008 il Paese ha prodotto circa 70 miliardi di metri cubi di gas, esportandone circa 47; nello stesso anno il Turkmenistan ha esportato circa 10 milioni di tonnellate di petrolio. L’obiettivo del Piano di sviluppo delle estrazioni di idrocarburi è un aumento significativo della produzione, anche grazie alla progressiva apertura del Paese agli investimenti stranieri. Nella politica di diversificazione delle rotte di energia si inseriscono l’annunciato raddoppio dei gasdotti esistenti con Russia ed Iran e quello in fase di realizzazione verso la Cina (di cui e’ previsto il completamento entro il 2010). A fronte dei dichiarati obbiettivi di diversificazione, al momento il Turkmenistan esporta quasi esclusivamente verso la Russia. Nell’ultimo periodo le relazioni energetiche russoturkmene hanno peraltro registrato un passaggio negativo a seguito dell’interruzione degli acquisti di gas da parte di Gazprom (decisione che, ad avviso di Ashgabat, avrebbe tecnicamente provocato lo scoppio del gasdotto). Dopo il recente incontro con il Presidente russo, Berdimukhammedov ha indicato che sono stati risolti i problemi di natura tecnica connessi con la rottura della condutture. Si trattera’ ora di avviare trattative per definire la questione dei volumi e del prezzo del gas che i russi ritireranno, tenuto conto dell’attuale congiuntura internazionale. Tessile Il settore tessile riveste grande importanza nell’economia turkmena. Nel 2006 il volume delle esportazioni di prodotti tessili ammontava a 91 milioni di dollari. La Turchia e’ il maggiore investitore straniero in questo settore. Turistico Il turismo e’ un settore emergente nell’economia turkmena. Il Governo ha recentemente realizzato la “Avaza National Tourist Zone” sulla costa del Mar Caspio, impegnandosi a sviluppare le infrastrutture dell’area. Il progetto prevede anche l’ampliamento dell’aeroporto ed impianti per la desalinizzazione delle acque. Una legge del 2007 definisce gli incentivi da destinare agli investitori della zona dell’Avaza (quali l’esenzione IVA per l’installazione dei servizi turistici e la concessione in affitto di terreni per la durata di 40 anni). Trasporti Ingenti investimenti sono previsti per il potenziamento del settore dei trasporti sebbene i progressi in questo ambito siano meno avanzati rispetto a quelli del settore turistico. Entro il 2011 e’ prevista la costruzione di una linea ferroviaria di 900 km, da Uzen – Gyzylgaya – Bereket – Etrek – a Gorgan che, oltre ad attraversare per 700 km il Turkmenistan sarebbe collagata al Kazakhstan ed all’Iran. Agricoltura L’agricoltura e’ ancora di tipo sovietico ed i principali prodotti sono cotone e grano, ma una rete di irrigazione inadeguata, nonche’ il deterioramento dei terreni destinati a colture, hanno fatto registrare negli ultimi anni un sensibile calo nei raccolti. Per soddisfare il proprio fabbisogno il Paese importa prodotti alimentari in particolare dall’Ucraina, dall’Iran e dal Kazakhstan. Costruzioni L’industria edile è oggi fra i settori più importanti dell’economia del Turkmenistan. Secondo i dati ufficiali turkmeni, il comparto delle costruzioni ha superato nel primo semestre 2010 i ritmi di crescita pur elevati del PIL nazionale, mentre i fondi impegnati nel bilancio dello Stato per lo sviluppo del settore supereranno a fine anno del 54,6% quelli stanziati nel 2009. Il volume dei soli progetti in corso di realizzazione è stato quantificato in oltre 32 miliardi di dollari USA, distribuiti fra circa 2.100 progetti. La costruzione di manufatti civili su vasta scala è particolarmente evidente nella capitale Ashgabat. Il programma urbanistico di Ashgabat prevede la costruzione di infrastrutture industriali, di trasporto e di telecomunicazione e di opere destinate al sistema finanziario e bancario, all’edilizia comunale e residenziale ed ai settori scolastico, sanitario, culturale, turistico e sportivo. Lo sviluppo della capitale è ritenuto infatti un elemento determinante nel contesto del programma nazionale di sviluppo socio-economico delineato dall’attuale Governo. Sempre nella capitale sono previsti entro la fine del 2010 la costruzione di nuove centrali telefoniche digitali, la ristrutturazione delle reti di telefonia cellulare ed Internet e la costruzione di una nuova torre per le trasmissioni televisive; il potenziamento del sistema di approvvigionamento e distribuzione di energia elettrica, per il quale sono state stanziate risorse per oltre 2,3 miliardi di Euro, dovrebbe essere completato invece entro il 2020. I principali partner commerciali del Turkmenistan sono la Russia, il Kazakhstan, la Cina, la Turchia, l’Italia, la Germania, il Giappone, la Svizzera, la Francia e l’Iran. Tra le numerose compagnie edili che operano in Turkmenistan prevalgono per numero le ditte turche, tra cui si segnalano “Polimeks”, “Sehil”, “Ekol”, “Erku”, “Ozaylar”, “Ichkale”, “Elmatas”, “Belda” ed altre. Gli appaltatori turchi stanno costruendo in Turkmenistan oltre 600 manufatti per un costo complessivo di 17 miliardi di dollari USA. Fra le aziende europee più attive nel Paese si ricordano “Bouygues” (Francia), “Strabag” (Austria), ”Enex” (Belgio) e il gruppo russo “Itera”. Investimenti Diretti Esteri Il Governo ha piu’ volte espresso la volonta’ di promuovere gli investimenti diretti esteri, ma i rigidi meccanismi di controllo statale, la scarsa trasparenza amministrativa e le complesse procedure burocratiche connesse alla concessione delle autorizzazioni non creano un clima particolarmente favorevole agli investimenti esteri. Le Societa’ estere sono inoltre scoraggiate dal fatto che le imposte a loro applicate sono piu’ alte di quelle riservate agli investitori locali. Le leggi che regolano gli investimenti esteri non risultano conformi agli standard internazionali, si tratta anzi spesso di normative non facilmente accessibili all’investitore straniero e di difficile interpretazione. Anche i dati relativi agli indicatori economici rimangono inaccessibili, ma secondo gli analisti indipendenti la maggior parte degli investimenti diretti esteri riguarda il settore degli idrocarburi. Uno dei maggiori investitori stranieri e’ la “Burren Energy”, societa’ controllata da ENI. Italia e Turkmenistan hanno firmato l’anno scorso un Accordo sulla promozione e protezione degli investimenti. B) MOTIVAZIONI DELL’INIZIATIVA / DESCRIZIONE OBIETTIVI Il Forum Economico Italo-Turkmeno, in occasione della visita del Vice Ministro allo Sviluppo Economico, On. Urso, si è svolto ad Ashgabat dal 14 al 15 settembre 2010 e ha visto la partecipazione di 27 aziende italiane, per un totale di 44 partecipanti. Il Forum si è articolato con la realizzazione di un seminario di presentazione delle opportunità commerciali e di investimento che il Paese offre, seguito da una sessione di incontri bilaterali tra le imprese italiane partecipanti alla missione e le imprese locali. Nella stessa giornata, sono stati organizzati incontri con il Vice Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Economia, il Ministro del Commercio, il Ministro delle Costruzioni, il Vice Primo Ministro dei Trasporti e delle Telecomunicazioni e il Vice Primo Ministro per l’Energia che hanno accolto la delegazione italiana presso i propri Ministeri. Il seminario si è tenuto il 14 settembre presso il Center “Parahat“ di Ashgabat, alla presenza di 250 partecipanti turkmeni. Tra i relatori, oltre al Vice Ministro allo Sviluppo Economico, per parte italiana sono intervenuti, Il Responsabile dell’Asia Centrale del MAE, il Presidente dell’ICE e il Rappresentante dell’ANCE (Ass. naz. Costruttori Edili ). Per parte turkmena, sono intervenuti il Presidente della Camera di Commercio e Industria del Turkmenistan, il Vice Ministro dell’Economia e dello Sviluppo, il Vice Ministro del Commercio e dei Rapporti Economici con l’estero, il Vice Ministro dell’Edilizia, ed in conclusione il Presidente dell’Associazione Industriale e degli Imprenditori del Turkmenistan. Nel pomeriggio si sono svolti gli incontri bilaterali, con una media di quattro incontri per ogni azienda italiana. Gli incontri erano stati parzialmente pre-organizzati dalla Camera di Commercio e Industria del Turkmenistan, mentre altri appuntamenti sono stati organizzati a conclusione del forum economico della mattina. Il giorno 15 settembre, su invito della Camera di Commercio e dell’Industria del Turkmenistan, è stata organizzata per la delegazione italiana imprenditoriale ed istituzionale, la visita al centro fieristico “Sergi Kosgi” di Ashgabat, in occasione della fiera “Turkmentel-2010” . C) VALUTAZIONI SULL’INIZIATIVA Dai 7 questionari di valutazione restituiti dai partecipanti italiani , che sono risultati il 43% in piu’ rispetto ai partecipanti attesi, sono emerse valutazioni positive. Gli indici statistici sono stati calcolati in base ad una scala numerica da 1 (molto insoddisfatto/poco importante) a 5 (molto soddisfatto/molto importante). Si indicano di seguito i risultati: - Valutazione sull’organizzazione dell’ICE: complessivamente il risultato è stato di 4,57 su 5 ( 5= molto soddisfatto) - Soddisfazione rispetto ai servizi ICE: il giudizio globale rispetto ai servizi offerti dall’ICE si attesta su un valore medio di 4,57 su 5 (5= molto soddisfatto). Gli obiettivi di questa seconda presenza organizzata nel paese, che fa seguito alla missione del settembre 2009, comprendono la ricerca e l’attivazione di contatti con le istituzioni e con la comunità imprenditoriale locale, in un momento storico di grande apertura del Paese alle relazioni economiche internazionali, in previsione dei piani di sviluppo e di ammodernamento della struttura industriale, in un’ottica di diversificazione della produzione, con interessanti opportunità di inserimento per l’offerta italiana. I principali indicatori di crescita economica del Paese, evidenziano la necessità e le potenzialità di sviluppo della collaborazione fra le imprese italiane e locali concretizzate nei seguenti settori: Edilizia, Infrastrutture, Agricoltura, Chimica, Ambiente, Trasporti, Telecomunicazioni e Logistica. D) CONCLUSIONI Il Forum è stato un’importante occasione per rafforzare le potenzialità di sviluppo della collaborazione fra le imprese italiane e locali. E’ stato uno strumento utile per evidenziare la panoramica delle opportunità offerte dal mercato locale, in coincidenza degli ambiziosi piani di sviluppo che il Governo Turkmeno ha messo in atto, attraverso specifici programmi di intervento pluriennali. In occasione del Forum, è emerso un grande interesse per l’offerta italiana, che dovrà essere supportata adeguatamente, attraverso la partecipazione alle fiere settoriali locali, con collettive italiane e presenza istituzionale.