Proff. Attilio Andreazza e Marcello Fanti La fisica delle alte energie: il bosone di Higgs e oltre [email protected] Una storia cominciata 50 anni fa . . . Anni ’60 del secolo scorso P.Higgs, ed indipendentemente F.Englert e R.Brout, proposero un meccanismo per spiegare la massa delle particelle fondamentali: questa sarebbe generata dall’interazione con un “campo quantico” che permea tutto l’universo. Se questa teoria fosse vera, questo campo potrebbe “materializzarsi” in una nuova particella: il bosone di Higgs, che dovrebbe essere osservabile “we have a discovery” 4 luglio 2012 Gli esperimenti ATLAS e CMS al CERN annunciano la scoperta di una nuova particella, trovata analizzando le particelle prodotte nelle collisioni fra protoni di LHC Primavera 2013 Studi più approfonditi, su una maggiore quantità di dati, mostrano che le caratteristiche della nuova particella sono proprio quelle attese: è il bosone di Higgs! R.Brout 1928–2011 8 ottobre 2013 Premio Nobel a P.Higgs e F.Englert M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 2 / 53 • Particelle ed interazioni – un tuffo nel femtouniverso • Il bosone di Higgs – da mito a realtà! • Una risposta, mille domande. 4 A. Andreazza - La fisica della alte energie LA FISICA DELLE PARTICELLE Com’è fatta la materia? . . . solida, liquida o gassosa che sia: è formata di atomi! . . . eventualmente organizzati in molecole, o in cristalli gli atomi hanno un nucleo molto piccolo, con carica elettrica positiva, attorno al quale “saltellano” gli elettroni, molto leggeri e con carica elettrica negativa il nucleo è formato da protoni (carica elettrica positiva) e neutroni (neutri, appunto); protoni e neutroni “pesano” circa 2000 volte più degli elettroni protoni e neutroni sono a loro volta formati da quarks: ce ne sono due specie: up e down protone: M. Fanti (Physics Dep., UniMi) neutrone: Il bosone di Higgs 5 / 53 Le interazioni fondamentali 7 A. Andreazza - La fisica della alte energie Le interazioni fondamentali La materia che compone i corpi celesti è tenuta insiema dalle forze gravitazionali. 8 A. Andreazza - La fisica della alte energie Le interazioni fondamentali La materia che compone i corpi celesti è tenuta insiema dalle forze gravitazionali. 9 L’energia del sole ci raggiunge sotto forma di onde elettromagnetiche. Le stesse forze che tengono insieme atomi e molecole. A. Andreazza - La fisica della alte energie Le interazioni fondamentali La materia che compone i corpi celesti è tenuta insiema dalle forze gravitazionali. L’energia del sole ci raggiunge sotto forma di onde elettromagnetiche. Le stesse forze che tengono insieme atomi e molecole. L’energia stessa è prodotta da interazioni nucleari deboli e forti. 10 A. Andreazza - La fisica della alte energie RELATIVITÀ E MECCANICA QUANTISTICA 11 A. Andreazza - La fisica della alte energie Relatività ristretta A. Einstein Dinamica degli oggetti in moto “rapido” (velocità vicine a quella della luce) (1905) E = mc 2 . . . cioè: la massa è una forma di energia (come energia cinetica, potenziale, termica, radiante. . . ) Inoltre. . . Le particelle prive di massa si muovono sempre alla velocità della luce c Le particelle con massa hanno velocità limitate superiormente: v < c . . . ma le particelle che studiamo sono “molto veloci”, v ' c L’energia E e la quantità di moto ~p seguono le relazioni: E = p mc 2 1 (v /c)2 ; (confrontate con le relazioni newtoniane: E = 12 mv 2 ; ~p = m~v , valide per v ⌧ c) Una relazione importante: M. Fanti (Physics Dep., UniMi) E2 ~p = p m~v 1 (v /c)2 p 2 = m2 Il bosone di Higgs 11 / 53 Dualismo onda-particella (anni 1923–27) Un fascio di elettroni attraverso un cristallo produce una figura di di↵razione, tipica dei fenomeni ondulatori, inspiegabile se gli elettroni avessero una natura corpuscolare. Compton De Broglie Bohr “dualismo onda-particella”: una particella con quantità di moto p ed energia E può avere comportamento ondulatorio, con lunghezza d’onda e frequenza ⌫ date da: = h = 6.626068 · 10 34 h p ; ⌫= E h J · s è la costante di Planck (molto piccola! . . . ma è lı̀ a governare la meccanica quantistica!) M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 13 / 53 I fotoni — ovvero i “quanti” del campo elettromagnetico E↵etto fotoelettrico (fine XIX secolo) Metalli colpiti da radiazione e.m. ad alta frequenza (UV) emettono elettroni. L’energia degli elettroni aumenta con la frequenza ⌫ della radiazione ) si ipotizza che la radiazione sia costituita da quanti (ovvero “granellini”): i fotoni Essi portano energia proporzionale alla frequenza della radiazione E = h⌫ (h = 6.626068 · 10 34 J · s è la costante di Planck — mooolto piccola! — ne riparleremo) (esempio: luce gialla: ' 600 nm ) ⌫ ' 5 · 1014 Hz ) energia di un fotone: E ' 3 · 10 19 J) Interazioni elettromagnetiche elementari Vista la stretta connessione fra radiazione e.m. e forze e.m. si ipotizza che a livello elementare le interazioni elettromagnetiche siano mediate dallo scambio di fotoni M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 47 / 53 Esplorazione di sotto-strutture e Ricordiamo: e e Esempio: interazione protone-elettrone (mediata dallo scambio di un fotone) elettrone poco deflesso: ) fotone con p “piccolo” e = h/p “grande” ) “vede” il protone come un oggetto omogeneo elettrone molto deflesso: ) fotone con p più grande e = h/p è più corta ) “vede” la struttura interna del protone e γ quarks ) Cosı̀ è stata scoperta la struttura a quarks dei protoni Un atomo è “grande” 10 10 m (un decimo di milionesimo di mm) Un protone è “grande” 10 15 m (un millesimo di miliardesimo di mm) La luce visibile ha ⇡ 0.5 µm (mezzo millesimo di mm) M. Fanti (Physics Dep., UniMi) h p Particelle più energetiche hanno lunghezze d’onda più corte ) possono sondare strutture più piccole γ protone = Il bosone di Higgs Non si possono “vedere” i quarks con il microscopio — neanche gli atomi! 14 / 53 Anti-particelle Dirac E +mc2 ia erg ) en e ton (fo p E = ± p 2 + m2 elettrone elettrone zona proibita zona proibita −mc Nel 1928 P.A.M. Dirac propone l’equazione quantorelativistica dell’elettrone, e 2 positrone (lacuna) ‘‘mare di Dirac’’ (elettroni con E<0) ) esistono soluzioni a energia negativa! Sono interpretate come anti-particelle ) si prevede l’esistenza del positrone, e + (una particella “gemella” dell’elettrone, con le stesse proprietà ma carica elettrica opposta) Anderson Nel 1932 C.D. Anderson scopre i positroni nei raggi cosmici. Nel 1936 riesce a produrre coppie elettrone-positrone bombardando materiali con fotoni Oggi sappiamo che per molte particelle esistono le corrispondenti anti-particelle (anti-quarks, anti-neutrini, . . . ) M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 15 / 53 La meccanica quantistica è probabilistica Se anche conoscessimo perfettamente le condizioni iniziali di un esperimento, non potremmo prevedere il risultato finale: ripetute interazioni, tutte preparate nello stesso modo, daranno risultati diversi. La meccanica quantistica non è deterministica! Però ci consente di calcolare la probabilità che si produca una certa interazione (piuttosto che altre) Le reazioni sono completamente casuali? Non del tutto: ci sono le leggi di conservazione: energia, quantità di moto, momento angolare, carica elettrica . . . M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 16 / 53 Trasformazione delle particelle W La massa si conserva? In generale, NO! Anzi: particelle leggere, accelerate di molto, possono interagire producendo particelle più pesanti. La loro energia cinetica si è convertita in massa (ricordate E = mc 2 ?) elettrone positrone W n ro o ic d oa get to a dro nic t et o g E il numero di particelle si conserva? In generale, NO! Le particelle interagenti possono “scomparire”, e altre, in numero variabile, appariranno al loro posto: le particelle possono essere “create dal niente” — a patto di avere un’energia sufficiente a creare le loro masse. elettrone positrone getto adronico M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 17 / 53 Particelle virtuali E se non abbiamo abbastanza energia per produrre particelle massive? Esse possono essere prodotte lo stesso, in uno stato “virtuale”, cioè vivono per tempi molto brevi ( t ⇡ h/mc 2: c’è la costante di Planck: questo è un altro e↵etto quantistico): Non riescono a propagarsi nello spazio, ma riescono a scambiare interazione da vicino ) interazione a corto raggio decadimento inverso ( p ! n e + ⌫e ) Esempio: le interazioni deboli sono trasmesse da particelle W molto massive (circa 80⇥ massa del protone!) (in tal caso t ⇡ 5 · 10 26 s . . . 50 miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi di secondo!!) Nota: se il mediatore W fosse privo di massa, le reazioni nucleari nel Sole sarebbero molto diverse: invece che p p ! d e + ⌫e avremmo p p ! d W +, con particelle W che si propagherebbero alla velocità della luce, ed eventualmente altererebbero i nuclei atomici di tutto ciò che incontrano, trasformandoli in isotopi radioattivi!!! M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 18 / 53 Riassumendo: lo “zoo” delle particelle interazione elettromagnetica (tiene gli elettroni uniti nell’atomo) mediata dai fotoni (privi di massa) . . . che costituiscono anche la luce 1 GeV ! protone interazione forte (tiene i quarks uniti nel protone) mediata dai gluoni (privi di massa) interazione debole (trasformazioni protone $ neutrone) mediata dai bosoni W,Z molto massivi M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 24 / 53 Una gerarchia di masse vastissima! Materia “ordinaria” (ovvero: particelle che troviamo negli atomi) fermioni leggeri: elettroni, quarks up e down, neutrini Materia “pesante” due “repliche” di fermioni che di↵eriscono dalla prima generazione per le masse non esistono nella materia ordinaria: le interazioni atomiche e nucleari non hanno abbastanza energia per produrle sono prodotte nelle collisioni di particelle molto energetiche: agli acceleratori e nei raggi cosmici appena prodotte, decadono rapidamente in particelle più leggere M. Fanti (Physics Dep., UniMi) 1 GeV ! Il bosone di Higgs protone 25 / 53 VEDERE IL FEMTOUNIVERSO 22 A. Andreazza - La fisica della alte energie Che cosa fa un esperimento? La meccanica quantistica ci permette di formulare dei modelli matematici, che partendo da pochi principi e pochi parametri, permetta di predire le proprietà delle particelle fondamentali e le loro interazioni Un esperimento deve verificare se il modello descrive correttamente la realtà Per studiare le proprietà delle particelle dobbiamo farle “reagire” ) Le reazioni che osserviamo sono compatibili con le previsioni del modello? La meccanica quantistica è probabilistica ) un esperimento deve consistere di molte osservazioni ripetute Gli esperimenti possono confermare il modello, ra↵orzandolo. Oppure possono rilevare discrepanze. Queste, se confermate, porterebbero a nuove scoperte e a una riformulazione del modello M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 20 / 53 Il CERN E. Amaldi Una nuova visione del futuro …abbiamo rivolto la nostra attenzione alla creazione di questo nuovo ente internazionale, un laboratorio o un istituto dove sia possibile effettuare ricerca scientifica al di là del quadro nazionale dei vari stati membri [...] un ente dotato di risorse maggiori di quelle disponibili ai laboratori nazionali che possa quindi farsi carico di compiti le cui dimensioni e la cui natura siano tali che i singoli stati non possono svolgerli da soli… Louis de Broglie, 1949 24 A. Andreazza - La fisica della alte energie Il Large Hadron Collider (LHC) Per produrre particelle massive è necessaria energia: E = mc 2 Il Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra è attualmente il più potente acceleratore al mondo. Lunghezza del tunnel: ⇠ 27 km (diametro 8.6 km) Circa 1014 (cioè centomila miliardi) protoni in ciascun fascio, ciascun protone con un’energia di 4 TeV (cioè 4000 GeV): energia totale di ciascun fascio 6 · 107 J (60 milioni di Joule — l’energia cinetica di 100 automobili che viaggiano a 130 km/h, o di un treno TGV a 200 km/h) I fasci collidono 40 milioni di volte al secondo, producendo “interazioni”, e quindi particelle che entrano nel rivelatore. Gli esperimenti osservano rapidamente tutte le interazioni, e “scelgono” quelle interessanti ad un ritmo di 300 al secondo M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 30 / 53 Acceleratori di particelle 26 Curvatura Accelerazione Magneti superconduttori Cavita a radiofrequenza A. Andreazza - La fisica della alte energie Gli esperimenti ATLAS e CMS a LHC CMS ATLAS Le caratteristiche esperimenti multi-funzionali, composti da diversi rivelatori concentrici copertura di tutto l’angolo solido, elevata granularità spaziale (milioni i canali elettronici) elevata velocità di acquisizione dati (ogni 25 ns) elevata resistenza alla radiazione M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Una storia ventennale concepiti nel 1992, approvati nel 1995 costruzione iniziata nel 1997 test di prototipi su fasci di prova: 1998 – 2004 assemblaggio: 2003 – 2007 test con raggi cosmici: 2008 – 2009 inizio operazioni LHC: fine 2009 Il bosone di Higgs 31 / 53 Che cosa vedono i nostri rivelatori? Alcune particelle sono stabili, o per lo meno riescono ad attraversare tutto il rivelatore prima di decadere. Queste hanno “firme” ben precise e distinguibili, combinando le informazioni dei vari rivelatori. Le particelle pesanti decadono rapidamente in particelle più leggere Il rivelatore osserva solo i prodotti finali di decadimento. M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 52 / 53 IL BOSONE DI HIGGS Simmetrie e problema delle masse • Ogni interazione è descrivibile come combinazione di processi fondamentali. – Si possono calcolare le probabilità quantistiche associate alle interazioni. • Ma la stessa reazione può avvenire atraverso un numero potenialmente infinto di processi sempre più complessi • Il Modello Standard possiede alcune simmetrie (simmetrie di gauge) che garantiscono che il calcolo converga comunque. • ...ma le masse delle particelle rompono tali simmetrie! Come introdurre le masse nel modello, senza rinunciare alle simmetrie? 30 A. Andreazza - La fisica della alte energie Il “meccanismo di Higgs” e la generazione delle masse [ Che cos’è la massa di una particella? p Relatività ) m = E 2 p2 (E =energia, p=quantità di moto) ] Tutte le particelle sarebbero “naturalmente” prive di massa e viaggerebbero alla velocità della luce — come i fotoni. Il “campo di Higgs” riempie uniformemente tutto lo spazio Tutte le particelle necessariamente devono attraversare il campo di Higgs . . . . c a m p o d i . . . come un mare calmo . . . come navi che solcano il mare “particella poco interagente”: H i g g s . . . . particella molto interagente eccitazione del campo di Higgs particella poco interagente particella molto interagente che cede energia al campo “particella molto interagente”: Una particella interagente scambia energia / quantità di moto col campo di Higgs ) rallenta, aquisisce massa in maniera dinamica (modificando E , p) ) può creare una perturbazione al campo di Higgs con energia sufficiente a produrre un quanto osservabile: il bosone di Higgs Se si riescono ad osservare queste perturbazioni, si può provare l’esistenza del campo di Higgs M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 28 / 53 Separazione del segnale dal fondo Questi sono i dati che osserviamo: contengono sicuramente il fondo, e (forse) il segnale (cioè l’Higgs) Events / 2 GeV eventi con due fotoni: Definiamo la massa invariante dei due fotoni ( q def m = (E 1 + E 2 )2 |~p 1 + ~p 2 |2 10000 Selected diphoton sample Data 2011+2012 Sig+Bkg Fit (m =126.8 GeV) H Bkg (4th order polynomial) 8000 Nel decadimento H ! l’energia totale e la quantità di moto totale si conservano: ATLAS Preliminary H→γ γ 6000 ): 4000 ∫ s = 8 TeV, ∫ Ldt = 20.7 fb -1 s = 7 TeV, Ldt = 4.8 fb Events - Fitted bkg 2000 EHiggs = E 1 + E -1 500 100 400 300 200 100 0 -100 -200 110 100 110 120 130 140 150 2 ; ~pHiggs = ~p 1 + ~p 2 160 pertanto: 2 2 mHiggs = EHiggs 120 130 140 150 |~pHiggs |2 = m2 160 mγ γ [GeV] Per ogni evento si calcola la massa invariante m : se i fotoni provengono da un decadimento H ! ci aspettiamo m ' mH (risoluzione sperimentale) altrimenti m è “sparpagliata” (niente vincola la cinematica dei due fotoni) ) Cerchiamo un “eccesso di eventi” ben localizzato sopra un “fondo” continuo Un “eccesso” è segnale o fluttuazione statistica? Occorre valutare qual è la probabilità che i nostri dati siano causati da una fluttuazione del fondo. M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 35 / 53 Osservazioni di ATLAS e CMS canale canale 4` Events/5 GeV Events / 2 GeV ATLAS 10000 Selected diphoton sample Data 2011+2012 Sig+Bkg Fit (m =126.8 GeV) H Bkg (4th order polynomial) 8000 60 Data 50 Background Z+jets, tt Signal (m =125 GeV) 40 Syst.Unc. ATLAS Preliminary H→γ γ 6000 ∫ s = 8 TeV, ∫ Ldt = 20.7 fb -1 s = 7 TeV, Ldt = 4.8 fb Events - Fitted bkg 110 100 110 120 130 140 150 s = 8 TeV: ∫Ldt = 20.7 fb-1 160 20 10 120 130 140 150 0 160 mγ γ [GeV] 100 canale 5000 4000 CMS Preliminary s = 7 TeV, L = 5.1 fb-1 (MVA) s = 8 TeV, L = 19.6 fb-1 (MVA) 150 200 250 m4l [GeV] canale 4` Data S+B Fit Bkg Fit Component ±1 σ ±2 σ 3000 Events / 3 GeV CMS S/(S+B) Weighted Events / 1.5 GeV s = 7 TeV: ∫Ldt = 4.6 fb-1 30 -1 500 100 400 300 200 100 0 -100 -200 (*) H→ZZ →4l H 4000 2000 ATLAS Preliminary (*) Background ZZ 35 -1 s = 7 TeV, L = 5.1 fb ; s = 8 TeV, L = 19.6 fb CMS Preliminary -1 Data 30 * Zγ ,ZZ 25 mH=126 GeV 15 10 1000 0 ) 4 osservazioni indipendenti!! tutte significative!!! Z+X 20 2000 Ciascun dei due esperimenti osserva un eccesso in due canali indipendenti: due fotoni (H ! ) e quattro leptoni (H ! 4`) Probabilità che sia una fluttuazione statistica del fondo: < 10 10 : meno di una su 10 miliardi! 5 110 120 130 140 150 0 80 100 120 mγ γ (GeV) 140 160 180 m4l [GeV] In tutti i casi l’eccesso è localizzato intorno a 125 GeV M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 36 / 53 È davvero il bosone di Higgs? OK, abbiamo una scoperta! una nuova particella, con massa ' 125 GeV Che cos’è? Se è davvero il bosone di Higgs, deve avere alcune caratteristiche ben precise: deve interagire preferenzialmente con particelle massive deve avere spin = 0 Gli esperimenti ATLAS e CMS hanno raccolto molti dati, dal 2010 al 2012. Li abbiamo analizzati, e i risultati sono compatibili con quanto ci aspettiamo dal bosone di Higgs. λ or (g/2v)1/2 CMS Preliminary -1 s = 7 TeV, L ≤ 5.1 fb -1 s = 8 TeV, L ≤ 19.6 fb 68% CL t 95% CL 1 WZ 10-1 b È lui! L’abbiamo smascherato Il meccanismo di Higgs è confermato! Sappiamo perché le particelle hanno massa. τ -2 10 1 2 3 45 10 20 100 200 mass (GeV) M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 37 / 53 Questo è il frutto di una collaborazione scientifica a livello mondiale: un esempio di “società globale” che ha superato le di↵erenze culturali per conseguire obiettivi comuni, scientifici e tecnologici, altrimenti impossibili da raggiungere. Ciascuna delle Collaborazioni ATLAS e CMS coinvolgono: Circa 3000 scienziati e 1000 tecnici/ingegneri provenienti da circa 200 istituzioni (università, laboratori, istituti di ricerca) di circa 40 Paesi del mondo Costo totale (acceleratore + esperimenti): circa 7.5 miliardi di e . . . divisi per i Paesi e gli anni di investimento, fa circa 1 e all’anno per ciascun adulto! M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 40 / 53 UNA RISPOSTA, MILLE DOMANDE Abbiamo osservato il bosone di Higgs, ma non è tutto! È l’unica particella che interagisce con tutte le altre! Dobbiamo verificare con accuratezza tutte queste interazioni. E ci sono altre domande cui bisogna trovare risposta: • Esistono solo tre famiglie di materia? Perché? • Perché l’universo è fatto di materia e nondi anti materia? 17 A. Andreazza - La fisica della alte energie M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 41 / 53 Quanto conosciamo del nostro universo? La materia “ordinaria” (cioè fatta di particelle che possono formare atomi) non è sufficiente a descrivere la rotazione delle galassie ) materia oscura Ma entrambe non spiegano l’espansione dell’universo osservata (galassie lontane) ) energia oscura La materia “ordinaria” è solo il 4%. Il resto che cos’è? Materia oscura ed energia oscura DEVONO esistere: ne abbiamo evidenza indiretta. Ma che cosa siano, non lo sappiamo. M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 42 / 53 Supersimmetria • Nel Modello Standard: materia fermioni interazioni bosoni spin ½ spin 1 • Supersimmetria: fermioni ⟷ bosoni • Nuove particelle riflessioni di quelle note. – potrebbe spiegare materia oscura e fornire unificazione tra le forze. 39 A. Andreazza - La fisica della alte energie Guardando al futuro . . . Il Modello Standard non è una teoria “finale”. Ci sono ancora molti fenomeni che restano inspiegati. Esistono teorie (Grandi Unificazioni, Supersimmetria. . . ) che estendono il Modello Standard e che potrebbero fornire alcuni chiarimenti. . . Se queste teorie fossero vere, ci aspetteremmo altre nuove particelle, ma ancora non le abbiamo trovate. . . . In e↵etti, non sappiamo a quale energia potrebbero essere prodotte. Nel 2015 LHC riprenderà a funzionare con energia raddoppiata ) un più vasto “territorio” da esplorare Fasci molto più intensi ) molti più eventi da studiare (. . . e molto più fondo!) Speriamo tutti che la nuova fase di LHC ci porti risposte, almeno ad alcuni di questi interrogativi. . . . . . ma non possiamo “prevederlo”: stiamo facendo “ricerca”! M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 43 / 53 Where the Web Was born Tim Berners-Lee, ritratto al CERN con il computer NeXT su cui inventò il World Wide Web (foto: CERN) 41 A. Andreazza - La fisica della alte energie Higgs per tutti! https://www.kaggle.com/c/higgs-boson Segnali sempre più difficili da distinguere dal fondo, richiedono tecniche di analisi dati sempre più elaborate. Vogliamo nuove idee! Chiunque può confrontarsi con la sfida dell’Higgs: riconoscere eventi simulati H ττ. 42 A. Andreazza - La fisica della alte energie