Roma (RM) - Liceo Machiavelli

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OLIMPIADI DI FILOSOFIA – XXV EDIZIONE
A.S. 2016-2017
VERBALE DELLA SELEZIONE D’ISTITUTO
(a cura del Referente d’Istituto Prof. Bertozzi Iacoboni Francesca)1
Il giorno2 31/01/2017 presso l’Istituto3 Liceo Machiavelli, p.zza dell'Indipendenza, 7 –
Roma.
CODICE MECCANOGRAFICO RMPM02601Q
si è svolta la Selezione d’Istituto delle Olimpiadi di Filosofia – XXV Edizione, anno
scolastico 2016-2017.
LA COMMISSIONE DI VALUTAZIONE era composta da4:
Prof. Bertozzi Iacoboni Francesca, docente di Filosofia e storia classe A037;
Prof. Sorci Alessandra, docente di Filosofia e storia, classe A037.
LA PROVA SCRITTA si è svolta sulle seguenti quattro tracce proposte5:
1. Traccia teoretica
I concetti, lo vedremo, hanno bisogno di personaggi concettuali che contribuiscano alla loro
definizione. Amico è un tale personaggio, di cui si dice anche che testimoni di un'origine greca della
filosofia: le altre civiltà avevano i Saggi, ma i Greci introducono gli "amici", che non sono soltanto dei
saggi più modesti. I Greci avrebbero dunque sancito la morte del Saggio sostituendolo con i filosofi,
gli amici della saggezza, coloro i quali cercano la saggezza ma non la possiedono definitivamente.
Ma tra il filosofo e il saggio non ci sarebbe soltanto una differenza di grado, come in una gerarchia: il
fatto è che il vecchio saggio venuto dall'Oriente pensa forse per Figure, mentre il filosofo inventa e
pensa il Concetto […]. Il filosofo s’intende di concetti, sa quali sono quelli mal posti, arbitrari o
inconsistenti, quelli che non resistono un solo istante, e quali invece sono ben fatti, a testimonianza
di una creazione talvolta inquietante o pericolosa.
Gilles Deleuze, Felix Guattari, 1991, Qu'est-ce que la philosophie?, tr.it. Che cos'è la filosofia?,
Torino, 1996, Introduzione, pp. VIII, IX.
1
Il Referente d’Istituto dopo aver compilato e firmato il presente verbale deve scannerizzare il documento e caricarlo
sul portale www.philolympia.org, attraverso il menù “Accedi”, sottomenù “Referente d’Istituto”, utilizzando la
password comunicata al momento dell’iscrizione online.
2
Data della selezione.
3
Nome dell’Istituto con luogo della sede e relativo codice meccanografico.
4
Nominativi e qualifica dei commissari.
5
Riportare le quattro tracce proposte.
2. Traccia gnoseologica
Prima della scoperta dell’Australia gli abitanti del Vecchio Mondo erano convinti che tutti i cigni
fossero bianchi: una convinzione inconfutabile, poiché sembrava pienamente confermata
dall’evidenza empirica. L’avvistamento del primo cigno nero può essere stato una sorpresa per alcuni
ornitologi (e per altre persone interessate al colore degli uccelli), ma non è questo il punto. La
vicenda evidenzia un grave limite del nostro apprendimento basato sulle osservazioni
dell’esperienza, nonché la fragilità della nostra conoscenza. Una sola osservazione può confutare
un’asserzione generale ricavata da millenni di avvistamenti di milioni di cigni bianchi. Basta uno solo
(e, a quanto pare, piuttosto brutto) uccello nero.
Nasim Nicholas Taleb, 2007, The Black Swan, tr.it Il Cigno nero. Come l’improbabilità governa la
nostra vita, Milano, 2008, p. 11.
3. Traccia etico-politica
Penso che la cosa più eccitante, creativa e fiduciosa nell’azione umana sia precisamente il disaccordo,
lo scontro tra diverse opinioni, tra diverse visioni del giusto, dell’ingiusto, e così via. Nell’idea
dell’armonia e del consenso universale, c’è un odore davvero spiacevole di tendenze totalitarie, rendere
tutti uniformi, rendere tutti uguali. Alla fine questa è un’idea mortale, perché se davvero ci fosse armonia
e consenso, che bisogno ci sarebbe di tante persone sulla terra? Ne basterebbe una: lui o lei avrebbe
tutta la saggezza, tutto ciò che è necessario, il bello, il buono, il saggio, la verità. Penso che si debba
essere sia realisti che morali. Probabilmente
dobbiamo riconsiderare come incurabile la diversità del modo di essere umani.
Intervista di Luciano Minerva a Zygmunt Bauman, RaiNews24, Mantova 2003
4. Traccia estetica
La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla, e
ogni mente percepisce una diversa bellezza. È persino possibile che una persona percepisca una
bruttezza laddove un’altra prova un senso di bellezza: ogni individuo dovrebbe accontentarsi del suo
sentimento personale, senza pretendere di regolare quello degli altri. La ricerca della bellezza reale o
della bruttezza reale è altrettanto infeconda quanto la pretesa di determinare ciò che è realmente dolce
o ciò che è realmente amaro. Secondo la disposizione degli organi lo stesso oggetto può essere tanto
dolce che amaro; e la sentenza ha giustamente stabilito che è inutile disputare sui gusti. È naturalissimo,
e persino necessario, l’estendere questo assioma al gusto dello spirito, oltre che al gusto corporeo.
David Hume, 1757, tr.it La regola del gusto, Roma-Bari, 1981.
PER LA SEZIONE A IN LINGUA ITALIANA
Numero di studenti partecipanti: 5 (CINQUE)
Elenco6 :
6
Elenco completo degli studenti (nome, cognome, classe, sezione).
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