n° 42, aprile 2010 - USL Valle d`Aosta

TRIMESTRALE
DI INFORMAZIONE
DELL’AZIENDA USL
VALLE D’AOSTA
MEDICINA STRUTTURE E SERVIZI
POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB DI AOSTA - N 42/anno XI - aprile 2010 - Aosta- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99
COMUNICHIAMO INSIEME PER COMUNICARE MEGLIO
di Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione e Direttore responsabile di Newsl
C
Con l’inizio del 2010 entriamo
nel secondo decennio di vita del
nostro periodico aziendale. Nel corso
dell’ultima riunione della redazione
abbiamo pensato di introdurre qualche innovazione alla linea editoriale,
in particolare fornendo una maggiore
rappresentazione della realtà aziendale e dando più spazio ai dipendenti,
focalizzando di più le nostre attenzioni
sul loro operato quotidiano, sul loro
ambiente di lavoro, sulle loro esperienze lavorative. Abbiamo anche proposto la realizzazione di reportage in
ogni numero, con un focus su un tema
portante. Un esempio è quello della
presenza di operatori stranieri nei reparti, riportando le testimonianze, le
considerazioni, luci e ombre che caratterizzano la giornata lavorativa
degli stessi e di coloro che lavorano
al loro fianco. Altro esempio: il ruolo degli interinali nel contesto lavorativo. Siamo comunque aperti a
raccogliere suggerimenti e proposte.
Va precisato che la “voce” degli operatori, così come quella degli studenti
che frequentano il corsi di laurea in infermieristica, ha già ottenuto da tem-
po l’attenzione dalla SC Formazione
personale infermieristìco. Nell’ultimo
anno non è mai mancato su Newsl
uno scritto con le testimonianze e le riflessioni dei lavoratori e degli studenti
e anche questo numero non fa eccezione. Un bell’esempio che vorremmo
ampliare ed estendere.
Il nuovo corso editoriale incoraggerà
quindi una maggiore partecipazione
dei lavoratori alla vita del giornale a
fianco, è ovvio, di una comunicazione
prettamente istituzionale che è naturale che continui ad esistere.
Ciò è anche coerente con
altri progetti aziendali
di miglioramento della comunicazione
organizzativa, quale il “progetto Bussola – Orientamenti etici sostenibili”,
che vede coinvolti operatori di alcuni
dipartimenti, nello sforzo collettivo
di migliorare il clima aziendale e il
benessere organizzativo. Ancora: per
migliorare ed affinare l’attività di comunicazione istituzionale (interna ed
esterna) e l’uso appropriato e
razionale degli strumenti della
comunicazione, la nostra struttura ha promosso una serie di
incontri con i direttori dei dipartimenti (ospedalieri, della prevenzione, amministrativi), proprio
SIGLATO L’ACCORDO DI PROGRAMMA
PER L’ADOZIONE DEL PIANO DI ZONA
DELLA VALLE D’AOSTA 2009-2011
I
l Piano di Zona è un documento di
programmazione delle politiche sociali e socio-sanitarie valido per tutto
il territorio della nostra Regione. Ai
fini della programmazione regionale
il Piano di Zona ha suddiviso il territorio in 5 sub-ambiti:
1. sub-ambito 1: Comunità Montane
Valdigne e Grand Paradis
2. sub-ambito 2: Comunità Montane
Grand Combin e Monte Emilius
3. sub-ambito 3: Comunità Montana
Monte Cervino
4. sub-ambito 4: Comunità Montane
Evançon, Monte Rosa e Walser
5. sub-ambito 5: Città di Aosta.
Come si può vedere vi è coincidenza
con gli ambiti territoriali-distrettuali,
ad eccezione della città di Aosta
che è diventata un sub-ambito a sé
stante. Dopo la firma dell’Accordo di
Programma, all’interno del percorso
del Piano di Zona, si procederà alla
progettazione di interventi i novativi
e migliorativi del sistema dei servizi,
con l’obiettivo ultimo di rispondere ai
bisogni della popolazione. In particolare, fra le azioni di ambito, i 5 Gruppi
Tecnici di Zona lavoreranno alla progettazione di risposte personalizzate,
adeguate ai problemi e bisogni delle
loro comunità, così come emersi in
occasione della lettura nei Tavoli tematici.
L’accordo, frutto di un lungo lavoro
interistituzionale, è stato firmato lo
scorso 9 marzo dal Presidente del
Consiglio Permanente degli Enti Locali (CPEL), Elso Gerandin, dall’Assessore alla Sanità, salute e politiche
sociali, Albert Lanièce, dal direttore
dell’Area territoriale dell’AUSL, Fabio
Martini, dal vice-sindaco di Aosta,
Marino Guglielminotti Gaiet, dal Presidente del CSV Valle d’Aosta, Andrea
Borney e dal Presidente della Fédéra-
tion des Coopératives vald taines,
Luigi Cerise, nonché da tutti i Sindaci
e Presidenti delle Comunità Montane
della Valle d’Aosta.
Come ha sottolineato Fabio Martini
“Il piano di zona è importante per
costruire, parallelamente al sistema integrato dei servizi, un sistema
qualità sociale, inteso come insieme
di regole, procedure, incentivi e controlli, atti a garantire che gli interventi
e i servizi siano orientati alla qualità,
in termini di adeguatezza ai bisogni,
efficacia dei metodi e delle iniziative,
uso ottimale delle risorse impiegate,
sinergia con i servizi e le risorse del
territorio, valutazione dei risultati,
apprendimento e miglioramento continuo”.
Ulteriori informazioni sul Piano di
Zona della Valle d’Aosta si trovano
sul sito ufficiale www.pianodizonavda.it
nell’ottica di creare maggiori sinergie,
accogliere proposte e suggerimenti e
migliorare i flussi comunicativi tra le
strutture dell’Azienda. E’ un progetto
che procederà per step, per blocchi,
che si snoderà nel corso dell’anno, un
progetto lungo, impegnativo, ma per
noi molto importante. Abbiamo già
avuto riscontri positivi all’iniziativa,
così come qualche muro di silenzio. Ma
questo è un fenomeno tipico di tutte le
organizzazioni e anche la nostra non
sfugge alla regola. Auspichiamo infine,
a conclusione degli incontri, di poter
realizzare, congiuntamente, il nuovo
Piano di Comunicazione aziendale
2010-2011 che sarà frutto del contributo di tutti e di un lavoro corale.
EDITORIALE
OSPEDALE AMICO DEL BAMBINO
A
nche se per ora la notizia è ancora ufficiosa e ci sarà tempo per fare i doverosi
comunicati stampa e le celebrazioni di rito, possiamo già dire con soddisfazione che
il nostro ospedale è stato riconosciuto dall’UNICEF quale “Ospedale amico dei bambini”.
L’avventura è iniziata qualche anno fa, dapprima con un po’ di circospezione e forse
anche di non piena consapevolezza di cosa significasse affrontare un percorso così serio,
rigoroso, improntato a regole internazionali difficilmente interpretabili.
Il Dipartimento materno-infantile ha iniziato a lavorarci con impegno e passione
crescenti, e non si è arreso alle prime difficoltà, né alla prima verifica, avvenuta nel 2009,
che non ha dato l’esito positivo, ma che ha comunque spronato il gruppo a continuare
nel perseguimento dei numerosi punti oggetto dell’esame.
E stata l’occasione per far sì che un gruppo interdisciplinare (pediatri, ginecologi,
anestesisti, coordinatori, infermieri, assistenti sanitarie, ostetriche, OSS) lavorasse insieme
nella definizione di procedure, nella rimozione di ostacoli operativi, nell’identificazione
di misure promozionali. Il tutto in un’ottica che favorisse l’intero percorso gravidanza,
parto e puerperio, consolidando sin da subito la diade madre-bambino, insistendo in
modo particolare sulla necessità di rendere possibile la vicinanza H24 delle mamme con
i neonati, l’allattamento al seno anche in caso di parto cesareo e la promozione di una
maggiore umanizzazione dell’evento nascita.
Grandi sono stati gli sforzi che, nonostante le carenze di organico, l’avvicendarsi di
alcune fondamentali figure professionali e le criticità strutturali, hanno permesso di
ottenere l’ambito riconoscimento, che, comunque, va mantenuto nel tempo.
Il ringraziamento va a tutto il gruppo che ha lavorato con vigore ed impegno, in
particolare la Dott.ssa Bechaz, il Dott. Wetzl, la Dott.ssa Pellissier, il Dott. Mazzella poi
seguito dal Dott. Arioni, e tutto il restante personale.
Non me ne voglia il gruppo se penso di dedicare questo riconoscimento alla Dott.ssa
Liliana Pomi, amica di tanti, tantissimi bambini, di oggi e di ieri.
Carla Stefania Riccardi
Direttore Generale
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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
L’AMBULATORIO DI MEDICINA DI MONTAGNA
DELL’AZIENDA USL VALLE D’AOSTA
L’
Ambulatorio di Medicina di Montagna è una struttura pubblica
dell’USL della Valle d’Aosta, per ora unica in Italia, realizzata
grazie al finanziamento della Regione Autonoma Valle d’Aosta su
un progetto specifico destinato a chi frequenta, per lavoro, sport o
turismo, l’ambiente montano e soprattutto a chi in montagna ci vive.
Ha iniziato la propria attività nel novembre 2007 ed è stato inaugurato nel febbraio 2008 alla presenza dei vertici regionali e USL e di
eminenti esperti sia italiani che francesi.
L’ambulatorio è gestito da una équipe di medici ospedalieri esperti in medicina di montagna, che operano all’interno del sistema del
Soccorso Alpino Valdostano e che si sono formati in questa specifica
disciplina anche grazie alla collaborazione dell’Ensa, l’Ecole Nationale de Ski et de l’Alpinisme, con sede a Chamonix.
L’Ambulatorio di Medicina di Montagna è rivolto a guide alpine e
alpinisti “d’élite”, a soggetti che svolgono sport in ambiente montano, particolarmente in alta quota, a soggetti che abbiano già sofferto
di patologie legate all’alta quota, in particolare di mal di montagna
acuto di grado severo e delle sue gravi complicanze (edema polmo-
nare e cerebrale di alta quota), ad alpinisti, trekkers, lavoratori o turisti
che progettino soggiorni prolungati o ripetute ascensioni a quote superiori ai tremila metri, con particolare riferimento ad alcune categorie
a rischio (come donne in gravidanza, bambini, anziani), a soggetti con
patologie croniche (ipertensione arteriosa, diabete mellito, malattie
cardio e cerebrovascolari pregresse, broncopneumopatie, emicrania,
epilessia, ecc.), abituali frequentatori della montagna a quote superiori ai duemila metri.
L’ambulatorio esegue visite e consulenze di medicina di montagna, visite ed esami diagnostici di secondo livello volti ad individuare
una ridotta tolleranza alle alte quote (test all’ipossia). I medici specialisti in medicina di montagna sono in grado di fornire anche consigli
sanitari e organizzativi, valutazioni specifiche per chi lavora o svolge
attività sportiva in alta quota (in sinergia con la struttura di Medicina
dello Sport) e svolgono attività di ricerca clinica e didattica sul campo, in collaborazione con il Soccorso Alpino Valdostano, la Protezione
Civile e gli altri enti regionali coinvolti. Particolarmente viva è la collaborazione con la Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur con
la quale l’ambulatorio lavora in stretta sinergia nella realizzazione di
progetti comunitari e nella formazione destinata alle guide alpine, ai
maestri di sci e agli altri professionisti della montagna.
Nell’ambito della
medicina del lavoro e
preventiva sono stati
valutati tutti i medici
dell’elisoccorso valdostano operanti sugli
elicotteri della Protezione Civile, inoltre i
geologi, glaciologi e
gli altri dipendenti di
Fondazione Montagna
Sicura, figure professionali spesso coinvolte in interventi a quote
superiori ai 4000 metri. In virtù della stretta collaborazione tra USL
e Soccorso Alpino verranno valutate prossimamente anche le guide
dell’elisoccorso ed i cinofili.
Da alcuni mesi è attivo il progetto europeo Résamont (Réseau Transfrontalière en Médecine de Montagne) che prevede la stretta collaborazione con gli ospedali di Chamonix e Sallanches nella realizzazione
di una rete di ambulatori di medicina di montagna altamente specializzata, con ambulatori dedicati all’alta quota, ai congelamenti, agli
sport di montagna e ai cardiopatici. In quest’ottica di collaborazione
transfrontaliera sono stati già valutati ad Aosta alcuni alpinisti francesi in procinto di scalare il monte Everest: nella struttura valdostana
hanno eseguito test preventivi complessi sia cardio-polmonari sia
neurologici in ipossia, volti a studiare l’adattamento dell’organismo
alle quote estreme.
MODALITA’ DI ACCESSO
L’Ambulatorio di Medicina di Montagna si trova presso l’Ospedale regionale “Umberto Parini” (Aosta, viale Ginevra, 3), nel piano seminterrato (vicino alla Medicina Nucleare, con ingresso dalla
“piastra”). E’ aperto il martedì e il mercoledì dalle ore 16 alle 18.
Per prenotare le visite è necessario rivolgersi agli sportelli CUP sul
territorio oppure telefonicamente ai numeri 848 809090 (da telefono fisso) o 199.10.88.00 (da cellulare). Per informazioni è possibile
telefonare al numero 0165.543319 negli orari di ambulatorio, inviare una e-mail all’indirizzo [email protected] oppure
consultare il sito internet dell’Usl: www.ausl.vda.it.
5… UN NUMERO RICORRENTE NELL’IGIENE DELLE MANI.
A cura di A.S.C. Marisa Mastaglia e I.C.I. Maria Grazia Canta (Direzione sanitaria ospedaliera)
I
l 5 Maggio p.v. si svolgerà la II giornata Mondiale per l’Igiene delle
mani a cui verrà data risonanza a livello nazionale. Il nostro paese ha
aderito già da tempo ad un progetto mondiale dell’OMS denominato
“Cure pulite sono cure più sicure” con una novità che è l’introduzione
del gel idroalcolico per l’igiene delle mani. L’Italia ha avviato una delle
campagne più attive e partecipate in Europa, caratterizzata da un forte
mandato istituzionale e un coordinamento centrale e regionale.
In ogni istante, oltre 1,4 milioni di persone in tutto il mondo vengono
colpite da infezioni acquisite nelle strutture sanitarie e già nel maggio
2004, in occasione della 57° Assemblea mondiale della Sanità, è stata
costituita l’Alleanza mondiale per la Sicurezza del paziente, con lo scopo di promuovere la sicurezza del paziente e ridurre gli effetti avversi
sulla salute e le conseguenze sociali di sistemi sanitari non sicuri.
L’igiene delle mani viene considerata “la pietra miliare” nella prevenzione delle stesse (il 5-8% dei pazienti ricoverati in Italia contrae una
ICA, 450.000-700.000 casi ogni anno) e la sua pratica si stima che potrebbe diminuirne l’incidenza di un terzo. Il tutto si traduce in riduzione
di giornate di ricovero, di decessi e di costi sostenuti sia dal sistema
sanitario che dal singolo paziente.
Anche l’AUSL Valle d’Aosta è entrata dal 2007 a far parte di questo
sistema; in un primo tempo con la partecipazione delle S.C. Rianimazione e Chirurgia Generale (due degli iniziali 81 siti pilota italiani) e,
successivamente, estendendo la strategia multimodale e multifattoriale mirata al miglioramento dell’igiene delle mani a tutto l’ambito ospedaliero. Al momento sono state coinvolte 26 strutture, si sono svolti
30 incontri formativi, sono state effettuate 4.413 osservazioni iniziali
e 3.736 in fase di follow up ed infine somministrati ed elaborati 1810
questionari relativi a percezione e conoscenze sull’igiene delle mani. Il
tutto in circa due anni e mezzo di lavoro, 591 sessioni per un totale di
197 ore solamente dedicate alle osservazioni.
La forma proposta dall’OMS e successivamente condivisa dal centro
di coordinamento nazionale presso l’Agenzia sanitaria e sociale re-
il progetto fin dall’inizio, con impegno strategico
gionale dell’Emilia Romagna, è sta(impiego di risorse umane) ed economico, per
ta utilizzata, dal momento che una
fornire il materiale che sta all’origine del cambiastrategia multimodale viene consimento strutturale (gel idroalcolico). Attualmente
derata il metodo più affidabile per
risulta essere una delle poche a livello nazionale,
ottenere miglioramenti a lungo terche ha deciso di estendere la metodologia sia
mine dell’igiene delle mani, in tutte le
nell’intera struttura ospedaliera che in quella
strutture sanitarie.
territoriale.
L’introduzione del gel idroalcolico,
Verificando i dati di compliance all’adesione
quindi, ha richiesto un processo suddell’igiene delle mani, avevamo una situazione
diviso in 5 fasi: preparazione della
di partenza del 28.7% ed oggi quasi al termine
struttura, valutazione iniziale, impledell’intero progetto di implementazione posmentazione, valutazione al followsiamo dire di aver ottenuto un miglioramento
up e feedback, sviluppo di un piano
del 12.8% poiché siamo giunti ad un dato del
d’azione e di un ciclo di revisione con41.5%, che consideriamo intermedio. Il dato
tinuo. Ogni struttura ha richiesto circa
atteso è comunque un ulteriore miglioramento,
5 mesi di attività, anche se le azioni di
da consolidarsi nel tempo. Il risultato ottenuto
miglioramento vanno periodicamente
è calcolato come media, pertanto vi sono strutaggiornate fino a diventare garanzia
ture che grazie soprattutto alla sensibilità dei
di qualità sostenibile nel tempo.
leader (direttore e coordinatore) hanno ottenuElemento fondamentale della straL’Ospedale di Aosta partecipa
to compliance oltre l’atteso. Ci rende orgogliose
tegia è un cambiamento di sistema
al progetto “Cure pulite”
aver avuto l’opportunità di partecipare attivaconsistente nel rendere disponibile ai
mente ad una “Sfida Globale per la Sicurezza
punti di assistenza il prodotto e cioè:
del Paziente” (in cui sono stati coinvolti 86
prima del contatto col paziente, prima di effettuare una manovra asettica, dopo l’esposizione ad un fluido Paesi e sono state impiegate 9 task force con più di 100 esperti
corporeo, dopo il contatto con il paziente ed infine con il suo ambiente internazionali), mirata al miglioramento della qualità dell’assistenza
al paziente a partire da un gesto così “semplice” ma così importante
circostante.
Gli strumenti per la formazione, l’osservazione, il feedback, e il ma- qual è l’igiene delle mani.
teriale promozionale che sono stati utilizzati, sono stati forniti in un Infine una curiosità: il numero 5, che in questa campagna è così
pacchetto “preconfezionato” dal Ministero della Salute che a sua volta ricorrente, non è un caso:vuole ricordarci che le mani sono composte
ha approvato quelli forniti dall’OMS. Grazie al fatto che ha creduto fer- da… 5 dita.
mamente nell’efficacia del metodo, l’Azienda USL VDA ha sostenuto
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
INAUGURATO A DICEMBRE IL CENTRO
DI CURE PALLIATIVE (HOSPICE)
I
l 14 dicembre scorso, nel corso di una affollatissima cerimonia, è stato ufficialmente inaugurato il Centro per le Cure Palliative - Hospice,
situato presso la sede ospedaliera di Beauregard.
L’Hospice rappresenta un nodo fondamentale della Rete di Cure Palliative, lo strumento nato per soddisfare le necessità assistenziali dei
pazienti con neoplasie in stadio avanzato. Si tratta di una struttura
residenziale destinata ad ospitare pazienti per i quali la gestione domiciliare è difficile. L’organizzazione dei servizi sanitari e la stessa architettura della struttura consentono di creare un ambiente a misura
del paziente e della sua famiglia, in cui le cure siano rispettose dell’individuo, delle sue aspettative, delle sue relazioni. Avrà come primo
obiettivo il controllo dei sintomi di malattia e tra questi, un’attenzione
particolare sarà posta al controllo del dolore. Sarà possibile gestire la
fase terminale della vita ma anche consentire che, dopo un periodo
di ricovero, il paziente possa proseguire le cure a domicilio. L’equipe
di professionisti sanitari che si occuperà dell’Hospice, coordinata dal
dott. Marco Musi, si integrerà con i medici di medicina generale, gli
specialisti ospedalieri e tutti coloro che in qualche misura partecipano
alla cura dei pazienti oncologici in ospedale e sul territorio.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti, tra i numerosi partecipanti, l’Assessore alla Sanità, Albert Lanièce, il Direttore generale
dell’AUSL, Carla Stefania Riccardi, il Direttore della SC di Oncologia
Medica, Gianmauro Numico. La benedizione è stata curata da Don
Isidoro Giovinazzo, cappellano dell’ospedale.
CONCLUSA L’INTERNATIONAL WINTER WEEK ON ULTRASOUND
IN REGIONAL ANESTHESIA AND PAIN BLOCKS
di Alessandro Albani – Direttore SC Anestesia, Terapia Intensiva e Terapia Antalgica
G
rande successo dell’iniziativa. Il corso teorico-pratico, organizzato dalla SC Anestesia e Terapia Intensiva Perioperatoria,
insieme all’Ufficio Formazione dell’AUSL Valle d’Aosta, si è svolto
durante sette giorni, dal 23 al 29 gennaio, presso l’Hotel Dolonne
di Dolonne-Courmayeur e presso le sale operatorie dell’Ospedale
“Umberto Parini”.
La formula da noi scelta ha comportato l’abbinamento di 6-7 ore
giornaliere di attività scientifica inframmezzate da 4 ore quotidiane di sci. Un programma molto intenso e molto apprezzato dagli
allievi, proprio grazie al suo esclusivo abbinamento: insegnamento di tecnologie mediche avanzate e godimento di scenari unici al
mondo offerti dalla sede prescelta per il corso. La SC di Anestesia si
distingue ormai da tre anni come centro didattico di riferimento na-
zionale e internazionale per l’insegnamento dell’uso dell’ecografo applicato a molte
attività anestesiologiche di sala operatoria.
Anestesie loco-regionali, cateteri antalgici,
incannulamenti venosi e altre procedure
vengono condotte sotto guida ecografica in
tempo reale. Questo significa che procedure
anestesiologiche invasive e potenzialmente
rischiose, vengono eseguite all’Ospedale
Parini sotto visione ecografica e non più alla
cieca (cioè utilizzando solo punti di repere
anatomici esterni) come tuttora avviene nella maggior parte degli ospedali in Italia e nel
mondo. Un grosso passo avanti in termini
di sicurezza ed efficienza. Attualmente nelle
nostre sale operatorie l’unico ecografo portatile in dotazione viene usato pressoché
ininterrottamente per 6-8 ore al giorno. Da
qui una buona esperienza di base che gli anestesisti valdostani e
i docenti stranieri hanno cercato di trasmettere agli allievi provenienti da vari paesi del mondo: dei 23 allievi iscritti, infatti, quattro
erano portoghesi, uno svizzero, uno canadese, uno israeliano e due
rumeni. Da qui l’esigenza di eseguire tutte le lezioni in lingua inglese. In un corso di questo genere la traduzione simultanea non
può essere praticata perché annullerebbe l’effetto di interattività
tra docenti e allievi (in particolare nelle sessioni pratiche) che è un
po’ il punto forte di questa metodologia di insegnamento.
Del resto anche il panel dei docenti era piuttosto articolato: oltre
ai docenti valdostani, infatti, abbiamo proposto con vero piacere
un esperto californiano, il Prof. Tom Clark e un esperto irlandese,
il Prof. Dominique Harmon, ai quali si sono aggiunti il Prof. Mauro
Pittiruti dell’ Ospedale Gemelli di Roma e il Dott. Piersandro Sette
di Verona.
Le lezioni teoriche, prevalentemente anatomiche, si sono svolte
ogni mattina dalle ore 8 alle ore 12, mentre le lezioni pratiche su
volontari sani, petti di tacchino e cosce di maiale sono state condotte ogni sera (dopo lo sci) dalle ore 17 alle ore 19 ad eccezione
della giornata di venerdì 29, in cui è stata condotta una sessione in
diretta dalle sale operatorie dalle ore 8 alle ore 14. Un altro vantaggio evidente della formula adottata è che a fine corso si era instaurato un gran feeling tra allievi e docenti e molti di loro (sia allievi
che docenti) hanno auspicato di ritrovarsi di nuovo a Courmayeur
per la riedizione del corso a fine gennaio 2011.
3
4
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
NUOVE NOMINE IN AZIENDA
MARINA GIULIA VERARDO
GIUSEPPINA FACCO
FRANCO VALLET
DIRETTORE DELLA STRUTTURA COMPLESSA
DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA
NUOVO DIRETTORE DELLA
SC MEDICINA TRASFUSIONALE
NUOVO DIRETTORE DEL SERVIZIO DI IGIENE
DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
La dottoressa Marina Giulia Verardo è il direttore della Struttura Complessa Igiene e Sanità pubblica.
La dottoressa Verardo, nata a
Genova il 10 maggio 1955, ha
conseguito la laurea in Medicina
e Chirurgia presso l’Università di
Genova nel 1985 e la specializzazione in Medicina preventiva dei
lavoratori e psicotecnica presso
l’Università di Pavia nel 1989.
Presta servizio presso l’Azienda
Usl della Valle d’Aosta dal 1988:
fino al 1999 come dirigente
medico nella struttura di Igiene
pubblica; dal 1999 al 2010 come
responsabile della struttura di
Medicina del lavoro.
Dal 25 gennaio 2010 è direttore della struttura complessa Igiene e
Sanità pubblica.
La dottoressa Giuseppina Facco è il nuovo direttore della Struttura
complessa Medicina Trasfusionale
dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta.
Nata a Villastellone (Torino) il 14
novembre 1958, la dottoressa
Facco ha conseguito la laurea
in Medicina e Chirurgia presso
l’Università degli Studi di Torino
nel 1983, la specializzazione in
Ematologia clinica e di laboratorio
all’Università di Milano nel 1986
ed il master in Economia e Politica sanitaria nel 2009 (CORIPE –
Consortium for research and Continuing Education in Economics,
Piedmont). Dal 1986 è dirigente
medico presso il servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera OIRM-Sant’Anna di Torino; dal 1998 è
docente a contratto presso la Scuola di specializzazione in Patologia
clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino; è
delegato regionale del Piemonte della SIMTI (Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia); collabora attivamente con il
CRCC (Centro di Coordinamento e Compensazione Attività trasfusionali); fa parte del gruppo nazionale di Emovigilanza istituito dal CNS
(Centro Nazionale Sangue), nell’ambito del SISTRA (Sistema Informatico dei Servizi Trasfusionali); partecipa alle attività della ONG (Organizzazione non Governativa) “Sviluppo della Medicina Trasfusionale
in Albania verso standard europei di qualità” coordinate dalla ESTM
(European School of Transfusion Medicine) nell’ambito di un progetto
di sviluppo della medicina Trasfusionale in Albania nel duplice ruolo
di tutor ai medici che prendono parte agli stage formativi in Italia
e di formatore nei corsi che si svolgono a Tirana; è autrice di più di
cinquanta pubblicazioni scientifiche.
Dal 1° febbraio 2010 Giuseppina Facco è il direttore della SC Medicina
Trasfusionale dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta. Sostituisce la dottoressa Eliana Vièrin, in quiescenza dalla stessa data.
Il dottor Franco Vallet è il nuovo direttore del Servizio di Igiene degli allevamenti e delle produzioni
zootecniche, all’interno del Dipartimento di Prevenzione.
Il dottor Vallet, laureato in medicina veterinaria, sostituisce il dottor
Mauro Ruffier, trasferito in comando come veterinario regionale.
“Tra le svariate attività del Servizio
di igiene degli allevamenti e delle
produzioni zootecniche – spiega
il dottor Vallet – particolare rilevanza avranno le attività di ispezione nelle aziende zootecniche
produttrici di latte, sia per quanto
riguarda il controllo dei requisiti
igienico-sanitari che per quanto
riguarda il corretto utilizzo del farmaco veterinario. Prioritarie anche
l’azione di controllo sugli alimenti destinati all’alimentazione degli
animali e l’attività di vigilanza per tutti gli aspetti riguardanti il benessere animale, sia negli allevamenti che per quanto attiene gli animali
d’affezione”.
L’incarico del dottor Vallet ha decorrenza dal 1° febbraio 2010.
BUONA PASQUA
L’AMBULATORIO DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE
Valutazione del rischio e empowerment dei pazienti
di Mariagrazia Sclavo – Medico specialista cardiologo e Responsabile dell’Ambulatorio
L
e malattie cardiovascolari costituiscono la
maggior causa di mortalità e morbilità della
popolazione italiana. La possibilità di ridurre
l’incidenza degli eventi maggiori quali l’infarto
miocardico, l’angina instabile, l’ictus, le arteriopatie periferiche, costituiscono la sfida in cui
e’ necessario investire progettualità e mezzi
del sistema sanitario. Se da un lato le nuove
terapie affiancate dalle potenzialità tecnologiche delle nuove metodiche diagnostiche permettono di ridurre la mortalità quando l’evento
è avvenuto, solo la prevenzione cardiovascolare
in tutti i settori può modificare il trend in atto e
permette di poter assistere a una riduzione dei
nuovi eventi ischemici.
E’ essenziale identificare i soggetti esposti, per
ragioni famigliari o per la presenza di quei fattori
di rischio insorti per uno scorretto stile di vita, a
maggior rischio di sviluppare le malattie cardiovascolari nei successivi dieci anni.
La Carta del Rischio, specifica per la popolazione
italiana, valuta la presenza dei maggiori fattori
di rischio per l’insorgenza di un evento precoce:
il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia, l’abitudine al fumo, le scorrette
abitudini alimentari, la sedentarietà. In base alla
presenza e alla combinazione dei fattori, ogni
individuo viene stratificato come portatore di rischio cardiovascolare basso, intermedio, alto.
La SC di Cardiologia dell’Ospedale Parini ha attivato fin dal 2001 un Ambulatorio di Prevenzione
Cardiovascolare. Gli utenti, inviati dal medico
curante o afferenti spontaneamente, seppure in
buona salute, sono affetti da un rischio elevato o
“intermedio”. Scopi dell’ambulatorio sono:
s la valutazione del rischio individuale di ciascun
soggetto,
s l’informazione sui fattori di rischio e le modalità per correggerli (counselling),
s la diagnosi precoce di un’eventuale malattia
aterosclerotica iniziale,
s la prescrizione delle eventuali cure per combattere i fattori di rischio nella popolazione
ancora non malata,
s il controllo dei fattori di rischio in chi è già stato esposto a un evento cardiovascolare.
Il Responsabile dell’Ambulatorio di prevenzione
é la Dott.ssa Mariagrazia Sclavo, che da tempo si occupa di questa branca della Cardiologia. Durante la visita viene discusso il concetto
di rischio e insieme si concertano le strategie
integrate più efficaci per la lotta all’ipertensio-
ne arteriosa, alle dislipidemie, al sovrappeso
e all’obesità e alle alterazioni della glicemia,
anticamera di quella grave malattia che è il
diabete.
Fino ad ora sono stati visitati 404 soggetti, di
cui 242 maschi e 162 femmine, di età media,
rispettivamente, 56.68 e 55.76.
Dal 2008 l’Ambulatorio di prevenzione, infine, si
prende carico dei soggetti a rischio più elevato,
selezionati dal Progetto PrATO di Prevenzione
dell’ictus. Questi pazienti, inviati dal MMG al
neurologo per visita e screening, vengono poi rivisti in Cardiologia per una valutazione concomitante della “salute” cardiologica ai fini dell’esecuzione degli eventuali esami più appropriati e
per la messa in atto delle terapie necessarie.
Poco meno di un terzo della popolazione visitata era obesa; inoltre il 66% presentava valori
elevati di colesterolemia e il 68% era ipertesa.
I pazienti ritornati al controllo successivo alla
prima visita e dopo le eventuali terapie proposte, presentavano riduzione significativa di entrambi questi parametri.
L’analisi dei dati ricavati dai soggetti esaminati,
ottenuta con la preziosa collaborazione del Dott.
Massimo Veronese, responsabile dell’Epidemiologia Clinica,, e della ricercatrice, Dott.ssa Cristina Barré, ha permesso di ricavare ulteriori informazioni utili per il proseguimento dell’attività
di prevenzione per la salute cardiovascolare
della popolazione.
DONAZIONE DI
CELLULE STAMINALI
AL “PARINI”
I
l 2 febbraio scorso un donatore valdostano afferente
al Centro Donatori di Midollo Osseo dell’Ospedale
Umberto Parini della Valle d’Aosta ha effettuato una
donazione di cellule staminali periferiche a favore
di un paziente. La raccolta delle cellule staminali
emopoietiche da sangue periferico è avvenuta tramite
prelievo venoso, presso il Centro Trapianti delle
Molinette di Torino.
La procedura ha avuto una durata di 3- 4 ore ed è stata
ben tollerata dal donatore volontario.
E’ la terza volta che un donatore valdostano effettua
una donazione a favore di un paziente per salvargli la
vita.
Il Centro Donatori di Midollo Osseo della Valle d’Aosta
della Struttura di Immunoematologia e Medicina
Trasfusionale e ADMO Regione Valle d’Aosta sono
orgogliosi di questo traguardo e ringraziano il generoso
donatore di oggi, ma anche tutti i mille potenziali
donatori di domani.
Dott.ssa Giuseppina Facco
Responsabile della S.C.
Immunoematologia e Medicina Trasfusionale
Ospedale U. Parini di Aosta
Dott.ssa Franca Tousco
Referente Medico
Centro Donatori Midollo Osseo Regione Valle d’Aosta
Sig.ra Mirella Marana
Presidente ADMO Regione Valle d’Aosta
5
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
PUBBLICAZIONI SU RIVISTE SCIENTIFICHE
Sempre più spesso giungono alla redazione proposte di pubblicazione di articoli, ricerche e studi effettuati da nostri specialisti e apparsi su prestigiose riviste scientifiche.
Naturalmente siamo ben felici di dare spazio a tali iniziative. Va però aggiunto che è nostra intenzione pubblicare quanto prima sul sito internet aziendale i risultati dei lavori di ricerca scientifica
(titolo e link), al fine di valorizzare ulteriormente l’operato dei nostri specialisti garantendo una più ampia visibilità esterna
GIORNALE ITALIANO
DI ORTOPEDIA
E TRAUMATOLOGIA
G.I.O.T. 2009;35:000-000
Il trattamento delle fratture intra-articolari dell’omero distale: esperienza
clinica e chirurgica dell’Ospedale Regionale di Aosta
Si è da poco concluso a Milano un convegno sul tema “Terapia intensiva e Rianimazione” dove sono state presentate 16 best practice. Come si può vedere dal programma
la TIPO dell’Ospedale di Aosta è stata selezionata tra le migliori best practice in Italia.
The treatment of intra-articular distal humeral fractures: clinic and surgical experience
at Aosta Regional Hospital
Un lavoro realizzato da specialisti ortopedici e radiologi operanti nella nostra struttura ospedaliera è
stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica
“Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia”,
organo ufficiale della Società Italiana di Ortopedia e
Traumatologia.
Gli autori sono: MELUCCIO, CARDIS, GEMINIANI,
CAMINITI, MURARO, MANCINI, BASILE.
Anche in questo caso, per ovvie ragioni di spazio non
è possibile pubblicare l’intero articolo, ma solo la prima pagina.
A. Meluccio
C. Cardis
A. Geminiani
D. Caminiti
E. Muraro*
A.M. Mancini
G. Basile
TERAPIA INTENSIVA
E RIANIMAZIONE E BEST PRACTICE
RIASSUNTO
Vengono illustrati i risultati ottenuti in 14 pazienti di età compresa tra 19 e 80 anni
sottoposti a osteosintesi con placca e viti per fratture intra-articolari dell’omero
distale. Le valutazioni cliniche e radiografiche sono state effettuate con il Mayo
Elbow Performance Score. Sono stati ottenuti risultati eccellenti in 5 casi e buoni in
6 per quanto concerne la risoluzione del dolore e il recupero della funzione. Un caso
è stato classificato scarso, altri 2 pazienti erano deceduti. È ribadita l’importanza di
ottenere una sintesi sufficientemente stabile da permettere una riabilitazione precoce
ed evitare lo sviluppo di rigidità del gomito.
Con il patrocinio di:
Il Convegno è in fase di Accreditamento ECM per Medici e Infermieri
Modelli organizzativi, tecniche operative
ed esperienze pratiche
per un’efficiente gestione dell’U.O. di
3DUROHFKLDYHIUDWWXUHLQWUDDUWLFRODULGHOO·RPHURGLVWDOHRVWHRVLQWHVLFRQ
SODFFKHGHOO·RPHURGLVWDOHULDELOLWD]LRQHSUHFRFHGHOJRPLWR
SUMMARY
S.C. Ortopedia e Traumatologia,
*
S.C. Radiologia, Ospedale
Regionale “U. Parini”, Aosta
Indirizzo per la corrispondenza:
Dott. Giorgio Basile, S.C.
Ortopedia e Traumatologia,
Ospedale Regionale “U. Parini”
di Aosta,
viale Ginevra 3, 11100 Aosta
Tel. +39 0165 543763
Fax +39 0165 543765
E-mail: [email protected]
The results of 14 intra-articular distal humeral fractures treated with plate fixation in
patients from 19 to 80 years are presented. The authors followed-up all the patients
by means of the Mayo Elbow Performance Score. The results appear excellent in 5
patients and good in 6 with regard to pain and functional outcome. A patient has been
classified poor, other 2 were deceased. A stable synthesis ensures an early rehabilitation, that’s important to prevent the elbow stiffness.
.H\ZRUGVLQWUDDUWLFXODUGLVWDOKXPHUDOIUDFWXUHVGLVWDOKXPHUDOSODWH
IL[DWLRQHDUO\UHKDELOLWDWLRQRIWKHHOERZ
INTRODUZIONE
L’anatomia e la biomeccanica del gomito sono complesse e molteplici sono le difficoltà incontrate nelle differenti procedure di ricostruzione chirurgica. Le tre articolazioni
del gomito e i legamenti collaterali formano un ingranaggio perfetto quanto delicato
in grado di posizionare la mano nello spazio. Lo svolgimento delle comuni attività
quotidiane e delle azioni necessarie a garantire l’autosufficienza come mangiare,
vestirsi e lavarsi dipendono strettamente dalla combinazione dei movimenti di flessoestensione e prono-supinazione del gomito che non a caso è stato definito da molti
1
UN’IMPORTANTE
RICERCA CLINICA PUBBLICATA SU
“ACTA NEUROLOGICA SCANDINAVICA”
di Edo Bottacchi (Direttore del Dipartimento delle Medicine Specialistiche e della SC Neurologia)
16 BEST PRACTICE in agenda!
Salvatore Mangione
Università di Palermo
Antonio Braschi
Policlinico San Matteo - Pavia
Gaetano Iapichino
A.O. - Polo Universitario San Paolo Milano
Giovanni Bordone
Istituto Clinico Humanitas - Milano
Maurizia Capuzzo
ESICM - European Society
of Intensive Care Medicine
A.O.U. di Ferrara
Danilo Radrizzani
A.O. Ospedale Civile di Legnano
Alessandro Albani
Ospedale Regionale U. Parini - Aosta
Alberto Giannini
I.R.C.C.S. Ospedale Maggiore
Policlinico, Mangiagalli
e Regina Elena - Milano
Mario Tavola
Ospedale A. Manzoni - Lecco
Marco Zucconi
Azienda Ospedaliera di Perugia
Alberto Lucchini
A.O. San Gerardo - Monza
Maria Barbagallo
Azienda Ospedaliera di Parma
Terapia
Intensiva
e
Rianimazione
Dall’organizzazione alla gestione del rischio
per il miglioramento della qualità clinica
Potrà confrontarsi con le esperienze pratiche più innovative in merito a:
➤ Organizzazione/riorganizzazione del layout di reparto in un’ottica di cost saving
e tutela del paziente
➤ Stratificazione dei pazienti per complessità/livello di cura e rispettivo utilizzo
di risorse umane e strutturali
➤ Integrazione tra personale medico e infermieristico
➤ Indicatori di qualità: efficacy, effectiveness, efficiency e benchmarking
➤ Controllo e contenimento dei costi
➤ Riduzione dei tempi di degenza
➤ Rianimazione aperta
➤ Obiettivi, utilità e problematiche della cartella clinica elettronica in T.I.
➤ Valutazione delle performance assistenziali in terapia intensiva
➤ Evoluzione delle competenze infermieristiche in T.I.
➤ Gestione del rischio integrato paziente e operatore
➤ Responsabilità professionali
Milano, 27 e 28 gennaio 2010 - Starhotel Ritz
Giovanni Becattini
Copyright 2009 The Authors
Journal compilation 2009 Blackwell Munksgaard
Acta Neurol Scand DOI: 10.1111/j.1600-0404.2009.01288.x
ACTA NEUROLOGICA
SCANDINAVICA
Is there a prognostic role for C-reactive
protein in ischemic stroke?
Corso G, Bottacchi E, Brusa A, Di Benedetto M, Giardini G, Lia C,
Reggiani M, Veronese Morosini M. Is there a prognostic role for
C-reactive protein in ischemic stroke?
Acta Neurol Scand: DOI: 10.1111 ⁄ j.1600-1.2009.01288.x.
2009 The Authors Journal compilation 2009 Blackwell Munksgaard.
Objectives – We investigated the relationship between C-reactive
protein (CRP)-values in the acute phase of stroke and the risk of
further fatal and non-fatal ischemic events. Materials and methods –
We analysed 462 consecutive incident ischemic strokes. Patients were
divided into two subgroups on the basis of a CRP cut-off level of
9 mg ⁄ l. Primary end points were any new vascular fatal and non-fatal
event recorded during the follow-up period. Results – During a followup of 2.27 years, in 132 patients occurred a primary end point. Patients
with CRP values ‡9 mg ⁄ l had more frequently primary end point. The
hazard ratio (HR) for cardiovascular events was 3.59; 1.93 for
cerebrovascular events; 7.43 for vascular deaths and 5.78 for death
from any cause. Cox proportional hazard multivariate analysis
identified CRP values ‡9 (HR = 4.19, 95% CI: 1.85–9.50, P = 0.001),
the lack of secondary prevention therapy at discharge (HR = 4.35,
95% CI: 1.87–10.1, P = 0.001), age >70 years (HR = 3.09, 95% CI:
1.04–9.24, P = 0.04) as independent predictors of fatal
events. Conclusions – CRP levels ‡9 mg ⁄ l, evaluated in incident
ischemic stroke within 24 h, predict a higher risk of further ischemic
events and mortality.
Introduction
Several papers have been published in the last
10 years on C-reactive protein (CRP), a peripheral
marker of inflammation, and its role in ischemic
disease (1–5). In a review of the literature on
markers of inflammation and cardiovascular disease, it is concluded that, in patients with stable
coronary disease or acute coronary syndromes,
CRP measurement may be useful as an independent marker for assessing likelihood of recurrent
events, including death, myocardial infarction, or
restenosis after percutaneous coronary intervention (6, 7). It is known that the risk of further
strokes in stroke survivals is high, but the risk
factors commonly used to predict recurrent events
or death have low sensitivity and specificity (3).
CRP values have been measured in patients
affected by transient ischemic attack or stroke,
with the aim of understanding its role as a
predictor of further cardio and ⁄ or cerebrovascular
G. Corso1, E. Bottacchi1,
A. Brusa1, M. Di Benedetto2,
G. Giardini1, C. Lia1, M. Reggiani1,
M. Veronese Morosini3
1
Department of Neurology, 2Department of
Biochemistry, 3Statistics Department, Ospedale
Regionale, Aosta, Valle dÕAosta, Italy
Key words: CRP; ischemic stroke; prognosis
Giovanni Corso, MD, Department of Neurology,
Ospedale Regionale, Viale Ginevra n 3, 11100 Aosta,
Italy
Tel.: +39 0165 543326
Fax: +39 0165 5433264
e-mail: [email protected]
Accepted for publication October 1, 2009
events (1–5). It has been demonstrated that its
values are unusually high after acute ischemic
stroke (1–5), and multiple studies have shown that
high CRP values are related to future risk of cardio
and ⁄ or cerebrovascular events and they are independent of age, stroke severity and of other wellknown risk factors such as hypercholesterolemia
and smoking (1–4, 8).
It is yet not clear what is the best timing of CRP
measurement after ischemic stroke and whether
repetitive or single measurements are the most
valuable. Previous studies have proved that a
single, non-fasting CRP measurement after ischemic stroke is a predictor of future fatal and nonfatal cerebrovascular events (1, 3, 4). A single
measure of CRP values within 72 h from stroke
onset is of prognostic value in selected populations
(1, 8), although according to the same author, in
patients with acute ischemic stroke, values at
discharge could correlate better with mid and
long-term prognosis, whereas peak measurement
A.O.U. Careggi - Firenze
Workshop di approfondimento
Venerdì 29 gennaio 2010
La prestigiosa rivista internaGian Domenico Giusti
zionale “ACTA NEUROLOGICA
Il trasferimento intra-ospedaliero
A.O. ‘S. Maria della Misericordia’ - Udine
SCANDINAVICA” ha recenteFabio Capuzzi - Moreno Pavani
del paziente critico
A.O.U. Maggiore della Carità Novara
mente pubblicato un imporTrasmettere a:
Daniele Tovoli
➤ Direzione U.O. Terapia Intensiva, Rianimazione e Anestesia
€
300
Azienda USL di Bologna
➤ Capo Sala/Coordinatore Infermieristico
tante ricerca clinica condotta
SCONTOaldiConv
egno
➤ Medico Intensivista
iscrivendosi
Paolo Vinci
e 2009
➤ Medico Anestesista Rianimatore
interamente presso il nostro
entro il 4 dicembr
Studio Legale
➤ Direttore Sanitario/Medico
Avv. Paolo Vinci & Associati
➤ Direttore Generale
Ospedale, frutto del lavoro
Per iscriversi: Tel. 02 83847.627 - Fax 02 83847.262 - Email: [email protected] - Sito: www.iir-italy.it
dell’équipe della Neurologia,
del Laboratorio Analisi Cliniche
e dell’Ufficio Statistico .
Questi gli autori: CORSO, BOTTACCHI, BRUSA, DI BENEDETTO, GIARDINI, LIA, REGGIANI, VERONESE MOROSINI.
Insomma, una ricerca scientifica tutta fatta a casa nostra!
Non si tratta del solito trafiletto congressuale ma di un articolo di ben otto pagine che
gli editori definiscono “originale”. In pratica noi clinici ci eravamo posti la domanda se il
valore di una proteina (la proteina C reattiva) potesse avere nei pazienti ricoverati con
ictus un valore prognostico, cioè potesse in qualche modo predire la severità e gli esiti
della malattia stessa.
Perché studiarla proprio nell’ictus: perché l’ictus è la terza causa di morte dopo le malattie
cardiovascolari e i tumori e rappresenta la principale causa d’invalidità nel mondo occidentale.
Ricercare un marker che nei pazienti colpiti da ictus ci permettesse “a priori” di conoscerne la prognosi, era diventato un nostro assillo quotidiano degli ultimi anni.
Tra i vari marcatori dosabili nel sangue abbiamo puntato sulla proteina C-reattiva (PCR)
che aveva avuto già segnalazioni per quanto riguarda l’infarto cardiaco, ma di contro
poche nell’ictus.
A far data dal 1° marzo
Sono stati così analizzati i dati del nostro Registro Epidemiologico CARe, ormai conosciuto
a livello mondiale per essere uno dei migliori registri di popolazione sull’ictus, ed è stato
valutato il valore della PCR nella fase acuta dell’ictus in 462 pazienti giunti consecutivamente alla nostra osservazione.
Oltre 3 anni di lavoro e di raccolta dati!
Non essendoci poi in letteratura un valore soglia del nostro marker (PCR), abbiamo dovuto
costruire tale valore confrontandolo con quello di soggetti sani.
1
I pazienti sono stati seguiti per alcuni anni; la media dell’intervallo di osservazione è di
circa 2 anni e mezzo. Si è visto che i pazienti con valori di PCR maggiore di 0.9 mg/dl, al
momento del ricovero, nel tempo andavano incontro ad un numero elevato di eventi rispetto ai pazienti con valori bassi di PCR.
Le nostre conclusioni sono state che elevate concentrazioni plasmatiche di PCR sono correlate ad un aumento del rischio di eventi cerebrovascolari e cardiovascolari fatali e
non fatali.
Questi dati carattere epidemiologico e clinico indicano che la determinazione della PCR nella fase acuta dell’ictus potrebbe essere utile come elemento aggiuntivo per la valutazione del rischio nella prevenzione secondaria di malattie cerebrovascolari.
Non solo, ma questa ricerca apre le porte anche ad un discorso di un possibile trattamento con farmaci in grado di abbassare i valori di PCR.
In alto la prima pagina della rivista.
NUOVI
RECAPITI
TELEFONICI
PER
L’UFFICIO
TRASPORTI
SECONDARI
l’Ufficio Trasporti Secondari è stato trasferito presso la nuova sede in Loc.
Grand Chemin, 24 a SaintChristophe.
Questi i nuovi recapiti:
TELEFONO
0165-231995
FAX
0165-362076
6
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
16 DICEMBRE 2009
MIGRAZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO
118 IN CENTRALE UNICA
speciale. Hanno preso parte all’iniziativa docenti di fama europea, provenienti dal Belgio, dalla Svizzera, dalla Francia e dall’Italia.
L’operazione di “migrazione” del Servizio Sanitario 118 presso la sede
della Centrale Unica del Soccorso è durata circa 15 minuti e non ha
fatto registrare alcun problema né per gli operatori né per gli utenti.
La Centrale Unica del Soccorso, che si trova a Saint-Christophe presso
la sede aeroportuale della Protezione civile, accoglie gli operatori della
Protezione civile, del Soccorso Alpino Valdostano, del Corpo Forestale
della Valle d’Aosta , dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Sanitario 118.
La Centrale Unica, prima in Italia, è concepita come sistema integrato
per il coordinamento e l’organizzazione dei principali enti dell’emergenza in Valle d’Aosta e nasce dall’esigenza di unificare le procedure
di comando e di intervento attraverso la sinergia e la razionalizzazione
degli interventi stessi e l’ottimizzazione delle risorse nel rispetto dei
diversi ruoli e competenze degli enti afferenti.
L’esempio delle buone pratiche applicate in anestesia presso il nostro
ospedale sono state segnalate tra le sedici in programma al convegno
“Terapia intensiva e rianimazione. Dall’organizzazione alla gestione
del rischio per il miglioramento della qualità clinica” che si è svolto a Milano alla fine del mese di gennaio. Nel corso di due giornate
di lavoro sono state analizzate le sedici realtà aziendali considerate all’avanguardia non solo dal punto di vista tecnologico ma anche
per l’organizzazione del lay-out di reparto, la riduzione dei tempi di
degenza, il controllo ed il contenimento dei costi, l’ “apertura” della
terapia intensiva, la valutazione delle performance assistenziali, la gestione del ischio e la prevenzione degli eventi avversi.
11 FEBBRAIO 2010
ESEGUITO UN PRELIEVO
MULTIORGANO
30/31 GENNAIO 2010
L’ASSISTENZA DEL 118
ALLA FIERA DI SANT’ORSO
16 DICEMBRE 2009
ATTIVAZIONE DEL CENTRO
PER IL TRATTAMENTO DEL TABAGISMO
Il SerT ha presentato alla stampa l’attivazione del Centro per il trattamento del tabagismo. Il servizio offre consulenze e un trattamento integrato specifico, di tipo sanitario e psicologico, individuale o di
gruppo, nel quadro delle iniziative della lotta contro il fumo di tabacco
e nel quadro dei progetti di trattamento delle diverse dipendenze.
28/29 GENNAIO 2010
LE GIORNATE CONCLUSIVE
DELLA SCUOLA DI CHIRURGIA
BARIATRICA
Si sono svolte anche quest’anno a Saint-Vincent le giornate conclusive
della Scuola Speciale Acoi di Chirugia dell’obesità. La scuola, diretta
dal dott. Rosaldo Allieta con il coordinamento del dott. Paolo Millo, ha
ospitato i chirurghi provenienti da tutta Italia che hanno preso parte
alle lezioni precedenti, tenutesi presso l’Ospedale “Parini” di Aosta. Il
dott. Allieta ha illustrato il bilancio di sei anni di attività della scuola
29 GENNAIO 2010
BEST PRACTICE IN TERAPIA
INTENSIVA E RIANIMAZIONE
Nel corso della notte tra giovedì 11 e venerdì 12 febbraio l’équipe multidisciplinare composta dai medici chirurghi e rianimatori
dell’Ospedale “Umberto Parini” di Aosta e dagli specialisti del Centro Interregionale Prelievi di Piemonte e Valle d’Aosta ha eseguito un
complesso intervento di prelievo multiorgano sul cadavere di un uomo
In occasione della ormai più che millenaria Fiera di Sant’Orso il Servizio
di Emergenza Sanitaria 118 ha messo a punto un piano di assistenza
ai cittadini ed ai turisti, con l’obiettivo di garantire il soccorso sanitario
durante la manifestazione e, contemporaneamente, il soccorso ordinario sul territorio ed in
particolare nella città
di Aosta.
Tra le novità di
quest’anno, l’impiego
di una nuova frequenza radio per le comunicazioni ed un innovativo sistema di localizzazione di uomini e
mezzi: ogni operatore
ed ogni autoambulanza era rintracciabile in
tempo reale grazie
ad un trasmettitore
radio. Un monitor in
sala operativa era in
grado di stabilire dove
fossero dislocati i soccorritori con l’evidente vantaggio di poter
allertare le squadre più vicine all’eventuale emergenza
23/29 GENNAIO 2010
WORKSHOP INTERNAZIONALE
DI ANESTESIA
Si è svolto a Courmayeur il workshop intensivo “International winter
course on ultrasound guided regional anestesia and pain blocks” organizzato dal dott. Alessandro Albani e dalla sua équipe. Il programma, oltre ad un fitto calendario di lezioni teoriche, interattive e multimediali, alternate a sessioni pratiche, prevedeva anche una pausa a
metà giornata, con la possibilità di frequentare le piste del comprensorio del Monte Bianco. Hanno preso parte all’iniziativa trenta medici
provenienti da Italia, Canada, Israele, Russia, Svizzera, Portogallo.
di sessantacinque anni, giunto venerdì 5 febbraio in Rianimazione a
causa di una grave emorragia cerebrale. Accertata la morte cerebrale
(come prevedono i termini di legge), si è proceduto al prelievo degli organi, come espresso in vita dal donatore stesso, socio dell’AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi). L’intervento, che è iniziato alle ore
21.30 ed è terminato intorno alle ore 04.00, ha permesso il prelievo
del fegato, dei reni, della cute e delle cornee. L’ultimo prelievo multiorgano eseguito in Valle d’Aosta risale al giugno 2009. “La donazione
degli organi è un grande esempio di umanità e di solidarietà – hanno
detto la dottoressa Monica Meucci, medico anestesista della Rianimazione del “Parini” e coordinatore del Centro Interregionale Prelievi di
Piemonte e Valle d’Aosta e il dottor Enrico Visetti, direttore della Rianimazione – ed è importante ricordare che la donazione degli organi e
dei tessuti rappresenta un segno di speranza per tutti coloro che sono
in attesa di un trapianto”.
26 MARZO 2010
DISCUSSIONE DELLE
TESI DI LAUREA
IN INFERMIERISTICA
Sette studentesse hanno concluso il corso di studi in infermieristica
discutendo, presso la Sala Cogne della Pépinière d’Entreprises Espace Aoste, la tesi di laurea. Gli studenti iscritti all’Anno Accademico
2009/2010 sono, complessivamente, 66 (più 9 fuori corso).
7
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
IL PIANO DI ASSISTENZA DEL SERVIZIO SANITARIO 118
AI GIOCHI MONDIALI MILITARI INVERNALI
I
n occasione dei Giochi Mondiali Militari Invernali
che si sono svolti dal 20 al 25 marzo il Servizio
Sanitario 118 dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta
ha messo a punto un sistema di assistenza dedicato
agli oltre ottocento atleti, a tutto il personale di
staff e al pubblico che ha affollato, nelle giornate di
gara, le località interessate.
Il piano di assistenza ha visto la presenza di un
medico rianimatore e di uno specialista in manovre
di rianimazione sul luogo di svolgimento di ogni
gara, a partire da un’ora prima dello start fino ad
un’ora dopo la chiusura degli eventi, per l’assistenza
degli atleti e del pubblico.
Per garantire il regolare svolgimento delle gare era
prevista la figura di un medico reperibile esperto in
manovre rianimatorie, immediatamente disponibile
in caso di impiego del medico titolare per l’eventuale
azione di soccorso.
Oltre alle autoambulanze dislocate nelle zone di
gara, il Servizio Sanitario è stato implementato
dall eliambulanza “Sierra-Alfa 2”, in dotazione
alla Protezione Civile, con equipaggio sanitario e
attrezzature per la rianimazione a bordo. “SierraAlfa 2” era posizionato nei pressi delle piste di sci
di Pila, sede del SuperG durante la competizione e
sempre immediatamente reperibile dall’aeroporto
Corrado Gex, garantendo il servizio per tutta la
durata delle effemeridi (circa dodici ore).
Nelle giornate contraddistinte da condizioni
meteo avverse, che hanno impedito l’utilizzo
dell’eliambulanza, i medici di equipaggio ed
eventualmente i medici reperibili sono stati
impiegati a bordo delle autoambulanze in modo
da formare unità mobili di rianimazione pronte ad
ogni evenienza, in sostituzione dell’elicottero.
Le autoambulanze sono state fornite dai Volontari
del Soccorso 118 e dalla Croce Rossa Italiana.
Ogni equipaggio era composto da tre volontarisciatori e dotato delle attrezzature sanitarie
per il primo soccorso di base, di defibrillatore
automatico portatile e del materiale necessario
per l’immobilizzazione del paziente.
Per la gara di sci alpino di mercoledì 24 marzo
a Gressoney-Saint-Jean, visti l’orario pomeridiano
ed il termine oltre le effemeridi serali (ore
18.50, limite orario di sicurezza), è stata
impiegata, in sostituzione dell’eliambulanza,
un’ autoambulanza di soccorso avanzato oltre
all’ambulanza per il soccorso di base, con un
medico rianimatore a bordo.
Il defibrillatore automatico portatile era sempre a
disposizione del medico rianimatore, trasportato
da un volontario sciatore direttamente sulle piste,
in caso di necessità.
L’assistenza sanitaria con autoambulanza è stata
garantita anche durante le cerimonie di apertura
e di chiusura dei Giochi; nel corso della cerimonia
inaugurale è stata allestita in piazza Chanoux una
tenda P.M.A. (Posto Medico Avanzato) della Croce
Rossa Italiana.
Nomination per il
dottor Giuseppe D’Alessandro
al XL Congresso Nazionale
della Società dei Neurologi Italiani
B
el risultato per il neurologo dell’Ospedale
Parini di Aosta, Dott. Giuseppe D’Alessandro,
al XL Congresso Nazionale della SIN (Società
dei Neurologi Italiani) svoltosi di recente a
Padova dove, oltre ad essere stato invitato per
presentare i risultati di una indagine condotta in
Valle d’Aosta sulla prevalenza dell’ictus cerebrale
e la disabilità ad esso conseguente (studio tra
l’altro pubblicato sulla rivista internazionale
“Neurological Science”), ha anche presentato un
poster sui risultati dell’indagine PRIA: Prevenzione
dell’Ictus cerebrale nella città di Aosta. Si tratta di
uno studio promosso da ALICE (l’associazione di
volontariato contro l’Ictus Cerebrale, fondata da
Giuseppe D’Alessandro nel 1997 e attualmente
realtà nazionale con sede in 18 regioni italiane),
con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Aosta e col
contributo dell’Assessorato alla Sanità della regione Valle d’Aosta. L’indagine, svoltasi
nel corso del 2008, ha riguardato 2263 cittadini residenti nel comune di Aosta e ha
rilevato (come già illustrato nel corso di una conferenza stampa tenutasi qualche mese
fa ad Aosta) che nella nostra città, rispetto ai dati nazionali, vi è un buon controllo dei
fattori di rischio vascolare - e in particolare dell’ipertensione arteriosa - e che circa il
10% di soggetti è ad alto rischio di ictus cerebrale.
“Mi ritengo molto soddisfatto del riconoscimento anche perché il lavoro è stato
selezionato insieme ad altri 5 tra i 450 poster in programma per quel giorno. Purtroppo
la logica che sottende la premiazione (ricerche effettuate in laboratorio da parte di
universitari, ecc.) non ha permesso di trasformare la nomination in premio”.
Luca Cavoretto, responsabile sanitario dei Giochi Mondiali Militari e Guido Giardini, responsabile
dell’Ambulatorio di Medicina di Montagna, insieme a Giuliano Razzoli, medaglia d’oro nello slalom speciale
ai Giochi Militari, oro olimpico a Vancouver 2010 e atleta del nostro Centro Sportivo Esercito
Tutti i medici impegnati durante i Giochi,
compresi quelli reperibili, erano rianimatori o
esperti in manovre di rianimazione, in possesso di
comprovate capacità sciistiche, esperti in soccorso
alpino, esperti in materia di assistenza alle gare
di sci.
Il sistema è stato studiato con l’obiettivo di fornire
l’assistenza adeguata alla manifestazione, senza
penalizzare il normale assetto organizzativo del
118-Protezione Civile.
13° CAMPIONATO ITALIANO DI SCI
PER OPERATORI DEL SERVIZIO TRASPORTO INFERMI
di Patrizia Petey – Segreteria Direzione generale
Si è svolta a Pinzolo (TN) la tredicesima edizione dei campionati italiani degli operatori del Trasporto infermi. Ottocento
i partecipanti, suddivisi in 53 squadre in rappresentanza di dodici regioni italiane. Per la Valle d’Aosta era presente la
squadra dei Volontari del Soccorso della Valpelline che ormai da 5 anni partecipa alla manifestazione.
Estremamente positivo il risultato raccolto dall’Associazione che si è classificata al 2° posto assoluto. Tra i risultati
migliori spiccano i podi di Conte, Junod, Cheillon, Petey, Aguettaz e Bredy.
La manifestazione è importante non solo sotto il profilo sportivo, ma anche perché rappresenta un momento di
confronto tra le varie realtà del soccorso operanti in Italia.
8
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
LE NOSTRE ESPERIENZE
P
rosegue anche su questo numero l’iniziativa di “dare voce” e
spazio alle esperienze di chi lavora o, come in questo caso, di chi
sta ancora studiando. Un grazie sentito alla SC Formazione Personale
Infermieristico ed in particolare a Roberta Oriani, vero motore della
rubrica.
A QUESTO PUNTO PARLIAMO NOI: “I PRIMINI”
DEL CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA
Inviata speciale CHANTAL CERISE; hanno collaborato STÉPHANIE
PERRIN, ARIANNA MARTHYN.
Sono Chantal, studentessa del primo anno di corso universitario di
Infermieristica. Sono in reparto e sono pronta a cogliere l’opportunità
di poter finalmente “ dire la nostra” sull’esperienza dei primi mesi al
corso di laurea in Infermieristica; perciò “indosso” per qualche ora
il ruolo di inviato speciale tra i miei compagni di corso che stanno
affrontando il primo tirocinio nelle sedi didattiche.
Chantal: Stéphanie, come ti è sembrato l’inizio di questa avventura al corso di laurea in Infermieristica ?
Sembra ieri quando davanti all’Università aspettavo di iniziare questa
nuova avventura nel mondo infermieristico e, invece, sono già trascorsi parecchi mesi: ecco che gli esami del primo semestre sono già
conclusi e anche il tirocinio sta per volgere al termine. Quanta fatica
affrontare gli esami teorici, ma anche quanto entusiasmo pensando
all’esperienza pratica: il reparto, la persona malata…”mamma mia”
quante responsabilità!
Chantal: Stéphanie, e se ti fermassi un attimo a riflettere rispetto ai questi primi mesi?
Beh, per quanto riguarda le lezioni teoriche credo siano state molto
interessanti. Sicuramente la frequenza obbligatoria e l’orario dei corsi
ci costringono a passare buona parte della giornata in aula, ma con
una buona organizzazione si riesce a ritagliare anche del tempo libero
per dedicarsi ai propri interessi. Anche i vari laboratori sono stati molto utili, soprattutto per avvicinarsi al tirocinio nel migliore dei modi.
Forse avrei avuto bisogno di maggiori esercitazioni delle tecniche richieste in tirocinio per poterlo affrontare nel modo migliore.
Chantal : Arianna cosa ne dici del gruppo classe?
In questi primi mesi all’università si è formato un bel gruppo classe,
numeroso ma anche collaborante, con cui abbiamo vissuto le molte lezioni teoriche in cui si sono affrontati gli argomenti utili per le
materie del prossimo semestre e per costruire le basi della nostra
esperienza di tirocinio. Inoltre abbiamo sperimentato con gli studenti
del terzo anno che avevano il ruolo di “docenti”, le varie tecniche
infermieristiche, “provando sui manichini” prima di affrontare la persona in “carne ed ossa”. Mamma mia che paura anche solo pungere il
braccio del manichino! E il pensiero era subito rivolto al paziente che
avremmo trovato nel letto: sarò capace? gli farò male? cosa mi dirà?
Chantal: Allora oltre alla teoria c’è anche la pratica!
Siamo arrivati, finalmente, in ospedale! Da tre settimane ormai abbiamo iniziato il tirocinio e questa è la parte più bella. Il rapporto con
il paziente è bellissimo e gratificante. Molte volte sono loro, i malati,
ad incoraggiarti nelle varie tecniche: probabilmente vedono nei nostri
occhi la paura e l’insicurezza di “chi è alla prime armi”. Devo dire che,
anche le nostre guide di tirocinio e i nostri tutor hanno cercato veramente tutte le strategie per rendere l’inserimento nella realtà ospedaliera formativa e accogliente.
L’unico aspetto negativo di questo corso di laurea è che il tempo libero
è ormai un ricordo: cinque giorni su sette siamo impegnati mattina
e pomeriggio per le lezioni ma è uno sforzo che si fa volentieri. Beh
BENVENUTI IN AZIENDA
AL VIA LA SECONDA EDIZIONE
DEL CORSO PER NEO ASSUNTI
envenuti in Azienda: questo il titolo del percorso di accoglienza destinato ai neo-assunti (di ruolo e interinali, area del comparto) nella nostra organizzazione. Si tratta di
una serie di incontri frontali dove i nuovi operatori avranno modo di conoscere la realtà
aziendale in cui si trovano a lavorare. Dopo una prima edizione svoltasi lo scorso anno,
che ha coinvolto oltre 70 amministrativi, a fine aprile prenderà il via la seconda edizione,
con una prevalenza di operatori
sanita
sanitari e tecnici (circa 90 persone
sone). Questi i temi trattati nelle
tre m
mattinate: l’organizzazione
azie
aziendale, gli aspetti etici, le
stru
strutture e gli strumenti della
com
comunicazione istituzionale,
il rrapporto di lavoro, la sicurez
rezza sul lavoro, la gestione
de
delle risorse umane, il sistema
co
contabile, gli aspetti tecnicopa
patrimoniali, le norme di
in
interesse generale per una
PPubblica Amministrazione,
lla formazione e l’aggiornamento professionale, il
sistema informatico aziendale, la promozione della
salute, il benessere organizzativo, la conciliazione tra tempi di vita e di
lavoro, il funzionamento
dell’asilo nido aziendale. Come si può vedere
dal programma, una
full immersion a 360°
per capire e conoscere
la realtà in cui si opera. Tutti i docenti sono dipendenti
d ll’A i d che
h da
d annii lavorano
l
dell’Azienda,
neii settori di propria competenza. Ai partecipanti verrà consegnato un kit didattico, contenente materiale informativo
tra cui il vademecum “Benvenuti in Azienda”.
Il corso si cocluderà nel mese di maggio. Considerata l’importanza che lo stesso riveste,
sotto il profilo comunicativo e formativo/informativo, è prevista una ulteriore edizione a
fine 2010.
Infine vorrei dire anch’io, Chantal, la mia opinione rispetto a questo
percorso.
Sono molto contenta e soddisfatta di aver scelto questo corso di laurea, perché è molto interessante e soprattutto ben organizzato. Mi
piace molto questa alternanza tra lezioni teoriche e il tirocinio in quanto ci permette di mettere in pratica le nozioni apprese in aula. Poi
apprezzo molto i numerosi laboratori che vengono inseriti tra le ore
di teoria; questi sono molto utili perché permettono di concentrarsi su
un argomento e di approfondirlo in tutti i suoi dettagli. Inoltre trovo
positiva la disponibilità della maggior parte dei docenti, infatti molti
sono disposti ad organizzare degli incontri per chiarire alcuni nostri
dubbi su determinati argomenti. Per concludere posso dire che questo
corso di laurea richiede molto tempo e molti sacrifici ma ne vale veramente la pena!
ACCOGLIENZA IMMIGRATI
E BUONE PRASSI ASSISTENZIALI
Segnalato il nostro servizio accoglienza cittadini stranieri
di Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione
di Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione
B
ormai siamo diventati “ grandi”!
L’
Istituto Superiore di sanità, su incarico del Ministero della Salute, sta coordinando un progetto di ricerca nazionale
dal titolo “Migrazione e Salute”. Il progetto viene realizzato con la partecipazione di enti quali l’Università La Sapienza di Roma, l’istituto di ricerca Labos e la Caritas di Roma ed è richiesta la partecipazione attiva di tutte le regioni
e le Province Autonome italiane.
Nell’ambito del progetto è previsto anche uno studio di “caso” in ciascuna regione su una struttura particolarmente
“dedicata” alla popolazione immigrata. Lo scopo dell’intervento è individuare delle buone prassi assistenziali con
particolare attenzione alla fruibilità dei servizi che si avvalgono di un approccio multidisciplinare nell’erogazione delle
prestazioni socio-sanitarie.
L’approfondimento delle caratteristiche qualitative dei servizi socio-sanitari più innovativi ed efficienti in relazione ai
bisogni di salute degli immigrati
consentirà, al termine della ricerca,
di proporre delle “raccomandazioni” per tutti coloro che operano nel
settore.
In Valle d’Aosta sono stati ritenutimeritevoi di studio e di approfondimento i servizi offerti dal SISI (Sportello Informativo Salute Immigrati),
dall’ambulatorio di medicina di base
per gli stranieri, dai mediatori culturali nelle strutture ospedaliere. In
sintesi il nostro progetto aziendale
di promozione della salute, Migrant
Friendly Hospitals, inserito da anni
nell’alveo della rete internazionale
Health Promoting Hospitals (HPH).
Il primo step consisterà nella compilazione di un questionario e in una
serie di interviste (incontri di approfondimento) da parte dei ricercatori
di Labos con i referenti di progetto e
con gli operatori interessati (medici,
amministrativi, mediatori).
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
9
LA NUOVA DISCIPLINA SANZIONATORIA
NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONE
DOPO IL DECRETO BRUNETTA
di Monia Carlin – Dirigente SC Personale
Qualcuno di voi avrà letto (o sicuramente lo avrà sentito nominare) il Decreto legislativo n. 150 del 2009, altrimenti definito
“Decreto Brunetta”, dal nome del celebre ministro che lo ha
promosso. Il decreto introduce parecchie novità (o forse sarebbe
meglio dire che in alcuni casi riprende i contenuti di norme già
esistenti, ma scarsamente applicate), non sempre di immediata
comprensione se non si è masticata un po’ di materia giuridica.
Ringrazio quindi Monia Carlin che ha cercato di rendere comprensibile ai nostri lettori la parte del decreto che riguarda la
nuova disciplina sanzionatoria. Nei prossimi numeri vedremo di
“decriptare” anche altre parti del testo normativo.
N
ella Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre 2009, n. 254 - Supplemento Ordinario n. 197 - è stato pubblicato il Decreto
Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 “Attuazione della legge
4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
Pubbliche Amministrazioni” a tutti noto come Decreto Brunetta,
entrato in vigore il 16 novembre 2009.
Le disposizioni del presente Decreto recano una riforma organica della disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle
Amministrazioni Pubbliche, intervenendo in particolare in materia di
contrattazione collettiva, di valutazione delle strutture e del personale,
di valorizzazione del merito, di promozione delle pari opportunità, di
dirigenza pubblica e di responsabilità disciplinare. L’obiettivo precipuo
del legislatore è quello di assicurare una migliore organizzazione del
lavoro pubblico, elevati standard qualitativi ed economici delle funzioni e dei servizi, l’incentivazione della qualità della prestazione lavorativa, la selettività e la concorsualità nelle progressioni di carriera, il
riconoscimento di meriti, la selettività e la valorizzazione delle capacità
e dei risultati ai fini degli incarichi dirigenziali, il rafforzamento dell’autonomia, dei poteri e della responsabilità della dirigenza, l’incremento
dell’efficienza del lavoro pubblico, la trasparenza dell’operato delle
Amministrazioni Pubbliche anche a garanzia della legalità, nonchè il
contrasto alla scarsa produttività e all’assenteismo.
In particolare, proprio in relazione allo scopo di combattere l’assenteismo e la scarsa produttività e quindi di potenziare il livello di efficienza
degli uffici pubblici, la riforma Brunetta ha, tra l’altro, apportato alcune importanti modifiche in materia di responsabilità disciplinare dei
dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni. Va prioritariamente chiarito che la responsabilità disciplinare è quella forma di responsabilità,
aggiuntiva rispetto a quelle penale, civile, amministrativo-contabile e
dirigenziale, in cui incorre il lavoratore che non osserva gli obblighi
contrattualmente assunti. Tale responsabilità comporta l’applicazione,
da parte del datore di lavoro, di sanzioni disciplinari che variano in
relazione alla gravità dell’infrazione commessa.
Le disposizioni del Decreto Brunetta che regolano la responsabilità
disciplinare, immediatamente applicabili a decorrere dalla data di entrata in vigore del Decreto stesso, costituiscono norme imperative. La
tipologia delle infrazioni e delle relative sanzioni è definita dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. Per quanto concerne, in particolare, i dipendenti, a tempo determinato o indeterminato, del Servizio
Sanitario Nazionale le sanzioni comminabili, in relazione alla gravità
dell’infrazione, sono:
per il personale del comparto il rimprovero verbale; il rimprovero scritto (censura); la multa di importo variabile fino ad un massimo di quattro ore di retribuzione; la sospensione dal servizio con privazione della
retribuzione fino a dieci giorni; la sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da undici giorni fino ad un massimo di sei
mesi; il licenziamento con preavviso; il licenziamento senza preavviso;
per la dirigenza la recente ipotesi di accordo, non ancora vigente,
ripristina le sanzioni conservative prevedendo la censura scritta; la
sanzione pecuniaria; la sospensione dal servizio con privazione della
retribuzione; il licenziamento con preavviso; il licenziamento senza
preavviso.
Le suddette sanzioni disciplinari costituiscono un numerus clausus. Il
che ne consegue che sanzioni inflitte, al di fuori di tale elenco tipico,
sono illegittime.
La riforma Brunetta ha individuato alcune fattispecie di infrazioni che
comportano il licenziamento del pubblico dipendente ovvero:
s falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l’alterazione
dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente, ovvero giustificazione dell’assenza dal servizio mediante una
certificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di malattia;
s assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche
non continuativi, superiore a tre nell’arco di un biennio o comunque
per più di sette giorni nel corso degli ultimi dieci anni ovvero mancata
ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine
fissato dall’amministrazione;
s ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto dall’amministrazione
per motivate esigenze di servizio;
s falsità documentali o dichiarative commesse ai fini o in occasione
dell’instaurazione del rapporto di lavoro ovvero di progressioni di
carriera;
s reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o
moleste o minacciose o ingiuriose o comunque lesive dell’onore e
della dignità personale altrui;
s condanna penale definitiva, in relazione alla quale e’ prevista l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ovvero l’estinzione, comunque
denominata, del rapporto di lavoro;
s prestazione lavorativa, riferibile ad un arco temporale non inferiore al
biennio, per la quale l’amministrazione di appartenenza formula, ai
sensi delle disposizioni legislative e contrattuali concernenti la valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche, una valutazione
di insufficiente rendimento e questo e’ dovuto alla reiterata violazione
degli obblighi concernenti la prestazione stessa.
Fatte queste premesse quali sono le forme ed i termini per il procedimento disciplinare?
Al riguardo il Decreto Brunetta prevede una diversa procedura in relazione all’entità della sanzione da irrogare ed alla qualifica del Responsabile della struttura di appartenenza del dipendente sanzionabile.
In particolare per le infrazioni di minore gravità, per le quali e’ prevista
GLI ATTI DELIBERATIVI ASSUNTI
DALL’AZIENDA USL
PUBBLICATI SUL SITO INTERNET
In attuazione al cosiddetto “Decreto Milleproroghe” (disposto di
cui all’art. 32 della Legge 18.06.2009 n. 69, recante “Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività
nonché in materia di processo civile”, come modificato dall’art. 2
del D.L. 30.12.2009 n. 194) gli atti deliberativi vengono pubblicati in via telematica sul sito internet www.ausl.vda.it (home page,
servizi in rete, albo deliberazioni del Direttore generale) per dieci
giorni, oltre che in formato cartaceo all’Albo pretorio.
Dal 1° luglio 2010 la pubblicazione degli atti deliberativi sarà effettuata esclusivamente in forma telematica, in quanto solamente a partire da tale data le pubblicazioni in forma cartacea non
avranno effetto di pubblicità legale.
l’irrogazione di sanzioni superiori al rimprovero verbale ed
inferiori alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione per più di dieci giorni, il responsabile della
struttura in cui il dipendente lavora, anche in posizione di
comando o di fuori ruolo, con qualifica dirigenziale, quando ha notizia di comportamenti sanzionabili, provvede
senza indugio e, comunque entro il termine perentorio di
20 giorni, alla contestazione dell’addebito al dipendente
interessato nonché alla sua audizione, con un preavviso di
almeno 10 giorni. In sede di contraddittorio il dipendente
può farsi assistere da un procuratore o da un rappresentante dell’associazione sindacale cui aderisce o conferisce
mandato. Entro il termine fissato il dipendente convocato,
se non intende presentarsi, può, in alternativa, inviare una
memoria scritta o, in caso di impedimento, richiedere, con
motivata istanza un rinvio dell’audizione. In caso di differimento superiore a 10 giorni, il termine per la conclusione
del procedimento è prorogato in misura corrispondente. Il
differimento può essere disposto una sola volta ed il procedimento disciplinare deve concludersi entro il termine
perentorio di 60 giorni dalla contestazione dell’addebito.
Se, invece, il responsabile della struttura non ha qualifica
dirigenziale oppure se la sanzione da applicare è più grave, il responsabile stesso trasmette gli atti, entro 5 giorni dalla notizia del fatto, all’Ufficio per il procedimento disciplinare. Per quanto concerne
l’Azienda USL della Valle d’Aosta il suddetto ufficio è stato individuato
nella Struttura Complessa Personale.
La Struttura Complessa Personale procede, quindi, alla contestazione
dell’addebito al dipendente, lo convoca per il contraddittorio a sua
difesa, istruisce e conclude il procedimento.
Se la sanzione da applicare è più grave di 10 gg. di sospensione, i termini, iniziale e finale del procedimento disciplinare, sono raddoppiati
(40 giorni per la contestazione dell’addebito; 120 giorni per la conclusione). Il termine per la contestazione dell’addebito decorre dalla data
di ricezione degli atti o dalla data nella quale la Struttura Complessa
Personale ha, altrimenti, acquisito notizia del fatto disciplinarmente
rilevante.
Nell’ambito del procedimento disciplinare qualsiasi comunicazione al
dipendente, e’ effettuata tramite posta elettronica certificata, nel caso
in cui il dipendente dispone di idonea casella di posta, ovvero tramite
consegna a mano. Per le comunicazioni successive alla contestazione
dell’addebito, il dipendente può indicare, altresì, un numero di fax, di
cui egli o il suo procuratore abbia la disponibilità. In alternativa all’uso
della posta elettronica certificata o del fax ed altresì della consegna a
mano, le comunicazioni sono effettuate tramite raccomandata postale con ricevuta di ritorno. Il dipendente ha diritto di accesso agli atti
istruttori del procedimento.
La violazione dei termini, iniziale e finale comporta, per la Pubblica
Amministrazione, la decadenza dall’azione disciplinare. Al riguardo
preme evidenziare che la riforma Brunetta ha previsto un’espressa sanzione disciplinare per le ipotesi di mancata attivazione o di decadenza immotivate dei procedimenti disciplinari. In particolare il mancato
esercizio o la decadenza dell’azione disciplinare, dovuti all’omissione
o al ritardo, senza giustificato motivo, degli atti del procedimento
disciplinare o a valutazioni sull’insussistenza dell’illecito disciplinare
irragionevoli o manifestamente infondate, in relazione a condotte
aventi oggettiva e palese rilevanza disciplinare, comporta, per i soggetti responsabili aventi qualifica dirigenziale, l’applicazione della
sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con privazione
della retribuzione in proporzione alla gravità dell’infrazione non perseguita, fino ad un massimo di tre mesi in relazione alle infrazioni
sanzionabili con il licenziamento, ed altresì la mancata attribuzione
della retribuzione di risultato per un importo pari a quello spettante
per il doppio del periodo della durata della sospensione. Ai soggetti
non aventi qualifica dirigenziale si applica la predetta sanzione della
sospensione dal servizio con privazione della retribuzione, ove non
diversamente stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
Infine, per completezza di informazioni, preme sottolineare che le
sanzioni disciplinari non si applicano al personale che opera all’interno dell’Azienda USL con contratti di lavoro autonomo (contratti libero professionali o collaborazioni coordinate e continuative) nonché
al personale somministrato.
10
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
ADOTTATO IL REGOLAMENTO SUL “MOBBING”
U
di Daniela Tarello – Direttore SC Affari Generali e Legali
n problema in crescita in tutta Europa e con risposte ancora frammentate da parte delle varie
legislazioni nazionali; un fenomeno che, originariamente qualificato come sindrome depressiva (per la
quale quindi era sempre necessario un accertamento
medico), viene ora considerato lesione dei diritti del
lavoratore; una giurisprudenza chiamata a sopperire alle carenze legislative con sentenze talora contrastanti che cercano tuttavia di trovare una strada
univoca da seguire: queste sono le premesse per cercare di inquadrare quella serie di atti e operazioni che
vanno sotto il nome di “mobbing”.
Ma che cosa si intende per mobbing nell’ambiente
di lavoro? Viene definito così l’insieme di comportamenti che integrano maltrattamenti sistematici
nei confronti di un lavoratore da parte del datore di
lavoro o dei superiori gerarchici. In sintesi vengono
considerate violenze morali e persecuzioni psicologiche quelle azioni (comportamenti, parole, atti, gesti,
scritti), comunque e da chiunque attivate nell’ambito
lavorativo, che mirano esplicitamente ad arrecare offesa alla personalità, alla dignità e all’integrità psicofisica del lavoratore, nonché a metterne in pericolo
l’impiego o a degradare il clima lavorativo. Tali azioni
sono quelle svolte con carattere sistematico, duraturo
ed intenso.
In realtà, seppur non oggetto di una normativa ad
hoc, alcune norme fanno cenno a comportamenti che possono essere ricondotti alla fattispecie del
mobbing.
Si ricordano, in proposito, il D.lgs. n. 216 del 2003,
che, recependo una direttiva europea, detta le disposizioni per attuare la parità di trattamento, nell’ambito lavorativo, indipendentemente dalla religione,
dalle convinzioni personali, dagli handicap, dall’età
e dall’orientamento sessuale, e dispone le misure
necessarie affinché tali fattori non siano causa di
discriminazione; il D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, che,
tutelando la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro,
recepisce una nozione amplissima di salute intesa
come “stato di completo benessere, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia
e infermità”; e, infine, relativamente al servizio sanitario nazionale, i nostri Contratti Collettivi Nazionali
di Lavoro, ognuno dei quali, per il personale dell’Area
contrattuale di riferimento, prevede la costituzione di
un Comitato Paritetico sul fenomeno del Mobbing.
L’Azienda U.S.L., da anni impegnata sul fronte delle
politiche aziendali volte a favorire il benessere dei
dipendenti e in aderenza al dettato normativo più
sopra illustrato, ha costituito, alla fine del 2008, la
Commissione paritetica , composta da rappresentanti aziendali (chi scrive) e sindacali (dott.ssa Carla
Moussanet e dott. Martino Cristoferi) con il compito,
tra gli altri, di redigere un regolamento aziendale sul
mobbing.
Al termine dei lavori è stato prodotto un documento,
poi sottoposto all’approvazione delle tre aree sindacali e successivamente recepito con deliberazione
n. 1937 del 28/12/2009, pubblicato sulla Intranet
aziendale: Andromeda - Area Tecnico –amministrativa / Affari Generali / Mobbing.
In sintesi, che cosa prevede il regolamento?
Innanzi tutto esplicita il principio in base al quale
l’Azienda U.S.L. Valle d’Aosta riconosce e garantisce
il diritto di ogni lavoratore ad un ambiente di lavoro
sicuro e rispettoso della dignità di ognuno, che non
discrimina i lavoratori in base alle proprie condizioni
personali e sociali e alle proprie convinzioni, o alle
proprie condizioni fisiche e psichiche, riconoscendo
che le molestie morali e il mobbing possono costituire grave rischio per la salute dei lavoratori e per
l’organizzazione.
Definisce poi i comportamenti che caratterizzano il
mobbing per il contenuto vessatorio e per le finalità persecutorie, e si traducono in critiche, molestie,
minacce, maltrattamenti verbali esasperati e in atteggiamenti che danneggiano la personalità del lavoratore, quali la delegittimazione di immagine (anche di
fronte a soggetti esterni all’Azienda), l’isolamento, il
trasferimento ingiustificato, il licenziamento, le dimissioni forzate, la perdita di potere formale e informale
e del grado di influenza sugli altri, l’ingiustificata rimozione da incarichi già affidati, il pregiudizio delle
prospettive di progressione di carriera, l’esclusione o
immotivata marginalizzazione dalla comunicazione
di informazioni rilevanti per lo svolgimento delle attività lavorative, la sottostima sistematica dei risultati
ottenuti, l’attribuzione di compiti molto al di sotto o
molto al di sopra delle possibilità professionali o della
condizione fisica e di salute, gli attacchi alla reputazione, la creazione di falsi pettegolezzi, insinuazioni
malevoli, segnalazioni diffamatorie, informazioni volutamente errate.
Il danno di natura psico-fisica provocato dagli atti e
comportamenti di tal genere diventa rilevante quando comporta la menomazione della capacità lavorativa, ovvero pregiudica l’autostima del lavoratore che
li subisce, ovvero si traduce in forme depressive o in
un danno psico-fisico, colpendo le relazioni sociali,
le attività lavorative, la personalità e la dignità del
lavoratore.
Quali sono allora le azioni che l’Azienda pone in essere a difesa dei lavoratori colpiti da mobbing? Innanzi
tutto, nei confronti di coloro che si rendono colpevoli
di azioni di mobbing, si configura responsabilità disciplinare e si applicano le misure previste dalla contrattazione collettiva, quali, per il personale del comparto, il deferimento alla Commissione di disciplina con
opportuna relazione scritta; per il personale dirigente
di tutti i ruoli, le determinazioni della Direzione Strategica, in ordine alla valutazione del Dirigente, oltre a
ogni altra iniziativa ritenuta opportuna.
Per tutelare al meglio il lavoratore è prevista l’istituzione, a breve, di una “Commissione di Garanzia” a
cui sono attribuite le seguenti funzioni:
s raccogliere le denuncie dei lavoratori sulle azioni
e comportamenti che possono configurare “mobbing”;
s esaminare la pratica al fine di valutare l’effettiva
sussistenza di condizioni di maltrattamenti e di discriminazioni;
s ascoltare il lavoratore e acquisire ogni informazione utile;
s formulare ogni proposta utile per prevenire e reprimere situazioni vessatorie e persecutorie, nonché
fornire all’Amministrazione tutti i dati necessari per
l’eventuale avvio del procedimento disciplinare
La Commissione sarà composta dal Direttore Generale o suo delegato, dal Medico competente, da uno
psicologo, da un componente del Comitato Pari Opportunità (CPO), dal Direttore dell’Area di appartenenza del lavoratore, da un rappresentante della S.C.
Personale con adeguate competenze e, qualora se ne
ravvisi la necessità, da un rappresentante sindacale.
Tuttavia, il lavoratore che ha subito violenza morale
o persecuzione psicologica, se non ritiene di rivolgersi alla Commissione di garanzia è libero di avvalersi
delle procedure di conciliazione previste dai contratti
collettivi o, in sostituzione, può promuovere il tentativo di conciliazione anche attraverso le rappresentanze aziendali sindacali.
Ultimi Accordi e Regolamenti di interesse sindacale
sottoscritti, consultabili sul sito Internet dell’Azienda USL
(percorso: servizi amministrativi / organizzazione e sviluppo risorse umane / accordi sindacali)
di Adelaide Lalla Paolone - SC OSRU – Ufficio relazioni sindacali
AREA DEL COMPARTO
Accordo decentrato sulla mobilità e sui trasferimenti – siglato in
data 08/02/2010.
L’accordo rinnova il precedente del 2006. La revisione dell’accordo rientra
in un lavoro più ampio di revisione/aggiornamento degli accordi decentrati
aziendali vigenti ed è frutto del lavoro della Commissione paritetica cosiddetta “mobilità”, lavoro che è stato presentato al tavolo sindacale allargato
per la necessaria approvazione e sottoscrizione. L’art. 3 del nuovo CCNL
- biennio economico 2008-2009 - imponeva una sostanziale differenza
rispetto alla precedente norma contrattuale (art. 18 comma 2 del CCNL
integrativo del 2001) per quanto riguarda il raggio di chilometraggio entro
cui l’Azienda, nell’esercizio del proprio potere organizzatorio, può disporre
la mobilità interna, passando da 10 a 25 km. Il nuovo CCNL però prevede,
al tempo stesso, deroghe all’ambito territoriale, in misura inferiore, previo
confronto in sede regionale. La trattativa regionale ha recepito l’istanza sindacale, per cui è stato mantenuto il raggio di 10 km definito dalla precedente regolamentazione. L’accordo in questione descrive le differenti tipologie
di mobilità e ne esplicitata le modalità di attivazione. Il termine generico
“trasferimento” ricomprende, in effetti, molteplici tipologie di “spostamento” da una sede lavorativa all’altra, per cui si è ritenuto opportuno, nel testo
regolamentare, di fare chiarezza sulla differente terminologia:
Trasferimenti: al fine di garantire la possibilità al personale dipendente
di vedere esaminate le proprie aspirazioni personali, l’Azienda, in caso di
necessità di copertura di posti, attiva una procedura di presentazione di
candidatura per lo spostamento volontario in ciascuna delle quattro aree
oppure per il trasferimento, rientrante nel potere organizzatorio dell’Azienda, in una località distante fino a 10 km da quella della sede di servizio. Le
candidature possono essere presentate in qualsiasi periodo dell’anno al dirigente SITRA, che procede alla valutazione per quanto attiene al personale
sanitario e tecnico dell’area ospedaliera, territoriale e della prevenzione.
Per quanto attiene al personale dell’area tecnico-amministrativa e amministrativo in generale, le candidature vanno presentate alla S.C. Personale
che provvede ad inoltrarle al Direttore Amministrativo per la valutazione.
Qualora non vi siano candidature, oppure se ritenute non idonee, il dirigente SITRA o il Direttore Amministrativo, per i settori di competenza, rendono pubblici, anche attraverso la pubblicazione sulla Intranet aziendale,
la necessità di copertura dei posti in questione al fine di promuovere la
presentazione di nuove candidature.
Mobilità ordinaria: nel momento in cui non sia stato possibile applicare
la procedura sopra descritta per i trasferimenti, l’Azienda, come modalità
residuale, attiva la mobilità ordinaria, previa domanda del dipendente a
seguito di avviso di mobilità (che, oltre alle consuete forme di pubblicità,
sarà pubblicato anche sull’Intranet aziendale), in sede ubicata in località
distante più di 10 km dalla sede di servizio (Comune), per la copertura di
posti resisi vacanti. Allegato all’accordo vengono esplicitati i criteri, ed i
punteggi ad essi collegati, per la formulazione delle graduatorie (anzianità;
situazione familiare, residenza-avvicinamento)
Mobilità d’urgenza: trasferimento provvisorio, della durata massima di
un mese nell’anno solare, disposto dal Direttore Generale o dal direttore di
Area, attuato nei casi in cui vi siano inderogabili esigenze funzionali dovute
a eventi contingenti.
Mobilità d’ufficio: trasferimento disposto dal Direttore Generale nel caso
in cui non sia andata a buon fine la mobilità ordinaria e per esigenze di servizio, limitatamente al tempo necessario alla copertura del posto vacante.
mobilità/ricollocazione per motivi di salute o sociali: trasferimento/ricollocazione del dipendente in altra sede lavorativa per a motivi di salute,
accertati dal medico competente, o per motivi sociali previsti dalla vigente
normativa. Tale tipologia di trasferimento ha carattere di priorità rispetto
alla mobilità ordinaria.
Mobilità di compensazione: trasferimento di due dipendenti dello
stesso profilo professionale, esercitanti le medesime funzioni lavorative,
previa richiesta degli stessi che concordano sul reciproco scambio della
sede di servizio e previa valutazione da parte degli uffici competenti della
sostenibilità organizzativa e gestionale. Il nuovo accordo puntualizza che
la mobilità volontaria dall’area territoriale all’area ospedaliera nel caso ci
sia in essere una graduatoria di mobilità ordinaria verso l’area territoriale è
equiparata alla mobilità di compensazione.
La Commissione mobilità cessa di esistere e le funzioni prima in capo a
questo organismo vengono svolte dalla S.C. Personale.
NOTIZIE
DALL’ASSOCIAZIONE
V.I.O.L.A.
Si comunica che a partire da quest’anno i servizi offerti
dall’Associazione V.I.O.L.A. sono stati rafforzati ed incrementati con nuove attività tra le quali si evidenzia la presenza di una nuova figura, quella della dietologa Dott.ssa
Torre , laureata in Scienze alimentari.
La Dott.ssa Torre sarà a disposizione nella sede dell’Associazione sita in p.zza Soldats de la Neige, 2 (angolo via
Chatrian - quartiere Cogne) ad Aosta, il 2° mercoledì di
ogni mese, dalle ore 16.30 alle ore 18.00, a partire da
maggio. In tal modo verrà ampliato il ventaglio di consulenze con gli specialisti. Ricordiamo che è presente in
sede, ogni 1° mercoledì del mese, dalle ore 16.00 alle
ore 17.00, la Dott.ssa Rosa Berti, medico specialista senologo.
Ci fa piacere, inoltre, sottolineare che, oltre ai corsi che si
svolgono ormai da anni con la psicologa a sostegno delle
donne operate, sono già attivi anche i corsi di sostegno
psicologico di gruppo rivolti ai famigliari e ai partner dei
malati di tumore.
Chi fosse interessato alle iniziative attivate dall’Associazione, può contattare il numero 333/7425159 oppure
inviare una mail all’indirizzo [email protected].
Altre informazioni sono reperibili sul sito http://www.
associazioneviola.it/viola/index.php .
Il Presidente
Raffaela LONGO
11
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
Estate 2010 Centri Estivi
L’
Azienda USL, in collaborazione con il CTI, organizza anche per l’estate 2010 i servizi extra scolastici per i figli e le figlie - di
età compresa trai i 5 e i 14 anni - dei propri dipendenti. I servizi si svolgeranno dal 14 giugno al 3 settembre (12 settimane).
Nel mese di aprile saranno rese note attraverso il sito internet, le e-mail e le affissioni ulteriori informazioni incluse le modalità
di iscrizione. Per saperne di più: [email protected]
LABORATORIO
FORMATIVO-PROGETTUALE SUL TEMA
DELLA COMUNICAZIONE A SUPPORTO
DEI PROGETTI DI PROMOZIONE
DELLA SALUTE
COGNE, GIUGNO 2010
Prosegue l’esperienza dei laboratori formativo-progettuali promossi dalle reti regionali HPH (Health Promoting Hospitals). Dopo il laboratorio svoltosi a Trento, nel mese di
marzo, sul tema degli standard di qualità HPH, in Valle d’Aosta (molto probabilmente a
Cogne, a fine giugno) si terrà un altro incontro tra le reti regionali per confrontare le esperienze in tema di comunicazione efficace a sostegno dei progetti di promozione della salute. Il titolo sarà “Comunicare la salute” e dal confronto scaturiranno linee guida e buone
prassi che verranno messe a disposizione di tutte le realtà sanitarie nazionali. L’evento è
promosso e organizzato dal coordinamento regionale della Valle d’Aosta della rete HPH.
Ne parleremo più diffusamente sul prossimo numero di Newsl, in uscita agli inzi di giugno.
e
Renato
Dattola
“SIAMO TUTTI FIGLI DI EVA”
A”
Pubblicata l’ultima prova letteraria
di Renato Dattola
da poco il suo secondo libro dal titolo “Siamo tutti figli di Eva” (edi-trice EdiGiò). Dopo l’esordio nel 2007 con “L’enigma di Santiago”,
Renato si ripropone nel panorama editoriale con questa seconda
fatica letteraria. Da acquistare.
tutti fig
li di
L
a Bibliothèque de l’Hôpital “Maria Bonino” a participé, avec un certain succès, à la “semaine francophone” qui s’est tenue du 15 au 20 mars.
De nombreuses bibliothèques du SBV - Système Bibliothécaire Valdôtain - ont adhéré à cette
manifestation qui, chaque année, met en relief les publications françaises. Pour l’occasion, la
Bibliothèque de l’Hôpital a activé six secteurs:
1. le roman – nous possédons des auteurs que même la Bibliothèque régionale n’a pas !
2. la poésie ;
3. Fonds valdôtains ;
4. Exposition de beaux ouvrages monographiques concernant tous les continents avec des
thèmes particuliers : les plantes, les plus belles îles du monde, les côtes, etc.
5. des vidéo qui portent sur des sujets variés comme les hautes voies, la révolte des Socques,
les batailles des reines, les métiers en Vallée d’Aoste ;
6. les revues médicales françaises sont le point le plus important car il correspond au but essentiel de notre bibliothèque : mettre à disposition des médecins et des infirmiers les revues
médicales francophones. En effet nous avons une gamme de revues touchant pratiquement
tous les thèmes de la médecine.
Siamo
LA “SEMAINE FRANCOPHONE:
Dattola, scrittore, ma anche nostro collega di lavoro (è cololDU 15 AU 20 MARS”
Renato
laboratore amministrativo presso la SC Psichiatria) ha pubblicatoo
EdiGio
’
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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
IN RICORDO DI LILIANA
H
a provocato grande commozione la scomparsa a soli 64 anni di Liliana Pomi, stimata e conosciuta pediatra, pioniera della pediatria in Valle d’Aosta. Dopo aver prestato servizio in ospeale era diventata pediatra
di famiglia e poi consultoriale. Negli ultimi anni aveva coordinato con passione il progetto “Nati per leggere”,
varato su scala nazionale dall’Associazione Culturale Pediatri.
Tutti i principali giornali locali hanno ampiamente riportato la notizia della sua scomparsa. Non dobbiamo
Cara Liliana, sentiamo oggi di doverti dire alcuni grazie. Sei arrivata in Valle, da montanara della Val Pellice, nella prima metà degli anni ’70 quando la Pediatria, come disciplina autonoma dal resto della Medicina, prendeva il suo primo avvio in questa realtà di
montagna. Ti sentisti subito una di noi. E raccogliesti
una sfida tutta nuova, con i nostri colleghi più anziani, diretti dal professor Lanza nella vecchia Maternità: di costruire una medicina orientata alla salute del
bambino da professionista che si occupa a tempo
pieno solo di essa e non anche di quella degli adulti,
considerato che il bambino non è un adulto in miniatura da far crescere, come sovente si pensa. Alla fine
degli anni ’70 arrivammo poi noi specializzandi, freschi ed entusiasti di clinica universitaria, con una
preparazione teorica, ma poco avvezzi alla pratica
quotidiana, alla ricerca di “buoni maestri” che ci aiutassero ad acquisire un metodo di lavoro, che ahinoi
l’ambiente accademico non ci forniva. Già…il metodo di lavoro…. Per questo non ti risaremo mai abbastanza riconoscenti: per tentare sempre l’impostazione di un percorso diagnostico più lineare, semplice
ed efficace possibile; per proporre sempre una terapia fondata su robusti riscontri scientifici, tralasciando l’inutile e il potenzialmente dannoso. Servirsi della
conoscenza, ma usare adeguatamente ragione, buon
senso e sobrietà: questo era il tuo modo di lavorare.
Ci apristi gli occhi nella ricerca, difficile ma doverosa,
di fonti comuni di cultura medica indipendente (senza conflitti di interesse, diremmo ora), che allora
come ora non sono così abbondanti: The Medical Letter, un mito che dura; l’Istituto Mario Negri di Milano
con Tognoni e la sua pubblicazione “Bambini e farmaci”, che restò una pietra miliare del nostro curare;
la Clinica Pediatrica di Berna, diretta dall’illuminato
Ettore Rossi, presso cui ogni 3-4 anni facevamo una
capatina in gruppo per una settimana, per farci venir
voglia di lavorare con la testa “bella sveglia” e di
tentare un lavoro di équipe, così difficile da noi e così
scontato e usuale là, da sembrarci quasi un miracolo…che, ci dicevamo entusiasti al ritorno, si doveva
pur tentare anche nel nostro ospedale! A proposito di
“buoni maestri”, negli anni ’80, venne il tempo della
Clinica Pediatrica di Trieste con il professor Panizon e
collaboratori, dell’Associazione Culturale Pediatri,
con le sue occasioni di formazione, con le sue pubblicazioni scientifiche e divulgative a dare continuità a
questo modo di concepire il nostro operare quotidiano. Tutte queste realtà ci aiutarono a sentirci un po’
meno soli, un po’ più sostenuti nel nostro lavoro, creando, per molti di noi, un sentire professionale comune, a cui tu hai dato l’avvio per prima e che nel tempo
cercheremo di consolidare nel ricordo dell’entusiasmo e della passione che tu ci hai da sempre testimoniato: sapere, quanto è possibile; saper fare, non
molto, almeno qui nella nostra Italia dove il livello di
salute dei bambini è tra i più alti del mondo, ma comunque saper fare al meglio; saper essere, la sfida in
cui ogni Medico è chiamato ogni giorno a cimentarsi,
che è la cosa più difficile. Sulla scia di splendide esperienze di altre Regioni tra cui il vicino Piemonte, riuscisti a sensibilizzare, un poco alla volta, con fatica,
nel corso di lunghi anni, infermieri, colleghi, personale amministrativo e responsabili delle politiche sanitarie, sulla necessità di intraprendere un percorso di
umanizzazione delle cure rivolte al bambino e al suo
nucleo familiare. E fu così che, con soddisfazione tua
e nostra, ottenemmo: che il bambino ricoverato avesse accanto a sé una figura adulta (mamma, papà o
nonni che fossero) giorno e notte; che, successivamente, si cominciasse fin dai primi istanti di vita a
lasciare il neonato in camera, se la mamma l’avesse
desiderato e che si potesse consentire al bimbo un
allattamento a richiesta e non ad orario. Fosti la prima a proporre che buona parte delle indagini diagnostiche e delle terapie di pazienti cronici potessero
svolgersi nell’arco di una sola giornata di ricovero,
ottimizzando le risorse, ma con l’intento primario di
arrecare il minor disagio possibile al bambino. La Pediatria fu il primo reparto dell’ Ospedale della Valle
d’Aosta a praticare il Day Hospital, seguirono poi a
ruota le realtà ospedaliere che ora conosciamo: questo fu il risultato della tua caparbietà. Tutte queste
ora sembrano acquisizioni scontate, ma solo tu hai
aggiungere molto. Chi ha imparato a conoscerla e ad apprezzarla per la sua professionalità e umanità si rende
conto benissimo del vuoto che ha lasciato nella nostra comunità. La vogliamo ricordare sulle pagine di Newsl
pubblicando la toccante commemorazione letta il giorno delle esequie dal collega e amico Marco Debernardi,
oltre ad un breve pensiero da parte dell’amica Lina Pasqualotto, nostra collega presso la Direzione di Area
Territoriale.
conosciuto fino in fondo le difficoltà, i sacrifici, le arrabbiature che dovesti affrontare per raggiungerle.
E poi, in un mondo familiare, per molti versi in crisi,
che sovente ha perso istintività e spontaneità nell’approccio ai bisogni del bambino, vennero le iniziative
di sostegno della Genitorialità, un brutto neologismo
che implica per gli adulti il sapere prendersi cura del
minore, nell’accezione più ampia possibile, e il soddisfarne le necessità primarie. A questo proposito, ti
dobbiamo un grazie, anche a nome di tante mamme
e papà, per l’entusiastica partecipazione a buona
parte dei corsi di preparazione alla nascita tenuti nella nostra Regione, dove hai sostenuto con competenza ed empatia le ragioni dell’allattamento naturale e
della demedicalizzazione di molta patologia minore.
Grazie poi per aver concretizzato il progetto di lettura
ad alta voce fin dal primo anno di vita “Nati per Leggere”, illustrandolo e propagandandolo anche nelle
Biblioteche più periferiche della Valle. Hai regalato
tempo e risorse fisiche per spiegare agli adulti le ragioni di doversi riappropriare con i piccoli dell’immenso valore pedagogico, di fantasia e di creatività
che una storia letta su un bel libro possiede ad ogni
età e con la speranza che i bambini, sempre più attratti dalle immagini di televisione e computer, non
smettano un giorno di curiosare dentro i libri, manifestino in numero minore disabilità di letto-scrittura e
magari non abbandonino precocemente lo studio,
come sta avvenendo ancora troppo spesso. “Nati per
la Musica” sarebbe stata un’altra tappa che, da innamorata ed esperta di musica, ti avrebbe visto sicuramente protagonista per affermare quanto da sempre
ci confidavamo, che la musica strumentale e vocale,
proposta al nascituro dalla mamma in attesa, ascoltata in casa ed in concerto, praticata da soli o in compagnia ad ogni età, è uno splendido fattore di armonizzazione delle varie competenze ed abilità di ognuno di noi ed è un grande aiuto in tanti momenti della
vita, perché ci fa stare bene con noi stessi e di conseguenza con chi ci sta attorno. Chiacchierando a proposito dei bambini che assistevamo, ci siamo detti
sovente che non fosse un caso che, spesso, coloro
che praticano la musica siano più “in gamba” a
scuola come nella vita. La musica….Quante occasioni ci hai dato di condivisione di ascolto in casa tua,
in casa di amici, in sedi pubbliche, con l’immancabile dopo-concerto fatto di cordialità, simpatia,
scambio di impressioni, sempre arricchente e stimolante, per i più esperti di noi come per i dilettanti. Sei stata una splendida compagna nei momenti
di svago e di sport, fino a che il tuo ginocchio non
ti ha tirato un brutto scherzo, impedendoti per sempre di praticare il tennis, lo sci di fondo, l’escursionismo in montagna e lo sci-alpinismo, che in fondo
erano una delle ragioni della tua decisione di mettere radici in Valle. Come non ricordare con piacere
e tanta nostalgia le escursioni estive ed invernali
fatte insieme, la partecipazione di molti di noi con te
alle competizioni locali e nazionali di sci per medici
e pediatri, alle Marce Gran Paradiso, con gli allenamenti che inevitabilmente precedevano. Furono occasioni irripetibili che aiutarono a creare sintonia e
stima tra noi e una miglior intesa in tanti campi della vita, compreso quello professionale. Come non
ricordare anche i momenti conviviali e di festa con il
personale della Pediatria prima e del Territorio successivamente. Stare in compagnia, condividere
l’amicizia con chiunque e “farla circolare”questa
amicizia, ti era particolarmente congeniale. Forse
perché non avevi avuto una tua famiglia, ci hai considerati tutti un po’ la tua famiglia. Hai partecipato
con la ricca umanità che ti distingueva ai momenti
di sofferenza, di lutto ma anche di gioia di ciascuno
di noi, diventando per molti una sorella maggiore e,
per i nostri figli e nipoti, una zia trepidante e sinceramente interessata alle loro scelte di vita oltre che alla
loro salute. Abbiamo scoperto che la tua malattia ci
ha dato l’opportunità di entrare in rapporto tra noi in
maniera più vera: tutto ciò spero sia motivo di consolazione per ciascuno in questo momento. La nostra
presenza accanto a te in queste ultime settimane è
stato tutto il grazie di cui siamo stati capaci per aver
condiviso con noi un tratto di cammino e per i valori
che ci hai testimoniato.
Pe ns iero pe r Lilia na
Trimestrale di informazione dell’Azienda USL Valle d’Aosta
Direzione e Redazione. SC Comunicazione Ufficio Stampa
Via Guido Rey, 1 - 11100 AOSTA - TEL 0165/544501 - FAX 0165/544626
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Direttore Responsabile
Giorgio GALLI
Segretaria di Redazione:
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Aosta - 0165/239559
Hanno collaborato a questo numero:
Raffaela Longo
Arianna Marthyn
Alessandro Albani
Marisa Mastaglia
Giorgio Basile
Adelaide Lalla Paolone
Paola Bocco
Edo Bottacchi
Maria Grazia Canta
Monia Carlin
Anna Castiglion
Lina Pasqualotto
Stéphanie Perrin
Patrizia Petey
Morgana Rappazzo
Chantal Cerise
Carla Stefania Riccardi
Giuseppe D’Alessandro
Mariagrazia Sclavo
Marco Debernardi
Daniela Tarello
Giorgio Galli
Tiziano Trevisan
In sie me ai vissut i di tris
tez za e di vuoto pro vat i
in qu est i gio rni,
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sie ro pos itivo che Lilian a
ci ha las ciato.
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