I batteri si dividono per via schizogonica (asessuata) Tutto quello che troviamo in una cellula batterica si trova nelle cellule figlie in cui essa si divide Il ciclo vitale di ogni cellula batterica è legato al tasso di replicazione del suo DNA La replicazione del DNA prosegue durante tutto il ciclo di divisione L’inizio della replicazione richiede un DnaA, DnaB, DnaC, Hu, Girasi, SSB set di proteine specifiche oriC i filamenti si separano in corrispondenza di un sito particolare (oriC-245 bp) che è l’origine di replicazione del cromosoma Osservando le fasi della replicazione al ME, si distingue una struttura a “occhio” terC Seguita da una struttura a “Theta” (θ) Nella regione oriC sono presenti sequenze ripetute di 9 e 13 basi, diverse tra loro ma entrambe ricche in AT 13 bp 13 bp 9 bp 13 bp Dna-A si lega alle sequenze di 9bp 13 bp 13 bp 13 bp 9A bp 9Abp 9A bp Fino a formare un nucleo di 20-40 monomeri attorno al quale si avvolge il DNA di oriC 9 bp 9 bp I filamenti si separano in corrispondenza delle sequenze di 13 bp DnaC (fattore di carico) favorisce il legame dell’elicasi (DnaB) C La DNA-girasi coadiuva DnaB in questo processo B C DnaB si lega alle estremità dell’apertura; il distacco di DNAC la attiva in modo che il DNA comincia a essere svolto B Le proteine SSB (Single Strand Binding) impediscono il riappaiamento dei filamenti L’enzima primasi (DnaG) si lega alla bolla di replicazione e sintetizza primer di RNA per entrambi i filamenti, con l’intervento anche di altre proteine accessorie (PriA,B,C e DnaT) P B L’insieme di queste proteine costituisce il «primosoma» La sintesi, operata da DnaPol III, procede nelle due direzioni B ORIGINE FORCA REPLICATIVA ORIGINE FORCA REPLICATIVA la Dna-polimerasi III inizia a duplicare i filamenti aggiungendo i nucleotidi all’estremità 3’ (-OH) Il “filamento guida” (loading-veloce) può essere sintetizzato in modo continuo Ma il “filamento copia” (lagging-lento) è sintetizzato in modo discontinuo (frammenti di Okazaki) oriC 3’ 5’ 3’ Frammento di Okazaki Forche replicative 5’ Intervengono quindi diversi enzimi, il cui insieme è definito «REPLISOMA» Zona del replisoma REPLISOMA Primasi (Dna G) DNA pol I Ligasi Elicasi (Dna B) DNA polIII ssb Il filamento lagging forma un cappio per poter essere duplicato topoisomerasi PER IL FILAMENTO LAGGING SERVE L’INTERVENTO DI MOLTI ENZIMI 3’ P 5’ Primasi: sintetizza inneschi di RNA 3’ 5’ III DNA polimerasi III: aggiunge nucleotidi al 3’ fino a raggiungere il frammento precedente 3’ I 5’ 5’ L DNAsi polI: elimina l’innesco di RNA, lo sostituisce con DNA e si stacca 3’ 5’ DNA ligasi I: unisce i frammenti in un unico filamento La DNA-polimerasi III ha diverse subunità Core enzima α (attività polimerasica) ε (esonucleasi correzione di bozze 3’5’) θ core core t (dimerizzazione) γδχψ: complesso di trasporto della pinza β “pinza scivolante” le subunità attive del dimero di PolII si muovono in direzione 3' 5’ DnaB sintetizzando il DNA in direzione 5' 3’ β β Dopo il completamento di un frammento di Okazaki, la pinza lo lascia Una nuova subunità beta tira il primer successivo portandolo a contatto con il core enzima DnaB sintetizzando il DNA in direzione 5' 3’ β β La replicazione è soggetta a una continua correzione di bozze PolIII deve avere alle spalle una coppia di nucleotidi appaiati correttamente (necessità dell’innesco!) In caso contrario si ferma Torna indietro Elimina la base sbagliata e la sostituisce Poi riprende la sintesi del nuovo filamento La replicazione termina in corrispondenza di “ter C” (sito di terminazione) dove le forche si incontrano in corrispondenza di copie multiple di una sequenza di 23 bp La prima forcella che raggiunge ter C, a cui è legata la proteina Tus (Terminus Utilization Substance) si ferma; la seconda si ferma quando incontra la prima I due cromosomi figli sono intrecciati in concatenamero Le topoisomerasi provvedono a separarli E a rinsaldare la rottura dopo la separazione Nel ciclo cellulare di E. coli si possono distinguere diversi momenti I variabile C D 40 min 20 min Fase I (interinizio) la cellula si prepara alla replicazione del DNA Si osserva in cellule che si dividono lentamente (T>60’); Fase C (copia) periodo necessario a replicare il DNA. Il limite è rappresentato dalla velocità di sintesi della DNA polimerasi Fase D (divisione): tra il completamento della replicazione del cromosoma e la divisione delle cellule figlie La velocità di divisione può essere inferiore ai 40 minuti necessari per la duplicazione del cromosoma infatti diverse replicazioni si avviano in sequenza rapida, e il cromosoma che entra in una cellula figlia ha già intrapreso una nuova duplicazione La scansione temporale tra l’inizio di una replicazione è regolata da tre parametri Stato di emimetilazione di OriC Rapporto ATP/ADP Rapporto DnaA/cassette Quando la cellula cresce e raggiunge dimensioni idonee oriC La concentrazione di DnaA permette che si formino due replisomi uno su ciascun filamento di OriC I replisomi iniziano a muoversi in direzioni opposte il DNA legato a DnaA si svolge e DnaA viene gradatamente rimossa da oriC Una volta rilasciata, DnaA-ATP si trasforma DnaA-ATP DnaA-ADP Questo contribuisce a prevenire nuovi inizi prematuri Rapporto ATP/ADP la presenza di ATP è segno che la cellula ha raggiunto le dimensioni per dividersi La quantità di DNA è abbondante: è tempo di dividersi DnaA ha la stessa affinità per ATP o ADP Ma solo DnaA-ATP può iniziare la duplicazione del cromosoma ADP ATP ATP DUPLICAZIONE SI’ ADP DUPLICAZIONE NO Per ogni replicazione che ha inizio sono necessari 5 dimeri di DnaA Il rapporto tra proteina e siti bersaglio è importante La sintesi di DnaA è strettamente regolata Dopo la divisione è necessario che i livelli di proteina tornino a salire prima di un nuovo inizio Il filamento parentale è metilato Quello neo formato non lo è ancora GAT C DAM ATP DnaA Un nuovo inizio è possibile solo se oriC è del tutto metilata GAT C GAT C DAM SeqA è una proteina di membrana che riconosce «GATC» solo se è emimetilata; quando si lega a due o più siti GATC in corrispondenza di OriC, mantiene lo stato emimetilato della regione, perché maschera le cassette alla Dam-metilasi DnaA non può legarsi e non si hanno nuovi inizi Il distacco casuale di SeqA permette alla Dam-metilasi di agire GAT C GAT C ATP ATP DnaA DnaA DnaA può ora attaccarsi al nuovo filamento, metilato, e dare inizio a un nuovo ciclo, L’interferenza di SeqA ritarda fortemente la metilazione di oriC (3’ per tutto il resto del cromosoma- tra 10 e 13’ per questa piccola regione) impedendo un reinizio precoce anche nel caso in cui lo stato di DnaA lo permettesse La divisione di una cellula comporta la formazione di un setto, che avviene quando la distanza tra il centro dei due nucleoidi è pari a una “lunghezza cellulare” 1L La forma della cellula batterica si mantiene durante la divisione La cellula si allunga; il cromosoma si duplica, restando attaccato alla membrana I nucleoidi si separano la proteina FtsZ forma un anello (Z-ring) nello spazio tra i nucleoidi, e recluta altre proteine che partecipano alla formazione del setto La formazione dello Z-ring è dovuta alla capacità della proteina FtsZ di polimerizzare Z-ring FtsZ-GFP La sintesi parte da un “sito del setto a livello della membrana citoplasmatica e prosegue nelle due direzioni, a formare l’anello L’anello si stringe progressivamente Forzando la membrana citoplasmatica verso l’interno il setto si completa, si formano due pareti distinte e le cellule figlie si separano la divisione avviene sempre e solo dopo la duplicazione del DNA (se la sintesi di DNA si blocca la divisione non ha luogo) nei batteri bastoncellari il setto si localizza esattamente al centro della cellula SI NO Il corretto posizionamento del setto è dovuto a : OCCLUSIONE DEL NUCLEOIDE SISTEMA Min il cromosoma circolare parzialmente replicato è attaccato alla membrana plasmatica per le origini di replicazione dei cromatidi fratelli I siti d’attacco sono indipendenti e ciascun cromosoma segue la crescita della membrana . Il setto si forma al centro della cellula in divisione Ogni cellula figlia ha un cromosoma connesso alla membrana plasmatica. OCCLUSIONE DEL NUCLEOIDE La presenza del nucleoide in una regione inibisce la formazione del setto Nella regione mediana la concentrazione del DNA è diminuita per la separazione del nucleoidi: il setto è libero di formarsi La proteina MukB è probabilmente implicata nell’addensamento del nucleoide. In sua assenza, l’effetto negativo del nucleoide sulla formazione degli Z-ring è parzialmente soppressa Le estremità della cellula (poli) sono libere dal nucleoide e potenziali siti di formazione del setto Ma la formazione di un setto in corrispondenza di un polo provoca la formazione di “minicellule” (piccole e prive di cromosoma) minicellula In passato, ceppi mutati erano usati per produrre minicellule allo scopo di operare trasformazioni enzimatiche in un contesto cellulare impossibilitato a moltiplicarsi SISTEMA Min: La formazione del setto ai poli della cellula è regolata negativamente anche dal sistema Min CDE MinD è una ATPasi che si associa alla membrana e forma filamenti quando lega ATP ma se ne stacca e passa al citoplasma se lega ADP MinC inibisce FtsZ; non è in grado di spostarsi lungo la cellula ma si associa a MinD seguendone le oscillazioni MinE forma un anello (E-ring) all’estremità della zona occupata da MinD e stimola l’idrolisi di MinD, seguendo la contrazione della zona occupata da questa durante un ciclo cellulare, quindi, la presenza di MinC attivata è statisticamente maggiore ai due poli dove impedisce a FtsZ di reclutare le altre proteine necessarie a formare il setto Una volta nel citoplasma, MinD-ADP torna a legare ATP e a a legarsi alla membrana, al polo opposto, dando inizio a un nuovo ciclo durante la replicazione l’informazione genetica è copiata (DNADNA) per essere perpetuata Ma durante la vita della cellula l’informazione genetica è copiata per ottenere l’ RNA e le proteine necessarie (DNARNA = trascrizione dei geni) tRNA RNA 5; 16; 23 + Proteine ribosomi PROTEINE mRNA RNA polimerasi Nucleo enzimatico La RNA polimerasi batterica è un complesso proteico costituito da 5 subunità: α2ββ’σ α2ββ’ Fattore sigma σ Il fattore sigma riconosce il promotore e viene rilasciato dopo che sono state trascritte le prime 5-6 basi I batteri hanno la possibilità di sintetizzare fattori sigma alternativi che riconoscono promotori con consensus anche molto diversi quello descritto, che è il promotore “housekeeping, riconosciuto dal sigma che, in E. coli, ha il nome di “70” Il nucleo enzimatico sintetizza RNA sullo stampo di DNA Aprendo la doppia elica, che si richiude alle sue spalle e copiando lo stampo CONFORMAZIONE DEL DNA Lo stato di avvolgimento del DNA nella regione del promotore influenza il grado di trascrizione B-DNA “standard” Z-DNA regioni ricche di GC e/o metilate L’inizio del gene da copiare è indicato alla RNA polimerasi da una regione del promotore La regione -10 indica l’inizio del gene da trascrivere Q U I Di là La regione -35 determina il senso della trascrizione -35 -10 -10 -35 regione -35 T82T84G78A65C54A45 regione -10 T80A95T45A60A50T96 “TERMINAZIONE” Rho-indipendente la sequenza di terminazione causa il distacco della polimerasi 5’-A-A-A-G-C-C-G-C-C-G-N-N-N-N-C-C-G-G-C-G-G-C-U-U-U-U-U-U-U-3’ Formando una forcina grazie all’appaiamento delle sequenze invertite e ripetute N N N G C C G C G G C C G G C A U A U A U N C regione ricca in GC serie di U U U U U U Rho-dipendente la sequenza di terminazione arresta la polimerasi; Rho ne causa il distacco la polimerasi è ferma in una regione ricca di GC La proteina Rho riconosce una sequenza ricca di “C” nel trascritto Vi si lega e avanza in direzione 5’3’ CGCGC ρ cccc Raggiunge la polimerasi e scioglie la struttura ibrida DNA-RNA Il tratto compreso tra un promotore e un terminatore è la “unità di trascrizione” e comprende il sito d’attacco al ribosoma (RBS- regione Shine-Dalgarno) un solo gene mRNA=monocistronico P T ORF rbs Più di un gene (operone) mRNA=policistronico rbs P rbs rbs ORF 1 rbs rbs rbs ORF 2 rbs ORF 3 rbs ORF 4 T Nei procarioti trascrizione traduzione avvengono contemporaneamente. Appena l’estremità 5’ dell’mRNA è sintetizzata la traduzione può iniziare 5’ mRrna AGGAGGUUUGACCUAUG UCCUCCA 3’ 16s Rrna 5’ 3’ Le due subunità del ribosoma procariotico si assemblano quando un mRNA si lega al ribosoma (interazione RBS-16S rRNA), un tRNAf-met si lega al primo codone, formando il complesso d’inizio su cui si assembla la subunità 50S Nei batteri, anche se più raramente, il codone d’inizio può essere anche GUG o UUG invece che AUG. Il tRNA iniziatore è comunque sempre tRNAf-met Il ribosoma assemblato (70S) scorre sul mRNA, “leggendolo” e traducendolo LA CONOSCENZA DELLE ESIGENZE NUTRIZIONALI, DEGLI OPTIMUM DI TEMPERATURA E pH E DELLE STRATEGIE DI PRODUZIONE DI ENERGIA DEI MICRORGANISMI E’ indispensabile per la coltivazione in laboratorio Che fornisce informazioni sulla fisiologia E permette di ottenere biomassa La crescita di una coltura è rappresentata dall’aumento del numero delle cellule Una curva di crescita "standard" (sistema chiuso) prevede diverse fasi, correlate al consumo dei nutrienti all’accumulo dei prodotti di scarto 3 4 2 1 A diverse velocità di crescita corrispondono diverse quantità di ribosomi, DNA e proteine la curva di crescita è riferita alla POPOLAZIONE Le cellule che crescono velocemente sono più grandi e si segue attraverso la variazione del numero di Unità Formanti Colonia (UFC) La crescita di una coltura è rappresentata dall’aumento del numero delle cellule Una curva di crescita "standard" (sistema chiuso) prevede diverse fasi, correlate al consumo dei nutrienti all’accumulo dei prodotti di scarto 3 4 2 1 la curva di crescita è riferita alla POPOLAZIONE E si segue attraverso la variazione dell’assorbanza della coltura 1-Fase di latenza (lag) Corrisponde al tempo necessario alle cellule batteriche per adeguarsi alle condizioni del terreno La sua durata dipende dal tipo di inoculo (età, entità) dalla natura del terreno latenza La Fase di latenza è un esempio di crescita sbilanciata alcuni componenti sono sintetizzati e altri no Passando a un ambiente PIU’ ricco prima di moltiplicarsi vanno sintetizzati nuovi ribosomi per adeguare il ritmo della sintesi proteica alle nuove disponibilità Terreno ricco Terreno povero Passando a un ambiente MENO ricco le cellule si adeguano al nuovo stato Terreno ricco Terreno povero Sopprimono le attività non necessarie e non si moltiplicano finchè non siano stati prodotti gli enzimi biosintetici necessari a sopravvivere Se la coltura è invecchiata o danneggiata È necessario riparare i danni prima che possa iniziare la moltiplicazione 2-Fase esponenziale (log) la crescita raggiunge la massima velocità possibile la popolazione cellulare è uniforme (adatta per studi biochimici e fisiologici) logaritmica la fase esponenziale è un esempio di CRESCITA BILANCIATA in cui tutti i componenti cellulari sono sintetizzati a velocità costanti e coordinate 3-Fase stazionaria i batteri arrivano a densità di popolazione di circa 109cellule/ml, alghe, miceti e protozoi a circa 106 una coltura entra in fase stazionaria a causa della deplezione in nutrienti (o in O2) o dell’accumulo di metaboliti tossici (es ac lattico) stazionaria 4-Fase di morte accelerata Questa fase è evidente solo se si contano le cellule: l’assorbanza della coltura non scende se le cellule morte non lisano 4 A volte può esserci una fase di sopravvivenza Lo studio della curva di crescita permette di sorvegliare lo stato della coltura Per motivi pratici, si esegue spesso rilevando l’assorbanza della coltura stessa Con questa tecnica, la curva assume un aspetto diverso Una curva particolare è la diauxia la popolazione batterica esaurisce un primo nutriente Entra in una seconda fase lag Sintetizza gli enzimi necessari a utilizzare un’altra fonte di carbonio (inducibili) riprende a crescere secondo la normale curva COLTURE SINCRONE La sequenza di quel che accade durante la crescita di una popolazione batterica Si può seguire con precisione in una coltura sincrona La sincronia si perde dopo 2-3 generazioni che può essere avviata con mezzi fisici (filtrando per selezionare le cellule più piccole) O limitando i nutrienti La velocità di crescita può essere calcolata con l’equazione n = logN – log N0/0,301 valore di n in un intervallo di tempo definito n = numero di generazioni N = numero di cellule Tempo generazionale log 2 x intervallo tempo logOD(2)-logOD(1) Quanto tempo impiegherà la mia coltura ad arrivare a una certa densità? Tgen*logOD(?)-log OD(obs) log(2) A diverse velocità di crescita corrispondono diverse quantità di ribosomi, DNA e proteine Le cellule che crescono velocemente sono più grandi Di quelle che crescono lentamente COLTURE CONTINUE A volte, per studiare la crescita microbica in condizioni di nutrienti basse, simili a quelle naturali È utile ottenere colture che restino in fase esponenziale, crescendo a velocità nota Questo è possibile nel CHEMOSTATO CHEMOSTATO il terreno contiene un fattore limitante motore aria Terreno sterile crescita scarto il tasso di crescita dipende dalla velocita’ di immissione di terreno fresco e può essere mantenuto costante In alcuni casi la parete è formata da due strati e solo quello interno partecipa alla formazione del setto Quando il setto si ispessisce rompe la parte esterna della parete su un solo lato le due cellule figlie si allontanano facendo perno sul lato opposto a quello della rottura Questo meccanismo è detto divisione a scatto DIVISIONE POLARE A volte la crescita e la divisione della cellule batteriche sono polari La divisione per gemmazione è uno di questi casi LA DIVISIONE INEGUALE PERMETTE L’EVOLUZIONE DI UNA DIVERSA COMPLESSITÀ STRUTTURALE Nitrobacter: le lamelle di invaginazioni della membrana non sono presenti al polo della cellula da cui si origina la gemma gemmazione Gemmazione con ifa Anche il processo di sporificazione è una divisione ineguale Come tutti i batteri, gli sporigeni si dividono solitamente per schizogonia Ma in condizioni di carenza di nutrienti o di altri tipi di stress ambientali O in colture molto affollate, si innesca il processo di sporulazione VII- rilascio VI- maturazione II-Divisione asimmetrica III- Protoplasto prespora V- tuniche IV- Parete e cortex Ciclo cellulare di Caulobacter crescentus: alternanza delle forme prostecata e flagellata Il ciclo vitale di Streptomyces uno dei cicli più complessi tra i procarioti 1) Micelio del substrato Un micelio vegetativo (Micelio del substrato) formato da ife intrecciate, dà luogo a una colonia Le ife si affondano nel terreno, traendone i necessari nutrienti Nel micelio del substrato i filamenti non sono settati e intrecciandosi danno alla colonia una consistenza compatta lo sviluppo coordinato multicellulare porta alla produzione di antibiotici e, contemporaneamente, inizia a comparire un micelio aereo specializzato 2) MICELIO AEREO Quando le ife aeree sono cresciute, inizia un secondo momento di sviluppo che porta a una nuova e articolata regolazione della crescita, del ciclo cellulare e dei processi di morfogenesi Quando si formano gli sporofori (e poi le spore) la colonia assume un aspetto polveroso ANCHE IL CICLO VITALE DEI MYXOBATTERI E’ COMPLESSO Inizio del differenziamento Corpo fruttifero germinazione sciame