La viabilità antica nel Sulcis: sintesi diacronica e modellazione ipotesi ricostruttive attraverso tecniche di analisi spaziale e remote sensing Introduzione Procedure e Metodologie Lo studio viene condotto nell'ambito del Progetto “Gis e remote sensing per lo studio della viabilità antica nel Sulcis” (Legge Regionale 7 agosto 2007, “Promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna” finanziato dalla Regione Sardegna, Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio della Regione Autonoma della Sardegna) presso il Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell'Università di Cagliari, sotto la supervisione scientifica del Prof. Antonio M. Corda. La tematica del progetto, attualmente in fase di chiusura, è la viabilità antica nel Sulcis dall'epoca della colonizzazione fenicia alla piena età romana. I dati storici e archeologici e gli altri dati sul territorio analizzato (uso del suolo, modelli digitali del terreno, idrografia) sono stati archiviati in un GIS ad hoc, i metodi utilizzati sono quelli della ricerca storico-archeologica e dell'archeologia del paesaggio, a cui si sono affiancati il telerilevamento e l'analisi spaziale in ambiente GIS. Per l'intero processo di ricerca si è scelto di utilizzare strumenti software open source. Software utilizzati: Piattaforma: Linux/Ubuntu versione 10.4 LTS. GIS: Quantum GIS, GRASS Remote Sensing: Opticks, Qgis, GRASS. DBMS: SQLite/SpatialLite Quadro storico-archeologico In età romana il territorio sulcitano era interessato dal passaggio di due strade principali, la cosiddetta Litoranea Occidentale, nota anche dall'Itinerarium Antonini come Iter a Tibula Sulcis, e la via interna, la A Karalibus-Sulcos. Alla Litoranea Occidentale possono essere ricollegate altre due parti denominate A Sulcis Nura e A Caralis Nura. Da nord a sud questa strada attraversava le stazioni di Metalla e Sulci per poi proseguire lungo la costa in direzione Nora. Secondo l'Itinerarium Antonini, l'unica stazione a precedere Nora, era Tegula, dopo la quale la strada proseguiva verso Bithia, a cui era collegata tramite un diverticolo. Dopo Bithia e fino a Nora, la strada antica seguiva praticamente lo stesso tragitto dell'attuale SS 195 fino a Caralis. La strada A Karalibus Sulcos era invece la via interna che collegava Sulci con Caralis passando per la valle del Cixerri. Tra le due città non c'erano stazioni intermedie, ma una mansio di una certa importanza era situata in località Corongiu. Il percorso è ricostruibile abbastanza dettagliamente grazie alle testimonianze archeologiche e epigrafiche. Gli insediamenti minori e rurali e i centri di approvvigionamento della materia prima, lapidea e soprattutto minerale erano collegati alla viabilità principale attraverso una rete di strade minori, di cui lo studio ha permesso di ipotizzare in parte il percorso. Per quanto riguarda l'età fenicia e punica l'analisi dei dati pregressi mette in evidenza che le strade di età romana ricalcano in gran parte tracciati già in uso, come mostra il passaggio nei pressi e/o in corrispondenza di siti e insediamenti per lo più pluristratificati o comunque frequentati in epoche precedenti all'età romana; gli insediamenti urbani maggiori, che nel Sulcis risalgono in buona parte, cronologicamente all'epoca della colonizzazione fenicia (Sulci, Portoscuso, Monte Sirai, Pani Loriga, e probabilmente, mentre è comunque certa un'origine almeno in età punica, gli insediamenti di Porto Botte e Cala Zafferano), dovevano necessariamente essere collegati da una rete viaria abbastanza efficiente, tale almeno da consentire l'approvvigionamento delle città e i collegamenti coi porti principali quando non dotate di porto esse stesse. Tenendo conto di questo, attraverso la modellazione digitale e in particolare attraverso l'analisi dei costi di percorrenza, combinata al telerilevamento si è quindi cercato di ricostruire un modello di rete viaria principale e secondaria di età romana, ipotizzando laddove suggerito anche da altre tipologie di dati, la preesistenza dei percorsi individuati. Acquisizione dati Una volta che tutti i dati digitali disponibili sul territorio (Archivi RAS e cartografia IGM) sono stati inseriti all'interno del GIS si è proceduto allo spoglio della bibliografia esistente, non solo inerente la viabilità ma a tutte le ricerche archeologiche relative al territorio analizzato. Tutte le informazioni tratte dagli studi precedenti sono state acquisite in formato vettoriale all'interno del GIS. Il procedimento adottato è stato molto semplice, le evidenze note già ricollegate al tema della viabilità e le ipotesi formulate da altri studiosi sono state ricostruite a livello grafico con l'ausilio delle basi cartografiche e digitalizzate in forma lineare, associate ad una serie di attributi descrittivi della tipologia, nome quando noto, fonti bibliografiche. Tutti i siti archeologici noti delle diverse epoche sono invece stati acquisiti in formato puntuale. Si è proceduto poi a digitalizzare in forma di file vettoriale puntuale anche le risorse del territorio, in particolare le miniere e le cave, importanti per la valutazione della potenzialità del territorio. Analisi ed elaborazione dati Le analisi spaziali sono misurazioni complesse attraverso le quali vengono quantificate le relazioni spaziali tra gli elementi naturali e antropici del paesaggio, consentendo l’elaborazione di modelli teorici interpretativi. L'analisi dei costi calcola i costi di percorrenza da un punto di partenza a un punto di arrivo e permette di ricavare il percorso a minor costo, in base alle viariabili, morfologiche e culturali, che caratterizzano il territorio. L'itinerario meno costoso (least cost path) tra due punti viene calcolato a partire da un modello raster di superficie di costo, con un algoritmo che genera un tracciato che attraversa i pixel con i valori cumulativi più bassi. I modelli teorici di percorsi così ottenuti forniscono informazioni utili per riesaminare i dati noti dando maggior forza alle ipotesi attuali, suggerendo alternative e fornendo un ausilio per colmare le lacune e per la formulazione di ipotesi sulla viabilità secondaria. Nel nostro caso per l'analisi dei costi è stato costruito un modello di superficie di costo basato in primo luogo sulla pendenza, in considerazione del fatto che le strade antiche preferibilmente avevano una pendenza compresa entro il 5-7 % e in ogni caso, almeno per i tragitti carrabili non potevano superare il 15% . Di minor importanza in relazione al territorio analizzato risulta invece l'elemento idrografico. Procedimento seguito per l'analisi dei costi (software GRASS): 1.Generazione della mappa Slope a partire dal DTM SAR (10 m) 2.Utilizzo di mapcalc per sommare lo slope all'idrografia ottenendo la mappa dei costi cumulativi 3.Uso della funzione r.cost con punti di passaggio obbligati per ottenere le mappe raster di costo cumulativo di movimento per le vie di comunicazione analizzate 4.Uso della funzione r.drain con punti di passaggio obbligati per il calcolo del least cost path Fig. 2 Schema riproducente la struttura del sistema informativo realizzato per il progetto Fig. 3 – Carta delle pendenze. I colori evidenziano la percorribilità delle strade in età antica: verde = pendenza ottimale per il passaggio di strade; giallo = limite massimo di pendenza accettabile per il passaggio dei carri; rosso = pendenze non percorribili dai carri Telerilevamento Applicazione di tecniche di telerivamento su immagini satellitari multispettrali ad alta risoluzione: copertura IKONOS multispettrale della Sardegna, risalente al 2005. Le immagini satellitari sono state analizzate attraverso l'analisi visiva in bande singole e in diverse combinazioni di bande (FCC) e elaborate al fine di ottenere immagini derivate, come l'NDVI. L'analisi visiva è avvenuta anche attraverso il confronto incrociato con i dati vettoriali già acquisiti e con i modelli ipotetici di percorsi ottenuti grazie all'analisi spaziali. Le tracce considerate come di potenziale interesse archeologico sono state acquisite in forma vettoriale e archiviate all'interno del sistema informativo. Fig. 5 - Schema concettuale del processo conoscitivo attuato attraverso l'analisi spaziale Fig. 4 - Immagine in falsi colori (432) dalla copertura multispettrale Ikonos della RAS (immagini 2005) Divulgazione dei dati e prospettive future La parte finale del lavoro sarà dedicata da un lato alla divulgazione dei dati, sia tramite la pubblicazione dei risultati in riviste di settore, sia via web tramite un webgis rivolto all'utente finale, con carte tematiche interattive, attualmente in fase di allestimento. Dall'altro lato si provvederà in linea con le più recenti tendenze, che riconoscono la necessità di una standardizzazione dei dati che ne permetta una più ampia condivisione, a rendere il più possibile il lavoro svolto compatibile con lo standard del SITAN (Sistema Informativo Territoriale Archeologico Nazionale) e con la specifica nazionale Intesa GIS. Inoltre si prevede di effettuare delle ricognizioni mirate per verificare sul terreno alcune delle ipotesi ricostruttive elaborate. Ilaria Montis [email protected] Borsista RAS (L.R.7 Agosto 2007) presso il Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio, Università di Cagliari Bibliografia Fig.1 – Carta sintetica della viabilità principale e secondaria e degli insediamenti di età romana Atzori, S., 2006. La strada romana “A Karalibus sulcos,” Mogoro. Barreca, F., 1965. L’esplorazione topografica della regione sulcitana. In Monte Sirai III. Roma: Roma, pp. 133-165. Bartoloni, P., 1996. L’antico porto di Bitia. In Alle soglie della classicità: il Mediterraneo tra tradizione e innovazione: studi in onore di Sabatino Moscati. Pisa, p. pp. 510‐521. Bartoloni, P., 2009. Miniere e metalli nella Sardegna fenicia e punica. In Sardinia antiqua: studi in onore di Piero Meloni in occasione del suo settantesimo compleanno. Cagliari. Finocchi, S., 2007. Strategie di sfruttamento agrario nel Sulcis: il paesaggio fenicio e punico nel territorio di Monte Sirai. In A.M. Arruda, C. 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