INTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA Scopo della Termodinamica è determinare delle relazioni generali che legano l’energia interna e le altre proprietà interne di un sistema alle coordinate termodinamiche e stabilire un legame fra le variazioni dello stato termodinamico di un sistema e le sue interazioni con l’ambiente circostante. 1 SISTEMA ED AMBIENTE L’applicazione di principi scientifici alla soluzione di un qualunque problema reale deve necessariamente cominciare con la separazione di una regione di spazio limitata. SISTEMA AMBIENTE Può influenzare il comportamento del sistema che circonda 2 DESCRIZIONE DEL SISTEMA La descrizione di un Sistema consiste nello specificare il valore di alcune grandezze legate al comportamento del Sistema stesso o alle sue interazioni con l’Ambiente circostante. Esistono due approcci differenti per descrivere un Sistema: • Approccio Macroscopico; • Approccio Microscopico. Noi studieremo l’Approccio Macroscopico. Macroscopico 3 Le sostanze sono costituite da un gran numero di particelle dette molecole: ad esempio la pressione di un gas all’interno di un contenitore è il risultato del trasferimento di quantità di moto dalle molecole alle pareti del contenitore. Tuttavia, non è necessario conoscere il comportamento delle particelle del gas per determinare la pressione all’interno del contenitore (approccio microscopico) in quanto si potrebbe collegare un manometro al contenitore stesso (approccio macroscopico) 4 APPROCCI Approccio macroscopico: macroscopico la materia è vista come un continuo, ignorandone la natura particellare. Ciò comporta una perdita di informazione, ma un notevole snellimento nella trattazione. Da un punto di vista macroscopico, le grandezze, di cui specifichiamo il valore, sono proprietà del sistema su larga scala, cioè si riferiscono al sistema nel suo insieme e non alle singole particelle che lo costituiscono. Approccio microscopico: microscopico le grandezze di cui specifichiamo il valore, e che sono esattamente posizione e velocità, si riferiscono alle singole particelle del Sistema. Nonostante il punto di vista macroscopico sia quello comunemente adottato in termodinamica, va sottolineato che il punto di vista microscopico ha pure una grande validità: può consentire una comprensione approfondita dei principi della termodinamica. Questo punto di vista è adottato nella meccanica statistica. 5 LEGGI Le leggi fisiche saranno classificate in: • leggi generali (relazioni costitutive); • leggi particolari (relazioni fenomenologiche). Leggi generali: sono caratterizzate dal poter essere applicate indipendentemente dalla natura del mezzo in esame. Sono leggi generali le leggi di conservazione della massa, dell’energia, della carica elettrica, il secondo principio della termodinamica, la legge di gravitazione universale. Leggi particolari: sono legate alla natura del mezzo in esame in quanto descrivono il suo comportamento (modello). Esse hanno un limite di applicabilità dipendente dal modello utilizzato. Sono leggi particolari la legge di elasticità di Hooke, le leggi della viscosità di Newton e di Stokes, la legge dei gas perfetti, la legge di elettricità di Ohm. 6 TIPI DI SISTEMA La definizione di Sistema implica quella dell’Ambiente che è costituito da tutto ciò che è al di fuori dei confini del Sistema. Il Sistema è chiuso se i confini del sistema non consentono flussi di massa. Il Sistema è aperto se i confini del sistema consentono flussi di massa. I confini che individuano un sistema saranno indicati come superfici di controllo (S.C.). 7 SISTEMA CHIUSO I sistemi chiusi sono studiati secondo l’approccio della massa di controllo (M.C.), nel senso che la grandezza controllata è la massa. Possono essere mobili, consentendo la variazione del volume V del sistema. ESEMPIO: il sistema chiuso è il fluido contenuto all’interno di un cilindropistone. Il sistema è studiabile scegliendo ad esempio la S.C. tratteggiata in figura, che delimita una M.C. Mentre la massa non può né entrare né uscire dal sistema, l’energia può attraversare il suo confine sotto forma di calore e di lavoro. 8 SISTEMA APERTO I sistemi aperti sono studiati secondo l’approccio del volume di controllo (V.C.), nel senso che la grandezza controllata è il volume V. Si considererà sempre che il V.C. sia fisso rispetto ad una terna inerziale. I confini di un sistema aperto consentono che vi sia trasporto di massa. ESEMPIO: il sistema aperto è il fluido in moto all’interno di una condotta. Il sistema è studiabile scegliendo ad esempio la S.C. tratteggiata in figura, che delimita un V.C. fisso. 9 N.B. Le relazioni termodinamiche che si possono applicare ai sistemi chiusi e ai sistemi aperti sono differenti tra loro; pertanto è estremamente importante individuare il tipo di sistema prima di analizzarlo. SISTEMA SEMPLICE Il sistema semplice è costituito da una sostanza pura il cui stato intensivo sia individuato da due proprietà interne intensive indipendenti. Il sistema semplice comprimibile o suo stato intensivo è descrivibile specifico e temperatura, due indipendenti. sistema p,v,T è detto così quando il con le proprietà pressione, volume delle quali saranno considerate 10 PROPRIETA’ La descrizione macroscopica di un sistema richiede la specificazione di poche fondamentali proprietà fisiche misurabili nel sistema stesso e legate alla particolare fenomenologia. PROPRIETA’ ESTENSIVA “Y” dipende dall’estensione del sistema: il suo valore per l’intero sistema è pari alla somma dei valori relativi a tutti i sottosistemi che lo compongono. Una proprietà estensiva dipende dalla massa del sistema: se varia il valore della massa, varia il valore della proprietà. Il volume, l’energia e la massa sono proprietà estensive di un sistema. PROPRIETA’ INTENSIVA è indipendente dall’estensione del sistema: supponendo di far tendere l’estensione di un sistema ad un valore infinitesimo, le proprietà il cui valore non tende a zero sono dette intensive. La temperatura e la pressione sono proprietà intensive. PROPRIETA’ SPECIFICA “y=Y/m” è indipendente dall’estensione del sistema, non gode della proprietà additiva e soddisfa alla definizione di proprietà intensiva. 11 PROPRIETA’ PROPRIETA’ ESTERNA caratterizza il moto o la posizione del sistema in un campo di forze: velocità, energia cinetica, posizione in un campo gravitazionale o elettrostatico PROPRIETA’ INTERNA è in linea di principio suscettibile di misura dall’interno dei confini del sistema: pressione, volume specifico, temperatura STATO Un sistema è in un assegnato stato se l’insieme delle proprietà atto a descriverlo ha un valore fissato ovvero è possibile esprimerle con un insieme di valori numerici. Lo stato del sistema è intensivo se le proprietà che lo descrivono sono intensive e specifiche; Lo stato del sistema è estensivo se le proprietà che lo descrivono sono estensive. La conoscenza dello stato intensivo + la massa = conoscenza dello stato estensivo. 12 PROPRIETA’ come funzioni puntuali Il valore delle proprietà termodinamiche è funzione solo dello stato, per cui, la loro variazione, in seguito ad un cambiamento di stato, è univocamente determinata dagli stati iniziale e finale. Lo stato di un sistema è assegnato se sono fissati m degli n valori (con m<n) delle proprietà o coordinate termodinamiche che lo descrivono. Le m proprietà devono essere necessariamente tra loro indipendenti e gli n-m valori delle coordinate restanti sono calcolabili mediante le equazioni di stato o equazioni caratteristiche. Le equazioni di stato legano tra loro le proprietà termodinamiche di un sistema. Il metodo base per la determinazione delle equazioni di stato è di natura sperimentale e la loro validità è limitata ad una regione finita da precisare di volta in volta. 13 FORMALIZZAZIONE: proprietà o coordinata termodinamica Supponiamo che S sia lo stato del nostro sistema e che l’identificazione di S avvenga con n proprietà: xi , i = 1,...., n Siano: xi , i = 1,...., n i valori assunti dalle xi nell’assegnato stato S. Se vincolando un sottoinsieme (n-k) dei valori assunti da xi, lo stato S del sistema non può mutare, allora si dice che il sistema ha (n-k) gradi di libertà ovvero (n-k) delle n proprietà sono indipendenti, dunque sufficienti alla determinazione dello stato S del sistema. 14 FORMALIZZAZIONE: funzione di stato Il legame funzionale tra x j (1 ≤ j ≤ n) e le x i è del tipo : x j = f i ( xi ), i = 1,...., j − 1, j + 1...n − k Se mutando lo stato in un intorno di S, la funzione fj non cambia, si dice che il legame funzionale è un’equazione di stato valida solo nello specificato intorno di S. Per via sperimentale è possibile fornire l’espressione analitica del legame funzionale fj valido nel campo esplorato dalla sperimentazione. 15 1° ESEMPIO Si consideri come sistema il contenuto di un cilindro del motore di un’auto. Un’analisi chimica rivelerebbe, prima dello scoppio, una miscela di idrocarburi e aria, e dopo lo scoppio, la presenza di prodotti di combustione descrivibili in termini di certi composti chimici. Specificando l’abbondanza relativa delle varie sostanze presenti , si ottiene una descrizione della composizione del sistema. Tale sistema occupa, in ogni istante, un certo volume dipendente dalla posizione del pistone. Un’altra quantità indispensabile per la descrizione del sistema in esame è la pressione dei gas nel cilindro. In seguito allo scoppio la pressione è elevata; dopo lo scarico è bassa. In laboratorio si possono utilizzare degli apparecchi in grado di misurare le variazioni di pressione che le registrano automaticamente durante il funzionamento del motore. Un’altra grandezza indispensabile per la descrizione del sistema è la temperatura, temperatura misurabile con altrettanta facilità delle altre grandezze. Abbiamo così descritto il contenuto di un cilindro del motore di un’automobile (sistema) specificando ben quattro proprietà o coordinate macroscopiche: composizione, volume, pressione e temperatura. Tutte le coordinate macroscopiche, ovvero tutte le proprietà che forniscono una descrizione su larga scala del sistema, hanno le seguenti caratteristiche in comune: 1. Non implicano alcuna ipotesi sulla struttura della materia; 2. Sono in numero relativamente piccolo; 3. Sono suggerite dai nostri sensi; 4. Possono essere misurate direttamente. 16 SOSTANZA PURA Un sistema si dice costituito da una sostanza pura se in esso è presente una sostanza di composizione chimica fissata: il sistema è detto ad un solo componente. Un sistema costituito da una miscela di sostanze è detto sistema a più componenti. FASE Con riferimento ad una sostanza pura, la fase è l’insieme di tutte le parti omogenee del sistema aventi lo stesso stato intensivo. Nel caso di pressione e temperature, sebbene siano, in un sistema a più fasi, uniformi, tutte le proprietà specifiche cambiano con discontinuità attraversando il confine che limita due qualsiasi delle fasi presenti. SISTEMA SEMPLICE Il sistema semplice è costituito da una sostanza pura il cui stato intensivo sia individuato da due proprietà interne intensive indipendenti. Il sistema semplice comprimibile o sistema p,v,T è detto così quando il suo stato intensivo è descrivibile con le proprietà pressione, volume specifico e temperatura, due delle quali saranno considerate indipendenti. 17 Termodinamica classica e del continuo: EQUILIBRIO TERMODINAMICO La termodinamica classica si occupa di sistemi chiusi descrivibili con proprietà il cui valore è uniforme nella massa di controllo. Si introduce in questo caso il concetto di Equilibrio Termodinamico: esso prevede che il risultato delle misure macroscopiche eseguite su tutte le proprietà del sistema non varia nel tempo. Per cui lo stato di equilibrio prevede un unico valore, indipendente dal tempo, per ciascuna proprietà all’interno della massa di controllo. ¾ Se il sistema interagisce energeticamente con l’ambiente, oppure se all’interno dello stesso sistema si ha una rimozione di vincoli, il suo stato di certo cambia e non è più assegnabile. ¾ Se, però, l’interazione o/e la rimozione di vincoli interni avviene così lentamente da minimizzare le disuniformità spaziali, allora lo stato del sistema è ancora assegnabile. Nel caso di trasformazioni reali che avvengono a velocità finita, la termodinamica classica si limita a correlare gli stati di equilibrio iniziale e finale. 18 Termodinamica classica e del continuo La termodinamica del continuo si occupa di sistemi chiusi come un continuo materiale descrivibili con proprietà il cui continuità nella regione di spazio che definisce il sistema: utilizzato in alcune discipline quali la trasmissione del calore, fluidi.. o aperti, trattabili valore varia con tale approccio è la meccanica dei Ad esempio per la trasmissione del calore un problema classico è rappresentato dalla distribuzione spaziale della temperatura in un certo istante in una regione solida che interagisce termicamente con l’ambiente. E’ dunque necessario il calcolo della velocità di trasferimento del calore sia temporale che spaziale. Gli strumenti che abbiamo a disposizione nell’ambito della termodinamica classica non permettono di affrontare questo tipo di problematica per cui è necessaria una sua generalizzazione. 19 Termodinamica classica e del continuo: EQUILIBRIO LOCALE Si assume per la termodinamica del continuo una definizione di base: “equilibrio locale”, che permetterà di svincolarsi dal problema della distribuzione spaziale di una delle propriètà intensive o specifiche. Si ipotizza che la generica proprietà sia in un punto funzione unicamente dello stato nell’intorno infinitesimo del punto. Ciò significa che il legame funzionale che in ogni istante lega le proprietà in un volumetto elementare è identico al legame funzionale che lega le stesse proprietà, all’equilibrio, in una massa di controllo secondo l’approccio classico. 20 EQUILIBRIO TERMODINAMICO Supponiamo che, dopo aver eseguito una serie di esperimenti su un sistema termodinamico, si siano determinate le coordinate termodinamiche necessarie e sufficienti a descrivere il sistema mediante l’approccio macroscopico. Se i valori di tali coordinate variano spontaneamente o in seguito a un intervento esterno, si dirà che il sistema compie un cambiamento di stato (da non confondere con cambiamento di fase). Se il sistema non è influenzato in alcun modo dall’ambiente circostante allora si dirà isolato. Nelle applicazioni pratiche il sistema non è mai isolato, ma interagisce con l’ambiente. Tale interazione può manifestarsi come una forza esercitata sul sistema o come contatto fra il sistema e qualche corpo a certe temperature ed è presente ogni qualvolta il sistema cambia il proprio stato. 21 EQUILIBRIO TERMODINAMICO: stati di equilibrio Un sistema si dirà in equilibrio meccanico quando non si esercitano forze non bilanciate né all’interno del sistema né fra il sistema e l’ambiente circostante. In caso contrario, o solo il sistema o solo l’ambiente circostante effettueranno un cambiamento di stato che terminerà una volta che si sia ritornati in condizioni di equilibrio meccanico. Un sistema in equilibrio meccanico è in uno stato di equilibrio chimico se non hanno luogo processi che tendono a modificarne la struttura interna (ad esempio reazioni chimiche). Un sistema che non sia in equilibrio chimico può compere un cambiamento di stato anche estremamente lento che termina una volta che si sia ristabilito l’equilibrio chimico. Un sistema in equilibrio meccanico e in equilibrio chimico è in equilibrio termico, termico se le sue coordinate non cambiano una volta che esso sia stato separato dall’ambiente circostante a causa di una parete diatermica. In condizioni di equilibrio termico, tutte le parti del sistema hanno la stessa temperatura che coincide con la temperatura dell’ambiente circostante. In assenza di queste condizioni si avrà un cambiamento di stato del sistema fin quando non si raggiungerà l’equilibrio termico. 22 EQUILIBRIO TERMODINAMICO Se un sistema è in equilibrio meccanico, in equilibrio chimico e in equilibrio termico allora si dirà in uno stato di equilibrio termodinamico. termodinamico E’ da ripetere che gli stati di equilibrio termodinamico sono descrivibili in termini di coordinate macroscopiche indipendenti dal tempo, cioè in termini di coordinate termodinamiche. Se non sono verificate le condizioni di equilibrio meccanico e termico, si dirà che il sistema è in uno stato di non equilibrio per cui gli stati che un sistema attraversa non sono descrivibili mediante coordinate termodinamiche riferibili al sistema nel suo insieme. 23 STATO DI NON EQUILIBRIO MECCANICO Ad esempio tra il sistema e l’ambiente circostante possono manifestarsi forze non equilibrate che possono creare accelerazioni, vortici, moti turbolenti, moti ondulatori. In tal caso se si prova a fare una descrizione macroscopica di questi stati, ci si accorge che la pressione non è la stessa nei vari punti del sistema: dunque non esiste un valore della pressione che possa essere attribuito al sistema nel suo insieme. TERMICO Se la temperatura del sistema è diversa dalla temperatura dell’ambiente circostante di certo interagiranno tra loro. Tale interazione creerà una distribuzione non uniforme della temperatura , non potendo più attribuire al sistema un singolo valore della temperatura. 24 PROCESSO E TRASFORMAZIONE QUASI STATICA (termodinamica classica) Un sistema è soggetto ad un processo se, a seguito di interazioni energetiche e/o rimozione di vincoli interni, cambia il suo stato. Il processo viene descritto in termini delle coordinate che identificano gli stati iniziale e finale e dell’interazione energetica con l’ambiente o della nuova configurazione assunta dai vincoli interni. Ciò comporterebbe l’impossibilità di conoscere lo stato del sistema che si trova in “non equilibrio”. La soluzione è di far avvenire l’evoluzione del sistema in un tempo sufficientemente lungo da rendere trascurabili i gradienti spaziali delle proprietà intensive e specifiche: in questo modo ciascun stato intermedio dell’evoluzione diventa praticamente uno stato di equilibrio. Si parla in tal caso di Trasformazione Quasi Statica:si riterrà “infinito” il tempo maggiore del tempo di rilassamento caratteristico del sistema. 25 ESEMPIO: pistone-cilindro Si consideri un sistema gassoso contenuto in un pistone-cilindro. Un abbassamento del pistone induce un aumento di pressione nella zona immediatamente adiacente. Si può parlare di trasformazione quasi-statica se l’incremento di pressione localizzato riesce a propagarsi in tutto il volume prima di un ulteriore abbassamento del pistone. Il tempo di rilassamento è proporzionale ad una lunghezza media del sistema (V1/3) ed inversamente proporzionale alla velocità con cui si propaga la perturbazione. 26 CAMMINO DELLA TRASFORMAZIONE La trasformazione quasi statica è descritta sia dal valore che le coordinate assumono negli stati iniziale e finale, sia dal cammino della trasformazione esprimibile analiticamente con un’equazione della trasformazione. La trasformazione quasi statica dipende dal valore delle coordinate che punto per punto caratterizzano gli stati di quasi-equilibrio del sistema, nonché dai contributi energetici elementari che interessano tratti infinitesimi della trasformazione. La trasformazione è detta “ciclica o ciclo” se gli stati iniziale e finale coincidono. 27 SISTEMI CHIUSI E SISTEMI APERTI Per sistemi aperti si parlerà di variazione del valore di una generica proprietà con un differente significato rispetto a come se ne parla per i sistemi chiusi. Sistemi chiusi: la variazione del valore di una generica proprietà è relativa al cambiamento dello stato del sistema nel tempo, quindi definisce la differenza dei valori uniformi della generica proprietà in due istanti differenti. Sistemi aperti: la variazione del valore della generica proprietà è relativa , si pensi ad un V.C. con un ingresso e un’uscita in cui i valori delle coordinate siano uniformi, la variazione di una proprietà definisce la differenza dei valori assunti, nello stesso istante, dalla generica proprietà nelle sezioni di ingresso e di uscita dal V.C. La trasformazione ciclica per sistemi aperti prevede che le sezioni di ingresso e di uscita coincidono in modo che gli stati termodinamici in questa sezione siano uguali. 28 ENERGIA, LAVORO, CALORE L’energia è una proprietà estensiva del sistema. Il contenuto energetico di un sistema può variare nella modalità lavoro e nella modalità calore. Lavoro e calore non sono proprietà, ma solo grandezze connesse al trasferimento di energia. Il confine di un sistema può essere restrittivo sia nei confronti del trasferimento di energia nella modalità lavoro, sia nella modalità calore, sia di entrambi i modi di trasferimento; dunque parleremo di: ¾ se i confini di un sistema chiuso sono rigidi e fissi, il confine del sistema non permette trasferimento di energia nella modalità lavoro (lavoro di variazione di volume); ¾ se i confini di un sistema sono diatermani permettono trasferimento di energia nella modalità calore; ¾ se i confini di un sistema sono adiabatici non permettono trasferimento di energia nella modalità calore; ¾Se i confini di un sistema sono restrittivi sia nei confronti del lavoro sia del calore, il sistema si dirà isolato. 29 L’energia non può né generarsi né consumarsi esempi Si consideri un sistema chiuso costituito da un recipiente metallico contenente una massa assegnata di gas inizialmente alla temperatura ambiente, e i prodotti della combustione generati da un bruciatore, che lambiscono la superficie esterna del recipiente. A causa della differenza di temperatura all’interfaccia sistema-ambiente vi sarà un trasferimento di energia nel modo calore dal bruciatore verso il recipiente. Lo stesso sistema può ricevere energia dall’ambiente secondo una diversa modalità. L’abbassarsi di un peso causa la rotazione di un albero palettato posto all’interno del sistema. In tal caso il flusso di energia dall’ambiente al sistema è dovuto al lavoro di tipo meccanico detto lavoro d’elica (che è la tipica interazione tra sistemi aperti ed ambiente). 30 TEMPERATURA La temperatura è una proprietà intensiva direttamente misurabile correlando la variazione di temperatura per un sistema alla corrispondente variazione di una proprietà di un altro sistema, detto termometro, il cui stato è fatto variare vincolando le altre proprietà scelte indipendenti. Quando il sistema e il termometro hanno raggiunto l’equilibrio termico, se la lettura del termometro segna lo stesso valore per entrambi i sistemi, si può dire che essi hanno la stessa temperatura. Useremo l’espressione”due sistemi sono in equilibrio termico” per significare che i due sistemi si trovano in stati tali che, se fossero posti a contatto mediante una parete diatermica, il sistema complessivo sarebbe in equilibrio. Legge o principio zero della termodinamica: termodinamica due sistemi in equilibrio termico con un terzo sono in equilibrio termico tra loro. 31