Il Salto dell `Angelo

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ANGELO FAVARO
Nato a Roma, vive ad Anzio, attualmente impegnato in progetti di ricerca presso la
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, con i
professori L.Rino Caputo e Andrea Gareffi, si sta occupando della figura di Alberto
Moravia, scrittore di Teatro, e de “Il Dio Kurt”. Già docente di ruolo in materie letterarie, greco e latino, con abilitazione conseguita in Storia dell’Arte.
Si occupa di comparatistica letteraria e ibridazioni fra letterature antiche e moderne,
letteratura teatrale, poesia, critica d’arte.
È impegnato nella promozione e diffusione culturale attraverso l’organizzazione di
Convegni, Happenings, mostre, concerti tematici.
Lavora ed ha lavorato nella regia teatrale mettendo in scena spettacoli, recital, mise en
space. Tralasciando le altre attività accademiche e di studio e letterarie, per quanto
attiene nello specifico al teatro: ha studiato regia e scrittura teatrale, presso il laboratorio del teatro Ateneo, con Leo De Berardinis, ha seguito le lezioni di Letteratura
Teatrale Italiana con Franca Angelini, ha partecipato a numerosi convegni e laboratori teatrali dell’INDA di Siracusa: su recitazione, costumi, regia e scrittura teatrale; ha
frequentato i corsi di Storia del Teatro e della Drammaturgia Antica, presso
l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, con il prof. A.P. Martina, con cui si è
altresì laureato, con il massimo dei voti, in lettere classiche, producendo una tesi di
natura storico-antropologica-teatrale e nondimeno filologica sui problemi della messa
in scena de “Il processo di Oreste nelle Eumenidi di Eschilo”. Fra gli altri, ha seguito
un corso di perfezionamento su “Repertori musicali di ascolto”, inerente il rapporto fra
musiche delle varie epoche ed effetti sul pubblico destinatario.
Si è perfezionato nella regia teatrale con Giorgio Barberio Corsetti, ed ha seguito seminari di regia e lettura e interpretazione del testo teatrale presso il Teatro Argentina ed
il Teatro Eliseo di Roma, con vari registi.
Numerosi gli spettacoli di cui si è occupato, professionalmente ma non per professione,
per la regia e messa in scena, negli ultimi anni.
MARCO BELOCCHI
Nasce a Roma nel 1960. Diplomato attore all’Accademia
Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” nel 1983. Tra
gli altri insegnanti: A.Trionfo, L.Salveti, L.Ronconi,
A.Camilleri, F.Nuti, M.Fabbri, A.Corti, G.Moschin. Da allora
lavora prevalentemente in teatro con registi quali L. Ronconi
(Santa Giovanna, 1984; Le due commedie in commedia, 1984), A.
Trionfo (Fiorenza, 1986), R. Reim (Les enfants terribles, 1990; I
miserabili, 1996), S. Cardone (Delitto per delitto, 2000; Molto
rumore per nulla, 2001), D. Mongelli, C. Borgoni, F. Tarsi (Odissea, 2000; Antonio e
Cleopatra, 2003), M. Nichetti (Le pillole di Ercole, 2004), R. Giordano (Le vespe, 2004),
F. Però (Se questo è un uomo, 2006); T. Russo (La tempesta, 2008); e accanto ad attori
quali V. Moriconi, P. Micol, A. Asti, A. Foà, V. Gazzolo, M. Micheli, N. Mascia, partecipando a più di cinquanta spettacoli, spesso in ruoli di primo piano.
Dal 1991 comincia a dedicarsi anche alla regia mettendo in scena prevalentemente
autori contemporanei italiani tra cui La stanza di Venere (1993) di R.Cavosi, I sotterranei (1994) di N.Malpica, Fantasmi (1998) e La sala chiusa (2001) di S. D’Angelo;
Popcorn (2007) di F.Carena; stranieri tra cui Il mestiere dell’omicidio (1993) di R.Harris,
A mani nude (1996) di W.Kesselman. Oppure spettacoli di montaggio e sperimentazione multimediale: L’amor sacro e l’amor profano (1995), sulla poesia italiana medievale;
Che folli questi artisti! (1999), sul disagio mentale. Dal 1993 comincia una proficua collaborazione col Teatro Stabile del Giallo di Roma mettendo in scena dei classici del
genere tra cui L’uomo ombra, dal romanzo di D.Hammett; Gli occhi della notte di F.Knott;
Uno studio in rosso, dal romanzo di A.C. Doyle, La scala a chiocciola dal romanzo di E.L.
White, e divenendone tra il 1999 e il 2002 il Direttore Artistico. Tra le ultime produzioni: La scuola dei mariti (2002) di Molière; 33 Svenimenti (2003) dagli atti unici di
A.âechov; La mandragola (2007) di N.Machiavelli; Il calapranzi (2007) di H.Pinter.
Direttore Artistico della manifestazione romana Settembre al Chiostro, di cui nel 2004
la prima edizione e dal 2008 della rassegna di drammaturgia contemporanea Parole di
scena.
Tiene infine laboratori e stage teatrali a Roma, Bologna e in Toscana, sia per la formazione di giovani attori.
ILARIA FALINI
Diploma di qualificazione professionale conseguito presso la
Scuola d’Arte Drammatica del Centro Universitario Teatrale di
Perugia. Corso di perfezionamento per attori professionisti presso
il Centro Teatrale Santa Cristina diretto da Luca Ronconi
“Quaderni di Serafino Gubbio Operatore” di L. Pirandello, regia
di Renato Carpentieri
“A Memoria”,regia e drammaturgia di Anna Ferruzzo e Massimo
Wertmuller
“La Mente da sola. Mosaico di lettere”, regia di Luca Ronconi
“La forma delle cose” di Neil Labute, regia di Marcello Cotugno, produzione
Compagnia Lavia e Teatro Eliseo.
“Beckettiana” regia di Ludwik Flaszen.
Per la regia di Ninni Bruschetta lavora in: “Medea” di F.Grillparzer, con Annamaria
Guarnieri, produzione Teatro Stabile dell’Umbria
“Il raggio Verde…o delle esequie della luna” sull’opera poetica di Lucio Piccolo
“Don Giovanni involontario”di Vitaliano Brancati
“Plautus” adattamento di vari testi di Plauto
“L’Ospite desiderato” di Pier Maria Rosso di San Secondo
“Pop Corn” commedia musicale di Fiammetta Carena, regia di Marco Belocchi, produzione La Bilancia
“Pitagora: Professore in arti varie, Cavaliere delle trasformazioni, Signore delle scienze sacre” regia di Mimmo Mongelli, con Totò Onnis
“Amelia torna presto” regia di Totò Onnis.
“I finti commedianti” di Giuseppe Gioacchino Belli, regia di Franco Meroni
“Cyrano de Bergerac” di E. Rostand, regia di Federica Tatulli.
“Carabinieri 2”, “La Tassista”.
GINA CAPONE
Ha intrapreso lo studio della musica a sei anni sotto la guida del
padre compiendolo poi al Conservatorio di Santa Cecilia a
Roma,sotto la guida di Teresa Bertolotti.
Ha prestato la propria opera nei più importanti teatri di tradizione,in
qualità di prima arpa presso il teatro San Carlo di Napoli e nelle
orchestre sinfoniche della Rai di Napoli e Roma.Ha collaborato
inoltre con il teatro Argentina ne “Il Tartufo di Moliere con Ugo
Tognazzi e con l’università Tor Vergata nelle letture Dantesche.
Incide concerti per la radio Vaticana come solista ed in formazioni da camera. È la prima arpista in Italia ad avvicinarsi alla musica Jazz e Leggera facendo una ricerca personale sull’uso dell’arpa in questi generi.
Ha al suo attivo un cd “Dekalog” come sottofondo al discorso sul decalogo di Sua Santità
Papa Giovanni Paolo II.
Premiata dall’assessorato del turismo e spettacolo del Lazio per l’attività svolta e nella sala
della Pronomoteca del Campidoglio “La donna nella cultura”.
Collabora con l’orchestra “Roma Sinfonietta” e il M°. Ennio Morricone,con l’orchestra
Regionale del Lazio nella tourneè in Turchia.
Prosegue gli impegni concertistici come solista e in varie formazioni da camera ottenendo ampi consensi di pubblico e di critica.
Si.Po.Di.N
Studio polispecialistico
di dietologia e nutrizione
ALBA RODILOSSO
Nata a Cotignola, nel 1965, dal 1990 diplomata in oboe presso il
Conservatorio Statale “G. Rossini” di Pescara, ed effettua numerosi corsi di perfezionamento in Italia e all’estero, con alcuni fra
i più noti oboisti.
Ha preso parte ad importanti stages di formazione presso la prestigiosa orchestra della “Bilkent University” di Ankara, con cui
ha svolto numerosi concerti.
Numerosi sono i premi e i riconoscimenti, che l’hanno portata a
far parte di varie orchestre. È stata, fra le altre, nell’Orchestra
Europea di Orvieto, dell’Orchestra Internazionale di Lanciano, diretta dai Maestri D.
Harding e M. De Bernart, dell’Orchestra Romana Internazionale diretta dal Maestro
M. Samale, dell’Orchestra Doppio Diesis di Faenza.
Numerose sono inoltre le registrazioni con prestigiose orchestre in Europa.
Attualmente si dedica alla musica da camera, prediligendo il repertorio settecentesco
della musica in formazioni vocali e strumentali varie, con il precipuo scopo di far conoscere in tutta la loro pregnanza stilistica composizioni di straordinario potere epsressivo
Via S. Anastasio 33,
00042 Anzio (Rm)
Tel. 3331436213
Via Palermo, 16 - Nettuno
Tel. 06.9805151 - Cell. 347.2906789
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Il Salto dell ’Angelo
Ass.ne Culturale
Servizi per lo spettacolo
Organizzazione Eventi - Roma
Tel. 348.7444096
In copertina elaborazione fotografica da un’opera di
Claudio Angeloni di Virginia Sobrino
La vita, la personalità e le gesta di Nerone si dipanano nelle narrazioni misteriose e affascinanti della storia e della letteratura, dell’arte e del
cinema. Vi apprendiamo del più giovane imperatore della storia di
Roma, che assume il potere del più grande e potente impero del mondo
allora conosciuto, a soli 17 anni, e regna con saggezza e clemenza, ma
anche con crudeltà inusitata e nella più sfrenata licenza sessuale,
gareggiando nelle corse delle bighe e cantando come citaredo, e…
Stupefacente poter udire raccontare la vita di Nerone nella villa
imperiale in cui egli nacque, soggiornò a lungo e che amò sommamente, come sommamente amò la città di Anzio.
Tre importanti e piacevoli appuntamenti, per ascoltare dalle voci di
due attori efficaci ed emozionanti, in una lettura concerto, con la
grazia dell’arpa e la potenza cupa dell’oboe, le vite dell’Imperatore
di Anzio. Nel corso del primo spettacolo sarà Gaio Svetonio
Tranquillo a condurci nell’avventurosa esperienza del principe,
svelandone vizi e misfatti, come in una sorta di entusiasmante gossip estivo. Nel secondo spettacolo, invece il compito di aprirci le
stanze segrete dell’imperatore sarà affidato al più importante storico
dell’antichità, all’acuto e tormentato Publio Cornelio Tacito, che
con attenta analisi dei fatti e degli uomini ricostruisce alcuni frammenti della vita di Nerone. Infine, nel terzo spettacolo udremo la
vita dell’ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia indagata e
narrata dal suo più critico e controverso biografo, Massimo Fini,
che nel 1993 ha scritto un testo, che non esiterei a definire apologetico.
Il plurale vite è necessario ad evidenziare le prospettive, anche diametralmente opposte, rispetto al medesimo personaggio assunte da
scrittori differenti.
L’ideazione e la costruzione delle tre letture-concerto sono state integralmente curate dal prof. Angelo Favaro, per la città di Anzio,
come anche la scelta dei testi, la preparazione degli attori e la selezione dei brani musicali e delle interpreti degli stessi. Durante ogni
lettura-concerto in mostra un’opera originale creata ad hoc per la
performance da tre differenti artisti.
Tale opera complessa di regia sarebbe, tuttavia, rimasta nella condizione progettuale, se non si fosse coniugata con la sensibilità e la
positiva lungimirante accoglienza dell’assessore Umberto Succi e
degli Amministratori, dei dirigenti, degli impiegati del Settore
Cultura del Comune di Anzio e del Parco Archeologico Villa
Imperiale “di Nerone”, cui va un sentito e riconoscente ringraziamento personale e a nome della cittadinanza tutta.
Già, perché gli spettacoli si rivolgono a tutta la Cittadinanza, e non
solo, ma è per Lei che sono stati, con amore e passione, ideati e
vengono realizzati. Dunque a Tutti l’invito a conoscere e scoprire le
Vite del più famoso cittadino di Anzio, nella Storia di Tutti i Tempi.
Angelo Favaro
La S.V. è invitata
a partecipare alle letture concerto dedicate
all’Imperatore Nerone
NERONIA.
VITE DI UN IMPERATORE
LETTURE CONCERTO
NELLA VILLA DI NERONE AD ANZIO
Regia e selezione testi a cura di Angelo Favaro
Coordinamento ed ottimizzazione Gianna Cimino
Direzione Tecnica Giorgio Rossi
Parco Archeologico
della Villa Imperiale “di Nerone”
Sabato, 19.7.2008 – ore 19.00
Marco Belocchi e Ilaria Falini interpretano brani da:
Caio Svetonio Tranquillo, La vita di Nerone.
Gina Capone - Arpa
Alba Rodilosso - Oboe
Teoremi nel Tempo.
Venerdì, 1.8.2008 – ore 19.00
Marco Belocchi e Ilaria Falini interpretano brani da:
Publio Cornelio Tacito, Nerone, dagli Annales.
Gina Capone - Arpa
Alba Rodilosso - Oboe
In eco dalla Storia.
Mercoledì, 27.8.2008 - ore 19.00
Marco Belocchi e Ilaria Falini interpretano brani da:
Massimo Fini, Nerone. Duemila anni di calunnie.
Gina Capone - Arpa
Alba Rodilosso - Oboe
Neronia.
L’Assessore alla Cultura
Il Sindaco del Comune di Anzio
Umberto Succi
Luciano Bruschini
Gaio Svetonio Tranquillo
(Algeria o Roma, 70 d.C.? – 140? ca d.C.)
Scarse sono le notizie inerenti alla vita di Svetonio, e tutte
desumibili dalle sue stesse opere e da una lettera di Plinio a
Traiano, in cui esalta la rettitudine e l’erudizione dello storico.
Di ricca famiglia d’ ordine equestre, nato intorno al 70-75
d.C., egli non si diede alla carriera di amministratore o di soldato, in quanto impegnato negli studi, fu in grande e sincera
amicizia con Plinio il Giovane, che gli fece conferire da
Traiano lo ius trium liberiorum, un sussidio familiare che veniva concesso anche a scapoli benemeriti. Avviatosi alla carriera retorica e forense, Svetonio si sentiva portato per gli studi
eruditi, ebbe comunque incarichi di tipo amministrativo nella
burocrazia imperiale, sia sotto Traiano sia sotto Adriano, fu
procurator ab epistulis, segretario dell’imperatore addetto alla
corrispondenza, ma anche procurator a studiis, una sorta di
archivista imperiale, e procurator a bibliothecis, sovrintendente
di tutte le biblioteche pubbliche di Roma. Tali incarichi gli
consentirono di venire a conoscenza di documenti capitali,
preclusi ad altri storici. Cadde in disgrazia e dal 122 d.C. fu
allontanato dalla corte imperiale da Adriano, così fino alla
morte, avvenuta fra il 126 e il 140 d.C., si dedicò alla letteratura, pubblicando le sue opere. Fra cui spicca per importanza
di riferimenti storici ed elementi antiquari il De vita
Caesarum, le biografie dei 12 Cesari, pubblicate certamente
dopo il 121 d.C., furono e sono una fonte insostituibile di
informazioni sul costituirsi e sullo sviluppo dell’impero romano da Cesare fino a Domiziano. Giunte sino a noi in versione
praticamente integrale. Dalla Vita di Nerone sono tratti i passi
in lettura.
Publio Cornelio Tacito
(Gallia Cisalpina o Narbonense 56 o 57 ca, 120 ? ca d.C.)
Publio Cornelio Tacito nacque nel 56 o 57 circa, in una località della Gallia Cisalpina o Narbonense; non si hanno dati
certi sulla sua famiglia, forse appartenente al ceto equestre.
Accurata l’educazione ricevuta in grammatica e retorica a
Roma, alla scuola di Quintiliano. Divenne così abilissimo
avvocato, noto fra i più brillanti del suo tempo. Nel 77 circa
sposa la figlia del senatore Giulio Agricola e, iniziato il cursus
honorum come questore nell’81-82 (sotto Vespasiano), ottiene
nell’88 la pretura da Domiziano. L’anno successivo riceve l’incarico di propretore o di legato e lascia Roma; si è supposto
che proprio durante questo soggiorno abbia fatto conoscenza
di quei Germani di cui parla nella sua Germania. È a Roma
dopo il 93, negli anni più duri del regime domizianeo, e li
supera grazie a un atteggiamento riservato, senza una diretta
opposizione. Nel 97 raggiunge il consolato, subentrando al
posto di L. Virginio Rufo, di cui pronuncia l’elogio funebre;
non può invece pronunciare, perché lontano da Roma, quello
di Agricola, del quale scrive però una biografia encomiastica
(Agricola), che segna l’inizio, nel 98, della sua produzione letteraria dopo 15 anni di silenzio. Dopo pochi anni scrive la
Germania. Nell’ultima parte della sua vita scrive poi le
Historiae e gli Annales. L’ultimo dato inerente alla vita pubblica attesta il suo proconsolato d’Asia nel 112-113, mentre la
morte risale al 120 circa. L’opera da cui sono tratte le informazioni circa la vita di Nerone sono gli Annales, dal libro XIII al
XVI libro, incompiuto.
Massimo Fini (Como 19/11/1943, vivente)
Massimo Fini è nato sul lago di Como il 19/11/1943. Dopo la
laurea a pieni voti in giurisprudenza, ha lavorato come impiegato alla Pirelli, copywriter, pubblicitario, bookmaker, giocatore di poker. Arriva al giornalismo nel 1970 all’Avanti!, dove
segue come cronista i fatti di criminalità politica. Dal 1972 a
1979 è inviato all’Europeo. Nei primi anni ‘80 è animatore del
mensile di politica e cultura Pagina. Dal 1982 al 1992 è inviato estero ed editorialista al Giorno. Nel 1985 rientra
all’Europeo come inviato ed editorialista e vi tiene per 10 anni
la principale rubrica del giornale. Attualmente lavora per Il
Gazzettino, Il Giorno, La Nazione, Il Resto del Carlino, Giudizio
Universale. Ha partecipato alla rifondazione del Borghese ed
era editorialista di punta de L’Indipendente dei primi anni ‘90.
Massimo Fini nel 1985 pubblica il suo primo saggio, La
Ragione aveva Torto?, edito dalla Camunia. Da quel momento
Fini, conosciuto come giornalista di cronaca ed editorialista di
spicco de L’Europeo e de Il Giorno assume una posizione di
dura critica verso alcuni valori essenziali del mondo moderno,
come l’industrialismo, l’ottimismo, l’attenzione spasmodica
nei confronti della crescita economica fino a giungere al j’accuse contro la democrazia di Sudditi. Tutta l’opera saggistica di
Fini si fonda sulla critica sferzante verso caratteristiche del
mondo moderno e della globalizzazione, figli del pensiero liberale e anche del marxismo, anch’esso prodotto dalla rivoluzione industriale e dalllo stesso liberalismo, e causa degli stessi
mali: l’alienazione dell’individuo schiacciato dal produttivismo, la distruzione dell’ambiente, l’idea di una scienza e dell’uomo come sovvertitori delle leggi naturali, la globalizzazione che omologa tutto ad un unica cultura dominante. L’opera
di Fini, soprattutto nella sua trilogia La Ragione aveva Torto?,
Elogio della guerra e Il denaro, presenta costantemente una
comparazione tra il mondo nato dalle Rivoluzioni Industriale
e Francese e quello medievale e dell’ancient regime ponendosi l’obiettivo di evidenziare come il mondo moderno abbia
smarrito tanti elementi, materiali e spirituali, che davano a
quelle società caratteri di equilibrio sociale e stabilità.
Accusato da alcuni ambienti di sinistra di essere vicino alle
posizioni dell’estrema destra sociale, Fini in realtà fa suo il
principio del relativismo culturale. Dal suo Nerone. Duemila
anni di calunnie (1993) sono tratti i brani in lettura.
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