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Parlamento europeo
2014-2019
Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni
2016/2225(INI)
19.10.2016
PROGETTO DI RELAZIONE
sulle implicazioni dei Big Data per i diritti fondamentali: privacy, protezione
dei dati, non discriminazione, sicurezza e attività di contrasto
(2016/2225(INI))
Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni
Relatore: Ana Gomes
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Unita nella diversità
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INDICE
Pagina
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO ...................................... 3
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulle implicazioni dei Big Data per i diritti fondamentali: privacy, protezione dei dati,
non discriminazione, sicurezza e attività di contrasto
(2016/2225(INI))
Il Parlamento europeo,
–
visto l'articolo 16 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
–
visti gli articoli 1, 7, 8, 11, 14, 21, 47 e 52 della Carta dei diritti fondamentali
dell'Unione europea,
–
visti il regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27
aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei
dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva
95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)1 e la direttiva (UE) 2016/680
del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativa alla protezione delle
persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali da parte delle autorità
competenti a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o
esecuzione di sanzioni penali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la
decisione quadro 2008/977/GAI del Consiglio2,
–
visti la convenzione del Consiglio d'Europa sulla protezione delle persone rispetto al
trattamento automatizzato di dati a carattere personale (STE n. 108), del 28 gennaio
1981, e il suo protocollo addizionale dell'8 gennaio 2001 (STE n. 181)3,
–
vista la raccomandazione CM/Rec(2010)13 del Comitato dei Ministri del Consiglio
d'Europa agli Stati membri sulla protezione delle persone fisiche con riguardo al
trattamento automatizzato di dati personali nel contesto di attività di profilazione, del 23
novembre 20104,
–
visto il parere 7/2015 del Garante europeo della protezione dei dati, del 19 novembre
2015, dal titolo "Meeting the challenges of big data; A call for transparency, user
control, data protection by design and accountability"5 ("Affrontare le sfide dei Big
Data: un invito alla trasparenza, al controllo dell'utente, alla protezione dei dati fin dalla
progettazione e alla responsabilità"),
–
vista la dichiarazione del 16 settembre 2014 del gruppo di lavoro "Articolo 29"
sull'impatto dello sviluppo dei Big Data sulla protezione delle persone fisiche con
riguardo al trattamento automatizzato dei loro dati personali nell'UE6,
1
GU L 119 del 4.5.2016, pag. 1.
GU L 119 del 4.5.2016, pag. 89.
3
http://www.coe.int/it/web/conventions/full-list/-/conventions/treaty/108.
4
https://search.coe.int/cm/Pages/result_details.aspx?ObjectID=09000016805cdd00.
5
https://secure.edps.europa.eu/EDPSWEB/webdav/site/mySite/shared/Documents/Consultation/Opinions/2015/
15-11-19_Big_Data_EN.pdf.
6
http://ec.europa.eu/justice/data-protection/article-29/documentation/opinionrecommendation/files/2014/wp221_en.pdf.
2
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–
visto l'articolo 52 del suo regolamento,
–
visti la relazione della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e
il parere della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (A8-0000/2016),
A.
considerando che i Big Data si riferiscono all'accumulo ricorrente di ingenti quantità di
dati, compresi i dati personali, provenienti da una serie di fonti diverse, che sono
oggetto di un trattamento automatizzato mediante algoritmi informatici e tecniche
avanzate di trattamento dei dati al fine di individuare determinate correlazioni, tendenze
e modelli (analisi dei Big Data);
B.
considerando che i progressi delle tecnologie di comunicazione e l'uso massiccio di
dispositivi elettronici e di monitoraggio, dei social media, delle interazioni e delle reti
web, compresi i dispositivi che comunicano informazioni senza intervento umano,
hanno portato allo sviluppo di enormi insiemi di dati in costante crescita che, attraverso
l'analisi e tecniche avanzate di trattamento, tracciano un quadro senza precedenti del
comportamento umano e delle nostre società;
C.
considerando che le imprese, i governi e le organizzazioni hanno approfittato di tale
insieme di dati e dell'analisi dei Big Data per promuovere la competitività,
l'innovazione, le previsioni di mercato, la pubblicità mirata, la ricerca scientifica e la
definizione delle politiche nel settore dei trasporti, le "città intelligenti", le attività di
contrasto, la trasparenza, la sanità pubblica e la capacità di risposta alle catastrofi;
D.
considerando che i Big Data possano apportare innegabili benefici e opportunità per i
cittadini, le imprese e i governi, ma comportano altresì rischi significativi, in particolare
per quanto riguarda la protezione dei diritti fondamentali garantiti dalla Carta dei diritti
fondamentali e dal diritto dell'Unione;
E.
considerando che il grado di diffusione dei sensori, l'ampia produzione sistematica di
dati e le odierne attività di trattamento dei dati sono caratterizzati da un'elevata
mancanza di trasparenza;
F.
considerando che gli algoritmi e gli altri strumenti analitici imparziali, la scarsa qualità
dei dati, le false correlazioni, gli errori, la sottovalutazione delle implicazioni giuridiche,
sociali ed etiche e la marginalizzazione del ruolo degli esseri umani in questi processi
possono comportare vizi nelle procedure decisionali;
G.
considerando che la proliferazione del trattamento e dell'analisi dei dati, la molteplicità
dei soggetti coinvolti nella raccolta, nella conservazione, nel trattamento e nella
condivisione dei dati e la combinazione di grandi insiemi di dati contenenti dati
personali provenienti da una serie di fonti diverse e conservati per periodi illimitati di
tempo, hanno creato una grande incertezza sia per i cittadini che per le imprese per
quanto riguarda le condizioni specifiche per il rispetto dei principi generali in materia di
protezione dei dati;
Considerazioni generali
1.
sottolinea che le informazioni che emergono dall'analisi dei Big Data sono affidabili
solo tanto quanto lo consentono i dati di riferimento e che, pertanto, sono necessarie
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norme etiche e scientifiche rigorose per valutare i risultati di tale analisi e dei suoi
algoritmi predittivi;
2.
evidenzia che i cittadini, le imprese, i governi e le istituzioni possono godere appieno
delle prospettive e delle opportunità offerte dai Big Data solo se la fiducia dei cittadini
in queste tecnologie è garantita da una rigorosa applicazione dei diritti fondamentali e
dalla certezza giuridica per tutti i soggetti coinvolti;
I Big Data a fini commerciali e nel settore pubblico
Privacy e protezione dei dati
3.
sottolinea che la normativa dell'Unione in materia di protezione della privacy e dei dati
personali, così come i diritti all'uguaglianza e alla non discriminazione, sono applicabili
al trattamento dei dati anche questo è preceduto da tecniche di pseudonimizzazione e
anonimizzazione, nella misura in cui vi siano rischi di reidentificazione o, in ogni caso,
se l'utilizzo di dati non personali potrebbe avere un impatto sulla vita privata delle
persone o su altri diritti e libertà;
4.
ritiene che la trasparenza, l'equità, la responsabilità e il controllo dei dati personali siano
valori fondamentali da cui derivano diritti e obblighi specifici, che dovrebbero orientare
l'azione delle imprese, delle autorità pubbliche e di altri soggetti che utilizzano i dati per
definire le loro procedure decisionali; sottolinea la necessità di una trasparenza molto
maggiore per quanto riguarda il trattamento e l'analisi dei dati da parte delle imprese;
5.
evidenzia il ruolo fondamentale che la Commissione, il Comitato europeo per la
protezione dei dati e altre autorità di controllo indipendenti dovrebbero svolgere negli
anni e decenni a venire al fine di promuovere la certezza giuridica per quanto riguarda
le norme concrete a tutela dei diritti fondamentali e delle garanzie connessi all'uso del
trattamento e dell'analisi dei dati;
6.
ritiene che le tecniche di anonimizzazione dovrebbero comprendere misure tecniche e
obblighi contrattuali che garantiscano la non reidentificazione; invita le imprese a
riesaminare periodicamente tali rischi alla luce delle nuove tecnologie e di documentare
l'adeguatezza delle misure adottate, consentendo alle autorità di controllo indipendenti
di monitorare le pratiche e formulare raccomandazioni;
7.
esorta le imprese e altri responsabili del trattamento dei dati ad avvalersi degli strumenti
previsti dal regolamento generale sulla protezione dei dati, quali i codici di condotta e i
sistemi di certificazione, per garantire una maggiore certezza quanto ai loro obblighi
specifici a norma del diritto dell'Unione e rendere le loro pratiche e attività conformi
alle norme giuridiche e alle garanzie dell'UE adeguate;
Sicurezza
8.
riconosce che la perdita e il furto di dati, le infezioni da malware, l'accesso non
autorizzato ai dati e la sorveglianza illegale sono alcuni dei rischi più urgenti legati alle
odierne attività di trattamento dei dati, come le tecniche relative ai Big Data; ritiene che
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per contrastare tali minacce sia necessaria una vera cooperazione concertata tra il settore
privato, i governi, le autorità di contrasto e le autorità di controllo indipendenti;
Non discriminazione
9.
invita l'Unione e gli Stati membri a individuare e ridurre al minimo la discriminazione e
la parzialità algoritmiche nonché a sviluppare un solido quadro etico comune per il
trattamento dei dati personali e l'automazione dei processi decisionali;
I Big Data a fini di contrasto
Privacy e protezione dei dati
10.
incoraggia tutti i soggetti responsabili delle attività di contrasto a ricorrere al
trattamento e all'analisi dei dati per garantire un adeguato intervento umano in tutte le
varie fasi del trattamento e dell'analisi dei dati, in particolare quando le decisioni
possono comportare rischi elevati per le persone;
11.
sottolinea, in particolare, l'importanza di effettuare valutazioni d'impatto preliminari che
tengano conto delle preoccupazioni di ordine etico al fine di valutare l'inclusività, la
precisione e la qualità dei dati nonché di garantire che le persone interessate dalle
decisioni e/o i soggetti coinvolti nei processi decisionali siano in grado di contestare
l'analisi, i modelli e le correlazioni e di evitare effetti nocivi su determinati gruppi di
persone;
Sicurezza
12.
sottolinea l'assoluta necessità di proteggere le banche dati relative alle attività di
contrasto da furti e perdite di dati, da infezioni da malware e dall'accesso non
autorizzato ai dati da parte di persone non autorizzate; ritiene che per rispondere a tali
preoccupazioni sia necessaria una vera cooperazione concertata tra le autorità di
contrasto e le autorità di controllo indipendenti;
Non discriminazione
13.
avverte che, a causa dell'intrusività delle decisioni e delle misure adottate dalle autorità
di contrasto nella vita e nei diritti dei cittadini, è necessaria la massima cautela onde
evitare discriminazioni illegittime e attacchi nei confronti di alcuni gruppi della
popolazione, in particolare i gruppi emarginati e le minoranze etniche e razziali;
14.
invita le autorità di contrasto degli Stati membri che ricorrono all'analisi dei dati a
mantenere i più elevati standard etici nell'analisi dei dati e a garantire l'intervento
umano e la rendicontabilità nelle varie fasi del processo decisionale, non solo per
valutare la rappresentatività, la precisione e la qualità dei dati, ma anche per valutare
l'adeguatezza di ogni decisione da adottare sulla base di tali informazioni;
°
°
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°
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15.
incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla
Commissione.
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