Descrizione dei siti analizzati - Sustainability-Lab

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I SITI DI FASHION SHARING
Il sito Io mi sposo.com, frutto di un esperienza trentennale del settore dell’alta moda, si rivolge ad una
clientela nazionale (Italia) e offre la possibilità di affittare e comprare abiti da cerimonia sia offline, nei punti
vendita di Venezia-Mestre e Bolzano-Egna, sia online.
Attraverso il canale e-commerce l’utente può scegliere tra diverse proposte suddivise in tre categorie: abiti da
uomo, abiti da donne e le “offerte imperdibili”. Una volta scelto il capo, l’utente che vuole procere al
noleggio dovrà comunicare le proprie misure. A seconda del tipo di capo scelto il cliente riceverà il prodotto
dieci giorni o una settimana prima del suo utilizzo, ed avrà poi 3 giorni di noleggio. Al termine del servizio il
capo viene ritirato dallo staff del portale, ad un costo di 19,00 euro.
Il sito si presenta di facile fruizione e completo dal punto di vista del servizio offerto.
Jewmia, altra piattaforma italiana, offre la possibilità di noleggiare gioielli ed orologeria di lusso
esclusivamente attraverso un canale di e-commerce. “L’idea del sito- afferma l’amministratore Marco
Matranga- non è quella di rendere popolare il gioiello di lusso, ma piuttosto quella di rendere agile il suo
utilizzo.” Grazie alla partnership con gioiellerie storiche e di rinomata fama, l’utente, una volta registrato,
può navigare attraverso le vetrine virtuali del sito e scegliere tra diversi prodotti esclusivi accuratamente
descritti. Una volta individuato il prodotto desiderato, l’utente può scegliere inoltre tra due differenti
tipologie di affitto: un giorno o un fine settimana.
In Rete si possono trovare diverse recensioni positive sulla piattaforma, la quale si presenta anche funzionale
dal punto di vista della navigabilità.
Vanity Lady offre un servizio a livello nazionale di noleggio borse ed accessori di lusso. Il cliente, previa
registrazione, può navigare attraverso il negozio virtuale e selezionare il prodotto di suo interesse. Per
ciascun prodotto vi è una descrizione dettagliata con foto e ogni utente può esprimere una sua valutazione,
attraverso un voto espresso in “stelle”: il voto più basso è rappresentato da 1 stella, fino ad arrivare ad un
massimo di 5 stelle. Una volta verificata la disponibilità, il cliente potrà inoltre scegliere tra tre differenti
tipologie di affitto: week end, settimanale, mensile.
Il sito si presenta di facile fruizione ma poco accattivante dal punto di vista visivo.
La piattaforma Suite at work.it fornisce informazioni e indicazioni su eGo, negozio di fashion sharing
inizialmente localizzato a Brescia ma trasferitosi in seguito a Milano dopo aver riscosso un inaspettato e
rapido successo. eGo è l’acronimo di “ecologico guardaroba organizzato” e si basa sulla filosofia, enunciata
dallo stesso sito web, secondo cui «il futuro ci chiede di essere più responsabili e sensibili verso noi stessi ed
il nostro pianeta, così da costruire per le generazioni presenti e future una società culturalmente attenta alla
vita e all’ambiente, una nuova economia fondata sull’eco-sostenibilità». Per questo motivo «il progetto eGo
si pone come l’alternativa al sistema consumistico dell’abbigliamento». L’oggetto della pratica di
condivisione posta in essere da questo punto vendita e dal relativo sito web sono i vestiti da giorno. Mediante
un sistema organizzato vengono forniti alle donne abiti da giorno senza l’onere dell’acquisto e della
manutenzione. Si accede su abbonamento, composto da una quota annuale e una mensile. Questo dà diritto
alla scelta di sette capi di nuova collezione a settimana tra diversi modelli, distribuiti in otto stili diversi, per
andare incontro a qualsiasi gusto. Le collezioni proposte sono a marchio “eGo” e i servizi offerti sono
l’utilizzo condiviso, lavaggio, stiro, ampia scelta, possibilità di variare frequentemente abbinamenti e capi,
abiti alla moda e al passo con la stagione. Negozio e sito godono inoltre di buone recensioni all’interno della
rete, dove è possibile trovare commenti positivi a questa iniziativa.
Il quinto sito web di fashion sharing analizzato è Bag & co. Si tratta di un sito italiano che offre la
possibilità di possedere la borsa che si desidera affittandola per un periodo di tempo, che va da un minimo di
sette giorni, fino ad un massimo di trenta. Esistono quattro tipi di abbonamento - Trendy, Glamour, Fashion,
Fashion Limited - il cui costo è proporzionale al valore delle borse cui danno accesso. Per affittare una borsa
viene richiesto di effettuare la registrazione, selezionare la borsa che si desidera noleggiare e selezionare il
numero dei giorni di affitto. Entro 48 ore si riceve la borsa richiesta e il penultimo giorno dell’affitto una
mail e/o telefonata ricorda al cliente che l’indomani un corriere passerà a ritirare la borsa da restituire. Il
servizio ha dimensione nazionale, come si può dedurre da una risposta nella sezione faq del sito relativa alla
spedizione della merce. Bag and co. offre anche la possibilità di acquistare alcune delle borse disponibili per
l’affitto, specificando che il prezzo viene fissato tenendo conto di alcuni criteri, quali l’età della borsa, le sue
condizioni, l’esclusività e la sua disponibilità per il team di procacciamento. Il sito non si presenta tuttavia, a
nostro parere, come particolarmente attraente per l’utente, né risulta esaustivo nelle informazioni fornite, in
quanto non viene ad esempio specificata l’identità dei promotori dell’iniziativa.
L’ultimo sito di fashion sharing preso in esame è Girl meets dress. Si tratta di una boutique online che non
ha tuttavia un negozio fisico di riferimento. Basata a Londra, offre il suo servizio in tutto il Regno Unito. La
pratica proposta è quella dell’affitto di vestiti da sera e accessori per eventi. Un aspetto interessante sta nel
fatto che la possibilità di affittare è offerta anche a utenti che non siano iscritti al sito. Il funzionamento è
semplice: viene messa a disposizione del cliente una selezione di 200 vestiti e oltre 90 marche. Per l’affitto
dei capi si richiede di selezionare la taglia e il numero di giorni durante i quali si desidera tenere la merce. I
responsabili del sito contattano poi il cliente per confermare data e periodo di affitto, oltre ad offrire la
possibilità di una prova preventiva del capo. L’iscrizione al sito, come già detto, è opzionale, ma se effettuata
dà diritto al cliente di usufruire di alcuni benefit. Girl meets dress si presenta, a nostro parere, come un sito
user-friendly, capace, attraverso la disposizione di testo e immagini, di produrre stimoli positivi nel cliente.
Inoltre appare essere anche una realtà riconosciuta e apprezzata, si sostiene infatti nella home page che molti
importanti giornali, riviste e siti web - quali ad esempio Vogue, TheGuardian e InStyle.co.uk – parlino di
questa piattaforma online.
I SITI DI FASHION SWAPPING
Luxury swapping offre ai suoi clienti la possibilità di barattare varie tipologie di prodotti di lusso abbigliamento ed accessori, arredamento, arte e antiquariato - sia offline nel suo negozio a Treviso, sia online
attraverso un canale e-commerce dedicato però esclusivamente ad abbigliamento ed accessori. L’utente può
accedere al servizio, di dimensione nazionale, previa registrazione attraverso il pagamento di una tessera
associativa, e scegliere tra i diversi prodotti catalogati in differenti categorie a seconda del valore: si va da 1
stella per i prodotti di meno valore, fino ad un massimo di 5 stelle. Il sito gode di buona fama e di ottime
recensioni in Rete, tra cui Il sole 24 Ore e Modainforma. E’ un sito che si presenta in modo accattivante e
nello stesso tempo funzionale grazie al suo sistema di classificazione dei prodotti.
Swap style è un portale che si rivolge ad un pubblico internazionale. L’utente, una volta registrato, può creare
il proprio profilo sul portale attraverso cui può presentare quello vuole barattare e ciò che desidera avere. I
prodotti sono di differenti tipologie: abbigliamento ed accessori, cosmetica, prodotti di intrattenimento (libri,
cd, giochi,...). Per ciascun prodotto vi è una breve descrizione e le informazioni relative all’utente con cui
effettuare il baratto, tra cui la possibilità anche di inviare direttamente un messaggio per eventuali richieste.
Gode di ottima visibilità e notorietà in Rete e offre un servizio di facile fruizione, chiaro e completo dal
punto di vista informativo.
Atelier del Riciclo, diversamente dagli altri casi presi in esame, non è una realtà di swapping online. E’ una
community di oltre 12000 persone attraverso cui gli utenti condividono informazioni sui temi del riuso, del
riciclo e dello scambio; inoltre è uno spazio tramite il quale è possibile organizzare swap party in diverse
località e indicare i vari negozi che realizzano lo swapping in Italia. Per far parte della community l’utente
deve compilare e inviare via mail un modulo di iscrizione. Molte riviste parlano della community in modo
positivo- tra cui Elle, Grazia, Dove, Glamour- testimonianza del fatto che è una realtà conosciuta a livello
nazionale. Si presenta come un sito di facile fruizione e completo dal punto di vista informativo.
Un altro sito di swapping a dimensione nazionale è invece Suite of the city. Nato nel 2009, la fase iniziale è
stata realizzata prevalentemente off-line tramite l’organizzazione di swap party a Roma. Successivamente è
stato creato un portale web tramite il quale le swappers possono continuare a scambiare abbigliamento ed
accessori online, quando e dove preferiscono. È un sito di facile navigabilità ma poco attraente dal punto di
vista visivo. La vetrina virtuale, infatti, presenta i prodotti in modo poco accattivante e fornendo inoltre
poche informazioni.
Swap Club Italia è un portale di scambio di abiti ed accessori. Gli utenti, dopo essersi registrati, possono
creare un profilo personale ed entrare in contatto con altre swappers della stessa taglia e con gli stessi gusti,
con cui possono scambiarsi i prodotti, presentati attraverso una descrizione sintetica e una foto. Inoltre,
l’utente può anche scegliere eventualmente di non effettuare lo scambio ma di vendere semplicemente il
prodotto, il cui prezzo si trova nella parte descrittiva dedicata. Anche in questo caso il portale si presenta di
facile fruizione ma poco attraente nella presentazione dei prodotti.
Infine, zero relativo offre due servizi differenti. Attraverso il sito www.zerorelativo.it l’utente, una volta
effettuata la registrazione, può scambiare differenti tipologie di prodotto: da abbigliamento/accessori a
prodotti di informatica; da oggetti di arredamento/cucina a prodotti di intrattenimento (cd, libri,…). Per ogni
prodotto viene fornita una breve descrizione, le informazioni di base dell’utente swapper e le modalità di
scambio. Attraverso il portale www.zerorelativo.org si è creata ,invece, una sorta di community sul baratto,
dove si possono trovare notizie, opinioni e consigli da chi scambia ogni tanto o spessissimo i propri oggetti,
ed un magazine che racconta le esperienze quotidiane di baratto ed indica i maggiori punti di ritrovo per
praticare il baratto.
I SITI DI DO IT YOURSELF
P.S. - I made this… è il blog di do it yourself fondato da Erica Domesek, giovane newyorkese esperta di stile
e design. Il suo motto creativo è “I see it. I like it. I make it”. Il sito contiene più di 25 progetti ispirati ai
nuovi trend delle passerelle e al look di esperti di moda e di icone dello stile. La produzione creativa riguarda
vestiti, accessori, gioielli e oggetti che possano esprimere uno stile di vita. Immagini esplicative e istruzioni
step-by-step rendono facile ai lettori la creazione degli oggetti proposti, oltre a servire anche da ispirazione
per creazioni più personali. Tanto più che il sito si presenta ben organizzato, chiaro nelle sue sezioni e
aggiornato e ricco per quanto riguarda le realizzazioni esposte.
Anche Stripes and sequins è un blog. Deve il nome alla passione della fondatrice - una giovane
professionista che attualmente lavora nel campo dei social media nell’industria della moda - per gli oggetti
che brillano (“sequins”) e i vestiti a righe (“stripes”). L’obiettivo del blog è aiutare i lettori ad arricchire il
proprio guardaroba con accessori che non trovano nei negozi o non possono permettersi, guidandoli nella
loro creazione. Non solo: il sito fornisce anche informazioni relative al mondo della moda in generale,
stimolando la curiosità e arricchendo le conoscenze degli users. Come per il caso precedente, si può dire che
il sito risulta ben costruito nelle sue parti, anche se, a nostro parere, meno accattivante e di fruizione meno
scorrevole rispetto al primo.
Studs and pearls è la terza realtà online esaminata. È anch’esso un blog, dedicato alla creazione do it yourself
di vestiti, accessori, gioielli e oggetti, con una predilezione per queste ultime due categorie.
La fondatrice è una ragazza di New York, appassionata di moda, convinta non solo che il do it yourself sia la
miglior forma di espressione di sé (come scrive nella sua presentazione), ma anche che gli oggetti creati da
altri non siano, al contrario di quanto avviene per il do it yourself, unici al 100% per le persone che li
possiedono. Il sito appare tuttavia poco attraente per l’user, in particolare per la scarsità di immagini e per la
grafica poco curata.
Lemme make it è il quinto blog analizzato e si occupa della creazione do it yourself di vestiti, gioielli e
oggetti. Immagini e istruzioni dettagliate permettono al lettore di replicare le creazioni o di farsi ispirare da
queste. Gli oggetti realizzati hanno tuttavia un contenuto decisamente più slegato dai trend di moda e stile
rispetto a quelli degli altri blog di do it yourself osservati e di conseguenza risulta, a nostro parere, meno
interessante rispetto a questi.
I spy DIY è forse il blog di do it yourself più conosciuto fra quelli esaminati, tanto da essere menzionato
anche in una delle piattaforme precedentemente citate (vale a dire Studs and pearls). La fondatrice ha
lavorato per quattro anni nella redazione di una rivista di moda di Manhattan e sostiene che l’essere stata a
contatto con vestiti e accessori alla moda ogni giorno e l’aver frequentato continuamente sfilate e icone dello
stile l’abbiano ispirata a trovare un modo per emulare ciò che vede e ama senza dover spendere un
patrimonio. Inoltre afferma che il DIY sia una pratica che non solo rende i trend alla portata di tutte le
persone, ma permette loro di aggiungere un tocco personale allo stile. La creazione riguarda vestiti,
accessori, gioielli e oggetti. Il sito presenta una grafica accattivante, è chiaro e aggiornato e risulta facilmente
leggibile per chi lo visita.
Infine, Glitter ‘n glue è l’ultimo blog di do it yourself che abbiamo studiato. È una piattaforma fondata da
Kristen Turner, affermata professionista nel mondo della moda, di Los Angeles. L’obiettivo del blog è creare
trend senza spendere cifre esorbitanti. Le creazioni sono ispirate allo stile delle celebrità e riguardano
principalmente vestiti, accessori e gioielli. Foto e istruzioni permettono al lettore di replicare le creazioni
presentate. In genere vengono proposte foto di celebrities come punto di partenza a cui ispirarsi, seguite da
spiegazioni per la realizzazione do it yourself e risultato finale, che viene indossato dalla blogger stessa.
Anche in questo caso il sito ci sembra ben costruito e organizzato e il repertorio fotografico, insieme al tipo
di creazioni presentate, contribuisce ad incuriosire e stimolare i visitatori.
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