guerra - Doceo

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La Prima guerra
mondiale
Indice
1. Le origini del conflitto e lo scoppio della guerra
a) Le origini del conflitto
b) Scoppio della guerra
2. L'Italia in guerra
3. La Grande Guerra
a) 3a. 1915-16: Gli avvenimenti sul fronte italiano
b) 3b. 1915-16: Gli avvenimenti sugli altri fronti
c) La svolta del 1917: Crollo della Russia e entrata in guerra degli USA
d) 3d. Italia 1917-1918: Dalla disfatta di Caporetto alla vittoria
e) 3e. La sconfitta finale della Germania e la fine del conflitto
4. I Trattati di pace
1. Le origini del conflitto
e lo scoppio della guerra
1a. Le origini del conflitto
Le cause della Prima guerra mondiale
Cause Politiche
Cause Economiche
Cause Militari
Cause Culturali
Desiderio di rivincita
(revanche) dei Francesi
rispetto alla grave sconfitta
subita dai Tedeschi nella
guerra del 1870-71, con la
conseguente
rivendicazione dei territori
dell'Alsazia e della Lorena
Rivalità economica fra GB
e Germania, provocata
soprattutto dalla rapida
crescita industriale di
quest'ultima
Politica militarista delle
Nazionalismo
grandi potenze e la
conseguente corsa agli
armamenti (in particolare
fra Germania e GB si avvia
una rincorsa a costruire
navi da guerra sempre più
potenti)
Rivalità fra Austria e Russia Necessità da parte delle
per il predominio nei
grandi potenze di rifornirsi
Balcani
di materie prime e
garantirsi ampi mercati per
l'esportazione dei propri
prodotti (da qui la rivalità
per accaparrarsi le colonie)
Razzismo
Malcontento delle varie
nazionalità all'interno
dell'Impero austro-ungarico
Darwinismo sociale e
applicato alle relazioni
internazionali
Crisi dell'Impero Ottomano,
dopo le guerre balcaniche
del 1912-13
Atteggiamenti favorevoli
alla guerra diffusi fra i
giovani (e fra molti
intellettuali)
Rivalità tra Serbia e Impero
austro-ungarico, per la
volontà della Serbia di dar
vita a uno Stato degli Slavi
del Sud
Le schede che seguono con sfondo colorato
sono di approfondimento e maggiori spiegazioni
La flotta da guerra tedesca
• La Germania cominciò a dotarsi di una imponente flotta di
navi da guerra
• l’Inghilterra rispose al riarmo tedesco nel 1906 con la
costruzione dei Dreadnoughts (corazzate di nuovissima
concezione)
Dreadnought
La sesta HMS Dreadnought della
Royal Navy britannica fu la prima
corazzata monocalibro, cioè a
essere armata con tutte le batterie
principali di calibro uniforme,
piuttosto che possedere una batteria
secondaria di cannoni di calibro
inferiore.
Fu anche la prima azionata
esclusivamente da turbine a
vapore.
Fu una nave così rivoluzionaria che
il suo nome divenne un termine
generico per le navi da battaglia
moderne.
La sua introduzione innescò una
corsa agli armamenti tra la Gran
Bretagna e le altre marine militari del
mondo, in particolare quella della
Germania imperiale che va citata
come una delle cause della prima
guerra mondiale.
La polveriera balcanica
• Regno di Serbia ottenuto la definitiva indipendenza al
Congresso di Berlino, desiderava allargare i propri confini:
• costruzione di un vasto stato nazionale che
comprendesse tutti i popoli jugoslavi (slavi del Sud),
compresi anche gli sloveni, i croati e i bosniaci, che si
trovavano sotto dominazione dell’Austria-Ungheria.
L’Italia si avvicina agli Imperi
centrali (nasce Triplice Alleanza)
• Italia: mire in Nordafrica  cerca invano di ostacolare
l’occupazione della Tunisia da parte della Francia (1881)
• Posizione di isolamento dell’Italia  avvicinamento all’impero
tedesco, principale avversario della Francia
• 1882 (pres. Cons Depretis): nasce la Triplice Alleanza (con
carattere difensivo): Italia, Impero austro-ungarico e
Germania
Il sistema delle alleanze
• L’alleanza con l’Austria significava l’accantonamento della
questione delle terre irredente (Trento e Trieste):
– questione che appariva secondaria rispetto alla
necessità di contenere l’imperialismo francese nel
mediterraneo
• La Francia trovò un sostegno contro la Germania nella
Russia, con cui stipulò un’alleanza difensiva nel 1892.
Gli schieramenti e i motivi di contrasto all’inizio del Novecento
Impero tedesco
Questione della flotta da
guerra tedesca
Impero britannico
Impero tedesco
Occupazione tedesca
della Alsazia-Lorena
Francia
Regno d’Italia
Espansionismo francese
in Nord Africa
Francia
Impero austro-ungarico
Controllo dell’Europa
Sud-orientale
Impero russo
Impero austro-ungarico
Aspirazioni
indipendentistiche degli
slavi del Sud
Regno di Serbia
Triplice Alleanza
Triplice Intesa
La spartizione del Nordafrica
• Nel 1902 Italia e Francia si accordarono per la spartizione
del Nordafrica: in caso di occupazione francese del Marocco
(che avvenne nel 1911), l’Italia avrebbe potuto conquistare la
Libia (1911-12)*.
• Ciò rendeva ormai superati i motivi antifrancesi che
tenevano l’Italia nella Triplice Alleanza, nella quale
continuerà comunque a rimanere (fino alla firma del Patto di
Londra del 26 aprile 1915, con cui entrerà in guerra a fianco
dell'Intesa).
1b. Scoppio della guerra
Attentato di Sarajevo
●
28 giugno a Sarajevo
(capitale BosniaErzegovina): un terrorista
(studente) serbo-bosniaco di
19 anni, Gavrilo Princip,
uccise a colpi di pistola
l’arciduca Francesco
Ferdinando d’Asburgo,
erede al trono austroungarico
Corriere della Sera del 29 Giugno 1914
Dall’articolo della prima pagina del Corriere
della Sera:
“Verso le tre pomeridiane si diffuse a
Vienna l’improvvisa notizia dell’assassinio
dell’Arciduca Ereditario d’Austria e di sua
moglie, avvenuto a Serajevo, in Bosnia.
Oggi doveva aver luogo nel Municipio di
Serajevo un ricevimento in onore
dell’Arciduca. Sulle carrozze del suo
seguito venne lanciata una bomba che ferì
due ufficiali del seguito e cinque altre
persone. La carrozza dell’Arciduca continuò
tuttavia a dirigersi verso il Municipio dove
l’Arciduca e la moglie assisterono al
ricevimento. Più tardi, mentre si avviavano
in automobile al Konak, uno studente serbo
tirò delle rivoltellate contro l’Arciduca, che
restò colpito alla testa e morì sul colpo.
Subito dopo sua moglie, ferita al cuore,
stramazzò al suolo rimanendo cadavere
all’istante. L’autore dell’attentato è uno
studente di nome Gavrilo Princip.”
Prime dichiarazioni di guerra 1914
Motivo
Dichiarazioni di guerra
data
L'Impero austro-ungarico
ritiene responsabile la
Serbia dell'attentato di
Sarajevo e le invia un
ultimatum il 23 luglio che
viene rifiutato
Impero austro-ungarico
dichiara guerra alla Serbia
28 luglio
La Russia appoggia la
Serbia e schiera le sue
truppe lungo il confine con
l'Austria-Ungheria e con la
Germania
La Germania dichiara
guerra
● alla Russia
● e alla Francia (sua
alleata)
Per cogliere di sorpresa la
Francia (piano Schlieffen),
la Germania invade il
Belgio, un paese neutrale
protetto dall'Inghilterra
L'Inghilterra dichiara guerra
alla Germania
1 agosto
2 agosto
4 agosto
E L'Italia?
●
L'Italia per il momento dichiarava la propria neutralità, perché
erano venuti meno i motivi che la tenevano legata alla Triplice
Alleanza (si aprirà però un forte dibattito tra neutralisti e
interventisti e il 26 aprile 1915 il governo italiano dopo lunghe e
segrete trattative prenderà la decisione di entrare in guerra a
fianco di Francia, Inghilterra e Russia)
Gli schieramenti (1914)
(Italia 1915)
+ USA (1917) e Giappone (1914) a fianco degli Alleati
Il conflitto diventa mondiale
•
A fianco dell'Intesa si schierano:
– Giappone (1914, per impadronirsi
dei possedimenti tedeschi in
Estremo Oriente)
– L'Italia (1915)
– Il Portogallo
– La Romania
– La Grecia
– Gli USA (1917, si trascinarono
dietro numerosi paesi extraeuropei, come Cina, Brasile e altre
repubbliche latino-americane)
•
A fianco degli Imperi centrali:
– Turchia
– Bulgaria
Le schede che seguono con sfondo colorato
sono di approfondimento e maggiori spiegazioni
Dichiarazione di guerra
dell’Austria alla Serbia
• Il governo di Vienna consegnò ultimatum a Belgrado il
23 luglio, contenente pesanti richieste per la Serbia:
– vietare ogni forma di propaganda antiaustriaca,
– licenziare i funzionari e ufficiali che avessero manifestato
posizioni nazionalistiche,
– istituire una commissione d’inchiesta sull’assassinio con la
partecipazione di delegati austriaci
• La Serbia, forte dell'appoggio della Russia, non accolse
in particolare quest’ultimo punto (pesante limitazione
della sua sovranità nazionale)
• il 28 luglio l’Austria-Ungheria dichiarò guerra alla
Serbia.
http://www.youtube.com/watch?v=aVMgEWh6Sq4 (attentato e scoppio della guerra 4:50)
Dichiarazione di guerra della
Germania alla Russia e alla Francia
• La Russia assicurando il proprio sostegno alla Serbia, sua
principale alleata nei Balcani...
• ...schiera le proprie truppe
– non solo al confine con l’Austria-Ungheria,
– ma anche al confine con la Germania (per prevenire un eventuale
attacco tedesco)
–  il 31 luglio il governo tedesco inviò un ultimatum a quello
russo, intimando di sospendere le operazioni
– → di fronte al silenzio dei russi il 1° agosto l’Impero tedesco entrò
ufficialmente in guerra con la Russia e conseguentemente (2
agosto) con la Francia, che era alleata della Russia
Dichiarazione di guerra
dell’Inghilterra alla Germania
• Il 2 agosto la Germania intimò al Belgio di lasciar passare le
sue truppe sul suo territorio  reazione della Gran Bretagna
 4 agosto, dopo che i primi reparti tedeschi avevano
violato la frontiera del Belgio*, l’Inghilterra dichiarò guerra
all’Impero germanico
• http://www.youtube.com/watch?v=DaKXh-a-Hu4
(dichiarazioni di guerra… 2:50)
* L’invasione tedesca del Belgio fu brutale e spietata, con uccisioni di massa, rappresaglie e saccheggi. Ciò era dovuto,
sia alla necessità di fornire risorse ai soldati tedeschi, sottraendole così alla popolazione locale, sia per scongiurare
un'insurrezione belga contro l'occupazione militare. 6.000 belgi uccisi; 25.000 abitazioni distrutti; 1.500.000 belgi
fuggirono. Il 25 agosto 1914, i tedeschi devastarono la città di Lovanio: deliberatamente, con la benzina, diedero
fuoco alla biblioteca dell'Università Cattolica che conteneva circa 300.000 libri e manoscritti medievali, uccisero 248
civili ed espulsero l'intera popolazione di 42.000 abitanti. Abitazioni di civili furono incendiate e cittadini furono spesso
fucilati nel luogo in cui si trovavano. Come il saccheggio e l'omicidio, lo stupro era diffuso
Reclute volontarie britanniche
a Londra, agosto 1914.
Calca di persone pronte alla
mobilitazione generale all'esterno della
stazione parigina di Gare de l'Est,
2 agosto 1914.
Prime operazioni sul fronte occidentale e
fallimento del piano Schlieffen
●
La Germania fece le prime mosse, mettendo in atto il piano Schlieffen, che prevedeva
a) di cogliere di sorpresa la Francia attaccandola in massa passando attraverso il Belgio
(come abbiamo visto ciò ha provocato l'entrata in guerra dell'Inghilterra)
b) e una volta conquistata la Francia, grazie e al loro moderno e veloce sistema ferrovie,
spostarsi rapidamente sul fronte orientale per combattere e conquistare l'Impero russo
●
●
●
Il piano però fallisce perché dopo una rapida e travolgente avanzata che portò l'esercito
tedesco a soli 35 km da Parigi, i Francesi fra il 6 e il 12 settembre riuscirono a bloccare i
nemici sul fiume Marna e a passare al contrattacco
Negli stessi giorni, anche sul fronte orientale, nonostante due battaglie vittoriose dei
tedeschi, sul Tannenberg e sui Laghi Masuri, si giunse a una situazione di stallo
Da quel momento i fronti occidentale e orientale si stabilizzarono e anche negli anni
successivi gli spostamenti della linea del fronte furono minimi (vedi cartine nelle slides
successive, nonostante i milioni di morti nessuno dei contendenti riuscì a conquistare ampie
aree di territori avversari) e si passò da una guerra di movimento a una guerra di posizione
combattuta nelle trincee
Fronte
occidentale 19141918.
Giunte quasi alle
porte di Parigi, alla
fine di agosto, le
truppe tedesche
furono costrette a
ripiegare più a nord
nel settembre
1914. Da allora fino
al 1918 la linea del
fronte si mantenne
sostanzialmente
stabile.
Fra la primavera e
l'estate 1918 i
tedeschi
effettuarono
un'ulteriore
avanzata verso
Parigi, ma a partire
da luglio il
contrattacco delle
forze dell'Intesa
portò alla sconfitta
della Germania
Fronte orientale
1914-17.
La guerra sul
fronte orientale fu
combattuta su
una linea molto
estesa (dal
Baltico al Mar
Nero). Le truppe
tedesche
(comandate da
Hindenburg)
fermarono i russi
che tentavano di
penetrare in
Prussia orientale,
sconfiggendoli,
fra agosto e
settembre 1914,
nelle grandi
battaglie di
Tannenberg e dei
Laghi Masuri
La guerra di trincea
• Dall’autunno 1914 per quattro anni il fronte occidentale,
nonostante le enormi perdite umane, non subì alcun
cambiamento significativo:
– la capacità difensiva di ogni esercito era infinitamente superiore
alla sua capacità di attacco (stallo)
– I soldati che prendevano d’assalto la trincea nemica venivano
falcidiati dai colpi di mitragliatrice
– le trincee erano protette dal filo spinato che bloccava l’impeto
dell’assalto
– Neanche l’utilizzo di nuove armi come il gas (impiegato per la
prima volta dai tedeschi nei pressi della città belga di Ypres nel
1915) spezzò lo stallo
La vita nelle trincee
Concepite inizialmente come rifugi provvisori per le truppe in attesa del
balzo decisivo, divennero la sede permanente dei reparti di prima
linea. Col passare del tempo furono allargate, dotate di ripari,
protette da reticolati di filo spinato e da nidi per le mitragliatrici.
La vita nelle trincee, monotona e rischiosa al tempo stesso,
logorava i combattenti nel morale oltre che nel fisico e li gettava in
uno stato di apatia e torpore mentale. Soldati e ufficiali restavano in
prima linea per intere settimane senza ricevere il cambio e vivevano
in condizioni igieniche deplorevoli, esposti al caldo, al freddo, alle
intemperie e ai bombardamenti. Non uscivano dai loro ricoveri se
non quando scattava un'offensiva, per lanciarsi all'attacco delle
trincee nemiche
Nuove tecnologie militari
Le armi chimiche → morte per soffocamento. Utilizzate per la prima volta dai tedeschi
nel 1915 (Ypres). L'impiego della maschera antigas rese le armi chimiche poco
efficienti (erano inoltre rischiose anche per chi le impiegava, nel caso di cambio di
vento).
Telecomunicazioni → radiofonia.
Aviazione → soprattutto per la ricognizione
Mezzi motorizzati → per far affluire rapidamente enormi masse di soldati dalle retrovie
al fronte.
Carri armati → primi mezzi erano autoblindo, successivamente le ruote furono
sostituite con i cingoli. Sperimentati per la prima volta dagli inglesi nel 1916.
Sottomarini → impiegati dai tedeschi per affondare le navi mercantili che portavano
rifornimento verso i porti dell'Intesa. La guerra sottomarina urtava particolarmente gli
interessi commerciali degli USA (nel maggio 1915 un sottomarino tedesco affondò il
transatlantico inglese Lusitania, che trasportava più di mille passeggeri, fra cui 140
americani)
2. L'Italia in guerra
La scelta della neutralità
• Allo scoppio della guerra l’Italia era legata alla Triplice Alleanza,
nonostante lo Stato Maggiore (Cadorna) dell’esercito premeva per il
rispetto dei patti, Il Governo (Salandra) decise per la neutralità
• Il governo giustificò la scelta affermando che la Triplice Alleanza
era un patto difensivo, ed essendo l'Impero Austro-Ungarico ad
aver dichiarato guerra, l'Italia non era obbligata ad intervenire;
• in realtà (come abbiamo visto) i veri motivi della titubanza vanno
cercati
– nella fine dei motivi antifrancesi che avevano spinto l'Italia ad
entrare nella Triplice Alleanza
– e nella questione delle terre italiane irredente (cioè non ancora
liberate), in particolare Trentino e Venezia Giulia, che ancora
vivevano sotto l'occupazione dell'Austria-Ungheria
Dibattito tra neutralisti e interventisti
Neutralisti
Interventisti
Schieramento
Posizione
Schieramento Posizione
Giolitti e i
liberali
Giolitti credeva che le
ambizioni irredentistiche
potessero essere
soddisfatte per via
diplomatica
Nazionalisti
(Corradini) e
diversi
intellettuali
(D'Annunzio,
Papini e
Marinetti)
Cattolici
Per ragioni morali: la
Democratici
Chiesa condanna la guerra (Salvemini,
e la violenza
Battisti)
La guerra è l'occasione per
Paesi democratici e regimi
autoritari e per portare a
termine il Risorgimento
Socialisti
Dalla guerra solo i
capitalisti hanno da
guadagnare, mentre i
lavoratori vengono
mandati a morire e sono i
più danneggiati
(internazionalismo
socialista)
La guerra (disordine) come
prologo della Rivoluzione
Sindacalisti
rivoluzionari
La guerra viene esaltata in
quanto tale e per motivi
irredentistici perché
avrebbe consentito di
completare l'unificazione
In questa vignetta del 1915 è rappresentato il piccolo re
Vittorio Emanuele III, consigliato nell’ombra da Giolitti,
mentre contratta con Guglielmo II e Francesco
Giuseppe il prezzo della neutralità italiana: gli imperi
centrali arrivarono a proporre segretamente al governo
italiano la cessione di Treno e della Venezia Giulia sino
all’Isonzo, quindi senza Trieste, per evitare l’intervento a
fianco dell’Intesa.
Manifesto socialista che spiega le
ragioni del rifiuto della guerra. A questa
netta posizione politica non seguirono
però nei fatti atteggiamenti concreti di
opposizione.
Il caso Mussolini
●
●
Mussolini all'epoca era uno dei leader dell'area
rivoluzionaria del del Partito Socialista, mentre all'inizio era
schierato con i neutralisti con il passare delle settimane si
convinse sempre di più della necessità dell'intervento ed
arrivò a sostenerlo apertamente, contro il suo partito
Dopo essere stato espulso dal PSI e aver abbandonato la
direzione dell’ «Avanti!» (giornale ufficiale del PSI), fondò un
nuovo giornale «Il Popolo d’Italia» per sostenere la
propaganda interventista
Il Popolo d'Italia, diretto
da un giovane Benito
Mussolini,
annuncia la guerra con
titoli che (moltiplicati)
ritroveremo poi anche in
futuro
col suo motto "Credere,
Obbedire, Combattere!" e "Vinceremo!"
"La mobilitazione avviene
con entusiasmo"
Le schede che seguono con sfondo colorato
sono di approfondimento e maggiori spiegazioni
I nazionalisti
(interventisti di destra)
• Movimento fondato da Enrico Corradini, erano i
più accesi sostenitori dell’interventismo
• L’Italia era una «nazione proletaria», doveva
conquistare il suo posto nel mondo (affermazione
politico-militare e impero coloniale), lottando
contro le «nazioni borghesi»
• Avversavano il socialismo (porta alla guerra civile),
la democrazia e il parlamentarismo (sostenevano
l’idea di un potere elitario e autoritario)
Gli intellettuali
• Le posizioni dei nazionalisti ottennero numerosi
consensi fra gli intellettuali, primo fra tutti Gabriele
D’Annunzio, il quale criticava “il grigio diluvio
democratico” dei suoi tempi, che non lasciva più spazio
all’eroe e all’uomo eccezionale, schiacciato dalle masse
• Giovanni Papini celebrò la guerra come strumento
liberatore, capace di spazzar via dalla Terra l’umanità in
esubero, le ottuse masse che soffocavano il genio
• Filippo Tommaso Marinetti definì la guerra la “sola
igiene del mondo” (visto come modernità, tempo,
velocità)
Un ritratto di
Marinetti eseguito
da Enrico
Prampolini
La decisione di entrare in guerra a fianco
dell'Intesa: Il Patto di Londra
• Primavera del 1915: manifestazioni di massa
(contributo coreografico di D’Annunzio, anticipa la
liturgia di massa del fascismo: leader, emozione e
popolo)
• Il 26 aprile 1915, il governo italiano firmò il Patto di
Londra, con cui si impegnava ad entrare in guerra
entro un mese, a fianco di Francia, Gran Bretagna e
Russia, contro Austria-Ungheria e Germania
• L’accordo prevedeva, dopo la vittoria, che all’Italia
sarebbero state assegnate Trento e Trieste, l’Alto
Adige, l’Istria, la Dalmazia e una parte delle colonie
tedesche.
Il “maggio radioso”
• Quando ancora non era stato reso noto il Patto di Londra, nel
maggio 1915 (ribattezzato da D’Annunzio “maggio radioso”) in
tutte le principali città italiane vi furono grandi manifestazioni
di piazza organizzate dagli interventisti per spingere il
governo ad entrare in guerra
Roma, "Viva la Guerra"
Milano, "Viva la guerra"
Bologna, "Viva la guerra"
3. La Grande Guerra
3a. 1915-16
Gli avvenimenti sul fronte italiano
L’Italia entra in guerra
• Il Patto per essere esecutivo doveva essere ratificato dal
Parlamento, la cui maggioranza era però su posizioni neutraliste,
simili a quelle di Giolitti
• Resosi conto di non godere della fiducia della Camera, il 13 maggio
Salandra diede le dimissioni, ma il re Vittorio Emanuele III, deciso
sostenitore dell’intervento, gli conferì di nuovo l’incarico. A quel punto
per i deputati votare di nuovo contro il Patto di Londra avrebbe
significato sconfessare l’autorità del Re; pertanto il 20 maggio il
Parlamento ratificò la decisione del governo, con il voto contrario dei
socialisti, provocando l’ingresso dell’Italia in guerra (24 maggio).
• Di fatto il Parlamento era stato scavalcato e ciò determinò una sua
perdita di prestigio che si ripercosse anche negli anni successivi alla
fine del conflitto.
Le operazioni militari
• Fronte italiano: 1) Trentino; 2) Carso (12 battaglie
dell’Isonzo)
• Maggio 1916; Strafexpedition (Trentino), ma
Italia riesce a fermare l’avanzata austriaca
• Agosto 1916: iniziativa italiana sul Carso e
conquista di Gorizia, ma l’offensiva non prosegue
• Pesantissime perdite: tattica dell’assalto frontale,
senza badare alle perdite
• http://vimeo.com/11434546 (Inizio: trincee a
Gorizia)
Per gli Apini, iI "nidi delle aquile" come caserme ...
ghiacciai e nevai come zona di operazioni...
http://vimeo.com/11434546
(00:49 Il fronte alpino)
3b. 1915-16
Gli avvenimenti sugli altri fronti
Le battaglie di Verdun e della
Somme del 1916
• Quelle di Verdun (offensiva tedesca bloccata dai
francesi) e della Somme (offensiva inglese
bloccata dai tedeschi) nel 1916 furono le due
battaglie più lunghe e sanguinose del conflitto
• A Verdun morirono circa 300000 soldati, sulla
Somme 650000, senza nessun mutamento della
situazione strategica
• A Verdun fu sperimentato per la prima volta il
lanciafiamme e sulla Somme furono impiegati i
primi rudimentali carri armati (tanks)
http://www.youtube.com/watch?v=kWY7vIcZ4Zs (Verdun. 2:40)
Primi rudimentali carri armati, poi perfezionati dagli inglesi
nel corso della guerra con l’introduzione dei cingoli al
posto delle ruote
Il Blocco navale inglese
e la battaglia dello Jutland
●
●
Sin dall'inizio la GB aveva attuato un blocco navale al fine di
impedire che ai porti tedeschi giungessero materie prime e
derrate alimentari. Dopo quasi due anni il blocco navale
cominciava ad avere conseguenze pesanti sull'economia degli
imperi centrali
Per porre fine al blocco la Germania ingaggiò una battaglia
contro la marina inglese nel Mare del Nord (battaglia dello
Jutland, 31 maggio 1916), che si concluse però con un nulla
di fatto, nonostante le numerose perdite
Il SEYDLITZ a Wilhelmshaven dopo la battaglia dello Jutland del 31 maggio 1916.
L' incrociatore tedesco aveva ricevuto 24 colpi di grosso calibro e un siluro
Lo Jutland è una penisola del nord Europa che comprende la parte continentale della Danimarca e la parte più settentrionale della Germania.
Guerra sottomarina
• Preso atto dell’impossibilità di contrastare la marina inglese, la
Germania ampliò gli sforzi nella guerra sottomarina
• I sommergibili teschi affondavano sistematicamente
qualsiasi nave, civile e militare, che solcassero l’Atlantico e
il Mare del Nord: l’obiettivo era quello di arrestare l’afflusso di
materie prime e derrate alimentari dirette in Inghilterra
http://www.youtube.com/watch?v=r-9f8lTCeqc
(Affondamento Lusitania 1915 Racconto in Italiano; 1:30)
http://www.youtube.com/watch?v=sURi21sJsWc (Lusitania 1915 ricostruzione filmica; 5:30)
http://www.youtube.com/watch?v=LwdykX6b010 (nuove armi; 1:30)
Sistema dei convogli
• La macchina militare bellica inglese corse il rischio di
incepparsi per mancanza di alimenti e materie prime, ma la
situazione migliorò in seguito all’adozione del sistema dei
convogli
• Il fallimento dell’offensiva sottomarina può essere
considerato una delle principali cause della sconfitta
tedesca
3c. La svolta del 1917:
Crollo della Russia e entrata in guerra degli USA
Il crollo della Russia
• L’avanzata germanica sul fronte orientale, a
differenza di quello occidentale, era inarrestabile
(nell’agosto 1915 Varsavia era stata occupata)
• All’inizio del 1917 l’esercito zarista si era sgretolato e i
disertori erano un milione e mezzo. Nelle città russe il
costo della vita era cresciuto del 700%, mancavano i
più elementari generi di prima necessità (pane, legna,
carbone), per cui la gente soffriva pesantemente la
fame e il freddo. Tale drammatica situazione provocò la
caduta dello zar (15 marzo 1917) e poi (6 novembre)
la rivoluzione dei comunisti guidati da Vladimir Lenin.
Il 3 marzo 1918 il nuovo governo comunista firmò coi
tedeschi la pace di Brest-Litovsk
Intervento americano
• Per la Germania la sconfitta della Russia significò
la fine della guerra su due fronti
• Tale situazione favorevole per la Germania fu
vanificata dall’entrata in guerra degli Stati Uniti
contro l’Impero tedesco il 6 aprile 1917
• I sottomarini tedeschi non riuscirono a bloccare
l’afflusso di uomini e merci provenienti dalla
gigantesca produttività dei cantieri americani
• http://www.youtube.com/watch?v=GLNl_VbENwI
(2 minuti)
Significato storico dell’intervento
americano
• L’8 gennaio 1918 il presidente americano Thomas Woodrow Wilson in un
messaggio al Congresso enunciò in 14 punti gli obiettivi politici che
l’America si proponeva di ottenere dalla vittoria
– gli Stati Uniti come i garanti della libera navigazione sui mari (che la guerra
sottomarina aveva reso impossibile… affondamento del transatlantico Lusitania
comportò la morte di 1198 persone, 128 delle quali erano cittadini americani)
– il principio di nazionalità come criterio di soluzioni dei principali problemi europei (ciò
avrebbe significato la restituzione dell’Alsazia-Lorena alla Francia, la nascita di uno
stato polacco indipendente e la dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico)
– la Russia comunista dove essere lasciata ad essa l’opportunità di determinare in piena
indipendenza le linee del proprio sviluppo politico e nazionale
– istituzione di una Società Generale delle Nazioni
• Ciò significava l’uscita tradizionale isolazionismo USA, anche se a dir il
vero, negli anni successivi persero ben preso interesse per le vicende
europee, tanto che nel 1919 gli USA non entrarono a far parte della
Società delle Nazioni
3d. Italia 1917-1918:
Dalla disfatta di Caporetto alla vittoria
La disfatta di Caporetto
• Crollo esercito russo  austro-ungarici, con divisioni tedesche,
concentrano le truppe sul fronte italiano e pianificano offensiva di
massa
• Cadorna era informato, ma il 24 ottobre 1917 gli italiani furono
ugualmente presi alla sprovvista
• I tedeschi ottennero un successo superiore alle loro aspettative  gli
italiani furono costretti ad una ritirata disordinata
• Solo lungo il Piave l’esercito italiano si ricompattò
• L’episodio più critico fu l’ingorgo di migliaia di soldati sui pochi ponti
che permettevano il passaggio del Tagliamento
• Le province di Udine, Belluno, Treviso, Vicenza e Venezia furono
occupate dagli austro-tedeschi
http://www.youtube.com/watch?v=3h234hIdXsc (6:00)
Ponte provvisorio sul Tagliamento appena ripristinato dagli austro-ungarici
L’ultimo anno di guerra
e la vittoria finale
• Dopo Caporetto: Cadorna esonerato; sostituito da Armando
Diaz
• Il governo passò a Vittorio Emanuele Orlando: ottenne
aiuti (alimentari e crediti) dagli alleati
• Primi mesi, Diaz atteggiamento difensivo
• Autunno 1918: Austria-Ungheria e Germania ormai stremate
• 26 ottobre, Diaz ordina il contrattacco: nella regione di
Vittorio Veneto, le truppe austro-ungariche non riuscirono a
resistere e si disgregarono (vi furono numerosi
ammutinamenti, soprattutto di soldati slavi e ungheresi)
• 3 novembre Austria-Ungheria firma armistizio, 4 novembre
fine ostilità
3e. La sconfitta finale della Germania
e la fine del conflitto
La fine del conflitto
• Il 21 marzo 1918 l’esercito tedesco iniziò una grande
offensiva per sfondare il fronte occidentale
• I tedeschi riuscirono effettivamente a sfondare il fronte in
alcuni punti e a giungere nuovamente a minacciare Parigi,
tuttavia dopo quattro mesi l’offensiva si concluse con un
insuccesso
• Nel settembre 1918 la Germania era stremata: non era più
in grado di opporre resistenza
• In novembre la situazione precipitò con una serie di
ammutinamenti e proteste che provocarono l’abdicazione
del Kaiser Guglielmo II (che fuggì in Olanda) e la
proclamazione della Repubblica. L’11 novembre 1918 la
Germania firmò l’armistizio con le potenze alleate.
I morti per la guerra
e per la spagnola
• La prima guerra mondiale era ufficialmente terminata dopo
aver provocato la morte di almeno 10 milioni di soldati oltre a
4 milioni di civili morti per effetto diretto delle azioni belliche.
A questo tragico bilancio si deve aggiungere la micidiale
epidemia di influenza chiamata spagnola, che provocò la
morte, in tutto il mondo, di oltre 20 milioni di persone (la sola
l’India contò 12 milioni di morti).
I numeri della Grande Guerra
• 65 milioni i soldati che presero parte al conflitto
• 9 milioni i soldati morti
• 21 milioni i feriti
• 8 milioni i dispersi
4. I Trattati di pace
Ideali e interessi
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A Parigi il 18 gennaio 1919 iniziò la Conferenza di Pace
I protagonisti furono: Clemanceau (Francia), Lloyd George (GB), Wilson (USA),
Orlando (Italia)
Wilson aveva già presentato al Congresso USA i suoi Quattordici punti, con cui
riassumeva non solo i motivi per i quali erano entrati in guerra, ma anche la sua
visione del futuro dei rapporti internazionali, che avrebbero dovuto ispirarsi ai
principi dell'autodeterminazione delle nazioni, della libertà dei mari e avrebbero
dovuto essere tutelati dalla nascita della Società delle Nazioni. Questi principi
democratici si confacevano anche agli interessi economici degli USA che in un
clima di pace e di libero commercio avrebbero facilmente potuto affermare la
propria superiorità economica e politica
La Francia puntava a indebolire la Germania per assumere in Europa una
posizione dominante
La GB voleva evitare la rovina della Germania perché temeva un eccessivo
rafforzamento della Francia ed era interessata soprattutto a mantenere il suo
Impero coloniale
L'Italia pretendeva tutti i territori promessi dal Patto di Londra
La nuova carta d'Europa
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I trattati di pace furono firmati tra il 1919 e il 1920 e ridisegnarono la
carta dell'Europa
1) Vennero riconosciuti indipendenti nuovi Stati: Ungheria,
Cecoslovacchia, Jugoslavia, Lettonia, Lituania, Estonia
2) L'Austria perse 7/8 dei territori dell'Impero e fu ridotta ad appena
85000 kmq
3) La Turchia perse tutti i territori europei, ad eccezione di Instanbul
4) La Palestina e l'Iraq divennero un protettorato inglese, la Siria fu
affidata alla Francia
5) La Germania subì pesantissime ripercussioni (vedi slides successive)
6) L'Italia ottenne alcuni dei territori promessi, ma rimase insoddisfatta
(vedi slides successive)
La Germania
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Con il trattato di Versailles del 28 giugno 1919, la Germania
venne riconosciuta come la principale responsabile del conflitto.
Il trattato prevedeva in pratica l’annullamento della Germania
come grande potenza politica e militare ed ebbe tre tipi di
conseguenze:
–
Amputazioni territoriali
–
Limitazioni militari e occupazioni
–
Indennità di guerra
Amputazioni territoriali
• La Germania fu privata di tutti i possedimenti coloniali
• In Europa dovette cedere alla Francia l’Alsazia-Lorena,
di cui si era impadronita nel 1871
• Un’ampia porzione di territorio prussiano passò al
neonato stato polacco: La regione della Prussia Orientale
fu separata dal resto del Reich mediante un corridoio, che
permetteva alla Polonia di avere uno sbocco sul mare a
Danzica (Danzica fu dichiarata città libera. Il 1 ottobre 1939 fu
occupata dai tedeschi. I russi la conquistarono nel marzo 1945
e la assegnarono alla Polonia, di cui oggi rappresenta uno dei
principali centri industriali)
Il Corridoio di Danzica
Limitazioni militari e occupazioni
• Alla Germania fu vietato di possedere
sottomarini, carri armati, aviazione da guerra,
artiglieria pesante, mentre la flotta (che era stata
l’orgoglio del Reich e uno dei principali motivi di
attrito con la Gran Bretagna) fu drasticamente
ridotta a poche decine di navi. Infine, all’esercito
fu vietato di superare le 100.000 unità.
• La Francia venne autorizzata a sfruttare per 15
anni le miniere della regione tedesca della Saar
Indennità di guerra
• L’entità dei risarcimenti fu fissata in 269 miliardi di
marchi oro, ridotti a 132 nel 1921, pagabili in 40 rate
annuali.
L'Italia e la “vittoria mutilata”
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L'Italia ricevette dall'Austria il Trentino, l'Alto Adige, la Venezia
Giulia e Trieste
Il Primo ministro Orlando e il ministro degli Esteri Sonnino
avevano chiesto anche altri territori: la Dalmazia (in nome del
Patto di Londra) e Fiume e l’Istria (in nome del principio di
nazionalità)
Le promesse del Patto di Londra
Quello che l’Italia ottenne
Dallo smembramento
dell’Impero austroungarico l’Italia ottenne
limitati vantaggi
territoriali rispetto alle
attese: l’espansione in
Dalmazia fu impedita dalla
creazione del nuovo stato
di Jugoslavia, che limitò la
presenza italiana alle basi
di Zara e dell’Isola
Lagosta
La contraddittorietà della linea
diplomatica italiana
• Da notare la contraddittorietà della linea diplomatica di Orlando e
Sonnino:
• da un lato l’Italia chiedeva l’applicazione integrale del Patto di Londra, senza
considerare il principio di nazionalità (confine con l’Austria al Brennero, includendo il
Sud Tirolo – Alto Adige, abitato in prevalenza da popolazioni di lingua tedesca; parte
della costa dalmata; l’Istria, a maggioranza italiana nelle città costiere, ma slava
nell’interno);
• dall’altro, in base al principio di nazionalità rivendicava la città di Fiume (che era
prevalentemente italiana ma non era prevista dal patto)
• Queste rivendicazioni si scontravano
• con la risoluta opposizione del presidente americano Wilson (che era fautore del
principio di autodeterminazione delle nazioni e inoltre gli USA non erano legati al Patto
di Londra)
• e con le pretese del nuovo stato sorto nella penisola balcanica, la Jugoslavia (nato alla
fine del 1918 dalla fusione del Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni), che
rivendicava la propria sovranità sull’Istria e sulla Dalmazia (alzando la posta sino a
chiedere anche Gorizia e Trieste)
La proposta di Wilson e l’abbandono
della conferenza
• Nell’aprile 1919 Wilson avanzò una proposta che lasciava
fuori dai confini italiani non solo la Dalmazia, ma anche
parte dell’Istria e faceva di Fiume una città autonoma.
Wilson volle illustrare la sua proposta direttamente al
popolo italiano con una lettera.
• Mentre l’indignazione montava nel paese, il 24 aprile 1919,
per protesta, la delegazione italiana abbandonò la
conferenza di pace, che però continuò, tanto che i
negoziatori dovettero tornare a Parigi pochi giorni dopo,
senza più alcuno spazio politico e diplomatico per
avanzare ulteriori richieste. Questo gesto non portò alcun
vantaggio all’Italia, che fu esclusa dalla spartizione delle
colonie tedesche in Africa e dalle zone di influenza in
Medio Oriente
Manifestanti nazionalisti a Roma, in attesa dell’arrivo del
primo ministro Orlando e della delegazione italiana dalla
Conferenza di Parigi. Sono significativi i cartelli esibiti:
«L’Italia farà da sé», «Fiume e Dalmazia o morte»
La vittoria mutilata
• Cominciò a circolare, per opera di Gabriele
D’Annunzio, la retorica della vittoria mutilata
Manifestazione di protesta organizzata dall'"Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra".
L’occupazione di Fiume
• settembre 1919: D’Annunzio alla guida di alcuni
reparti dell’esercito (soprattutto ex-arditi, nerbo del
futuro movimento fascista), si impadronì
militarmente di Fiume e ne proclamò
l'annessione al Regno d'Italia il 12 settembre.
• Il governo italiano, presieduto da Nitti era
contrario all'atto di forza, ma non riuscì ad
arrestarlo
Il trattato di Rapallo
• La questione fiumana sarà infine risolta da Giolitti (di
nuovo al governo nel giugno 1920), il quale firmerà con
la Jugoslavia, il 12 novembre 1920, il trattato di
Rapallo, che assegnava all’Italia l’Istria e alla
Jugoslavia la Dalmazia (eccetto Zara) e faceva di
Fiume uno stato libero indipendente sotto tutela della
Società delle Nazioni
• Avendo D’Annunzio e i suoi uomini respinto questo
accordo, Giolitti liberò Fiume con la forza
• Nel 1924, un ulteriore accordo dividerà lo stato
libero di Fiume fra Jugoslavia e Italia, che ottenne la
città
D'Annunzio (al centro con il bastone) con alcuni legionari a Fiume nel
1919
L’ingresso dei legionari di D’Annunzio nella città di Fiume
Mio caro Benito Mussolini, chi conduce un'impresa di fede e di ardimento, tra uomini incerti o impuri, deve sempre
attendersi d'essere rinnegato e tradito "prima che il gallo canti per la seconda volta". E non deve addontarsene né
accorarsene. Perché uno spirito sia veramente eroico, bisogna che superi la rinnegazione e il tradimento. Senza
dubbio voi siete per superare l'una e l'altro. Da parte mia, dichiaro anche una volta che - avendo spedito a Milano una
compagnia di miei legionari bene scelti per rinforzo alla vostra e nostra lotta civica - io vi pregai di prelevare dalla
somma delle generosissime offerte il soldo fiumano per quei combattenti. Contro ai denigratori e ai traditori fate vostro
il motto dei miei "autoblindo" di Ronchi, che sanno la via diritta e la meta prefissa.
Fiume d'Italia, 15 febbraio 1920 Gabriele D'Annunzio
La fine della centralità europea
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Alla fine della guerra, quattro imperi erano crollati:
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Impero austro-ungarico
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Impero tedesco
–
Impero russo
–
Impero turco
Dalle loro ceneri erano sorte nuove nazioni (come la
Cecoslovacchia, la Jugoslavia, l'Albania, la Bulgaria e le Repubbliche
baltiche, ovvero Estonia, Lettonia, Lituania)
Gli Stati Uniti divennero la prima potenza politica ed economica
del mondo, nonché principali creditori degli Stati europei: se alla
vigilia della guerra gli USA dovevano 5 miliardi di dollari all'Europa,
nel 1919 l'Europa doveva circa 7 miliardi agli USA
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