La Prima guerra mondiale Indice 1. Le origini del conflitto e lo scoppio della guerra a) Le origini del conflitto b) Scoppio della guerra 2. L'Italia in guerra 3. La Grande Guerra a) 3a. 1915-16: Gli avvenimenti sul fronte italiano b) 3b. 1915-16: Gli avvenimenti sugli altri fronti c) La svolta del 1917: Crollo della Russia e entrata in guerra degli USA d) 3d. Italia 1917-1918: Dalla disfatta di Caporetto alla vittoria e) 3e. La sconfitta finale della Germania e la fine del conflitto 4. I Trattati di pace 1. Le origini del conflitto e lo scoppio della guerra 1a. Le origini del conflitto Le cause della Prima guerra mondiale Cause Politiche Cause Economiche Cause Militari Cause Culturali Desiderio di rivincita (revanche) dei Francesi rispetto alla grave sconfitta subita dai Tedeschi nella guerra del 1870-71, con la conseguente rivendicazione dei territori dell'Alsazia e della Lorena Rivalità economica fra GB e Germania, provocata soprattutto dalla rapida crescita industriale di quest'ultima Politica militarista delle Nazionalismo grandi potenze e la conseguente corsa agli armamenti (in particolare fra Germania e GB si avvia una rincorsa a costruire navi da guerra sempre più potenti) Rivalità fra Austria e Russia Necessità da parte delle per il predominio nei grandi potenze di rifornirsi Balcani di materie prime e garantirsi ampi mercati per l'esportazione dei propri prodotti (da qui la rivalità per accaparrarsi le colonie) Razzismo Malcontento delle varie nazionalità all'interno dell'Impero austro-ungarico Darwinismo sociale e applicato alle relazioni internazionali Crisi dell'Impero Ottomano, dopo le guerre balcaniche del 1912-13 Atteggiamenti favorevoli alla guerra diffusi fra i giovani (e fra molti intellettuali) Rivalità tra Serbia e Impero austro-ungarico, per la volontà della Serbia di dar vita a uno Stato degli Slavi del Sud Le schede che seguono con sfondo colorato sono di approfondimento e maggiori spiegazioni La flotta da guerra tedesca • La Germania cominciò a dotarsi di una imponente flotta di navi da guerra • l’Inghilterra rispose al riarmo tedesco nel 1906 con la costruzione dei Dreadnoughts (corazzate di nuovissima concezione) Dreadnought La sesta HMS Dreadnought della Royal Navy britannica fu la prima corazzata monocalibro, cioè a essere armata con tutte le batterie principali di calibro uniforme, piuttosto che possedere una batteria secondaria di cannoni di calibro inferiore. Fu anche la prima azionata esclusivamente da turbine a vapore. Fu una nave così rivoluzionaria che il suo nome divenne un termine generico per le navi da battaglia moderne. La sua introduzione innescò una corsa agli armamenti tra la Gran Bretagna e le altre marine militari del mondo, in particolare quella della Germania imperiale che va citata come una delle cause della prima guerra mondiale. La polveriera balcanica • Regno di Serbia ottenuto la definitiva indipendenza al Congresso di Berlino, desiderava allargare i propri confini: • costruzione di un vasto stato nazionale che comprendesse tutti i popoli jugoslavi (slavi del Sud), compresi anche gli sloveni, i croati e i bosniaci, che si trovavano sotto dominazione dell’Austria-Ungheria. L’Italia si avvicina agli Imperi centrali (nasce Triplice Alleanza) • Italia: mire in Nordafrica cerca invano di ostacolare l’occupazione della Tunisia da parte della Francia (1881) • Posizione di isolamento dell’Italia avvicinamento all’impero tedesco, principale avversario della Francia • 1882 (pres. Cons Depretis): nasce la Triplice Alleanza (con carattere difensivo): Italia, Impero austro-ungarico e Germania Il sistema delle alleanze • L’alleanza con l’Austria significava l’accantonamento della questione delle terre irredente (Trento e Trieste): – questione che appariva secondaria rispetto alla necessità di contenere l’imperialismo francese nel mediterraneo • La Francia trovò un sostegno contro la Germania nella Russia, con cui stipulò un’alleanza difensiva nel 1892. Gli schieramenti e i motivi di contrasto all’inizio del Novecento Impero tedesco Questione della flotta da guerra tedesca Impero britannico Impero tedesco Occupazione tedesca della Alsazia-Lorena Francia Regno d’Italia Espansionismo francese in Nord Africa Francia Impero austro-ungarico Controllo dell’Europa Sud-orientale Impero russo Impero austro-ungarico Aspirazioni indipendentistiche degli slavi del Sud Regno di Serbia Triplice Alleanza Triplice Intesa La spartizione del Nordafrica • Nel 1902 Italia e Francia si accordarono per la spartizione del Nordafrica: in caso di occupazione francese del Marocco (che avvenne nel 1911), l’Italia avrebbe potuto conquistare la Libia (1911-12)*. • Ciò rendeva ormai superati i motivi antifrancesi che tenevano l’Italia nella Triplice Alleanza, nella quale continuerà comunque a rimanere (fino alla firma del Patto di Londra del 26 aprile 1915, con cui entrerà in guerra a fianco dell'Intesa). 1b. Scoppio della guerra Attentato di Sarajevo ● 28 giugno a Sarajevo (capitale BosniaErzegovina): un terrorista (studente) serbo-bosniaco di 19 anni, Gavrilo Princip, uccise a colpi di pistola l’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, erede al trono austroungarico Corriere della Sera del 29 Giugno 1914 Dall’articolo della prima pagina del Corriere della Sera: “Verso le tre pomeridiane si diffuse a Vienna l’improvvisa notizia dell’assassinio dell’Arciduca Ereditario d’Austria e di sua moglie, avvenuto a Serajevo, in Bosnia. Oggi doveva aver luogo nel Municipio di Serajevo un ricevimento in onore dell’Arciduca. Sulle carrozze del suo seguito venne lanciata una bomba che ferì due ufficiali del seguito e cinque altre persone. La carrozza dell’Arciduca continuò tuttavia a dirigersi verso il Municipio dove l’Arciduca e la moglie assisterono al ricevimento. Più tardi, mentre si avviavano in automobile al Konak, uno studente serbo tirò delle rivoltellate contro l’Arciduca, che restò colpito alla testa e morì sul colpo. Subito dopo sua moglie, ferita al cuore, stramazzò al suolo rimanendo cadavere all’istante. L’autore dell’attentato è uno studente di nome Gavrilo Princip.” Prime dichiarazioni di guerra 1914 Motivo Dichiarazioni di guerra data L'Impero austro-ungarico ritiene responsabile la Serbia dell'attentato di Sarajevo e le invia un ultimatum il 23 luglio che viene rifiutato Impero austro-ungarico dichiara guerra alla Serbia 28 luglio La Russia appoggia la Serbia e schiera le sue truppe lungo il confine con l'Austria-Ungheria e con la Germania La Germania dichiara guerra ● alla Russia ● e alla Francia (sua alleata) Per cogliere di sorpresa la Francia (piano Schlieffen), la Germania invade il Belgio, un paese neutrale protetto dall'Inghilterra L'Inghilterra dichiara guerra alla Germania 1 agosto 2 agosto 4 agosto E L'Italia? ● L'Italia per il momento dichiarava la propria neutralità, perché erano venuti meno i motivi che la tenevano legata alla Triplice Alleanza (si aprirà però un forte dibattito tra neutralisti e interventisti e il 26 aprile 1915 il governo italiano dopo lunghe e segrete trattative prenderà la decisione di entrare in guerra a fianco di Francia, Inghilterra e Russia) Gli schieramenti (1914) (Italia 1915) + USA (1917) e Giappone (1914) a fianco degli Alleati Il conflitto diventa mondiale • A fianco dell'Intesa si schierano: – Giappone (1914, per impadronirsi dei possedimenti tedeschi in Estremo Oriente) – L'Italia (1915) – Il Portogallo – La Romania – La Grecia – Gli USA (1917, si trascinarono dietro numerosi paesi extraeuropei, come Cina, Brasile e altre repubbliche latino-americane) • A fianco degli Imperi centrali: – Turchia – Bulgaria Le schede che seguono con sfondo colorato sono di approfondimento e maggiori spiegazioni Dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia • Il governo di Vienna consegnò ultimatum a Belgrado il 23 luglio, contenente pesanti richieste per la Serbia: – vietare ogni forma di propaganda antiaustriaca, – licenziare i funzionari e ufficiali che avessero manifestato posizioni nazionalistiche, – istituire una commissione d’inchiesta sull’assassinio con la partecipazione di delegati austriaci • La Serbia, forte dell'appoggio della Russia, non accolse in particolare quest’ultimo punto (pesante limitazione della sua sovranità nazionale) • il 28 luglio l’Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia. http://www.youtube.com/watch?v=aVMgEWh6Sq4 (attentato e scoppio della guerra 4:50) Dichiarazione di guerra della Germania alla Russia e alla Francia • La Russia assicurando il proprio sostegno alla Serbia, sua principale alleata nei Balcani... • ...schiera le proprie truppe – non solo al confine con l’Austria-Ungheria, – ma anche al confine con la Germania (per prevenire un eventuale attacco tedesco) – il 31 luglio il governo tedesco inviò un ultimatum a quello russo, intimando di sospendere le operazioni – → di fronte al silenzio dei russi il 1° agosto l’Impero tedesco entrò ufficialmente in guerra con la Russia e conseguentemente (2 agosto) con la Francia, che era alleata della Russia Dichiarazione di guerra dell’Inghilterra alla Germania • Il 2 agosto la Germania intimò al Belgio di lasciar passare le sue truppe sul suo territorio reazione della Gran Bretagna 4 agosto, dopo che i primi reparti tedeschi avevano violato la frontiera del Belgio*, l’Inghilterra dichiarò guerra all’Impero germanico • http://www.youtube.com/watch?v=DaKXh-a-Hu4 (dichiarazioni di guerra… 2:50) * L’invasione tedesca del Belgio fu brutale e spietata, con uccisioni di massa, rappresaglie e saccheggi. Ciò era dovuto, sia alla necessità di fornire risorse ai soldati tedeschi, sottraendole così alla popolazione locale, sia per scongiurare un'insurrezione belga contro l'occupazione militare. 6.000 belgi uccisi; 25.000 abitazioni distrutti; 1.500.000 belgi fuggirono. Il 25 agosto 1914, i tedeschi devastarono la città di Lovanio: deliberatamente, con la benzina, diedero fuoco alla biblioteca dell'Università Cattolica che conteneva circa 300.000 libri e manoscritti medievali, uccisero 248 civili ed espulsero l'intera popolazione di 42.000 abitanti. Abitazioni di civili furono incendiate e cittadini furono spesso fucilati nel luogo in cui si trovavano. Come il saccheggio e l'omicidio, lo stupro era diffuso Reclute volontarie britanniche a Londra, agosto 1914. Calca di persone pronte alla mobilitazione generale all'esterno della stazione parigina di Gare de l'Est, 2 agosto 1914. Prime operazioni sul fronte occidentale e fallimento del piano Schlieffen ● La Germania fece le prime mosse, mettendo in atto il piano Schlieffen, che prevedeva a) di cogliere di sorpresa la Francia attaccandola in massa passando attraverso il Belgio (come abbiamo visto ciò ha provocato l'entrata in guerra dell'Inghilterra) b) e una volta conquistata la Francia, grazie e al loro moderno e veloce sistema ferrovie, spostarsi rapidamente sul fronte orientale per combattere e conquistare l'Impero russo ● ● ● Il piano però fallisce perché dopo una rapida e travolgente avanzata che portò l'esercito tedesco a soli 35 km da Parigi, i Francesi fra il 6 e il 12 settembre riuscirono a bloccare i nemici sul fiume Marna e a passare al contrattacco Negli stessi giorni, anche sul fronte orientale, nonostante due battaglie vittoriose dei tedeschi, sul Tannenberg e sui Laghi Masuri, si giunse a una situazione di stallo Da quel momento i fronti occidentale e orientale si stabilizzarono e anche negli anni successivi gli spostamenti della linea del fronte furono minimi (vedi cartine nelle slides successive, nonostante i milioni di morti nessuno dei contendenti riuscì a conquistare ampie aree di territori avversari) e si passò da una guerra di movimento a una guerra di posizione combattuta nelle trincee Fronte occidentale 19141918. Giunte quasi alle porte di Parigi, alla fine di agosto, le truppe tedesche furono costrette a ripiegare più a nord nel settembre 1914. Da allora fino al 1918 la linea del fronte si mantenne sostanzialmente stabile. Fra la primavera e l'estate 1918 i tedeschi effettuarono un'ulteriore avanzata verso Parigi, ma a partire da luglio il contrattacco delle forze dell'Intesa portò alla sconfitta della Germania Fronte orientale 1914-17. La guerra sul fronte orientale fu combattuta su una linea molto estesa (dal Baltico al Mar Nero). Le truppe tedesche (comandate da Hindenburg) fermarono i russi che tentavano di penetrare in Prussia orientale, sconfiggendoli, fra agosto e settembre 1914, nelle grandi battaglie di Tannenberg e dei Laghi Masuri La guerra di trincea • Dall’autunno 1914 per quattro anni il fronte occidentale, nonostante le enormi perdite umane, non subì alcun cambiamento significativo: – la capacità difensiva di ogni esercito era infinitamente superiore alla sua capacità di attacco (stallo) – I soldati che prendevano d’assalto la trincea nemica venivano falcidiati dai colpi di mitragliatrice – le trincee erano protette dal filo spinato che bloccava l’impeto dell’assalto – Neanche l’utilizzo di nuove armi come il gas (impiegato per la prima volta dai tedeschi nei pressi della città belga di Ypres nel 1915) spezzò lo stallo La vita nelle trincee Concepite inizialmente come rifugi provvisori per le truppe in attesa del balzo decisivo, divennero la sede permanente dei reparti di prima linea. Col passare del tempo furono allargate, dotate di ripari, protette da reticolati di filo spinato e da nidi per le mitragliatrici. La vita nelle trincee, monotona e rischiosa al tempo stesso, logorava i combattenti nel morale oltre che nel fisico e li gettava in uno stato di apatia e torpore mentale. Soldati e ufficiali restavano in prima linea per intere settimane senza ricevere il cambio e vivevano in condizioni igieniche deplorevoli, esposti al caldo, al freddo, alle intemperie e ai bombardamenti. Non uscivano dai loro ricoveri se non quando scattava un'offensiva, per lanciarsi all'attacco delle trincee nemiche Nuove tecnologie militari Le armi chimiche → morte per soffocamento. Utilizzate per la prima volta dai tedeschi nel 1915 (Ypres). L'impiego della maschera antigas rese le armi chimiche poco efficienti (erano inoltre rischiose anche per chi le impiegava, nel caso di cambio di vento). Telecomunicazioni → radiofonia. Aviazione → soprattutto per la ricognizione Mezzi motorizzati → per far affluire rapidamente enormi masse di soldati dalle retrovie al fronte. Carri armati → primi mezzi erano autoblindo, successivamente le ruote furono sostituite con i cingoli. Sperimentati per la prima volta dagli inglesi nel 1916. Sottomarini → impiegati dai tedeschi per affondare le navi mercantili che portavano rifornimento verso i porti dell'Intesa. La guerra sottomarina urtava particolarmente gli interessi commerciali degli USA (nel maggio 1915 un sottomarino tedesco affondò il transatlantico inglese Lusitania, che trasportava più di mille passeggeri, fra cui 140 americani) 2. L'Italia in guerra La scelta della neutralità • Allo scoppio della guerra l’Italia era legata alla Triplice Alleanza, nonostante lo Stato Maggiore (Cadorna) dell’esercito premeva per il rispetto dei patti, Il Governo (Salandra) decise per la neutralità • Il governo giustificò la scelta affermando che la Triplice Alleanza era un patto difensivo, ed essendo l'Impero Austro-Ungarico ad aver dichiarato guerra, l'Italia non era obbligata ad intervenire; • in realtà (come abbiamo visto) i veri motivi della titubanza vanno cercati – nella fine dei motivi antifrancesi che avevano spinto l'Italia ad entrare nella Triplice Alleanza – e nella questione delle terre italiane irredente (cioè non ancora liberate), in particolare Trentino e Venezia Giulia, che ancora vivevano sotto l'occupazione dell'Austria-Ungheria Dibattito tra neutralisti e interventisti Neutralisti Interventisti Schieramento Posizione Schieramento Posizione Giolitti e i liberali Giolitti credeva che le ambizioni irredentistiche potessero essere soddisfatte per via diplomatica Nazionalisti (Corradini) e diversi intellettuali (D'Annunzio, Papini e Marinetti) Cattolici Per ragioni morali: la Democratici Chiesa condanna la guerra (Salvemini, e la violenza Battisti) La guerra è l'occasione per Paesi democratici e regimi autoritari e per portare a termine il Risorgimento Socialisti Dalla guerra solo i capitalisti hanno da guadagnare, mentre i lavoratori vengono mandati a morire e sono i più danneggiati (internazionalismo socialista) La guerra (disordine) come prologo della Rivoluzione Sindacalisti rivoluzionari La guerra viene esaltata in quanto tale e per motivi irredentistici perché avrebbe consentito di completare l'unificazione In questa vignetta del 1915 è rappresentato il piccolo re Vittorio Emanuele III, consigliato nell’ombra da Giolitti, mentre contratta con Guglielmo II e Francesco Giuseppe il prezzo della neutralità italiana: gli imperi centrali arrivarono a proporre segretamente al governo italiano la cessione di Treno e della Venezia Giulia sino all’Isonzo, quindi senza Trieste, per evitare l’intervento a fianco dell’Intesa. Manifesto socialista che spiega le ragioni del rifiuto della guerra. A questa netta posizione politica non seguirono però nei fatti atteggiamenti concreti di opposizione. Il caso Mussolini ● ● Mussolini all'epoca era uno dei leader dell'area rivoluzionaria del del Partito Socialista, mentre all'inizio era schierato con i neutralisti con il passare delle settimane si convinse sempre di più della necessità dell'intervento ed arrivò a sostenerlo apertamente, contro il suo partito Dopo essere stato espulso dal PSI e aver abbandonato la direzione dell’ «Avanti!» (giornale ufficiale del PSI), fondò un nuovo giornale «Il Popolo d’Italia» per sostenere la propaganda interventista Il Popolo d'Italia, diretto da un giovane Benito Mussolini, annuncia la guerra con titoli che (moltiplicati) ritroveremo poi anche in futuro col suo motto "Credere, Obbedire, Combattere!" e "Vinceremo!" "La mobilitazione avviene con entusiasmo" Le schede che seguono con sfondo colorato sono di approfondimento e maggiori spiegazioni I nazionalisti (interventisti di destra) • Movimento fondato da Enrico Corradini, erano i più accesi sostenitori dell’interventismo • L’Italia era una «nazione proletaria», doveva conquistare il suo posto nel mondo (affermazione politico-militare e impero coloniale), lottando contro le «nazioni borghesi» • Avversavano il socialismo (porta alla guerra civile), la democrazia e il parlamentarismo (sostenevano l’idea di un potere elitario e autoritario) Gli intellettuali • Le posizioni dei nazionalisti ottennero numerosi consensi fra gli intellettuali, primo fra tutti Gabriele D’Annunzio, il quale criticava “il grigio diluvio democratico” dei suoi tempi, che non lasciva più spazio all’eroe e all’uomo eccezionale, schiacciato dalle masse • Giovanni Papini celebrò la guerra come strumento liberatore, capace di spazzar via dalla Terra l’umanità in esubero, le ottuse masse che soffocavano il genio • Filippo Tommaso Marinetti definì la guerra la “sola igiene del mondo” (visto come modernità, tempo, velocità) Un ritratto di Marinetti eseguito da Enrico Prampolini La decisione di entrare in guerra a fianco dell'Intesa: Il Patto di Londra • Primavera del 1915: manifestazioni di massa (contributo coreografico di D’Annunzio, anticipa la liturgia di massa del fascismo: leader, emozione e popolo) • Il 26 aprile 1915, il governo italiano firmò il Patto di Londra, con cui si impegnava ad entrare in guerra entro un mese, a fianco di Francia, Gran Bretagna e Russia, contro Austria-Ungheria e Germania • L’accordo prevedeva, dopo la vittoria, che all’Italia sarebbero state assegnate Trento e Trieste, l’Alto Adige, l’Istria, la Dalmazia e una parte delle colonie tedesche. Il “maggio radioso” • Quando ancora non era stato reso noto il Patto di Londra, nel maggio 1915 (ribattezzato da D’Annunzio “maggio radioso”) in tutte le principali città italiane vi furono grandi manifestazioni di piazza organizzate dagli interventisti per spingere il governo ad entrare in guerra Roma, "Viva la Guerra" Milano, "Viva la guerra" Bologna, "Viva la guerra" 3. La Grande Guerra 3a. 1915-16 Gli avvenimenti sul fronte italiano L’Italia entra in guerra • Il Patto per essere esecutivo doveva essere ratificato dal Parlamento, la cui maggioranza era però su posizioni neutraliste, simili a quelle di Giolitti • Resosi conto di non godere della fiducia della Camera, il 13 maggio Salandra diede le dimissioni, ma il re Vittorio Emanuele III, deciso sostenitore dell’intervento, gli conferì di nuovo l’incarico. A quel punto per i deputati votare di nuovo contro il Patto di Londra avrebbe significato sconfessare l’autorità del Re; pertanto il 20 maggio il Parlamento ratificò la decisione del governo, con il voto contrario dei socialisti, provocando l’ingresso dell’Italia in guerra (24 maggio). • Di fatto il Parlamento era stato scavalcato e ciò determinò una sua perdita di prestigio che si ripercosse anche negli anni successivi alla fine del conflitto. Le operazioni militari • Fronte italiano: 1) Trentino; 2) Carso (12 battaglie dell’Isonzo) • Maggio 1916; Strafexpedition (Trentino), ma Italia riesce a fermare l’avanzata austriaca • Agosto 1916: iniziativa italiana sul Carso e conquista di Gorizia, ma l’offensiva non prosegue • Pesantissime perdite: tattica dell’assalto frontale, senza badare alle perdite • http://vimeo.com/11434546 (Inizio: trincee a Gorizia) Per gli Apini, iI "nidi delle aquile" come caserme ... ghiacciai e nevai come zona di operazioni... http://vimeo.com/11434546 (00:49 Il fronte alpino) 3b. 1915-16 Gli avvenimenti sugli altri fronti Le battaglie di Verdun e della Somme del 1916 • Quelle di Verdun (offensiva tedesca bloccata dai francesi) e della Somme (offensiva inglese bloccata dai tedeschi) nel 1916 furono le due battaglie più lunghe e sanguinose del conflitto • A Verdun morirono circa 300000 soldati, sulla Somme 650000, senza nessun mutamento della situazione strategica • A Verdun fu sperimentato per la prima volta il lanciafiamme e sulla Somme furono impiegati i primi rudimentali carri armati (tanks) http://www.youtube.com/watch?v=kWY7vIcZ4Zs (Verdun. 2:40) Primi rudimentali carri armati, poi perfezionati dagli inglesi nel corso della guerra con l’introduzione dei cingoli al posto delle ruote Il Blocco navale inglese e la battaglia dello Jutland ● ● Sin dall'inizio la GB aveva attuato un blocco navale al fine di impedire che ai porti tedeschi giungessero materie prime e derrate alimentari. Dopo quasi due anni il blocco navale cominciava ad avere conseguenze pesanti sull'economia degli imperi centrali Per porre fine al blocco la Germania ingaggiò una battaglia contro la marina inglese nel Mare del Nord (battaglia dello Jutland, 31 maggio 1916), che si concluse però con un nulla di fatto, nonostante le numerose perdite Il SEYDLITZ a Wilhelmshaven dopo la battaglia dello Jutland del 31 maggio 1916. L' incrociatore tedesco aveva ricevuto 24 colpi di grosso calibro e un siluro Lo Jutland è una penisola del nord Europa che comprende la parte continentale della Danimarca e la parte più settentrionale della Germania. Guerra sottomarina • Preso atto dell’impossibilità di contrastare la marina inglese, la Germania ampliò gli sforzi nella guerra sottomarina • I sommergibili teschi affondavano sistematicamente qualsiasi nave, civile e militare, che solcassero l’Atlantico e il Mare del Nord: l’obiettivo era quello di arrestare l’afflusso di materie prime e derrate alimentari dirette in Inghilterra http://www.youtube.com/watch?v=r-9f8lTCeqc (Affondamento Lusitania 1915 Racconto in Italiano; 1:30) http://www.youtube.com/watch?v=sURi21sJsWc (Lusitania 1915 ricostruzione filmica; 5:30) http://www.youtube.com/watch?v=LwdykX6b010 (nuove armi; 1:30) Sistema dei convogli • La macchina militare bellica inglese corse il rischio di incepparsi per mancanza di alimenti e materie prime, ma la situazione migliorò in seguito all’adozione del sistema dei convogli • Il fallimento dell’offensiva sottomarina può essere considerato una delle principali cause della sconfitta tedesca 3c. La svolta del 1917: Crollo della Russia e entrata in guerra degli USA Il crollo della Russia • L’avanzata germanica sul fronte orientale, a differenza di quello occidentale, era inarrestabile (nell’agosto 1915 Varsavia era stata occupata) • All’inizio del 1917 l’esercito zarista si era sgretolato e i disertori erano un milione e mezzo. Nelle città russe il costo della vita era cresciuto del 700%, mancavano i più elementari generi di prima necessità (pane, legna, carbone), per cui la gente soffriva pesantemente la fame e il freddo. Tale drammatica situazione provocò la caduta dello zar (15 marzo 1917) e poi (6 novembre) la rivoluzione dei comunisti guidati da Vladimir Lenin. Il 3 marzo 1918 il nuovo governo comunista firmò coi tedeschi la pace di Brest-Litovsk Intervento americano • Per la Germania la sconfitta della Russia significò la fine della guerra su due fronti • Tale situazione favorevole per la Germania fu vanificata dall’entrata in guerra degli Stati Uniti contro l’Impero tedesco il 6 aprile 1917 • I sottomarini tedeschi non riuscirono a bloccare l’afflusso di uomini e merci provenienti dalla gigantesca produttività dei cantieri americani • http://www.youtube.com/watch?v=GLNl_VbENwI (2 minuti) Significato storico dell’intervento americano • L’8 gennaio 1918 il presidente americano Thomas Woodrow Wilson in un messaggio al Congresso enunciò in 14 punti gli obiettivi politici che l’America si proponeva di ottenere dalla vittoria – gli Stati Uniti come i garanti della libera navigazione sui mari (che la guerra sottomarina aveva reso impossibile… affondamento del transatlantico Lusitania comportò la morte di 1198 persone, 128 delle quali erano cittadini americani) – il principio di nazionalità come criterio di soluzioni dei principali problemi europei (ciò avrebbe significato la restituzione dell’Alsazia-Lorena alla Francia, la nascita di uno stato polacco indipendente e la dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico) – la Russia comunista dove essere lasciata ad essa l’opportunità di determinare in piena indipendenza le linee del proprio sviluppo politico e nazionale – istituzione di una Società Generale delle Nazioni • Ciò significava l’uscita tradizionale isolazionismo USA, anche se a dir il vero, negli anni successivi persero ben preso interesse per le vicende europee, tanto che nel 1919 gli USA non entrarono a far parte della Società delle Nazioni 3d. Italia 1917-1918: Dalla disfatta di Caporetto alla vittoria La disfatta di Caporetto • Crollo esercito russo austro-ungarici, con divisioni tedesche, concentrano le truppe sul fronte italiano e pianificano offensiva di massa • Cadorna era informato, ma il 24 ottobre 1917 gli italiani furono ugualmente presi alla sprovvista • I tedeschi ottennero un successo superiore alle loro aspettative gli italiani furono costretti ad una ritirata disordinata • Solo lungo il Piave l’esercito italiano si ricompattò • L’episodio più critico fu l’ingorgo di migliaia di soldati sui pochi ponti che permettevano il passaggio del Tagliamento • Le province di Udine, Belluno, Treviso, Vicenza e Venezia furono occupate dagli austro-tedeschi http://www.youtube.com/watch?v=3h234hIdXsc (6:00) Ponte provvisorio sul Tagliamento appena ripristinato dagli austro-ungarici L’ultimo anno di guerra e la vittoria finale • Dopo Caporetto: Cadorna esonerato; sostituito da Armando Diaz • Il governo passò a Vittorio Emanuele Orlando: ottenne aiuti (alimentari e crediti) dagli alleati • Primi mesi, Diaz atteggiamento difensivo • Autunno 1918: Austria-Ungheria e Germania ormai stremate • 26 ottobre, Diaz ordina il contrattacco: nella regione di Vittorio Veneto, le truppe austro-ungariche non riuscirono a resistere e si disgregarono (vi furono numerosi ammutinamenti, soprattutto di soldati slavi e ungheresi) • 3 novembre Austria-Ungheria firma armistizio, 4 novembre fine ostilità 3e. La sconfitta finale della Germania e la fine del conflitto La fine del conflitto • Il 21 marzo 1918 l’esercito tedesco iniziò una grande offensiva per sfondare il fronte occidentale • I tedeschi riuscirono effettivamente a sfondare il fronte in alcuni punti e a giungere nuovamente a minacciare Parigi, tuttavia dopo quattro mesi l’offensiva si concluse con un insuccesso • Nel settembre 1918 la Germania era stremata: non era più in grado di opporre resistenza • In novembre la situazione precipitò con una serie di ammutinamenti e proteste che provocarono l’abdicazione del Kaiser Guglielmo II (che fuggì in Olanda) e la proclamazione della Repubblica. L’11 novembre 1918 la Germania firmò l’armistizio con le potenze alleate. I morti per la guerra e per la spagnola • La prima guerra mondiale era ufficialmente terminata dopo aver provocato la morte di almeno 10 milioni di soldati oltre a 4 milioni di civili morti per effetto diretto delle azioni belliche. A questo tragico bilancio si deve aggiungere la micidiale epidemia di influenza chiamata spagnola, che provocò la morte, in tutto il mondo, di oltre 20 milioni di persone (la sola l’India contò 12 milioni di morti). I numeri della Grande Guerra • 65 milioni i soldati che presero parte al conflitto • 9 milioni i soldati morti • 21 milioni i feriti • 8 milioni i dispersi 4. I Trattati di pace Ideali e interessi ● ● ● ● ● ● A Parigi il 18 gennaio 1919 iniziò la Conferenza di Pace I protagonisti furono: Clemanceau (Francia), Lloyd George (GB), Wilson (USA), Orlando (Italia) Wilson aveva già presentato al Congresso USA i suoi Quattordici punti, con cui riassumeva non solo i motivi per i quali erano entrati in guerra, ma anche la sua visione del futuro dei rapporti internazionali, che avrebbero dovuto ispirarsi ai principi dell'autodeterminazione delle nazioni, della libertà dei mari e avrebbero dovuto essere tutelati dalla nascita della Società delle Nazioni. Questi principi democratici si confacevano anche agli interessi economici degli USA che in un clima di pace e di libero commercio avrebbero facilmente potuto affermare la propria superiorità economica e politica La Francia puntava a indebolire la Germania per assumere in Europa una posizione dominante La GB voleva evitare la rovina della Germania perché temeva un eccessivo rafforzamento della Francia ed era interessata soprattutto a mantenere il suo Impero coloniale L'Italia pretendeva tutti i territori promessi dal Patto di Londra La nuova carta d'Europa ● I trattati di pace furono firmati tra il 1919 e il 1920 e ridisegnarono la carta dell'Europa 1) Vennero riconosciuti indipendenti nuovi Stati: Ungheria, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Lettonia, Lituania, Estonia 2) L'Austria perse 7/8 dei territori dell'Impero e fu ridotta ad appena 85000 kmq 3) La Turchia perse tutti i territori europei, ad eccezione di Instanbul 4) La Palestina e l'Iraq divennero un protettorato inglese, la Siria fu affidata alla Francia 5) La Germania subì pesantissime ripercussioni (vedi slides successive) 6) L'Italia ottenne alcuni dei territori promessi, ma rimase insoddisfatta (vedi slides successive) La Germania ● Con il trattato di Versailles del 28 giugno 1919, la Germania venne riconosciuta come la principale responsabile del conflitto. Il trattato prevedeva in pratica l’annullamento della Germania come grande potenza politica e militare ed ebbe tre tipi di conseguenze: – Amputazioni territoriali – Limitazioni militari e occupazioni – Indennità di guerra Amputazioni territoriali • La Germania fu privata di tutti i possedimenti coloniali • In Europa dovette cedere alla Francia l’Alsazia-Lorena, di cui si era impadronita nel 1871 • Un’ampia porzione di territorio prussiano passò al neonato stato polacco: La regione della Prussia Orientale fu separata dal resto del Reich mediante un corridoio, che permetteva alla Polonia di avere uno sbocco sul mare a Danzica (Danzica fu dichiarata città libera. Il 1 ottobre 1939 fu occupata dai tedeschi. I russi la conquistarono nel marzo 1945 e la assegnarono alla Polonia, di cui oggi rappresenta uno dei principali centri industriali) Il Corridoio di Danzica Limitazioni militari e occupazioni • Alla Germania fu vietato di possedere sottomarini, carri armati, aviazione da guerra, artiglieria pesante, mentre la flotta (che era stata l’orgoglio del Reich e uno dei principali motivi di attrito con la Gran Bretagna) fu drasticamente ridotta a poche decine di navi. Infine, all’esercito fu vietato di superare le 100.000 unità. • La Francia venne autorizzata a sfruttare per 15 anni le miniere della regione tedesca della Saar Indennità di guerra • L’entità dei risarcimenti fu fissata in 269 miliardi di marchi oro, ridotti a 132 nel 1921, pagabili in 40 rate annuali. L'Italia e la “vittoria mutilata” ● ● L'Italia ricevette dall'Austria il Trentino, l'Alto Adige, la Venezia Giulia e Trieste Il Primo ministro Orlando e il ministro degli Esteri Sonnino avevano chiesto anche altri territori: la Dalmazia (in nome del Patto di Londra) e Fiume e l’Istria (in nome del principio di nazionalità) Le promesse del Patto di Londra Quello che l’Italia ottenne Dallo smembramento dell’Impero austroungarico l’Italia ottenne limitati vantaggi territoriali rispetto alle attese: l’espansione in Dalmazia fu impedita dalla creazione del nuovo stato di Jugoslavia, che limitò la presenza italiana alle basi di Zara e dell’Isola Lagosta La contraddittorietà della linea diplomatica italiana • Da notare la contraddittorietà della linea diplomatica di Orlando e Sonnino: • da un lato l’Italia chiedeva l’applicazione integrale del Patto di Londra, senza considerare il principio di nazionalità (confine con l’Austria al Brennero, includendo il Sud Tirolo – Alto Adige, abitato in prevalenza da popolazioni di lingua tedesca; parte della costa dalmata; l’Istria, a maggioranza italiana nelle città costiere, ma slava nell’interno); • dall’altro, in base al principio di nazionalità rivendicava la città di Fiume (che era prevalentemente italiana ma non era prevista dal patto) • Queste rivendicazioni si scontravano • con la risoluta opposizione del presidente americano Wilson (che era fautore del principio di autodeterminazione delle nazioni e inoltre gli USA non erano legati al Patto di Londra) • e con le pretese del nuovo stato sorto nella penisola balcanica, la Jugoslavia (nato alla fine del 1918 dalla fusione del Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni), che rivendicava la propria sovranità sull’Istria e sulla Dalmazia (alzando la posta sino a chiedere anche Gorizia e Trieste) La proposta di Wilson e l’abbandono della conferenza • Nell’aprile 1919 Wilson avanzò una proposta che lasciava fuori dai confini italiani non solo la Dalmazia, ma anche parte dell’Istria e faceva di Fiume una città autonoma. Wilson volle illustrare la sua proposta direttamente al popolo italiano con una lettera. • Mentre l’indignazione montava nel paese, il 24 aprile 1919, per protesta, la delegazione italiana abbandonò la conferenza di pace, che però continuò, tanto che i negoziatori dovettero tornare a Parigi pochi giorni dopo, senza più alcuno spazio politico e diplomatico per avanzare ulteriori richieste. Questo gesto non portò alcun vantaggio all’Italia, che fu esclusa dalla spartizione delle colonie tedesche in Africa e dalle zone di influenza in Medio Oriente Manifestanti nazionalisti a Roma, in attesa dell’arrivo del primo ministro Orlando e della delegazione italiana dalla Conferenza di Parigi. Sono significativi i cartelli esibiti: «L’Italia farà da sé», «Fiume e Dalmazia o morte» La vittoria mutilata • Cominciò a circolare, per opera di Gabriele D’Annunzio, la retorica della vittoria mutilata Manifestazione di protesta organizzata dall'"Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra". L’occupazione di Fiume • settembre 1919: D’Annunzio alla guida di alcuni reparti dell’esercito (soprattutto ex-arditi, nerbo del futuro movimento fascista), si impadronì militarmente di Fiume e ne proclamò l'annessione al Regno d'Italia il 12 settembre. • Il governo italiano, presieduto da Nitti era contrario all'atto di forza, ma non riuscì ad arrestarlo Il trattato di Rapallo • La questione fiumana sarà infine risolta da Giolitti (di nuovo al governo nel giugno 1920), il quale firmerà con la Jugoslavia, il 12 novembre 1920, il trattato di Rapallo, che assegnava all’Italia l’Istria e alla Jugoslavia la Dalmazia (eccetto Zara) e faceva di Fiume uno stato libero indipendente sotto tutela della Società delle Nazioni • Avendo D’Annunzio e i suoi uomini respinto questo accordo, Giolitti liberò Fiume con la forza • Nel 1924, un ulteriore accordo dividerà lo stato libero di Fiume fra Jugoslavia e Italia, che ottenne la città D'Annunzio (al centro con il bastone) con alcuni legionari a Fiume nel 1919 L’ingresso dei legionari di D’Annunzio nella città di Fiume Mio caro Benito Mussolini, chi conduce un'impresa di fede e di ardimento, tra uomini incerti o impuri, deve sempre attendersi d'essere rinnegato e tradito "prima che il gallo canti per la seconda volta". E non deve addontarsene né accorarsene. Perché uno spirito sia veramente eroico, bisogna che superi la rinnegazione e il tradimento. Senza dubbio voi siete per superare l'una e l'altro. Da parte mia, dichiaro anche una volta che - avendo spedito a Milano una compagnia di miei legionari bene scelti per rinforzo alla vostra e nostra lotta civica - io vi pregai di prelevare dalla somma delle generosissime offerte il soldo fiumano per quei combattenti. Contro ai denigratori e ai traditori fate vostro il motto dei miei "autoblindo" di Ronchi, che sanno la via diritta e la meta prefissa. Fiume d'Italia, 15 febbraio 1920 Gabriele D'Annunzio La fine della centralità europea ● ● ● Alla fine della guerra, quattro imperi erano crollati: – Impero austro-ungarico – Impero tedesco – Impero russo – Impero turco Dalle loro ceneri erano sorte nuove nazioni (come la Cecoslovacchia, la Jugoslavia, l'Albania, la Bulgaria e le Repubbliche baltiche, ovvero Estonia, Lettonia, Lituania) Gli Stati Uniti divennero la prima potenza politica ed economica del mondo, nonché principali creditori degli Stati europei: se alla vigilia della guerra gli USA dovevano 5 miliardi di dollari all'Europa, nel 1919 l'Europa doveva circa 7 miliardi agli USA