Morricóne, Ennio
Morricóne, Ennio. - Compositore italiano (n. Roma 1928). È universalmente considerato
uno dei massimi autori della musica cinematografica, alla quale ha dato il suo notevole
contributo nell'arco di quarant'anni con oltre quattrocento colonne sonore originali. In
questo settore ha messo a frutto un'esperienza estremamente ricca, sia per il tipo di
attività (arrangiatore, compositore, esecutore e direttore) sia per i generi praticati,
elaborando un linguaggio efficace sul piano drammaturgico e al tempo stesso originale e
innovativo sul piano musicale. Nelle innumerevoli collaborazioni con registi di tutte le
nazionalità ha saputo inventare commenti musicali per ogni tipo di situazione narrativa e
filone cinematografico, e per alcuni generi, come il western all'italiana, ha stabilito con le
proprie colonne sonore un vero e proprio vocabolario, destinato a rimanere un punto di
riferimento ineludibile. Tra i numerosi premi che gli sono stati assegnati vanno citati il
Leone d'oro alla carriera in occasione della 52° Mostra del cinema di Venezia (1997),
l'Oscar alla carriera (2007), l'Oscar alla miglior colonna sonora per le musiche del film The
hateful eight di Q. Tarantino (2016), tre Golden Globes e, tra il 1988 e il 2013, nove David
di Donatello. Nel 2016 gli è stata inoltre attribuita una stella nella celebre Hollywood Walk
of Fame.
VITA M.
ha studiato tromba (con U. Semproni), composizione (con G. Petrassi), musica
corale, strumentazione per banda e direzione di coro presso il Conservatorio di Santa
Cecilia a Roma. Si è lungamente cimentato in tutte le specializzazioni della composizione
musicale: nella musica assoluta, che ha coltivato durante tutta la sua attività artistica; nella
musica applicata, dapprima come orchestratore e direttore d'orchestra in campo
discografico, poi come compositore per il teatro, la radio, la televisione e il cinema. Fu tra
gli esponenti dell'avanguardia romana degli anni Cinquanta con F. Sifonia, A. Clementi, D.
Guaccero, B. Porena e fin dall'inizio della sua parabola artistica si è occupato di campi
tradizionalmente separati del mondo musicale: mentre vedevano la luce le sue prime
composizioni, M. suonava in formazioni jazz e svolgeva attività di arrangiatore di musica
leggera e di scena. Dal 1965 e fino alla metà degli anni Ottanta è stato membro del gruppo
di improvvisazione Nuova consonanza e nel 1983-85 del Consiglio di amministrazione
della stessa associazione. Con il musicologo Sergio Miceli, ha condotto i corsi estivi di
perfezionamento sulla musica per film dell'Accademia chigiana di Siena (1991-96). Ha
insegnato inoltre all'Internationale Seminär für Filmgestaltung di Basilea. Nel 1995 è stato
insignito del titolo di Commendatore dell'ordine al merito della Repubblica Italiana e dal
1996 è membro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Tra i numerosi riconoscimenti,
da ricordare anche le lauree honoris causa dell'univ. di Cagliari e dell'univ. degli studi di
Roma Tor Vergata.
OPERE Con la colonna
sonora per Il federale (1961) di L. Salce prese avvio l'attività di
compositore cinematografico destinata a dare maggiore fama alla sua musica e nella
quale avrebbe costantemente integrato le esperienze via via maturate tanto nel campo
dell'avanguardia musicale, quanto attraverso la lunga pratica in quello della musica
leggera e popolare. Noto per le sue musiche per i film di S. Leone (si ricordano in
partic. Per un pugno di dollari, 1964; Il buono, il brutto, il cattivo, 1966; C'era una volta in
America, 1984), dagli anni Settanta ha ulteriormente ampliato l'impegno nel cinema,
avviando, pur in un quadro quanto mai ricco di stili e repertori, una progressiva rarefazione
del materiale musicale verso una struttura per cellule (melodiche, ritmiche, modali o
armoniche) che raggiungerà uno dei risultati più avanzati con la colonna sonora di The
mission (1986) di R. Joffé. Ha stretto in seguito importanti sodalizi artistici con diversi
registi italiani, europei e statunitensi: M. Bellocchio (I pugni in
tasca, 1965), G.
Pontecorvo (La battaglia di Algeri, 1966), P. P. Pasolini (Il Decameron, 1971), B.
Bertolucci (Novecento, 1976), B. De Palma (The untouchables, 1987; Mission to Mars,
2000), G. Tornatore (Nuovo cinema Paradiso, 1988; Una pura formalità, 1994; L'uomo
delle
stelle, 1995; La
leggenda
del
pianista
sull'Oceano, 1998; Malèna, 2000;La
sconosciuta, 2006; Baarìa, 2009; La migliore offerta, 2013), R. Polanski (Frantic, 1988), P.
Almódovar (¡Átame!, 1990), K. Branagh (Hamlet , 1990), M. Nichols (Wolf , 1994; Wolf. La
belva
è
fuori), R.
Faenza (Sostiene
Pereira, 1995), D.
Argento (La
sindrome
di
Stendhal, 1996), O. Stone (U turn, 1997; U turn. Inversione di marcia), R. Tognazzi
(Canone inverso, 2001), G. Montaldo (I demoni di San Pietroburgo, 2007), Q. Tarantino
(The hateful eight, 2015). Nell'ambito della musica assoluta ha composto oltre cento opere
per diverse formazioni musicali: secondo Concerto per flauto, violoncello e orchestra
(1984); Frammenti di Eros per soprano, piano e orchestra (1985); Cantata per l'Europa per
soprano, due voci recitative, coro e orchestra (1988); Ut per tromba, percussioni e archi
(1991), Epitaffi sparsi per soprano e pianoforte (1991-93); il balletto Gesto azione (1995); il
debutto operistico con Partenope. Musica per la sirena di Napoli (1996), su libretto di S.
Cappelletto e G. Barbieri; Non devi dimenticare (1998), in memoria delle vittime della
strage del 2 agosto 1980 a Bologna; la cantata Per i bambini morti di mafia (1999), su testi
di L. Violante; Metamorfosi di Violetta, per quartetto d'archi e clarinetto (2001); Voci dal
silenzio per voce, coro, coro registrato e orchestra (2002); Cantata Narrazione per Padre
Pio (2004). Nel 2001 ha pubblicato Comporre per il cinema. Teoria e prassi della musica
nel film, scritto in collaborazione con S. Miceli, mentre è del 2016 il testo
autobiografico Inseguendo quel suono. La mia musica, la mia vita, scritto in collaborazione
con l'allievo e compositore A. De Rosa.