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A cura di Andrée Ruth Shammah
Si ringrazia Aperitivo in concerto per la consulenza artistica
di Gianni Gualberto Morelenbaum
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Il concerto Layla B’Canaan
è realizzato con il contributo di
con il sostegno di
Nei corpi che vedrete in questa rassegna raccontare storie di vita vissuta e nella musica
che ascolterete nel concerto finale pulsa l’energia che chiunque percorra le strade di Tel
Aviv percepisce. L’andatura delle ragazze inconsapevoli della loro bellezza, l’allegria dei gay
appartenenti alla comunità più aperta del mondo, i giovani seduti tutti con il computer
sulle ginocchia nei bar aperti tutta la notte, le ultime tentazioni tecnologiche esposte nelle
vetrine e le infinite discussioni su argomenti di tutti i tipi coperte all’improvviso dalla musica
altissima delle auto che sembrano non fermarsi mai. Alcune mattine fa effetto vedere gli
ultimi sopravissuti dell’Olocausto incontrare, mentre raggiungono con passo veloce la
spiaggia per fare ginnastica, quei giovani che stanno tornando a casa ormai tutti tatuati
(incuranti dei divieti della loro tradizione). Alcuni di loro si sono fatti tatuare sulle loro braccia
lo stesso numero tatuato sulle braccia dei loro nonni (!).
Una città obbligata a proiettarsi nel futuro, costretta dalle circostanze a re-inventarsi la
vita tutti i giorni, questo è il motivo del titolo di questa rassegna. I corpi che vedrete non
esprimono la volontà di esibirsi ma la forte necessità di esprimere il bisogno di comunicare
la vita, il futuro e la fiducia nel rapporto con il pubblico. In un paese così piccolo nel quale
sono presenti più di 100 etnie la danza riflette la vitalità del rinnovamento delle tradizioni e
il loro mantenimento, e diventa qualcosa la cui magia, lo spettatore straniero percepisce e
anche senza capire dove e come nasce, non riesce a sottrarsi al suo fascino.
Andrée Ruth Shammah
Tutti ovviamente conosciamo o, più verosimilmente, crediamo di conoscere le vicende
storiche della geopolitica mediorientale in cui Israele si trova immerso. Ne avvertiamo da
tempo, comunque, le dinamiche esacerbate e violente, le tensioni, i drammi, le tragedie:
luoghi dove le parole non bastano più, non servono più. E forse questo è il motivo del
fiorire nello stato ebraico di una danza contemporanea e di un teatro-danza dalla ferocia
espressiva, vitale e atletica, che del corpo fa libro e specchio in cui descrivere, riportare,
commentare e trasfigurare la realtà di un silenzio non più occupato dalle parole del dialogo
ma dai suoni stridenti dell’ostilità.
con il contributo di
Nella tradizione ebraica il “corpo” rappresenta la sintesi di corpo e spirito (la parola
“nefesh”, in genere tradotta come “anima”, indica la persona nel suo complesso). La
danza nella Torah è intesa come forma di preghiera, come parola e gesto rituale; era
impiegata per mantenere la tradizione quando non si potevano, per l’appunto, usare le
parole. Laddove, invece, il linguaggio non è più capace o non è (più) sufficiente a dirimere,
lenire, conciliare, spiegare, esprimere, rappresentare, mediare, unire o fondere le diversità,
il corpo (che per tanto tempo abbiamo pensato inutile accessorio, pesante fardello rispetto
all’immediatezza, alla brillantezza, alla varietà caleidoscopica dell’oralità e della verbalità) sa
supplire all’incomunicabilità delle parole.
Laddove la parola si arrende, il corpo - che si tratti di teatro - danza, di danza, di musica o
di teatro tout court - sa riflettere ed esprimere il pensiero con la generosità espressiva del
movimento, sia esso secco e angoloso che ammiccante e sinuoso o ironico e arguto. E non
è un caso che l’uso del corpo più emerga laddove i conflitti interculturali mettono a dura
prova l’oralità. E Israele, calderone ribollente di etnie e culture, diventa il grande laboratorio
della danza contemporanea, del linguaggio e del movimento del corpo come del suono, là
dove la Torah ha sin dalla notte dei tempi sancito la sacralità della parola.
Gianni Gualberto Morelenbaum
10 - 11 - 12 ottobre 2013
Inbal Pinto & Avshalom Pollak Dance Company
Gold fish
13 - 14 - 15 - 16 ottobre 2013
Niv Sheinfeld & Oren Laor
Two room apartment
FONDAZIONE ITALIA ISRAELE PER LA CULTURA E LE ARTI
La Fondazione Italia-Israele per la Cultura e le Arti è nata su iniziativa dei
due Ministeri degli Affari Esteri, con il sostegno di un gruppo di uomini
di cultura e imprenditori dei due Paesi. Lo scopo della Fondazione è rafforzare il patrimonio comune di valori e di idee vivo nelle culture dei due
Paesi, ricchi entrambi di retaggio storico e di visione per il futuro. Il suo
obiettivo è quello di realizzare iniziative di eccellenza ed innovazione nel
campo della cultura e delle arti che abbiano una ricaduta durevole e una
forte valenza comune per le due società. La collocazione geografica, la
continuità dei rapporti nella storia, la condivisione di sentimenti laici e
religiosi e una profonda amicizia rafforzatosi negli anni, avvicinano in
molti campi uomini, istituzioni e società civili dei due Paesi che dedicano il loro impegno al progresso umano e al dialogo. La Fondazione si
propone di raccogliere tali forze attive, di fungere da raccordo per i progetti più avanzati, di potenziare le sinergie già esistenti e di sollecitarne
di nuove. L’ambito di intervento della Fondazione e` la cooperazione culturale in tutte le sue ramificazioni di eccellenza. La Fondazione si propone di selezionare progetti in base a rigidi criteri di valutazione legati alla
loro assoluta serietà, al loro apporto innovativo e al contributo specifico
che essi saranno in grado di dare al fermento culturale e al dialogo.
Nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione, tre funzionari per ciascun
Ministero degli Esteri, insieme a quattro rappresentanti della società civile espressi
dall'Associazione di Amicizia Culturale tra Italia-Israele. Presidente della Fondazione
e` il Prof. Piergaetano Marchetti, Emeritus alla Bocconi, presidente Fondazione
Corriere della Sera; Anita Friedman, che presiede anche l’Associazione, e Rafi
Gamzou, a capo della Cultura nel MAE israeliano, sono i vice Presidenti. Simonetta
Della Seta, già Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura in Israele, è stata nominata
Direttore Generale. Per l’Italia, sono ancora nel board il Direttore Generale MAE
Maurizio Melani (Promozione Sistema Paese), Mauro Conciatori (Vice Direttore
Generale MAE per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente) e lo scrittore
Giorgio Montefoschi. Per Israele ci sono Lillian Irit, Direttore Generale per l’Europa al
MAE israeliano, Ofra Farhi, Addetto Culturale dell’Ambasciata d’Israele a Roma e l’architetto David Palterer.
13 - 14 ottobre 2013
Tziporela Ensemble
Tziporela Worldwide
15 - 16 ottobre 2013
Sharon Vazanna
The feast
The red fields
17 ottobre 2013 Concerto
Layla B’Canaan Ensemble
Layla B'Canaan (Night in Canaan)
ticketing by
Biglietti
intero > €40 /€32 under25 > €16 over60 > €28
Abbonamento 3 spettacoli
valido per Gold Fish - Tziporela Worldwide - Layla b’Canaan concerto €75
Biglietto giornaliero
13 - 14 ottobre
Tziporela Worldwide + Two room apartment €32 (€16 a spettacolo)
15 - 16 ottobre
The feast, The red fields (Sharon Vazanna) + Two room apartment €32 (€16 a spettacolo)
Teatro Franco Parenti
via Pier Lombardo14, Milano
Biglietteria 02 59995206
www.teatrofrancoparenti.it
coreografia e scene Inbal Pinto, Avshalom Pollak
danzatori Michal Almogi, Zvi Fishzon, Noga Harmelin, Yoseph Pollak
musiche Adam Aston - Polskie Tango, Heinrich Ignaz Franz Biber - Sonaten Ueber Misterien Des
Rosenkranzes, Karel Goeyvaerts - Aquarius, J. S. Bach, Steve Riech, Jonathan Bepler, Art Tatum
luci Yoann Tivoli
Tournée recenti Cina (Shanghai, Macao), Giappone (Tokyo, Kyoto, Matsumoto), USA (Boston,
Philadelphia, Cleveland, New Jersey, Charleston), Brasile (San Paulo, Fortaleza), Uruguay (Montevideo),
Colombia (Bogota), Ecuador (Quito, Guayaquil), Norvegia (Oslo, Stavanger), Spagna (Barcellona),
Francia (Lione), Malta (Floriana), Romania (Sibiu), Cipro (Limassol, Nicosia).
Inbal Pinto e Avshalom Pollak dal 1992 sono acclamati in tutto il mondo
con i loro spettacoli di grande vitalità, accuratezza e ironia. Goldfish, scelto
per la loro prima volta in Italia, è un gioiello che mescola teatro e danza,
un trionfo dell’immaginazione sulla realtà per un pubblico di tutte le età.
Dai minimi dettagli della vita quotidiana si spalancano nuovi mondi di
poesia e ironia che ci immergono in una fantasia dalle infinite possibilità.
dal 10 al 12 ottobre
h20.45
di e con Niv Sheinfeld & Oren Laor
Based on the 1987 dance work by Nir Ben Gal and Liat Dror
musiche Ori Vidislavski (musiche originali), Elton John, Vains of Jenna
costumi Niv Sheinfeld & Oren Laor
luci Netta Koren
co-produzione Centre National de la Danse, France, Grand Theatre,
Netherlands con il sostegno di Israeli Lottery Fund for Arts and Culture
Tournée recenti Germania (Berlino, Francoforte, Muenster), Francia (Parigi, Montpellier, Marsiglia,
Aix en Provence), Paesi Bassi (Amsterdam, Groningen), Regno Unito (Londra, Nottingham), Ungheria
(Budapest), Cile (Santiago), Peru (Lima), Ecuador, Svizzera (Basilea, St.Gallen), Bulgaria (Sofia),
Repubblica Ceca (Praga), Lituania, Croazia (Zagabria), Grecia (Atene), Brasile (Brasilia, Belo Horizonte),
Polonia (Varsavia), Serbia Belgrado), Belgio (Charleroi)
Two Room Apartment, rilettura di una famosa coreografia presentata
nel 1987 da Liat Dror e Nir Ben Gal, porta sul palcoscenico i coreografi e
danzatori Niv Sheinfeld e Oren Laor per interpretare un duo che riflette il
loro rapporto come compagni di vita e di creatività.
Ambedue fortemente impegnati nel politico e nel sociale in Israele,
attraverso questo lavoro Sheinfeld e Laor esaminano una serie di frontiere
e barriere in più contesti: frontiere fisiche come quelle fra due stati o
due appartamenti o due stanze, frontiere spirituali come quelle fra vita
e recitazione/interpretazione, le barriere e frontiere che l’individuo crea
dentro di sé.
Niv Sheinfeld e Oren Laor collaborano dal 2004. I loro lavori combinano
danza contemporanea, performing arts e teatro fisico.
Niv Sheinfeld ha collaborato a lungo con la Liat Dror & Nir Ben Gal Dance
Company, negli ultimi quindici anni si è affermato invece come coreografo
indipendente e apprezzato docente, creando acclamati e premiati lavori
per Kibbutz Dance Company e BatSheva. Oren Laor ha studiato danza e
recitazione presso l’Università di Tel Aviv fra il 1993 e il 1997, collaborando
con registi teatrali di fama come Yvgeny Arye, Edna Shavit, Nola Chilton. Dal
2004 si è dedicato con Niv Sheinfeld alla creazione di opere contemporanee
per il palcoscenico, dirigendo inoltre il Tmuna Theatre di Tel Aviv.
dal 13 al 16 ottobre
dom 13 h19.30/21.30 - lun 14, mar 15, merc 16 h21.30
di e con Gal Fridman, Lotus Etrog, Efrat Aviv, Omri Doron, Ben Perry,
Tamara Klingon, Dana Ivgy, Tomer Nahir Petluk
Gruppo innovativo, irriverente, scatenato, Tziporela è l’ultima rivelazione
che da Tel Aviv parte alla conquista del pubblico internazionale. Nove
elementi invadono la scena con le loro irresistibili gag dove si mescolano
liberamente teatro, circo, musica, danza, storielle paradossali o venate di
malinconia con un’approccio senza tabù alla quotidianità della vita. Sketch
fulminanti o scene più complesse come quella ambientata nell’ufficio
immigrazione dell’aeroporto con due focosi ufficiali gay contrapposti a un
viaggiatore o un pezzo di danza in cui una ragazza aiuta il suo ragazzo a
capire come trattarla.
Prendete un cucchiaio di innovazione, mescolate con faccia tosta, satira e
danza, tagliate il tutto in brevi sketch e ottenete il più creativo gruppo
israeliano del momento: Tziporela. Questa compagnia di nove elementi
ha recentemente alzato il sipario sulla sua prima produzione in lingua
inglese, Tziporela Worldwide, ottenendo una standing ovation a Tel Aviv.
Nonostante non si occupi di tecnologia, la compagnia è stata selezionata
fra le 20 start-up più innovative da parte dell’EISP (Entrepreneurship and
Innovation Support Program) per il suo “approccio innovativo al teatro che
ha cambiato la scena teatrale israeliana”. The Jerusalem Post
Passando dal nonsense alla satira raffinata, dalla danza all’acrobazia,
dal sofisticato al demenziale, dall’umorismo continuativo a sketch di 30
secondi, Tziporela fa di tutto, e con grande di talento. Time Out Tel Aviv.
13 e 14 ottobre
dom 13 h16.30 - lun 14 h19.30
Red fields
coreografia Sharon Vazanna
danzatore Ravid Abarbanel
musiche Giuseppe Verdi, estratto da Nabucco: Parte Terza, Scena IV, Coro degli schiavi ebrei
Charles Gounod, estratto da Roméo et Juliette : Atto Primo, Arietta, Je veux vivre
costumi Nir Benita - luci Shachar Werechson
The feast
coreografia Sharon Vazanna
danzatori Ravid Abarbanel, Tamar Sonn, Sharon Vazanna
musiche originali e editing Shlomi Bitton
musiche Giuseppe Verdi, estratto da La Traviata, Atto Secondo, Scena XI: Di Madride noi siam
mattadori; Atto Primo, scena IV: Si ridesta in ciel l’aurora. - Enrique Granados: La Maja de Goya;
estratto da I have a dream, discorso di Martin Luther King, Jr.
costumi Nir Benita - luci Dani Fishof
Sharon Vazanna è una danzatrice e coreografa dallo stile pulito e
grintoso. Presenta due lavori: The red fields e The feast. Il primo è un assolo,
premiato a Intimidance Festival 2012, che descrive e commenta l’incontro di
una donna con le convenzione sociali. Per potere far parte di un determinato
ambiente deve dotarsi di un’immagine colta e appropriata, accantonando
il suo lato più istintivo e meno “civilizzato”. I due diversi aspetti entrano in
conflitto e la tensione cresce. Quale avrà la meglio? O non si tratta, invece, di
una battaglia quotidiana che ogni donna deve affrontare, giorno per giorno?
The feast è un trio centrato sulla lotta di tre donne per ottenere spazio,
attenzione, libertà e amore nella giungla umana e i loro tentativi di
sopravvivere. I confini fra essere umano ed animale svaniscono nella
tensione divorante fra i loro tentativi di inserirsi e di conformarsi alle regole e
il desiderio di successo, crescita sociale e potere.
Sharon Vazanna è nata nel 1982 in Olanda ed è cresciuta in Israele. Diplomatasi
alla Rotterdam Dance Academy, ha lavorato con Anouk Van Dijk, ha fatto
parte della Kibbutz Contemporary Dance Company e del Cullberg Ballet in
Svezia. Nel 2009 è tornata in Israele, collaborando ancora con Idan Cohen e
partecipando a creazioni di William Forsyth, Jaccobo Godani e Idan Sharabi.
Si afferma inoltre come coreografa indipendente.
15 e 16 ottobre
mar 15, merc 16 h19.30
ensemble
concerto
Una collaborazione internazionale franco-israeliana con:
voce Talya G. A. Solan
fisarmonica Jean-Louis Matinier
chitarra, pianoforte Itamar Erez
contrabbasso, oud Avri Borochov
percussioni Ben Dagovitch
Layla B’Canaan è uno fra i più significativi e applauditi gruppi
musicali israeliani, in grado di esplorare ed illustrare tutti i versanti della
tradizione musicale ebraica trapiantatasi e sviluppatasi in Israele. Fondato
dalla cantante Talya G. A. Solan, apprezzata voce solista dello Israeli
Ethnic Ensemble, beneficia della partecipazione di alcuni fra i migliori e
più conosciuti musicisti israeliani e, soprattutto, della presenza di uno fra
i più indiscussi e fascinosamente poetici solisti di fisarmonica sulla scena
internazionale, Jean-Louis Matinier, già apprezzato a fianco di Juliette Gréco,
Anouar Brahem, Renaud Garcia-Fons.
17 ottobre
giov 17 h20.45
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