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Procedura Operativa Standard
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GESTIONE ESAMI RADIOLOGICI
SOP SDIMM 7.5-01-01
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L’utilizzatore si impegna, una volta ricevuta l’informazione di una nuova revisione del documento, a
distruggere la copia della revisione precedente in suo possesso.
A
GESTIONE ESAMI RADIOLOGICI
Lista di distribuzione
Firma
Nome e Cognome
Funzione
Data
(inserire solo se i destinatari non sono raggiungibili elettronicamente)
BO
ZZ
Personale strutturato e
non strutturato
radiologicamente
esposto
Preparato
Data
Verificato
Data
Approvato
Data
N. Cognome
../../....
N.Cognome
../../....
N.Cognome
../../....
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GESTIONE ESAMI RADIOLOGICI
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INDICE
1.
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE ----------------------------------------------------------------------------------- 3
2.
RIFERIMENTI -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3
3.
DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI ------------------------------------------------------------------------------------------ 3
4.
QUALIFICA DEL PERSONALE --------------------------------------------------------------------------------------------- 3
5.
PARAMETRI AMBIENTALI -------------------------------------------------------------------------------------------------- 3
6.
MATERIALI ED APPARECCHIATURE DA UTILIZZARE ------------------------------------------------------------ 3
7.
MODALITÀ OPERATIVE ----------------------------------------------------------------------------------------------------- 4
7.1.1
7.1.2
7.1.3
RADIOGRAMMA DEL TORACE ----------------------------------------------------------------------------------------------- 4
RADIOGRAMMA DELL’ADDOME --------------------------------------------------------------------------------------------- 5
RADIOGRAMMA DELLO SCHELETRO ------------------------------------------------------------------------------------- 5
8.
INDICAZIONI PER LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI --------------------------------------------------------- 6
9.
PRESCRIZIONI DI SICUREZZA -------------------------------------------------------------------------------------------- 6
10.
PRESCRIZIONI AMBIENTALI -------------------------------------------------------------------------------------------- 6
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1.
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SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
Questo documento descrive i processi che devono seguire le persone che lavorano in ambiente radiologico e
gli standard operativi.
Queste procedure servono a garantire che i lavoratori non siano sottoposti ad accidentali esposizioni.
2.
RIFERIMENTI



3.
.DL 230/95;
.DL 241/00;
.DL 257/01.
DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI
DPI Dispositivi di Protezione Individuale
VD Ventro-dorsale
DV Dorso-ventrale
LL Latero-laterale
TSRM Tecnico Sanitario Radiologia Medica
CR Radiologia Computerizzata
mSv milliSievert
4.
QUALIFICA DEL PERSONALE
Gli esami radiologici vengono eseguiti solo da personale qualificato ad operare in ambiente radiologico. Per
qualificate si intendono persone che hanno seguito formazione ed addestramento specifico e che pertanto
vengono fornite di dosimetro personale.
Il personale professionalmente esposto può essere di categoria B i cui valori dosimetrici non superano i 6
mSv o di categoria A se i valori dosimetrici non superano i 20 mSv.
Il personale di sesso femminile in gravidanza non può accedere all’ ambiente radiologico.
5.
PARAMETRI AMBIENTALI
I parametri ambientali vengono controllati e misurati dall’Esperto Qualificato con cadenza annuale.
Tali parametri vengono poi trasmessi al responsabile della struttura, con eventuali note ed indicazioni.
6.
MATERIALI ED APPARECCHIATURE DA UTILIZZARE
Per l’esecuzione di radiogrammi occorre disporre di:
-
Apparecchio radiologico (costituito da tubo radiogeno, dai trasformatori di tensione, da rettificatori di
corrente, da apparecchi a tensione costante e dal tavolo o pannello di manovra)
Le apparecchiature sono apparecchi radiologici con marchio CE.
Tali apparecchi possono modificare la dose di erogazione, mediante dei parametri che sono
modificabili solo dall’operatore. Tali parametri si possono cambiare mediante apposite pulsantiere poste
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sulla consolle dell’apparecchio e permettono di aumentare o diminuire: kilovoltaggio, milliAmperaggio e
tempo di esposizione.
-
Tavolo di appoggio per l’esecuzione del radiogramma con portacassette ( sono tavoli di materiale
radiotrasparente che possono avere posizionamenti diversi: orizzontali, verticali e inclinati )
-
Sistema CR (apparecchiatura che consente di ottenere immagini mediche digitali da raggi x che
utilizza appositi fosfori a memoria che vengono cancellati e riutilizzati per una gran numero di volte)
-
Supporti atti al contenimento ed alla immobilizzazione dell’animale ( culle, fasce, cinghie, ecc…)
-
Tutti i dispositivi di protezione individuale (DPI):
Camice piombato
Guanti piombati
Collare piombato
Occhiali con vetro trattato
7.
MODALITÀ OPERATIVE
Prima di eseguire lo studio radiografico viene eseguito un approccio diagnostico clinico che giustifichi la
l’esecuzione dello studio stesso. In questa fase si potrà anche valutare se l’esecuzione dello studio richieda
una sedazione farmacologica del soggetto oppure se sia sufficiente un contenimento manuale.
Ogni studio radiografico deve essere corredato da una richiesta scritta compilata e firmata dal medico
richiedente nella quale compaiono i dati identificativi dell’animale e del proprietario, l’età dell’animale ed il
quesito diagnostico. Deve inoltre essere specificato il distretto anatomico oggetto di valutazione.
La richiesta viene registrata sul sistema operativo Fenice che contiene tutte le anagrafiche dei pazienti.
A questo punto l’animale viene introdotto nella sala radiologica e l’operatore esegue le seguenti azioni:
-
7.1.1
Indossa i Dispositivi di Protezione
Selezione i dati di esposizione
Allontana tutte le persone che non sono necessarie all’esecuzione dello studio
Posiziona l’animale sul tavolo radiografico
Contiene l’animale
Centra il fascio radiogeno e lo collima sul distretto anatomico da studiare
Espone il paziente al fascio radiante primario
Sviluppa i radiogrammi
RADIOGRAMMA DEL TORACE
L’esame radiografico del torace si esegue nelle due proiezioni ortogonali: LL con decubito destro e/o sinistro
e sagittale ventro-dorsale (V-D) o dorso-ventrale (D-V) in relazione al quesito diagnostico, alle condizioni
cliniche e alla gestibilità dell’animale. Si può ricorrere a proiezioni oblique a seconda dell’indicazione
diagnostica. Nelle proiezioni sagittali VD e DV l’animale va contenuto per le zampe anteriori e posteriori
cercando di mantenere il più possibile la sagittalità eventualmente ricorrendo l’ausilio di culle e cuscini in
materiale radiotrasparente (plexiglass e gomma piuma ) e facendo in modo che gli arti non siano sovrapposti
alle zone da studiare. Anche nella LL l’animale va contenuto per le zampe anteriori e posteriori ed anche in
questo caso si cerca di avere l’animale perfettamente sdraiato sul decubito laterale in parallelo al tavolo
radiologico. Per ottenere immagini ben contrastate e nitide si devono impiegare tempi di posa molto brevi con
distanza fuoco film uguale o superiore ad un metro scegliendo al meglio la qualità delle radiazioni tenendo
anche conto della mole dell’animale che nella specie canina può variare enormemente.Per questo ci si
avvale di una semplice formula che è per la proiezione in LL: 50 Kv più il doppio dello spessore del torace
mentre per la V-D o V-D si aumentano di 5/10 Kv rispetto alla LL.
Il fascio radiante va centrato sul IV-V ° spazio intercostale per tutte le proiezioni.
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7.1.2
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RADIOGRAMMA DELL’ADDOME
L’esame radiografico standard dell’addome si realizza normalmente nelle due proiezioni ortogonali: LL con
decubito destro e/o sinistro e sagittale ventro-dorsale (V-D) o dorso-ventrale (D-V) in relazione al quesito
diagnostico, alle condizioni cliniche e alla gestibilità dell’animale. Nelle proiezioni sagittali VD e DV l’animale
va contenuto per le zampe anteriori e posteriori cercando di mantenere il più possibile la sagittalità
eventualmente ricorrendo l’ausilio di culle e cuscini in materiale radiotrasparente (plexiglass e gomma piuma)
e facendo in modo che gli arti non siano sovrapposti alle zone da studiare. Anche nella proiezione LL
l’animale va contenuto per le zampe anteriori e posteriori ed anche in questo caso si cerca di avere l’animale
perfettamente sdraiato sul decubito laterale in parallelo al tavolo radiologico. La centratura viene eseguita
all’altezza dell’ombelico dell’animale e per i parametri di esposizione ci si avvale, anche in questo caso, di
una formula che è: per la LL 30 Kv + il doppio dello spessore dell’addome dell’animale, mentre per V-D o D-V
si aumentano 5 Kv rispetto alla LL.
Per una corretta valutazione radiografica dell’addome è consigliabile una preparazione dell’animale con
digiuno da alimento solido (almeno 12 ore). In casi particolari può essere necessario effettuare clismi prima
dell’esecuzione del radiogramma in modo tale da evitare che ombre parassite originate dal contenuto
alimentare o gassoso possano generare immagini di dubbia interpretazione o nascondere indicazioni
anatomiche.
7.1.3
RADIOGRAMMA DELLO SCHELETRO
Il sistema scheletrico normale è fortemente radio opaco per l’elevata quantità di calcio presente nel tessuto
osseo e può essere agevolmente studiato con l’indagine radiologica diretta.
Il sistema scheletrico può essere diviso in due apparati: scheletro assile ed appendicolare. Lo scheletro
assile è diviso in cervicale, toraco-lombare e lombo sacrale.
Per lo studio del tratto cervicale, la centratura viene eseguito sulla III°-IV° vertebra ed i parametri di
esposizione si ottengono sommando 40 Kv al doppio dello spessore del tratto in esame, aumentando di 5 Kv
nella proiezione V-D o D-V.
Per lo studio del tratto toraco-lombare la centratura viene eseguito sulla T 13 ed i parametri di esposizione si
ottengono sommando 40 Kv al doppio dello spessore del tratto in esame, aumentando di 5 Kv nella
proiezione V-D o D-V.
Per lo studio del tratto lombo-sacrale la centratura viene eseguito al passaggio L7-S1 i parametri di
esposizione si ottengono sommando 40 Kv al doppio dello spessore del tratto in esame, aumentando di 5 Kv
nella proiezione V-D o D-V.
Per tutti gli studi dello scheletro si eseguono due proiezioni LL e VD o DV.
Per gli studi degli arti si eseguono proiezioni Medio-Laterali, Cranio-Caudali, Dorso-Palmari e Dorso-Plantari
ed anche in questo caso i parametri di esposizione si ottengono sommando 40 Kv al doppio dello spessore
del tratto in esame
In tutti gli studi dello scheletro è importante l’uso dei diaframmi che devono assolutamente essere collimati
sul distretto che si deve studiare.
L’esame può essere eseguito sia in sedazione che a paziente sveglio ed in questo caso è necessario il
contenimento che può essere manuale oppure utilizzando appositi sistemi di contenimento: culle, fascie,
sacchetti, cunei di gomma piuma.
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8.
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INDICAZIONI PER LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI
Gli studi effettuati verranno poi valutati a monitor dal Radiologo Veterinario che sulla base del riscontro
diagnostico e dei dati clinici stilerà un referto utilizzando sempre il sistema operativo Fenice.
9.
PRESCRIZIONI DI SICUREZZA
Al momento dell’esecuzione dell’esame all’interno della sala radiografica vi devono essere solo gli operatori
strettamente necessari all’esecuzione dello stesso.
Devono essere utilizzati tutti i DPI elencati nel cap.6.
La dose erogata per lo studio viene stabilita sulla base della regione da analizzare e delle sue caratteristiche
strutturali ( spessore, densità) .
Tutto il personale all’interno della sala radiografica deve essere munito di dosimetro personale.
10. PRESCRIZIONI AMBIENTALI
I radiogrammi possono essere eseguiti solo in ambienti dove vi sia la necessaria protezionistica.
Al momento dell’esecuzione dell’esame radiografico le porte devono essere rigorosamente chiuse.
Il rivestimento protezionistico delle pareti e della porta, non va in nessuna maniera modificato
Gli ambienti di lavoro, ove vi sia presenza di radiazioni ionizzanti, devono essere schermati con appositi
rivestimenti, devono avere un accesso anch’esso schermato e devono avere le indicazioni chiare che
indichino la zona Controllata/Sorvegliata. Tale zona deve essere indicata mediante cartellonistica ove
compaia anche la lista delle persone che possono accedere alla suddetta zona.
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