Specie allergeniche esotiche nel territorio di Monza (Lombardia)

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Studi Trent. Sci. Nat., 86 (2009): 17-21
ISSN 2035-7699
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© Museo Tridentino di Scienze Naturali, Trento 2009
Atti XVIII Convegno Gadio 2008: Un mondo che cambia: successioni ecologiche, invasioni biologiche ed alterazioni antropiche
Sessione 2 - Comunicazione orale: Aspetti funzionali, tassonomici e nuove emergenze in ambito botanico
Specie allergeniche esotiche nel territorio di Monza (Lombardia)
Patrizia DIGIOVINAZZO1*, Marta CHINCARINI1 & Silvia ASSINI2
Associazione Segnavia Wegmarken onlus, 20052 Monza, Italia
Dipartimento di Ecologia del Territorio, Università degli Studi di Pavia, Via San Epifanio 14, 27100 Pavia, Italia
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E-mail dell’Autore per la corrispondenza: [email protected]
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rIASSUNTO - Specie allergeniche esotiche nel territorio di Monza (Lombardia) - La diffusione crescente di specie esotiche negli ambienti antropizzati e rurali può causare conseguenze negative dal punto di vista ecologico e, in alcuni casi, anche sulla qualità della vita delle popolazioni. Sono stati infatti riscontrati numerosi casi di specie esotiche che presentano una forte carica allergenica, causando notevoli
problemi di salute a un numero sempre più crescente di individui. La presente ricerca ha avuto come obiettivo lo studio della distribuzione
e dell’abbondanza di alcune specie esotiche allergeniche nel territorio del comune di Monza, al fine di ampliarne la conoscenza e fornire
alcune indicazioni utili per il contenimento e la gestione. In totale sono state prese in considerazione 14 specie erbacee e arboree, per le
quali è stato eseguito un censimento sistematico in 41 quadranti di 1 Km2. I risultati della ricerca mostrano un quadro abbastanza preoccupante, con un’elevata frequenza ed abbondanza di specie esotiche allergeniche, in particolare, tra le altre, di Ambrosia artemisiifolia. Tutti
i quadranti censiti hanno più di 6 specie, mentre la metà dei quadranti ha più di 10 specie. Robinia pseudoacacia, Phytolacca americana,
Parthenocissus quinquefolia e Amaranthus spp. sono presenti in più del 90% dei quadranti.
SUMMARY - Allergenic exotic species in Monza area (Lombardy) - The growing spread of exotic species in man-made environment and
rural areas may cause adverse effects from an ecological point of view, and in some cases, it may affect the life quality of human populations. Many cases of alien species with strong allergenic power have been found, causing major health problems to an increasing number
of individuals. This research had as objective the study of the abundance and distribution of some allergenic species in the municipality
of Monza, in order to broaden knowledge and provide some guidance for containment and management. In total the distribution and presence of 14 species of trees and grasses were considered (area analysed: 41 quadrants of 1 km2). Research results show a fairly worrying
scenario, with a high frequency and abundance of exotic allergenic species, in particular Ambrosia artemisiifolia. In every quadrant more
than 6 allergenic species have been found, while half of the quadrant has more than 10 species. Robinia pseudoacacia, Phytolacca americana, Parthenocissus quinquefolia and Amaranthus spp. were present in more than 90% of the quadrants.
Parole chiave: specie allergeniche, specie esotiche, censimento, Monza, Lombardia
Key words: allergy-provoking plants, alien plants, survey, Monza, Lombardy (Italy)
1.
Introduzione
La diminuzione di benessere e capacità lavorativa
che si associa alla pollinosi, ossia a quella patologia di tipo
allergico indotta dal polline di alcune piante, è sicuramente
l’alterazione più conosciuta e diffusa della vita quotidiana
riconducibile al mondo vegetale (Rizzi Longo 2005). La
città, spesso ritenuta un ambiente apparentemente meno
esposto ai rischi allergologici, presenta invece un buon contingente di specie che possono provocare patologie di questo tipo (Bonali 2000). Le allergie, infatti, sono in aumento
proprio nei centri urbani, dove lo stile di vita ne favorisce
l’insorgenza; anche perchè nell’aria sono presenti sostanze
inquinanti che abbassano la soglia di eccitabilità delle mucose, rendendole più reattive al contatto con gli allergeni
(D’Amato et al. 2001).
Gli ambienti urbani sono inoltre caratterizzati da
una flora spesso adattata a vivere in suoli sottili, inquinati o
ricchi di nitrati e favorita dai frequenti sfalci che vengono
praticati nelle città. Negli insediamenti urbani di maggiori dimensioni delle regioni settentrionali, le minime temperature invernali raramente scendono sotto gli 0° C, con
differenze spesso rilevanti rispetto alle zone limitrofe non
urbanizzate. Si vengono così a creare “isole di calore”, così
definite da Odum (1988), che consentono l’insediamento di
molte specie termofile tra cui alcune sono esotiche e allergeniche, come Eleusine indica e Ailanthus althissima (Siniscalco & Montacchini 1993-1994).
Studi specifici sulla flora allergogena urbana hanno
messo in evidenza che essa concorre a costituire il 2025% della flora totale (Giorato et al. 1996; Rizzi Longo
et al. 2003).
Risulta quindi di notevole importanza non solo attuare l’analisi periodica dei pollini presenti nell’atmosfera di un determinato sito, ma anche indagare sul territorio
l’eventuale presenza di fonti emittenti e la loro consistenza,
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Digiovinazzo et al.
Specie allergeniche esotiche nel territorio di Monza (Lombardia)
rilevando la flora regionale e locale e configurando la sua
componente allergofita (Rizzi Longo op. cit.). è noto infatti che una consistente parte della componente pollinica
dell’atmosfera è rilasciata in situ ed è quindi imputabile alla
flora locale (Faegri & Iversen 1992), che deve essere pertanto attentamente conosciuta e vagliata.
Fra le specie responsabili delle più diffuse sindromi
allergiche rientrano anche molte esotiche, perlopiù elementi urbanofili il cui insediamento viene favorito dalla devastazione dell’ambiente naturale e dal conseguente aumento
della ruderalizzazione (Poldini 1991).
La diffusione e invasività di alcune specie esotiche
rappresenta una tra le più importanti cause di perdita di
biodiversità (Wilcove et al. 1998). La flora italiana comprende un gran numero di specie di origine esotica, spesso
provenienti dal continente americano. Alcune sono state
introdotte come curiosità floristiche e hanno poi assunto
interesse agrario (es. mais, patata, pomodoro, ecc.); altre,
note come “avventizie”, sono state invece introdotte involontariamente.
Il numero di allergofite, poi, può subire un ulteriore incremento per effetto dell’introduzione di specie
ornamentali, che spesso hanno un’elevata potenzialità
allergenica.
2.
OBIETTIVI E AREA DI STUDIO
Lo studio, realizzato da Segnavia Wegmarken onlus
con la collaborazione dell’Università degli Studi di Pavia
e il co-finanziamento della Fondazione di Monza e Brianza, ha avuto l’obiettivo di indagare in dettaglio la presenza
e la distribuzione di alcune specie di piante esotiche ed
allergeniche nel territorio di Monza. Un approfondimento
particolare è stato poi dedicato ad Ambrosia artemisiifolia, qui non riportato poiché in fase di elaborazione.
Si è scelto di adottare un approccio di rilievo sistematico (non per campione), cioè di indagare tutto il territorio
comunale suddividendolo secondo una griglia composta di
quadrati di 1 km di lato.
Dai confini del territorio comunale è stata omessa la
porzione occupata dal Parco di Monza: per il tipo di habitat
seminaturali e naturali che vi si trovano, il censimento in tale
area avrebbe infatti allungato eccessivamente i tempi di rilievo
e distolto l’attenzione dall’obiettivo principale, che era quello
di indagare il fenomeno soprattutto “in città”, nella quale abitano, lavorano e trascorrono la maggior parte del loro tempo
i cittadini. è emersa così una griglia composta di 41 quadrati,
molti dei quali con una superficie minore di 1 km2 a causa del
“ritaglio” dei confini comunali (Fig. 1).
Fig. 1 - Carta dell’area di studio con i confini del territorio comunale di Monza e la griglia di 1 km X 1 km utilizzato per il censimento.
Fig. 1 - Study area: Monza boundaries with the grid of 1 km X 1 km used for the survey.
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Tab. 1 - Schema riassuntivo della provenienza, della capacità di diffusione spontanea e del pericolo allergenico delle 9 specie a comprovata allergenicità selezionate.
Tab. 1 - Characteristics of the 9 allergic alien species selected: origin, diffusion and allergic capacity.
Genere e specie
Provenienza
Diffusione spontanea
Allergenicità
Acer negundo L.
Nord-America
media
bassa
Ailanthus altissima (Miller) Swingle
Cina
alta
bassa
Amaranthus spp.
Nord-America
media
media
Artemisia verlotiorum Lamotte
Asia orientale
alta
alta per A. vulgaris (si presumono
effetti simili per A. verlotiorum)
Cupressus spp.
centro-America, Asia
minore, Nord-America
bassa
alta
Helianthus tuberosus L.
Nord-America
alta
alta
Robinia pseudoacacia L.
Nord-America
alta
bassa
Solidago canadensis L.
e Solidago gigantea Aiton
Nord-America
media
bassa (comprovata per S. gigantea)
Ambrosia artemisiifolia L.
Nord-America
alta
alta
3.
METODI
Sono state innanzitutto selezionate 14 specie vegetali da censire, che rispondessero ai seguenti requisiti:
-specie esotiche, che assumono un grado di pericolosità ecologica crescente a seconda che siano coltivate, casuali (avventizie) o spontaneizzate. Nella scelta
delle specie sono state privilegiate le essenze spontaneizzate, sebbene nella fase di campo si siano annotate anche le specie esotiche piantumate nei giardini
pubblici e nelle aiuole;
-specie allergeniche, anch’esse presentate in bibliografia secondo una scala di allergenicità crescente;
-specie facilmente riconoscibili, sia in fase vegetativa
che di fioritura, al fine di velocizzare la fase di rilievo
e consentire la fattibilità di un eventuale monitoraggio
futuro. In alcuni casi si è scelto di censire unitamente
le specie simili (Solidago gigantea e S. canadensis) o
addirittura l’intero genere (Amaranthus spp.), purché
ci fosse una comprovata pericolosità.
Sono state così selezionate 9 specie esotiche allergeniche (Tab. 1), tratte in particolare da Flora allergenica e pollinosi (Arrigoni et al. 1995) e da Atlante della flora allergenica della provincia di Brescia (Martini et al. 2001). Ferrero
& Maggiore (2000) evidenziano quali sono le caratteristiche
principali dei pollini allergenici: innanzitutto la presenza di
allergeni, cioè di specifiche molecole proteiche capaci di provocare una risposta allergica; generalmente appartengono a
piante anemofile; i granuli di polline di queste piante hanno
spesso dimensioni molto ridotte, per cui rimangono a lungo
sospesi nell’aria, vengono facilmente inalati e sono solitamente prodotti dalla pianta in grande quantità.
Nella pianura padana, in particolare in Lombardia,
vi sono numerose altre specie esotiche che negli ultimi anni
hanno manifestato una diffusione notevole. Alcune di queste
sono particolarmente pericolose dal punto di vista ecologico,
a causa dell’elevata invasività che provoca spesso una riduzione consistente, nei medesimi habitat, di specie autoctone.
Per questo motivo, si è deciso di comprendere
nell’elenco di specie da censire 5 specie esotiche di cui non
sono ancora disponibili o pubblicati dati sulla potenziale
allergenicità, ma di cui è invece comprovata la pericolosità ecologica: Abutilon theophrasti, erbacea infestante delle coltivazioni soprattutto di mais, Phytolacca americana,
erbacea i cui frutti sono molto appetiti dagli uccelli, oltre
alle rampicanti Humulus scandens, un luppolo esotico di
origine giapponese, Parthenocissus quinquefolia o vite del
Canada e Parthenocissus tricuspidata. Queste ultime due
sono spesso utilizzate nei giardini delle case come rampicanti, possedendo un fogliame molto decorativo; soprattutto la prima però è in grado di diffondersi spontaneamente e
di invadere ambienti seminaturali o naturali.
Dopo la suddivisione del territorio comunale e la
scelta delle specie da censire, sono state preparate 2 schede di rilievo (oltre ad una scheda specifica per lo studio
dell’ambrosia qui non presentata). In fase di censimento
sono state considerate prevalentemente le aree pubbliche
e i campi, ma anche eventuali altre aree private in evidente
stato di abbandono se di facile osservazione dall’esterno.
La prima scheda è generale per tutto il territorio comunale e non è stata applicata quadrato per quadrato; essa
contiene un elenco di specie esotiche allergeniche che, in
base ai criteri enunciati, non sono state incluse nell’elenco
di quelle oggetto di specifico censimento (bassa pericolosità ecologica o allergenica, difficile identificazione), ma di
cui si voleva conoscere almeno la presenza o assenza all’interno del territorio comunale.
Per ciascun quadrante è stata preparata poi una scheda di censimento delle specie selezionate.
In essa il rilevatore, oltre a compilare una parte iniziale contenente alcune informazioni generali (numero quadrato, data di rilievo, ecc.), indica la presenza o assenza di
ciascuna delle specie esotiche allergeniche selezionate e dà
un giudizio qualitativo sulla loro abbondanza nel quadrato
(scarsa, poco comune, comune, molto comune), dopo aver
perlustrato tutto il quadrato.
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Digiovinazzo et al.
Specie allergeniche esotiche nel territorio di Monza (Lombardia)
N. totale di specie esotiche per quadrante
Ambrosia artemisiifolia
Fig. 2 - Carta del numero totale di specie esotiche rilevate nei quadranti del territorio comunale; le gradazioni grigio più intenso indicano le aree a maggior ricchezza di specie esotiche allergeniche.
Fig. 2 - This map shows the total number of selected species in
each grid of Monza territory.
Fig. 3 - Carta della distribuzione nel territorio comunale di Ambrosia artemisiifolia.
Fig. 3 - Distribution pattern of Ambrosia artemisiifolia in the
study area.
4.
RISULTATI
Dall’elaborazione dei dati di campo si evince come
nei 41 quadranti censiti il numero di specie esotiche allergeniche sia mediamente elevato: tutti i quadranti hanno più
di 6 specie, la metà di essi ha più di 10 specie (su 14 totali).
Le zone più colpite inoltre sono quelle centro-settentrionali
e centro-occidentali della città, rispetto alla parte orientale
che presenta numeri leggermente inferiori (Fig. 2). Artemisia verlotiorum e Ambrosia artemisiifolia, specie pericolosamente allergeniche, sono state rilevate in tutti i quadrati,
mentre Amaranthus sp., Robinia pseudoacacia, Phytolacca
americana e Parthenocissus quinquefolia sono presenti in
più del 90% dei quadrati. Le altre specie sono presenti in
più della metà dei quadrati rilevati, ad eccezione dei cipressi, di Humulus scandens, di Abutilon theophrasti e Solidago
spp., che sono state rilevate in circa il 40% dei quadrati.
Per quanto riguarda l’abbondanza delle singole specie nei quadranti, rilevate con valori da scarso a molto comune, in generale si può osservare che le specie con maggior presenza nel territorio comunale sono anche quelle più
abbondanti nei singoli quadrati censiti (es. Parthenocissus
quinquefolia, Ailanthus altissima), mentre quelle più rare
sono generalmente anche poco abbondanti (es. Cupressus
spp., Humulus scandens). Di seguito si segnalano le specie
più significative.
-Parthenocissus quinquefolia ha un’abbondanza
giudicata comune o molto comune. Coltivata per la
bellezza delle foglie, la si trova spesso sui muri di
recinzione di case private o di aree a verde, ma è stata
rilevata anche in forma spontanea in numerosi quadrati, negli incolti o ai bordi delle strade o in prossimità di siepi e filari.
-Parthenocissus tricuspidata, al contrario, è meno
frequente, solitamente con coperture scarse. Sembra essere in grado di spontaneizzare fortunatamente
solo come “casuale” e per questo la si trova solo in
prossimità di aree pubbliche o private, lungo muri o
recinzioni.
-Acer negundo è stato rilevato in 23 quadrati, generalmente con frequenza scarsa. Manca nelle aree più pe-
riferiche vicine ai confini comunali ed è stato rilevata
in aree pubbliche, piantumato, ma anche spontaneo
vicino alle piante madri.
-Robinia pseudoacacia è stata rilevata praticamente in
tutti i quadrati, spesso come molto frequente; tende
ad essere più presente nelle zone periferiche e la carta
della sua distribuzione evidenzia una particolare abbondanza nella parte orientale del territorio comunale.
Generalmente assente dalla aree pubbliche se non in
forma spontanea in quelle poco gestite, si concentra
soprattutto negli incolti e nelle aree di risulta o lungo
le scarpate e le principali arterie infrastrutturali.
-Humulus scandens è stato rilevato con frequenza
scarsa in 10 quadrati, prevalentemente nella parte
centrale della città dove scorre il fiume Lambro.
-Ailanthus altissima è piuttosto frequente, rilevata
in più dell’80% dei quadrati, con abbondanza nella
maggior parte dei casi comune o molto comune.
-Ambrosia artemisiifolia è stata censita in tutti i quadrati, generalmente con abbondanza scarsa o poco
frequente, ma con alcune aree critiche in cui è stata
giudicata comune o addirittura molto comune, apparentemente senza un pattern di distribuzione particolare, tranne una leggera concentrazione nelle parti
periferiche del Comune (Fig. 3). Vista la pericolosità allergenica di questa specie sono stati poi raccolti
dati sulla sua fenologia ed autoecologia, attualmente
in fase di elaborazione.
Durante il censimento sono state osservate altre specie esotiche, non incluse nelle schede, qui citate perché si
è ritenuto utile fornire un quadro il più completo possibile
sulla presenza di specie alloctone: ad esempio Albizzia julibrissin, Portulaca oleracea, Buddleja davidii, Oenothera
biennis, Diospiros virginiana, Senecio inaequidens, Amorpha fruticosa, Lychnis coronaria, Lonicera japonica.
5.
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
I risultati ottenuti mostrano come il territorio di
Monza sia caratterizzato da un numero significativo di specie esotiche allergeniche. Sono state infatti censite tutte e
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23 le essenze selezionate a tale scopo, con presenza e abbondanza diversa nei singoli quadranti. Questa differenza
può dipendere sia dalla capacità di naturalizzazione della
singola specie, sia dai possibili corridoi di dispersione (di
solito infrastrutture, corsi d’acqua, etc.). Ad esempio la
distribuzione di Solidago gigantea/S. canadensis sembra
avere una distribuzione preferenziale nella parte centrale
del Comune, probabilmente legata al percorso del fiume
Lambro o della linea ferroviaria che, nel Comune di Monza, lo costeggia. Altre specie (Abutilon theophrasti, ecc)
si concentrano nella parte occidentale dell’area di studio,
forse a causa di una presenza più massiccia di infrastrutture e di aree degradate; le cause di tali distribuzioni non
sono però del tutto chiare e sono necessari ulteriori approfondimenti.
I dati emersi dal presente lavoro confermano quindi anche per il territorio di Monza la predisposizione dei
centri urbani ad ospitare specie esotiche (Landolt 1991;
Siniscalco & Barni 1993-94; Celesti Grapow et al. 1996;
Ferrero & Maggiore 2000; AA. VV. 2001; Martini 2005),
allergeniche e non. Oltre all’ambrosia, la cui diffusione è
nel territorio lombardo ormai purtroppo consolidata, nel
territorio comunale sono presenti e spesso frequenti numerose altre esotiche.
Non tutte sono in grado di diffondersi spontaneamente (ad es. Cupressus spp.) e sono presenti solamente
perché introdotte in giardini privati e pubblici. Un’attenzione particolare dovrebbe essere anche rivolta alle specie in
grado di diffondersi spontaneamente, come ad esempio, tra
quelle censite sistematicamente, Ailanthus altissima, Parthenocissus quinquefolia, Acer negundo, Robinia pseudoacacia, oltre a Buddleja davidii, Albizzia julibrissin, Reynoutria japonica. Alcune di queste specie già compaiono nella
recentissima black list redatta dalla Regione Lombardia, in
allegato alla L.R. 10/2008, e dovrebbero essere oggetto di
monitoraggio, contenimento o eradicazione.
La limitazione alla diffusione delle esotiche è di
fondamentale importanza quindi per contenere sia le pollinosi, sia la perdita di biodiversità in cenosi già pesantemente impoverite.
Sarebbe quindi utile promuovere campagne di sensibilizzazione della cittadinanza, che informino sulle caratteristiche delle singole specie e sugli eventuali pericoli per
la salute e per la biodiversità. Inoltre, poichè alcune esotiche responsabili sia di allergie, sia di perdita di biodiversità
sono essenze ornamentali, sarebbe opportuno riflettere su
una scelta più oculata delle essenze da utilizzare nell’arredo
dei centri urbani.
RINGRAZIAMENTI
Si ringrazia la Fondazione di Monza e Brianza,
che ha co-finanziato il progetto, e l’amministrazione
comunale di Monza per la disponibilità dimostrata agli
scopi della ricerca.
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