La macroeconomia keynesiana 1 File

10-5-2017
Il sistema finanziario
cap.10
• Svolge la funzione di trasferire risorse finanziarie ai
soggetti che ne dispongono a quelli che le impiegano
• Strumenti finanziari principali (par. 10.2.1)
–
–
–
–
Strumenti monetari
Strumenti bancari
Titoli obbligazionari
Titoli azionari
• Mercati finanziari principali (par.10.2.2)
– Mercato dei titoli (gestito dagli intermediari di mercato)
– Mercato del credito (gestito dagli intermediari bancari)
• I sistemi finanziari sviluppati sono sottoposti ad una
pluralità di istituzioni e autorità di regolazione e
controllo (par.10.2.3)
Composizione percentuale delle attività finanziarie delle famiglie
(paesi area euro 2013)
10 | 3
• Scelta intertemporale di consumo (risparmio)
vista come la soluzione di un problema di
• massimizzazione dell’utilità (intertemporale),
cioè definita su consumo presente e consumo
futuro
• compatibilmente con il vincolo di bilancio
determinato dal fatto che il valore attuale del
piano di consumo non può eccedere il valore
attuale dei redditi
10 | 5
10 | 6
• Scelta intertemporale di investimento
(investimento al netto dell’ammortamento).
• Massimizzazione del profitto (intertemporale)
quando la produttività marginale del capitale
è uguale alla sua remunerazione
La macroeconomia è «Una materia difficile e
controversa. Lezioni del passato e istruzioni per
l’uso»
par. 11.5 Leggetelo!
• Tre pilastri della macroeconomia keynesiana
sono:
La preferenza per la liquidità
L’efficienza marginale del capitale
La propensione marginale al consumo
• Keynes microeconomista par.13.1.1
Le imperfezioni che contano sono classificabili a
tre livelli delle ipotesi metodologiche
• Quello della struttura dei mercati
• Quello delle informazioni
• Quello della razionalità individuale
Keynes si concentrò fortemente sui limiti della
razionalità individuale, assumendo una struttura dei
mercati in concorrenza perfetta
I suoi successori ritennero di poter sviluppare i suoi
risultati inserendo nella struttura dei mercati la
“frizione” dei salari e prezzi nominali “rigidi”.
Flessibilità di salari e prezzi
Par.13.1.5
• La rigidità di prezzo è una imperfezione del
mercato importante perché impedisce l’equilibrio
tra domanda ed offerta su uno o più mercati….
• In generale mancati aggiustamenti di prezzo
provocano aggiustamenti di quantità…
• Una certa rigidità nominale dei prezzi e dei salari
è un fatto empirico che ha varie cause…
(Pag.353)
La macroeconomia dei mercati
imperfetti
• La macroeconomia keynesiana
Preferenza per la liquidità e tasso di interesse
Tasso di interesse ed investimenti
Consumo, risparmio, domanda effettiva
Il modello IS-LM
Politiche di stabilizzazione e per la piena
occupazione
La curva di Phillips
Modello IS-LM
• Sintetizza il funzionamento del sistema economico
rappresentato da due variabili chiave Y, il livello del PIL
o del reddito, ed r, tasso di interesse.
• Ipotesi iniziali:
– I prezzi sono fissi (P esogeno)
– Le imprese sono disposte a soddisfare la domanda (dati i
prezzi)
– L’economia sia chiusa
• I due mercati rilevanti sono:
– Il mercato dei beni e servizi (reale) curva IS
– Il mercato monetario (curva LM)
La moneta
• Moneta mezzo di scambio
• Moneta riserva di valore.
– La moneta è uno strumento che permette di trasferire
nel tempo il potere d’acquisto.
– E’ uno degli strumenti finanziari ma in quanto tale ha
un costo-opportunità legato al tasso di interesse
«pagato» da altri titoli finanziari ma ha il beneficio
della perfetta liquidità.
– Altri titoli finanziari garantiscono una remunerazione
(tasso di interesse)comportano costi di transazione
per liquidarli (certi e incerti)
Domanda di moneta
• Determinata dalla necessità di fare delle
transazioni ( quindi proporzionale al reddito)
• Dalla preferenza per la liquidità, generata
dall’incertezza finanziaria
• 𝐿𝑡 = 𝐿 𝑃𝑡 , 𝑌𝑡 , 𝑖𝑡
•
𝜕𝐿
𝜕𝑌𝑡
>0
𝜕𝐿
𝑃𝑡
>0
𝜕𝐿
𝜕𝑖𝑡
<0
• Domanda di moneta è crescente rispetto al PIL e
all’IGP, decrescente rispetto al tasso di interesse
monetario
• A parità di altre condizioni la domanda di
moneta varierà esattamente nella stessa
misura dell’IGP confermando l’assenza di
illusione monetaria.
• 𝐿𝑡 = 𝑃𝑡 𝐿 , 𝑌𝑡 , 𝑖𝑡
• Domanda reale di moneta
•
𝐿𝑡
𝑃𝑡
= 𝐿 , 𝑌𝑡 , 𝑖𝑡
Offerta di moneta
• Moneta è circolante + depositi in c/c
• 𝑀𝑡 è controllata dall’autorità monetaria
(Banca Centrale) attraverso compravendite di
titoli (operazioni di mercato aperto) che
possono avvenire attraverso due modalità
diverse:
– Fissazione della quantità (moneta esogena)
– Fissazione del tasso di interesse (moneta
endogena)
13 | 18
L’equilibrio mercato monetario
curva LM
• La funzione LM rappresenta tutte le coppie
(𝑌𝑡 , 𝑖𝑡 ) tali che il mercato monetario è in
equilibrio.
• La funzione LM è crescente, ogni suo punto
rappresenta i valori di 𝑌𝑡 , 𝑖𝑡 che rendono la
domanda di moneta uguale all’offerta, date le
variabili esogene 𝑀 𝑒 𝑃
Domanda e offerta di moneta
Funzione LM
13 | 20
13 | 21
13 | 22
L’equilibrio mercato monetario
curva LM
• La funzione LM rappresenta tutte le coppie
(𝑌𝑡 , 𝑖𝑡 ) tali che il mercato monetario è in
equilibrio.
• La funzione LM è crescente, ogni suo punto
rappresenta i valori di 𝑌𝑡 , 𝑖𝑡 che rendono la
domanda di moneta uguale all’offerta, date le
variabili esogene 𝑀 𝑒 𝑃
Dom. per
Y1
Y2
Domanda e offerta di moneta
Funzione LM
13 | 24
13 | 25
• 𝐿𝑡 = 𝑃𝑡 𝐿 𝑌𝑡 , 𝑖𝑡 =𝑀𝑡
• LM la funzione rappresenta tutte le coppie Y
ed i tali che il mercato monetario è in
equilibrio. La funzione LM è crescente
• Aumenti di offerta di moneta provocano
spostamenti verso il basso delle LM
• Diminuzioni dell’offerta di moneta provocano
spostamenti verso l’alto della LM
Consumo e risparmio
• Dalla micro economia
• Max 𝑈 = 𝑈 𝐶𝑡 ; 𝐶𝑡+1
• sv
𝐶𝑡 +
𝐶𝑡+1
1+𝑟
= 𝑌𝑡 +
𝑌𝑡+1
1+𝑟
• 𝐶𝑡+1 = 𝑌𝑡+1 + 𝑌𝑡 1 + 𝑟
− 1 + 𝑟 𝐶𝑡
10 | 28
•
•
•
•
La funzione del consumo (risparmio)
𝐶𝑡 = 𝐶 𝑌𝑡 , 𝑌𝑡+1 , 𝑟
𝑆𝑡 = 𝑌𝑡 − 𝑐 𝑌𝑡 , 𝑌𝑡+1 , 𝑟
Il consumo-risparmio presente non dipende
solo dal reddito presente, ma anche dal
reddito futuro e dal tasso di interesse
Keynes
• La decisione consumo-risparmio è orientata al futuro,
ma non è suscettibile di un preciso calcolo utilitaristico.
• «la propensione della gente a consumare…dipende da
molti fattori, quale la distribuzione del reddito,
l’atteggiamento verso il futuro e, benché
probabilmente in misura del tutto secondaria, il tasso
di interesse. Ma, nel complesso la legge psicologica
prevalente sembra essere che, quando aumenta il
reddito aggregato, la spesa per consumi aumenterà
pure, ma in misura alquanto minore….
(par.13.1.4)
10 | 31
• 𝐶 = 𝑐 𝑌𝑡 + 𝐶𝑡
• È la funzione del consumo con c «propensione
marginale del consumo» 0<c<1
• Date per il momento le altre componenti della
domanda di beni e servizi I e G
• La spesa aggregata è = C+I+G
Mercato del prodotto
(Equilibrio della produzione)
•
•
•
•
•
Domanda aggregata
𝑌 𝑑 𝑡 = 𝐶𝑡 + 𝐼𝑡
𝑌 𝑑 𝑡 = 𝑐 𝑌𝑡 + 𝐶𝑡 + [𝐼 𝑖𝑡 , 𝜌𝑡 ]+G
Equilibrio offerta-domanda
𝑌 𝑠 𝑡 = 𝑌 𝑑 𝑡 = 𝑐 𝑌𝑡 + 𝐶𝑡 + [𝐼 𝑖𝑡 , 𝜌𝑡 ]+G
• 𝑌𝑡 =
𝟏
𝟏−𝒄
𝐶𝑡 + 𝐼 𝑖𝑡 , 𝜌𝑡 + 𝐺
Moltiplicatore del reddito
i
I°+G+
C
IS
Y
I° livello di investimento dato i°
13 | 35
Investimento (decisione di natura intertemporale delle imprese)
• Il principio generale della massimizzazione del profitto stabilisce che
bisogna aumentare la produzione fino a che il costo marginale
uguaglia il ricavo marginale.
• 𝐼𝑡 = 𝐾𝑡+1 − 𝐾𝑡 = ∆𝐾𝑡+1
• 1 + 𝑟 ∆𝐾𝑡+1 costo dell’investimento o costo della variazione del
capitale ossia «costo marginale» del capitale
• ∆𝑄𝑡+1 =𝑄𝑡+1 − 𝑄𝑡 è la variazione della produzione dovuta alla
variazione del capitale (tenendo costanti tutti gli altri fattori
produttivi), quindi con P=1, rappresenta il «ricavo marginale» della
variazione di K
• 𝑠𝑒 1 + 𝑟 ∆𝐾𝑡+1 = ∆𝑄𝑡+1
• A livello aggregato 𝐼𝑡 𝑜𝑡𝑡𝑖𝑚𝑎𝑙𝑒 se 1 + 𝑟 ∆𝐾𝑡+1 = ∆𝑌𝑡+1
•
∆𝑌𝑡+1
∆𝐾𝑡+1
= 1+𝑟
ovvero produttività marginale del capitale =….
relazione inversa tra tasso di interesse r ed investimento può
essere ottenuta anche considerando… par.10.5.1
• Il valore attuale netto (VAN) dell’investimento
è la differenza tra il valore attuale del profitto
futuro e il costo dell’investimento
• 𝜋𝑡+1 =𝑌𝑡+1 − 𝑊𝑡+1 𝑁𝑡+1 profitto con investimento al
•
tempo t quindi si investe se
𝜋𝑡+1
− 𝐼𝑡 ≥ 0
1+𝑟
• Qual è il tasso di rendimento interno
dell’investimento? E’ il tasso di sconto che
azzera il valore attuale netto dell’investimento
• ρ e il TRI cioè il tasso di sconto che azzera il
valore attuale netto dell’investimento
•
𝜋𝑡+1
1+ρ
− 𝐼𝑡 = 0
• Un investimento è profittevole se il suo tasso
di rendimento interno non è inferiore al tasso
di interesse di mercato
• ρ≥r
15.4 Il criterio del valore attuale netto per
le decisioni di investimento in capitale R≡r
● Criterio del valore attuale netto (VAN) Regola secondo la quale è
opportuno investire quando il valore attuale del flusso di cassa atteso di un
investimento è superiore al costo dell’investimento stesso.
Criterio del VAN: si deve investire se il valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi di
un investimento è superiore al costo dell’investimento.
Supponiamo che un investimento in capitale costi C e che ci si aspetti che nei
prossimi 10 anni generi profitti di importo p1, p2, . . . , p10.
Esprimiamo allora il valore attuale netto come:
(15.3)
Dove R è il tasso di sconto utilizzato per scontare i flussi di profitti futuri.
L’equazione (15.3) descrive il beneficio netto che l’impresa trae
dall’investimento. L’impresa deve investire solamente se il benefizio netto è
positivo, ovvero solo se VAN > 0.
● Tasso di sconto
ricevuto in futuro.
Tasso utilizzato per determinare il valore a oggi di un euro
10 | 40
10 | 41
10 | 42
Mercato del prodotto
(Equilibrio della produzione)
•
•
•
•
•
Domanda aggregata
𝑌 𝑑 𝑡 = 𝐶𝑡 + 𝐼𝑡 + 𝐺𝑡
𝑌 𝑑 𝑡 = 𝑐 𝑌𝑡 − 𝑇 + 𝐶𝑡 + 𝐼 𝑖𝑡 , 𝜌𝑡 + 𝐺𝑡
Equilibrio offerta-domanda
𝑌 𝑠 𝑡 = 𝑌 𝑑 𝑡 = 𝑐 𝑌𝑡 − 𝑇 + 𝐶𝑡 + 𝐼 𝑖𝑡 , 𝜌𝑡 + 𝐺𝑡
• 𝑌𝑡 =
𝟏
𝟏−𝒄
𝐶𝑡 + 𝐼 𝑖𝑡 , 𝜌𝑡 − 𝑐𝑇 + 𝐺𝑡
Moltiplicatore del reddito
Curva IS
• La funzione IS rappresenta tutte le coppie (Y,i)
tali che il mercato del prodotto è in equilibrio.
La funzione IS è crescente
13 | 45
13 | 46
13 | 47
13 | 48
13 | 49