25 maggio 2004 delle ore 19:07
decibel_talenti laterali
Intervista a Margareth Kammerer
Entusiasmante, sorprendente, intellettualmente denso ed emotivamente coinvolgente. Quando il
cantautorato incontra l’improvvisazione e la musica elettronica. Da poco in commercio “To be an
animal or real flesh” è il primo album solista di Margareth Kammerer. Una lunga intervista con
l’autrice di uno dei cd più interessanti dell’anno…imperdibile!
Ti sei laureata al DAMS di Bologna nelle
discipline musicali con una tesi su Demetrio
Stratos. Che tipo di insegnamento teorico hai
tratto da questa figura imprescindibile della
musica contemporanea? E come ha influito
sulla tua ricerca?
Quando é arrivato il momento di pensare al tema
della tesi, avevo diverse tematiche in testa: la
sperimentazione vocale (solista) come composizione
ossia, il cantante come compositore; la
relazione tra poesia sonora e sperimentazione
vocale; l’influenza della musica etnica ed
extraeuropea sulla musica contemporanea e la
relazione tra rock e musica contemporanea.
Non sapevo cosa scegliere, così alla fine ho
pensato di fare la tesi su Demetrio Stratos,
perché lui è riuscito ad abbracciare tutte queste
tematiche (e altre ancora) nella sua attività di
cantante. Siccome non c'era quasi niente di
bibliografia direttamente su Stratos, le mie
letture spaziavano da studi di sociologia,
filosofia, linguistica, etnomusicologia, comunicazione, storia ecc. Durante la preparazione
della tesi, stavo prendendo anche lezioni di
canto dalla grande cantante Michiko Hirayama.
Ho imparato una cosa fondamentale da tutti e
due: la fisicità nel canto e la fisicità della voce.
Questo significa anche buttarsi con tutto il
corpo nella ricerca musicale.
“To be an animal or real flesh” è
emotivamente intenso e in grado di
comunicare senza retorica o ammiccamenti.
Un lavoro dove la sperimentazione ritrova la
piacevolezza ed il calore dell’ascolto. Come
si è risolta la formazione classica che, in
questa tua prima prova da solista, incontra
l’interesse per la musica elettronica e non
solo?
Per me é molto importante, anzi fondamentale
lo studio del canto classico (a Berlino, infatti,
ho continuato a studiare con altri professori) lo
uso come metodo, come strumento per lavorare
sul suono della voce. Per esempio una canzone
come The bright stones, che è cantata in modo
molto intimo e semplice, quasi sussurrato, ha
una carica emotiva molto forte per me. Ma non
ce l'ha perché era la mia intenzione (adesso
cerco di cantare una canzone mettendo tutte le
mie emozioni) questo, infatti, non funzionerebbe
mai! In questo seguo le lezioni di Michiko
ovvero non cercare mai di creare un effetto e
affidarsi al proprio corpo come entità pensate e
più intelligente della testa. Da che cosa viene
dunque la mia carica emotiva? Perché il mio
corpo ha fatto l’esperienza di un canto lirico,
sono soprano lirico-drammatico, e tramite il
canto classico il mio corpo fa l’esperienza di un
training fisico intenso, di suoni acuti, di
armonici diversi. Il corpo memorizza queste
esperienze, così come la voce anche quando
canta delle cose sussurrate porta con se questa
memoria fisica. Dici che la musica é
inevitabilmente senza retorica? Mi fa piacere
che noti questo, perché, infatti, segue sempre
lezione nr. 1 di Michiko "mai voler creare un
effetto"; ossia preferisco la sincerità del corpo
alla volontà manipolatoria della testa.
Molte volte si pianifica e si progetta. Ma è nel
divenire naturale delle cose che spesso e
volentieri si ottengono i risultati migliori. La
centralità del ruolo di autrice nel tuo album si
stempera in un processo relazionale che si
intreccia con illustri personaggi come Axel
Dorner, Christof Curtzmann, B.Fleischmann,
Fred Frith e Yoshida Tastuya). Come hai gestito
l’evoluzione di questo lavoro?
Seguo, la scena improvvisativa berlinese da
anni e adoro "gli organizzatori del suono". La
mia sfida era quella di comporre canzoni, dove
posso fare una ricerca vocale e formale
all’interno di una forma tradizionale. Penso che
questo mio approccio sia piaciuto anche a
Christof Kurzmann che mi ha proposto di fare
il cd con la sua etichetta Charhizma, con la quale
pubblica musica elettronica e improvvisata, e
ha anche subito pensato di far fare dei remix a
dei suoi amici musicisti e questa idea a me è
piaciuta subito. Con Axel Dörner suonavo già
da tempo e anche con Chris e semplicemente
ho messo dei brani che erano già registrati
prima. Yoshida Tatsuya suonava la batteria sui
miei pezzi di un demo-cd che gli avevo dato
circa due anni fa e che mi ha rispedito l'anno
scorso, poi gli ho chiesto se lo potevo inserire
nel cd. Un vero e proprio onore è stata la
proposta da parte di Fred Frith di fare un remix,
quando gli raccontavo che Christof chiedeva a
differenti musicisti di remixare un mio pezzo.
Non abbiamo gestito niente, non abbiamo
imposto nulla a nessuno, secondo me, ognuno
è riuscito a cogliere qualcosa di essenziale di
una canzone. Ero veramente commossa. In
questo senso, le cose sono accadute,
semplicemente.
Attualmente vivi a Berlino, una città che in
questi ultimi anni ha soppiantato la
centralità negli anni ’90 di Londra
nell’ambito della musica contemporanea. In
cosa risiede la particolarità della capitale
tedesca?
A Berlino, dopo la caduta del muro nel 1989 si
era creata una situazione veramente assurda che
non esisteva da nessuna parte del mondo. Un
luogo dove si scontravano capitalismo e
comunismo in unica città. Quando arrivai andai
ad abitare nella parte est: non avevamo il
telefono, c' erano pochissimi bar in giro e tutto
era grigio. Sembrava di stare negli anni ‘50. Era
molto affascinante e sembrava ancora tutto da
costruire, da fare. Secondo me questo ha attirato
molte persone perché si potevano fare delle cose
che in altre città sarebbe stato impossibile anche
pensare. C’erano molti locali illegali e occupati
e la vita, anche tutt’ora, costava poco, perché
gli affitti sono ancora bassi…
Recentemente nei diversi ambiti della musica
elettronica si sono affermate diverse figure
femminili. Il futuro è rosa? E con quale artista
donna ti piacerebbe collaborare in futuro?
A Berlino in tutti gli ambiti artistici c’è una forte
presenza femminile. Anzi, questa è una delle
cose che ho notato già 10 anni fa e adesso è
ancora di più. Da questo punto di vista berlino
è già abbastanza rosa direi, anche se non è
ancora al 50 e 50. Ma quello che noto,
soprattutto a Berlino che finalmente le donne
arrivano ad occupare ruoli come produttrici,
fondano etichette musicali, organizzano etc; è
un bene che le donne inizino anche a ricoprire
posizioni di potere. In questo mi piace Miss
Elliott, anzi sicuramente canterei subito per lei,
perché stimo anche il suo lavoro sul suono
(ultimamente mi piace molto l'hip hop). Mi
piace molto Cat Power, le musiciste berlinesi,
Andrea Neumann, Annette Krebs, Andrea
Ermke ecc.
Quali musicisti italiani attualmente reputi
interessanti e con quali magari vorresti
intraprendere una collaborazione?
Non conosco molto bene la scena musicale
italiana e poi per appezzare la musica
sperimentale soprattutto, ho quasi bisogno di
sentirla dal vivo. Ho assistito, sempre a Berlino,
ai live di Giuseppe Ielasi, Domenico Sciajno,
pagina 1
Exibart.com
Alessandro Bosetti, poi Daniela Cattivelli,
Paolo Angeli (con gli ultimi due ho suonato per
anni). Poi mi piace Vinicio Capossela, i Blonde
Redhead (un casino), anche se sono newyorkesi
in verità; Lucio Battisti (un casino), anzi a causa
degli ultimi tre ho pensato di lanciarmi anch'io
a fare canzoni italiane e con l'appoggio morale
di Daniela Cattivelli ho iniziato a scriverne. Mi
viene ancora in mente Giovanna Marini, poi la
Societas Raffaello Sanzio e i Kinkaleri...
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Sciajno
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Discografia
Laboratorio di Musica e Immagine, " A propos
de...”, 1993,Erosa.
Laboratorio di Musica e Immagine, "Colpi
secchi – giro di basso", 1995, Erosa.
Laboratorio di Musica e Immagine + Jon Rose, "
timetables", 1994, Erosa.
Fastilio "Fastilio", 1995, Erosa.
Paolo Angeli "Dove dormono gli autobus",
1995, Erosa.
Fred Frith "Pacifica" 1997, I dischi di Angelica.
Fred Frith, "Stone, brick, glass, wood, fire
",1997,I dischi di Angelica.
"Ode an die Langeweile" (con Leonid
Soybelman, Joe Williamson, Nicholasa
Bussmann, Michael Groß ecc.), 1998 No man's
land, Berlino.
"Labor Sonor" (cd sampler audio e video sulla
scena berlinese attorno al labor sonor), 2003
Charhizma.
Margareth Kammerer "To be an animal of real
flesh", 2003 Charhizma.
Biografia
Margareth Kammerer nasce nel 1966 in Alto
Adige. Dal 1994 Vive e lavora a Berlino. Dal
1987 al 1993 frequenta i corsi al D.A.M.S
(indirizzo musica) laureandosi con una tesi su
“Lo sperimentalismo vocale di Demetrio
Stratos”. Nel 1989 è co- fondatrice del
“Laboratorio di Musica e Immagine” un
ensemble di 14 musicisti, che tramite la
composizione e improvvisazione collettiva
sonorizzano film muti. Dal 1991-1993 studia
canto con Michiko Hirayama.Nel 1993 è cofondatrice della band “in rosa” Fastilio e nel
1994 fa parte dell´Ensembles "Eva kant" a
Bologna; l´ensemble esegue non soltanto
proprie composizioni, ma anche composizione
di Fred Frith e Butch Morris. Ha collaborato
con Adeline Rosenstein and Leonid Soybelman
(1997), con Michael Groß, Leonid Soybelman,
Hanno Leichtmann, Joe Williamson, Nicholas
Bussmann, Andrea Ermke ecc.(1998-1999).
Tra 1999 e il 2000 è cantante in The
Theaterpiece "50 comas", about Antonin
Artaud, al "Theatre de l'incendie", con la regia
di Laurent Frechuret. Nel 2001 collabora con
Tone Avenstroup per la performance "bald
pagina 2
25 maggio 2004
legen sie los", prodotto dal “podevil” per il
festival di teatro e performance "reich und
berühmt"; sempre nel 2001 canta alla "
schaubühne"/berlin nel pezzo "traum im herbst
" di Jon Fosse con la regia di Wulf Twiehaus e
la musica di Jörg Gollasch e compone un duo
con il pianista australiano Chris Abrahams (“the
necks”). Nel 2002 canta in "Venusmond",
un’opera di Burkhard Stangl e Oswald Egger;
è autrice di una performance solista "Struppi
und die prinzessin sezieren hamlet" al
“Kunsternes Hus” di Oslo. Partecipa come
attrice in "Orestea" con la regia di Jay Scheib,
con Aleks Kolkowski e Marie Goyette al "
Festival of Exiles". Nel 2003 lavora con Jay
Scheib sull’ "Hamlet"
marco altavilla
Decibel_Sound Art e Musica Elettronica è un
progetto editoriale a cura di marco altavilla
indice dei nomi: Societas Raffaello Sanzio,
Alessandro Bosetti, Margareth Kammerer,
Daniela Cattivelli, Vinicio Capossela, Raffaello
Sanzio, Domenico Sciajno, Demetrio Stratos,
Giuseppe Ielasi, Marco Altavilla, Antonin
Artaud, Blonde Redhead, Lucio Battisti, Paolo
Angeli, Kinkaleri, Eva Kant, Dem
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