Sembra prurito ma non lo è: cause psicogene Clara Palestrini, DVM, PhD Dipl. European College of Animal Welfare and Behavioural Medicine Specialista in Etologia Applicata e Benessere Animale Il comportamento del gatto L’etogramma rappresenta la descrizione del comportamento di una specie animale (possibilmente in condizioni naturali) e comprende l'inventario completo di tutti i suoi comportamenti predatorio sociale esploratorio Riproduttivo locomotorio territoriale sessuale parentale cura/pulizia dipsico gioco eliminatorio sonno alimentare Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Il comportamento del gatto Negli Stati Uniti il 50-60% dei gatti vivono esclusivamente in casa (Rochlitz, 2009) Sembra che questa percentuale sia generalmente più bassa in Europa anche se con profonde differenze tra centri urbani e rurali Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Il comportamento del gatto COMPORTAMENTO X esploratorio X Riproduttivo X parentale X predatorio pulizia X territoriale X sessuale X sociale dipsico X gioco X locomotorio eliminatorio sonno alimentare Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Il comportamento del gatto Impossibilitato a manifestare un appropriato repertorio comportamentale Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Stress e disturbi comportamentali Nell’ambito della medicina comportamentale veterinaria le risposte correlate allo stress giocano un ruolo determinante nello sviluppo e nell’espressione di diversi disturbi comportamentali che si possono riscontrare nei nostri animali domestici Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Stress e disturbi comportamentali Stress – frustrazione conflitto PROBLEMI Clara Palestrini - Università di Milano Stress e disturbi comportamentali Le conseguenze patologiche di maggior peso in termini di stress si verificano in situazioni dove gli individui sono incapaci di avvalersi di un meccanismo comportamentale che riduca la loro fisiologica risposta allo stress Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Stress e disturbi comportamentali La risposta allo stress nei confronti di uno stimolo esterno diventa problematica solo quando un animale è incapace di controllare la situazione o di sottrarsi allo stressore tramite un’appropriata risposta comportamentale quando la risposta fisiologica si prolunga o diventa cronica si verificano prolungati effetti negativi sulla salute sia fisica sia emotiva dell’individuo Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Stress e disturbi comportamentali Quando lo stressore è cronico gli animali manifesteranno risposte inappropriate o eccessive al fine di ridurre il livello e l’effetto deleterio di una prolungata e fisiologica risposta allo stress Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Stress e disturbi comportamentali Quando lo stressore è cronico Se ripetuti i comportamenti anormali possono rapidamente diventare una risposta appresa allo stressore o a stimoli che presagiscono lo stressore Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Stress e disturbi comportamentali Uno stress “incontrollato” può avere una serie di conseguenze • Lo sviluppo di comportamenti alternativi che indirizzano l’energia dell’animale verso un’altra attività definita “attività di sostituzione” (leccarsi il pelo o il grooming, pacing, polifagia, polidipsia) “si definisce attività di sostituzione un comportamento attuato da un animale in stato di tensione ed estraneo al contesto in cui esso appare generalmente” protratti nel tempo possono esitare in comportamenti stereotipati (alopecia psicogena felina) Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina STRESS Grooming (cura del corpo) Modificazioni del comportamento di grooming con aumento dei comportamenti di cura del corpo attività di sostituzione comportamenti stereotipati disturbi compulsivi che portano il gatto ad incrementare il comportamento di cura del corpo fino ad arrivare a masticarsi o strapparsi il pelo Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina Il corpo e la mente sono una strada a doppio senso si influenzano a vicenda non sono due compartimenti indipendenti l’uno dall’altro SEMPRE Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina Le cause comportamentali dell’alopecia psicogena non sono ancora chiare sebbene sia opinione condivisa da molti autori che sia da considerare come una patologia riconducibile all’ambito dei disturbi compulsivi Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Stereotipie & disturbi compulsivi Stereotipia Sequenza ripetitiva e relativamente invariata di movimenti che non hanno scopi o funzioni evidenti, ma che derivano generalmente da comportamenti normali di mantenimento dell’organismo es. movimenti di cura del corpo, di alimentazione, di deambulazione (Luescher et al., 1991) Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - STEREOTIPIE & DISTURBI C0MPULSIVI Esempi analoghi di comportamenti stereotipati si rinvengono in medicina umana tricotillomania (tirarsi, strapparsi i capelli) lavarsi le mani controllare più volte elementi ambientali (luci, gas, serrature) Ossessioni Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - D I S T U R B I C O M P U L S I V I DISTURBI C0MPULSIVI Questa categoria dell’APA (American Psychiatric Association) include: Comportamenti anormali caratterizzati da pensieri o azioni ricorrenti e frequenti che sono fuori contesto rispetto alla situazione in cui si presentano Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - D I S T U R B I C O M P U L S I V I DISTURBI C0MPULSIVI Tali comportamenti possono implicare rituali cognitivi o fisici da considerarsi eccessivi (rispetto al contesto) nella durata nella frequenza nell’intensità Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - D I S T U R B I C O M P U L S I V I DISTURBI OSSESSIVO C0MPULSIVI Il comportamento deve essere così pronunciato da interferire con le normali attività dell’individuo Secondo tale classificazione gli OCD includono Stereotipie Comportamenti autodiretti (SIB) e sono compresi nei “Disturbi d’ansia” Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - D I S T U R B I C O M P U L S I V I DISTURBI OSSESSIVO C0MPULSIVI similarità in alcuni dei segni clinici piccoli animali e uomo OCD è stato utilizzato per descrivere la stessa sindrome nel cane e nel gatto Il grado di somiglianza tra uomo e cane/gatto non è ancora ben conosciuto Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - D I S T U R B I DISTURBI OSSESSIVO C0MPULSIVI Se il termine “ossessivo” possa essere applicato agli animali non umani è un argomento ancora molto dibattuto C O M P U L S I V I Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - D I S T U R B I C O M P U L S I V I DISTURBI OSSESSIVO C0MPULSIVI Ossessioni Sono pensieri ricorrenti ed intrusivi spesso correlati a comportamenti di controllo (controllare ripetutamente se il gas è spento, la porta è chiusa, il sistema d’allarme attivato, ecc..) o al pericolo di contaminazioni (lavaggio continuo delle mani) finché non sarà appurato se gli animali possono avere pensieri ossessivi, molti specialisti in medicina comportamentale preferiscono usare il termine Disturbi Compulsivi Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Disturbi compulsivi Comportamenti solitamente provocati da un conflitto ed in seguito manifestati al di fuori del contesto originario questi comportamenti hanno una fisiopatologia simile (cambiamenti nei sistemi seorotoninergico, dopaminergici e delle beta-endorfine) (Hewson e Luescher 1996) I comportamenti compulsivi appaiono anomali perché sono manifestati fuori dal contesto ripetitivi esagerati prolungati nel tempo Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Disturbi compulsivi CAUSE Fattori individuali e precedenti esperienze d’apprendimento Fattori ambientali Mancanza di controllo e prevedibilità dell’ambiente fisico e sociale Fattori genetici Stimoli fisici Condizionamento Devono essere evidenziate durante l’anamnesi comportamentale Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - CAUSE : fattori individuali • Differenze individuali ci sono differenze individuali molto significative nella sensibilità dei diversi individui agli stressori Predisposizione individuale basata sulla reattività dell’individuo Queste differenze in termini di “reattività” tendono a predisporre alcuni individui allo sviluppo di disturbi psicologici correlati allo stress Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - CAUSE : fattori individuali Precedenti esperienze d’apprendimento La risposta comportamentale di un individuo è influenzata da una serie di esperienze apprese che ha incontrato nel corso della sua vita Esperienze avverse specifiche possono essere associate allo sviluppo di un’ansia intensa, specialmente se l’esperienza è stata particolarmente negativa Stati emotivi agiscono come discriminanti nell’apprendimento CAUSE : fattori ambientali Il comportamento compulsivo è considerato espressione di Stress – Frustrazione - Conflitto Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - CAUSE : fattori ambientali • Mancanza di controllo e prevedibilità dell’ambiente La situazione più stressante per l’animale è quella in cui non ha nessun controllo nell’ambiente in cui vive ed in cui non può prevedere ciò che accadrà no controllo no prevedibilità CAUSE : fattori ambientali • Mancanza di controllo e prevedibilità dell’ambiente Ambiente sociale La mancanza di prevedibilità e di controllo nell’ambiente sociale può derivare da: •interazioni incoerenti tra proprietario ed animale •utilizzo inappropriato delle punizioni •mancanza di routine •presenza di altri animali CAUSE : fattori ambientali •Mancanza di controllo e prevedibilità dell’ambiente Ambiente sociale cambiamenti nel numero degli abitanti della casa o delle ore di lavoro - assenza del proprietario introduzione di nuovi animali in casa o nuovi animali presenti all’esterno - arrivo di un neonato trasferimento in una nuova abitazione - lavori di ristrutturazione interazioni problematiche in abitazioni con più gatti Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - CAUSE : fattori ambientali • Mancanza di controllo e prevedibilità dell’ambiente Ambiente fisico Un ambiente povero di stimoli o di piccole dimensioni una limitazione delle normali tendenze all’interazione sociale o all’esplorazione la carenza di spazi verticali disponibili in particolare per i gatti tenuti esclusivamente in casa CAUSE : fattori ambientali • Mancanza di controllo e prevedibilità dell’ambiente Ambiente fisico disponibilità di cibo acqua e sabbia per la lettiera La difficoltà di accesso a queste risorse nel caso di abitazioni con più gatti o la competizione per accaparrarsele possono rappresentare fonti d’ansia per i felini della casa CAUSE: genotipo Genotipo Probabilmente esiste una predisposizione genetica in ogni caso di CD I soggetti potrebbero essere geneticamente predisposti a sviluppare un comportamento compulsivo Oppure il genotipo potrebbe determinare quale comportamento compulsivo svilupperà l’animale Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - CAUSE: stimoli fisici In alcuni casi lesioni od irritazioni possono innescare i DC Si ipotizza (ma non è provato) che lo stress associato ad una lesione o ad un’irritazione possa contribuire allo sviluppo dei DC in un soggetto predisposto Purito - Dolore Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - CAUSE: condizionamento Condizionamento L’attenzione del proprietario può rinforzare i CD o condizionare normali comportamenti conflittuali e farli aggravare tanto da farli risultare compulsivi Il fatto che un comportamento si manifesti solo in presenza del proprietario fa ritenere che si tratti di un comportamento condizionato Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - CAUSE: condizionamento Una patologia che comporti un aumento di stress o dell’irritazione (dolore – prurito) altri problemi comportamentali alcuni tratti caratteriali (soggetti timidi od apprensivi) possono contribuire a fare insorgere un CD Cause Negli esseri umani gli OCD sono classificati come una derivazione dei disturbi collegati all’ansia Indubbiamente condizioni ansiose possono peggiorare un OCD umano La co-morbilita’ nei disturbi d’ansia e’ comune nella psichiatria umana Non si sa fino a che punto la presenza di altri disturbi correlati all’ansia predisponga un uomo o un animale ad un CD Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - D I S T U R B I C O M P U L S I V I FISIOPATOLOGIA NON ANCORA COMPRESA APPIENO Si è ipotizzato che la sede anatomica di tali disturbi sia il sistema limbico La maggior parte degli studi proviene dagli esperimenti degli effetti dei farmaci sulle manifestazioni dei comportamenti compulsivi Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Sviluppo dei DC I comportamenti compulsivi vengono prima mostrati in una determinata situazione conflittuale con il prolungarsi o ripetersi del conflitto possono generalizzare ad altri contesti simili Con l’aumento delle situazioni eccitanti/frustranti si ha una riduzione della soglia di eccitazione necessaria a scatenare il comportamento compulsivo Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Sviluppo dei DC Uno stimolo competitivo può modificare o far cessare il comportamento anche se il tempo impiegato dall’animale nel manifestare il comportamento compulsivi tenderà gradatamente ad aumentare Il comportamento normale gradatamente prenderà il posto del comportamento normale Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Sviluppo dei DC Il comportamento deve essere così pronunciato da interferire con le normali attività dell’individuo I DC non sono un gruppo omogeneo e possono essere classificati in due grosse classi ORALI LOCOMOTORI Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Etereogenicità dei DC Comportamenti compulsivi locomotori (iperestesia felina) iniziano in un contesto (situazione di stress, ansia, conflitto o frustrazione) e generalizzano gradualmente in tutte le situazioni in cui l’animale è agitato tendono ad essere esibiti in contesti in cui sussiste un elevata stimolazione Video Dr.ssa F. Cozzi Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Etereogenicità dei DC Comportamenti compulsivi orali (auto-diretti) sembrano manifestarsi spontaneamente senza un conflitto iniziale identificabile è più probabile che si manifestino in contesti dove c’è scarsa stimolazione esterna e l’animale sembra tranquillo Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena Di che tipo di problema si tratta? Come approcciare il paziente Valutazione comportamentale Diagnosi differenziali Cause Trattamento Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina I gatti passano diverso tempo in quella che viene definita auto toelettatura o “grooming” E’ stato infatti calcolato che vi dedicano circa il 30-50% del loro tempo da svegli L’alopecia si può riscontrare in quei soggetti in cui il tempo impiegato in tale attività è decisamente maggiore e che oltre alla normale pulizia tendono a rimuovere il pelo Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina E’ definita come una sindrome clinica in cui si riscontrano: Alopecia Simmetrica Senza evidenti alterazioni cutanee come manifestazione di diversi disturbi sottostanti Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina E' il risultato di un costante leccamento e strappamento del pelo di una parte del corpo da parte del gatto stesso iniziato o intensificato da cause non organiche La lingua ruvida caratteristica di questa specie è in grado di spezzare il pelo e asportarlo fin dalla base lasciando un‘ area alopecica • completa e spesso senza lesioni cutanee • auto mutilazione con infezioni batteriche secondarie (rara) Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina La localizzazione dell'alopecia può essere molto estesa addome, torace, parte laterale delle cosce, fianchi e occasionalmente anche il dorso (area lombare) Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina In alcuni casi si può osservare un’alopecia ben delimitata con distribuzione a chiazze Alopecia Focale focalizzato su un’area del corpo Le zone più colpite sono gli arti i fianchi la coda Foto dr. F. Cozzi Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina Non è segnalata predisposizione in base a età sesso Predisposizione di razza (nervose): Siamese Abissino gatti neri Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina E’ riportata essere più frequente in gatti che non hanno mai accesso all’esterno Ha un andamento stagionale (anche nei gatti che non hanno accesso all’esterno) Cambiamenti nell’ambiente Accesso o maggiore visibilità a stressori sociali (altri gatti) Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina QUADRO CLINICO Si osserva da una parziale a totale perdita del pelo spesso simmetrico addome, parte laterale delle cosce, fianchi e occasionalmente anche il dorso (zona lombare) Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena Di che tipo di problema si tratta? Approccio diagnostico al paziente Visita clinica Visita dermatologica Già eseguite con esclusione di componenti cliniche e/o dermatologiche Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina La diagnosi di alopecia psicogena in medicina comportamentale veterinaria la si ottiene solo quando sono stati considerati dettagliatamente e quindi esclusi sottostanti problemi dermatologici o fisiologici (ricercato o trattato i parassiti, eseguito una dieta ad eliminazione ) Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina RELATIVI TEST DIAGNOSTICI negativi Nella maggior parte dei pazienti che arriva nelle cliniche comportamentali con una diagnosi di sospetta alopecia psicogena viene con approfondite indagini riscontrata una causa dermatologica o fisiologica L’alopecia psicogena felina è una patologia sovrastimata in medicina comportamentale Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina In genere per la diagnosi di alopecia psicogena procede ad esclusione le lesioni dovute a disturbi comportamentali sono sempre autoindotte L'alopecia autoindotta è la manifestazione di una malattia pruriginosa (allergia, ectoparassitosi) prurito di un malessere psicogeno ansia Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina Per differenziare l'alopecia simmetrica felina autoindotta da altre cause ci si basa su: • localizzazione dell'alopecia che riguarda solo le zone raggiungibili dalla lingua del gatto addome, torace, parte laterale delle cosce, fianchi e occasionalmente anche il dorso • esame tricoscopico del pelo che evidenzia la presenza di radici in fase anagena e di punte spezzate • quantità significative di pelo nelle feci Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina Se i risultati dei precedenti test negativi per differenziare il prurito da ansia cortisonici a basse dosi Nel caso si tratti di un problema di malessere psicogeno non si noterà alcun (lieve) miglioramento Non è possibile valutare appropriatamente un paziente dal punto di vista comportamentale se non si sono prima considerate ed escluse le cause mediche Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina ANSIA? SOLAMENTE ANSIA? PRURITO? ANSIA PRURITO Quali sono le cause che possono indurre un gatto a leccarsi in modo costante e continuare a farlo? E’ documentato che gli stress emotivi possono indurre o esacerbare la sensazione di prurito La sensazione fisiologica del prurito condivide diversi meccanismi biochimici con alcuni stati d’ansia stati d’ansia e dermatite atopica in umana Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Alopecia psicogena felina ANSIA? SOLAMENTE ANSIA? PRURITO? ANSIA PRURITO irritabilità – depressione – ansia ed aggressività sono comportamenti comunemente riportati in pazienti che soffrono di dermatite atopica Stress sociali ed ambientali possono esacerbare la condizione anche nei pazienti veterinari Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Prurito psicogeno Il prurito psicogeno è riportato in medicina umana prurito in assenza di lesioni dermatologiche primarie o da cause metaboliche, endocrine, neurologiche o da altre cause fisiologiche si assume (considerando possano esistere gli stessi meccanismi fisiologici) che possa essere presente anche in medicina veterinaria Diagnosi: • esclusione di altre potenziali cause di prurito • anamnesi comportamentale Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Stress e disturbi comportamentali La risposta allo stress non solo ha un ruolo importante nell’insorgenza dei disturbi ad essa correlati una volta che il disturbo si è instaurato gli stressori ambientali possono contribuire a perpetuarlo Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - D I S T U R B I C O M P U L S I V I DIAGNOSI La diagnosi differenziale con: • altre patologie comportamentali • neurologiche • dermatologiche dati anamnestici e sull’osservazione del comportamento Tutti i pazienti con sospetto disturbo compulsivo dovrebbero essere sottoposti ad un esame clinico e neurologico completo Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Diagnosi La diagnosi di DC si basa innanzi tutto su un’anamnesi dettagliata 1. informazioni sulla vita dell’animale e sulla sua gestione 2. valutazione dell’indole e della reattività del soggetto (comportamento dell’animale in contesti differenti e concomitante presenza di altri disturbi comportamentali) 3. focus sul comportamento compulsivo Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Diagnosi Informazioni specifiche sul comportamento compulsivo: - comportamento prima dopo e durante (video) - circostanze /luogo /persone o animali presenti - comportamento proprietario durata/ frequenza/ comportamento possibilità di interrompere Trattamento Modificazioni ambientali Modificazioni comportamentali Intervento farmacologico (nella maggior parte dei casi) Qualsiasi problema clinico possa aver contribuito allo sviluppo di DC deve essere trattato contemporaneamente Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Trattamento • Ridurre gli stressori ambientali Eventuali situazioni ambientali stressanti che potrebbero intensificare il problema devono essere gestite gli stressori possono avere un ruolo collaterale una volta che il comportamento compulsivo si è instaurato gli stressori ambientali possono contribuire a perpetuarlo • Fornire una routine regolare la prevedibilità diminuisce l’ansia Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Trattamento • Incrementare le attività che competono con il comportamento compulsivo Fornire adeguato esercizio giornaliero (esplorazione ed interazioni sociali) Utilizzare molto i giochi • Ignorare i comportamenti indesiderati (non rinforzarli con le attenzioni del proprietario) Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Trattamento • E’ sconsigliato l’utilizzo delle punizioni per far cessare tali comportamenti Se l’ansia è veramente uno dei fattori concomitanti la punizione può determinare un peggioramento della situazione Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Trattamento Farmacoterapia La terapia farmacologica per i DC va consigliata in associazione alle modificazioni comportamentali ed ambientali per ottenere i risultati migliori e solo dopo che le eventuali condizioni mediche sottostanti sono state considerate e trattate I farmaci che influenzano la trasmissione serotoninergica (in particolare la clomipramina e gli SSRI) sembra siano la terapia più efficace per il trattamento dei DC negli umani e nei piccoli animali clomipramina amitriptilina fluoxetina fluvoxamina Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Trattamento Farmacoterapia clomipramina amitriptilina 0.25- 0.5 mg/kg q24h 0.5-1.0 mg/kg q12-24h fluoxetina 0.5-1mg /kg q24h fluvoxamina 0.5-1mg/kg q12h Selegilina 0.5mg /kg q24h Buspirone 0.5-1.0 mg/kg q12-24h Clara Palestrini – Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Milano - Cats are so dramatic !!! GRAZIE PER L’ATTENZIONE