Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.1 La tabella 3.1 del testo presenta tutti i panieri di serate in discoteca (per colonna) e di cene al ristorante (per riga), per valori compresi tra 0 e 8 delle due grandezze. Un reddito di 260, prezzi della serata in discoteca di 20 e della cena al ristotante di 20, come indicato dal testo, fanno si che solo in panieri indicati nella tabella seguente siano raggiungibili dall’individuo: cene al ristorante 1 2 3 4 5 6 7 8 1 6 8 10 12 13 15 16 17 2 8 11 14 16 18 19 21 22 serate in discoteca 3 4 5 6 9 10 11 12 13 15 16 17 16 18 20 21 19 21 23 25 21 23 26 27 23 26 28 30 25 28 30 33 26 30 32 7 13 18 23 26 29 32 8 14 19 24 28 31 In effetti, dato il reddito e prezzi, l’individuo può permettersi un massimo di 13 uscite. L’utilità massima raggiungibile dall’individuo si trova in corrispondenza del paniere composto da 6 serate in discoteca e 7 cene al ristorante. Questo sarà quindi il paniere scelto dall’individuo. 1 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.2 Data la funzione di utilità presentata nel testo, e ricordando che il saggio marginale di sostituzione tra i beni x1 e x2 è il rapporto tra l’utilità marginale del bene 1 e l’utilità marginale del bene 2, cioè che: MRS(x2 , x1 ) = du dx1 du dx2 calcoliamo l’utilità marginale rispetto x1 : MU1 (x1 , x2 ) = √ du = 7 x2 dx1 e l’utilità marginale rispetto x2 : MU2 (x1 , x2 ) = du 7 x1 = √ dx2 2 x2 Il rapporto tra le due equazioni dal luogo al saggio marginale di sostituzione: √ 7 x2 x2 MRS(x2 , x1 ) = 7 x1 ⇒ MRS(x2 , x1 ) = 2 √ x 1 2 x 2 2 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.3 Il vincolo di bilancio con m = 1000, p1 = 4 e p2 = 16 è quello più marcato della figura seguente, in quanto la sua intercetta verticale è data da pm2 = 1000 16 = 62.5 e la sua m 1000 intercetta orizzontale da p1 = 4 = 250. I vincoli richiesti dal testo dell’esercizio sono indicati con lettere (le modifiche indicate nel testo fanno tutte riferimento al vincolo iniziale, quello più marcato della figura): • a) se p1 raddoppia, l’intercetta verticale non cambia mentre quella orizzontale diventa 1000 8 = 125; • b) se p2 si dimezza, l’intercetta verticale diventa zontale non cambia; • c) se m si dimezza, l’intercetta verticale diventa diventa 500 4 = 125; 1000 8 500 16 = 125 mentre quella oriz- = 31.25 e quella orizzontale • d) se p1 si dimezza e m raddoppia, l’intercetta verticale diventa quella orizzontale 2000 2 = 1000; 2000 16 = 125 e • e) se p1 e p2 raddoppiano, l’intercetta verticale diventa 1000 32 = 31.25 e quella 1000 orizzontale 8 = 125. Si noti che si ottiene lo stesso vincolo di bilancio che nel caso del reddito che si dimezzava, infatti per un individuo avere un reddito ridotto della metà o avere i prezzi di tutti i beni acquistati che raddoppiano è equivalente, • f) se p2 raddoppia e m si dimezza, l’intercetta verticale diventa quella orizzontale 500 4 = 125 500 32 = 15.725 e Figura 1: Differenti vincoli di bilancio x2 125 b 62.5 31.25 15.725 c,e d a f 250 125 3 500 x1 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.4 Riprendiamo il sistema 3.6 del testo che permette di risolvere in generale problemi di scelta ottima del consumatore: ( |MRS(x2 , x1 )| = pp21 x2 = m p2 − p1 p2 x1 Nel caso proposto nell’esercizio il |MRS(x 2 , x1 )|, che sappiamo essere dato dal rapdu porto tra l’utilità marginale del bene 1, dx = 4x1 x2 e utilità marginale del bene 2 1 2x1 x2 x2 du 2 dx2 = 2x1 , quindi MRS(x2 , x1 ) = 2x2 = 2 x1 . Inoltre sappiamo che m = 150 e che 1 p2 = 1. Applicando questi dati al sistema precedente: ( 2 xx12 = p1 x2 = 150 − p1 x1 dalla prima equazione: x2 = Risolvendo in x1 otteniamo: p1 2 x1 . Sostituendo nella seconda: x1∗ = p1 2 x1 = 150 − p1 x1 . 100 p1 che rappresenta la funzione di domanda del bene 1 da parte del consumatore. 4 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.5 Sappiamo che il sistema 3.6 del testo ci permette di calcolare le funzioni di domanda dei due beni. Al fine di rispondere alla domanda posta nell’esercizio ci è però sufficiente conoscere il rapporto tra x1 e x2 , che sappiamo essere definito dall’uguaglianza tra saggio marginale di sostituzione e rapporto dei prezzi (cioè, ci basta impostare la prima equazione del sistema 3.6). Data la funzione di utilità dell’esercizio, il saggio marginale di sostituzione è: |MRS(x2 , x1 )| = 2 2 1 −3 3 x x2 1 3 1 −1 2 3 3 3 x1 x2 Sappiamo che |MRS(x2 , x1 )| = p1 p2 , ⇒ MRS(x2 , x1 ) = 1 x2 2 x1 cioè che deve valere: 1 x2 1 = 2 x1 5 che può essere risolto in x2 : 2 x2 = x1 5 Fra le tre opzioni presentate nel testo, soltanto quella indicata con la lettera a) (x1 = 1000, x2 = 400) soddisfa l’equazione precedente e rappresenta quindi l’unica soluzione “ottima” per il consumatore. 5 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.6 Rispetto agli esercizi precedenti, la “novità” dell’esercizio sta nel fatto che il consumatore, invece di disporre di un reddito monetario, dispone di determinate quantità dei due beni, di cui conosciamo i prezzi. Per risolvere l’esercizio si possono utilizzare differenti metodologie, ma la più semplice ci sembra essere quella di considerare che l’individuo venda le quantità di beni di cui dispone, ottenga il tradizionale reddito monetario e decida quindi quanto acquistare dei due beni. Ovviamente, questo è solo un modo per risolvere l’esercizio utilizzando la solita metodologia, perchè, come vedremo alla fine dell’esercizio, nella realtà non c’è nessun motivo per cui venda tutto e poi acquisti di nuovo. Se vende tutti i suoi beni ottiene un reddito monetario pari a m = 3 · 10 + 2 · 3 = 36. Quindi è “come se” l’individuo avesse un reddito di 36. Impostiamo il sistema 3.6 con i dati dell’esercizio: ( x2 3 x1 = 2 3 x2 = 36 2 − 2 x1 Dalla prima equazione: x2 = 32 x1 ; sostituendo nella seconda: 3 3 x1 = 18 − x1 2 2 Quindi, x1∗ = 6 e x2∗ = 9 Ma l’individuo, in realtà, disponeva di 10 unità del bene 1 e 3 unità del bene 2. Questo vuol dire che effettivamente dovrà vendere 4 = 10 − 6 unità del bene 1 e acquistare 6 = 9 − 3 unità del bene 2. Al fine di controllo, verifichiamo che l’incasso derivante dalla vendita del bene 1 sia uguale alla spesa per il bene 2. Vendendo 4 unità del bene 1, incassa 4 · 3 = 12. Acquistando 6 unità del bene 2, spende 6 · 2 = 12. Quindi gli incassi e la spesa si equivalgono. L’individuo, grazie a questi scambi, ottiene una utilità maggiore. Infatti, la sua utilità prima dello scambio era data da: u = 7 · 10 · 3 = 210 La sua utilità dopo lo scambio è invece data da: u = 7 · 6 · 9 = 378 Lo scambio dei beni ha migliorato il suo benessere. 6 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.7 Il testo ci fornisce già il saggio marginale di sostituzione, quindi possiamo subito impostare il sistema 3.6: ( 2 xx12 = p21 p1 x2 = 60 2 − 2 x1 Dalla prima equazione, x2 = p1 4 x1 (sentiero di espansione). Sostituendo nella seconda: p1 120 p1 x1 = − x1 4 2 2 da cui: x1∗ = 80 p1 è la funzione di domanda del bene 1. Se p1 = 6, la quantità consumata del bene 1 è pari a 80 6 e la spesa per il bene 1 è pari a 6 · 80 = 80. Dato che il reddito è pari a 120, la quota del reddito spesa per il bene 6 80 2 1 è: 120 = 3 Quindi il nostro individuo spenderà i 23 del proprio reddito per il bene 1 e il restante 1 3 per il bene 2. 7 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.8 La soluzione è sempre basata sul sistema 3.6 del testo. Il saggio marginale di sostituzione della funzione del testo è dato da MRS(x2 , x1 ) = 2 xx12 . L’uguaglianza del MRS con il rapporto dei prezzi porta a: x2 = 2 pp21 x1 . p1 Sostituendo questo risultato nel vincolo di bilancio: 2 pp12 x1 = 100 p2 − p2 x1 , da cui otteniamo la funzione di domanda per il bene 1: x1∗ = 100 3p1 Sostituendo nell’equazione che emergeva dall’eguaglianza tra MSR e rapporto tra i prezzi: p1 100 200 x2 = 2 ⇒ x2∗ = p2 3p1 3p2 Abbiamo quindi ottenuto le funzioni di domanda dei due beni. Si noti che in questo caso i beni sono indipendenti tra loro, perché il prezzo di ognuno dei due beni influenza soltanto la quantità consumata dello stesso bene. 8 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.9 La metodologia per la soluzione dell’esercizio è sempre basata sul sistema 3.6: ( p1 2+5x2 5x1 = 2 p1 x2 = 500 5 − 5 x1 La prima equazione, risolta in x2 , porta a: x2 = 1 2 p1 x1 − 2 5 Sostituendo nella seconda: 2 p1 1 p1 x1 − = 100 − x1 2 5 5 Che è la funzione di domanda del bene 1. 9 ⇒ x1∗ = 1004 7p1 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.10 Due beni sono perfettamente sostituibili tra di loro quando il saggio marginale di sostituzione è costante, cioè quando non dipende né da x1 né da x2 . In questo caso, infatti, la pendenza dell’isoquanto deve essere costante e, pertanto, l’isoquanto deve essere una retta. Nel caso A), MRS = c32 ; dipende quindi dal consumo del bene 2 (qui indicato con la lettera c), pertanto i beni non sono perfetti sostituti. Nel caso B), MRS = 4c22 ; pertanto i beni non sono perfetti sostituti. Nel caso C), MRS = cc21 : pertanto i beni non sono perfetti sostituti. Nel caso D), MRS = 53 ; quindi non dipende né da c1 né da c2 . I beni sono perfettamente sostituibili tra loro. 10 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.11 La perfetta complementarierà descritta nell’esercizio riguarda la produzione, ma la metodologia di analisi è la stessa che per il consumo. Dato che per produrre una unità del bene finale si utilizzano 3 unità di capitale, 6 unità di materie prime e 2 di terra, tutte le quantità eccedenti questi rapporti fissi non servirebbero ad aumentare la produzione (o, se fossimo nel caso del consumatore, non aumenterebbero l’utilità). Con 18 unità di capitale sarebbe possibile produrre 6 unità del bene, con 36 unità di materie prime sarebbe possibile produrre 6 unità dl bene, con 10 unità di terra sarebbe possibile produrre 5 unità del bene. Ma, dato che i tre fattori produttivi devono essere utilizzati congiuntamente, il “vincolo” è costituito dalle 10 unità di terra. Con 10 unità di terra, servono 15 unità di capitale e 30 d materie prime. Pertanto le ulteriori 3 unità di capitale e 6 di materie prime disponibili sono completamente inutili. 11 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.12 L’esercizio ci fornisce il valore dell’elasticità della domanda rispetto al prezzo, pari a −3. Conosciamo inoltre il prezzo del bene, px = 10 e la quantità acquistata del bene, x = 100. Conosciamo quindi anche la spesa per il bene x: Ex = 10 · 100 = 1000. L’esercizio di chiede di calcolare la variazione della spesa totale se il prezzo au1 = 0.01). Consideriamo la definizione di elasticità menta dell’1% (cioè se dpp = 100 della domanda al prezzo: εx,px = dx x dp p Di questa equazione conosciamo il valore dell’elasticità εx,p = −3 e il valore della variazione relativa del prezzo: dppx = 0.01. Conosciamo anche la quantità consumata, x = 100. Sostituendo nella precedente equazione: −3 = dx 100 0.01 ⇒ (−3 · 0.01) · 100 = dx da cui, dx = −3. Pertanto, la quantità che verra consumata dopo la variazione del prezzo sarà pari a 100 − 3 = 97. Quindi, dato che il prezzo è pari a 10.1 (era pari a 10 ed è aumentato dell’1%), la spesa complessiva dopo l’aumento di prezzo è pari a Ex = 10.1 · 97 = 979.7. La spesa si è pertanto ridotta di 1000 − 979.7 = 21.3. Si noti che l’esercizio poteva essere risolto anche utilizzando il concetto di elasticità della spesa al prezzo εEx ,px = εx,px − 1. 12 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.13 La funzione di utilità proposta nel testo porta al saggio marginale di sostituzione: MRS(x2, x1) = x2 x1 Impostiamo il sistema 3.26 considerando che il prezzo del bene 2 è pari a a p2 = 1 e il reddito pari a m: ( x2 x1 = p1 x2 = m − p1 x1 Risolviamo in x2 la prima equazione e sostituiamo nella seconda: p1 x1 = m − p1 x1 ⇒ x1 = m 1 2 p1 Che rappresenta la funzione di domanda per il bene 1, che dipende positivamente dal reddito e negativamente dal prezzo. Per il calcolo dell’elasticità della domanda al prezzo possiamo: • passare ai logaritmi: ln(x1 ) = ln m2 − ln(p1 ). L’elasticità può essere scritdln(x1 ) e pertanto è sufficiente differenziare l’equazione, ottenendo ta: εx1 ,p1 = dln(p 1) εx1 ,p1 = −1 • applicare la formula dell’elasticità: εx1 ,p1 = ddxp11 xp11 alla funzione di domanda, ottenendo: p1 m 1 m 1 p1 ⇒ εx1 ,p1 = − εx1 ,p1 = − 2 p21 x1 2 p21 m2 p1 1 che semplificando, da ovviamente lo stesso risultano visto prima: εx1 ,p1 = −1. Un aumento del prezzo dell’1% porterebbe quindi ad una riduzione della quantità domandata dall’individuo dell’1%. 13 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.14 Data la funzione di domanda proposta nell’esercizio, possiamo calcolare facilmente l’elasticità della domanda al prezzo: εx,p = −6 p 120 − 6p Sappiamo che l’elasticità della domanda al prezzo è pari a −3. Pertanto: −3 = −6 p 120 − 6p ⇒ da cui si ottiene p = 15. 14 120 − 6p = 2p Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.15 Il testo dell’esercizio ci fornisce informazioni sull’elasticità della domanda al prezzo, pari a −3, e ci dice il livello del prezzo, p = 10 e della quantità consumata dall’individuo, x = 100. Ci dice anche, quindi, che la spesa dell’individuo (E = p · x) per il bene x è pari a 1000 = 10 · 100. Dato che il prezzo aumenta del 10%, sappiamo che la quantità domandata dal consumatore si ridurra del 30%. Cioè sappiamo che il prezzo aumenta da 10 a 11 (aumento del 10%) e che la quantità domanda si riduce da 100 a 70 (riduzione del 30%). La spesa dell’individuo sarà allora pari a 770 = 11 · 70. In seguito all’aumento del prezzo, l’individuo spenderà 230 euro in meno per il bene x. Un metodo alternativo per ottenere la soluzione parte dalla definizione dell’elasticità della spesa al prezzo εE,p = εx,p + 1 (vedi testo). Pertanto, nel nostro caso vale εE,p = −2. Se il prezzo aumenta del 10%, la spesa si deve ridurre del 20%, cioè deve passare da 1000 a 800, cioè ridursi di 200. Si noti che non otteniamo precisamente la stessa riduzione di spesa che avevamo ottenuto prima. Questo perché le definizioni di elasticità che utilizziamo sono valide per variazione infinitamente piccole del prezzo, mentre nel testo dell’esercizio la variazione del prezzo era del 10%, cioè di dimensione rilevante. I due procedimenti descritti vanno comunque ambedue bene per ottenere la soluzione. 15 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.16 Il testo ci fornisce una funzione di domanda lineare, e ci chiede di calcolare il prezzo al quale corrisponde la spesa massima da parte del consumatore. Dato che la spesa (E) è data dal prodotto tra prezzo e quantità acquistata, cioè dato E(p) = p · x(p), e data la funzione di domanda, possiamo scrivere: 1 1 ⇒ E(p) = 8p − p2 E(p) = p 8 − p 2 2 La massimizzazione della spesa si ottiene per 8− p = 0 ⇒ dE dp = 0, cioè per: p=8 Al prezzo di p = 8, la spesa sostenuta dal consumatore è data da E(8) = 64 − 32 = 32. Controlliamo adesso che per p = 8 l’elasticità della domanda al prezzo è uguale all’unità (come deve verificarsi per avere un massimo nella funzione di spesa). Sappiamo che: εx, p = dx p dp x ⇒ εx, p = − 1 p 2 8 − 12 p questa elasticità deve essere pari a −1 (1 in valore assoluto), cioè: −1 = − 1 p 2 8 − 21 p ⇒ 1 2(8 − p) = p 2 ⇒ 16 − p = p da cui si ottiene ovviamente p = 8. Cioè, il prezzo che massimizza la spesa totale è anche quello per cui vale che l’elasticità della domanda al prezzo è pari a −1. 16 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.17 La funzione di domanda del bene x ci permette di calcolare l’elasticità rispetto al reddito: dx m 1 1 m 20 − 2m εx,m = ⇒ εx,m = − m ⇒ εx,m = m m2 dm x 5 50 20 − m − 5 100 Se calcoliamo l’elasticità per m=12 otteniamo: εx,m = − 12 . Se Il reddito aumenta dell’ 1%, la quantità domandata del bene x si riduce dello 0.50%. Il bene, per m = 12, è quindi un bene inferiore. In generale, dalla funzione di domanda sappiamo che x > 0 se m < 20. Se il reddito fosse superiore a 20, il bene x non sarebbe acquistato dal nostro consumatore. Dall’equazione che definisce l’elasticità, sappiamo inoltre che, per m < 20, 20−2m 20−m < 0 se m > 10. Pertanto possiamo concludere che il bene x è un bene normale se m ≤ 10 ed è un bene inferiore per 10 < m ≤ 20. 17 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.18 La funzione di utilità del testo permette di calcolare il saggio marginale di sostituzione tra i bene 2 e 1: |MRS(x2 , x1 )| = 2 xx12 . Il rapporto tra il prezzo del bene 1 e il prezzo del bene 2 è pari 16 4 = 4, dall’uguaglianza tra MRS e rapporto trai prezzi possiamo scrivere: x2 2 =4 ⇒ x2 = 2x1 x1 Sostituendox2 nel vincolo di bilancio (m = p1 x1 + p2 x2 ): m = 16x1 + 4(2x1 ) ⇒ m = 24x1 ⇒ x1 = 1 m 24 che rappresenta la funzione di domanda del bene 1 in funzione del reddito. Il bene x1 è quindi un bene normale, e la sua funzione di domanda engeliana è rappresentata da una retta inclinata postivamente che esce dall’origine. 18 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.19 1 2 Sostituendo p = 10 nella funzione di domanda, possiamo scrivere: x = 5m − 10 m . Si noti che per avere un consumo positivo (x > 0) occorre che valga m < 50. Per valutare se il bene x è un bene inferiore, dobbiamo calcolare l’elasticità della quantità consumata del bene al reddito: 1 m 50 − 2m dx m ⇒ εx,m = 5 − m ⇒ εx,m = εx,m = 1 2 dm x 5 50 − m 5m − 10 m Se questa elasticità è negativa, cioè se vale: m < 50), allora il bene x è inferiore. 19 50−2m 50−m < 0, cioè m > 25 (e, ovviamente, Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.20 Supponiamo che l’individuo, date le sue disponibilità finanziarie, i prezzi dei beni e le sue preferenze, abbia scelto il paniere contrassegnato con A nella figura in alto. L’aumento del prezzo del bene 1 sposta il vincolo di bilancio facendolo ruotare in senso orario con perno sull’intercetta dell’asse verticale, fino a quello descritto dalla retta tratteggiata della figura in alto. x2 xA 2 xB 2 A B uA uB xB 1 xA 1 x1 x2 effetto sostituzione(+) C effetto reddito(-) xA 2 xB 2 A B uA uB xB 1 effetto reddito (-) xA 1 x1 effetto sostituzione (-) Se i beni 1 e 2 sono complementari, come ipotizzato nel testo, all’aumento del prezzo del bene 1 deve corrispondere una riduzione nella quantità consumata dei due beni. Supponiamo che la scelta dell’individuo sia quella del paniere B, dove all’aumento del prezzo del bene 1 corrisponde una riduzione della quantità consumata di ambedue i beni. L’analisi dell’effetto reddito e dell’effetto sostituzione è presentata nel secondo grafico, dove abbiamo costruito un nuovo vincolo di bilancio tale che l’individuo si trovi sulla stessa curva di indifferenza in cui si trovava prima dell’aumento del prezzo (uA) ma con una pendenza definita dal rapporto tra i prezzi dopo l’aumento del prezzo del 20 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl bene 1. In questo modo individuiamo il paniere C (paniere che sarebbe stato scelto dall’individuo se la sua utilità fosse stata pari a quella iniziale ma i prezzi relativi quelli successivi all’aumento di p1 ). Nel passaggio tra A e C l’individuo sostituisce i beni tra di loro a parità di utilità. Quindi il passaggio da A a C individua l’effetto sostituzione. Il passaggio tra C e B tiene conto del fatto che l’aumento di p1 , a parità di reddito, non permette più di raggiungere l’utilità uA e che l’individuo deve accontarsi dell’utilità uB. Questo passaggio individua l’effetto reddito, per ambedue i beni. 21 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.21 La figura seguente rappresenta con il paniere A la scelta ottimale del consumatore descritto dal testo. La riduzione del prezzo del bene 1 fa ruotare il vincolo di bilancio in senso antiorario, con perno sull’intercetta verticale ( pm2 ). Il nuovo equilibrio, come richiesto dal testo, è caratterizzato dal fatto che εx2 ,p1 = 0, che vuol semplicemente dire che la quantità consumata del bene 2 non dipende dal prezzo del bene 1. x2 m/p 2 effetto reddito(+) xA2=xB 2 A m/p2 C B uA effetto sostituzione(-) xA 1 x1 xB 1 effetto sostituzione (+) uB effetto reddito (+) Pertanto, da un punto di vista grafico, la riduzione del prezzo del bene 1 non deve modificare la quantità consumata del bene 2. Usando la simbologia del grafico, deve cioè valere xA2 = xB2 . La riduzione del prezzo del bene 1 avrà allora l’effetto di aumentare il consumo del bene 1 senza modificare quello del bene 2. Al fine di valutare l’effetto reddito e l’effetto sostituzione, costruiamo un nuovo vincolo di bilancio tale che l’individuo si trovi sulla stessa curva di indifferenza in cui si trovava prima della riduzione del prezzo (uA) ma con una pendenza definita dal rapporto tra i prezzi dopo la riduzione del prezzo del bene 1. Questo nuovo vincolo ci permette di definire il paniere C, e di individuare l’effetto reddito e sostituzione. Questi due effetti si compensano per quanto riguarda il bene 2 (che è relativamente più costoso e sarebbe quindi consumato di meno, ma l’incremento di reddito reale spingerebbe a consumarlo in maggiori quantità) mentre vanno ambedue nella direzione di aumentare il consumo del bene 1. 22 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.22 Al fine di calcolare l’elasticità della domanda del bene 1 rispetto al prezzo del bene 2 è sufficiente considerare soltanto la funzione di domanda del bene 1, che il testo ci fornisce in forma inversa: p1 = 250 − 0.25x1 − 0.1p2 che può essere scritta: x1 = 1000 − 4p1 − 0.4p2 Visto che ci interessa solo l’elasticità incrociata, possiamo sostituire nell’equazione p1 = 100, ottenendo: x1 = 600 − 0.4p2 da cui: εx1 ,p2 = −0.4 · p2 600 − 0.4p2 che, per p2 = 1000, da come risultato εx1 ,p2 = −2. 23 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.23 Dalla funzione di domanda proposta nel testo, passando ai logaritmi si ottiene: ln(x1 ) = a · ln(p1 ) + b · ln(p2 ) + c · ln(m) Dato che l’elasticità di una funzione è sempre data dalla dalla derivata logaritmica (vedi paragrafo 2.1.1.3 e equazione 2.7), a, b e c rappresentano rispettivamente l’elasticità della domanda del bene 1 al proprio prezzo, al prezzo del bene 2 e al reddito. Per far si che il bene x1 sia a domanda rigida occorre allora che |a| < 1. Per far si che i beni 1 e 2 siano succedanei (sostituti) occorre che b > 0. Il bene 1 è un bene di lusso se vale c > 1. 24 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.24 La funzione di utilità del testo porta ad un saggio marginale di sostituzione tra i due beni dato da: MRS(x2 , x1 ) = xx12 . L’uguaglianza tra MRS e rapporto tra i prezzi (per p2 = 1) porta alla relazione che definisce il sentiero di espansione: x2 = p1 x1 Sostituendo questa relazione nel vincolo di bilancio (sempre per p2 = 1 e con m reddito esogeno dell’individuo:) otteniamo: m = p1 x1 + 1 · x2 ⇒ ⇒ m = p1 x1 + p1 x1 m = 2p1 x1 da cui otteniamo i valori ottimali delle quantità consumate dei due beni: x1∗ = m 2p1 m 2 L’utilità indiretta si ottiene sostituendo i valori ottimali nella funzione di utilità: x2∗ = u∗ = x1∗ x2∗ ⇒ u∗ (m, p1 ) = m m 2p1 2 ⇒ u∗ (m, p1 ) = m2 4p1 L’utilità che otterebbe l’individuo se p1 aumentasse del 20% sarebbe allora pari a: u∗ (m, 1.2p1 ) = m2 4 · (1.2p1 ) ⇒ u∗ (m, 1.2p1 ) = m2 4.8p1 A quanto dovrebbe ammontare il reddito per far si che l’utilità sia pari a quella che otteneva prima dell’aumento di prezzo? Definiamo questo reddito con M. Deve valere che u∗ (m, p1 ) = u∗ (M, 1.2p1 ), cioè che: m2 M2 = 4p1 4.8p1 ⇒ 1.2m2 = M 2 ⇒ M= √ 1.2m √ Il reddito deve quindi crescere di 1.2 − 1 = 9.545%. Se a fronte di un aumento del prezzo del bene 1 del 20% il reddito aumentasse del 9.545% l’individuo manterrebbe invariata la sua utilità. 25 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.25 Per poter calcolare l’indice di Laspeyres, occorre prima di tutto calcolare le quantità consumate dall’individuo al tempo t e al tempo t − 1. Data la funzione di utilità, l’uguaglianza tra saggio marginale di sostituzione e rapporto tra i prezzi porta a: p1 x2 = x1 p2 e, sostituendo nel vincolo di bilancio: p1 m = p1 x1 p2 x1 p2 da cui: x1∗ = m 2p1 ⇒ m = 2p1 x1 x2∗ = ⇒ m 2p2 Sappiamo che al tempo t − 1, p1 = 2 e p2 = 3. Quindi, x1∗ = m4 e x2∗ = m6 . Sappiamo anche che al tempo t, p01 = 2 e p02 = 4 (dove l’apice indica il tempo t, come nel testo.). Siamo allora in grado di calcolare l’indice di Laspeyres (vedi pagina 174 del testo): 2 · m4 + 4 · m6 p01 x1∗ + p02 x2∗ = p1 x1∗ p2 x2∗ 2 · m4 + 3 · m6 ⇒ 7 p01 x1∗ + p02 x2∗ 6m = p1 x1∗ p2 x2∗ m Quindi m si semplifica, e otteniamo: p01 x1∗ + p02 x2∗ 7 = ' 1.167 ∗ ∗ p1 x1 p2 x2 6 Possiamo quindi anche dire che il tasso di inflazione è del 16.7%. 26 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.26 ATTENZIONE: Nel testo è presente un errore di digitazione. Dopo le equazioni, occorre leggere: “Se il prezzo di equilibrio del bene 2 è pari a 1 e il prezzo del bene 1 aumenta da 12 a 1” Dato che, prima dell’aumento, il prezzo del bene 2 è pari a 1 e il prezzo del bene 1 pari a 12 , dalle funzioni di domanda del testo otteniamo che x1 = 10 e x2 = 2.625. Dopo l’aumento di prezzo del bene 1 (che passa da 21 a 1) otteniamo invece: x1 = 9.5 e x2 = 2.75. Il surplus del consumatore (S) è dato dall’area del triangolo disegnato nella figura 3.16 del testo e in generale è definito dall’ intercetta verticale (a) della funzione inversa di domanda meno il prezzo del bene (p) per la quantità consumata (x) diviso per 2: S= (a − p)x 2 Le funzioni inverse di domanda nei due mercati sono: 1 p1 = 10 + p2 − x1 2 ⇒ 1 p2 = 6 + p1 − 2x2 2 L’intercetta verticale nel mercato 1 è data da a = 10.5 (poiché p2 = 1 vale sempre), l’intercetta verticale nel mercato 2 è data da a = 6.25 quando p1 = 12 e da a = 6.5 quando p1 = 1 Pertanto, per p1 = 12 : S1 = (10.5 − 0.5)10 = 50 2 ⇒ S2 = (6.25 − 1)2.625 = 6.891 2 ⇒ S = 56.891 (6.5 − 1)2.75 = 7.563 2 ⇒ S = 49.895 Mentre, per p1 = 1: S1 = (10.5 − 1)9.5 = 42.32 2 ⇒ S2 = La perdita del surplus per il nostro consumatore è allora pari a 56.891 − 49.895 = 6.996. 27 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.27 Calcoliamo il surplus del consumatore per p = 1.5, tenendo conto che, per p = 1.5, la quantità di benzina consumata è pari a 10, y = 10 S= (2 − 1.5)10 = 2.5 2 Calcoliamo il surplus del consumatore per p = 1.51 S= (2 − 1.51)9.8 = 2.401 2 dove 9.8 è la quantità di benzina consumata al prezzo p = 1.51. La perdita di surplus per il consumatore è allora par a 2.5 − 2.401 = 0.09 28 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.28 Nel caso presentato dall’esercizio, è opportuno proporre una rappresentazione grafica dei vincoli di bilancio. Il vincolo di bilancio iniziale è indicato con V 1; infatti la sua intercetta verticale è m 20 data da pm2 = 20 1 = 20 e la sua intercetta orizzontale da p2 = 2 = 10. Lungo questo vincolo abbiamo rappresentato con E1 il paniere scelto dall’individuo, come indicato dal testo (x1∗ = 4 e x2∗ = 12). x2 20 V1 15 E1 10 V3 5 V2 5 10 15 20 x1 Il reddito aumenta a passa a m = 30, il prezzo del bene 2 aumenta, e passa a 2. Il nuovo vincolo di bilancio è rappresentato dalla retta tratteggiata V 2. Come si nota, il paniere E1 non è più raggiungibile dall’individuo, quindi non possiamo sapere se l’individuo sta peggio o meglio dopo la variazione del prezzo e del reddito. In questo caso, per sapere se l’individuo sta meglio o peggio è necessario conoscere la sua funzione di utilità. Se invece, il punto E1 fosse stato interno al nuovo vincolo, avremmo potuto concludere che la variazione dei prezzi e del reddito aumentava il benessere dell’individuo. Ovviamente, anche nel caso che i prezzi del bene 2 passino a 3, il punto E1 sarebbe esterno al nuovo vincolo (indicato con V 3). 29 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.29 L’esercizio ci chiede di calcolare la funzione di offerta di lavoro dell’individuo, cioè la relazione tra quantità di lavoro offerta e salario. Per risolvere il problema, utilizziamo il sistema 3.13 che definisce la quantità di ore di tempo libero scelta dall’individuo e quindi anche la sua funzione di offerta di lavoro. Nel caso dell’esercizio, vale p = 1 e T = ` + h = 1, dove ` rappresenta le ore di tempo libero e h le ore di lavoro. Sappiamo inoltre che |MRS(x, `)| = αβ x` (in quanto il |MRS(x, `)| non è altro che il rapporto tra l’utilità marginale del tempo libero e l’utilità marginale del consumo). Supponendo che l’individuo possa disporre di altri redditi, V (dove V può anche essere pari ai zero), il sistema 3.13 può quindi essere scritto: ( α x β ` =w x = w +V − w` Dalla prima equazione otteniamo x = αβ w`. Sostituendo nella seconda, otteniamo: β β +α w` = w +V − w` ⇒ w` = w +V α α Quindi otteniamo la funzione di domanda di tempo libero: `∗ = α w +V α +β w Da cui, la funzione di offerta di lavoro dell’individuo: h∗ = 1 − α w +V α +β w Si noti che, se V = 0, la funzione di offerta non dipende dal salario (h∗ è sempre pari a β α+β ). Per V > 0, l’offerta di lavoro dipende positivamente dal salario, infatti: α −V dh∗ =− >0 dw α + β w2 30 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.30 Il testo dell’esercizio fornisce il numero di ore totali a disposizione (250), il reddito ottenuto dall’attività lavorativa (m = wh = 1000) e il saggio marginale di sostituzione m . tra reddito e tempo libero: |MRS(x, `)| = 4` Dato che il saggio marginale di sostituzione è espresso rispetto al reddito, la vostra utilità dipende dal reddito (che è la stessa cosa che supporre che il prezzo del bene sia pari a 1, p = 1), cosicche m = x (scrivere p non modificherebbe i risultati). Nell’ipotesi che l’individuo non disponga di redditi non da lavoro (V = 0) abbiamo a disposizione tutte le grandezze indicate nel sistema 3.13 tranne il salario e il tempo libero. Nel caso presentato dall’esercizio, possiamo cioè scrivere il sistema 3.13 nel modo seguente: ( 1000 4` = w 1000 = 250w − w` Dalla prima equazione conosciamo w, che possiamo sostituire nella seconda: 1000 1000 = (250 − `) 4` da cui si ottiene: `∗ = 50 Sostituendo questo risultato nella prima equazione del sistema, otteniamo facilmente w = 1000 4·50 = 5, che definisce il salario orario dell’individuo. 31 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.31 L’esercizio propone la scelta del numero ottimale di ore da dedicare ad una attività lavorativa (fare lezioni di economia politica). Si conosce il tempo totale a di disposizione T = 156, il salario orario w = 30 e il saggio marginale di sostituzione: MRS(m, `) = `m2 . Supponendo V = 0, possiamo impostare il solito sistema 3.13 ( m = 30 `2 m = 30(156 − `) Risolvendo in m la prima equazione e sostituendo nella seconda, otteniamo: 30`2 = 30(156 − `) L’equazione può essere semplificata: `2 + ` − 156 = 0 e risolta in `. La radice positiva è: `∗ = 12. Questo vuol dire che farete 144 = 156 − 12 ore di lezione di economia politica al vostro amico, e che otterrete un reddito pari a m = 4320 = 30 · 144. 32 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.32 Dire che l’individuo vuole mantenere invariato il consumo nei due periodi equivale a dire che per l’individuo il consumo nel periodo 1 e il consumo nel periodo 2 sono perfettamente complementari, o che c1 = c2 . Definiamo con c il livello di consumo costante. Il vincolo di bilancio nelle scelte intertemporali ci dice che: c2 = (m1 − c1 )(1 + r) + m2 e, per c1 = c2 = c, per m1 = 2000 e m2 = 800, otteniamo: c = (1000 − c)(1 + r) + 800 da cui: 9 + 5r 2+r La funzione di risparmio è data dal reddito del primo periodo meno la funzione di consumo del primo periodo (il nostro c), cioè: c∗ (r) = 200 s∗ (r) = 1000 − 200 9 + 5r 2+r 33 ⇒ s∗ (r) = 200 2+r Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.33 Il saggio marginale di sostituzione intertemporale è dato da: MRS(c2 , c1 ) = du dc1 du dc2 = c2 c1 Il sistema 3.19, che definisce le scelte intertemporali ottimali, può essere allora scritto: ( c2 c1 = 1 + r c2 = (m − c1 )(1 + r) In quanto il reddito del primo periodo è pari a m e quello del secondo periodo pari a 0. Dalla prima equazione: c2 = (1 + r)c1 sostituendo nella seconda equazione: (1 + r)c1 = (m − c1 )(1 + r) ⇒ 2c1 = m ⇒ c∗1 = m 2 Il consumo del primo periodo è sempre pari a metà del reddito e non dipende dal tasso di interesse. Il consumo del secondo periodo è invece dato da: c∗2 = (1 + r) m 2 L’elasticità del consumo del secondo periodo al tasso di interesse è quindi: εc2 ,r = r m 2 (1 + r) m2 ⇒ 34 εc2 ,r = r 1+r Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.34 Il sistema 3.19 ci permette di risolvere l’esercizio proposto: ( c2 c1 = 1 + r c2 = (200 − c1 )(1 + r) + 160 Dalla prima equazione, c2 = (1 + r)c1 . Sostituendo nella seconda: (1 + r)c1 = (200 − c1 )(1 + r) + 160 ⇒ 2(1 + r)c1 = 360 + 200r quindi: 9 + 5r 1+r ∗ Dato che il risparmio (s) è pari a: s = m1 − c1 , otteniamo: c∗1 = 20 s = 200 − 20 9 + 5r 1+r ⇒ s = 20 1 + 5r 1+r Applicando la definizione di elasticità del risparmio al tasso di interesse εs,r = otteniamo: εs,r = r 80 1+5r 2 (1 + r) 20 1+r ⇒ 35 εs,r = 4r (1 + r)(1 + 5r) ds r dr s Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.35 Il saggio marginale di sostituzione che deriva dalla funzione di utilità del testo è dato da: r 0.5 √ 0.5 c2 c ⇒ MRS(c2 , c1 ) = MRS(c2 , c1 ) = 0.451 √ 0.45 c1 c 2 Uguagliando il saggio marginale di sostituzione ad (1+r) (prima equazione del sistema 3.19), otteniamo: r 0.5 c2 = 1.1 ⇒ c2 = 0.0992 c1 ⇒ c2 = 0.9801c1 0.45 c1 Sostituendo questo risultato nel vincolo di bilancio intertemporale: 0.9801c1 = (1000 − c1 )1.1 + 600 ⇒ c∗1 = 817.29 Dato che il reddito del primo periodo è pari a 1000 e il consumo ottimale del primo periodo è pari a 817.29, il risparmio sarà pari a 182.71. 36 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.36 Se non sostenete la prova orale, ottenete una utilità certa pari a; √ u= V Se decide di sostenere la prova orale la vostra utilità attesa sarà invece data da: √ √ √ Eu = 0.7 V + 3 + 0.05 0 + 0.25 V Deciderete di sostenere la prova orale se Eu ≥ u, cioè se: √ √ √ 0.7 V + 3 + 0.25 V ≥ V ⇒ √ √ 0.7 V + 3 ≥ 0.75 V ⇒ 0.7 ≥ 0.75 r V V +3 quindi: 0.7 0.75 2 ≥ V V +3 ⇒ 0.871(V + 3) ≥ V ⇒ 3 · 0.871 ≥ V (1 − 0.871) Che, risolta in V, da come risultato V ≤ 20.26. Quindi tenterete la prova orale solo se ottenete allo scritto un voto pari o inferiore a 20. 37 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.37 Il proprietario dell’auto è neutrale al rischio, quindi la sua funzione di utilità è data da u=m dove m indica la ricchezza di cui dispone. In questo caso (neutralità al rischio) possiamo ragionare direttamente sul valore atteso delle due opzioni, quella di assicurarsi e quella di non assicurarsi. Definendo z il premio di assicurazione, il valore certo nel caso si assicuri è pari a: u = 6000 − z Se non si assicura, il valore atteso è pari a Eu = 0.999 · 6000 + 0.001 · 0 = 0.999 · 6000 Se vale: u ≥ Eu, cioè 6000 − z ≥ 0.999 · 6000 preferirà assicursi. Risolvendo in z, otteniamo z = 6. Questo è il prezzo massimo che il nostro individuo sarà disposto a pagare per il parcheggio. 38 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.38 Dato che si assume neutralità al rischio, possiamo considere il valore atteso delle tre scommesse: • A) EV A = 78 · 160 − 18 · 700 9 · 2000 − 10 · 250 • B) EV B = 1 10 • C) EV C = 1 1000 EV A = 52.5 ⇒ EV B = −25 ⇒ 999 · 40000 − 1000 · 10 ⇒ EV C = 30.01 La scommessa che vi da il valore atteso maggiore è la A). Sceglierete quindi di partecipare a questa scommessa (perchè il valore atteso è positivo) e il massimo valore atteso sarà pari a 52.5. 39 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.39 Sappiamo che l’individuo sceglie il posto di lavoro offerto dall’impresa. Questo posto di lavoro garantisce un reddito certo di 100. Se avesse avviato l’attività in proprio, il valore atteso sarebbe stato pari a 60% · 200 + 40% · 40 = 136 Quindi il valore atteso del lavoro in proprio è maggiore del valore atteso del lavoro dipendente, ma l’individuo sceglie il lavoro dipendente. Questo vuol dire che sicuramente è avverso al rischio. Le altre opzioni presentate nell’esercizio sono tutti impossibili. Infatti: non può essere neutrale al rischio, né propenso, perchè in ambedue i casi avrebbe preferito il lavoro autonomo. E queste possibilità sono tutte incluse nelle altre opzioni possibili 40 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.40 Con probabilità del 60% vincete la scommessa, quindi con probabilità del 40% la perdete. La vostra utilità certa se decidete di non partecipare è pari a √ u = 36 = 6 Se partecipate, la probabilità attesa è data da: √ √ Eu = 0.6 36 + 10 + 0.4 36 − z dove z è la somma che perdereste nel caso non superate l’esame di economia. Accettate la scommessa se Eu ≥ u, cioè se: √ √ 0.6 46+0.4 36 − z ≥ 6 ⇒ √ 4.069+0.4 36 − z ≥ 6 ⇒ √ 6 − 4.069 36 − z ≥ 0.4 Quindi, √ 36 − z ≥ 4.826 ⇒ 36 − z ≥ 4.8262 = 23.305 ⇒ z ≤ 12.695 La somma massima che siete disposti a scommettere nel caso non superiate l’esame è quindi pari a 12.695. 41 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.41 L’esercizio vi dice che un individuo neutrale al rischio è indifferente tra un lavoro dipendente certo retribuito con 1550 euro e un valore che vi rende 4000 euro se le cose vanno “bene” oppure 500 se le cose vanno “male” e vi chiede qual’è la probabilità che assegnate all’evento che la crisi continui (che le cose vadano “male”). Se siete indiffirenti tra i due eventi e neutrali al rischio, vuol dire che deve valere: 1550 = (1 − P) · 4000 + P · 500 dove con P indichiamo la probabilità che le cose vadano “male” 7 = 70%. Risolvendo in P, troviamo P = 10 Cioè, siete indifferenti tra le due opzioni quando assegnate una probabilità dal 70% all’ipotesi che la crisi continui. 42 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.42 Se scegliete il compito A, superate l’esame con probabilità del 60% e prendete un voto di 20. Dato che la vostra utilità dipende dal voto ottenuto (e che se siete bocciati il voto, e quindi l’utilità, sono pari a 0), avrete una utilità attesa pari a: √ EuA = 0.6 20 = 2.683 Se scegliete il compito B superate l’esame con probabilità incognita che definiamo P e prendete un voto di 30. La vostra utilità sarà allora: √ EuB = P 30 = P · 5.477 Per scegliere il compito B deve valere EuB ≥ EuA , cioè la vostra utilità deve essere più alta scegliendo B. Questo implica: P · 5.477 ≥ 2.683 ⇒ P ≥ 0.49 Se la probabilità di superare l’esame A è maggiore del 49%, preferite l’esame A, se inferiore, l’esame B. 43 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.43 Dovete scegliere se assicurarvi√o meno contro i furti, sapendo che siete avverso al rischio con funzione di utilità u = m, dove m indica la ricchezza. Se vi assicurate, la vostra utilità certa è data da: √ √ u = 4096 − 496 ⇒ u = 3600u = 60 Se non vi assicurate, la vostra utilità attesa è data da: √ √ Eu = P 4096 − 2496 + (1 − P) 4096 ⇒ Eu = P · 40 + (1 − P)64 cioè: Eu = 64 − 24P dove P indica la probabilità del verificarsi del furto (la grandezza incognita che l’esercizio richiede di calcolare). Se vale: u ≥ Eu preferite assicurarvi. Questo vuol dire che la condizione per assicurarsi è: 1 60 ≥ 64 − 24P ⇒ P ≥ ' 16.667% 6 Quindi troverete conveniente assicuravi se ritenete che la probabilità di subire furti sia uguale o superiore al 16.667%. 44 Microeconomia - Introduzione all'economia politica Stefano Staffolani Copyright © 2011 - The McGraw-Hill Companies srl Esercizio 3.44 1 La probabilità di subire furti è pari a 20 . Se non vi assicurate e il furto si verifica, la vostra ricchezza, che era pari a 500000 euro, si riduce a 350000 euro. Se vi assicurate la vostra ricchezza è pari a 500000 − z, dove z è il premio di assicurazione. Pertanto, se vi assicurate la vostra utilità certa è data da: u = 4 (500000 − z) Se non vi assicurate l’utilità attesa è data da: 19 1 500000 + 350000 Eu = 4 20 20 Vi assicurate se u ≥ Eu, cioè se: 19 1 4 (500000 − z) ≥ 4 500000 + 350000 20 20 ⇒ 500000 − z ≥ 492500 Quindi vi conviene assicurarvi se il premio richiesto dalla compagnia di assicurazione è al massimo pari a 7500 euro. 45