Esercitazione_4 Oligopolio e Concorrenza monopolistica Oligopolio • Mercato con pochi produttori • Consapevolezza che le azioni di ogni concorrente (ad esempio la scelta del prezzo) hanno effetto su tutti gli altri • Esiste una interdipendenza strategica • Un oligopolio può essere caratterizzato da una collusione o da una competizione tra le imprese Collusione e cartelli • COLLUSIONE – accordo implicito o esplicito tra le imprese per evitare o limitare la concorrenza reciproca • CARTELLO – accordo formale tra le imprese finalizzato a evitare o limitare la concorrenza • esempio: OPEC La collusione è più difficile se: • Esistono molte imprese nel settore • Il prodotto non è omogeneo • La domanda e le condizioni di costo cambiano rapidamente • Non vi sono barriere all’entrata • Le imprese hanno capacità in eccesso La curva di domanda ad angolo (1) Esaminiamo come un’impresa percepisce la propria curva di domanda in un oligopolio P P0 Q0 Q Essa osserva il proprio prezzo ed il proprio livello di output, ma deve prevedere quale sarà la reazione dei concorrenti a qualsiasi variazione del prezzo La curva di domanda ad angolo (2) L’impresa si aspetta che una propria riduzione del prezzo sarà imitata anche dai concorrenti, che interpretano questa azione come un’azione aggressiva P P0 … allora la domanda, a seguito di una riduzione del prezzo, sarà inelastica. La curva di domanda sarà ripida per prezzi inferiori a P0. D Q0 Q La curva di domanda ad angolo (3) …ma i concorrenti non reagiranno invece ad eventuali aumenti del prezzo P allora la domanda sarà relativamente elastica per prezzi al di sopra di P0. P0 L’impresa ipotizza di avere una curva di domanda ad angolo D Q0 Q La curva di domanda ad angolo (4) P Date queste ipotesi l’impresa prevede che i propri ricavi si ridurranno sia nel caso di una riduzione sia nel caso di un aumento del prezzo allora la miglior strategia sarà quella di mantener il prezzo a P0. P0 D Q0 I prezzi tenderanno allora ad essere stabili, anche in presenza di variazioni dei costi marginali Q teoria dei giochi Teoria dei giochi ed economia della cooperazione La teoria dei giochi è lo studio del comportamento individuale in situazioni strategiche (quelle in cui si deve tenere conto delle azioni e delle reazioni degli altri) Il tutto con il presupposto del comportamento razionale e ottimizzante di ciascuno Perfetta razionalità ottimizzante: è un’ipotesi sempre accettabile? La teoria dei giochi: alcuni concetti chiave • Gioco – situazione nella quale agenti interdipendenti devono compiere scelte razionali • Strategia – linea di comportamento che l’agente seguirà, in ogni situazione prevedibile • Strategia dominante – la migliore strategia possibile, indipendentemente dalle scelte degli altri agenti L’equilibrio di Nash Un equilibrio di Nash – dal nome del matematico ed economista John Nash – è una situazione (di equilibrio, ma spesso sub-ottimale) in cui i soggetti economici si trovano in modo stabile, a seguito dell’azione propria e dell’interazione con l’azione degli altri. Il dilemma del prigioniero Il “gioco” più noto e studiato: il dilemma del prigioniero (prisoners’ dilemma) Decisioni di Clyde Decisioni di Bonnie Confessare Non confessare 8 anni 20 anni Confessare 8 anni Non confessare Bonnie libera 20 anni Clyde libero 1 anno 1 anno La strategia “confessare” è dominante per entrambi. strateg ia domin ate e … Strategia dominante e cooperazione • La strategia dominante per un giocatore è quella migliore in assoluto, cioè qualunque sia la scelta dell’altro giocatore • La cooperazione è difficile da mantenere perché non è razionale dal punto di vista individuale RAZIONALE? … razion alità di … Snoop y La razionalità di Snoopy Ritorniamo sul caso dell’oligopolio (duopolio petrolifero) Alta Produzione Bassa Produzione Alta Produzione 40 miliardi di $ a entrambi A ottiene 30 mld B ottiene 60 mld Bassa Produzione Decisione di B di nuovo l’oligopolio come gioco Decisione di A A ottiene 60 mld B ottiene 30 mld 50 miliardi di $ a entrambi effetti della manca nza di coope razion e Il dilemma del prigioniero riesce a descrivere molte situazioni reali e dimostra quanto la cooperazione sia difficile da mantenere, anche quando possa favorire tutte le parti in causa. La mancanza di cooperazione costituisce un problema per le parti in causa. Ma rappresenta un problema anche per la società nel suo complesso? Nei casi visti, NO; anzi, si produce di più e si riduce la perdita secca Non sempre però la mancanza di cooperazione è un bene in termini sociali; ciò quando la cooperazione produrrebbe esternalità positive Compagnia petrolifera A Triv. un pozzo Triv. due pozzi Compagnia petrolifera B gioco tra compagnie petrolifere Risorse collettive e rischio di sfruttamento eccessivo Trivellare due pozzi Trivellare un pozzo 4 M$ di profitto per A & B A 3 M$ di profitto B 6 M$ di profitto A 6 M$ di profitto B 3 M$ di profitto 5 M$ di profitto per A & B Decisione degli Stati Uniti Disarmo Armamento Armamento Entrambi i paesi a rischio U.S.A. a rischio e deboli U.R.S.S. sicuri e potenti Disarmo Decisione dell’U.R.S.S. gioco degli armamenti Armamenti e equilibrio di Nash U.S.A. sicuri e potenti U.R.S.S. a rischio e debole Entrambi i paesi sicuri giochi con ripetizione Inserendo il tempo e la ripetizione del “gioco”: • le imprese in oligopolio trovano l’interesse (e le sanzioni) per colludere • esiste una letteratura sul PD ripetuto: il campionato di Axelrod; la strategia colpo su colpo (tit for tat; “occhio per occhio”; regole, comportamenti morali, evoluzionismo) politica economica e oligopolio Politica economica e oligopolio Per far in modo che le risorse siano impegnate in modo prossimo all’ottimo sociale, occorre che gli oligopolisti siano indotti a competere Interventi: non validità di accordi di limitazione della produzione o di sostegno dei prezzi vigilanza da parte delle autorità garanti della concorrenza Concorrenza monopolistica Concorrenza monopolistica: una struttura di mercato concorrenza monopolistica nella quale sono presenti molti venditori, che offrono un prodotto simile, ma non identico • molteplicità di venditori (per lo più medie imprese) • differenziazione del prodotto (ogni impresa ha un prodotto leggermente diverso, con la conoscenza di una “sua” specifica relazione negativa prezzo-quantità) • libertà di entrata e di uscita (pertanto il prezzo tende al costo medio minimo) breve period o e conco rrenza monop olistica Breve periodo e concorrenza monopolistica: nel breve periodo il comportamento di ogni operatore di un mercato di concorrenza monopolistica è quello standard del monopolista la quantità è fissata per quel valore che determina RM = CM il prezzo risulta superiore al costo medio totale (può anche verificarsi la situazione opposta, con perdite) Concorrenza monopolistica nel breve periodo, con profitto Impresa che realizza profitti profitto nel b. periodo Prezzo MC LAC Prezzo Costo medio totale Domanda Profitto MR 0 Quantità che massimizza il profitto Quantità disc. effetti delle due conseguenze Discussione: quali possono essere le conseguenze della situazione descritta? Obiettivo didattico: di nuovo … su breve e lungo periodo e sul cambiamento della curva di domanda apparente per le imprese che sono nel mercato effetti delle due conseg uenze Lungo periodo nel caso di profitti nuove imprese entrano nel mercato; nel caso di perdite alcune imprese escono dal mercato • il numero delle imprese cambia sino a che il profitto diventa nullo • il prezzo eccede il costo marginale, con costo marginale che eguaglia il ricavo marginale e una curva di domanda decrescente dinamica di lungo periodo: caso 1 (segue) Lungo periodo, ingressi e uscite delle imprese e equilibrio: una visione dinamica Prezzo MC LAC MR 0 Domanda Quantità dinamica di lungo periodo: max profitto Lungo periodo, ingressi e uscite delle imprese e equilibrio: una visione dinamica Prezzo MC LAC MR 0 A.A. 2003-2004 Quantità che massimizza il profitto Domanda Quantità 28 doman da: diminu zione appare nte (1) Lungo periodo, ingressi e uscite delle imprese e equilibrio: una visione dinamica Prezzo Domanda: diminuzione (entrate nel mercato) MC LAC MR 0 Domanda Quantità domanda: diminuzione apparente (2) Lungo periodo, ingressi e uscite delle imprese e equilibrio: una visione dinamica Prezzo MC LAC Domanda MR 0 Quantità max profitto lungo periodo Lungo periodo, ingressi e uscite delle imprese e equilibrio: una visione dinamica Prezzo MC LAC MR 0 Quantità che A.A. 2003-2004 massimizza il profitto di lungo periodo Domanda Quantità 31 Concorrenza monopolistica e concorrenza perfetta confronto Due differenze chiave: capacità produttiva in eccesso (excess capacity): come il monopolista CM = RM, ma nel lungo periodo con P = LAC (non nel punto minimo) incremento sul costo marginale (markup) per la concatenazione P > RM = CM eccesso di capacità p. Capacità produttiva in eccesso • in concorrenza perfetta, nel lungo periodo ciascuna impresa è dimensionata sul costo medio minimo • in concorrenza monopolistica l’output è inferiore a quello corrispondente in concorrenza perfetta Capacità produttiva in eccesso Impresa in concorrenza monopolistica eccesso di capac ità p. (2) Prezzo Impresa in concorrenza perfetta Prezzo MC P LAC P = MC Capacità in eccesso MC LAC P = MR (curva di domanda) Domanda Quantità Quantità prodotta Dimensione efficiente Quantità Quantità = Dimensione prodotta efficiente Incremento sul costo marginale Impresa in concorrenza monopolistica Prezzo Prezzo Incremento (markup) markup Impresa in concorrenza perfetta MC MC LAC P P = MC Costo marginale MR P = MR (curva di domanda) Domanda Quantità Quantità prodotta LAC Quantità Quantità prodotta benessere Concorrenza monopolistica e benessere sociale • la concorrenza monopolistica non ha tutte le proprietà positive della concorrenza perfetta • determina perdita secca perché P > MC • la regolamentazione dei prezzi con la molteplicità di imprese e prodotti è impraticabile (con complessità ancora più evidenti di quella del monopolio) benessere e esternalità Concorrenza monopolistica e benessere sociale • il numero delle imprese che entrano o escono nel/dal mercato può essere inefficiente per la presenza di esternalità che le imprese non misurano direttamente: • esternalità positiva: aumento della varietà dei prodotti (product-variety externalities) quando ci sono nuove entrate nel mercato • esternalità negativa: riduzione delle quote di mercato dei produttori presenti (businessstealing externalities) quando ci sono nuove entrate nel mercato Pubblicità (advertising) e marchi (brand names) La presenza di pubblicità è tipica di settori in monopolio concorrenziale pubblicità e marchi Pubblicità: • manipola le preferenze del consumatore? • informativa? • stimolo alla concorrenza (no ai divieti di pubblicità) • pubblicità come indice di qualità Marchi: • inducono differenze artificiali? • garanzia di mantenimento di qualità?